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Atene: Rinvio a giudizio per il piano di evasione della CCF

25-2Il 16 Novembre 2015 è stato reso noto che un totale di 27 persone sono state rinviate a giudizio per il caso del piano di evasione dalla prigione di Koridallos della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Persone appartenenti al nucleo familiare più stretto dei prigionieri anarchici fanno parte degli accusati; il che vuol dire che Athena Tsakalou (madre dei membri della CCF Christos e Gerasimos Tsakalos) ed Evi Statiri (moglie di Gerasimos Tsakalos) saranno chiamate a giudizio.

Nel mentre, Evi Statiri ha avanzato una richiesta per la revoca di una delle misure cautelari impostele dopo il rilascio. Ha domandato la revoca del divieto di comunicare e incontrare il suo compagno Gerasimos Tsakalos, in prigione, ma la sua richiesta è stata rifiutata all’inizio del mese (3 novembre).

in inglese

Azioni internazionali coordinate in solidarietà con Evi Statiri

Dal 12 al 17 settembre 2015, alcun* participant* alla rete di Contra Info hanno effettuato una serie di azioni in solidarietà con Evi Statiri, prigioniera in lotta in Grecia, che il 14 settembre ha cominciato uno sciopero della fame esigendo la sospensione della misura di custodia cautelare impostale 6 mesi fa.

Evi Statiri si trova in galera a causa della mania vendicativa scatenata dagli apparati repressivi della democrazia greca dopo il fallito piano di evasione dei/lle compagn* prigionier* della Cospirazione delle Cellule del Fuoco all’inizio del 2015, che ha messo nel mirino i/le familiar* e amic* dei membri dell’organizzazione. Quando il Potere non riesce a piegare i/le prigionier* sovversiv*, mette le mani su amic* e parenti, cercando di seminare il panico e punire quello che non rientra nelle grosse bibbie della legislatura, quello che supera i muri del carcere, quello che è più lontano dalla dicotomia innocenza-colpevolezza: la solidarietà.

Dopo la decisione di Evi Statiri di scegliere come strumento di lotta lo sciopero della fame, facciamo appello ai/lle compagn* di tutto il mondo per rinforzare questo grido di libertà attraverso l’azione anarchica multiforme. Che nelle strade risuoni: EVI STATIRI LIBERA!

Qui sotto vi proponiamo alcune delle foto delle azioni realizzate nei territori controllati dagli Stati di Bolivia, Francia, Grecia, Portogallo, Cile, Spagna… e aspettiamo i vostri contributi a: contrainfo(chiocciola)espiv.net

Uno striscione è stato esposto a La Paz (Bolivia): “Compagna Evi Statiri, sequestrata dallo Stato greco, ti salutiamo dalla Bolivia”; sono anche stati distribuiti dei volantini: “Dalla Bolivia alla Grecia, libertà per Evi Statiri – La tua lotta dall’interno della prigione è un segno d’indomabile ferocia di fronte al Potere e la repressione”.

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Volantini a Tolosa, Francia: “Solidarietà con Evi Statiri, prigioniera politica in Grecia. Evi Statiri si trova in custodia cautelare nella prigione di Koridallos, in Grecia, dal 2 marzo 2015, arrestata perché compagna di Gerasimos Tsakalos, membro incarcerato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (organizzazione anarchica rivoluzionaria internazionale). Dopo essersi vista rifiutare ancora una volta la scarcerazione, il 14 settembre comincia uno sciopero della fame. Fuoco alle frontiere. Fuoco alle prigioni”

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toulouse3-768x1024Due striscioni sulla cancellata del Politecnico, a Exarchia, Atene: “Né innocenti, né colpevoli – Solidarietà con Evi Statiri” // “Evi Statiri tieni duro // Siamo tutti parenti delle Cellule del Fuoco // Morte ai giudici!”

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Uno striscione è stato esposto in una delle località più centrali e turistiche di Lisbona, Portogallo: “Libertà per Evi Statiri”; sono anche stati distribuiti dei volantini firmati da alcun* anarchic* con un aggiornamento sulla situazione di Evi: “Solidarietà internazionalista e anarchica con Evi Statiri – Dopo 6 mesi di custodia cautelare, un atto arbitrario di pura vendetta del Potere, Evi Statiri ha cominciato uno sciopero della fame il 14 settembre 2015, nelle prigioni della democrazia greca, fino al suo rilascio incondizionato. (…) Libertà per chi si trova nelle celle della prigione – Rilascio immediato per Evi Statiri – Revoca delle misure restrittive contro Athena Tsakalou!”

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Striscione a Santiago, Cile: “La paura può governare, ma non regnerà nei cuori e le menti degli esseri umani liberi” – Evi Statiri libera!”

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Degli slogan sono stati scritti nelle vie di  Iruña/Pamplona, Navarra (Spagna) — Evi askatu! (“Liberate Evi!” in Basco) e altri…

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Fino alla distruzione totale di tutte le prigioni. Evi libera
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Libertà per Evi Statiri
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Libertà per Evi Statiri, compagna greca

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Grecia: Testo di Evi Statiri per l’ inizio dello sciopero della fame del 14 settembre

Sono passati sei mesi dal giorno in cui mi hanno costretta a guardare il cielo da dietro il filo spinato e a misurare il tempo tra una chiusura e l’altra della porta della mia cella. Il nuovo rifiuto espresso dal consiglio giudiziario riguardo la mia liberazione ha confermato quello che già sapevo fin dai primi giorni in cui mi sono trovata nelle celle della forza antiterroristica. La mia detenzione non è stata semplicemente una questione personale: è il riflesso di una strategia oppressiva totale che ha come scopo la creazione di uno stato di terrore e la soddisfazione di una mania vendicativa dell’apparato persecutivo contro i detenuti politici e i refrattari ai valori della cultura del potere.

Continuo a trovarmi in carcere con come unica prova di “colpevolezza” l’essere la moglie del detenuto politico, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, Gerasimos Tsakalos.

Continuo a trovarmi in carcere perché non ho “firmato” un certificato di coscienza sociale (*) e non ho rinnegato il mio compagno e il nostro rapporto.

So che il rifiuto fascista del consiglio giudiziario di ridarmi la libertà di cui mi hanno privato è il risultato degli ordini dell’autorità e di procedure poliziesco-giudiziarie che hanno lo scopo di trasmettere un chiaro messaggio intimidatorio.

Chiunque stia vicino ai detenuti politici rischia di trovarsi nella cella a fianco… Chiunque non chini il capo, non abbassi lo sguardo, non zittisca la propria voce di fronte agli idoli autoritari, viene trascinato in manette in guardina, nelle stanze degli interrogatori, nei tribunali…

Però le iniziative di solidarietà dell’ultima settimana mi hanno provato che la paura governa, ma non regna nel cuore e nella mente degli uomini liberi.

Un grande grazie a tutt* quell* che con le loro azioni esorcizzano la dittatura della bugia e dell’ipocrisia della giustizia che si ostina a mantenermi rinchiusa nelle sue celle. Adesso inizia una nuova battaglia…

All’ulteriore sentenza negativa dei giudici non mi resta che rispondere con l’arma ultima della persona prigioniera, lo sciopero della fame per la mia liberazione.

La mia intenzione era di iniziare da domani (8 settembre), visto che vi avevo già fatto riferimento in una lettera precedente nel caso di un nuovo rifiuto alla mia richiesta. Nei giorni successivi all’annuncio della mia decisione tanti compagni, principalmente dalla provincia, mi hanno chiesto di posticiparlo per permettere anche ad altri compagni di ritornare per poter meglio organizzare la lotta solidale. Capendo le difficoltà che ci sono in un periodo pre-elezioni e poiché concepisco la solidarietà come una condivisione di tensioni, desideri e lotte comuni e non come uno strumento da sfruttare, rispettando e in accordo con il pensiero dei compagni per far sì che si possano moltiplicare le possibilità di solidarietà, ho deciso di posporre l’inizio del mio sciopero di una settimana.

LUNEDÌ 14 SETTEMBRE INIZIO LO SCIOPERO DELLA FAME contro la paura e l’ingiustizia.

È una decisione il cui peso può schiacciarmi, però non esistono altre opzioni… Mi rifiuto di accettare il golpe della bugia e dell’ipocrisia di una giustizia che realizza contratti di sterminio della libertà in nome dell’autorità.

Lo sciopero della fame oltre a una lotta per la mia liberazione è un omaggio a tutt* coloro che hanno lottato prima di me contro la bruttezza dell’autorità e una barricata di resistenza per chiunque il sistema tenterà di incarcerare dopo di me perché vicini ai detenuti politici, perché urleranno per la giustizia e oseranno vivere liberi e non come schiavi.

LOTTA FINO ALLA LIBERAZIONE
LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

Evi Statiri
Carcere di Koridallos 07/09/2015

(*) Certificato di coscienza sociale : dichiarazione in uso nella polizia e nell’esercito greco tra gli anni 1938-1981, istituita dal dittatore Metaxas, che veniva fatta sottoscrivere ai cittadini, in cui garantivano di non avere a che fare con gruppi comunisti e che non ne condividevano le idee. Fu usata ampiamente durante la guerra civile greca, bollando ed escludendo dalla vita pubblica chi non la firmava, impedendo ad esempio l’accesso ad impieghi pubblici come l’insegnamento.

in greco, spagnolo, portoghese

Grecia: Evi Statiri ancora in prigione perché compagna di un anarchico della guerriglia urbana incarcerato

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Il 14 luglio 2015 si è saputo che l’ultima richiesta di rilascio sottoposta da Evi Statiri (la compagna di Gerasimos Tsakalos, appartenente alla CCF, in carcere) è stata respinta dal consiglio giudiziario competente.

Nonostante Evi non abbia mai fatto parte della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e che non fosse implicata in alcun modo nel piano di evasione della CCF, scoperto nel gennaio 2015, viene comunque tenuta in reclusione predibattimento nella prigione di Koridallos dal 2 marzo.

in inglese

Grecia: Familiari dei membri incarcerati della CCF tenuti in ostaggio

Secondo gli ultimi aggiornamenti (Giugno 2015), a Evi Statiri – compagna del prigioniero anarchico Gerasimos Tsakalos – è stato negato già tre volte il rilascio  dal giudice d’appello speciale Eftichis Nikopoulos (lo stesso bastardo che ha ripetutamente respinto le richieste di permesso per motivi educativi del prigioniero anarchico Nikos Romanos).

Evi Statiri rimane in detenzione predibattimentale sulla base della sua relazione sentimentale col compagno Gerasimos Tsakalos, membro del gruppo anarchico di guerriglia urbana Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Nei prossimi giorni un consiglio giudiziario esaminerà un’altra mozione di rilascio presentata da Evi Statiri.

Allo stesso tempo, un consiglio giudiziario presieduto da Isidora Poga ha respinto la richiesta di Athena Tsakalou, madre dei fratelli Tsakalos, per la revocazione delle misure restrittive che le vietano di lasciare Salamina (Isola di Salamina). Quindi non solo Athena Tsakalou al momento non ha la possibilità di rendere visita ai suoi due figli nella prigione di Koridallos, ma non ha nemmeno il permesso di sottoporsi ai necessari esami medici (è affetta da un grave problema di salute, e nelle vicinanze di Salamina non ci sono le strutture ospedaliere appropriate).

in inglese

Prigione di Koridallos, Atene: Lettera aperta di Gerasimos Tsakalos

Da quando è fuggito il guerrigliero urbano Christodoulos Xiros, l’antiterrorismo, che si promuove come elite poliziesca del Potere, ha iniziato una caccia alla streghe nel tentativo di ottenere vendetta e ripristinare il prestigio ferito.

In parallelo, i media ufficiali in quanto proprietari e creatori esclusivi di verità hanno consolidato la propria falsità tramite una guerra di comunicazione contro la nostra organizzazione. Stavolta la propaganda dei giornalisti ha optato per dipingerci come “mafiosi”, “leader carcerari”, “custodi”, sfruttando un evento – il pestaggio del calunniatore G. Naxakis – e un paio di testi dei suoi compagni che illustrano situazioni e fatti, offrendoli ad ogni prospettiva nemica – polizia, giudici, giornalisti. Non parleremo ancora di ciò; da ora parleranno i fatti se necessario.

All’interno di tale contesto, il 16 Gennaio* abbiamo saputo che Kostas Sakkas è stato nuovamente arrestato, accusato nel caso Halandri sulla base di alcune impronte trovate sui sacchi della spazzatura.

Fin dal primo momento abbiamo chiarito in ogni modo e con ogni tono che nessuno degli arrestati per presunta appartenenza alla CCF, chi non ha mai rivendicato la propria partecipazione, non ha ALCUN TIPO di relazione con l’organizzazione e le nostre pratiche. L’abbiamo detto in aula, l’abbiamo scritto nei nostri testi, e soprattutto, è evidente a causa dei percorsi, valori e convinzioni diverse che abbiamo scelto, in contrasto con quelle di molti di loro.

Quindi, ci ritroviamo in un periodo di intensa campagna antiterrorista contro la CCF.

Gli agenti hanno scoperto “per caso”, dopo 4 anni e mezzo, impronte di K. Sakkas su un sacco della spazzatura che conteneva residui di un dispositivo esplosivo connesso al caso della CCF. Ma gli agenti stessi sanno la verità; è solo che essa non fa comodo al fine del loro piano.

La verità è che K. Sakkas non ha avuto e non potrà avere mai alcun tipo di relazione con la CCF. Il suo unico collegamento all’intera vicenda è la passata amicizia con me – e questo è ben noto ad agenti e giudizi.

Pertanto, il motivo del ritrovamento delle sue impronte sui sacchi – se esso è vero – sta nel fatto che io personalmente ho usato quei sacchi, quando li ho presi dalla casa che condividevo con K. Sakkas. Quindi, è molto probabile che lui abbia toccato uno di quei sacchi, visto che erano in uno spazio comune di quella casa. Continue reading Prigione di Koridallos, Atene: Lettera aperta di Gerasimos Tsakalos

Grecia: “Voglio compagni, non la massa”, testo solidale con Nicola Gai ed Alfredo Cospito

neofelis_nebulosa1In Italia, il 30 ottobre, c’è l’udienza contro i nostri due fratelli, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sull’accusa della gambizazzione al CEO di Ansaldo Nucleare. L’attacco è stato rivendicato dalla celulla Olga FAI/FRI

Conosco persone… persone taciturne e loquaci,
codarde e audaci, umili ed arroganti…

Persone che vivono ubbidientemente, come pecore ed altre
che si nascondono in modo sleale, come iene.

Conosco persone che sognano senza fantasia
ed altre che vivono senza sognare… persone i cui occhi
sono abituati a guardare in basso e le cui orecchie
sono solite ricevere ordini “svegliati”, “lavora”,
“paga”, “compra”, “credi”, “finisci”…

Persone parte di una folla solitaria, che pazientemente aspettano
sulla soglia della vita… un eterno domani,
giorni migliori, un futuro ottimistico, le risposte alle proprie preghiere…

Stanno aspettando di credere ad ogni potenziale salvatore
e ad ogni imbonitore di idee, che prometterà loro una vita migliore.

Ma chi aspetta di vivere un domani migliore,
oggi è già morto.

Conosco delle persone, ma solo alcune sono miei compagni.
Morte Lenta o Insurrezione qui e ora…

Ci sono due vie, che si dipanano davanti a noi.
Noi scegliamo di essere li, dove osano i coraggiosi.

L’aria è più fine e la folla, che si prostra davanti ai suoi falsi idoli,
non imbruttisce le nostre forme.

E’ piacevole guardare verso il basso dalla vetta della montagna dell’Unico
anche se la folla in segreto desidera che tu cada nel baratro
affinché essa non si vergogni della sua bassa statura.

Le nostre parole oggi incidono come una lama
e le nostre azioni bruciano i ponti con il passato…
Con tenacia e volontà, fino a quando uccideremo l’autorità.

Per Nicola e Alfredo.
Per gli Anarchici d’Azione.

I membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco:
Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikolopoulos, Christos Tsakalos,  Gerasimos Tsakalos, Olga Ekonomidou, Damiano Bolano, Panagiotis Argirou, Giorgos Polidoros, Theofilos Mavropoulos, Haris Hatzimichelakis
Il membro della FAI/FRI Andreas Tsavdaridis e l’anarconichilista Spyros Mandylas

traduzione dal inglese, originale in greco

Atene: Comunicato del compagno anarchico Kostas Sakkas

Penso che arrendersi al nemico quando si è attaccati e negare la battaglia quando tocca farla è, semplicemente, una cosa stupida. Dire, nel momento in cui ti stanno attaccando, “non gioco al tuo gioco”, non allevia la sconfitta ma fa correre il rischio di essere sconfitti. Disprezzare il nemico nel momento della battaglia non ti rende superiore.

La mancanza della capacità elementare di capire le cose e l’incapacità di vedere e comprendere ciò che è ovvio, è anche un qualcosa di problematico. L’ossessione per varie scelte e attitudini che si è visto conduce verso la sconfitta è l’ossessione per l’errore. Quando queste scelte e attitudini hanno a che fare con posizioni individuali, di solito, chi ne soffre le conseguenze è chi commette l’errore. Senza dubbio, quando queste scelte si fanno a nome di un collettivo e si diffondono, ad esempio, come rivoluzionarie e, ancor più, come le uniche politicamente “pure” e degne, ci si rende conto che le conseguenze sono anche collettive.

Fin dall’inizio della mia prigionia, ho pensato che lo spazio pubblico dato agli/lle anarchici/che e ai/lle prigionieri/e politici/che, in generale, per esprimere opinioni e posizioni dovrebbe, in qualche modo, essere qualcosa che si guadagna e non qualcosa di dovuto a causa della carcerazione o alla dichiarazione di un’identità o appartenenza ad un’organizzazione. Dall’altro lato, nelle carceri, ci sono diversi/e prigionieri/e considerati/e “comuni” che sono capaci incendiari, rapinatori, abili con l’esplosivo, ecc. Non credo che, come anarchici, possiamo riconoscere alcun valore in questo. Credo che lo spazio politico dovrebbe essere qualcosa che ogni prigioniero/a politico/a si prende, in ogni occasione, con il suo discorso. Ovviamente non mi riferisco alla capacità retorica o di scrittura, ma l’essenza delle posizioni e opinioni. Con ciò che si dice e, naturalmente, con ciò che si fa, si caratterizza l’anarchico/a e il/la rivoluzionario/a, non per le etichette che si hanno.

Il 25 Luglio è stato pubblico un testo di Gerasimos Tsakalos, membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che, almeno per me, rappresenta un uso sbagliato dello spazio pubblico. Secondo la logica del pesce che può essere chiamato carne, quindi un errore, un attacco apolitico e immorale si può chiamare critica! Una serie di errori e bugie, sia riguardo me che il mio sciopero della fame, come anche il movimento anarchico che lo ha appoggiato, non si può, in alcun modo, considerare una critica per chi leggerà il testo.

Non avrei risposto a questo attacco malintenzionato, come neanche ho fatto in passato, senza dubbio, in questo caso, credo che ci sia qualcosa che supera il personale. Non so fino a che punto c’è coscienza di ciò, ma il testo di cui parliamo è una provocazione nuda e cruda, che danneggia la credibilità e il peso politico del movimento anarchico. È sensazionalismo che apre il cammino ai suoi nemici ufficiali. Fa ciò che, fondamentalmente, non hanno osato fare i secondi, ma che hanno usato con piacere (grazie all’articolo del giornale di Alba Dorata su questo testo o attraverso i corvacci giornalisti del regime, ecc). Per questo, credo sia necessario dire qualcosa. Continue reading Atene: Comunicato del compagno anarchico Kostas Sakkas

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica incendio di una volante

In questo mondo marcio ci sono molti difensori della legge e dell’ordine, e anche quelli con valori autoritari che ci ricordano la polizia che controlla le strade in cui giriamo. Continuando sul cammino insurrezionale accompagnati dagli/lle anarchici/che di prassi dell’Internazionale Nera, diamo un nuovo colpo alle forze di sicurezza che vegliano per mantenere la pace in questa società ipocrita che risponde allo stato argentino.

Nuovamente abbiamo attaccato a chi ci controlla giorno per giorno, ci arresta e uccide, come lo abbiamo fatto il 30 Dicembre quando abbiamo fatto detonare una bomba nella direzione generale del servizio penitenziario federale argentino, e tutte le volte che abbiamo distrutto i veicoli utilizzati della polizia, incendiando stavolta una volante della polizia federale argentina del commissariato 21 di Palermo, Buenos Aires, sabato 29 Giugno 2013 alle 4.

Ai/lle prigionieri/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Un saluto a Panagiotis Argirou e forza a Gerasimos Tsakalos.

Ai/lle prigionieri/e delle operazioni repressive statali contro gli anarchici in Italia.
A Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Solidarietà con l’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno.

Un saluto complice alla Frazione Anticivilizzatrice del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale.

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Atene: Dichiarazione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco nella sessione del processo per il caso della CCF, 19.11.2012

Questa dichiarazione è stata letta nella Corte dal membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Gerasimos Tsakalos:

Perché il silenzio non è d’oro e spesso porta con se la confusione, vogliamo chiarire qualcosa come guerriglieri anarchici coinvolti nella Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Non abbiamo intenzione di discutere o di giustificare le nostre azioni nei pupazzi del sistema che nascondono la loro vigliaccheria dietro le loro funzioni giurisdizionali.

Voi giudicate nel nome del diritto e noi lo facciamo nel nome della nostra coscienza anarchica. Voi avete scelto per vostra verità, una società che abbia come monumenti le carceri, le banche, le stazioni di polizia, i ministeri e i tribunali, e noi un mondo di dignità, di libertà di coscienza, della rivolta anarchica e di autentici significati e desideri.

Non c’è spazio per il confronto, né per il dialogo. C’è solo il confronto armato tra gli inquisitori e gli cortigiani della società esistente e i suoi negatori. Come Prometeo, rubiamo il fuoco del vostro impero e con insolenza ed impudenza lo scateniamo contro di voi per infiammare tutti gli idoli del potere che rappresentate.

Noi facciamo parte del vostro spettacolo e non rientriamo nei vostri quadri giuridici. Le pagine della vostra accusa sembrano così piccole per poter comprendere e descrivere la dimensione dell’attacco che vogliamo scatenare contro il regime della democrazia e dei suoi subordinati.

Tenete ancora molte pagine bianche nelle vostre istruzioni accusatorie perché la lotta non è finita, né noi come Cospirazione consegneremo mai le armi. Esistono ancora desideri non imprigionati, occhi che non abbiano avuto paura del nemico, bocche non abbiano parlano la lingua del compromesso, teste che non siano state abbassate all’impero del potere…

Nessuna condanna e nessun carcere non cambierà la nostra scelta. La scelta dell’attacco continuo rimane fino alla fine…

Per quanto riguarda la nostra presenza in tribunale, rifiutiamo di presentarsi come imputati disciplinati e sottomessi che stanno in agonia per la decisione dei giudici.

Ce ne freghiamo di voi e non vi guardiamo nemmeno… Ma perché in questo processo, ci sono imputati che non hanno, e non avrebbero mai potuto avere niente a che fare con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, in ogni sessione parteciperanno alcuni compagni tra di noi per fermare la minima possibilità di confusione che possa essere creata…Perciò, a questo punto segnaliamo a tutti, amici e nemici, avvocati e pubblici ministeri, di limitarsi al campo giuridico che gli spetta e di non fare alcun riferimento alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli unici che possono parlare per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco siamo noi stessi e gli anarchici della prassi che abbiano sentito il respiro del fuoco ribelle riscaldare i loro volti incappucciati, mentre camminano contro la loro epoca, contro il cammino della massa…

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale

Cospirazione delle Cellule di Fuoco

fonte

Grecia: Richiami di solidarietà per l’O.R. C.C.F. e all’anarchico Theofilos Mavropoulos- Breve aggiornamento su Olga Ekonomidou

Il manifesto recita:

Il 27 Giugno 2012, i membri del R.O. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico Theofilos Mavropoulos verrano processati con l’accusa di “istigazione a commettere atti criminali’, secondo le disposizioni dell’articolo 184 del Codice Penale Greco.

L’accusa si riferisce a tre testi diversi, di cui uno non appartiene nemmeno a quelli implicati in questa accusa, che ripetono la frase “NEMMENO UN MILLIMETRO INDIETRO, 9MM SULLA TESTA DEI SBIRRI”

Al di là della ferocia con cui le autorità persecutorie trattano qualsiasi cosa che abbia a che fare con questa organizzazione, e indipendentemente dal significato penale minore del procedimento specifico rispetto alla orgia di repressione nel caso delle C.C.F… questo processo particolare è di enorme importanza politica in quanto apre la strada per la criminalizzazione dell’espressione e l’oppressione della libertà di esprimersi. Ed è la strada per l’inferno lastricato con le peggiori intenzioni.

Nemmeno un passo indietro
Migliaia di passi in avanti contro il potere e i suoi esponenti.

SOLIDARIETÀ CON L’O.R. COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
E L’ANARCHICO THEOFILOS MAVROPOULOS

ATENE, MERCOLEDÌ, 27 GIUGNO, 2012
Incontro di solidarietà alla Corte Penale di Evelpidon, alle 9.

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF e quelli perseguiti per lo stesso caso / Atene

Assemblea di solidarietà di Mytilini / Lesvos

Iniziativa degli anarchici di Zacinto

Iniziativa degli anarchici di Cyclades

Spazio autogestito dell’Università del Pireo

Occupazione del Palazzo Kouvelou / Attica

Spazio Degli Arrabbiati dell’Università di Giurisprudenza / Atene

Assemblea di solidarietà di Ioannina

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Volos

Anarchici solidali da Patrasso

Compagni/e dello spazio autogestito presso l’Università del Politecnico / Atene

Spazio Autonomo di Kavala

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Il suddetto articolo 184 prevede che “Chiunque pubblicamente incita in alcun modo o stimola [sic] un altro a commettere un crimine o delitto è punibile con la reclusione fino a tre anni.”

Ironia della sorte o meno, il processo per il caso dell’O.R. Lotta Rivoluzionaria è stato rinviato allo stesso giorno, Mercoledì 27 Giugno, e si svolgerà nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos dove si svolge sempre, quasi dall’altra parte della città.

 

Si deve notare che Olga Ekonomidou, uno dei membri imprigionati dell’O.R. CCF, si trova in stato disciplinare / cella d’isolamento dal 4 Maggio 2012, nelle carceri di Diavata (vicino Salonicco).

Il 22 giugno, ad Atene, durante una sessione del processo per il secondo “caso Halandri”, Damiano Bolano, Christos Tsakalos, Giorgos e Michalis Nikolopoulos hanno insistito ancora una volta per la sospensione del processo, perché la loro compagna e sorella Olga Ekonomidou era ancora in una cella di isolamento, dopo 50 giorni consecutivi! Lì, nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos, dopo l’insistenza dei quattro imputati è stato reso noto che il Comitato Centrale dei Trasferimenti Penitenziari del Ministero della Giustizia si è recentemente convocato per discutere la mozione presentata dall’avvocato di Olga, Frangiskos Ragousis. Il presidente della Corte stesso ha contattato il Ministero della Giustizia per accertare la decisione della commissione, e poi ha annunciato che la richiesta di Olga era stata accettata, e quindi ha chiesto di procedere con il processo. Tuttavia, i quattro compagni hanno rifiutato la richiesta del presidente, affermando che il trasferimento di Olga dalle carceri di Diavata indietro a quelle di Eleonas a Tebe non era stato ancora attuato in pratica. Infatti, il processo per il secondo “caso Halandri” è stato rinviato per Venerdì, 29 Giugno (seguiranno aggiornamenti qui).

Nonostante questa tortura che subisce nella prigione, Olga Ekonomidou deve affrontare un processo presso il tribunale di Evelpidon ad Atene il 27 Giugno, accanto ai suoi fratelli. Vi aggiorneremo più avanti su la sua situazione.

Qui segue una richiesta dell’assemblea di solidarietà per il caso CCF, tradotto ad inglese da boubourAs/Act for freedom now!

Prigioni Greche : Aggiornamento dallo sciopero della fame e dall’astensione di assunzione dal cibo in corso da parte dei compagni.

4 Aprile : Testo di dichiarazione di sciopero della fame da Spyros Dravilas (prigioniero di Carcere di Domokos, attualmente all’interno dell’Ospedale di Carcere di Koridallos) col titolo “Lo Stato e le sue istituzioni vendicano coloro che non soccombono al Sistema, privandoli del loro diritto acquisito di uscire temporaneamente dal carcere”. Le autorità negano a Spiros Dravilas l’uscita temporanea dal carcere di cui ha diritto da due anni e mezzo ormai.

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias e Kostas Sakkas – “A partire da oggi 6/4 scendiamo in sciopero della fame chiedendo la revoca della nostra arbitraria e vendicativa custodia cautelare e l’immediato rilascio della nostra coimputata Stella Antoniou per motivi di salute”. (S. Antoniou attualmente sta protestando con astensione dall’assunzione dal cibo del carcere.)

6 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame dai membri carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos, che chiedono il loro trasferimento definitivo e rimanente nel Carcere di Koridalos, in modo di porre fine ai ripetuti trasferimenti vendicativi nei quali vengono sottoposti nell’ambito di una guerra fisica e psicologica contro di loro.

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo di carcere in segno di solidarietà dall’anarchico Vaggelis Kailoglou (uno dei quattro arrestati del 12 Febbraio rimasti ancora in prigione in custodia cautelare)

7 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dai prigionieri combattenti anarchici Sokratis Tzifkas (Carcere di Diavata), Giannis Skouloudis (Carcere di Avlona), Babis Tsilianidis e Dimitris Dimtsiadis (Carcere di Koridallos)

8 Aprile : Dichiarazione di sciopero della fame da Christos Tsakalos, membro imprigionato della CCF, in solidarietà con i due compagni della CCF che sono già in sciopero della fame.

8 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere da parte di 130 detenuti del Primo Braccio del Carcere maschile di Koridalos, in segno di solidarietà

9 Aprile : Assemblea di solidarietà all’Università Politecnico di Atene, nel palazzo Ghini, con l’intervento telefonico da parte dei scioperanti della fame all’interno delle prigioni

9 Aprile : Il resto dei membri imprigionati della CCF e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, dichiarano la loro graduale adesione allo sciopero della fame dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos.

11 Aprile : Dichiarazione di Stella Antoniou sugli sviluppi recenti : Le autorità della persecuzione penale non hanno ordinato il rinnovo della custodia cautelare di Stella, tuttavia, hanno ordinato il rinvio di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis, sulla base delle accuse fabbricate contro di loro riguardanti la loro partecipazione ai 250 attacchi incendiari della CCF. Alla luce di questi fatti, e in accordo con i suoi tre compagni, Stella ha spiegato che interromperà lo sciopero della fame e nonostante i suoi problemi di salute si asterrà dall’assunzione dal cibo del carcere finchè le loro richieste non saranno accolte.

11 Aprile : Astensione dall’assunzione dal cibo del carcere dal carcerato anarchico Rami Syrianos.

11 Aprile : L’assemblea di solidarietà con G.Karagiannidis, A.Mitroussias, K.Sakkas e S.Antoniou tra l’altro ha rilasciato la seguente notizia : “Attualmente i tre compagni Karagiannidis, Mitroussias e Sakkas sono stati accusati per il caso dei 250 attacchi esplosivi della CCF e chiamati in appello da parte dei esperti interrogatori Mokkas e Baltas, i quali hanno ordinato che tutti e tre così come i membri dell’O.R. CCF dovranno rimanere detenuti in custodia cautelare, ancora una volta. Stella Antoniou è stata accusata per lo stesso caso, ma non è stata rimandata in custodia cautelare di nuovo, e così dovrebbe essere rilasciata alla fine del periodo dei 18 mesi della sua detenzione preventiva (nel Giugno del 2012), mentre alla sua quinta richiesta di rilascio per motivi di salute non è ancora data risposta”. Ricordiamo che Stella è tenuta in detenzione preventiva per 16 mesi ormai, con unica prova contro di lei il possesso di una carta d’intensità falsa.

14 Aprile : Notizie sui tre compagni della CCF imprigionati dopo una settimana in sciopero della fame

15 Aprile : Tre compagni imprigionati della CCF, Haris Hadjimihelakis, Damiano Bolano e Giorgos Polidoros, scenderanno in sciopero della fame dal 17 Aprile.

Salonicco, Grecia: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro l’ ATEbank in solidarietà con i membri delle CCF Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou

Conosciamo piu’ o meno i fatti. Lunedi’, 12 settembre i compagni Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou, dopo il loro trasferimento a Korydalos per una formale indagine, sono tornati nel carcere di Domokos.Entrambi si sono rifiutati di subire l’umiliazione di una perquisizione corporale totale e sono stati aggrediti dalle guardie carcerarie guidate dal torturatore Christos Kliaris.

Coloro che detengono il potere usano tutti i mezzi possibili per sterminare quelli che hanno combattuto e combattono ancora con dignità dietro le mura della prigione;persone che erano, sono e saranno sempre RIVOLUZIONARI.

Gli istigatori e gli autori di questo attacco dovrebbero sapere che i compagni rimangono impassibili verso queste azioni e che le cose andranno peggio per loro.

Le ostilità continua.

Così, il 19 settembre, abbiamo attaccato con un ordigno incendiario composto da quattro litri di miscela infiammabile e 3 bombole di gas da campeggio, una filiale della banca Agrotiki, situata sulla Via Papafi , nel quartiere di Toumpa, come espressione della nostra solidarietà con i due compagni, ma anche come la risposta minima a coloro che sono pronti ad attaccare costantemente  coloro che stanno combattendo.

Appoggio ai membri del O.R. CCF, Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou e a tutti i prigionieri politici!

ABBASSO I RUFFIANI ! AVANTI COMPAGNI !

Insubordinate Cellule di Solidarietà / Fronte Rivoluzionario Internazionale / Federazione Anarchica Informale

fonte: athens.indymedia.org

Atene: Rivolta dei carcerati nel penitenziario maschile di Koridallos in solidarietà con due membri del RO CCF

Martedì 13 Settembre, 275 detenuti nel primo braccio del carcere maschile di Koridallos si sono rifiutati di entrare nelle celle in solidarietà con due prigionieri membri dell’ organizzazione rivoluzionaria anarchica “Cospirazione delle Cellule di Fuoco”, ovvero Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou, trasferiti ieri 12 Settembre nel carcere di Domokos.

Entrambi hanno rifiutato di sottoporsi alla tortura psicologica di una ispezione corporale e quindi sono stati attaccati dal capo guardiano Christos Kliaris e da un gruppo di guardie carcerarie. I due prigionieri politici hanno resistito alle minacce e all’ attacco sfacciato dei carcerieri, dimostrando che non tutti i detenuti rimangono apatici davanti alle umilianti procedure del carcere e delle autorità.

Il comunicato è stato sottoscritto da un totale di 275 detenuti che hanno deciso di rimanere fuori dalle proprie celle per tre ore verso mezzogiorno. Dedicano la loro azione a Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou e a tutti i prigionieri che lottano per la loro dignità e hanno subito torture.

NÈ CRIMINALI NÈ PRIGIONIERI POLITICI
A FUOCO TUTTE LE PRIGIONI

La cospirazione delle Cellule di Fuoco e il caso dei “pacchi-bomba”

“Cospirazione delle cellule di fuoco”

Gli anarchici arrestati, Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argiriou, hanno assunto la responsabilità per la spedizione dei pacchi incendiari a diverse istituzioni straniere e hanno riconosciuto la loro partecipazione alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il comunicato in inglesequi.

Nello stesso tempo anche Haris Hadjimihelakis, prigioniero politico che è stato arrestato l’anno scorso, ha ammesso la sua partecipazione alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il comunicato in inglese qui.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha diffuso un comunicato di 13 pagine, in cui si spiegano le azioni contro le istituzioni straniere con il metodo dei pacchi incendiari, e ha fatto un richiamo alla solidarietà internazionale.

Il processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di fuoco è fissato per il 17 gennaio 2011. Sul banco degli imputati si troveranno i tre che hanno assunto la responsabilità per la loro partecipazione all’organizzazione (complessivamente sono state arrestate cinque persone). Il processo per il caso dei pacchi incendiari si deve ancora fissare.

Fronte rivoluzionario internazionale. Appello alla solidarietà con i guerriglieri dell’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco, con i rivoluzionari e le altre persone accusate per lo stesso caso (processo il 17 gennaio 2011) Continue reading La cospirazione delle Cellule di Fuoco e il caso dei “pacchi-bomba”