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Barcellona: McDonald’s riverniciato in solidarietà con lo sciopero nelle carceri statunitensi

barna1-544x408barna2-544x408barna3-544x408barna4-544x408Nelle prime ore del  settembre alcun* anarchic* di Barcellona sono andati al McDonald’s in Travessera nel quartiere di Gràcia per mostrare la nostra solidarietà ai/lle compagn* incarcerat* in sciopero negli Stati Uniti.

Una piccola azione con cui intendiamo manifestare che la solidarietà tra oppress* non conosce frontiere o nazioni.

Abbiamo anche approfittato di questa occasione per indicare questa multinazionale come responsabile dell’assassinio e dello sfruttamento di innumerevoli esseri umani e non-umani, rendendo chiaro che non permetteremo loro di continuare il  lavoro criminale senza incontrare la resistenza degli/lle oppress*.

Contro tutti i poteri!

Morte allo Stato e ai suoi falsi avversari.

in inglese, greco, spagnolo

Messico: Il prigioniero anarchico Fernando Bárcenas chiama alla solidarietà rivoluzionaria con lo sciopero nelle prigioni statunitensi

Mexican-Prison-Riot-544x318Lettera aperta ai/lle compagn*.

Nota: L’uso della parola prigione in questo testo fa riferimento a tutti gli ambienti artificiali che ci addomesticano per inserirci di forza nel sistema di produzione capitalista; è un contributo per approfondire la riflessione di tutti gli esseri viventi in mano alle potenze economiche e al progetto tecnologico…

Compas, vi saluto con amore ribelle, perché queste parole di guerra possano arrivare fino a voi; saluto anche i giorni di rivolta che vengono, mentre le idee sbocciano nei campi come fiori che non dovremmo smettere di curare.

Non sappiamo se vinceremo, ma quello che sappiamo è che non occuperanno i nostri sogni e le nostre vite…

L’unico momento davvero libero è quando lottiamo per la libertà, perché preferiamo morire che accettare questo stile di vita, e senza rendercene conto siamo già liberi, perché niente occupa le nostre menti tranne il solo desiderio d’incendiare la realtà…

Ma cosa si nasconde dietro questa guerra distruttiva, dietro la cupa oscurità dello spirito umano? Non sono forse il riflesso e la manifestazione poetica di esseri umani che si riappropriano della propria vita e influenzano attivamente l’organizzazione della vita quotidiana?

Se ogni persona che si vanta della propria “libertà” si rendesse conto della propria condizione, sarebbe l’inizio dell’ultima guerra, la nostra ultima opportunità.

Ho imparato che la possibilità di una reale forza capace di opporsi e negare il capitalismo vengono rivelati nel corso della vita quotidiano delle persone.

Sono semplici connessioni tra idee e azioni; non vogliamo essere gradevoli alle moderne masse consumatrici, ecco perché credo che una vera forma di auto-organizzazione può esistere solo tra le persone più colpite ed emarginate, che vivono quotidianamente una guerra condotta dall’istinto e dai sentimenti più che dalla ragione…

E una coscienza selvaggia e incontaminata, non troppo manipolata dal sistema educativo, è sempre più aperta alle posizioni anarchiche…

E per gli/le altr*, che intuiscono istintivamente, e si sentono portati verso la disobbedienza, si tratta soltanto di provocare la “scintilla” che accenderà la fiamma…

Ma in generale per far riflettere un* prigionier*, per esempio, consideriamo che le semplici parole non sono abbastanza, perché si tratta di qualcun* che vive la guerra quotidianamente e che conosce il panorama molto meglio di noi e non accade attraverso le parole, ma ad azioni e comportamenti reali, che siano in linea con quello che pensiamo e diciamo.

In molti questionano le “tattiche” o “metodi” come se fosse una gara, e con questo non voglio dire che dovremmo isolarci ed evitare la critica cosciente, ma il contrario; l’unico  problema è che ci trasciniamo dietro, come collane, le influenze borghesi che hanno storicamente contaminato le forme d’organizzazione di coloro che si definiscono libertari…

Radicalmente contrario, non penso sia necessario razionalizzare tutti gli aspetti della vita. La rivoluzione sociale si costruisce giorno dopo giorno, senza manuali o dogmi, sia nella vita sociale sia nell’ombra, e non perché uno debba essere rivoluzionario per decreto, ma perché la parola rivoluzione per me, e per quanto ne so per molti altri, significa avere un ruolo attivo in questa guerra, ma sempre a modo nostro, e per questo non possiamo continuare a chiudere gli occhi di fronte a nessuna dottrina o ideologia scientifica o religiosa, dato che  l’istruzione e la conoscenza vengono acquisite nelle trincee popolari, nella sperimentazione, nella confusione, nella spontaneità, non vogliamo avere obiettivi o norme, perché vorrebbe dire condannarci all’ignoranza e la schiavitù…

Il problema delle grandi civiltà che sono esistite finora è che hanno tutte basato la loro visione del mondo sulle scienze esatte e quantificabili…

L’umano sente una tale angoscia di fronte all’insignificanza della propria esistenza a causa dell’abbandono assoluto del vivere nel regime carcerale delle città e delle prigioni che cerca rifugio  e sollievo cercando di imporre un “ordine” fittizio alla vita; si consacra a cercare di capire tutti e riduce tutto al proprio mondo e alla propria taglia. Se ci concentrassimo più sull’approfittare della nostra vita splendida troveremmo il sollievo a tutti i mali creati in noi dall’addomesticamento della cività, e tutte le guerre catastrofiche che l’esser umano ha portato sulla terra cercando ingenuamente di spezzare l’ordine naturale della vita avrebbero potuto essere evitate…

Ed è per questo che in questa guerra imposta, in cui viviamo e soffriamo della schiavitù e della miseria per mano dei pochi che in nome del capitale si sono arrogati il diritto di dirigere la nostra esistenza, non è ancora troppo tardi per tealizzare che i secoli di storia che hanno preceduto ci hanno insegnato che qualsiasi sia la forma di governo è sempre la stessa storia; la giustificazione del diritto di limitare e di punire per sfruttare…

Anche il più primitivo degli organismi viventi sa in modo istintivo che se non è capace di adattarsi all’ambiente finirà con lo scomparire. E la questione è: l’essere umano sarà capace di adattarsi ale condizioni di vita artificiali che gli impone l’ambiente tecno-industriale?

Nella natura selvaggia e in noi stessi esistono gli ingredienti che rendono possibile la vita come la conosciamo ed è per questo che è assurdo pensare di possedere tutte le risorse naturali e materiali che ci circondano. È una visione coloniale e antropocentrica di vedere la vita ed è per questo che il riprodurla condurrà a breve alla creazione del principio di autorità e potere, con la schiavitù e la guerra come conseguenza…

La nostra partecipazione alla guerra dev’essere quindi radicalmente diversa dai metdoi di guerra imperialisti… Non è la guerra per la guerra, non è la guerra fine a se stessa ma la nostra difesa selvaggia…

È un appello alla solidarietà rivoluzionaria contro la schiavitù e lo sterminio impostoci dal saccheggio economico… in America del nord, America latina, Medio-oriente, Europa e tutti i luoghi raggiunti dalla civilizzazione, all’interno delle prigioni messicane, che sappiano che ci prepariamo, ma le azioni lo dimostreranno…

In guerra a fianco dei/delle nostr* fratelli e sorelle prigionier*, schiav* degli Stati Uniti, che stanno organizzando e coordinando per il 9 settembre 2016 uno sciopero nazionale nelle prigioni dell’America del Nord e con tutt* gli/le altr* prigionier* e schiav* nelle prigioni esterne…

Finché non saremo tutt* liber*.

Fernando Bárcenas Castillo

in inglese, francese

Lleida, Catalogna: La Camera del Commercio attaccata

Lunedì 27 giugno 2016, la Camera del Commercio di Lleida si è risvegliata con la facciata riverniciata e i vetri della porta principale spaccati, un piccolo gesto di solidarietà con i/le compagn* di Girona* e in continuità con la lotta quotidiana che non si ferma di fronte alla repressione o i procedimenti penali.

CONTRO LA REPRESSIONE, SOLIDARIETÀ E LOTTA.

lleida-544x211* Basandoci sul titolo del post originale in catalano, si tratta di un gesto di solidarietà con gli/le ‘scioperanti del 14N’, otto persone che passavano in processo quello stesso giorno (27 giugno) per aver tentato di leggere una dichiarazione alla Camera di Commercio di Girona durante lo sciopero generale del 14 novembre 2012

in inglese

[Francia] Lottare contro la legge sul lavoro: nessuno dovrebbe lavorare!

travail«Siamo sfruttati come gli altri e vogliamo farla finita, subito, con lo sfruttamento».
Ai ferri corti con l’Esistente

La legge sul lavoro (come tutte les leggi) non avvantaggerà che poch*, mentre schiaccerà tutt* gli/le altr*, molto più numeros*. Quest* ultim*, gli/le sfruttat*, per una volta non hanno aspettato i sindacati per organizzarsi e chiamare allo sciopero. Hanno perfettamente ragione. C’è agitazione da ogni parte: i/le liceali invocano a bloccare i licei, gli/le studenti/esse a occupare le università, i/le non-sindacalist* allo sciopero generale. Quanto a noi, finché si tratterà di lottare contro lo sfruttamento e la dominazione, ci saremo.

Potremmo restare a distanza dal movimento accontentandoci di affermare che il lavoro non deve essere né elemosinato né trasformato ma distrutto; stavolta preferiamo partecipare alla lotta, per diffondere la critica a tutte le forme di dominazione. Per noi, non può prescindere da un discorso contro lo Stato e il capitalismo. Non contate su di noi per difendere il diritto del lavoro. Con o senza di lui, è sempre Servizio Obbligatorio del Lavoro.

Negli anni 80 Bob Black, un anarchico americano scriveva già: «Un lavoratore è uno schiavo a part-time. È il padrone che decide a che ora dovete arrivare al lavoro e a che ora potete tornare a casa – e quello che farete nel mentre. Vi dice quale mole di lavoro dovete effettuare e a che ritmo. Ha il diritto di esercitare il suo potere fino agli estremi più umilianti. Se ne ha voglia, può regolamentare tutto: la frequenza delle vostre pause pipì, il modo in cui dovete vestirvi, etc. A parte qualche salvaguardia giuridica molto variabile, può licenziarvi per un motivo qualsiasi – o senza la benché minima ragione». E appunto, la legge sul lavoro riduce in briciole queste salvaguardie. Per noi si tratta di farla finita col lavoro senza aspettare altro. Ci uniamo a Black quando dichiara: «Alcuni sinistroidi blaterano in favore del pieno impiego. Io aspiro alla piena disoccupazione, come i surrealisti – solo che io non scherzo».

Se gli/le studenti/esse continuano a studiare, gli/le operai* e gli/le impiegat* a lavorare, gli/le disoccupat* a preoccuparsi di trovare un lavoro, nessun cambiamento è possibile. A noi piacerebbe che la lotta tendesse a una paralisi della normalità, che si moltiplicassero le offensive, gli scioperi selvaggi, i sabotaggi, le distruzioni fisiche dei simboli dell’economia. Allora avremo il tempo e lo spazio necessari per riprendere in mano le nostre vite e per l’emancipazione di tutt*. A volte nelle lotte sociali di rivendicazione si sviluppano dei metodi più interessanti dei loro obiettivi… Qualche anno fa degli operai che durante uno sciopero generale portavano uno striscione su cui era scritto «Non chiediamo niente» avevano ben capito che la sconfitta risiede nella rivendicazione in se stessa.

Finché ci saranno persone che vanno a lavorare non per il piacere di fare qualcosa di socialmente utile, ma per «guadagnarsi da vivere» faremo appello allo sciopero generale illimitato. Finché ci saranno poliziotti e prigioni, banchieri e supermercati, eletti ed elezioni, ricchi e poveri… faremo di tutto perché cambi, qui e ora.

Viviamo in un mondo di merda, non accettiamolo!
Ci resta la rivolta, esprimiamola !

Grecia: Lettera di un compagno accusato per i fatti del 5 Maggio 2010

Giugno 2013

29 Aprile 2011 : la storia inizia con degli arresti inaspettati; il mio e di altri due compagni. Inaspettati perché non basati su prove o testimonianze oculari, ma piuttosto su “resoconti anonimi” molto “convenientemente” consegnati nelle mani della polizia greca, i quali fanno il mio nome e quello di altri due compagni, citando i nostri numeri di telefono e indirizzi.

Pertanto siamo stati arrestati in un clima di terrore creato dalle forze di sicurezza statali e dai mass media. Perquisizioni domiciliari per presunte “prove” sono arrivate poco dopo, cosi come il mio arresto, e poi ammanettato per diverse ore nella stazione di polizia di Atene. Nel frattempo, per due giorni, siamo stati dati in pasto ai media, i pappagalli della sicurezza statale, che falsamente hanno parlato di “arresto degli incendiari della banca Marfin”. Poi le autorità mi hanno preso e fatto fare una “visita guidata” per i piani della stazione di polizia, fino a portarmi in una stanza designata per l’identificazione dei sospetti, dove vari “testimoni” sono passati uno dopo l’altro, presumibilmente per identificarmi. Dopo quella sera, siamo stati convocati – casualmente il 5 Maggio 2011! – per testimoniare presso la sede del servizio di sicurezza statale – senza fare giuramenti o dare impronte, ecc – riguardo al tragico incidente della filiale della banca Marfin e l’attacco alla libreria Ianos [entrambe in Stadiou street, nel centro di Atene] avvenuto un anno prima, durante lo sciopero del 5 Maggio 2010. Continue reading Grecia: Lettera di un compagno accusato per i fatti del 5 Maggio 2010

Berlino: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco incendiario a veicolo del Progetto Giovanile Welfare della Federazione Giovanile Cattolica Tedesca (BDKJ)

Come un piccolo riscaldamento prima della giornata internazionale di azione del 14 Novembre, abbiamo bruciato la “Jobmobil” della “Gioventù Cattolica Tedesca” la notte del Mercoledì, 31 Ottobre a Kreuzberg, Berlino. La Gioventù Cattolica Tedesca era in viaggio quotidianamente con questo veicolo “Jobmobil” in ordine, per proprio conto, di “impartire una possibilità nel mercato del lavoro dei giovani svantaggiati”. I giovani che devono assumersi la responsabilità di se stessi collegando la pianificazione familiare non alle possibilità delle famiglie, ma ad antiquati concetti sociali! Una possibilità di diventare forza lavoro a buon mercato nel settore della cura o delle pulizie suona allettante; inoltre, i tirocini non retribuiti sono una meravigliosa opportunità.

La Chiesa cattolica ha dimostrato le sue competenze per il benessere dei giovani svantaggiati già negli anni ’30 e ’40: i bambini ed i giovani sono stati trasferiti direttamente nei centri di eutanasia, portati via dai rifugi che erano sotto la sua amministrazione. Usando lo stesso personale, la Chiesa Cattolica ha gestito dei collegi chiusi (“centri di educazione”) dal dopoguerra fino agli anni ’80. Alcuni fatti circa gli abusi, così come per quanto riguarda lo sfruttamento della forza lavoro dei detenuti sono recentemente venuti alla luce. Inoltre, i report sulle violenze sessuali da parte dei parroci sacerdoti, vescovi e il resto del personale della chiesa nei confronti dei bambini e giovani a loro affidati vengono resi noti quasi settimanalmente.

I giovani di Berlino non hanno bisogno di questa specie di “lavoro sociale”, per questo abbiamo risparmiato l’ulteriore stalking effettuato da questa setta. Ci auguriamo che i giovani preferiscano di unirsi in bande, piuttosto che lasciarsi reclutare per un’esistenza malsana nel mercato del lavoro senza diritti.

La nostra azione è associata alla giornata internazionale di azione del 14 Novembre, quando ci sarà uno sciopero in alcuni paesi e, a livello europeo, altri atti saranno diretti contro il lavoro e le politiche della Troika o dell’Unione europea.

Il nostro disprezzo speciale va a capo supremo della “Gioventù Cattolica Tedesca”, membro della Gioventù Hitleriana ed assistente alla guerra di sterminio di Hitler, il tedesco Papa Ratzinger.

Contro ogni imbecillità religiosa!
Per lo sciopero generale continuo!
Per un’altra società!

fonte

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Belgrado, Serbia: Azione di solidarietà con Stella Antoniou e i quattro compagni arrestati dopo le dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU

Tra il 16 ed il 22 Aprile 2012 abbiamo piazzato degli striscioni vicino all’ambasciata Greca e la Fondazione per la Cultura Greca a Belgrado come atto simbolico di solidarietà con l’anarchica imprigionata Stella Antoniou ed i quattro compagni arrestati dopo la dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene.

Stella Antoniou fù arrestata il 4 Dicembre, 2010, ad Atene, insieme con i compagni Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias, che sono anch’essi imprigionati, con l’accusa di presunta partecipazione ad un’organizzazione armata, vale a dire le anarchiche R.O. CCF. Stella è tenuta in detenzione preventiva da 16 mesi, anche se lei nega (come gli altri tre compagni) le accuse, che vengono costantemente aggiornate con nuove accuse. La vera ragione del perchè lo Stato la tiene imprigionata è perchè la sua sceltapolitica di rimanere solidale con Alexandros Mitroussias (che era ricercato dalle autorità prima di essere arrestato), così come le sue azioni politiche e i suoi punti di vista, in altre parole, a causa del suo coinvolgimento nell’area anarchica e delle lotte sociali. Stella soffre di una rara malattia che non può essere curata in carcere. Ha bisogno di farmaci speciali e cure mediche regolari, ma gli sono state ripetutamente negate. Di conseguenza, la sua salute si è drasticamente deteriorata. Per questo motivo, Stella ha già per cinque volte fatto richiesta di rilascio su cauzione, ancora senza successo. Tuttavia, nonostante le sue gravi condizioni di salute, non ha mai cessato di lottare con coraggio all’interno del regime della cella della prigione, lottando e reclamando per una migliore condizione pretesa da tutti i prigionieri così come contro lo stesso sistema carcerario. Ad esempio, nel Giugno 2011 Stella ha preso parte alle mobilitazioni collettive all’interno del carcere di Koridallos contro le votazioni dei “Memorandum” imposti dalla troika FMI / UE / BCE e dal governo greco.

Il 12 Febbraio la Grecia è stata testimone di una grande eruzione proletaria, in un giorno in cui il parlamento ha votato per il secondo memorandum di “salvezza”. La rabbia del popolo è scoppiata simultaneamente in molti luoghi, con tumulti generalizzati che dichiaravano la negazione della politica promossa dal governo Greco e dei suoi partner dell’UE. L’esplosione sociale di massa, vide dimostrazioni, occupazione di edifici pubblici, la distruzione di obbiettivi capitalisti (l’incendio di banche, negozi di lusso, negozi di pegni, ecc.), attacchi a sedi dei partiti politici e stazioni della polizia, scontri feroci con i segugi della democrazia e dell’ordine, che hanno cercato di contrastare , fallendo, la rabbia della gente. Migliaia di persone hanno partecipato a questi episodi e larga parte di esse ha applaudito quando le banche sono state aperte e date alle fiamme, con una solidarietà spontanea ed attiva verso i dimostranti. Spaventati dall’intensità dei tumulti che stavano raggiungendo livelli di rivolta, prima, durante e dopo il giorno, i leader dei partiti politici, dei media istituzionali e tutti gli altri sostenitori della sottomissione e dell’obbedienza hanno condannato i manifestanti e la contro-violenza sociale diffusa, al fine di creare false divisioni tra i manifestanti. Lo Stato e le sue forze repressive hanno effettuato una caccia alle streghe repressiva ed ideologica, in un tentativo dettato dal panico di fermare il montare dell’interrogarsi sull’esistente e per spaventare i manifestanti combattenti. I primi che si sono trovati sotto quest’onda di repressione sono stati quattro compagni arrestati il 12 Febbraio ad Atene. I nostri compagni non sono tenuti prigionieri a causa di nessuna “incriminazione evidente” ma a causa del fatto che hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi nelle strade contro la schiavitù imposta dallo Stato e dal Capitale, proprio come hanno fatto altre migliaia di persone.

Questi quattro arrestati sono rimasti imprigionati senza processo per due mesi. E’ chiaro che questa è una “punizione esemplare”, al fine di intimidire tutti coloro che rifiutano di piegare la testa. La recente ondata di repressione contro i centri sociali e gli spazi auto-organizzati, tra nuove accuse contro i compagni anarchici, dimostra che lo Stato colpisce particolarmente coloro che non vogliono essere i padroni di qualcuno, nè schiavi di qualcuno, che si organizzano e scendono nelle strade in modi autonomi ed auto-organizzati.

Liberta' per gli arrestati del 12 Febbraio trattenuti in custodia cautelare

Il Capitalismo e lo Stato in tutto il mondo hanno dimostrato che tutto cio’ che possono fare e’ produrre violenza e divisioni, miseria, ingiustizia e poverta’ per la maggior parte dei componenti della societa’, di contro privilegi per una minoranza. Che cosa vogliamo aspettarci se diamo la nostra vita in mano ai politici ed agli ideologi? Vogliamo vivere ed essere liberi, o continuare a vegetare come soldati dei partiti politici, schiavi del capitalismo e dei padroni, schiavi di qualsiasi autorita’, Serba, dell’Unione Europea o di qualsiasi altro Stato? Invece di prolungare la miseria della vita quotidiana, scegliendo la strada delle divisioni, ingannando noi stessi con ideologie e miti sul nazionalismo o sulla democrazia (due servi dello stesso padrone), e’ ora il momento di creare una risposta comune e attaccare tutti coloro che vogliono governare le nostre vite, che vogliono tenerci  in schiavitu’ finanziaria e politica. Dobbiamo agire. Dobbiamo ribellarci. La liberta’ non viene data. C’e’ una guerra in corso contro di noi. e dobbiamo contrattaccare piuttosto che cercare di migliorare lo stesso meccanismo  che ci sta uccidendo. Ma per fare questo dobbiamo anche capire cosa e’ successo nella nostra storia recente, comprendere la funzione del nazionalismo e della guerra come armi usate dalle elite’ locali e dalle istituzioni finanziarie, come l’IMF, come risposta alla lotta di classe in ogni periodo, e per la ristrutturazione capitalista, il saccheggio delle societa’ e delle nostre vite, cosi come la creazione di nuovi stati-nazioni nella regione. Dobbiamo comprendere il ruolo di tutti i promotori della democrazia e dell’obbedienza nel periodo di “pace” post bellica.

La lotta per la liberta’ puo’ essere combattuta solo in maniera autonoma ed auto organizzata, distante dallo Stato e dalle sue marionette o da qualsiasi patronato, con la solidarieta’ e l’aiuto reciproco come uno dei mezzi di resistenza e pratica quotidiana nelle nostre comunita’ locali.

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI !

IN GRECIA, IN ALBANIA E SERBIA, LE BANCHE ED I MINISTERI SONO I NEMICI

anarchici/libertari

comunicato in Serbo

Spagna: Chiamata degli anarchici di Barcellona e del CNT Catalonia per lo sciopero generale del 29 Marzo

Gli anarchici stanno arrivando!

Contro i dirigenti sindacali che sono d’accordo sul nostro futuro!

contro i partiti politici che promuovono e tollerano la sottomissione

contro i padroni che ci sfruttano giorno per giorno

contro lo Stato e il Capitale

noi gli anarchici partecipiamo allo sciopero generale

12.00 – Plaça de Catalunya (Piazza di Catalonia), picchetto principale

16.00 – Jardinet de Gràcia, dimostrazione

Oggi come sempre…la lotta è l’unica via

SCIOPERO GENERALE- 29M

Il CNT Catalonia chiama tutti i lavoratori ad aderire allo sciopero generale del 29 Marzo, contro le riforme del lavoro ed i tagli sociali (in materia di pensioni, istruzione, sanità, trasporti pubblici, elettricità, acqua…). La lotta è l’unico modo che abbiamo contro il sistema capitalistico e lo Stato.

Fonti: i, ii (potete anche visitare il nostro nuovo blog in catalano)

Atene: Presidio in solidarietà con i quattro arrestati nella dimostrazione del 12 Febbraio

Sabato 18/02, nella piazza centrale di Aghia Paraskevi (periferia nord di Atene), l’assemblea aperta dei residenti ha tenuto un raduno con microfono contro la repressione di stato, con la partecipazione di 50 persone, in solidarietà con il nostro compagno Panayiotis K. (membro dell’assemblea popolare) e degli altri tre compagni che sono stati arrestati alla manifestazione di Domenica 12/02, che si trova sotto CUSTODIA CAUTELARE da Giovedì, 16/02.

Il presidio è durato tre ore. Un comunicato è stato distribuito fra i passanti ed è stato letto attraverso l’impianto audio. Uno dei tre striscioni posti nella piazza recita “Poliziotti, mass media, autorità giudiziarie, giù le mani dai combattenti. Il 12 Febbraio è stato solo l’inizio. Rivolta fino al rovesciamento. Tutti nelle strade!”.

Noi condanniamo la custodia provocatoria e fascista, così come la gogna mediatica verso Panayiotis e gli altri tre manifestanti.

Esprimiamo la nostra solidarietà incondizionata verso gli arrestati e chiediamo la loro immediata liberazione. La solidarietà è la nostra arma!

RESISTENZA, SOLIDARIETA’, AUTO-ORGANIZZAZIONE

Assemblea popolare di Aghia Paraskevi

Fonte

Germania: Azione diretta in solidarietà con le rivolte in Grecia

Bielefeld, Germania, Venerdi 17 Febbraio 2012

I nostri cuori battono per la libertà. Quando si guarda la Grecia, dove migliaia di persone, ogni volta più intensamente, si rivoltano contro lo Stato, il Capitale, lo sfruttamento e l’oppressione, vengono picchiate sempre di più.

In solidarietà con i rivoltosi vogliamo partecipare alla diffusione della rivolta da qui, nel quasi pacifico territorio del capitalismo.

Siamo pieni di passione per una società libera, una società solidale in cui ognuno auto determina la propria vita e in cui il denaro non ha alcun ruolo per quel che riguarda i bisogni di base.

In profonda negazione con il sistema dominante del denaro, dei privilegi e dell’autorità, abbiamo scaricato la nostra rabbia contro le vetrine e un Bancomat della Commerzbank della città di Bielefeld, nella notte del 17 Febbraio.

Gruppo Anarchico

Grecia: Saluti da Creta occupata

Questo è l’ottavo giorno d’occupazione del palazzo dell’amministrazione della Prefettura di Chania, Creta. Abbiamo appena tradotto il nostro principale comunicato in Inglese e ve lo mandiamo, per informarvi e condividere il messaggio delle occupazioni in tutto il mondo. C’è anche una traduzione in francese disponibile qui. Abbiamo pure un blog e una radio in internet, in diretta dall’occupazione. Oggi alle 18.00 abbiamo organizzato una marcia per le strade nei principali quartieri di Chania. A Creta ci sono edifici occupati anche a Rethimno e Lasithi. Inoltre, gli studenti giorno dopo giorno stanno occupando le scuole. Ci sono almeno 11 scuole occupate a Chania a tutt’oggi.

Il 15 Febbraio, dopo una decisione unanime, l’assemblea pubblica aperta dell’amministrazione della prefettura occupata di Chania , ha occupato il canale TV pubblico “Nea Tileorasi Kritis” (NEA TV). Ecco il relativo video:

Comunicato dell’amministrazione della Prefettura occupata di Chania

Facciamo parte anche noi delle persone che lottano, che si sono precipitate in strada per le dimostrazioni dello sciopero di 48 ore e nelle massicce proteste di Domenica, 12 Febbraio, contro la svalutazione del nostro lavoro e la depauperazione della nostra vita. Venerdi, 10 Febbraio, dopo il corteo per le vie della città, abbiamo occupato l’edificio della Prefettura di Creta a Chania. L’occupazione serve come centro di incontro e coordinamento di uno sforzo collettivo per organizzare la lotta per una vita che sia caratterizzata dalla solidarietà, dalla resistenza e per la dignità. Bloccando l’ordinaria funzione del palazzo centrale dell’amministrazione, poniamo una pressione politica contro l’attuazione delle recenti decisioni degli sfruttatori stranieri e locali. Ci riferiamo al voto fatto da parte del parlamento Greco del secondo Memorandum e alle nuove misure d’austerità basate richieste della Troika (UE/FMI/BCE) e del capitalismo mondiale.

Salutiamo le centinaia di migliaia di manifestanti che nei giorni scorsi, e specialmente Domenica, 12 Febbraio, hanno lottato contro la barbarie e il saccheggio dei beni sociali di base quali la sanità, l’istruzione, l’elettricità e l’acqua.

Siamo una parte delle dozzine di occupazioni di palazzi delle amministrazioni statali, delle strutture scolastiche e delle fabbriche, che si sono diffuse in tutto il paese nei giorni scorsi. Contro uno spirito di lotta in declino e in disfatta, dopo la votazione del parlamento delle nuove leggi, continuiamo a combattere contro i falsi dilemmi che essi ci impongono, come quello del “default o consenso”. Chiediamiamo ai sindacati di base dei lavoratori di Chania di prendere decisioni per uno sciopero generale a lungo termine. Invitiamo i cittadini di Chania e della campagna, gli studenti, i lavoratori e i disoccupati, gli immigrati e i residenti, ad unire le nostre idee, agonie e creatività.

Per difendere la dignità del nostro lavoro e delle nostra vita
No alla persecuzione verso gli arrestati nelle manifestazioni dello sciopero

Solidarietà – Vittoria al lungo sciopero delle “Acciaierie Greche” e a tutte le lotte dei lavoratori

Tutti avanti per uno sciopero selvaggio permanente

Invitiamo tutte le persone a partecipare all’assemble pubblica aperta tutti i giorni alle ore 20.00 nella Prefettura occupata di Chania e nelle azioni che vengono decise. Negli ultimi giorni centinaia di persone hanno partecipato alle decisioni prese in queste assemblee.

Lione, Francia: Dimostrazione in solidarietà con la lotta in corso in Grecia

Più di 100 persone si sono radunate a piazza de la Comediè, la sera del 16 Febbraio, per dimostrare la loro solidarietà con le lotte sociali in Grecia. Dopo qualche ora, e mentre si cantavano slogan come “Ad Atene, come a Lione, la crisi è il capitale, solidarietà internazionale” (A Athènes comme à Lyon, la crise, c’est le capital, solidarité internationale), i manifestanti hanno iniziato a marciare per le strade di Lione. Durante la rumorosa dimostrazione, sono stati fatti graffiti di solidarietà e anti capitalisti in greco ed in francese, e sono anche state lanciate uova sulle facciate di varie banche.

fonte

Nikaia, Pireo: Azione diretta contro le sedi dei partiti politici

Nella notte di Lunedi 13 Febbraio, abbiamo gettato bottiglie e uova piene d’inchiostro contro l’ufficio del deputato del PASOK e vice presidente del parlamento, Grigoris Niotis, come anche contro gli uffici locali del partito di Nea Dimokratia e del Laos, che si trovano nella piazza di Agios Nikolaos, nel quartiere Nikaia.

Quest’azione simbolica e’ stata un segno della nostra rabbia verso tutti coloro che hanno ipotecato la nostra vita e la vita di tutta la societa’, seguendo gli ordini degli interessi economici locali ed internazionali e dei meccanismi del potere.

La lotta continua. La rabbia sociale vi seppellira’.

Fonte

Berlino: Evento benefit per la Grecia, tra cui varie proiezioni, allo squat Rigaer94

Vi invitiamo a una proiezione cinematografica sugli ultimi avvenimenti in Grecia. Verranno proiettati diversi scioperi generali e manifestazioni avvenuti in Grecia, dall’Ottobre 2011, il 17 Novembre e il 6 Dicembre fino agli eventi del 12 Febbraio 2012. Ci sarà  musica anarco hip-hop. Inoltre, sarà offerto il cibo favorito dai Greci il pita gyros (naturalmente vegano). Organizziamo tutto ciò non solamente per divertimento, ma per sostenere le persone che lottano ad Atene con una colletta di soldi. Inoltre, saremo lieti di ricevere donazioni di vecchie maschere antigas. Unitevi a noi numerosi!

La solidarietà è un’arma

“I manifestanti non hanno fatto abbastanza. Avrebbero dovuto fare di più. Avrebbero dovuto dimostrare in un milione di persone. Tutti questi idioti, come me, non sono andati nelle strade. Tutto sarebbe dovuto essere distrutto; anche, ogni pietra del parlamento. Perchè i politici sono truffatori. Nominatene uno che non sia un’impostore”. – un’uomo anziano in piazza Syntagma 13-02-2012

Quando: 27-02-2012 | Luogo: Kadterschmiede {R94} | Ora : 21.00

rigaer 94

Germania: Solidarieta’ con la rivolta sociale in Grecia

Una chiamata spontanea per presidi di protesta di fronte alle principali stazioni ferroviarie, a partire dal 13 Febbraio, alle ore 20.00 ora tedesca (liberamente tradotto)

Organizziamo dei presidi dal 13-02-2012, alle 20.00, nei piazzali della stazione ferroviaria centrale e mostriamo la nostra solidarieta’ con la ribellione sociale – oggi, non domani.

I risentimenti nazionalisti e razzisti contro la Grecia sono insopportabili. I politici, i mezzi di comunicazione e grandi parti della popolazione tedesca disinformata mentono deliberatamente nelle loro “analisi” sullo stato attuale del sistema capitalistico. Gli effetti della morsa della Troika vengono banalizzate, svalutando cosi la protesta giustificata.

Ad Atene e in molte altre citta’, la resistenza ha ormai raggiunto un nuovo picco. Non possiamo lasciare le vittime del sistema capitalistico da sole, ne’ permettere che le persone vengano derubate della loro dignita’ umana. Non dobbiamo cadere nella trappola di chi sta’ al potere che vuole metterci l’uno contro l’altro per riuscire a realizzare i loro piani.

Ci resta solo la solidarieta’ ; altrimenti il caso della Grecia diventera’ un paradigma per tutti noi.

L’idea e’ che si parta da oggi con le azioni di protesta, ad esempio dovremmo stare insieme in spazi pubblici. Se siamo abbastanza persone, potrebbero essere organizzate manifestazioni spontanee. Ma anche con poche persone, si puo’ comunque attirare l’attenzione, per esempio se si decide di distribuire volantini relativi o posizionare uno striscione di solidarieta’. Non esiste uno standard su quello che le persone possono fare per una campagna di successo. Non e’ cieco attivismo cio’ che si e’ attivato oggi.

Se siamo onesti, nessuna protesta anti capitalista qui e’ stata fruttuosa finora. Cosi’, ecco una chiamata improvvisa per un concentramento al piazzale della stazione ferroviaria centrale per gridare e rendere visibile la nostra solidarieta’ ; solidarieta’ globale con la ribellione sociale in Grecia. Resistere alle condizioni capitaliste!

Questa chiamata non arriva da nessun gruppo o partito. Alziamo le nostre voci insieme, senza nessun o nessuna portavoce

Dal 13/02/2012, ci riuniamo dalle 20.00 nei piazzali della stazione ferroviaria centrale. Oggi e’ solo l’inizio. Partiamo con una mobilitazione di protesta mondiale.

La solidarieta’ e’ la nostra arma !

fonte

Volos: Giorno e notte selvaggi del 12 Febbraio

La gente si e’ radunata al di fuori dell’Universita’ (Tholos) dalle 17.00. Piu’ di 4.500 persone sono partite in marciando e cantando slogan. Con un sentimento di rabbia nell’aria, i manifestanti hanno attaccato gli uffici locali del gruppo parlamentare PASOK, rompendo tutte le finestre. Sono state distrutte pure le vetrine di due supermercati in centro ( supermercati Carrefour e Vassilopoulos). L’Eurobannk in via Iasonos e’ stata distrutta e data alle fiamme, ci sono stati scontri con piu’ di 1.000 combattenti  che lottavano contro i poliziotti, in piu’ occasioni.

Nel frattempo, in centinaia hanno occupato il Municipio ed hanno tenuto un’assemblea popolare al primo piano. Inoltre, in centinaia hanno attaccato l’agenzia delle imposte, distruggendo completamente tutto cio’ che vi era all’interno.

C’e’ stato un’incendio nel seminterrato del Municipio mentre un sacco di persone erano ancora all’interno a discutere – ovviamente un tentativo delle autorita’ per sabotare questo sforzo di auto organizzazione. Mentre le persone stavano distruggendo l’ufficio delle imposte e molte altre erano all’interno del Municipio, un fumo “misterioso” e’ cominciato ad uscire dal seminterrato. Testimoni oculari hanno detto di aver visto delle persone – che non facevano parte del blocco dei dimostranti – andare nel seminterrato del Municipio e poi andarsene.

I poliziotti di Larissa sono venuti ad aiutare i maiali locali di Volos, a dar la caccia per ore alle persone che erano entrate all’Universita’ (Dipartimento di Architettura). Quando la gente ha lasciato il Dipartimento di Architettura, hanno trovato due autobus della polizia sulla loro strada. I poliziotti sono usciti e hanno cominciato ad inseguire la folla, hanno arrestato uno dei compagni – che hanno rilasciato piu’ tardi – ed hanno fatto altri due salti nel mare!

Ci sono stati un totale di 26 fermi, 6 dei quali si sono trasformati in arresti. Tutti gli arrestati compariranno davanti al procuratore, per i primi tre ( non il minorenne) avranno l’udienza Giovedi mattino.

SOLIDARIETA’ AI PROCESSATI

LOTTA FINO ALLA VITTORIA

Grecia: 12 Febbraio, terzo giorno di Sciopero Generale Nazionale

PER IL MOMENTO LEGGETE GLI AGGIORNAMENTI SU occupied london 

Proiettile ritrovato in Via Akadimias a pochi passi dalla Facolta' di Giurisprudenza occupata

Un resoconto sui cortei anti-austerity del 12 febbraio 2012

Atene brucia dopo gli scontri del 12 Febbraio, 2012

 

Manifestazioni di solidarietà si sono svolte in diversi luoghi al di fuori della Grecia. Qui alcune foto di un’azione di solidarietà a Copenhagen, Danimarca.

LA SOLIDARIETA’ E’ LA NOSTRA ARMA !

Grecia: Seconda giornata di mobilitazione di protesta nazionale – Il trattato di Varkiza è rotto; siamo di nuovo in guerra

Oggi, 12 Febbraio (03.00), 67 anni sono passati dal Trattato di Varkiza del 1945, in cui il KKE (Partito Comunista Greco) tradi’ la lotta armata e migliaia di combattenti della Guerra Civile per ottenere in cambio il riconoscimento della sua legalità nel nuovo regime. Per quanto tempo può la gente scendere in piazza a mani nude contro il regime totalitario ? Miseria o rivoluzione è il dilemma che persiste nell’aria…un grido esplicito per la libertà.

L’11 Febbraio, secondo giorno di sciopero generale nazionale, è cominciato con diversi edifici pubblici e di governance, come i municipi, occupati dalle persone che chiedono il ritiro immediato del nuovo “contratto” di salvataggio. Si sono alzate anche voci ancora non ascoltate, da dentro e fuori le mura delle prigioni di tutta la Grecia, che chiedono la completa distruzione della giunta democratica, verso una rivoluzione sociale.

Da tre giorni, nel centro di Atene, la Facoltà di Giurisprudenza è occupata dagli anarchici/antiautoritari e da altri sostenitori, e il Ministero della Salute è occupato dai lavoratori della Salute Mentale e del Supporto Speciale. Questi manifestanti, oltre a difendere il loro diritto al lavoro, difendono anche il diritto delle decine di migliaia di malati mentali di esistere e di interagire con tutti noi. Stanno lottando collettivamente contro le misure di austerità che privano i malati di mente dei mezzi fondamentali per la loro sopravvivenza.Quest’ ultimi sono tra le persone sul precipizio coloro che rischiano un’esclusione permanente, dal momento che il mondo capitalista li considera come “inutili”, “improduttivi”, “problematici”. Nonostante le non radicali proposte presentate finora dagli scioperanti, la loro occupazione del Ministero della Sanità merita la solidarietà più ampia possibile, visto che hanno mostrato, soprattutto, la dura realtà del cannibalismo sociale istituzionalizzato in questo paese e non solo.

Dalle 12.00 la Facoltà di Giurisprudenza occupata è stata circondata da ingenti forze di polizia (squadre di polizia e agenti in borghese). I poliziotti hanno controllato anche le borse di coloro che cercavano di raggiungere l’occupazione. Nel corso della mattinata, 40 compagni sono rimasti li’, mentre la stazione radio libera 98 FM trasmette da uno studio pirata all’interno dell’edificio, preparato nella giornata di ieri (contatto telefonico +30 210 3688703). La marcia di protesta è partita da Propylaea, in Via Panepistimiou. Nel frattempo, i siti di athens.indymedia.org, cosi’ come la stazione radio libera 1431am.org di Salonicco non funzionavano, ma chiunque poteva entrare in chat.koumbit.net ed unirsi a irc#athens. La stazione radio libera di Mitilini ritrasmetteva aggiornamenti dalla diretta di 98 FM.

La stazione della metropolitana di Omonia era aperta, quindi una folla (piuttosto considerevole) ha raggiunto Piazza Syntagma. Alle 13.00 tutti i blocchi dei dimostranti è arrivato a Syntagma. L’affluenza non è stata quella prevista, data la gravità della situazione. Gli stalinisti del PAME se ne è andata per Via Filellinon, mentre le squadre di polizia erano di fronte al Monumento del Milite Ignoto e al Parlamento.

Nello stesso tempo, un totale di circa 600 manifestanti antifascisti hanno partecipato alla manifestazione di mezzogiorno contro la coscrizione e il servizio militare obbligatorio, che era cominciata nella zona di Thissio e si è conclusa in Piazza Canningos, nel centro di Atene. Uno di tanti slogan antimilitaristi che è stato cantato: SEMPRE E OVUNQUE MAI SOLDATO, NON ANDREMO IN GUERRA PER I PADRONI !

A Salonicco circa 1.000 manifestanti (soprattutto dei sindacati di base) hanno marciato da Kamara a Piazza Aristotelous, dove hanno occupato il palazzo di “Olympion”, storico cinema del centro della città, per tenere un’assemblea aperta e utilizzare lo spazio come base di coordinamento per la lotta dei prossimi giorni.

Gli anarchici chiamano per il concentramento in Syntagma di Domenica,12 Febbraio, alle 18.00

Ad Atene, si stima che 5.000 persone abbiano protestato alle ore 14.30 di fronte al parlamento. Prima della fine della dimostrazione, è stato riferito che due manifestanti sono stati fermati fuori dalla Facoltà di Giurisprudenza (probabilmente erano senza documenti). Nella parta bassa di Syntagma, nonostante le richieste di mobilitazione per lo sciopero, Via Ermou (una delle aree dello shopping ateniese) era pronta per i suoi potenziali clienti, motivati solamente dalla loro compulsione consumistica o dall’impulso turistico. Mentre il traffico stradale ben presto tornava alla normalità, l’ultimo blocco di dimostranti lasciava Propylaea, in Via Panepistimiou. Presto, il blocco anarchico si univa all’occupazione della Facoltà di Giurisprudenza. Solo in pochi sono rimasti ancora un pò davanti al Monumento del Milite Ignoto, faccia a faccia con le squadre di polizia che erano ancora schierate a guardia dei loro padroni.

Appena l’accesso ad athens.indymedia.org è stato completamente ristabilito, sono arrivate notizie da Mitilini (Isola di Lesbo), dove circa 200 persone hanno partecipato ad una manifestazione tranquilla. i compagni hanno distribuito comunicati per l’intensificazione della guerra di classe, in una città in cui tutte le imprese erano al lavoro (la stessa pratica di crumiraggio si è verificata anche in altre città).

Nella città di Patrasso circa 30 anarchici hanno espropriato generi di prima necessità da un supermercato, distribuendoli poi tra le persone che si trovavano in un vicino mercato all’aperto. Più tardi, durante la marcia di protesta, a cui hanno partecipato più di 1.000 persone, sono stati attaccati degli sportelli bancomat e le telecamere di sorveglianza di diverse banche. Un banco di pegni è stato attaccato con pietre, e le vetrine di un negozio della catena Zara sono state distrutte, a partire dal giorno precedente, due negozi che aquistano oro (usurai) erano stati attaccati in Via Korinthou e Piazza Olgas. La polizia ha sparato gas lacrimogeni contro la folla, ma i manifestanti sono riusciti a raggupparsi in Piazza Georgiou. La dimostrazione ha raggiunto la Prefettura occupata ed è poi tornata in piazza. Il blocco anarchico, ha marciato fino a quando si è disperso al di fuori dello spazio occupato Parartima.

Quasi 400 persone hanno partecipato alla riunione serale a Syntagma, alle 17.30, contro la promulgazione della direttiva ACTA da parte del Parlamento Europeo. Il cosiddetto Accordo Commerciale Anti-contraffazione dovrebbe essere votato nel mese di Giugno 2012 e deve essere ratificato anche dal parlamento greco (seguiranno numerose mobilitazioni mondiali contro l’ACTA).I manifestanti hanno distribuito migliaia di volantini contro la sorveglianza globale di Internet e la criminalizzazione della libera circolazione d’idee.

Più tardi serata, verso le 20.45, è iniziata un’assemblea aperta nella Facoltà di Giurisprudenza occupata (via Solonos, ingresso da via Massalias). Gli occupanti hanno invitato tutti i sostenitori a partecipare alle attività dell’occupazione, che opera come base per la diffusione e il coordinamento di resistenza.

Ad Ilion, nord-est di Atene, 150 persone hanno partecipato ad una manifestazione locale. Durante la marcia, gli slogan sono stati scritti sulle facciate di numerose banche, del municipio e gli uffici locali dei due maggiori partiti parlamentari, PASOK e Nea Dimokratia.

Sull’Isola di Naxos 30 membri dell’assemblea autonoma della città di Naxos si sono riuniti nel porto ed hanno condiviso un comunicato che parlava della rivolta popolare.

Intervento degli antifascisti a Livadia; sullo striscione si legge

Domenica contro il regime in diverse città della Grecia, cosi come gli espropri di diversi supermercati, alcune delle azioni più evidenti sono state quelle di Livadia (10/2), dove i militanti  antifascisti hanno interrotto un’incontro degl partito di ultra destra del LA.OS., e ad Heraklion (Creta, 11/2), dove lo studio della locale CretaTV è stata a mezzogiorno occupata dagli anarchici/antiautoritari durante la diffusione del notiziario meteo, per diffondere un’appello per lo sciopero generale – il principale messaggio che si legge sullo schermo recita “Capitalismo o Rivoluzione”. Dopo quest’azione diretta, lo stesso gruppo si è diretto alle prigioni di Alikarnassos, dove i compagni sono rimasti per una mezz’ora cantando slogan di solidarietà con i prigionieri in lotta.

Atene: Occupazione del Ministero della Salute

CONTINUIAMO L’OCCUPAZIONE DEL MINISTERO DELLA SANITA’ – ABBIAMO BISOGNO DEL SOSTEGNO DI TUTTI

comunicato stampa

I lavoratori e i licenziati del settore della Salute Mentale e del Supporto Speciale hanno partecipato allo Sciopero Generale di 48 ore ed hanno deciso di continuare l’occupazione del Ministero della Sanità fino al pomeriggio di Domenica 12/02, quando terremo un’altra assemblea per decidere sulla continuazione delle nostre mobilitazioni.

Chiediamo:

– L’immediato finanziamento delle strutture per la copertura degli attuali fabbisogni (stipendi, fondi assicurativi, costi di gestione, ecc)

– L’annullamento della decisione di ridurre il budget del 55% (40 invece di 85 milioni) per il 2012, che significa praticamente il collasso dei servizi e della Ristrutturazione Psichiatrica

– Eliminare gli ostacoli, il regolare finanziamento della Salute Psichiatrica e del Supporto Speciale dal bilancio dello stato

– No a licenziamenti, fusioni, flessibilità/intensificazione del lavoro e la riduzione dei salari che per impostazione predefinita portano ad una contrazione dei servizi e alla svalutazione della loro qualità

– Un disegno Olistico per una Salute Mentale che sia pubblica e gratuita, per coprire le crescenti esigenze della società per il supporto e l’aiuto. Solo con la partecipazione dei lavoratori e dei destinatari, attraverso le nostre vittoriose strutture emergeranno proposte per una vera soluzione dei problemi in sospeso

– Definire un comune quadro giuridico per il Supporto Speciale

– No all’alterazione delle pensioni e delle prestazioni ai pazienti per la copertura dei costi di gestione permanente delle strutture

– Reintegro di tutti coloro che sono stati licenziati, perchè nessuno di noi è materiale di consumo

Chiamiamo tutti i sindacati ed i lavoratori attaccati dal Memorandum politico di impoverimento e cestinamento della rete sociale, a supportare fattivamente la nostra occupazione ed a prendere iniziative simili sul proprio posto di lavoro.

Questa è la più grande mobilitazione di sempre nel nostro settore di lavoro e un’opportunità senza precedenti per coordinare le nostre azioni, che questa occupazione sia un’inizio e un punto di riferimento!

Tutti insieme possiamo farcela, l’occupazione ha bisogno del sostegno di tutti!

Ci incontreremo Domenica 12/02 a mezzogiorno all’Assemblea per decidere la prosecuzione delle nostre mobilitazioni e alle 18.00 a Syntagma

Lavoratori della Salute Mentale e del Supporto Speciale
 
Fonte Occupied London
originale in greco

Atene: Comunicato degli occupanti della Facoltà di Giurisprudenza (11/02)

DOPO TANTI ANNI DI SILENZIO

PUOI ANCHE RICORDARTI DI GRIDARE?

Lasciateci chiarire qualcosa: non stiamo cercando il nostro nemico nella faccia di Papademos, nella Germania, nell’FMI, negli imperialisti o nei banchieri. Nessun governo ci potrà mai rappresentare, mentre cerchiamo il crollo totale di tutte le autorità. Per noi, l’autorità non è solo lo Stato e il Capitale, ma anche il modo in cui le strutture di dominio (scuola, famiglia, patria, religione, sesso), sono prodotte nella vita quotidiana e nelle relazioni interpersonali, sociali, forzate o volontarie, istituzionali o non statutarie.

Tutti i tipi di autoritari dovrebbero sapere che i nostri desideri non saranno confinati entro i limiti stabiliti dall’ideologia dominante del disfattismo e del compromesso. Lo stallo delle lotte di chi reclama, di coloro che cercano di migliorare le condizioni di vita all’interno delle istituzioni, porta oggettivamente ad un cerchio di processi insurrezionali. Per noi, chi non desidera ritornare ai luoghi di lavoro e alla regolarità, ma vuole distruggere i rapporti di proprietà e gerarchia della produzione, c’è un solo modo: incontrarci nelle strade, negli scioperi selvaggi e negli spazi auto organizzati.

Accendiamo l’insurrezione, e non prolunghiamo oltre la vita del sistema.

Con gli spazi occupati, i sabotaggi, gli attacchi, gli espropri, la costante solidarietà con chiunque si opponga, con i prigionieri politici, gli immigrati, cosi’ come con le azioni anti fasciste

Facoltà di Giurisprudenza occupata
11 Febbraio, 2012

Atene: Secondo comunicato dalla Facoltà di Giurisprudenza occupata

TRASFORMIAMO L’ESPLOSIONE SOCIALE IN RIVOLUZIONE

L’era del “benessere” è finita. Il sogno di aver accesso al consumo e all’avanzamento, come espresso dal trittico “ostentare, consumare,fare carriera”, è diventato improvvisamente il peggiore incubo. Ma ora non c’è più ritorno. I tempi in cui i datori di lavoro spremevano gli stranieri nelle aziende e nei cantieri edili, i momenti in cui orgogliosi vi vantavate di essere volontari per i Giochi Olimpici e avevate a casa come vostre schiave le donne delle pulizie, non torneranno mai più.

Vedete il luogo in cui il vostro razzismo ha messo i migranti tutti insieme, ora arrivano per voi e i vostri figli. Quando la distruzione di altre società, come l’Europa orientale o l’Iraq, ha protetto i vostri privilegi all’interno della competizione internazionale, cinicamente ne avete tratto i maggiori benefici.

E’ forse il momento di abbandonare il capitalismo, il nazionalismo e il consumismo? Per smettere di pensare come un padrone di casa, e capire chi sono realmente i vostri nemici? Lo Stato, i padroni, il sistema stesso della politica economica..

Poichè non sei tu che perdi il lavoro, ma è lo stesso lavoro che scompare come potenziale. Perchè è la forza distruttiva del capitalismo che minaccia la mera esistenza di tutti noi.

Le uniche potenzialità di sopravvivenza che il capitalismo ci lascia sono le code per avere una zuppa, il frugare tra l’immondizia per del cibo, o il saccheggio dei supermercati.

Per questo, l’unica soluzione è la rivoluzione sociale. Al fine cosi di avere una vita, e non solo una sopravvivenza.

Ciò richiede che ci rivoltiamo contro tutte le istituzioni politiche ed economiche, e che attuiamo le nostre misure durante la rivolta, come ad esempio l’abolizione, dello Stato, della proprietà, della nazione, del sessismo e del patriarcato, al fine di portare la rivoluzione nella vita quotidiana..

SCIOPERI SELVAGGI, OCCUPAZIONI AUTO ORGANIZZATE,

RIVOLTE DIFFUSE OVUNQUE,

PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE

Facoltà di Giurisprudenza occupata, 10 Febbraio 2012

organizziamo l'ineluttabilità della dignità umana (A)

potete leggere il primo comunicato qui

Grecia: Primo giorno di mobilitazione di protesta a livello nazionale – Al fine di liberarci dal debito, dobbiamo distruggere l’esistente

La libertà fiorirà dalle rovine di ogni autorità (A)

23.58 Ad Atene, gli occupanti della Facoltà di Giurisprudenza sfidano di fatto qualsiasi concetto istituzionale sulla concessione dell’asilo universitario, e richiamano per un’incremento di simili centri di resistenza in tutta la Grecia. Anche se abbiamo sperimentato un’assedio brutale e lo sfratto solo un’anno fà, con il caso dei 300 lavoratori immigrati, in queste ore lo stesso edificio è di nuovo occupato e difeso pubblicamente. I compagni della radio libera 98 FM trasmettono onde radio di ribellione dall’interno della Facoltà occupata, in modo che si diffonda l’agitazione. I prossimi saranno dei lunghi giorni, pieni di speranza e disperazione allo stesso tempo. Oggi, non molte persone sono scese per strada in questa cagata di città. Oggi, e nei giorni successivi, potremmo essere sia più determinati  che in una situazione tipo “aspettando Godot”, non solo qui, non solo ora, ma in tutto il mondo.

La solidarietà internazionale dimostrerà ancora una volta di essere la chiave per la continuazione della nostra lotta

20.45 Creta: Una dimostrazione con molti partecipanti (circa 15000!) si è tenuta in serata ad Heraklion. Scontri sono scoppiati mentre i manifestanti stavano marciando verso Piazza Eleftherias. La dimostrazione è terminata.

I padroni dei media corporativi hanno ordinato ai loro lacchè di far circolare la notizia che il nuovo “salvataggio” sarà votato Lunedi (invece che Domenica), diffondendo anche notizie di dimissioni dei membri di governo. Qualunque possa essere la loro “verità”, la mobilitazione del popolo andrà avanti.

20.00 I compagni della Facoltà di Giurisprudenza occupata hanno ricevuto notizia dagli avvocati in merito agli arrestati ad Atene finora: 7 persone sono state arrestate oggi (a parte le decine fermate e in seguito rilasciate) mentre c’è una persona arrestata nella protesta di ieri – due di questi arrestati sono giovani, molti di loro sono stati ferocemente picchiati dalla polizia ( con costole rotte, ecc.) e il più giovane degli arrestati è un quindicenne. Saranno probabilmente accusati di crimini e per la legge “anti cappucci”. Dovranno comparire davanti al procuratore domani, 11 Febbraio, presso la corte di Evelpidon (nell’edificio 16).

15.05 E’ stato confermato che almeno un manifestante è stato ferito gravemente dalla polizia a Syntagma.

Chiunque si sia fermato davanti alle mura di qualsiasi carcere e non si è vergognato della degradazione della storia umana, dev’essere una guardia o un cieco”

Nel frattempo, le manifestazioni di protesta nei carceri maschili e femminili si stanno diffondendo in tutta la Grecia. Un progetto di legge di “giustizia”, promosso tra l’altro per il cosiddetto decongestionamento delle carceri Greche, è stato recentemente respinto in parlamento. Ci si aspettava avesse una funzione positiva per almeno 1.500  detenuti uomini e donne, che avrebbe potuto portare la liberazione di molti di loro. Sono attualmente in corso proteste collettive dei prigionieri che riguardano le condizioni legislative e di vita. Le prigioni che attualmente partecipano alla mobilitazione nazionale fino ad ora sono Grevena, Trikala, Larissa, Koridallos, Nea Alikarnassos-Creta, Corfù, Malandrino, Patrasso, Domokos, Nafplion, Tebe (prigioni femminili), lo speciale centro di detenzione giovanile di Avlona (carceri minorili), Chios, Nigrita-Serres, Komotini. All’interno di questi sovraffollati inferni della democrazia, i prigionieri che protestano stanno conducendo sia l’astensione dal prendere il cibo e i pasti di mezzogiorno della prigione, sia rifiutandosi di rientrare nelle celle dopo l’ora d’aria, mentre in molte carceri seguiranno scioperi nei lavori carcerari (già in Alikarnassos e Patrasso i detenuti lavoranti sono già scesi in sciopero). Tutti i detenuti in protesta sono consapevoli di rischiare sia i giustificati rilasci con la condizionale, o l’uscire dalla prigione, e sono costantemente minacciati di punizioni disciplinari e torture (al di là della già drammatica mancanza di cibo, riscaldamento, ecc.).

chi dimentica gli ostaggi della lotta sociale
dimentica la lotta stessa

15.00 Dimostrazioni e proteste si sono svolte in altre parti della Grecia, come Salonicco, Kozani, Volos, Trikala, e l’isola di Skopelos. La prefettura della città di Larissa è stata occupata, come la prefettura di Corfù. Sull’isola di Creta, gli studenti hanno occupato il Politecnico della città di Chania, chiamando i cittadini ad unirsi a loro nella manifestazione per lo sciopero. Le persone hanno occupato il municipio di Rethymno, Ad Heraklion, Creta, circa 50 anarchici hanno bloccato il supermercato “Ariadni” in solidarietà con la lotta dei lavoratori del magazzino dell’impresa stessa, che sono in sciopero da 15 giorni. I manifestanti hanno anche bloccato una filiale dell’Alpha Bank, di cui è azionista Manesis – il grande industriale, anche proprietario delle “Acciaierie Greche” di Aspropyrgos, dove i metalmeccanici stanno ancora combattendo, arrivati al loro 101 esimo giorno di sciopero.

14.45 La Facoltà di Giurisprudenza è sotto occupazione. Un’assemblea aperta si terrà alle 18.30

14.30 Scontri davanti Propylaea. I poliziotti riescono a sgombrare le strade e a disperdere la folla che fuggiva correndo verso Omonia.

14.14 Un blocco di dimostranti rimane a Propylaea, in Via Panepistimiou. La Facoltà di Giurisprudenza è circondata dalle forze di polizia.

14.11 Secondo un testimone oculare, 4 o 5 manifestanti sono stati arrestati in Via Servias Karageorgi.

13.52  Dopo un massiccio attacco della polizia, la parte più grande dei blocchi dei dimostranti sono stati respinti verso Via Panepistimiou. Piazza Syntagma è stata occupata dalla polizia. Un blocco di manifestanti è rimasto davanti al Monumento al Milite Ignoto. La gente sta combattendo, saltando le pietre, in Via Ermou.

13.42 Continuano gli scontri nella parte bassa di Syntagma. Squadre di polizia hanno fatto irruzione nella piazza spingendo i manifestanti nella parta alta, inseguendo le persone sul lato dell’Hotel Grande Bretagne in Via Vasileos Georgiou.

13.31 Come riportato da un compagno nella diretta della radio libera di Atene FM 98, è stato effettuato un’attacco verso una banca in Via Mitropoleos. Un contrattacco dei manifestanti insorti ha avuto seguito, con molte pietre e molotov contro i maiali in uniforme, in Via Filellinon. I poliziotti hanno risposto con gas lacrimogeni.

13.26 Corfù: Dopo la fine della dimostrazione, circa 200 manifestanti hanno occupato i locali della Prefettura delle Isole Ioniche, chiedendo che non passino le nuove misure d’austerità.

13.25 Un gruppo di fascisti ha attaccato dei venditori ambulanti Pakistani in Piazza Syntagma. I manifestanti antifascisti hanno inseguito le fecce naziste lungo Via Mitropoleos. Piccoli scontri sono scoppiati al bivio delle strade Filellinon e Othonos quando un gruppo di manifestanti ha lanciato almeno una molotov contro le squadre della polizia.

12.50 Circa 4000 manifestanti a Piazza Syntagma fino ad ora, una partecipazione piuttosto deludente, date le circostanze. Squadre della polizia hanno transennato il patio di fronte il Monumento al Milite Ignoto.

12.47 Mytilini, Isola di Lesbo: La dimostrazione è finita. Circa 200 manifestanti hanno marciato per le strade della città, mentre gli stalinisti del PAME hanno occupato il municipio. C’è una chiamata per una dimostrazione per domani alle ore 11.00 e per Domenica alle ore 16.00.

12.28 L’assemblea popolare di Holargos-Papagou, periferia a nord di Atene, ha occupato il municipio di Holargos, al fine di diffondere le azioni e le manifestazioni dei prossimi giorni.

Ecco il loro comunicato:

Fottetevi !

Niente più bugie, fratelli e sorelle….Abbiamo lottato con forza molte volte, ci siamo scontrati anche con noi stessi, ma la piaga dei misantropi ha dimostrato di essere più decisiva… La nostra vita si è deteriorata, i nostri sogni sono stati spazzati via, la nostra anima ci è stata strappata… E che cosa abbiamo fatto? Dobbiamo rimanere scettici e miti? Questo è il nostro appuntamento con la storia, per le generazioni a venire. E’ ora il tempo di mandarli al diavolo! Lasciamo che il fiume in piena li anneghi!

“E le acque del fiume non sono da biasimare perchè sono rapide fratelli e sorelle…Le banche sono quelle che le stanno limitando!”

TUTTI A PIAZZA SYNTAGMA NEL GIORNO DEL VOTO DEL SECONDO MEMORANDUM! TUTTI AI PRESIDI, AGLI SCIOPERI, ALLE OCCUPAZIONI! PRONTI E DECISI.

Assemblea popolare aperta di Holargos-Papagou

12.07 Veria, nord della Grecia: Compagni, solidarizzanti e cittadini di Veria hanno occupato lo stabile dell’ “Unione delle Province” (un’organo di gestione) nella regione Imathia, lanciando il seguente comunicato:

Dalle 11.00, del 10 Febbraio, abbiamo occupato l’edificio dell’unione delle provincie di Imathia, nel contesto della lotto contro la miseria generalizzata, che viene imposta dalla giunta dei banchieri, in collaborazione con l’elitè politica ed economica locale.

Noi non pretendiamo un ritorno allo stato precedente, che ci ha solo portato all’attuale situazione. Ci impegnamo per il rovesciamento completo del sistema politico ed economico che è supportato dall’individualizzazione, il consumare, la fine della vita collettiva e il nostro intrappolamento in un referendum-come un oligarchia di una presunta democrazia.

Noi lottiamo per una società di solidarietà, eguaglianza e libertà.

Attraverso l’auto organizzazione creiamo istituzioni di democrazia diretta, per il soddisfacimento dei bisogni quotidiani e le volontà di ogni cittadino.

Solidarietà – Dignità – Auto organizzazione

11.24 Quasi 100 persone sono all’interno della Facoltà di Giurisprudenza occupata. Sono disponibili materiali di primo soccorso, ma sono nessari più medicinali (antiacidi,antisettici, garze,ecc.), cosi come maschere antigas. E’ disponibile, dalla scuola occupata,  un numero di telefono di Legal Aid: +30 6944521071

11.22 Un numeroso gruppo di poliziotti in borghese è vicino la chiesa di Aghios Dionisios su Via Skoufa, in Kolonaki. Un compagno segnala 4 “fermi preventivi”.

11.17 Ingenti forze di polizia attorno alla Facoltà di Giurisprudenza occupata. Principalmente sono in borghese, due autobus della polizia in Via Kolokotroni e due autobus tre vicoli più lontano.

11.07 poliziotti fermano le persone allo svincolo delle vie Akadimias e Solonos, come ci riferiscono i compagni che stanno a pochi passi dalla Facoltà di Giurisprudenza occupata. Sembra, però, vi sia facile accesso da Via Panepistimiou a Propylaea, uno dei punti di pre raccolta di oggi.

Nel contesto delle proteste sociali contro le nuove misure d’austerità promosse da quegli stronzi del governo che promuovono la loro versione di “unità nazionale” al servizio della Troika (UE/BCE/FMI), diverse manifestazioni sono state annunciate per i prossimi tre giorni, 10-11-12 Febbraio, mentre i due principali sindacati del settore pubblico e privato (GSEE e ADEDY) hanno indetto uno sciopero generale di 48 ore  da oggi. Il nuovo accordo della Troika chiamato “salvezza/pacchetto di salvataggio” dovrebbe essere votato al parlamento greco Domenica, 12 Febbraio.

Anche se all’ultimo momento, i collettivi, le varie organizzazioni, sindacati e movimenti sociali stanno spingendo la gente a scendere in piazza, per bloccare il voto delle nuove misure finanziarie. La parola che esce da molte labbra è quella di rivolta, ma è ancora da vedere se la gente si ribellerà con ogni mezzo possibile, o i piani del regime per una completa devastazione sociale continuerà ad andare avanti senza grossi problemi. Tutti gli ingranaggi del meccanismo repressivo dello stato girano contro i manifestanti, visto che un’esplosione di rabbia della gente è probabile nelle prossime ore e giorni.

Da ieri, 9 Febbraio, la Facoltà di Giurisprudenza nel centro di Atene è stata occupata dagli anarchici/antiautoritari e dagli scioperanti, in modo da poter operare come base di lotta e contro informazione, cosi’ come centro di pronto soccorso.