Tag Archives: anticapitalismo

Trittau, Germania: Vernice a fabbrica Rheinmetall

31 luglio 2018

Nella notte dal 30 al 31 luglio 2018, marcato con la vernice la fabbrica Rheinmetall a Trittau per attirare l’attenzione sulla partecipazione alla guerra di Rheinmetall e per disturbarne la produzione d’armi.

La Rheinmetall Sa è una delle più grandi imprese delle armi d’Europa. Fornisce armi, munizioni, gas lacrimogeni, bombe e carrarmati alle regioni in crisi di tutto il mondo. È il produttore di munizioni da guerra più importante in Germania. Qui a Trittau si trova uno dei quattro siti produttivi in Germania dove sviluppa e testa delle munizioni. Gli affari di Rheinmetall si basano perciò sul fatto che d’altre parti del mondo le persone sono oppresse, uccise o costrette a fuggire dalla violenza delle armi.

Rheinmetall denigra questa realtà e nega la responsabilità della sua partecipazione alle guerre. L’impresa, invece, si vanta addirittura con l’affermazione che i suoi prodotti contribuirebbero “alle missioni per il ristabilimento e mantenimento della pace”. Il gruppo acquista in modo mirato dei produttori esteri di munizioni e fonda delle filiali e ditte collettive internazionali. Inoltre, Rheinmetall esporta i suoi prodotti di guerra tra l’altro a degli Stati autoritari e regimi dittatoriali e aggira le direttive politiche per l’export delle armi.

Ma Rheinmetall non è un’eccezione nel quotidiano capitalista. La ricchezza e il benessere che abbiamo oggi nei paesi occidentali si basa in gran parte sullo sfruttamento delle persone, della loro forza lavoro e sulla distruzione ecologica nel Sud globale. I rapporti di potere disuguali e la concorrenza capitalista, sul piano regionale provocano delle guerre che troppo spesso sono spacciate come conflitti etnici oppure religiosi.

La guerra non è qualcosa che succede indipendentemente dalla nostra società nei luoghi lontani del mondo ma è, invece, collegata direttamente al mantenimento degli attuali rapporti di dominio. È un mezzo della difesa dei privilegi globali e porta l’Europa ad isolarsi. Nel capitalismo, una convivenza in armonia non è possibile. Deve cambiare un intero modo di produzione la cui mercificazione aliena la vita umana e nasconde la sofferenza. Per fare questo passo è necessario attaccare i rapporti di proprietà.
Di conseguenza chiediamo: Abolire il capitalismo e disarmare Rheinmetall!

Chiediamo anche alla popolazione di Trittau di non tollerare la produzione d’armi nelle immediate vicinanze e di protestare contro Rheinmetall.

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Stoccarda: Vernice a ufficio SPD

29 gennaio 2018

La notte scorsa abbiamo lanciato dei sacchetti con vernice colorata all’ufficio SPD nel centro di Stoccarda.
I motivi per un’azione simbolica contro questo futuro partito di governo abbondano.

È più che chiaro a tuttx che al più tardi nel 1918 con l’approvazione dei crediti di guerra per la 1. guerra mondiale la “socialdemocrazia” ha cambiato fronte. Ma anche oggi dimostra molto chiaramente la sua funzione da stabilizzatore del sistema capitalista.

Dopo i massicci attacchi alla classe lavoratrice con l’Agenda 2010, Hartz 4 ecc., le guerre imperialiste come in Jugoslavia o in Afghanistan, oppure con il sostegno a dittature brutali come  l’Arabia Saudita o la Turchia, la SPD è da considerare responsabile per la repressione massiccia contro le proteste G20 ad Amburgo.
Il ministro degli interni SPD di Amburgo, Scholz, con un’ampia campagna aizzava decine di migliaia di sbirri contro le proteste G20 di luglio 2017. La conseguenza della brutalità fisica dello Stato di polizia furono migliaia di feritx, tra cui anche gravi.

Moltx furono incarceratx per giorni, alcunx in parte arbitrariamente per settimane e mesi. Altrx sono tuttora carceratx. Ora, come capri espiatori per le azioni militanti, dovrebbero essere condannatx  a pene politiche dure.

Molto di recente la SPD si presentava vistosamente come partito di guerra e sostenitrice della dittatura presidiale di Erdogan. Dopo molti affari d’armi milionari con la Turchia, la stessa con dei carrarmati tedeschi fa la guerra alla popolazione curda e al movimento di liberazione nel Rojava nord siriano, per inciso ad Afrin. È una guerra condotta palesemente contro il tentativo di costruzione di una società orientata alla solidarietà e umanità. Vuole dire che ogni tentativo di costruire un’alternativa al sistema capitalista di sfruttamento ed oppressione deve ormai essere aggredito anche militarmente.
La SPD fa parte del governo tedesco e con le forniture e la produzione d’armi è di conseguenza direttamente corresponsabile per la guerra e gli assassinii in loco.

Noi come rivoluzionarx e come movimenti sociali in generale siamo confrontatx con uno Stato iperarmato e sempre autoritario nel suo agire.
È vero che non potremo impedire direttamente gli interventi imperialisti tedeschi a livello mondiale. Ma è nostro dovere di portare la resistenza in strada e nelle aziende là dove viviamo. Perlomeno possiamo punzecchiare un po’ il sistema in alcuni punti e metterci fianco a fianco ax nostrx  compas che in tutto il mondo lottano dalla stessa parte!

Salutiamo lx attivistx colpitx dalla repressione. Siamo unitx!
Nel capitalismo non ci può essere pace! Per un sovvertimento rivoluzionario!

Da oggi hanno luogo le giornate d’azione della campagna “United we stand” (https://unitedwestand.blackblogs.org/) contro la repressione durante il vertice G20 ad Amburgo. Attivatevi!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Fuoco, pietre e vernice a Start-up Factory

8 novembre 2017

Tanto è già stato scritto su Amburgo. Tuttora dex compas sono in galera e dovrebbero pagare per i momenti fantastici nei quali finalmente potemmo rimandare al mittente la quotidiana violenza dello Stato e della società.
La questione che ci ponemmo e poniamo è: Come continuare…?

Vorremmo allacciare alla dinamica di Amburgo. Si è mostrato che tanta gente è disposta a scendere per strada per lottare contro la situazione imperante e, nel contempo, con gli spazi conquistati potemmo dimostrare che sono necessari.
Oltre alle discussioni, agli scritti, agli incontri, alle amicizie e a molti altri prodotti delle riunioni attorno al vertice G20 era centrale l’attacco da parte dex auto-organizzatx nei giorni prima, durante e dopo il vertice.

Mentre i nostri avversari sicuramente si preparano già per il prossimo colpo repressivo, noi dovremmo ampliare quel che abbiamo vissuto e forse anche appreso.
Mentre loro emettono ordini di perquisizione e chiudono le celle dex nostrx amicx ad Amburgo e altrove, mentre scrivono nuove leggi di sorveglianza, continuano ad appestare il clima, a sfruttare e affamare lx nostrx amicx in Sudamerica, in Africa e in Asia e dappertutto nel mondo, mentre distruggono i nostri quartieri, sgomberano le nostre case… dovremmo usare il tempo per passare al contrattacco.

Solo una cultura della resistenza ad ogni livello e in tutte le forme ci può dare la possibilità di rendere questa vita un po’ più sopportabile e di creare delle prospettive che un bel giorno forse basteranno per una bella vita per tuttx.

Il centro di Berlino è quasi tutto svenduto. Oltre a centinaia di cd investitori che quando serve fanno i loro soldi con il bisogno di uno spazio abitativo, ora sono i “grandi” ad investire nella city di Belino. Google, Zalando e Co. arrivano e vorrebbero un pezzo della torta della “Smartcity” berlinese.
Il favoreggiamento e l’insediamento della scena Start-up assume una grande importanza. Il sogno di moltx giovani di diventare ricchx e “indipendenti” con una buona idea è la Fatamorgana con la quale chi profitta veramente ci vuole prendere per i fondelli.
Eliminano lo spazio abitativo e insediano dei caffè cari, dei ristoranti di lusso e degli alberghi, erigono dei palazzi per uffici e fanno uffici commerciali dei terreni vuoti.

Sanno che possono tenere il proprio amato progetto solo proteggendolo con la Securitas e le pattuglie per la protezione degli obiettivi. Sono apprezzati solo da coloro che abitano lontano e ne approfittano oppure possono pagare il nuovo affitto vigente nel quartiere. Tuttx lx altrx ovviamente rappresentano un pericolo per la nuove facciata chic in vetro.
Non abbiamo nessuna voglia di vivere in una città lustrata al massimo come Londra, vogliamo mantenere le nostre case e amiamo i nostri terreni vuoti che spesso erano spazio vitale per le persone le più diverse.

Crediamo che le tecnologie devono aiutare la gente e non sfruttarla e vigilarla ed essere mezzo con lo scopo d’ottimizzare il profitto. Le facce di coloro che siedono nella metrò e guardano intontitx i loro telefonini sono l’espressione e l’immagine di una società che svuotata d’ogni senso rincorre i bisogni costruiti invece di avere l’amicizia, l’amore e delle cose in comune.
Si tratta di contrastare con determinazione questo mondo del lavoro, d'(auto)-sfruttamento e d’isolamento.

Ecco perché ci siamo messx insieme ad alcune persone per fare gli auguri alla nuova Start-up Factory a Berlino Treptow cogliendo l’occasione della sua apertura parziale, lanciando pietre, vernice e alcune molotov alla facciata e distribuendo dei liquidi puzzolenti in una parte della costruzione.
All’inizio le fiamme divamparono alte, purtroppo il fuoco si spense abbastanza in fretta. Anche noi ci sforziamo per ottimizzare i nostri processi tecnici… promesso!

Perché la Factory?
La Factory ha varie sedi a Berlino, il suo centro non ufficiale dall’estate 2014 in poi è il Start-up-Campus a Berlino nella Rheinsberger Str. 76/77. Dove si riuniscono Start-up e ditte affermate come la Deutsche Bank, Schaerffler, Telekom e tante altre.
Obiettivo della Factory è il rafforzamento del sito Start-up di Berlino. L’ambiente fondatore e la Old Economy vogliono completarsi e meglio aggregarsi in rete. Le Start-up profittano delle imprese affermate in quanto esperienza, struttura e capitalizzazione e le imprese profittano in quanto innovazione, creatività e accelerazione.
La Factory-dependance nel parco di Görlitz nella Lohmühlenstr. 65 in quanto a dimensioni probabilmente supererà alla grande l’originale: la costruzione in mattoni s’estende su più di cinque piani e sui 14.000 metri quadri dovrebbero presto lavorare fino a mille creativx. “È il più grande club per Start-up in Europa”, dice il direttore di Factory, Lukas Kampfmann.

Ma chi fa la Factory non ha trovato l’edificio abbandonato, dopo l’acquisto l’anno scorso ci fu la revoca per circa 150 inquilinx che prima per tanti anni avevano affittato diversi laboratori e uffici. Hanno ricevuto la disdetta i più vari laboratori ed uffici collettivi, tra cui di grafica e traduzione, di scienza e uno studio collettivo in psicoterapia e anche un ristorante-scuola.

Dalla parte dell’investimento ritroviamo delle vecchie conoscenze come lo speculatore immobiliare Boris Gregor Marweld. Era amministratore del proprietario Marc Walter che nel 2005 partecipava in modo decisivo allo sgombero del progetto abitativo di sinistra Yorck59. Chi abitava il York59 fu ripetutamente tiranneggiatx con la parola d’ordine „le case a chi le può pagare!“ e questo chiarisce quali sono i suoi criteri principe – avere soldi oppure no. Marweld acquistava l’edificio nella Lohmühlenstrasse con la sua impresa »JoLo Berlin Liegenschafts-GmbH« per 23 milioni di Euro. La »JoLo GmbH« cambiava di nome dopo l’acquisto della Lohmühle in »L65 Grundbesitz GmbH«, amministratore non ne è più Marweld ma Stefan Klemm. Ma nella sua nuova homepage »Formac Consult Real Estate GmbH«, Marweld riporta la Lohmühle come »progetto attuale«.

Prospettiva
La nostra solidarietà va anche a chi in occasione del BlackFriday lotta contro lo sfruttamento da parte dell’impresa Amazon.
Partecipate in modo creativo alle proteste!

Alle istituzioni statali è chiaro che la nostra critica può diventare pericolosa per lo Stato. Il divieto di linksunten.indymedia.org ne è la diretta conseguenza statale in seguito ai successi nell’organizzarci ad Amburgo ed è pura e semplice censura dei nostri contenuti. Un video della nostra azione vuole essere un piccolo saluto caloroso e solidale ax nostrx compas colpitx dalla repressione statale e a chi è in carcere.

Stato, sbirri, investitori – Amazon, Google, Zalando & Co. – al diavolo tuttx!
Per la libertà!

https://vid.me/1yQtY

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Francoforte sul Meno, Germania: Pietre e pece a Jobcenter

25 settembre 2017

La nostra scelta: Lotta al capitale! Nella “notte elettorale” dal 24 al 25 settembre abbiamo attaccato l’ufficio di collocamento a Frankfurt Bockenheim spaccando i vetri dell’entrata principale e degli uffici al pianoterra e lasciando la scritta “La nostra scelta: Lotta al capitale”. Mentre milioni di tedeschx si davano di nuovo all’illusione di un cambiamento grazie all’elezione di questo o di quell’altro partito facendo con il loro voto probabilmente la loro unica “azione politica” dei prossimi quattro anni, con l’azione volevamo esprimere la nostra inconciliabilità con questo sistema di sfruttamento, rappresentato secondo noi simbolicamente anche dall’ufficio di collocamento come luogo di precarizzazione e vessazione della popolazione dipendente da un salario e del proletariato.

Non ci illudevamo che con una croce sulla scheda elettorale potevamo eliminare il capitale e lo Stato che quotidianamente ci limitano, logorano, sfruttano, opprimono e ci prescrivono come dobbiamo vivere. Il nostro linguaggio è l’azione!

Vogliamo chiarire che ci difendiamo e che non ci lasciamo inabilitare votando per un partito qualsiasi di questo sistema!

La nostra scelta: Lotta al capitale!

Alcunx autonomx

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Würzburg, Germania: Vernice e pietre a filiale KiK

12 giugno 2017

Questa sera è stata attaccata con vernice e pietre e scritta alla facciata (“KIK kills Fight G20”) a filiale KiK a Höchberg (presso Würzburg). KiK è un esempio estremo di un’impresa dello sfruttamento tipo occidentale-capitalista del cosiddetto “Terzo Mondo”. Condizioni disumane di lavoro, salari da fame e fabbriche che bruciano sono le basi commerciali di gruppi come KiK. Il nostro obiettivo è chi profitta di questo sistema e non chi ha salari da fame o la clientela, che anche nel mondo occidentale soffrono sempre di più delle condizioni di lavoro precarie.

Agenti chimici nei tessili provocano danni alla salute a chi lavora in continua esposizione e senza protezione. Dopo l’Agenda 2010, il numero dei minijob assegnati a casaccio dagli uffici di collocamento aumentava di colpo e drasticamente. Il peggioramento di queste condizioni costringe la gente a lavorare e anche comperare per esempio da KiK.
Inizio luglio s’incontrano lx rappresentanti dei 20 paesi economicamente più forti per fingere un interesse per il benessere della popolazione mondiale. Il loro finto impegno per gli aiuti allo sviluppo vuole solo velare le condizioni reali.

Questo attacco è perciò un appello a partecipare alle proteste contro il vertice G20.
Against Capitalism, smash G20!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Pece e pietre a Casa dell’Economia Tedesca (CET)

1° giugno 2017

Dal 15 al 17 luglio, la Casa dell’Economia Tedesca invita al vertice G20 Young Entrepreneurs’Alliance (G20YEA). Un incontro per l’élite economica di domani sia per far sentire ai capi di Stato e di governo la voce degli interessi dei giovani imprenditori al G20 ad Amburgo, sia per dialogare con il Business20. Al centro delle discussioni saranno anzitutto i trend per la futura estensione del dominio digitale; Big Data, l’Internet degli Oggetti, Digital Platforms e Realtà Aumentata/Virtuale.

Ma la Casa dell’Economia Tedesca rappresenta molto di più di questo incontro nel quadro del G20. Con la Confederazione Federale dei Datori di Lavoro Tedeschi (BDA), la Federazione Federale dell’Industria Tedesca (BDI) e la Camera Tedesca dell’Industria e del Commercio (DIHK) ci sono i lobbisti più influenti dell’economia tedesca. Sono una forza propulsiva nel sistema di sfruttamento e sono corresponsabili di schiavitù salariale, povertà e guerre ben oltre i confini della Germania.

Qui si trovano i profittatori della crisi capitalista che intascano lauti guadagni sulla pelle di chi è condannatx al lavoro. Questo luogo è espressione del potere e del dominio sulla nostra vita.
Ecco perché il nostro attacco alla  CET il 1° giugno.

Contro il mondo dei G20! Per una fine dell’esistente!

Sabotare  l'”African-European-Partnership Kongress” (https://actiondaysberlin.noblogs.org/) e il “G20 YEA” – attaccare il capitalismo

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Karlsruhe, Germania: Vernice a Commerzbank

1° maggio 2017

Questa notte è stato inaugurato il 1° maggio anche a Karlsruhe, colpendo una filiale della Commerzbank nel centro città che per quanto non sia appariscente incorpora però una propaggine diretta del sistema economico. La gente vi ritira il salario di un’occupazione precaria. E devono sopportare di come a fine mese una volta ancora mancano i soldi per l’affitto. E, nel grande, la Commerzbank rappresenta il finanziamento crediti per il mercato d’armi in tutto il mondo.

Ora era solo una piccola filiale poco appariscente. Questo cambierà poiché era solo l’inizio di un’offensiva per portare alla luce del giorno gli attori occulti del capitale. Invitiamo tuttx a fare lo stesso. Non solo con dei sacchetti alla vernice e il vandalismo ma anzitutto con il lavoro pratico contro il capitalismo.

Questa volta il 1° maggio non è una data doverosa che, così è e basta, si osserva. Ma è l’inizio. Così chiudiamo l’anno anticapitalista a Karlsruhe. È ora di condurre una lotta antifa non solo difensiva, per invece sviluppare una prospettiva rivoluzionaria che crei coscienza politica e non un culto d’ambiente.

Lottiamo contro la gentrificazione, il lavoro salariato e Hartz IV! Attacchiamo le istituzioni del capitale e dello Stato – che siano sacchetti di vernice, blocchi delle espulsioni oppure occupazione di case. Diamo inizio ai giochi!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Bielefeld, Germania: Pietre e vernice a Kik, H&M e Decathlon

15 novembre 2016

“Nella notte dal 14 al 15 novembre 2016 a Bielefeld abbiamo attaccato due filali Kik, un H&M e un Decathlon. Abbiamo abbellito la facciata con estintori a vernice, spray e/o vetri rotti.”

[Rivendicazione lunghissima. Il traduttore ha riassunto i punti principali]

“C’è molto ritardo nel contrasto contro questi sviluppi”, inteso lo sfruttamento e l’oppressione d’operaix nei paesi come Bangladesh, India o Pakistan da parte delle imprese Occidentali dell’industria dell’abbigliamento, ripetute stragi d’operaie ecc., rendere pubblicamente visibili i responsabili, sabotare i loro affari e informare sui loro intrallazzi. “Il nostro attacco al settore tessile è un attacco alle condizioni mondiali patriarcali, razziste e capitaliste ed espressione della solidarietà internazionale.

Il capitalismo è guerra.
Per una società senza dominio e solidale”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Colonia, Germania: tag e vernice contro la KIK

Colonia, 10 dicembre 2015

Nelle prime ore della mattina di oggi abbiamo frantumato la facciata in vetro di una filiale KIK a Colonia e con l’acido butirrico reso il negozio inagibile per un bel po’. Con la frase “Risarcimento subito!” volevamo ricordare a KIK la sua responsabilità tuttora non riconosciuta per il grande incendio in una fabbrica tessile in Pakistan. Allo stesso tempo è stato marchiato con la vernice e la frase “KIK avvocati dell’ingiustizia” lo studio legale Schreiner e Soci a Colonia. La centrale KIK ha ordinato a Schreiner di combattere fino in fondo per il licenziamento di un membro del consiglio di fabbrica KIK.

Tuttora irresponsabile – risarcimento subito!

L’11 settembre 2012 300 persone muoiono nell’incendio della fabbrica Ali Enterprises in Pakistan. È l’incendio più grave nella storia dell’industria dei vestiti. Ali Enterprises produce jeans per il discount tedesco KIK. Ma l’impresa rifiuta di pagare alle vittime dei risarcimenti a lungo termine. Evidentemente KIK pensa che il versamento di una cifra ridicola in un fondo d’aiuti immediati possa bastare per una PR positiva. In concreto: KIK si rifiuta fermamente sia di condurre, come accordato per iscritto, le trattative sulle richiestre di risarcimento a lungo termine alle vittime, sia il pagamento di 250.000 $ per finanziare alcune misure di miglioramento delle condizioni di lavoro in Pakistan. KIK era l’unico acquirente fisso di Ali Enterprises. Nel periodo dell’incendio la produzione era massimamente focalizzata sulla produzione di jeans della marca “Okey Men” di KIK.

Nei due anni passati, in varie città moltx attivistx hanno dimostrato la loro rabbia contro la produzione nel Bangladesh o in Pakistan con azioni dirette contro le filiali KIK, scassando e insozzando varie dozzine di filiali con la vernice o con liquidi puzzolenti.

A Berlino, nel mese di ottobre del 2015 iniziava la campagna #MekeKikPay. Bici-taxi rosso fuoco ricordano a KIK l’incendio e che deve risarcire.

Licenziamenti con ogni mezzo di membri dei consigli di fabbrica

Nel 2014 Andreas P. è stato eletto nel consiglio di fabbrica della centrale tedesca di KIK a Boenen, presso Hamm. Dopo i ricatti (14 ammonimenti in un anno – prima neanche uno) infruttuosi, adesso vogliono mettere a tacere definitivamente il membro del consiglio di fabbrica. KIK lo ha licenziato – per intimorire lx dipendenti, reagendo al gran seguito dato allo sciopero del novembre 2014 nel magazzino centrale.
Per far passare il licenziamento, nel procedimento in corso KIK ha schierato l’artiglieria pesante. Il dardcore-avvocato dei padroni ed esperto in licenziamento e mobbing, Dr. Dirk Schreiner dello studio legale “Schreiner e Soci” (con studi ad Attendorn, Dresda, Francoforte, Colonia, Stoccarda e Monaco), deve entrare in campo.

Schreiner e soci sono noti per i seminari “Un futuro senza consigli di fabbrica”, su “Come si licenzia quelli giusti” o su come si buttano fuori i “dipendenti scomodi”. I tanti racconti sulle pratiche spesso illegali per togliersi di mezzo dex dipendenti, dimostrano di quanto, in Germania, Schreiner e soci sono bravi ed efficaci “quando le soluzioni pulite non hanno successo”.

Ma chi semina vento… e così ultimamente Schreiner e soci hanno raccolto un po’ di tempesta e lo studio principale nella Niederste Strasse 22, come anche la villa privata del Dr. Dirk Schreiner alla Zur Darre 7 a Finnentrop-Heggen, sono state riverniciate. A Norimberga, Stoccarda e Colonia s’organizzavano delle proteste davanti ai locali dei seminari padronali di Schreiner e Soci, annunciati pubblicamente. E venerdì 13 novembre davanti alle filiali KIK di oltre 20 città ci furono delle grandi contestazioni contro il licenziamento di Andreas P. e l’irresponsabile produzione a basso costo in Asia.

Le vacche grasse sono passate – i calci in culo non ce li teniamo più!

Facciamola finita con i misfatti dei crudeli!

Kik Ass

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Atene: Espropriato supermercato nel distretto di Vyronas come un minimo atto di resistenza

1970s

Tutto è rubato; tutto ci appartiene!

Prendiamo indietro alcune delle cose che abbiamo prodotto con duro lavoro e i nostri padroni hanno rubato da noi…

La creazione di uno stato di emergenza, in concomitanza con le incursioni predatorie dei padroni sul lavoro e sulla nostra vita, impone la paura della repressione e della miseria sulla società. Le disparità nella vita quotidiana assumono una dimensione tragica, quando le mani si protendono per mendicare o per rovesciare i bidoni della spazzatura nella speranza di trovare cibo. La disoccupazione e i costanti aumenti dei prezzi dei prodotti sugli scaffali dei supermercati ci fanno dubitare sulla possibilità di soddisfare i nostri bisogni basilari.

Non possiamo tollerarlo; resisteremo.

Oggi (11 Aprile 2014), abbiamo coperto i nostri volti ed abbiamo espropriato uno di questi grandi supermercati. Il nostro volto è la nostra azione, e perché disturba soprattutto la loro quiete e di seguito la loro redditività, cercheranno di rintracciarci. Non li regaliamo nulla, sfidiamo il loro terrorismo, organizziamo i nostri metodi, e rispondiamo collettivamente per strada. Collettivizziamo le nostre resistenze e ci ribelliamo contro i nostri oppressori.

Oggi, abbiamo fatto anche una sosta presso l’organizzazione del lavoro di manodopera (OAED).

Abbiamo lasciato alcuni dei prodotti che abbiamo preso dal supermercato presso l’ ufficio locale per la disoccupazione come un gesto di solidarietà di classe nei confronti degli altri lavoratori e disoccupati; un atto giusto che noi, quelli dal basso, facciamo per noi stessi, ridistribuendo la torta. In questo moderno sistema di schiavitù, in questa galera contemporanea, i lavoratori nei progetti di pubblica utilità che promuove l’organizzazione del lavoro per la manodopera greca, sono costretti a vivere come schiavi per cinque mesi. Non hanno diritto a ferie o giorni di malattia; ottenendo delle briciole come stipendio, e di fronte alla minaccia della rimozione dal registro dei disoccupati nel caso in cui rifiutano la posizione a loro assegnata. Ognuno di noi deve sapere che siamo di più, e se vogliamo organizzarci, possiamo rovesciare gli sfruttatori della nostra vita.

“Poveri ma disonesti”

in inglese

Grecia: Sulla pratica rivoluzionaria del sabotaggio in merito al progetto “Nemesi verde”

coca-cola-brazil

Mentre la rivendicazione della Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale (Cellula Nicola e Alfredo) riguardo al sabotaggio contro i prodotti Coca-Cola e Nestle non è ancora stata ampiamente diffusa, e nonostante il fatto che i membri abbiano totalmente raggiunto il loro obiettivo in poche ore, visto che la Coca-Cola ha annunciato il ritiro cautelativo di “ogni bottiglia di plastica di 500ml PET di CocaCola Light e Nestea (tutti i gusti)”, è iniziato un assillante chiacchiericcio da ogni parte – anche da chi dice di opporsi al capitalismo e di volere che non solo loro stessi ma anche i loro amici pensino (di loro) che “appartengono al movimento” – riguardo alla correttezza politica dell’azione, le sue dimensioni morali, la sua efficacia dalla prospettiva del movimento/rivoluzione, ecc..

Gli oggetti del (consumo) pubblico

Sembra che ogni persona che non riesce a sbarazzarsi dalla sua dimensione di consumatore, che appare essere una delle più grandi, sarà sempre capace di fare migliaia di obiezioni, plausibili o anche ragionevoli se viste da un punto di vista “capitalista”, nel tentativo di respingere qualunque azione che va oltre i confini della legalità dentro un sistema che si suppone dovrebbe combattere. Come risultato, un amministratore capo della CocaCola in Grecia non deve pagare per una nuova campagna di comunicazione: gliela generano i clienti che gli danno ragione, e anche a gratis.

Quindi, il chiacchiericcio su quanto sia pericoloso sabotare due marchi di largo consumo: “e se un bambino beve una bottiglia adulterata? E se un vostro amico resta avvelenato? Un vostro caro? Il prete della parrocchia? Innocenti pagheranno le conseguenze ancora una volta e nulla cambierà…”

Altri si concentrano sul fatto che due colossi multinazionali come CocaCola e Nestle non sentiranno neanche il colpo, che un tale danno non gli causa nulla, che anche un sabotaggio a livello globale, “troverebbero il modo di superarlo, cambiando le confezioni in modo da non farle sabotare, cambiando il prezzo a danno del consumatore”, o “il consumatore potrebbe facilmente comprare, per qualche giorno, un altro marchio di coca cola o te freddo, e non ci sarebbe alcun danno al sistema stesso”.

Ovviamente, ogni movimentismo sterile termina con la solita conclusione che questa particolare azione “può solo danneggiare il movimento, diffamarlo, far aumentare la repressione contro di esso, e che questi attivisti non sono altro che un branco di idioti che agisce dannosamente”, e quant’altro.

Non si sforzano neanche di pensare, neanche a livello logico, la contro argomentazione. Continue reading Grecia: Sulla pratica rivoluzionaria del sabotaggio in merito al progetto “Nemesi verde”

Vancouver, Canada: Rivendicato attacco contro filiale HSBC

Il 9 Gennaio, abbiamo risposto all’appello solidale con i compagni anarchici arrestati a Città del Messico, Fallon Poisson, Amelie Pelletier e Carlos López Marin. Siamo andati in una filiale HSBC in East Hastings, negli occupati Coast Salish Territory (Vancouver, Columbia Britannica) e abbiamo lasciato un dispositivo nella zona del bancomat causando una grande palla infuocata. HSBC è un simbolo del capitalismo, dell’oppressione e del dominio. Quindi un perfetto obiettivo per la nostra rabbia.

Questo avviene anche mentre il ministro della giustizia canadese Peter Mackay sta avvertendo gli attivisti di non commettere azioni illegali per fermare la costruzione del gasdotto. Mackay, puoi metterti gli avvertimenti su per il culo. I sogni dello stato e delle corporazioni di estrarre risorse cadranno tra le fiamme di rivolta dalle strade fino ai sabotaggi e alle distruzioni notturne. Il bisogno di libertà, anarchia e liberazione distruggerà questo stato coloniale. I nostri sabotaggi sono imprevedibili, strategici e vincenti. Questo attacco a HSBC è solo l’inizio del sabotaggio che verrà. Siamo solidali con i guerrieri Miq’maq e chi protesta ancora accusati e infastiditi dai porci di RCMP e dallo stato canadese per le proteste a Elsipogtog.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI ARRESTATI A CITTÀ DEL MESSICO!
SOLIDARIETÀ A TUTTI I DIFENSORI DELLE TERRE E AI COMPAGNI ANARCHICI!
SABOTARE I SISTEMI DEL CONTROLLO SOCIALE, DEL DOMINIO, DEL PATRIARCATO E DELL’OPPRESSIONE!

LUNGA VITA ALL’ANARCHIA!

fonte

Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Crediamo che chiunque si confronti seriamente riguardo al dominio come si presenta oggi arriverà prima o poi ai temi della scienza e della tecnologia. È chiaro come entrambe abbiano un ruolo sempre più vitale nell’ordine esistente creando, gestendo e diffondendo il controllo nella società e in tutto il resto di una terra dalla quale siamo falsamente separati. Investigando sullo sviluppo di questi poteri nel nostro territorio e di chi li rende possibili, siamo arrivati a Vinci.

Nel Regno Uniti, la grande multinazionale energetica ed edilizia francese Vinci ha realizzato costruzioni specifiche per la polizia, il ministero della difesa e l’amministrazione penitenziaria, lavori per autostrade, ferrovie, centrali elettriche, piattaforme petrolifere, cave, centrali nucleari e anche centri commerciali.

In tutto il mondo questa corporazione e le sue sussidiarie sono attive in molti campi: edilizia, sicurezza privata, aeroporti, miniere di uranio; questi bastardi non hanno problemi nel danneggiare la terra e noi in quanto parte di essa, tirando su una gabbia industriale intorno a noi in modo figurato e letterale, tenendo occupata la manovalanza mentre i padroni pensano all’appalto successivo. Per questo abbiamo attaccato Vinci, ma uno dei motivi più grandi per colpirli è la loro responsabilità nella costruzione del prossimo Biological Life Sciences Centre nell’Università di Bristol. Abbiamo collocato dell’esplosivo nella sede Vinci nel complesso Vantage, nord di Bristol, intorno alle 3:45 di ieri 6 Gennaio. È stato collocato con l’obiettivo di colpire la linea elettrica, danneggiando l’esterno e provocando un incendio dentro.

Abbiamo considerato la compagnia situata nella porta accanto come un obiettivo secondario (Whitehead, un altro gruppo edilizio che prende commissioni per conto di Vinci). Una struttura da 54 miliardi, il Biological Life Sciences Centre offrirà corsi per la “prossima generazione di biologi” e specialisti, mirando al miglioramento della collaborazione col centro universitario di nanotecnologie e la Medical School di ingegneria genetica, con laboratori di vivisezione animale. Continue reading Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco alla firma legale di Sioufas & Associates (Agenzia legale recupero crediti)

Stiamo attraversando una situazione in cui lo Stato e i padroni hanno lanciato un attacco totale contro i poveri e gli oppressi. Rendendo miserabili le nostre vite e condannandoci alla povertà il Potere mira al controllo di ogni aspetto della nostra vita. Sperimentiamo nella nostra pelle lo smantellamento della sanità pubblica e dell’istruzione, i licenziamenti e le riduzioni salariali, l’incursione delle tasse e la militarizzazione della repressione. In questo declino si è venuto ad aggiungere la messa in questione del presunto “santo” diritto capitalista della casa di proprietà. Ma quando il capitalismo parla di proprietà si riferisce alla proprietà dei mezzi di produzione e questi devono appartenere nelle mani di pochi. È questo che intendono quando battezzano la casa come un investimento.

Un’ingranaggio significante in questo processo di concentrazione “abitazione- investimento” nelle mani di pochi sono le società di recupero crediti (collection centers) per le quali ci è indifferente se sono legali o illegali. Queste aziende fanno estorsioni, terrorizzano e rilasciano ordini di pagamento restrittivo costringendo i debitori ad ipotecare le loro case. Quello che segue sono le aste. La più grande di queste società appartiene alla famiglia di Dimitrios Sioufas, ex ministro e presidente del parlamento. Come poteva infatti mancare da questo business lucrativo e parassitario il personale politico del paese?

Ed è proprio questa azienda, che abbia la sua sede nella zona di Tavros sulla via XXV Marzo 7, che abbiamo scelto di attaccare nella sera del Martedì 12/10/2013. A parte l’ovvio simbolismo politico, questo nostro attacco costituisce un atto di dignità, di solidarietà sociale e di classe. Un’atto di resistenza da e per tutti noi che sperimentiamo quotidianamente la violenza dei padroni. Un’azione che fa parte della nostra lotta complessiva contro lo Stato e il Capitale.

Non dimentichiamo le migliaia dei nostri concittadini che piegati sotto il peso delle barbarie dello Stato e del Capitale sono stati spinti al suicidio. Non perdoniamo nessuno che abbia contribuito a questo risultato.

Alziamo i nostri pugni a coloro che continuano a lottare per la Rivoluzione Sociale dentro e fuori dalle celle della “democrazia”.

Anarchici – Anarchiche

PS1 : Era nostra scelta politica di non entrare in conflitto con i dipendenti. Comprendiamo le condizioni coercitive che possano portarli a questo tipo di lavoro, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte al ruolo che abbiano assunto nell’attacco contro la nostra classe. Quello che meritano è il rifiuto e isolamento sociale.

PS2 : La casa per noi appartiene a chi ci risiede e soddisfa i bisogni primari, fuori da ogni senso di proprietà. Rispondiamo chiaramente che tutto ciò che ci interessa è la salvezza delle case dei piccoli proprietari.

Canada: Rivendicato sabotaggio di una linea d’alta tensione

lioness

Una linea principale del potere è stata sabotata. È successo circa un mese fa (oggi è il 3 Ottobre 2013), durante una piacevole notte nella campagna da qualche parte nel Canada occidentale, mentre tutti gli schiavi addomesticati preparavano felicemente i propri figli per un nuovo livello di lavaggio del cervello e condizionamento sociale, con poliziotti che ora li controllano a scuola, cosi da prepararli al mondo galera.

Tirandomi fuori dalla disperazione e dall’isolamento di questo incubo sociale, sono uscito di notte per un’azione di sabotaggio contro una High Voltage Direct Current (HVDC) linea elettrica, svitando alcuni bulloni dai due dei quattro pilastri di questi colossi d’acciaio dell’asservimento tecnologico che fornisce corrente in oltre il confine, grazie solo ad una grossa chiava inglese, e un tubo di metallo per fare da leva supplementare. Anche se avrei apprezzato molto la compagnia e il lavoro di squadra di altri insorti, non ho avuto tempo o energia per coinvolgerli. Ma vi assicuro che mi sono impegnato ad ogni costo, sudandomela molto, e non è stato cosi difficile. Come dicono, è facile attaccare. Entrare e
uscire dal posto è sempre più difficile.

Ho fatto ciò per Jerry Koch, Marie Mason, Maddy Pfeiffer, cosi come per i milioni di ignoti che marciscono nelle celle di cemento di un capitalismo bandito che regna negli USA e nell’occidente in generale. Voglio abbattere questo fottuto sistema di porcilaie aziendali, e pensare letteralmente di
abbattere la spina dorsale del sistema, un bullone alla volta, sembra una tattica favorevole.

L’ho anche fatto con rabbia profonda contro i porci neonazisti di RCMP per aver arrestato e deportato alcune famiglie rom nel corso degli ultimi due anni, grazie ai cittadini-spie e a quei vermi grassoni che siedono, mentono, si masturbano, calunniano e spiano dall’altro delle loro torri d’avorio dei media polizieschi di stato, gli stessi che vomitano bugie che lodano e sostengono concretamente la repressione poliziesca. L’intero confine USA/Canada, soprattutto per come viene monitorato da ogni tipo di sorveglianza e controllo, è la prova di come i despoti di stato possono andare lontano per rafforzarsi sul piano puramente teorico, gli schizofrenici confini per la “piccola gente”, pur preservando tutte le
libertà per l’alta casta dominante capitalista, che compra interi paesi tramite enormi prestiti.

Gli agenti di stato che mantengono l’ordine sociale sono tutti dei codardi, perché dalla sicurezza (percepita) dei loro uffici e dietro le loro scrivanie, difendono i privilegi concessi semplicemente per via del luogo di nascita; tutto a danno delle persone che percorrono grandi distanze in condizioni dure e rischiano vite e libertà affinché i propri figli abbiano un futuro migliore. E contro questi scagnozzi omicidi dietro al Blackstone Group. C’è ancora gente li fuori che resiste ai loro bei progetti, come la linea elettrica HVDC che passa sotto il Lago Champlain, recentemente benedetta dalla regina dei porci del Quebec Marois. Alla luce dei recenti avvenimenti, la gente nell’Ontario sud e Quebec sa molto bene come questi stronzi capitalisti possono intossicare l’ambiente a scapito delle vite di molti proletari per poi gettarle via. Fermiamo gli sviluppi di questi parassiti, devastiamoli, fino a quando non saranno impiccati con le loro cravatte in pubblica piazza.

Qui sta il trucco: dove e quando è accaduto… quale interruzione di corrente è stata provocata – come il recente blackout durato alcuni giorni del treno proiettile Amtrak tra Boston e New York – o quale ci sarà presto… questo devono scoprire i porci federali e le compagnie elettriche da entrambi i lati del confine, mostrando se la loro tecnologia merita davvero i grandi finanziamenti. Non hanno avuto molto successo nel cercare e reprimere le persone dietro i sabotaggi elettrici della scorsa estate in Quebec, proprio come quelle responsabili del famoso blackout del 2004.

Perché anche la tirannia deve pagare un prezzo … io sto addebitando tutti i costi di questo sabotaggio sul conto degli inquisitori del Grand Jury e dei loro porci, perché cospirano contro jerry e Maddy, cosi come i burocrati codardi che rafforzano la tortura amministrativa inflitta a Marie Mason, una madre amorevole, amante e paladina delle vite animali che semplicemente non possono proteggersi da sole nei confronti degli stupratori ambientali. Il coraggio di questi prigionieri è ciò che mi ha dato la volontà e l’energia per andare fino in fondo. E se loro stanno ancora resistendo alla vostra tirannia nelle celle di cemento, io ed altri attaccheremo ancora.

Una manciata di disperati idealisti come noi che, forse, crede nella remota possibilità che altri in altri posti – che come noi sentono lo stesso verso questa società vomitevole di baroni pasciuti in armatura e i loro amati paesaggi intossicati- agiscano e usino lo stesso tipo di tattiche contro la società, superando le distanze, lontano dalle bolle socioculturali, per distruggere concretamente la società totalitaria. Ma io odio gli ideali, specialmente quelle utopie della casta superiore che si trasformano sempre in una distopia più dura per molti altri. Un’utopia distopica, consentita grazie allo sviluppo enorme di linee elettriche e antenne in ogni posto, che supportano la sottomissione insensata e
massiccia dei proletari al lavoro, al consumo, alla produzione di rifiuti tossici e sempre più distruzione dei viventi.

Una tale società merita solo di essere distrutta.

Non possiamo costruire un mondo libero, uno fatto di responsabilità, amore, comprensione, dignità, razionalità e vera comunità, senza rompere (e lasciare) la vecchia e marcia routine dell’oligarchia capitalista dominante, ovvero una società funzionante che si mantiene da se. Questa società non è altro che una fabbrica a cielo aperto, una macchina quasi invisibile di sfruttamento di massa attraverso la conformità, dove l’individuo diventa un fastidio, se non il nemico finale, cosi come la natura. La società è guerra.

Ci sono molte possibilità per noi di combattere le infrastrutture del potere a danno delle masse, resistendo contro quelle invasive, gli sviluppi distruttivi della grande finanza, dove e quando possiamo, nel maggior numero che riusciamo ad avere. E se sono stato cosi stupido da andare da solo e fare ciò che ho fatto (non ho dubbi sul fatto di esserlo stato) allora dimostratemi che sono in torto, ignoti complici e amici…

Verso la selvatichezza!

In solidarietà con i combattenti della FAI/FRI, con gli oppositori anti-MAT in Catalogna, in memoria del guerriero Mohawk “Spitting the Sky”

fonte

Santiago, Cile: Rivendicato sabotaggio all’Istituto Nazionale

evacuacion-instituto-nacional_12328

“Non parlo di cose astratte, sono molto concreto. Ti parlo di prigionieri/e, di feriti/e, di morti, di gente cacciata dal posto dove vive, di gente morta cercando uno stipendio, di gente che si rompe la testa prendendo pillole contro la tristezza; la terra di strade, fattorie, cie e la guerra (…) Ti pare esagerato il nostro modo di pensare, ma è quello che è. La guerra è quel che è. Qui c’è una guerra e tu metti quello che vuoi.”
PIB – Ponte como quieta

Questo sistema è marcio alla base, l’ambizione di pochi e l’idiozia-passività dei molti che non hanno reagito a ciò, ci sta portando o ci ha già portato ad una catastrofe naturale quasi senza soluzione, davvero crediamo che possiamo mantenere questo stile di vita in modo sostenibile? Produciamo 1000 volte più di quanto ci serve e i mezzi di comunicazione propinano prodotti come fossero fondamentali. E se anche riuscissimo a mantenere questo stile di vita sostenibile (come dicono alcuni ecologisti) sappiamo che nulla servirà perché già stanchi di questa vita miserabile e non vogliamo continuare in questo stupido progresso, non vogliamo passare la vita lavorando dall’alba al tramonto, non vogliamo passare i nostri migliori anni di giovinezza chiusi in una scuola con alcuni patetici giorni di vacanza concessi solo per essere più produttivi, né vogliamo morire di cancro o di altre nefandezze moderne provocate da tutta la merda che mangiamo, di sicura questo sistema è una merda e su ciò si è già detto abbastanza.

La cosa importante è che in questo contesto la scuola non si distingue come salvezza, come tanti pensano, ma come un’istituzione orribile che ci prepara a questa vita. In questo luogo ci viene insegnato ad obbedire senza discutere agli orari, abitudini, modi di agire e a seguire una linea di condotta che in seguito sarà un ingranaggio, diventando manodopera o professionisti in attività stupide e ripetitive. Che solo funzionano se applicare in questo sistema (Perché diventare ingegnere per costruire centri commerciali o edifici? Perché, dato che vorremmo abbatterli?).

“Abbiamo sotto gli occhi nocività culturali, politiche, sociali, ma quelle che in questo frangente ci interessa identificare e attaccare, sono i processi che caratterizzano il rapporto tra potere, tecnologia e manipolazione-distruzione del vivente, gli interessi dell’eredità, raccolta dall’industria scientifica, di migliaia di anni di pensiero autoritario e antropocentrico. Qualcosa che va ben oltre un problema sanitario, coinvolgendo gli aspetti fondanti di una civiltà tecnologica che si nutre del tempo e delle vite di miliardi di individui umani e non, che setaccia e suddivide gli esseri viventi in razze, in specie, in categorie inchiodate su una scala gerarchica ordinata in base alle sue necessità.”
Estratto dal “Manifesto della coalizione contro ogni nocività”. In “Nanotecnologie: la pietra filosofale del dominio” Rivista Il Silvestre 2011

Per i motivi già citati (e molti altri che non abbiamo tempo di menzionare) abbiamo deciso di mettere questa bomba fumogena con un fine più simbolico che distruttivo, perché questa pestilenza ricordi e scolpisca nelle coscienze che anche la scuola è un’istituzione putrida come una banca o una caserma e per questo fa parte della grande macchina del sistema e deve essere attaccata. Con questo attacco vogliamo anche rompere col discorso generalizzato degli studenti che cercano di riformare l’irriformabile contribuendo cosi alla perpetuazione del sistema, come ha anche detto Theodore John Kaczynski essa è “il trucco più ingegnoso del sistema”. Con ciò non vogliamo dire che studiare non va bene, se qualcuno vuole farlo che lo faccia, c’è sempre stata gente interessata alla conoscenza, anche perché in questo momento il conoscere ci può dare le armi cognitive per farla finita con l’ideologia imperante che cerca di entrarci dalle orecchie. Questa è piuttosto una critica alla scuola come imposizione e strumento al servizio del sistema, vorremmo sottolineare l’imposizione per tutti quelli che diranno “se non ti piace la scuola non andarci” se fosse cosi come dicono (come una mera libertà di consumo) sarebbe facile, visto che abbiamo fatto delle scelte, ma il capitalismo agisce come una imposizione che soverchia le nostre vite. Cosa accadrebbe se lasciassimo la scuola? Dovremmo diventare manodopera a basso costo senza istruzione, lavorando dall’alba al tramonto senza tempo per conoscere la nostra famiglia, o cosa accadrebbe se andassimo a vivere nel bosco e vivere una vecchia fantasia hippie? Basterebbe per uscire e non essere costretti a farlo dal capitalismo a mano armata, come accade oggi ai mapuche, per questo puntiamo ad una convivenza non pacifica col sistema, diventando ovunque l’ostacolo nel suo ingranaggio al fine di incepparlo e probabilmente distruggerlo. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicato sabotaggio all’Istituto Nazionale

Germania: Attacco in solidarieta con il Centro Autonomo di Colonia

Nella notte di mercoledì/giovedì 11 luglio 2013 la sede centrale del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), alla Wilhelmstrasse a Kreuzberg di Berlino, è stato massicciamente attaccato con pietre e vernice. L’azione non è solo un segnale contro un partito come struttura rappresentativa che crede di essere legittimata attraverso un concetto di cosiddetta democrazia di decidere sulle nostre forme di vita.

E’ stato attacco alla SPD poiché questa porta avanti come autore principale lo sgombero del Centro Autonomo di Colonia (AZ Köln) e così annienta una struttura per di più Autonomia, Luoghi protetti ed Alternative contro l’esistente.

Nell’attuale modello di società e di una vita borghese, naturalmente non possono esistere tali luoghi, poiché esiste la paura che in questi luoghi si mettono in discussione le strutture e che noi potremmo creare modelli e progetti di vita non commerciali, umani e belli.

Per queste ragioni non è una lotta in atto solo a Colonia ma una lotta in tutte le città!.

Con quest’azione a Berlino ci solidarizziamo con il Centro Autonomo di Colonia e tentiamo di sostenere ulteriormente la vostra esistenza.

I retroscena:

La campagna “Nessun Giorno Senza!”, lotta per il mantenimento del Centro Autonomo a Colonia (Köln-Kalk):

“Dopo nel frattempo tre anni di AZ Köln la situazione diventa di nuovo incandescente. Il contratto d’uso conquistato due anni fa fu revocato su ordine del nuovo proprietario, il comune di Colonia. Il termine di disdetta di tre mesi finisce il 30 giugno 2013.

Finora non è noto il giorno esatto dello sgombero.

La SPD al governo si è data molta pena per inventarsi i pretesti per uno sgombero del Centro Autonomo e la demolizione dell’edificio. Questi non possono imbrogliare sul fatto che anzitutto è per la volontà politica di disfarsi del Centro Autonomo. Dall’amministrazione comunale, infatti, ci arriva la conferma sorprendente sincera che l’ufficio progettazioni avrebbe avuto ‘l’ordine politico di progettare via il Centro Autonomo.’ Ci sta nel quadro che il primo sindaco e la SPD rifiutano ogni dialogo”.

Inoltre il Centro Autonomo di Colonia scrive:

“Auspichiamo una resistenza che sia altrettanto variopinta e varia come la gente che gestisce, utilizza e sostiene il Centro Autonomo ed un rapporto di solidarietà tra le varie forme della resistenza.

Ci opporremo con più gente possibile allo sgombero. Faremo barricate, blocchi, catene e sfonderemo le stesse, useremo forme sperimentate e nuove di resistenza passiva e disubbidienza civile, e inventeremo nuove.”

Ci solidarizziamo con la Linienstraße e con tutti i progetti di occupazione di case e piazze per roulotte. Anche a Monaco di Baviera fu la SPD che ha violato i diritti degli scioperanti della fame per lottare per una vita degna (immigrati in sciopero della fame alla cui iniziativa è stato posto fine violenta dagli sbirri della SPD). Ci solidarizziamo con queste lotte.

NO BORDER! NO NATION!

Per una vita autodeterminata al di fuori del parlamentarismo e della logica capitalista!

Non ci fermeremo a questo simbolismo.

Abbiamo bisogno di una critica radicale in ogni ambito vitale, create bande!.

fonte / trad. Marco Camenisch [Lenzburg, Svizzera, fine luglio 2013]

Amburgo: Attaccata sede ThyssenKrupp in solidarietà con Sonja e Sibylle in Germania, e con la rivolta in Turchia

ESTATE PER SONJA E SIBYLLE!

Nella notte tra 31 Luglio e 1 Agosto, l’edificio della ThyssenKrupp Industrial Solutions AG ad Amburgo è stato attaccato. Le finestre dell’entrate e le porte sono state distrutte e circa due dozzine di bottiglie sono state lanciate contro l’edificio per contrassegnarlo. La strada di fronte l’edificio è stata bloccata da barricate in fiamme.

ThyssenKrupp è una delle più grandi compagnie produttrici di armamenti. Consegna armi in tutto il mondo.

L’attacco è stato fatto in solidarietà alle compagne prigioniere Sonja e Sibylle, che tengono un comportamento incorruttibile contro lo stato e la sua giustizia. Sonja è accusata di attacchi e partecipazione alle “Revolutionäre Zellen”/Cellule Rivoluzionarie (RZ) negli anni ’70. Sibylle è imprigionata per il suo atteggiamento non collaborativo con la giustizia. Il processo è ancora in corso.

L’attacco è stato dedicato anche alla rivolta di Giugno in Turchia. Saluti militanti ad Istanbul, Ankara, Amed, Eskisehir, … e a tutti i ribelli accusati e imprigionati, e in ricordo dei caduti.

in tedesco

Amburgo, Germania: Manifestazione in solidarietà con le lotte in Grecia e in tutto il mondo

Plakat-gross-724x1024

Dimostrazione il 27/03/2013, a partire dalle 15.00 da Achidi-John-Platz, Rote Flora, ad Amburgo

Per la rivolta sociale! Solidarietà con le lotte auto-organizzate in Grecia e in tutto il mondo! Per la distruzione del Potere!

Corteo contro la crisi economica del sistema, l’ascesa del neo-fascismo, l’aumento della repressione dello Stato, lo sgombero dei centri sociali e la repressione contro gli immigrati… ma anche in solidarietà con le lotte auto-organizzate e gli attacchi contro lo Stato, in solidarietà con i compagni che continuano a combattere con tutti i mezzi per distruggere la civiltà del Potere.

Sosteniamo i progetti auto-organizzati, le occupazioni, i compagni imprigionati, e le lotte contro lo Stato, il Capitale e tutte le autorità. Quando guardiamo alla Grecia, ciò che condividiamo sono le idee contro ogni forma di dominio, nonché la passione per la libertà. Vogliamo rompere la monotonia e la normalità opprimente che prevale in queste parti, e combattere insieme verso la liberazione dal Potere. Nostro scopo non è l’espressione sterile di solidarietà con le lotte che si svolgono a 2.000 chilometri di distanza da qui. Il nemico è comune. Nostro obiettivo è quello di attaccare le strutture che alimentano questo sistema violento e decaduto, il nostro obiettivo è una rivolta sociale che rovescierà il sistema.

Maggiori informazioni in tedesco: i, ii

Regno Unito, Bristol: Incendio e danneggiamenti contro veicoli di Mitie a Bristol

team-1

Durante il weekend abbiamo attaccato 2 diversi furgoni di Mitie. Dietro il pub “Bush”, a 5 minuti da Templemeads, in una serata soleggiata durante le ore di punta abbiamo colto l’opportunità per bucare due gomme e gettare dello sverniciatore sul veicolo. Possiamo essere statx vistx, ma non importa, buon per loro, siamo uguali a tantx altri.

Abbiamo scelto di non spingere la nostra lotta nelle ore di oscurità, riconoscendo che la nostra rabbia espressa, se qualcuno ne fosse stato testimone, avrebbe potuto lasciare qualche interrogativo nella sua mente. In questa occasione abbiamo deciso che il rischio valeva la pena. Abbiamo anche incendiato un furgone Mitie a Bristol Est, dandogli fuoco di notte.

Mitie è una delle aziende che hanno tratto enorme profitto dalla privatizzazione iniziata dalla Tatcher negli anni ’80. La gestione private delle carceri per immigrati come Campsfield è stato un primo passo nella costruzione di un impero che oggi include carceri, istituti per minori, servizi di libertà vigilata, e si estende agli alloggi e alle fonti di energia “sostenibile”. Non chiediamo una versione controllata dallo Stato di quanto citato sopra. Ma facciamo appello al fuoco verso tutte le prigioni – per immigrati, minorili o di altro tipo.

In quanto a “centri di detenzione”, Mitie gestisce ora 6 diverse carceri – tra cui 2 istituti penali minorili. Sono soci dell’organizzazione per il controllo dei confini UK e con il Servizio Carcerario. L’anno scorso i lavoratori di Mitie di Londra sono entrati in sciopero dopo che una lavoratrice incinta era stata maltrattata duramente, ed è finita in ospedale mentre lavorava per Mitie.

In tutto il paese, persone di tutte le età sono messe alle “cure” di Mitie e pestate e private della loro libertà. Queste piccole azioni sono in solidarietà con loro, e con chiunque era nelle strade questo weekend.

Mitie sostiene di supportare le persone ma la loro entrata nell’energia e negli alloggi non cambia in nulla il fatto che il loro intento è trarre profitto da ogni aspetto della vita.

Fuoco alle prigioni!
Brucia all’inferno Maggie!

fonte

Barcellona: Ordigno esplosivo posizionato ad una filiale bancaria al Viale Sarriá 146

fino a quando non distruggeremo l'ultima delle loro proprietà
fino a quando non distruggeremo l’ultima delle loro proprietà

Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo presso la sede della CaixaBank che si trova nel Viale Sarriá 146, alle 00:45 del Mercoledì, 10 Aprile.

Perché ci rendiamo conto che la presunta crisi attualmente in corso non è altro che un riarrangiamento del sistema di dominio, in cui il Potere usa le sue strategie e i suoi strumenti classici per mantenere se stesso.

Perché ci rendiamo conto che questo riarrangiamento si ottiene attraverso la militarizzazione repressiva e preventiva del territorio.

Perché abbiamo capito che lo Stato si è fuso con il Capitale, estendendo la sua capacità oppressiva, travestito da un’ideologia di cittadinanza.

Perché i banchieri e tutti coloro che detengono il potere ingiusto sono i nostri nemici.

Perché ci rendiamo conto che l’unica soluzione per la nostra situazione attuale è il disordine generalizzato e la distruzione totale di tutto ciò che sta nel cammino della nostra libertà.

Per queste ragioni abbiamo condotto questa azione in uno dei quartieri che ospita la borghesia Catalana, abituata alla pace dei suoi ampi spazi verdi, abituata al lusso e all’ostentazione, allo sfruttamento e all’umiliazione. È qui che i responsabili di questa crisi presunta si incontrano, e dove i suoi benefici si fanno sentire. Il quartiere Les Tres Torres del distretto della Sarrià-Sant Gervasi è dove la principessa Cristina e la sua famiglia vive la loro vita quotidiana, nascondendo il legame tra la corona Spagnola e Isidre Faine dietro le sue presunte attività lavorative. Faine fa parte dell’Opus Dei, e presidente dell’organo bancario che è stata oggetto di questo attacco, nonché vice presidente di Telefónica, Repsol YPF e AGBAR, uno dei fornitori di acqua più costose d’Europa.

La dominazione è supportata da individui e, come è evidente, Faine è uno di questi. Egli rappresenta la personificazione del collegamento dello Stato al Capitale.

Per tutte le ragioni sopra esposte, riteniamo che questo attacco è completamente giustificato, come parte della diversità delle iniziative autonome che intendono di eliminare in modo permanente tutte le forme di autorità.

Giusto per non lasciare spazio a dubbi: l’ordigno esplosivo era composto da una bomboletta di tre chilogrammi di gas butano riempito con due chili di polvere, insieme a due bombole usa e getta di gas da campeggio.

Gruppo di Affinità per l’Anarchia

Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

Feuer-Auto15

Feuer-Auto09

Feuer-Auto05

Feuer-Auto01

Feuer-Auto19

La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

fonte

Grecia Settentrionale: Lotta contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica

IL NOSTRO SILENZIO…IL LORO ORO: Video del Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro che è stato proiettato in un evento di contro-informazione a Piazza Aristotele, nella città di Salonicco (26 Aprile 2012) -premere il tasto cc per attivare i sottotitoli in inglese (trad. da Contra Info)

Carceri svizzere: Ancora un’altra richiesta di libertà condizionale dell’imprigionato eco-anarchico Marco Camenisch negata

La richiesta dell’avv. di Marco per la liberazione condizionale è stata respinta per l’ennesima volta – l’ennesima volta motivata politicamente. Marco scriverà a sua volta quello che ne pensa…

LA LOTTA CONTINUA – LA SOLIDARIETÀ È NOSTRA ARMA

Soccorso Rosso Internazionale

Lisbona, Portogallo: Aggiornamento da una protesta anti-autoritaria in solidarietà con le occupazioni greche, il movimento NO TAV e l’occupazione ZAD (26/01/2013)

lisboa

Sabato scorso, 26 Gennaio, dalle 14:30 alle 18:00, è stata effettuata una protesta anti-autoritaria contro il capitalismo, il fascismo e la repressione, in solidarietà con i compagni provenienti dalla Grecia e il mondo intero, ed a sostegno degli spazi liberati, tenutasi a Lisbona.

Il comunicato trattava specificamente i temi dell’attacco frontale dello Stato ellenico contro il movimento anti-autoritario, la repressione politica degli attivisti nella ZAD (Zone à défendre, contro il nuovo aeroporto alla periferia di Nantes, Francia) e i combattenti contro la TAV (Italia), la repressione dei movimenti indigeni, la violenta repressione delle manifestazioni di massa in tutta l’Europa (come sullo sciopero generale 14N), e l’attacco della polizia con lacrimogeni contro i giovani studenti della formazione di base in una scuola a Braga (Portogallo). Un richiamo ad una lotta senza frontiere.

Circa 1.000 comunicati sono stati distribuiti alla popolazione e nella protesta dei docenti che ha avuto luogo nel pomeriggio stesso, in cui circa 30.000 manifestanti hanno partecipato. Il corteo anti-autoritario, con striscioni e bandiere nere, si è concluso al Largo Camões circa le 17:00, dove gli attivisti sono rimasti per più di un’ora con i compagni provenienti da altre parti del paese mostrando la loro solidarietà, ed ulteriori informazioni e opuscoli sono stati distribuiti ai passanti.

Verso un Febbraio Nero!
I ribelli e i liberi: li daremo una crisi!
La solidarietà è la nostra arma migliore! Guerra alla guerra dei potenti!

account originale / altre foto qui