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[Appello internazionale] 11 Giugno – Giornata internazionale di solidarietà con Marius Mason e tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga durata

Negli anni, la giornata dell’11 giugno in solidarietà a Marius Mason e tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga durata ha sostenuto e messo in luce decine di prigionier*. Più di recente abbiamo cercato di includere più prigionier* all’esterno degli Stati Uniti per evitare di cadere nella facilità dell’americanocentrismo e per rappresentare più fedelmente la ricchezza delle lotte anarchiche e anti-autoritarie attraverso il globo. (Maggiori informazioni sul sito june11.org)

A partire da questa osservazione chiediamo quindi aiuto per tradurre e diffondere questo breve messaggio. Sappiamo che ci sono molt* prigionier* le cui storie non sono arrivate fino a noi, o con cui è stato difficile stabilire un contatto. Anche se June 11th è focalizzato sui/lle prigionier* anarchic* e di lunga durata, non si tratta di requisiti rigidi. Ci preme sostenere prigionier* anti-autoritar* di tipo e di lotte diverse. June 11th vuole che i nomi dei/lle compagn* rinchius* da diversi anni restino sulle labbra di tutt*, molto tempo dopo che alcuni di questi sono passati nel dimenticatoio a causa delle nuove lotte, le nuove emergenze e e sempre altr* amic* pres* di mira dallo stato.

Di solito usiamo come riferimento i 10 anni di pena, ma attualmente sosteniamo alcun* prigionier* condannati a 6 o 7 anni. Non facciamo questa distinzione per sminuire l’esperienza dei/lle compagn* che vengono portat* via dalle loro comunità e torturat* per un numero inferiore di anni, ma come una sorta di ammissione del fatto che dobbiamo fare di più per sostenere ed essere solidal* con chi viene rinchiuso per diversi cicli di lotta.

Se conosci dei/lle prigionier* che rientrano in questo profilo e che vorresti venissero inclus* nella giornata dell’11 giugno contattaci.
Quando è possibile, aspiriamo ad avere un dialogo con chi è solidale per informarci in modo più approfondito su come possiamo sostenerl* e conservare la loro voce nelle nostre attività.

Aiutaci a tradurre e diffondere questo messaggio il più ampiamente possibile. Aspettiamo tue notizie:  june11th@riseup.net

Vostro Comitato June 11th in lotta

in portoghese

Atene, Grecia: Attacco molotov contro il Ministero della Cultura

Nella notte di lunedì 22 maggio 2017, un gruppo di compagn* ha attaccato Ministero della Cultura a Exarchia con dei cocktail molotov. Quest”azione simbolica è stata compiuta per due ragioni:

onorare la memoria di Mauricio Morales, che ha perso la vita il 22 maggio 2009 a Santiago del Cile, quando la bomba che trasportava per colpire la scuola dei secondini è esplosa prima del tempo.

E per inviare forza all’anarchico Eric King, che sta scontando una condanna  a 10 anni negli Stati Uniti per avere attaccato un edificio governativo a Kansas City con delle molotov, nel settembre 2014. Sosteniamo l’appello internazionale in solidarietà con Eric il 28 giugno.

Memoria combattiva – solidarietà incendiaria!

in inglese, greco, spagnolo

Alabama, USA: Il compagno anarchico Michael Kimble piazzato in isolamento dopo l’ultima rivolta alla prigione di Holman

Il 1° agosto 2016 alla prigione Holman in Alabama è scoppiata una sommossa dopo una lite in cui sono stati feriti diversi detenuti e almeno un secondino. I prigionieri si sono barricati nel dormitorio-C, che ospita 114 detenuti, appiccando il fuoco e resistendo alla squadra antisommossa (CERT) arrivata per reprimere la rivolta. Luce e acqua sono state tolte e l’intera prigione messa sotto massima sicurezza. Questa è solo l’ultima di una serie di rivolte nella prigione di Holman. Nel marzo 2016, il direttore è stato pugnalato quando mise piede nel dormitorio-C, e i prigionieri si sono ribellati più volte, appiccando incendi, erigendo barricate etc.

mmmain-544x408Qui sotto una lettera del compagno anarchico Michael Kimble, messo in isolamento dopo l’ultima sommossa alla prigione di Holman; ricevuta l’ 8 agosto 2016 da Anarchy Live!:

Rivolta continua

In questo momento scrivo dalla cella d’isolamento dopo essere stato denudato, ammanettato, schiaffeggiato e piazzato qui dal CERT (squadra antisommossa) lunedì 1° agosto 2016 verso le 23:45 circa. Oggi è mercoledì e non mi hanno dato i miei oggetti personali (scarpe/ciabatte, sapone, deodorante, abiti, spazzolino, etc.) né ho ricevuto la notifica d’inchiesta sul perché sono trattenuto in isolamento entro le 72 ore.

Suppongo che mi trattengano perché implicato nella rivolta (sommossa) scoppiata il 1° agosto 2016 verso le 15:06 pm. All’inizio si trattava di una rissa tra prigionieri, ma si è inasprita diventando rivolta contro i secondini quando hanno cercato di intervenire dopo che era stato detto loro a più riprese che la situazione era sotto controllo.

I secondini non hanno ascoltato e sono stati buttati fuori dal dormitorio-C, diventato un luogo di autonomia e resistenza contro gli agenti di custodia. Sono stati appiccati degli incendi, prese delle centraline.

Faccio parte della decina di prigionieri che sono stati messi in isolamento.

Quindi se non avete direttamente mie notizie è perché tutte le mie cose, comprese le lettere, gli indirizzi, i numeri di telefono, sono stati distrutti o persi. Ho dovuto chiedere in prestito il materiale per scrivere per fare uscire questo messaggio.

in inglese, greco

Prigioni statunitensi: Dichiarazione di Marius Mason per la giornata d’azione e di solidarietà con i/le prigionier* trans il 22 gennaio 2016

marius

Buon anno, famiglia e amic*! Un enorme grazie per il sostegno e l’attenzione ricevuti tutto l’anno, da parte sia di amic* di lunga data sia di nuov* corrispondent*. Sono riconoscente e commosso dall’incoraggiamento e le risorse che mi vengono inviati da persone che fanno già tanto per aumentare le nostre chance collettive di sopravvivenza. I notiziari [negli Stati Uniti] sono pieni di storie sulle persone che hanno vinto il grande «montepremi in denaro» accumulato dalla Lotteria americana – ma la «vincita» più importante non ha niente a che vedere con i soldi. Scommetto sul fatto che il movimento guadagnerà parecchio quest’anno: ottenendo più potere per la propria comunità e difendendosi di fronte alla brutalità poliziesca e contro le diseguaglianze razziali, conquistando più vittorie ancora per gli animali e in difesa delle specie selvagge, creando dei rapporti sociali basati sul rispetto, la dignità e la compassione per tutt*… indipendentemente dalla loro razza, dal loro orientamento, fede o apparenza di genere.

Vi ringrazio di riunirvi oggi per sostenere quei membri della nostra comunità che lottano così duramente dietro le mura per mantenere intatte le loro coscienze. La nostra autonomia su noi stess*, sui nostri corpi è essenziale perché sia possibile qualsiasi altro tipo di libertà. Tendendo la mano ai/lle prigionier* trans, affermate il loro diritto a definirsi da sé e per sé – e l* difendete dalle voci opprimenti che fingono che non esistono, che dovrebbero lasciare che gli altri l* definiscano. Nell’ambiente d’isolamento della prigione è qualcosa di tossico e intimidante, ed è la forma più crudele di tortura psicologica. Offrendo il vostro aiuto e la vostra solidarietà potreste davvero salvare una vita. Lo so perché nell’ultimo anno e mezzo mi sono battuto per affermarmi in quanto uomo trans, mi sono battuto per ottenere il sollievo di un aiuto medico appropriato alla mia disforia di genere – ed è stato il pensiero tenero e affettuoso della famiglia allargata delle persone che mi sostengono a darmi la forza e il coraggio di continuare. Per favore, unitevi a me per offrire questo aiuto a tante personne che ne hanno bisogno per andare avanti. Non sottovalutate mai il potere salvifico di una lettera, quelle lettere mi hanno permesso di andare avanti… e voglio trasmettere questo regalo, se accettate di aiutarmi.

Vi ringrazio ancora di riunirvi oggi, di unirvi a chi, dentro, ha davvero bisogno di voi, bisogno di voi perché l* vediate come sono veramente, e che lottano per essere vist* in questo modo. Finché le prigioni non spariranno, abbiamo bisogno di lavorare duro per sostenere quell* di noi che sono all’interno – soprattutto chi non è sempre così visibile agli occhi del mondo. Insieme siamo sempre più forti.

Marius Mason

Gennaio 2016

in francese, portoghese, inglese

Minneapolis, USA: Striscione per Dicembre Nero

acab-Minneapolis-1024x706Per rispondere all’appello per Dicembre Nero è stato esposto uno striscione che dice “ACAB – All Cops Are Bastards.” Qui a Minneapolis, la rabbia contro la polizia è a un livello che non si vedeva da diversi anni. La rivolta, che lo stato ha cercato a lungo di soffocare, è esplosa in una raffica di pietre e molotov. Questo accesso, per quanto breve, prosegue nei nostri cuori e nelle nostre azioni. Rifiutiamo di lasciar tornare le nostre vite alla normalità così facilmente.

Vorremmo anche fare appello agli anarchici [1] degli Stati Uniti e altrove se possibile perché agiscano per Dicembre Nero. Troppo spesso appelli come quello per Dicembre Nero passano inascoltati negli Stati Uniti, e si trasformano in uno sport da spettatori mentre guardiamo il riot porn scorrere in posti lontani. Il mantra ‘qui non succede nulla’ è una profezia che si auto-avvera. L’insurrezione è sempre tempestiva!

Non firmato

1. O meglio, anarchici del cosiddetto ‘esterno’, in quanto Michael Kimble e Sean Swain hanno già contribuito con le loro preziose idee.

 

 

11 Giugno 2015: TRANSIZIONE – La lotta non è finita…

urlL’ultimo anno è stato pieno di cambiamenti e transizioni per i/le nostr* compagn* incarcerat* e per chi è impegnato nella lotta oltre le mura. Ora, nel pieno dell’agonia della primavera, ci sentiamo obbligat* a festeggiare queste transizioni e queste vittorie, mentre tutto intorno a noi sbocciano nuova vita e nuova energia. Non ci capita spesso l’occasione di mescolare davvero festeggiamenti e lotta – ma adesso è uno di quei momenti!

L’8 gennaio di quest’anno la corte del Distretto Orientale di California ha ordinato il rilascio di Eric McDavid. Il compagno Marius si è pubblicamente dichiarato uomo e ha cominciato a cercare i fondi per la sua transizione fisica. Crediamo che entrambe le transizioni siano da festeggiare e che siano una ragione per continuare la lotta. È con questo spirito che vi portiamo i nostri pensieri sull’11 Giugno 2015.

Per prima cosa, un po’ di pulizie: abbiamo un nuovo indirizzo mail: june11th chiocciola riseup punto net! Se avete inviato qualcosa al vecchio indirizzo, ci sono forti probabilità che non l’abbiamo ricevuto. Ci piacerebbe che ci fossero numerose traduzioni di questo appello e degli altri materiali di  supporto (grazie mille a ContraInfo e agli/lle altr* per il loro aiuto con le traduzioni in questi anni)! Per favore mandate le informazioni sugli eventi che avete in programma quest’anno per l’11 Giugno, poster, zine, e tutti i resoconti a june11th chiocciola riseup punto net. Non vediamo l’ora di avere vostre notizie e posteremo gli appuntamenti su June11.org non appena li riceveremo. Ogni anno ci sono eventi in nuove città, e speriamo che incoraggerete amic* e compagn* in lungo e in largo a unirsi a noi quest’anno.

Questo giorno è una giornata annuale di solidarietà con i/le prigionier* anarchic* di lunga data, inclusi Marius Mason ed Eric McDavid. Chiamando a questa giornata, il nostro obiettivo è di approfondire il sostegno in corso per i/le compagn* che affrontano lunghe sentenze. Sono loro, in particolare, che rischiano di essere dimenticat* in un modello di aiuto ai prigionieri basato sulla reazione a ondate contro la repressione di stato e altre emergenze. Siamo impegnati nel costruire un modello di solidarietà che sia a lungo termine da un lato e allo stesso tempo flessibile per rispondere ai nuovi sviluppi. È vitale costruire costantemente nuovi legami di solidarietà tra prigionieri e tra le lotte, piuttosto che ricadere nella rete statica di legami e contatti personali.

L’11 Giugno, all’origine una giornata di solidarietà per gli/le eco-prigionier*, resta ancorato in un progetto di difesa ambientale e lotta contro una società basata sullo sfruttamento e la restrizione. Man mano che l’attenzione si è spostata sulla solidarietà con Marius ed Eric, due prigionieri anarco-ecologisti che scontavano una condanna di circa 20 anni, la gente ha espresso la loro solidarietà attraverso serate dedicate alla scrittura di lettere, raccolte di fondi, eventi educativi, manifestazioni e attacchi. Nessun vero sforzo per aiutare i prigionieri può basarsi semplicemente sul sostegno passivo : deve anche includere l’impegno di continuare le lotte prima e dopo la loro incarcerazione. Potete trovare ulteriori spiegazioni sul contesto e la strategia dell’11 Giugno qui.

L’anno scorso, mentre organizzavamo gli eventi dell’11 Giugno, ci siamo posti delle domande stimolanti sulla relazione tra le lotte orientate verso l’ecologia e le lotte anarchiche contro le prigioni. Per noi è chiaro che il mondo che ha bisogno di prigioni ha anche bisogno della distruzione dell’ambiente; in quanto anarchic*, disprezziamo entrambe le cose. Siamo rincuorat* dal crescente movimento contro le spiagge di catrame, gli oleodotti di GNL, la fratturazione idraulica e le miriadi di altri progetti distruttivi per l’ambiente. L’aumento delle eco-lotte in tutto il mondo è necessario ed emozionante. Sia Marius che Eric restano dediti a queste lotte, come noi rimaniamo dedit* a loro, a tutti gli/le eco-prigionier*, e alle lotte in cui tutt* sono – siamo – impegnat*. Ma quest’anno ci sono state offerte delle ragioni per festeggiare – e ne parleremo man mano.

Quest’anno Marius Mason ha condiviso pubblicamente il suo nuovo nome e l’uso del pronome che riflette meglio la sua identità di genere maschile. Per citare il suo avvocato, Moira Meltzer-Cohen che lo assiste negli aspetti legali della sua transizione, Marius è qualcuno “il cui coraggio e integrità sono ancor più sottolineati dal fatto che la sua liberazione e autonomia sono stati a lungo fortemente limitate.” Di fronte a un mondo che sottopone sistematicamente le persone trans a violenza, isolamento e insulti, speriamo che ognuno dimostri il proprio sostegno alla liberazione dei/lle trans sostenendo Marius e le numerose persone trans in prigione. Questa lotta dovrebbe estendersi al di là della semplice raccolta di fondi. I/Le prigionier* trans lottano non soltanto per le necessità materiali dell’esistenza, ma anche contro un sistema di dominazione che non si fermerà davanti a nulla per impedire loro di essere semplicemente chi sono. La nostra solidarietà dev’essere creativa e varia quanto le tattiche dello stato sono crudeli e oppressive.

L’8 gennaio di quest’anno, Eric McDavid è stato rilasciato dopo nove anni di prigione. Eric è tornato a casa da amic* e familiari dopo che una corte federale ha accettato la sua richiesta di habeas corpus, dichiarando che l’FBI aveva trattenuto delle prove durante la fase di raccolta di prove del suo caso. Per questo Eric ha potuto dichiararsi colpevole di un reato meno grave, che comportava una sentenza di massimo cinque anni – quattro anni meno del tempo che ha già passato in una prigione federale. L’incredibile determinazione di Eric e il sostegno formidabile della sua famiglia, degli/lle amic* e dei/lle compagn* hanno non solo contribuito al suo benessere emotivo e fisico dietro le sbarre ma anche alla sua liberazione. Il suo rilascio dopo nove anni è un cambiamento monumentale. Ora Eric è confrontato alla costruzione di una nuova vita dopo quasi un decennio di incarcerazione. Si tratta di una nuova fase di lotta, e ci impegniamo a continuare a essere solidali con lui nel post-liberazione.

Ci ritroviamo ad affrontare nuove questioni su come aiutare Eric durante questa transizione da un ambiente carcerario fortemente controllato a una vita di prigionia a cielo aperto (le condizioni che si sovrappongono tra la condizionale di Eric e la società di controllo in cui viviamo tutti). Nonostante non viva più in una gabbia di cemento e filo spinato, Eric si confronta ancora costantemente con l’apparato repressivo dello Stato. I suoi spostamenti sono limitati, le comunicazioni controllate, e il suo tempo passato in modi che non sono sempre di sua scelta. Tutto ciò limita la sua interazione con le comunità da cui è stato lontano a lungo, le comunità con cui desidera impegnarsi e di cui vuol far parte. Dobbiamo trovare il modo di ridurre l’impatto di queste restrizioni e di rendere possibile una transizione e un ritorno a casa il più accoglienti possibile. Siamo elettrizzati all’idea di affrontare queste questioni nove anni prima del previsto.

Il cuore degli eventi dell’11 Giugno di quest’anno continuerà a includere Eric per aiutarlo materialmente e emotivamente durante questa transizione e per mantenere il coinvolgimento politico relativo alla sua prigionia. Il caso di Eric rimane uno degli esempi più evidenti di come lo stato prenda di mira e ingabbi gli anarchici in questo paese. Ma dobbiamo anche ricordarci che il suo caso non è assolutamente un’eccezione. Le comunità musulmane sono le più colpite da questo genere di attacchi dell’FBI. Dovremmo sempre trovare dei modi per lavorare solidarmente. Il sostegno post-liberazione è una componente vitale della nostra lotta, e siamo ovviamente entusiasti oltre ogni dire di vedere di nuovo Eric camminare sulla Terra e parlare con gli/le amic* come e quando vuole, e a ogni passo affermiamo che vogliamo la distruzione di tutte le prigioni.

Le pratiche di una solidarietà in corso non dovrebbero servire soltanto come un’abitudine culturale rassicurante: le nostre azioni contengono il potenziale per delle conseguenze – positive e negative – materiali reali per i/le nostr* compagn* incarcerat*. Praticando la solidarietà con i compagn* in prigione e i/le loro car*, il nostro obiettivo va al di là del semplice sostegno; miriamo a costruire uno slancio sociale contro un intero sistema di dominazione e distruzione ambientale. Queste relazioni aumentano il significato di ogni nostro gesto di solidarietà, rendendoli strumenti più potenti a nome di chi è dentro, ma accrescendo anche il rischio che questi gesti siano mal valutati o imprecisi: come sempre, bisogna fare uso di attenzione e analisi acuta quando si prepara un piano.

Questa riflessione si applica all’intera varietà di progetti di sostegno, inclusa la raccolta di fondi. Eppure speriamo che anche la raccolta di fondi possa creare degli spazi per la discussione e la lotta. Una preoccupazione comune tra i/le compagn* che affrontano lunghe sentenze è sapere se ci saranno ancora progetti sovversivi e discussioni in corso quando usciranno. Sta a tutti noi fare in modo che ce ne siano, e che questi progetti e conversazioni siano più forti, più ricchi e più vitali. E sono le nostre lettere ai/lle prigionier* che assicurano una connessione continua con questo processo.

Un elemento preciso è lo sviluppo della nostra capacità di sostegno ai prigionieri. Negli ultimi anni ci sono state vittorie e contrattempi quando gli/le anarchic* e altr* prigionier* ribell* hanno intrapreso delle lotte contro le loro condizioni, incluso scioperi della fame e del lavoro. Lo sciopero della fame di Nikos Romanos e la solidarietà rivoluzionaria che l’ha accompagnato ci hanno ricordato la possibilità sovversiva delle lotte coordinate oltre le mura. Ma mentre i prigionieri anarchici come Sean Swain nell’Ohio o Michael Kimble in Alabama, conducono sempre più spesso battaglie simili in Nord-America, al movimento sono spesso mancati i legami o la forza per offrire una solidarietà significativa. Non è una critica alla dedizione del gruppo di sostegno che lavorava con i/le prigionier* ribell*, ma è diretto al resto di noi, e indica l’importanza della generalizzazione di forme attive di solidarietà con i/le prigionier*.

Un aspetto importante del progetto a lungo termine di solidarietà ai/lle prigionier* è mantenere le vecchie relazioni mentre se ne costruiscono di nuove con altr* prigionier* in lotta. Amelie e Fallon, due compagne rilasciate di recente hanno bene incluso quest’idea nella lettera aperta dello scorso febbraio : //en-contrainfo.espiv.net/2015/02/17/mexican-prisons-open-letter-of
Generalizzare la solidarietà significa evadere dallo spazio della ristretta “scena attivista” per permettere che si creino nuovi sorprendenti contatti. Parte del nostro progetto di quest’anno è costruire rapporti di solidarietà più forti con i/le prigionier* trans in lotta, proporre sostegno personale e politico immediato, e prepararsi a offrire un aiuto più significativo nelle lotte future per la sicurezza, ormoni/altre risorse mediche, e dignità.
http://supportmariusmason.org/2014/07/07/free-marius-jacob-mason

Ci ispiriamo a Chelsea Manning, che ha ottenuto accesso agli ormoni nonostante delle condizioni fortemente contrarie, fatto che indica in maniera incontrovertibile la possibilità di vittorie future per altr* prigionier* trans.

Continueremo ad adattarci ai continui cambiamenti di contesto provocati dalle vittorie ottenute da* compagn* in carcere – come la liberazione di Eric, il coming out di Marius, la conquista di “spazio per respirare” di Nikos Romanos e proprio negli ultimi giorni, il sorprendente ritorno a casa di Amelie, Carlos, e Fallon — e dalle trasformazioni continue del macchinario repressivo. Queste transizioni segnano lo sviluppo del progetto e in ogni caso non un punto fermo.

“La lotta non è finita … assume nuove forme. Qualunque sia il suo volto, qualunque sia il suo nome, è sempre guerra.”

Grazie a tutti per la solidarietà dimostrata l’11 Giugno o qualunque altro giorno. Significa tutto.

11 giugno 2014 – Giornata internazionale di solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e tuttx i/le prigionierx anarchichx di lunga data

L’11 giugno si sta rapidamente avvicinando. Come rivitalizzazione della giornata di supporto per i/le prigionierx ecologistx, la Giornata Internazionale di Solidarietà con Marie Mason, Eric McDavid e i/le Prigionierx Anarchichx di Lunga Data ha visto negli ultimi 3 anni un’enorme diffusione del supporto e dell’amore per Marie ed Eric in tutti gli angoli del mondo.

Significativamente, oltre al fiorire del supporto sia materiale che immateriale, abbiamo visto la proliferazione di azioni di solidarietà in molti diversi contesti, che ha diffuso lo spirito e i contributi alle nostre lotte di chi lo Stato ha cercato di far sparire. La solidarietà coordinata internazionale ha cominciato a diffondersi, con informazioni sui/le prigionierx anarchichx di lunga data ed ecologisti, superando molte barriere geografiche e linguistiche.

Questi sforzi hanno avuto effetti molto tangibili sulle vite di Marie ed Eric (e moltx altrx). Le iniziative benefit li hanno aiutati a rimanere fedeli ai loro valori vegan, le persone care sono state in grado di far loro visita regolarmente nonostante le lunghe distanze, nuove generazioni di persone radicali in tutto il mondo li hanno raggiunti con la solidarietà. Insomma, l’11 giugno è stato molto efficace nell’aiutare a mantenere Marie, Eric e moltx altrx prigionierx anarchichx ed ecologisti di lunga data nei nostri cuori e nelle nostre menti, e mantenerli vivi nelle nostre lotte.

Ma questo processo del ricordare – del “mantenere vivi” – è una cosa infida.

Le nostre lotte e i nostri movimenti sono spesso colpiti da una mancanza di memoria, e da una mancanza di comprensione e connessione con il passato come modo di informare le nostre azioni nel presente. Questo è sia una conseguenza dell’alienazione tecnologica della nostra epoca che una conseguenza della repressione strategica da parte delle forze dello stato. Lo stato, al presente, ha la capacità di rapire i/le nostrx compagnx e seppellirlx vivx, di forzarlx a languire tra cemento e freddo acciaio per decenni o per sempre. Sono strappatx via dalle nostre comunità, dalle nostre vite. E al loro posto rimane un vuoto doloroso.

Lo stato, da parte sua, sta banchettando sulla veridicità del vecchio detto “il tempo guarisce tutte le ferite”; sperando che questo vuoto si stringerà e che “dimenticheremo”. Se mantenutx prigionierx per abbastanza tempo, così pensa lo stato, le azioni dei/le nostrx coraggiosx compagnx svaniranno nell’oblio della storia e noi fuori rimarremo senza la loro presenza costruttiva e appassionata nelle nostre lotte. Dobbiamo combattere contro questa tendenza repressiva; non dobbiamo mai dimenticare.

Negli ultimi anni abbiamo visto un netto incremento nelle azioni di difesa ecologica e di liberazione animale in tutto il mondo. In questa resistenza sempre maggiore è importante che riconosciamo le azioni e le lotte del passato, dei/le compagnx che oggi dobbiamo purtroppo chiamare “prigionierx anarchichx di lunga data”. La continuazione delle loro lotte – ricordarli in maniera attiva – dev’essere mantenuta viva.

A questo scopo, per l’11 giugno di quest’anno vogliamo fare una chiamata specifica. Mentre negli scorsi anni possiamo aver enfatizzato alcuni aspetti del supporto per i/le prigionierx di lunga data (per es. supporto materiale, la costruzione di legami internazionali, ecc.), quest’anno vogliamo che sia esplicito.

Come gruppo che organizza l’11 giugno, abbiamo spesso usato il termine “ricordo attivo” per descrivere un processo che sentiamo sia cruciale nel fare supporto ai/le prigionierx di lunga data. Ovvero, siamo arrivatx a vedere la necessità di non portare semplicemente avanti una serie di nomi da “onorare e ricordare”, ma di lavorare verso una modalità di supporto che lega le nostre relazioni con i/le prigionierx anarchichx ed ecologisti di lunga data all’azione nelle nostre/loro lotte in corso.

Marie ed Eric, essendo al centro dei nostri sforzi organizzativi per l’11 giugno, sono entrambi vegani convinti imprigionati per aver agito in diretta opposizione alla distruzione della terra. In uno sforzo di “ricordarli attivamente” e di coinvolgerli nel presente connettendoli a una continuazione della loro lotta, stiamo incoraggiando le persone a legare le loro iniziative dell’11 giugno alle lotte in corso ecologiste e di liberazione animale.

Questa chiamata non è proscrittiva in nessun modo; leggete quello che volete in queste parole e mettetelo in azione come voi e il vostro gruppo credete sia meglio. Ma ricordate, quella che stiamo chiedendo non è un’espressione ritualistica di solidarietà, una festa una volta l’anno in cui, per solo un istante, richiamiamo alla mente quellx catturatx dallo Stato. Piuttosto, la nostra è una chiamata a vivere la storia dei/le nostrx compagnx imprigionatx, a prendere i loro nomi, le loro azioni, e le loro lotte e restituirli al mondo che li imprigiona. La nostra è una chiamata all’azione.

In solidarietà con Marie e Eric, con tuttx i/le prigionierx anarchichx di lunga data; in difesa della terra; finchè ogni gabbia non sarà vuota!

June11.org

Oregon, Stati Uniti: Rivendicato sabotaggio contro impresa casearia

Dairy-Industry

16 Settembre, un’altra azione diretta a Portland

Continuando l’impulso d’azione diretta contro impresa speciste di Portland, abbiamo bucato varie ruote di furgoni dell’impresa Sunshine Dairy Foods, al 801 NE 21st Avenue. Ci rallegra vedere l’aumento di azioni illegali a Portland. La lotta continua.

Fino alla distruzione di ogni prigione, per esseri umani e non.

FAI-OREGON

Resistenza al Pacific Northwest Grand Jury: Supporto a Steve, che si trova in fuga

28 Settembre 2013 – Un aggiornamento sulla situazione di Steve

Ci rattrista di annunciare che l’indagine della grande giuria ha ricevuto una proroga di sei mesi e molto probabilmente si concluderà il 4 Marzo del 2014. Nel corso degli ultimi sei mesi ci sono state poche notizie sullo stato attuale o sulla portata delle indagini e sulla successiva repressione . L’unica novità è quella che è già stata detta, la grande giuria continuerà.

Steve sta ancora lottando contro la giuria. Si sta adeguando alla vita in una nuova città, circondato da buoni amici che sono fonte sia d’ispirazione e di supporto. Tuttavia, la scorsa settimana, Steve ha sperimentato molteplici istanze di molestie da parte della polizia; molestie di grado superiore da quelle sperimentate finora.

Circa due settimane fa, all’una della notte, mentre stava camminando verso il negozio d’angolo, Steve è stato avvicinato da due agenti di polizia locale che gridando il suo nome lo hanno gettato alla loro macchina e sul sedile posteriore. Dopo alcuni minuti di domande e insulti, in cui Steve rimase in silenzio, la vettura ha guidato Steve fuori dal parcheggio. L’episodio è durato un’ora, mentre i due poliziotti hanno continuato a insultare e molestare Steve. Continue reading Resistenza al Pacific Northwest Grand Jury: Supporto a Steve, che si trova in fuga

San Francisco, USA: Sabotato un concerto nazi

queer-attack

Venerdì 13, noi, la Brigata Antifascista di Distruttori/trici di Bagni, abbiamo risposto all’appello pubblico per cancellare il concerto del gruppo fascista Death in June nella sala concerti Mezzanine di San Francisco. Alcuni giorni prima era stata chiesto alla sala di “cancellare il concerto fascista o lo avrebbero fatto gli/le antifasciste”.

Gli organizzatori erano stati avvertiti. Informati del fatto che ospitavano una band fascista e razzista, e che stavano dando consapevolmente loro spazio.

Per questo, abbiamo distrutto i bagni, parte fondamentale della struttura, con un danno che costerà alcune decine di migliaia di dollari.

Non si tratta di vendetta. Ma di un avviso per mostrare le conseguenze di appoggiare band fasciste.

Il fatto che il musicista Douglas Pierre (Pearce) sia apertamente gay, con tanto di bandiera arcobaleno mentre allo stesso tempo rimarca l’esistenza di soldati gay nelle milizie Sturmabteilung della Germania nazista, per noi è una provocazione ai/lle sopravvissuti/e dell’olocausto e un insulto alla memoria dei/lle tanti/e vittime gay del passato e della Germania nazista.

Buon Venerdì 13, stronzi.

Non dimenticare, non perdonare!

Cordiali saluti,

La Brigata Antifascista di distruttori/trici di Bagni

Non siamo gay come lo strasserista Douglas Pierre, siamo queers che passano all’attacco; questo deve essere l’antifascismo.

in spagnolo, fonte

Chicago, USA: Molotov contro Burger King

Nella notte del 30 giugno sono stati lanciate tre bottiglie molotov contro un Burger King, da sommare alle due della scorsa settimana.

Anche se gli incendi delle molotov non sono riusciti a distruggere l’edificio, è stata comunque realizzata una valida azione di sfida diretta, che merita riconoscimento.

Inoltre, la stessa notte è stata rotta una vetrata a una filiale di fast food Popeye’s, da sommare all’azione delle ultime settimane in cui sono state distrutte le vetrate dello stesso posto.
Sull’ingresso è stata lasciata la scritta “Gli oppressori sono stati avvertiti (A)”.

Che ogni monumento all’uccisione di esseri senzienti possa essere distrutto e reso cenere! È appena cominciata!

Chicago Veganarchist Wolf.

Portland, USA: Sabotaggi per la liberazione animale

Danneggiamenti ad un’azienda di vendita all’ingrosso di carne

“Danneggiata la Portland’s Pat Quality Meats

Nella primavera del 2013, il nostro piccolo gruppo si è infiltrato nella proprietà della Pat’s Quality Wholesale Meats a Portland, Oregon. Sono stati tagliati e distrutti molti pneumatici, diversi serbatoi del gasolio sono stati riempiti di sostanze corrosive, e i lucchetti bloccati con acciaio liquido.

Questa è un’azienda che trae profitto dalla schiavitù, dalla tortura e dall’uccisione di esseri senzienti. Non cercano nemmeno di nascondersi dietro le odiose finzioni capitaliste verdi del “locale” o del “sostenibile”. Solo un potente rende giusta la sua visione del mondo basata sulla sete di sangue e l’avidità. L’industria della carne è un disastro ecologico per il quale miliardi di animali soffrono e muoiono.

Le nostre lacrime non sono abbastanza. Agisci”

Sabotati i camion di un’azienda ittica

“Azione diretta a Portland

Maggio 2013

Sabotati diversi camion del Portland’s Ocean Beauty Seafood al 2450 di NW 28th Avenue. Attivisti anonimi hanno usato dei coltelli per forare i pneumatici, ed hanno gettato diverse once di zucchero di canna vegan nei serbatoi della benzina. Giornalmente, questi camion trasportano i cadaveri di creature che una volta vivevano libere. Non c’è niente di sostenibile o giustificabile nello sfruttamento della vita marina. Alcuni potrebbero criticare questa azione come non strategica per l’obiettivo più ampio di un pianeta vivibile. Ma l’azione diretta è una necessità, e da qualche parte dobbiamo cominciare. Lo sfruttamento animale e l’ecocidio non sono benvenuti nel Nordovest Pacifico.

Con amore e rabbia,

Alcuni sabotatori anonimi”

fonti: i, ii

Stati Uniti, aggiornamenti sui resistenti al Grand Jury

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Matt Duran e Katherine Olejnik (KteeO) sono stati liberati dal Centro Federale di Detenzione Sea-Tac, dove hanno trascorso gli ultimi cinque mesi per essersi rifiutati di testimoniare di fronte al Grand Jury a Seattle che indaga sul movimento anarchico. Un terzo resistente, Maddy Pfeiffer, rimane in carcere, ma è stato trasferito dall’isolamento al regime generale. Più informazioni (in spagnolo) qui:
Per leggere l’ultima lettera pubblica di KteeO dall’isolamento e quella di Maddy (in spagnolo): i, ii

Stati Uniti: Urgente supporto per Amazon e Catarina all’8° giorno di sciopero della fame

Non siamo tutt* present*, mancano i/le prigioner* trans

URGENTE: Supportiamo Amazon, del collettivo Gender Anarky e la prigioniera Catarina all’8° giorno di sciopero della fame per chiedere la fine della situazione di cella singola per le donne trans, nel carcere RJ Donovan.

Amazon, una ribelle trans anti-civilizzazione, legata al collettivo Gender Anarky nel sistema carcerario CA, e la sua compagna Catarina LaPre sono all’ottavo giorno di sciopero della fame contro l’ingiusto trattamento verso le donne trans all’interno del carcere di R.J. Donovan della contea di San Diego. I funzionari della prigione rifiutano di togliere Amazon e Cat dall’isolamento della cella singola a causa della loro identità di genere. In una lettera di Amazon leggiamo:

“questa è una lettera di emergenza riguardo alla situazione delle ragazze trans qui… sto cercando di rompere il regime di isolamento e farmi mettere in cella con Cat. L’avvocato d’ufficio doveva cominciare il procedimento due mesi fa ma è una femminista e ci odia, e non vuole farlo. Per questo siamo entrate in sciopero della fame per forzare la questione. Siamo in sciopero della fame dal 21 settembre, quel giorno non abbiamo mangiato la cena e da allora non abbiamo più mangiato. Questo è l’ottavo giorno… hanno cercato di farci mangiare ma non cederemo. Oggi Cat ha cominciato a sentirsi male e a vomitare acqua….
Per cui abbiamo bisogno di qualche azione diretta di supporto, perchè la prigione ci metta in celle da due, e di chiamare il direttore qui… riguardo alla discriminazione che fanno verso le donne trans… Gender Anarky e militia affrontano direttamente l’oppressore e lasciano un segno forte. Per cui mostriamo a questi stronzi cosa sanno fare le puttane!”.

Supportiamo Amazon and Cat!

Chiamiamo Warden Paramo the Richard J. Donovan Correctional Facility: (619) 661-6500
Eva Contreraz (C-45857)e Catarine LaPre (K-67313) perchè mettano fine alla politica discriminatoria verso le persone trans nel carcere Donovan.

Atacco!:
Gender Anarky ha sempre attaccato, senza compromessi, la violenza transfobica all’interno del sistema carcerario, e ha costantemente fatto appello all’attacco diretto contro i sistemi di dominio che rendono le condizioni di vita delle donne trans, sia dentro che fuori le prigioni, un inferno vivente. Attaccare le istituzioni che mantengono il triste sistema di genere, in solidarietà con Gender Anarky e lo sciopero della fame.

E’ possibile scrivere ad Amazon e Cat.
Fate loro sapere che supportate la loro lotta contro l’amministrazione carceraria. I loro indirizzi sono:

Eva Contreraz C-45857

PO Box 799003 (C15-223)
San Diego, CA 92179-9003
USA

Catarina LePre K-76313
PO Box 799003
San Diego, CA 92179-9003
USA

fonte

Stati Uniti: Incarcerata un’altra resistente alla Grande Giuria il 28 Settembre

“Contro lo Stato (A) I Grandi Giuristi sono Cacciatori di Streghe”

Katherine “KteeO” Olejnik è stata presa in custodia federale oggi per aver rifiutato di cooperare con la giuria. Lei è la seconda persona ad essere imprigionata per aver rifiutato di testimoniare.

Si prega di scrivere a KteeO! È specificamente interessata a notizie ed informazioni sulla regione Basca, e sulla lettura di materiale relativo alla linguistica ed all’antropologia sociale.

Katherine Olejnik # 42592-086
FDC SeaTac,
P.O. Box 13900
Seattle, WA 98198

Questa è la dichiarazione che ha scritto spiegando perché si è rifiuta di collaborare:

Per me la scelta di resistere alla Grande Giuria è umanità – non posso e non voglio dire qualcosa che potrebbe pregiudicare seriamente la vita di una persona, e fornire informazioni che potrebbero portare a carcerazioni di lungo termine.

Per me la scelta di resistere alla Grande Giuria è la libertà della parola e dell’associazione – non posso e non faro parte di una politica maccartista che chiede di condannare gli individui tra di loro sulla base delle convinzioni politiche.

Per i motivi menzionati sopra ho scelto di non conformarsi. Chiedo scusa a coloro che fanno parte nella mia vita e su cui la mia incarcerazione sta per essere un peso, e vi ringrazio per la comprensione della mia decisione.

Per chi non lo sapesse la gente di essere citata in giudizio è stata incarcerata per aver rifiutato di rispondere a domande sulle idee politiche di altre persone.

In Solidarietà Con Tutti Coloro Che Resistono Alla Grande Giuria,
Kteeo Olejnik

fonte

Stati Uniti: Anthony Hayne rimosso dalle liste prigionieri dopo aver accettato di testimoniare contro i suoi coimputati nel caso dei Cleveland 5

Come riportato da Denver ABC:

“Abbiamo rimosso dalle nostre liste Anthony Hayne dei Cleveland 5 dopo la notizia che si sarebbe dichiarato colpevole e avrebbe accettato di testimoniare contro i suoi coimputati. Hayne, il più anziano dei cinque, cerca così di evitare una sentenza di ergastolo patteggiando.”

Ricordiamo che i cinque accusati sono stati incastrati da un informatore dell’FBI, che avrebbe anche fornito loro l’esplosivo con cui avevano tentato di far saltare un ponte a sud di Cleveland.

Atene: Incontro sul movimento Occupy negli Stati Uniti

Quali sono le prospettive?

 Incontro e dibattito: Venerdi, 25 Novembre, alle 18.30
in Patission 61 & Skaramaga squat

Una valutazione del movimento Occupy. Due compagni “americani” presenteranno un’analisi del movimento statunitense nel corso degli ultimi due mesi, la sua breve storia e le sue carenze, suggerimenti con il fine di aumentare il suo potenziale, dovrebbe abbandonare del tutto la pretesa di “democrazia” e muoversi per una strategia d’azione che romperà questo paradigma totalitario.

   pat61.squat.gr

California: Lanciate delle molotov nel parcheggio della sottostazione di Fresno

In solidarietà con tutti coloro che lottano contro la brutalità della polizia e lo stato di polizia, sono state gettate delle molotov nel parcheggio della sottostazione della metropolitana di Fresno dove sono parcheggiate le auto della polizia e i veicoli personali dei maiali. Almeno 2 auto sono bruciate.

Questa azione è stata compiuta specialmente in solidarietà con quelli che nell’East Bay si sono rivoltati contro gli assassini della polizia di BART che recentemente hanno ucciso Charles Hill. Polizia di BART che ha usato metodi di tipo fascista, chiudendo tutti i cellulari nelle stazioni in cui hanno pensato avrebbero potuto presentarsi i manifestanti. NON SAREMO ZITTITI!

Tutti i poliziotti sono assassini. La FDP ha recentemente ucciso Carl Maggiorini ed ha la reputazione di assassinare persone di colore a prescindere che siano armate o meno. Il momento di contrattaccare è ORA! Viviamo in uno stato di polizia,tutto questo per loro sono i “soliti affari”. Dobbiamo unirci e combattere, fottiamo questi maiali! Questa è guerra, il tempo di giocare è finito, unisciti alla lotta.

In solidarietà con Oakland, Seattle, il Cile, Londra, la Grecia…
e chiunque si stà ribellando.

Ci vediamo nelle strade.

fonte: www.indybay.org

“Oltre le frontiere”, una trasmissione radiofonica di 98 FM e Contra Info – Lunedi, 27 giugno 2011

Nel quadro della cooperazione tra la stazione radiofonica libera di Atene 98 FM e la rete di traduzione per la contro-informazione Contra Info, un’ altra trasmissione in diretta con il titolo “Oltre le frontiere” [Ektos synoron] si è tenuta il 27 giugno.

DJ questionmark [punto interrogativo] dalla stazione radio pirata Free Radio Olympia 98.5 FM (Washington, DC) parla con i membri di Contra Info. La discussione copre molti argomenti di interesse per gli anarchici e altri sulla lotta sociale, come la costruzione e il mantenimento dell’infrastruttura rivoluzionaria, l’opposizione ai neo-nazi e al nazionalismo, la solidarietà verso gli immigrati, la solidarietà ai prigionieri politici e sociali, la rivolta del 2008, gli scioperi generali, le assemblee generali e le riunioni di quartiere, e molto altro.

Si parla anche del movimento anarchico e delle lotte carcerarie negli Stati Uniti.

Si può sentire questa trasmissione radiofonica qui (greco / inglese; circa 4 ore), così come la sua versione più corta qui (solo in inglese; circa 2 ore).

Presto, parti selezionate della registrazione saranno disponibili anche su www.freie radios.net (Germania) per il download.

registrazioni precedenti a / b / c / d / e / f