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Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco alla firma legale di Sioufas & Associates (Agenzia legale recupero crediti)

Stiamo attraversando una situazione in cui lo Stato e i padroni hanno lanciato un attacco totale contro i poveri e gli oppressi. Rendendo miserabili le nostre vite e condannandoci alla povertà il Potere mira al controllo di ogni aspetto della nostra vita. Sperimentiamo nella nostra pelle lo smantellamento della sanità pubblica e dell’istruzione, i licenziamenti e le riduzioni salariali, l’incursione delle tasse e la militarizzazione della repressione. In questo declino si è venuto ad aggiungere la messa in questione del presunto “santo” diritto capitalista della casa di proprietà. Ma quando il capitalismo parla di proprietà si riferisce alla proprietà dei mezzi di produzione e questi devono appartenere nelle mani di pochi. È questo che intendono quando battezzano la casa come un investimento.

Un’ingranaggio significante in questo processo di concentrazione “abitazione- investimento” nelle mani di pochi sono le società di recupero crediti (collection centers) per le quali ci è indifferente se sono legali o illegali. Queste aziende fanno estorsioni, terrorizzano e rilasciano ordini di pagamento restrittivo costringendo i debitori ad ipotecare le loro case. Quello che segue sono le aste. La più grande di queste società appartiene alla famiglia di Dimitrios Sioufas, ex ministro e presidente del parlamento. Come poteva infatti mancare da questo business lucrativo e parassitario il personale politico del paese?

Ed è proprio questa azienda, che abbia la sua sede nella zona di Tavros sulla via XXV Marzo 7, che abbiamo scelto di attaccare nella sera del Martedì 12/10/2013. A parte l’ovvio simbolismo politico, questo nostro attacco costituisce un atto di dignità, di solidarietà sociale e di classe. Un’atto di resistenza da e per tutti noi che sperimentiamo quotidianamente la violenza dei padroni. Un’azione che fa parte della nostra lotta complessiva contro lo Stato e il Capitale.

Non dimentichiamo le migliaia dei nostri concittadini che piegati sotto il peso delle barbarie dello Stato e del Capitale sono stati spinti al suicidio. Non perdoniamo nessuno che abbia contribuito a questo risultato.

Alziamo i nostri pugni a coloro che continuano a lottare per la Rivoluzione Sociale dentro e fuori dalle celle della “democrazia”.

Anarchici – Anarchiche

PS1 : Era nostra scelta politica di non entrare in conflitto con i dipendenti. Comprendiamo le condizioni coercitive che possano portarli a questo tipo di lavoro, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte al ruolo che abbiano assunto nell’attacco contro la nostra classe. Quello che meritano è il rifiuto e isolamento sociale.

PS2 : La casa per noi appartiene a chi ci risiede e soddisfa i bisogni primari, fuori da ogni senso di proprietà. Rispondiamo chiaramente che tutto ciò che ci interessa è la salvezza delle case dei piccoli proprietari.

Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Unione Generale dei Torturatori. La tortura è il nostro diritto inalienabile

Domenica 28 aprile, ci fu una marcia al carcere di Quatre Camins, come preludio al processo da eseguire su un gruppo di 9 carcerieri accusati di aver torturato alcuni prigionieri dopo la rivolta in Quatre Camins del 2004.
Dopo la marcia, una delle organizzazioni sindacali che difendono le guardie accusate di torture, piuttosto che esprimersi contro la tortura, chiede al Dipartimento Generale maggiore repressione e forza contro coloro che denunciano le torture.

In una lettera pubblicata sul loro sito web, UGTPrigioni (Unione Generale dei Lavoratori, reparto di Prigione)  si allarmano per le proteste e non per il maltrattamento e la tortura. Detto sindacato, incapace di vedere le torture che avvengono sotto il loro naso nelle carceri, e ostentando impressionanti capacità divinatorie, non hanno nessun dubbio nel dire che le intenzioni di coloro che hanno convocato la protesta davanti al centro di detenzione,  era quella di “causare gravi incidenti.” Continue reading Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Amburgo, Germania: Manifestazione in solidarietà con le lotte in Grecia e in tutto il mondo

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Dimostrazione il 27/03/2013, a partire dalle 15.00 da Achidi-John-Platz, Rote Flora, ad Amburgo

Per la rivolta sociale! Solidarietà con le lotte auto-organizzate in Grecia e in tutto il mondo! Per la distruzione del Potere!

Corteo contro la crisi economica del sistema, l’ascesa del neo-fascismo, l’aumento della repressione dello Stato, lo sgombero dei centri sociali e la repressione contro gli immigrati… ma anche in solidarietà con le lotte auto-organizzate e gli attacchi contro lo Stato, in solidarietà con i compagni che continuano a combattere con tutti i mezzi per distruggere la civiltà del Potere.

Sosteniamo i progetti auto-organizzati, le occupazioni, i compagni imprigionati, e le lotte contro lo Stato, il Capitale e tutte le autorità. Quando guardiamo alla Grecia, ciò che condividiamo sono le idee contro ogni forma di dominio, nonché la passione per la libertà. Vogliamo rompere la monotonia e la normalità opprimente che prevale in queste parti, e combattere insieme verso la liberazione dal Potere. Nostro scopo non è l’espressione sterile di solidarietà con le lotte che si svolgono a 2.000 chilometri di distanza da qui. Il nemico è comune. Nostro obiettivo è quello di attaccare le strutture che alimentano questo sistema violento e decaduto, il nostro obiettivo è una rivolta sociale che rovescierà il sistema.

Maggiori informazioni in tedesco: i, ii

Barcellona: Ordigno esplosivo posizionato ad una filiale bancaria al Viale Sarriá 146

fino a quando non distruggeremo l'ultima delle loro proprietà
fino a quando non distruggeremo l’ultima delle loro proprietà

Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo presso la sede della CaixaBank che si trova nel Viale Sarriá 146, alle 00:45 del Mercoledì, 10 Aprile.

Perché ci rendiamo conto che la presunta crisi attualmente in corso non è altro che un riarrangiamento del sistema di dominio, in cui il Potere usa le sue strategie e i suoi strumenti classici per mantenere se stesso.

Perché ci rendiamo conto che questo riarrangiamento si ottiene attraverso la militarizzazione repressiva e preventiva del territorio.

Perché abbiamo capito che lo Stato si è fuso con il Capitale, estendendo la sua capacità oppressiva, travestito da un’ideologia di cittadinanza.

Perché i banchieri e tutti coloro che detengono il potere ingiusto sono i nostri nemici.

Perché ci rendiamo conto che l’unica soluzione per la nostra situazione attuale è il disordine generalizzato e la distruzione totale di tutto ciò che sta nel cammino della nostra libertà.

Per queste ragioni abbiamo condotto questa azione in uno dei quartieri che ospita la borghesia Catalana, abituata alla pace dei suoi ampi spazi verdi, abituata al lusso e all’ostentazione, allo sfruttamento e all’umiliazione. È qui che i responsabili di questa crisi presunta si incontrano, e dove i suoi benefici si fanno sentire. Il quartiere Les Tres Torres del distretto della Sarrià-Sant Gervasi è dove la principessa Cristina e la sua famiglia vive la loro vita quotidiana, nascondendo il legame tra la corona Spagnola e Isidre Faine dietro le sue presunte attività lavorative. Faine fa parte dell’Opus Dei, e presidente dell’organo bancario che è stata oggetto di questo attacco, nonché vice presidente di Telefónica, Repsol YPF e AGBAR, uno dei fornitori di acqua più costose d’Europa.

La dominazione è supportata da individui e, come è evidente, Faine è uno di questi. Egli rappresenta la personificazione del collegamento dello Stato al Capitale.

Per tutte le ragioni sopra esposte, riteniamo che questo attacco è completamente giustificato, come parte della diversità delle iniziative autonome che intendono di eliminare in modo permanente tutte le forme di autorità.

Giusto per non lasciare spazio a dubbi: l’ordigno esplosivo era composto da una bomboletta di tre chilogrammi di gas butano riempito con due chili di polvere, insieme a due bombole usa e getta di gas da campeggio.

Gruppo di Affinità per l’Anarchia

Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

fonte

Atene, Kessariani : Rivendicazione di responsabilità per un attacco contro un banco di pegni

All’alba il Giovedì 03/01/2013 è stato attaccato il negozio “Mercato Di Oro” a Kessariani.

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“Nell’ultimo tempo vediamo continuamente la proliferazione di negozi con i tipici segni tipici che scrivono: “COMPRO ORO”, “CONTANTI ALL’ISTANTE”, ecc. Nel contesto dell’attacco generalizzato da parte dello Stato e dei capi, il cui obiettivo è la miseria della nostra vita e il deprezzamento del nostro potere riproduttivo, alcuni furbacchioni intendono di arricchirsi approfittando di coloro che hanno raggiunto un punto di povertà esasperato. Soprattutto nella situazione sociale che stiamo vivendo, in cui il costo della vita aumenta sempre di più, la tentazione di vendere dei beni per ottenere “contanti immediatamente”.

In questa realtà non concediamo alcun alibi a coloro che soccombono ai ricatti di cui sopra, ma consideriamo che questi dilemmi vengono posti sempre dalla parte del potere e non da coloro che lo subiscono. Dopo aver realizzato la nostra posizione in questa guerra di classe rispondiamo con:

AZIONE COLLETTIVA E ORGANIZZATA “DAL BASSO” CONTRO QUELLI CHE RUBANO LA NOSTRA VITA

NESSUNA TOLLERANZA AGLI CONTEMPORANEI “MAVRAGORITES“*

Questa nostra azione è una piccola risposta parte nostra contro l’attacco sistematico alle occupazioni e gli spazi auto-organizzati.

*”Mavragorites” : Personaggi che si sono arricchiti durante l’occupazione del paese durante la seconda guerra mondiale vendendo dei beni (principalmente cibo) al mercato nero. Questi infami collaboratori hanno strappato interi patrimoni dalle famiglie bisognose che morivano dalla fame.

Genova, Italia: Dopo lo sgombero di Giustiniani 19

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Mercoledì 12 dicembre 11 compagni hanno ricevuto la notifica di una serie di misure cautelari (4 arresti domiciliari, 7 obblighi di firma giornalieri), nominalmente per atti compiuti durante lo sgombero di Giustiniani 19 avvenuto il 7 agosto. Le misure vengono date non in quanto “sanzione” dei reati commessi, ma come “prevenzione” di reati ancora da compiere: si tratta infatti di misure cautelari preventive, disposte per impedire la reiterazione del reato e per “sorvegliare e punire” coloro che dimostrano di avere un comportamento che non può essere “corretto” altrimenti.

Diciamo “nominalmente” perchè, da una parte, gli atti di cui si parla, gli atti per cui si sottrae la libertà alle persone e si sottraggono le persone ai propri compagni sono… cosa? Si parla di sputi, cori, insulti… addirittura il lancio di pericolose bottigliette d’acqua! Atti criminosi della peggior specie, che rivelano quello che sembra essere il delitto più efferato di tutti: resistere. Resistere allo sgombero, resistere alla polizia, alla violenza dello Stato. Un altro reato ignominioso si profila: ribellarsi, esprimere la propria rabbia e la propria determinazione.

Ma nell’Italia del 2012, in questo terreno che vorrebbero pacificare e sedare, quando prendon vita i semi del dissenso bisogna diserbare: sradicare le persone dalla loro vita e dalle loro pratiche. Dalle loro passioni e dai loro affetti.

Diciamo “nominalmente” anche perchè queste accuse non sono che un chiaro pretesto che maschera, e neanche tanto bene, la realtà che si nasconde dietro questa mossa repressiva. Una realtà espressa senza mezzi termini dalla notifica stessa, che elenca nei minimi particolari i “curricula” delle persone incriminate, tracciando un minuzioso profilo psicologico di quei soggetti che rappresenterebbero una minaccia per il quieto vivere della società.

Digos, questura e magistratura si sono unite di buon grado per questa manovra epuratrice, per questa eugenetica del conflitto: eliminare i devianti, storpiare le lotte, cercare di riuscire finalmente a far tacere le voci dissonanti. Poco importa che l’intera manovra sia stata costruita ad arte, sproporzionata rispetto alle misure cautelari imposte. Quel che conta è colpire e disgregare le realtà che si stanno muovendo nelle varie situazioni di conflitto: occupazioni, Terzo Valico, NoTav, contro tutte le situazioni di oppressione che quotidianamente ci troviamo davanti.

Viviamo in un mondo dove regna il capitale, dove chi non ha non è, dove la scelta è fra morire di fame e morire di lavoro: e chi dice di no, chi si ribella, chi cerca di costruire momenti liberi dalle relazioni quotidiane di sopraffazione che subiamo tutti giorni viene allora colpito drasticamente. Il messaggio è chiaro: accettare la dose di merda giornaliera o subire la punizione. Punizione che viene con grazioso eufemismo chiamata “misura afflittiva”, l'”afflizione” costituendo nella limitazione, più o meno “blanda” (come dicono loro) della libertà. Ma questa libertà non ci viene tutti i giorni negata, limitata… afflitta? Non è questa misura la conferma palese ed esplicita della realtà in cui viviamo, della società carceraria che ci circonda, dove ognuno è rinchiuso nel suo piccolo recinto fatto di lavoro alienante (chi ce l’ha), di affitti da pagare, di lotta per la sopravvivenza…? Noi non vogliamo lottare per sopravvivere, vogliamo lottare per vivere.

Quello che qui si vorrebbe far passare è una spoliazione del valore ideale e materiale del nostro agire: come se la nostra, presunta o meno, commissione di reati si avvicini alla patologia, visto che si giustifica la misura sostenendo che “gli indagati non sono in grado di trattenersi dal delinquere”.

Il problema è che se delinquere è resistere ad uno sgombero (peraltro davvero poco efficacemente), resistere o reagire alla violenza poliziesca, dire “assassini” e “servi” a degli assassini e dei servi, cacciare razzisti e fascisti di varia sorta dai luoghi in cui abitiamo, occupare case per vivere e sottrarsi alla rapina dell’affitto e spazi per incontrarsi e autorganizzarsi, se delinquere é solidarizzare con altri compagni detenuti o con gli immigrati reclusi, bloccare il traffico o le stazioni quando lo Stato occupa militarmente un’intera valle col proposito di violentarla, bloccare fisicamente l’arroganza di chi vuole espropriare case e terreni per opere devastanti….se tutto questo significa delinquere, se resistere significa essere criminali, diciamo chiaramente che i “moniti” punitivi e pseudoeducativi della Procura non serviranno a nulla.

Diciamo chiaramente che continueremo a resistere ma anche che di fronte alla situazione sociale che viviamo, resistere non basta più. Occorre imparare a difendersi e praticare la solidarietà. Occorre immaginare come costruire momenti di rottura e percorsi di liberazione, condividerli, estenderli, generalizzarli. Percorsi dove tutti ed ognuno, in autonomia e libertà, possano trovare il proprio spazio e dare il proprio contributo. Occorre combattere.
Che nessuno si trattenga.

Solidarietà a tutti gli inquisiti.
Libertà per Francesco.
Libertà per Sofia, Enrico, Mattia, Christian.

compagne e compagni solidali

È stato celebrato un presidio solidale lo scorso mercoledì (19 dicembre) in piazza San Lorenzo, Genova

Amburgo, Germania : Solidarietà con i popoli in lotta in Grecia

Dalla seconda metà di questo anno, la solidarietà con il popolo ed i compagni in Grecia, che lottano contro il sistema ed i risultati della crisi del capitalismo, è in aumento.

Soprattutto nella situazione di avere i vincitori della crisi tutto intorno a se, non è facile a volte distinguere da dove bisogna cominciare. In generale, una grande parte della società in Germania non percepisce ciò che le conseguenze della crisi – i tagli – significa per la vita delle persone in Grecia. Come “vincenti” e svolgenti di un ruolo di primo piano nella crisi non ci si sente l’impatto finanziariamente ed economicamente qui.

Oltre ai benefit economici per i compagni imprigionati e la solidarietà-attività come ad esempio scrivere lettere ai detenuti e manifestazioni ci sono state più discussioni sulla crisi così come sulla situazione in Grecia e il nostro atteggiamento nei confronti di essa.

Come risultato dei compagni hanno deciso di mostrare la loro solidarietà rivoluzionaria attaccando la realtà che ci circonda. In diverse città attacchi per i prigionieri, come pure attacchi contro le banche e gli speculatori della crisi hanno avuto luogo.

Alcuni attacchi in solidarietà con le lotte in Grecia sono effetuati ad Amburgo:

2012

27 e 28 Febbraio – 6 banche sono state attaccate in solidarietà con il popolo in lotta e in sciopero in Grecia

3 Maggio – Visitati i posti di parcheggio della “Telecom” e le auto aziendali sono date alle fiamme. Telekom è un vincitore della crisi e co-proprietario della società telefonica greca OTE. Telekom, inoltre, con le sue imprese costituisce un esempio per la crescente cooperazione civile-militare dei due paesi.

23 Agosto – Verniciato e distrutto edificio della “Telekom”.

25 Agosto – Una street fest illegale in solidarietà con le lotte in Grecia. Striscioni, discussioni e informazioni distribuiti tra le migliaia dei visitatori. La sera un pò di fuoco e banche che abbiano perso la finestre.

in greco, in inglese

Gran Canarie, Spagna: Campagna contro il potere finanziario

Sull’isola di Gran Canaria, Isole Canarie, diversi sportelli bancari (Bankia, Banco Santander, La Caja de Canarias, ed altri) sono apparsi coperti con slogan e stencil dipinti di denuncia la mattina del 29 Ottobre. I messaggi accusano le banche (responsabili di migliaia di sfratti di abitazioni ed anche per gli ultimi suicidi in Spagna) di essere “ASSASSINI”, ed ha raccomandato ai passanti: “È meglio rapinare una banca che utilizzare una banca per rubare”.

fonte

Agrinio, Grecia: L’occupazione Apertus attaccato dai fascisti

Il 10 Luglio, appena un giorno dopo una azione diretta effettuata con successo dagli antifascisti della città di Agrinio, un attacco incendiario molto pericoloso ha avuto luogo al centro sociale Apertus. Di seguito il comunicato degli occupanti:
Nella serata di Martedì 10 Luglio, poco prima della mezzanotte, lo spazio sociale libero dell’occupazione Apertus, è stato attaccato con un ordigno esplosivo-incendiario, causando danni. Inoltre, fuoco si è esteso nel cortile dell’occupazione. Lo spazio in quel momento era vuoto e non ci sono stati feriti. L’esplosione è stata sentita in tutta l’area di Agios Dimitrios. Vicini di casa si sono precipitati nella zona, hanno spento il fuoco ed hanno immediatamente avvertito persone dall’assemblea dell’occupazione.

L’occupazione Apertus, costituisce da due anni ormai, uno spazio politico di incontro e collettivizzazione, il cui scopo non è semplicemente quello di operare, ma di costruire strutture di solidarietà sociale e promuovere le lotte all’interno della città. Quindi, oltre ad eventi politici, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di film, festival, ecc tenuti nello spazio dell’occupazione, si organizzano all’interno della città dei bazar gratuiti, rappresentazioni teatrali, ecc. La nostra preoccupazione ed obiettivo principale rimane la connessione con la comunità locale e le sue lotte sociali.

Non c’è bisogno di avere una conoscenza di spionaggio per capire che questo attacco squadrista può venire solo dal circolo dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi/Alba Dorata. Un’organizzazione che striscia come un serpente nel contesto sociale versando del veleno razzista lungo il suo cammino, che con le sue ossessioni nazionaliste cerca di seminare dissidi tra gli oppressi, che costituisce una riserva informale della repressione dello Stato… Un’organizzazione, che finge di essere “anti-sistemica” “filantropica”, “anti-memorandum”, cercando di coprire il suo ruolo reale che non sia altro dalla gestione del capitalismo nella crisi. Ovunque mettono piede i “albadorati”, quindi, promettono a coloro che li seguiranno aiuto per risolvere i loro problemi, per trovare un lavoro, per poter andare a fare la spesa, come dicono, senza aver paura… Nella regione di Agrinio distribuiscono promesse per la risoluzione, una volta per sempre, del “problema della criminalità dei Roma” sognando in realtà un pogrom che si riferisce direttamente al fascismo di Hitler. Mentre proclamano clamorosamente di eseguire un lavoro sociale ed una legittima attività politica dietro le quinte accoltellano degli immigrati, mettono ordigni incendiari in luoghi autogestiti. Infatti ad Agrinio la conferma di questa cosa è l’attacco all’occupazione Apertus come anche la scena di attacco contro i Roma nella zona di Panaitolio (vicino alla città di Agrinio). In questo modo fanno rivivere un moderno apartheid, responsabilità per il quale hanno anche alcuni media locali che a lungo stanno creando il giusto clima.

Ma i problemi all’interno della società derivano dalla natura del sistema capitalistico e dalle relazioni sociali che esso crea. Nessuno avrà un aiuto complessivo facendo “una telefonata all’Alba Dorata”. Queste lattine di Alba Dorata che oggi offrono generosamente il loro aiuto, domani chiederanno dei ricambi, così come fanno i patroni e i protettori. In ogni caso l’idea per la creazione di pattuglie private nei quartieri assomiglia ad un buon affare. Noi sollecitiamo la comunità locale, di non credere alle bugie delle personalità losche che formano il nucleo locale dell’organizzazione fascista, di non consentire alle faccie-fasciste dei “albadorati” di intromettersi nella quotidianità della loro vita. Di voltare le spalle ad ogni aspirante patrono degl’interessi sociali.

La storicità della crisi dimostra che essa porta all’intensificazione dello sfruttamento, alla miseria e al fascismo sociale. L’uscita dalla crisi non verrà né da parte dello Stato né dai parastatali o dalle bande squadriste. La nostra difesa contro la crisi sono le relazioni reciproche e di mutuo sostegno ed aiuto, l’auto-organizzazione, le strutture sociali, la fratellanza e la solidarietà. Solo in questo modo potremo stare su i nostri piedi e preservare la nostra dignità.

Gli “episodi” (come dispregiativamente vengono riportati dalla stampa borghese locale), che hanno avuto inizio con i tentativi dell’Alba Dorata di presentarsi ad Agrinio, non sono una “faida” tra alcune parti estreme. Derivano dalla stessa storia di Agrinio… Una città con un percorso combattivo profondo, con ricordi di sanguinose lotte dei lavoratori, con esecuzioni di massa ed impiccagioni pubbliche, non possa lasciare i discendenti degli informatori, degli collaboratori e dei Tedesco-Tsoliades di vagare per le strade, i vicoli e i campi fingendo di essere salvatori.

La nostra risposta è politica e deriva direttamente dal movimento!
Nemenno un passo indietro!

Né ad Agrinio, né da nessuna parte
Spacciamo i fascisti nelle città e nei villaggi

11 Luglio 2012
Occupazione Apertus
Via Kalivion 70, Agrinio

Amburgo: Azioni solidali con i rivoltosi greci

La crisi è il fottuto sistema!

In Grecia, la gente lotta contro i diretti risultati delle decisioni fatte dai politici tedeschi ed europei cadute sulle proprie teste! La propaganda anti-grecia della stampa tedesca ci disgusta!
La nostra solidarietà va a quelli in sciopero e in lotta, che sono imprigionati e che si scontrano con la repressione. Mandiamo inoltre solidarietà ai rivoluzionari greci del gruppo di guerriglia urbana “Lotta Rivoluzionaria”, a processo per le loro idee e lotte.
Nelle notti del 27 e 28 Febbraio abbiamo attaccato 6 banche ad Amburgo. E’ un piccolo ma chiaro segno attaccare le banche in Germania, per esempio, siamo ispirato dall’azione solidale a Bielefeld, e speriamo che molta gente farà lo stesso e manderà solidarietà ai rivoltosi in Grecia e attaccherà le banche e il loro sistema. Che tanta gente scenda in strada a Francoforte e ovunque il 31 Marzo e sempre!

Per un’estate rovente! Libertà!

fontetrad. Parole Armate

Grecia: Saluti da Creta occupata

Questo è l’ottavo giorno d’occupazione del palazzo dell’amministrazione della Prefettura di Chania, Creta. Abbiamo appena tradotto il nostro principale comunicato in Inglese e ve lo mandiamo, per informarvi e condividere il messaggio delle occupazioni in tutto il mondo. C’è anche una traduzione in francese disponibile qui. Abbiamo pure un blog e una radio in internet, in diretta dall’occupazione. Oggi alle 18.00 abbiamo organizzato una marcia per le strade nei principali quartieri di Chania. A Creta ci sono edifici occupati anche a Rethimno e Lasithi. Inoltre, gli studenti giorno dopo giorno stanno occupando le scuole. Ci sono almeno 11 scuole occupate a Chania a tutt’oggi.

Il 15 Febbraio, dopo una decisione unanime, l’assemblea pubblica aperta dell’amministrazione della prefettura occupata di Chania , ha occupato il canale TV pubblico “Nea Tileorasi Kritis” (NEA TV). Ecco il relativo video:

Comunicato dell’amministrazione della Prefettura occupata di Chania

Facciamo parte anche noi delle persone che lottano, che si sono precipitate in strada per le dimostrazioni dello sciopero di 48 ore e nelle massicce proteste di Domenica, 12 Febbraio, contro la svalutazione del nostro lavoro e la depauperazione della nostra vita. Venerdi, 10 Febbraio, dopo il corteo per le vie della città, abbiamo occupato l’edificio della Prefettura di Creta a Chania. L’occupazione serve come centro di incontro e coordinamento di uno sforzo collettivo per organizzare la lotta per una vita che sia caratterizzata dalla solidarietà, dalla resistenza e per la dignità. Bloccando l’ordinaria funzione del palazzo centrale dell’amministrazione, poniamo una pressione politica contro l’attuazione delle recenti decisioni degli sfruttatori stranieri e locali. Ci riferiamo al voto fatto da parte del parlamento Greco del secondo Memorandum e alle nuove misure d’austerità basate richieste della Troika (UE/FMI/BCE) e del capitalismo mondiale.

Salutiamo le centinaia di migliaia di manifestanti che nei giorni scorsi, e specialmente Domenica, 12 Febbraio, hanno lottato contro la barbarie e il saccheggio dei beni sociali di base quali la sanità, l’istruzione, l’elettricità e l’acqua.

Siamo una parte delle dozzine di occupazioni di palazzi delle amministrazioni statali, delle strutture scolastiche e delle fabbriche, che si sono diffuse in tutto il paese nei giorni scorsi. Contro uno spirito di lotta in declino e in disfatta, dopo la votazione del parlamento delle nuove leggi, continuiamo a combattere contro i falsi dilemmi che essi ci impongono, come quello del “default o consenso”. Chiediamiamo ai sindacati di base dei lavoratori di Chania di prendere decisioni per uno sciopero generale a lungo termine. Invitiamo i cittadini di Chania e della campagna, gli studenti, i lavoratori e i disoccupati, gli immigrati e i residenti, ad unire le nostre idee, agonie e creatività.

Per difendere la dignità del nostro lavoro e delle nostra vita
No alla persecuzione verso gli arrestati nelle manifestazioni dello sciopero

Solidarietà – Vittoria al lungo sciopero delle “Acciaierie Greche” e a tutte le lotte dei lavoratori

Tutti avanti per uno sciopero selvaggio permanente

Invitiamo tutte le persone a partecipare all’assemble pubblica aperta tutti i giorni alle ore 20.00 nella Prefettura occupata di Chania e nelle azioni che vengono decise. Negli ultimi giorni centinaia di persone hanno partecipato alle decisioni prese in queste assemblee.

Aspropyrgos, Attica: I neo-Nazi “appoggiano” gli scioperanti delle Acciaierie Greche, e il portavoce dei lavoratori e molti altri scioperanti accolgono calorosamente la feccia, invece di prenderli a calci in culo

Da sinistra a destra dell’immagine: Ilias Kasidiaris (scagnozzo di Alba Dorata), un’altro portavoce del sindacato, Ilias Panagiotaros (scagnozzo di Alba Dorata) e Giorgos Sifonios (presidente del sindacato dei lavoratori, sembra completamente amichevole sia con gli Stalinisti che con i neo-Nazi)

In un’articolo sul sito web ufficiale dei neo-Nazi si legge “Alba Dorata (Chrissi Avgi)dalla parte degli scioperanti delle Acciaieri Greche!” I neo-Nazi hanno pagato la visita alla fabbrica e hanno distribuito beni di consumo su cui hanno messo degli adesivi con il loro nome e la bandiera nazionale, su cuisi legge il loro motto razzista “…per pulire il luogo per bene”. E cosa hanno fatto gli scioperanti? Hanno accettato la loro “offerta” ed hanno anche permesso loro di diffondere la loro vomitevole propaganda. Abbiamo visto il relativo video; sappiamo che ciò è vero; non ci interessa mostrarvi questo sudiciume, Quello che vogliamo dire è che questa è una completa vergogna per ciò che riguarda il concetto di lotta sindacale. Non solo i metalmeccanici di Aspropyrgos non hanno finora tagliato i loro legami con gli stalinisti del KKE e del PAME, ma ora alcuni di loro hanno avuto il coraggio di applaudire gli assassini di Alba Dorata. Anche se questi scioperanti potessero ritrovare quel poco di dignità che gli è rimasta e denunciassero pubblicamente la visita dei neo-Nazi nella fabbrica (17-02), noi chiariamo che non tollereremo nessun altro discorso dei neo-Nazi al riguardo delle lotte dei lavoratori. Non è solo assurdo, ma ci fà fottutamente incazzare. La forte ondata della stessa solidarietà, mostrata ai metalmeccanici dalla gente attraverso la nazione e il mondo durante tutti i passati 108 giorni del loro sciopero, domanda loro di non peggiorare le cose.

"Dei rischi e degli effetti collaterali delle sfilate naziste, leggete un libro di storia o chiedete ai vostri nonni"

In culo ai neo-Nazi. Non comprare la loro merda.
Guerra civile sociale!

fonte

Nikaia, Pireo: Azione diretta contro le sedi dei partiti politici

Nella notte di Lunedi 13 Febbraio, abbiamo gettato bottiglie e uova piene d’inchiostro contro l’ufficio del deputato del PASOK e vice presidente del parlamento, Grigoris Niotis, come anche contro gli uffici locali del partito di Nea Dimokratia e del Laos, che si trovano nella piazza di Agios Nikolaos, nel quartiere Nikaia.

Quest’azione simbolica e’ stata un segno della nostra rabbia verso tutti coloro che hanno ipotecato la nostra vita e la vita di tutta la societa’, seguendo gli ordini degli interessi economici locali ed internazionali e dei meccanismi del potere.

La lotta continua. La rabbia sociale vi seppellira’.

Fonte

Alimos, Atene: Rivendicato incendio della Piraeus Bank

Rivendichiamo l’incendio della Piraeus Bank, all’angolo tra Poseidonos e Riga Fereou street a Alimos, domenica 12 Febbraio alle 3.30. Ciò riflette un’azione avuta luogo nel contesto della resistenza alle nuove condizioni di saccheggio sociale che vengono dalle misure del secondo memorandum.

Davanti alla barbarie sociale che si è creata, affermiamo la lotta multiforme contro lo stato e il capitale.

Per l’anarchia e il comunismo.

Gruppo anarchico contro la barbarie capitalista

fonte —trad. ParoleArmate

Atene: Attaccato un banco dei pegni

Nelle prime ore di giovedi 9/2/12, c’è stato un attacco contro un banco dei pegni in via Gizi. L’entrata è stata distrutta, cosi come le attrezzature ed è stata gettata della vernice.

L’attacco barbarico dei padroni economici e politici ha raggiunto dimensioni totalitarie e conduce larga parte della società alla povertà e alla miseria. I venditori del mercato nero e gli squali dei prestiti trovano l’opportunità di diventare ancora più ricchi, sfruttando le nostre necessità e la nostra insufficienza economica. Commerciano anche denti d’oro per un pò di soldi, seguendo la tradizione dei predecessori, che durante l’occupazione nazista in Grecia accumularono enormi fortune a danno di una nazione affamata.

Si affrettano a racimolare ciò che viene risparmiato dallo strangolamento impietoso impostoci dai maggiori squali dei prestiti del FMI, dell’UE e dello stato greco. Queste merde hanno già scelto il loro lato. E’ il lato dei banchieri, degli industriali, degli armatori, della chiesa e del resto degli avvoltoi che infettano il benessere sociale e pubblico. E’ il lato dei nostri nemici di classe. E come tali verranno trattati…

Contro chiunque ruba le nostre vite
Contrattacco di classe

fonti 1, 2 —trad. ParoleArmate

Grecia: Riguardo allo squat Orfanotrofeio a Salonicco

La proprietà dell’immobile è passata dal Ministero della Salute al Metropolita (capo della chiesa).

Il 31 Gennaio è stata pubblicata sul sito web “Diavghia” (trasparenza) la decisione del ministero della salute, la quale annunciava la cessione dello squat Orfanotrofeio al Metropolita di Salonicco, con lo scopo di creare una fondazione per i degenti di lungo termine.
In un periodo di crisi, mentre i padroni attaccano la parte più ampia della società, avendo come obiettivo la massimizzazione dei profitti, in un periodo dove sempre più gente va verso povertà e miseria, dove i senza casa e i disoccupati crescono di numero ogni giorno, lo stato e la chiesa iniziano la loro “carità”. Mentre la chiesa moltiplica costantemente i suoi sacri profitti, attraverso la gestione di un’immensa quantità di beni, e mentre molti edifici della chiesa e dello stato restano vuoti, alcuni giudicano e decidono che l’unico edificio adatto per la carità è quello occupato dalla gente del movimento antiautoritario, per abitare e gestire le proprio necessità. Dopo il primo attacco contro lo “scholeio” squat, che ospita numerose attività giornaliere, e lo sgombero dello “epiviosi” squat, dove alcune persone avevano trovato un posto per far fronte ai bisogni primari, arriva il turno dell’Orfanotrofeio, per completare il lavoro “umanitario” di chiesa e stato.
Noi, gente del Orfanotrofeio squat, non abbiamo intenzione di lasciare l’edificio nelle mani di qualunque autorità, statale o religiosa. Da 6 anni abbiamo imparato ad organizzare le nostre vite collettivamente, difendere i nostri rifiuti, lottare e imparare. E continueremo su questo cammino, del quale l’Orfanotrofeio è la direzione di base. Difenderemo questo spazio come difenderemo e supporteremo ovunque gli spazi dove un mondo senza sfruttamento e dominio viene costruito.

NEANCHE UN SOLO CENTIMETRO AI PROPRIETARI E AI TRUFFATORI DI STATO E CHIESA

Ofanotrofeio Squat

fonte – trad. ParoleArmate

Kilkis, Grecia settentrionale: Occupazione ed auto gestione dell’ Ospedale Generale cittadino da parte dei lavoratori

Secondo una dichiarazione (04-02.2012) pubblicata dall’ assemblea generale dei lavoratori dell’ Ospedale Generale di Kilkis, i medici, gli infermieri e dell’ altro personale dichiara che i problemi di lungo corso del Sistema Sanitario Nazionale (ESY) nel paese non possono essere risolti attraverso limitate richieste di risarcimento del servizio sanitario. Pertanto, i lavoratori dell’ Ospedale Generale rispondono al fascismo del Potere occupando questo ospedale pubblico e ponendolo sotto il loro diretto e completo controllo. L’ organo decisionale per le questioni amministrative sarà l’ assemblea generale dei lavoratori.

Sottolineano inoltre che il governo greco non ha assolto ai suoi obblighi finanziari verso l’ ospedale. I lavoratori denunceranno tutte le autorità competenti alla pubblica opinione e, se le loro richieste non saranno soddisfatte, si rivolgeranno ai comuni, alla comunità locale e non, per avere un supporto di qualunque tipo possibile per aiutare i loro sforzi: per salvare l’ ospedale e difendere la sanità pubblica, per rovesciare il governo ed ogni politica neo liberista.

La prossima riunione generale di tutti i dipendenti si terrà nella mattinata del 13 Febbraio. La loro assemblea avrà luogo giornalmente e sarà l’ organo principale per ogni decisione concernente i lavoratori e l’ operatività ospedaliera.

I lavoratori chiedono la solidarietà fattiva dei cittadini e dei lavoratori di tutti i settori, per il coinvolgimento dei sindacati e delle organizzazioni progressiste, e per il sostegno dei media dell’ informazione reale. Essi faranno anche una relativa conferenza stampa il 15 Febbraio, alle ore 12.30. Tra gli altri, si invitano i colleghi degli altri ospedali a prendere decisioni appropriate, nonchè i dipendenti del settore pubblico e privato a fare lo stesso.

anche: Redazione Connessioni

Poster congiunto della Commissione Relazioni Internazionali della Federazione Anarchica Italiana e del Gruppo dei Comunisti Libertari di Atene

in Grecia e in Italia, i nemici sono banche e governi

In Grecia e in Italia, i capitalisti e i loro referenti politici producono barbarie. Con la scusa del problema del deficit pubblico (debito creato interamente da loro per recuperare i loro margini di profitto) vogliono lentamente riportare il mondo a un secolo fa, quando i ricchi possedevano le risorse naturali, un giorno di lavoro era pagato una miseria, i servizi pubblici erano inesistenti e pochi avevano accesso all’educazione e alla sanità.

In questo modo, passo dopo passo, condannano la maggior parte della società ad una miseria sempre più grande.

Anche concetti come “democrazia” e “costituzione” non reggono più: in Grecia e in Italia, attraverso veri e propri “colpi di Stato” parlamentari, i padroni hanno imposto nuovi governi con a capo esperti tecnocrati.

L’obiettivo che perseguono è quello di imporre, sempre più velocemente, misure ancora più barbare per garantire la loro sopravvivenza ed ampliare la sovranità delle loro banche.

In Grecia e in Italia, lo Stato non esita a modificare le proprie norme di funzionamento: anche in forma preventiva si vuole impedire l’espansione della resistenza sociale che nasce nelle strade e nelle piazze, snervandone e soffocandone lo sviluppo.

In Grecia, in Italia e in tante altre zone dell’Europa e del mondo, i padroni hanno dichiarato guerra aperta alla società.

In Grecia, in Italia e in tante altre zone dell’Europa e del mondo, come un secolo fa, le forme di resistenza autorganizzate, non-gerarchiche e di democrazia diretta iniziano ad espandersi. Tra la gente, contro la barbarie degli Stati e del capitalismo, cresce la speranza libertaria.

Costruiamo comunità di lotta in ogni quartiere, estendiamo le pratiche del sindacalismo rivoluzionario e dell’azione diretta e sosteniamo ogni atto sociale di rivolta e autorganizzato contro le istituzioni. In Grecia, in Italia e dovunque rafforziamo le nostre azioni e puntelliamo le lotte con solidarietà internazionalista.

no pasaran !

gruppo di comunisti libertari (atene)
Federazione Anarchica Italiana (C. Relazioni Internazionali)

Atene: Solidarietà incendiaria con Panagiotis “Takis” Masouras, Konstantina “Nina” Karakatsani, Stella Antoniou e Luciano Pitronello “Tortuga”

Rivendicazione di attacchi incendiari contro concessionarie e il Ministero della Cultura
“Da un certo punto in poi non c’è più ritorno. È questo il punto da raggiungere.”
—Franz Kafka

L’apparentemente invisibile
Stiamo attraversando un periodo di “profonda” crisi economica; un’altra crisi artificiale, secondo un piano conosciuto e molto utilizzato. Già da molti anni, attraverso “crisi” simili, si mette alla prova e allo stesso tempo, sfortunatamente, testa la durabilità del sistema capitalista. Un esperimento organizzato per pochi, dove le cavie sono, di solito, i cittadini sottomessi, senza volontà propria. Persone che appoggiano e elogiano con (e a volte senza) passione il loro diritto a scegliere coloro che li impoveriranno e li inganneranno per i prossimi quattro anni. Ma questo “bellissimo” flusso del capitalismo viene essenzialmente distrutto giorno dopo giorno, visto che la società sta iniziando a capire che al capitalismo non servono correzioni, ma distruzione. Il distante, ma ancora tangibile sogno di una “vita ideale”, soprattutto di costante e inutile consumismo, è iniziato a crollare per gran parte della società. In effetti, quelli che una volta tenevano la bocca chiusa, a causa del sogno, adesso sono gradualmente contaminati dal benefico virus della reazione. La gente si radicalizza, come mostra la storia, in periodi di crisi sistemiche.

L’esistente
Ma la favola da qualche parte ha una fine, e noi torniamo alla realtà più selvaggia e brutale. Continue reading Atene: Solidarietà incendiaria con Panagiotis “Takis” Masouras, Konstantina “Nina” Karakatsani, Stella Antoniou e Luciano Pitronello “Tortuga”

Atene: Sciopero dei lavoratori in uno stabilimento siderurgico

La “Acciaierie Greche” è un’ acciaieria che si trova ad Aspropyrgos, periferia industriale di Atene. La direzione della fabbrica ha annunciato ai lavoratori il suo piano di far entrare in vigore la giornata lavorativa di 5 ore con il conseguente taglio del 40% del salario, nonostante abbia registrato anno dopo anno un’ aumento del suo profitto del 30%. Un’assemblea generale dei lavoratori ha respinto all’unanimità i tagli, conseguentemente la direzione ha 34 lavoratori in modo revanscista, il 31 Ottobre e il primo di Novembre.

Come risposta, i lavoratori hanno organizzato uno sciopero ad oltranza occupando la loro fabbrica, che continua fino a tuttora(4/12). Le loro richieste sono, la riassunzione dei colleghi licenziati e la cancellazione del piano di tagli.

La loro lotta ha trovato un crescente sostegno popolare in tutto il paese.Il 1° Dicembre, giorno dello sciopero generale in Grecia, la gente si è radunata nella fabbrica portando solidarietà e il Sabato 3 Dicembre è stata organizzata una manifestazione motociclistica in segno di solidarietà: le persone riunitesi in diverse piazze  di Atene, hanno informato i residenti dello sciopero ed hanno raccolto denaro, cibo ed altri prodotti per gli scioperanti. Hanno poi organizzato una dimostrazione di solidarietà con moto ed auto che è andata verso Aspropyrgos dove gli scioperanti sono concentrati e bloccano l’entrata della fabbrica.

Nella città di Volos, il giorno dello sciopero generale, sono stati saccheggiati dei supermercati – e in accordo al comunicato poi rilasciato, i beni saccheggiati verranno inviati ai lavoratori in sciopero come gesto concreto di solidarietà.

Coloro che desiderano sostenere gli scioperanti possono farlo attraverso il seguente conto bancario:
NATIONAL BANK OF GREECE
IBAN: GR 40 0110 2000 0000 2006 2330 152
BIC or Swift Code : ETHNGRAA (Bank Identifier Code)
Intestatario: Dimitris Liakos (membro del comitato del sindacato dei lavoratori)

fonte: a, b

Petralona, Atene: Azione diretta contro un banco dei pegni

Lunedì 28 Novembre, un banco dei pegni nel quartiere di Kato Petralona, in Keiriadon street, ha subito il danneggiamento dell’ingresso. Sono stati lasciati volantini con i seguenti slogan: “Venditori del mercato nero* fuori dai nostri quartieri; non un metro di terra per gli squali dei mutui” / “A tutti quelli che vedono la nostra povertà e impoverimento come un’opportunità di un facile guadagno, affronteranno l’ira dei rivoltosi. Resistiamo l’uno accanto all’altro. La solidarietà è l’arma dei popoli.”

* in greco mavragorites è un termine associati ai venditori del mercato nero durante l’occupazione nazista della Grecia (1940-1944), che si arricchirono vendendo i beni della gente ad alti prezzi ed ebbero grandi guadagni nello sfruttare le persone affamate; erano conosciuti per la loro capacità di risolvere subito i problemi di sopravvivenza, mentre il loro vantaggio chiave era la collaborazione eccellente con le autorità d’occupazione.

Exarchia, Atene: Espropriazione di una filiale della catena di supermercati Sklavenitis

Sabato, 26 Novembre, un gruppo di compagni ha espropriato un supermercato della catena Sklavenitis a Charilaou Trikoupi, ad Exarchia. Dei volantini sono stati lanciati durante l’azione, leggiamo: “La loro ricchezza è il nostro sangue ” e “Espropri del Capitale ovunque”.

Gli anarchici hanno espropriato alimenti di prima necessità e li hanno poi distribuiti tra i passanti e le altre persone riunite al mercato all’aperto di via Kallidromiou. La maggior parte della gente ha reagito positivamente a questa azione ed ha preso i prodotti dai cesti.

L’unica reazione negativa è arrivata da parte di un dipedente del supermercato che, mentre i compagni se ne stavano andando, urlava “Questa è una vergogna!”. I compagni annunciano nel loro comunicato che lui e i suoi colleghi dovrebbero sapere che solo i capitalisti e i padroni dovrebbero vergognarsi, perchè loro diventano sempre più ricchi vivendo il loro “sogno” contro le persone che vivono quotidianamente l’incubo dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

fonte

Lavrion, Attica: Intervento degli anarchici sulla crisi economica

Nella mattinata di Giovedi 1 settembre al mercato all’aperto di Lavrion, gli anarchici hanno fatto un’intervento riguardo la crisi economica ricevendo una calorosa risposta da parte della maggior parte della gente. Ecco il testo che è stato distribuito:

GLI INTERESSI NAZIONALI NON SONO GLI INTERESSI DEI POVERI MA GLI INTERESSI DEI PADRONI

Alcune considerazioni sulla questione della crisi

Secondo un sondaggio pubblicato la scorsa settimana, più o meno quello che tutti sapevano è diventato evidente ed è stato pubblicato ufficialmente: aumenta il tasso di disoccupazione con un ritmo senza precedenti.

Quindi, anche se parliamo durante la stagione turistica in cui si verificano occupazioni stagionali, il tasso ufficiale di disoccupazione ha raggiunto il 16,6%, con 812.000 persone produttive rimaste senza lavoro. Tenendo presente una percentuale di persone che lavorano part-time che non sono ancora conteggiate in queste statistiche, è comprensibile che non si va’ indietro di pochi anni, ma torniamo ai “bei” tempi del 1960.

Ovviamente, però, le cose non vanno molto meglio anche per chi lavora. Lavorare 10 ore al giorno è diventata una legge, i salari sono tagliati a metà, e ciò che rimaneva dello stato sociale (che va’ considerato come un’ salario indiretto e una vittoria) scompare, tutto in nome della ricostruzione nazionale.

È fondamentale comprendere il motivo per cui tutto questo accade. Se prendiamo il governo greco e i canali TV sul serio, possiamo trarre la conclusione che tutto questo è perché presumibilmente affrontiamo… l’inferno dei debiti che devono essere rimborsati, in caso contrario l’ FMI e i nostri creditori ci puniranno. Ma è così?

Per esempio, sono i salari nel settore privato effettivamente legati al… rimborso del debito dello Stato? E nel caso il protocollo non fosse stato firmato, sarebbe tutto a posto? Allora, com’è che misure analoghe a quelle del protocollo sono state prese in alcuni paesi che non hanno aderito a nessun tipo di memorandum (Gran Bretagna, USA, Italia e Francia), o anche nei paesi con dei profitti in surplus (Germania)? Potrebbe essere che queste misure sono solo una scusa e si approfittano della nostra ignoranza?

I mass media attentamente ci nascondono la scomoda verità. La crisi del Capitale sta’ diventando crisi del lavoro attraverso le misure adottate in tutto il mondo occidentale. Essi spostano l’intero onere dei propri ‘peccati’ sulle nostre spalle.

Danno via centinaia di miliardi per salvare le banche, mentre prendono prestiti dalle stesse a condizioni ancora peggiori. In altre parole, convertono il debito privato in deficit statale. Il loro scopo è quello di diminuire il valore del nostro lavoro e rendere di nuovo competitive le economie occidentali rispetto a quelle orientali. Così,o saremo come lavoratori “cinesizzati” o, come ci viene detto, affonderemo negli abissi. Ma ognuno di noi sa’ gia’ molto bene che siamo nella più completa oscurità d’ insicurezza, povertà, miseria ; contiamo gli scarsi soldi nel portafogli ogni volta che andiamo al supermercato e ci tormentiamo sulla possibilità di poter arrivare fino alla fine del mese.

La strada verso la soluzione è nota: lotte collettive nei luoghi di lavoro e nei nostri quartieri. Facciamo in modo che i sindacati di classe e le assemblee di quartiere siano la nostra arma contro la dittatura dei monopoli. Non lasciate che una sola goccia di vita sia sprecata. Insieme, non possiamo solo riportare le cose ad una situazione precedente, ma reagire e rivendicare ciò che ci meritiamo: tutto!

Così la prossima volta che sarete in preda alla disperazione su come pagare l’elettricità, come pagare le lezioni del bambino, il cibo al supermercato, pensate che questa non è una condizione necessaria. Tutto dipende se si è disposti a lottare per un cambiamento.

Noi non dobbiamo nulla, loro ci devono!
La ricchezza appartiene alle persone che lavorano, non al Capitale!

TERRORISMO È SCHIAVIZZARE IL LAVORATORE SALARIATO
CE LA PUOI FARE SENZA I PADRONI

Iniziativa anarchici, Lavrion

fonte

11 Dicembre, Atene: Manifestazione anarchica in risposta alla “crisi”

"Lotta sociale e di classe. Per l'uguaglianza, la solidarietà e la libertà"

Sabato, 11 dicembre, si sono verificati un concentramento ed una manifestazione, in vie centrali di Atene, organizzati dall’ ”Assemblea degli Anarchici”, in risposta alla crisi ed ai suoi effetti sulla società.

Circa 1000 manifestanti hanno marciato per le strade congelate di Atene, gridando slogan contro lo stato, i sindacati corrotti, i banchieri e la repressione dello stato. Inoltre, degli slogan sono stati scritti sui muri e sui bus, molti volantini sono stati gettati e centinaia di testi sono stati distribuiti ai passeggeri locali e immigrati, mentre molti di loro hanno applaudito ai manifestanti.

Le squadre antisommossa, presenti come di consueto, seguivano confusi, perché non sapevano l’esatto percorso della manif, ma nessun conflitto si è verificato. Quella era la prima manifestazione anarchica chiaramente sulla crisi e sulla precarietà sociale che il potere crea. La manifestazione successiva si svolgerà Mercoledì 15 dicembre, che un sciopero generale è stato annunciato.