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Atene, Grecia: Dichiarazione letta al processo da Nikos Romanos e Giannis Michailidis (29/11/2013)

Oggi inizia il teatro delle ombre che voi chiamate processo. È più che evidente che si tratta di un processo dove si stanno giudicando gli anarchici rivoluzionari che hanno rigettato il sistema e i suoi benefici per passare all’attacco contro di esso. Perciò hanno operato decine di questi “colpi di stato speciali” per affrontarci. Tribunali speciali, trasferimenti speciali, leggi speciali antiterroriste, “protezione” speciale da parte della polizia. Tutti questi esempi sono delle ammissioni segrete che vengono nascoste dietro la flessibilità e i duplici discorsi che ci offre il sistema ma in realtà sono cosi codardi che coprono tutta questa parodia con argomenti ancora più ridicoli, negando di ammettere l’ovvietà.

Il fatto che siamo in guerra, che siamo nemici e che ci divide una linea divisoria. Rivoluzione e Controrivoluzione.

Ah, non siamo cosi ingenui da credere che voi adorate il vostro ruolo “speciale” per qualche sacro dovere. Le condanne che ci darete sono dettate politicamente dai vostri superiori politici che state fedelmente servendo per salire in questa gerarchia mafiosa e occupare i ranghi importanti che tanto desiderate.

Siete degli “esperti” ordinari nominati nel loro interesse personale in questa epoca malvagia. Oggi sono venuti qui con tutta la loro solennità e maestà richieste per tali circostanze “speciali”. Inoltre non si tratta solo di fare giustizia e salvaguardare la legalità. I vostri superiori politici sicuramente vi ricompenseranno. Continue reading Atene, Grecia: Dichiarazione letta al processo da Nikos Romanos e Giannis Michailidis (29/11/2013)

Prigione di Koridallos, Atene: Dichiarazione di Andreas-Dimitris Bourzoukos nel processo del caso della doppia rapina a Velventòs-Kozani

Il motivo della mia presenza – davanti a voi – non è elemosinare la vostra compassione, chiedere clemenza o un giusto processo. Parole e significati come giusto e sbagliato sono degenerati e resi insignificanti dal sistema che servite. Non accetto che alcuna guardia della legalità borghese, nessuno schiavo dell’autorità mi giudichi e condanni. Sono qui oggi, in questo teatro di simbolismi, per ricordarvi che ci saranno sempre persone decise, persone che lottano che non sono sottomesse alla vostra apparente onnipotenza. Sono qui, come anarchico, e come vostro nemico, per rovesciare i termini del conflitto, per uscire dalla posizione difensiva che voi volete per me e andare all’attacco. Per sottolineare il confine tra due mondi. Uno di sfruttamento, oppressione a autorità da voi rappresentato e uno di lotta, solidarietà, rivoluzione del quale io sono una parte.

Un’altra battaglia nell’eterna guerra dei rivoluzionari contro il dominio. E come in ogni battaglia, non siamo da soli, abbiamo vicino a noi, mentalmente e fisicamente, compagni, combattenti, persone che danno vita ad un mondo di lotta. Io sono qui per me, per tutti i compagni che sono stati nella mia posizione prima di me ma anche per quelli che ci si troveranno in futuro. Aggiungendo cosi un momento di lotta alla memoria collettiva.

Forse, quindi, per adesso sono qui e voi deciderete quanti anni affibbiarmi, anni che per voi non sono niente di più che un altro numero che si aggiunge alle migliaia che dispensate cosi facilmente – vedete, il peso “etico” è più leggero cosi e vi offre un sonno tranquillo. Forse, allora, per adesso i ruoli sono questi, ma state sicuri che arriverà il momento – se non per voi, per chi continuerà il vostro sporco lavoro – quando riempiremo di incubi i vostri sogni. Quando le voci di migliaia di insorti echeggeranno, destabilizzando la vostra apparente calma. E allora i ruoli non significheranno nulla, la vostra autorità e il vostro potere crolleranno e le vostre scelte vi si ritorceranno contro. Forse questo giorno arriverà tardi, molto probabilmente neanche vivrò abbastanza per vederlo. Ma comunque, finché l’aria mi arriverà nei polmoni e il sangue nelle vene, non smetterò di lottare per questo. Per la rivoluzione, per la libertà.

VIVA L’ANARCHIA

Andreas-Dimitris Bourzoukos

fonti : tameio, actforfreedomnow

Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

fonte

Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Viva l'anarchia brutte fecce
Viva l’anarchia brutte fecce

I nostri giorni passano, le nostre notti no

Corriamo verso la nostra uscita, mentre attorno a noi si sta giocando una caccia all’uomo a tutta velocità. Dietro di noi rimane una vita che è predeterminata, scolpita dalle mani della sovranità, con lo scopo di farci interiorizzare la sottomissione come condizione oggettiva, di legittimare moralmente sistemi di leggi e regole, di uniformare l’individuo a una logica statica di numeri. Di fronte a noi, il mondo delle nostre fantasie “utopiche” che può essere conquistato solo con la violenza. Una vita, una possibilità e scelte determinate.

Fissate il vuoto tra le nuvole e saltate, perchè la caduta non è mai stata una scelta più certa.

Venerdì 1 febbraio, insieme a un gruppo di compagn*, abbiamo condotto una doppia rapina, alla Banca Agricola e all’Ufficio Postale a Velventòs, Kozani. Secondo la nostra opinione è di qualche importante analizzare, fino a un certo punto, la parte operativa della rapina. Questo innanzitutto per sottolineare tutti gli elementi del caso, le scelte che abbiamo fatto, gli errori che abbiamo commesso e le ragioni che ci hanno portato a questi.

Quindi, quel venerdì mattina, abbiamo attaccato i due obiettivi divisi in due squadre. Il nostro scopo fin dall’inizio era di prendere i soldi da entrambe le casseforti, ed in effetti è andata così. Durante la nostra fuga, una serie di eventi sfortunati e una malgestione di questi hanno portato ad un’esposizione sia del nostro veicolo sia della nostra direzione alla polizia.

A causa della stretta che si era creata da parte della polizia, il compagno che guidava il furgone, che era stato esternamente trasformato per apparire come un’ambulanza, ha cercato vie d’uscita per la squadra che aveva condotto le rapine. Nel suo tentativo, ha fatto l’errore di passare tre volte di fronte a un veicolo degli sbirri, che si sono quindi insospettiti. È nato un inseguimento che lo ha portato, a causa della sua non familiarità con la zona in cui è finito, a raggiungere quattro vicoli ciechi tra le strade fangose delle cave, che è finito con l’accerchiamento da parte della polizia – e con la chiusura di ogni possibilità reale di fuga. Dopo avere dato fuoco al furgone, è stato arrestato. Seguendo questi sviluppi e mentre il nostro compagno con il veicolo per la fuga era già nelle mani degli sbirri, le nostre opzioni disponibili si erano estremamente ridotte.

Abbiamo quindi deciso di fermare il primo veicolo che passava, poiché questo garantiva una fuga più sicura per noi e i nostri compagni. La questione principale in questa condizione era che gli sbirri non venissero a sapere del nuovo veicolo di fuga dei nostri compagni – abbiamo quindi deciso di mantenere il guidatore nel veicolo con noi, fino a che non avessimo trovato un modo anche per noi di fuggire. È a questo punto circa che il nostro sentiero si è incrociato con quello di una macchina della polizia, che si è gradualmente trasformato in un inseguimento fino alla città di Veria, con la maggioranza delle forze di polizia disponibili nell’area alle nostre calcagna. Ovviamente non abbiamo pensato neanche per un momento di usare l’ostaggio come scudo umano (non avremmo avuto problemi, per esempio, se si fosse trattato del manager di una banca) – dopo tutto, la polizia non sapeva della sua esistenza. Alla fine, lui ha agito da scudo umano per gli sbirri, senza che loro lo sapessero – perchè la sua presenza è stata una delle ragioni per cui non abbiamo usato le nostre armi per fuggire. Poichè la nostra consapevolezza e il nostro codice morale non ci permettono di rischiare la vita di una persona a caso che si è trovata con noi contro il suo volere.

A questo punto vorremmo rendere chiaro che non avevamo delle armi solo allo scopo di spaventare, ma per usarle nella remota possibilità di uno scontro tra noi e gli sbirri. Quindi, la ragione per cui non abbiamo agito nella maniera corrispondente, allo scopo di fuggire, è stata la condizione in cui ci siamo trovati a causa di una serie di errori.

La sola opzione per una fuga a quel punto era la velocità – e il nostro tentativo di guadagnare terreno con il nostro veicolo dagli sbirri che ci stavano inseguendo. Ovviamente, la città di Veroia non si offre per qualcosa di questo tipo, e presto infatti ci siamo trovati intrappolati in una stradina, con il risultato del nostro arresto. Durante il nostro arresto, la sola cosa che abbiamo dichiarato è stata che la persona che avevamo con noi non aveva niente a che fare né con la rapina, né con noi. Nonostante questo, gli sbirri hanno continuato a picchiarlo, almeno finchè abbiamo avuto contatto visuale con lui.

Questa narrazione non è fatta per vantarci o auto-promuoverci, ma allo scopo di invertire il lascito degli arresti senza una lotta che le condizioni non ci hanno permesso.

* * * * * Continue reading Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Atene: Assunzione di responsabilità per l’attacco incendiario contro la stazione della polizia ad Exarchia

Libertà ai “4 di Kozani”

Ieri sera, 21 Febbraio, abbiamo attaccato la stazione della polizia ad Exarchia in un minimo segno di solidarietà con i nostri compagni N. Romanos, A-D.Mpourzoukos, Y. Michailidis e D.Politis arrestati dopo la doppia rapina a Velventòs di Kozani. Insieme alziamo i nostri pugni e le nostre fiamme quando le opzioni diventano azioni, quando il viso rimane alto e non si abbassa, quando la guerra infuria.

Era atteso che la festa dell’Antiterrorismo-Media di Massa si sarebbe creata a tempo di record, come è successo, con le foto e i nomi dei nostri compagni in mercé da un canale televisivo all’altro accompagnate dalle pessime analisi e profili psicologici fatte da qualsiasi prezzemolo dei media, richieste di informazioni e reportage straordinari. Non ci sorprende, la copertura offerta agli sbirri cafoni di Veria e agli vigliacchi delle forze speciali della polizia (EKAM) all’ospedale dal ministro fascista dell’Ordine Pubblico, Dendias, e dai vari ufficiali dell’anti-terrorismo. Non crediamo che la divulgazione delle fotografie dei compagni maltrattati in questa situazione sia stato un errore dell’Anti-terrorismo con lo solo scopo della veloce raccolta di informazioni per l’azione degli arrestati, ma un’azione ben mirata per disperdere la paura a coloro che consapevolmente scelgono di attaccare l’esistere.

Non ci aspettavamo niente di meno dai meccanismi della repressione che furiosamente raccolgono il DNA in ogni occasione, col culmine i recenti episodi alla zona di Skouries a Halkidiki, col sequestro di persone e la violenta raccolta di materiale genetico per la costruzione di rinvii a giudizio e arresti in quanto viene utilizzato come un unico elemento di prova derivato dagli “indiscutibili” laboratori/cucine della Polizia.

Ministri, poliziotti, giudici, giornalisti, vicini di casa-testimoni e proprietari di appartamenti che avete fatto diventare il telefono un prolungamento della vostra mano, dimenticate una cosa: CHE NOI NON DIMENTICHIAMO.

Sui volti gonfi dei nostri compagni non riconosciamo l’immagine di alcuna “vittima”, al contrario, non fermiamo di vedere i sorrisi, i desideri, la rabbia, che diventano passaggi sul campo di battaglia, come il nostri attacchi successivi.

Dietro agli annunci per la lotta contro l’illegalità, il “terrorismo” e le nuove ordinanze d’arresto, non smettiamo di vedere i nostri passaggi. Li sfrutteremo fino all’ultimo.

(La reazione immediata dei sbirri è la fuga, come ha fatto la guardia armata e una macchina della polizia.)

PS 1. Nessuno è diventato forte colpendo un prigioniero in manette.

PS 2. Buona fortuna a forza ai compagni ricercati.

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Attica: Parole del prigioniero anarchico Nikos Romanos ai compagni che si sono riuniti in solidarietà fuori le mura del carcere giovanile di Avlonas

Nel pomeriggio della Domenica, 17 Febbraio, circa 70 compagni hanno partecipato al raduno di solidarietà previsto di fronte al carcere di Avlona, dove Nikos Romanos è stato rinchiuso dal 11 Febbraio. Quattro squadroni dell’antisommossa stavano in guardia fuori delle porte della prigione per tutto il tempo. I compagni hanno messo un sistema audio. Così, quando sono riusciti ad avere un contatto telefonico con Nikos, le sue parole sono state ascoltate ovunque forti e chiare attraverso le casse. Inoltre, per circa cinque minuti c’è stato un contatto visivo con Nikos, e tutte le persone riunite sono scoppiati in urla e grida. Di seguito è riportato una trascrizione del messaggio di Nikos ai suoi solidali.

Viva l'anarchia, brutte fecce! Solidarietà con "i 4 di Kozani"!
Viva l’anarchia, brutte fecce! Solidarietà con “i 4 di Kozani”!

Vorrei iniziare col dire qualche parola sul mio caso. Fin dal primo momento ci fu un tentativo di presentarci come vittime nascondendo le proprie scelte e presentarci come se fossimo alcuni giovani alla deriva. Uno sforzo lanciato dagli arrangiatori della propaganda dello stato e proseguita dagli ambienti riformisti dei componenti della sinistra, come il cosiddetto “Movimento Anti-autoritario” (Alpha Kappa / AK) e la “Cooperazione della Sinistra Anti-capitalista per il Rovesciamento” (Antarsya). Così, da un lato, tutti i tipi di media del regime stavano affilando la strategia verso la de-politicizzazione dell’azione anarchica, convertendo le nostre scelte in storie di singhiozzi per i tabloid, d’altra parte i riformisti di Alpha Kappa e di Antarsya, senza nemmeno dire una parola sulle pratiche aggressive di lotta, stavano singhiozzando le loro storie tristi su di noi, contribuendo alla nostra de-politicizzazione.

Per me, il solo fatto che quattro anarchici armati sono stati arrestati senza prima combattere è una sconfitta che non lascia spazio ad una ulteriore vittimizzazione. Nel corso degli anni, vi è stata una ricca esperienza storica, una tradizione di guerriglia in cui i rivoluzionari combattono fino alla fine; una percezione che promuove una vera e propria scelta di conflitto con il Potere; una opzione che è riuscita a plasmare importanti eredità storiche di lotta rivoluzionaria. Ovviamente, la responsabilità di questo fatto è solo nostra, dei quattro arrestati. I motivi che ci hanno spinto ad agire in questo modo sono state spiegate nel testo che abbiamo pubblicato sul nostro caso.

Pertanto, per quanto riguarda le torture durante la detenzione, è ovviamente importante analizzare le intenzioni strategiche del potere contro di noi. Tuttavia, quando tale analisi tende a sovrastare le scelte di lotta che ci hanno portato in carcere, poi si limita a riprodurre una percezione di frenesia-terroristica senza alcuna prospettiva rivoluzionaria. Per me, una risposta adeguata alle torture e gli omicidi dei compagni (senza equalizzazione del diverso significato di ognuna) è una rappresaglia contro i nemici della libertà; una ritorsione che sia allo stesso tempo collegata con l’azione anarchica multiforme, creando focolai permanenti di resistenza.

Ora cercherò di trasmettere la mia esperienza vissuta in modo tale da essere compresa da tutti. Il dolore psichico della sottomissione e della resa senza spargimento di sangue non può essere confrontata con le botte dei poliziotti. Il pestaggio ti mette in collera, mentre l’altro dolore ti tormenta.

In conclusione, vorrei salutare tutti i compagni che ci hanno attivamente supportato mediante la distribuzione di testi, la creazione di sistemi audio ai raduni, affissioni, organizzando manifestazioni, e fissando obiettivi in ​​fiamme per riscaldare i nostri cuori.

Infine, vorrei inviare la mia solidarietà incondizionata allo scioperante della fame Spyros Dravilas (prigioniero in lotta nel carcere di Domokos) e farvi sapere che 37 individui dalla prigione di Avlona hanno dichiarato il loro sostegno con la sua lotta per un soffio di libertà.

Nikos Romanos
2013/02/17

Indirizzo di carcere: Nikos Romanos, Speciale Centro di Detenzione Giovanile di Avlona, 19011 Avlonas, Attica, Grecia

L’anarchico Nikos Romanos ha rilasciato un’altra lettera, negando qualsiasi coinvolgimento nelle azioni dell’O.R. CCF; si può leggere in inglese qui.

Grecia: “Una sola parola: dignità”. Un poster riguardo agli eventi di Kozani

Quale accusa è più bella della rapina di una banca?

Eppure i compagni non sono stati picchiati per aver “infranto la legge”.

Sono stati picchiati per il loro attacco consapevole contro il monopolio dello Stato sulla violenza.

E sono rimasti in piedi contro i meccanismi e la loro violenza, così come è coerente per ogni persona in rivolta.

Neanche una parola agli sbirri, insulti verso giudici e giornalisti.

Lasciamo che gli oppressori se ne rendano conto.

Nè la tortura
né la pubblica gogna,
possono disciplinare tutti quelli che resistono ai loro ordini.

Non possono prosciugare la bramosia per una vita libera.

Sbirri, giudici, politici
non avete ragione di dormire in pace.

Solidarietà ai 4 accusati per la rapina della banca di Kozani

Anarchici per l’emancipazione individuale e sociale

fonte

Kozani, Grecia: Presidio di solidarietà al tribunale per i quattro compagni arrestati per rapine in banche il 01/02/2013

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Kozani, Mercoledì, 6 Febbraio

Un raduno si è svolto questa mattina (06/02) al tribunale di Kozani, dove sono stati portati i 4 arrestati del 1° Febbraio davanti al pubblico ministero e il giudice di interrogazione. Parenti, amici e compagni da Atene, Salonicco, Kozani, Veria e Larissa (circa 80-100 persone) abbiamo unito le nostre voci siamo stati accanto i 4 anarchici. Non ci siamo fermati, anche per un minuto, scandendo slogan di solidarietà fuori dal tribunale, cercando di scaldare i cuori dei compagni. Dei slogan sono stati dipinti sui muri del palazzo di giustizia ed abbiamo messo 4 striscioni di solidarietà nella zona. Il raduno si è concluso con un corteo verso la piazza centrale di Kozani, nel corso del quale siamo stati seguiti da decine di poliziotti anti-sommossa.

Tutti e quattro compagni sono stati rinviati in carcerazione preventiva in attesa del giudizio, e sono stati trasferiti alla prigione di Koridallos ad Atene.

TERRORISMO È DI PENSARE CHE SEI LIBERO
LIBERTÀ PER COLORO CHE SONO NELLE CELE DELLE PRIGIONI
LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

Di seguito un messaggio dei 4 arrestati verso i solidali

Salutiamo i compagni solidali che si sono trovati al tribunale di Kozani.
I loro slogan hanno riscaldato i nostri cuori.
Anche in modo immaginario alziamo i nostri pugni accanto a loro.

VIVA L’ANARCHIA

I anarchici:
Nikos Romanos, Andreas-Dimitris Bourzoukos, Yannis Michailidis, Dimitris Politis

SBIRRI, GIUDICI, POLITICI, NON AVETE ALCUN MOTIVO PER DORMIRE TRANQUILLI
SBIRRI, GIUDICI, POLITICI, NON AVETE ALCUN MOTIVO PER DORMIRE TRANQUILLI

Atene: Sabotaggio di telecamere a circuito chiuso e bancomat

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Per il Febbraio Nero

Nelle prime ore del 6 Febbraio, abbiamo fatto una passeggiata per le vie del centro di Atene, in modo da dipingere slogan anarchici sui muri e fare qualsiasi altra cosa possa venire. Tra l’entusiasmo, abbiamo accecato 3 telecamere di sorveglianza delle filiali della Banca Agrotiki e della Banca Nazionale ed abbiamo incasinato anche i loro bancomat.

Libertà per i 4 ostaggi del caso di Kozani, per Freddy, Marcelo, Juan in Cile, e per Marco Camenisch: non dobbiamo lasciarlo invecchiare dentro le galere svizzere!

fonte

Grecia: Comunicato della CCF per gli arresti a Kozani

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COMUNICATO CCF

Se parliamo, parliamo perché non abbandoniamo la Cospirazione delle Cellule di Fuoco nella fogna della propaganda dello stato.

Per la rapina in banca nella regione di Kozani gli unici di avere la parola esclusiva sono gli stessi arrestati, i quali non sono membri della Cospirazione. Inoltre, la C.C.F.  non è stata “colpita” da questi arresti e le nostre cellule rimangono illese…

Ma dal momento che la macchina della propaganda dello stato si riferisce costantemente alla Cospirazione, chiariamo la nostra posizione.

I guerrieri urbani anarchici non sono né “bravi ragazzi” e nemmeno hanno bisogno di difesa dagli ipocriti dell’umanità e dagli appaltatori della sensibilità della sinistra.

I guerrieri urbani anarchici abbandonano il ruolo della vittima per prendere una posizione come aggressore contro il silenzio passivo della società.

Sappiamo che la violenza anarchica contro il regime è l’unica strada verso la liberazione. Coloro che esitano ad armarsi, si  dimostreranno troppo vili per vivere con dignità. Lontano dalla retorica umanitaria e dalle lacrime di coccodrillo, sui volti dei detenuti picchiati, sono state attaccate delle scelte specifiche. La scelta di rapinare una banca per  sostenere le illegali cellule anarchiche informali è stato, è e sarà una pratica anarchica.

Nella guerra contro lo Stato e la società non chiedi pietà al nemico. Gli anarchici della prassi non rispettano alcuna legittimità borghese. La questione non è se parlare di arbitrarietà da parte della polizia, ma è di attaccare per primi, qui e ora. Inoltre, la vita sarà sempre parte di un tipo di persone, le persone dell’azione.

Forza agli 4 prigionieri anarchici processati per le rapine a Kozani.

Sosteniamo coloro che sostengono le loro scelte e rimangono impenitenti.

CREIAMO E ORGANIZZIAMO 10, 100, 1000 NUCLEI DI COSPIRAZIONE…

VIVA LA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI/FRI)

TUTTO CONTINUA…

I membri incarcerati della CCF

PS: Inviamo la nostra solidarietà con tutto il cuore agli nostri compagni Alfredo Cospito e Sergio Maria Stefani ai quali le guardie umane delle carceri italiane gli vietano le visite, ed all’amico e scioperante della fame dal 4 febbraio Spyros Dravilas del quale il sistema “penitenziario” greco vendicativamente lo priva dei suoi giorni di congedo.

Grecia: Arrestati i compagni Dimitris Politis e Giannis Michailidis

Secondo una notizia di Indymedia Atene i compagni Giannis Michailidis e Dimitris Politis sono stati arrestati dalla polizia insieme ad altre due persone.

I mandati di arresto nei confronti di entrambi i compagni erano stati rilasciati in relazione alla presunta partecipazione dei due nell’organizzazione anarchica rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Gli arresti sono stati realizzati il 1° Febbraio 2013, ed ora i poliziotti cercano di collegare gli arrestati a due rapine a mano armata avvenute nella zona di Kozani (Nord della Grecia).

Tutti e quattro gli ostaggi sono stati duramente picchiati dai poliziotti. In un video proveniente dai media di massa dal tribunale di Kozani, i compagni si sentono gridare:

“Viva l’anarchia! Lunga vita all’anarchia, brutte fecce!”

“Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete alcun motivo per dormire tranquilli. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra! – Vaffanculo “!

Forza ai compagni sequestrati dallo Stato!