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Stati Uniti d’America: Liberato Jerry Koch

Martedì 28 Gennaio, l’anarchico Gerald “Jerry” Koch che si è rifiutato di prender parte al Grand Jury è stato liberato dal Centro Correzionale federale metropolitano a Manhattan. Il rilascio di Koch arriva dopo otto mesi di prigionia dovuti al suo rifiuto di testimoniare al Grand Jury riguardo all’indagine sul cosiddetto caso del bombarolo in bicicletta.

Il giudice John Keenan, che presiedeva il caso di Jerry, ritiene che la posizione di un governo fuori controllo, che usa il grand jury come una caccia alle streghe, è un “delirio di grandezza”. Il giudice Keenan ha proseguito:

“Semplicemente non ci sono prove che il governo, minacciato dall’abilità sovversiva di Koch, riesca a portarlo davanti al grand jury con un pretesto, o di avere accesso al tesoro rappresentato dal circolo dei suoi amici o mandare un messaggio minaccioso ai dissidenti politici.”

In realtà, il governo degli Stati Uniti stava seguendo lo schema di usare i grand juries come stratagemma nel tentativo di capire le reti sociali e politiche degli anarchici. Questa tattica è stata usata recentemente nel Pacific Nortwest e in California. Comunque, il rilascio di Jerry non arriva perché un giudice ha “visto la luce” e ha fatto aprire i cancelli. Arriva a causa della diligenza del suo supporto legale che ha fatto una complessa mozione. Dice il giudice:

“La posizione di Koch è lineare. Dato che lui continua ad opporsi al governo in generale e al grand jury nello specifico, sottolinea che la prigionia prolungata non lo indurranno a testimoniare. Infatti, dice che la sua detenzione al MCC hanno radicalizzato le sue idee riguardo alla repressione governativa.”

Arrestare qualcuno per vilipendio civile al fine di costringerlo a testimoniare, per lo stato, non è un atto punitivo. Quando diventa punitivo e perde ogni potere coercitivo, l’individuo deve essere rilasciato. Il contenuto della mozione presentata dal team legale sosteneva che il fine della detenzione di Jerry – costringerlo a testimoniare al grand jury, fosse fallimentare e di fatto era diventato meramente punitivo. In base a ciò, il giudice ha dato il proprio assenso. Ed ecco perché ha deciso di liberare Jerry.

La decisione del giudice Keenan rivela anche l’importanza del supporto fuori. Articoli scritti su Jerry, lettere, una petizione online aggiunta alla forza della mozione presentata. Una forte solidarietà dagli amici e dai familiari ha contribuito al rilascio di Jerry.

Nel leggere la decisione del giudice Keenan, è chiaro che l’unica gioia che è in grado di provare nella sua misera vita è l’invettiva lanciata contro Jerry e gli anarchici in generale. E alla fine del giorno, gli insulti infantili del giudice non contano nulla. Ciò che conta è che il nostro compagno è tornato tra noi.

Ancora le parole del giudice Keenan, Jerry “ha deciso di restare un oppositore – infatti ha promesso di continuare eternamente la sua protesta.” E per questo ti applaudiamo Jerry. Bentornato a casa.

fonte : anarchist news

Canada: Rivendicato sabotaggio di una linea d’alta tensione

lioness

Una linea principale del potere è stata sabotata. È successo circa un mese fa (oggi è il 3 Ottobre 2013), durante una piacevole notte nella campagna da qualche parte nel Canada occidentale, mentre tutti gli schiavi addomesticati preparavano felicemente i propri figli per un nuovo livello di lavaggio del cervello e condizionamento sociale, con poliziotti che ora li controllano a scuola, cosi da prepararli al mondo galera.

Tirandomi fuori dalla disperazione e dall’isolamento di questo incubo sociale, sono uscito di notte per un’azione di sabotaggio contro una High Voltage Direct Current (HVDC) linea elettrica, svitando alcuni bulloni dai due dei quattro pilastri di questi colossi d’acciaio dell’asservimento tecnologico che fornisce corrente in oltre il confine, grazie solo ad una grossa chiava inglese, e un tubo di metallo per fare da leva supplementare. Anche se avrei apprezzato molto la compagnia e il lavoro di squadra di altri insorti, non ho avuto tempo o energia per coinvolgerli. Ma vi assicuro che mi sono impegnato ad ogni costo, sudandomela molto, e non è stato cosi difficile. Come dicono, è facile attaccare. Entrare e
uscire dal posto è sempre più difficile.

Ho fatto ciò per Jerry Koch, Marie Mason, Maddy Pfeiffer, cosi come per i milioni di ignoti che marciscono nelle celle di cemento di un capitalismo bandito che regna negli USA e nell’occidente in generale. Voglio abbattere questo fottuto sistema di porcilaie aziendali, e pensare letteralmente di
abbattere la spina dorsale del sistema, un bullone alla volta, sembra una tattica favorevole.

L’ho anche fatto con rabbia profonda contro i porci neonazisti di RCMP per aver arrestato e deportato alcune famiglie rom nel corso degli ultimi due anni, grazie ai cittadini-spie e a quei vermi grassoni che siedono, mentono, si masturbano, calunniano e spiano dall’altro delle loro torri d’avorio dei media polizieschi di stato, gli stessi che vomitano bugie che lodano e sostengono concretamente la repressione poliziesca. L’intero confine USA/Canada, soprattutto per come viene monitorato da ogni tipo di sorveglianza e controllo, è la prova di come i despoti di stato possono andare lontano per rafforzarsi sul piano puramente teorico, gli schizofrenici confini per la “piccola gente”, pur preservando tutte le
libertà per l’alta casta dominante capitalista, che compra interi paesi tramite enormi prestiti.

Gli agenti di stato che mantengono l’ordine sociale sono tutti dei codardi, perché dalla sicurezza (percepita) dei loro uffici e dietro le loro scrivanie, difendono i privilegi concessi semplicemente per via del luogo di nascita; tutto a danno delle persone che percorrono grandi distanze in condizioni dure e rischiano vite e libertà affinché i propri figli abbiano un futuro migliore. E contro questi scagnozzi omicidi dietro al Blackstone Group. C’è ancora gente li fuori che resiste ai loro bei progetti, come la linea elettrica HVDC che passa sotto il Lago Champlain, recentemente benedetta dalla regina dei porci del Quebec Marois. Alla luce dei recenti avvenimenti, la gente nell’Ontario sud e Quebec sa molto bene come questi stronzi capitalisti possono intossicare l’ambiente a scapito delle vite di molti proletari per poi gettarle via. Fermiamo gli sviluppi di questi parassiti, devastiamoli, fino a quando non saranno impiccati con le loro cravatte in pubblica piazza.

Qui sta il trucco: dove e quando è accaduto… quale interruzione di corrente è stata provocata – come il recente blackout durato alcuni giorni del treno proiettile Amtrak tra Boston e New York – o quale ci sarà presto… questo devono scoprire i porci federali e le compagnie elettriche da entrambi i lati del confine, mostrando se la loro tecnologia merita davvero i grandi finanziamenti. Non hanno avuto molto successo nel cercare e reprimere le persone dietro i sabotaggi elettrici della scorsa estate in Quebec, proprio come quelle responsabili del famoso blackout del 2004.

Perché anche la tirannia deve pagare un prezzo … io sto addebitando tutti i costi di questo sabotaggio sul conto degli inquisitori del Grand Jury e dei loro porci, perché cospirano contro jerry e Maddy, cosi come i burocrati codardi che rafforzano la tortura amministrativa inflitta a Marie Mason, una madre amorevole, amante e paladina delle vite animali che semplicemente non possono proteggersi da sole nei confronti degli stupratori ambientali. Il coraggio di questi prigionieri è ciò che mi ha dato la volontà e l’energia per andare fino in fondo. E se loro stanno ancora resistendo alla vostra tirannia nelle celle di cemento, io ed altri attaccheremo ancora.

Una manciata di disperati idealisti come noi che, forse, crede nella remota possibilità che altri in altri posti – che come noi sentono lo stesso verso questa società vomitevole di baroni pasciuti in armatura e i loro amati paesaggi intossicati- agiscano e usino lo stesso tipo di tattiche contro la società, superando le distanze, lontano dalle bolle socioculturali, per distruggere concretamente la società totalitaria. Ma io odio gli ideali, specialmente quelle utopie della casta superiore che si trasformano sempre in una distopia più dura per molti altri. Un’utopia distopica, consentita grazie allo sviluppo enorme di linee elettriche e antenne in ogni posto, che supportano la sottomissione insensata e
massiccia dei proletari al lavoro, al consumo, alla produzione di rifiuti tossici e sempre più distruzione dei viventi.

Una tale società merita solo di essere distrutta.

Non possiamo costruire un mondo libero, uno fatto di responsabilità, amore, comprensione, dignità, razionalità e vera comunità, senza rompere (e lasciare) la vecchia e marcia routine dell’oligarchia capitalista dominante, ovvero una società funzionante che si mantiene da se. Questa società non è altro che una fabbrica a cielo aperto, una macchina quasi invisibile di sfruttamento di massa attraverso la conformità, dove l’individuo diventa un fastidio, se non il nemico finale, cosi come la natura. La società è guerra.

Ci sono molte possibilità per noi di combattere le infrastrutture del potere a danno delle masse, resistendo contro quelle invasive, gli sviluppi distruttivi della grande finanza, dove e quando possiamo, nel maggior numero che riusciamo ad avere. E se sono stato cosi stupido da andare da solo e fare ciò che ho fatto (non ho dubbi sul fatto di esserlo stato) allora dimostratemi che sono in torto, ignoti complici e amici…

Verso la selvatichezza!

In solidarietà con i combattenti della FAI/FRI, con gli oppositori anti-MAT in Catalogna, in memoria del guerriero Mohawk “Spitting the Sky”

fonte

Resistenza al Pacific Northwest Grand Jury: Supporto a Steve, che si trova in fuga

28 Settembre 2013 – Un aggiornamento sulla situazione di Steve

Ci rattrista di annunciare che l’indagine della grande giuria ha ricevuto una proroga di sei mesi e molto probabilmente si concluderà il 4 Marzo del 2014. Nel corso degli ultimi sei mesi ci sono state poche notizie sullo stato attuale o sulla portata delle indagini e sulla successiva repressione . L’unica novità è quella che è già stata detta, la grande giuria continuerà.

Steve sta ancora lottando contro la giuria. Si sta adeguando alla vita in una nuova città, circondato da buoni amici che sono fonte sia d’ispirazione e di supporto. Tuttavia, la scorsa settimana, Steve ha sperimentato molteplici istanze di molestie da parte della polizia; molestie di grado superiore da quelle sperimentate finora.

Circa due settimane fa, all’una della notte, mentre stava camminando verso il negozio d’angolo, Steve è stato avvicinato da due agenti di polizia locale che gridando il suo nome lo hanno gettato alla loro macchina e sul sedile posteriore. Dopo alcuni minuti di domande e insulti, in cui Steve rimase in silenzio, la vettura ha guidato Steve fuori dal parcheggio. L’episodio è durato un’ora, mentre i due poliziotti hanno continuato a insultare e molestare Steve. Continue reading Resistenza al Pacific Northwest Grand Jury: Supporto a Steve, che si trova in fuga

Vancouver, Canada: Incendio in solidarietà ai resistenti al Grand Jury

Il fuoco brucia ancora. La notizia del rilascio di due dei tre resistenti al Grand Jury ha scaldato i nostri cuori ma li ha anche riempiti di rabbia. Lo Stato ha preso parti della loro vita che loro non avranno mai indietro. E non ci dimentichiamo neanche del terzo resistente (Maddy) e tutti gli altri senza nome.

Per cui la scorsa notte abbiamo deciso di mandare un messaggio sul fatto che il rilascio dei nostri compagni non fermerà i nostri attacchi all’infrastruttura finanziaria, al governo e a tutti gli altri che opprimono e ci portano via la nostra libertà. Una banca insospettabile, CIBC, ha ricevuto un cocktail molotov. Le fiamme hanno portato nuova vita alle nostre menti, distruzione alla banca e un senso di insicurezza alla Polizia di Vancouver e agli investitori delle banche che non saranno mai in grado di fermarci, i nostri attacchi aumenteranno.

Il fuoco brucerà sempre. La scorsa notte, abbiamo fatto sì che il fuoco bruciasse un’istituzione finanziaria che trae profitto dalle vite dei lavoratori e dai debiti delle famiglie. Lasciamo che questo ispiri gli anarchici e altri elementi radicali di Vancouver, Coast Salish Territory, ad attaccare, e attaccare adesso. Non potete fermarci.

Amore a tutti/e i/le compagni/e da CST Vancouver

Stati Uniti, aggiornamenti sui resistenti al Grand Jury

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Matt Duran e Katherine Olejnik (KteeO) sono stati liberati dal Centro Federale di Detenzione Sea-Tac, dove hanno trascorso gli ultimi cinque mesi per essersi rifiutati di testimoniare di fronte al Grand Jury a Seattle che indaga sul movimento anarchico. Un terzo resistente, Maddy Pfeiffer, rimane in carcere, ma è stato trasferito dall’isolamento al regime generale. Più informazioni (in spagnolo) qui:
Per leggere l’ultima lettera pubblica di KteeO dall’isolamento e quella di Maddy (in spagnolo): i, ii

Usa: L’anarchica Kerry Cunneen rifiuta di presentarsi al Grand Jury

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Un’anarchica di Portland, Kerry Cunneen, ha annunciato il suo rifiuto a collaborare con il grand jury che sta investigando sull’attacco del Primo di Maggio al tribunale federale Nakamura di Seattle. La richiesta di presentarsi al grand jury, consegnata il 14 Dicembre, prevedeva di presentarsi appena quattro giorni dopo, il 19. L’avvocato è riuscito a posticipare la data fino al 3 Gennaio, quando Kerry ha rifiutato di entrare nella stanza del grand jury. Kerry ha affermato che non collaborerà in nessuna circostanza con questo o qualunque altro Stato nella persecuzione propria o di altri:

“Sono stata chiamata al grand jury di Seattle che sta investigando sugli anarchici del Pacific Northwest. Sono stata chiamata a testimoniare il 3 Gennaio alle 9.00. Non sono apparsa di fronte al grand jury. Non collaborerò con questa grand jury né aiuterò in nessun modo lo Stato nel suo impegno ad imprigionare persone. Mi mantengo fermamente in solidarietà con le azioni intraprese contro il tribunale federale Nakamura durante il corteo del Primo Maggio e con tutte le azioni intraprese contro lo stato e il capitale verso l’obiettivo di una società più liberata.

Sono solidale con i May Day 5*, con Maddy, Matt e Kteeo, e chiunque altro sia andato incontro alla repressione con la resistenza. A tutti quelli per cui la cui solidarietà ha preso la forma dell’azione, è di ispirazione e deve continuare. Mai arrendersi
Kerry Cunneen”

(…) Il corteo anti-capitalista di Seattle del Primo Maggio ha visto un ampio e crescente antagonismo alla gerarchia e al dominio, e la risposta pesante dello Stato (tre perquisizioni a Portland, almeno 9 chiamate a testimoniare al grand jury, e tre persone attualmente in carcere per aver rifiutato di testimoniare) segnalano quanto questo sia percepito come pericoloso dallo Stato. (…)

* I “May Day 5” sono cinque persone imputate dall’FBI da Novembre 2012 per i danneggiamenti del Primo Maggio a Seattle.

Nota: Si informa che alla fine del Dicembre i tre resistenti (Matt, KteeO e Maddy) al Grand Jury sono stati posti in isolamento senza alcun tipo di spiegazione.

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New York: Attacco a Marathon Bank in solidarietà con i compagni in Grecia

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Assumiamo la responsabilità per l’attacco di ieri sera (15/01/2013) nella filiale di Marathon Bank a Brooklyn. Attraverso questa azione inviamo un messaggio di solidarietà rivoluzionaria agli 166 compagni che sono stati arrestati o detenuti nelle ultime due settimane ad Atene.

La Marathon Bank -che è stata una filiale del grande gruppo di Piraeus Bank- è stata scelta come bersaglio per la considerazione che, in ultima analisi, ogni traccia del Capitale greco dovrebbero essere ritenuto responsabile per il terrore bianco, che è in continuo vigore dall’apparato repressivo dello stato greco.

L’attacco di ieri sera cerca di promuovere la domanda del superamento della solidarietà dagli arbitrari (ma ancora comunque repressivi) confini imposti dai dominatori di questo mondo. Per questo motivo, dedichiamo questa azione a Kerry Cunneen e utilizziamo questa opportunità per inviare saluti rivoluzionari a questo compagno in lotta contro la moderna inquisizione che si svolge qui negli Stati Uniti.

La solidarietà è la nostra arma, e non conosce né confini né barriere.

Guerra alla guerra dello Stato!

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Seattle, Stati Uniti d’America: Un altro oppositore alla Grande Giuria preso in custodia

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Il 26 Dicembre, Matthew (Maddy) Pfeiffer è stato preso in custodia presso la FDC SeaTac a Seattle.

Maddy è stato riconosciuto colpevole di disprezzo civile, ed è la quarta persona ad essere incarcerata per resistere al Gran Jury federale, che sta indagando anarchici dal nord-ovest del Pacifico apparentemente in relazione al vandalismo del tribunale federale di Seattle Nakamura durante il Primo Maggio.

Matt Duran e KteeO Olejnik sono stati imprigionati da Settembre, mentre Leah-Lynn Plante è stata arrestata e poi rilasciata nel mese di Ottobre (ancora, le ragioni non sono chiare, ma si sospetta che Leah potrebbe aver collaborato con l’FBI).

Continuiamo a sostenere e scrivere lettere a questi imprigionati silenziosi:

Matthew Pfeiffer # 42421-086
Katherine Olejnik # 42592-086
Matthew Kyle Duran # 42565-086

FDC SeaTac, P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198 (USA)

USA: Resistenza da Matthew Pfeiffer al Grand Jury di Seattle

Il 25 Ottobre 2012 è stato notificato un atto di citazione a Matthew (Maddy) Pfeiffer, da Olimpia, per comparire davanti alla Grande Giuria Federale di Seattle il 7 Novembre.

Quel giorno, Maddy ha rifiutato di cooperare con la giuria essendo in conoscenza del pericolo dell’immediata custodia, ma è stato rilasciato per la continuazione del processo – la parte della difesa ha sostenuto che le due settimane dalla notificazione della citazione fino alla riunione erano insufficienti per una adeguata preparazione per il caso.

Maddy passerà di nuovo dalla stessa giuria il 14 Dicembre.

Continuate a inviare lettere di solidarietà a Matt e KteeO che si trovano in custodia dal 10 Settembre e 28, rispettivamente, a causa del loro rifiuto di fare la spia nei confronti di qualsiasi persona sottoposta alle indagini dei pubblici ministeri: Matthew Kyle Duran # 42565-086 – Katherine Olejnik # 42592 -086, FDC SeaTac, PO Box 13900, Seattle, WA 98198 (USA)

Di seguito la trascrizione delle note delle audizioni aperte del 7 Novembre. I dati personali sono stati rimossi, come ad esempio i nomi delle persone per le quali il procuratore voleva pescare prove incriminanti.

Procuratore Michael Dion: Come si chiama?
Maddy: Matthew Pfeiffer.

P: Qual è la tua data di nascita?
M: (Ha presentato la sua data di nascita.)

P: Qual è il tuo lavoro?
M: Mi avvalgo dell’esercizio dei miei diritti costituzionali statali e federali, compresi gli emendamenti n° 1, 4 e 5.

P: Qual è il tuo indirizzo di casa?
M: Mi avvalgo dell’esercizio dei miei diritti costituzionali statali e federali, compresi gli emendamenti n° 1, 4 e 5.

P: Hai intenzione di rispondere ad ogni domanda così?
M: Mi avvalgo dell’esercizio dei miei diritti costituzionali statali e federali, compresi gli emendamenti n° 1, 4 e 5.

P: Risiede a (…)?
M: Mi avvalgo dell’esercizio dei miei diritti costituzionali statali e federali, compresi gli emendamenti n° 1, 4 e 5.

P: Ti suo avvocato consigliato di testimoniare l’immunità?
M: Sì.

A questo punto, il lato della procura ha mostrato alla camera un comunicato pubblicato sul suo sito web il “Comitato contro la repressione politica“, dichiarazione attribuita a Maddy. Continue reading USA: Resistenza da Matthew Pfeiffer al Grand Jury di Seattle

USA: Nuova custodia di una resistente alla Grande Giuria a Seattle

[vimeo]https://vimeo.com/51103273[/vimeo]

La 24enne anarchica Leah-Lynn Plante è stata chiamata ripetutamente a testimoniare davanti alla Grande Giuria Federale (Federal Grand Jury). Le tre volte che si è presentata alla corte, ha rifiutato di informare nei confronti di altre persone politicizzate. Così, il 10 Ottobre 2012 è stata incarcerata, con l’accusa di sfida politica. Quando le guardie umane l’hanno strappata dall’aula del tribunale, gridò verso gli solidali: “Vi amo tutti!”

Attualmente, Leah è incarcerata nel centro di detenzione federale SeaTac a Seattle, dove sono anche detenuti Matt Duran (che finalmente è stato spostato dall’isolamento alla popolazione carceraria generale) e Katherine “Kteeo” Olejnik.

Nel video qui sopra, durante le ore critiche appena prima della custodia cautelare, Leah-Lynn ha annunciato pubblicamente per l’ennesima volta la sua intenzione di resistere alla istituzione dell’infamità. Ecco un estratto dal comunicato, dal titolo “Siamo tutti fatti da polvere di stelle“:

Non posso esprimere con le parole la mia gratitudine a coloro che ci hanno mostrato sostegno e solidarietà, soprattutto amici, compagni e persone care. Passeremo tutto questo insieme. So che suono come un disco danneggiato con il sentimento che segue, ma penso che vale la pena ripeterlo. Vogliono farci sentire isolati, soli e spaventati. So che, anche se Kteeo viene praticamente tenuta in isolamento, non si sente sola. So che Matt non si sente solo. So che anch’io non mi sentirò sola. Quando cercano di massacrare senza pietà intere comunità, noi non ci disperdiamo, ma ci rafforziamo, cresciamo. Vedo questa repressione di stato come segue: Lo Stato crede che sia un buco nero che potrebbe distruggere tutto quello che vuole. In realtà, è più simile a un vivaio stellare in cui crea involontariamente nuove e potente stelle anarchiche.

Per corrispondenza con i tre prigionieri politici:

Leah-Lynn Plante # 42611-086
Katherine Olejnik # 42592-086
Matthew Kyle Duran # 42565-086

FDC SeaTac, P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198 (USA)

Per tenersi informati in inglese: nopoliticalrepression, saynothing, supportresist, pugetsoundanarchists, freeleah

Stati Uniti: Incarcerata un’altra resistente alla Grande Giuria il 28 Settembre

“Contro lo Stato (A) I Grandi Giuristi sono Cacciatori di Streghe”

Katherine “KteeO” Olejnik è stata presa in custodia federale oggi per aver rifiutato di cooperare con la giuria. Lei è la seconda persona ad essere imprigionata per aver rifiutato di testimoniare.

Si prega di scrivere a KteeO! È specificamente interessata a notizie ed informazioni sulla regione Basca, e sulla lettura di materiale relativo alla linguistica ed all’antropologia sociale.

Katherine Olejnik # 42592-086
FDC SeaTac,
P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198

Questa è la dichiarazione che ha scritto spiegando perché si è rifiuta di collaborare:

Per me la scelta di resistere alla Grande Giuria è umanità – non posso e non voglio dire qualcosa che potrebbe pregiudicare seriamente la vita di una persona, e fornire informazioni che potrebbero portare a carcerazioni di lungo termine.

Per me la scelta di resistere alla Grande Giuria è la libertà della parola e dell’associazione – non posso e non faro parte di una politica maccartista che chiede di condannare gli individui tra di loro sulla base delle convinzioni politiche.

Per i motivi menzionati sopra ho scelto di non conformarsi. Chiedo scusa a coloro che fanno parte nella mia vita e su cui la mia incarcerazione sta per essere un peso, e vi ringrazio per la comprensione della mia decisione.

Per chi non lo sapesse la gente di essere citata in giudizio è stata incarcerata per aver rifiutato di rispondere a domande sulle idee politiche di altre persone.

In Solidarietà Con Tutti Coloro Che Resistono Alla Grande Giuria,
Kteeo Olejnik

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