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Stoccarda, Germania: Vernice a Dehoga e abitazione di Lukas Kuhs (AfD)

1° maggio 2018

+++ 300 nel blocco anticapitalista alla demo dell’unione sindacale tedesca (DGB) +++ 800 alla demo rivoluzionaria +++ Vernice a Dehoga +++ AfD-Outing +++ Pyro & Kurdistan-Soli +++ Salvo piccole zuffe, gli sbirri che si contengono +++ Festa di strada internazionalista +++ L’occupazione della casa continua +++

Il 1° maggio di quest’anno a Stoccarda iniziava di nuovo con il blocco anticapitalista nella demo DGB al Marienplatz. Nel 2018 questo blocco era definitivamente uno dei più grandi degli ultimi anni. Circa 300 persone parteciparono dopo l’invito di un’alleanza di gruppi rivoluzionari, la gioventù Verdi (unione sindacale servizi) e varie rappresentanze dex giovani in fase di apprendistato. Obiettivo era di porre accenti propri di lotta di classe nella demo DGB, contro la linea di concertazione predominante dei sindacati. Con baccano e combattivo il blocco sfilava direzione centro, mentre per strada i dintorni furono abbelliti con varie scritte. Presso un mercato “Alnatura” si tematizzava la politica Alnatura ostile ai consigli di fabbrica, coprendo le vetrine con delle relative tavole d’indicazione incollate.

La manifestazione rivoluzionaria del 1° maggio iniziava direttamente dopo sul Schlossplatz. Con circa 800 partecipanti, la mani era grande circa quanto l’anno passato. Alla sua testa un blocco con file compatte e tante bandiere rosse. Dopo una breve zuffa all’inizio per delle trasgressioni alle condizioni, la polizia – molto atipico per Stoccarda – si conteneva abbastanza. All’inizio e nella demo intermedia, gli interventi tra l’altro tematizzavano la guerra della Turchia contro Afrin, il salto a destra, la necessità d’intervenire negli scioperi e nelle lotte sociali e l’evidente giro di vite repressivo dopo il G20.

Nella tratta dal centro a Heslach, dalla mani e dai suoi margini si susseguivano le azioni autonome: La filiale dell’associazione alberghiera e dei ristoranti “DeHoGa” fu attaccata con la vernice causa la sua gentile posizione nei confronti dei salari bassi e minimi (colpendo anche alcuni sbirri). All’altezza Furtbachstr. 16 fu pubblicamente indicato l’attivista AfD omofobo e cristiano-fondamentalista Lukas Kuhs. Già la notte prima, la sua casa fu marcata con scritte e sacchetti alla vernice. Sul Marienplatz ci fu una coreografia in solidarietà con lx combattenti nel Kurdistan. S’incendiarono delle pentole fumogene, e i circa cento attivistx nel blocco frontale alzavano dei pannelli nei colori curdi.

Alla fine della mani ci fu un intervento dell’azione rivoluzionaria Stoccarda. L’oratrice, come negli anni precedenti incappucciata, sottolineava che gli attacchi – retorici – attuali da parte della destra dell’Unione sferrati per es. da Spahn o Seehofer servono solo alla classe dominante come preparazione politica al prossimo approfondimento della crisi. La sinistra rivoluzionaria non deve schivare il tutto e men che mai trova un’uscita accattivandosi le simpatie della parte borghese. Può offrire orientamento solo combattendo. L’ultimo pezzo fino alla festa internazionalista di strada presso il Centro della Linke Lilo Herrmann, la mani sfilava autonomamente e senza autorizzazione. Alcuni sbirri che volevano ostacolare il passaggio furono subito spinti da parte.

Alla fine pressoché 500 persone andarono al Centro Linke. Da lì alcunx s’incamminarono verso le case occupate nella Wilhelm-Raabe-Str. 4, occupate da quattro giorni e lontane solo cinque minuti.

Il 1° maggio 2018 a Stoccarda riusciva a far convergere le varie lotte (difensive) quotidiane e a far emergere una prospettiva rivoluzionaria. Vi contribuirono anche le variegate attività antecedenti.

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Paesi Bassi: Capodanno. Azione di solidarietà al centro di deportazione vicino all’aeroporto di Rotterdam/L’Aia

A Capodanno una ventina di persone hanno organizzato un’azione solidale presso il centro di deportazione dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia.

Mentre quasi tutto il paese stava festeggiando il nuovo anno, centinaia di persone aspettavano di venire deportate solo per il fatto di non possedere il giusto pezzo di carta. La prigione accanto alla pista di decollo dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia è uno dei posti in cui i/le migranti aspettano la loro espulsione.

Come piccolo gesto di sostegno per le persone rinchiuse e disgusto per le prigioni e il mondo che ne ha bisogno, a mezzanotte abbiamo fatto un’azione solidale con fuochi d’artificio, rumore, slogan e striscioni.

Contro un mondo di frontiere, prigioni e autorità. Per la libertà. Per l’anarchia!

Amsterdam: Manifestazione spontanea in solidarietà con i/le prigionier* del G20

Ricevuto il 1° ottobre 2017

Ieri (30 settembre 2017) una manifestazione si è svolta ad Amsterdam in solidarietà con i/le compagn* che al momento si trovano in prigione in seguito alle proteste contro il G20 ad Amburgo (Germania) lo scorso luglio. Dopo la manifestazione un corteo spontaneo è partito verso il centro di Amsterdam.

100 persone hanno partecipato alla manifestazione in solidarietà con i/le prigionier* del G20. Ci sono stati prese di parola e interventi musicali. Dopo la manifestazione una cinquantina di persone hanno dato vita a un corteo improvvisato nel centro di Amsterdam, fino a Spuiplein.

Libertà per tutt* i/le prigionier* del G20! Libertà per Peike!

in inglese

Amburgo: Piano d’azione per la manifestazione anticapitalista internazionale – Benvenuti all’inferno

Scopo della manifestazione

Con una grande manifestazione anticapitalista internazionale vorremmo offrire alle numerose persone che sono venute a protestare contro il summit G20 ad Amburgo una tribuna per le nostre diverse critiche sulle circostanze decisionali alla vigilia delle azioni dirette contro le infrastrutture del summit e del capitale. Quando i dirigenti dei governi più potenti e i più grandi guerrafondai arriveranno ad Amburgo, a St. Pauli, noi saremo già lì: nei nostri accampamenti, nei centri, nelle strade, nelle case, nei quartieri, in tutta la città. Il corteo pre-serale di giovedì sarà una prima forte espressione della nostra critica inconciliabile.

Dopo aver costruito e installato i nostri campi in città nei giorni precedenti, hanno avuto luogo il summit della solidarietà, i primi presidi e le prime azioni, e vediamo la manifestazione anticapitalista internazionale come il preludio alla «fase calda» delle azioni dirette e dei blocchi contro il summit G20. Vorremmo usare la manifestazione per invitare i/le nostr* compagn* internazionali e chi deve ancora arrivare ad Amburgo a venire presto in città e rendere visibile per la prima volta quante persone si oppongono in strada al summit di Amburgo e vedere l’enorme forza che possiamo esprimere tutt* insieme. Si tratta anche di cominciare a fare delle prove insieme, rivalutare le nostre aree di movimento e azione, di reagire in maniera indisciplinata e implacabile alla repressione che sta avendo luogo durante il summit, che sia sotto forma di precontrolli, presenza massiccia della polizia o di prevenire i cortei.

Controlli preliminari? Senza di noi!

Supponiamo che gli sbirri, come annunciato, effettueranno dei cosiddetti pre-controlli durante il summit e prima della manifestazione. Questo significa che cercheranno di perquisire le vostre borse e voi stessi alla ricerca di «oggetti pericolosi» e di «abbigliamento protettivo». Compresi per esempio protezioni, caschi ma anche collant etc. Questa pratica finora non era abituale ad Amburgo e vuole essere un tentativo di intimidazione e una dimostrazione di autorità. In altre città viene già considerata come normalità repressiva. Non vogliamo accettare controlli di questo tipo e gli resisteremo! Quindi non camminate per gruppi affinitari soltanto durante il corteo e le azioni, ma andateci a gruppi. Organizzatevi! Più grandi saranno i gruppi, più difficile sarà eseguire i controlli! Sospettiamo che i controlli verranno effettuati soprattutto nell’area intorno al nostro percorso. Aspettatevi dei controlli anche se arrivate con metrò da Reeperbahn etc. Restate saldi e non fatevi intimidire! Sostenete le persone che vengono controllate e bloccate i punti di controllo!

Raduno fulmineo

Per un bel calcio d’inizio a Fischmarkt St. Pauli dalle 16, abbiamo invitato diversi compagn* e attivist* da ogni parte del mondo a raccontarci delle loro lotte locali. Su un grande palco si esibiranno dei gruppi. Il raduno pre-corteo è una parte fissa e importante della nostra manifestazione. Qui trasmetteremo i nostri contenuti forte e con sicurezza, e speriamo di convincere chi magari non è ancora sicuro di partecipare al corteo a venire a Fischmarkt.

The Goldenen Zitronen, Neonschwarz, Johnny Mauser & Captain Gips suoneranno dal vivo sul palco a partire dalle 16 e accompagneranno il programma previsto con ulteriori sorprese. Ai margini del raduno ci saranno anche dei bar solidali con bibite e cibo. I concerti e gli interventi inizieranno puntuali alle 16!
Attivisti di diversi paesi presenteranno le loro lotte e l’auto-organizzazione, la repressione di stato, il sessismo e l’omofobia, il razzismo, l’antisemitismo e i vecchi e nuovi movimenti di estrema destra.
Siamo unit* nella lotta contro la condizione capitalista, che non vogliamo più sopportare.

Alle 18:30 il programma si trasferirà all’altoparlante e la manifestazione partirà a Hafenstrasse in Park Fiction.

La manifestazione

A partire dalle 19 il corteo comincerà a muoversi in Hafenstraße. Ci battiamo per formare una manifestazione ampia, rumorosa, variegata e solidale, che percorra il cammino previsto attraverso St. Pauli. Per un’espressione colorata, sarà presente un black bloc grande e organizzato che marcerà in testa al corteo. Renderemo visibile in città la nostra resistenza. Nel corteo ci saranno numerosi blocchi (compreso un blocco FLTI *) e molti altoparlanti. Facciamo appello alla creazione di gruppi affinitari per la manifestazione e i giorni a venire e a formare legami e organizzarsi il meglio possibile fra gruppi e blocchi. Soprattutto nella parte avanti del corte è indispensabile fare delle catene. Il nostro obiettivo è di portare a termine la manifestazione come previsto. Vogliamo camminare in corteo, vogliamo fare casino ed essere arrabbiati. Speriamo che la manifestazione sia un preludio militante unitario ai giorni di resistenza. Non ci lasceremo molestare dagli sbirri e vogliamo trovare un approccio collettivo alle persecuzioni che hanno in mente per noi. In questo senso vorremmo anche avere un atteggiamento responsabile nei confronti dello scopo espresso del corteo.

A questo punto vogliamo sottolineare una volta di più che vogliamo ritrovarci nelle strade con compagn* che abbiano la mente lucida e non avremo alcuna comprensione per il consumo di alcol e droga alla nostra manifestazione!

Se gli sbirri attaccano la manifestazione o gli individui, ci difenderemo saldamente e in maniera responsabile e cercheremo di portare avanti il corteo fin quando sarà ragionevole farlo.

Nell’eventualità di una precoce dispersione della manifestazione o nel caso la polizia non ci faccia uscire da Hafenstrasse, faremo appello a un flusso massiccio di persone nelle strade e nelle piazze del quartiere!

Piano B – Rivendichiamo St. Pauli

Non sarebbe la prima volta che la polizia dichiara St. Pauli e Schanzenviertel zona occupata e impedisce delle manifestazioni dichiarate. Ma ci ricordiamo anche chiaramente i potenti cortei per il gruppo di Lampedusa o le efficaci e incontrollabili proteste contro la cosiddetta “zona pericolosa”. Che sia con manifestazioni spontanee, raduni o feste «riprendiamoci la strada» – conquisteremo la « zona blu »!
Il corteo dovrebbe essere un preludio per tutti noi, che ci sia la possibilità di dare l’avvio ai prossimi giorni. Questo momento di self-empowerment collettivo – all’interno dello scenario di esclusione che la città e gli sbirri hanno cercato di creare per settimane – vogliamo che esiste anche in caso si debba ricorrere al Piano B. Ecco perché facciamo appello a restare uniti in caso di dispersione prematura della nostra manifestazione, a essere spontanei e imprevedibili e a muoversi in gruppi numerosi, rumorosi e visibili. Perché ci prendiamo le strade quando, come e dove vogliamo!

A chi ha bisogno di un rifugio, in caso un tale scenario si realizzi, per staccare, discutere e orientarsi, facciamo sapere che ci saranno diversi punti di informazione in tutta la città per tutta la durata del summit. Ma per favore rispettare il fatto che questi luoghi non devono diventare il punto di partenza di azioni, visto che dovrebbero essere dei rifugi sicuri per chi ne ha bisogno.

Spostatevi in gruppi numerosi o come manifestazione attraverso il quartiere e invitate tutt* a unirsi. Alla vigilia dei blocchi esploriamo St. Pauli con i/le nostr* amic* di tutto il mondo e mostriamo che siamo qui! Ci riprendiamo la città trovandoci insieme per strada, spietat* con le condizioni esistenti e desiderosi di una società solidale. Non ci possono fermare, né con degli sbirri di merda né con una «zona blu» priva di diritti fondamentali!

in inglese

Amburgo: Manifestazione spontanea con cocci

1° maggio 2017

Ieri 1° maggio abbiamo espresso con determinazione la nostra rabbia contro il fascismo dilagante in Turchia. Non accettiamo più il silenzio generale sulla situazione sempre peggiore in Turchia. Siamo in tempi dove a livello mondiale si conducono delle guerre brutali, aumenta la violenza patriarcale e fascista e si avvita la questione ecologica e sociale. Davanti a questo non continueremo a rimanere immobili per invece resistere attivamente. Per esprimere la nostra la rabbia contro le condizioni brutali, ieri con una manifestazione spontanea attraversavamo decisx Amburgo Wilhelmsburg attaccando anche diversi luoghi.

La scelta dei luoghi era determinata dall’analisi che anche qui i corresponsabili del fascismo in Turchia e della guerra nel Kurdistan vanno contrastati attivamente. Ecco perché l’attacco ai luoghi seguenti.
1) Vetri rotti a un chiosco che ha fatto pubblicità per un Evet (NdT Turco per “sì”) per il referendum in Turchia
2) Lo stesso a un commerciante di verdure che sostiene l’AKP e
3) Lo stesso anche a una filiale della Deutsche Bank.
Inoltre fu marcato un negozio che accelera attivamente la gentrificazione nel quartiere.

Colleghiamo la nostra azione necessariamente ad altre lotte che nella storia erano e sono dirette contro il sistema e il 1° maggio non è una scelta casuale.
(…) esattamente 40 anni fa, il 1° maggio 1977, i fascisti fecero fuoco sux manifestanti del 1* maggio in piazza Taksim ad Istanbul, assassinando 34 persone e ferendone 136. (…) È la stessa lotta che conduciamo oggi. (…) Vale anche per le lotte contro la gentrificazione in Turchia, visto che sono dirette non solo contro un singolo sintomo ma contro il sistema stesso. Ecco perché abbiamo deciso di richiamare l’attenzione anche sullo sviluppo urbano neoliberale (…).

Quest’azione era una valvola per la nostra rabbia e un mezzo per vendicare tutte le persone cadute in combattimento. Non finiremo mai di richiamare l’attenzione sulla situazione in Turchia e nel Kurdistan e chiediamo a tuttx di opporsi attivamente al fascismo.

La lotta per una società liberata e autoamministrata può essere condotta solo globalmente (…).
Ieri abbiamo attaccato dove non ve lo aspettavate e faremo lo stesso in occasione del vertice G20 quando con Erdogan vengono ad Amburgo altri guerrafondai misantropi. (…)

Il sistema capitalista ci attacca quotidianamente ma ci opporremo e contrattaccheremo. E lì dove meno ve lo aspettate!

Con rabbia e vendetta, fuoco e fiamme contro questo sistema!
Jin, Jiyan, Azadi!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Madrid: Foto della manifestazione in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina ad Aachen

Che delitto è rapinare una banca in confronto al crearla? Né colpevol* né innocent*! (A)
Solidarietà ribelle. Prigionier* anarchic* a casa!

La manifestazione di sabato [21 gennaio 2017] a Madrid in solidarietà con le prigioniere accusate di rapina in una banca in Germania si è conclusa con decine di identificazioni, non ci sono stati arresti.

in spagnolo, portoghese, tedesco

Santiago, Cile: Manifestazione di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti [20 gennaio 2017]

Un altro governo fascista dello stesso nemico non fermerà le nostre lotte (A)
Solid(A)rietà. Viva le resistenza indigena Lakota Sioux contro la devastazione della terra e delle persone che la abitano
Liber* ora! I 9 del Move, Herman Bell, Mumia Abu Jamal, Leonard Peltier. Tutt* i/le prigionier* politic* liber*! A fuoco le prigioni!

Manifestazione all’ambasciata USA a Santiago, in risposta all’appello internazionale contro l’intronazione del presidente fascista Donald Trump e la continuità del terrorismo globale degli Stati Uniti.

Contro il terrorismo e il genocidio degli USA nel mondo.
Contro la brutalità della polizia nei confronti di afroamerican*, latino-american*, e pover*.
Contro il sistema carcerario di sterminio.

Libertà per i/le prigionier*, distruzione delle prigioni!
Lotta e resistenza contro il capitale, lo stato e il patriarcato!
La solidarietà ci rende forti, la lotta liber*!​

in spagnolo, tedesco

Atene: Resoconto della manifestazione a Exarchia (14 gennaio)

Sabato 14 gennaio 2017, di sera, una cinquantina di persone hanno partecipato alla manifestazione nelle strade di Exarchia chiamata dallo squat anarchico Themistokleous 58 in occasione del primo anno del progetto. Lo striscione della manifestazione dice “Resistenza, Rivolta, Libertà” in inglese e farsi, e un altro striscione è stato esposto allo squat in memoria di Shahzad Luqman, assassinato dai nazisti ad Ano Petralona nel gennaio 2013: “Non dimentichiamo Shahzad Luqman – Botte ai fasci.” Durante l’azione abbiamo distribuito dei volantini in greco e inglese, ne abbiamo sparsi altri sempre in greco e inglese, e gridato diversi slogan in farsi, arabio, inglese, francese e greco.

Ringraziamo tutt* coloro che hanno partecipato alla manifestazione a Exarchia. Mandiamo anche dei saluti solidali agli individui, gruppi e comunità dentro e fuori le mura e i confini che continuano a combattere con ogni mezzo possibile contro il Potere.

Ricordiamo che la sera di sabato 21 gennaio organizzeremo un party solidale al 58 per sostenere finanziariamente il nostro progetto. Il ricavato servirà a coprire i bisogni operativi dello squat e le sue azioni future.

Squat Themistokleous 58

in greco, inglese, portoghese

[Grecia] 21 gennaio 2017: Giorno di azione in solidarietà con Lotta Rivoluzionaria

Il manifesto dice:

“Sono una rivoluzionaria, e non ho niente di cui scusarmi.

Terrorista, criminale, rapinatore è chi compone la vita economica e politica; le istituzioni e i governi che, tramite i memoranda, stanno compiendo l’attacco più violento e più efferato alla base sociale nel nome di una “via d’uscita dalla crisi.” Terroristi, criminali, rapinatori sono lo Stato e il Capitale; sono loro che combatto, dedita anima e corpo alla lotta armata, a Lotta Rivoluzionaria; sono loro che la mia organizzazione ha preso di mira in questi anni di attività.

(…)  l’establishment economico e politico attacca la maggioranza sociale nei modi più spietati, la lotta armata per la rivoluzione sociale sono un dovere e un obbligo; perché è in questo che si trova la speranza, non altrove. L’unica speranza per un’uscita definitiva dalla crisi sistemica che viviamo in questo periodo storico, per un’uscita definitiva da ogni crisi. È l’unica speranza di rovesciare il capitalismo, il sistema che crea le crisi; l’unica speranza di rovesciare lo Stato e Capitale.

È l’unica speranza per un contrattacco armato della base sociale contro un sistema che li schiaccia.
È l’unica speranza di rovesciare lo Stato e il Capitale; per la Rivoluzione Sociale.
Per una società di uguaglianza economica e libertà politica per tutt*.”

Pola Roupa

“Sono un’anarchica, membro dell’organizzazione rivoluzionaria armata Lotta Rivoluzionaria. Gli unici terroristi sono lo Stato e il Capitale.”

Konstantina Athanasopoulou

Manifestazione in solidarietà con i membri di Lotta Rivoluzionaria

Sabato 21 gennaio 2017 alle 12:00 a Monastiraki (centro di Atene)

SOLIDARIETÀ CON I MEMBRI DI LOTTA RIVOLUZIONARIA
NESSUNA DEROGA ALLO STATUTO DEI PRIGIONIER* POLITIC*
LOTTA CONTRO LO STATO E IL CAPITALE CON OGNI MEZZO

–Assemblea solidale (Atene)

Testo completo dell’appello in greco

in inglese, tedesco, portoghese

Exarchia, Atene: Primo anno dello squat Themistokleous 58

PRIMO ANNO DELLO SQUAT THEMISTOKLEOUS 58

Il 10 gennaio 2017, lo squat Themistokleous 58 a Exarchia ha concluso il primo anno di attività. In questo anno il nostro squat ha intrapreso una serie di iniziative per intensificare la guerra sociale, e ha partecipato a numerose azioni di sostegon a progetti e individui presi di mira dalla repressione delle autorità.

Abbiamo messo in avanti la solidarietà anarchica internazionalista tra ribelli, perché crediamo che può essere una relazione reciproca destinata a sviluppare affinità e complicità contro lo Stato, il Capitale e la dominazione, e continuiamo a farlo nella pratica distruggendo le false divisioni basate su origine, lingua, genere, orientazione sessuale e il bagaglio religioso o profano di chiunque sia associato in qualsiasi maniera al nostro progetto.

Ci siamo opposti al patriottismo e al razzismo diffuso (che sia manifesto o nascosto), e rifiutati di discriminare chi migra sulla base dello statuto attribuito loro dalle autorità (rifugiati contro non-rifugiati). Abbiamo cercato di intrecciare la lotta contro il controllo e la repressione della migrazione con una critica esauriente e pratica del complesso di dominazioni che divide e isola ogni tentativo di liberazione per indebolirli e eliminarli più facilmente.

Abbiamo protetto il carattere anti-instituzionale del nostro progetto con ogni mezzo, mantenendo lo squat e le sua attività liberi dalla presenza e l’influenza di ONG, stampa e ogni tipo di intermediario. Abbiamo difeso la nostra autonomia politica senza alterare le caratteristiche fondamentali della nostra comunità agguerrita. Allo stesso tempo abbiamo scelto di incontrare gli/le altr* sul terreno dei disaccordi multirazziali, lavorando insieme ogni qualvolta e ovunque considerassimo che le rispettive strutture politiche e organizzative corrispondevano ai nostri obiettivi.

Lo squat Themistokleous 58 è sia un progetto politico anarchico e uno spazio abitativo per persone con o senza documenti. È un laboratorio sovversivo di teoria e pratica, ma anche un luogo in cui gli individui vivono e lottano sulla base dell’autorganizzazione, partecipazione egalitaria, orizzontale, aiuto reciproco e azione diretta. Dopo un anno di operatività del progetto, l’esperienza (sia positivia sia negativa) acquisita durante l’esperimento del 58 sono un’eredità di lotta per noi preziosa per le battaglie che verranno.

Vi invitiamo tutt* sabato 14 gennaio alle 21h fuori dal 58 per una manifestazione nelle strade di Exarchia. Non dimentichiamo Shahzad Luqman, un migrante del Pakistan assassinato dalla feccia neo-nazista nel quartiere ateniese di Ano Petralona nel gennaio 2013. Non dimentichiamo le centinaia di migranti picchiat*, imprigionat*, deportat* o assassinat* dal mondo degli stati e i loro confini.

Per sostenere finanziariamente il progetto, venite sabato 21 gennaio dalle 21:00 per un party di solidarietà al 58; musica dal vivo con REZA ASKI (voce/chitarra, dall’Iran) e SIMO (rap, dal Marocco), DJ set, da bere e da mangiare.

LE FRONTIERE E TUTTE LE PRIGIONI A FUOCO E FIAMME
NÉ NATIV* NÉ STRANIER*; SENZA MADREPATRIA E RIBELLI

Squat Themistokleous 58
th58@riseup.net

in inglese, spagnolo, portoghese, tedesco, PDF in greco e inglese

L’Aia, Paesi Bassi: Lotta alla repressione! Stop alla repressione contro anti-fascist* e anarchic*!

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Sabato 19 novembre, all’Aia, ci sarà una manifestazione contro l’ondata di repressione che gli/le anti-fascist* e gli/le anarchici della città hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno. Se toccano un* toccano tutt*. Solidarietà attraverso la lotta!

Nel corso dell’ultimo anno, la repressione contro anti-fascist* e anarchic* è notevolmente aumentata, con la città dell’Aia al centro di tutto. Un divieto di dimora per gli/le anarchic* è stato emanato per il quartiere di Schilderswijk, nel tentativo di spezzare la lotta contro la polizia razzista, violenta, e assassina. In seguito è stato emanato un altro divieto, stavolta contro gli/le anti-fascist* che resistevano alle manifestazioni dell’estrema destra di Pegida. Danni per 50,000 euro sono stati richiesti a divers* anarchic* che si erano oppost* allo sgombero del centro sociale De Vloek, che era occupato da 13 anni. Il sindaco ha anche cercato di chiudere il locale Autonomous Center. Inoltre le manifestazioni seguenti vennero vietate, diverse persone intimidite dalla polizia a casa e per strada, vennero effettuati diversi arresti preventivi e dei tentativi di reclutare degli informatori.

Ma non si tratta solo di attacchi contro individui anarchici e anti-fascisti. Si tratta di un attacco contro chiunque combatta il razzismo, è un attacco contro chiunque si batta per un mondo senza sfruttamento e discriminazione, è un attacco contro tutt* noi. E questo attacco non può restare senza risposta! È un appello alla solidarietà, perché la solidarietà è la nostra arma contro l’isolamento che ci è imposto dalla polizia e dal sindaco. Dobbiamo difendere i nostri spazi e le nostre strutture autonome!

Venite all’Aia il 19 novembre. Perché le catene dello stato, che trasudano razzismo e oppressione, devono essere spezzate! Perché chi non lotta ha già perso.

Combatti la repressione!

Maggiori informazioni sul sito:
fightrepressiondemo.noblogs.org

Berlino: Demo spontanee e auto in fiamme dopo sgombero

183210Berlino, 26 giugno 2016

Dopo lo sgombero della Kadterschmiede nella Rigaer Strasse 94 anche nella 4a notte consecutiva ci furono delle azioni.

25 giugno e notte sul 26 giugno:

– Demo a Neukölln e Kreuzberg con un minimo di 500 partecipanti

– Sabato sera demo spontanea non autorizzata attraverso Wedding con fuochi pirotecnici, barricate e azioni

Un’auto della ditta Wall in preda alle fiamme a Wilmersdorf

– 5 auto date alle fiamme e distrutte alla Rummelsburger Bucht

– 2 auto date alle fiamme e distrutte a Wedding

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH

[Bure] Manifestazione di rioccupazione – Sabato 16 luglio ci riprendiamo il bosco

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Bure – Sabato 16 luglio 2016 // Manifestazione di rioccupazione // Ci riprendiamo il bosco!

E quindi hanno mandato decine di caschi. Li abbiamo visti spuntare all’orizzonte poco prima delle 6 del mattino di giovedì 7 luglio. I caschi, le camionette i trattori, i bulldozers, i tir, gli elicotteri. Oh sinistra parata venuta a cacciarci!

Dal 19 giugno, collettivi, associazioni, abitanti in resistenza, contadin* vivevano nella e con la foresta liberata di Mandres-en-Barrois costruendo delle capanne là dove l’ANDRA ha disboscato.
Nel momento in cui i nucleocrati tentano di legalizzare il cimitero atomico all’Assemblea Nazionale, noi abbiamo allegramente occupato la piattaforma di Cigéo, simbolo dell’inizio dei lavori.

Questo fronte contro l’impero nucleare, fragile breccia, è stato aperto e tenuto in diversi modi: sabotaggi, picnic, occupazione, azioni legali e unione di più di una sessantina di associazioni. Tutto questo ha inceppato il  macchinario dell’ANDRA fino a spingerla a utilizzare la forza.

Questo sgombero non segna una sconfitta. Ma piuttosto rafforza la nostra collera, la nostra rabbia e la nostra determinazione. Lasciar loro questo bosco è fuori discussione. Che gli sbirri trascinino pure i loro stivali sporchi tutto il giorno, che i mercenari dell’ANDRA ricomincino le loro ronde, che riprendano i loro lavori insopportabili.

Il week-end del 16 e 17 luglio 2016 avevamo convocato, sotto i carpini e i faggi del bosco, delle «Barricate antinucleari mondiali e improvvisate».

Urge essere ambizios* e realist* come abbiamo saputo esserlo finora. Questi incontri si terrano lo stesso.

E si terranno NELLA FORESTA!

Dopo il 14 luglio i soli e unici fuochi d’artificio che esploderanno saranno quelli che tireremo contro l’Andra e il suo mondo! Ancora una volta il nostro unico limite è il numero. Unitevi a noi!

NON CI POLVERIZZERANNO MAI!
ANDRA SLOGGIA!
RESISTENZA E LEGNATICO!
#ESTATEDURGENZA

P.-S.
contact. +33 758654889 / sauvonslaforet@riseup.net
infos.vmc.camp / burestop.eu / burezonelibre.noblogs.org

Nantes, Francia: Manifestazione di resistenza contro gli stati d’emergenza

nantes-2-768x51220 febbraio 2016

Niente feriti né arresti, ma numerose facciate rivisitate.

Quasi 400 persone hanno sfilato a Nantes nell’ambito della settimana di resistenza. Lo striscione di testa, ornato dall’uccello del cartone animato «Il re e l’uccello», faceva appello alla resistenza contro gli stati d’emergenza, citando Kobané in Kurdistan, Ferguson negli Stati Uniti e Notre-Dame-des-Landes in Francia. A colpi di estintori, bottiglie e uova riempite di vernice, dei/lle manifestanti vestit*di nero, con dei caschi e alcun* con delle maschere a gas, hanno potuto dedicarsi alla pittura e ai graffiti politici sui muri della città.

La polizia ha utilizzato diverse granate di gas lacrimogeno in seguito al lancio di oggetti, ma il corteo ha continuato nonostante il gas che ha tagliato momentaneamente in due la manifestazione. Gli scudi tenuti dai manifestanti hanno allora formato un muro destinato a proteggere i manifestanti dai tiri di flashball e LBD-40 della polizia.

I poliziotti hanno tentato di aumentare la pressione attorno al corteo nelle viuzze del centro, ma senza successo. La BAC (Brigata anti-crimine) si è persino spaventata quando si è trovata sul percorso dei/lle manifestanti.

La manifestazione si è dispersa alle Navate, senza feriti né arresti, con birra a 1 euro.

330 poliziotti dovevano impedire l’accesso ad alcune zone ma non hanno potuto impedire il rifacimento delle facciate di alcuni edifici pubblici, banche, agenzie immobiliari e i locali del PS che si trovavano sulla strada della manifestazione.

Foto via Le Chat Noir Emeutier

in tedesco

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Montevideo, Uruguay: Manifestazione contro lo sgombero dello squat La Solidaria

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No allo sgombero de La Solidaria // In difesa degli spazi autonomi
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No allo sgombero

Mercoledì sera, 24 febbraio 2016, un gran numero di persone si sono riunite in piazza Libertad nel contesto della settimana internazionale di azione contro l’espulsione del centro sociale autonomo La Solidaria. Dopo le 19h, compagn* che scandivano “No all’espulsione della Solidaria” e tenevano diversi striscioni in difesa degli spazi autonomi hanno cominciato a manifestare nelle strade di Montevideo e sono avanzati fino all’angolo tra viale Fernández Crespo e via Cerro Largo, dovì’è situata La Solidaria.

Davanti la porta dello squat è stato letto un testo che finiva con queste parole:

“Non un solo passo indietro!
Non trattiamo niente, vogliamo tutto!
Oggi e sempre: contro ogni autorità!
La Solidaria resiste!”

Altre foto della manifestazione qui.

in inglese, greco

Notre-Dame-des-Landes, Francia: 27 febbraio – Mobilitazione generale per l’abbandono del progetto d’aeroporto – Preparatevi!

zad-768x511La mobilitazione degli ultimi giorni è stata fantastica: grazie alla forza della manifestazione sulla tangenziale di Nantes, ma anche alla moltiplicazione delle azioni e dei presidi in decine di altre città francesi. È chiaro che il movimento anti-aeroporto è più fitto e vivo che mai. Perché è diventato emblematico di tante altre lotte contro le distruzioni ambientali e sociali, la sparizione dei terreni agricoli, il mutamento climatico, la mercificazione del territorio e delle nostre vite. E anche perché spinge a inventarsi nuovi modi di abitare il mondo.

Ma il governo si ripiega sulla sua sordità. Gli/Le agricoltori/trici e abitanti della zad sono ancora minacciati di espulsione. L’inizio dei lavori del progetto dell’aeroporto è sempre annunciato a breve.

Quindi il movimento fa appello a continuare le azioni durante le settimane che vengono e a essere particolarmente attenti al verdetto che sarà reso il 25 gennaio.

Tutti gli elementi che compongono la lotta chiamano ugualmente a una giornata di mobilitazione massiccia e generale per il 27 febbraio. Questa mobilitazione avrà come parola d’ordine la fine delle minacce d’espulsione per gli/le agricoltori/trici e abitanti della zad, così come l’abbandono definitivo del progetto d’aeroporto.

Invitiamo tutti i comitati e i sostegni a mobilitarsi già da ora in vista di quella data.

Facciamo appello a tutt* perché fin da oggi venga data la maggiore eco possibile alla mobilitazione.

Invitiamo gli/le un* e gli/le altr* della regione, dei quattro angoli dell’esagono e oltre, a organizzare convogli e pullman per raggiungere la grande mobilitazione.

Le forme e gli appuntamenti per il 27 febbraio verranno definiti dal movimento in funzione del contesto. Un appello più preciso arriverà dopo il risultato del processo del 25 gennaio.

Chi abita e coltiva la zad non se ne andrà!

A Notre-Dame-des-Landes non ci sarà mai un aeroporto!

L’AG del movimento del 19 gennaio

Prossima AG di preparazione della mobilitazione del 27 febbraio: martedì 26 gennaio alle 20h, alla Vacherit. Appuntamento alle 19h per preparare l’AG.

in inglese

Lille, Francia: Azione di sostegno al blocco della tangenziale di Nantes

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Contron l’Ayrault-port* de Notre-Dame-Des-Landes. Vinci, fuori dalle nostre vite
*Jean-Marc Ayrault è l’ex sindaco di Nantes e successivamente è stato Primo Ministro

Sabato 9 gennaio:

In questo momento a Lille si tiene una giornata/serata di sostegno alla ZAD di Notre Dame des Landes e gli abitanti che affrontano un processo mercoledì 13 gennaio. Più di 100 persone riunite in Assemblea Generale hanno deciso di mostrare il loro sostegno ai dimostranti che stanno bloccando il ponte Cheviré in questo momento.
Siamo quindi partiti in corteo fino all’autostrada dove abbiamo srotolato uno striscione.

Quest’azione simbolica e spontanea prova anche la nostra determinazione all’autorganizzazione, per evitare lo sgombero della ZAD con ogni mezzo.

Vinci smamma, resistenza e sabotaggio!

Nota di Contra Info: 400 trattori, 1,000 ciclisti e 20,000 manifestanti sono arrivati sulla tangenziale di Nantes per protestare contro il progetto di aeroporto di Notre-Dame-Des-Landes (NDDL), e per sostenere l’occupazione in corso sulla ZAD.

lillezadsoli2lillezadsoli3in inglese

Québec, Canada : Fuochi d’artificio di Capodanno alla prigione femminile di Joliette

joliette-768x432La sera del 31 dicembre ci siamo recati alla prigione federale femminile di Joliette (l’unica prigione per donne che scontano pene oltre i due anni nel cosiddetto Québec), nela regione di Lanaudière. Avevamo due striscioni con scritto: L'(A)MORE PER LA LIBERTÀ CI RENDE NEMIC* DELL’AUTORITÀ e LA LIBERTÀ È LA NOSTRA ARMA ASSOLUTA. Abbiamo lanciato qualche fuoco d’artificio, siamo riusciti a comunicare con le ragazze detenute e a cantare la nostra solidarietà. Parecchie di loro sono uscite sulle porte delle loro unità (delle casette nel cortile della prigione), o si sono affacciate alle finestre. È stata una première in questa prigione.

Solidarietà con tutt* i/le prigionier* in lotta

Finché non saremo tutt* liber*

DISTRUGGIAMO TUTTE LE PRIGIONI E QUESTO MONDO CHE NE HA BISOGNO

in francese, inglese

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L’amore per la libertà ci rende nemici dell’autorità

Marsiglia, Francia: Capodanno, mezzanotte davanti alle Baumettes

freeallprisoners-768x470Petardi, fuochi d’artificio e solidarietà per i/le prigionier*…

Per questa serata di Capodanno eravamo una trentina a mezzanotte davanti alla prigione delle Baumettes per lanciare petardi, fuochi d’artificio e gridare la nostra solidarietà nei confronti delle persone incarcerate.

Abbiamo chiaramente sentito le ragazze della MAF (Maison d’arrêt pour femmes / Istituto di pena femminile) come anche gli uomini degli edifici che danno sull’esterno.

Libertà per tutt*!

Distruggiamo tutte le prigioni e quest’orribile sistema che le produce!

in inglese

Tolosa, Francia: Fuochi d’artificio solidali per il nuovo anno

prison-1Nella notte di Capodanno dei fuochi d’artificio sono esplosi davanti al centro di detenzione amministrativa di Cornebarrieu, come anche davanti alla prigione di Seysse, in solidarietà con i/le prigionier*.

(autoironia on)
Nel corso di una notte incandescente, degli ordigni pirotecnici sono decollati per aprire una breccia nell’esistente e schiarire per un breve istante il triste cielo degli invisibili.
(autoironia off)

Fuoco a tutte le prigioni.

Morte allo stato.

in inglese

Basilea, Svizzera: Appello alla manifestazione “NoBorder – NoNation – NoConex”

noconex

Venerdì 18 Settembre 2015
19:00, Claraplatz / Basilea, Svizzera

Né frontiere né nazioni. Sabotiamo Conex15.

Dal 16 al 25 settembre 2015 a Basilea e nel nord-ovest della Svizzera si svolgerà un’esercitazione militare federale denominata “CONEX15”. Durante quest’esercitazione, in alcuni punti nevralgici della città come la stazione, le frontiere o il porto, sarà messo in atto un controllo militare reale. Lo scenario su cui si basa questa esercitazione è quello di una situazione di un’Europa post-crash in cui la Svizzera, unica isola sfuggita alla crisi mondiale, deve proteggersi contro e da tutti e tutte, specialmente contro le/i migranti e le/i nemiche/ci intern*.

In settembre venite a Basilea e partecipate alle azioni!
Oppure auto-organizzatevi, fate azioni, poco importa dove e come, contro quell* che si arricchiscono con le espulsioni e la reclusione, contro le istituzioni e le ditte che costruiscono la fortezza Europa, che collaborano con gli eserciti, ecc.

Venerdì 18 settembre, nell’ambito della resistenza contro questa esercitazione militare, si svolgerà la manifestazione “No Border – No Nation – No Conex”, il concentramento è alle 19.00 a Claraplatz a Basilea.

Di seguito l’appello del corteo:

L’esercitazione delle truppe dell’esercito svizzero, “CONEX15”, che si terrà dal 16 al 25 settembre nel nord-ovest della Svizzera, descrive lo scenario di minaccia in questo modo:

“In una fittizia Europa del futuro, con terre e frontiere diverse, domina la crisi economica. Le conseguenze si ripercuotono anche sulla Svizzera: riduzione delle riserve, commercio clandestino, organizzazioni criminali. Delle grosse provviste di olio, di gas e di cereali diventano gli obiettivi di sabotaggi e saccheggi. Inoltre, le tensioni etniche portano ad un aumento dei flussi di rifugiati in Svizzera.”

Nell’ Europa attuale, la crisi economica spinge un numero crescente di persone nella povertà ed i bisogni vitali più essenziali in parte non possono più esser soddisfatti. Per milioni di persone, esiste solo una realtà: dei portafogli vuoti e delle battaglie quotidiane per poter mantenere in un modo o nell’altro la testa fuori dall’acqua.
Nell’Europa attuale come anche in Svizzera, la frontiere sono già militarizzate. Le/i migranti, che fuggono dalla guerra, dall’oppressione e dalla miseria per cercare una vita migliore in Europa, devono far fronte ai sistemi di protezione delle frontiere, si vedono la via sbarrata da aerei, droni, navi e sorveglianza satellitare. Il tutto è ancora più grottesco non appena ci si rende conto del modo in cui gli stati europei sono implicati nello sfruttamento e la “destabilizzazione” di altri paesi.

Quello che aspetta le persone che riescono ad oltrepassare la pericolosa entrata sono i lager (centri di detenzione) e le prigioni dell’ Europa delle democrazie: una vita sotto sorveglianza e sotto controllo, alla merce degli ingranaggi della legge sull’asilo e esposte alla minaccia continua di essere di nuovo espulse.

Allo stesso tempo, la legge del profitto colpisce le persone che vengono sfruttate come mano d’opera a basso costo oppure private di una vita autodeterminata.
Anche in Svizzera un gran numero di aziende come ad esempio ORS, SECURITAS, ecc.. lucrano sulla gestione dei campi, del controllo delle/dei migranti, ecc…

Le domande, gli scenari in soggetto delle quali sono attese delle risposte nel quadro di questa esercitazione militare, sono secondo noi i punti interrogativi dei governanti e di chi possiede il potere in questo sistema capitalista e/o che opera per la sua permanenza: è porsi delle domande sul modo in cui si possano mantenere le posizioni sociali e politiche del potere nel mondo e i guadagni del capitale possano essere assicurati; il modo in cui convincere la gente a farsi sfruttare sempre più; il modo in cui si impedisce ai/le migranti di venire in Europa e in Svizzera; e infine, il modo per zittire chi lotta contro tutto questo o aspira anche solo semplicemente all’auto-emancipazione.
Le loro risposte sono sempre le stesse: rafforzamento delle leggi, sviluppo dell’apparato repressivo con i suoi sbirri e le sue prigioni e quando gli sembrerà necessario, l’utilizzo dell’esercito.

L’esercitazione militare CONEX15 è una panoramica delle strategie e degli obiettivi dei dominanti ed è un esempio di come rispondono ai loro interrogativi.

In più, si tratta di sapere quale effetto psicologico questa esercitazione avrebbe sulla popolazione: è stata evocata come se la minaccia venisse dall’ “esterno” e allo stesso tempo studiata come “dobbiamo difendere la democrazia e la sua economia”. La militarizzazione e la repressione verrebbero quindi legittimate: la gente deve abituarsi alla presenza di soldati per strada e quindi al fatto che delle persone vengano rinchiuse nei campi.

Noi non chiediamo una democrazia più diretta o un capitalismo più giusto. Perché la democrazia stessa è soltanto una forma di governo che serve a controllare, a gestire le persone nel sistema capitalista, a scoraggiare il pensiero individuale e ad agire mentre ci si fa ingannare dalla co-gestione. La democrazia, lo Stato-Nazione, il capitalismo seguono la stessa identica logica: il servilismo ed il controllo delle persone. Continuando con questa logica, le frontiere, i campi, le prigioni e le espulsioni continueranno ad esistere…

Noi non abbiamo alcuna risposta riguardo a queste domande all’interno di quest’ordine e questo sistema. La nostra unica risposta è la rabbia verso questo mondo con i suoi muri e le sue frontiere, e la solidarietà verso tutti coloro che spariscono nei campi e nelle prigioni di questo sistema, il quale non prevede un posto per loro.

Per un mondo senza frontiere né nazioni!
Per un mondo senza lager né prigioni!
Blocchiamo e sabotiamo CONEX15 e il regime migratorio nel suo insieme!

Per maggiori informazioni: NoConex

in inglese, tedesco

Wuppertal: Manifestazione del 1° maggio del Centro Autonomo

1Circa 300 partecipanti si sono riuniti verso le 14.00 davanti al Centro Autonomo di Wuppertal per la 29a manifestazione del 1° Maggio. Molti hanno avuto la sensazione che la partecipazione fosse deludente, dato che il corteo di quest’anno era dedicato principalmente a esprimere la nostra solidarietà nei confronti della vittima di un recente accoltellamento fascista.

Nella tarda notte di sabato11 aprile 2015, un visitatore del Centro Autonomo (AZ) di Wuppertal – un antifascista 53enne con un passato di migrazione turca – è stato aggredito in strada fuori dall’AZ da alcune persone e gravemente ferito da numerose coltellate alla schiena. Poco prima gli stessi aggressori avevano provocato i visitatori dell’AZ gridando slogan del gruppo nazista HoGeSa (“Hooligans contro i salafiti”). Dopo l’accoltellamento, i tre uomini sono scappati.
L’antifascista ferito è stato portato rapidamente nei corridoi dell’AZ, dove i suoi amici gli hanno prestato i primi soccorsi. La polizia accorsa sulla scena ha solo ritardato l’assistenza medica di urgenza. Nel corso della perquisizione dell’edificio, hanno distrutto quasi tutte le porte alla ricerca di sospetti, e hanno trattenuto in custodia temporanea chi aveva prestato i primi soccorsi e i testimoni.
Senza sorprese, tutti i media locali hanno riportato la versione della polizia, cioè che gli agenti hanno preso d’assalto l’edificio minacciando di usare manganelli e spray lacrimogeni perché i visitatori dell’AZ avevano impedito alla polizia di salvare il loro amico gravemente ferito.
Quest’ultimo si è svegliato dal coma artificiale qualche giorno prima del 1° Maggio e le sue condizioni sono stabili, ma ha ancora bisogno di cure intensive. Nel frattempo, secondo la dichiarazione dell’AZ, il principale responsabile – un nazista dell’HoGeSa già noto – è in detenzione, mentre la polizia conosce i nomi dei suoi due complici.

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Durante la manifestazione del 1° Maggio di quest’anno, le forze repressive hanno agito in modo contenuto, con l’eccezione di un poliziotto in moto che è passato provocatoriamente attraverso il corteo, e un cordone di polizia che ha bloccato l’accesso a un chiosco per qualche tempo, verso la fine.

La manifestazione è finita in piazza Schuster, la piazza centrale del quartiere di Ölberg dove i rifugiati avevano preparato da mangiare con il gruppo di solidarietà “Refugees Welcome 2 Wuppertal”. Durante uno dei discorsi che hanno seguito, è stato espresso il sostegno con gli attacchi contro una stazione di polizia in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della BCE a Francoforte il 18 marzo 2015, quando le auto della polizia sono state divorate dalle fiamme.

Alla fine ci sono stati dei concerti – tra gli altri, Lotta aus der Krachmacherstraße ha cantato la sua canzone “AZ bleibt! (L’Autonomous Centre resta!)”. Purtroppo ancora una volta al festival autonomo di strada sono mancati i chioschi informativi.Dopo il corte di Wuppertal, alcuni visitatori sono andati insieme al corteo anarchico di Dortmund, e altri hanno fatto il tragitto fino a Essen per partecipare alla contro-manifestazione contro il corteo nazista.

Contra Info