Tag Archives: Amburgo

Amburgo: Acido butirrico a bancarella AfD

5 maggio 2019

I partiti di destra irritano ovunque compaiono!

Nella domenica di oggi ad Amburgo Bergstedt si celebra la festa annuale “Bunte-Meile”.
Purtroppo alla AfD neofascista da parte di chi organizza questa festa annuale è offerto ogni anno la possibilità di diffondere il suo lerciume razzista e misantropico.

Al nostro arrivo abbiamo notato che alcunx attivistx stavano già accompagnando la bancarella con dei volantini critici. Ancora di più piacere ci ha fatto l’odore inequivocabile dell’acido butirrico che evidentemente era stato sparso in grandi quantità vicino alla bancarella AfD. La piazza attorno alla bancarella era ben immersa nel lezzo bestiale.
Al nostro arrivo eravamo stupitx per massiccia presenza sbirresca di complessivamente 10 auto presso gli ingressi alla festa.

Visto che per buoni motivi ci teniamo copertx e che c’erano già abbastanza persone attive sul posto, andammo alla ricerca di targhe note – e per il nostro grande piacere abbiamo scoperto la VW del direttore circondariale Dietmar Wagner, con indirizzo Amburgo Oldenfelde, Pyritzer Stieg 7 – e gli abbiamo bucato le gomme posteriori.
Rovinare la giornata ai nazi! Niente retroterra tranquillo!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco di mc

Amburgo: Vernice e pietre a edificio di giustizia penale

26 aprile 2019

In prima serata del 26 aprile ad Amburgo è stato attaccato l’edificio di giustizia penale in piazza Sieveking. Sulla strada è stata eretta una barricata di copertoni in fiamme, la facciata e le finestre danneggiate con vernice e pietre e, per distruggerlo, sotto un traliccio video dato fuoco a dei copertoni.

Attualmente, in tanti posti degli individui combattivi stanno davanti ai tribunali. Solidarietà con lx prigionierx non pentitx e non collaborativx. A coloro delle lotte G20 ad Amburgo, ax anarchicx accusatx che in Belgio stanno davanti ai tribunali per le loro lotte. Ax anarchicx russx che resistono alla tortura, all’aizzamento e alla prigionia. Ax anarchicx in Italia che sputano in faccia alle continue operazioni repressive, all’isolamento, alla sorveglianza e alle pene lunghe.

Se lottare per la libertà è un crimine, allora l’innocenza sarebbe allora il peggiore di tutti. Solidarietà significa continuare a lottare!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Bruciato furgone LIDL

28 agosto 2018

La politica aziendale del gruppo LIDL nei siti di produzione tessile in Asia può ben essere definita come schiavismo. La forza lavoro dex impiegatx vale poco e la loro vita addirittura nulla.

Su KIK si è scritto già tanto ma poco è cambiato. Poco importa se i salari aumentano un po e nel Bangladesh qualche fabbrica tessile di meno diventa una trappola di fuoco mortale. La mentalità dei super-padroni occidentali è ciò che li rende nostri nemici. Sono responsabili per delle condizioni di lavoro tipo colonialismo che, oggi, permettono solo ad alcune élite locali di partecipare allo sfruttamento della classe proletaria e del sottoproletariato. LIDL, KIK e altre ditte sono note per far sfacchinare chi lavora fino all’esaurimento e per sopprimere le proteste con dei picchiatori pagati.

Le zone di povertà di questo mondo sono costellate d’insurrezioni permanenti che del solito registriamo solo quando chi vi fugge subisce il massacro o l’internamento nei lager ai confini UE. I loro interessi si sovrappongono ai nostri quando attacchiamo alle spalle la bestia capitalista e ne sabotiamo la logistica.

Così la notte al 28 agosto ad Altona ci siamo permessx di bruciare un furgone LIDL. Non dipende da questo singolo furgone ma da tutte le vetture delle imprese che si occupano del funzionamento del sistema che, nel frattempo, bruciano ogni notte da qualche parte in Europa.
Con questo salutiamo lx prigionierx del G20 e tuttx lx altrx prigionierx non pentitx in tutto il mondo!

E non dimenticare – fare un disastro della visita di Erdogan il 28/29 settembre!

Sindacato danni materiali e distruzione di valori

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Pietre e vernice a negozio nazi

2 agosto 2018

Nella notte al 02/08/18 abbiamo attaccato con vernice e pietre il negozio “Muscle Makers” e al proprietario tolto l’anonimato come neonazi nel suo vicinato con dei volantini.

Praticamente indisturbato, l’imprenditore Ole Sören Timm (nato il 06/04/1973) poteva finora vendere tranquillamente la sua marca di moda “Kampfkraft – Forza Combattiva” nell’est di Amburgo. Timm gestisce il suo negozio “Muscle Makers” nella Eiffestraße 622 ad Amburgo-Hamm, dove oltre all’alimentazione sportiva offre anche detta marca. L’apparizione online della marca (attualmente offline) chiarisce a quale clientela sono diretti gli stracci, poiché vi si dice: “Kampfkraft è una marca per tedeschi nazional-coscienti”.

I disegni dei T-shirt acquistabili online e in loco chiariscono la tendenza nazionalista e fascista della marca. Per esempio la maglietta “Crociato” mostra due spade dietro uno scudo e un elmetto. In primo piano campeggia il detto “Dio con noi” che si poteva trovare già sulle fibbie della Wehrmacht tedesca. La maglietta “Farsi giustizia da sé” mostra un teschio con un elmo circondato dalle parole “Pugno” e “Diritto”. Nella descrizione del prodotto si ritrovano le spiegazioni adatte: “La maglietta per tedeschi che non vogliono farsi mettere sotto i piedi e iniziano essi stessi i passi necessari”. L’assortimento Kampfkraft, finora non troppo vasto, è completato da magliette che tra l’altro mostrano una croce di ferro fatta di teschi.

Sui social ci sono dei post razzisti, islamofobi e revisionisti. Così l’attentato al bus della squadra di calcio Borussia Dortmund nell’aprile del 2017 fu attribuito genericamente “ai musulmani” malgrado la rivendicazione evidentemente fasulla. Un altro post paragonava l’attuale situazione in Siria con quella in Germania nel 1945. In ambo i casi sarebbe stata diffusa “la favola dei gas nervini e del cattivo dittatore”, negando così apertamente la Shoah.

Il canale video di Ole Sören Timm è un’ulteriore prova della sua visione fascista del mondo. Tra i suoi abbonati tra l’altro c’è la rete RUSTAG che diffonde dei video antisemiti e razzisti. Con la marca “Kampfkraft” vuole diffondere nella strada questa visione del mondo reazionaria.

Un’altra fonte d’introiti di Timm è la gestione dello Studio Solare 75 nel quartiere Rahlstedt (Bargteheider Straße 75) di Amburgo che è registrato come impresa della “Kampfkraft – KG”. Timm continua ad essere amministratore della “Consigliere Consultings UG”. La consulenza per imprese ha la sua sede pure nella Eiffestraße 622.
L’influenza della marca “Kampfkraft” è attualmente tuttora circoscritta in loco. Ma nel contesto del salto sociale a destra, questo ambito può continuamente allargarsi, Timm trovare ogni giorno dei nuovi clienti e il vestiario nazi normalizzarsi ancora di più. Facendo così anche salire il pericolo potenziale per persone che dai “tedeschi nazional-coscienti” sono dichiarate nemiche della nazione tedesca ed estromesse dalla loro visione del mondo populista e sciovinista.
Questa minaccia deve essere contrastata con determinazione!

Dichiarare guerra a “Kampfkraft”!
Antifa all’offensiva!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Vernice e pietre a Implenia

28 luglio 2018

Negli ultimi giorni ad Amburgo ci furono lanci di vernice e sassi a un edificio Implenia nella Kanalstrasse, e alla parete lo spray “Implenia costruisce galere”.

Ricercando si vede che Implenia è la maggiore ditta costruttrice svizzera, attiva anche a livello internazionale. Implenia è criticata per la sua partecipazione alla costruzione di prigioni ed è regolarmente oggetto di vandalismi e sabotaggi alla sua proprietà. È gente che profitta costruendo, rifornendo e gestendo delle prigioni. Profittano dell’incarceramento di persone!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Pietre e vernice a Deutsche Bank e Commerzbank

11 luglio 2018

Vetri rotti e vernice per Rojava alla Deutsche Bank e Commerzbank.
Nella notte dal 10 al 11 luglio abbiamo lasciato le nostre tracce alle seguenti filiali della Deutsche Bank e Commerzbank (vetri rotti e vernice) ad Amburgo:

– Osterstraße
– Bahrenfelder Straße
– al Goldbekkanal

Ambedue le grandi banche finanziano l’industria tedesca delle armi. Che a sua volta con le forniture d’armi allo Stato turco sostiene gli attacchi ax nostrx amicx a Rojava. Questi attacchi li consideriamo come un attacco a un progetto rivoluzionario e a un modo di vita emancipatorio.

Fight4Rojava! I carrarmati tedeschi fuori da Rojava!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Passate alla fiamma varie vetture, vernice ad abitazioni…

Germania, Amburgo: Passate alla fiamma varie vetture, vernice alle abitazioni di Anja Domres (sostituta dirigente della protezione costituzionale regionale), Till Steffen (giustizia) e Joachim Lenders (sindacato tedesco di polizia)

9+10 luglio 2018

“Ci saranno altri attacchi!” (titolo di un manifesto diffuso dopo il vertice G-20)

È passato esattamente un anno dopo il vertice G-20. E tutti colgono l’occasione per prendere la parola.
Il senatore degli interni e il presidente di polizia, vale a dire Dudde e Hieber verseranno lacrime di coccodrillo poiché malgrado tutti gli sforzi non riuscirono a fermare la teppaglia arrabbiata e a difendere la proprietà dex amburghesx, poiché secondo Dudde “tutte le unità si ritrovarono sul campo di battaglia”. Hieber nel mese di luglio poteva di nuovo fare delle razzie ad Amburgo, in altre città e all’estero europeo e far trascinare dex compas davanti al giudice degli arresti. L’ex sindaco Scholz parlerà di nuovo a vanvera delle ore più gravi della sua carriera e si presenterà orgoglioso sul palcoscenico internazionale, e tra l’altro sta preparando il vertice G-20 in Argentina.

Alcunx riformistx sinistresi, auto elettx “espertx di movimento” e furbacchionx sparleranno di una sconfitta poiché gli eccessi di violenza avrebbero allontanato la popolazione del quartiere Schanzen e Ottensen.
Noi abbiamo passato l’anniversario, per festeggiarlo, indagando sulla vita privata di alcunx dex responsabili della repressione e ricerca per poi marcare i loro indirizzi e passare alla fiamma alcune vetture nella Elbchaussee, di SIXT e una di SPIE. Con questo salutiamo tuttx lx prigionierx G-20 ancora in carcere, tuttx che saranno trascinatx ancora davanti a un tribunale, chi ha subito delle razzie e chi si sottrasse all’arresto.

DOMRES, protezione della costituzione
Ne abbiamo ricoperta di lanci di bottiglie alla vernice la casa in via Christoph Probst 23. DOMRES è vicecapo della protezione della costituzione amburghese, presidente distrettuale della SPD Nord insieme a suo marito che è presidente SPD dell’assemblea distrettuale Nord. La protezione della costituzione nella notte al 7 luglio 2017 ha inoltrato la info che venerdì mattina partirà un blocco militante dal campeggio nel parco popolare. Ecco perché gli sbirri con gridi di battaglia come “ora avrete la vostra colazione, porci antifa” la mattina del 7 luglio attaccarono nel modo più brutale un corteo nel Rondenbarg. Tantx partecipanti furono feritx, alcunx gravemente, e più di 70 arrestatx. Da subito l’ex sindaco definiva questo attacco come l’azione di polizia più riuscita contro lx militanti. Il “Komplex Rondenbarg” è uno degli obiettivi d’investigazione più centrali della “SOKO – Commissione Speciale – Schwarzer Block”. In un contesto temporale stretto ci furono della azioni di polizia contro dei cortei nella zona Stresemannstraße, Schützenstraße e Ruhrstraße con tantx feritx. La protezione della costituzione è corresponsabile per tutti questi attacchi. Un’ulteriore indicazione della protezione della costituzione, che presumibilmente avrebbero partecipato tantx italianx agli scontri di venerdì, portava agli arresti di italianx prima della grande manifestazione di sabato.

Quasi subito dopo gli attacchi di polizia un blocco nero alla Elbchaussee si palesò e sfilava verso Altona nel centro commerciale. Questo blocco non c’era sulla lista della protezione della costituzione e le relative info non furono prese sul serio. Nei pressi di quel percorso black bloc abbiamo incendiato varie auto di lusso BMW, Porsche e Mercedes.

Riteniamo necessario di rifiutare il principio dei danni collaterali, come logica del potere. Così respingiamo per esempio l’incendio di stabili o di vetture con dentro persone. Ma non consideriamo che le azioni irresponsabili durante i giorni del vertice abbiano una nuova qualità, come ora spesso si sostiene. Il confronto con la questione della responsabilità nelle battaglie di strada o nelle azioni notturne attraversa la storia delle lotte militanti in Germania e nel resto del mondo. Che sia in passato a Genova, a Strasburgo,  a Berlino il 1° maggio 1987, a Parigi il 1° maggio 2018, ad Atene oppure ad Amburgo (per esempio il fuoco delle azioni contro Mercado o banche nella langen Reihe e Weidenallee, come anche le discussioni sulle barricate di fuoco troppo vicine agli stabili), i dibattiti e la critica per le azioni incoscienti ci sono da sempre. Noi peroriamo l’utilizzo responsabile della violenza e la riflessione degli errori nostri e d’altrx. In questo contesto proponiamo la lettura del testo “Una lezione amara sul fuoco e la militanza” (Interim 795), nel quale dex compas riflettono su di un’azione quasi fatale.
“Non si può governare la città contro la Elbchausse” (Klaus Dohnanyi, ex sindaco di Amburgo).

È certo che la sovversione delle condizioni imperanti non riuscirà senza un continuo trattamento militante dex riccastri della Elbchaussee. Ecco il perché dei fuochi sotto le carrette di lusso nella Elbchaussee. Elbchaussee, non abbiamo ancora finito.

Per l’azione contro il senatore di giustizia Steffen e lo sbirro Lenders non ci vogliono tante spiegazioni. Steffen (vive nel Steenwisch 89, ora ben individuabile grazie alla vernice sulla sua casa) e come capo della giustizia è responsabile per tutte le prigioni e tutti i procedimenti d9 giustizia di questa città. Poco tempo fa posava la prima pietra per il nuovo carcere a Glasmoor. Su Facebook ha appoggiato incondizionatamente la ricerca pubblica della commissione speciale black bloc, e per i giorni del vertice prometteva prometteva che si sarebbe potuto manifestare senza seccature.

E Lenders, ind. Hartwicusstr. 13, è certamente uno degli aizzatori molto di destra più accaniti del sindacato tedesco di polizia e partecipa ad ogni porcata possibile ed immaginabile. La sua auto ha di già avuto la sua dose di l’acido butirrico e ora la sua casa in città è marcata con la vernice. Come membro della commissione della cittadinanza amburghese fa tutto il possibile per respingere ogni critica alle operazioni di polizia.

Con le nostre misure contro la “sfera privata” di queste due forze della repressione ci solidarizziamo esplicitamente con le persone di Berlino che causa i manifesti di ricerca contro i responsabili del dispiegamento G-20 (o con questo pretesto) hanno subito una perquisizione oppure furono maltrattati dalla scientifica. Un grande saluto a coloro che nel Wendland fecero visita domiciliare al porco della protezione dello Stato Hupp a Hitzacker terrorizzandolo con della musica. L’ingiustizia ha nomi e indirizzi!

SIXT: Le berline di SIXT ci vengono regolarmente incontro nei grandi eventi dei padroni, come anche nel G-20. Nel 1960, SIXT era la prima impresa nell’affare del leasing. La famiglia Sixt con un patrimonio miliardario è tra le più ricche della Germania. Oggi bruciarono alcune delle loro vetture sul parcheggio vicino alla stazione metrò Hagenbeck.

Spie: Con centrale in Francia è immischiata nell’industria nucleare. In Germania è invischiata nella produzione di corrente elettrica con il carbone ed è partner di RWE da tanti anni. Spie inoltre ha sempre guadagnato partecipando alla costruzione di prigioni. Questa notte una vettura Spie bruciava vicino alla stazione metro Uhlandstraße anche in segno di solidarietà illimitata con le lotte sociali contro i confini e le galere come anche con chi in Francia e in Svizzera subisce la repressione.

LIBERTÀ PER LX PRIGIONIERI G-20
LIBERTÀ PER NERO, ISA e TUTTX LX PRIGIONIERI
DUDDE i PESCI
BOTTE A HIEBER
BUDNI NON PENSARE ANCORA A RAPINARE
FARE DEL G-20 A BUENOS AIRES UN DISASTRO

Il senatore degli interni Grote consiglia a chi compie atti di vandalismo di stare alla larga da Amburgo. Noi invece insistiamo: Amburgo è un posto super per tumulti e casini! Basta con il mal di testa dopo la sbronza del vertice!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Vetri rotti a centro visto russo

22 luglio 2018

Ignoti nella notte dal 22/06 hanno distrutto i vetri del centro visto russo ad Amburgo, Kanalstrasse 14a. Inoltre, alla facciata gli spray “FUCK FIFA!”, “FIGHT REPRESSION!” e (A).

Dall’autunno 2017 in varie città russe, Bielorusse e nella Crimea ci sono dei colpi repressivi contro dex anarchicx. Il servizio segreto FSB procede contro di loro con la tortura, l’intimidazione, il ricatto e la carcerazione. Nel contempo, con i mondiali di calcio si svolge uno dei più grandi spettacoli del dominio in Russia. Lx ricchx possono continuare ad arricchirsi, e nell’ombra delle telecamere, come anche con le olimpiadi o i vertici, il tutto è sfruttato per ampliare la repressione e il controllo contro i gruppi sociali marginalizzati, poveri o fastidiosi e per attuare una valorizzazione aggressiva.

La libertà e la solidarietà non hanno bisogno di visto!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Vernice a nazi e sede di Thyssen Krupp

11+12 giugno 2018

Nella notte da domenica a lunedì (11 giugno 2018) abbiamo richiamato due nazi dalla loro pausa estiva autoproclamata e abbellito i loro focolari con la vernice a parola d’ordine.

Trattasi della cancelleria di Peter Wolflast nella Bärenallee 4 e della facciata della casa di Sven Mazurek nella Leipeltstrasse 18A. Sven Mazurek da anni è organizzato nella NPD e non si perdeva neanche un lunedì dei tre mesi di manifestazioni “Merkel-se-ne-deve-andare”. Peter Wolflast, invece, non partecipava solo di frequente alle iniziative nazi ma fu anche iscrittore della manifestazione contro il congresso antifa d’inizio aprile.

Dopo di che lx organisatorix e chi sosteneva la manifestazione nazi s’erano concessx la pausa estiva, noi li vogliamo far tornare dalla stessa!

Nessuna pausa estiva per nazi! Nessun perdono! Nessun oblio!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Bremgarten, Svizzera: Perquisizioni nell’Argoviese dopo le proteste G20

30 maggio 2018

Ieri martedì ci furono delle perquisizioni nel KuZeB a Bremgarten e in un’abitazione privata. Dovrebbero essere connesse alle proteste contro il vertice G20 nel 2017 ad Amburgo. Anche in altri paesi europei ci furono delle perquisizioni contemporanee.

Si tratta di un’altra ondata di misure repressive dopo le proteste contro il vertice G20 del 2017 ad Amburgo. Si deve, di conseguenza, presumere che in futuro ci potrebbero essere altre perquisizioni – anche in Svizzera.
Perciò metti in ordine casa tua!

Anzitutto se l’estate scorsa sei statx ad Amburgo. Tieni presente che la polizia può sfruttare anche dei ritrovamenti casuali. Significa che la polizia può usare anche cose che non hanno a che fare con il G20. In base a questi ritrovamenti casuali possono iniziare altri procedimenti. Dunque, non tenere in casa nulla che potrebbe avere conseguenze giuridiche oppure che dà indicazioni sul tuo impegno politico.

Nel caso di perquisizione:
Tentare di rimanere calmx.
Chiedi un ordine di perquisizione e assicurati che la polizia perquisisca solo i locali ivi specificati (per esempio la tua camera oppure tutte le camere alle quali hai accesso).
Avvallati anche in una perquisizione del tuo diritto di rifiutare ogni dichiarazione. Parla solo il minimo necessario con la polizia e per il resto evita ogni dialogo o discussione.
La polizia può sequestrare degli oggetti che ritiene possibile elemento probatorio. Gli oggetti personali (per esempio telefonino, laptop, agenda, indirizzari) puoi farli sigillare. Le autorità penali allora non possono né visionare né usare questi oggetti. Decide un tribunale se eventualmente si possono  togliere i sigilli (ma vuole dire anche che potrebbero esserti restituiti più tardi). Saranno eventualmente anzitutto molto interessati al tuo telefonino e computer ma non sei obbligatx di permettere l’accesso o di consegnarne le password alla polizia.

Sarà stilato un verbale di perquisizione con un elenco degli oggetti sequestrati. Puoi rifiutare di firmare il verbale. Ma in ogni caso chiedi una copia.
In seguito scrivi un verbale di quel che ricordi del corso della perquisizione.
Se hai una perquisizione oppure se hai delle domande, rivolgiti a noi. Tenteremo di coordinare il procedere nel caso di repressioni in Svizzera e se necessario assicurare la comunicazione con le strutture di sostegno legale ad Amburgo.

Saluti solidali

Antirep Bern – info@antirep-bern.ch

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Vernice a studio d’architettura Hyden e Hidde

11 maggio 2018

Il livello di rivalutazione dei nostri quartieri ha assunto dimensioni orrende. A nessunx è potuto sfuggire che la ristrutturazione e l’espulsione d’interi quartieri era così veloce che entro pochi anni i propri vicinati sono diventati irriconoscibili. Case vecchie sono ristrutturate di lusso oppure subito rase al suolo. Le strutture sociali sono lacerate e si caga sul vicinato che dura da anni. Un quartiere vivo lontano dalla logica di sfruttamento capitalista offre il tentativo di una parallela alla metodica d’oppressione schiavista dei padroni. Può essere così alla base di un processo emancipatorio. Non per ultimo per questo, i padroni hanno l’interesse di sottrarre la base a questo tentativo. Persone che non si conoscono più e abitano anonimamente divise da 20 cm di cemento è poco probabile che solidarizzino, emancipino o addirittura si radicalizzino. Le cose in comune vengono poco a poco a mancare. Rimane un quartiere dove la gente salariata s’accontenta del nuovo schermo piatto e non si cura più delle questioni e delle preoccupazioni della persona che abita dietro la porta di fronte. La città dei ricchi implica automaticamente l’isolamento individuale. Isola i sentimenti e le emozioni e tenta di sostituirle con appositi luoghi ed eventi. Un buon esempio n’è la Rindermarkthalle a St.Pauli. Dove yuppie e la prole dex ricchx può fare la spesa ed essere parte di un tutt’uno. La sabbia appositamente sparsa offre già un meraviglioso feeling da spiaggia nel cuore di St. Pauli. Il processo di gentrificazione nella Schanze è quasi terminato. Un grande progetto segue l’altro e gli affitti sono aumentati tanto da arrivare al massimo dell’assurdo. Gli sviluppi di quartieri smart tipo la city portuale servono da cianografia e laboratori sperimentali del concetto della città dex ricchx. Sono concepite di modo che ogni anche minuscola opposizione è sorvegliata e subito punita. Case ben in vista, niente angoli e strade spaziose affinché ogni mezzo degli sbirri possa inseguire più comodamente possibile eventuali sobillatrici e sobillatori. Un clima come in un centro commerciale di domenica. Con offerte carine e campi gioco di lusso vogliono creare un clima familiare e cordiale. Ma la convivenza che cancellano in altri luoghi non si può ricostruire artificialmente. Poiché la logica dei ricconi di questa città non ci appartiene. Le nostre spiagge sono le strade sporche ed i vicoli lerci. I cortili oscuri e le vecchie panchine nel parco sono il nostro mare e le nostre sedie a sdraio.

Con gioia ci ricordiamo perciò le eccezioni dove il silenzio fu infranto e ci si appropriava perlomeno di un attimo di libertà. Non dimentichiamo il 2014 dove un gruppo ha osato il tentativo di difesa militante di una casa appena occupata. Con sassi, estintori, lavandini, pirotecnici e vernice provocarono ai porci un’ora scomoda e di sorprendente forza. In tempi di repressione esagerata, di diffusione di paura e di impotenza, questo atto era una splendida espressione di rabbia e anche quattro anni dopo merita di essere onorata.
I porci responsabili della distruzione del nostro spazio vitale non stanno solo nella politica o nelle caserme degli sbirri ma si trovano dappertutto. Per es. gli intermediari, i proprietari, gli speculatori, le imprese di demolizioni ed edili e, appunto, anche gli architetti.

Così giovedì notte andammo alla casa dove l’architetto Sven Hidde ha la propria sede. È incaricato del design dell’edificio di lusso, al quale la casa occupata nella Breitenstraße dovette cedere il posto. Lo studio d’architettura Hyden e Hidde è, tra l’altro, responsabile per molte altre costruzioni yuppie ed era presente con 73 case a una fiera (?IBA) severamente criticata. Già nel 2014 fu colpito lo stesso ufficio. Ora abbiamo raddoppiato e visitammo lo stabile con un estintore a colore come minimo gesto contro le condizioni in questa città e come messaggio di saluto a Berlino per le giornate caos e discussione.

Una città solidale ha bisogno di tante buone idee e tante tendenze con persone ben organizzate e arrabbiate. Non possiamo mai finire di occuparci della nostra stessa emancipazione, ampliando e sviluppando l’idea di una società libertaria ed antiautoritaria. Anche la nostra presenza come persone che si pretendono libertarie è direttamente legata al contesto della lotta contro la città dex ricchx. Salutiamo lx amicx compas a Berlino che in questi giorni celebrano le giornate caos e discussione. Lo consideriamo come bel contro-programma all’anniversario portuale edonistico di questi giorni ad Amburgo e speriamo che anche da Amburgo alcune persone trovino la strada per Berlino, discutano e procurino il caos invece di avviarsi al bancone del bar.

Saluti solidali: Viva la Berni! Kogge rimane! Difendere il Black Triangle!
Amore e forza ad Isa, Michael e Nero che sono in prigione per il loro atteggiamento rivoltoso, come anche ax altrx prigionierx.
Contro la città dex ricchx!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Pietre a sedi CDU e Allianz

10 maggio 2018

Nella notte dal 9 al 10 maggio spaccammo a sassate le finestre della sede CDU e dell’ufficio Allianz ad Amburgo/Sasel.
In commemorazione di Sihit Avasin Tekosin (Ivana Hoffman), un’internazionalista che cadde combattendo contro l’IS a Rojava il 7 marzo 2015.

Le ragioni sono la politica disumana della CDU, il suo sostegno con forniture d’armi e rapporti diplomatici alla dittatura turca nella guerra disumana contro Afrin e contro le persone che ci vivevano. E il sostegno finanziario di Allianz a questa guerra condotta in violazione del diritto internazionale.
Non accetteremo la guerra contro Afrin/Rojava come normalità!

Fonte: Indymedia (Tor)

Traduzione dal tedesco mc

Amburgo: Pietre a filiale Haspa e incendiato container per l’immondizia

18 marzo 2018

Nella notte del 16 marzo eretta una barricata in fiamme all’incrocio Grindelallee/Renzelstrasse e distrutti i vetri della Haspa. Si lasciarono dei volantini dove sta scritto per esempio “Libertà per lx prigionierx! Fuoco alle galere! Libertà per Nero! Solidarietà sovversiva significa attacco!”.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice e vetri rotti a filiale di Commerzbank

12 marzo 2018

Da più di 50 giorni lx compas resistono alle truppe imperialiste della Turchia.
Da più di 50 giorni ad Afrin muoiono delle persone uccise da armi tedesche.
Da più di 50 giorni la Germania e il mondo tace sulle aggressioni fasciste al progetto Rojava.

Per infrangere questo silenzio, la notte passata abbiamo attaccato con la vernice la filiale della Commerzbank in via Amburgo, lasciata una scritta e rotti dei vetri. Con i propri investimenti in imprese delle armi come Kraus-Maffei Wegmann anche la Commerzbank profitta della guerra ad Afrin. Il carrarmato Leopard 2 fornito alla Turchia è stato prodotto da Kraus-Maffei Wegmann, finanziata tra l’altro dalla Commerzbank. Ora il Leopard 2 ammazza delle persone ed è impiegato contro il progetto Rojava per abbattere la rivoluzione. Attacchiamo l’imperialismo nel cuore della bestia per dare ax combattenti di tutto il mondo un attimo di respiro.

Lunga vita alla resistenza di Afrin.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice a casa dell’Unionbuster (anti-sindacalista militante…) Helmut Naujoks

11 marzo 2018

Azione contro l’avvocato dei padroni: Helmut Naujoks, Elbchaussee 83.

Elbchaussee, Elbchaussee, perché sempre di nuovo Elbchaussee? Alcune riflessioni sul Blackblock del 07/07/2017/G20 o perché è necessario che intervengano continuamente grandi o piccoli black block in questa strada.

La mattina del 07/07/2017, durante il vertice G20, varie centinaia di compas incappucciatx di nero sfilarono sulla Elbchaussee. (secondo gli sbirri, media e abitanti spuntarono all’altezza del numero 80 / angolo Donnerspark e sfilarono fino alla zona commerciale di Altona Grosse Bergstrasse). La versione dei media che questo gruppo si sarebbe mosso arbitrariamente, senza ritegno e qualunquista è falsa. Il black block sul suo percorso distrusse le facciate a piano terra di sette banche, spaccava i vetri a delle rappresentanze consolari nella n. 54, l’entrata del quartiere di lusso n. 23, di varie immobiliari (tra cui la filiale di von Poll EZB 2015, famigerata a partire dall’azione a Francoforte in occasione dell’apertura), dozzine di finestre del comune di Altona e di una cassa malati privata e alfine distruggeva delle filiali di catene discount nella zona commerciale (tra cui una filiale della catena di drogherie Budnikowsky, i cui negozi in furono saccheggiati nella Schanze. Solo che, purtroppo, il riccone e capo senior Cord Woehlke che osservava la situazione in loco non s’è preso nessuna botta sul muso). Alfine fu fatta a pezzi anche la facciata del grande magazzino IKEA, uno dei campioni della ristrutturazione. Durante la sfilata è stato attaccato il distretto della polizia federale alla stazione di Altona, un furgone della polizia spuntato in solitaria se la svignava subito a manetta, lo stesso fece un elicottero preso di mira dai razzi.

Probabilmente ad Amburgo nel nostro ambiente negli ultimi decenni era la demo di cocci più fragorosa. Tante, tante centinaia di vetri andarono a pezzi. Purtroppo furono incendiate anche alcune auto di classe bassa e media e rotti alcuni vetri di case private. Inoltre due o tre negozi “minori” furono fatti a pezzi, stessa sorte toccava anche al finestrino di un bus pubblico che passava per caso. Queste azioni non son state di nostra scelta e con zelo furono usate per la denuncia. Ma se questo black block fosse stato furibondo e distruttivo tipo hooligan, cioè distruggendo per distruggere, il quartiere sarebbe rimasto irriconoscibile poiché durava dai 20 ai 30 minuti prima d’un intervento rilevante degli sbirri.

Ma questo Black Block sfilava appunto sulla Elbchaussee e non attraverso l’Osdorfer Born, Steilshoop o Mümmelmannsberg, e presumibilmente non solo per riflessioni tattiche. Poiché in questa strada vivono scarsi duecento manciate di multimilionarx. Qui alla Elbchaussee negli anni passati ci furono delle azioni contro una star tra gli architetti, Gerkan (numero di casa 137), contro il proprietario dell’impresa Krueger (n.141), l’armatore e finanziatore Edler (n.133), contro Blohm e Voss vale a dire il capo della TKMS (TyssenKrupp Marine Systems) Aly (n.146), contro l’ex boss RWE Grossmann (n.189) e in una via laterale della Elbchaussee nella de Bost contro il presidente bancario Peters.

La lotta “contro la città dei ricchi” era una delle linee lungo le quali si svolgeva la mobilitazione contro il G20 (tra l’altro interventi contro Grossmann, Peters, Porsche Zentrum Eidelstedt).

La sfilata sulla Elbchaussee era anche intesa come dichiarazione di guerra. Dopo le azioni alla vigilia del G20 e alle demo con tanti cocci nelle strade commerciali della Waitzstrasse e Osterstrasse la notte prima come anche per le immagini provenienti da Ottensen/Altona, i proprietari d’esercizi nel raffinato Eppendorf a Blankenese iniziarono a barricare i propri negozi. Girava la voce che il black block verrebbe anche in quel posto. E mentre i quartieri ricchi si chiusero a riccio veniva altra gente dai quartieri più poveri come Billstedt per il tumulto serale alla Schanze poiché girava la voce che ci sarebbero da portare via delle cose.

Oggi abbiamo abbiamo preso di mira con lanci di vernice l’abitazione Elbchaussee 83 dove abita il milionario e avvocato dei padroni Helmut Naujoks. Naujoks era quasi un vicino dell’azione estiva black block, ma in quell’occasione non fu ancora colpito. Lui e vicinx hanno però velocemente riparato i recinti rafforzandoli con il filo spinato. L'”Unionbuster” è noto a livello federale come specialista buttafuori di consiglierx di fabbrica. Naujoks ha uno studio legale con Bueros a Francoforte al Meno, Amburgo e Düsseldorf. Partecipa spesso ai talkshow, i titoli dei suoi libri spiegano tutto – “Licenziamento di chi non è licenziabile”, “Libro nero Consiglio di Fabbrica”. In cooperazione con agenzie d’investigazione ha spesso tentato di attribuire dei falsi retroscena criminali ax consiglierx di fabbrica per buttarlx fuori. Lui rappresenterebbe, dice, gli interessi dei padroni sempre per intima convinzione.

Noi diciamo:
Niente pace a questo delinquente per convinzione!
Per l’esproprio e la socializzazione di tutti i terreni della Elbchaussee!
Per la rivoluzione sociale!
Libertà per lx prigionierx G20!

Unitx contro la repressione e lschieramento autoritario!!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice e pietre a ristorante e supermercato

12 & 13 marzo 2018

fight4afrin

Nella notte dall’11 al 12 marzo abbiamo attaccato il mercato Adese ad Amburgo-Wilhelmsburg. Il supermercato vicino alla stazione ferroviaria Wilhelmsburg ha sponsorizzato l’iniziativa dei lupi grigi della settimana passata a Wilhelmsburg. Così poniamo un segno contro l’attacco dello Stato turco e milizie al libero cantone di Afrin. Ci aggreghiamo alla campagna “fight4afrin” e all’appello dei Gruppi Autonomi ad eseguire delle azioni creative e militanti.

Autonome Gruppe

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vetri rotti e acido butirrico a Eurocommand

18 febbraio 2018

Voi ci rubate l’aria per agire, noi vi rubiamo l’aria per respirare!

Nella notte dal 17 al 18 febbraio 2018 abbiamo spaccato le finestre e buttato l’acido butirrico nei locali della Eurocommand s.r.l., Gärtnerstraße 92b a 25469 Halstenbek.
Al massimo a partire dai vertici OSCE e G20, la polizia di Amburgo s’affida a una nuova software operativa per la vigilanza in tempo reale. L’affare è stato aggiudicato alla ditta Eurocommand con la sua software CommandX. Così 696 sbirri ottennero 368 ore di formazione operativa per l’impiego del sistema per la gestione delle forze e l’illustrazione della situazione reale.
Anche i vigili del fuoco e la centrale di comando dei soccorsi sono stati equipaggiati con CommandX. La connessione con i banchi dati sulle vetture e con i sistemi di comando operativo garantisce uno scambio di dati d’ampiezza preoccupante.

Durante il G20 convergevano ad Alsterdorf tutti i geo-dati su di un grande pannello video dove furono presentati come mappa della stato attuale. In tempo reale erano disponibili anche le riprese video aeree dagli elicotteri degli sbirri e i video dei Bodycam oppure della sorveglianza stradale.
Su questa base, durante il vertice potevano coordinare immediatamente le unità operative. Che nella maggioranza dei casi arrivarono ugualmente troppo tardi. Secondo info del senato, la software da stato maggiore CommandX avrebbe fornito buoni risultati: “Nessun deficit accertato”.

È notevole che anche dei rappresentanti della protezione dello Stato, della polizia federale e dell’esercito sarebbero stati davanti agli schermi della centrale operativa.
Non è provato che durante il G20 s’impiegarono anche i droni tanto decantati e forniti di videocamere d’Eurocommand. Perlomeno, CommandX è senz’altro capace d’incorporare tali informazioni.
Eurocommand non si è dichiarato come obiettivo d’attacco solo per la commercializzazione del suo sistema di sorveglianza CommandX: Sascha Pomp è il direttore di Eurocommand. Il suo modo di pensare è molto palese dopo le ormai note considerazioni su chi protestava contro il G20 che definiva “malati e asociali” e “gentaglia che non merita nessun rispetto e pietà”. Un’altra volta si arrapa con i suoi deliri violenti: “Ma è semplice: chiudere la gentaglia di destra e i terroristi di sinistra in un locale per un intimo scambio d’opinione e aspettare…” Come la AfD, su twitter commentava le azioni di polizia riuscite e sollecito propagava le notizie degli sbirri durante i giorni del vertice.

Il nostro attacco è un attacco contro chi ci vuole sorvegliare e controllare, e contro chi fornisce le capacità per farlo.

Fuck you Eurocommand!

Commando-X

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Danni materiali a persona di destra richiedente autorizzazione per manifestazione

12 febbraio 2018

La notte passata abbiamo visitato la coppia Oglivie.
Abbiamo abbassato le loro due auto commerciali e lasciato tracce durevoli alla facciata.
Uta Oglivie è richiedente l’autorizzazione per la manifestazione di destra di oggi al Jungfernstieg. Con la loro iscrizione lx destrx delle diverse correnti si sentono incoraggiatx a scendere di nuovo in strada ad Amburgo e di aizzare contro lx profughx nascondendosi dietro lo slogan “Merkel se ne deve andare”.

Antifa vuole dire attacco
Libertà per Nero e tuttx lx prigionierx politicx

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda, Germania: Vernice a corte d’appello di Stoccarda

2 febbraio 2018

Solidarietà con le persone colpite dalla repressione G20 – respingere gli attacchi della politica e della giustizia. Insieme resistiamo alla repressione!

Nella notte al 02.02.18 abbiamo attaccato il tribunale d’appello di Stoccarda con la vernice. Oltre allo slogan “Lotta alla giustizia di classe”, l’entrata e la facciata furono trattate con dei sacchetti alla vernice rossa. Così contribuiamo alla settimana d’azione che fu indetta a livello federale nel contesto delle proteste G20. Tante persone di sinistra dopo le proteste G20 sono esposte a procedimenti penali, tentativi d’intimidazione e a una pesante repressione. Con cambi di legge come del §114 spianarono la via giuridica già prima per posizionarsi contro le imminenti proteste. Con la successiva detenzione preventiva di compas, condanne, perquisizioni domiciliari e le foto segnaletiche pubblicate dalla commissione speciale “blocco nero”, lo Stato tedesco e sgherri tentano di riprendersi la sovranità d’interpretazione sociale e di legittimare l’apparato sbirresco e di sicurezza stra armato che interveniva durante le demo e proteste.

Non ci lasciamo intimorire dalla giustizia di classe né ci facciamo cacciare nell’incapacità di agire. Le azioni ad Amburgo e le barricate erano determinate e combattive – portate avanti da un movimento di sinistra che si posiziona in rottura con il capitalismo. Mossi da ciò affrontiamo la repressione difendendo le legittime proteste contro il G20 e l’affrontiamo unendoci – sia sulla strada sia davanti al tribunale. Ora più che mai.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda, Germania: Vernice a sede regionale della polizia criminale

1° gennaio 2018

Nella notte di capodanno abbiamo attaccato la sede regionale della criminale di Baden-Württemberg con la vernice e nella forma di uno slogan con lo spray. Le motivazioni per l’azione sono spiegate nel seguente articolo.

Nelle ultime settimane aumentava massicciamente la repressione contro chi quest’estate ad Amburgo era in strada contro il vertice dei maggiori guerrafondai e padroni del mondo e si opponeva ai progetti di guerra, alla povertà e allo sfruttamento. Giusto ultimamente ci furono delle razzie contro dei progetti di sinistra e appartamenti privati a livello federale, seguite dalla finora più vasta ricerca pubblica contro attivistx di sinistra. Già prima del vertice si delineava che l’impiego degli sbirri non poteva essere un consueto impiego degli sbirri. Con l’art CP fatto passare d’urgenza e un riarmo massiccio degli sbirri si delineava che si stavano preparando alla eventualità di un’insurrezione maggiore.

Ad Amburgo si poteva osservare di come l’apparato della repressione si preparava alla possibilità di future insurrezioni. La massiccia violenza sbirresca e la seguente repressione dovrebbero intimidire e cacciare indietro la sinistra radicale su tutto il territorio federale. Diventa la normalità abolire addirittura i diritti fondamentali borghesi. Così si crea un gettito repressivo stabile e alto. Inoltre si poteva collaudare nella pratica una lotta controinsurrezionale. Preventivamente si tenta di non lasciare dall’inizio alcun spazio a quel movimento che a quella logica dello sfruttamento capitalista che attualmente è in una crisi contrappone una prospettiva solidale.

Da sempre la repressione era parte costante dell’apparato di Stato e anche in futuro la classe dominante avrà sempre bisogno della repressione per controllare e non far alzare la testa alla gente che offre nuove prospettive. Questo succede sia con l’ausilio delle leggi sia con la violenza psichica e fisica.

La politica rivoluzionaria, che mette in discussione basilare i rapporti di dominio esistenti, è tra le prime ad essere nel mirino dell’apparato repressivo dello Stato – anche se attualmente siamo lungi dal porre praticamente la questione del potere e di cambiare i rapporti a beneficio della maggioranza.

Siamo noi a determinare lo spazio politico! Non facciamoci intimorire da nessuna repressione e contrapponiamole la nostra solidarietà battagliera.
Nessun attacco sbirresco, uguale se contro strutture o singolx di sinistra, rimane senza risposta. Quest’azione simbolica contribuisce al far andare a vuoto gli attacchi, ma contrattaccare significa anche non fare un passo indietro e continuare con la costruzione di strutture rivoluzionarie.

Perciò anche in futuro non ci lasceremo intimidire né da sbirri né da pubblici ministeri. Ogni attacco alla sinistra rivoluzionaria avrà conseguenze.

Fuoco e fiamme alla repressione!
Per una prospettiva rivoluzionaria e una società liberata!
Viva la solidarietà internazionale!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Rigaer 94. Appello alla resistenza.

Lo stato di polizia fa uso di tutte le armi alla sua portata: lunedì 18 dicembre sono stati pubblicati circa 100 visi di persone che hanno partecipato agli eventi di Amburgo. La campagna di stato ha infine abbandonato la maschera dei procedimenti penali e ha lanciato la macchina del fango che dovrebbe piegare ogni resistenza. Facciamo in modo che questi incidenti, questo attacco generalizzato agli ultimi elementi sociali e resistenti che rimangono non passino sotto silenzio. Bruciare questa società di informatori e assassini e fascismo è un dovere ancora incompiuto.

È evidente a ogni essere umano che l’episodio di Amburgo era assolutamente necessario. Le bugie e i falsi dibattiti delle autorità repressive, del sistema conformista e dei media di estrema destra non sono riusciti a riscrivere la riuscita della resistenza contro il G20. In uno dei regimi democratici più sicuri di sé, con un apparato di violenza diversificato e un’immagine di invincibilità, diecimila persone hanno osato insorgere, correre grandi rischi e serie conseguenze per la loro vita. Un miscuglio di azioni offensive, di protesta e di resistenza hanno trasformato il summit delle potenze dominanti in un disastro. Un disastro per il marchio di Amburgo, della Germania e per i più potenti stessi, il cui incontro più importante ha ormai un futuro imprevedibile.

E il vertice è stato un disastro anche per la polizia. Questa istituzione che, nell’impero germanico come sotto la Germania fascista e in quella della democrazia, non è mai stata soltanto il potere esecutivo ma prima di tutto il potere che legittima questa nazione di assassin* e vint*. Tutt* sappiamo quanto sia profondamente radicata l’ideologia dello stato di polizia nella nostra società. Una società che ha gettato una Rosa Luxemburg già morta nel canale Landwehr, che ha dato la caccia ad Anna Frank fin dietro una libreria e che l’ha mandata, con milioni di altr* “subuman*” nei campi della morte; questa società che alla fine dichiara le forze armate tedesco-nazionali(1) come “resistenza”, è fascista. L’apparato di sicurezza della BRD, formato dagli stessi macellai che davano la caccia senza pietà in tutta Europa a partigian* e antifascist* per la nazione tedesca, è fascista. La società nel senso più ampio del termine e i poteri esecutivi si sono uniti nella caccia ai comunisti e hanno portato il meccanismo contro i gruppi della guerriglia che hanno fortunatamente sparato al fascista tedesco incarnato Hans-Martin Schleyer a una perfezione mai vista prima, qualche anno soltanto dopo la “liberazione”.

I visi della resistenza erano stampati a ogni angolo sui manifestini dei ricercati, a ogni incrocio si poteva essere controllati da una polizia pesantemente armata, la reintroduzione della pena di morte venne presa in considerazione e messa in pratica grazie al lavoro della polizia. Il discorso della società diretto dallo staff della stampa, dei politici e della polizia ha gettato le basi per innumerevoli sparatorie fatali, tortura bianca e leggi speciali contro ampie parti della società. Lo stato di polizia, ancora ai suoi primi passi al momento dell’omicidio di Benno Ohnesorg e sotto la minaccia costante di una rivolta, si è sviluppato negli anni per diventare uno stato all’interno dello stato. Con la fine della guerriglia urbana e dei nuovi movimenti sociali, siamo davanti a una società incapace di portare avanti un’opposizione reale a questo sistema. Neanche quando le persone vengono crudelmente torturate e assassinate nei bunker dei commissariati come Oury Jalloh a Dessau, bruciato vivo da uno sbirro fascista.

L’unico fattore che ha ritardato il perfezionamento dello stato di polizia totalitario sembra essere il fatto che i capi strateghi procedono con cautela, per non sollevare troppe inquietudini nei/lle attivist* per i diritti civili. Come noi hanno sempre meno mezzi e sostegno in una società civile che ha deciso che lo stato non può sbagliare; che quello che la stampa dice è giusto, e la resistenza è assurda.

I tempi delle proteste in un ambiente sicuro sono definitivamente finiti. A questo riguardo la società tedesca è tornata a un punto in cui non si trovava da 80 anni. Queste sono le innovazioni chiave e le sfide per la resistenza:

– La semplice partecipazione a una manifestazione può significare una condanna a lungo termine.
– La polizia può definire le aree in cui vige la loro legge.
– La polizia può classificare chiunque come potenziale delinquente (“Gefährder”)(2), per poter incarcerare delle persone senza decisione giudiziarie e sorvegliarle completamente.

Già prima del G20 erano state prese delle misure contro il popolo della resistenza. Chi era stato classificato dalla polizia come criminale potenziale aveva ricevuto il divieto di recarsi ad Amburgo. Sono stati emessi obblighi di firma al commissariato, e imposti con minacce di multe e reclusione. Inoltre sono state eseguite delle ricognizioni visibili a scopo intimidatorio ed è stata messa in atto una sorveglianza sotto copertura di tutta la zone.
Non c’è bisogno di spiegare ulteriormente che durante il vertice l’intera città di Amburgo è stata messa sotto controllo dalle forze dell’ordine, situazione che ha portato le truppe di polizia pesantemente armate a un “aggiustamento“ dei diritti civili e alla violenza di massa.
Le attività di polizia prima e durante il vertice non hanno mostrato una nuova qualità. Ogni evento importante del passato è stato accompagnato da attacchi alle norme sociali da parte dell’apparato di sicurezza. Ma la massa degli attacchi e la naturalezza con cui sono stati eseguiti contro precedenti evidenti forme di protesta ad Amburgo sono stati notevoli.

Quello che è cominciato dopo il vertice è un salto di qualità. C’è chi sostiene che i disordini sono stati iniziati dallo stato per schiacciare le strutture di resistenza in una campagna finale. Questa linea di pensiero è una stronzata, sappiamo benissimo che politicamente tutt* volevamo il naufragio dello stato ad Amburgo. Per mettere fine una volta per tutte alle teorie complottiste ci assumiamo la responsabilità politica di tutto quello che è successo ad Amburgo: dalle proteste civili fino all’ultima pietra gettata ai poliziotti. Come parte delle strutture ribelli abbiamo organizzato una manifestazione in solidarietà con tutt* coloro che dovevano affrontare la repressione subito dopo il vertice, e allo stesso modo in futuro non ci sottrarremo alla responsabilità di incoraggiare la rivolta. Chi vede soltanto una cospirazione di stato dietro qualsiasi cosa neutralizza la resistenza con tutte le sue prerogative e non ha legittimità a parlare in suo nome.

Ormai è chiaro che lo stato si batte per poter definire a suo piacere questo evento, nello stesso modo in cui cerca di dominare su ogni cosa. Sulle nostre vite e le nostre strutture sociali, la natura e la tecnica. In questa battaglia dell’idea capitalista e nazionalista lo stato utilizzerà sempre i metodi fascisti. Sono sempre gli stessi metodi usati più e più volte per denunciare come criminale, non politica e asociale la resistenza(3). In questo modo lo stato tedesco può contare sulla sua polizia, la sua stampa e il suo popolo con i loro rappresentanti. Difficile dire chi sia più ripugnante fra queste creature. Il capo del gruppo speciale di indagine “Black Block”, che darebbe la caccia a chiunque gli venisse presentato davanti alle fauci? O Brechmittel-Scholz(4), che rappresenta la volgare borghesia di Amburgo con le sue limousine di lusso? O i giornalisti divenuti il potere esecutivo della propaganda di polizia. O chi collabora, consegnando con i loro filmati presi con gli smartphone migliaia di persone nelle mani della repressione perché sono dei vigliacchi che hanno paura di prendere il controllo della propria vita e vorrebbero marciare dietro ogni Hitler.

Alcun* di noi ridevano dell’ultima ondata di perquisizioni, di cui era arrivata la soffiata prima. O del fatto che Fabio, ragazzo simpatico, stesse diventando un problema per la strategia della repressione. Eppure la strategia della polizia non dovrebbe essere sottovalutata. Una parte importante di questa strategia implica una propaganda sul lungo termine per riconquistare il potere di definire gli eventi di Amburgo. Chi l’avrebbe creduto che diversi mesi dopo il G20 sarebbe ancora stato all’ordine del giorno grazie alle frequenti conferenze stampa organizzate dalla polizia? E chi avrebbe creduto che la propaganda professionale con i suoi mezzi inesauribili poteva fallire senza il nostro contributo?

Ecco perché – a questo punto di un’ampia caccia all’uomo – rinnoviamo la nostra confessione di lotta contro lo stato, le organizzazioni fasciste come la polizia, i servizi segreti e le strutture di destra, così come contro i collaboratori e gli informatori in seno alla popolazione e alla stampa. Fabio e tutt* coloro che anche in un’aula di tribunale tengono la testa alta sono i nostri modelli per sfidare la paura e mandare saluti di libertà e solidarietà a chi affronta la repressione e il mondo del G20.

In occasione di questa caccia all’uomo e a causa degli appelli alla denuncia di 100 persone abbiamo deciso di pubblicare le foto di 54 ufficiali di polizia che l’anno scorso hanno partecipato allo sgombero del Rigaer94. Ci farebbe piacere ricevere degli indizi sui loro indirizzi personali. Possono essere considerati responsabili dello sgombero e dellla violenza delle tre settimane di occupazione.

E ora è importante mettere fine al nostro atteggiamento attendista e rafforzare la mobilitazione e la solidarietà delle strutture attive. La manifestazione dopo l’ondata di incursioni è stata un punto di partenza(5). Ma per le prossime perquisizioni dobbiamo essere più numeros*. Se non abbiamo altro modo, dobbiamo almeno scendere in strada per assumerci la responsabilità dei/lle nostr* amic* perseguitat* dallo stato.

Tutt* in strada! Determinat* e furios* combattiamo l’ordine dominante e resistiamo di fronte alla repressione!

(1) Stauffenberg era un generale altolocato che cercò di assassinare Hitler. Faceva parte dell’aristocrazia, che di fondo criticava Hitler in quanto cattivo stratega
(2) “Gefährder” è un termine creato dalla polizia tedesca e ampiamente utilizzato nei dibattiti pubblici per stigmatizzare e criminalizzare la popolazione musulmana. È probabile che il suo utilizzo contro militanti di sinistra e anarchic* venga adottato sempre di più spesso
(3) Originariamente “asozial”, una via di mezzo fra antisociale e incivile
(4) Brechmittel-Scholz: sindaco di Amburgo, famoso per aver autorizzato l’uso di un veleno (Brechmittel) da parte della polizia per provocare il vomito nei fermati per verificare se avevano ingerito della droga
(5) Il 5 dicembre la polizia ha fatto irruzione nelle case di diverse persone identificate come partecipanti a un blocco che era stato attaccato dalla polizia in Rondenbargstrasse durante il tentativo di bloccare il vertice. Come reazione ci furono manifestazioni nelle principali città tedesche.

in portoghese

Amburgo: Attacchi a proprietà nazi

Nella notte dal 21 al 22 novembre attaccati vari nazi ad Amburgo.
Bruciata l’auto a Tim Glasow, fascio NPD e dell’ambito rock di destra, domiciliato nel Weidenbaumsweg 74.
Jakob Kautz, membro del movimento Identitario, domiciliato nel Berner Heerweg 510, subiva danni all’auto e fu scoperto davanti alla propria casa.
Inoltre la sede dell’associazione studentesca Germania nella Sierichstraße 23 ha avuto un’ampia riverniciatura. La sede è usata come punto d’incontro e abitazione da alcuni membri del movimento identitario.

Niente tranquillità per i nazi! Mai! Ovunque!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: incendiata vettura Telekom

17 novembre 2017

Ispiratx dalla disponibilità militante dex nostrx compas in Grecia di essere una continua spina nel fianco dell’ordine vigente, la notte scorsa abbiamo sabotato con il fuoco una vettura Telekom. Il 17 novembre è una giornata storica che porta nelle strade le correnti anarchiche e di sinistra in Grecia. Quando la direzione della giunta militare il 17 novembre 1973 decise di assalire l’università politecnica d’Atene con i carrarmati e tolse la vita a più di 20 persone, spianava la strada a una parte fondamentale, che tuttora esiste, del movimento antiautoritario greco. Il 17 novembre con le molotov e le pietre si ricordano tradizionalmente le vittime di quella catastrofe. La sovversione anarchica ci permette di mostrare solidarietà con lx amicx in lotta anche partendo da Amburgo.

Rifiutiamo di ragionare in termini di confini nazionali. Per cui un giorno come il 17 novembre è un giorno che non dovrebbe suscitare tumulti solo in Grecia bensì anche qui. Poiché non c’interessa se il nemico parla greco o tedesco. Poiché il nemico stesso è il problema, lo sbirro stesso è il problema, lo Stato stesso è il problema, il dominio stesso è il problema. E come è onnipresente il dominio, sono onnipresenti anche le nostre azioni sovversive.

I nemici della libertà si trovano dappertutto, basta tenere gli occhi aperti. La deutsche-telekom fornisce tecnica avanzata alla manovalanza dello Stato e aumenta le capacità d’azione di quei porci di sbirri, di guardie di confine e guardie carcerarie. Il mantenimento del potere è come un meccanismo d’orologio, il nostro dovere è di sabotarlo. Affinché all’ombra della distruzione finalmente si può di nuovo respirare liberamente. Per prendere aria, per altra opposizione.

Per dirla con le parole della pubblicità Telekom: “per un mondo senza frontiere”

Gruppo anarchico

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH