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Mosca: Attacco coordinato contro un cantiere autostradale

hippo and kids

Due cellule di ecoanarchici hanno realizzato un attacco coordinato contro un cantiere autostradale a Mosca ovest finito con l’incendio di due bulldozer. L’azione è avvenuta giorno 8/9/13. Prima ci siamo imbattuti in alcuni operai impegnati ad accendere dei fuochi vicino alle roulotte nei pressi della foresta. Cosi volevamo fotterli e bruciare le loro case insieme a strumenti ed effetti personali. Ma il nostro desiderio comune di avere il karma pulito era superiore alla voglia di rovinarlo, cosi non abbiamo attaccato gli schiavi. Abbiamo bruciato i loro veicoli.

Come sempre, abbiamo agito con impudenza: abbiamo realizzato le nostre nere gesta davanti ai lavoratori e ai guidatori di passaggio. Quindi chiediamo scusa al ragazzo che ha quasi fatto un incidente a causa delle fiamme che lo hanno cosi tanto ipnotizzato.

Cogliamo l’opportunità per ricordare che i lavori al cantiere continuano. La regione di Mosca è piena di progetti come questo, dove gli alberi vengono sradicati e la terra è coperta di bitume. Più strade ci sono – meno ci resta per vivere. Questo non ci piace. Buona fortuna ai coraggiosi. Morte a chi non lo è.

CCF-Russia
ELF-Russia

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Atene: Lettera del compagno anarchico Andreas Tsavdaridis

4 Settembre 2013

“Io tendo alla mia mèta, seguo la mia strada; salterò oltre gli esitanti e i lenti. Sia così mio il cammino la loro distruzione”
Friedrich Nietzsche

Questa lettera aperta non è indirizzata al movimento ufficiale e alle sue stantie strutture. Disprezzo tutti i suoi stereotipi, i respiri putrescenti del suo essere immobile. Considero il movimento “anarchico” dei burocrati come un’enclave del potere, dato che essi riproducono gli stessi valori autoritari. Non ho intenzione di fare pubbliche relazioni, né desidero alcuna sorta di solidarietà o aiuto non ufficiale dai dignitari e dai subordinati dello stile di vita antiautoritario.

Mi rivolto alle minoranze; a quelle individualità che mostrano il proprio disprezzo e beffa del potere e dei suoi servi, e non esitano ad agire contro l’essenza della civilizzazione contemporanea; tutti quegli anarchici d’azione che si ritrovano nella rete informale della FAI e che furiosamente organizzano i loro piani distruttori, causando vessazione nel campo del nemico.

Sono stato arrestato giorno 11 Luglio da un’unità antiterrorista mentre tornavo a casa. Sono finito dentro una volante a Salonicco, e in qualche ora mi sono ritrovato al 12° piano della stazione centrale di polizia di Atene (GADA). Il 17 Luglio sono stato rinviato a giudizio e trasferito nella prigione di Koridallos.

Rivendico l’invio di un pacco incendiario all’ex capo dell’antiterrorismo, Dimitris Chorianopoulos, come cellula FAI-FRI denominata Commando Mauricio Morales. Resto fiero della mia scelta. Un colpo contro il complesso di sicurezza è un attacco diretto al cuore del potere; un attacco diretto alle istituzioni statali, che operano indipendentemente dalla formulazione politiche dei rispettivi governi, e hanno come missione la perpetuazione del Dominio sopra la mia vita.

Credo che il potere sia un’ispirazione e un immediato corollario dei valori della società. Il potere è un’idea. Sembra qualcosa di inaccessibile, come un dio che stravolge i pensieri, sogni e sensazioni dei suoi credenti; una moderna religione sociale nella quale la massa aspira ad essere condotta. I dominatori non si impongono con un colpo di stato, ma tramite l’approvazione dei loro cittadini. Ogni problema della malattia sociale è semplicemente il lato oscuro di un mondo che vuole vivere senza responsabilità.

Non credo in alcuna rivoluzione popolare. Tutto ciò che è basato sulla massa, il gregge, porta il seme della schiavitù. Questa folla, i cui valori sono determinati da altri, è incapace di definire la sua stessa vita. Questa forza risultante, anche se cosiddetta rivoluzionaria, crollerà dopo la sua rivolta, non importa il risultato. I suoi partecipanti cercano un sistema economico più favorevole, migliore per i propri interessi. Non vogliono sconvolgere i valori della civilizzazione; vogliono solo implorare riforme del capitalismo tramite mezzi non istituzionali.

Non credo in alcun futuro paradiso sociale come la presunta inevitabile evoluzione di una metafisica predominanza della giustizia, che consacra alla gente un messiah per compiere le pofezie sociali. Queste teorie sono piene di rancore e degradano la nozione di umano alla vigliaccheria dei suoi autori e sostenitori.

Contrario agli zeloti delle mobilitazioni di massa mirate alla liberazione del loro ruolo sociale, io inseguo la liberazione di me stesso da ogni ruolo sociale. La mia progettualità è una costante insorgenza anarchica contro ogni sistema, ogni società, ogni tipo di morale di massa. La mia guerra ha le sue fondamenta nella mia volontà di potenza, per questo attacco tutto ciò che insulta le mie estetiche. Per me, la guerra è una follia dionisiaca che non può essere spiegata secondo la razionalità dei pappagalli della società.

Secondo me, la solidarietà verso un prigioniero di guerra dovrebbe in primo luogo riprodurre e far continuare la causa per la quale lui/lei è prigioniero. Dunque la lotta per la diffusione di un’azione diretta anarchica è l’unica solidarietà che riconosco nel mio caso.

Prima di finire, voglio esprimere la mia solidarietà agli anarchici prigionieri in tutto il mondo; ai compagni della CCF, Panagiotis, Makis, Olga, Haris, Christos, Theofilos, Michalis, Damiano e Giorgos; ai compagni Nicola Gai e Alfredo Cospito in Italia, accusati dell’azione della cellula Olga; a Gabriel Pombo Da Silva, prigioniero nelle carceri spagnole; a Marco Camenisch, compagno prigioniero in Svizzera; al ribelle Thomas Meyer-Falk (ancora prigioniero in Germania). A Jock Palfreeman in Bulgaria; al combattente Hans Niemeyer, come anche ai banditi Freddy Fuentevilla, Marcelo Villarroel e Juan Aliste Vega, in Cile. Al compagno Henry Zagarrundo in Bolivia e all’anarchico Braulio Durán in Messico. Ai fuggitivi Felicity Ryder e Diego Ríos: tenete duro!

Forza a tutte le cellule della FAI in Messico, Ecuador, Bolivia, Argentina, Cile, Indonesia, Italia, Grecia, Spagna, Regno Unito, Olanda, Russia, Bielorussia, Ucraina, Finlandia, Brasile e Australia.

ONORE ETERNO A MAURICIO MORALES.

PS1 : Il “Progetto Fenice” è iniziato il 7 Giugno 2013 grazie ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Bande di Coscienza/Nucleo Sole-Baleno/FAI-FRI mediante un attacco esplosivo contro la vettura del direttore del carcere di Korydallos, per la rigenerazione e la recrudescenza dinamica della nuova guerriglia urbana. Il progetto ha trovato dei complici nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle in Indonesia. L’Unità della Rabbia/ICR/FAI-FRI e la Cospirazione Internazionale per la Vendetta/FAI-FRI hanno risposto all’appello, attaccando le strutture del regime indonesiano dando luogo rispettivamente al 3° e al 5° atto del progetto fenice. I nostri fratelli e le nostre sorelle hanno dimostrato che il dialogo anarchico accompagnato dalle azioni supera le grandi distanze che ci dividono. Sappiamo che finché ci saranno compagni che trasformano i propri desideri in azioni, nessun anarchico prigioniero resterà da solo. Fratelli e sorelle della ICR/FAI-FRI, la vostra offensiva ci da coraggio. I nostri cuori sono con voi. Fino a quando ci incontreremo! Fino alla fine!

PS2 : Il mio compagno e amico Spyros Mandylas non è assolutamente coinvolto in questo caso.

Andreas Tsavdaridis
Dikastiki Filaki Koridallou, A Pteryga, 18110 Koridallos, Atene, Grecia.

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Melbourne: Cellula Felicity Ann Ryder FAI/FRI risponde agli agenti del “dubbio”

Unknown

“Gli anarchici hanno rivendicato l’incendio della concessionaria di auto di lusso a Melbourne ovest, ma la polizia ha dei dubbi”, è il titolo del Herald Sun che strilla il giorno dopo la nostra piccola visita a Gran Turismo Autos.

Apparentemente gli “investigatori” non credono al “misterioso gruppo anarchico” responsabile dell’incendio e la feccia del Herald, che è di fatto il portavoce della polizia di Melbourne, sceglie di non citare il sito dove è apparso all’inizio il nostro comunicato di rivendicazione – sceglie inoltre di includere solo alcune frasi del nostro testo.

Ma anche noi abbiamo dei dubbi da parte nostra.

Dubitiamo molto che i poliziotti e la feccia del Herald siano affidabili, e pensiamo che anche il lettore casuale dell’articolo di martedì dubiterebbe della fiducia dei poliziotti e dei loro media asserviti.

La feccia del Herald “segnala” che gli “esperti” degli artificieri e i pompieri hanno analizzato e negato la “teoria” secondo la quale siamo stati noi i responsabili dell’attacco di lunedì… e ancora nel paragrafo dopo Mr Doubtfire stesso, il detective senior sergente Jeff Maher (non hai abbastanza titoli coglione?) ammette che la causa dell’incendio è “imprecisata” e che dovrebbero avere dei risultati “nei prossimi giorni”.

Detective Maher, ancora stiamo aspettando questi risultati, e già sono passati diversi giorni – perché non informate la gente attraverso i vostri media come la feccia del Herald in merito a ciò che è successo se siete cosi certi che non siamo noi i responsabili? La feccia del Herald continua dichiarando che “si crede” che il fuoco possa essere iniziato a causa di una sigaretta ma non è “chiaro” se ci sia stato dolo o no – nessuna fonte viene portata a sostegno di tale tesi.

Quindi ricapitoliamo: i poliziotti e i pompieri non hanno idea di come sia partito il fuoco né se sia stato doloso o no. La feccia del Herald crede che il fuoco sia nato da una sigaretta (anche se Gran Turismo Autos era un edificio per non fumatori) ma sia i poliziotti, i pompieri e i loro piccoli aiutanti della feccia del Herald sono uniti nel credere che l’incendio non sia stato causato da noi.
Perché dubitare che un gruppo abbia colpito nel nome della nostra compagna fuggitiva Felicity Ann Ryder?
Perché la feccia del Herald e i porci omettono il nome di Felicity nel loro “articolo”? Perché non nominano il sito dove è apparso per primo il nostro comunicato e perché omettono di citare la FAI/FRI e riportano solo alcune frasi del nostro comunicato?

Forse perché sanno bene che siamo stati noi ad attaccare e sapere che ci sono cellule attive della FAI/FRI in questo paese che sono pronte a fare qualcosa di diverso rispetto a prendere parte ad un inutile attivismo sociale porgendo l’altra fottuta guancia è troppo pericoloso per dirlo nella loro misera propaganda poliziesca?

La polizia pensa che gli anarchici a Melbourne e nello stato di Victoria non potrebbero raggiungere il punto che abbiamo raggiunto noi – ovvero quello che si tocca quando si è stanchi di decenni di brutalità poliziesca, oppressione e sorveglianza?

I poliziotti e i loro media di merda non capiscono il concetto della solidarietà rivoluzionaria internazionale? Non capiscono che se i nostri compagni in altre parti del mondo stanno soffrendo nei buchi infernali delle prigioni noi rispondiamo – non con le solite patetiche proteste – con l’azione diretta?

I poliziotti e la stampa fascista in questo paese di merda non capiscono che siamo capaci di colpire di nuovo, in ogni luogo e momento a danno di ogni obiettivo che scegliamo?

Capiscono quanto questa azione è stata semplice? Che è servito un minimo di organizzazione e qualche minuto per farla? Che non ci vuole del talento eccezionale per causare molti danni ad un edificio che vende veicoli inquinanti per ricchi, ciò che serve è la voglia di farlo!

Ovviamente capiscono – ed ecco perché “dubitano” del nostro comunicato – perché hanno paura di questo tipo di azioni che potrebbero essere replicate in altre zone di questa città, e in tutto il fottuto paese – perché è impossibile predirle e affrontarle – i fieri colpevoli sono impossibili anche da comprendere.

Non dubitate della nostra possibilità di colpire ancora e ancora – non dubitate della nostra determinazione di diffondere l’insurrezione anarchica a Melbourne e non dubitate del fatto che siamo parte di una rete informale internazionale di anarchici d’azione che ha alzato la sua testa colma di nero odio nei territori dell’Australasia!

Basta inutile attivismo sociale
Basta rintanarsi dalla polizia!
Nessuna ritirata, solo attacco!!
Per una Internazionale Nera,
Cellula Felicity Ann Ryder FAI/FRI

Melbourne 6/9/13

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Germania: Attacco in solidarieta con il Centro Autonomo di Colonia

Nella notte di mercoledì/giovedì 11 luglio 2013 la sede centrale del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD), alla Wilhelmstrasse a Kreuzberg di Berlino, è stato massicciamente attaccato con pietre e vernice. L’azione non è solo un segnale contro un partito come struttura rappresentativa che crede di essere legittimata attraverso un concetto di cosiddetta democrazia di decidere sulle nostre forme di vita.

E’ stato attacco alla SPD poiché questa porta avanti come autore principale lo sgombero del Centro Autonomo di Colonia (AZ Köln) e così annienta una struttura per di più Autonomia, Luoghi protetti ed Alternative contro l’esistente.

Nell’attuale modello di società e di una vita borghese, naturalmente non possono esistere tali luoghi, poiché esiste la paura che in questi luoghi si mettono in discussione le strutture e che noi potremmo creare modelli e progetti di vita non commerciali, umani e belli.

Per queste ragioni non è una lotta in atto solo a Colonia ma una lotta in tutte le città!.

Con quest’azione a Berlino ci solidarizziamo con il Centro Autonomo di Colonia e tentiamo di sostenere ulteriormente la vostra esistenza.

I retroscena:

La campagna “Nessun Giorno Senza!”, lotta per il mantenimento del Centro Autonomo a Colonia (Köln-Kalk):

“Dopo nel frattempo tre anni di AZ Köln la situazione diventa di nuovo incandescente. Il contratto d’uso conquistato due anni fa fu revocato su ordine del nuovo proprietario, il comune di Colonia. Il termine di disdetta di tre mesi finisce il 30 giugno 2013.

Finora non è noto il giorno esatto dello sgombero.

La SPD al governo si è data molta pena per inventarsi i pretesti per uno sgombero del Centro Autonomo e la demolizione dell’edificio. Questi non possono imbrogliare sul fatto che anzitutto è per la volontà politica di disfarsi del Centro Autonomo. Dall’amministrazione comunale, infatti, ci arriva la conferma sorprendente sincera che l’ufficio progettazioni avrebbe avuto ‘l’ordine politico di progettare via il Centro Autonomo.’ Ci sta nel quadro che il primo sindaco e la SPD rifiutano ogni dialogo”.

Inoltre il Centro Autonomo di Colonia scrive:

“Auspichiamo una resistenza che sia altrettanto variopinta e varia come la gente che gestisce, utilizza e sostiene il Centro Autonomo ed un rapporto di solidarietà tra le varie forme della resistenza.

Ci opporremo con più gente possibile allo sgombero. Faremo barricate, blocchi, catene e sfonderemo le stesse, useremo forme sperimentate e nuove di resistenza passiva e disubbidienza civile, e inventeremo nuove.”

Ci solidarizziamo con la Linienstraße e con tutti i progetti di occupazione di case e piazze per roulotte. Anche a Monaco di Baviera fu la SPD che ha violato i diritti degli scioperanti della fame per lottare per una vita degna (immigrati in sciopero della fame alla cui iniziativa è stato posto fine violenta dagli sbirri della SPD). Ci solidarizziamo con queste lotte.

NO BORDER! NO NATION!

Per una vita autodeterminata al di fuori del parlamentarismo e della logica capitalista!

Non ci fermeremo a questo simbolismo.

Abbiamo bisogno di una critica radicale in ogni ambito vitale, create bande!.

fonte / trad. Marco Camenisch [Lenzburg, Svizzera, fine luglio 2013]

Germania: Attacco con la vernice al Centro di Carriera dell’Esercito Federale (Bundeswehr) a Stoccarda

Il 10 luglio 2013 la facciata a Stoccarda del Centro di Carriera dell’Esercito Federale (EF) è stata marcata con la vernice rossa. Vogliamo chiarire e rendere visibile verso l’esterno: in questo luogo inizia la guerra, qui si reclutano dex giovani per l’esercito tedesco e le guerre della BRD.

Nel quadro della ristrutturazione delle Forze Armate tedesche, tra cui anche la sospensione della leva obbligatoria, si diede a quest’ufficio il nuovo nome armonioso di Karrierecenter. I cambi di nome che affibbiano alle riforme un “taglio attuale” e dovrebbe sottolineare il cambio del EF non possono ingannare sul fatto che in questo luogo inizia la guerra. In questo luogo si arruolano dex giovani per l’esercito della BRD. Il capo attuale del Karrierecenter di Stoccarda è Sylvia Lahnz, ex dirigente del Sostituto Ufficio Circondariale della Difesa di Karlsruhe.

Da più di 20 anni l’EF è di nuovo ingaggiato a livello globale per gli interessi del capitale tedesco. Le più recenti misure di ristrutturazione dell’EF rendono possibile di immischiarsi con ancora migliore efficienza e contemporaneamente in vari scenari di guerra. Attualmente sotto forma di alleanze – con altri paesi imperialisti. Alcuni interessi fondamentali di queste alleanze di convenienza sono l’apertura di mercati, la messa in sicurezza delle fonti di materie prime e delle rotte commerciali e di realizzare un’influenza economica e politica in scala nelle regioni centrali dal punto di vista geostrategico. Così si rendono economicamente e politicamente dipendenti dei paesi spesso meno potenti ed influenti, costringendoli in trattati e contratti di cooperazione. Le regole del gioco e le condizioni sono regolarmente dettate dai paesi capitalisti ricchi con formule a loro vantaggio. Come strumento efficace per acconsentire a tali cooperazioni per es. si minacciano delle sanzioni economiche o la diminuzione dei crediti.

Se questo non funziona o se il governo di turno non si rivela abbastanza attendibile, di buon grado e senza tentennare si tolgono i militari dal cilindro magico degli strumenti di pressione politica. A volontà si continua a destabilizzare ulteriormente la regione – si può fare anche rifornendo l’opposizione con delle armi, con l’azione dei servizi secreti o anche con il boicottaggio commerciale – oppure sono direttamente occupati dalle potenze imperialiste. Anche l’istaurazione di zone di divieto di volo normalmente accompagnate da un tappeto di bombe sui paesi colpiti, sono dei noti strumenti strategici per la difesa degli interessi capitalisti.

La varietà delle guerre imperialiste sono multiformi e qui certo descritte molto in fretta, tuttavia è certo che non n’approfittano né le persone delle regioni di guerra, né la gran parte delle popolazioni dei paesi guerreggianti. Nulla cambia la tanto altisonante quanto vuota retorica dei media borghesi sulla missione umanitaria.

Prima che i soldati, dopo intrappolati da contratti capestro, promesse di alti salari e prospettive per una carriera apparentemente certa, sono mandati in guerra si addestrano nel Centro di Addestramento al Combattimento (Gefechtsübungszentrum/GÜZ) nella Altmark. E’ la piazza d’addestramento truppe più moderna d’Europa ed è gestita dalla ditta Rhein-Metall. L’EF ed altri eserciti europei vi affittano spazi per le loro esercitazioni di guerra.

Dal 21 al 29 luglio 2013 in loco si tiene per la seconda volta il campeggio antimilitarista WarStartsHere. L’anno passato si è riuscitx ad interrompere le esercitazioni. Alcune centinaia di persone invasero il perimetro per richiamare l’attenzione che dalla Germania parte la guerra.

Venite al campeggio antimilitarista contro GÜZ!
Abbasso la politica di guerra tedesca!

Viva la Solidarietà Internazionale!

fonte / trad. Marco Camenisch [Lenzburg, Svizzera, fine luglio 2013]

II trad.: Giusto di ieri, sabato 27 luglio, la notizia di un sabotaggio incendiario antimilitarista a 16 veicoli militari dell’EF nel perimetro della caserma di Havelberg, vicino a suddetto campeggio.

Girona, Spagna: Attualizzazione del 02/09 e giornata al casale occupato contro la MAT

no matVi scriviamo da dentro del casale occupato, continuiamo a resistere dopo vari giorni di occupazione. Sono le 11 della notte, non rimangono sbirri assediando lo squat e sono anche andati via i cinque furgoni nel benzinaio qua vicino. Oggi abbiamo avuto una giornata stressante in casa, con gli sbirri accerchiando la casa, però continuiamo a resistere!

Domani martedì 3 settembre, si apriranno le porte alle/ai vicinx e ai solidarx per mettere a posto la casa e condividere conoscenze pratiche e esperienze, dalle 11:00 in poi.

Se puoi, porta quello di cui hai bisogno per lavorare, condividere e cucinare, qua abbiamo bisogno di tutto, con eccezione di cous-cous e sbirri antisommossa:
– materiale di pulizia: secchi, mocci, scope, candeggina, ecc…
– materiale da costruzione: assi, bighe, ferri di tutti i tipi, attrezzi vari, ecc…
– tavoli, sedie, attrezzi da cucina, striscioni, tubi…
– tutto ciò che può essere utile!

L’idea é quella di muovere il campeggio contro la MAT nel nuovo casale occupato per continuare la lotta contro la MAT e condividere esperienze di vita e di lotta in collettivo. Vi aspettiamo anche alla riunione delle 19:00 che, da domani, si sposta alla casa occupata.

Per arrivare dalla N2, vicino all’uscita 5 dell’autostrada, segui in direzione L’Escala fino al benzinaio e gira a destra nel sentiero. Al secondo incrocio gira a destra e dopo vai dritto fino alla casa, che si trova nelle mappe col nome di Mas Castelló.

Al di là di una casa, sono le possibilità di lotta che si aprono!
Contro la MAT e il mondo che ne ha bisogno!

Ci vediamo domani!

Info ed aggiornamenti: Torres más altas han caído
Contatto: aramesquemai@riseup.net

[Nota addizionale: La nuova occupazione è nata dal campeggio contro la MAT a Fellines (Giorna), iniziato il 23 di agosto, come spazio e strumento collettivo per accelerare la lotta contro questo progetto di distruzione, dato che i lavori procedono rapidamente. Difatti, gli operai hanno già terminato le basi di quasi tutte le torri di questa zona. È evidente, data la pressante presenza sbirresca, che l’opposizione contro la MAT rappresenta un pericolo reale per i piani del Potere. Dopo varie intimidazioni e tentativi di sgombero, ribadiamo l’importanza di essere presenti sul luogo o di solidarizzare altrove.]

Bristol, Regno Unito: Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro filiale Barclays

Il peso del nostro essere intrappolati in questa società ci pressa insopportabilmente. Un dolore senza nome, frustrazione, solitudine e insicurezza sono le storie delle nostre vite per la maggior parte, e risalgono a generazioni fa. Come il denaro parla più forte e zittisce tutti gli altri principi, come il cemento e l’asfalto ci isolano dal resto del pianeta, come la cultura dominante rende gli umani dei robot adatti al lavora-consuma-riproduci-obbedisci… noi siamo fisicamente ed emotivamente soffocati ogni giorno da un’esistenza inutile ed artificiale che ci allontana dai nostri sogni fuori dagli schemi.

La rabbia che si risveglia squarcia la nebbia della confusione dalla nostra alienazione, alla ricerca di obiettivi meritevoli. Ogni idea di tregua con le istituzioni governative mirata alla riforma è conforme ai ruoli disarmati che ci vorrebbero far ricoprire. L’insurrezione immediata è vitale. Alziamo le nostre maschere e giriamo di notte per parlare tramite un linguaggio vecchio come il dominio: il sabotaggio e la cospirazione.

“… quali sono i tuoi desideri reali? Stare seduto in un bar, con lo sguardo assente, vuoto, annoiato, mentre bevi un caffè senza gusto? O forse mentre LO FAI SALTARE IN ARIA O LO BRUCI?”
The Angry Brigade.

Ecco perché rivendichiamo un semplice attacco esplosivo e incendiario contro una filiale bancaria Barclays poco lontano da Bath Road a Brislington, Bristol, nelle prime ore del 28 Agosto. Le candele sono bruciate dentro i pneumatici (dandoci il tempo per ritirarci) al fine di accendere le micce imbevute, facendo esplodere dei contenitori da 5 litri riempiti per metà di benzina e metà kerosene con polistirolo tritato (incendiario) e circa 1680 grammi di bombolette di gas da campeggio (esplosivo). La filiale è stata scelta per la mancanza di edifici adiacenti, e per evitare la bassa possibilità di passanti nella zona abbiamo posizionato il dispositivo sul retro dell’edificio contro una finestra, invece di vari dispositivi sull’altro lato come è di norma raccomandato.

Con questo attacco vogliamo condividere alcune riflessioni sulle banca e sull’economia, sulla lotta anarchica contro il potere in tutte le sue forme, e sul ruolo dell’attacco in essa. Prima di tutto, il nostro obiettivo. Continue reading Bristol, Regno Unito: Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro filiale Barclays

Indonesia: ICR-FAI-IRF rivendica incendio di un’accademia di polizia

burnBreve Messaggio ai nemici (PROGETTO “FENICE” – ATTO QUINTO)

Non parleremo di “ingiuste persecuzioni”, o del “clima di terrore contro quelli che lottano”, né del “nuovo totalitarismo” e cose cosi. Questo perché sappiamo che nulla di tutto ciò è nuovo. Questi sono semplici istantanee della antica guerra tra due mondi incompatibili: da un lato c’è il disgustoso mondo dell’Autorità, della massa assoggettata e della cloaca sociale e dall’altro, gli anarchici insorti, i combattenti insubordinati del Negativo, quelli che non si inchinano davanti a nessuno.
Non parleremo nemmeno degli altri. Quelli che in questi giorni si sentono segretamente contenti e sollevati. Adesso non è né il tempo né il luogo per farlo. Dovrebbero comunque sapere che, comunque, arriverà il momento di parlare di queste cose.
Libertà per i lupi del nord

Quando diciamo che “nulla è finito”, non sono solo parole. Le nostre minacce diventano azione, volta per volta, ogni secondo in cui possiamo. E ogni volta porteremo le nostre azioni più vicino alla vostra faccia.

Direttamente davanti alle vostre pistole, uniformi e prigioni – gli strumenti repressivi che sono spesso usati per sequestrare i nostri compagni rivoluzionari. Non vi lasceremo mai dormire tranquilli perché la nostra guerra non è ancora finita.

Con questo comunicato rivendichiamo l’attacco incendiario contro l’accademia di polizia in Sudirman St, Balikpapan, il 24 Agosto 2013.

Abbiamo collocato un dispositivo incendiario con timor davanti a questa accademia e lasciato che il fuoco facesse il resto. Abbiamo scelto questo obiettivo dopo aver saputo che i porci greci hanno invaso lo squat Nadir e sequestrato due compagni a causa di vari attacchi di diverse cellule FAI/FRI. La nostra azione è una diretta vendetta contro questi maiali ovunque, non solo in Grecia.

Salutiamo col fuoco i nostri due fratelli accusati di far parte del nostro internazionale progetto di vendetta : Fenice.

Non abbiamo altro da dirvi, perché lasceremo parlare il fuoco. E per ogni passo oltre che invade la nostra libertà, vi colpiremo ancora più forte di prima.

Questa azione è anche un saluto ai nostri compagni: la cellula dei prigionieri membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, i nostri cari Alfredo Cospito e Nicola Gai, Hans Niemeyer, Juan, Marcelo e Freddy, ai 4 di Kozani, e ai prigionieri di guerra in Italia (operazioni Ardire, Shadow, Thor ecc) e in Cile. Perché ogni compagno è nei nostri cuori neri.

Cospirazione Internazionale per la Vendetta / FAI-FRI
Cellula Libertà per Mandylas e Tsavdaridis

Per ulteriori informazioni, questa volta, la polizia non può dire che questo incendio è stato causato da un guasto elettrico, giacché non c’era l’elettricità in quel momento nel palazzo. Sono state completamente consumate dal fuoco sette aule.

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Repressione 15O: Lettera di Francesco dai domiciliari

129275799-786385_0x410 (1)Ciao a tutti,

Sono Francesco mi trovo agli arresti domiciliari da ormai 9 mesi per i fatti accaduti a Roma il 15 ottobre 2011, durante le più o meno lunghe giornate trascorse tra le mura di casa ho potuto fare molti ragionamenti sulla repressione e comprendere maggiormente quanto sia importante la solidarietà e  quanto basti poco per attuarla.

Anche solo due righe su un foglietto da parte di un amico o di uno sconosciuto o un saluto dal vicolo sotto casa riempiono il cuore e danno la forza di andare avanti e resistere, per questo voglio ringraziare tutti coloro che  mi sono stati e sono vicini senza i quali non so davvero come avrei potuto fare.

Sono già parecchie le condanne inflitte per quella giornata e a settembre ripartirà il processo, derivante dal terzo filone d’indagini, nel quale con altre 17 persone siamo imputati con l’accusa di devastazione e saccheggio per tutti,  resistenza e tentato omicidio per alcuni.

Con pene che vanno dagli 8 ai 15 anni di reclusione, lo stato vuol renderci dei veri e propri spaventa passeri, degli esempi di cosa succede a chi osa alzare la testa e ribellarsi in questo sistema marcio e infame. Così  succede anche in Val Susa con perquisizioni, fogli di via e arresti mirati a  valligiani e  compagni più presenti e attivi, operazioni che tendono  a smorzare la forza d’animo di un movimento popolare che vive da più di vent’anni.

Ebbene io non voglio essere uno spaventa passeri per nessuno, anzi…convinto del fatto che la miglior difesa sia l’attacco e che bisogna rispondere colpo su colpo alla repressione la giusta reazione  è continuare a lottare con più determinazione e rabbia ad ogni arresto, e pensare ai prigionieri come compagni da liberare e non come esempi di quello che può succedere lottando…essere consapevoli dei rischi vuol dire accettarli,con timore magari, ma non averne paura!

Questa mia situazione attuale di detenzione la vivo come una fase, un periodo di rafforzamento interiore contro il sistema  a cui mi oppongo cercando di continuare a combattere come posso, non sono certo il rimorso o il pentimento  che mi pervadono, anzi la rabbia e la determinazione a continuare a lottare.

Un pensiero particolare va al mio amico e compagno Albe anche lui costretto agli arresti domiciliari per essersi opposto alla devastazione, al saccheggio e alla militarizzazione della Val Susa, speriamo di rivederci presto tra i vicoli e i sentieri!!

tutta la mia solidarietà va ai prigionieri nelle case, nelle carceri e nei cie, ai detenuti in lotta, e a chi continua a ribellarsi nelle strade, valli e città…
non c’è miglior solidarietà dell’azione diretta.

Ogni giorno 15 ottobre.
Fra

Jakarta, Indonesia: ELF rivendica incendio di un Istituto d’Arte

dancingLa civilizzazione non è stabilita da se stessa ma dalla gente che la supportano. Gente che si indirizza verso uno dei poli della civilizzazione. Gli umani sono gli unici che hanno dato vita alla civilizzazione. Ciò vuol dire anche che nessuno è innocente o non colpevole in questa vita odierna. Tutti giocano la loro parte nel supportare la sostenibilità della civilizzazione. Dunque, ogni parte del lavoro, dei valori, della proprietà, delle azioni e chiunque gode dei benefici della civilizzazione è un nemico per noi.

Come può essere?

Gli umani sono i creatori della cosiddetta Cultura. La cultura è lo specchio diretto della civilizzazione. La cultura è uno dei lavaggi del cervello usati per fiaccare i desideri selvaggi. La cultura non è solo un insieme di valori ma uno strumento di repressione ed egemonia. E due delle forme delle cultura sono la scuola e le arti.

Ecco perché abbiamo dato fuoco all’Istituto d’Arte di Jakarta sito a Cikini, il 20 Agosto. Abbiamo portato il nostro odio nel cuore del ritrovo degli artisti che sono solo marionette della civilizzazione. Abbiamo collocato un dispositivo incendiario al terzo piano nel pomeriggio.
Abbiamo fatto la nostra azione direttamente in faccia ad un gruppo di artisti che si definisce “avanguardia” e che si sente rivoluzionario.
Abbiamo lasciato che il fuoco ridesse della loro passività che non è altro che una condotta che permette alla civilizzazione di andare avanti.

L’istituto d’arte di Jakarta per molto tempo si è riempito di illusioni.
Questo posto ha educato individui che giocano un ruolo principale nel creare “controcultura” che non è che un’altra cultura, piuttosto che scoprire l’attacco all’intera cultura: la Civilizzazione. Sfornano canzoni, quadri, edifici, poesie, e varie forme d’arte per aiutare la civilizzazione ad affondare gli artigli del dominio.

Il nostro rimorso è solo per il fuoco che non è riuscito a bruciare tutto l’edificio a causa di un altro supporto alla civilizzazione: i pompieri, arrivati in meno di un’ora per spegnere il fuoco. Ma non è la fine o la nostra ultima azione. Vi colpiremo ancora.

ELF – Frazione Indonesiana

PS. Mandiamo i nostri saluti alla FAI / Amici della Terra in Argentina che hanno bruciato centinaia di auto e ai compagni del ELF-Russia. E anche a tutti i prigionieri rivoluzionari nel mondo.

Mosca: ELF rivendica incendio di un escavatore

Circa due settimane fa abbiamo bruciato un escavatore dove gli operai stanno distruggendo il parco Izmailovo.

Il veicolo era parcheggiato dal lato dell’autostrada, dove stanno costruendo nuove corsie. Ci sono voluti 3-4 minuti. Ci siamo avvicinati. Abbiamo piazzato gli stracci, senza fretta (abbiamo colpito gli angoli tra la cabina, il motore e il braccio idraulico). Poi la benzina e l’incendio. Velocemente siamo andati dall’altro lato della strada, preso le bottiglie di birra dalla borsa per poi andare verso la vicina stazione della metro. Dopo 10 minuti abbiamo visto un mezzo dei pompieri (rumoroso e lampeggiante) che andava verso il luogo dell’azione (saranno arrivati in tempo per vedere il fumo).

Parole di incoraggiamento per i nostri fratelli ucraini che per ignoti motivi hanno sospeso le attività. Vogliamo anche comunicare la nostra rabbia per la condanna a Igor “Squash” Kharchenko.* Non ci sono dubbi, lo vendicheremo.

ELF, Mosca

* antifascista di Mosca condannato dopo un processo controverso con delle prove a favore della sua innocenza

Paesi Bassi: Imprenditori di campi di detenzione attaccati a Rotterdam

Il 10 Agosto sotto la copertura delle tenebre abbiamo mirato i costrutori contraenti Van Omme & De Groot per il loro coinvolgimento nella costruzione del centro di detenzione di Rotterdam. Lo slogan “Fannculo alla Deportazione!” è stato spruzzato sulle persiane delle finestre e bombe di vernice piene di generose quantità di vernice brillante sono state gettate rovinando l’elegante porta di legno degli arroganti progettisti dell’incarcerazione.

Questa azione è stata un’azione autonoma presa da noi separatamente dal No Borders Camp previsto durante la stessa settimana. È una cosa gridare “nessun confine, nessuna nazione, fermiamo la deportazione”, ma un’altra l’atto efficace di attaccare fisicamente coloro che fanno un tale inferno per l’esistenza degli immigrati. Siamo anche consapevoli del fatto che la nostra azione da sola non metterà fine ai profittatori della detenzione/espulsione, ma si tratta di una rappresaglia per coloro che sono coinvolti in tali luoghi tortuosi e che pensano di poter operare impunemente.

La nostra azione è in solidarietà con tutti coloro che abitano nei centri di detenzione nella fortezza Europa, sia essa Rotterdam, Calais, Regno Unito, Italia o Grecia. Non sarete mai dimenticati. Per coloro che fanno tali luoghi di violenza possibili, non sarete dimenticati lo stesso, conosciamo voi e quello che fate.

GEEN MENS IS ILLEGAAL (NESSUN UMANO È ILLEGALE)

Distruttori di Frontiere

Cile: Azione di vendetta per la morte di Rodrigo Melinao Weichafe

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Comunicato:

Il giorno Venerdì, 9 Agosto, circa venti individui affetti per l’omicidio del peñi Rodrigo Melinao per mano di qualche fascista (chiamato paco o colono usurpatore), abbiamo deciso, circa alle 19:00, di interrompere per circa 30 minuti la routine idiota sulla strada del Campus Juan Gómez Millas, dell’Università di Cile, e il libero flusso di auto e autobus che trasportavano gli schiavi per tornare alle loro case, dopo una settimana di sfruttamento, nel punto di intersezione della strada Grecia con quella di Ignacio Carrera Pinto.

Essendo la maggior parte di noi winkas agli occhi dei Mapuche, ci siamo armati con un sacco di bottiglie molotov, che non si fecero aspettare per bruciare un bus dei poliziotti che si trovava nella Av. Grecia sperando che i cuori ribelli e solidali uscissero a manifestarsi come lo richiede la morte di un Weichafe, cioè, violentemente, giacché come anticapitalisti che siamo siamo solidali con la lotta dei popoli indigeni, tra cui i Mapuche.

Poi venne un Guanaco (auto che butta i gas) che ha ricevuto un sacco di bombe per diversi minuti, illuminando la serata con tutta la rabbia che gli abbiamo scaricato. Quando abbiamo finito il materiale per l’attacco ci siamo ritirati tra le ombre, culminando l’azione senza nessùn feriti o arrestato.

Per moltiplicare l’attacco al Capitale in ogni modo possibile! Detenuti sociali, anarchici e Mapuche in strada!

Rodrigo Melinao presente!

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fonte

Russia: CCF-Russia incendia un container in un cantiere dell’autostrada

A fine Luglio 2013 vicino Maikop (Adighezia) abbiamo realizzato un’azione ecologista nel cantiere dell’autostrada. Abbiamo scelto una notte senza luna per raggiungere il cantiere di questo abominio e individuato gli obiettivi: sia beni dei lavoratori-schiavi che della compagnia. Con un masso preso da una fossa vicina, abbiamo rotto una finestra e versato della benzina dentro il container mobile (assicurandoci prima dell’attacco che non ci fossero lavoratori dentro). Il resto della benzina è andato sulle ruote. Dopo la fiamma di un fiammifero ha mandato tutto all’inferno. Speriamo che la compagnia segua la sorte di questi veicoli. Il nostro ritiro è stato corredato dalle fiamme (come sempre). Nessuna guardia ci ha fermati (come sempre).

Non aspettare che ti si presenti il momento ottimale prima di passare all’attacco. Solo lo stato del conflitto permanente rafforzerà la tua personalità. Se segui il corso del tempo in attesa di raccogliere soldi e comprare della roba sofisticata per l’azione – stai inconsciamente lasciando la lotta. Nessun camuffamento o stivale stravagante realizzerà l’azione al tuo posto (anche se aiutano). Tutte le cose sono solo oggetti. Vai fuori e lotta adesso! All’inferno le lotte sindacali! La classe lavoratrice è morta cosi come la società attuale. È marcia. È in decadimento. Ancora dovremmo parlare con essa come con Lenin. Fai quello che vuoi nel modo in cui vuoi. Lotta per la tua libertà. Combattete per voi stessi. Per i vostri fratelli e sorelle. Per il futuro dei vostri figli. Nessuno vi darà la libertà tranne che ve la prendiate con la forza per voi stessi. Se adesso non è il momento di superare “la legge”, di guardare oltre agli schermi della consueta “resistenza”, allora scommettiamo che non avrete alcun coraggio quando inizierà la guerra civile. Vi auguriamo buona fortuna.

CCF-Russia 2013

in greco, in inglese

Bristol, Regno Unito: Attaccato club complice dei fascisti

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Alle 3 del 6 Agosto è stato attaccato il County Sports Club sulla strada Colston: quattro finestre rotte (ciascuna finestra con due vetri), oltre alla scritta SMASH FASCISM tracciata sul muro. Il 13 Luglio il County Sports Club ha ospitato i Close Shave, una band punk fascista che ha sempre suonato con gli Skrewdriver e per il Rock Against Communism. I loro testi tra le altre cose propagandano la pena di morte per gli stranieri e i gay.

Che sia un monito quando le richieste formali falliscono. Chiunque supporta o promuove il razzismo, l’omofobia e il totalitarismo d’estrema destra (o sinistra) merita questo trattamento.

Per la libertà di movimento e sessuale!
Per la libertà.

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Argentina: Assolti 4 compas arrestati 3 anni fa durante iniziativa solidale per G. Dimitrakis

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Oggi, 30 Luglio 2013, nel tribunale “Comodoro Py” sono stati “assolti” 4 compagni/e arrestati fuori dall’ambasciata greca di Buenos Aires 3 anni fa. In quella occasione l’infame giudice Bonadio li aveva accusati di “prepotenza ideologica”.

Nel 2010 la solidarietà espressa dai/lle compagni/e nell’ambasciata greca era per il compagno Giannis Dimitrakis. Per motivi sfavorevoli in quell’occasione i 4 erano stati arrestati e tenuti dieci giorni nel carcere di Ezeiza, con un processo durato fino ad oggi.

Con la volontà di essere più accorti e attenti, e che l’azione solidale continui. Costruendo complicità che ci affratella nella rivolta.

Andiamo avanti e con allegria salutiamo i/le compagni/e “assolti/e”, raddoppiando le forze e continuando insieme in questo cammino di libetà.

Con grande vicinanza continuiamo la lotta dei nostri fratelli greci.

SOLIDARIETÀ E AZIONE DIRETTA!

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Amburgo: Attaccata sede ThyssenKrupp in solidarietà con Sonja e Sibylle in Germania, e con la rivolta in Turchia

ESTATE PER SONJA E SIBYLLE!

Nella notte tra 31 Luglio e 1 Agosto, l’edificio della ThyssenKrupp Industrial Solutions AG ad Amburgo è stato attaccato. Le finestre dell’entrate e le porte sono state distrutte e circa due dozzine di bottiglie sono state lanciate contro l’edificio per contrassegnarlo. La strada di fronte l’edificio è stata bloccata da barricate in fiamme.

ThyssenKrupp è una delle più grandi compagnie produttrici di armamenti. Consegna armi in tutto il mondo.

L’attacco è stato fatto in solidarietà alle compagne prigioniere Sonja e Sibylle, che tengono un comportamento incorruttibile contro lo stato e la sua giustizia. Sonja è accusata di attacchi e partecipazione alle “Revolutionäre Zellen”/Cellule Rivoluzionarie (RZ) negli anni ’70. Sibylle è imprigionata per il suo atteggiamento non collaborativo con la giustizia. Il processo è ancora in corso.

L’attacco è stato dedicato anche alla rivolta di Giugno in Turchia. Saluti militanti ad Istanbul, Ankara, Amed, Eskisehir, … e a tutti i ribelli accusati e imprigionati, e in ricordo dei caduti.

in tedesco

Girona, Spagna: Campeggio di resistenza in difesa del territorio

sabotagedpylonCAMPEGGIO DI RESISTENZA ATTIVA IN DIFESA DEL TERRITORIO
CONTRO LA MAT ED IL MONDO CHE LA NECESSITA

CHE COS’È ?

La linea di altissima tensione (MAT) è un’autostrada elettrica che trasporta un carico di minimo 400.000 volt. Si sta costruendo per congiungere tra essi Stati europei ed il continente europeo con quello africano. Serve per commercializzare e distribuire eccedenti di energia prodotta da centrali nucleari e supposte fonti di energie alternative. Allo stesso tempo, è la rete di cui il capitalismo ha bisogno per alimentare altri progetti ed infrastrutture di morte e distruzione, come per esempio il Treno ad Alta Velocità (TAV). I responsabili sono quelli di sempre e, difatti, le imprese costruttrici sono quelle direttamente implicate in altri progetti di distruzione del territorio, imprese tra le quali spiccano Vinci in Europa e Endesa in America del Sud.

PERCHÉ IL CAMPEGGIO?

Affinché non si costruisca l’ultimo tratto decisivo per collegare la Francia  con la Catalogna.  Affinché non passi l’energia di 6 centrali nucleari francesi per questo territorio né da nessun altro. Per considerare la lotta contro la MAT come un punto di partenza per la messa in discussione del nostro modo di vita, per la maggior parte imposta dal dominio del Progresso. Per creare uno spazio di incontro, informazione, agitazione e azione nelle terre colpite.

PERCHÉ QUI ED ORA?

Dopo più di dieci anni di lotta ci troviamo in un momento decisivo. A settembre cominceranno le espropriazioni ai danni dei proprietari che hanno deciso di non firmare la vendita dei terreni necessari per la costruzione delle ultimi torri della MAT in Girona.

È per tutto questo che vi invitiamo a partecipare attivamente al campeggio, per condividere, lottare e resistere in uno spazio autogestito, libero da leader e rappresentanti. Vogliamo creare momenti di scambio e connessione tra differenti lotte, perché la MAT colpisce tutte e tutti e non crediamo che sia una lotta isolata.

CONTRO IL PROGRESSO, LE SUE INFRASTRUTTURE ED I SUOI DIFENSORI:
RIAPPROPIAMOCI DELLE NOSTRE VITE!

CI VEDIAMO IL 23 DI AGOSTO DEL 2013
NELLE TERRE DELLA GIRONA

Porta con te tutto quello di cui avrai bisogno per accampare.
Info ed aggiornamenti: Torres más altas han caído

Salonicco: Sabotati 6 bancomat

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All’alba del 26 Luglio, 6 bancomat sono stati sabotati nella zona di Stavroupoli a Salonicco.

Forza ai due anarchici arrestati a Salonicco e accusati della partecipazione al progetto “Fenice”.

Forza agli anarchici dello squat Nadir, assaltati dai miseri vandali della squadra antiterrorista EKAM.

Forza ai combattenti anarchici in ogni luogo, che si astengono dallo stile di vita anarchico di feste e droga.

Individualità ribelli

Atene: Lettera del compagno anarchico Giannis Mihailidis

Con questa lettera cerco di spiegare le mie posizioni e le mie scelte come parte dell’azione anarchica insurrezionale e spero che essa funzioni come incentivo per la sua diffusione. Non è stata scritta da una prospettiva ideologica precisa o una tendenza ben consolidata. Si tratta del risultato di furti al “supermercato delle ideologie” e mie riflessioni.

Senza dubbio, contiene i giudizi e i valori di uno che, spinto dal folgorante ideale dell’anarchia, partecipa alla guerra contro il Potere. Spinto da un ideale che sta tanto nelle comunità tradizionali del passato quanto in quelle insorte del passato e odierne. Un ideale al quale ci stiamo avvicinando fino ad ora e che forse mai potrà prevalere universalmente. Perché, come ha scritto il compagno Giannis Naxakis, “il Potere non è metafisico, è dentro di noi”. Cosi come lo è la passione per le relazioni libere e senza dominio.

La comprensione del fatto che la realtà capitalista è una guerra di tutti contro tutti e una lotta per la sopravvivenza, questo mi spinge a prender parte alla guerra contro questa realtà e a scegliere la mia posizione. E cosi, considerando i membri del partito dell’Ordine come assassini senza scrupoli, ho scelto l’insurrezione. L’anarchia è il modo in cui mi ribello, cercando allo stesso tempo di non riprodurre ciò che sto combattendo, vale a dire le relazioni autoritarie, e organizzare le comunità di lotta in modo antigerarchico. Continue reading Atene: Lettera del compagno anarchico Giannis Mihailidis

Ucraina: Cellula ALF/FAI rivendica liberazione di due delfini

2 delfini sono stati liberati dall’acquario di Yevpatoria come risultato di una speciale operazione con equipaggiamento per immersioni. Durante la notte di luna piena del 20/7/2013 abbiamo percorso 2 km sott’acqua e oltrepassato il perimetro di sicurezza: abbiamo tagliato le reti e siamo entrati nella vasca dei delfini.

Nell’ora successiva abbiamo tranciato gran parte della barriera del perimetro. I delfini hanno incoraggiato i nostri tentativi con fischi e versi. Il loro supporto ci ha riempito di gioia ed eccitazione.

Questo è stato un incontro indimenticabile e un’esperienza incoraggiante per noi. Fatto tutto, abbiamo lasciato la zona. In ogni modo, la prigione era equipaggiata di telecamere notturne, ma il loro obiettivo era fissato sui posti a sedere e sulle passerelle. Nessuno si aspettava un’entrata dal basso. Appena usciti in mare aperto, i delfini sono fuggiti nell’oscurità delle acque.

ALF/FAI – SEALS on tour

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Cile: Lettera di Daniela, moglie di Hans Niemeyer

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A familiari e amici/che

Come saprete già la condanna è stata di 5 anni di pena effettiva più 300 giorni per i danni e vorrei parlarne brevemente in quanto moglie di Hans e madre di nostro figlio Pedro.

Innanzitutto un grande ringraziamento per il vostro appoggio durante questo processo, chi più chi meno, so che questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno, perché chi conosce me e Hans sa con certezza la sproporzione che c’è stata nel processo e nella condanna.

In secondo luogo, 5 anni per alcuni sembreranno una cosa barbara, ma io so che gli anni passano veloci e per alcuni ancora di più di quanto sia in realtà, credo che chi ha trasformato questa storia in un caso mediatico politico starà saltando di gioia e celebrando la condanna di 5 anni ad una persona, mio marito, al quale con grande difficoltà sono riusciti ad affibbiare la partecipazione ad un delitto che ha comportato niente meno che tre vetrine rotte di una banca, rimasta danneggiata al momento dell’incidente.

Ognuno è responsabile di assumersi le proprie vittorie, e questa senza dubbio è una di quelle per chi è capace di condannare non i veri nemici del popolo, oltre a fare processi politici altamente contestabili, la natura della vittoria non dice più delle sue prosaiche pretese, scarse capacità professionali e umane, di gente che in alcune parti della propria storia ha realizzato eliminazioni dei dissidenti tramite l’omicidio e la tortura fino ad oggi legittimizzata, oggi possibile solo grazie alla
prigione e al ministero pubblico che sono i risultati finali di queste aberrazioni. Mi rallegra non essere parte della loro felicità e per ora piango col cuore spezzato, però il mio morale è intoccabile e so che le mie lacrime prima o poi si trasformeranno in gioia e risate di mio marito e di mio figlio senza dovere nulla, senza considerare la storia orribile di quelli che hanno dato accuse di terrorismo tenendo nel cassetto crimini, morti e la responsabilità di tanto dolore e sangue sparso nella storia del paese in modo curioso, che dicono tanto di proteggere, ma il resto dei cittadini è stanco di essere abusato dai veri e potenti terroristi nella loro assoluta impunità.

Infine ringrazio enormemente gli avvocati Julio Cortes, Rodrigo Roman, le loro famiglie e la Defensoria Popular, per il tempo speso, la loro serietà e l’affetto instancabile.

E per Hans, tutto l’amore e la forza del mondo, la vita ci riserva tante felicità, cammini boscosi e mari. Ti amo.

Daniela Paz Rodriguez Salas

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Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

ataque-incendiario«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue

UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO

Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.

Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.

Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto. Continue reading Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

Cile: Comunicato della Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio sulla condanna di Hans Niemeyer

Venerdì scorso, nel centro dell’ (in) giustizia è stato condannato il compagno Hans Niemeyer per il posizionamento di un ordigno esplosivo (cinque anni per l’applicazione della legge sul controllo degli armamenti), e danni (300 giorni per reato dell’codice penale). Con la somma di entrambe le pene, non è possibile l’applicazione di un “beneficio” alternativo stabilito dalle stesse leggi borghesi, e deve compiere la condanna effettiva, vale a dire, in carcere.

La nostra lettura della sentenza, è molto semplice: Hans è stato condannato ad una pena detentiva per la degna attitudine con cui si è affrontato al potere; per la sua decisione di agire e di fornire di contenuto il suo ideale rivoluzionario… senza sosta anche nel momento di confrontarsi alla prigione e decidendo anche di andare alla clandestinità, quando il suo processo è stato seminato di trappole mediante i trucchi dei persecutori. Hans no abbia mai chinato la testa ai suoi nemici, no abbia mai fatto dichiarazioni o seguito le logiche autoritarie, non abbia mai dato motivi di vederlo sconfitto.
Hans, in un atto di profondo amore, non ha abbandonato i suoi né loro hanno abbandonato a lui: scaparono insieme, nel tentativo di evitare le gabbie, gli ha difeso anche a proprio rischio, quando gli anfibi della polizia hanno cercato di imporsi nei successivi registri.

Ai potenti, non solo gli da fastidio l’atteggiamento di Hans, anche gli fa paura: vedono in lui un pericolo per le sue idee e per il suo attuare, perché il compagno mai li ha temuto, perché anche nelle avversità mai è stato solo, e perché altrx solidarizzammo con lui anche senza nemmeno conoscerlo… Perché non abbiamo bisogno delle sue parole per riconoscere in lui un compagno, il suo silenzio era un occhiolino e la testa alta, un altro, e perché quando le sue parole vennero, rimbalzando i muri, eravamo sicuri che non ci avevamo affatto sbagliato al sentire il suo odore: con le sue parole, molti cuori si alzarono, molte menti si sono mese a volare, molte idee sono state propagate e si sono fatte pratica, siamo cresciuti.

Il giorno che altri hanno deciso la sua libertà, Hans era accompagnato dalla sua famiglia, amici/che e dai suoi/e compagni/e che volevano fare reale la sua solidarietà, partecipando alla lettura della condanna, sapendo anche che dovevano affrontare l’esposizione mediatica, e ai boia che armati fino ai denti e sfruttando cani addestrati, si siedono con il potere per decidere se un (a) compagno (a) solidale entra o non senza problemi, perché naturalmente, la stampa borghese con tutto il suo arsenale entra senza problemi, ma chi va per appoggiare a Hans, non ci arriva.

Parole più o parole meno, oggi Hans resta in carcere, di nuovo da fronte alle gabbie che per qualche tempo era stato in grado di superare. La sua condanna è anche la rivincita del potere, per i casi dove altri/e compagni/e sono riusciti a scontare la pena in strada. Lui ha già dimostrato la sua forza, sappiamo che sta integro, ma quello non può essere la ragione perché le nostre dimostrazioni di solidarietà si consumino: il compagno è in carcere, e nel inverno è più fredda che mai.

C’è ancora un ‘istanza di appello al tribunale per la richiesta della nullità della sentenza. È l’ultima strada legale per cercare che Hans sconti la sua pena in strada, vicino alla sua famiglia e ai suoi compagni/e. Se bene non crediamo nelle leggi che ci hanno imposto e non crediamo nella giustizia data dallo Stato che combattiamo, è in quel terreno legale dove oggi si gioca la libertà del compagno, e per lo stesso, continueremo a sostenerlo e accompagnarlo.

La chiamata è per la solidarietà, ma non ad una solidarietà di parola, sennò d’azione. Una solidarietà rivoluzionaria, che difendiamo al di sopra dei legami che possono o non creare i procuratori, la polizia e la stampa.

Una solidarietà che ci permetta di diffondere l’idea e la pratica anti carceraria, e agitare veramente per la libertà del compagno.

CHE NESSUN (A) COMPAGN (A) SIA SOLO (A)!
MAI BATTUTI!
HANS NIEMEYER SULLA STRADA!

Qui lasciamo un sito con una intervista (in spagnolo) con avvocato di Hans, Julio Cortés che spiega meglio la situazione Giudiziale del compagno.

Biblioteca Autónoma Sante Geronimo Caserio

Trento, Italia: Arrestati tre compagni con l’accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali

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CHE LO SFRUTTAMENTO VADA IN FRANTUMI

Nella notte tra il 14 e il 15 Luglio, a Trento, sono stati arrestati (e poi sottoposti agli arresti domiciliari) tre compagni con l’accusa di aver danneggiato alcune agenzie interinali.

Non ci interessa sapere se sono stati loro.

Ciò che sappiamo è che le agenzie interinali sono strutture di caporalato che garantiscono lo sfruttamento di milioni di lavoratori.
Ciò che sappiamo è che sono sempre più odiate.
Ciò che sappiamo è che danneggiarle è il minimo.
Ciò che sappiamo è che Kamila, Josè e Leo sono compagni nostri, combattivi e generosi.

Kamila, Josè e Leo liberi! liberi tutti!

anarchiche e anarchici
di Trento e Rovereto