Santiago, Cile: Rivendicazione di un attacco a filiale BancoEstado

ataque-incendiario«Il rilancio e il rafforzamento del discorso contro il fantasma del terrorismo saranno, per questo, lo scenario nel quale avranno luogo i processi giuridici, con chiari risvolti politici, nei quali lo Stato utilizza la discussa legge Antiterrorista.»
Hans Niemeyer, “Requiem por la luna que se fue

UN PO’ DI FUOCO PER FAR PASSARE IL FREDDO

Questa sera abbiamo colpito l’oblio. Abbiamo deciso di spezzare la normalità (la cosiddetta “pace”) sociale affinché, per qualche minuto, l’attenzione si concentri sulle nostre parole (1).
Oggi vogliamo far uscire un compagno dal silenzio. Un compagno che non è mai stato solo un nome in più da ricordare in questa guerra. Mai è stato solo una scritta sulle pareti, né inchiostro su un opuscolo, né tanto meno una storia da raccontare per qualche anno. Questo compagno ha un nome e un cognome, che gli/le sbirri/e sanno bene. Hans, questa notte è per te.

Fratello, vogliamo salutarti tramite l’azione, senza dirti i nostri nomi e dandoti sicuramente un sorriso passeggero, sufficiente in questi momenti difficili. Vogliamo abbracciarti a distanza, con il calore del fuoco che abbiamo acceso stanotte. Perché, pochi minuti prima delle 21:30 della scorsa notte, abbiamo facilmente incendiato la filiale del BancoEstado situata all’incrocio di Viel e Pedro Montt, quasi di fronte al carcere dove un trio di bastardi/e ha deciso di lasciarti in custodia. La stessa banca che giorno dopo giorno viene usata dalle bestie che hanno deciso di abbandonare la propria umanità per diventare carcerieri/e.

Hans, lo sappiamo, anche non riuscendo ad immaginarlo, che hai passato giorni terribili (per non parlare delle notti…) da quel mercoledi. Non siamo mai stati in carcere, ma conosciamo il soffocante caldo estivo e il freddo pungente dell’inverno che circondano i padiglioni del carcere di alta sicurezza dove sei prigioniero, ma non sconfitto.

Il tenere alta la testa ci riempie di orgoglio. Per noi sei un compagno instancabile, mostrandoti sempre reattivo nei confronti di chi vuole ingabbiarti. Mostri una solidità che poche volte abbiamo visto. Alcuni rifuggono la solidarietà e pascolano vigliaccamente come mercenari del Potere (2), altri/e cadono nella paranoia e nell’inazione. Ma per fortuna abbiamo compagni/e come te e la tua compagna che, con errori e successi, restate uniti anche davanti al colpo più duro.

I/le tuoi/e aguzzini/e sanno cosa hanno fatto. Sanno di aver allontanato un padre dal figlio, un uomo dalla sua compagna, un figlio da una madre. Voi, giudici e procuratori, dovreste leggerci con attenzione.

Essi sapevano in anticipo cosa sarebbe successo al processo. Sapevano di dare una condanna incompatibile con alcun beneficio di scontare fuori la pena. Sapevano che le dichiarazioni degli agenti Romina Barros, Luis Olguin e Gerson Silva sono incoerenti. Sapevano di agire da persecutori/trici. Sapevano che Raul Guzman aveva chiesto per  Hans (che fece esplodere una bomba di passo potenziale in un luogo disabitato, di notte, quando era fuori servizio) la stessa condanna chiesta per Felipe Pinela Zenteno (che tredici giorni prima della cattura di Hans, intenzionalmente ruppe una gamba e lesionò l’intestino ad una bambina di 1 anno). Agli occhi di Don Raul, questi due delitti sono uguali.

Cosa vuole promuovere con questa orribile decisione che ha preso? E’ questo il vostro concetto di “giustizia”?

Voi, quelli/e che date condanne cosi come si recita una poesia, sapevate in anticipo che Hans non è un pericolo per la società. Avete preso dalla società una persona che aiutava a prevenire l’uso di droga, la stessa che Pinochet – dittatore morto senza entrare in nessun tribunale – aveva introdotto durante i suoi anni di terrore.

Non era un grande sforzo concedere un semplice beneficio, come dite voi “una seconda possibilità”. Invece no, hanno dato ad un compagno una condanna di 5 anni come si fa una lista della spesa. Sono 5 anni, per la miseria! Non pensate agli altri? Che merda avete al posto del cuore?

Sicuramente non tutto è rabbia. Il nostro fuoco rappresenta anche un sentimento profondo di vicinanza e amore per Hans e Daniela. Sappiamo che questo processo, invece di allontanare, vi ha unito ancora di più come famiglia; Cosi come vi ha fatto vivere esperienze spiacevoli, allo stesso modo ci sono stati momenti unici di felicità. Siete una delle poche relazioni d’amore in questo mondo. Forza e animo. Vada come vada l’appello, i colibrì non rimarranno affamati.

Compagno Hans, compagna Daniela, con una banca in cenere noi siamo vicini alla vostra scelta di scalare la montagna che vi tocca salire, forse una delle più difficili. Speculare sul perché la vostra clandestinità è andata male o perché Hans non si è consegnato una volta che ti hanno dichiarata estranea, non è qualcosa che ci riguarda. Sarebbe facile parlare, criticare. Ma non stiamo nei suoi panni e non abbiamo dormito le sue notti. Hans e Daniela, vi apprezziamo come i/le compagni/e che siete e ci basta. Le decisioni che prenderete le rispetteremo sempre, perché per noi siete affini.

Questa notte, compagno, ti sei lanciato con noi all’attacco. In meno di una settimana abbiamo mappato la zona, calcolato la sua routine noiosa, appreso le ronde della polizia, preso il materiale e siamo risultati vittoriosi/e, immagina cosa possiamo fare con più tempo…

Che smettano di continuare ad attaccare cosi spesso; di continuare ad assillare il nostro fratello Alberto Olivares nella ex Penitenciaria. Continuate e vedrete che le banche non bruceranno soltanto, ma voleranno anche.

Salutiamo quelli che sono stati ieri in clandestinità e oggi attendono eterne settimane per conoscere il proprio futuro. Freddy Fuentevilla, Marcelo Villaroel e Juan Aliste, tutta la forza per questi fratelli. Assoluzione o condanna, sappiano del nostro eterno amore verso di loro. Dal 25 al 31 Luglio, Settimana Internazionale di Solidarietà ai/lle compagni/e rivoluzionari/e accusati/e nel Caso Security! Agire con furia!

Perché un fratello o una sorella represso/a si vendica con l’agitazione, le parole e le azioni.

REVISIONE DELLA CONDANNA AL NOSTRO COMPAGNO HANS
BASTA MOLESTIE CARCERARIE
LIBERTA’ PER HANS NIEMEYER!

Gruppo Incendiario Victor Lambros(3)
Federazione Anarchica Informale/Fronte Rivoluzionario Internazionale

(1)   Sappiamo in anticipo che di sicuro attireremo le attenzioni della polizia. Ma non ci spaventano, né mai lo hanno fatto. Lo sappiamo meglio di voi, ed entrambi conosciamo le nostre capacità reali. Sanno che non ci facciamo rintracciare, che agiamo rapidi e senza titubare. Sappiano che la nostra presenza nei luoghi attaccati svanisce velocemente come i loro schiavi dei Carabineros, che si ritirano continuamente frustrati di non trovare ciò che dovrebbero cercare. Chi si sentirà di spendere milioni di pesos in indagini che, tra anni di accumulo dati irrilevanti, troveranno posto negli archivi? Avanti, continuate a fare l’unica cosa che fate bene: il ridicolo.

(2)   L’esempio più recente è chiaro è l’irruzione della polizia nella Casa Central dell’Università del Cile, dove meno di cinque poliziotti sono stati capaci di circondare una ottantina di persone definitesi “combattive”, ma che alla vista di uniformi verdi con manganelli alla mano, si sono fiondate al bagno, a cagarsi sotto mentre i loro “compas” venivano picchiati dalla polizia. Bella vicinanza tra compagni che dimostrano, davvero invidiabile.

(3)   Victor Lambros è il figlio di due membri del gruppo armato anarchico Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa e Nikos Maziotis, nato in carcere il 24 Luglio 2010.

Porta il nome di Victor in memoria del padre di Pola, che fu un sabotatore durante l’occupazione nazista in Grecia, e dopo essere stato colpito fuggì ad Atene e Makronisos. Il nome di Lambros è in onore al compagno Lambros Foundas, membro del gruppo anarchico guerrigliero Lotta Rivoluzionaria, morto durante uno scontro a fuoco con la polizia il 10 Marzo 2010.

Nel Luglio 2012 tutta la famiglia è entrata in clandestinità, fuggendo da una condanna a 50 anni di carcere. Ad oggi non sono stati catturati. Per noi, la fuga di questi tre compagni rappresenta che, anche nelle situazioni più difficili, c’è speranza. E per questo, Hans, ti inviamo la foto di Victor Lambros, sperando che rallegri te e Daniela, ricordandovi che, per quanto sia lunga la notte, albeggerà sempre. Non per niente, esiste il sole.

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