Cile: Lettera di Daniela, moglie di Hans Niemeyer

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A familiari e amici/che

Come saprete già la condanna è stata di 5 anni di pena effettiva più 300 giorni per i danni e vorrei parlarne brevemente in quanto moglie di Hans e madre di nostro figlio Pedro.

Innanzitutto un grande ringraziamento per il vostro appoggio durante questo processo, chi più chi meno, so che questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno, perché chi conosce me e Hans sa con certezza la sproporzione che c’è stata nel processo e nella condanna.

In secondo luogo, 5 anni per alcuni sembreranno una cosa barbara, ma io so che gli anni passano veloci e per alcuni ancora di più di quanto sia in realtà, credo che chi ha trasformato questa storia in un caso mediatico politico starà saltando di gioia e celebrando la condanna di 5 anni ad una persona, mio marito, al quale con grande difficoltà sono riusciti ad affibbiare la partecipazione ad un delitto che ha comportato niente meno che tre vetrine rotte di una banca, rimasta danneggiata al momento dell’incidente.

Ognuno è responsabile di assumersi le proprie vittorie, e questa senza dubbio è una di quelle per chi è capace di condannare non i veri nemici del popolo, oltre a fare processi politici altamente contestabili, la natura della vittoria non dice più delle sue prosaiche pretese, scarse capacità professionali e umane, di gente che in alcune parti della propria storia ha realizzato eliminazioni dei dissidenti tramite l’omicidio e la tortura fino ad oggi legittimizzata, oggi possibile solo grazie alla
prigione e al ministero pubblico che sono i risultati finali di queste aberrazioni. Mi rallegra non essere parte della loro felicità e per ora piango col cuore spezzato, però il mio morale è intoccabile e so che le mie lacrime prima o poi si trasformeranno in gioia e risate di mio marito e di mio figlio senza dovere nulla, senza considerare la storia orribile di quelli che hanno dato accuse di terrorismo tenendo nel cassetto crimini, morti e la responsabilità di tanto dolore e sangue sparso nella storia del paese in modo curioso, che dicono tanto di proteggere, ma il resto dei cittadini è stanco di essere abusato dai veri e potenti terroristi nella loro assoluta impunità.

Infine ringrazio enormemente gli avvocati Julio Cortes, Rodrigo Roman, le loro famiglie e la Defensoria Popular, per il tempo speso, la loro serietà e l’affetto instancabile.

E per Hans, tutto l’amore e la forza del mondo, la vita ci riserva tante felicità, cammini boscosi e mari. Ti amo.

Daniela Paz Rodriguez Salas

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