Tag Archives: G20

Berlino: Vernice e pietre a ufficio di Andreas Geisel (SPD)

19 luglio 2018

Come piccolo segno di solidarietà per dimostrare che non si dimenticano le persone colpite dalla repressione abbiamo visitato Andi e la sua banda nel loro ufficio cittadini a Karlshorst per ricoprire la nuovissima insegna con il suo brutto muso e il vetro con pietre e tanta vernice rosa.
Libertà per tuttx lx prigionierx politicx e sociali!

Ripensando le giornate d’inizio luglio rammentiamo i tempi dove 30.000 sbirri persero il controllo nel proprio Stato di polizia. Questo periodo ci da tanta forza e la certezza che lo Stato non è inviolabile e ineluttabile. L’anno passato ci ha rafforzatx grazie alla rivolta amburghese e così affrontiamo la repressione. Pienx di fiducia prendiamo anche atto del nuovo aumento della militanza notturna.

I tanti colpi della repressione e le dichiarazioni di testimoni corrottx dagli sbirri vuole terrorizzarci e isolarci. L’apparato di sicurezza sembra che colpisce a casaccio: malgrado la massiccia elaborazione di dati, le tante perquisizioni, la sorveglianza e ricerca pubblica a livello europeo, la commissione speciale black block è praticamente senza successo.
Dopo “l'” Henkel, ora “la” Geisel tenta di mantenere Berlino saldamente nelle grinfie delle misure di sicurezza.

Il senatore degli interni Andi si accoda all’appello federale per “più di sicurezza” (cioè sorveglianza, telecamere (intelligenti), riarmo degli sbirri ecc.). Andi si sforza di presentarsi come alternativa “ragionevole” a quellx della linea dura per proporre un inasprimento gradito alla clientela elettorale della sinistra liberale.

Andi fece sgomberare la Borni, la fabbrica di tappeti e la Friedel. Così Andi con lx sux colleghx nel senato e compagnx di partito lavora per la politica neoliberale nell’ambito abitazione. Politica che ad ogni tentativo di appropriazione autonoma della città reagisce immediatamente con assoluta durezza. Affitti cari, lavori pessimi malpagati, abusi razzisti degli sbirri e vessazioni quotidiane negli uffici delle amministrazioni sono la quotidianità “accertata” nella città capitalista, e senza eccezione alcuna i partiti lo propagano nel senato.

Ci sono abbastanza motivi per cui dobbiamo attaccare Andi, la commissione speciale black block e lo Stato. Basta la quantità di misure repressive aggiunte alla repressione quotidiana: (ecco una panoramica incompleta)
– 1 anno sgombero Friedel 54 e della fabbrica di tappeti
– Dicembre perquisizioni per il G20
– Dicembre ricerca pubblica per il G20
– Febbraio ricerca pubblica per il G20
– Maggio perquisizioni tra l’altro del Kalabal!k per il G20
– Maggio repressione durante le occupazioni #Besetzen
– Giugno perquisizioni a livello EU (Spagna / Italia / Svizzera / Francia) per il G20 e mandati di arresto
– Giugno perquisizioni nella Scharni 38 per i GO-IN della conferenza stampa federale (inizio anno)
– Giugno arresti a Bure / Parigi tra l’altro per il G20
– Giugno perquisizioni per azioni antirazziste AD-Busting (NdT: ramo della guerriglia della comunicazione che altera i messaggi pubblicitari)
– Giugno perquisizione in un centro curdo di Nav-Dem per Civaka Azad
– Giugno 13 perquisizioni a livello federale per il G20 e ordini di arresto
– Giugno 2 perquisizioni a Göttingen per lavoro antifa contro AfD
– Luglio perquisizioni delle località degli amici della cippolla
Non lasciamo senza risposta tutto questo.

Come piccolo segno di solidarietà e per dimostrare che le persone colpite dalla repressione non sono dimenticate, abbiamo visitato Andi e la sua banda nel suo “ufficio cittadini” a Karlshorst per ricoprire la nuova insegna con il suo brutto muso e il vetro con le pietre e tanta vernice rosa.

Tanta forza e coraggio a tuttx lx amicx nei loro processi e procedimenti penali in atto!
Libertà per Isa, il cui processo spettacolo continua lunedì prossimo.
verfahrengebiet.noblogs.org/free-isa/
Libertà per Nero che nella galera di Tegel è esposto a vessazioni quotidiane.
freenero.blackblogs.org
Libertà per Andreas Krebs, al quale malgrado la cattiva salute è stato impedito “per ragioni di sicurezza” varie volte l’accesso al soccorso medico
andreaskrebs.blackblogs.org
Libertà per Peike e tuttx lx altrx prigionierx NoG20, sulla pelle dex quali lo Stato statuisce i suoi esempi.
unitedwestand.blackblogs.org

Libertà per tuttx lx prigionierx politicx e sociali!

Gruppi Autonomi

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Pietre ad ufficio SPD

18 luglio 2018

Visto la persecuzione continua in tutt’Europa di presuntx partecipanti ai momenti di meraviglioso tumulto ad Amburgo un anno fa, e visto la continua carcerazione di Isa nella prigione di Moabit, e anche per la complicità leccaculo con il terrorista Erdogan, nella notte al 18 luglio abbiamo spaccato i vetri all’ufficio SPD nella via Naugard a Pankow. Così ci inseriamo nella serie d’attacchi a sedi SPD a Berlino, dei quali la stampa degli sbirri parla solo in parte.

Polverizzare la SPD! Abbattere i parlamenti!
Libertà per tuttx lx prigionierx!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Bruciata auto di Dräger

16 luglio 2018

L’altra notte nella Hänselstraße/Baumschulenweg bruciava un’auto dell’impresa Dräger. Che tra l’altro è la maggiore produttrice di maschere antigas anche per la polizia e i militari.

Nel 2010 a Berlino e Colonia furono attaccati dei siti Dräger con fionde e vernice: http://archivecaslytosk.onion/ldsIR & http://archivecaslytosk.onion/qqLMk (links da aprire con tor).

“Toccava a Dräger perché trattasi di un grande sostenitore dell’ambiente assassinx e torturatori a livello internazionale. Oltre alla sponsorizzazione del congresso di polizia è una delle prime imprese internazionali nella produzione di tecnica medicinale e di sicurezza.”

Estratto dal resoconto di gestione di Dräger:
“La richiesta dei nostri prodotti aumentava nel 2017 anzitutto in Polonia, Gran Bretagna, Austria e Germania, ma anche in Romania, Russia e Turchia. … il maggiore contributo allo sviluppo positivo delle ordinazioni viene anzitutto dall’aumento della richiesta di prodotti di tecnica di sicurezza, ma anche per la tecnica medicinale si registrava un plus di ordinazioni.”

Libertà per tuttx lx prigionierx G20!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Münster: Pietre a tribunale di prima istanza

12 luglio 2018

Verdetto nel processo NSU, 1 anno dopo il vertice G20, i processi in tribunale per gli squat a Monastero o anche la repressione delle strutture di resistenza nella Rigaer Straße a Berlino… bastano come motivi per attivarsi.

I tribunali sono da sempre degli strumenti solo dei padroni e perciò obiettivi legittimi nella guerra sociale. Nella notte dal 11 al 12 luglio abbiamo spaccato le porte d’entrata. Ovvio che le pietre alle porte non cambiano poco nella struttura del potere in generale. Ma sono sempre un segno che resistere, uguale come, è possibile.
Ecco perché i nostri saluti.

Perciò i nostri saluti vanno a chi lancia i sassi, incendia, graffia le auto e ax caotx che sempre ancora s’assumono il rischio di battere qualche crepa nell’ordine imperante.

Saluti solidali a Nero, che da più di un anno è in galera a Berlino e rimane fedele a se stesso!

Saluti solidali a Isa che attualmente si deve snervare con un tribunale, pure a Berlino, e che malgrado questi giochetti con dex testimoni corrottx rimane stabile!

Saluti solidali ax prigionierx del G20 e della guerra sociale!
Non si dimentica nessunx!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Lipsia: Vetri rotti a Istituto Superiore Telekom

29 luglio 2018

Questa notte come reazione agli arresti e alle perquisizioni a livello federale, vetri rotti all’istituto superiore per telecomunicazioni Lipsia (HfTL). Gestrice del HfTL è la HFTL compagnia gestrice rl (Lipsia), una holding pura della Deutsche Telekom. L’istituto superiore si trova nel quartiere di Lipsia Connewitz.

L’altro ieri nel contesto della repressione G20 avvennero 13 razzie a livello federale. Sei compas ed amicx sono in galera, quattro di loro provenienti da Francoforte al Meno e Offenbach.
La nostra solidarietà vale ax prigionierx e loro ambienti anche se sappiamo che eravamo intesx tuttx. Gli arresti odierni s’inseriscono in un gran numero di attacchi degli organi di repressione contro le proteste anti-G20. Chiediamo l’immediata liberazione di tuttx lx nostrx compas e dichiariamo la nostra solidarietà a tutte le lotte d’emancipazione nel mondo. Nessun attacco alla nostra gente e alle nostre strutture deve rimanere senza risposta.

La Telekom è la maggiore impresa delle telecomunicazioni d’Europa e gestisce reti tecniche per la telefonia, la telefonia mobile, il trasferimento dati e i servizi online. Oltre che in Germania, l’impresa ha delle filiali in quattordici altri Stati europei oppure delle partecipazioni dai fornitori di telefonia mobile e fissa. Con la filiale operante a livello internazionale T-Systems, la compagnia è uno dei maggiori fornitori internazionali di servizi per la tecnologia informatica e della comunicazione e si indirizza ax clienti della grande industria, del settore finanziario, del settore energetico, dell’amministrazione pubblica e della sicurezza.
Sotto il titolo „PLX“ Telekom sviluppa tra l’altro un sistema d’informazione e di ricerca per gli sbirri dove sono integrati tutti i processi rilevanti di segnalazione, come i rilievi di impronte digitali, i dati di carcerazione, i precedenti ecc. Cosi dovrebbero essere sostenuti tutti i procedimenti dall’elaborazione iniziale dei casi fino alla loro consegna nelle mani della giustizia. Come aggiunta, T-Systems offre la tecnica per la „radiomobile interattiva“. Un posto di lavoro sbirresco mobile con computer multifunzionali nella vettura che permettono la totale integrazione dell’infrastruttura e comunicazione della polizia già esistente. Questi link dovrebbero accorciare i tempi di reazione e d’intervento e, con le registrazioni video, facilitare nel contempo una documentazione probatoria.

United we stand!
Libertà per Isa & Nero !

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Berlino: Pietre a servizio TV Jürgen Krüger

28 luglio 2018

Il G20 dell’anno passato ad Amburgo non è finito né per l’apparato di giustizia, né per la commissione speciale black bloc né per noi. Diventa sempre più chiaro di come lo Stato dopo la sua breve ma incisiva perdita di controllo ricorre ad ogni mezzo per dimostrare da dove viene la violenza e da dove può venire o, appunto, non. Il 28 giugno ci furono di nuovo delle razzie a livello federale per il G20. Perquisirono 13 obiettivi. Arrestarono sei persone. Una dicono avrebbe saccheggiato nel Schanzenviertel. Altre quattro sono accusate di partecipazione agli eventi della Elb-Chaussee e di partecipazione ad un’associazione criminale.

Anche se apparentemente sosteniamo di non avere compreso appieno il modo di procedere dell’apparato dei porci e l’ambiente sembra piuttosto paralizzato, comprendiamo comunque chiaramente che cosa il nostro nemico ci segnala progressivamente.

Basta un’occhiata ax nostrx amicx della Rigaer Straße per vedere con quali mezzi gli organi di controllo iniziano a riconquistare gli spazi liberati dal dominio. La nuova tattica degli sbirri nel quartiere nord, vale a dire sommergere il vicinato con piccole denunce, il 29 marzo sfociava nell’arresto di Isa che da tanti anni abita nella Rigaer Straße 94. Adducendo vari presunti piccoli reati, la protezione dello Stato con la parte del vicinato più che ostile alla 94, con delle ideologie di destra e dei media scandalistici ordiscono una partita più che intuibilmente diretta alla divisione del quartiere Nord resistente.

O Rigaer o nell’ambito dex avversarix del vertice, ovunque la repressione dello Stato con i mezzi abituali non paga, e per lx individux significa spesso pene detentive. Il monopolio economico della galera è un paesaggio schifosamente grande di piccolissimi attori che pongono il proprio profitto al di sopra della libertà delle persone.

La nostra responsabilità è responsabilizzare questi miseri e piccoli attori, di chiamarli per nome e di attaccarli. Nel paesaggio della giustizia di Berlino, uno di questi piccoli giocatori è Jürgen Krüger che con il suo servizio televisivo a prezzi esorbitanti fornisce la tecnica ax detenutx, ne  sorveglia il funzionamento e analizza anche i telefonini sequestrati ax detenutx. Non è la prima volta e non sarà l’ultima che questo luogo è obiettivo di una visita notturna, vedi: chronik.blackblogs.org

Non stiamo a guardare quando rinchiudete della gente e tentate di isolarla dalle nostre lotte. Perciò toccò di nuovo alla vetrina del negozio di Jürgen Krüger nella Oranienstraße/ Kreuzberg. Giovedì notte lo abbiamo preso a pietrate.

Quel che è successo l’anno passato ad Amburgo e che succede ogni giorno nella Rigaer è il risultato di campagne di successo portate avanti da molte spalle. La commissione black bloc e la politica del senatore degli interni Geisel sono il risultato di una politica traumatizzata da una privazione di potere, da una politica che ha da sempre sottovalutato la nostra volontà e la nostra passione alla rivolta. Sbirciando il futuro pensiamo che giusto ora nel clima politica attuale si tenta d’inasprire in modo bizzarro i criteri per la repressione delle nostre lotte. Tanto più importante è la continuazione delle nostre strategie ed azioni assolutamente efficaci.

Dimostriamo che non lasciamo solx nessunx di noi.
Iniziate le misure solidali contro la loro repressione, tutto è permesso, nulla è troppo poco.

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Bremgarten, Svizzera: Aggiornamento sull’operazione repressiva del 29/5/18

31 maggio 2018

Martedì mattina (29/5/2018) alle ore 6:00 ci fu un’operazione di polizia coordinata in varie paesi d’Europa connessa agli eventi attorno al vertice G20 di giugno passato ad Amburgo. In Svizzera – di quanto ne sappiamo – ci furono tre interventi contemporanei.

Alla ricerca di un reo sospetto a Bremgarten Argovia ci furono razzie nel centro culturale Bremgarten (KuZeB) e in una casa privata; nel contempo perquisivano anche una casa vicino a Winterthur, dove presero la persona ricercata. Nel corso della razzia furono arrestate altre tre persone, una per mancanza di un permesso di soggiorno, le altre due, pare, per essere ricercate dalla polizia per altre accuse. Queste ultime due oggi sono state portate davanti alla procura di Zurigo e fu richiesta la carcerazione preventiva. Il tribunale degli arresti deciderà nei prossimi giorni e fino alla decisione rimarranno nella prigione provvisoria di polizia a Zurigo. Pure oggi, la polizia ha consegnato all’autorità di migrazione la terza persona che poco dopo fu rilasciata con un ordine penale per violazione del diritto di soggiorno. Anche la persona originariamente ricercata si ritrova di nuovo a piede libero. In base a una richiesta di rogatoria di Amburgo fu portata davanti alla procura di Baden Argovia e rilasciata dopo un breve interrogatorio.

L’operazione in grande stile era sicuramente pianificata da lungo tempo: come cooperazione tra la polizia di Amburgo, dell’autorità di giustizia europea Eurojust e della polizia dei rispettivi paesi. In Svizzera parteciparono le polizie cantonali Argovia e Zurigo, dirette e coordinate dalla polizia federale Fedpol. In tutto operarono circa 150 sbirri – incluso un centro operativo mobile per le telecomunicazioni. C’era anche il commando speciale Argus che assaltava la casa privata a Bremgarten ed ha messo le manette e bende agli occhi a tuttx lx abitanti. Nel contempo si sono procurati accesso al KuZeB circa 60 sbirri in gran parte incappucciati, rompendo tutte le porte e potendo agire indisturbati per quasi un’ora prima che arrivasse una persona interlocutrice o unx utente del centro culturale. Finalmente hanno confiscato e portato via due rimorchi pieni di oggetti vari.

Non si tratta di denunciare quest’operazione di polizia come “spropositata”, poiché ogni intervento di polizia è di troppo! Ma pare evidente che fu utilizzato un pretesto per fare un’esercitazione massiccia e mediaticamente gonfiata ad arte per dimostrare apparente forza e per terrorizzarci.
Se le persone coinvolte sono “colpevoli” o meno non ci interessa. La nostra solidarietà non conosce logica statale e vale per tuttx lx accusatx del G20.

Abbasso lo Stato! Sbirri di merda!

Traduzione dal tedesco mc

Bremgarten, Svizzera: Perquisizioni nell’Argoviese dopo le proteste G20

30 maggio 2018

Ieri martedì ci furono delle perquisizioni nel KuZeB a Bremgarten e in un’abitazione privata. Dovrebbero essere connesse alle proteste contro il vertice G20 nel 2017 ad Amburgo. Anche in altri paesi europei ci furono delle perquisizioni contemporanee.

Si tratta di un’altra ondata di misure repressive dopo le proteste contro il vertice G20 del 2017 ad Amburgo. Si deve, di conseguenza, presumere che in futuro ci potrebbero essere altre perquisizioni – anche in Svizzera.
Perciò metti in ordine casa tua!

Anzitutto se l’estate scorsa sei statx ad Amburgo. Tieni presente che la polizia può sfruttare anche dei ritrovamenti casuali. Significa che la polizia può usare anche cose che non hanno a che fare con il G20. In base a questi ritrovamenti casuali possono iniziare altri procedimenti. Dunque, non tenere in casa nulla che potrebbe avere conseguenze giuridiche oppure che dà indicazioni sul tuo impegno politico.

Nel caso di perquisizione:
Tentare di rimanere calmx.
Chiedi un ordine di perquisizione e assicurati che la polizia perquisisca solo i locali ivi specificati (per esempio la tua camera oppure tutte le camere alle quali hai accesso).
Avvallati anche in una perquisizione del tuo diritto di rifiutare ogni dichiarazione. Parla solo il minimo necessario con la polizia e per il resto evita ogni dialogo o discussione.
La polizia può sequestrare degli oggetti che ritiene possibile elemento probatorio. Gli oggetti personali (per esempio telefonino, laptop, agenda, indirizzari) puoi farli sigillare. Le autorità penali allora non possono né visionare né usare questi oggetti. Decide un tribunale se eventualmente si possono  togliere i sigilli (ma vuole dire anche che potrebbero esserti restituiti più tardi). Saranno eventualmente anzitutto molto interessati al tuo telefonino e computer ma non sei obbligatx di permettere l’accesso o di consegnarne le password alla polizia.

Sarà stilato un verbale di perquisizione con un elenco degli oggetti sequestrati. Puoi rifiutare di firmare il verbale. Ma in ogni caso chiedi una copia.
In seguito scrivi un verbale di quel che ricordi del corso della perquisizione.
Se hai una perquisizione oppure se hai delle domande, rivolgiti a noi. Tenteremo di coordinare il procedere nel caso di repressioni in Svizzera e se necessario assicurare la comunicazione con le strutture di sostegno legale ad Amburgo.

Saluti solidali

Antirep Bern – info@antirep-bern.ch

Traduzione dal tedesco mc

Wuppertal, Germania: Devastato posto di polizia

21 marzo 2018

Nella notte dal 20 al 21 marzo 2018 abbiamo fatto irruzione nel costruendo posto di polizia di Elberfeld. Abbiamo lasciato la nostra rabbia sotto forma d’arredamento distrutto e fluida. Speriamo che la polizia di Wuppertal si diverta con quella robaccia! In ogni caso il nuovo arredamento è distrutto. Per il vostro comportamento avete meritato ogni litro d’acido butirrico e ogni danno mobiliare! L’entrata del posto in costruzione è adornato con la scritta “Welcome to hell”.
D’ora in poi ogni azione contro lx nostrx amicx sarà rimandata doppiamente al mittente, e subito!

Divertitevi riparando quest’inferno nauseabondo.
Alle schifose vessazioni della polizia di Wuppertal da fine gennaio in poi si rispose con quasi 100 graffiti nella città nord e sud e con una manifestazione non annunciata. Ma la loro repressione continuava e aumentava. Non permettiamo che ci tolgano i nostri spazi vitali bensì li togliamo a loro. Tutti i nostri attacchi degli ultimi tempi sono intesi come vendetta per i controlli e la brutalità della polizia di Wuppertal e pensati come saluto alla nuova unità BFE+­ (unità per l’istruzione preventiva e catturandi) che stanno progettando.
Abbiamo però deciso di andare oltre ad alcune gomme bucate.
Ultimamente la polizia ha assediato per ore e giorni la città nord di Wuppertal. Inoltre, durante varie demo curde a Wuppertal, Duisburg e Colonia l’8. e 9. centuria della celere ha iniziato ad insultare lx manifestanti in turco con slogan fascisti prima di iniziare con lo spray al pepe e le manganellate. Le nostre azioni notturne intendono dimostrare che non continueremo a tollerarlo.

All cops are targets!

Salutiamo anche lx nostrx amicx nelle prigioni, ogni singolx prigionierx G20 è unx di troppo!
Ogni attivista Hambi dovrebbe stare nella sua casetta sull’albero e non in una cella!
Non vi abbiamo dimenticatx, anche se dovete passare le ore più scure.
Speriamo di potervi illuminare il volto con un piccolo sorriso e che sappiate che non vi dimentichiamo.
Finiamo con la nostra resistenza solo quando l’ultimx di voi è liberx!
Free all G20 and Hambi aktivist’s!
Non abbiamo dimenticato nemmeno lx amicx ad Afrin, vi promettiamo che tuttx pagheranno!
La SPD, la CDU, Rhein Metall e tuttx lx altrx sbirrx!
Continueremo a lottare al vostro fianco!
Non dimentichiamo le nostre sorelle e i nostri fratelli cadutx!
Noi abbiamo superato la nostra impotenza, unitevi e organizzatevi!
Welcome to Hell! Aspettateci!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice a casa dell’Unionbuster (anti-sindacalista militante…) Helmut Naujoks

11 marzo 2018

Azione contro l’avvocato dei padroni: Helmut Naujoks, Elbchaussee 83.

Elbchaussee, Elbchaussee, perché sempre di nuovo Elbchaussee? Alcune riflessioni sul Blackblock del 07/07/2017/G20 o perché è necessario che intervengano continuamente grandi o piccoli black block in questa strada.

La mattina del 07/07/2017, durante il vertice G20, varie centinaia di compas incappucciatx di nero sfilarono sulla Elbchaussee. (secondo gli sbirri, media e abitanti spuntarono all’altezza del numero 80 / angolo Donnerspark e sfilarono fino alla zona commerciale di Altona Grosse Bergstrasse). La versione dei media che questo gruppo si sarebbe mosso arbitrariamente, senza ritegno e qualunquista è falsa. Il black block sul suo percorso distrusse le facciate a piano terra di sette banche, spaccava i vetri a delle rappresentanze consolari nella n. 54, l’entrata del quartiere di lusso n. 23, di varie immobiliari (tra cui la filiale di von Poll EZB 2015, famigerata a partire dall’azione a Francoforte in occasione dell’apertura), dozzine di finestre del comune di Altona e di una cassa malati privata e alfine distruggeva delle filiali di catene discount nella zona commerciale (tra cui una filiale della catena di drogherie Budnikowsky, i cui negozi in furono saccheggiati nella Schanze. Solo che, purtroppo, il riccone e capo senior Cord Woehlke che osservava la situazione in loco non s’è preso nessuna botta sul muso). Alfine fu fatta a pezzi anche la facciata del grande magazzino IKEA, uno dei campioni della ristrutturazione. Durante la sfilata è stato attaccato il distretto della polizia federale alla stazione di Altona, un furgone della polizia spuntato in solitaria se la svignava subito a manetta, lo stesso fece un elicottero preso di mira dai razzi.

Probabilmente ad Amburgo nel nostro ambiente negli ultimi decenni era la demo di cocci più fragorosa. Tante, tante centinaia di vetri andarono a pezzi. Purtroppo furono incendiate anche alcune auto di classe bassa e media e rotti alcuni vetri di case private. Inoltre due o tre negozi “minori” furono fatti a pezzi, stessa sorte toccava anche al finestrino di un bus pubblico che passava per caso. Queste azioni non son state di nostra scelta e con zelo furono usate per la denuncia. Ma se questo black block fosse stato furibondo e distruttivo tipo hooligan, cioè distruggendo per distruggere, il quartiere sarebbe rimasto irriconoscibile poiché durava dai 20 ai 30 minuti prima d’un intervento rilevante degli sbirri.

Ma questo Black Block sfilava appunto sulla Elbchaussee e non attraverso l’Osdorfer Born, Steilshoop o Mümmelmannsberg, e presumibilmente non solo per riflessioni tattiche. Poiché in questa strada vivono scarsi duecento manciate di multimilionarx. Qui alla Elbchaussee negli anni passati ci furono delle azioni contro una star tra gli architetti, Gerkan (numero di casa 137), contro il proprietario dell’impresa Krueger (n.141), l’armatore e finanziatore Edler (n.133), contro Blohm e Voss vale a dire il capo della TKMS (TyssenKrupp Marine Systems) Aly (n.146), contro l’ex boss RWE Grossmann (n.189) e in una via laterale della Elbchaussee nella de Bost contro il presidente bancario Peters.

La lotta “contro la città dei ricchi” era una delle linee lungo le quali si svolgeva la mobilitazione contro il G20 (tra l’altro interventi contro Grossmann, Peters, Porsche Zentrum Eidelstedt).

La sfilata sulla Elbchaussee era anche intesa come dichiarazione di guerra. Dopo le azioni alla vigilia del G20 e alle demo con tanti cocci nelle strade commerciali della Waitzstrasse e Osterstrasse la notte prima come anche per le immagini provenienti da Ottensen/Altona, i proprietari d’esercizi nel raffinato Eppendorf a Blankenese iniziarono a barricare i propri negozi. Girava la voce che il black block verrebbe anche in quel posto. E mentre i quartieri ricchi si chiusero a riccio veniva altra gente dai quartieri più poveri come Billstedt per il tumulto serale alla Schanze poiché girava la voce che ci sarebbero da portare via delle cose.

Oggi abbiamo abbiamo preso di mira con lanci di vernice l’abitazione Elbchaussee 83 dove abita il milionario e avvocato dei padroni Helmut Naujoks. Naujoks era quasi un vicino dell’azione estiva black block, ma in quell’occasione non fu ancora colpito. Lui e vicinx hanno però velocemente riparato i recinti rafforzandoli con il filo spinato. L'”Unionbuster” è noto a livello federale come specialista buttafuori di consiglierx di fabbrica. Naujoks ha uno studio legale con Bueros a Francoforte al Meno, Amburgo e Düsseldorf. Partecipa spesso ai talkshow, i titoli dei suoi libri spiegano tutto – “Licenziamento di chi non è licenziabile”, “Libro nero Consiglio di Fabbrica”. In cooperazione con agenzie d’investigazione ha spesso tentato di attribuire dei falsi retroscena criminali ax consiglierx di fabbrica per buttarlx fuori. Lui rappresenterebbe, dice, gli interessi dei padroni sempre per intima convinzione.

Noi diciamo:
Niente pace a questo delinquente per convinzione!
Per l’esproprio e la socializzazione di tutti i terreni della Elbchaussee!
Per la rivoluzione sociale!
Libertà per lx prigionierx G20!

Unitx contro la repressione e lschieramento autoritario!!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vetri rotti e acido butirrico a Eurocommand

18 febbraio 2018

Voi ci rubate l’aria per agire, noi vi rubiamo l’aria per respirare!

Nella notte dal 17 al 18 febbraio 2018 abbiamo spaccato le finestre e buttato l’acido butirrico nei locali della Eurocommand s.r.l., Gärtnerstraße 92b a 25469 Halstenbek.
Al massimo a partire dai vertici OSCE e G20, la polizia di Amburgo s’affida a una nuova software operativa per la vigilanza in tempo reale. L’affare è stato aggiudicato alla ditta Eurocommand con la sua software CommandX. Così 696 sbirri ottennero 368 ore di formazione operativa per l’impiego del sistema per la gestione delle forze e l’illustrazione della situazione reale.
Anche i vigili del fuoco e la centrale di comando dei soccorsi sono stati equipaggiati con CommandX. La connessione con i banchi dati sulle vetture e con i sistemi di comando operativo garantisce uno scambio di dati d’ampiezza preoccupante.

Durante il G20 convergevano ad Alsterdorf tutti i geo-dati su di un grande pannello video dove furono presentati come mappa della stato attuale. In tempo reale erano disponibili anche le riprese video aeree dagli elicotteri degli sbirri e i video dei Bodycam oppure della sorveglianza stradale.
Su questa base, durante il vertice potevano coordinare immediatamente le unità operative. Che nella maggioranza dei casi arrivarono ugualmente troppo tardi. Secondo info del senato, la software da stato maggiore CommandX avrebbe fornito buoni risultati: “Nessun deficit accertato”.

È notevole che anche dei rappresentanti della protezione dello Stato, della polizia federale e dell’esercito sarebbero stati davanti agli schermi della centrale operativa.
Non è provato che durante il G20 s’impiegarono anche i droni tanto decantati e forniti di videocamere d’Eurocommand. Perlomeno, CommandX è senz’altro capace d’incorporare tali informazioni.
Eurocommand non si è dichiarato come obiettivo d’attacco solo per la commercializzazione del suo sistema di sorveglianza CommandX: Sascha Pomp è il direttore di Eurocommand. Il suo modo di pensare è molto palese dopo le ormai note considerazioni su chi protestava contro il G20 che definiva “malati e asociali” e “gentaglia che non merita nessun rispetto e pietà”. Un’altra volta si arrapa con i suoi deliri violenti: “Ma è semplice: chiudere la gentaglia di destra e i terroristi di sinistra in un locale per un intimo scambio d’opinione e aspettare…” Come la AfD, su twitter commentava le azioni di polizia riuscite e sollecito propagava le notizie degli sbirri durante i giorni del vertice.

Il nostro attacco è un attacco contro chi ci vuole sorvegliare e controllare, e contro chi fornisce le capacità per farlo.

Fuck you Eurocommand!

Commando-X

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda, Germania: Vernice a corte d’appello di Stoccarda

2 febbraio 2018

Solidarietà con le persone colpite dalla repressione G20 – respingere gli attacchi della politica e della giustizia. Insieme resistiamo alla repressione!

Nella notte al 02.02.18 abbiamo attaccato il tribunale d’appello di Stoccarda con la vernice. Oltre allo slogan “Lotta alla giustizia di classe”, l’entrata e la facciata furono trattate con dei sacchetti alla vernice rossa. Così contribuiamo alla settimana d’azione che fu indetta a livello federale nel contesto delle proteste G20. Tante persone di sinistra dopo le proteste G20 sono esposte a procedimenti penali, tentativi d’intimidazione e a una pesante repressione. Con cambi di legge come del §114 spianarono la via giuridica già prima per posizionarsi contro le imminenti proteste. Con la successiva detenzione preventiva di compas, condanne, perquisizioni domiciliari e le foto segnaletiche pubblicate dalla commissione speciale “blocco nero”, lo Stato tedesco e sgherri tentano di riprendersi la sovranità d’interpretazione sociale e di legittimare l’apparato sbirresco e di sicurezza stra armato che interveniva durante le demo e proteste.

Non ci lasciamo intimorire dalla giustizia di classe né ci facciamo cacciare nell’incapacità di agire. Le azioni ad Amburgo e le barricate erano determinate e combattive – portate avanti da un movimento di sinistra che si posiziona in rottura con il capitalismo. Mossi da ciò affrontiamo la repressione difendendo le legittime proteste contro il G20 e l’affrontiamo unendoci – sia sulla strada sia davanti al tribunale. Ora più che mai.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vernice e pietre a polizia federale

2 febbraio 2018

Nella notte al 2 febbraio 2018 abbiamo attaccato la nuova sede della polizia federale sulla riva Schöneberg. Pietre e bottiglie piene di vernice colpirono l’entrata in vetro e alcune finestre del nuovo grandioso esemplare di de Maizière della “Direktion 11” nella Schöneberger Straße, palazzo ex Bombardier nel quale sono entrati inizio agosto ’17.

La nuova direzione della polizia federale secondo il Tagesspiegel serve da palazzo amministrativo tra l’altro alla GSG9, al gruppo aeronautico della polizia federale, al dipartimento “incarichi di copertura di polizia all’estero” e “incarichi speciali di difesa del traffico aereo” come anche all'”appoggio operativo e investigativo”. Sede delle unità speciali è l’area di una caserma a Spandau tra le vie Schmidt-Knobelsdorf e Seekt.

La polizia federale è il braccio esecutivo del ministero degli interni. Ma il suo spazio d’ influenza va ben oltre le istallazioni ferroviarie tedesche, poiché come “scorta di persone aria” eseguono delle espulsioni (di massa) oppure sono presenti nelle missioni all’estero come per es. in Somalia e in Afghanistan, dove addestrano le “forze di sicurezza e di polizia”, essendo perciò tra gli effettivi che agiscono nella guerra (civile) locale.

Per il vertice G20 ad Amburgo la polizia federale con 5500 sbirri forniva una parte notevole dei circa 31.000 sbirri schierati. C’erano anche le nuove unità BFE+ (d’istruzione preventiva e catturandi) e i droni della polizia federale. E successivamente intervenivano nelle razzie.

I nostri saluti vanno ax prigionierx della rivolta di Amburgo!
They will not break us!
United we stand!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda: Vernice a ufficio SPD

29 gennaio 2018

La notte scorsa abbiamo lanciato dei sacchetti con vernice colorata all’ufficio SPD nel centro di Stoccarda.
I motivi per un’azione simbolica contro questo futuro partito di governo abbondano.

È più che chiaro a tuttx che al più tardi nel 1918 con l’approvazione dei crediti di guerra per la 1. guerra mondiale la “socialdemocrazia” ha cambiato fronte. Ma anche oggi dimostra molto chiaramente la sua funzione da stabilizzatore del sistema capitalista.

Dopo i massicci attacchi alla classe lavoratrice con l’Agenda 2010, Hartz 4 ecc., le guerre imperialiste come in Jugoslavia o in Afghanistan, oppure con il sostegno a dittature brutali come  l’Arabia Saudita o la Turchia, la SPD è da considerare responsabile per la repressione massiccia contro le proteste G20 ad Amburgo.
Il ministro degli interni SPD di Amburgo, Scholz, con un’ampia campagna aizzava decine di migliaia di sbirri contro le proteste G20 di luglio 2017. La conseguenza della brutalità fisica dello Stato di polizia furono migliaia di feritx, tra cui anche gravi.

Moltx furono incarceratx per giorni, alcunx in parte arbitrariamente per settimane e mesi. Altrx sono tuttora carceratx. Ora, come capri espiatori per le azioni militanti, dovrebbero essere condannatx  a pene politiche dure.

Molto di recente la SPD si presentava vistosamente come partito di guerra e sostenitrice della dittatura presidiale di Erdogan. Dopo molti affari d’armi milionari con la Turchia, la stessa con dei carrarmati tedeschi fa la guerra alla popolazione curda e al movimento di liberazione nel Rojava nord siriano, per inciso ad Afrin. È una guerra condotta palesemente contro il tentativo di costruzione di una società orientata alla solidarietà e umanità. Vuole dire che ogni tentativo di costruire un’alternativa al sistema capitalista di sfruttamento ed oppressione deve ormai essere aggredito anche militarmente.
La SPD fa parte del governo tedesco e con le forniture e la produzione d’armi è di conseguenza direttamente corresponsabile per la guerra e gli assassinii in loco.

Noi come rivoluzionarx e come movimenti sociali in generale siamo confrontatx con uno Stato iperarmato e sempre autoritario nel suo agire.
È vero che non potremo impedire direttamente gli interventi imperialisti tedeschi a livello mondiale. Ma è nostro dovere di portare la resistenza in strada e nelle aziende là dove viviamo. Perlomeno possiamo punzecchiare un po’ il sistema in alcuni punti e metterci fianco a fianco ax nostrx  compas che in tutto il mondo lottano dalla stessa parte!

Salutiamo lx attivistx colpitx dalla repressione. Siamo unitx!
Nel capitalismo non ci può essere pace! Per un sovvertimento rivoluzionario!

Da oggi hanno luogo le giornate d’azione della campagna “United we stand” (https://unitedwestand.blackblogs.org/) contro la repressione durante il vertice G20 ad Amburgo. Attivatevi!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Incendio doloso alla casa del diritto minorile

1° gennaio 2018

Mentre con abbondanti allegre bevute e gran chiasso in molti posti si brindava sui sempre stessi desideri e impegni – come se tutta la merda del passato potesse essere lavata via semplicemente con lo spumante – noi avevamo il nostro proprio fuoco d’artificio: abbiamo colto l’occasione e con alcuni ordigni incendiari nel bagaglio siamo entratx nell’area sulla Witzgallstraße lasciando agli sbirri e alla procura i nostri auguri di buon anno nuovo. In questo posto le autorità della repressione collaborano per rificcare nel “migliore di tutti i mondi” e ricacciare nel sistema della logica dello sfruttamento lx giovani “criminali”.

E nei mesi scorsi abbiamo dovuto vivere abbondantemente quel che viene da una società del genere: sono successe tante di quelle cose che ci hanno riempitx di preoccupazione, di tanta rabbia e incomprensione.

Da un lato abbiamo – ecco pochi esempi:
– Il nuovo inasprimento delle leggi sull’asilo già ora inumane
– le nuove leggi di polizia e il suo riarmo
– l’accettazione della AfD e il generale balzo a destra
– il G20 e seguito (aizzamento, razzie, caccia all’uomo, ricerca pubblica, tentativi di divisione, desolidarizzazione)
– il divieto di linksunten

Dall’altro lato c’è la nostra paralisi e il nostro sentimento di impotenza, vale a dire l’assenza dell’urlo d’indignazione che avrebbe dovuto seguire, visto il continuo arbitrio e vortice che ci fa sprofondare sempre di più in una vita totalmente sorvegliata e minacciata dall’imminenza di uno Stato di polizia. Ben sappiamo che la nostra evasione dall’impotenza non farà vacillare o addirittura crollare l’ordine statale. Ma altrettanto lungi da noi è attendere ed esprimere in sordina la nostra critica alle condizioni vigenti.

I nostri saluti vanno a tuttx in galera che lì continuano a portare avanti le proprie lotte, che non si fanno spezzare e che resistono, e a tuttx che non hanno votato le proprie energie e passioni ai padroni e potenti bensì alla voglia d’agire per una vita migliore e libertà infinita!

Alcunx Autonomx (A)

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Rigaer 94. Appello alla resistenza.

Lo stato di polizia fa uso di tutte le armi alla sua portata: lunedì 18 dicembre sono stati pubblicati circa 100 visi di persone che hanno partecipato agli eventi di Amburgo. La campagna di stato ha infine abbandonato la maschera dei procedimenti penali e ha lanciato la macchina del fango che dovrebbe piegare ogni resistenza. Facciamo in modo che questi incidenti, questo attacco generalizzato agli ultimi elementi sociali e resistenti che rimangono non passino sotto silenzio. Bruciare questa società di informatori e assassini e fascismo è un dovere ancora incompiuto.

È evidente a ogni essere umano che l’episodio di Amburgo era assolutamente necessario. Le bugie e i falsi dibattiti delle autorità repressive, del sistema conformista e dei media di estrema destra non sono riusciti a riscrivere la riuscita della resistenza contro il G20. In uno dei regimi democratici più sicuri di sé, con un apparato di violenza diversificato e un’immagine di invincibilità, diecimila persone hanno osato insorgere, correre grandi rischi e serie conseguenze per la loro vita. Un miscuglio di azioni offensive, di protesta e di resistenza hanno trasformato il summit delle potenze dominanti in un disastro. Un disastro per il marchio di Amburgo, della Germania e per i più potenti stessi, il cui incontro più importante ha ormai un futuro imprevedibile.

E il vertice è stato un disastro anche per la polizia. Questa istituzione che, nell’impero germanico come sotto la Germania fascista e in quella della democrazia, non è mai stata soltanto il potere esecutivo ma prima di tutto il potere che legittima questa nazione di assassin* e vint*. Tutt* sappiamo quanto sia profondamente radicata l’ideologia dello stato di polizia nella nostra società. Una società che ha gettato una Rosa Luxemburg già morta nel canale Landwehr, che ha dato la caccia ad Anna Frank fin dietro una libreria e che l’ha mandata, con milioni di altr* “subuman*” nei campi della morte; questa società che alla fine dichiara le forze armate tedesco-nazionali(1) come “resistenza”, è fascista. L’apparato di sicurezza della BRD, formato dagli stessi macellai che davano la caccia senza pietà in tutta Europa a partigian* e antifascist* per la nazione tedesca, è fascista. La società nel senso più ampio del termine e i poteri esecutivi si sono uniti nella caccia ai comunisti e hanno portato il meccanismo contro i gruppi della guerriglia che hanno fortunatamente sparato al fascista tedesco incarnato Hans-Martin Schleyer a una perfezione mai vista prima, qualche anno soltanto dopo la “liberazione”.

I visi della resistenza erano stampati a ogni angolo sui manifestini dei ricercati, a ogni incrocio si poteva essere controllati da una polizia pesantemente armata, la reintroduzione della pena di morte venne presa in considerazione e messa in pratica grazie al lavoro della polizia. Il discorso della società diretto dallo staff della stampa, dei politici e della polizia ha gettato le basi per innumerevoli sparatorie fatali, tortura bianca e leggi speciali contro ampie parti della società. Lo stato di polizia, ancora ai suoi primi passi al momento dell’omicidio di Benno Ohnesorg e sotto la minaccia costante di una rivolta, si è sviluppato negli anni per diventare uno stato all’interno dello stato. Con la fine della guerriglia urbana e dei nuovi movimenti sociali, siamo davanti a una società incapace di portare avanti un’opposizione reale a questo sistema. Neanche quando le persone vengono crudelmente torturate e assassinate nei bunker dei commissariati come Oury Jalloh a Dessau, bruciato vivo da uno sbirro fascista.

L’unico fattore che ha ritardato il perfezionamento dello stato di polizia totalitario sembra essere il fatto che i capi strateghi procedono con cautela, per non sollevare troppe inquietudini nei/lle attivist* per i diritti civili. Come noi hanno sempre meno mezzi e sostegno in una società civile che ha deciso che lo stato non può sbagliare; che quello che la stampa dice è giusto, e la resistenza è assurda.

I tempi delle proteste in un ambiente sicuro sono definitivamente finiti. A questo riguardo la società tedesca è tornata a un punto in cui non si trovava da 80 anni. Queste sono le innovazioni chiave e le sfide per la resistenza:

– La semplice partecipazione a una manifestazione può significare una condanna a lungo termine.
– La polizia può definire le aree in cui vige la loro legge.
– La polizia può classificare chiunque come potenziale delinquente (“Gefährder”)(2), per poter incarcerare delle persone senza decisione giudiziarie e sorvegliarle completamente.

Già prima del G20 erano state prese delle misure contro il popolo della resistenza. Chi era stato classificato dalla polizia come criminale potenziale aveva ricevuto il divieto di recarsi ad Amburgo. Sono stati emessi obblighi di firma al commissariato, e imposti con minacce di multe e reclusione. Inoltre sono state eseguite delle ricognizioni visibili a scopo intimidatorio ed è stata messa in atto una sorveglianza sotto copertura di tutta la zone.
Non c’è bisogno di spiegare ulteriormente che durante il vertice l’intera città di Amburgo è stata messa sotto controllo dalle forze dell’ordine, situazione che ha portato le truppe di polizia pesantemente armate a un “aggiustamento“ dei diritti civili e alla violenza di massa.
Le attività di polizia prima e durante il vertice non hanno mostrato una nuova qualità. Ogni evento importante del passato è stato accompagnato da attacchi alle norme sociali da parte dell’apparato di sicurezza. Ma la massa degli attacchi e la naturalezza con cui sono stati eseguiti contro precedenti evidenti forme di protesta ad Amburgo sono stati notevoli.

Quello che è cominciato dopo il vertice è un salto di qualità. C’è chi sostiene che i disordini sono stati iniziati dallo stato per schiacciare le strutture di resistenza in una campagna finale. Questa linea di pensiero è una stronzata, sappiamo benissimo che politicamente tutt* volevamo il naufragio dello stato ad Amburgo. Per mettere fine una volta per tutte alle teorie complottiste ci assumiamo la responsabilità politica di tutto quello che è successo ad Amburgo: dalle proteste civili fino all’ultima pietra gettata ai poliziotti. Come parte delle strutture ribelli abbiamo organizzato una manifestazione in solidarietà con tutt* coloro che dovevano affrontare la repressione subito dopo il vertice, e allo stesso modo in futuro non ci sottrarremo alla responsabilità di incoraggiare la rivolta. Chi vede soltanto una cospirazione di stato dietro qualsiasi cosa neutralizza la resistenza con tutte le sue prerogative e non ha legittimità a parlare in suo nome.

Ormai è chiaro che lo stato si batte per poter definire a suo piacere questo evento, nello stesso modo in cui cerca di dominare su ogni cosa. Sulle nostre vite e le nostre strutture sociali, la natura e la tecnica. In questa battaglia dell’idea capitalista e nazionalista lo stato utilizzerà sempre i metodi fascisti. Sono sempre gli stessi metodi usati più e più volte per denunciare come criminale, non politica e asociale la resistenza(3). In questo modo lo stato tedesco può contare sulla sua polizia, la sua stampa e il suo popolo con i loro rappresentanti. Difficile dire chi sia più ripugnante fra queste creature. Il capo del gruppo speciale di indagine “Black Block”, che darebbe la caccia a chiunque gli venisse presentato davanti alle fauci? O Brechmittel-Scholz(4), che rappresenta la volgare borghesia di Amburgo con le sue limousine di lusso? O i giornalisti divenuti il potere esecutivo della propaganda di polizia. O chi collabora, consegnando con i loro filmati presi con gli smartphone migliaia di persone nelle mani della repressione perché sono dei vigliacchi che hanno paura di prendere il controllo della propria vita e vorrebbero marciare dietro ogni Hitler.

Alcun* di noi ridevano dell’ultima ondata di perquisizioni, di cui era arrivata la soffiata prima. O del fatto che Fabio, ragazzo simpatico, stesse diventando un problema per la strategia della repressione. Eppure la strategia della polizia non dovrebbe essere sottovalutata. Una parte importante di questa strategia implica una propaganda sul lungo termine per riconquistare il potere di definire gli eventi di Amburgo. Chi l’avrebbe creduto che diversi mesi dopo il G20 sarebbe ancora stato all’ordine del giorno grazie alle frequenti conferenze stampa organizzate dalla polizia? E chi avrebbe creduto che la propaganda professionale con i suoi mezzi inesauribili poteva fallire senza il nostro contributo?

Ecco perché – a questo punto di un’ampia caccia all’uomo – rinnoviamo la nostra confessione di lotta contro lo stato, le organizzazioni fasciste come la polizia, i servizi segreti e le strutture di destra, così come contro i collaboratori e gli informatori in seno alla popolazione e alla stampa. Fabio e tutt* coloro che anche in un’aula di tribunale tengono la testa alta sono i nostri modelli per sfidare la paura e mandare saluti di libertà e solidarietà a chi affronta la repressione e il mondo del G20.

In occasione di questa caccia all’uomo e a causa degli appelli alla denuncia di 100 persone abbiamo deciso di pubblicare le foto di 54 ufficiali di polizia che l’anno scorso hanno partecipato allo sgombero del Rigaer94. Ci farebbe piacere ricevere degli indizi sui loro indirizzi personali. Possono essere considerati responsabili dello sgombero e dellla violenza delle tre settimane di occupazione.

E ora è importante mettere fine al nostro atteggiamento attendista e rafforzare la mobilitazione e la solidarietà delle strutture attive. La manifestazione dopo l’ondata di incursioni è stata un punto di partenza(5). Ma per le prossime perquisizioni dobbiamo essere più numeros*. Se non abbiamo altro modo, dobbiamo almeno scendere in strada per assumerci la responsabilità dei/lle nostr* amic* perseguitat* dallo stato.

Tutt* in strada! Determinat* e furios* combattiamo l’ordine dominante e resistiamo di fronte alla repressione!

(1) Stauffenberg era un generale altolocato che cercò di assassinare Hitler. Faceva parte dell’aristocrazia, che di fondo criticava Hitler in quanto cattivo stratega
(2) “Gefährder” è un termine creato dalla polizia tedesca e ampiamente utilizzato nei dibattiti pubblici per stigmatizzare e criminalizzare la popolazione musulmana. È probabile che il suo utilizzo contro militanti di sinistra e anarchic* venga adottato sempre di più spesso
(3) Originariamente “asozial”, una via di mezzo fra antisociale e incivile
(4) Brechmittel-Scholz: sindaco di Amburgo, famoso per aver autorizzato l’uso di un veleno (Brechmittel) da parte della polizia per provocare il vomito nei fermati per verificare se avevano ingerito della droga
(5) Il 5 dicembre la polizia ha fatto irruzione nelle case di diverse persone identificate come partecipanti a un blocco che era stato attaccato dalla polizia in Rondenbargstrasse durante il tentativo di bloccare il vertice. Come reazione ci furono manifestazioni nelle principali città tedesche.

in portoghese

Flensburg, Germania: Bruciata auto della polizia

10 novembre 2017

Nella notte al 10 novembre 2017 venne bruciata del tutto una volante della polizia del posto di polizia Harrislee (area Flensburg).

Solidarietà con lx prigionierx dei processi G20 nella settimana n. 45.

Libertà per Fabio, Christian e ogni altrx compa colpitx dalla repressione!

Libertà per ogni prigionierx politicx, non vi dimentichiamo!

Fonte: Indymedia, ivi censurato

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Fuoco, pietre e vernice a Start-up Factory

8 novembre 2017

Tanto è già stato scritto su Amburgo. Tuttora dex compas sono in galera e dovrebbero pagare per i momenti fantastici nei quali finalmente potemmo rimandare al mittente la quotidiana violenza dello Stato e della società.
La questione che ci ponemmo e poniamo è: Come continuare…?

Vorremmo allacciare alla dinamica di Amburgo. Si è mostrato che tanta gente è disposta a scendere per strada per lottare contro la situazione imperante e, nel contempo, con gli spazi conquistati potemmo dimostrare che sono necessari.
Oltre alle discussioni, agli scritti, agli incontri, alle amicizie e a molti altri prodotti delle riunioni attorno al vertice G20 era centrale l’attacco da parte dex auto-organizzatx nei giorni prima, durante e dopo il vertice.

Mentre i nostri avversari sicuramente si preparano già per il prossimo colpo repressivo, noi dovremmo ampliare quel che abbiamo vissuto e forse anche appreso.
Mentre loro emettono ordini di perquisizione e chiudono le celle dex nostrx amicx ad Amburgo e altrove, mentre scrivono nuove leggi di sorveglianza, continuano ad appestare il clima, a sfruttare e affamare lx nostrx amicx in Sudamerica, in Africa e in Asia e dappertutto nel mondo, mentre distruggono i nostri quartieri, sgomberano le nostre case… dovremmo usare il tempo per passare al contrattacco.

Solo una cultura della resistenza ad ogni livello e in tutte le forme ci può dare la possibilità di rendere questa vita un po’ più sopportabile e di creare delle prospettive che un bel giorno forse basteranno per una bella vita per tuttx.

Il centro di Berlino è quasi tutto svenduto. Oltre a centinaia di cd investitori che quando serve fanno i loro soldi con il bisogno di uno spazio abitativo, ora sono i “grandi” ad investire nella city di Belino. Google, Zalando e Co. arrivano e vorrebbero un pezzo della torta della “Smartcity” berlinese.
Il favoreggiamento e l’insediamento della scena Start-up assume una grande importanza. Il sogno di moltx giovani di diventare ricchx e “indipendenti” con una buona idea è la Fatamorgana con la quale chi profitta veramente ci vuole prendere per i fondelli.
Eliminano lo spazio abitativo e insediano dei caffè cari, dei ristoranti di lusso e degli alberghi, erigono dei palazzi per uffici e fanno uffici commerciali dei terreni vuoti.

Sanno che possono tenere il proprio amato progetto solo proteggendolo con la Securitas e le pattuglie per la protezione degli obiettivi. Sono apprezzati solo da coloro che abitano lontano e ne approfittano oppure possono pagare il nuovo affitto vigente nel quartiere. Tuttx lx altrx ovviamente rappresentano un pericolo per la nuove facciata chic in vetro.
Non abbiamo nessuna voglia di vivere in una città lustrata al massimo come Londra, vogliamo mantenere le nostre case e amiamo i nostri terreni vuoti che spesso erano spazio vitale per le persone le più diverse.

Crediamo che le tecnologie devono aiutare la gente e non sfruttarla e vigilarla ed essere mezzo con lo scopo d’ottimizzare il profitto. Le facce di coloro che siedono nella metrò e guardano intontitx i loro telefonini sono l’espressione e l’immagine di una società che svuotata d’ogni senso rincorre i bisogni costruiti invece di avere l’amicizia, l’amore e delle cose in comune.
Si tratta di contrastare con determinazione questo mondo del lavoro, d'(auto)-sfruttamento e d’isolamento.

Ecco perché ci siamo messx insieme ad alcune persone per fare gli auguri alla nuova Start-up Factory a Berlino Treptow cogliendo l’occasione della sua apertura parziale, lanciando pietre, vernice e alcune molotov alla facciata e distribuendo dei liquidi puzzolenti in una parte della costruzione.
All’inizio le fiamme divamparono alte, purtroppo il fuoco si spense abbastanza in fretta. Anche noi ci sforziamo per ottimizzare i nostri processi tecnici… promesso!

Perché la Factory?
La Factory ha varie sedi a Berlino, il suo centro non ufficiale dall’estate 2014 in poi è il Start-up-Campus a Berlino nella Rheinsberger Str. 76/77. Dove si riuniscono Start-up e ditte affermate come la Deutsche Bank, Schaerffler, Telekom e tante altre.
Obiettivo della Factory è il rafforzamento del sito Start-up di Berlino. L’ambiente fondatore e la Old Economy vogliono completarsi e meglio aggregarsi in rete. Le Start-up profittano delle imprese affermate in quanto esperienza, struttura e capitalizzazione e le imprese profittano in quanto innovazione, creatività e accelerazione.
La Factory-dependance nel parco di Görlitz nella Lohmühlenstr. 65 in quanto a dimensioni probabilmente supererà alla grande l’originale: la costruzione in mattoni s’estende su più di cinque piani e sui 14.000 metri quadri dovrebbero presto lavorare fino a mille creativx. “È il più grande club per Start-up in Europa”, dice il direttore di Factory, Lukas Kampfmann.

Ma chi fa la Factory non ha trovato l’edificio abbandonato, dopo l’acquisto l’anno scorso ci fu la revoca per circa 150 inquilinx che prima per tanti anni avevano affittato diversi laboratori e uffici. Hanno ricevuto la disdetta i più vari laboratori ed uffici collettivi, tra cui di grafica e traduzione, di scienza e uno studio collettivo in psicoterapia e anche un ristorante-scuola.

Dalla parte dell’investimento ritroviamo delle vecchie conoscenze come lo speculatore immobiliare Boris Gregor Marweld. Era amministratore del proprietario Marc Walter che nel 2005 partecipava in modo decisivo allo sgombero del progetto abitativo di sinistra Yorck59. Chi abitava il York59 fu ripetutamente tiranneggiatx con la parola d’ordine „le case a chi le può pagare!“ e questo chiarisce quali sono i suoi criteri principe – avere soldi oppure no. Marweld acquistava l’edificio nella Lohmühlenstrasse con la sua impresa »JoLo Berlin Liegenschafts-GmbH« per 23 milioni di Euro. La »JoLo GmbH« cambiava di nome dopo l’acquisto della Lohmühle in »L65 Grundbesitz GmbH«, amministratore non ne è più Marweld ma Stefan Klemm. Ma nella sua nuova homepage »Formac Consult Real Estate GmbH«, Marweld riporta la Lohmühle come »progetto attuale«.

Prospettiva
La nostra solidarietà va anche a chi in occasione del BlackFriday lotta contro lo sfruttamento da parte dell’impresa Amazon.
Partecipate in modo creativo alle proteste!

Alle istituzioni statali è chiaro che la nostra critica può diventare pericolosa per lo Stato. Il divieto di linksunten.indymedia.org ne è la diretta conseguenza statale in seguito ai successi nell’organizzarci ad Amburgo ed è pura e semplice censura dei nostri contenuti. Un video della nostra azione vuole essere un piccolo saluto caloroso e solidale ax nostrx compas colpitx dalla repressione statale e a chi è in carcere.

Stato, sbirri, investitori – Amazon, Google, Zalando & Co. – al diavolo tuttx!
Per la libertà!

https://vid.me/1yQtY

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Wuppertal/Haan, Germania. 2 e 6 novembre 2017: vetri rotti e vernice a uffici AfD

Dal 1° al 2 novembre e dal 5 al 6 ci furono due happening artistici notturni a Wuppertal e Haan. Luoghi della robusta azione artistica erano gli uffici AfD a Wuppertal e Haan, parola d’ordine era senza alternative.

Lx artistx tolsero le persiane e realizzarono una graziosissima rottura di vetrine e decorarono l’interno dell’ufficio AfD di Wuppertal con un po’ di vernice. Anche a Haan trasformarono artisticamente lo stato delle vetrine del relativo ufficio che è anche stato colorato.
Questa arte d’azione ovviamente è politica!

Anche dopo le elezioni federali non c’è alternativa all’azione diretta contro AfD. Proprio perché AfD è entrata nel parlamento federale con un bel 12,6% e con questo apparentemente è avviata ancora meglio. È evidente che AfD perlomeno nei tempi intermedi è un problema per gente con idee progressiste. Ecco perché li dobbiamo disturbare il più possibile con delle azioni contro le sue infrastrutture! A maggior ragione visto che ora dispone di ancora più spiccioli.

Contro il razzismo, il sessismo e il socialsciovinismo, uguale se contro AfD o il resto del paesaggio partitico, alla resistenza non ci sono alternative. Le “trattative” della futura coalizione al governo e il comportamento del maggiore futuro partito d’opposizione SPD già chiariscono in quale direzione vanno le cose. Il salto a destra dopo le elezioni fila ancora più liscio che prima, il che richiede delle azioni ai livelli più disparati con i mezzi più vari.

Poiché SPD/CDU/SU/VERDI/FDP e in parte anche la Linkspartei con la loro politica propagandata come senza alternative sono responsabili del peggioramento dello sfruttamento, dell’aumento della povertà minorile e della vecchiaia e che hanno fatto sì che sempre di più gente non ha alcune alternative. Poiché avere la scelta tra la vessazione nell’agenzia di lavoro e un lavoro di merda pagato malissimo non è affatto un’alternativa!
Anche per questo AfD ha potuto mobilizzare gran parte del potenziale disumano nella società tedesca.

Siamo felicx che anche dopo le elezioni ci furono diversi attacchi a dex funzionarx e con con la nostra performance artistica c’inseriamo lietamente nella serie d’attacchi! Per toglierci di mezzo “l’Alternativa”!

Calorosi saluti vanno ax prigionierx dei riot G20 di Amburgo! Non siete solx, si continua!

Partito dex senza alternativa e collettivo artistico TINA

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vetri rotti a Bildungswerk (ente di formazione) Kreuzberg (BWK) e SPD

3 ottobre 2017

Grazie ad uno degli opuscoli “radikal & bewegungslos” (radicale e immobile) ci siamo accorti del Bildungswerk Kreuzberg. Tra i tumulti purtroppo raramente di militanza di massa come per l’apertura della BCE e il G20 è opportuno identificare e attaccare le piccole ruote della macchina repressiva. Il BWK ha una funzione che essx stessx chiamano integrazione – per noi è lotta controinsurrezionale.

Nihat Sorgeç è manager industriale e amministratore del BWK, guarda caso portatore della medaglia federale ai meriti. Il suo BWK pesca lx giovani nell’ambiente del cosiddetto “ceto inferiore migrante e lontano dalla formazione” che, basta che quadra la grana, sono dispostx a tutto. BWK da loro una formazione come guardie carcerarie e sbirri e chi non passa gli esami d’ammissione finisce nell’industria della sicurezza privata. Come funziona e l’approccio strategico della formazione di manovalanza repressiva sono spiegati nello stesso opuscolo.

Come espressione della nostra solidarietà attiva con lx prigionierx del G20 ad Amburgo, come saluto a Lisa nella prigione di Colonia per presunta rapina in banca, come saluto a Nero nella prigione di Moabit per presunto accecamento di un elicottero degli sbirri e per tuttx lx prigionierx della guerra sociale, il  3 ottobre in Trautenaustraße abbiamo spaccato i vetri alla filiale del BWK e già che c’eravamo anche agli uffici SPD di fronte.

Questo attacco s’intende come piccolo contributo alle giornate anti-galera dal 6 all’8 ottobre a Berlino. Con questo seguiamo una linea che già attuava azioni contro le iniziative di reclutamento degli sbirri nei jobpoint di diversi circondari, il 27ottobre 2016 a Neukölln e il 10 gennaio 2017 a Charlottenburg.

Naturalmente l’ente attaccata non fermerà subito i suoi programmi, ma se siamo dispostx in situazioni ad altissimo rischio negli scontri sotto gli occhi degli sbirri in borghese e delle loro telecamere a lanciare pietre agli sbirri, coerentemente dobbiamo sabotare come minimo il loro rifornimento.

Nessunx è costrettx a diventare guardia carceraria o sbirrx!
Lotta all’infamia e alla bassa manovalanza repressiva!

Kaos Westberlin

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Brema, Germania: Vetri rotti a GdP (sindacato di polizia)

4 ottobre 2017

Libertà a tuttx lx prigionierx del G20! Parole che splendevano sulla facciata di fronte all’ufficio GDP del quale abbiamo spaccato i vetri.

Dai tumulti G20, sbirri e giustizia tentano di attizzare la paura. Nei processi contro lx arrestatx vogliono dimostrare con delle pene alte che gli sbirri sono intoccabili. Chi osa mettere in discussione l’autorità e di agire di conseguenza deve fare i conti con la galera. Chi lancia bottiglie è processatx come terrorista. Con l’inasprimento del § 113 vogliono impedire che l’odio diffuso agli sbirri vada anche per le vie di fatto.

Il sindacato di polizia è uno degli attori che accelera continuamente l’inasprimento della repressione. Nel loro odio su tutto ciò che si muove si superano continuamente con richieste di leggi nuove e più dure, più competenze e armi nuove agli sbirri. Il GdP ha molto successo nel rappresentare gli sbirri sempre come vittime che senza alcuna colpa diventano bersagli della rabbia.
Il tutto serve per terrorizzarci sempre di più.

La paura paralizza, ci rende impotenti, per noi la rottura con queste condizioni rimane il mezzo migliore contro la paura e l’impotenza. Questa rottura può esprimersi nella solidarietà con lx arrestatx.

Forza a tuttx lx incarceratx, perquisitx, spiatx – qui e dappertutto!

Il G20 è passato, le nostre lotte no!

Anarchicx

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Parigi: Attacco all’ambasciata tedesca a Parigi in sostegno agli/lle arrestat* all’anti-G20

25 luglio 2017

 Nella notte dal 16 al 17 luglio 2017, abbiamo condotto un’azione diretta simbolica contro l’ambasciata tedesca a Parigi, in sostegno agli/lle arrestat* di Amburgo, denunciando in questo modo la repressione subita durante le manifestazioni anti-G20.

Quella notte, degli «pshiit, bam, boum» sono risuonati in via Marbeau. Il tempo di acccendere la miccia e la facciata veniva ridecorata con un «Welcome 2 hell», i vetri attaccati a colpi di martello e la porta d’entrata del pubblico ha preso fuoco grazie a un cocktail molotov.

Con questo atto abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà nei confronti della quarantina di persone ancora incarcerate ad Amburgo in seguito agli scontri che hanno accolto il G20 dal 5 al 9 luglio scorsi. Volevamo anche mettere al corrente le autorità tedesche della nostra determinazione a continuare ovunque la lotta contro il capitalismo e i suoi meandri securitari.

Malgrado lo stato di assedio imposto agli/lle abitanti di Amburgo durante il G20, e le 20 000 forze dell’ordine, i cannoni ad acqua e i veicoli blindati utilizzati per lo spettacolo, gli/le anarchic* venut* da tutti i paesi hanno messo in seria difficoltà il mantenimento dell’ordine tedesco. Quello che è accaduto nelle strade di Amburgo non è che un saggio dell’immensa collera sociale che urla dentro di noi. Siamo milioni a non sopportare più il mondo che ci viene imposto, e questa rivolta si fa sentire con più forza ogni anno che passa.

Siamo quell* che vi servono al ristorante, puliscono nei vostri alberghi svuotano e riciclano la spazzatura, riempiono i vostri moduli, accompagnano i/le vostr* figl*, cambiano le vostre lenzuola, che vi divertono, sistemano i vostri prodotti nei reparti dei vostri negozi, traslocano i vostri mobili, tirano la vostra fibra ottica, costruiscono le vostre case, guidano i vostri mezzi, tagliano le siepi dei vostri giardini, riparano i vostri ascensori…

Siamo quella parte di popolo la cui coscienza politica spinge a reagire all’ingiustizia, a non accettare più l’inaccettabile.

Perché non crediamo nella riforma del sistema.
Perché la radicalità dele nostre idee si riflette in ciascuno dei notri gesti contro questo naufragio universale istituzionalizzato.
E dato che i governi si ostinano a calpestarci, organizziamo il contrattacco in ogni luogo; moltiplichiamo le azioni dirette contro le loro rappresentazioni. Usciamo dalla nostra zona di conforto per fare irruzionw nel loro quotidiano. All’abbordaggio dei loro quartieri, non lasciamoli sorseggiare tranquillamente il loro champagne mentre giustiziano l’umanità in tutta impunità. Riserviamogli un Welcome to Hell Part 2!

Per tutt* i/le prigionier* della guerra sociale.
La lucha sigue !

Collettivo di anarchic* solidal* ma non responsabili, pirat* dell’era anticapitalista senza frontiere, alla conquista dell’altrove.

Amsterdam: Manifestazione spontanea in solidarietà con i/le prigionier* del G20

Ricevuto il 1° ottobre 2017

Ieri (30 settembre 2017) una manifestazione si è svolta ad Amsterdam in solidarietà con i/le compagn* che al momento si trovano in prigione in seguito alle proteste contro il G20 ad Amburgo (Germania) lo scorso luglio. Dopo la manifestazione un corteo spontaneo è partito verso il centro di Amsterdam.

100 persone hanno partecipato alla manifestazione in solidarietà con i/le prigionier* del G20. Ci sono stati prese di parola e interventi musicali. Dopo la manifestazione una cinquantina di persone hanno dato vita a un corteo improvvisato nel centro di Amsterdam, fino a Spuiplein.

Libertà per tutt* i/le prigionier* del G20! Libertà per Peike!

in inglese