Category Archives: Annunci-Eventi

Finlandia: Solidarietà agli antifascisti in Grecia da Helsinki e Tampere

Helsinki, 12/01/2013: Azione presso l’Ambasciata della Grecia in Finlandia, in solidarietà con gli antifascisti e gli occupanti in Grecia

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Tampere, 19/01/2013: “Dire di no al fascismo e al razzismo!” Video dalla manifestazione con sottotitoli in inglese

Campagna di solidarietà per gli spazi liberati e gli compagni anarchici in tutto il mondo

febbraio neroFacciamo un richiamo per una campagna internazionale di azioni dirette in solidarietà con gli spazi liberati dal 2 al 12 Febbraio 2013. Ma non vogliamo fermarci dopo un paio di azioni, perché questo è molto più di una semplice reazione alla repressione. Inviamo un appello a tutti gli anarchici e anti-autoritari per combattere ora in tutto il mondo.

Anche se l’assalto recente dello Stato Greco contro lo spettro anarchico/anti-autoritario è stato la scintilla iniziale per la scrittura di questo richiamo, diversi esempi in tutto il mondo ci mostrano che la polizia e le autorità municipali insieme alle corporazioni giganti stanno cooperando in modo eccellente tra di loro, attaccando le strutture dei solidali e pacificando intere società a livello transnazionale. Durante le ultime settimane e mesi, in varie parti del mondo, dove la gente soffre dall’impoverimento sistematico e dai piani della gentrificazione estesa, sono stati aumentanti gli attacchi dello Stato/Capitale contro i movimenti radicali, compresa la repressione contro le forme concrete di resistenza, come le occupazioni di terre, i progetti autonomi, le occupazioni delle sedi centrali di società, o le azioni di sciopero. Riteniamo quindi importante di collegare anche le nostre lotte in tutto il mondo, e combattere nel qui e nel adesso. Azioni in risposta agli attacchi contro gli spazi occupati nel vostro territorio potrebbero essere la scintilla per voi. Agite per le strade e lasciate che la vostra fantasia diffonda il messaggio della resistenza attiva.

I nostri compagni sono ancora imprigionati in tutto il mondo. Molti dei nostri spazi auto-organizzati sono stati evacuati o hanno subito irruzioni, le nostre infrastrutture sono sotto assedio e i nostri canali di contro-informazione sono censurati o ostacolati. Ogni volta che esprimiamo le nostre idee pubblicamente, robocop in uniforme sono in agguato ovunque. Macchine di sorveglianza seguono ogni singola mossa che facciamo, mentre lo Stato conta sul supporto di una folla armata fascista… Ma la nostra lotta esistenziale oltrepassa la difesa degli spazi solidi.

Quindi, è il momento di dire basta con il disfattismo permanente. La guerra sociale viene combattuta indipendentemente da sfratti o detenzioni. Non ci sono confini nei nostri cuori. Per ogni progetto distrutto, due nuovi dovrebbero sorgere in tutto il mondo. Per ogni compagno imprigionato, le nostre azioni dovrebbero parlare.

Svegliatevi, partecipate, infuriatevi – Guerra alla guerra dei governanti!

PER UN FEBBRAIO NERO

Atene: Concerto di solidarietà con le occupazioni a Piazza Victorias, 26/01/2013

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NELL’ATTACCO CHE GLI È CONSENTITO DALL’AFASIA SOCIALE ODIERNA METTONO IL GATTO CON LE SPALLE AL MURO.

IL GATTO HA IL DOVERE DI RACCOLTE LE SUE FORZE E TOGLIERGLI GLI OCCHI…

Il mondo della resistenza e della lotta, delle decine di occupazioni e degli spazi auto-gestiti, delle infrastrutture auto-organizzate e della reciproca solidarietà e le migliaia delle persone per le quali Villa Amalias fa parte della loro vita, sono una imagine del futuro.

Sono in caccia di chimere e raccoglieranno incubi.

CONCERTO, SABBATO 26 GENNAIO, PIAZZA VICTORIAS 18:00

fonte

aggiornamento: Il concerto è stato annullato a causa delle condizioni meteorologiche.

[In tutto il mondo] Giorni di azioni decentrate per la liberazione immediata dell’anarchico Marco Camenisch – Marco è in sciopero della fame di nuovo

Dal 18 al 25/1/2013 riprendo l’iniziativa, sempre debole ma pur iniziativa, di uno sciopero della fame per interrompere ancora i lunghi silenzi imposti dalla repressione e dall’inazione, per alzare ancora una voce, una voce debole ma almeno voce, di solidarietà, d’apprezzamento e partecipazione alle iniziative di chi continua ad agire e costruire solidarietà e lotta attiva, di chi continua ad osare e ad accrescere continuità fuori e dentro le galere .

-Estratto dal recente comunicato di Marco Camenisch dalla prigione Lenzburg, in Svizzera, contro il prossimo incontro annuale del World Economic Forum in Davos e sempre in solidarietà con i compagni imprigionati o latitanti in lotta, così come per il sostegno delle varie iniziative e gruppi che lottano per la liberazione dei compagni in tutto il mondo.

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Il compagno anarchico Marco Camenisch è stato incarcerato per poco più di 21 anni consecutivi, quindi si qualifica per il rilascio condizionale dal momento che ha già scontato i 2/3 della sua condanna. Per questo motivo, dei prigionieri solidali in Italia hanno anche agitato per azioni contro obiettivi-strutture di interessi svizzeri.

Ecco un richiamo mondiale per giorni di azioni decentrate per il 5-6 Febbraio 2013:

“Il prigioniero anarchico Marco Camenisch è stato confinato nelle carceri italiane e svizzere per due decenni. Negli anni ’70 e ’80, ha preso parte alle lotte militanti del movimento anti-nucleare. La prima volta che è stato incarcerato era nel 1981. Dopo essere fuggito dal inferno Regensdorf (vicino a Zurigo), è stato rinchiuso di nuovo in Italia nel 1991. Nel 2002 Marco è stato consegnato alle autorità svizzere dagli infami statalisti italiani. Entro il 2012 aveva scontato due terzi della sua pena detentiva. La pratica abituale in Svizzera è che i prigionieri che hanno esposto una cosiddetti buona condotta vengono rilasciati dal carcere in libertà vigilata dopo aver scontato due terzi della pena. Dal momento che Marco non ha mai cessato di lottare anche in prigione, ed ha fermamente espresso il suo odio nei confronti del sistema dominante così come le sue prospettive anarchiche-ambientali, la sua liberazione dal carcere è stata ripetutamente negata.

Marco è solo uno tra i tanti. Ci sono persone in tutto il mondo in carcere che non sono stati soppressi da queste relazioni di sfruttamento e di dominazione, e continuano a lottare per le proprie idee. E i detenuti sono solo una piccola parte. Ovunque le persone stanno lottando contro l’oppressione delle autorità e delle istituzioni al di fuori delle mura. Insieme con le nostre lotte quotidiane, è sempre importante non dimenticare i nostri compagni che sono dietro le mura e non lasciarli marcire in prigione.

Le prigioni sono l’espressione di una società basata sulla repressione e lo sfruttamento. Sempre più persone che si sono opposti all’ordine costituito sono stati rinchiusi o etichettati come malati mentali. La custodia è lo strumento idoneo nelle mani del potere che dà agli dominatori l’opportunità di sbarazzarsi dalle persone resistenti e mantenere ancora la sua costituzionalità ipocrita.

Non lasciamoci intimidire dalle loro minacce e dagli apparati della repressione!

È chiaro per noi, la libertà deve essere combattuta!
Non può essere richiesta dallo Stato!

Non c’è bisogno di aspettare fino ad allora. Il Febbraio può essere solo il picco delle azioni. C’è una campagna di solidarietà in corso, che ha avuto inizio il Dicembre del 2012 con lo sciopero della fame degli anarchici Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo nelle carceri tedesche e italiane, rispettivamente, così come un’azione di solidarietà in tribunale dal prigioniero anarchico Theofilos Mavropoulos e dei membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia.

Armatevi ora… fino a quando Marco non sia libero!

Chania, Creta: Preparativi verso una manifestazione di solidarietà con le occupazioni

"SOLIDARIETÀ CON L'OCCUPAZIONE DI VILLA AMALIAS VILLA "(striscione appeso all'occupazione di Rosa Nera nel mese di Dicembre 2012)
“SOLIDARIETÀ CON L’OCCUPAZIONE DI VILLA AMALIAS VILLA “(striscione appeso all’occupazione di Rosa Nera nel mese di Dicembre 2012)

Il 12 gennaio, dopo il raduno di una contro-informazione microfonica, che si è tenuta nella città di Chania in solidarietà con le occupazioni e gli spazi auto-organizzati in tutta la Grecia, i compagni hanno trovato il tempo per discutere ed hanno deciso di organizzare una manifestazione di solidarietà per Martedì, 22 Gennaio.

La prossima assemblea per un’ulteriore organizzazione si terrà il 15 Gennaio dalle 19.00 nell’occupazione Rosa Nera (sulla collina di Kasteli al porto vecchio).

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Germania: La libertà muore con la sicurezza – CAMOVER 2013

L’idea del gioco è quello di distruggere delle telecamere a circuito chiuso, per quanto possibile. Per questo abbiamo deciso di annunciare una competizione. Per unirsi, è necessario formare un gruppo autonomo con un nome che inizia con Cellula…, Commando…, Brigata…, ecc. e termina con un personaggio storico in gamba. L’unico altro requisito per voi è quello di essere a conoscenza della sicurezza su Internet.

Ora, non si deve compiere solo l’azione come si fa al solito, ma anche di rendere accessibile la documentazione con almeno un rapporto pubblicato su Indymedia. Se avete foto, video o altre prove per le telecamere distrutte, ottenete extra crediti. CAMOVER vi darà l’attenzione meritata alla vostra azione.

Il gioco CAMOVER termina il 19 Febbraio 2013 – il giorno in cui il Congresso Europeo di Polizia si tiene a Berlino. Il vincitore può camminare nella prima fila della manifestazione di Berlino contro la polizia per il 16 Febbraio e accovacciarsi per evitare di essere colpito dalle telecamere volanti…

Grecia: Presentazione della Lega Antifa di Atene

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Nell’era della mercificazione assoluta e dello sfruttamento del calcio, delle squadre-società e dei provocanti stipendi esorbitanti, delle partite fissate e del doping, della continua repressione e del controllo all’interno e all’esterno degli stadi, il divieto delle trasferte degli tifosi “ospiti” e l’ascesa del fascismo negli stadi…, un gruppo di persone che amano lo sport in generale, abbiamo deciso di organizzare un campionato di calcio che soddisfa la necessità di tutti per lo sport e non per il beneficio finanziario, per la competizione e non la concorrenza, che sia organizzato da tutti noi – e per tutti noi. Una lega di calcio alternativa nei quartieri di Atene che capovolge l’attuale modello di calcio, una lega con carattere antifascista senza discriminazioni, lontano da arbitri, da un biglietto o una tariffa obbligatoria, contro la mentalità dei premi, con l’obiettivo dello sport puro e la nostra soddisfazione, la promozione della lotta antifascista.

Crediamo che sia giunto il momento di portare in atto i nostri ideali, senza rimanere solo nelle parole e di passare al contrattacco, costruendo le basi per il calcio che sogniamo. Non crediamo che in questo modo cambieremo il mondo, crediamo però e siamo ottimisti sul fatto che creando delle strutture auto-organizzate ed alternative, facciamo un passo attivo per sensibilizzare ed attivare la società.

Per questo invitiamo coloro che amano il calcio reale, il calcio spettacolare della strada, lontano dalle convenienze, e vogliono sostenere il nostro progetto di entrare in contatto con noi presentando la loro squadra nel antifaleague@espiv.net per realizzare il primo campionato 5×5 ANTIFA ad Atene dall’inizio del nuovo anno. Nostra ambizione è la partecipazione del maggior numero di squadre possibile, da quasi tutte le aree di Atene, in modo tale di rendere il campionato non solo più interessante, ma avere anche più colore e diversità nel torneo.

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Helsinki: Una visita al centro di detenzione di Metsälä a Capodanno

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Quando l’anno stava arrivando alla sua fine un gruppo di circa 20 persone è andato a visitare il centro di detenzione di Metsälä. Abbiamo mostrato il nostro sostegno alle persone all’interno – imprigionate a causa delle loro origini – facendo rumore al di fuori delle recinzioni.

Abbiamo comunicato il nostro messaggio con tamburi, vuvuzele, fuochi d’artificio e le nostre voci. Siamo riusciti a scambiare informazioni di contatto con alcuni imprigionati. Uno di loro ci ha detto che è stato mantenuto in detenzione già per sei mesi senza alcun contatto con l’esterno.

Quando l’anno stava cambiando, la polizia è venuta ad interrompere la comunicazione tra le persone dentro e fuori dalle mura del centro di detenzione. I poliziotti hanno verificato l’identità di tutti i manifestanti e arrestato un compagno che si è rifiutato di collaborare. È stato rilasciato dopo un paio di ore.

Abbiamo lasciato il centro augurando un Anno Nuovo Felice ai carcerati. I nostri auguri si sono ricambiati da dietro le recinzioni dei fili spinati, le finestre e il balcone del centro di detenzione.

Proteste contro le carceri e i centri di detenzione vengono effettuate durante la notte di Capodanno in tutto il mondo.

Solidarietà con i migranti! Senza confini! Senza nazioni!

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Ano Petralona, Atene: Invito allo Spazio dei Bambini all’occupazione di PIKPA

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Troviamoci questa Domenica, 6 Gennaio, dalle 12:00 allo Spazio dei Bambini all’occupazione di PIKPA, che si trova sull’angolo delle Vie Timodimou e Antoniadou (in prossimità di “Asyrmatos”) nel quartiere di Ano Petralona.

Vogliamo divertirci, giocare e fare costruzioni con i bambini. Più tardi, vogliamo cucinare e mangiare tutti insieme, e se il tempo è buono possiamo godere di una breve passeggiata sulla collina di Filopappou. Soprattutto, vogliamo discutere tra di noi in modo che bambini e adulti possano condividere i propri desideri e vedere come siamo in grado di soddisfare le nostre esigenze collettivamente e in modo creativo. Infine, cerchiamo di proporre e organizzare ulteriori attività per lo Spazio dei Bambini per quest’anno.

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Bolivia: Aggiornamenti sulla situazione di Henry Zegarrundo, compagno anarchico prigioniero

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Il 29 maggio 2012 sono state arrestate 13 persone nella cornice dell’investigazione che stava portando avanti la FELCC (“Forza Speciale di Lotta Contro il Crimine”) riguardo ad alcuni attacchi contro simboli del Potere. La maggior parte degli arrestati viene rilasciata dopo qualche ora o nei giorni seguenti per aver collaborato con le investigazioni. Di queste 13 persone ne restano 3 detenute, tra queste Henry Zegarrundo.

Henry è stato arrestato il 29 maggio all’uscita dal lavoro, quello stesso giorno perquisiscono la casa dei suoi genitori e il giorno seguente il suo domicilio (dopo aver chiesto a lui stesso l’indirizzo). Il 30, il ministro di governo presenta gli/le arrestatx e le prove ottenute nelle perquisizioni di fronte alle telecamere della stampa. Le prove mostrate in questo spettacolo sono ridicole e vanno da toppe, fanzines, bandiere, striscioni, cartelli fino ad un revolver calibro 22 (proprietà di un’altra persona che è stata rilasciata nei primi giorni). Le immagini di quel linciaggio pubblico vengono riprodotte dal canale statale della televisione.

Henry si trova recluso da quel 29 maggio nel carcere penale di San Pedro nella città di La Paz, Bolivia. Le accuse che pesano contro di lui sono “terrorismo” e “tentato omicidio”, con il rischio di una pena di 20 anni di carcere. Lo accusano di “terrorismo” facendolo responsabile di una serie di attacchi esplosivi/incendiari contro bancomat, accaduti nella città di La Paz dal 2011 e rivendicati dalla FAI/FRI. Il “tentato omicidio” si basa su un attacco con fumogeni subito dal Viceministero dell’Ambiente nel 2011.

Le cellule della FAI/FRI che hanno eseguito questi attacchi hanno messo in chiaro che lo Stato stava colpendo la gente sbagliata, nonostante questo Henry viene mantenuto in “prigione preventiva”. Lo stesso ha espresso di conoscere solo la FAI/FRI tramite i comunicati che hanno pubblicato sulle diverse pagine internet.

Attualmente l’avvocato di Henry sta cercando di cambiare il “carcere preventivo” con gli “arresti domiciliari”, ma si trova ostacolato dalle ripetute sospensioni delle udienze (a causa del fatto che la maggioranza delle volte non è presente alcun pubblico ministero, la mancanza del plico delle investigazioni, o di una delle parti). La 4° udienza è stata sospesa a causa del cambio di tribunale richiesta da unx dei/le detenutx, mentre la 5° è stata sospesa dalla stessa difesa per la mancanza di un atto.

Sono state 7 le udienze sospese finchè nell’ottava, che ha avuto luogo il 29 novembre, sono stati negati ad Henry gli arresti domiciliari. Attualmente la difesa di Henry cerca di ottenere una nuova udienza per tornare a chiedere il cambio di misura cautelare.

Ulteriori aggiornamenti giuridici su Henry

Il caso giuridico del compagno Henry è stato nuovamente ricusato, questo vuole dire che cambia dal primo tribunale al secondo, nel quale sarà un nuovo giudice a farsi carico del caso.

Questa ricusazione ha una procedura che dura almeno due settimane, per cui la prossima udienza di Henry, per insistere sugli arresti domiciliari, probabilmente si realizzerà il 15 gennaio 2013.

Continueremo con gli aggiornamenti non appena ci saranno novità…

Solidaridad Negra

Atene: Capodanno alle prigioni di Koridallos

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“Il prigioniero nel carcere smette di vivere, sopravvive solamente. Ognuno costruisce il proprio stampo ricorrendo a comportamenti e reazioni standardizzati. (…) diventa solo un altro numero, un altro caso accusatorio sparso su un letto di ferro, una cella stretta. Un numero di meno e chi se ne frega. Oltretutto i prigionieri per il sistema disciplinare non sono nati, sono solamente germogliati così, e così come sono germogliati saranno sradicati.. [Estratto dalla lettera di un compagno dal carcere]

Lunedì, 31 Dicembre 2012 dalle 23.30
Presidio di solidarietà fuori dalle prigioni femminili di Koridallos

Da Santiago a Montreal, e da Salonicco a Chania: 10, 100, 1000 presidi di solidarietà fuori dalle carceri, centri di detenzione per minorili, campi di concentramento di immigrati

Quando tutti gli altri festeggiano, ricordiamo quelli che gli altri vogliono dimenticare
anarchici

Madrid: Presidio davanti al carcere di Navalcarnero in solidarietà con i prigionieri in lotta

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Lunedì, 31 Dicembre: Capodanno Anti-prigione
Presidio di solidarietà con le persone detenute,
Raduno entro le ore 12.00 nel parcheggio del carcere Navalcarnero
(Madrid-IV centro penitenziario, Ctra. N-V, km. 27,7)

Ancora un altro anno di inganni, frodi, impoverimento politico ed economico; di crisi; un altro anno in cui abbiamo espresso il nostro odio e l’indifferenza nei confronti di questo sistema, che ci manipola e ci opprime in tutti i campi della nostra vita. Un altro anno con la tensione per le strade, mobilitazioni, proteste e la solidarietà tra gli sfruttati che sono disgustati da così tante frodi.

Mentre i potenti agiscono secondo la loro volontà con piena impunità, le carceri (strumento sottile dei governi, al fine di tenerci soggiogati sotto la loro imposta legislazione redditizia) sono riempiti sempre con più ostaggi dallo stesso sistema politico che ci opprime per le strade , sul posto di lavoro, le scuole, nei centri medici… Persone che hanno dovuto arrampicarsi per sopravvivere in una società selvaggia, violenta e malata di fronte a un codice penale sempre più duro ed abusivo, gente che ha osato alzare la voce durante le numerose mobilitazioni di protesta ed ora serve come capro espiatorio per il resto delle migliaia dei compagni, che continuano a ribellarsi e passare al di fuori dei loro interessi economici e politici.

Come negli anni precedenti, saremo sempre insieme a questo presidio, al fine di dare il nostro sostegno incondizionato a chi è stato rapito e privato della libertà nelle prigioni di uno Stato, esposto ad ogni genere di abusi, torture, negligenze e violazione dei diritti. La solidarietà deve raggiungere l’ultimo dente di questo sistema, che sta per l’ingiustizia sociale e ci manipola al giorno d’oggi, in modo che i compagni sanno che non sono soli e che noi continueremo a gridare il più forte possibile e con tutte le nostre forze, al fine di penetrare attraverso ogni muro, cancello e barriera che ostacola la nostra strada.

Niente più torture e omicidi nelle carceri
Solidarietà con i prigionieri in lotta

fonte

Atene: Prossimi eventi di solidarietà per Villa Amalias (occupazione assediata dai sbirri)

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Sul manifesto si legge:

Nessuno ci può privare di ciò che è già nostro

Giovedì, 27 Dicembre
Evento a Piazza Victoria alle 17.00
– Il gruppo teatrale “Tsiritsantzoules” esibirà il Mistero Buffo di Dario Fo
– Proiezioni video da e per l’occupazione Villa Amalias

Sabato, 29 Dicembre
– Manifestazione in solidarietà con Villa Amalias, a partire da Propylea (in Via Panepistimiou) alle 12:00
– Concerto di solidarietà in Piazza Monastiraki alle 16.00 con Waxing Gibbous, Propaganda e Chimeria Narki

Occupazione Villa Amalias PER SEMPRE

Galles: Militanti di Cardiff agiscono in solidarietà con i compagni in Francia

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Diversi attivisti militanti di Cardiff si sono riuniti il ​​18 Dicembre per mostrare solidarietà con il richiamo per la solidarietà internazionale con le manifestazioni della Giornata dei Diritti Umani in Francia e l’Europa nord-occidentale il 10 Dicembre, e le manifestazioni del Dicembre che continuano nella ZAD (vicino a Nantes , Loire-Atlantique) e nelle principali città francesi come parte della Giornata Internazionale dei Migranti del 18/12. Il blocco di Cardiff proveniva da gruppi tra cui il No Borders Galles del Sud, l’ABC di Cardiff, la nuova rete degli occupanti di Cardiff, e un sito locale di viaggiatori, così come molti gruppi che erano venuti insieme per la Giornata dei Diritti Umani per chiedere la fine sugli attacchi contro i migranti, i Rom e i senza tetto.

I striscioni del ​​gruppo comprendevano dichiarazioni come “Contro la repressione della polizia”, ​​”Nessuno è illegale” e “Noi siamo ingovernabili” e i militanti li hanno usati per bloccare l’ingresso del consolato francese, un’atto simbolico contro le azioni dello stato francese che sta bloccando le normali attività delle persone e dei movimenti (per non parlare dei diritti definiti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, inclusi gli articoli 2, 7, 9, 12, 13, 14, 17, 20, 25 e parti di molti altri).

Il gruppo è stato assemblato proprio mentre il sole stava tramontando, al nord-est della capitale gallese, ed ha allegato volantini al cancello del consolato, strappando un simbolo nazionale dalle colonne del cancello. I volantini, che riproducono il richiamo dei compagni francesi dal 10/12 in inglese, francese, arabo e gallese hanno anche mostrato il peggio della repressione francese a Calais e alla ZAD. Erano incluse anche immagini che affermando la nostra solidarietà ai senza documenti e ai militanti che combattono contro l’aeroporto e affrontano la repressione sulle loro case e la lotta alla ZAD.

Dopo aver consegnato alcuni di questi volantini attraverso la cassetta delle lettere del consolato ed aver deciso che il messaggio del gruppo era stato inviato col raduno, abbiamo anche inviare questo messaggio alle autorità a Calais e dovunque le autorità francesi sono state coinvolte nella repressione pesante.

Il mondo sta guardando. Siamo in tanti. Siamo solidali con coloro che fanno il richiamo in Francia, e chiediamo a tutte le autorità di:

– Terminare gli sfratti agli immigranti, i Rom, i senza tetto e gli occupanti

– Reinsediare gli abitanti dei quartieri poveri in termini definiti in consultazione con i residenti, le associazioni e le comunità locali

– Terminare l’uso della violenza della polizia contro le comunità.

in inglese

Genova, Italia: Dopo lo sgombero di Giustiniani 19

giustiniani 19Liberarci tutti!

Mercoledì 12 dicembre 11 compagni hanno ricevuto la notifica di una serie di misure cautelari (4 arresti domiciliari, 7 obblighi di firma giornalieri), nominalmente per atti compiuti durante lo sgombero di Giustiniani 19 avvenuto il 7 agosto. Le misure vengono date non in quanto “sanzione” dei reati commessi, ma come “prevenzione” di reati ancora da compiere: si tratta infatti di misure cautelari preventive, disposte per impedire la reiterazione del reato e per “sorvegliare e punire” coloro che dimostrano di avere un comportamento che non può essere “corretto” altrimenti.

Diciamo “nominalmente” perchè, da una parte, gli atti di cui si parla, gli atti per cui si sottrae la libertà alle persone e si sottraggono le persone ai propri compagni sono… cosa? Si parla di sputi, cori, insulti… addirittura il lancio di pericolose bottigliette d’acqua! Atti criminosi della peggior specie, che rivelano quello che sembra essere il delitto più efferato di tutti: resistere. Resistere allo sgombero, resistere alla polizia, alla violenza dello Stato. Un altro reato ignominioso si profila: ribellarsi, esprimere la propria rabbia e la propria determinazione.

Ma nell’Italia del 2012, in questo terreno che vorrebbero pacificare e sedare, quando prendon vita i semi del dissenso bisogna diserbare: sradicare le persone dalla loro vita e dalle loro pratiche. Dalle loro passioni e dai loro affetti.

Diciamo “nominalmente” anche perchè queste accuse non sono che un chiaro pretesto che maschera, e neanche tanto bene, la realtà che si nasconde dietro questa mossa repressiva. Una realtà espressa senza mezzi termini dalla notifica stessa, che elenca nei minimi particolari i “curricula” delle persone incriminate, tracciando un minuzioso profilo psicologico di quei soggetti che rappresenterebbero una minaccia per il quieto vivere della società.

Digos, questura e magistratura si sono unite di buon grado per questa manovra epuratrice, per questa eugenetica del conflitto: eliminare i devianti, storpiare le lotte, cercare di riuscire finalmente a far tacere le voci dissonanti. Poco importa che l’intera manovra sia stata costruita ad arte, sproporzionata rispetto alle misure cautelari imposte. Quel che conta è colpire e disgregare le realtà che si stanno muovendo nelle varie situazioni di conflitto: occupazioni, Terzo Valico, NoTav, contro tutte le situazioni di oppressione che quotidianamente ci troviamo davanti.

Viviamo in un mondo dove regna il capitale, dove chi non ha non è, dove la scelta è fra morire di fame e morire di lavoro: e chi dice di no, chi si ribella, chi cerca di costruire momenti liberi dalle relazioni quotidiane di sopraffazione che subiamo tutti giorni viene allora colpito drasticamente. Il messaggio è chiaro: accettare la dose di merda giornaliera o subire la punizione. Punizione che viene con grazioso eufemismo chiamata “misura afflittiva”, l'”afflizione” costituendo nella limitazione, più o meno “blanda” (come dicono loro) della libertà. Ma questa libertà non ci viene tutti i giorni negata, limitata… afflitta? Non è questa misura la conferma palese ed esplicita della realtà in cui viviamo, della società carceraria che ci circonda, dove ognuno è rinchiuso nel suo piccolo recinto fatto di lavoro alienante (chi ce l’ha), di affitti da pagare, di lotta per la sopravvivenza…? Noi non vogliamo lottare per sopravvivere, vogliamo lottare per vivere.

Quello che qui si vorrebbe far passare è una spoliazione del valore ideale e materiale del nostro agire: come se la nostra, presunta o meno, commissione di reati si avvicini alla patologia, visto che si giustifica la misura sostenendo che “gli indagati non sono in grado di trattenersi dal delinquere”.

Il problema è che se delinquere è resistere ad uno sgombero (peraltro davvero poco efficacemente), resistere o reagire alla violenza poliziesca, dire “assassini” e “servi” a degli assassini e dei servi, cacciare razzisti e fascisti di varia sorta dai luoghi in cui abitiamo, occupare case per vivere e sottrarsi alla rapina dell’affitto e spazi per incontrarsi e autorganizzarsi, se delinquere é solidarizzare con altri compagni detenuti o con gli immigrati reclusi, bloccare il traffico o le stazioni quando lo Stato occupa militarmente un’intera valle col proposito di violentarla, bloccare fisicamente l’arroganza di chi vuole espropriare case e terreni per opere devastanti….se tutto questo significa delinquere, se resistere significa essere criminali, diciamo chiaramente che i “moniti” punitivi e pseudoeducativi della Procura non serviranno a nulla.

Diciamo chiaramente che continueremo a resistere ma anche che di fronte alla situazione sociale che viviamo, resistere non basta più. Occorre imparare a difendersi e praticare la solidarietà. Occorre immaginare come costruire momenti di rottura e percorsi di liberazione, condividerli, estenderli, generalizzarli. Percorsi dove tutti ed ognuno, in autonomia e libertà, possano trovare il proprio spazio e dare il proprio contributo. Occorre combattere.
Che nessuno si trattenga.

Solidarietà a tutti gli inquisiti.
Libertà per Francesco.
Libertà per Sofia, Enrico, Mattia, Christian.

compagne e compagni solidali

È stato celebrato un presidio solidale lo scorso mercoledì (19 dicembre) in piazza San Lorenzo, Genova

Germania e Italia: Prigionieri anarchici conducono uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch, che è ancora detenuto nelle prigioni svizzere

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RadioAzione informa che, a partire dal 15 Dicembre, il compagno imprigionato Gabriel Pombo Da Silva è in sciopero della fame in solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch, che si trova ad affrontare ancora un altro procedimento a partire da zero per quanto riguarda la sua richiesta per la libertà condizionale.

Gabriel sarà in sciopero nella prigione di Aachen, in Germania, fino al 21 Dicembre. Poi sarà il turno della compagna Elisa Di Bernardo, che è detenuta nel carcere di Rebibbia, in Italia. Lei condurrà uno sciopero della fame nella settimana dal 22 al 29 Dicembre. Si è in attesa della conferma di un terzo turno, che probabilmente includerà uno sciopero dal compagno Sergio Maria Stefani, rinchiuso nel carcere di Alessandria, in Italia.

Come Gabriel abbia già suggerito, lo sciopero di solidarietà può essere proseguito anche nel mese di Gennaio 2013, se altri compagni in prigionia sono disposti e in grado di partecipare a questa protesta per la liberazione immediata di Marco.

Elisa (redattore di Culmine, insieme al prigioniero Stefano Gabriele Fosco) e Sergio sono tra gli otto compagni che sono sottoposti in custodia cautelare nel contesto della “Operazione Ardire” audacia. Questa montatura particolare anti-anarchica è stata avviata dallo Stato italiano nel Giugno 2012, e coinvolge Marco e Gabriele, anche, tra gli altri.

A tutti i compagni al di fuori delle mura della prigione, che vogliono sentirsi vicinanza con Marco e gli altri anarchici detenuti: fate proprio questo; lasciate che la solidarietà con i compagni imprigionati brilli.

Forza ai prigionieri in lotta!

Rio de Janeiro, Brasile: Festa di strada contro il coprifuoco della polizia

Mercoledì 5 Dicembre 2012, gli abitanti della favela Borel (Morro do Borel, occupata dal 1921 a Rio de Janeiro), sono usciti sulle strade in uno sforzo collettivo per rompere il coprifuoco che i poliziotti della UPP locale (“Unità di Pacificazione della Polizia”) hanno imposto nella zona dal 28 Novembre. Questa particolare unità repressiva, che è stata fondata nel Novembre 2008, ha come obiettivo ufficiale il recupero del controllo statale sulle comunità che un tempo erano sotto il controllo dei capi del narcotraffico. È ovvio che questa presunta guerra alla droga non è altro che un pretesto, mentre l’obiettivo è la presenza permanente di bande pesantemente armate in divisa che saccheggiano le favelas e spingono in avanti la gentrificazione urbana e la “pulizia igienico-sanitaria” delle zone occupate, tutto questo a beneficio delle grandi imprese di costruzioni, anche in vista della Coppa Mondiale 2014 della e le Olimpiadi dell’estate del 2016 in Brasile (vedi qui).

Nella lunga lista della violenza dello Stato quotidiana e gli omicidi nei confronti delle persone delle aree degradate, è stato aggiunto di recente l’assassinio a sangue freddo del 18enne Mário Lucas Souza Pereira Vianna. È stato ucciso nella sua casa dai sbirri che hanno fatto irruzione nella all’alba del 26 Novembre. Sono stati identificati come membri del 4°gruppo operativo militare della polizia nel quartiere Fazendinha, che ha invaso il Complexo do Alemão- un gruppo di favelas a nord di Rio de Janeiro, dove le UPP prevalgono pure.

In queste circostanze altamente militarizzate, dove il coprifuoco totale dopo le 21.00 significa che a nessuno è permesso di uscire dalle loro case, dove le feste di strada con musica funk sono state vietate dal Giugno 2010- lo stesso tempo quando la UPP locale è stata stabilita nella favela Borel- i residenti hanno deciso di resistere e sfidare apertamente lo stato di emergenza. Con lo slogan “Occupy Borel” (ispirato al movimento Occupy in tutto il mondo), persone si sono riunite in un primo momento alla Via São Miguel e poi hanno sfilato e ballato attraverso la favela. La loro destinazione finale era il Terreirão, una località in cui tradizionalmente la comunità si riunisce e celebra le sue feste.

I poliziotti erano chiaramente incazzati da questa riappropriazione dello spazio pubblico che il popolo delle favelas e i solidali provenienti da altre parti della città avevano organizzato, ma hanno evitato qualsiasi confronto violento. La tradizione di mobilitazione di primo piano nella comunità di Morro do Borel risale al 2003, quando, dopo l’esecuzione di quattro giovani dagli assassini in divisa della polizia militare brasiliana una serie di azioni si sono svolte, arrivando al culmine con una grande manifestazione per le vie principali di Rio sulla zona settentrionale di Tijuca.

Questo articolo è una sintesi dai comunicati (1, 2), della Rete delle Comunità e dei Movimenti contro la Violenza attraverso Indymedia Brasile.

Spagna: Appello contro i circhi che usano animali dall’Assemblea Anti-speciesta di Madrid

Raduno per la fine dei circhi con animali

Perché la libertà e la dignità degli altri animali vale più della ricreazione di alcuni e dei profitti degli altri

Domenica 16 Dicembre, alle ore 18.00 (GMT +1) di fronte al Circo Americano, in Via Antonio López 109, Madrid

Terminare ogni circo con animali adesso!

Assemblea Anti-speciesta di Madrid

maggiori informazioni in spagnolo qui

$antiago, Cile: Rivendicazione dell’incendio di un autobus a Villa Francia

Il giorno di venerdì 30 novembre, del presente anno, noi, agitatori/ici luddistx ci siamo dati il piacere di veder bruciare una delle loro macchine, prendendoci gioco della loro paura e delle costanti minacce del Potere le abbiamo viste tranquillamente alla televisione, mentre sorridevamo.Piuttosto che le loro “27 ore di amore”*, preferiamo 5 minuti di distruzione, piuttosto che la loro carità preferiamo la solidarietà violenta.

A distanza abbiamo potuto vedere come la 509 bruciava in Av.5 de Abril, sperando che questa azione sia come un segnale di fumo che si spande e abbracci ogni fratello e sorelle in carcere.

Individualidades bacanes (Individualità fantastiche)

* Il riferimento è a un patetico programma televisivo “27 ore di solidarietà per Teleton”, in cui gli spettatori inviano donazioni per la ricerca scientifica.

[Germania / E in tutto il mondo] Raduni di rumore fuori dalle prigioni a Capodanno

Un manifesto anti-prigione è stato incollato in molte città tedesche, che recita:

Capodanno davanti alle carceri!
Ovunque, dai centri di espulsione fino agli istituti penali!

I raduni di rumore di fronte carceri durante il Capodanno sono una tradizione in corso in vari punti di questo mondo per ricordare coloro che sono tenuti prigionieri da parte dello Stato, un modo per esprimere la solidarietà con le persone imprigionate.

Sia che i nostri raduni avvengono al di fuori delle carceri o i centri di espulsione, dove i prigionieri devono affrontare la deportazione perché hanno documenti falsi o sono privi, vogliamo riunirsi con loro e di rompere la solitudine e l’isolamento.

Il sistema carcerario non è riformabile, perché è sbagliato dalle sue fondamenta, qui e in tutto il mondo. Non forma persone migliori o contribuisce alla risoluzione dei conflitti sociali. La coesistenza prevalente, basata sul pensiero competitivo e sulla ingiustizia, rinchiude le persone o li deporta, da un lato per sbarazzarsi di tutto ciò che ritiene problematico, e dall’altro per intimidire e fare un esempio a coloro che sono alla disperata ricerca di libertà.

Se le persone sono in carcere perché hanno probabilmente rubato o distrutto alcune proprietà, o anche perché hanno oltrepassato le regole, o sono seduti in carcere perché hanno abbandonato il proprio paese d’origine a causa della mancanza di prospettiva o nella paura di essere perseguitati penalmente – tutto questo resti in un solo e medesimo fatto: l’esistenza di norme prevalenti che determinano ciò che è sbagliato e ciò che è giusto, ciò che deve essere protetto e ciò che deve essere penalizzato. Leggi e le regole che sono decise da pochi, tutti gli altri a loro volta devono soggiogare ad esse. Dobbiamo rompere questa logica della penalizzazione e del conseguente confinamento. Ecco perché, per noi, l’abolizione di ogni istituzione coercitiva è possibile solo all’interno di un processo che deve rovesciare l’esistente attuale nella sua interezza, al fine di consentire un mondo senza sfruttamento e oppressione.

Indipendentemente da dove ci si trova, incontratevi tra di voi la notte di Capodanno di fronte alle carceri, fate rumore e scendete in piazza per esprimere l’idea di un mondo libero dal dominio e dal coercizione. Vogliamo utilizzare la nostra solidarietà e l’aiuto reciproco per abbattere tutti questi muri mattone per mattone.

Vogliamo un mondo senza muri e confini.
Combatteremo insieme: FINCHÈ TUTTI SONO LIBERI!

individui e gruppi autonomi anarchici

Austria e Germania: Azioni in memoria di Alexandros Grigoropoulos

Lipsia

A Lipsia, una stazione della polizia è stata attaccata con pietre e vernici. Il comunicato è il seguente:

“Durante la notte dalle 6/12/ al 7/12/2012 abbiamo attaccato con vernici e pietre i sbirri della stazione che si trova a Via Weissenfelser nel quartiere di Plagwitz, a Lipsia. In tal modo vogliamo ricordare Alexandros Grigoropoulos, ucciso dalla polizia il 6/12/2008 ad Exarchia, Atene.

Vogliamo dimostrare che ci sono persone a Lipsia che non dimenticheranno alcun omicidio della polizia, né tutte le vittime della repressione da parte dello Stato.

Libertad (A)”

Gli Antifa Mainz hanno srotolato il loro striscione ed hanno tenuto un picchetto in memoria di Alexandros di fronte alla vecchia università locale, mentre volantini sono stati distribuiti ai passanti per le strade dello shopping della città di Magonza (Mainz), suscitando un certo interesse e discussioni spontanee.

Lo stesso giorno i compagni hanno effettuato un’altra azione a Magonza, con uno striscione alzato per commemorare l’omicidio di Stato ad Exarchia. Sul comunicato dei compagni si legge tra l’atro: “Oggi, quattro anni dopo l’inizio della rivolta, manifestazioni, rivolte e occupazioni si sono svolte ancora una volta, in ricordo della morte di Alexis. Anche qui, in Germania. Anche a Magonza. Sentiamo la stessa rabbia contro il sistema, come i nostri compagni in Grecia, Spagna, Italia… e i nostri pensieri e azioni si uniscono con loro. Con questa azione facciamo un piccolo contributo di solidarietà mondiale per la lotta delle rivolte sociali.

Amburgo

Ad Amburgo anche, uno striscione di solidarietà è stato sollevato: “Alexis; questo è stato un omicidio – Resistenza in ogni luogo”.

Compagni di Vienna, Austria, hanno messo uno striscione nell’occupazione Pizzeria Anarchia, al fine di inviare il proprio messaggio:

Per ricordare cosa significa rivolta.

riassunto in greco

Italia, Palermo : Presidio di solidarietà con Maddalena Calore al carcere di Palermo

Presidio di solidarietà per Madda e contro il carcere.


PRESIDIO PALERMO, SABATO 8 DICEMBRE, PIAZZA VERDI DALLE ORE 16



MADDA LIBERA! TUTTI LIBERI!

SOLIDARIETÀ A TUTTI I COMPAGNI SEQUESTRATI DALLO STATO!

SOLIDARIETÀ A TUTTI I RIBELLI COLPITI DALLA REPRESSIONE!

L’indirizzo di Madda:


Maddalena Calore


Casa circondariale di PALERMO – Pagliarelli


Piazza Pietro Cerulli, 1

90129 –
PALERMO

per maggiori informazioni sulle condizioni di Madda nel carcere di palermo vedi qui

Atene: Richiamo di solidarietà a Tasos Theofilou

“Sono un comunista anarchico. Amo la vita e la libertà. Lottiamo per abbattere le carceri che seppelliscono al loro interno migliaia di persone vive. Lottiamo per l’ideale della liberazione sociale. Lottiamo per la liberazione della nostra classe da parte dell’autorità del capitale.”
Anastasios (Tasos) Theofilou

Richiamo di raduno presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedì 4 Dicembre 2012 alle 09.00, 7° piano, ufficio 1360.

Solidarietà al compagno Tasos Theofilou che è interpellato a dare un’ulteriore testimonianza all’inquisitore contemporaneo Mokkas.

Tasos Theofilou è accusato di una rapina a mano armata all’isola di Paros il 10 Agosto 2012, durante la quale è stato ucciso Dimitris Michas, e per la partecipazione all’Organizzazione Anarchica Rivoluzionaria CCF. Il compagno nega tutte le accuse.

Nessun compagno da solo nelle mani dello Stato.

Siamo tutti lì.

Assemblea di solidarietà all’Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguitati nello stesso caso