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Santiago, Cile: Striscione in memoria del compagno Javier Recabarren

Javier Recabarren presente alla Giornata del Giovane Combattente – Il 29 marzo e tutti i giorni… nelle strade!

29.03.2018

Durante la “Giornata del Giovane Combattente” abbiamo realizzato uno striscione in memoria dell’anarchico Javier Recabarren morto tre anni fa, investito da un bus transantiago.

Nella nostra memoria restano ben presenti i suoi atti, la sua lotta di strada, la sua partecipazione agli appelli antispecista e anticarcerali , e in generale più ampiament alla lotta antiautoritaria. Era un compagno, un fratello affine che riportiamo in strada con questo piccolo gesto di propaganda, da un luogo qualche parte a Santiago.

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Atene, Grecia: Attacco molotov contro il Ministero della Cultura

Nella notte di lunedì 22 maggio 2017, un gruppo di compagn* ha attaccato Ministero della Cultura a Exarchia con dei cocktail molotov. Quest”azione simbolica è stata compiuta per due ragioni:

onorare la memoria di Mauricio Morales, che ha perso la vita il 22 maggio 2009 a Santiago del Cile, quando la bomba che trasportava per colpire la scuola dei secondini è esplosa prima del tempo.

E per inviare forza all’anarchico Eric King, che sta scontando una condanna  a 10 anni negli Stati Uniti per avere attaccato un edificio governativo a Kansas City con delle molotov, nel settembre 2014. Sosteniamo l’appello internazionale in solidarietà con Eric il 28 giugno.

Memoria combattiva – solidarietà incendiaria!

in inglese, greco, spagnolo

Santiago, Cile: Manifestazione di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti [20 gennaio 2017]

Un altro governo fascista dello stesso nemico non fermerà le nostre lotte (A)
Solid(A)rietà. Viva le resistenza indigena Lakota Sioux contro la devastazione della terra e delle persone che la abitano
Liber* ora! I 9 del Move, Herman Bell, Mumia Abu Jamal, Leonard Peltier. Tutt* i/le prigionier* politic* liber*! A fuoco le prigioni!

Manifestazione all’ambasciata USA a Santiago, in risposta all’appello internazionale contro l’intronazione del presidente fascista Donald Trump e la continuità del terrorismo globale degli Stati Uniti.

Contro il terrorismo e il genocidio degli USA nel mondo.
Contro la brutalità della polizia nei confronti di afroamerican*, latino-american*, e pover*.
Contro il sistema carcerario di sterminio.

Libertà per i/le prigionier*, distruzione delle prigioni!
Lotta e resistenza contro il capitale, lo stato e il patriarcato!
La solidarietà ci rende forti, la lotta liber*!​

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Santiago, Cile: Chiesa mormone attaccata per i/le prigionier*, i/le perseguitat* e in memoria di Sebastián Oversluij

Nella notte del 1° gennaio abbiamo attaccato una chiesa mormone con vernice, olio e potenti fuochi d’artificio, come gesto di solidarietà nei confronti dei/lle prigionier* e delle persone perseguitate durante la Guerra Sociale in Cile e in memoria del guerriero anarchico Sebastián Oversluij.

Mandiamo la nostra forza al compagno che a testa alta ha urlato e sputato e non si è piegato davanti alla persecuzione di polizia, giornalisti e giudici nel caso dell’attacco alla Chiesa della gratitudine nazionale.

Circolo Vandalico Sebastián Oversluij

in spagnolo

Atene: Distrutti bancomat della banca Piraeus

Nella serata di venerdì 16 dicembre, poco prima delle 20:00, abbiamo deciso di rendere visita alla filiale della banca del Piraeus Bank in piazza Canningos. Dopo aver distrutto con un martello il monitor del bancomat e la vetrina accanto, abbiamo versato della benzina sulla macchina e l’abbiamo bruciata. Prima di andar via, abbiamo anche lanciato una molotov all’ex ministero del commercio che si trova davanti alla banca.

Quest’azione è dedicata alla memoria dell’anarco-nichilista Sebastian Oversluij, ucciso da un agente di sicurezza mentre cercava di espropriare un’agenzia del Banco Estado a Santiago del Cile il 13 dicembre 2013.

È anche un gesto complice in solidarietà con l’anarchica Tamara Sol Farías Vergara, tenuta prigioniera nelle prigioni cilense per essersi vendicata della perdita di Sebastián aprendo il fuoco contro un altro agente di sicurezza privata della stessa banca il 21 gennaio 2014.

RICORDO E LOTTA PER I/LE COMPAGN* CADUT* E DETENUT*!
COORDINAZIONE INFORMALE E ATTACCO CON OGNI MEZZO POSSIBILE!

in inglese, spagnolo, greco

Santiago, Cile: Immagini della marcia per la libertà dei/lle prigionier* il 1° dicembre

1-1-544x4082-2-544x4083-1-544x4084-1-544x4085-544x408Marcia per la libertà di tutt* i/le prigionier* rivoluzionar*, sovversiv*, antiautoritar* e ribelli del mondo organizzata il 1° dicembre ad Ahumada con Alameda, in pieno centro di Santiago del Cile.

Contro lo Stato il Capitale e il Patriarcato!
Abasso i muri delle prigioni!

in spagnolo, tedesco

Santiago, Cile: Azione 3 anni dopo la morte in combattimento del compagno Sebastián Oversluij

[youtube]https://youtu.be/afXOv26vwxw[/youtube]

Sebastián Oversluij, rivendichiamo la memoria in ogni azione diretta.* Questo 11 dicembre sono già passati 3 anni dalla tua morte in death in combattimento, ricordiamo col fuoco ogni compagn* cadut*.

Libertà per i/le compagn* del caso PDI, per Tamara Sol e tutt* i/le compagn* che sono stat* rapit* e imprigionat* dallo Stato poliziesco.

Fuoco alle prigioni!
Non dimentichiamo, non perdoniamo!
La lotta continua, più forte che mai!

*Barricate, striscioni, volantini e attacchi con le molotov contro la polizia in memoria di Sebastián ‘Angry’ Oversluij e per i/le prigionier* politic* fuori dalla UMCE (Università Metropolitana di Scienze dell’Educazione). Ci sono stati anche degli scontri fuori dal campus Juan Gómez Millas (Università del Cile). 07.12.2016

in greco, spagnolo, tedesco

Santiago, Cile: Presidio di fronte al consolato e ambasciata del Brasile per la libertà di Mauricio Hernández Norambuena

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Libertà per tutt* i/le prigionier* politicé, sovversiv* e antiautoritar* del mondo // Libertà per Mauricio Hernandez Norambuena
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Libertà immediata per tutt* i/le prigionier* politic* interzionalist* // Mauricio Hernandez N.

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Libertà per Mauricio Hernandez Norambuena / Detenuto dallo stato terrorista del Brasile da quasi 15 anni. Subisce un regime carcerario che viola i diritti umani. // Mauricio ha lottato contro la dittatura di Pinochet ed è stato un combattente internazionalista. Oggi conserva la stessa linea. Fa parte di chi non si arrende, che non cede sui propri principi. / Libertà per Mauricio e tutt* i/le prigionier* politic* rivoluzionar*, sovversiv* e antiautoritar* del mondo!!! / La solidarietà ci rende fort*, la lotta liber*

Venerdì 9 dicembre, dei/lle compagn* della Coordinazione Anticarceraria La Fuga e della Coordinazione di DD HH “Mauricio Hernández” di Santiago, Valparaíso e Concepción hanno manifestato davanti al Consulato e l’Ambasciata del Brasile in Cile reclamando la fine del regime carcerario e l’immediata liberazione del compagno Mauricio Hernández Norambuena.

in spagnolo

[Cile, Santiago] Villa Portales: Barricate e propaganda in ricordo di Mauricio Morales

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Barricate di lunedì 23 maggio, 7h del mattino

Il 22 maggio 2009 il compagno anarchico Mauricio Morales è morto cercando di azionare un ordigno esplosivo destinato alla scuola di Gendarmeria del Cile [NdT: Si tratta di una scuola per secondini], un’istituzione destinata a formare gente che umilia a tortura chi ha trasgredito la legge dei potenti.
Sette anni dopo la sua morte, abbracciamo le sue idee di libertà e di rifiuto della gendarmeria e/o di ogni istituzione o simbolo di autorità.
Il ricordo dei/lle nostr* compagn* è vitale per continuare la lotta contro questo sistema di dominazione.

PER L’APPROFONDIMENTO DEI CONFLITTI
PER L’ESPANSIONE DEI PUNTI FOCALI D’INSURREZIONE
CHE SI DIFFONDA LA RIVOLTA ANARCHICA
A 7 ANNI DAL NOSTRO COMPAGNO MAURICIO MORALES, CONTINUIAMO A LOTTARE CONTRO OGNI AUTORITÀ E PER L’ANARCHIA.

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Azioni internazionali coordinate in solidarietà con Evi Statiri

Dal 12 al 17 settembre 2015, alcun* participant* alla rete di Contra Info hanno effettuato una serie di azioni in solidarietà con Evi Statiri, prigioniera in lotta in Grecia, che il 14 settembre ha cominciato uno sciopero della fame esigendo la sospensione della misura di custodia cautelare impostale 6 mesi fa.

Evi Statiri si trova in galera a causa della mania vendicativa scatenata dagli apparati repressivi della democrazia greca dopo il fallito piano di evasione dei/lle compagn* prigionier* della Cospirazione delle Cellule del Fuoco all’inizio del 2015, che ha messo nel mirino i/le familiar* e amic* dei membri dell’organizzazione. Quando il Potere non riesce a piegare i/le prigionier* sovversiv*, mette le mani su amic* e parenti, cercando di seminare il panico e punire quello che non rientra nelle grosse bibbie della legislatura, quello che supera i muri del carcere, quello che è più lontano dalla dicotomia innocenza-colpevolezza: la solidarietà.

Dopo la decisione di Evi Statiri di scegliere come strumento di lotta lo sciopero della fame, facciamo appello ai/lle compagn* di tutto il mondo per rinforzare questo grido di libertà attraverso l’azione anarchica multiforme. Che nelle strade risuoni: EVI STATIRI LIBERA!

Qui sotto vi proponiamo alcune delle foto delle azioni realizzate nei territori controllati dagli Stati di Bolivia, Francia, Grecia, Portogallo, Cile, Spagna… e aspettiamo i vostri contributi a: contrainfo(chiocciola)espiv.net

Uno striscione è stato esposto a La Paz (Bolivia): “Compagna Evi Statiri, sequestrata dallo Stato greco, ti salutiamo dalla Bolivia”; sono anche stati distribuiti dei volantini: “Dalla Bolivia alla Grecia, libertà per Evi Statiri – La tua lotta dall’interno della prigione è un segno d’indomabile ferocia di fronte al Potere e la repressione”.

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Volantini a Tolosa, Francia: “Solidarietà con Evi Statiri, prigioniera politica in Grecia. Evi Statiri si trova in custodia cautelare nella prigione di Koridallos, in Grecia, dal 2 marzo 2015, arrestata perché compagna di Gerasimos Tsakalos, membro incarcerato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (organizzazione anarchica rivoluzionaria internazionale). Dopo essersi vista rifiutare ancora una volta la scarcerazione, il 14 settembre comincia uno sciopero della fame. Fuoco alle frontiere. Fuoco alle prigioni”

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toulouse3-768x1024Due striscioni sulla cancellata del Politecnico, a Exarchia, Atene: “Né innocenti, né colpevoli – Solidarietà con Evi Statiri” // “Evi Statiri tieni duro // Siamo tutti parenti delle Cellule del Fuoco // Morte ai giudici!”

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Uno striscione è stato esposto in una delle località più centrali e turistiche di Lisbona, Portogallo: “Libertà per Evi Statiri”; sono anche stati distribuiti dei volantini firmati da alcun* anarchic* con un aggiornamento sulla situazione di Evi: “Solidarietà internazionalista e anarchica con Evi Statiri – Dopo 6 mesi di custodia cautelare, un atto arbitrario di pura vendetta del Potere, Evi Statiri ha cominciato uno sciopero della fame il 14 settembre 2015, nelle prigioni della democrazia greca, fino al suo rilascio incondizionato. (…) Libertà per chi si trova nelle celle della prigione – Rilascio immediato per Evi Statiri – Revoca delle misure restrittive contro Athena Tsakalou!”

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Striscione a Santiago, Cile: “La paura può governare, ma non regnerà nei cuori e le menti degli esseri umani liberi” – Evi Statiri libera!”

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Degli slogan sono stati scritti nelle vie di  Iruña/Pamplona, Navarra (Spagna) — Evi askatu! (“Liberate Evi!” in Basco) e altri…

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Fino alla distruzione totale di tutte le prigioni. Evi libera
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Libertà per Evi Statiri
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Libertà per Evi Statiri, compagna greca

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Santiago: Sabotaggio incendiario contro l’industria PROQUIMSA

“La vita è un viaggio in paracadute, e non quello che tu vuoi credere. Stiamo cadendo, cadendo dal nostro zenit al nostro nadir, e lasciamo l’aria sporca di sangue affinché si avvelenino coloro che verranno domani a respirarla. Dentro te stesso, fuori di te stesso, cadrai dallo zenit al nadir, perché questo è il tuo destino, il tuo miserabile destino. E quanto più alto sarà il punto da cui cadrai, tanto più alto sarà il rimbalzo, tanto più lunga la tua permanenza nella memoria della pietra. Siamo saltati dal ventre di nostra madre o dal bordo di una stella, e stiamo cadendo. Ah, il mio paracadute, l’unica rosa profumata dell’atmosfera, la rosa della morte, precipitata fra gli astri della morte. Avete sentito? Questo è il rumore sinistro dei petti chiusi. Apri la porta della tua anima ed esci a respirare all’aperto. Puoi aprire con un sospiro la porta che l’uragano ha chiuso.” [Vicente Huidobro, Altazor]

Martedì 9 giugno, secondo uno dei molti calendari della dominazione. I nostri polsi contraddittori portano orologi che indicano che mancano dieci minuti alle due del mattino, l’aria è gelida, ma siamo ben attrezzati. Lunghi minuti di marcia per penetrare nell’area esterna della zona industriale Lo Boza, nel comune di Pudahuel – un territorio considerevolmente appassito a causa dell’avanzare incontrollato del sistema tecno-industriale e la complicità attiva della popolazione sottomessa, affascinata da questo regime di odio e morte. “Dove le acque si incontrano” era una volta una terra fertile e colorata; oggi come oggi è un deposito di rifiuti umani, zombi ben disciplinati che arrivano al lavoro al mattino presto. L’aria è squarciata da centinaia di aerei che atterrano impunemente sul cemento ad alta densità dell’aeroporto internazionale Arturo Merino Benitez, la terra sporcata dalle industrie che spuntano come funghi nella foresta valdiviana, l’acqua viene “mal-trattata” da alcuni dei più grandi impianti di trattamento delle acque del Sud America.

Il nostro obiettivo sono le strutture dell’industria PROQUIMSA, sperimentatrice specista, torturatrice dei nostri fratelli e sorelle. Forniscono materie prime alle industrie chimiche, nel suo spettro più ampio di orrore produttivo.

Abbiamo sabotato uno dei numerosi “quadri di distribuzione elettrica” che alimentano questi spazi di morte; il fuoco è stato il nostro elemento distruttore, due ordigni incendiari ad attivazione chimica che hanno rischiarato un po’ la notte. Non hanno ottenuto l’effetto desiderato, ma il gesto ci serve come prova per un miglioramento qualitativo delle nostre azioni. Colpiremo ogni volta più forte! In un modo o nell’altro, pensavamo che bruciare uno di quei “quadri” causasse ampi blackout nell’industria, ma non è stato così – il danno materiale è stato minore. Studieremo più a fondo la rete di alimentazione e distribuzione elettrica di queste zone; crediamo di aver toccato soltanto i circuiti locali corrispondenti all’illuminazione esteriore della ditta.

I nostri piani, volontà e risorse avanzano furtivamente, ma senza mettere piede al freno. La nostra lotta a morte contro il sistema di dominazione non conosce pause strategiche, ancor meno revisioni teoriche.

Azione autonoma nel senso più ampio!

Siamo capaci; abbiamo gli strumenti a portata di mano. Intelligenza, amore, convinzione! Mentre i nostri fratelli e sorelle muoiono in diversi tipi di gabbie non possiamo far altro che agire – non ci sono scuse.

L’azione contro di noi è qui e ora. L’azione contro i/le nostr* nemic* è qui e ora. L’azione contro chi difende e finge di criticare il patriarcato è proprio sotto il nostro naso. Acuire il conflitto, superare i nostri ego negativi!

“Mese per la Terra” – “Giugno nero” fanno parte di una delle tante proposte di coordinazione e attacco efficace. Per noi contiene ogni tipo di contraddizioni e tensioni, ma vengono perfettamente gestite, digerite, sputate, accolte, scartate, blindate, vomitate, godute. Crediamo che sia uno strumento per la proliferazione di certe discussioni e disposizioni tattiche/pratiche, casini teorici, e magari qualche sintesi di queste esperienze. Facciamo parte di questo appello come parte complementare della nostra costruzione integrale di tensione costante. Contro la società di dominazione!

Con Mauricio Morales, Spyros Dravilas, Pelao Angry e i/le tant* compagn*  che hanno lasciato il piano fisico.

Saluti affettuosi a tutti i fratelli e le sorelle ingabbiat* in tutto il mondo, clandestin* “in latitanza” qui e là – forza nei vostri cuori e nei vostri corpi!

Saluti al gruppuscolo Consiglio dell’Uehuetlatolli di Reazione Selvaggia.

Contro la Civilizzazione! Per la difesa di tutto quello che stiamo perdendo!

Gruppo Kapybara FAI/FRI

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Santiago, Cile: Lotta di strada per i/le compagn* imprigionat* o cadut* [maggio 2015]

Giovedì 14 maggio un’ampia manifestazione di studenti si è svolta nel centro di diverse città cilene. A Santiago gli scontri con la polizia si sono prolungati per diverse ore nelle strade e nelle università. Queste richieste legaliste e riformiste non ci interessano, ci interessa invece contribuire alla lotta di strada al termine di ogni protesta, iniettandogli un nuovo dinamismo. Ecco perché ci siamo introdotti nel campus dell’USACH per creare agitazione per i/le compagn* Juan, Nataly e Guillermo, che sono in sciopero della fame dal 13/14 aprile [finalizzato il 5/6], e per ricordare i/le compagn* cadut*, specialmente Punky Mauri, all’avvicinarsi di un nuovo anniversario della sua morte in azione.

Mentre gli scontri erano già in corso, siamo usciti a combattere le forze dell’ordine con più di venti Molotov, e quando le abbiamo esaurite ci siamo ritirati in un modo che erano anni che non si vedeva più (almeno, nelle università), sparando un colpo di pistola contro il contigente delle forze speciali; è stato uno sparo simbolico, niente di che, la vita dei poliziotti non è stata messa in pericolo; ciò nonostante, abbiamo avvertito il nemico e attirato l’attenzione dei/lle nostr* compagn*. D’ora in avanti, nelle proteste pubbliche, dai settori anarchici non arriveranno solo pietre e Molotov.

Solidarietà antiautoritaria con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique.

22 maggio, giorno del Caos: cerchiamo di far vivere l’anarchia.

Claudia López, Jhonny Cariqueo, Mauricio Morales, Sebastián Oversluij
Vivono in ogni azione contro il Potere e ogni Autorità.

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Santiago, Cile: Barricate fuori dal Liceo Darío Salas

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Lunedì 25 maggio, verso le 10 del mattino, delle barricate sono state alzate e ci sono stati scontri tra giovani e i bastardi della polizia fuori dal Liceo Darío Salas, dove era stato spiegato uno striscione in memoria del compagno anarchico Mauricio Morales, caduto in azione il 22 maggio 2009 mentre cercava di attaccare la scuola di polizia.

Punky Mauri, l’offensiva non ti dimentica!

in inglese

Santiago: Barricate e scontri fuori dell’Università Usach il 19 maggio

Con barricate date alle fiamme, abbiamo ancora una volta ricordato la morte di Mauricio Morales, caduto in combattimento con la deflagrazione del dispositivo esplosivo che portava con sé in direzione della scuola della gendarmeria.

L’incendio scatenato oggi si espande come i tuoi frammenti di libertà!

“Oggi attraverso il fumo nero dei nostri pneumatici, il calore bruciante delle nostre barricate e l’insolenza insurrezionale della nostra azione, ricordiamo la tua irriducibile vita, il tuo eterno amore per la libertà e il tuo bel desiderio che l’ordine stabilito cada.

Per la distruzione dell’ultimo baluardo della società carceraria!

Mauricio Morale morto in azione il 22 Maggio 2009”

in spagnolo

Santiago : La sede dei Giovani Comunisti attaccata in solidarietà con Juan, Nataly, Guillermo ed Enrique

Il mattino del 3 maggio abbiamo deliziato i Giovani Comunisti rinfrescando la facciata della loro sede di via San Pablo, 9059, Pudahuel, con della vernice e qualche vetro fatto sparire a sassate.

Questi stronzi, che hanno ampiamente cercato la riconciliazione democratica frequentando il potere e il suo apparato poliziesco, si sono messi a minacciare gli anarchici attraverso la stampa con delle richieste legaliste quando hanno avuto luogo gli scontri di un anno fa. Sembra che alcun* abbiano scordato quello che è successo, ma per quanto ci riguarda il tempo che è passato non ha cambiato niente, questo attacco ne è il riflesso fedele, e andremo oltre…

Abbiamo rivendicato questa azione con dei volantini in solidarietà con i/la compagn* Juan Flores, Nataly Casanova e Guillermo Durán (in sciopero della fame da 20 giorni) e con Enrique Guzmán, che si sono sempre dichiarat* contro ogni forma di potere e di autorità.
Sappiate che portiamo attenzione alla vostra situazione e che non avremo pace finché il potere non la finirà con i suoi soprusi.

Non c’è tempo né per le scuse, né per le pause.

Solidarietà in offensiva con i/le prigionier* in sciopero della fame.

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(foto degli scontri del 1 di maggio del 2014)

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Attacco incendiario contro il cantiere di costruzione del metrò di Santiago

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le azioni minori contro il sistema non sono importanti soltanto nella misura in cui contribuiscono alla distruzione del sistema, ma anche perché contribuiscono alla formazione di individui liberi, preparati, coscienti delle proprie capacità e dei propri limiti, coraggiosi e capaci di lottare per quello cui aspirano” (Antitecnologia 2009)

Rivendichiamo l’attentato incendiario contro il cantiere della futura linea 6 del metrò di Santiago, il 7 aprile: abbiamo attaccato questo simbolo del progresso tecnologico-sociale con un ordigno incendiario ad attivazione chimica.

Le conseguenze nefaste dell’espansione tecno-industriale non saranno tollerate senza la necessaria risposta, giriamo tenendo d’occhio i vostri negozi, supermercati, zone di espansione urbana, degradazione della natura selvaggia nelle sue forme più estese. Abbiamo attaccato, attaccheremo nelle campagne e nelle vostre città, difenderemo con le unghie e coi denti quello che resta da difendere, come anche noi stessi.

Mandiamo un affettuoso saluto a Natalia e Javier.
Forza ai/alle compagn* Juan Nataly e Guillermo in sciopero della fame.

Contro la civiltà! Per la difesa di tutto quello che abbiamo perso!

Gruppo Kapibara FAI-FRI

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Cile: Testo di Natalia Collado, arrestata il 7 aprile

Nota di Contra Info : Natalia Collado e Javier Pino sono stat* detenut* il 7 aprile poco tempo dopo l’incendio di un pullman della ditta Transantiago nel settore della Stazione Centrale di Santiago. Il 10 aprile, Natalia e Juan sono stat* trasferit* in carcere preventivo, accusat* di installazione ed attivazione di ordigno incendiario in un mezzo pubblico, sotto la legge di controllo delle armi.

haAmiche/i, compagne/i, famiglia ed affini.

Attraverso le poche parole che ho potuto scambiare con qualche persona (perché finora sono in isolamento e non so quasi niente di quello che accade), ho sentito parlare della settimana di agitazione che si fa (si può togliere) tra il 10 ed il 20 di aprile in solidarietà con le/i prigioniere/i antiautoritari-e, specialmente con quelle/i che scontano condanne lunghe. A questo proposito, mi piacerebbe scrivere qui qualcosa sulla solidarietà, e particolarmente sulla solidarietà con le/i compagne/i prigioniere/i.

Pensavo tempo fa, ed ora con l’esperienza vissuta mi sembra più chiaro, chequando un* compagn* arriva (?)in prigione e finisce finalmente prigionier*, ha come primo sostegno se stess*, le sue convizioni, pensieri, idee, sentimenti, e l’amore proprio, la sua individualità, la quale è fondamentale nel momenti in cui ci si  confrontar con un luogo così brutto e decadente come il carcere : siamo noi stess* la nostra fonte di forza. Ma succede che le nostre orecchie ed i nostri occhi incontrino gesti, iniziative, azioni per noi, e quel momento in cui si sente come un abbraccio, si gonfia il petto e si forma l’immancabile sorriso, è il momento in cuisi oltrepassano i muri del carcere e tutta quest’individualità del/la prigioniera/o, e ci si riempie di più forza e riaffermazione.

Capisco quel momento come complicità, perché sappiamo che lottiamo ancora. Mi aggiungo all’appello che si sta realizzando e chiamo alla solidarietà con le/i prigionier* di tutti i territori che lottano e prendono posizione contro ogni autorità.

Tutto il mio affetto e la mia forza per quell* che affrontano lunghe condanne e a cui gli anni non annichilano né le idee né i sentimenti. Non dimentichiamo neppure che il carcere, prodotto umano, affetta attualmente altri esseri. Animali ingabbiati e torturati per la compiacenza umana.

Mi fermo qua volendo inviare tutto il mio amore ai miei amici, alle mie amiche, compagn*, famiglia ed alle ragazze della lotta antipatriarcale.

Tato (Natalia Collado)
Dalla sezione 1, carcere di san miguel
Domenica 12 aprile.

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Cile: Nasce blog in solidarietà con i compagni incarcerati Alfonso Alvial e Hermes González

Questo blog, libertad a hermes y alfonso, vuole diffondere la situazione giuridica-politica dei compagni Alfonso Alvial e Hermes González, prigionieri dal 11 Dicembre 2013, in seguito ad un’operazione poliziesca in risposta ad un presunto tentativo di rapina ad una filiale bancaria a Pudahuel. Azione respinta da un vigilantes e terminata con la morte del compagno Sebastián Oversluij “Angry” Seguel durante lo svolgimento.

I nostri obiettivi sono chiari: diffondere la situazione della prigionia dei compagni, attivarci per il loro rapido ritorno in strada, facendo un appello a tutti/e i/le compagni/e che vogliono solidarizzare con la loro situazione e diffondere la vita fatta di lotta del fratello Angry, affinché circoli e mantenga viva la fiamma insorta e anarchica che ha preso il suo cuore.

Perché il web come mezzo di diffusione

Consideriamo la propaganda come un’ulteriore manifestazione contro il potere, attraverso varie forme, colori ed espressioni.

Da questo spazio di diffusione vogliamo far tacere la voce della stampa borghese e del suo miserabile lavoro sempre dalla parte dei potenti. La sua missione è chiara, trasformare tutto a propria convenienza col fine di creare stigma sociale cosicché nessun’altra azione destabilizzi la pace cittadina.

Da qui non pretendiamo di denunciare una montatura del nemico, non difendiamo l’innocenza o la colpevolezza legale dei nostri fratelli. La legalità è un campo che non ci interessa percorrere. Questo mezzo nasce dall’amore e dalla vicinanza tra compagni che i nostri fratelli di lotta hanno costruito ogni giorno di pari passo con le loro vite, e dalla necessità di affrontare questo scenario con questo strumento. Di fatto internet può essere un grande strumento di diffusione, ampliando molto i discorsi, le posizioni, le situazione giuridiche e carcerarie, questo spazio virtuale vuole anche diffondere gli altri mezzi di controinformazione ed espandere la solidarietà attiva con i/le compagni/e prigionieri/e nelle prigioni di tutto il mondo.

Infine, ribadiamo che i compagni sono molto di più che una sola azione particolare. Ogni nome che urliamo insieme ad un Presente!, ogni prigioniero di questa guerra sociale è stato arrestato per la convinzione di concretizzare le proprie idee, e da qui inviamo loro un abbraccio caloroso.

Non dimentichiamo di citare la nostra profonda gratitudine verso i/le compagni/e che sono stati/e presenti con le loro azioni e gesti solidali in tutto il mondo. I nostri ringraziamenti più sinceri e fraterni.

Alfonso e Hermes li vogliamo liberi, li abbracciamo in ogni gesto solidale per la diffusione della loro situazione e per la rottura dell’isolamento che vogliono imporre loro.

Forza e solidarietà a Alfonso Alvial e Hermes González e a tutti/e i/le prigionieri/e della guerra sociale!

Compagna Tamara Sol Farías Vergara, perché la tua valorosa, solidale e decisa azione ha concretizzato la frase “Se toccano uno di noi, toccano tutti” per imitare il tuo coraggio e valore, Newen!

Fratello Angry presente in ogni azione, gesto e iniziativa contro l’autorità e lo sfruttamento!

MORTE AL DOMINIO!

PS: Presto ci sarà un indirizzo per contattarci e al quale inviare contributi per il blog (manifesti, testi, ecc) e critiche (propositive).

fonte : instinto salvaje

Cile: José Miguel Sánchez Jiménez ritorna libero dopo 20 anni

Dopo circa 20 anni in carcere, la notte del 27 Febbraio 2014 il compagno José Miguel Sánchez Jiménez ha finito di scontare la condanna impostagli dal potere. Verso la mezzanotte del 28 Febbraio, alcuni familiari e compagni di José Miguel si sono recati alla Ex-Penitenciaria, in Santiago, per accoglierlo nuovamente in strada. Cosi con striscioni, volantini, petardi e grida per ricordare gli/le altri/e prigionieri/e rivoluzionari/e, José Miguel ha lasciato il centro di sterminio a testa e pugno alto. Tra abbracci e saluti, la giornata è terminata senza arresti e con diverbi con i carcerieri.

Non dimentichiamo Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega, Carlos Gutierrez Quiduleo, Freddy Fuentevilla, Hans Niemeyer, Tamara Sol Vergara e tutti i prigionieri rivoluzionari, sovversivi e autonomi.

A rivederci nelle strade:
Saluti e affetto per José Miguel Sánchez, di nuovo libero!

Santiago, Cile: Lettera della famiglia di Tamara Sol Farías Vergara

Villa Francia, 3 Febbraio 2014

Cari/e amici/che e compagni/e:

La nostra amata Tamara Sol è prigioniera.

Con la velocità di un fulmine vendicatore, come sempre accade quando condannano una persona povera o un sovversivo, un giudice del sistema, Paola Robinovich, sta valutando di dare una condanna da 10 anni all’ergastolo, accusandola di “rapina aggravata” il reato più grave nel codice penale cilena, sostenendo che Tamara Sol è un pericolo per la società. Società costruita cosi ordinatamente sull’aberrante disuguaglianza tra pochi immensamente ricchi e molti immensamente poveri; una società militarizzata con centinaia di poliziotti nelle strade e soprattutto nella periferia, molestando i giovani dei quartieri, con autorizzazione a picchiare, mentire, creare montature, arrestare, perquisire case, uccidere, spiare, fotografare… una società che è un “grande mercato”, una società orgogliosa dell’individualismo che ha creato, orglogliosa della mediocrità che ha creato, una società dove i mezzi di comunicazione trasmettono solo storie di celebrità o crimini passionali… La giudice, difendendo questa società, ha stabilito che Tamara Sol deve stare per il tempo nelle indagini (che all’inizio è 60 giorni) nel carcere di San Miguel in un modulo di alta sicurezza. Qui ha solo mezz’ora d’aria…ovvero, sta tutto il giorno rinchiusa.

Questa velocità dei giudici nel dare la condanna è completamente contraria quando si tratta di condannare gente in uniforme, che abusa e uccide grazie al potere i giovani o gli abitanti dei quartieri, ma che vive tranquillamente a casa propria. Noi per l’omicidio di Eduardo e Rafael, nostri figli, abbiamo aspettato più di venti anni per un pronunciamento della giustizia e la condanna è stata molto lieve, solo 7 anni per l’omicidio di due persone e l’arresto avvenuto senza alcun mezzo di comunicazione presente, senza mostrare le loro facce, senza manette e dritti all’hotel a 5 stelle di Punta Peuco. Né c’è lo stesso spirito da parte dei giudici quando si tratta condannare i colletti bianchi dove il denaro scorre e tutto si addolcisce, tutto resta segreto.

Vogliamo dirvi che Tamara Sol sta relativamente bene (nella sua condizione di prigioniera). Il suo morale è deciso e alto, è una donna degna e valorosa che ha detto a noi e alla sua famiglia che siamo dei codardi che non usciranno mai dal percorso di questa dannata società, della quale prendiamo le briciole, che non ariverà mai il “momento” per noi, né avremo mai i “mezzi necessari”, che abbiamo aumentato il passo e dato qualche calcio improvviso, ma niente che rompa con questa routine mortale in cui siamo coinvolti.

Siamo tremendamente addolorati perché lei è la nostra ragazza, e la amiamo profondamente, ed è prigioniera. Siamo orgogliosi, tuttavia, perché è già una donna e ha dimostrato una grande valorosità.

Una donna che ci ha cosi profondamente messi alla prova che non possiamo restare immobili in questo sistema, adeguando le nostre vite ai suoi ordini, rassegnandoci agli omicidi dei compagni, alla prigionia di giovani combattenti, alla rapina perpetua che subiamo come popolo in ogni ambito,l’esproprio del nostro quotidiano, l’esproprio delle nostre terre, del nostro mare, delle nostre ricchezze, dei nostri alberi.

Abbiamo bisogno di forza, compagne e compagni, abbiamo bisogno della vostra amicizia sincera e disenteressata, come sempre siete stati.

Il nostro cammino è già delineato e non possiamo restare calmi sperando che altri facciano ciò che noi dobbiamo continuare a fare… amare profondamente l’idea di una società libera e fraterna e costruirla con piccole e grandi azioni, non solo a parole, con tutte le forme di lotta e in ogni ambito della nostra esistenza.

Tamara Sol, figlia, nipote, sorella, ti amiamo con tutte le nostre forze.

Tamara Sol, compagna lottatrice, ti ammiriamo per il tuo valore; siamo con te.

Tamara Sol, ti accompagneremo per sempre; non sarai mai da sola.

Tamara Sol, “il cielo si specchia nel mare cosicché tu debba guardare solo la Luna”. Pazienza, pazienza, pazienza, amore.

Vorremmo ringraziare chi ci ha fatto visita, chi da subito ha dimostrato il proprio affetto, e chi ha dimostrato solidarietà fornendo ciò di cui ha biosogno Tamara Sol in carcere.

Siamo grati alle donne che l’hanno accolta in quel lugubre carcere e che la supportano con affetto.

Sappiamo anche chi non sta dalla nostra parte, dimostrandoci la propria condotta che non è d’accordo con Tamara Sol e questo ci ha fatto capire su chi potremo contare da ora in poi.

Ana Vergara Toledo, Luisa Toledo Sepúlveda, Manuel Vergara Meza

fonti : refractario, waronsociety

Santiago: Attacco incendiario su veicolo della polizia vicino al 21° commissariato (6 febbraio 2014)

“Lanciare una pietra è un’azione punibile, lanciarne mille è un’azione politica. Incendiare un’auto è un’azione punibile, incendiarne cento è un’azione politica. Protestare è dire che questo o quello non è giusto. Resistere è garantire che quello che non va bene non tornerà ad esserci.” (Ulrike Meinhof)

Stanotte il fuoco abbraccia di nuovo le braccia insorte per la distruzione di questa società miserabile. Stavolta abbiamo deciso di fare propaganda, bruciare un’auto è propagande, dire che siamo qui, che continuiamo senza paura, mai sconfitti. Anche se bruciare auto lo riteniamo propaganda, questo è anche un attacco diretto dove più nuoce, la proprietà privata; in questo maledetto paese è più importante la proprietà privata rispetto alla vita umana, ricordiamo i reati contestati a Tamara Sol Farías, basati principalmente sul furto, furto di un’arma, senza dilungarci in tema giuridico, il furto è un delitto più grave dell’intento stesso di uccidere qualcuno!

Anche se stavolta sapevamo che era assai probabile il fattore “bravo cittadino” sarebbe saltato fuori come Robin Hood, per frustrare i nostri desideri piromani e d’attacco, abbiamo comunque rischiato per ridergli in faccia e mostrargli quanto sono vulnerabili davanti a tanta volontà e un po do benzina.

Che questa azione sia una boccata d’aria per i/le compagni/e sequestrati/e in carcere, e un appello all’attenzione per chi sta in strada. Vale di più una piccola azione che cento comunicati privi d’attacco… PAROLE E AZIONI.

Siamo qui, qui saremo e mai scorderemo i/le nostri/e compagni/e caduti/e.

Che l’ultima esplosione del pelao Angry scoppi in ogni caserma, Punky Mauri, Claudia Lopez, Matias Catrileo, Johnny Cariqueo, camminano con noi. Alpaca, Hermes, Hans, prigionieri accusati di aver ucciso l’agente Moyano, prigionieri della lotta di strada, a Jose Miguel Sanchez, pronto per tornare in libertà, e alla nostra compagna Sol: questo è per salutare il tuo coraggio e la tua dignità.

PER LA PROPAGAZIONE DI UN’ESTATE NERA
E UN ANNO ANCORA PIÙ NERO

VIVA L’ANARCHIA

I/le compagni/e per la propagazione del fuoco

Pudahuel, Santiago: Azione incendiaria davanti al 26° commissariato

Venerdì, 7 Febbraio 2014

Ci rattrista/disturba che appena le lezioni universitarie si fermano l’azione nelle strade si ferma con esse, è triste/disturbante che l’azione vada in vacanza, e questo vale per ogni tipo di agitazione (incendiaria o no). Ciò abbassa decisamente l’intensità della pratica anarchica. Ecco perché chiediamo a tutti/e i/le compagni/e di abbandonare l’immobilismo, chiediamo un coordinamento tra individualità affini per realizzare azioni di ogni tipo, per mettere da parte quella spontaneità che lascia molto a desiderare.

Ecco perché, armati di pneumatici, quattro bombole di gas, fuoco, e volantini, abbiamo deciso di bloccare Teniente Cruz street davanti al 26° commissariato di Pudahuel, al fine di rendere chiaro a quei bastardi che siamo vicini e che l’azione coordinata è la chiave del successo.

Dopo l’inizio del fuoco, siamo velocemente fuggiti verso il luogo di ritrovo, lasciando i bastardi coi culi in mano quando hanno visto una barricata proprio davanti a loro. Le bombole hanno fatto il loro lavoro, cosa che gli ha messi in allarme e cosi ci hanno inseguiti come pazzi al suono delle loro luride sirene nel quartiere, senza successo.

Questo piccolo gesto è dedicato con molto affetto a Jose Miguel Sanchez. Speriamo profondamente nel tuo ritorno! Così potrai unirti a noi in questa lotta contro il potere e lo Stato/Capitale.

Salutiamo affettuosamente anche Hans Niemeyer, un fratello che non dimentichiamo; speriamo che questo gesto rompa l’isolamento dell’infame galera: ti mandiamo coraggio, anche se sappiamo che ne hai in abbondanza, caro compa.

Inoltre ricordiamo che in questa caserma portarono i nostri compagni Hermes González e Alfonso Alvial dopo averli arrestati in seguito alla rapina al Banco Estado nella quale è stato ucciso il nostro fratello Sebastian Oversluij, un forte abbraccio e saluti complici a loro per il coraggio, e a Sebastian il nostro amore e rispetto per la sua vita dedicata alla lotta anarchica.

Nota: Un saluto al poliziotto bastardo che vigilava dalla sua postazione la “sicurezza” del commissariato e della zona, speriamo che i cani che ti comandano ti abbiano ricompensato per il tuo “lavoro efficace” di allerta per il fuoco sotto ai loro nasi. Stupidi/e!

Sebastian Oversluij presente!
Libertà per i/le prigionieri/e della guerra sociale!

Il capitalismo non arretra, nemmeno noi!
Moltiplicare gli attacchi contro lo Stato-Capitale!

Cellula Incendiaria Sebastian Oversluij

in spagnolo & inglese

Santiago, Cile: Rivendicazione del tentato attacco contro la prefettura di Santiago Est e il 18° commissariato di Nunoa

bomba

Quando un/a compagno/a cade non possiamo restare indifferenti, bendarci e restare a legger per sempre cosi da dare il nostro piccolo contributo in dibattiti e discussioni. Le nostre lacrime per i/le compagni/e caduti/e in guerra diventano lava che fuoriesce dai nostri corpi, trasformandosi nel fuoco interno che ci da la fiamma per dare tutto in ogni azione contro il nostro nemico e i bastardi che lo proteggono.

Nuovamente riempiti di orgoglio perché siamo scivolati sotto ai loro nasi e abbiamo superato le loro mura qualche minuto prima di mezzanotte pronti ad agire a mezzanotte, quando tutti stavano celebrando (anche i “rivoluzionari”) dimenticando che ci sono compagni/e prigionieri/e, accusati e uccisi per aver dato la propria vita cosicché queste parole si sono trasformate in azioni concrete contro la morale, il comfort e la vita del nemico.

Il nostro fine come Amici della Polvere nera è demoralizzare le forze dell’ordine e farle sentire vulnerabili in modo che sempre più individui senza paure faranno ciò che vogliono contro i protettori dell’ordine e della pace sociale. Sebbene ciò possa non essere il nostro obiettivo definitivo, sappiamo che ci sono bracci armati del vero nemico, ed perché le nostre azioni sono state duplici e di qualità. Da un lato, facendo soffrire e morire questo mondo obbediente. Dall’altro, dirigendoci contro ingegneri, scienziati, padroni e uomini d’affari che finanziano, amministrano e creano progetti che rendono questo mondo sempre più artificiale, dando una supposta sempre più grande libertà e vita a questa razza disgustosa, riuscendo solo a ridurre la sfera della libertà al fine di ottenere il controllo globale a livelli insostenibili.

In questo nostro comunicato (1. Ufficio del Procuratore a La Florida; 2. Tribunale di Puento Alto; 3. Caserma a Las Vizcachas) siamo fieri e frustrati allo stesso tempo, visto che il nostro sistema a tempo era perfettamente funzionante tranne che, a causa di un’incertezza al momento di attivare la componente elettrica, abbiamo tagliato il filo che chiudeva il circuito; per motivi logici non abbiamo potuto risolvere l’errore dato che l’entrata e l’uscita dal posto era stata stimata in 30 secondi in modo da non farsi scoprire; siamo andati via pensando che la fortuna sarebbe stata dalla nostra, ma stavolta è stata dalla loro, visto che se tutto fosse andato bene, avremmo ferito o ucciso i bastardi che erano dall’altro lato della porta, distratti e confusi come sempre, cosi come avremmo causato grandi danni materiali, visto che la nostra pentola conteneva 3 chili di polvere nera pressata, 250 grammi di tnt, tre bombolette di gas, delle esche per accendere, mezzo chilo di tondi d’acciaio di 1 pollice, oltre ai frammenti che avrebbe fatto la pentola. Era un buon piano, tutto o niente; i fini fisici e materiali che avevamo non sono stati raggiunti ma la parte psicologica si, e ora stiamo sorridendo nell’aver creato uno stato di massima allerta in tutte le caserme di polizia che è durato fino al 10 Gennaio, facendogli capire che siamo pronti a tutto, che possiamo essere agli inizi ma la nostra rabbia ci fa crescere in questo cammino di lotta per la libertà e l’autonomia.

Dedichiamo questa azione al Pelato Angry perché capiamo e condividiamo il coraggio del compagno di voler vivere in un mondo libero e selvaggio. Speriamo che tu venga vendicato prima o poi…

Forza a Monica Caballero e a Francisco Solar
Forza a tutti/e i/le compagni/e prigionieri/e e accusati/e nel mondo

Dopo la calma arriva la tempesta…

Amici/che della Polvere nera

fonte

tradotto dall’inglese

Santiago, Cile: Con le lacrime agli occhi e i pugni stretti

“La silenziosa camminata insorgente, con pensieri calcolati, passi attenti, è la voce della coerenza, dell’affrontare un mondo di quotidiana e sistematizzata violenza, buttandoci nella meravigliosa idea della libertà. Conversazioni clandestine che finiscono con la pianificazione delle azioni. Non c’è tempo per le pause, c’è l’urgenza di essere liberi che ci spinge a rischiare tutto. Si tratta solo di pochi minuti per fargli sapere che noi siamo sempre qui, sotto ai loro nasi, le mie mani sudano, il freddo del metallo che sputerà fuori il nostro odio è pronto, ben preparato, nascosto, sempre nascosto. Tutto li sorprende, gli eterni difensori dell’ordine borghese, da parte nostra tutto è accordo e organizzazione. I nostri vestiti sono adatti al momento e al luogo, nulla è lasciato al caso, il nervosismo di collocarsi faccia a faccia col nemico senza sapere se questa volta ce ne andremo vittoriosi. È il cammino che scegliamo di prendere ormai da anni, crudelmente costruito dalla mano. Il tempo sembra morto, tutto pare una calma disturbante. Superare l’accordo, tu li, io qui, le nostre borse vuote, pronte ad essere riempite di soldi, nulla di ciò che veniamo a rubare al flusso commerciale di una vita morta diventerà nostra proprietà, viviamo per un’idea di libertà che non si arrende. Ancora una volta gli faremo sapere che siamo sempre qui. E’ ora di entrare!”

“Un telo verde oliva blocca al visuale dell’interno della filiale Banco Estado sita in Avenida La Estrella a Pudahuel. I proiettili hanno superato le vetrine ed una pistola rimasta per terra racconta la rapina violenta in banca accaduta ieri.”

Ecco come alcuni di noi sono venuti a conoscenza dei dolorosi dettagli dell’azione che hai realizzato mercoledi 11 Dicembre 2013, quando insieme ad altri ti sei preparato a riprenderti parte dei beni rubati dai ricchi e dai potenti di questo paese. Ed il vortice della guerra ti ha portato oltre un progetto. Hai capito la coerenza tra il dire e il fare, e hai saputo come combattere le condizioni poverissime con chi fa volare i sogni. Rapina, esproprio, non solo di armi, ma anche di tempo di lavoro salariato che riconosciamo essere ciò che ci invita a utilizzare uno degli strumenti più usati dai ribelli della storia. Condividiamo la tua decisione: hai contributo alla lotta e hai fatto del tuo meglio.

Pensano che i sogni che avete immaginato sono stati seppelliti col tuo corpo, colpito dai proiettili mercenari di un miserabile dello Stato/Capitale, ma si sbagliano su un punto: La nostra idea di Libertà non muore. Ci uniamo ad ogni forma di propaganda che hai usato, riconosciamo la tua totale e completa integrità, ed è questo che difendiamo oggi.

Sebastian Oversluij Seguel è morto resistendo, combattendo, felice, lottando contro le miserie di questo mondo, assaltando un centro per l’accumulo dei beni, e noi, nonostante il profondo dolore che stiamo accusando, siamo felici di averti conosciuti in vita, di aver incrociato i nostri cammini e condiviso sorrisi.

Oggi possiamo vedere l’intero apparato dello Stato. La stampa, sempre servile verso il regime dei potenti, insieme alla polizia e ai giudici si danno pacche sulle spalle, ma poi si congratulano tra di loro per l’ottimo lavoro, rilasciando crude dichiarazioni il cui intento è solo distruggere l’ambiente vicino al compagno. La caccia è aperta, case perquisite, compagni/e accusati, caccia all’uomo. Quindi il tempo invita al massimo impegno di volontà e sforzo, azione e coerenza.

Salutiamo la vita combattiva di Sebastian, il suo generoso impegno, la sua lotta permanente, di cui molti saranno capaci di parlare (bene o male, conta poco) ma pochi oseranno seguire. Salutiamo anche chi gli sta vicino e capisce quella parte del cammino insorgente che è, paradossalmente, morire combattendo. Noi difendiamo, da ora in poi, i tuoi passi pericolosamente liberi.

Per i caduti di ieri, per quelli di oggi. Per quelli che verranno.
Guerra allo Stato/Capitale!
Lunga vita alla Propaganda col Fatto!
Sebastian Oversluij: Presente!

Escuadrón Insurrecto Verdinegro Autos para Barrikadas
Célula Anticlerical Hortensia Quinio
Circulo Iconoclasta Michele Angiolillo
Núcleos Antagónicos de la Nueva Guerrilla Urbana
Anónimxs por la Destrucción
Amigxs de la Pólvora
Fracción Heterogénea de Weichafes Libertarios
Célula Antiautoritaria Insurreccional Panagiotis Argyrou – FAI/FRI
Célula Larga Vida a Ilya Romanov
Consejo Guerrillero Urbano Insurreccional – Claudio Lavazza Lanza Pankfletos

in spagnolo, inglese