Tag Archives: squat

[J11] Komotini, Grecia: Solidarietà con i/le prigionier* anarchic* di lunga data – “Sean Swain è stato qui”

Lunedì 12 giugno all’ex facoltà di legge di Komotini abbiamo appeso uno striscione come piccolo segno di solidarietà con tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga data. Non dimentichiamo il compagno Sean Swain.

– Squat anarchico Utopia A.D.

in inglese, greco, portoghese

Berlino: Vetri rotti a impresa immobiliare “Berlin Maegleren”

20 giugno 2017

Siamo arrabbiatx, arrabbiatx per una politica che non tralascia solo l’aiuto alle persone che ne hanno bisogno ma procede attivamente contro un collegamento in rete di queste persone. Una politica che non riesce a proteggere i quartieri e la gente che ci vive, che la trasforma in zombie sempre più simili prive di protesta e volontà di evadere. Evadere da un mondo dove le persone non sono trattate con dignità. Che sia all’ufficio collocamento, al lavoro, nei controlli razzisti, ma anche costringendole semplicemente di vivere in cattive condizioni abitative per non finire in mezzo alla strada.

Le persone che vogliono costruire alternative sono criminalizzate e si tenta di soffocare sul nascere i germogli della resistenza. Friedel 54 è un tal luogo resistenziale dove ci si aiuta a vicenda, dove tutte le persone sono benvenute e dove si sperimenta la resistenza contro una politica ingiusta. Oltre tutte le possibilità ormai “esaurite” della politica diventa di nuovo chiaro: dobbiamo farlo e lo faremo noi stessx. Che sia con lo sgombero del Friedel, con il G20 oppure negli scontri quotidiani con gli sbirri dello Stato. Perciò dimostratevi solidali, alzate il prezzo politico per uno sgombero! Un milione di danni materiali non basta affatto per pareggiare tutti i conti! Per questo nella notte del 19 e del 20 abbiamo osato entrare nel loro soggiorno ben custodito rompendo con i martelli i vetri dell’immobiliare in Prenzlauer Allee/Belforterstrasse. Anche se gli sbirri stanno nella via adiacente e infastidiscono la gente sono ciechi se pensano che la zona sia sicura – siate coscienti che non lo è. È un nostro piccolo contributo per alzare la pressione politica, per dimostrare che la Friedel non è sola. Il prezzo dello sgombero lo decidiamo ancora noi!

Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

[J11] Salonicco, Grecia: Rivendicazione della collocazione di un ordigno esplosivo

Concepiamo gli spazi anarchici e antiautoritari come strutture in cui organizzare lotte e vivere collettivamente dei momenti al di fuori delle relazioni autoritarie che lo Stato e il capitalismo vorrebbero imporci quotidianamente.

Ultimamente lo Stato ha condotto diversi attacchi contro squat e ritrovi ad Atene, Salonicco, Agrinio e Larissa.

In risposta a questi attacchi, nella notte dall’11 al 12 giugno 2017, abbiamo piazzato un ordigno incendiario in un furgone che appartiene all’azienda AKTOR in via Makedonikis Amynis a Salonicco.

Sappiamo che quest’azienda costruisce le strutture del nemico, come la mino di Skouries nella penisola calcidica, che distrugge la terra a beneficio dei capitalisti, o del metrò di Salonicco, concepita per sostenere e rafforzare il flusso di capitale.

Abbiamo scelto l’11 giugno, giornata internazionale di solidarietà con i/le prigionier* anarchic* che affrontano delle lunghe pene, per esprimere la nostra solidarietà a tutt* i/le compagn* prigionier* in tutto il mondo.

Fuoco a tutte le prigioni.
Morte allo Stato e al Capitale.

Azione diretta per l’anarchia

in inglese

[Atene] 1° novembre: Presidio mattutino in difesa del Quartiere Occupato Prosfygika

31oct2016-544x365Lunedì 31 ottobre 2016, anche un gruppo di compagn* dello squat Themistokleous 58 era presente al Quartiere Occupato Prosfygika per aiutare il quartiere a difendersi contro gli attacchi coordinati di polizia e nazisti. Nell’attuale guerra sociale prendiamo posizione con pietre e scontri corpo a corpo e le nostre convinzioni antipatriotiche risuonano durante gli scontri con gli sbirri.

Solidarietà concreta con il Quartiere Occupato Prosfygika.

Forza a chiunque affronti la feccia in uniforme della democrazia greca.

Rilascio immediato di tutt* i/le prigionier*.

E il 1° novembre saremo preparat* per ogni evenienza.

Squat Themistokleous 58

*
Nota del Traduttore: il Quartiere Occupato Prosfygika si trova in viale Alexandras, nelle vicinanze della centrale di polizia di Atene e del tribunale in via Degleri, dove si sta svolgendo il mega-processo contro Alba Dorada. Il 31 ottobre, al mattino presto, la brigata antisommossa ha preso d’assalto Prosfygika con un numeroso gruppo di nazisti. Più tardi, dei/lle compagn* sono riusciti a respingere gli sbirri (in uniforme e in civile), e sono seguiti degli scontri. Diverse persone sono state fermate e trattenute per tutto il giorno (almeno due degli arrestati, che rischiano delle denunce, sono stati picchiati). Diversi collettivi e individualità solidali con Prosfygika chiamano a un presidio mattutino il 1° novembre in difesa del quartiere.

in inglese

Heraklion, Creta: Solidarietà incendiaria con gli squat

burnurlocalchurchNelle prime ore del 1° agosto 2016 abbiamo piazzato un ordigno incendiario davanti alla chiesa di Aghios Dimitrios nella città di Heraklion, Creta. Abbiamo effettuato quest’azione come risposta alle recenti operazioni della Chiesa spa, in cooperazione con le forze di polizia e del pubblico ministero, nella città di Salonicco, in cui degli squat sono stati sgomberati e uno di questi demolito. Considerate questo gesto come un contributo all’appello per un Luglio Nero da parte dei/lle compagn* del Rigaer94 in Germania.

“Il 22 maggio 2009, Mauricio Morales è stato ucciso mentre trasportava una bomba destinata alla scuola di Gendarmeria del Cile [NdT: Si tratta di una scuola per secondini]. Mauricio partecipava alla biblioteca-squat Sacco e Vanzetti, mettendo in pratica l’incontro fra azione pubblica e illegale. Squatter e attentatore, non faceva discriminazione fra le strategie di azione e non cadde nella trappola delle isole di pseudo-libertà. (Cospirazione delle Cellule di Fuoco/FAI-IRF, Cellula Guerriglia Urbana)

Solidarietà con gli squat
Solidarietà con i/le compagn* incarcerat* in tutta la Terra

Contro chiunque ferisca la libertà
Questo mondo non sarà rovesciato ma distrutto

PS. Giovedì 4 agosto la Biblioteca Kaos a Porto Alegre, Brasile, è minacciata di sgombero. I/Le compagn* non lasceranno lo squat e lo difenderanno. Auguriamo loro di tutto cuore forza e mandiamo un abbraccio amichevole e complice.

in inglese, portoghese

Atene: Attacco fascista con delle molotov allo squat Vancouver Apartman

vancouver-apartman-squat1-768x576vancouver-apartman-squat3-768x576vancouver-apartman-squat2-768x576Domenica 13 marzo lo squat Vancouver Apartman è stato attaccato a colpi di molotov dal gruppo fascista locale A.M.E.

Il gruppo ha pubblicato un testo sul loro blog, rivendicando l’attacco e minacciando di tornare. Nonn hanno raggiunto il loro obiettivo perché non ci sono stati danni, dato che la bottiglia non è riuscita a dar fuoco all’intera casa.

È il secondo attacco fascista contro uno squat in un mese. Il precedente è stato il 16 febbraio allo squat Zaimi, da parte del gruppo fascista C18 Hellas.

Niente ci fermerà. Le minacce dei fascisti, dello Stato, e dell’università ASOEE (proprietaria dell’edificio) non ci faranno abbandonare la lotta.

Solidarietà a Zaimi, Libertatia, Mundo Nuevo, Analipsi, Autonomous Steki a Exarchia, Kouvelou, Terra Incognita e tutti gli altri squat e persone che sono stati attaccati. E chi si batte contro i/le fascist* e il fascismo.

ABBASSO IL FASCISMO. VIVA L’ANARCHIA.

RESISTENZA, AUTO-ORGANIZZAZIONE, SOLIDARIETÀ!

OCCUPIAMO IL MONDO!

Iniziativa degli/lle squatter anarchic* del Vancouver Apartman

in greco, inglese, portoghese, tedesco

[22-28 Febbraio]: Settimana internazionale di agitazione contro lo sgombero del centro sociale La Solidaria

22_28_italianoLa Solidaria è un centro sociale autonomo aperto dal 2012, momento in cui è stato occupato per costruire uno spazio che servisse come strumento per praticare la nostra propria autonomia e lo sviluppo della lotta sociale.

A fine ottobre dell’anno scorso è arrivata la minaccia di sfratto, invitandoci a lasciare il posto, ma come quando ci hanno provato nel 2013, non sarà così facile…

Abbiamo difeso e difenderemo il posto, non per l’importanza dello spazio edilizio, ma perché da lì promoviamo codici e valori opposti a quelli che impongono lo Stato ed il Capitale. Promuoviamo invece rapporti basati sulla solidarietà, l’autogestione, l’orizzontalità e l’azione diretta. Ci consideriamo parte dal conflitto sociale, parte degli sforzi più ampi di trasformare la realtà, finirla col mondo basato sul denaro, e creare un mondo basato sulla solidarietà e la libertà.

La stampa s’è già messa al servizio dello stato e degli speculatori, che hanno acquistato la casa, per propiziare lo sgombero. Siamo in momenti decisivi, l’ultima settimana di febbraio si prenderà una decisione sullo sgombero.

Ecco perché chiediamo una settimana di azione in solidarietà con lo spazio, una settimana di agitazione contro lo sgombero del centro sociale autonomo La Solidaria.

Ogni colpo ci rassicura nel nostro cammino e ci rende più forti. Di fronte alle minacce di sgombero: più resistenza e più azione!

La solidarietà non conosce frontiere, giù le mani dai nostri centri sociali!

Assemblea del centro sociale autonomo La Solidaria.
lasolidaria@mail.com

Grecia: Passeggiata anarchica nel centro di Atene

Il 7 novembre 2015 a mezzogiorno, tra la folla del sabato, alcun* di noi hanno effettuato un’azione nel quartiere di Exarchia e le strade vicine nel centro di Atene, a Monastiraki e Thissio, con la volontà di esprimere la nostra solidarietà con i/le compagn* che subiscono la repressione in diversi angoli del mondo, e in particolare i territori di Brasile, Uruguay e lo Stato Spagnolo.

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Solidarietà con lo «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza
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Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta
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Non un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
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Nessun attacco misogino senza reazione – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, Brasile
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Nessun attacco misogino e razzista resterà senza risposta – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia

Abbiamo esposto striscioni in portoghese, inglese, spagnolo e greco ai cancelli del Politecnico di Atene sulle strade di Patission e Stournari, sulla piazza di Exarchia, e di fronte la stazione del metrò a Thissio.

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Attento patriarca, attento sessista… i femminismi scuotono la terra intera
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Qui viviamo la violenza ogni giorno, con ogni machismo, con ogni razzimo
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Ero giovane e disoccupata… Sono diventata una ruffiana che si è unita alla polizia
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Né sessismo né transfobia, fanculo tutti i criminali in uniforme e il patriarcato
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Lotta libertaria e internazionale, spezziamo la misoginia nelle strade
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La liberazione sarà totale, calci e ceffoni per ogni stupratore
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Siamo numerosi e siamo ovunque, assalteremo le città-prigioni
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Dalla Grecia al Brasile, abbasso gli stati, lunga vita all’anarchia

Lungo il cammino abbiamo anche lanciato dei volantini (1, 2) in solidarietà con le femministe libertarie in Brasile che hanno reagito con dignità e continuità della loro azione di fronte al violento attacco che hanno subìto da parte dei poliziotti durante il Primo salone del libro  autonomo e femminista a Porto Alegre.

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thissio_poa2-1024x768Abbiamo esposto tre striscioni per lo stesso caso; in via Patission: “Nemmeno un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; in piazza Exarchia: “Nessun attacco misogino senza risposta – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; e a Thissio: “Nessun attacco misogino e razzista senza reazione – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia.”

polytechnic_estadoes1L’altro striscione in via Patission è stato messo in solidarietà con chi ha subito un raid, un arresto o è stato inviato in carcere preventivo nelle recenti operazioni processuali nello Stato Spagnolo: “Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta.”

polytechnic_lasolidaria1-1024x768Al cancello d’entrata in via Stournari abbiamo appeso uno striscione in solidarietà col centro sociale autonomo La Solidaria a Montevideo, Uruguay, attualmente minacciato di espulsione dal nuovo proprietario perché, secondo l’avviso di espulsione, l’edificio è “occupato in maniera precaria da un gruppo anarchico.” Lo spazio, libero da febbraio 2012, è stato ancora una volta obiettivo della repressione, in quanto il progetto – tra gli altri – resiste ai piani di urbanisazzazione e di speculazione immobiliare del quartiere. Lo striscione dice: “Solidarietà con lo squat «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza.”

in inglese, greco, tedesco, spagnolo, portoghese

Bergamo: Comunicato in solidarietà agli sgomberi

Chi governa legittima il proprio potere attraverso strumenti da lui inventati per irreggimentare e uniformare. Chi governa vuole che ogni persona si rivolga a lui per essere felice perchè ha bisogno che ogni azione, sia essa sociale o individuale, si caratterizzi come “un utile” per lo Stato. Chi governa ha chiamato l’imposizione di tale ingiustizia “legalità”, “maggioranza”, “bene comune”, “sicurezza”. Non a caso, in molti territori, per le istituzioni, autogestione ed autodeterminazione sono diventate sinonimo di “associazione a delinquere”. Questo perchè autogestione e autodeterminazione espropriano ai criteri di sottomissione e alle logiche di sopraffazione le necessità, i bisogni e i desideri degli individui.

In questi ultimi mesi, però, un po’ dovunque, l’occupazione di stabili sfitti e la conseguente affermazione di pratiche solidali all’interno dei quartieri popolari sta minando alla base quella gerarchia sociale che, fino ad ora, ha garantito potere ad istituzioni locali e nazionali.

In molte città, l’ ennesimo teorema questurino, architettato ad arte da media e politicanti in cerca di consenso, ha trovato sulla propria strada lotte condivise e determinate che hanno parzialmente distrutto un’impalcatura propagandistica, nata nelle stanze del Partito Democratico e allargate a tutto l’apparato politico istituzionale. A Milano, infatti, i quartieri Corvetto, Giambellino, San Siro non si sono piegati né davanti alla violenza delle forze dell’ordine e né davanti alle campagne mediatiche. Nelle scorse settimane, infatti, il quartiere Corvetto ha subito l’ennesimo attacco poliziesco che ha portato allo sgombero di alcune abitazioni e di due spazi occupati: “Il Corvaccio” e “Il Rosa Nera”, entrambi in prima linea nella lotta per l’occupazione delle case nel quartiere. A seguito di tali azioni poliziesche, pilotate da alcune sedi di partito, si è anche verificato l’arresto di cinque compagni rilasciati il giorno dopo. Il quartiere, tuttavia, non si è fatto intimorire e  si è stretto attorno agli arrestati in modo solidale e compatto non cadendo nella solita trappola poliziesca che è solita dividere chi scende in piazza tra “buoni” e “cattivi”. Dopo una mattinata di scontri e barricate, in serata infatti si è risposto con una passeggiata nel salotto buono della città; passeggiata che avrebbe voluto portare un saluto ai cinque compagni rinchiusi a San Vittore, ma che è stata dispersa da una caccia all’uomo condotta a suon di cariche e lacrimogeni.

Il Piano Casa, insomma, sta mostrando il suo vero volto: propaganda politica da un lato, repressione dall’altra; un modo per  mettere a tacere  tutte quelle realtà che attraverso l’autogestione e l’autodeterminazione stanno cercando di evitare una “normalizzazione” sempre più repressiva che sta assumendo ovunque i caratteri di un aut-aut: o ti assoggetti, o vieni manganellato e denunciato.

Il Piano Casa è, dunque, l’ennesimo contenitore propagandistico di un nuovo modello autoritario da somministrare a gocce e, se non direttamente attaccato e sabotato, esso sarà parte  di ciò che sancirà il definitivo passaggio da un sommario e verticistico principio di libertà calato dall’alto, all’ instaurazione di un preventivo piano di sicurezza sociale.
 
Ci dichiariamo quindi complici e solidali con tutti gli occupanti “abusivi”e con tutti i compagni che stanno subendo sulla propria pelle azioni repressive.

AD OGNI SGOMBERO UNA BARRICATA!

AUTOGESTIONE DIFFUSA OVUNQUE!

Anarchici e Anarchiche di via bonomelli (BG)

Tlalnelpantla, Messico: Attività in memoria del Punky Mauri

mauri copyRICORDANDO LA TUA MEMORIA A 4 ANNI DALLA TUA PARTENZA

Domenica 26 maggio, inizio alle 5 pm.

Presentazione documentale: Mauri l’offensiva non ti dimentica
Espressioni artistiche
Cibo vegano
Rap anarchico: voci clandestine; Tleyotl; Irracionalmente logiko; Agorafobia; Cronopio.

Nel CSO Casa Naranja, Av. Tlalnepantla, 154. Col Olivo, 2.

in spagnolo

Uruguay, comunicato della solidaria: continua la repressione della polizia

zozo1Nella mattinata di venerdì 10 maggio diversi agenti di polizia, venuti in quattro macchine pattuglia, hanno cercato di aprire la porta della solidaria, con calci, insulti e minacce. Diversi compagni e vicini di casa stavano avvicinando il luogo, situato in Fernandez Crespo e Cerro Largo fino a quando le forze repressive dello Stato hanno dovuto ritirarsi.

Come era previsto, sono tornati, questa volta il Lunedì 13 maggio, anche la mattina, chiedendo -senza l’avviso di garanzia- che qualcunx dello spazio si presentasse alla stazione di polizia corrispondente per testimoniare circa la concentrazione fino alla chiesa della congregazione evangelica tedesca tenutasi il Giovedi, 2 maggio.

Giovedì, 16 maggio circa le nove della notte, quattro poliziotti picchiano alla porta chiamando ad un compagno -questa volta con l’avviso di garanzia- per andare a testimoniare.

Il Sabato, 18 maggio al mattino il compagno ha stato circa tre ore ricevendo domande non solo sulla concentrazione, ma anche su questioni legate ai gruppi che si incontrano nello spazio. Anche domande su le loro idee, per esempio, le hanno chiesto se lui è un anarchico, lasciando chiaro la natura dell’interrogatorio. Non solo domande, ma anche minacce di ogni tipo, tra cui un raid preceduto da una falsa accusazione creata da loro stessi basata nella bocca di pasta base nella casa.

La natura illegale del tentato sgombero e le chiamate a testimoniare, senza gli avvisi non ci sorprendono né è il punto a dove sono dirette le nostre proteste. L’azione illegale della polizia, la corruzione e l’arroganza sono parte dello stesso stile di vita che gli sfruttatori, i potenti ed i loro difensori portano avanti. Le forze repressive dello Stato non compiono altra funzione che quella di umiliare, picchiare, minacciare, rinchiudere e generare paura a tutti quelli che non gli servono nel loro mondo.

Noi non ci sintiamo vittime di niente, siamo orgogliosi di difendere uno spazio che abbiamo creato come strumento per promuovere un mondo in cui i rapporti non sono regolamentati dal potere e denaro.

Sappiamo bene che questo non solo significa un tentativo di sgombero da parte della Congregazione della Chiesa evangelica tedesca in complicità con le forze repressive dello Stato. Sappiamo che significa più che altro un tentativo di instillare la paura nelle menti di tutti coloro che non rimaniamo fermi o in silenzio. Sappiamo che significa un attacco ai gruppi, collettivi e individui che siamo attivi lottando questo stile di vita basato sullo sfruttamento. Sappiamo bene che si tratta di un attacco alla lotta contro megaminera Aratirí e contro tutti i progetti sociali autonomi. Sappiamo più che bene e non esitamo a dire che il tentativo di dare una lezione a tutti coloro che non accettiamo le condizioni di vita imposte per i potenti e sfruttatori e stiamo cercando di creare un altro mondo basato sulla solidarietà, il sostegno reciproco, l’auto-gestione e l’azione diretta.

No allo sgombero della solidaria!
Giù le vostre mani dei nostri centri sociali.

fonte

Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

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Nella tua memoria, Xosé Tarrío, perché la dignità non conosce muri.
Prigioneri alla strada

Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme ad un senso di dignità di fronte agli abuso e maltrattamento dei carcerieri, istituzioni etc. le fanno stare sotto il punto di mira dei potenti.

Per maggiori informazioni sulla vita e la lotta di questo compagno che ha trovato la sua fine atroce tra i freddi muri del carcere di Teixeiro (A Coruña, Galizia) potete guardare la notizia precedente di questo blog (qui) dove ho postato una breve biografia del compagno. Suggerisco anche di leggere il libro “Huye, hombre, huye: Diario di un prigioniero FIES”, scritto da lui stesso.

Ieri, Sabato 18 maggio 2013, ancora un altro anno, alcune individualità solidali ci concentriamo nella piazza di Xosé Tarrío, che si trova all’incrocio della strade Ministrales e Calvario nel quartiere Lavapiés di Madrid, e alla quale il comune si sforza di far precipitare nell’oblio. L’obiettivo era quello di onorare e ricordare a Xosé Tarrío e agli altri detenuti e detenute morti in prigione.

Durante la concentrazione, breve ma commovente, si hanno scandito slogan come “i ricchi non entrano mai, i poveri non escono mai!”, “signor giudice, signor giudice alla cella va lei”, o la solita “giù le mura delle prigioni “. Inoltre, si ha letto un comunicato e Pastora, madre di Xosé Tarrío, insieme ad altri/e solidali e compagni/e arrivati dalla Galizia, cantavano una poesia sulla libertà, originale del coro “Fuxan os ventos”.

Dopo aver completato l’atto, nel Centro Sociale Okkupato La Gatonera si è realizzato un pranzo vegano solidario, e alla sera si realizzò un discorso di mano di Pastora, alla quale personalemente non ho potuto partecipare, visto che non ho il dono dell’ubiquità e perché avevo già pensato di andare all’iniziativa tenutasi alla Magdalena sull’esperienza della comunità di Oakland e il suo significato per le lotte di allora e di oggi, svolte da una compagna proveniente da lì.

Segnalo anche che la piazza è apparsa questo anno piena di graffiti con slogan anti-prigioni come ” chiamate reintegrazione alle più crudeli delle vendette” o “non ci ruberete la nostra libertà”, per la gioia dei presenti e hanno creato un ambiente che ha riempito la concentrazione insieme ad uno striscione fatto da alcuni partecipanti con la scritta “Xosé Tarrío nella tua memoria, perché la dignità non capisce di muri – detenuti alla stada e liberi”

Che le nostre ali nere prendano il volo sopra le mura, e che il suo battere rompa le sbarre e i ferri che ci isolano, per lasciare libera la solidarietà ei legami che ci uniscono, un sentimento di comunità e di desideri condivisi che si traducano in azioni e iniziative contro ogni carcere e autorità.

fonte

Uruguay: Comunicato La Solidaria, 10 maggio del 2013

La Solidaria. Mano tesa al compagno, pugno chiuso al nemico

Nel giorno d’oggi, Venerdì 10 Maggio 2013 alle 08:15 nello spazio La Solidaria che si trova nella via Fernandez Crespo 1813, diverse auto della polizia hanno fatto irruzione violentemente e colpendo a calci la porta, senza alcun ordine, senza identificarsi, minacciando violentemente di aggredire a quelli che erano all’interno. Alcuni vicini di casa sono venuti a protestare in solidarietà in merito alla procedura in un quartiere assediato per le boche di pasta base davanti  all’indifferenza e complicità della polizia.

I compagni che erano lì hanno rifiutato di uscire davanti alla situazione di minacce. Davanti a questo si è sentita la solidarietà di varie persone che si sono riuniti davanti alla spazio. Pochi minuti dopo, è arrivato un avvocato che ha evidenciato l’irregolarità della procedura. Passando per l’identificazione di coloro che erano dentro e dichiarando che non era un furto, ma di una legittima occupazione. Dopo alcune provocazioni d’un ufficiale, che si è identificato come del dipartimento d’intelligence e ha iniziato a fotografare i volti di diversi compas, la polizia si è ritirata. Continue reading Uruguay: Comunicato La Solidaria, 10 maggio del 2013

Grecia: Richiami di solidarietà per l’O.R. C.C.F. e all’anarchico Theofilos Mavropoulos- Breve aggiornamento su Olga Ekonomidou

Il manifesto recita:

Il 27 Giugno 2012, i membri del R.O. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico Theofilos Mavropoulos verrano processati con l’accusa di “istigazione a commettere atti criminali’, secondo le disposizioni dell’articolo 184 del Codice Penale Greco.

L’accusa si riferisce a tre testi diversi, di cui uno non appartiene nemmeno a quelli implicati in questa accusa, che ripetono la frase “NEMMENO UN MILLIMETRO INDIETRO, 9MM SULLA TESTA DEI SBIRRI”

Al di là della ferocia con cui le autorità persecutorie trattano qualsiasi cosa che abbia a che fare con questa organizzazione, e indipendentemente dal significato penale minore del procedimento specifico rispetto alla orgia di repressione nel caso delle C.C.F… questo processo particolare è di enorme importanza politica in quanto apre la strada per la criminalizzazione dell’espressione e l’oppressione della libertà di esprimersi. Ed è la strada per l’inferno lastricato con le peggiori intenzioni.

Nemmeno un passo indietro
Migliaia di passi in avanti contro il potere e i suoi esponenti.

SOLIDARIETÀ CON L’O.R. COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
E L’ANARCHICO THEOFILOS MAVROPOULOS

ATENE, MERCOLEDÌ, 27 GIUGNO, 2012
Incontro di solidarietà alla Corte Penale di Evelpidon, alle 9.

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF e quelli perseguiti per lo stesso caso / Atene

Assemblea di solidarietà di Mytilini / Lesvos

Iniziativa degli anarchici di Zacinto

Iniziativa degli anarchici di Cyclades

Spazio autogestito dell’Università del Pireo

Occupazione del Palazzo Kouvelou / Attica

Spazio Degli Arrabbiati dell’Università di Giurisprudenza / Atene

Assemblea di solidarietà di Ioannina

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Volos

Anarchici solidali da Patrasso

Compagni/e dello spazio autogestito presso l’Università del Politecnico / Atene

Spazio Autonomo di Kavala

__________

Il suddetto articolo 184 prevede che “Chiunque pubblicamente incita in alcun modo o stimola [sic] un altro a commettere un crimine o delitto è punibile con la reclusione fino a tre anni.”

Ironia della sorte o meno, il processo per il caso dell’O.R. Lotta Rivoluzionaria è stato rinviato allo stesso giorno, Mercoledì 27 Giugno, e si svolgerà nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos dove si svolge sempre, quasi dall’altra parte della città.

 

Si deve notare che Olga Ekonomidou, uno dei membri imprigionati dell’O.R. CCF, si trova in stato disciplinare / cella d’isolamento dal 4 Maggio 2012, nelle carceri di Diavata (vicino Salonicco).

Il 22 giugno, ad Atene, durante una sessione del processo per il secondo “caso Halandri”, Damiano Bolano, Christos Tsakalos, Giorgos e Michalis Nikolopoulos hanno insistito ancora una volta per la sospensione del processo, perché la loro compagna e sorella Olga Ekonomidou era ancora in una cella di isolamento, dopo 50 giorni consecutivi! Lì, nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos, dopo l’insistenza dei quattro imputati è stato reso noto che il Comitato Centrale dei Trasferimenti Penitenziari del Ministero della Giustizia si è recentemente convocato per discutere la mozione presentata dall’avvocato di Olga, Frangiskos Ragousis. Il presidente della Corte stesso ha contattato il Ministero della Giustizia per accertare la decisione della commissione, e poi ha annunciato che la richiesta di Olga era stata accettata, e quindi ha chiesto di procedere con il processo. Tuttavia, i quattro compagni hanno rifiutato la richiesta del presidente, affermando che il trasferimento di Olga dalle carceri di Diavata indietro a quelle di Eleonas a Tebe non era stato ancora attuato in pratica. Infatti, il processo per il secondo “caso Halandri” è stato rinviato per Venerdì, 29 Giugno (seguiranno aggiornamenti qui).

Nonostante questa tortura che subisce nella prigione, Olga Ekonomidou deve affrontare un processo presso il tribunale di Evelpidon ad Atene il 27 Giugno, accanto ai suoi fratelli. Vi aggiorneremo più avanti su la sua situazione.

Qui segue una richiesta dell’assemblea di solidarietà per il caso CCF, tradotto ad inglese da boubourAs/Act for freedom now!

Atene: Aggiornamento sulla studentessa immigrata in carcere, dopo lo sgombero del progetto abitativo di Valtetsiou

Come abbiamo riportato, il 20 Aprile i poliziotti hanno sgomberato l’edificio occupato al numero 60 di Via Valtetsiou, in Exarchia ( di proprietà della Previdenza Sociale dello Stato – IKA). Tre persone furono arrestate durante lo sgombero. Furone tenute in una stazione di polizia, portate dinanzi al procuratore (con l’accusa di occupazione illegale) e due di loro furono finalmente rilasciate. La terza persona, una giovane di 19 anni, studentessa immigrata è da allora trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Petrou Ralli, perchè non ha attualmente i documenti.

Annuncio da parte della casa sgomberata al numero 60 di Via Valtetsiou

Il modo rumoroso con cui lo Stato ha deciso di attaccare due spazi occupati ad Exarchia il 20-04/2012, vale a dire il centro sociale VOX ed il progetto abitativo in Valtetsiou, ha lasciato dietro di se anche delle vittime.

Con il pretesto di  ostacoli burocratici senza senso, uno dei tre arrestati nello squat di Valtetsiou rimane agli arresti: Anastasia “Nancy” Plamantiala è trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Atene ed è minacciata di espulsione, nonostante il fatto che viva in Grecia da diversi anni, dove stà studiando all’Università.

La solidarietà verso Anastasia non può riguardare solo i suoi 2-3 amici o i conoscenti. E’ un dovere dei gruppi o degli individui che principalmente sono nel movimento squat.

Se Anastasia non viene immediatamente rilasciata, faremo una chiamata per avere in cambio una specifica forma di sostegno.

Siamo rimasti all’interno dello spazio occupato per difendere le nostre scelte, anche se eravamo a conoscenza in anticipo dell’operazione di polizia. In seguito agli arresti ed allo sgombero, difenderemo il diritto della nostra compagna ad essere rilasciata ed a continuare a vivere in Grecia.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI SQUAT

Squat Valtetsiou

Varsavia, Polonia: Operazione repressiva contro lo squat Elba

Lo squat Elba e’ stato attaccato il 16 Marzo da una societa’ di sicurezza privata, che ha ricevuto l’assistenza da parte della polizia. Il tentativo di sfratto e’ arrivato con totale sorpresa per le persone che vivono nell’Elba. L’Elba e’ il piu’ grande e piu’ antico centro sociale attivo di Varsavia.

Lo sfratto e’ stato una sorpresa visto che la presenza degli occupanti in questo luogo e’ stato accettato dalla compagnia Stora Enso ( la proprietaria) dopo le proteste di 2 anni fa’. Nessuno e’ stato informato della prevista data dello sfratto.

Poco dopo le 11.00 le guardie di sicurezza assunte dalla società di sicurezza chiamata “Skrzecz” hanno fatto irruzione nell’edificio. Non hanno presentato un mandato di sfratto ed hanno usato violenza nei confronti degli abusivi al fine di costringerli a lasciare la proprietà. Gli occupanti hanno resistito ed una persona si è barricata nella sua stanza e almeno altri sei hanno occupato il tetto dell’edificio. Gli occupnti hanno emesso un appello urgente di aiuto e solidarietà. Le unità della polizia sono arrivate subito sul posto. Il fatto che lo sfratto fosse illegale è stato ignorato dalla polizia che invece ha iniziato a bloccare la manifestazione di solidarietà.

Dopo poche ore c’erano circa 100 i manifestanti che hanno cercato di fermare lo sfratto, hanno affrontato circa 30 poliziotti antisommossa che appoggiavano la società di sicurezza. I manifestanti si sono scontrati con la polizia che ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti, senza alcun preavviso, ma non ci sono stati gravi scontri. Col passare del tempo altre unità della polizia sono arrivate nella zona cosicchè i dimostranti e gli occupanti si sono trovati circondati. Poco dopo le 18.00 la polizia ha dato l’ordine di disperdersi ed ha iniziato a rimuovere i giornalisti dalla zona. Sembrava che potresse essere  l’inizio di uno sgombero brutale. Tuttavia, per la sorpresa dei manifestanti la polizia e le guardie di sicurezza hanno lasciato la zona alle 8 di sera.Ciò ha permesso alla gente di entrare nello squat e di rioccuparlo.

L'Elba rimane

Il giorno dopo l’Elba ha rilasciato una dichiarazione dove ha condannato l’azione della polizia e della società di sicurezza. E’ stato fatto sapere che il proprietario dell’area ha dato agli occupanti una settimana di tempo per andarsene. L’Elba chiede sostegno internazionale al fine di prevenire ulteriori attacchi. La manifestazione in difesa dello squat è prevista per il 23 Marzo in centro città (Varsavia).

Anche il collettivo Anonymous ha attaccato il sito web della società di sicurezza e le sue caselle di posta elettronica. Il sito è stato bloccato come azione simbolica di solidarietà.

Fonti: 1, 2, 3

Berlino: Concerto di solidarietà ad uno squat di Atene

Ad Atene solo gli squat vivono sotto la costante minaccia di fascisti e polizia. Bande neonaziste organizzate attaccano ripetutamente i progetti d’occupazione con incendi dolosi, appoggiati dalla polizia.

La polizia greca usa lanciare attacchi vendicativi contro gli vi contro gli squats ogni volta che scoppiano dei tumulti.

Molto poco denaro è disponibile per la manutenzione degli edifici degli spazi occupati, dal momento che attualmente tutti i fondi vanno a supportare i più di 30 prigionieri che conta il movimento. Naturalmente,anche gli occupanti sono stati colpiti dalla situazione economica della Grecia, organizziamo così un concerto per un progetto di casa ad Atene con lo scopo di coprire parte delle urgenti spese di costruzione.

Venerdì, 7 ottobre – 20.00, Berlin Friedrichshain – Markgrafendamm 14/15 (nell’ hangar)
Gruppi: Bastardo Four, No Roots No Culture, Puris Ani
Inoltre
Vai (M.I.T.O.W.) e altri DJs seguiranno.

fonte: agona.blogsport.de

Salonicco: Intimidazione della polizia contro lo squat Libertatia

Attorno a mezzogiorno di Venerdì 9 settembre 2011, più di 100 motociclette della polizia sono apparse per le strade che circondano lo squat Libertatia. Compagni e solidali hanno immediatamente raggiunto lo squat per la paura di uno sgombero. I poliziotti hanno invaso solo il cortile del palazzo, ma due compagni sono stati arrestati e tenuti nel quartier generale della polizia della città. Entrambi sono stati rilasciati.

Questa operazione di polizia aveva lo scopo di intimidire una parte del movimento sociale radicale, proprio un giorno prima dei previsti raduni, manifestazioni e dimostrazioni in vista della 76a Fiera Internazionale di Salonicco (TIF).

La presenza delle forze repressive nelle strade di Salonicco è già enorme.Da Sabato, il traffico sarà bloccato nelle vie del centro, e a tutti i veicoli sarà vietato avvicinarsi alle strutture del TIF. Quest’anno, il primo ministro Giorgos Papandreou nemmeno inaugurera’ la Fiera a causa delle tanto temute contro-proteste; fara’ un discorso a porte chiuse nel Centro Congressi Ioannis Velidis  Sabato, 10 settembre, e l’annuale conferenza stampa al Magazzino C nel porto della città , Domenica 11 settembre.

Per le strade, per rompere la paura!
RIVOLTA GENERALIZZATA, ORA

fonte: Radio Revolt
leggi inoltre: Incendio doloso in una banca in Ano Poli, Salonicco

Grecia: La “Metapolitefsi” ha legalmente chiuso

Nel pomeriggio di Mercoledì 24 agosto, lo squat Container nel campus universitario di Zografou, quartiere di Ilissia, è stato attaccato e sfrattato. Il container occupato e’ stato messo a soqquadro e tutti gli elementi raccolti sono stati portati via e sequestrati. Gli studenti dall’edificio occupato presso il Refettorio Propilei nel centro di Atene hanno chiesto un’incontro-dibattito per le 9 di sera per quanto riguarda questi sviluppi.

Ore prima, circa 2.000 studenti hanno dimostrato nel centro di Atene, mentre  manifestazioni  contro il disegno di legge della riforma dell’istruzione hanno avuto luogo a Salonicco, Heraklion (Creta) e Patrasso.

Tuttavia, il parlamento greco, ha votato il disegno di legge di riforma dell’istruzione presentato dal ministro della Pubblica Istruzione Anna Diamantopoulou che includeva alcuni dei cambiamenti più radicali che il sistema educativo del paese abbia mai visto a memoria d’uomo.

Con una modifica alla legge sull’educazione dell’ultimo minuto, il ministro ha annunciato l’abolizione completa dello storico asilo universitario (che ha impedito alla polizia di entrare per motivi accademici, in nome della libertà di espressione) e l’elezione dei rettori universitari in primo luogo da parte della loro comunità accademica.

Inutile dire che l’asilo universitario è stato violato nella pratica numerose volte contro la “Metapolitefsi”, soprattutto negli ultimi anni.

fonti : athens.indymedia.org
www.occupiedlondon.org/blog

Cile: I poliziotti hanno fatto irruzione negli squat di Valparaíso e Santiago

Nel pomeriggio di Martedì 23 agosto, imponenti forze di polizia hanno fatto irruzione nello squat TIAO (Laboratorio Arti Indipendenti e Mestieri) situato a Yungay strada a Valparaíso. Lo squat TIAO è stato punto di incontro per progetti autonomi ed auto-organizzati negli ultimi cinque anni.

Poliziotti armati di tutto punto hanno rotto las portas di ferro e le finestre ed hanno invaso l’edificio provocando ingenti danni, anche a parte delle infrastrutture dello stesso squat. Durante l’attacco, i carnefici dello Stato cileno hanno ammanettato i compagni che erano dentro lo squat e tenuti sotto tiro, mentre l’unità della polizia scientifica analizzava il luogo.

Nel frattempo,ingenti forze di polizia con veicoli corazzati con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni erano fuori, e le pattuglie e le forze di polizia stradale avevano chiuso le strade circostanti rendendo impossibile per la gente di avvicinarsi in maniera solidale.

L’operazione di polizia è durata più di un’ora, i poliziotti hanno fatto irruzione senza la presenza di un pubblico ministero, e l’indirizzo scritto sull’ ordine d’indagine non corrispondeva a quello attuale. Come nella maggior parte dei luoghi del “mondo civilizzato”, i meccanismi repressivi in Cile non si preoccupano di seguire le procedure legittime quando si tratta di intimidire coloro che resistono e combattono contro la democrazia parlamentare e il capitalismo.

Lo stesso giorno un altro squat culturale è stato  fatto oggetto di un’ irruzione nel quartiere universitario di Santiago. Come nel caso dello squat TIAO, la polizia è andata alla ricerca di materiali utilizzati per fabbricare Molotov, ma in entrambi i casi non ha trovato nulla al riguardo.

Questi attacchi gratuiti verso i centri sociali ci ricordano le numerose operazioni di polizia riguardanti il “caso Bombas” di piu’ di un’anno fa’. Si sono svolti poche ore prima dello sciopero generale di 48 ore (24-25 Agosto), nel tentativo di disabilitare il movimento radicale sociale che cerca il rovesciamento totale del regime.

Noi non dimentichiamo i nostri fratelli e sorelle che lottano
contro lo Stato e il Capitale!

GIU’ LE MANI DAGLI SQUAT
SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO IN RIVOLTA IN CILE !

fonte: liberaciontotal.lahaine.org

Ioannina: Supporta gli immigrati (poster allegato)

Gli emigranti di ieri sono gli immigranti di oggi

Il giorno 9 Giugno 2011 la polizia ha forzatamente evacuato e distrutto un’ insediamento di immigrati a Igoumenitsa. Decine di loro sono stati arrestati mentre molti sono stati costretti a fuggire verso l’entroterra. Alcuni sono arrivati nella nostra città [Ioannina, Grecia nord-occidentale].

Gli immigrati –che sono la parte più sottovalutata e sfruttata della classe operaia– non dovrebbero essere mai piu’ cacciati.

Non lasciare che gli immigrati siano preda degli appetiti di poliziotti, giudici, razzisti e pacifici cittadini. Combatti con la solidarietà e il mutuo soccorso contro coloro che organizzano lo sfruttamento e l’oppressione degli immigrati e della gente del posto. Non lasciare che il diritto universale alla libera circolazione e della residenza siano mai piu’ calpestati.

Per rompere le linee divisorie erette dai confini e dalle nazioni.

CON I FATTI – MATERIALMENTE – POLITICAMENTE
SUPPORTA GLI IMMIGRATI

Compagni | antifa [ i ] | Tapi & psychremi [Broke & cool] | ESE Ioanninon [Unione Sindacale Libertaria, Ioannina] | Antiviosi katalispi [squat Antibiosis]

fonte: Autonomous Radio of Ioannina