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Basilea, Svizzera: Manifestazione contro Frontex e attacco all’ufficio del pubblico ministero

Il 22 maggio, circa 200-250 persone sono scese in strada a Basilea per una manifestazione contro Frontex e il programma europeo sull’immigrazione in occasione delle giornate di azione internazionale contro il decimo anniversario di Frontex.

La manifestazione si è recata davanti al centro di detenzione “Bässlergut”, dove un’imponente unità di poliziotti antisommossa ha impedito alla gente di avvicinarsi al recinto della prigione. Sono stati pronunciati slogan e discorsi contro le frontiere e le prigioni e in solidarietà con le persone rinchiuse. La reazione dei/lle prigionier* è stata rumorosa e potente, con slogan contro la polizia e colpi sulle sbarre di ferro, per esempio.

Più tardi nella serata un più nutrito gruppo di persone ha attaccato il “Waaghof” con pietre e vernice. Nell’edificio sono situati l’ufficio del pubblico ministero e una cella per i/le detenut* in attesa di giudizio, come anche alcune unità di polizia.

Fuoco alle prigioni!
Abbasso tutte le frontiere!

in inglese

Lione, Francia: Manifestazione offensiva contro il congresso del Fronte Nazionale

[vimeo]http://vimeo.com/112551413[/vimeo]

Contro
il fascismo, lo Stato e il capitalismo.

Organizziamo
la resistenza e la solidarietà.

Contro la repressione.
Le frontiere ci dividono, la lotta ci unisce.

Contro il partito degli assassini.
Contro il congresso del Fronte Nazionale…

Tutti e tutte a Lione!

Manifestazione il 29 novembre del 2014, ore 14:00, Piazza Jean-Macé

via RAGE

Stato spagnolo: La solidarietà con Gamonal si fa sentire in Donosti

ScreenShot0094La concentrazione è iniziata alle ore 20, circa 300 persone si sono radunate gridando slogan in sostegno del quartiere di Gamonal in Burgos [Spagna centrale], tra il rumore prodotto dai petardoni che sono stati lanciati. Dopo circa 20-25 minuti, la manifestazione è iniziata, uno striscione portato da giovanx incappucciatx è partito verso le principale strade della città, un altro striscione partecipante nella concentrazione non si è mosso rimanendo nel Boulevard di Donostia.

Il corteo si è svolto in un ambiente combattivo, diversi slogan si potevano sentire in basco e castigliano insieme al rumore dei petardoni, “Tuttx siamo Gamonal”, “Libertà a Gamonal”, “Gamonal in lotta”, “A- anti-anticapitalista”, “Nessun passo indietro contro il terrorismo del capitale “, tra molti altri, come quelli che chiedevano la liberazione dei detenuti. All’altezza della via Hernani una succursale del banco BBVA è stata attaccata ed è stata spaccata la finestra, ciò ha causato una piccola fuga precipitosa della parte posteriore della manifestazione verso i marciapiedi e poi una piccola discussione tra i manifestanti, senza importanza, il corteo ha continuato il suo corso con tutte le persone insieme. Dopo qualche minuto si sono presentati due furgoni di sbirri che finora non si erano visti, almeno non in divisa, dal quel momento hanno seguito tutto il corteo insieme alla manifestazione, senza “abbandonarci”, sono stati accolti al grido di “Cani guardiani dell’ordine e la legge, assassini stipendiati. Abuso di potere” [vecchio pezzo da una canzone punk degli anni ’80]. Passando anche accanto ad un furgone della polizia si è gridato “Si può. Sì, si può, con pietre e picchetti i maiali retrocedono”.

Quando si lasciava indietro l’Avenida della Libertà le prime linee della manifestazione si sono arrestate ed è stato rovesciato un contenitore sulla strada, non siamo stati molto tempo tagliando il traffico giacche le persone che stavano al fondo del corteo erano quelle che si trovavano più vicine ai furgoni della polizia che ci seguivano, quindi si è esortato a continuare il corteo e tornare di nuovo al Boulevard, anche in questo punto si è creata un piccola lite fra i manifestanti per il contenitore rovesciato.

Già nel Boulevard si è fatto una breve assemblea di circa 100 persone, megafono in mano, e un po’ tesa e caotica. Alcuni incoraggiavano a “fare qualcosa di più”, una ragazza ha ricordato che 8 donne sono state uccise (dai loro familiari) e non si aveva fatto nessuna manifestazione, un’altra donna ha approfittato dell’opportunità per mettere la notizia delle marce convocate a Madrid Per il 22 marzo, altri interventi sono stati intorno alla violenza-non violenza, altri con l’intenzione di proseguire la protesta il sabato/domenica, o tentare di dare una continuità il fine settimana successivo. Non ci sono stati arrestatx ni identificazioni.

Da qui, un saluto a tutti coloro che abbiano attivamente solidarizzato con il quartiere Gamonal di Burgos, in particolare con quelli/e detenuti/e in tutto lo Stato spagnolo e a quelli/e che lottano lasciando di lato la paura, l’esclusività delle vie democratiche e legalistiche. Così come denunciare il silenzio dei giornali “dell’area” e dei blogs e le pagine web “alternative” che hanno tentato di silenziare e hanno trascurato, lo poco però interessante accaduto a Donostia il venerdì.

Aupa Gamonal! Kalea gurea da! Borroka da erantzuna, anarkia irtenbidea!
Aupa Gamonal! La strada è nostra! La lotta è la risposta, l’anarchia è la soluzione!

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Madrid: 31 dicembre 2013 – Corteo al carcere di Navalcarnero

Corteo al carcere di Navalcarnero 
Martedì 31 dicembre alle 12:00

Ancora un altro anno ci concentriamo alle porte del carcere per dimostrare che non dimentichiamo le persone che sono rinchiuse e dimostrare la nostra nausea verso lo stato, i suoi meccanismi di repressione e le persone che vivono rinchiudendo ad altre.

Centro Penitenziario di Navalcarnero stada di extremadura, uscita 29-b. Bus dal Intercambiador di Principe Pio (528) e Mostoles (529-531)311

Salonicco, Grecia: Aggiornamento sugli arrestati dell’occupazione Orfanotrofio

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Domenica mattina, 29 Settembre c’è stato un raduno di solidarietà nelle corti di Salonicco, dove i 30 arrestati dal tentativo della rioccupazione dell’occupazione Orfanotrofio sono stati portati davanti al procuratore. Sono stati accusati di disturbo della quiete domestica, e di occupazione abusiva di spazio pubblico (quest’ultima accusa si basa su un decreto reale).

Tutti i compagni sono stati rilasciati. Il loro processo è stato fissato per il 16 Dicembre 2013.

Raduno di solidarietà con i compagni perseguiti dell’occupazione Delta,
Mercoledì 2 Ottobre 2013 alle ore 9:00, nelle corti di Salonicco

Manifestazione in solidarietà con le occupazioni, Sabato 5 Ottobre 2013, alle 12:00, Kamara, Salonicco

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Karditsa, Grecia: Manifestazione antifascista spontanea all’indomani dell’omicidio di Pavlos Fyssas

(Montreal azione solidale, Canada)
(Montreal azione solidale, Canada)

Una manifestazione antifascista spontanea è avvenuta nella tarda sera di Sabato 21 Settembre, a Karditsa (Grecia centrale). Dopo la fine di una proiezione cinematografica programmata al Parco Pafsilypo , un gruppo antifascista di più di 50 persone ha iniziato a marciare nel centro della città. I antifascisti sono passati davanti agli uffici locali del partito Alba Dorata, e si sono imbattuti contro quattro neo-nazisti (uno di loro è il proprietario di un negozio di video noleggio al piano terra dello stesso edificio). I fascisti avevano intenzione di intimidire i manifestanti, per mostrare come realmente sono coraggiosi. Come risultato di questo, uno di loro è stato sbattuto e lasciato a terra, mentre gli altri tre hanno dovuto abbandonare la scena.

Niente nazisti a Karditsa, o in qualsiasi altro luogo.

in inglese

Pireo, Grecia: L’antifascista Killah P pugnalato a morte dai nazisti

Pavlos Fyssas

Nelle prime ore del 18 Settembre 2013, il 34enne antifascista Pavlos Fyssas (Killah P) è stato accoltellato a morte dai nazisti del partito dell’Alba Dorata al Pireo (porto di Atene).

I primi rapporti su indymedia descrivono che l’omicidio è avvenuto poco dopo la mezzanotte del Mercoledì ad Amfiali, nel quartiere di Keratsini del Pireo. Sembra che Pavlos Fyssas e la sua piccola compagnia di amici sono stati perseguitati ed attaccati da un gruppo più ampio di nazisti. Tutto ciò in presenza di poliziotti dell’unità motorizzata DIAS. Pochi minuti dopo, l’antifascista è stato accoltellato due volte da uno dei nazisti che è uscito da un veicolo e lo abbia attaccato. L’aggressore è stato arrestato dai poliziotti in scena. Tuttavia, le esatte circostanze dell’assassinio sono ancora da confermare, e gran parte di questa notizia arriva dal corrente principale dei media di massa.

Pavlos Fyssas è ceduto alle sue ferite poco dopo il suo trasferimento all’ospedale di Nikaia. Il suo funerale è stato fissato per il 19 Settembre presso il cimitero di Schisto.

Nel corso dell’ultimo periodo, ci sono stati diversi tentativi di omicidi ed omicidi di “persone di colore” (immigrati, ecc) in tutta la Grecia. Questa volta, una persona di origine greca, di colore bianco e di sinistra è stato assassinato da una feccia fascista. Sembra, però, che Pavlos Fyssas non era membro di alcuna organizzazione di sinistra, ma piuttosto un combattente di strada con una forte azione antifascista. Killah P era il suo nome d’arte come hip-hop rapper:

Nel frattempo, ci sono stati grandi “ripercussioni” nella politica ufficiale. I vari partiti hanno già cercato di manipolare questo incidente mortale verso benefici elettorali, mentre i teppisti parlamentari dell’Alba Dorata, come sempre, hanno smentito ogni coinvolgimento dei loro seguaci devoti in qualsiasi omicidio, ancora una volta per ottenere benefici elettorali. Tuttavia, il 45enne assassino, Giorgos Roupakias, residente a Nikaia, ha confessato il suo gesto alla polizia, così come la sua stretta associazione con l’Alba Dorata (la quale è ben documentata, ad esempio qui il parlamentare dell’Alba Dorata Kostas Barbarousis e l’assassino Giorgos Roupakias a destra). L’assassino è in custodia, ed altri tre nazisti, tra cui la moglie, sono stati anche arrestati (per occultamento di prove dell’associazione di Roupakias col partito nazista).

Striscione anarchico nella piazza centrale di Tebe: “Nemmeno un centimetro di terra ai fascisti – Viva l’insurrezione anarchica internazionale”.
Striscione di solidarietà all’angolo delle strade Rigaer e Liebig di Berlino (vicino alle case occupate rigaer94 & liebig34): “Niente e nessuno è dimenticato! Organizzare l’autodifesa antifascista! “

Nel corso di una grande manifestazione durante la sera nei pressi della scena del delitto a Keratsini, pesanti scontri sono scoppiati contro la polizia e decine di manifestanti sono stati arrestati durante i scontri di strada (molti affrontano delle accuse). In precedenza, il leader del partito di estrema destra “Greci Indipendenti” insieme con i suoi scagnozzi patrioti sono stati effettivamente attaccati dagli antifascisti. Almeno un manifestante ha subito gravi lesioni agli occhi da un colpo diretto di gas lacrimogeno dalla polizia, e subito un intervento chirurgico in un ospedale locale. I medici dell’ospedale di Tzaneio hanno dichiarato che dai 31 manifestanti che sono stati soccorsi dopo il corteo antifascista a Keratsini tutti erano stati feriti alla testa dai poliziotti DIAS e DELTA. Inoltre, i squadroni dell’antisommossa e teppisti in borghese hanno attaccato gli antifascisti congiuntamente durante quella manifestazione a Pireo (video).

Scontri si sono verificati, inoltre, a Salonicco e Patrasso dove sono stati segnalati arresti di massa.

Uruguay: comunicato di alcuni anarchici

stonethrowingLo Stato-Capitale va avanti con tutto il suo apparato tecnologico poliziale sempre più veloce per controllare/monitorare/legiferano/commerciare/oltraggiare ad ogni abitante della Terra e a questa stessa.
Tuttavia, i suoi miserabili valori di concorrenza e resignazione non sono stati inclusi per tutta la popolazione.

Ancora esistono codici in alcuni quartieri dove non c’è spazio per quelli strisciano né polizie, ancora è praticata la solidarietà, ancora esiste la lotta digna e sincera di coloro che non commerciano con i carnefici, eppure ci sono vicini che si organizzano orizzontalmente in assemblee per provare, per esempio, fermare i progetti che causano danni irreversibili al luogo in cui viviamo.

Circa gli eventi del 14/8.

Come ogni anno, la FEUU (gremio più che ufficiale) e altre associazioni studentesche chiamarono alla classica mobilitazione dove, in accordo alla loro mentalità di poliziale in modo che tutto succedese in perfetto e tranquillo ordine,  contando con le bande e altri informatori pronti a reprimere qualsiasi espressione diversa, anche una semplice canzone … non tutti si sono rasegnati a unirsi all’inerte corteo degli studenti. Decine di persone hanno deciso di uscire dal cerchio e di attaccare alcuni simboli con cui lo Stato-Capitale ci violenta quotidianamente e sistematicamente.

Contro la repressione, solidarietà e azione Continue reading Uruguay: comunicato di alcuni anarchici

Grecia: Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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“In Grecia, Turchia, Brasile …lotta con il corpo e l’anima fino alla liberazione sociale”
(striscione dalla grande manifestazione nel centro di Atene, il 29 Giugno, in solidarietà con il compagno)

Venerdì il 5 Luglio: Richiamo per un corteo motorizzato verso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia, a Pireo, dove lo scioperante della fame è ancora detenuto in attesa di giudizio (in attesa di risposta per la sua seconda mozione di rilascio)

Raduno presso Propilea (Via Panepistimiou, Atene), entro le ore 18.00
Raduno di solidarietà presso l’Ospedale Generale Statale di Nikaia dalle 19.30

Di seguito alcuni tra i gesti di solidarietà con il prigioniero anarchico in Grecia e Cipro.

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ATENE

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Lisbona, Portogallo: Azione in solidarietà con l’anarchico in sciopero della fame in Grecia, Kostas Sakkas

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Giovedì, 27 Giugno 2013, durante una marcia di protesta nel centro della città di Lisbona, nel contesto dello sciopero generale lanciato dai sindacati in Portogallo, abbiamo tenuto un’intervento di solidarietà con Kostas Sakkas, prigioniero anarchico in Grecia (dal Dicembre 2010). Il compagno ha iniziato uno sciopero della fame dal 4 Giugno, chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione. Il 4 Giugno è stato anche il giorno in cui il periodo della sua detenzione preventiva terminava -secondo la legge greca, 30 mesi sono il tempo massimo che un prigioniero accusato in due casi possa essere detenuto in attesa di giudizio.

Durante la manifestazione, 400 manifesti anarchici sono stati incollati e centinaia di volantini sono stati gettati o attaccati sulle mura, come minimo gesto di solidarietà al nostro compagno nella sua lotta in corso per la libertà e la vita.

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I pericoli della libertà valgono molto di più di quanto la sicurezza del servilismo.

Dal Brasile alla Turchia, organizziamo l’attacco contro l’apatia.

Dal sciopero selvaggio alla disoccupazione rivoluzionaria.

Non chiediamo niente, perché quello che vogliamo è la fine di un mondo in cui non si può avere tutto.

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La solidarietà, auto-organizzazione, attacco.

Rilascio immediato dell’anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno in Grecia.

Rabbia, pietre, barricate; per una vita senza padroni o schiavi. (A)

Atene: Aggiornamento sulla situazione del prigioniero anarchico Kostas Sakkas, in sciopero della fame dal 4 Giugno

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Il 25 giugno, il Consiglio dei giudici d’appello ha respinto la mozione di Kostas Sakkas. Allo stesso tempo, che i giudici hanno ratificato la sua carcerazione preventiva prolungata per altri 6 mesi, un medico di trattamento dall’ospedale generale di Nikaia ha riferito che il scioperante della fame anarchico ha perso 10 kg di peso.

Una manifestazione per la liberazione immediata di Kostas Sakkas è stata convocata per Sabato 29 Giugno, dalle 11.30, a Piazza Monastiraki ad Atene. Il manifesto dell’assemblea di solidarietà recita: “2,5 anni imprigionato senza processo. Il compagno mette il suo corpo in prima linea per resistere al moderno totalitarismo dello Stato e del Capitale. La sua lotta è una lotta di tutto il movimento, una lotta di tutti gli oppressi”.

Stato Spagnolo: Aggiornamento sui 5 compagni arrestati a Barcellona

Prigionieri sulla strada
Prigionieri sulla strada

La scorsa settimana 5 anarchici sono stati arrestati nella provincia di Barcellona e trasferiti in varie prigioni. Fino a questo punto, erano stati nella prigione di Soto del Real (Madrid) in carcerazione preprocessuale a causa del “rischio di fuga” in regime di FIES3, come stabilito dal giudice Pedraz, che ha in mano il caso.

Negli ultimi giorni, sono stati trasferiti:
Yolanda al C.P. Madrid V, Soto del Real
Silvia al C.P. Madrid VII, Estremera
Juan al C.P. Madrid II, Alcalà Meco
Jose Carlos al C.P- Madrid VI, Aranjuez
Xavis al C.P. Madrid IV, Navalcarnero.

Tutti restano in regime di FIES3.

Riguardo alle procedure giudiziarie, gli avvocati (di fiducia) hanno fatto appello contro l’ordine di custodia preprocessuale e aspettano l’esito. I colloqui con i familiari, che già sono andati nelle nuove destinazioni, hanno aiutato molto l’umore dei compagni. In più, pacchi con vestiti e effetti personali sono stati inviati, cosi come depositi settimanali per aiutarli con le spese (il carcere impone un massimo di spesa mensile di 30 euro).

Se volete e potete contribuire economicamente per supportare a coprire le spese dei compagni e delle loro famiglie (spesa interna, vestiario, soldi per andare a colloquio, ecc) potete fare un versamento al seguente conto:
2038 9252 63 3000365109 (Bankia).

Questo conto è stato aperto a tale fine, e la sua gestione è completamente affidabile (è stato aperto presso Bankia dato che ha molte filiali e non ci sono commissioni per depositi nazionali ed esteri).

Ci sono varie eventi benefit in diverse città cosi come molte azioni solidali. Inoltre, ci sarà un corteo solidale nella serata del 21 Giugno, e si richiede massima diffusione della notizia. Il nostro intento è di realizzare azioni simultanee in diverse città, in Spagna e all’estero.

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Madrid: Cronaca dalla concentrazione anti-repressione e solidale con i/le 5 di Barna

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Lentamente, a partire dalle 12:00 del mattino, la gente si stava avvicinando alla concentrazione anti-repressiva in solidarietà con i/le 5 anarchici/che prigionierx di Sabadell e per denunciare la diffusa repressione nella cuale ci vediamo coinvolti.

La piazza di Madrid, Tirso de Molina, indossava il suo aspetto tipico delle domeniche con le bancarelle di libri politici, propaganda, abbigliamento o musica. Ciò che in un primo momento sembrava che sarebbe stata una concentrazione di 20-30 persone, con un paio di striscioni nella piazza antistante la metropolitana, a poco a poco è cresciuta nei numeri e nel rumore. I vicini del quartiere, i/le compagnx di tutta Madrid, stavamo insieme per rivendicare la libertà e la solidarietà. Visto l’aumento della concentrazione si è deciso di trasformarla in una manifestazione per il quartiere di Lavapiés, circa 300 persone sono uscitx in atteggiamento allegro e combattivo. Cantando slogan anti-autoritari, contro lo Stato, il capitale e le prigioni per tutto il percorso.

Non vi è stato nessun incidente, la presenza della polizia era pari a zero (o almeno non visibile) e la complicità dei vicini quando si sono scandito slogan contro la polizia si è vista, non è sorprendente che il quartiere è stanco della polizia con i suoi molteplici episodi di violenza eccessiva e i raid razzisti che avvengono ogni mese.

Di ritorno a Tirso de Molina è stato letto un comunicato ed è finita la manifestazione.

La sensazione generale dei/le compagnx rispetto a questa chiamata è abbastanza positiva, giacche con poco tempo e poche risorse siamo riusciti a mettere insieme un buon numero di solidali, oltre ad essere una chiamata che viene dall’intorno anti-autoritario gli slogan e le parole d’ordine andavano oltre il comune delle grandi mobilitazioni, ciò ci ha fatto sentire più comodi e con più forza per tirare avanti.

Ci auguriamo che questo gesto raggiungerà i/le compagni/e sotto la repressine e imprigionati/e, soprattutto a i/le 5 di Barcellona: Yolanda, Juan, Silvia, Jose e Xavier.

Che la solidarietà non si stenda e che la repressione non ci ferme .
Le carceri sono centri di sterminio.
Continuammo a volere tutto. Viva l’anarchia.

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Turchia: Notizie dalla lotta del Taksim Gezi Park e dalla rivolta in corso

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Striscione sull’isola di Lesvos (vicino alle coste turche): “Solidarietà con i ribelli in Turchia”

Il 1° Giugno eravamo a Taksim circa alle 15:00. Dopo gli scontri che avevano iniziato in mattinata, la polizia è stata costretta a lasciare la zona. I poliziotti scomparsi per qualche ora. Per due ore non vi era alcuna presenza di polizia in qualsiasi area nel centro di Istanbul (parte europea). Le persone hanno occupato la piazza Taksim e Gezi Park. Il numero delle persone era enorme. Tutto il parco, la piazza e le strade che portano a questa zona erano pieni di gente. Tutte le barriere di costruzione che stavano chiudendo il lato ovest del parco sono state distrutte dai manifestanti. Alcune delle barriere della polizia sono state rimosse e sono state gettate giù per la strada che porta al tunnel sotterraneo di nuova costruzione. Altre sono state utilizzate nelle barricate costruite dai manifestanti. La capanna della polizia nel sud del parco che guardava la piazza è stata data alle fiamme ed anche il veicolo anti-sommossa lasciato lì dalla polizia è stato distrutto. Una macchina della polizia nello stesso luogo è stata girata e distrutta pure. Le persone erano pieni di gioia e stavano prendendo foto di ricordo davanti ai veicoli distrutti e davanti la costruzione. Al nord del parco si trova il Hyatt Regency Hotel e presso il giardino all’ingresso dell’hotel c’era una macchina della polizia gettata in piscina. Quattro autobus pubblici sono stati lasciati al bivio che si trova vicino e sono stati anche danneggiati.

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Verso le 16:00 abbiamo saputo dai nostri compagni che gli scontri hanno cominciato a prendere posto in Beşiktaş, dove si trova l’ufficio / casa di Tayyip Erdogan. Le persone stavano attaccando da quattro direzioni: da Piazza del Beşiktaş (est), Via Dolmabahçe (ovest), Akaretler (nord-ovest) e Via Ortabahçe (a nord). La polizia è stata bloccata lì con quattro veicoli anti-sommossa con cannoni ad acqua e circa 150 agenti di polizia all’ingresso di Via Hayrettin İskelesi. In tutte le direzioni delle barricate sono state erette. Dopo alcune ore la polizia è stata in grado di spingere le persone, e le forze di repressione sono state ampliate. Nuove barricate sono state alzate alla Via Mumcu Bakka e la Via Süleyman Seba per evitare che le forze della polizia entrassero nel Çarşı, che è la zona del bazar di Beşiktaş dove le persone si raggruppano. La polizia ha usato proiettili di plastica quando gli attacchi del popolo si sono intensificati. Gli scontri sono continuati fino a circa le 01:30 (2/6). Infine la polizia ha usato una quantità eccessiva di bombe a gas per disperdere la folla, e la gente ha lasciato le barricate e è rifugiata nei negozi e nei bar intorno, o raggruppata nelle strade interne di Beşiktaş.

Nel frattempo i resistenti a Taksim hanno costruito enormi barricate sulle strade e le vie intorno alla piazza e al Gezi Park per tutta la notte. Inoltre, le persone hanno dato alle fiamme dei veicoli di costruzione. Autobus, autovetture, materiali da costruzione, le barriere della polizia, contenitori di spaziatura, ecc sono stati utilizzati come barricate. Continue reading Turchia: Notizie dalla lotta del Taksim Gezi Park e dalla rivolta in corso

İstanbul, Turchia: Primi aggiornamenti dall’occupazione al Taksim Gezi Park

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Si prega di contribuire con informazioni dalle strade.

L’occupazione di Taksim Gezi Park di Istanbul ha avuto inizio il 28 Maggio 2013. Dopo il raid della polizia nella zona del parco il 30 Maggio, i hacker del RedHack hanno sabotato il sito della questura di Beyoglu, in risposta all’attacco della mattina.

L’occupazione è continuata, e migliaia di persone si sono radunate per resistere ai piani del governo (per la costruzione di un centro commerciale e della distruggere dell’area verde). Divenne presto una delle più grandi mobilitazioni per anni, con diversi partecipanti differenti (da attivisti radicali alle ONG, ecc), che assomiglia al movimento mondiale Occupy.

Il 31 Maggio, scontri di piazza hanno iniziato dalle 05:00 ad Istanbul. La resistenza si allargò, mentre la polizia ha sparato una quantità incredibile di bombe lacrimogene. È successo anche un’altra cosa incredibile, i tifosi provenienti da le tre squadre principali (Besiktas, Galatasaray, Fenerbahce) sono scesi in piazza uniti. Gli scontri continuarono a tarda sera. Il numero di persone per le strade è stato enorme. In ogni modo, migliaia cercavano di raggiungere la Piazza Taksim. Dopo 16 ore di combattimenti di strada, la lotta continuò. Continue reading İstanbul, Turchia: Primi aggiornamenti dall’occupazione al Taksim Gezi Park

Grecia: Recente azione antifascista

Il 26 Aprile 2013 dei compagni hanno effettuato il loro terzo corteo antifascista motorizzato a Kavala:

Nella città di Igoumenitsa, i neonazisti minacciano regolarmente con porto d’armi, ed alzano bandiere del loro partito per diffondere il loro veleno nella comunità locale. L’8 Maggio, una tale bandiera dell’Alba Dorata / Chrissi Avgi è stata strappata via da alcuni antifascisti che si sono impegnati a bruciarla, inviando anche i loro saluti ai combattivi antifascisti di Agrinio.

Il 3 Aprile 2013, a mezzogiorno nel centro di Agrinio due membri dell’Alba Dorata, Spyros Floroskoufis e Giorgos Koutroubas avevano attaccato un 17enne antifascista usando un bastone estensibile ed una tavola di legno con chiodi.

Il 7 Maggio nell’ospedale di Agrinio alcuni compagni si sono incontrati con Floroskoufis, un delinquente della sezione locale dell’Alba Dorata, ed hanno immediatamente attaccato questo fascista che ha già perpetrato numerosi attacchi razzisti e parastatali nella regione. Intorno alle 22:00 di quella notte, il membro parlamentare dell’Alba Dorata Konstantinos Barbarousis con la pistola in mano e Spyros Floroskoufis con almeno altri quattro teppisti hanno preso d’assalto ristoranti, bar e caffetterie della città in cerca di antifascisti. Dopo aver disturbato e terrorizzata la gente che si trovava nei negozi al momento, si sono recati al parco comunale, dove hanno iniziato la ricerca con torce nel buio. Si dice che per un certo tempo i fascisti sono stati accompagnati da moto della polizia DIAS e una jeep della polizia delle unità di prevenzione della criminalità OPKE. Tutto questo è accaduto, anche se era noto, in questa città piuttosto piccola, che già un raduno spontaneo di circa 100 antifascisti e giovani era in corso altrove, nella piazza principale Dimadi.

Il 8 Maggio, in risposta al bullismo della feccia dell’Alba Dorata, quasi 150 antifascisti hanno tenuto una manifestazione notturna per le vie principali di Agrinio, tenendo uno striscione con la scritta “Il Fascista Barbarousis è armato e terrorizza la gente” ed hanno cantato dei slogan militanti.

Catalogna: Cronaca del corteo al carcere di Quatre Camins

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La solidarietà con le lotte dei prigionieri continua a crescere ogni giorno di più, non tollereremo né la tortura né i maltrattamenti, denunciamo i torturatori, dinamite sulle mura della prigione.

Cronaca della concentrazione in Quatre Camins il 28 Aprile.

La scorsa Domenica 28 Aprile Suport Maresme aveva convocato una marcia di quattro chilometri al carcere di Quatre Camins. Anche quando la pioggia ha impedito la marcia, la concentrazione si è spostata alle porte della prigione.

Facendo leva nella sessione di visite di Domenica mattina, i manifestanti hanno aprofitato per distribuire  volantini ed informare le famiglie dei prigionieri durante la lettura di un manifesto. Sotto la pioggia, la concentrazione ha circondato il carcere fino a poter stabilire un contatto visivo con alcuni dei detenuti privati della libertà, dove é stato letto ancora il manifesto di José Solis, principale testimone al processo, tutti han condiviso con noi alcune parole di denuncia al sistema carcerario . Prima di disdire la marcia, le compagne di Boca di Baba, che ci hanno accompagnato per tutta l’iniziativa, hanno cantato un paio di canzoni antirrepresive per tutte quelle che eravamo lì, e chi ci ascoltava da dentro.

Una volta disdetta la marcia, i Mossos d’Esquadra, che erano in attesa sulla strada, hanno fermano uno dei compagni con il loro veicolo, hanno identificato un certo numero di persone, perquisendo la macchina e hanno detto che scriveranno un informe della manifestazione e delle “osservazioni che avevano fatto”. Infine, dopo che gli altri partecipanti si sono avicinati, li hanno lasciati andare.

Vi ricordiamo che la mobilitazione per il processo della sommossa di Quatre Camins continua dentro e fuori le prigioni.

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Bolivia: 29 Maggio, Giornata Internazionale di Solidarietà

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!Assoluzione Caso 29 Maggio!

No alla strada per TIPNIS! Libertà per tutti i prigionieri!

Il 29 Maggio 2012, la polizia ha arrestato 13 persone a La Paz, Bolivia, con l’accusa di terrorismo e di tentato omicidio, per una serie di incendi, attentati e sabotaggi che avvenivano in quella città.

Le prove su cui l’accusa sostiene detta accusazione sono nulle e si basano sulle dichiarazioni di alcuni detenuti e detenute, dove troviamo a cinque di loro che hanno collaborato con la polizia, fornendo informazioni e infamando dei compagni. Solo un compagno é rimasto in silenzio ed ha rifiutato di testimoniare davanti alla polizia. Come risultato di questo, due persone rimangono in carcere in custodia cautelare, possono rimanere fino a tre anni in attesa di giudizio.

Questo è chiaramente un tentativo di criminalizzare la lotta anarchica e generare il rifiuto della società verso i compagni, etichettandoli di terroristi. Il governo aveva precedentemente represso il movimento, anche picchiando e arrestando agli integranti della ottava marcia indigena in difesa del TIPNIS, nel Settembre 2011.

Questo 29 Maggio 2013, si compie un anno da gli arresti. Per questo convochiamo questo giorno come un giorno di solidarietà internazionale per esigere l’assoluzione di tutte le persone coinvolte nel caso 29 di Maggio, per mostrare la nostra opposizione alla strada bioceanica e di tutti i progetti di sviluppo capitalista (in particolare quei progetti travestiti dei governi socialisti ), per mostrare la nostra solidarietà con i popoli indigeni che difendono le loro terre nella foresta TIPNIS, e per chiarire che non smetteremo di lottare mentre una persona rimanga in carcere.

Tiriamo della corda, usciamo alla strada per dimostrare a tutti i governi del mondo che i nostri compagni non sono soli e non ci fermeremo fino a quando non li vediamo per strada.

!Assoluzione Caso 29 Maggio! No alla strada TIPNIS! Libertà per tutti i prigionieri!

fonte

Catalogna: Processo a carico dei torturatori di Quatre Camins

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VENERDÌ 19 APRILE
19:00: Discussione: Processo ai 13 secondini per le torture dopo l’ammutinamento di Quatre Camins. Mostra sul Regime FIES, lettere, poemi, disegni, denunce dal di dentro. Distribuzione di libri a sostegno dei prigionierx.
CASAL OKUPAT ATZUR, C/Arquimedes nº89 (TERRASSA)

GIOVEDÌ 25 APRILE
Immagini della prigione, ammutinamenti e prigionieri in lotta.
21:30: Proiezione del documentario “Radiografia de Carabanchel”. Di Dario Malventi e Álvaro Garreaud (2007).
Presentazione delle campagne “Carcere=Tortura” e “Torture Quatre Camins 2004”.
discussione: processo ai torturatori, per José Solís.
LA REINA DE ÁFRICA, C/ Bolivar 10. Metro L3 Lessseps o Vallcarca

VENERDÌ 26 APRILE
“Prigioniera é la libertà”
20:00: Discussione: “Processo ai torturatori di Quatre Camins”, per José Solís.
22:00: Cena.
22:30: Serata Flamenco-poetica.
CSOA LA REVOLTOSA, C/ Rogent 82. Metro L5 Camp de l’Arpa, L1 Clot

SABATO 27 APRILE
Barcellona: Discussione Torture Quatre Camins
19:00: Fella, Joaquim Costa 34

Iniziative: camminate, cortei, presidi…

DOMINGO 28 APRILE
10:00: Corteo al carcere di Quatre Camins (Barcellona), () Strada BV5002 KM11 (Vilanova del Vallès). L’uscita del corteo () sarà nel spiazzo di sabbia del Mercato Municipale, situato nell’incroccio di Quatre Camins, di fianco al benzinaio.

SABATO 4 MAGGIO
17:30: Corteo nella Rambla del Raval di fronte à UGT-Prigioni.

LUNEDÌ 6 MAGGIO
09:00: Presidio alle porte dell’Udienza Provinciale di Barcellona. Giorno in cui dichiareranno i torturati

SETTIMANA DEL 13 MAGGIO
Azioni decentralizzate dentro e fuori delle prigioni.

Processo ai torturatori

– La democrazia ha bisogno della tortura per perpetuarsi

Questo prossimo 6 di Maggio inizia il macro-processo nella Udienza Provinciale di Barcellona (Pg. Lluís Companys, Sección 5ª) a 9 secondini accusati di torture sistematiche durante quello che sia chiamato ammutinamento di Quatre Camins del 2004. Inoltre attesteranno pure i tecnocrati responsabili in quel momento della direzione generale del carcere, per chiarire le torture e la brutale repressione che fino al giorno d’oggi continuano a sofrire i compagni prigionieri, che sono dispersati per le diverse carceri dello stato, alcuni di loro in Regime FIES 1CD, in isolamento e con un’infinità di ulteriori torture.

L’ammutinamento del 2004 sorse di forma spontanea quando i secondini aggredirono ai prigionieri, ed i prigionieri dovettero esercitare la legittima difesa per proteggere la loro vita. Inoltre, nel carcere di Quatre Camins, i secondini torturavano quotidianamente ai prigionieri in totale impunità. Le torture erano state denunciate alle istituzioni della democrazia assassina che sinistramente proteggeva e protegge i/le torturatori/trici.

Tutta l’impunità dei secondini gli arriva dai poteri dello stato, il potere esecutivo, il potere legislativo e quello giudiziale.

In un primo processo celebrato nel dicembre del 2008, i compagni, innocenti delle accusazioni del montaggio giudiziale, furono duramente condannati a molti anni di carcere, con un totale di più di 200 anni. Vari di loro sommarono alle sue condanne 19 anni in più, convertendo la loro situazione penitenziaria in un ergastolo occulto, semplicemente per il fatto di non lasciarsi isolare e torturare in celle d’isolamento. I prigionieri stanchi di essere torturati per mano dei secondini, stanchi di denunciare le torture e stufi di vedere come queste venivano archiviate, si trovavano in un vicolo cieco da dove dovettero esercitare l’autodifesa. É per i loro atti di resistenza che oggi ci troviamo in un contesto politico con 13 secondini accusati per torture.

I sindacati UGT-Presons, CC.OO y CATAC, esercitano la difesa legale dei torturatori, essendo parte del braccio armato dello stato che tortura e assassina dalle sue corporative sindacali. Xavier Martínez, vicedirettore medico di Quatre Camins nel 2004, é accusato con una richiesta del p.m ad anni di carcere per avere partecipato e organizzato le torture ai prigionieri. Un caso evidente della collaborazione e dell’occultamento delle torture da parte dei servizi medici carcerari all’interno del sistema penitenziario.

Il Sindic de Greuges, difensore pubblico di Catalogna, di fronte ad un episodio tanto grave di torture ha deciso guardare di un’altra parte e non presentarsi come accusazione pubblica nel processo. In questi ultimi anni hanno governato nel Sindic de Greuges due notti secondini tecnocrati, Ignasi García Calvel e Ángel Gómez Muñoz, essendo il primo l’ex direttore generale dei servizi penitenziari di Catalogna ed il secondo l’ex vicedirettore nel dipartimento dei trasferimenti e della dispersione dei/lle prigionieri/e.

Le carceri sono l’attrezzo dei privilegiati per farla finita con ogni forma di dissenso che metta in pericolo i loro privilegi. É per questo motivo che nelle carceri si rinchiudono i poveri, i diseredati che non si sottomettono e si ribellano davanti al potere, l’ordine e le leggi.

Per loro, per noi e per la distruzione di tutto quello che ci opprime.

Né carceri, né CIES, né carceri minorili, né psichiatrici. Facciamo un’appello alla solidarietà con chi soffre le rappresaglie per questo caso e con tutte le persone in gabbia che sono sommesse a torture in tutte le prigioni dello stato e del mondo.

DINAMITTIAMO I MURI DI TUTTE LE PRIGIONI!
FACCIAMOLA FINITA CON TUTTE LE FORME DI DOMINIO!
AUTODIFESA!

Sostegno finanziario per la campagna “Tortures Quatre Camins 2004”:
BBVA 0182 1473 16 020 1510363

fonte/maggiori informazioni: torturesquatrecamins2004

Atene: Le nostre voci non possono essere né represse, né tacite

Filmato dalla manifestazione contro la repressione, il 25 Aprile, nel centro di Atene, in solidarietà con Atene IMC e la stazione radio 98FM

[vimeo]http://vimeo.com/64851614[/vimeo]

“Da Atene a Messico, migliaia di siti di Indymedia in modo che i repressori mettano la testa al collo”

“Indymedia è una voce dalle strade; nemmeno un passo indietro di fronte alla repressione”

“Radio pirati e spazi auto-organizzati all’interno delle facoltà; l’asilo accademico appartiene ai combattenti”

“Questo è il modo giusto: abbassare la bandiera greca e sollevare uno striscione di protesta” (riferimento all’azione del 24/4 a Propilea)

“La sicurezza informatica non è fattibile; proletari / trolletari non hanno IP”

“10, 100, 1000 siti di indymedia nei confronti di un mondo pieno di media marci”

Amburgo, Germania: Manifestazione in solidarietà con le lotte in Grecia e in tutto il mondo

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Dimostrazione il 27/03/2013, a partire dalle 15.00 da Achidi-John-Platz, Rote Flora, ad Amburgo

Per la rivolta sociale! Solidarietà con le lotte auto-organizzate in Grecia e in tutto il mondo! Per la distruzione del Potere!

Corteo contro la crisi economica del sistema, l’ascesa del neo-fascismo, l’aumento della repressione dello Stato, lo sgombero dei centri sociali e la repressione contro gli immigrati… ma anche in solidarietà con le lotte auto-organizzate e gli attacchi contro lo Stato, in solidarietà con i compagni che continuano a combattere con tutti i mezzi per distruggere la civiltà del Potere.

Sosteniamo i progetti auto-organizzati, le occupazioni, i compagni imprigionati, e le lotte contro lo Stato, il Capitale e tutte le autorità. Quando guardiamo alla Grecia, ciò che condividiamo sono le idee contro ogni forma di dominio, nonché la passione per la libertà. Vogliamo rompere la monotonia e la normalità opprimente che prevale in queste parti, e combattere insieme verso la liberazione dal Potere. Nostro scopo non è l’espressione sterile di solidarietà con le lotte che si svolgono a 2.000 chilometri di distanza da qui. Il nemico è comune. Nostro obiettivo è quello di attaccare le strutture che alimentano questo sistema violento e decaduto, il nostro obiettivo è una rivolta sociale che rovescierà il sistema.

Maggiori informazioni in tedesco: i, ii

Università del Politecnico di Atene: Primi aggiornamenti dalla azione di protesta al campus di Zografou

15-21 Aprile 2013: Settimana di azione decentrata di solidarietà internazionale con Atene IMC e stazione radio 98FM

Dalla mattina del 15 Aprile, dei compagni sono raccolti presso il campus di Zografou ad Atene a sostegno fattuale con Indymedia Atene, che attualmente sta trasmettendo da indirizzi temporanei via tor, e Radiozone di Espressione Sovversiva 98FM, che attualmente sta trasmettendo solo la radio (a 93,8 FM).

– I manifestanti hanno occupato gli uffici amministrativi presso il campus del Politecnico nel quartiere di Zografou, mentre lo stesso rettore (Simos Simopoulos, che ha tagliato l’accesso a Internet ad Atene IMC e alla stazione radio 98FM, in primo luogo), è scomparso nel nulla…chiamandosi in malattia per la giornata.

– I compagni hanno ottenuto la connessione ad internet all’interno degli uffici occupati ed hanno rilanciato Radio 98FM sul web, in tal modo la trasmissione è andata on-line in tempo reale per un po’.

– Su rappresaglia per l’azione diretta, le autorità statali hanno ordinato l’arresto completo ad internet presso le strutture accademiche: questa volta, hanno scollegato da internet tutto il campus dell’Università del Politecnico di Atene a Zografou. In altre parole, non solo i due progetti auto-organizzati, ma i servizi dell’intero campus sono stati lasciati senza internet a partire da quel ora (16.00 ora locale). Il provider di Internet nel campus non è altro che l’organismo di telecomunicazioni OTE, che è di proprietà della Deutsche Telekom e delllo Stato Greco.

Montreal, Canada: Bruciata un auto degli sbirri

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Con lo spirito del 15 Marzo del passato, si è appiccato il fuoco a un auto degli sbirri il 15 Marzo pomeriggio, nel commissariato della polizia postale, al 33 Pac-Ex (Montreal). Quest’azione è stata compiuta per completare la 17° manifestazione annuale contro la polizia (e la brutalità) che si è tenuta quel giorno.

Abbiamo inviato anche un messaggio di sostegno a Marco Camenisch nelle sue lotte nelle carceri svizzere.
__________
Nota: le unità di polizia hanno attaccato la manifestazione annuale anti-polizia a Montreal quest’anno e hanno arrestato circa 200 persone nel preventivo assalto. L’obiettivo della manifestazione è stato la stazione centrale di polizia.

fonte

Grecia: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria e sulla manifestazione in memoria del compagno caduto Lambros Foundas

L’ODIO CRESCE…LA TEMPESTA È IN ARRIVO
…un giorno ci incontreremo compagno, e sarà sempre come l’hai sempre sognato….
VIVRAI PER SEMPRE CON NOI LAMBROS
ACCANTO A NOI SULLE BARRICATE

AGGIORNAMENTO SUL CASO DI “LOTTA RIVOLUZIONARIA”

IL PROCESSO

Il processo del caso di Lotta Rivoluzionaria si avvia alla conclusione. Durante l’intero processo la corte ha svolto il dibattimento, in cui le azioni e le posizioni di Lotta Rivoluzionaria sono state spiegate nel contesto della lotta contro il regime e le condizioni di moderno totalitarismo, con l’obiettivo finale della Rivoluzione Sociale.

Contemporaneamente, con questo processo, si è fatta sentire la voce dei compagni che, agendo nell’ambito di altre forme di lotta, sono stati designati come bersaglio per le loro scelte. Tramite le loro testimonianze è stata sancita la diversità del movimento, mentre essi difendevano la propria internità politica e azione nell’ambiente anarchico.

Oggi più che mai è imperativo che la nostra solidarietà punti a rafforzare la lotta per la liberazione sociale.

Il procuratore distrettuale ha presentato il caso dello stato contro gli imputati e ha seguito le scelte dell’unità antiterrorismo proponendo, fra altri convincimenti, la condanna dei tre membri che hanno assunto la responsabilità politica della propria partecipazione nel gruppo, Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, quali complici in tutte le azioni del gruppo, malgrado nessuna prova sia stata prodotta per dimostrarne la loro partecipazione. Inoltre e nuovamente senza prova conclusiva, ha proposto la condanna dei 4 compagni che hanno negato il coinvolgimento nel gruppo, Sarandos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis, Vaggelis Stathopoulos e Kostas Katsenos, per partecipazione in esso. Ha pure proposto che la moglie di Kostas Gournas, Mari Beraha, sia scagionata non essendoci nessuna prova contro di lei.

IN MEMORIA E IN SOLIDARIETÀ

Il 10 marzo saranno 3 anni da quando Lambros Foundas cadde combattendo in uno scontro armato con la polizia durante un tentativo di appropriarsi di una vettura che sarebbe servita per organizzare delle azioni.

Sabato 9 marzo 2013 si terrà una marcia, organizzata dagli anarchici:

IN MEMORIA DEL COMPAGNO ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS, MEMBRO DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E IN SOLIDARIETÀ DEI MEMBRI DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E DEI PERSEGUITI PER LO STESSO CASO

Assemblea del caso di Lotta Rivoluzionaria, 7 marzo 2013

Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria

Dalla Grecia ci è stato comunicato che il 9 marzo sarà una “Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria”. La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale si associa pienamente a questo evento e invita tutte le forze partecipanti al processo di costruzione del Soccorso Rosso Internazionale, tutte le forze con le quali abbiamo dei rapporti di lavoro, e tutte le forze progressiste e rivoluzionarie a rispondere a questo appello.

“Lotta Rivoluzionaria”

Lotta Rivoluzionaria è un’organizzazione anarchica greca di guerriglia urbana, apparsa per la prima volta pubblicamente il 5 settembre, con un attacco incendiario contro un tribunale di Atene. L’organizzazione ha compiuto numerosi attacchi contro i centri del potere politico ed economico in Grecia (ministeri, banche, ecc.). Fra i più importanti di questi attacchi, la devastazione della Borsa di Atene, con 150 kg. di tritolo e il lancio di un razzo contro l’ambasciata degli Stati Uniti. Lotta Rivoluzionaria ha pure attaccato le forze di polizia, specialmente dopo l’assassinio di un giovane manifestante liceale, Alexis Grigoropoulos, il 5 gennaio 2009. Le operazioni poliziesche contro Lotta Rivoluzionaria risalgono al 9 aprile 2010, con numerosi arresti e la scoperta di basi dell’Organizzazione. Lotta Rivoluzionaria non si è accontentata di colpire i centri e gli agenti dell’oppressione e dello sfruttamento, ha pure prodotto molte e importanti riflessioni e analisi sulla natura della crisi e le prospettive del movimento rivoluzionario in Grecia.

“Lambros Foundas”

Lambros Foundas era un anarchico come tutti i membri di Lotta Rivoluzionaria. Ben prima della fondazione di tale Organizzazione, egli ha partecipato a parecchie azioni del movimento anarchico: manifestazioni, occupazioni e pure alcuni primi attacchi con esplosivo. In particolare, ha fatto parte della grande occupazione del Politecnico, nel novembre 1995, quando la polizia, dall’interno dell’Università, ha arrestato 500 persone. Lambros Foundas è stato assassinato il 10 marzo 2010 dalla polizia a Dafni, alla periferia di Atene, mentre recuperava un’auto, utile per un’azione di Lotta Rivoluzionaria. Lambros Foundas è un simbolo della lotta contro l’elite internazionale, un simbolo della lotta per il rovesciamento del capitalismo e per la rivoluzione sociale. La sua morte è già motivo di commemorazione. Il 18 marzo 2012, mille persone hanno sfilato ad Atene in ricordo di Lambros Foundas.

“Il processo”

È dal 24 ottobre 2011 che ha avuto inizio il processo a otto imputati. Tre che rivendicano l’appartenenza a Lotta Rivoluzionaria. Costas Gournas, Nikos Maziotis e Pola Roupa (questi due ultimi hanno potuto darsi alla clandestinità il 15 giugno 2012) e quelli che respingono le accuse: Christoforos Kortesis, Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Maria Beraha e Costas Katsenos. Sia i membri dichiarati di Lotta Rivoluzionaria che gli imputati accusati con montature della polizia, hanno condotto e conducono un processo politico con grande forza. Tutti loro rivendicano la propria identità anarchica e rifiutano la legittimità della giustizia di classe. Gli imputati, membri di Lotta Rivoluzionaria difendono i principi e gli obiettivi della loro organizzazione. Si tratta davvero di un processo di lotta, dove tutti, “innocenti” e “colpevoli”, mantengono coraggiosamente il loro posto. Tutti questi compagni, “innocenti” e “colpevoli”, devono essere incoraggiati e sostenuti in questa lotta.

Solidarietà agli imputati di Lotta Rivoluzionaria !

Onore al compagno Lambros Foundas!

Costruire la solidarietà internazionale di classe!

Abbattere il capitalismo!

La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale (Bruxelles-Zurigo), 7 marzo 2013

qui anche un video dalla manifestazione del 9/3/2013 ed ulteriori foto

Atene: Manifestazione in memoria dell’anarchico Lambros Foundas e di solidarietà ai membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso – Sabato 9/3, Monastiraki alle 12.00

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MANIFESTAZIONE IN MEMORIA DELL’ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS MEMBRO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA

Tre anni fa, il 10/03/2010, il compagno Lambros Foundas cadde combattendo in uno scontro armato con la polizia, a Dafni, in un tentativo di espropriazione di una vettura, la quale dovrebbe essere utilizzata in un’azione dell’organizzazione.

Lambros Foundas è uno di noi e ha dato la sua vita nella lotta per la libertà.

L’azione del compagno era collegata con la lotta contro l’élite economica e politica, che con il pretesto della crisi finanziaria globale, vuole imporre al mondo un nuovo totalitarismo.

Il miglior onore per un compagno che ha perso la vita nella lotta è la continuazione della lotta per la Rivoluzione Sociale, per una società di uguaglianza e di libertà.

E PER LA SOLIDARIETÀ AI MEMBRI DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA E QUELLI PERSEGUITI PER LA STESSA CAUSA

Il processo del caso Lotta Rivoluzionaria si trova nella fase finale.

Questo processo ha costituito un campo di confronto politico, un campo di sostegno delle azioni e delle posizioni dell’organizzazione, per quanto riguarda la lotta contro il regime e le condizioni del totalitarismo moderno, con il fine ultimo la Rivoluzione Sociale.

Allo stesso tempo, attraverso questo processo è stato promosso il discorso dei compagni, i quali agendo nel contesto di altre forme di lotta sono stati mirati per le loro scelte.

Attraverso le loro testimonianze, hanno ratificato la multiformità della lotta per il cambiamento difendendo la loro integrazione politica e l’azione all’interno dell’ambiente anarchico.

Oggi più che mai diventi imperativo che la nostra solidarietà sia intesa ad affilare la lotta per la Liberazione Sociale.

Sabato 3/9 Piazza Monastiraki alle ore 12.00

Anarchic*