Javier Recabarren presente alla Giornata del Giovane Combattente – Il 29 marzo e tutti i giorni… nelle strade!
29.03.2018
Durante la “Giornata del Giovane Combattente” abbiamo realizzato uno striscione in memoria dell’anarchico Javier Recabarren morto tre anni fa, investito da un bus transantiago.
Nella nostra memoria restano ben presenti i suoi atti, la sua lotta di strada, la sua partecipazione agli appelli antispecista e anticarcerali , e in generale più ampiament alla lotta antiautoritaria. Era un compagno, un fratello affine che riportiamo in strada con questo piccolo gesto di propaganda, da un luogo qualche parte a Santiago.
Nelle prime ore del 26 gennaio 2018, degli striscioni sono stati appesi nella cosiddetta Armidale [città nella regione di Tablelands settentrionale, Nuovo Galles del Sud], uno dei quali di fronte al parco dove più tardi nella giornata si sarebbero svolti i festeggiamenti per l’Australia Day.
Lo striscione diceva “NESSUN ORGOGLIO NEL GENOCIDIO – 26 GENNAIO = GIORNO DELL’INVASIONE”. Quest’azione è stata condotta da persone non-Indigene come atto minimo di solidarietà con le lotte dei popoli delle Prime Nazioni.
A Capodanno una ventina di persone hanno organizzato un’azione solidale presso il centro di deportazione dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia.
Mentre quasi tutto il paese stava festeggiando il nuovo anno, centinaia di persone aspettavano di venire deportate solo per il fatto di non possedere il giusto pezzo di carta. La prigione accanto alla pista di decollo dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia è uno dei posti in cui i/le migranti aspettano la loro espulsione.
Come piccolo gesto di sostegno per le persone rinchiuse e disgusto per le prigioni e il mondo che ne ha bisogno, a mezzanotte abbiamo fatto un’azione solidale con fuochi d’artificio, rumore, slogan e striscioni.
Contro un mondo di frontiere, prigioni e autorità. Per la libertà. Per l’anarchia!
Striscione esposto al Politecnico in solidarietà con Lisa, accusata di rapina in Germania.
Oggi 21 dicembre nel contesto dell’appello internazionale in solidarietà con la compagna Lisa accusata di rapina ad Aachen, Germania, abbiamo deciso di esporre uno striscione al Politecnico, a Exarchia, Atene.
Lo scorso 7 giugno il giudice e la pubblica accusa di Aachen l’hanno condannata a 7 anni e 6 mesi di prigione. Ora aspetta l’appello richiesto dai suoi avvocati. Se viene accettato dalla corte significa che dovrà subire un secondo processo.
Il fatto che la nostra compagna sia in prigione ci rende ancora più furios*, ma sappiamo che ogni vendetta dello stato ci rende più forti ogni giorno e rafforza le nostre idee.
Continueremo a lottare, a ricordare tutt* i/le nostr* compagn* in prigione. Nelle nostre teste è ben chiaro ci sono i nostri nemici. La nostra decisione è questa, di combattere lo stato, la polizia, i giudici, la procura e tutt* coloro che fanno parte del sistema che rende miserabile la vita delle persone. Non ci fermeremo, si tratta della nostra vita, si tratta della nostra lotta!
Si tratta di un piccolo gesto di solidarietà con la compagna, ma anche una rivendicazione a continuare la lotta all’interno della prigione e nelle strade. Non lasceremo nessun* compagn* sol* nelle mani dello stato.
Finché tutt* saranno liber*, forza, fuoco, amore e lotta! La vogliamo libera, la vogliamo in strada! Per l’anarchia!
Per scrivere a Lisa:
Lisa, nº 2893/16/
Justizvollzuganstanlt (JVA) Köln
Rochusstrasse 350
50827 Köln (Germania)
Quattro mesi dopo la sparizione del compagno anarchico Santiago Maldonado, e il suo assassinio per mano dello stato argentino, mandiamo un saluto ai/lle compagn* in America del Sud e lanciamo un appello a mantenere accesa la fiamma della rivolta in questo Dicembre Nero.
Da Exarchia all’America del Sud, la solidarietà anarchica è più forte di qualsiasi confine.
La scorsa notte uno striscione è stato appeso nel contesto della settimana di solidarietà internazionale con i/le prigionier* anarchic*, quindi due striscioni con scritto “FUOCO A TUTTE LE PRIGIONI” e “LIBERTÀ PER TUTT* I/LE PRIGIONIER*” sono stati esposti alla chiesa votiva.
Le prigioni devono andarsene, devono lasciare la società, devono lasciare le nostre vite e le nostre teste! Inghiottono chiunque combatta per la libertà, sono strumenti della classe dominante per sbarazzarsi di tutto quello che è rivolta e disobbedienza. Per cui la lotta contro la prigione è anche una lotta contro l’autorità in generale.
La settimana di solidarietà internazionale non è ancora cominciata, ma la solidarietà non è qualcosa che dipende dal calendario!
Libertà per i/le prigionier* della resistenza contro il G20! Libertà per gli/le accusat* della rapina ad Aachen! Libertà per tutt* i/le prigionier*!
Lunedì 12 giugno all’ex facoltà di legge di Komotini abbiamo appeso uno striscione come piccolo segno di solidarietà con tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga data. Non dimentichiamo il compagno Sean Swain.
Prima della Giornata del Giovane Combattente abbiamo lanciato dei volantini e abbiamo esposto uno striscione a pochi passi da dove si trove il nostro progetto di biblioteca, striscione che diceva: “29 MARZO GIORNATA DEL GIOVANE COMBATTENTE MEMORIA RESISTENZA RIBELLIONE”.
PS: [Sul progetto] La nostra biblioteca, autodefinita come antiautoritaria e insurrezionale, è attiva in un villaggio dall’estate 2017. La biblioteca si installa in strada e ha lo scopo di incentivare e diffondere la lettura preso chiunque si avvicini al nostro stand, e in questo modo diffondiamo gratuitamente, con un contributo volontario e/o scambio libri, riviste, fanzine etc. catalogati in tre sezioni: per bambini, romanzi e politica. Naturalmente non nascondiamo le nostre idee, i nostri scopi e il nostro progetto non ha fini commerciali. Questi sono i pilastri fondamentali di questa iniziativa che cerca di essere un aporte in più nella lotta per la libertà e l’anarchia.
Da qualche parte sul territorio cileno Biblioteca Antiautoritaria Libertad
Autunno, 2017
Striscione esposto in solidarietà con i/le compagn* che ancora una volta si sono scontrati con una banda patriotica sfilata nelle strade di Berkeley il 15 aprile 2017. Non riconosciamo nessuna madrepatria, non ci inginocchiamo davanti a nessun simbolo nazionale, e non dialoghiamo con nessun tipo di fascisti: li schiacciamo!
Venerdì 16 dicembre 2016, un gruppo di compa dello squat Themistokleous 58 sono andati all’università di Panteios per il presidio organizzato dal Locale Antiautoritario di Panteios in solidarietà con chi viene perseguito per il 6 dicembre. Lo striscione diceva *Siamo con i/le ragazz* della lotta di strada, che nessuno sia sol* nelle mani delle autorità!
ALEXIS PRESENTE NELLE STRADE DI FUOCO LA VENDETTA ANARCHICA È LA GUIDA DEL NOSTRO CUORE
Distruggiamo il sistema carcerale – Finché non saranno tutt* liber*
Il 16 ottobre su una casa in Hermannplatz a Berlino è stato esposto uno striscione : Distruggiamo il sistema carcerale – all’interno o all’esterno – finché non saranno tutt* liber*!
Mille volantini sono stati distribuiti in Hermannplatz e all’entrata del metrò.
Sui volantini era scritto:
I/Le prigionier* ribelli hanno bisogno della nostra solidarietà. In un appello dei/lle prigionieri statunitensi possiamo leggere: Se lottiamo contro il potere, questo reagirà e l’unica protezione che abbiamo è la solidarietà dell’esterno.
Contro la schiavitù carceraria! Solidarietà con la resistenza dei/lle detenut* negli Stati Uniti e ovunque!
Libertà per le detenute arrestate a causa della rapina in una banca di Aachen.
Ogni esproprio dei ricchi e delle banche è benvenuto.
Solidarietà con chi è vittima della repressione in Svizzera! Incolpat* per aver paralizzato il traffico della metropoli e le rabbiose manifestazioni attraverso la città dei ricchi.
Nessuna sicurezza per ricchi e potenti, finché tutt* saranno liber*. Aaron e Balu liberi! Presi perché hanno manifestato per una vita di solidarietà, contro la distruzione del quartiere e lo stato poliziesco.
Pace alle stamberghe, guerra ai palazzi – contro tutte le istituzioni e prigioni!
Scuola – Ospedale – Prigione – Fabbrica
Disciplina a scuola, lavaggio del cervello all’università, sfruttamento al lavoro, sottomissione in prigione – contro la società carcerale!
Ciao vicino! Nella prigione di Plötzensee a Berlino quasi un prigioniero su tre è in carcere per non aver pagato il biglietto dell’autobus.
Prigione per i posti vuoti!
Fuoco a tutte le prigioni – finché non saranno tutt* liber*!
Libertà per tutt*!
Credete ancora nell’ordine pubblico? Funziona anche senza!
Per una società senza prigioni!
La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità!
Da Standing Rock alla Grecia: rilancia i lacrimogeni, soffoca la polizia. Contro l’oleodotto in Dakota
Nel pomeriggio del 24 novembre 2016 abbiamo esposto uno striscione sulla piazza di Exarchia contro il DAPL (Dakota Access Pipeline), attualmente in costruzione negli Stati Uniti. Questo oleodotto coprirà una distanza di circa 3461 chilometri, dal Nord Dakota all’Illinois, e il suo costo si aggira sui 3.7 miliardi di dollari. Sul suo cammino distruttivo questo mega-progetto causerà danni irreversibili a territori, fiumi e comunità circostanti.
Tra le zone toccate c’è anche la riserva di Standing Rock nel Nord Dakota, dove i residenti, con dei/lle solidali, resistono a polizia, forze dell’esercito statunitense e guardie di sicurezza dei gruppi cui è stata affidata la costruzione dell’oleodotto (Energy Transfer Partners è l’appaltatore principale).
La repressione degli ultimi giorni è stata così violenta che tra le centinaia di feriti si conta anche un attivista la cui mano è stata amputata a causa di una granata antisommossa tirata dagli sbirri.
Allo stesso tempo, ci sono state diverse azioni di resistenza in diverse città degli Stati Uniti e altrove, con blocco di treni e di binari, azioni dirette e gesti di solidarietà simbolici.
Forza ai/lle compagn* anarchic* e a tutt* quell* che combattono in maniera antistituzionale, anti-gerarchica e senza mediatori contro la costruzione dell’oleodotto, mostrandola per quello che è davvero: un altro dei tentacoli della dominazione che inaridisce la Terra.
La nostra opposizione a questo e a tutti i mega-progetti della civilizzazione tecno-industriale deriva dalla convinzione che la Terra non appartiene a nessuno; dal nostro bisogno di difendere con ogni mezzo tutto quello che è rimasto non addomesticato e selvaggio in questo mondo artificializzato. Al di là della retorica delle terre “ancestrali” o “sacre”, sosteniamo questa lotta fino alla liberazione dell’intero pianeta.
CONTRO L’OLEODOTTO IN DAKOTA
LOTTA ANAZIONALE CONTRO STATI, CAPITALE E DOMINAZIONE
Nessun* è illegale // Sgombero di Calais = Attacchi razzisti, deportazioni violenza di stato // Resisti & lotta
Stamattina ci siamo svegliati presto per esporre uno striscione che esprime solidarietà e rabbia nei confronti della situazione di Calais dove il 17 ottobre [NdT: lo sgombero è stato spostato al 24 ottobre] lo stato francese ha pianificato di cominciare lo sgombero totale della jungle. Lo striscione è stato legato ai pennoni di fronte al memoriale di guerra nel centro della città, un luogo che la gente visita regolarmente per ricordare l’orgoglio nazionalista e un’identità costruita su guerre, genocidi, trasferimenti, criminalizzazione e conquista di altri popoli.
Con questo piccolo gesto vogliamo mostrare solidarietà non solo con le persone della jungle ma anche con tutti i luoghi in cui le persone cercano di andare avanti nonostante un’opposizione così incredibile e brutale – i/le compagn* in sciopero / resistenza nelle prigioni di tutto il mondo, chiunque si batta contro l’oleodotto Dakota access, le zone autonome sotto attacco, la lista è interminabile.
Mobilità ridotta significa che lo striscione non era molto alto e così è stato rimosso nel giro di qualche ora, ma speriamo che chiunque l’abbia tolto abbia apprezzato la generosa quantità di grasso con cui avevamo cosparso le corde…
Abbiamo esposto uno striscione all’entrata principale del Politecnico nel centro di Xanthi, che dice: “Rispetto e solidarietà ai/lle compagn* arrestat* della FAI”. Il nostro pensiero va ai/lle compagn* arrestat* per gli attacchi della FAI in Italia e a tutt* i/le compagn* arrestat* ovunque.
Striscione nel quartiere ateniese di Zografou che dice: “A fuoco le celle di prigione! Forza a Sakkas e Seisidis!” (Gli/Le anarchic* hanno espropriato il materiale al comune di Zografou per realizzare lo striscione.)
Il 5 agosto 2016, Kostas Sakkas e Marios Seisidis sono stati condotti alla sede centrale della polizia di Atene e di conseguenza presentati alla corte, dove la loro udienza è stata rinviata. Sembrerebbe che i due compagni siano stati trasferiti in due prigioni diverse lontane da Atene; Marios Seisidis nella prigione Malandrino, e Kostas Sakkas nella prigione Domokos. Entrambi passeranno in processo il 17 agosto a proposito del loro arresto a Sparta.
Domenica 3 luglio 2016 abbiamo esposto uno striscione in solidarietà con la compagna anarchica Lisa, imprigionata dallo Stato spagnolo in collaborazione con quello tedesco per proteggere la proprietà privata delle banche; una facciata, come tutti sanno, per il commercio d’armi e il finanziamento internazionale delle guerre attuali e future. Lo striscione è stato esposto sulla Nazionale n.1 in direzione di Altsasu (Navarra).
La solidarietà è un’arma, e continueremo a usarla. Gli stati-tiranni spagnolo e tedesco scopriranno cosa significa.
Sbirri assassini e aguzzini.
LISA ASKATU! LISA LIBERA! (A)
Nota di Contra Info: Lisa è stata arrestata a Barcelona il 13 aprile 2016, accusata dell’esproprio di una filiale della Pax-Bank (istituto finanziario al servizio della Chiesa cattolica) ad Aachen nel 2014. La compañera è stata estradata in Germania in attesa del processo. Attualmente si trova incarcerata nella prigione di Colonia, tenuta in isolamento, con una sola ora d’aria nel cortile della prigione al giorno, e le sue comunicazione con l’esterno sono estremamente ridotte. Aggiornamenti in catalano/spagnolo: solidaritat rebel
Nelle prime ore del 23 maggio 2016, tre anarchic* sono stati arrestati nei pressi di un parcheggio nel quartiere Włochy, a Varsavia, per, sembra, aver piazzato un ordigno esplosivo artigianale sotto l’automobile di un poliziotto, nel tentativo di attaccare il commissariato locale. I/Le tre compagn* – di 17, 31 e 35 anni – si sono rifiutat* di testimoniare e hanno negato tutte le accuse a loro carico. Almeno un* di loro è stato picchiat* durante il fermo.
Lo stesso giorno, la zona occupata di Radykalne Ogrody Działkowe (Giardini Radicali) ha subito un’incursione, è stata ispezionata e ripetutamente ‘visitata’ dagli sbirri che hanno controllato i documenti di tutte le persone presenti e hanno cercato di interrogare i giardinieri. (Il 2 giugno gli sbirri hanno di nuovo ‘visitato’ il ROD.)
Gli arresti hanno provocato la frenesia dei media. I/Le tre anarchic* sono stati descritt* come terrorist*, e fin dal principio sono state pubblicate le loro foto. Si trovano in carcere preventivo, dove resteranno per i tre mesi che li separano dal processo. Rischiano fino a 8 anni di carcere.
I tre squat di Varsavia – Syrena, Przychodnia e ROD – e diversi altri collettivi della comunità anarchica e di giustizia sociale polacchi (leggi qui le firme) hanno diffuso una lettera aperta in solidarietà con i/le tre arrestati – dichiarando, fra le altre cose, che tutto questo accade in un momento in cui le autorità polacche spingono per il varo di una nuova legge anti-terrorismo sostenuta dal partito PiS (Legge e Giustizia) al potere.
Un’altra dichiarazione è stata rilasciata da Łukasz Bukowski, anarchico imprigionato a Poznań, che incita i/le compagn* a essere solidal* con i tre arrestati.
I prigionieri hanno anche il sostegno del portale di contro-informazione Grecja w Ogniu.
Il 1° giugno, nella città di Poznań è stato appeso uno striscione, accompagnato da queste parole:
A uno dei cavalcavia di Poznań’ abbiamo appeso uno striscione in solidarietà con i/le tre anarchic* incarcerat* a Varsavia.
La nostra solidarietà agli/lle arrestat*. Non siamo d’accordo né con la manipulazione dei media e della polizia, né con l’atteggiamento di parti del milieu, che nel caso di vera repressione isola e critica chi è in carcere, pur dichiarando in ogni corte LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA.
Sosterremo sempre chi viene colpito dalla violenza della polizia e chi ci si oppone fermamente!
Trans & cis anormali; la forca per tutti gli autoritari | Libertà per il compagno anarchico Marius Mason“—Sei un maschio o una femmina?” “—No.” | Il genere è una costruzione socialeFuoco alla normalità dei normali; per la liberazione totale di genere & sessualità | Forza all’anarchico incarcerato Marius MasonSiamo drapetomaniaci e trasgressori; bruceremo le città-prigioni fino alle fondamenta
In risposta all’appello internazionale in solidarietà con i/le prigionier* trans, il 22 e il 23 gennaio 2016, alcune individualità anarchiche hanno appeso degli striscioni in diversi luoghi del centro di Atene (al Politecnico, Monastiraki, piazza Vittoria).
Saluti anarchici al compagno Marius Mason, prigioniero di lunga data negli Stati Uniti. Fuoco alla normalità.
Il 31 gennaio abbiamo coordinato due azioni di solidarietà con i/le prigionier*. Non soltanto in solidarietà con i/le prigionier* anarchic* ma con chiunque sia stat* e sia incarcerat* dallo stato o che fugge da questa oppressione vigliacca.
Abbiamo effettuato due azioni simultanee. Abbiamo spiegato degli striscioni in viale Xola e Tlalpan (Città del Messico): “Solidarietà con i/le prigionier*anarchic*” e “Fuoco alle prigioni e a tutti i giodici”. Nello stesso momento, nella parte sud di Città del Messimo, abbiamo dato fuoco a un’automobile TELMEX, che appartiene al miliardario Carlos Slim.
Non siamo tornat* sul posto, e partiamo dal presupposto che le azioni siano andate a buon fine. Azioni che provengono da cuori impetuosi, con amore e rabbia, contro il viso delle orride strutture che minacciano di sopprimerci tutt*. Speriamo che la gente veda i nostri messaggi, il fuoco; che riproduca e intensifichi.
Morte allo Stato. Lunga vita all’anarchia. Dicembre Nero.
Nello spirito del Dicembre Nero, abbiamo appeso uno striscione come gesto di solidarietà nei confronti di tutt* i/le prigionier* anarchic* in prigione, tutt* quell* in fuga, e tutt* quell* cadut* nello scontro con lo stato.
Si tratta di un piccolo gesto, una delle numerose manifestazioni quotidiane della nostra solidarietà con i/le compagn* imprigionat*. Contro una scena anarchica nord-americana di cinismo e chiacchiere virtuali, proponiamo un’anarchia come lotta vissuta contro il potere, che agisce su base informale, utilizzando tutte le armi possibili. I/Le nostr* compagn* imprigionat* sono impegnat* in una lotta senza compromessi contro lo stato – ci rifiutiamo di lasciarl* lottare da sol*.
Forza agli/lle anarchic* combattiv* in Cile, Grecia, Turchia, Messico, Francia, Italia, Russia, Indonesia, Spagna, Canada, Repubblica Ceca, Regno Unito, Bielorussia, e ovunque individui e gruppi hanno trasformato la teoria in azione. Le fiamme delle vostre strade e celle di prigione ci scaldano anche a questa distanza.
Il 7 novembre 2015 a mezzogiorno, tra la folla del sabato, alcun* di noi hanno effettuato un’azione nel quartiere di Exarchia e le strade vicine nel centro di Atene, a Monastiraki e Thissio, con la volontà di esprimere la nostra solidarietà con i/le compagn* che subiscono la repressione in diversi angoli del mondo, e in particolare i territori di Brasile, Uruguay e lo Stato Spagnolo.
Solidarietà con lo «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenzaForza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa altaNon un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, BrasileNessun attacco misogino senza reazione – Solidarietà con le compagne di Porto Alegre, BrasileNessun attacco misogino e razzista resterà senza risposta – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia
Abbiamo esposto striscioni in portoghese, inglese, spagnolo e greco ai cancelli del Politecnico di Atene sulle strade di Patission e Stournari, sulla piazza di Exarchia, e di fronte la stazione del metrò a Thissio.
Attento patriarca, attento sessista… i femminismi scuotono la terra interaQui viviamo la violenza ogni giorno, con ogni machismo, con ogni razzimoEro giovane e disoccupata… Sono diventata una ruffiana che si è unita alla poliziaNé sessismo né transfobia, fanculo tutti i criminali in uniforme e il patriarcatoLotta libertaria e internazionale, spezziamo la misoginia nelle stradeLa liberazione sarà totale, calci e ceffoni per ogni stupratoreSiamo numerosi e siamo ovunque, assalteremo le città-prigioniDalla Grecia al Brasile, abbasso gli stati, lunga vita all’anarchia
Lungo il cammino abbiamo anche lanciato dei volantini (1, 2) in solidarietà con le femministe libertarie in Brasile che hanno reagito con dignità e continuità della loro azione di fronte al violento attacco che hanno subìto da parte dei poliziotti durante il Primo salone del libro autonomo e femminista a Porto Alegre.
Abbiamo esposto tre striscioni per lo stesso caso; in via Patission: “Nemmeno un passo indietro nella lotta femminista – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; in piazza Exarchia: “Nessun attacco misogino senza risposta – Solidarietà con le compagne a Porto Alegre, Brasile”; e a Thissio: “Nessun attacco misogino e razzista senza reazione – Morte allo Stato – Lunga vita all’anarchia.”
L’altro striscione in via Patission è stato messo in solidarietà con chi ha subito un raid, un arresto o è stato inviato in carcere preventivo nelle recenti operazioni processuali nello Stato Spagnolo: “Forza ai/lle compagn* perseguitat* – Sempre a testa alta.”
Al cancello d’entrata in via Stournari abbiamo appeso uno striscione in solidarietà col centro sociale autonomo La Solidaria a Montevideo, Uruguay, attualmente minacciato di espulsione dal nuovo proprietario perché, secondo l’avviso di espulsione, l’edificio è “occupato in maniera precaria da un gruppo anarchico.” Lo spazio, libero da febbraio 2012, è stato ancora una volta obiettivo della repressione, in quanto il progetto – tra gli altri – resiste ai piani di urbanisazzazione e di speculazione immobiliare del quartiere. Lo striscione dice: “Solidarietà con lo squat «La Solidaria», Montevideo – Dall’Uruguay alla Greece, siamo la stessa resistenza.”