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Atene: Attacco fascista con delle molotov allo squat Vancouver Apartman

vancouver-apartman-squat1-768x576vancouver-apartman-squat3-768x576vancouver-apartman-squat2-768x576Domenica 13 marzo lo squat Vancouver Apartman è stato attaccato a colpi di molotov dal gruppo fascista locale A.M.E.

Il gruppo ha pubblicato un testo sul loro blog, rivendicando l’attacco e minacciando di tornare. Nonn hanno raggiunto il loro obiettivo perché non ci sono stati danni, dato che la bottiglia non è riuscita a dar fuoco all’intera casa.

È il secondo attacco fascista contro uno squat in un mese. Il precedente è stato il 16 febbraio allo squat Zaimi, da parte del gruppo fascista C18 Hellas.

Niente ci fermerà. Le minacce dei fascisti, dello Stato, e dell’università ASOEE (proprietaria dell’edificio) non ci faranno abbandonare la lotta.

Solidarietà a Zaimi, Libertatia, Mundo Nuevo, Analipsi, Autonomous Steki a Exarchia, Kouvelou, Terra Incognita e tutti gli altri squat e persone che sono stati attaccati. E chi si batte contro i/le fascist* e il fascismo.

ABBASSO IL FASCISMO. VIVA L’ANARCHIA.

RESISTENZA, AUTO-ORGANIZZAZIONE, SOLIDARIETÀ!

OCCUPIAMO IL MONDO!

Iniziativa degli/lle squatter anarchic* del Vancouver Apartman

in greco, inglese, portoghese, tedesco

Exarchia, Atene: Striscione appeso in solidarietà con Klinika a Praga

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Solidarietà al Klinika da Atene

klinika2-768x431Striscione appeso allo squat Themistokleous 58 a Exarchia in solidarietà col centro sociale autonomo Klinika a Prague, attaccato da un gruppo di neo-nazisti il 6 febbraio 2016.

Forza a chi continua a resistere.

Fanculo il razzismo e la xenofobia.

in inglese, greco

Atene: Attaccato covo fascista a Peristeri

Il 13 ottobre, in tarda notte, la palestra-covo fascista di proprietà di Apergis in via Thivon nella zona di Peristeri è stato attaccato con vernice e pietre. Apergis, membro organizzato di Alba Dorata da molti anni, è stato il braccio destro di Panagiotaros, e allenatore della milizia patriota.

ANTIFASCISMO MILITANTE IN TUTTI I QUARTIERI!

Pireo, Grecia: L’antifascista Killah P pugnalato a morte dai nazisti

Pavlos Fyssas

Nelle prime ore del 18 Settembre 2013, il 34enne antifascista Pavlos Fyssas (Killah P) è stato accoltellato a morte dai nazisti del partito dell’Alba Dorata al Pireo (porto di Atene).

I primi rapporti su indymedia descrivono che l’omicidio è avvenuto poco dopo la mezzanotte del Mercoledì ad Amfiali, nel quartiere di Keratsini del Pireo. Sembra che Pavlos Fyssas e la sua piccola compagnia di amici sono stati perseguitati ed attaccati da un gruppo più ampio di nazisti. Tutto ciò in presenza di poliziotti dell’unità motorizzata DIAS. Pochi minuti dopo, l’antifascista è stato accoltellato due volte da uno dei nazisti che è uscito da un veicolo e lo abbia attaccato. L’aggressore è stato arrestato dai poliziotti in scena. Tuttavia, le esatte circostanze dell’assassinio sono ancora da confermare, e gran parte di questa notizia arriva dal corrente principale dei media di massa.

Pavlos Fyssas è ceduto alle sue ferite poco dopo il suo trasferimento all’ospedale di Nikaia. Il suo funerale è stato fissato per il 19 Settembre presso il cimitero di Schisto.

Nel corso dell’ultimo periodo, ci sono stati diversi tentativi di omicidi ed omicidi di “persone di colore” (immigrati, ecc) in tutta la Grecia. Questa volta, una persona di origine greca, di colore bianco e di sinistra è stato assassinato da una feccia fascista. Sembra, però, che Pavlos Fyssas non era membro di alcuna organizzazione di sinistra, ma piuttosto un combattente di strada con una forte azione antifascista. Killah P era il suo nome d’arte come hip-hop rapper:

Nel frattempo, ci sono stati grandi “ripercussioni” nella politica ufficiale. I vari partiti hanno già cercato di manipolare questo incidente mortale verso benefici elettorali, mentre i teppisti parlamentari dell’Alba Dorata, come sempre, hanno smentito ogni coinvolgimento dei loro seguaci devoti in qualsiasi omicidio, ancora una volta per ottenere benefici elettorali. Tuttavia, il 45enne assassino, Giorgos Roupakias, residente a Nikaia, ha confessato il suo gesto alla polizia, così come la sua stretta associazione con l’Alba Dorata (la quale è ben documentata, ad esempio qui il parlamentare dell’Alba Dorata Kostas Barbarousis e l’assassino Giorgos Roupakias a destra). L’assassino è in custodia, ed altri tre nazisti, tra cui la moglie, sono stati anche arrestati (per occultamento di prove dell’associazione di Roupakias col partito nazista).

Striscione anarchico nella piazza centrale di Tebe: “Nemmeno un centimetro di terra ai fascisti – Viva l’insurrezione anarchica internazionale”.
Striscione di solidarietà all’angolo delle strade Rigaer e Liebig di Berlino (vicino alle case occupate rigaer94 & liebig34): “Niente e nessuno è dimenticato! Organizzare l’autodifesa antifascista! “

Nel corso di una grande manifestazione durante la sera nei pressi della scena del delitto a Keratsini, pesanti scontri sono scoppiati contro la polizia e decine di manifestanti sono stati arrestati durante i scontri di strada (molti affrontano delle accuse). In precedenza, il leader del partito di estrema destra “Greci Indipendenti” insieme con i suoi scagnozzi patrioti sono stati effettivamente attaccati dagli antifascisti. Almeno un manifestante ha subito gravi lesioni agli occhi da un colpo diretto di gas lacrimogeno dalla polizia, e subito un intervento chirurgico in un ospedale locale. I medici dell’ospedale di Tzaneio hanno dichiarato che dai 31 manifestanti che sono stati soccorsi dopo il corteo antifascista a Keratsini tutti erano stati feriti alla testa dai poliziotti DIAS e DELTA. Inoltre, i squadroni dell’antisommossa e teppisti in borghese hanno attaccato gli antifascisti congiuntamente durante quella manifestazione a Pireo (video).

Scontri si sono verificati, inoltre, a Salonicco e Patrasso dove sono stati segnalati arresti di massa.

Aigio, Grecia: Povertà, miseria e case bruciate “per caso”

Il 3 Novembre ad Aigio,una cittadina a nord-est di Patrasso, delle fecce sconosciute (probabilmente dei neo-nazi) hanno bruciato le case di decine di immigrati. Poco prima delle 02.00, alcune baraccopoli nelle vie Farazouli e Platonos, note come “baracche Rodopoulou” sono state avvolte dalle fiamme. Quasi 30 immigrati abitavano li’ (ironia della sorte sono conosciuti per avere i documenti). Il fuoco ha completamente bruciato queste baracche. Almeno 3 immigrati residenti hanno riportato ustioni e sono stati trasferiti all’ospedale della città. Ora decine di immigrati sono rimasti senza casa, senza cibo e molti di loro con pochi abiti, etc. Molti abitanti locali hanno offerto loro un’aiuto.

Il seguente testo è stato distribuito dagli anarchici riguardo l’attacco incendiario.

Spieghiamo le cose fin dall’inizio. L’11 Maggio dei fascisti organizzati hanno gettato una bomba artigianale (fatta di bombole di gas da campeggio) in una baracca affittata da degli immigrati pakistani, nei pressi del campo sportivo della città di Aigio.

I fascisti non sono riusciti a dar fuoco alla baracca ma il quartiere, e gli immigrati, furono terrorizzati dall’esplosione. Inoltre, i fascisti hanno distribuito dei volantini con il logo Chrissi Avgi (Alba d’Oro) per rendere nota la loro presenza nella zona.

Dopo tutto questo è ovvio chi ha appiccato il fuoco che ha bruciato la stessa casa nella notte del 3 Novembre. Non è stato un’incidente (alcuni giorni prima dell’incendio è stato lanciato un razzo nel cortile della casa) ma il terzo attacco fascista. Queste persone dormono ora nel cortile della casa bruciata; il loro unico riparo dal freddo sono delle coperte e dei vestiti donati da alcuni di noi,cittadini solidali.

Per noi la solidarietà con gli immigrati non è una questione di umanità. E’ una questione di classe sociale; la solidarietà che viene applicata tra gli oppressi e i poveri, all’interno di una condizione sociale che impone il silenzio, il consenso ai piani dello Stato, la diffamazione di tutte le resistenze sociali da parte del sistema politico attraverso i mass media.

Sempre più spesso c’è chi capisce che la retorica della “salvezza della patria” e “dell’unità nazionale” ha il solo scopo di nascondere il fatto che lo Stato e ogni governo in carica (di cooperazione, di “salvezza nazionale” o come lo si voglia chiamare) sono stati, sono e saranno sempre al lavoro per servire gli scopi dei datori di lavoro.

L’unica missione nazionale è il salvataggio delle banche, il ripristino della redditività del business e la realizzazione di esperimenti per lo sfruttamento più brutale dei lavoratori da parte dei padroni, greci o stranieri. Alla fine della giornata, in Grecia c’è la realizzazione di un’esperimento politico-economico che viene utilizzato dai potenti anche come una minaccia verso gli altri lavoratori in Europa che sono “cattivi” e “stravaganti”. I padroni, mentre fanno questo tipo di attacco, misurano le reazioni, le forze e le tattiche ora che il gioco è cominciato in tutto il mondo.

Ma non è necessario andare lontano per vedere questo. L’impoverimento imposto ai lavoratori del paese, insieme con la privatizzazione,fa assomigliare sempre più la figura dei lavoratori poveri, dei disoccupati e dei pensionati a quella dell’immigrato. Le decine di migliaia di famiglie povere senza elettricità, salari da fame, un milione di persone senza lavoro, il furto attraverso la tassazione, le tassa pro-capite, lo stato di polizia non concedono interpretazioni. Dobbiamo resistere ad ogni tentativo di quelli “in alto” di convincerci che condividiamo gli stessi loro interessi.

Dobbiamo sradicare ogni visione nazionalista per cui i nostri fratelli e sorelle di classe -gli immigrati- ci vengono mostrati come nemici.

Di fronte a tutti questi fatti, lo Stato e il dominio impongono un’apatia sociale generalizzata, l’individualizzazione, la guerra del “tutti contro tutti”, il cannibalismo sociale, la sottomissione e ruoli sociali prestabiliti. Attraverso la nostra azione quotidiana, noi “dal basso” dobbiamo creare delle comunità di lotta che promuovano i valori della resistenza, dell’auto-organizzazione e della solidarietà.

La nostra battaglia infatti non è nelle mani di “esperti” o lacchè dei boss. Attraverso assemblee, di quartiere o di piazza, di disoccupati, lavoratori, immigrati, studenti universitari e delle scuole secondarie, pensionati, dobbiamo connetterci e interagire attraverso l’auto-organizzazione, lo sviluppo di lotte sia nella forma che nel contesto.

Le nostre armi sono gli scioperi, le occupazioni, le manifestazioni. La negazione sociale dei pagamenti “dal basso”; perchè ci rifiutiamo di pagare la loro crisi cosi’ come ci rifiutiamo di pagare per diritti sociali che ci appartengono.

Resistenza, solidarietà e auto-organizzazione in tutto il mondo
Lotte comuni tra popolazione locale e immigrati
Solidarietà sociale e di classe contro la paura,
il razzismo e il cannibalismo sociale

Espellere i fascisti e il capitale

fonte: athens.indymedia.org
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