Tag Archives: Amburgo

Roma: Incendio ad auto in solidarietà ad anarchici

Ad agosto roma è vuota e fa caldo, presto ci si annoia a fumare e bere birrette in piazzetta. per rompere con una quotidianità reiterata e arrabbiati per i troppi prigionieri della guerra sociale, una sera abbiamo deciso di andare in giro a fare danni.
Presto abbiamo incontrato una macchina del corpo diplomatico, a cui abbiamo dato fuoco con gioia. È facile, basta una scatola di diavolina!

Con quest’azione abbiamo voluto mandare un saluto solidale a tutti i prigionieri anarchici in carcere, in particolare a paska e ghespe e a riccardo rinchiuso nelle carceri di Amburgo.

Comitiva Allegri Incendiari

Amburgo: Vernice alla casa di Andrea Dessel

1° novembre 2017

“Durante il confino della prigionia sono poche le cose che ti fanno sorridere, che offrono bei pensieri o sentimenti di gioia. Tuttavia posso dire che queste giornate di luglio diedero uno slancio ai miei pensieri, quando Amburgo capitolava davanti al caos delle sommosse durante il G20, davanti agli scontri con gli sbirri, alle barricate in fiamme, ai saccheggi, alle distruzioni e agli incendi dei simboli del dominio. Fui sopraffatto di tanta gratitudine e vive emozioni e un sorriso illuminava il mio viso.”

(Panagiotis Argyrou, membro prigioniero della Cospirazione delle Cellule del fuoco/FAI-IRF, Grecia, settembre 2017)

Libertà per lx prigionierx G20 – Azione contro il capogruppo della SPD ad Amburgo.

Come a Panagiotis anche a noi appare un sorriso sul viso quando pensiamo alle giornate del vertice G20 ad Amburgo. Un apparato di polizia stra-armato che neanche si vergognava di sottolineare la propria presunta onnipotenza e a mettere in bella mostra dozzine di cannoni ad acqua, elicotteri, droni e commando speciali incappucciati subiva il proprio disastro totale. Ricordiamo benissimo la conferenza stampa degli sbirri dove il questore annunciava altezzoso che, se necessario, entro 30 (!) secondi sarebbe sul posto un commando speciale. Il sindaco e il senatore degli interni di Amburgo promettevano sicurezza ma 30 000 sbirri non riuscirono a fermare alcune migliaia di rivoltosx che per alcuni giorni cercavano e trovavano i loro percorsi ed obiettivi. Amburgo ha dimostrato che il tentativo dex ricchx del mondo di celebrare i loro incontri indisturbati e in pompa magna non funziona. Ringraziamo tuttx che sono venutx da vicino e da lontano ed hanno reso possibile questi giorni di tumulto e resistenza.

Ma i nostri pensieri sono rivolti in egual modo ax prigionierx. È notorio che lo Stato non è un buon perdente e grandina galera che va fino ai 2,5 anni. La “Commissione Speciale Black Block” analizzò migliaia di dati. Il loro capo, il capo della criminale Jan Hieber, minaccia che nessunx dovrebbe sentirsi al riparo e che la Commissione Speciale prenderebbe tutta la gente (!) che ha violato la legge. Una volta ancora gli sbirri si compiacciono a fare gesti minacciosi. Dato che Hieber parla di 5000 delinquenti ricercati si può facilmente dedurne la misura del suo successo, a maggior ragione visto che apparteneva al team del disastro degli sbirri già nel periodo prima del vertice. Come sia sia, l’uno o l’altro blitz lo insceneranno ancora ma non potranno fare finta che le azioni durante prima e dopo il vertice non esistono, e potranno mai ben nascondere la propria sconfitta.

Per esprimere la nostra solidarietà con lx prigionierx G20 abbiamo attaccato il capogruppo SPD Andreas Dressel che come altrx dopo il vertice ha partecipato all’aizzamento. Abbiamo lanciato vernice rossa alla sua casa, Begel 6 a Volksdorf. Il sindaco ombra e la capogruppo dei verdi di Amburgo, Anjes Tjarks, nella Schanze dovettero andare da porta porta come team anticrisi (nella stampa chiamati scherzosamente anche !A-Team”) per calmare le acque. Raccomandava di isolare totalmente l’ambiente di sinistra e di farla finita con la “simpatia per la violenza di estrema sinistra”.

“E se ci guardiamo indietro, la memoria ci darà la forza concreta che ci serve per continuare. Fino alla prossima Amburgo, fino alla prossima insurrezione, fino alla distruzione totale del dominio.”

(Panagiotis Argyron)

Quest’azione s’inserisce nelle azioni condotte in tutta l’Europa contro la repressione del G20.

Libertà per tuttx lx prigionierx!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Martelli, pietre e vernice alla tipografia federale e al gruppo mediatico DuMont

27 settembre 2017

Quando lx guerrafondaix degli Stati industriali più potenti del mondo s’incontrarono ad Amburgo, sulle prime pagine dei giornali si poteva leggere di guerra civile e terrore di strada, di caotici dell’odio e incendiari assassini. Giammai per parlare dei crimini dex signorx in doppiopetto nelle loro berline blindate, ma per diffamare, delegittimare e insozzare la festa della rivolta che s’incendiava contro il mondo dei G20. Stampa borghese, politicx e sbirri si sperticarono a vicenda nella corsa alle espressioni più creative nella battaglia propagandistica relativa a questi eventi. L’intenzione del vocabolario dei padroni e pennivendoli della stampa scandalistica era di dividerci, di spezzare la solidarietà e di comprimere l’azione dex autorix nella logica dei criminalisti per gettare le basi per un trattamento giuridico degli eventi. Ne risultano ora i processi spettacolo dove la servitù dello Stato dispiega “la massima durezza della legge” per statuire un esempio. Tuttx che parteciparono a questa persecuzione sono responsabili del fatto che delle persone sono in carcere ad Amburgo e che probabilmente saranno derubatx ancora a lungo della loro libertà.

Nel solco della campagna mediatica scatenata, i sobillatori del ministero federale degli interni come Thomas De Maizière sfruttano l’occasione per scendere in campo contro il cd estremismo di sinistra e per dare un senso al proprio essere paranoico. Nazi e fanatici islamisti sono secondo lui ugualmente terroristi come le persone che scendono in strada contro il dominio degli Stati G20. La propaganda per giustificare lo stato d’emergenza continua allegramente.

All’impiego delle unità antiterrorismo dei commando speciali sul Schulterblatt ad Amburgo seguiranno altri due, come per lo sgombero della fabbrica di tappeti occupata e in una demo antifascista a Wurzen. Per chi ha manifestato combattendo richiedono le catene elettroniche ai piedi e i divieti d’espatrio e di viaggiare e dopo di che il segretario generale della CDU, Stefan Evers, sognava già in primavera con un linguaggio in puro stile NS di “sterminare con il fumo i fascisti di sinistra”, ora dovrebbero essere caccia libera ai centri e progetti autonomi come la Rote Flora o la Rigaer Straße. ZDF rincara la dose avvalendosi della consulenza di un politico AFD per il documentario “Pericolo da sinistra”, dove tentano disperatamente d’inventarsi un collegamento dei giorni di ribellione di Amburgo con la RAF per dare una base alla tesi del terrorismo.

È ovvio che il fatto che i neonazi da tanto tempo tirano di nuovo una scia di sangue che attraversa la repubblica è solo un piccolo difetto nella visione del mondo reazionaria dex teorici dell’estremismo. I quasi 200 omicidi razzisti dall’inizio degli anni ’90 non li impedisce affatto a fare i loro paragoni tra destra e sinistra. Ecco perché non stupisce che l’aizzamento contro lx profughx e le mobilitazioni razziste degli ultimi anni spariscono nel consenso sociale, mentre con una grande messa in scena mediatica vietano la piattaforma internet linksunten.indymedia, una manovra elettorale per la caccia ai voti e per provare che „il diritto e l’ordine” imperano anche dopo il vertice.

Tali attacchi alle nostre strutture e la repressione con la quale lx prigionierx delle proteste contro il G20 sono confrontatx non ci stupiscono più di tanto, poiché alla fine non abbiamo mai creduto nello Stato di diritto borghese. Ma la veemenza con la quale girano la vite della repressione e quanto senza fronzoli alcuni i nemici della libertà si tolgono la maschera democratica senza suscitare alcuna indignazione, chiarisce in profondità in quale stato si ritrova la presunta società democratica. Ma a noi rafforza solo la convinzione che l’ordine sociale imperante è da buttare nell’immondezzaio della storia.

Ecco perché nella notte dal 26/9 al 27/9 abbiamo attaccato la tipografia federale e il palazzo nuovo del gruppo mediatico du Mont nella Alten Jakobstraße con la vernice, le pietre e a martellate e scritto lo slogan “Free G20 Prisoners”. Con questo gesto di solidarietà mandiamo dei saluti combattivi ax prigionierx ad Amburgo, a chi fa Indymedia-Linksunten e a chi è colpitx dalle perquisizioni che ieri mattina 7/9 furono operate in 14 luoghi diversi dalla “Commissione Speciale Schwarzer Block”. Inoltre auguriamo tanta forza e capacità di resistenza a Kara e Krem, accusatx a Parigi di partecipazione alla distruzione di una macchina degli sbirri.

La tipografia federale che appartiene di nuovo allo Stato dal 2009, e la Veridos Srl, una cooperazione della tipografia federale e Giesecke & Devrient (G&D), con sede nello stesso palazzo, in nome dell’antiterrorismo sono in procinto di costruire una Firewall biometrica attorno alla fortezza Europa.

Così i confini interni d’Africa sono riarmate con lettori biometrici, ed i relativi documenti con le foto biometriche per i vari paesi africani sono stampate qui a Berlino. L’obiettivo è la registrazione dei dati biometrici dell’intera popolazione continente per proteggere dai movimenti migratori i confini esterni UE già su terraferma africana. Così la tipografia federale è una colonna portante dell’architettura di sicurezza d’Europa e della ristrutturazione dei suoi confini mortali.

Il gruppo mediatico DuMont è editore di diversi grandi quotidiani in Germania, tra l’altro della Hamburger Morgenpost, del Berliner Kurier e della Berliner Zeitung. Questi con la loro diffamazione e il loro aizzamento sono corresponsabili della criminalizzazione delle proteste contro il G20 e le seguenti aggressioni contro le strutture antiautoritarie. Loro e colleghx delle edizioni Springer sono la manovalanza del fanatismo sicuritario reazionario.

Basta con lo Stato e con chi lo difende
Libertà per tuttx lx prigionierx – Fuoco alle carceri

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Incendiata auto DITIB

23 September 2017

Con la presente rivendicazione noi, il commando vendetta Ali Cicek, assumiamo la responsabilità per l’attentato incendiario a una vettura DITIB ad Amburgo-Wilhelmsburg nella notte a venerdì 22 settembre. La VW-Golf color argento si trovava sul terreno della Muradiye Moschee in detto quartiere. La moschea o edifici circostanti non furono danneggiati con l’attentato.

DITIB (Unione Turco-islamica dell’istituto per la religione) non è una semplice associazione di moschee. In Germania la DITIB compare apertamente come portavoce del regime fascista AKP. Dal punto di vista organizzativo l’associazione è legata all’autorità turca per la religione Diyanet, da dove riceve tutti gli ordini e tutte le indicazioni. Anche i contenuti delle prediche sono decisi da Ankara e i predicatori stessi formati in Turchia. Con il pretesto della libertà religiosa la DITIB aizza contro l’opposizione democratica in Turchia e le minoranze etniche e religiose come quella Curda, Armena, Ebrea, Assira ecc. e diffonde un’interpretazione reazionaria della religione islamica. Come si scopriva varie volte l’anno passato, anche il servizio segreto turco MIT s’organizza passando per le strutture DITIB e anche tanti imam hanno lavorato per il MIT per spiare e terrorizzare chi non la pensa come loro. Solo poco tempo fu svelato che gli sbirri di Erdogan non indietreggerebbero neanche davanti all’assassinio di politici curdi in Europa. Nelle moschee DITIB non si diffonde solo la propaganda nazionalista-islamica del regime Erdogan ma si pubblicizza anche apertamente la guerra santa contro i miscredenti. Dall’ambiente DITIB, anzitutto anche qui ad Amburgo, si registrano tante partenze per il cosiddetto “Stato Islamico”. Malgrado tutto, il governo federale continua una collaborazione stretta con la DITIB nelle “questioni d’integrazione”. Malgrado la critica superficiale della situazione in Turchia, la collaborazione dello Stato tedesco con il regime fascista Erdogan, che sia con la DITIB, sia con le forniture d’armi oppure il deal con lx profughx, rimane più che stretta.

Istituzioni come DITIB, UETD, ATF e tante altre sono propaggini dirette del regime in Turchia e faremo loro pagare per i crimini del fascismo AKP/MHP in Kurdistan e nel Medio Oriente. Attualmente il governo turco ed alleati stanno architettando ulteriori progetti d’occupazione per la Siria del Nord e il Kurdistan del Sud. Il loro obiettivo non è altro che l’annientamento del movimento di liberazione curdo. Il regime AKP e MHP in Turchia è il principale baluardo della controrivoluzione in tutta la regione e deve essere eliminato.
Continueremo le nostre azioni contro i nemici della lotta di liberazione in Kurdistan e la rivoluzione nel Medio Oriente.

Morte al fascismo!
Vittoria alla guerra popolare rivoluzionaria in Kurdistan!

Commando Vendetta Ali Cicek

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amsterdam: Manifestazione spontanea in solidarietà con i/le prigionier* del G20

Ricevuto il 1° ottobre 2017

Ieri (30 settembre 2017) una manifestazione si è svolta ad Amsterdam in solidarietà con i/le compagn* che al momento si trovano in prigione in seguito alle proteste contro il G20 ad Amburgo (Germania) lo scorso luglio. Dopo la manifestazione un corteo spontaneo è partito verso il centro di Amsterdam.

100 persone hanno partecipato alla manifestazione in solidarietà con i/le prigionier* del G20. Ci sono stati prese di parola e interventi musicali. Dopo la manifestazione una cinquantina di persone hanno dato vita a un corteo improvvisato nel centro di Amsterdam, fino a Spuiplein.

Libertà per tutt* i/le prigionier* del G20! Libertà per Peike!

in inglese

Amburgo: Aggiornamenti sul processo a Riccardo, anarchico imprigionato (G20)

Ricevuto il 23 settembre

Il processo che vedrà imputato Riccardo si terrà il 5 di ottobre alle h.9.00 presso il tribunale di Altona – Amburgo (Max Bauer Allee 91.)

Sarà a porte aperte ma non ci è ancora dato di sapere se la sentenza sarà emessa nello stesso giorno o se slitterà ad un’altra data. Dipende dall’iter processuale (in molti casi hanno sentenziato in un solo giorno anche perché gli imputati hanno confessato).

Sarà giudicato tramite il secondo grado di una corte che prevede pene dai due anni in su (in Germania le corti sono divise in 3 livelli in base alla pena richiesta, non è una corte speciale).

I capi di accusa formalizzati sono: interruzione della pace pubblica, attacco tramite assalto (che equivale a lesioni – concorso in Italia) e resistenza.

Per quanto riguarda la censura alla posta non ci sono stati blocchi sistematici ma qualche lettera viene bloccata (finora sono 3, diluite nel tempo: una cartolina, una lettera, una busta contenente giornali da Amburgo). Poi sono state bloccate che buste contenenti materiale controinformativo e opuscoli.

Indirizzo:
Riccardo Lupano
Jva Billwerder
Dweerlandweg 100
22113 Hamburg
Germany

G20. Aggiornamenti sul processo a Riccardo

È stata fissata la data dell’udienza che vede imputato Riccardo di reati inerenti alle giornate di rivolta contro il G20 d’Amburgo di luglio. Si terrà il 5 ottobre presso il Tribunale di Amburgo.

Invitiamo tutti/e a partecipare alla presenza solidale in aula (Riccardo sarà presente) e presso il Tribunale organizzata per quella data così come alle iniziative che verranno promosse a Genova in quei giorni di cui seguiranno aggiornamenti.

Incontro per discutere iniziative di solidarietà e aggiornamenti
MARTEDÌ 19 SETTEMBRE alle 20h, presso Il maniasso, Piazza Santa Maria in Passione 6 Genova.

in inglese

Amburgo: Distrutti vetri a Rolls-Royce

13 luglio 2017

Il vertice è passato – Non le nostre lotte!

Questa notte fu distrutto il fronte dell’entrata di Rolls-Royce a Wilhelmsburg.

Negli ultimi giorni e nelle ultime settimane abbiamo, unitx a decine di migliaia d’altrx, portato sulla strada la nostra protesta nelle sue forme più varie. Abbiamo chiarito che ad Amburgo ed altrove rifiutiamo totalmente il G20 ed il suo spettacolo politico.

Dall’inizio lo Stato ha reagito alle proteste con brutale violenza di polizia e disprezzato dei diritti fondamentali della libertà di riunione. La violenza non era solo immediata con i manganelli, il gas lacrimogeno, lo spray al pepe e i cannoni d’acqua, ma anzitutto con una dimostrazione di potere sotto forma di violenza fisica. Ora seguono le attese richieste di procedere con più durezza e con condanne più alte contro lx presuntx “estremistx”.

Ma uguale di come giudichiamo le singole azioni dei giorni passati: È chiaro che: Non permettiamo che ci dividano e siamo solidali con tuttx lx prigionierx!

Ma le proteste contro i vertici sono solo una ragione per riunirci ed esprimere il nostro rifiuto delle stato attuale delle cose. Ancora più importante è radicare le lotte nel quotidiano. Vogliamo organizzarci unitx e solidali contro le coazioni di un ordine sociale capitalista, nazionalista e statalista.

Questo succede con mezzi e per vie differenti ed include secondo noi la protesta militante. Rolls-Royce, oltre alla fabbricazione di macchine di lusso care e tecnica nucleare è anche prima nel mercato mondiale della produzione di sistemi motrici per l’aero- e l’astronautica militare come anche di tecnica navale per la marina. Il sito Amburgo è importante anzitutto per l’ultima. Così Rolls-Royce rappresenta simbolicamente un capitalismo globalizzato che profitta delle guerre e sviluppa dei prodotti che producono ancor più situazioni di violenza per le persone.

Siamo coscienti del fatto che la nostra azione odierna non eliminerà o fermerà i rapporti capitalistici e le esportazioni militari. Ma possiamo essere stimolo per altre azioni…

No G20 continues!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Bruciata auto diplomatica

8 luglio 2017

Nelle prime ore del sabato del vertice abbiamo dato fuoco a una auto diplomatica parcheggiata nel Dohrnweg ad Amburgo-Sternschanze. Il piccolo furgone per il trasporto di personale governativo bruciava totalmente, e questo vicinissimo alla benvenuta sommossa politica sul Schulterblatt.

Non vorremmo lasciare diffamare quest’azione tra le tante altre documentate che si sono svolte ad Amburgo durante le giornate ribelli, come come “insensata” e “non mirata”. Siamo esplicitamente solidali con i saccheggi e gli scontri nelle notti del vertice, che da parte d’alcunx sono attualmente disprezzati e condannati con faciloneria come “contra-produttivi”. La critica alle singole azioni deve sempre essere possibile – a volte anche pubblica. Ci dispiaciono per esempio le distruzioni di piccole auto nella rivolta contro il vertice. Ma una presa di distanza generale dall’insieme degli eventi lo consideriamo solo borghese, politicamente sbagliato e fatale. Lo stesso vale per la riduzione della critica a un “Per favore non nel nostro quartiere”.

Noi che propaghiamo la perdita del controllo come chance rivoluzionaria; noi che con la parola d’ordine “Tutto per Tuttx” accogliamo con favore le azioni di appropriazione, e le stimoliamo, noi non dovremmo discreditare “l’autonomizzazione”, la “spontaneità” degli eventi di una notte notevolmente resistenziale. Non possiamo ritenere in alcun modo indecenti gli acquisti senza pagare nei supermercati Rewe e Budni. Che tantx nel quartiere ritengono questo pericoloso è peccato, ma non c’è da stupirsi. Il saccheggio e le fiamme al supermercato Bolle fino a raderlo al suolo nel primo maggio 1987 a Berlino è per noi un riferimento positivo solo perché, da fatto storico successo molto tempo fa, non ci da più alcuna noia?

Ma gli attacchi mirati ai convogli di polizia, la distruzione mirata d’infrastruttura del vertice come agire militante facile da comunicare non sono neanche pensabili senza il “chiasso” della ribellione temporanea (inoltre da varie parti d’Amburgo!)! Crediamo di sapere che lx odierni preoccupatx la vedevamo esattamente così, finora. Capiamo che tantx ora nell’imminente campagna elettorale temono l’aizzamento politico interno per una linea repressiva tipo law-and-order. Capiamo che l’individuo potrebbe tendere a stornare dalle proprie strutture dei danni politici. Ma la categorizzazione dell’agire resistenziale screditando “i casini” come apparentemente insensati non sarà di nessun aiuto. Un stare assieme solidale, un’unione solidale delle varie anime della protesta (che per lunghi tratti della protesta è riuscita notevolmente bene) SENZA una dissociazione dax “ragazzx casinarx” suppostamente apoliticx e “venutx da fuori” ci sembra la strategia migliore.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Pesanti scontri e saccheggi

6/7/8 luglio 2017

A volte è un piccolo caso a cambiare il corso delle cose. Prima nessunx l’avrebbe pensato, in quel momento men che mai lx protagonistx stessx. Ma forse sentivano che quel che stanno giusto facendo sta assumendo, chissà, una portata più vasta.

Se lx pochx attivistx al parco Arrivati nel Mercato dei Cavalli a San Pauli nel primo pomeriggio di venerdì avessero saputo cosa innescavano, l’avrebbero poi fatto lo stesso? Presumibilmente erano solo frustratx dall’infinita violenza della polizia, dalle continue vessazioni, dal continuo rumore degli elicotteri, questo rumore incessante che picchia sui nervi e s’imprime nella testa. Forse lx rappresentanti della stampa scandalistica hanno ragione con la loro retorica da guerra civile, ma così la distopia di una vera guerra civile nel Medio Oriente da guardare in diretta ci sembra del tutto temeraria, e semmai s’esprime con i rotori sempre crepitanti.
Ma non hanno ancora vissuto nessuna guerra civile.

Per tornare al Parco Arrivati, alla manifestazione continuata, intesa come luogo di ricreazione per lx attivistx: non può essere, perciò come sempre la polizia prepara i cannoni d’acqua. Giammai qualcunx deve poter riunirsi impunemente o addirittura senza essere in bella vista, ma è già il classico gesto di una situazione fuori controllo. Da giorni ormai aumenta la solita passerella politica che tuttx conosciamo ma in questo caso portata ai suoi estremi. Ieri gli sbirri hanno smantellato la manifestazione al Mercato del Pesce; caos, vetri rotti e bande aggiro senza fine n’erano la conseguenza. Ormai da quasi 24 ore si avvera la promessa dex autonomx organizzatx e dex attivistx in generale: paralizzeremo la città, attaccheremo ovunque, imprevedibili. Corrisponde l’esaurimento delle forze dell’ordine pubblico. La loro promessa è di proteggere il vertice. Per questo ci vogliono montagne di materiale e personale. Le loro forze non sono mai sufficienti per coprire l’intera area urbana. Questo si vedeva già da giovedì sera, ma ancora di più venerdì mattina. Qui gli sbirri calcolavano con molta gente alla fiera e si asserragliano nella loro roccaforte e non prevedevano che la gente avrebbe attaccato anche altrove. Impressionante il coraggio dex combattenti in mattinata, ancora più impressionante il loro numero della seconda ondata. Raramente l’accordo tra le varie forze funziona così bene come in questi giorni.

Ma ora qui, al parco Arrivati, altrx ancora procedono di nuovo contro la provocazione degli sbirri, osano, si mettono sulla strada, forse qualcunx lancia anche qualche bottiglia contro il cannone d’acqua, una banalità e del tutto insignificante in questo periodo. Gli sbirri rispondono come sempre, sgomberano la gente a getti da una strada comunque bloccata, aggiungono 2 cannonate in direzione demo, come piccola aggiunta per così dire. Ma alcunx sono anche qui, e spingono un container sulla strada, ed ecco ancora acqua, ancora manganelli. E da qualche parte sta la diretta RT.

In prima serata e totalmente esaustx da ore di combattimento arriviamo all’appartamento. Arriviamo direttamente dal riot, dobbiamo respirare un attimo. Guardiamo dalla finestra, il cannone d’acqua urla e spruzza, indistintamente, sux passanti. Qui c’è gente sul divano a guardare un livestream. Che mostra il Mercato dei  Cavalli, e alcune persone riversano container dell’immondizia sul Schulterblatt. Ci corichiamo brevemente e mangiamo. Dopo 30 minuti di sonno ci guardiamo il livestream: sul Schulterblatt la gente da diverse parti lancia delle bottiglie sugli sbirri, il cannone d’acqua spruzza in tutte le direzioni, il clima si surriscalda. Macché manifestazione, andiamo fuori per strada. Attorno a noi camminano dozzine, a ogni incrocio aumentano. Presto sono centinaia che camminano in direzione Schulterblatt. È l’assurdo il meta livello dei nostri tempi. Combatti, puoi guardare dalla finestra gente combattere, e tu come milioni in tv ti vedi combattere. Ecco perché centinaia, migliaia si stanno riversando sulla Schanze.

Lì, gente e fuoco sulla strada, inizia quel che in Germania non abbiamo ancora vissuto. Noi, natx giovani, non avevamo una tale esperienza. Nella Schanze cambia quel che chiamiamo politica, le nostre identità, azioni in qualcosa che al meglio potremmo descrivere come cospirazione pubblica. Non è l’insurrezione, ma ci manca poco. È una ribellione, una rivolta iniziata e difesa da quellx di “noi”, lx classicx attivistx che da giorni girano per la città. Ma quella ribellione è portata avanti da tuttx che erano attiratx dallo spettacolo e dall’autodeterminazione. Questa parte della società, a lungo abbandonata dalla stessa, attratta dalla promessa di poter combattere contro gli sbirri. Ed è quel che succede qui. Iniziato come protesta contro il G20 diventa una rivolta sociale contro i porci sbirri, diventa ribellione sociale. Alla luce del fuoco tutto è di nuovo possibile.

La sensazione dei riot, l’autodeterminazione vissuta per così tantx altrx. Non senza rotture, ma mai così vicino e reale come in questo momento.
Teniamo il Schulterblatt. La concomitanza di diversi fattori (difendere il concerto dei folli, troppo poche forze, a lor dire troppa gente sul tetto e sull’impalcatura, l’aumento della miscela tra “noi” e tuttx lx altrx fa si che questo quartiere è ingovernabile per ore.) Incontrollabile. Tempo per piccole figliole di procurarsi le bevande nel supermercato. È ora che alcunx compas tentano di arrivare fino alla cassetta dei soldi della cassa di risparmio. Ore che non abbiamo sfruttato al pieno.

Si scioglie quel “noi” e “quellx”. Non senza contraddizioni. Non perfettamente. Ma più forte e grande di quel che nella Germania di questi tempi osavamo mai sperare, sognare. Nella lotta per le barricate, nella condivisione dello spumante, in ogni caso per ora non c’è più differenza. Il disprezzo per le autorità si vede negli occhi di tuttx. Tuttx partecipano. Non devi correre per dei mesi a qualche plenum per concordare questo o quest’altro da poi bocciare di nuovo. Devi solo guardare il telefono o la tv, venire e partecipare.

Questo momento è la cosa grande ad Amburgo. In questo momento l’incontro dei folli non trova più nessuna considerazione. Si tratta del conflitto sociale che si manifesta apertamente. Si sfoga la rabbia accumulata contro gli sbirri, accumulata da sempre più grandi parti della popolazione, nutrita da una intera vita, attizzata per una settimana. L’impoverimento. Il sentimento, no, la coscienza che questa società non ha più nulla da offrire. Che ci dobbiamo prendere quel che ci appartiene comunque.
Il supermercato offre. A tuttx tutto, tutto a tuttx!

Anche se per qualche ora ne abbiamo avuto l’impressione, non era ancora l’insurrezione. Per questo il nostro procedere era troppo a casaccio, troppo dipendente dal caso in ogni dove. Non voluta da tuttx. Carx lettrix, la gran parte non è pronta per l’insurrezione. Troppa paura dalla propria coerenza, come notiamo in tanta gente. Va bene. La paura ne fa parte. Speriamo che un giorno avrete più coraggio che paura.

E ne abbiamo di cose da imparare. Suddividere meglio le nostre forze. Pensare più strategicamente se vogliamo davvero difendere un territorio. Allargare il terreno, sfruttare il potenziale dell’assembramento. Ci sembra assurdo se ora c’è gente che si lamenta che nella Schanze si scandivano degli slogan sessisti. Come se non lo fossimo, anche se affermiamo il contrario, e lo tentiamo anche. Il resto della gente lo è ancor di meno. Ma siamo liberx di discutere, di lamentarci, d’intervenire e di agire. Non possiamo aspettarci che delle persone in una tal situazione siano “perfettx rivoluzionarix”.

Ma possiamo spiegare che gli sbirri non sono dei “fighi”, o addirittura per questo delle merde, ma merde perché poliziottx. Possiamo spiegare e l’abbiamo fatto che le bottiglie non dovrebbero essere gettate da sessanta metri, ma che la gente si deve avvicinare, sennò ci feriamo a vicenda. Quasi tuttx lo hanno capito direttamente. Ecco perché incredibilmente tanta gente lanciava bottiglie, così che siamo addirittura disposti a sentirle spaccarsi quasi sopra le nostre teste. La prossima volta con il casco, no?

Quanto ridevamo quando lx vecchx ci raccontavano che nel saccheggio per primo si rompono i superalcolici. Inimmaginabile. Oggi la sappiamo meglio, la prossima volta non ci sarà che birra e spumante e non più straubriachx che lanciano degli estintori nelle barricate in fiamme.

Abbiamo poca esperienza, dobbiamo migliorarci. Costruire la barricata 3 metri davanti alla vecchia auto dex abitanti, non accanto. Questo più tardi può fare la differenza tra simpatia e rifiuto. Continueremo a non dare fuoco agli edifici abitati e di bloccarlo subito se in grado.

Ma il saccheggio ci fu quasi esclusivamente nelle catene, i negozi che si solidarizzavano con le proteste furono salvati e difesi senza eccezione. Non possiamo che essere d’accordo con lx amicx di Crimethinc: “Next time people open up a police-free zone, let’s fill it with the lives we all deserve.”
Ed ai cani che abbaiano: „Some have criticized the rioters who barricated the Schanze district and drove out the police for hours as being “apolitical,” engaging in “mindless chaos.” On the contrary, nothing is more political than creating such a space like this, in which we may once again become the protagonists of our own social and political lives rather than letting the authorities impose their order on us.„

La prossima volta diventiamo migliori. Fare esperienza, fallire, riflettere, provare di nuovo, fallire meglio. Già questa volta era già mica male.

Andiamo a casa. Per strada un’edicola, birra. Una centuria di sbirri bavaresi si ferma ad un incrocio. Disorientati, sfiniti. E tutto l’incrocio urla: “Tutt’Amburgo odia la polizia”. Questa unità del solito non permetterebbe neanche un piccolo insulto.

Qui tuttx lanciano tappi, tabacco, mondezza. Gente che si mette davanti agli sbirri, li insulta: fuori dai piedi, tornate a Bamberg. Gli sbirri si ritirano, da qualche altra parte, da qualche parte diceva il loro capo sta giusto bruciando di più. Chi ci sta seduto vicino ci spiega che parla cinque lingue ma che qui non era mica il benvenuto. Ora ci mostra il suo video-telefonino, lui che lancia bottiglie…

Brindiamo e lo lasciamo con l’indicazione di coprirsi sempre bene il viso.
Alzarsi, sperimentare, fallire. Riflettere, rialzarsi, provarci, fallire meglio.
Questa volta era già mica male. Fino alla prossima!

Lx amicx invisibili

Fonte: Linksunten

Amburgo: Attentato incendiario a centro Porsche

6 luglio 2017

Forse con un “misto tra calma e determinazione”, stamani sull’area esterna del centro Porsche ad Amburgo Eidelstedt malgrado i nastri d’avvertimento che c’è vigilanza abbiamo dato fuoco a numerose auto di lusso nuove di zecca addirittura ancora imballate.

Prima che ci facciano vomitare quando circolano nel quotidiano abbiamo deciso di rottamarle preventivamente appena fornite e ancora inutilizzate. Con questa gigantesca mancanza di dimore (non solo tra chi proteste nei tempi di vertice) nella città che ha il maggior numero e i più grassi riccastri, lo sfoggio di ricchezza nelle strade ci fa solo schifo. In questo contesto ci piace tematizzare il progetto di prestigio di un nuovo centro Porsche attualmente in costruzione.

Ci siamo ritrovatx anche per contrastare le fantasie di potere di un senato degli interni consistenti nel soffocare ogni autodeterminazione nell’agire in una città in uno stato d’emergenza imposto dagli sbirri. Eh no, Andy, può solo fallire. La resistenza militante è possibile per quanto grande siano gli sforzi per aumentare la potenza di chissà quanti cannoni d’acqua. Continueremo a saltare fuori in punti che non avete sui vostri schermi. La vostra pretesa di un controllo brachiale della protesta con una delirante show di spiegamento superlativo di sbirri sarà solo una spinta in più per spaccare il collo al senato.

Con questo piccolo fuochetto di lusso desideriamo scaldare i cuori di tutti lx amici d’Europa che malgrado la dissuasione diffusa via media si mettono in viaggio per Amburgo. Bello che ci siete!

Calorosi saluti ax prigionieri anarchicx!
Lemmy Grillmaster (maestro della grigliata)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vetri rotti al Business Improvement Distric (BID) Waitzstrasse

6 luglio 2017

Questa volta non era una signora anziana o il dirimpettaio un po’ miope a provocare dei vetri rotti tipo con un tentativo di parcheggio troppo deciso, e non una carina festa delle luci celebrata nella tranquilla strada commerciale della zona residenziale dei ricchi. Eravamo noi: un mucchio di gente che critica il capitalismo, incappucciata di nero con martelli e bengala è responsabile per la luce e i cocci.

Ci sarebbero, nel frattempo, ben 25 Business Improvement Districts (BID) ad Amburgo. Sono zone commerciali dove dex abitanti iniziano l’autorganizzazione di misure per la rivalutazione del quartiere. I proprietari di terreni di Amburgo pagano in tutto 55 milioni di Euro per l’abbellimento delle 25 strade. Con l’appoggio finanziario della città. Per la Waitzstrasse significa che ai 640.000 Euro dei proprietari s’aggiungono i 1.400.000 del circondario e i 1.300.000 dell’Azienda Elettrica Amburgo. Soldi pubblici per una strada dove già ora non c’è più posto per chi non ha i soldi da investire in una delle tante filiali bancarie nella Waitzstrasse e non ha nessuna carta di credito per fare lo shopping. Niente tetto sopra la testa per chi è fuggito e per chi è senza casa.

La ri-valorizzazione della Waitzstrasse dovrebbe essere terminata in autunno 2017. La direttrice circondariale Liane Melder (SPD): „La Waitzstrasse è una delle più belle strade non solo di Altona ma di tutta Amburgo. Con il risanamento brillerà nel suo antico splendore.“

Secondo noi con la demolizione dimostriamo il nostro dissenso con la linea amburghese d’emarginazione ed espulsione. Inoltre insegniamo ai diversi responsabili come Scholz, Grote, Dude e Meyer che non ci lasciamo intimidire dalle loro minacce per farci stare bravamente a casa invece di manifestare. Il loro divieti e la loro propaganda ci fanno solo incazzare di più. Il micidiale attacco sbirresco alla demo „Welcome to hell“ accresce il nostro odio! Ecco perché abbiamo colpito, Dude da infarto!

COMUNITÀ D’ATTACCO WAITZSTRASSE (AGW)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice alla casa della vicesindaca

3 luglio 2017

“È ora per qualcosa di nuovo, per idee nuove, e allora, gente, mettiamoci in cammino, insieme! Andiamo!”

Stamani abbiamo decorato con la vernice la casa urbana della vicesindaca in via Eilenau 49. Katharina Fegebank ha sostituito la propria bella casa terrazzata nel quartiere Schanzen con una casa nobile nella borghese Eilbeck. Dopo gli attacchi con la vernice alla sua casa si dava molto da fare per rimanere anonima.
Da vicesindaca partecipava dal 2015 ai preparativi per il G20 ad Amburgo.

14 giorni fa ha di nuovo dichiarato la sua fiducia al senatore degli interni e sottolineato che i verdi di Amburgo rendono tuttavia possibili più di 20 manifestazioni. Il senatore degli interni e gli sbirri con la loro pratica del divieto di campeggiare tentano di scoraggiare più persone che possono di viaggiare ad Amburgo per protestare. Fegebank e i verdi sostengono tutto questo!

Noi riteniamo l’amministrazione degli interni capace di ogni male nei prossimi giorni e ci si deve aspettare uno degli interventi di polizia più infami nella storia della BRD.

Ma ci sarà anche un magnifico fuoco d’artificio d’azioni sovversive! Non è da escludere che il governo rosso-verde si spaccherà.

Noi gli diciamo già da ora Tschüss e promettiamo che continueremo a molestare chi ha progettato e organizzato il vertice!

Fuoco e fiamme ad Amburgo!
Un giornale nazionale fa pubblicità con la parola d’ordine: NoG20, l’insurrezione di Amburgo 2017. Non suona poi tanto male, no?
Riguardatevi!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

[G20 Amburgo] Le fiamme di Amburgo illuminano i sorrisi

La polizia cerca di schiacciare una folla di un migliaio di persone con un solo gruppo di cento cosacchi. È più facile battere un centinaio di uomini che uno solo, specialmente se questi colpisce di sorpresa e scompare misteriosamente […] Le nostre fortezze saranno i cortili interni a ogni luogo da cui è agevole colpire e facile partire. Se dovessero prendere questi luoghi, non vi troverebbero nessuno e avrebbero perso numerosi uomini. È impossibile per loro prenderli tutti poiché dovrebbero, per questo, riempire ogni casa di cosacchi“.

Avviso agli insorti Mosca 1905

Il copione dello spettacolo prestabilito è saltato.

Accade ad Amburgo, cuore economico del paese egemone in Europa, in occasione di uno dei soliti vertici dei potenti, un G20 in questo caso.

Le foto e le dichiarazioni dei capi di stato, gli esperimenti di blindatura di una città, le prevedibili contestazione più o meno radicali scendono in secondo piano e quel che resta è una rivolta che si estende a macchia di leopardo per tutta la città.

Accade che il tentativo riuscito della polizia di caricare, tranciare e disperdere fin dal concetramento quello che per i giornali sarebbe diventato il “blocco nero più grande del mondo” altro non fa che spargere rivoltosi per tutta la città: ovunque colonne di fumo nero, barricate, vetrine infrante, negozi saccheggiati.

Accade che colonne di blindati con i lampeggianti inseguano fantasmi neri ovunque.

Nei quartieri di Sternschanze e Sankt Pauli vengono accolti dal coro:

“Ganz Hamburg hasst die polizei”, “Tutta Amburgo odia la polizia”, scandito non solo dai manifestanti ma anche dagli abitanti.

Non di rado bottiglie, e addirittura razzi, piovono sui cordoni dalle finestre delle case: la polizia è accolta per quello che è, una truppo d’occupazione nemica.

Accade che ogni corteo è circondato e disperso con idranti. La polizia sa di essere militarmente imbattibile lo sanno anche i facinorosi, che, invece di concentrarsi in corteo, s’incontrano a margine, nelle strade dello Schanzenviertel, per i riot.

Gli insorti preferiscono il mordi e fuggi allo scontro frontale, scomparire e riapparire dove la polizia non se l’aspetta.

Amburgo brucia e insegna: la megamacchina dei corpi di polizia più efficenti d’europa, imbattibile in uno scontro frontale, non può nulla di fronte al dilagare di azioni sparse.

L’insurrezione è una guerra asimmetrica in cui anche l’esercito meglio addestrato non è in grado di far fronte
all’imprevedibile e ad un territorio ostile. La notte del 7 luglio la polizia ammette di non avere più il controllo di alcune zone della città. All’alba parte la rappresaglia e alcune case vengono invase e perquisite dalle forze speciali con le armi spianate: tantissime finestre espongono striscioni contro G20 e polizia.

Per tre giorni le fiamme hanno illuminato Amburgo, scaldato i cuori ed infranto la rassegnazione aprendo squarci sul possibile.

Agli arrestati per quelle giornate va tutta la nostra solidarietà non lasciamo solo chi è caduto nelle mani del nemico.

Anarchiche e Anarchici

in portoghese

[G20 Amburgo]: Indirizzi degli/lle italian* arrestat* ad Amburgo

Ecco gli indirizzi dei/lle compagn* ancora in carcere in seguito al G20 di Amburgo:

RICCARDO LUPANO (09/06/1985)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

EMILIANO PULEO (02/02/1987)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ORAZIO SCIUTO
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ALESSANDRO RAPISARDA
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

MARIA ROCCO (05/02/1994)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

FABIO VETTOREL (02/12/1998)
JVA Hahnöfersand
Hinterbrack 25
21635 Jork –
Germany

[G20 Amburgo]: Lettera del compagno Riccardo dal carcere di Billwerder

“La guardia Gohlosh personifica la cattiveria più detestabile: la cattiveria messa al servizio dei grandi della Terra. Una cattiveria monetizzabile. Essa non gli apparteneva più. L’aveva venduta ad individui più competenti che ne facevano uso per asservire e mortificare tutto un popolo miserabile. Non era più padrone della propria cattiveria. Doveva guidarla e dirigerla secondo certi regolamenti la cui atrocità non variava granché.”
(Albert Cossery – Gli Uomini dimenticati da Dio – 1994)

In questo momento mi trovo detenuto nel carcere Billwerder di Amburgo. Sono stato arrestato venerdì 7 Luglio alle ore 19.30 nei pressi del Rote Flora.
Sono accusato di oltraggio allo Stato, di aver messo in pericolo la pubblica sicurezza, di aver svolto un ruolo attivo all’interno di un gruppo di quindici persone che ha fronteggiato la polizia, in particolare di aver tentato di ferire un poliziotto della Sezione Speciale di Bloomberg adibita ad effettuare arresti e recuperare reperti.

Non riconosco il dualismo “colpevole – innocente” proposto dagli apparati giuridici dello Stato.
Ciò che voglio dire a riguardo è di essere orgoglioso e felice di essere stato presente durante la sommossa di Amburgo contro il G20. La gioia di vivere in prima persona la determinazione di persone di ogni età e da tutto il mondo che ancora non hanno ceduto alla tentazione di sottomettersi alla logica del denaro e del mondo capitalista non potrà mai essere sopita da nessuna misura cautelare. In un’epoca storica in cui il capitalismo cerca di affondare il colpo definitivo e necessario al suo assestamento, in una continua oscillazione fra guerra interna (leggi speciali, chiusura delle frontiere, deportazioni) e guerra esterna (massacri indiscriminati, distruzione e avvelenamento del Pianeta Terra); la rivolta di Amburgo contro il G20 ha dimostrato ciò che è più importante per chi ha ancora a cuore la libertà: la possibilità della sua realizzazione.

L’efficienza tecnologica, fisica e tattica della polizia tedesca è stata tanto impressionante e spaventosa, quanto, di fatto, inutile a disinnescare prima e reprimere successivamente l’esigenza di svolgere contro la società mondiale, assurda e catastrofica, che i venti patetici Capi di Stato stavano lì a sfoggiare con meschinità, blindati nel cuore della città. I rassegnati e i riformisti potranno dire che, visto i rapporti di forza sviluppatisi negli ultimi decenni tra il potere e i suoi
sudditi, quello di Amburgo sia stato un ennesimo esperimento di massa per verificare la tenuta degli apparati di sicurezza internazionale. Del resto è quello che veniva detto anche dopo il G8 di Genova nel 2001.

I ribelli e i rivoluzionari, però, non fanno i conti con le dietrologie della politica, ma con i propri sentimenti e i propri progetti. In ogni caso, mi pare di poter ribadire che, se anche così fosse, questo esperimento sia fallito del tutto. Nelle strade di Amburgo ho respirato la libertà incontrollata, la solidarietà attiva, la fermezza di rifiutare un ordine mortifero imposto da pochi ricchi e altrettanti potenti sul resto dell’umanità. Non più infinite file di automobili e composte processioni che ogni giorno santificano la liturgia oppressiva ed assassina del sistema capitalista.
Non più masse indistinte costrette a piegarsi e sudare per un’anonima sopravvivenza in favore dell’arricchimento di qualche ingordo padrone. Non più migliaia di sguardi assenti diretti verso qualche asettico display che aliena e deforma le nostre esperienze di vita.

Ho visto individui alzare gli occhi al cielo per cercare di agguantarlo.
Ho visto donne e uomini dare corpo alla loro creatività e alle loro fantasie più represse.
Ho visto le energie di ciascuno impegnate a tendere una mano ad altre che non si ergono al di sopra di nessuno.
Ho visto il sudore gocciolare dalle fronti per soddisfare i propri desideri invece di quelli di qualche aguzzino. Nell’ora della rivolta nessuno resta mai veramente solo.

Un forte abbraccio a tutti i compagni e le compagne, a tutti/e i/le ribelli prigionieri/e dello Stato tedesco. Un saluto appassionato ad Anna, Marco, Valentina, Sandrone, Danilo, Nicola, Alfredo, i compagni e le compagne sotto processo per l’ Operazione “Scripta Manent” in Italia. Ai/alle rivoluzionari/e e ai/alle ribelli prigionieri/e nelle galere di tutto il mondo. Un bacio a Juan. Dove sei … dove sei … sei sempre con noi!

Finché esisto: sempre contro l’autorità! Sempre a testa alta! Viva l’internazionale anticapitalista!
Per Carlo! per Alexis! Per Rémi! Per la libertà!

Riccardo
Prigione di Billwerder, Amburgo – 20 Luglio 2017

Exarchia: Striscioni in solidarietà con il CSO Kike Mur, i/le ribelli del G20 e Lisa

Nella mattinata di martedì 11 luglio 2017, gli/le abitanti dello squat Themistokleous 58, insieme a dei/lle compagn* affini, hanno appeso a Exarchia degli striscioni in solidarietà internazionalista a proposito di tre casi diversi.

Abbiamo le chiavi di tutte le porte… Solidarietà con il CSO Kike Mur a Saragozza, Spagna

Da uno dei balconi del 58 abbiamo esposto uno striscione in sostegno al centro sociale occupato Kike Mur a Saragossa (Spagna), minacciato di sgombero dalle autorità locali. L’edificio (un’ex prigione) è occupato da sette anni, e ha dato vita a una moltitudine di attività ed espressioni di solidarietà anarchica, come per esempio uno striscione nel contesto della campagna internazionale del 2013 Febbraio Nero.

Solidarietà con i rivoltosi del G20

Sulla cancellata dell’ex scuola di Chimica abbiamo esposto uno striscione in sostegno a chi si è scontrato con le forze della repressione nelle strade di Amburgo contro il summit dei leaders dei 20 stati più potenti del pianeta. È il momento di spargere la voce che gli/le ostaggi del G20 hanno bisogno del nostro sostegno.

Attacca/Deruba le banche! Libertà per Lisa, anarchica detenuta in Germania

Un altro striscione è stato messo sull’edificio Gini al Politecnico in solidarietà con Lisa, un’anarchica recentemente condannata a 7 anni e mezzo di prigione per una rapina ad Aachen (Germania) nel 2014.

Nessun prigioniero nelle mani del Potere: Assaltiamo lo Stato/Capitale e la dominazione!

Squat Themistokleous 58
e compagn* affini

in greco, inglese, portoghese, spagnolo, tedesco

Amburgo: Pietre a bottiglie con la vernice contro la Deutsche Afrika Linien (DAL) e consolato onorario sudafricano

9 giugno 2017

Per il genocidio non c’è prescrizione – perdono – dimenticare. Il 09 giugno 2017 abbiamo attaccato con pietre e bottiglie alla vernice lo stabile con la sede della DAL, del gruppo Essberger e del consolato ad Amburgo Altona.

Già nel 2003 la Herero People’s Reparation Cooperation tentava di querelare la repubblica federale tedesca ed i profittatori del genocidio perpetrato dai militari e colonialisti tedeschi contro i popoli Herero e Nama agli inizi del 20. secolo nella oggi Namibia. La querela era contro l’armatrice DAL, la Deutsche Bank e Orenstein + Koppel (Terex). DAL è erede giuridico della Woermannlinie che tra l’altro imbarcava le truppe tedesche per la Namibia per abbattere le insurrezioni Herero e Nama contro il dominio coloniale tedesco. Woermann, Orenstein + Koppel, la Deutsche Bank e anche la raffineria della Germania del nord d’Amburgo (oggi Aurubis) guadagnarono massicciamente sfruttando il lavoro coatto per la costruzione delle linee ferroviarie e dell’estrazione di rame e di diamanti. Circa l’80% dex Herero e il 60% dex Nama furono assassinatx dai tedeschi.

Falliti gli annosi tentativi di essere coinvolti nelle trattative tra BRD e Namibia, in gennaio 2017 rappresentanti Nama e Herero querelarono la Germania davanti a un tribunale USA per chiedere il pagamento di riparazioni. Prossima udienza: il 21/07/2017. Il governo federale comunicava tramite Polenz, il suo incaricato speciale per il dialogo con la Namibia, che a suo parere dall’impiego del concetto di genocidio non si poteva far derivare un obbligo giuridico. Dopo anni addirittura di rifiuto di ammettere il genocidio tedesco nell’attuale Namibia, si continua a rifiutare il pagamento di riparazioni.

Nel frattempo, il governo della Namibia prepara una querela presso la corte internazionale a Den Haag contro la Germania per ottenere il versamento di 28 miliardi di Euro. Anche in Tanzania ci sono dei tentativi per querelare la Germania per il suo genocidio nell’allora Africa Orientale Tedesca.
L’esproprio delle proprietà tra cui diversi palazzi e castelli dei proprietari della DAL, la famiglia Rantzau, porterebbe già alcuni milioni di Euro. A maggior ragione visto che il clan Essberger-Rantzau si è distinto nei passati anni ottanta con varie pratiche commerciali prive di scrupoli. Esempi: Essberger come vincente dell’arianizzazione nel 1937 rilevava a prezzo irrisorio l’impresa turistica ebrea Walter Bamberger. Nel 1945 nel porto di Amburgo gran parte del commercio con lo Stato apartheid Sudafricano era gestito dalla DAL. La sua direttrice Liselotte Rantzau-Essberger s’assumeva la direzione del Afrikaverein (associazione Africa) colonialrevisionista, che era un rigoroso sostenitore della politica apartheid. Oltre alla frutta, DAL in solita tradizione neocoloniale trasportava anzitutto l’uranio dalla Namibia occupata dal Sudafrica.
In gran ritardo è anche il cambio di nome delle strade di Amburgo dedicate ai criminali coloniali. In gennaio 2017, la Association of the Ovaherero Genocide negli USA (OGA) chiedeva al sindaco di Amburgo di farla finita con questo incubo coloniale. Finora nessuna reazione.

Mandiamo saluti militanti ax attivistx delle giornate di azione di Berlino contro il mondo dei G20. Nel fuoco delle giornate di azione c’è tra l’altro la G20 African-Partnership-Coonferenz che doverebbe svolgersi il 12 e 13 giugno a Berlino Schönberg. Nel loro appello, lx compas chiariscono che questa conferenza sicuramente non tratta di partenariato bensì di collaborazione con il regime dei confini europeo e l’apertura e lo sfruttamento di nuovi mercati. Non a caso i trattati conclusi dalla UE con il Niger e il Mali per impedire la migrazione sono definiti “partenariati di migrazione”. Chi non ci sta perderà aiuti finanziari e accessi al mercato. Nel tono della UE vuole dire: “Produzione e sfruttamento dell’effetto leva necessario mediante l’impiego di tutti i mezzi e strumenti del caso – anche della politica commerciale e dello sviluppo”.
(…)

Auguriamo ax compas berlinesi un buon successo e già ora attendiamo con gioia la loro visita di luglio. Magnifico che vi impegnate talmente nella mobilitazione! Lo stesso vale ovviamente anche per Brema, Lipsia, Francoforte, …

Ad Amburgo si dice Tschüss agli eredi della tradizione imperiale e un gran benvenuto a tuttx lx compas ribelli!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Dopo il G20 ad Amburgo]: Appello di solidarietà

In un momento di caccia aperta ai/lle manifestanti anti-G20 da parte dei poliziotti, i media e “il pubblico” (comprese richieste di una legge-linciaggio che circola su internet), è fondamentale ricordare chi è stat* ferit* durante le proteste contro il summit G20 ad Amburgo e le dozzine di persone che sono ancora sotto inchiesta e ingabbiate dallo stato tedesco.

Nessun riguardo per quell’ampia parte di società che, insieme alle autorità publiche e i loro media, non solo accettano lo stato securitario cui abbiamo assistito ad Amburgo, ma vuole anzi che venga rafforzato.

È il momento per i gruppi e gli individui di organizzare eventi di solidarietà, raccogliere doni, ed esprimere in ogni modo il nostro sostegno con gli/le arrestat*, per esempio scrivendo lettere non appena gli indirizzi saranno resi noti.

Agiamo in solidarietà con chi è stat* colpit* dalla repressione durante il G20, e teniamoci al corrente della loro situazione attraverso la rete di contro-informazione. Assicuriamoci che non rimangano da sol*.

Più azioni ci saranno più sarà alta la pressione sulle autorità, i media e il loro mondo. Per l’anarchia!

in inglese, tedesco, portoghese, spagnolo

Amburgo: Vetri rotti a Mövenpick-Hotel

5 giugno 2017

Il 05 giugno 17, attacco ad albergo di lusso a 4 stelle nel quartiere Schanzen di Amburgo. Facciata della zona ristorante parzialmente distrutta.

Per ricordare: dal 2005 al 2007, la vecchia torre dell’acqua fu convertito in albergo di lusso. Anche questo doveva servire alla rivalutazione del quartiere. Ma causa una resistenza persistente, questo era possibile solo con una massiccia presenza biennale della polizia. Dopo quasi 10 anni, in giugno 2007, l’albergo fu aperto in segreto. Da allora, i gestori a periodi irregolari sono sempre colti alla sprovvista da varie forme d’azione.

In vista del vertice G20 il 07 e 08 luglio ad Amburgo, anche questo albergo di lusso, che si trova nelle immediate vicinanze del terreno della fiera che è luogo della celebrazione, è incluso nei cosiddetti “oggetti sotto minaccia”. Già da mesi, i gestori hanno installato diverse telecamere.
Ed è servito a qualcosa? No, attacchiamo dove e quando ci pare!

Ne abbiamo abbastanza dell’arroganza disumana dei ricchi e potenti, del gabinetto degli orrori delle autorità responsabili per la miseria e la morte di milioni di persone in tutto il mondo. Consideriamo questa azione come un contributo alla mobilitazione contro il G20 e ci auguriamo un tempo caratterizzato dalla resistenza!

Saluti a Mövenpick: ogni bene per il giubileo decennale!
Ad Amburgo si dice Tschüss!

Un gruppo autonomo

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Dresda, Germania: Azione della CNA in solidarietà con tutt* coloro che affrontano la repressione della polizia ad Amburgo

Ancora una volta il G20 colpisce in pieno viso tutt* quell* che credono che la giustizia sociale e la libertà non sono un’utopía. Per compensare la nostra rabbia, abbiamo effettuato un’azione con un collage (manifesti). Vogliamo non solo mostrare la nostra solidarietà, ma anche confrontarci con le persone del nostro quartiere sugli incidenti ad Amburgo e la repressione che sta avvendendo là.

Per un mondo di solidarietà e giustizia senza gerarchie e sfruttamento. Blocchiamo il G20!

in spagnolo, portoghese, tedesco

Berlino: Vernice ad amministrazione, Spiegel e biblioteca di polizia

19 e 26 maggio 2017

[NdT. Lunghissima rivendicazione] “(…) Quando a luglio viaggiamo ad Amburgo per accogliere con il fuoco gli sfruttatori di questa Terra, saranno ancora gli sbirri che ci sbarreranno la strada per difendere questo sistema, per metterci in galera e per disperdere la nostra rabbia. Ecco perché cercheremo lo scontro.

I padroni useranno i loro concetti di Crowd Control e divisione. Invieranno i loro cani della repressione prima del vertice e tenteranno di violare i nostri spazi. Ma abbondano gli esempi degli ultimi tempi che dimostrano che un avanzare organizzato e collettivo distrugge il concetto degli sbirri e crea dei momenti di resistenza diretta.

Lotta alla repressione statale! Per un processo di costruzione rivoluzionaria!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice e pietre a casa di capo della fiera

22 maggio 2017

La notte scorsa con bottiglie alla vernice e pietre abbiamo visitato il direttore dell’amministrazione della fiera di Amburgo.
Da settimane l’operativo di polizia proveniente di tutta la Germania vigila ogni notte la fiera di Amburgo affinché non succeda un simile guaio agli organizzatori del vertice, come quando in novembre dex compas incendiarono l’entrata della fiera e ne danneggiarono la facciata in vetro. Ecco perché oggi ci siamo occupatx dell’indirizzo privato del direttore dell’amministrazione della fiera di Amburgo, attaccando la sua casa con bottiglie alla vernice e pietre.

La fiera fiorisce. Sotto la direzione di Aufderheide un fatturato record dopo l’altro. Nel 2016 arrivarono a un utile di 111 milioni di Euro. Il vertice G20 aumenterà notevolmente i guadagni e alla conferenza stampa annuale l’amministrazione non fu autorizzata a pubblicare le cifre esatte. Gestendo il padiglione tedesco alla Expo estiva nel Kazakistan fa un altro ottimo affare.

Ci piace la dritta dex attivistx che in aprile hanno fatto delle azioni contro i ricconi di Amburgo e che sfruttano la mobilitazione per il vertice G20 per andare all’offensiva contro i 40.000 milionari anseatici. Aufderheiden è uno di questi. Con un salario di circa 250.000 Euro l’anno esonerati delle spese accessorie uno dei meglio pagati dirigenti d’imprese pubbliche. Semmai il 7/8 luglio non riuscite ad avvicinarvi ala fiera, perché non visitare il loro quartiere, gli Elbblöcken.
Fare un disastro del G20.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH