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Colonia: Distrutti vetri dell’attico di Christoph Gröner

31 agosto 2018

Christoph Gröner (CG) è capo del omonimo gruppo CG, una delle ditte di costruzione più grandi in Germania. CG abita un appartamento di lusso nel cuore di Colonia. Questa notte abbiamo visitato il suo attico con vista sul duomo distruggendo i vetri del suo generoso soggiorno. Il nostro messaggio ai distruttori sistematici di spazio abitativo accessibile come CG: Vivere nelle alture della città non protegge dalle visite domiciliari dex avversarx politicx.

Christoph Gröner (CG) è imprenditore edile. Il gruppo CG è tra le cinque maggiori imprese di costruzione in Germania. A Lipsia, CG si occupa di un terzo di tutti gli attuali progetti edilizi, a Berlino trasforma la vecchia torre dell’ufficio assegni della posta in abitazioni di lusso. E anche la Rigaer Straße a Berlino Friedrichshein è “sviluppata” da CG. A Colonia convinceva gli investitori abbastanza ricchi ad investire nella costruzione, in atto da luglio 2018, di un intero quartiere urbano nuovo.

CG è un auto eletto artefice che vuole formare la Germania. È un arricchito che ama provocare sbandierando la propria ricchezza: “Butto i soldi dalla finestra e rientra dalla porta”. Il suo notevole patrimonio se lo sarebbe guadagnato lavorando duro – dorme solo quattro ore al giorno. Non è un luminare intellettuale: Ognuno potrebbe diventare ricco quanto lui; sarebbe un errore credere che la ricchezza si baserebbe sulla povertà altrui. Ma CG è uno spirito gretto avido di potere: Non vuole lasciarsi frenare più a lungo dagli assessori per l’edilizia urbana. Se potesse fare come desidera, i suoi investitori avrebbero la possibilità di rendite ancora più alte. Ora va lui stesso in politica e, inoltre, con le sue chiacchiere si fa il giro delle talk-show della nazione. Vuole fondare un proprio partito che s’impegni di più per rendere maggiore giustizia al rendimento. Un partito da qualche parte tra FDP e AfD che garantisca più spazio d’azione ai portatori di rendimento come lui. Poiché ha in serbo dei grandi piani: la smartizzazione dell’edilizia. La modulizzazione digitale dell’edilizia potrebbe ancora far salire le rendite…

Indipendentemente dai sogni di diventare cancelliere, dobbiamo prendere sul serio l’animale alfa CG. Rappresenta perfettamente gli affari con l’abitazione. Tantx pagano gli alti redditi, che pochi investitori ottengono con la rivalutazione d’interi quartieri, con la propria espulsione dalle città. Ai visionari coscienti del proprio potere come CG possiamo contrapporre solamente una contro-visione convincente. Una visione che rende impossibile l’affare con l’espulsione scuote risolutamente le colonne portanti dello sfruttamento capitalista. Una tale visione si può realizzare solo con una resistenza credibile e questa ha bisogno di punti focali come la Rigaer Straße, dove la gente si difende in modo militante contro la propria svendita. Come raffronto: La questione dell’energia non si pone nel discorso teorico, bensì a Gorleben e nella foresta di Hambach.

CG abita un appartamento di lusso nel cuore di Colonia. Abbiamo visitato il suo attico con vista sul duomo (l’unità abitativa sud-est nel 5. piano della K-Star Residence nella Servasgasse) questa notte e distrutto le finestre del suo generoso soggiorno. Abbiamo fatto attenzione a non danneggiare nessunx con le schegge di vetro sulla strada sottostante. Il nostro messaggio ai distruttori sistematici di spazio abitativo a prezzi accessibili come CG: Vivere in altro sulla città non evita le visite domiciliari dex d’avversarx politicx. Non serve a nulla la scorta di polizia durante la visita del cantiere nella Rigaer Straße, il supposto “quartiere problematico limitato”.

Con cari saluti (anzitutto a tuttx lx attivistx della Rigaer Straße), il vostro gruppo cg (charismatische gemeinheiten – meschinità carismatiche)

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Atene: Striscione in solidarietà con Lisa, imprigionata a Colonia, Germania

Ricevuto il 21 dicembre 2017

Striscione esposto al Politecnico in solidarietà con Lisa, accusata di rapina in Germania.

Oggi 21 dicembre nel contesto dell’appello internazionale in solidarietà con la compagna Lisa accusata di rapina ad Aachen, Germania, abbiamo deciso di esporre uno striscione al Politecnico, a Exarchia, Atene.

Lo scorso 7 giugno il giudice e la pubblica accusa di Aachen l’hanno condannata a 7 anni e 6 mesi di prigione. Ora aspetta l’appello richiesto dai suoi avvocati. Se viene accettato dalla corte significa che dovrà subire un secondo processo.

Il fatto che la nostra compagna sia in prigione ci rende ancora più furios*, ma sappiamo che ogni vendetta dello stato ci rende più forti ogni giorno e rafforza le nostre idee.

Continueremo a lottare, a ricordare tutt* i/le nostr* compagn* in prigione. Nelle nostre teste è ben chiaro ci sono i nostri nemici. La nostra decisione è questa, di combattere lo stato, la polizia, i giudici, la procura e tutt* coloro che fanno parte del sistema che rende miserabile la vita delle persone. Non ci fermeremo, si tratta della nostra vita, si tratta della nostra lotta!

Si tratta di un piccolo gesto di solidarietà con la compagna, ma anche una rivendicazione a continuare la lotta all’interno della prigione e nelle strade. Non lasceremo nessun* compagn* sol* nelle mani dello stato.

Finché tutt* saranno liber*, forza, fuoco, amore e lotta!
La vogliamo libera, la vogliamo in strada!
Per l’anarchia!

Per scrivere a Lisa:
Lisa, nº 2893/16/
Justizvollzuganstanlt (JVA) Köln
Rochusstrasse 350
50827 Köln (Germania)

in inglese, portoghese

Colonia: Pietre ad agenzia del lavoro

9 aprile 2017

Questa settimana, il nuovo capo dell’agenzia federale per il lavoro Detlef Scheele ha assunto la sua carica. Vuole stare di più alle costole adex disoccupatx di lunga durata e annuncia un “assedio premuroso”. Come saluto abbiamo “assediato con ostilità” l’agenzia centrale per il lavoro e rotto la facciata in vetro.

Scheele vuole “influenzare” maggiormente la propria clientela e cerca una “intensificazione del contatto” con lx disoccupatx di lunga durata: “Se si è fuori dal proprio lavoro a lungo, a volte ci vuole una spintarella per tornare.” Non ci serve per questa notte, siamo tornatx senza alcuna premura inabilitante e abbiamo “influenzato” la facciata. Scheele, ex senatore per il lavoro e il sociale ad Amburgo vuole aumentare la pressione e nel dibattito attuale rivendica l’agenda 2010. Un’idea del suo modo di esercitare pressione lo dà il suo passato come direttore di un’ente per il lavoro di Amburgo. Parte del programma era un internamento vessatorio in lavori senza senso (da 1 €) dex disoccupatx a lungo termine, lavori nei quali ci si doveva, come intimidazione, fare ammaestrare al lavoro nella sua accezione più bruta.

Corrisponde perfettamente all’iniziativa di Scheele il fatto che si rifaccia vivo uno creduto morto da molto tempo: Peter Hartz, padrino delle ineffabili leggi sui tagli ai sussidi sociali. Questi, inizio maggio a Berlino vorrebbe presentare al pubblico le sue “nuove idee”.

Preferirebbe di gran lunga farlo anonimamente poiché il suo nome sarebbe bruciato. Soffrirebbe ancora del fatto che dal 2003, dall’agenda 2010 in poi, è stato oggetto di malumore, così Hartz in un’intervista di metà marzo. Imperterrito resta fedele allo spirito dell’agenda 2010, vuole solo migliorare e non è d’accordo con l’interpretazione della stellina SPD, Schulz, che dice che l’agenda sarebbe difettosa.

E che cosa ha nei bagagli attuali, “l’attivatore” e l’ex-direttore corrotto di VW?
Nuove proposte di riforma e per degli “strumenti per il mercato del lavoro”. Così, ora vuole attivare anche le persone dai 70 ai 90 anni. Non è un pesce di aprile ma l’intende  assolutamente sul serio! Lx instancabili da lui chiamati “Longinos” dovrebbero dare il loro contributo al mercato del lavoro anche in età molto avanzata – per ora volontariamente.

A tuttx è chiaro che un tale contributo al discorso vuole solo rafforzare l’accettazione di un chiaro innalzamento e poi l’annullamento di un limite massimo dell’età pensionabile. Lavorare tutta la vita dovrebbe diventare normalità. E Peter lo rappresenta come una chance di non essere messx da parte nella vecchiaia.

Evidentemente la sua paura ancestrale, e così il cinico “modernizzatore” torna all’attacco, non ancora contento di aver realizzato sotto il governo rosso-verde la missione storica del finora più massiccio programma di tagli sociali: questo da stronzo potente della SPD sul quale anche in futuro la politica dovrebbe scaricare l’odio dex superflux. Uno che, imperterrito, resta fedele alla distruzione di tutto il sociale per iscriversi così ancora più profondamente nei libri di storia.

Ad ambo i “modernizzatori” va il nostro disprezzo e attacco. Rispondiamo preventivamente con un “assedio poco premuroso”. Se continuate davvero con i giri di vite dei vostri reclami asociali come nel 2004 – 2006, sarete sotto la minaccia di una tutt’altra estensione di “assedio”.

Consideriamo la nostra azione un piccolo contributo al mese di azione di aprile contro il G20 e con questo appoggiamo la campagna “Cambiare rotta, affinché giri il vento!”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Saragozza, Spagna: Solidarietà con i/le combattenti della foresta di Hambach

zaragoza-544x306Da Saragozza vogliamo mostrare il nostro sostegno ai/lle compagn* arrestat* recentemente nella foresta di Hambach (Germania) per la lotta che conducono per salvare la foresta contro una miniera a cielo aperto.

In particolare mandiamo dei calorosi saluti ai/lle due compagn* dello Stato spagnolo che sono detenut* nella prigione di Colonia (Germania), con l’accusa di possesso di esplosivo e di attacco all’autorità.

Non ci interessa che siano innocenti o colpevoli; vogliamo soltanto la loro liberazione e la loro convinzione di combattere la macchina devastante del progresso.

LUNGA VITA ALLA LOTTA PER LA FORESTA DI HAMBACH!
LIBERTÀ PER I/LE COMPAGN* INCARCERAT*!
GUERRA CONTRO LE MACCHINE!

in inglese, tedesco

Foresta di Hambach: Aggiornamenti

cropped-img_8250Due compagn* spagnol* imprigionat* nel carcere di Colonia Ossendorf.

Il 30 novembre nella foresta di Hambach sono statx arrestatx 8 persone. Tutte le persone sono state rilasciate la sera stessa, tranne due compagn* che ora si trovano in custodia nel carcere di colonia. I nomi che usano alla foresta sono Siao e Hodey, anche se in Spagna erano conosciut* con altri nomi.

Negli ultimi giorni all’occupazione nella foresta di Hambach, c’è stata un’escalation della tensione dopo che, il 15 novembre, è stata bloccata la strada che porta alla miniera con una barricata in fiamme, ci sono stati anche alcuni scontri con lanci di pietre contro l’impresa di sicurezza privata della miniera e l'”installazione” di un falso ordigno esplosivo che ha ritardato lo smantellamento della barricata di diverse ore. Nei giorni seguenti le automobili della sicurezza, della polizia e dei lavoratori dell’impresa che taglia la foresta per RWE sono state prese a sassate mentre si recavano o tornavano dal luogo di lavoro; il sabato precedente avevano preso fuoco tre centraline elettriche della miniera e un bulldozer; il 29 novembre sono stati cacciati dal bosco sbirri e sicurezza privata ed è stata costruita una barricata nei pressi della casa sull’albero Deathtrap. Mentre succedeva questo due poliziotti sono scesi da una camionetta per disperdere le persone e uno si è addentrato nel bosco dietro di loro, mentre li inseguiva è inciampato e ha ricevuto vari colpi prima di riuscire a scappare spaventato e chiamare rinforzi. Dopo queste lunghe ore di tensione il gran dispiegamento di polizia si è ritirato alla fine della giornata. Anche l’ultimo convoglio di auto provenienti dalla miniera quel giorno ha ricevuto alcune pietre dalla gente che era lì.

Il giorno seguente (30 novembre) viene attaccata un’auto della sicurezza facendo perdere il controllo del veicolo al conducente e causando un incidente. Subito dopo sono arrivati decine di furgoni della polizia che hanno circondato il campo e la foresta, impedendo alle persone all’interno di uscire. Ed è iniziata una caccia in cui 5 persone sono state arrestate. Un’altra persona è stata arrestata in una delle case che si trovano all’interno della foresta e altre due in una casa sull’albero, Deathtrap. Queste ultime sono attualmente in custodia preventiva.

Siao e Hodey sono accusat* di uso di esplosivi e assalto aggravato per il lancio di un petardo, la custodia è stata confermata il primo novembre dal tribunale di Kerpen per pericolo di latitanza in quanto non sono residenti in Germania, quindi trasferit* nella sezione femminile del carcere di Colonia dove ad oggi sono sequestrat*.

Questo l’indizzo per scrivere:

SSK z.H. ABC Hodey/Siao
Salierring 37
50677 Köln
Germany

Solidarietà e lotta!
Dalla foresta di Hambach

http://hambachforest.blogsport.de/
https://abcrhineland.blackblogs.org

Colonia: Vernice all’impresa CoGAP (Center of Genetic Analysis and Prognosis)

17115730 settembre 2016

Visita colorata il 30 settembre alla ditta di Colonia CoGAP (Center of Genetic Analysis and Prognosis) in Lungengasse 48-50. In Germania, CoGAP è una delle imprese di punta della nuova lifestyle-medicina. Sta giusto pubblicizzando intensamente il suo ultimo colpo nell’auto-perfezionamento – una dieta genetica! Dopo l’analisi di un campione di saliva, la persona analizzata è assortita in varie categorie metaboliche per poi farle pervenire una dieta individualmente calibrata.
La ditta fondata nel 2009 offre dei servizi genetici a una “salute personalizzata” e delle “lifestyle-analisi”. CoGAP ha elaborato uno strumento analitico genetico per un “management aziendale della salute”. Causa gli sviluppi demografici, si dovrebbero “prendere tassativamente delle misure per mantenere più lungo possibile la salute di chi è in attività lavorativa per così tenere più bassa possibile la rata delle perdite causata dalle malattie” – così la ditta CoGAP nel suo contributo “consulenza sull’alimentazione con le analisi del DNA”. I test del DNA sono fatti direttamente nelle relative imprese. Dopo l’accertamento del “metatipo” (carattere base del metabolismo), ax impiegatx sono prescrittx i programmi individuali di dieta e di fitness! Anzitutto per prevenire il soprappeso.
Da questa inchiesta risulta che quasi due terzi delle imprese interrogate sono interessate a un tale testo poiché secondo loro migliorerebbe soprattutto la “motivazione dex collaboratorix sul posto di lavoro”.
CoGAP chiede ai suoi clienti una gestione “pro-attiva” della propria salute. Definendo così la malattia un rischio genetico che l’imprenditore-in-proprio-della-propria-salute-deve gestirsi privatamente. “In un primo momento ne approfitteranno solo i ricchi, ma anche questo cambierà quando il prezzo dell’accertamento della sequenza del genoma scenderà sotto i 100$. Allora una maggioranza della popolazione mondiale potrà usufruire di queste diagnosi altamente specializzate e individualizzate.” (Eric Schmidt e Jared Cohen, Google: La connessione in rete del mondo)

In questo nuovo mercato insorgente dei prodotti medici lifestyle c’è inoltre un grasso potenziale per aumentare l’accettazione ancora minima per ulteriori tecniche di controllo e vigilanza sul piano sub-statale e individuale.
Basta con gli abusi “premurosi”!
Apriamo la bocca – mostrare i denti alla lifestyle-medicina!
Autodeterminazione e non auto-perfezionamento deciso altrove!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Colonia, Germania: Attacco a filiale KiK

Colonia, 11 marzo 2016

A Colonia fu di nuovo chiuso da clienti insoddisfattx un negozio del discount tessile KiK. Settimana passata, di venerdì, degli ignoti hanno spaccato le vetrine di KiK in Gremberger Str. 30 e cosparso il locale con un liquido estremamente nauseabondo. “Sfruttamento totale – KiK it” si legge dall’esterno. È già il 4° KiK a Colonia che deve temporaneamente chiudere.

A livello federale sono state spaccate e sporcate già varie dozzine di filiali. Ragione n’è l’insistente rifiuto della direzione dell’impresa di pagare un risarcimento “adeguato”.

Le vittime del disastroso incendio in una fabbrica tessile del pakistan quasi un anno fa hanno querelato il discount tessile KiK in Germania per ottenere un risarcimento. L’avvocato berlinese Remo Klinger ha sporto querela presso il tribunale del Land a Dortmund in rappresentanza di tre operai lesionati sopravvissuti della fabbrica Ali Enterprises. Era la prima querela civile di questo tipo in Germania. Se il tribunale l’accoglierà o meno, è tuttora in forse! Il caso potrebbe essere un segnale anche per altre ditte che fanno produrre i propri prodotti in paesi con dei bassisimi costi.

#MakeKikPay

L’11 settembre 2012 era scoppiato un incendio nella fabbrica Ali Enterprises, bruciarono 254 operax perché le uscite erano bloccate. Alcunx di loro non furono mai identificatx. La fabbrica lavorava quasi esclusivamente per il discount tedesco KiK, che prima dell’incendio ne comperava quasi il 70% della produzione. Antecedentemente, la ditta aveva fatto dei controlli senza riscontrare alcune irregolarità. Dopo l’incendio KiK rifiuta ostinatamente di condurre le trattative stipulate in un accordo sui risarcimenti a lungo termine alle vittime come anche il pagamento di 250’000 $ per delle  misure per migliorare le condizioni di lavoro in Pakistan. Ali Enterprises non è l’unica fabbrica: KiK faceva produrre anche in Bangladesh, la ditta è corresponsabile per le catastrofi Rana Plaza e Tazreen, dove morirono più di mille operax.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez

Colonia, Germania: tag e vernice contro la KIK

Colonia, 10 dicembre 2015

Nelle prime ore della mattina di oggi abbiamo frantumato la facciata in vetro di una filiale KIK a Colonia e con l’acido butirrico reso il negozio inagibile per un bel po’. Con la frase “Risarcimento subito!” volevamo ricordare a KIK la sua responsabilità tuttora non riconosciuta per il grande incendio in una fabbrica tessile in Pakistan. Allo stesso tempo è stato marchiato con la vernice e la frase “KIK avvocati dell’ingiustizia” lo studio legale Schreiner e Soci a Colonia. La centrale KIK ha ordinato a Schreiner di combattere fino in fondo per il licenziamento di un membro del consiglio di fabbrica KIK.

Tuttora irresponsabile – risarcimento subito!

L’11 settembre 2012 300 persone muoiono nell’incendio della fabbrica Ali Enterprises in Pakistan. È l’incendio più grave nella storia dell’industria dei vestiti. Ali Enterprises produce jeans per il discount tedesco KIK. Ma l’impresa rifiuta di pagare alle vittime dei risarcimenti a lungo termine. Evidentemente KIK pensa che il versamento di una cifra ridicola in un fondo d’aiuti immediati possa bastare per una PR positiva. In concreto: KIK si rifiuta fermamente sia di condurre, come accordato per iscritto, le trattative sulle richiestre di risarcimento a lungo termine alle vittime, sia il pagamento di 250.000 $ per finanziare alcune misure di miglioramento delle condizioni di lavoro in Pakistan. KIK era l’unico acquirente fisso di Ali Enterprises. Nel periodo dell’incendio la produzione era massimamente focalizzata sulla produzione di jeans della marca “Okey Men” di KIK.

Nei due anni passati, in varie città moltx attivistx hanno dimostrato la loro rabbia contro la produzione nel Bangladesh o in Pakistan con azioni dirette contro le filiali KIK, scassando e insozzando varie dozzine di filiali con la vernice o con liquidi puzzolenti.

A Berlino, nel mese di ottobre del 2015 iniziava la campagna #MekeKikPay. Bici-taxi rosso fuoco ricordano a KIK l’incendio e che deve risarcire.

Licenziamenti con ogni mezzo di membri dei consigli di fabbrica

Nel 2014 Andreas P. è stato eletto nel consiglio di fabbrica della centrale tedesca di KIK a Boenen, presso Hamm. Dopo i ricatti (14 ammonimenti in un anno – prima neanche uno) infruttuosi, adesso vogliono mettere a tacere definitivamente il membro del consiglio di fabbrica. KIK lo ha licenziato – per intimorire lx dipendenti, reagendo al gran seguito dato allo sciopero del novembre 2014 nel magazzino centrale.
Per far passare il licenziamento, nel procedimento in corso KIK ha schierato l’artiglieria pesante. Il dardcore-avvocato dei padroni ed esperto in licenziamento e mobbing, Dr. Dirk Schreiner dello studio legale “Schreiner e Soci” (con studi ad Attendorn, Dresda, Francoforte, Colonia, Stoccarda e Monaco), deve entrare in campo.

Schreiner e soci sono noti per i seminari “Un futuro senza consigli di fabbrica”, su “Come si licenzia quelli giusti” o su come si buttano fuori i “dipendenti scomodi”. I tanti racconti sulle pratiche spesso illegali per togliersi di mezzo dex dipendenti, dimostrano di quanto, in Germania, Schreiner e soci sono bravi ed efficaci “quando le soluzioni pulite non hanno successo”.

Ma chi semina vento… e così ultimamente Schreiner e soci hanno raccolto un po’ di tempesta e lo studio principale nella Niederste Strasse 22, come anche la villa privata del Dr. Dirk Schreiner alla Zur Darre 7 a Finnentrop-Heggen, sono state riverniciate. A Norimberga, Stoccarda e Colonia s’organizzavano delle proteste davanti ai locali dei seminari padronali di Schreiner e Soci, annunciati pubblicamente. E venerdì 13 novembre davanti alle filiali KIK di oltre 20 città ci furono delle grandi contestazioni contro il licenziamento di Andreas P. e l’irresponsabile produzione a basso costo in Asia.

Le vacche grasse sono passate – i calci in culo non ce li teniamo più!

Facciamola finita con i misfatti dei crudeli!

Kik Ass

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Ondata di proteste di rifugiati in tutta la Germania

Qui segue una trascrizione incompleta, con l’obiettivo fondamentale di diffondere la notizia brevemente:

L’ondata di scioperi è iniziata a Würzburg (Baviera) il 19 Marzo 2012, quando i rifugiati provenienti da diversi parti dell’Iran sono scesi in sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulla situazione disumana che stano soffrendo troppo a lungo.

Dopo il suicidio di Mohammad Rahsepar, un rifugiato iraniano che viveva a Würzburg, la regione ha visto un’ondata di proteste da parte dei richiedenti asilo ed altri rifugiati, i quali hanno trovato il coraggio di reagire a questa situazione, con tutti i mezzi e la forza che avevano. La battaglia di queste persone, che inizialmente hanno scelto di rimanere in strada, infine ha contribuito nel far crescere la speranza e la motivazione tra i rifugiati.

Finora, Luglio del 2012, la protesta si è diffusa in molte altre città, come pure (Regensburg, Aub, Bamberg, Düsseldorf, Osnabrück, ed i rifugiati di Lipsia hanno già dichiarato che seguiranno a far parte anche loro se la loro situazione non migliorerà).

Campi di protesta si svolgono in quelle città, e gli scioperanti si trovano sotto la repressione enorme da parte dello Stato. Alcuni di loro si trovano ad affrontare processi giudiziari per violazione della legge relitto dal regime nazista, la Residenzpflicht “dovere di residenza”, che permette allo straniero di muoversi solo entro una certa area.

Il presente regolamento fascista si applica ai rifugiati con una domanda in corso per asilo o ai cosiddetti “tollerati” (Geduldete) rifugiati a cui l’asilo è stato negato, ma che non possono essere espulsi per vari motivi (senza documenti, la situazione instabile nel loro paese d’origine, ecc.). In breve, questa legge obbliga i rifugiati a rimanere entro i confini dello stato federale in cui hanno fatto richiesta d’asilo. In realtà, la maggior parte dei rifugiati hanno problemi ad ottenere i permessi che gli consentono d’uscire dalle vicinanze dei campi profughi, nei cui vivono alcune famiglie per decenni, in attesa di una decisione definitiva per quanto riguarda il loro stato in Germania. Inoltre, i richiedenti asilo ricevono la maggior parte della loro indennità mensile finanziaria sotto forma di voucher, limitando e regolando il tipo dei beni di consumo che possono comprare.

La maggior parte delle persone che hanno preso atto alle azioni provengono dall’Iran, ma tra loro ci sono anche Afgani, Arabi ed altri. La lotta per i loro diritti e la dignità umana non fa alcuna distinzione tra le varie religioni, il luogo di nascita o il colore della pelle.

Dopo oltre cento giorni di sedute di protesta e sciopero della fame, i profughi a Würzburg sono ora sul loro terzo sciopero. Due di loro hanno addirittura cucito le labbra e uno è sceso in uno sciopero della fame e della sete per due giorni. Recentemente (11/7) hanno pubblicato una lista di richieste comuni. Di seguito è riportato un estratto dal loro ultimo comunicato stampa:

“Abbiamo di recente sottolineato le nostre rivendicazioni generali riguardanti il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i rifugiati in Germania:

– Drastica riduzione del tempo che l’Ufficio per l’Immigrazione ed i Rifugiati dello Stato Federale necessita per elaborare le proposte in materia di asilo e gli appelli.

– Abolizione del sistema delle strutture ricettive (rifugi di massa condivisi).

– Abolizione della regolamentazione del “dovere di residenza”.

– Abolizione della pratica attuale della distribuzione di pacchi alimentari.

– Introduzione del diritto di ogni richiedente asilo di avere un avvocato e un interprete certificato, che lo supporterà sin dall’inizio in tutte le fasi della procedura della richiesta d’asilo.

– Introduzione del diritto di tutti i richiedenti asilo di frequentare corsi professionali di lingua tedesca dal primo giorno.

– Possibilità di assicurare il loro sostentamento attraverso il lavoro.

– Semplificazione e riduzione dei tempi per la procedura della richiesta per ottenere un permesso di studio.

– Concessione di libera scelta del medico… ”

Informazioni dettagliate si possono trovare in tutti i link seguenti, principalmente in tedesco, ma anche in inglese: afghanmuhajer  ~ strikeregensburg  ~  asylaub ~ antifareferat  ~  linksunten.indymedia ~  lagerhesepe  ~  gustreik

E ricordiamoci che il No Border Camp 2012 a Colonia / Düsseldorf ha iniziato il 13 Luglio e durerà fino al 22 Luglio. Leggete tutto qui: nobordercamp köln/düsseldorf