Tag Archives: Nicola Gai

Genova : Non un passo indietro! Sull’indagine e la perquisizione dei ROS

Ribellarsi è giusto!
sconvolgere Milano
a volte è un gesto un pò più umano
ribellarsi è giusto!
chi è schiavo chi è banale
può chiamarti criminale
ribellarsi è giusto!
se sei senza un programma
forse finirai in un dramma
però è giusto!
spezzare le catene
dal sudore delle schiene
dal rumore di sirene
ribellarsi è giusto!”
Assemblea musicale teatrale
Genova 1977

R97
NON UN PASSO INDIETRO

Giovedì 30 Aprile la cassazione ha confermato le condanne per Nicola e Alfredo riducendo la pena di qualche mese. Niente di nuovo quindi sotto il cielo, ma come sarebbe potuto essere altrimenti visto che la forca della magistratura è sempre pronta a colpire chi reagisce. Non si possono mica condannare da soli quando le leggi, che con molta efficienza fanno rispettare, condannano centinaia e centinaia di immigrati a morire tra i flutti del mare o quando le loro leggi permettono che i lavoratori siano sfruttati da qualche padrone in giacca e cravatta, fino a morire sul posto di lavoro.
Ma possono condannare, inquisire, indagare, imprigionare, torturare nel nome delle leggi e di chi le redige.

Ancora una volta, in questo caso attraverso lo spauracchio dell’Isis, lo Stato promuove il suo ennesimo tentativo di circoscrivere e, quindi, annichilire tutte le pratiche e i comportamenti di critica reale con la fulminea approvazione di un nuovo decreto anti-terrorismo.
Estendendo in maniera quasi capillare la possibilità di attribuire la finalità di terrorismo (art.270 c.p.) a modi e contesti dell’agire e tramutando in reati penali tutte le forme di solidarietà e supporto (dirette o indirette) a chi viene accusato e/o condannato come terrorista, lo Stato ribadisce con prepotenza uno dei ricatti cardini dell’ordinamento democratico: il dissenso è consentito a patto che sia innocuo, inefficace, disponibile a rimanere nei ranghi del controllo ed eventualmente ad essere recuperato/assorbito politicamente, culturalmente, socialmente e/o economicamente.

Si noti come lo stesso meccanismo viene utilizzato riguardo alla questione immigrazione. La campagna mediatica di terrore (con l’insinuazione del sospetto della presenza sui barconi di assassini sanguinari infiltrati tra i disperati) altro non serve che a far passare nella paura e indifferenza generale le affermazioni più reazionarie e i conseguenti provvedimenti  per il  progressivo rafforzamento delle frontiere di quella gigantesca lobby economica e finanziaria che è la cosiddetta Fortezza Europa.
Per far sì che ciò che avviene già al suo interno possa perpetuarsi, indisturbatamente e senza conseguenze, in maniera ancora più brutale e indiscriminata all’esterno dei suoi confini: il costante depredamento dei territori naturali, l’avvelenamento e la schiavizzazione di intere popolazioni.
Il periodo storico che stiamo vivendo al centro degli infiniti occhi che ci osservano e ci spiano non ci permette di prenderci tante soddisfazioni; tutto diventa difficile, ma sappiamo che con l’intelligenza e la fantasia togliersi qualche sassolino dalle scarpe è ancora possibile, come è possibile per esempio portare solidarietà a coloro che vengono arrestati per essersi opposti al dominio e aver ostacolato i suoi piani mortiferi, coloro ai quali la magistratura vorrebbe appiccicare l’etichetta di terroristi.
Sempre più dobbiamo lottare contro lo Stato, perchè è compito dei rivoluzionari combatterlo (agli intelletuali lasciamo il privilegio di discuterlo e basta), senza attendere il momento più propizio e, soprattutto, senza fare distinzioni tra buoni e cattivi.

La solidarietà e, perchè no, la complicità ai compagni e compagne nelle galere si da perchè è giusto così. Si scrive un volantino, si fa un’azione, in ogni caso si fa sentire a chi è limitato dalle quattro mura di una cella che la lotta non è mai vana.
Per questo decreti legge o altre strategie finalizzate ad indebolire le lotte non fermeranno mai la vicinanza tra chi sta dentro e chi sta fuori.
Perciò i tentativi di creare terrore tra le fila di chi lotta contro lo Stato (qualsiasi sia la maschera con cui cerca di insinuarsi tra le nostre vite) indagando i compagni per istigazione a delinquere non farà altro che rafforzare la solidarietà tra di noi.

Il p.m. Federico Manotti ha indagato un compagno genovese, appunto, per istigazione a delinquere al fine di commettere atti terroristici in riferimento ad un suo comunicato comparso su internet  in cui criticava duramente chi in precedenza, con lo scritto diffuso in rete “I puntini sulle i”, aveva preso le distanze dall’attentato, avvenuto nel maggio 2012 ai danni di Roberto Adinolfi (Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare) colpito alle gambe dai già citati Nicola e Alfredo, azione che rivendicarono durante la prima udienza del processo.

Noi dobbiamo dare una brutta notizia a Manotti… Chi nel 2012 non esitò a ribadire la necessità dell’attacco all’esistente e a portare la propria solidarietà a Nicola e Alfredo, non farà un passo indietro.

Sempre più consapevoli di quanto le logiche dei distinguo, le pubbliche prese di distanza, le dissociazioni e le delazioni a mezzo web siano contrarie alla nostra etica, al di là delle motivazioni personali di chi le produce. Finita la canea mediatica, l’unico vero beneficiario di queste pratiche risulta essere il potere e il suo apparato repressivo nel rafforzamento delle politiche di recupero del conflitto e nell’isolamento dei sovversivi. Oltre a riempire i taccuini dei pennivendoli per comporre qualche squallido e ridicolo “quadretto di famiglia”.

Ribadiamo che la solidarietà è il sentimento più profondo e, al tempo stesso, uno strumento imprescindibile di ogni percorso di lotta e per questo non deve mai rinunciare alle sue componenti conflittuali: l’attacco e il sabotaggio.
Ogni tentativo di intimorirci con indagini architettate ad hoc, insieme ai ROS, è del tutto vana.

LA RASSEGNAZIONE E’ MORTE!
LA RIVOLTA E’ VITA!

compagni e compagne solidali che si incontrano al Mainasso

Genova: Riconfermate le condanne per Alfredo Cospito e Nicola Gai

Genova 11 luglio – La corte d’ appello ha riconfermato integralmente la condanne di primo grado in rito abbreviato per l’il ferimento all’AD di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi: 10 anni e 8 mesi ad Alfredo e 9 anni e 4 mesi a Nicola. In primo grado i compagni avevano rivendicato in aula l’azione e la loro appartenenza, come unici componenti del nucleo Olga Fai/Fri. In appello hanno rifiutato di assistere alla farsa processuale in videoconferenza.

Italia: Aggiornamenti sulla censura in AS2 del carcere di Ferrara

28 gennaio 2014 – Continuano la censura ed il sequestro arbitrario di corrispondenza e stampa anarchica, in entrata ed in uscita, dalla sezione di Alta Sorveglianza di Ferrara: lettere e aggiornamenti informativi stampati dai siti e blog di movimento consegnati con settimane di ritardo, stampa anarchica di lingua inglese trattenuta e sequestrata da due mesi, corrispondenza con alcuni compagni in carcere all’estero bloccata e sequestrata dalla censura.

Va ricordato che nella sezione AS2 ferrarese sono rinchiusi unicamente tre anarchici [Adriano Antonacci, Nicola Gai e Alfredo Cospito] e che non hanno alcuna possibilità di contatto con il resto dei prigionieri, tutto questo concorre ad ostacolare se non impedire di fatto qualsiasi intervento attivo nelle discussioni fuori, visto che le notizie arrivano tardi e con il contagocce.

Alfredo in particolare chiede di far presente la situazione (l’ultimo episodio –di cui ha ricevuto notizia la scorsa settimana dall’amministrazione penitenziaria– è il sequestro di una sua lettera/intervista indirizzata ai compagni in carcere in Grecia delle CCF, bloccata due mesi fa e mai uscita dalle mura del carcere) e ribadisce solidarietà e vicinanza ai quanti continuano ad agire, in Italia ed all’estero, ai compagni prigionieri ed in particolare alla compagna Tamara Sol Vergara, sequestrata dallo stato cileno per aver attaccato un guardiano del BancoEstado, in solidarietà a Sebastian Oversluij, anarchico ucciso durante un esproprio.

Per scrivere ai compagni …
Alfredo Cospito – Nicola Gai
C.C. Ferrara, Via Arginone 327, 44122 Ferrara (Italia)

Più d’informazione : nidieunimaitres@gmail.com

Stati Uniti d’America: Una visione del futuro – Dove tutti i Roberto Adinolfi camminano con le stampelle

Tornando al Maggio 2012, Roberto Adinolfi era a capo di Ansaldo Nucleare, che costruisce centrali nucleari in tutta l’Europa, inclusa una a Kroko, Slovenia, e Cernadova, Romania. Adinolfi ha potere, soldi, prestigio e influenza. Per lui, le sofferenze e le morti a Fukushima, Giappone, non sono state neanche lontanamente vicine quanto l’ufficio con il climatizzatore o la sua lussuosa casa a Genova o i suoi abiti costosi.

Alcune volte, devi rompere qualche uovo per fare una frittata. E inoltre, ancora nessuna delle sue trappole mortali si è sciolta.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Roberto Adinolfi col suo potere, denaro, prestigio e influenza non ha neanche notato il mezzo che lo seguiva davanti casa. Ha creduto con arroganza che avrebbe fatto un’intera carriera guadagnando denaro a palate facendo rotolare il dado radioattivo e scommettendo milioni di vite altrui, e che mai avrebbe dovuto rispondere a nessuno, in ogni caso.

Cosi la mattina del 7 Maggio, Adinolfi è uscito dalla sua lussuosa abitazione a Genova e si è diretto verso il suo ampio ufficio con l’aria condizionata – quando un proiettile anarchico lo ha azzoppato. Ha perso sangue ed ha urlato.

Il suo vestito costoso si era rovinato.

Alfredo Cospito e Nicola Gai si sono assunti questo servizio pubblico umanitario di consegnare un chiaro messaggio ad Adinolfi da parte di milioni di future vittime del suo olocausto nucleare. Non hanno ricevuto premi o encomi, ma rispettivamente 10 anni e 8 mesi e 9 anni e 4 mesi.

Risulta chiaro che il governo italiano reputa più importante il vestito macchiato di Adinolfi rispetto alle milioni di vite che tremano all’ombra dell’incubo nucleare. Data la lunga esperienza di delusi gerarchi, questo probabilmente non suonerà strano.

I comunicati ispiranti e decisi di Alfredo Cospito e di Nicola Gai si trovano, in inglese, su Act For Freedom Now.

Il 30 Ottobre, quando Cospito ha cercato di leggere il proprio comunicato in aula, i giudici lo hanno interrotto e poi mediante l’intervento della polizia hanno espulso i due anarchici dall’aula.

Vedendo tutti i resoconti, l’indirizzo di casa dei giudici è ancora sconosciuto. Il giudice non sembra camminare con una stampella.

I pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz, che hanno arringato a lungo e ottenuto un milione di euro come danni (da pagare senza dubbio per il vestito di Adinolfi) camminano con spensieratezza e passo simmetrico. Questi funzionari chiaramente non hanno ancora ricevuto un proiettile nelle ginocchia.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Oltre alla reale, penetrante, ferita giustizia che è piuttosto ovvia, c’è anche una sorta di giustizia poetica in tutto ciò. Non solo il povero e l’impotente che si svegliano spaventati ogni giorno – non più. Cosi come la gente che teme di sentire la sirena dalla vicina centrale, i funzionari in Italia adesso trattengono il respiro quando escono dalle loro case e si dirigono a commettere la loro quota giornaliera di atrocità mondane.

Quando le auto gli sgommano vicino, loro si pisciano un po addosso, e accelerano, rovesciando il caffè. In quel momento di panico e terrore, intravedono un frammento del futuro, una visione, dove i dirigenti aziendali e i legislatori, banchieri e magnati del petrolio, vertici militari e capi di stato, zoppicano su e giu per i marciapiedi appoggiandosi ai bastoni o incespicando con le stampelle, sorridono e annuiscono gli uni con gli altri mentre passano, ma con sorrisi terribili e occhi spiritati.

Credo che questo momento gli sembri molto reale, e rabbrividiscono quando contemplano tutti questi spari ben mirati, espressamente non letali … perché i tiratori li vogliono vivi.

Se li uccidi, non capiranno nulla.

Ci sono parcheggi in tutti il mondo, dove tanti miseri e infami Adinolfi passano per andare a casa dopo una giornata di lavoro passata ad uccidere il futuro. Parlano ai loro cellulari con le loro mogli mentre mandano messaggi alle amanti e pianificano le fosse comuni che orchestreranno l’indomani.

Non fanno mai caso alle auto alle loro spalle. Non sospendono mai nulla.

Quanti Alfredo Cospito e Nicola Gai potrebbero esserci?

Quanti davvero.

Sean Swain 243205
Ohio State Penitentiary
878 Coitsville-Hubbard Road
Youngstown, Ohio 44505, USA

fonte

Bath, Regno Unito: Cellula ELF/FAI rivendica attacco ad una concessionaria

8 Gennaio:

Dispositivo incendiario a tempo lasciato nella concessionaria auto Kia, Lower Bristol Road, Bath. Danni alla facciata dell’edificio. Un 4×4 nuovo di pacca e tre auto incenerite. Un attacco diretto alle industrie sfruttatrici che traggono profitto dalla devastazione del nostro mondo, creando anche gli status symbols per i nostri nemici di classe. Questa sezione del Fronte di Liberazione della Terra e della Federazione Anarchica Informale ha questi tra gli obiettivi.

Con l’omicidio poliziesco di Mark Duggan che ha dato l’inizio alle sommosse del 2011, è sempre un buon momento riaccendere le strade.

Sfortunatamente per il nemico, il 32enne arrestato per l’azione non ha relazioni col nostro gruppo.

Solidarietà attiva con:

– gli inizi della nuova lotta contro i cantieri stradali nel regno unito (tracce della quale abbiamo visto a Come Haven), soprattutto con chi non sceglierà la prossima volta il percorso di liberali e pacifisti

– con l’anarchico Marco Camenisch (in sciopero della fame e rifiuto del lavoro dal 30 Dicembre) e ai prigionieri anarchici informali Alfredo Cospito e Nicola Gai in Italia

– a Henry Zagarrundo (che riconosciamo tramite i suoi scritti come spirito libero) bersaglio della giustizia boliviana, a quelli in fuga, e agli anarchici e agli indigeni che lottano contro il progetto dell’autostrada

Resistenza Perenne ELF-FAI

Bristol  Toluca – Jakarta – Mosca – Buenos Aires – Melbourne – continuate ad alimentare l’incendio

fonti : actforfreedomnow, 325

Buenos Aires: Rivendicato incendio di due auto della polizia

quemalosLavoratori armati, pronti ad uccidere, guardiani della legge e dell’ordine, servi del potere, assassini prezzolati. Si tratta della polizia federale argentina. Una guerra psicologica che fa parte della guerra sociale che combattiamo contro ogni forma di autorità, ma non è l’unica che scegliamo di propagare, visto che la nostra guerra è fisica: ovvero il nostro attacco diretto contro gli oppressori e i loro beni. Per noi non è abbastanza sapere che il nemico è conscio di poter essere attaccato; ci sentiamo completi sapendo che esso viene davvero attaccato. Anche se il nostro interesse è psicologico, crediamo che esso venga nutrito direttamente da una realtà fisica che si concretizza nell’attacco, come abbiamo già detto in precedenza.

Domenica 24 Novembre 2013, tra l’1.30 e le 2 di notte, abbiamo attaccato con dispositivi incendiari due pattuglie della polizia federale argentina: una del 41° distretto e l’altra del 27°.

Forza al compagno Ilya Romanov, imprigionato in Russia dopo essere rimasto ferito a causa del dispositivo esplosivo che stava preparando per attaccare la polizia.

Solidarietà ai compagni Francisco Solar e Monica Caballero, in custodia cautelare in Spagna, accusati dell’azione esplosiva alla basilica del Pilar a Saragozza.

Saluti e complicità, pieni d’amore e anarchia, ai compagni Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia e fieri membri della cellula Olga FAI/FRI

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Italia: Sentenza nei confronti di Alfredo Cospito e Nicola Gai

prison-gateGenova, 12 novembre 2013

È stata emessa stamattina la sentenza nei confronti di Nicola Gai ed Alfredo Cospito, primo grado in rito abbreviato, per il ferimento Adinolfi, da loro rivendicato in aula nella scorsa udienza del 30 ottobre, i compagni non hanno partecipato a quest’udienza. Queste le condanne:

– 10 anni ed 8 mesi ad Alfredo
– 9 anni e 4 mesi a Nicola

Per attentato con finalità di terrorismo, art. 280, con reato ostativo (impossibilità di avere accesso a benefici, domiciliari, semilibertà, ecc. viste riconosciute le finalità di terrorismo). La valutazione del risarcimento richiesto dalle parti civili (Stato Italiano, Ansaldo Nucleare ed Adinolfi stesso) è stata rimandata ad una eventuale causa civile. La gup Giacalone si è dimostrata completamente asservita alle tesi della procura secondo cui sussistono le finalita di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico visto che, nella persona di Adinolfi, amministratore delegato Ansaldo Nucleare, è stata colpita la Finmeccanica, azienda di stato, con interessi mondiali nella produzione di sistemi di controllo e difesa.

Nella certezza di dove realmente alberghino i reali produttori di terrore indiscriminato e morte, un forte abbraccio solidale a Nicola, ad Alfredo, a quanti non si piegano alle logiche del terrore proprie del dominio.

per scrivere ai compagni
Nicola Gai 
Alfredo Cospito
C.C.Ferrara Via Arginone 327. 44122 Ferrara

più d’informazione: nidieunimaitres@gmail.com

Genova: Resoconto udienza processo contro Alfredo e Nicola

3bol
Poiché la società ha distrutto tutta avventura possible, la sola possibile avventura è distruggere la società FAI/FRI

30 ottobre

Tribunale di Genova blindato, ingresso ‘’preferenziale’’ sul retro per accedere direttamente all’ aula Coco, non più di 24 per volta, secondo la capienza massima dell’ aula scelta per ordine della Procura, per motivi di ordine pubblico. L’ accesso dei solidali, in un ‘aula già colma di pennivendoli e sbirri in borghese, è ulteriormente rallentato dai controlli: perquisizioni, metal detector, fotocopia dei documenti. La maggior parte dei solidali, 200 secondo i media di regime, rimane all’ esterno dell’ aula, di fronte alle guardie in tenuta antisommossa.

Alfredo e Nicola- portati in mattinata direttamente dal carcere di Ferrara- vengono fatti sedere nelle prime fila, non nella gabbia perché troppo vicini al pubblico, all’ ingresso del giudice si rifiutano di alzarsi, appena la gup Annalisa Giacalone inizia a parlare, Alfredo la interrompe affermando di non riconoscere quel tribunale e di aver intenzione di leggere un documento, senza aspettare i tempi ed i riti processuali. Inizia a leggere tra le urla di incitamento dei solidali e le lamentele della Giacalone. Dopo pochi minuti viene allontanato, con Nicola, a forza, dall’ aula: i compagni lanciano gli scritti nelle loro mani contro il giudice tra le urla dei solidali che, non appena Nicola ed Alfredo escono abbandonano a loro volta l’ aula.

Un corteo spontaneo abbandona il tribunale ed occupa un’ aula universitaria, più tardi verrà affisso nel centro di Genova uno striscione ‘’Solidali con Nicola ed Alfredo, Finmeccanica fabbrica morte’’. Nel frattempo vengono resi pubblici gli scritti di Nicola ed Alfredo in cui rivendicano, con orgoglio ed ironia, di essere gli autori del gesto e la loro identità di anarchici, sottolineano le responsabilità mortifere di Ansaldo e Finmeccanica, rendono pubbliche le modalità dell’ azione e l’ urlo di Adinolfi al momento del ferimento “…so chi vi manda…”, più tardi i media di regime ricameranno su queste affermazioni.

Il pm Silvio Franz ed il procuratore aggiunto Nicola Piacente chiedono, subordinati al rito abbreviato, 12 anni per Alfredo, 10 per Nicola (richieste iniziali di 18 e 15 anni ), in base all’ accusa di 280 bis, il ministero dell’ interno costituitosi parte civile (Gianmario Rocchittta, avvocato dello stato) un milione di euro di risarcimento. La prossima e conclusiva udienza, con le repliche e la sentenza, si terrà il 12 novembre, i compagni hanno già fatto sapere di non aver intenzione di presenziarvi.

più d’informazione: nidieunimaitres@gmail.com

Genova: Aggiornamento sull processo a Nicola Gai ed Alfredo Cospito

nucleo olga(1)Nella mattinata di oggi, 30 Ottobre 2013, si è aperto al tribunale di Genova il processo a carico dei compagni anarchici Alfredo Cospito e Nicola Gai, accusati di aver gambizzato l’ad di Finmeccanica Roberto Adinolfi. Azione rivendicata dal Nucleo Olga FAI/FRI.

Più di duecento compagni solidali si sono presentati all’appuntamento, diverse decine hanno anche presenziato in aula. Tribunale e zone adiacenti massicciamente militarizzate (chiuse al traffico le vie d’accesso), con grandi dispiegamento di polizia (circa un centinaio di agenti, molti in tenuta antisommossa) e rigorose misure di sicurezza. La Questura, infatti, non ha perso tempo a parlare di “serio rischio per l’ordine pubblico”.

L’arrivo di Alfredo e Nicola è stato salutato dalle urla e dagli applausi dei compagni all’interno dell’aula. Alfredo, prendendo la parola incurante della volontà della corte, ha iniziato a leggere il proprio contributo. Lette appena poche righe, è avvenuto il suo prevedibile allontanamento coatto dall’aula, disposto dal giudice e contestato sonoramente dai presenti. Nicola, di conseguenza, poco dopo ha lasciato l’aula.

I giudici hanno pertanto messo agli atti, e successivamente letto, i contributi dei due compagni, i quali hanno rivendicato l’azione e ne hanno spiegato i motivi, oltre che la ricostruzione, all’interno dei loro testi.

Dopo l’allontanamento di Alfredo e Nicola, molti compagni si sono diretti verso l’aula magna dell’università sita in Via delle Fontane, per poi occuparla poco dopo.

Le richieste di condanne da parte dell’accusa sono di 12 anni per Alfredo e 10 per Nicola.

Il processo riprenderà il 12 Novembre 2013, e ci sarà la sentenza!

Solidarietà ai compagni Alfredo e Nicola!
Fuori tutti dalle galere, dentro nessuno solo macerie!
Per l’Anarchia!

Puoi leggere le dichiarazioni di Alfredo Cospito e Nicola Gai, quì e quì

Grecia: “Voglio compagni, non la massa”, testo solidale con Nicola Gai ed Alfredo Cospito

neofelis_nebulosa1In Italia, il 30 ottobre, c’è l’udienza contro i nostri due fratelli, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sull’accusa della gambizazzione al CEO di Ansaldo Nucleare. L’attacco è stato rivendicato dalla celulla Olga FAI/FRI

Conosco persone… persone taciturne e loquaci,
codarde e audaci, umili ed arroganti…

Persone che vivono ubbidientemente, come pecore ed altre
che si nascondono in modo sleale, come iene.

Conosco persone che sognano senza fantasia
ed altre che vivono senza sognare… persone i cui occhi
sono abituati a guardare in basso e le cui orecchie
sono solite ricevere ordini “svegliati”, “lavora”,
“paga”, “compra”, “credi”, “finisci”…

Persone parte di una folla solitaria, che pazientemente aspettano
sulla soglia della vita… un eterno domani,
giorni migliori, un futuro ottimistico, le risposte alle proprie preghiere…

Stanno aspettando di credere ad ogni potenziale salvatore
e ad ogni imbonitore di idee, che prometterà loro una vita migliore.

Ma chi aspetta di vivere un domani migliore,
oggi è già morto.

Conosco delle persone, ma solo alcune sono miei compagni.
Morte Lenta o Insurrezione qui e ora…

Ci sono due vie, che si dipanano davanti a noi.
Noi scegliamo di essere li, dove osano i coraggiosi.

L’aria è più fine e la folla, che si prostra davanti ai suoi falsi idoli,
non imbruttisce le nostre forme.

E’ piacevole guardare verso il basso dalla vetta della montagna dell’Unico
anche se la folla in segreto desidera che tu cada nel baratro
affinché essa non si vergogni della sua bassa statura.

Le nostre parole oggi incidono come una lama
e le nostre azioni bruciano i ponti con il passato…
Con tenacia e volontà, fino a quando uccideremo l’autorità.

Per Nicola e Alfredo.
Per gli Anarchici d’Azione.

I membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco:
Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikolopoulos, Christos Tsakalos,  Gerasimos Tsakalos, Olga Ekonomidou, Damiano Bolano, Panagiotis Argirou, Giorgos Polidoros, Theofilos Mavropoulos, Haris Hatzimichelakis
Il membro della FAI/FRI Andreas Tsavdaridis e l’anarconichilista Spyros Mandylas

traduzione dal inglese, originale in greco

Carceri italiane: Censura nell’AS2 di Ferrara – Terza parte

Aggiornamenti I & II qui

Quelli che seguono sono i due scritti di Nicola Gai censurati e trattenuti dall’amministrazione penitenziaria, il secondo in particolare, è quello che ha provocato il procedimento per tentata istigazione a delinquere ai danni di Nicola, citando integralmente l’ineguagliabile prosa giudiziaria “per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a istigare appartenenti a organizzazioni anarchiche a compiere atti violenti con finalità di terrorismo in particolare”, utilizzando la corrispondenza di Sergio Stefani, anch’egli detenuto presso la casa circondariale di Ferrara, invitava a seguire l’esempio degli appartenenti alle Cellule di Fuoco Fai/Fri greche che nel giugno 2013 hanno “fatto saltare in aria la macchina del direttore del carcere di Koridallos ad Atene” e indicando come obiettivo il direttore della Casa Circondariale di Ferrara (“informiamoci su dove parcheggia il direttore e agiamo di conseguenza” ) – fatto non verificatosi in quanto la missiva era fatta oggetto di censura in Ferrara nel giugno 2013. In data 29 luglio è stata poi ufficialmente disposta la censura della corrispondenza di Sergio e Stefano.

Per informazioni ed aggiornamenti : nidieunimaitres@gmail.com

UN CONTRIBUTO PER L’ INCONTRO DEL 3 AGOSTO ALLA RIOTTOSA

Care compagne e cari compagni, ho saputo con piacere degli incontri che si stanno tenendo per organizzare una presenza solidale in occasione del nostro processo. Vi invio questo scritto, anche se non pensato specificatamente per tali riunioni, ma penso che possa dare degli ulteriori spunti per la discussione. Sia Alfredo che io abbiamo trovato molto interessante che il documento “A testa alta”, che introduce gli incontri, non sia strettamente incentrato sul nostro caso, ma “usi” questo specifico episodio repressivo per tornare a discutere di temi importanti, quali la solidarietà rivoluzionaria, l’azione anarchica, il rapporto con le lotte sociali, ecc., di cui, purtroppo, ultimamente si ragiona, o meglio, non si ragiona che per frasi fatte. Noi non possiamo che augurarci che tutte queste discussioni non perdano mai di vista l’ aspetto pratico della lotta anarchica, crediamo che tutti i ragionamenti debbano essere indirizzati a rendere più incisiva e concreta la nostra azione. In merito a quello di cui siamo accusati, il ferimento dell’ A.D.di Ansaldo Nucleare, ci pronunceremo più avanti quando inizierà il processo il 30 ottobre.

Forza compagni c’è un intero mondo da demolire! Viva la nuova anarchia!

Nicola Gai
23/07/2013 Ferrara


Ferrara, giugno 2013

SULLA LOTTA ANTICARCERARIA

Da qualche tempo è evidente come sia tornata alla ribalta la lotta anticarceraria, nuove figure di “ribelli sociali” vengono spinte sul palcoscenico dal movimento allora si ricomincia: manifestazioni, presidi e proposte di bollettini per dare spazio alle lamentazioni che vengono dalle segrete di stato. Niente di nuovo all’ orizzonte, ciclicamente la trottola, cui troppo sovente somiglia il nostro movimento, rimbalza su di un diverso aspetto di questo mondo di merda e si rimette a girare. L’ interesse dei compagni si ridesta, si dà vita ad assemblee in cui si sostiene che bisogna approfondire l’argomento, capire quello che succede nei luoghi di tortura…e qual’ è il risultato? Si decide di andare a volantinare ai familiari dei detenuti nei giorni di colloquio e si organizza un presidio che sicuramente sarà un successo, in quanto i prigionieri “risponderanno” numerosi ed entusiasti. A dir la verità ultimamente, si è aggiunto al solito copione un nuovo atto, a dir poco sconcertante : un presidio “determinato e comunicativo” sotto il ministero di Giustizia a Roma. Per quanto ci abbia pensato non sono riuscito a capire cosa ci facciano degli anarchici, incazzati per i pestaggi avvenuti nel carcere di Tolmezzo, sotto il ministero se non sono lì per dargli fuoco.

Per quanto il carcere sia un problema permanente, le “mobilitazioni” contro di esso sono episodi che durano finché l’attenzione dei compagni non è richiamata da qualche altra “emergenza”. O finché l’oggetto delle nostre attenzioni (il ribelle sociale, il proletario recluso, ecc.) non cerca un interlocutore, più o meno istituzionale, che ritiene più adatto a soddisfare le sue necessità. Le mie considerazioni, ci tengo a chiarirlo non sono dettate da qualsivoglia astio personale o pretesa di particolare competenza del settore, ma dal semplice dato anagrafico : ho partecipato a diverse ondate di lotta anticarceraria, tutte nate con premesse simili e smorzatesi nello stesso modo. Mi ricordo molto bene la lotta degli ergastolani, anche in quel caso entusiasmo, assemblee, presidi, un bollettino anticarcerario, poi i protagonisti della protesta, spesso dipinti come ribelli indomiti, decidono di sospendere lo sciopero della fame ed i percorrere strade più istituzionali per risolvere il loro problema : fine di tutto e si riparte con un’altra lotta. Penso che sia necessario fermarsi a riflettere sul perché ciclicamente si ripresentino le stesse situazioni, sempre simili negli esiti. Perché non riusciamo a dare maggior continuità ed incisività al nostro agire? Sono certo che dobbiamo smetterla di farci trasportare dall’ emotività, dall’ emergenza del momento. Giochiamo troppo spesso in difesa, sembra quasi che il compito degli anarchici sia quello di risolvere i problemi dell’ ”oggetto” rivoluzionario di turno :carcerati, immigrati, sfruttati, ecc. Sono convinto che gli anarchici debbano “semplicemente” attaccare, ognuno con i propri metodi e tempi, cercando di vivere la [….], la gioia della distruzione senza cercare il “consenso” fra gli sfruttati di turno. A questo punto qualcuno potrebbe farmi notare che le mie sono enunciazioni di principio, da tutti condivisibili, ma praticamente cosa propongo di fare? Prendiamo spunto da quanto accade attorno a noi. Il carcere è una tale mostruosità che non abbiamo bisogno di conoscere ogni singolo sopruso che vi venga commesso per sapere che vada distrutto. Non impelaghiamoci in più o meno approfonditi studi sulle trasformazioni dell’ apparato carcerario, facciamo come i compagni greci della Cospirazione delle cellule di fuoco-Fai/Fri- Bande della Coscienza-Fai/Irf Cellula Sole-Baleno *: informiamoci su dove parcheggia il direttore ed agiamo di conseguenza. Imitiamo i compagni cileni della Cellula antiautoritaria insurrezionale -“Panagiotis Argirou”-Fai/Irf che il 12 maggio hanno colpito l’Associazione nazionale dei funzionari penitenziari a Santiago del Cile.Oppure prendiamo spunto dagli anonimi compagni che a Trento, alcuni mesi fa, hanno dato fuoco agli automezzi di una ditta che specula sul sopravvitto dei detenuti.

Se siamo tutti concordi che non ci sia niente di più bello che un carcere che bruci, armiamo i nostri desideri e diamoci da fare.

Nicola Gai

* Ai primi di giugno è stata fatta saltare in aria la macchina del direttore del carcere di Koridallos ad Atene. Tale azione è stata la prima del “Progetto Fenice”, è stata poi seguita dall’attacco contro l’auto di un secondino del carcere di Nafplio, sempre in Grecia, ad opera dei compagni della Cospirazione internazionale per la vendetta-Fai/Fri. Il progetto Fenice ha avuto un ulteriore seguito con due azioni, in Indonesia e, nuovamente in Grecia.

Italia: Aggiornamenti sul caso dei compagni incarcerati, Nicola Gai e Alfredo Cospito

Nell’udienza preliminare tenutasi stamattina 5 Luglio a Genova è stato richiesto e fissato in data 30 Ottobre 2013 il giudizio abbreviato in pubblica udienza per gli anarchici Nicola Gai ed Alfredo Cospito sotto processo per 280 bis, attentato con finalità di terrorismo, per il ferimento del’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, azione rivendicata dal Nucleo Olga Fai/Fri.

L’udienza del 30 Ottobre sarà quindi a porte aperte e si conferma quindi l’invito alla presenza solidale. Seguiranno a breve gli aggiornamenti su ulteriori date ed indirizzi di riferimento per organizzare la presenza ed i momenti di discussione, come già prospettato in precedenti incontri.

A testa alta.

per info ed aggiornamenti nidieunimaitres@gmail.com

Buenos Aires: Amici della Terra/FAI rivendica incendio di una volante

In questo mondo marcio ci sono molti difensori della legge e dell’ordine, e anche quelli con valori autoritari che ci ricordano la polizia che controlla le strade in cui giriamo. Continuando sul cammino insurrezionale accompagnati dagli/lle anarchici/che di prassi dell’Internazionale Nera, diamo un nuovo colpo alle forze di sicurezza che vegliano per mantenere la pace in questa società ipocrita che risponde allo stato argentino.

Nuovamente abbiamo attaccato a chi ci controlla giorno per giorno, ci arresta e uccide, come lo abbiamo fatto il 30 Dicembre quando abbiamo fatto detonare una bomba nella direzione generale del servizio penitenziario federale argentino, e tutte le volte che abbiamo distrutto i veicoli utilizzati della polizia, incendiando stavolta una volante della polizia federale argentina del commissariato 21 di Palermo, Buenos Aires, sabato 29 Giugno 2013 alle 4.

Ai/lle prigionieri/e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Un saluto a Panagiotis Argirou e forza a Gerasimos Tsakalos.

Ai/lle prigionieri/e delle operazioni repressive statali contro gli anarchici in Italia.
A Nicola Gai e Alfredo Cospito.

Solidarietà con l’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno.

Un saluto complice alla Frazione Anticivilizzatrice del Fronte di Liberazione della Terra affine alla Federazione Anarchica Informale.

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

PROGETTO FENICE
LIBERTÀ AGLI ANARCHICI DELLA PRASSI ITALIANI

i. Il ritorno della Cospirazione delle Cellule di Fuoco dalle ceneri

Solo nei momenti in cui la nostra tensione per la libertà si incontra con la prassi riusciamo realmente a vivere l’ anarchia, qui ed ora. Purtroppo il sogno che portiamo nel cuore è troppo grande per non rischiare di scontrarsi contro il mostruoso muro dell’autorità eretto a difesa di stato e capitale. Quando realmente mettiamo in gioco la nostra vita, inevitabilmente finiamo per scontrarci con la durezza insita nella lotta: la morte e il carcere.
Nicola Gai

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/IRF, in collaborazione con i compagni delle Bande di Coscienza, onorando la nostra vecchia e diacronica amicizia, abbiamo fatto saltare l’auto della direttrice delle carceri maschili di Koridallos, Maria Stefi, come segno di genuina solidarietà verso i nostri dieci imprigionati fratelli e sorella, Giorgos P., Olga, Gerasimos, Christos, Michalis, Giorgos, Haris, Teofilos, Panagiotis, Damiano, che hanno assunto la responsabilità per la loro partecipazione alla Cospirazione.

Dopo quasi due anni di silenzio nel territorio greco, la CCF ritorni. In fronte comune con le Bande di Coscienza, i nuclei della FAI (fronte antifascista, nucleo illeso di vendetta, Lupo Solitario, ecc) e la Setta dei Rivoluzionari, sosteniamo e rafforziamo la cospirazione internazionale della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) .

La bomba piazzata nel veicolo della direttrice delle carceri maschili di Koridallos è la goccia prima della tempesta. Come è stato scritto, inoltre, nell’ultima rivendicazione della CCF contro il ministro della Giustizia… Continue reading Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

Indonesia: “Unità della Rabbia FAI-FRI-ICR” incendia 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hamdan Sati

disobedient

Parliamo attraverso il fuoco. Per ricordare e mantenere sempre nelle nostre menti i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sequestratx dallo stato e mantenuti dietro le sbarre. Per continuare la guerra di guerriglia urbana contro i nemici della libertà. Lasciamo che l’azione parli per noi.

Il 31 Marzo abbiamo incendiato 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hadman Sati. Questa è la nostra prima azione realizzata ad Aceh, una regione in cui i fondamentalisti religiosi in passato hanno gettato 64 punks in un campo di riabilitazione e li hanno resi “normali”. Ma vogliamo chiarire che non siamo di Aceh. Non abbiamo cittadinanza perchè siamo senza confini. Siamo gli arrabbiati che accendono il fuoco della libertà.

Solidarietà ai/le membri imprigionatx della CCF e Th. Mavropoulos, Camenisch, da Silva e i/le compagnx italianx arrestati nelle operazioni Ardire, Thor e Mangiafuoco, e a Cospito e Gai. Mandiamo anche il nostro fuoco ai 4 compagni di Kozani recentemente arrestati.

La guerra continua.

Unità della Rabbia
ICR/FAI/FRI

fonte

Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Traduzione in inglese dei membri imprigionatx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Quello che non può essere rubato
verrà bruciato…

La cellula “Lupo Solitario” della Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI) rivendica la responsabilità per l’esplosione di un bancomat della Emporiki Bank a Galata Trizinias, alle 4.00 di mattina del martedì 4 marzo.

Lo scopo dell’attacco era di espropriare il bancomat per il rafforzamento della nuova guerriglia urbana anarchica e delle cellule di azione diretta. L’esplosione del bancomat è avvenuta con il metodo di Plofkraak (usando un cilindro LPG che fa defluire il gas nella cassaforte e prende fuoco-esplode attraverso l’uso di una batteria che attiva la lampadina di accensione). Ma questa volta la fortuna era dal lato del nemico. L’esplosione è avvenuta come avevamo calcolato, ma questo bancomat aveva un sistema di protezione speciale (materiale isolante che ricopre l’interno della cassaforte, che assorbe una parte dell’esplosione). Per cui il bancomat è esploso, ma non siamo riusciti ad arrivare alla cassaforte. Quindi abbiamo versato benzina su quello che restava e lo abbiamo lasciato al fuoco della distruzione. Da questo momento in poi, quello che non può essere rubato, verrà bruciato… Continue reading Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la sede dell’azienda di corrieri “swift-mail” dalla Cellula Indenne di Vendetta-FAI/FRI

PERCHÉ NULLA È FINITO…

Il 10 Marzo abbiamo fatto l’ovvio. Abbiamo trasformato in azione le nostre promesse di vendetta. Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo all’ingresso degli uffici dell’azienda di servizi di posta-rapida tramite corriere “swift-mail” a Pagrati. Le ragioni per il nostro attacco sono semplici e chiari.

Fotini Reklitou, che è la moglie del proprietario di quest’azienda e lavora in questo ufficio, il 1º Novembre 2010 con la curiosità poliziesca e piccolo-borghese che la possedeva ha aperto un pacco che avevano lasciato i nostri compagni lì per essere inviato all’ambasciata del Messico. La sua curiosità ha portato al suo ferimento. In seguito, come una autentica infame ha allertato i sbirri rilasciando una descrizione dettagliata su chi abbia lasciato il pacco e dove sia diretto. A causa di questa infame si sono mobilitati decine di poliziotti che hanno bloccato la zona ed hanno circondato i nostri compagni portando al risultato del loro arresto.

Da quel giorno Reklitou appartiene alla lista nera della nuova guerriglia urbana anarchica. La nostra dignità noi ci lascia mai di dimenticare gli infami. Che possa capire questo soggetto che questo era solo un messaggio. Un messaggio con ricevitore tutti i testimoni dell’accusa dei processi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che alzeranno il dito e “riconosceranno” i “colpevoli”. Che non dimenticano che almeno i vecchi infami indossavano dei cappucci mentre ora abbiamo i nomi e gli indirizzi.

Non è passato molto tempo da quanto altri compagni hanno picchiato un’altro testimone d’accusa del processo precedente contro la CCF. Stiamo parlando per il pestaggio dello sbirro tossico dipendente di pillole dell’anti-terrorismo, Mourdoukouta, a Kallithea. Inoltre circa un mese e mezzo fa, è stato distrutto il caffè bar ad Exarchia, “To Kafetì”, proprietà di un altro ruffiano che aveva fatto causa e chiedeva anche un risarcimento da un compagno prigioniero della Cospirazione.

Ogni riconoscimento ed ogni testimonianza non sarà dimenticata.

Cerchiamo di essere chiari… Gli infami, poliziotti, giudici e carcerieri che hanno fatto male o hanno offeso i nostri compagni devono sapere che non saranno dimenticati indipendentemente da quanto tempo possa passare. Qualche notte riceveranno la nostra, indesiderabile per loro, visita con proiettili, bombe, con pugni di ferro…

Negli ultimi mesi c’è uno sforzo da parte dei poliziotti e dei media per combattere la nuova guerriglia urbana anarchica. In occasione a diversi arresti, parlano dello smantellamento della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che diventi questo attacco un’altra confutazione nelle loro stime. Come è stato detto, la cospirazione non è semplicemente un’organizzazione ma un’idea, e le idee non possono essere né smantellate, né arrestate.

Cellule intatte continueranno ad agire ed attaccare contro il sistema marcio e la società dei sottomessi che lo sostiene.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco è l’Idra di Lerna della nuova versione anarco-nichilista. Per tutte le cellule che saranno perse in battaglia, appariranno sempre delle nuove che rafforzeranno la rete della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) e continueranno con passione maggiore la gioia dell’attacco e della distruzione.

Perché siamo nati per combattere. Null’altro ci rende più vivi da questa vita dell’illegalità che abbiamo scelto.

La guerra è in corso ed è il momento per ognuno di scegliere campo.

Dedichiamo la nostra azione con tutto il cuore ai fratelli carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Panagiotis (buon recupero compagno) a Gerasimos, a Giorgos, a Haris, a Christos, a Michalis, a Giorgos, ad Damianos, ad Olga e all’anarchico rivoluzionario Teofilos. Fino a quando ci incontreremo di nuovo fratelli.

A tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) in Grecia, nel mondo e soprattutto ai nostri fratelli in Indonesia. Saluti nichilisti fratelli…

Ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Russia, Bielorussia, Messico e nei Paesi Bassi.

Agli anarchici della prassi Alfredo e Nicola (accusati per la cellula OLGA-FAI) e ai fratelli e sorelle italiani che sono detenuti nelle carceri italiane.

Infine, con grande apprezzamento e rispetto ai fratelli e sorelle conosciute e sconosciute qui fuori, ai lupi solitari che provano che l’anarchico non è indicato dal numero di libri che ha imparato come pappagallo, ma dalla coerenza delle parole e delle sue azioni. Siamo stancati dagli “anarchici” che sono pieni di parole e da azione nulla. Agisci o stai zitto…

Con rapine, attacchi incendiari, esecuzioni, bombe, attacchi agli fascisti e poliziotti, ci troverete di fronte a voi…

“Dobbiamo entrare in battaglia solo quando non abbiamo più nulla da sperare, siccome dalla sua natura il risultato di una battaglia è incerto, ma dal momento che la decisione è stata presa, dobbiamo vincere o morire” – Napoleone Bonaparte, Manuale del capo.

CREIAMO E ORGANIZZIAMO 10, 100, 100 CELLULE DI COSPIRAZIONE…

VIVA LA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / FRI)

Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.
Cellula Indenne di Vendetta.

Jakarta: Rivendicazione dell’incendio presso una zona commerciale da parte delle Unità della Rabbia, IRC – FAI/FRI Indonesia

black-block

Non c’è ragione di fare passi indietro. La guerra continua come sempre e deve essere più violenta ogni volta. Tutte le infrastrutture della società sono nostri obiettivi e non ci sono scuse per lasciarne qualcuna in piedi contro il bellissimo cielo. Tutti gli edifici sono i muri che impediscono al nostro sguardo di vedere le stelle, le stesse stelle che i nostri compagni imprigionati e di guerriglia, in altre parti del mondo, stanno anch’essi vedendo.

Attraverso il fuoco, vogliamo mandare i nostri più calorosi saluti ai cavalieri combattenti in tutto il globo che portano ancora avanti attacchi come modalità rivoluzionaria. Ai coraggiosi e dignitosi prigionieri che hanno mantenuto la testa alta contro la miseria e la codardia degli anarchici “riformisti”.

La scorsa notta (venerdì 22 febbraio) abbiamo bruciato un’altra proprietà della Società. Abbiamo posizionato un congegno di fuoco nella zona di shopping della classe media a nord Jakarta. Abbiamo incendiato i negozi come esempio e per fare un’altra chiamata agli individui a creare i loro attacchi – specialmente in Indonesia e sud est asiatico. Abbiamo mostrato attraverso la pratica che ogni individuo può trasformare la sua rabbia in fuoco e benzina senza la specializzazione delle unità di elite. Non siamo avanguardie o messia per salvare la Società. Siamo individui arrabbiati che vogliono solo radere al suolo con il fuoco la Società.

Solo codardi – anche se si proclamano anarchici – che vedono che il fuoco sta crescendo e coprendo il cielo con fumo nero e non fanno nulla. I codardi sono una parte integrante della Società, quelli che sono sempre in attesa del “momento giusto” e cercano di mantenere la loro vita nelle zone di comfort. Segnaliamo i codardi come nostri nemici e vi daremo la caccia. Nel futuro, non ci sentiremo dispiaciuti se nelle nostre azioni per attaccare la Società, rischieremo la vita di qualcuno[sic].

Da questo momento, limiteremo i nostri saluti rivoluzionari ai compagni che secondo il nostro giudizio sono rivoluzionari. Non lasceremo che il nostro fuoco scaldi gli “innocenti”, i “riformisti”, i “pacifisti”, gli “anarchici formali e pro-giuridici”, gli “anarchici-facebook” e altri codardi. Le azioni sono sempre solo per noi stessi e i nostri valori individualisti e per i compagni rivoluzionari.

E attraverso il fuoco, mandiamo il nostro amore ai compagni imprigionati: Cospirazione delle Cellule di Fuoco, i 4 anarchici recentemente accusati della doppia rapina in Grecia, Alfredo e Nicola e altri compagni accusati nelle operazioni Thor, Ixodidae, Mangiafuoco e repressione simile in Italia, a Gabriel Pombo da Silva e Marco Camenisch, a Marcelo, Juan, Freddy, Ivan e Carla in Cile, a Henry in Bolivia, al ferito Tripa Lopez in Messico, a Tukijo e ai prigionieri insurrezionali dietro le sbarre dello Stato che hanno sempre mantenuto la loro dignità e valori rivoluzionari. Vogliamo anche mandare il nostro amore ai compagni in fuga: Felicity, Hans e altri. Continuate a correre e non lasciate che i nemici vi prendano.

Amore e saluti rivoluzionari agli individui, le cellule e i gruppi della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale. Circondiamo la Società con i nostri fuochi.

La guerra continua fino al collasso della società.

Unità della Rabbia
Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI – FRI

fonte

Tomohon (Indonesia): Incendio di veicolo da parte della Cellula Argirou / International Cospiracy for Revenge – FAI/FRI

burning_car-1024x566

La scorsa notta (10/01/2013), l’abbiamo fatto di nuovo. L’azione diretta basata sui nostri valori rivoluzionari, come nichilisti, come individuilisti e come espressione dell’odio verso questa società. Coperti dalla notte, abbiamo bruciato un’auto privata a Tomohon (piccola città in nord Sulawesi), di proprietà di una persona sconosciuta. Era una macchina situata vicina alla locale stazione TV di quella città. Una macchina come simbolo di schiavitù, disastro ecologico e dell’insensatezza della vita.

Crediamo che attraverso l’azione diretta ogni rivoluzionario possa parlare, anche separato dai continenti e dai confini delle nazioni-stato. Crediamo che ogni azione rivoluzionaria parli a voce alta e raggiunga le nostre sorelle e fratelli della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Dedichiamo la nostra azione al nostro fratello-in-armi, Panagiotis Argirou – rivoluzionario e fiero membro della CCF – che è caduto e deve affrontare un intervento chirurgico. Quando abbiamo sentito questa notizia, ci ha ferito nel cuore. Abbiamo bruciato un’auto per mandarti i nostri più caldi saluti rivoluzionari, compagno. Per lasciar sapere ai nostri nemici che nessun rivoluzionario sarà lasciato solo. Forza fratello! Fuoco e salute per te.

Agli altri membri della CCF e all’anarchico rivoluzionario T. Mavropoulos: tutti voi non siete mai soli. Le nostre azioni sono anche la vostra vendetta.

Non per dimenticare i nostri fratelli in Italia sequestrati dallo stato e rinchiusi dietro le sbarre. Ad Alfredo Cospito e Nicola Gai. I nostri cuori saranno sempre con entrambi.

Vogliamo mandare anche i nostri saluti rivoluzionari a Villa Amalias e a tutti gli spazi liberi che vengono invasi dai nostri nemici. A tutti gli occupanti che vengono sequestrati dagli sbirri. Il vostro coraggio ci ispira e ci mantiene a testa alta. “Fuoco” è il nostro modo di nominare la solidarietà.

E a tutti gli anarchici prigionieri: Ivan e Carla, Freddy, Marcelo e Juan in Cile, Henry in Bolivia, John Bowden, Gabriel Pombo da Silva, Marco Camenisch, e altri intorno al mondo. Questo fuoco è una metafora di abbracci da noi pieni di rispetto, solidarietà e rabbia contro il Potere.

Salute!

Cellula Argirou
International Conspiracy for Revenge
Fronte Rivoluzionario Internationale
Federazione Anarchica Informale

UK: “FAI/ELF, New Horizons of Burning Rage” rivendicano sabotaggio dei media

sabotaggioComunicato FAI/ELF per il blackout di Tv e Radio

Come parte della lotta anarchica in corso per la liberazione totale, abbiamo portato a termine un attacco alla stazione di ricambio radio e TV di Bathampton. Abbiamo dato fuoco a quattro punti delle strutture, e ce ne siamo andati indisturbati. Come risultato del sabotaggio, oltre ad aver causato centinaia di migliaia di pounds di danno, abbiamo fatto spegnere tutti i canali tv di Freeview così come tutte le stazioni radio nazionali analogiche e digitali. Inoltre sono caduti i network di Vodafone e altre compagnie di cellulari, danneggiando le comunicazioni della polizia e altri servizi digitali. 80.000 case e aziende della zona hanno subito conseguenze.

L’industria del divertimento è uno strumento importante per manipolare il comportamento umano.
Senza uno stabile rifornimento di distrazioni sarebbe molto più difficile persuadere le persone del fatto che le loro vite sono soddisfacenti, convincerle a continuare ad andare a lavorare o in qualche modo a riprodurre il sistema. Quindi togliere al network la capacità di offrire i suoi mezzi essenziali di fuga dallo stress cronico moderno, dall’ansietà, la frustrazione e l’insoddisfazione significa minare lo scorrere liscio della società, anche se solo temporaneamente.

Ci sono molti obiettivi semplici e molti metodi lo-tech disponibili per noi malcontenti che felicemente scegliamo il conflitto al posto della disperazione. Questa dà vita alla prospettiva della ribellione a mille facce, con infinite ragioni per bloccare e distruggere qualunque cosa si ponga di mezzo tra noi e i nostri obiettivi. Vogliamo sperimentare l’armonia come pianeta vivente, incontrarci faccia a faccia come cerchi intimi di individui fieri e dal pensiero libero, e una possibilità di modellare un’esistenza piena di gioco selvaggio e gioia fiera. La nostra prima risposta di fronte al dominio schiacciante quotidiano e ad una società servile sarà sempre l’esplosione del disordine, del rifiuto e della bellezza.

I nostri compagni e le nostre compagne da lontano che portano anche loro avanti questa battaglia condividono i nostri pensieri così da vicino che spesso le loro parole potrebbero essere le nostre. Per cui quando vengono rapiti/e e tenuti lontano da noi la nostra determinazione non viene che alimentata ancora di più. In seguito a molte azioni in Italia, lo Stato ha scatenato un’ondata di repressione contro gli anarchici e i loro progetti (Operazioni Ardire, Mangiafuoco, Ixodidae, Thor…), alcune volte anche oltre i confini, accusando alcuni/e di attacchi della FAI (Federazione Anarchica Informale) e innalzando un trofeo per il circo mediatico-giudiziale: Nicola Gai e Alfredo Cospito, che loro sostengono essere la FAI/Cellula Olga. Ma se i pubblici ministeri hanno pensato per un attimo di aver smantellato il gruppo almeno in Italia con le loro operazioni, un’altra cellula gli ha subito dimostrato che avevano torto con un attacco al sistema bancario del capitale, seguita da un sabotaggio alla rete elettrica in Indonesia, dai colpi di pistola in Messico, dalle liberazioni in Russia, dalle bombe in Grecia, dagli incendi massicci in Argentina, per citarne solo alcuni. Le nuove guerriglie anarchiche ridono in faccia ai potenti perchè con la repressione gettano solo benzina sui fuochi della resistenza aperta e senza leader.

Siamo al fianco di chiunque ha bruciato gli antiquati libri di testo e ha intrapreso l’offensiva per rianimare un’anarchia che è diventata polvere in così tante gole. La cattura di qualunque ribelle diventa solo un altro motivo per attaccare, come abbiamo fatto e come faremo ancora, come promemoria del costo sociale del loro imprigionamento.

Questa azione è stata realizzata otto anni dopo il giorno in cui Xosé Tarrio (un prigioniero dignitoso delle unità di isolamento spagnole FIES, contro cui lo scorso decennio sono stati rivendicati dalla prima generazione della FAI una serie di attacchi) è morto nella cella, lasciando il suo sangue sulle mani dei carcerieri, tribunali e poliziotti.

FAI/ELF, New Horizons of Burning Rage

fonte