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Armidale, Australia: Striscioni per il Giorno dell’Invasione

Ricevuto il 26 gennaio 18

Nelle prime ore del 26 gennaio 2018, degli striscioni sono stati appesi nella cosiddetta Armidale [città nella regione di Tablelands settentrionale, Nuovo Galles del Sud], uno dei quali di fronte al parco dove più tardi nella giornata si sarebbero svolti i festeggiamenti per l’Australia Day.

Lo striscione diceva “NESSUN ORGOGLIO NEL GENOCIDIO – 26 GENNAIO = GIORNO DELL’INVASIONE”. Quest’azione è stata condotta da persone non-Indigene come atto minimo di solidarietà con le lotte dei popoli delle Prime Nazioni.

in inglese

Lipsia, Germania: Vernice e pietre a DITIB

22 gennaio 2018

Sabato 20 gennaio 2018 l’esercito turco ha iniziato ufficialmente l’attacco alla Federazione Democratica Siria del Nord. Da ieri quartieri civili e postazioni YPG/YPJ sono sotto massicci bombardamenti d’artiglieria e dell’aviazione militare turca. Come prima reazione nella notte al 22/01 abbiamo attaccato i locali di DITIB a Lipsia.

È evidente che questo attacco contro Afrin si poteva realizzare solo grazie al sostegno di Berlino al regime Erdogan e gli ultimi incontri tra Sigmar Gabriel e Mevlut Cavusoglu. Sono tedeschi i carrarmati, mezzi e fucili con cui oggi l’esercito turco avanza su Afrin ed è solo l’appoggio politico quasi incondizionato dalla BRD che ha incoraggiato lo Stato turco ad iniziare l’attacco. Che è diretto contro la rivoluzione a Rojava e le persone che hanno respinto l’IS e tanti altri. La Turchia ha aiutato l’IS con armi, informazioni e soldi. Ora che l’IS è quasi sconfitto, il governo turco inizia l’attacco contro chi ha conseguito questa vittoria. Sembra reale il timore che non si tratti di una offensiva militare singola bensì dell’inizio di una guerra. Che si realizzi la speranza dex combattenti a Rojava e Afrin diventi la tomba del governo AKP!

Come prima reazione nella notte al 22/01 abbiamo attaccato i locali  DITIB a Lipsia. Così aderiamo all’appello “Worldwide: Hands off Afrin!”
(insurrectionnewsworldwide.com) e invitiamo all’attacco contro le istituzioni dello Stato Turco e la sua manovalanza politica e economica tedesca. Visto il legame di DITIB con l’apparato statale turco e lo spionaggio contro gli avversari politici in Germania consideriamo l’associazione come rappresentate del governo turco e di conseguenza come obiettivo legittimo. Consideriamo ogni nemico della rivoluzione a Rojava anche nemico nostro e alla gente in loco mandiamo i nostri saluti battaglieri.

Morte al fascismo turco e alla manovalanza nella BRD!
Solidarietà con la difesa di Afrin.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Brema, Germania: Schiuma poliuretanica e vernice a biglietteria automatica e videocamere

10 gennaio 2018

Azione contro l’aumento dei biglietti e della sorveglianza a Brema – L’annuale aumento dei prezzi dei biglietti va di pari passo con l’aumento delle telecamere di sorveglianza. Anche il continuo richiamo a più competenze degli sbirri ne fa ovvia parte quanto i lamenti sull’indebitamento della BSAG (Brema Tram Sa). Vorrebbero abituarci ad accettare queste condizioni comunque di merda: Ehi, la BSAG è sotto di 50 milioni l’anno, ma come si fa a non aumentare i prezzi? Che ci rimane se non la caccia a chi viaggia senza biglietto?

Si sottace che i cinque centesimi di caro-biglietto fanno male proprio a chi già non ha nulla. Che le galere sono piene di persone prese senza biglietto e che non riescono a pagare i propri debiti. Naturalmente si sottace anche che il controllo, le videocamere e il riconoscimento facciale automatico che presto ci sarà ovunque non s’impiegherà solo contro “terroristx” ma contro tuttx noi. Sempre di più spesso gli sbirri accompagnano già ora i controllori, acuendo il sentimento di criminalizzazione e di controllo nei tram.

Non ci è sfuggita nemmeno la pubblicità per l’esercito federale sugli autobus BSAG. Neanche un centimetro ax guerrafondax! Contro la militarizzazione dello spazio pubblico!
Tutto è parte dell’inarrestabile circo che amministra la vita pubblica. Se nulla è più normale di farsi sorvegliare ed accettare la guerra contro la povera gente, allora noi la normalità la sabotiamo!

Il 10 gennaio 2018 abbiamo fermato il tram alla fermata Bardenflethstraße. Con schiuma poliuretanica e vernice ci siamo occupatx delle biglietterie automatiche, delle obliteratrici e delle telecamere di sorveglianza.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Distrutti vetri dex verdi e auto incendiate

11 gennaio 2018

Oltre al turismo la speculazione immobiliare è il principale fattore economico di Berlino. Mentre Stephan von Dassel (verdi) ax senzatetto invidia addirittura un materasso madido nel Tiergarten.

A inizio ottobre 2017, cioè giusto in tempo per la stagione fredda, von Dassel apre le ostilità contro un gruppo di persone che dopo il disbrigo, secondo la politica di successo, della campagna contro lx profughx (migliaia di morti nel Mediterraneo, continui attentati compiuti dai nazi, successo elettorale della AfD) s’offre ora come prossima superficie di proiezione per l’odio della società.

In autunno il panorama mediale berlinese sembrava come ai tempi del nazionalsocialismo: senzatetto aggressivx dell’Europa dell’Est, tossicodipendenti e con disturbi psichici rapinerebbero e sputerebbero a dex passanti nei parchi, inoltre sarebbero responsabili della piaga dei ratti. Una Task Force delle autorità per le aree verdi, della prefettura e degli sbirri interveniva per distruggere ax senzatetto tutti le loro poche cose rimaste. Nel Tiergarten! Sito del monumento ottenuto con tanta fatica per lx Sinti e Roma assassinatx e perseguitatx ai tempi del nazionalsocialismo!

Come anche oggi, le campagne scioviniste furono attizzate con nemici immaginari e panico fittizio prodotti dai media. Ma l’odierna Berlino, una città che oggettivamente soffre sotto il mercato capitalista della casa, non vuole imparare e di nuovo cerca la causa dell’essere senza tetto nelle peculiarità di dati gruppi di persone.

In questo contesto come parte della TaskForce contro Sinti e Roma anche la Caritas partecipa con la sua offerta di “aiuto al ritorno volontario”. Secondo il direttore dell’associazione Caritas, il programma marcia bene, finora neanche una persona non tedesca deportata sarebbe ritornata.
Nel mentre Stephan von Dassel risiede nel suo lussuoso attico e si compiace della sua fama da sobillatore. Non si sa ancora se il suo loft è finanziato con i crediti della banca popolare. Ma è certo che alle élite crea gli spazi necessari per auto-realizzarsi. Dove vedere delle persone che non hanno nulla disturba solo il clima d’investimenti.

Secondo i leader democratici questi gruppi di persone che non hanno né voce né forza per difendersi, che vivono miseramente ai margini della società che odiamo e che non sono cagati neanche con uno sguardo sono degli oggetti ostili e senza umanità. Oggi fu sgomberata la scuola Gerhart-Hauptmann, anche qui funziona la propaganda del nemico che sottomise gli sforzi all’autodeterminazione dex reiettx al dettato del servizio di sicurezza Securitas. Anche l’occupazione dell’Oranienplatz fu terminata con una campagna mediatica contro lx abitanti auto-organizzatx che ci vivono e che per es. Kurt Wansner ha definito ripetutamente come ratti. Sobillatx da questo aizzamento, dex vicinx addirittura partirono una sera per fare ordine incendiandone le tende. Oggi di fronte c’è un albergo di lusso che produce forti entrate anche al distretto (anche questo fu già attaccato dai commando).

Questo cannibalismo e questa guerra sociale di chi nel quotidiano sociale non ha timori salvo del cannibalismo culturale dex stranierx e disadattatx, secondo noi non ha nessun diritto di esistere. Nella nostra città non c’è spazio per i membri del partito dei verdi e i commercianti immobiliari. In futuro la renderemo più dura ai responsabili. Per ogni senzatetto che muore congelatx oppure è pestatx a morte dai nazi sobillati, aumenterà il desiderio di portare il pareggio nelle fila nemiche.

Per fare un po’ di propaganda allo sfogo della rabbia contro le istituzioni della democrazia e per diminuire la frustrazione a detrimento dei ricchi, nel giorno della cinica “conferenza strategica” contro lx senzatetto abbiamo rotto i vetri della sede dei verdi a Wedding. L’ufficio utilizzato anche da Stephan von Dassel reagiva con il solito tentativo di orwelliane falsificazioni concettuali.

Inoltre abbiamo acceso un fuoco nel parco del cittadino a Pankow nutrito con degli alberi da natale, con una BMW di Drive Now e un’auto di servizio della Volksbank. La banca popolare è partner di imprese immobiliari come il gruppo CG. Concede crediti per garantire il finanziamento dei progetti di costruzione. Ne fa parte la copertura dei costi creati dalla resistenza contro i progetti: Come per i tribunali con le cause d’inquilinx, per le ditte di sorveglianza, per i danni vandalici. La Volksbank garantisce con grandi cifre che ai progetti di costruzione non manchi l’aria prima che iniziano a rendere. Così la Volksbank è corresponsabile per la situazione abitativa nella città.

Notizie della guerra sociale anche su https://chronik.blackblogs.org/
Antifa all’offensiva!

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Distrutti dei vetri presso “Lavoro e Consulenza”

3 gennaio 2018

Domenica, AfD Dessau vuole disturbare la commemorazione di Oury Jalloh assassinato. Con la parola d’ordine “Chiudere il fascicolo Oury Jalloh”. Anche i quadri AfD di Berlino attorno al fan di Höcke, Andreas Wild (parlamentare berlinese), hanno annunciato di parteciparvi. Per ricordare Wild che tali azioni si pagano in prima persona, nella notte al 3 gennaio distrutti i vetri della sua agenzia di lavoro “Lavoro e Consulenza” a Berlino-Lichtenberg.

Evidentemente neanche le telecamere istallate dopo l’ultimo attacco nel mese di maggio del 2016 riuscirono a cambiare le cose. Sul luogo furono ritrovati dei volantini che chiarivano al vicinato la connessione con Oury Jalloh. Alla fine si afferma: “Niente pace con degli assassini! Niente pace con AfD!”. La visita ad Andreas Wild ha dimostrato di nuovo che l’infrastruttura AfD e le risorse dex sux protagonistx sono vulnerabili. Una settimana fa anche a Brema una ditta AfD fu attaccata con successo. Vuol dire che la pressione quotidiana contro AfD e chi la sostiene riprende slancio.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Salonicco, Grecia: Dichiarazione da parte del collettivo Libertatia dopo l’attacco fascista

Salonicco: Dichiarazione da parte del collettivo Libertatia dopo l’attacco fascista

Domenica 21 gennaio, verso le 13:30 e prima della marcia nazionalista per la Macedonia, dei gruppi fascisti che vi partecipavano hanno attaccato alcuni spazi occupati. Hanno attaccato in primo luogo il centro sociale libero Scholeio, e dopo esserne stati respinti si sono diretti al nostro squat danneggiando la facciata dell’edificio e il cancello. I danni sono stati riparati dai membri del nostro collettivo, che più tardi hanno partecipato alla manifestazione antinazionalista a Kamara.

Circa 2 ore dopo, un gruppo di 60-70 fascisti hanno attaccato di nuovo il nostro squat con molotov e fumogeni e appiccando un incendio all’edificio. In quel momento non c’era nessuno all’interno. Durante l’attacco era presente la polizia di stato, che non è intervenuta e ha offerto protezione ai fascisti, mentre una camionetta di celerini era parcheggiata non lontano. Il vicinato ha reagito veementement, urlando contro i fascisti, che hanno reagito a loro volta con insulti e lanci di fumogeni. Quando i fascisti hanno cercato di tornare allo Scholeio, la polizia ha mantenuto lo stesso atteggiamento: hanno offerto copertura e isolato i/le compagn* all’interno.

Che sia chiaro: gli attacchi e l’incendio non sarebbero stati possibili senza la copertura della marcia per la Macedonia. Erano qui per quello ed è alla marcia che sono tornati. Tutti i gruppi neonazisti avevano fatto appello alla partecipazione alla marcia, ma la cosa sembrava non interessare a nessuno, ed è stata concessa loro la legittimazione sociale e lo spazio publico per esprimersi e agire.

Siamo ben consapevoli del fatto che in altre circostanze tutto questo non sarebbe stato possibile, che ciascuno rifletta sulla propria posizione rispetto al fascismo. Queste azioni di gruppi parastatali rafforzano la repressione di stato contro chi lotta e resiste per un mondo migliore. Che ciascuno valuti chi trae beneficio dall’incendio di un edificio con più di un secolo di storia e che era stato abbandonato da decenni. Un edificio che noi, da anarchic*, comunisté* libertar* e rivoluzionar*, abbiamo deciso di occupare e preservare, da un lato per rispondere alla necessità d’alloggi per proletar*, migrant* e persone attaccate da stato e capitalismo, e dall’altro per creare uno spazio di politico radicale e promuovere una nuova cultura libertaria. Dev’essere chiaro che questi attacchi costituiscono un atto criminale che avrebbero potuto avere un esito tragico, in caso ci fossero state delle vittime.

Questi attacchi non fermeranno la nostra lotta contro lo stato, il capitale e il fascismo. Nessun attacco ci spaventerà e non faremo ai/lle fascist* alcun favore, ma rafforzeremo le nostre coscienze e continueremo a lottare con tenacia per i nostri valori, per una società d’uguaglianza e libertà.

GLI ATTACCHI FASCISTI NON RESTERANNO SENZA RISPOSTA
COSTRUIAMO BARRICATE CONTRO LA MINACCIA FASCISTA
PER L’ANARCHIA E IL COMUNISMO LIBERTARIO

Stoccarda, Germania: Vernice a sede regionale della polizia criminale

1° gennaio 2018

Nella notte di capodanno abbiamo attaccato la sede regionale della criminale di Baden-Württemberg con la vernice e nella forma di uno slogan con lo spray. Le motivazioni per l’azione sono spiegate nel seguente articolo.

Nelle ultime settimane aumentava massicciamente la repressione contro chi quest’estate ad Amburgo era in strada contro il vertice dei maggiori guerrafondai e padroni del mondo e si opponeva ai progetti di guerra, alla povertà e allo sfruttamento. Giusto ultimamente ci furono delle razzie contro dei progetti di sinistra e appartamenti privati a livello federale, seguite dalla finora più vasta ricerca pubblica contro attivistx di sinistra. Già prima del vertice si delineava che l’impiego degli sbirri non poteva essere un consueto impiego degli sbirri. Con l’art CP fatto passare d’urgenza e un riarmo massiccio degli sbirri si delineava che si stavano preparando alla eventualità di un’insurrezione maggiore.

Ad Amburgo si poteva osservare di come l’apparato della repressione si preparava alla possibilità di future insurrezioni. La massiccia violenza sbirresca e la seguente repressione dovrebbero intimidire e cacciare indietro la sinistra radicale su tutto il territorio federale. Diventa la normalità abolire addirittura i diritti fondamentali borghesi. Così si crea un gettito repressivo stabile e alto. Inoltre si poteva collaudare nella pratica una lotta controinsurrezionale. Preventivamente si tenta di non lasciare dall’inizio alcun spazio a quel movimento che a quella logica dello sfruttamento capitalista che attualmente è in una crisi contrappone una prospettiva solidale.

Da sempre la repressione era parte costante dell’apparato di Stato e anche in futuro la classe dominante avrà sempre bisogno della repressione per controllare e non far alzare la testa alla gente che offre nuove prospettive. Questo succede sia con l’ausilio delle leggi sia con la violenza psichica e fisica.

La politica rivoluzionaria, che mette in discussione basilare i rapporti di dominio esistenti, è tra le prime ad essere nel mirino dell’apparato repressivo dello Stato – anche se attualmente siamo lungi dal porre praticamente la questione del potere e di cambiare i rapporti a beneficio della maggioranza.

Siamo noi a determinare lo spazio politico! Non facciamoci intimorire da nessuna repressione e contrapponiamole la nostra solidarietà battagliera.
Nessun attacco sbirresco, uguale se contro strutture o singolx di sinistra, rimane senza risposta. Quest’azione simbolica contribuisce al far andare a vuoto gli attacchi, ma contrattaccare significa anche non fare un passo indietro e continuare con la costruzione di strutture rivoluzionarie.

Perciò anche in futuro non ci lasceremo intimidire né da sbirri né da pubblici ministeri. Ogni attacco alla sinistra rivoluzionaria avrà conseguenze.

Fuoco e fiamme alla repressione!
Per una prospettiva rivoluzionaria e una società liberata!
Viva la solidarietà internazionale!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Tubinga, Germania: Vernice a distretto di polizia

2 gennaio 2018

Nella notte sul 2/1 abbiamo ricoperto di vernice il distretto di polizia della città Sud di Tubinga.
Siccome non c’era altro da aspettarsi anche l’anno 2017 oltre la repressione attorno al vertice G20 e la nuova legge di polizia ha fornito molti motivi per quest’azione.

La polizia come istituzione è già razzista, emarginante e fondamentalmente disumana nel suo agire anche quando si attiene alle leggi vigenti.
Ma al più tardi ora dovrebbe essere chiaro a tuttx che nemmeno questo è il caso, che in verità la polizia nella sua funzione esecutiva si ritiene al di sopra delle legge.

Deve essere chiaro che non chiediamo una polizia migliore ma il suo smantellamento nei tempi lunghi.

In poche parole:
Per un 2018 resistente per dei motivi.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Incendio doloso alla casa del diritto minorile

1° gennaio 2018

Mentre con abbondanti allegre bevute e gran chiasso in molti posti si brindava sui sempre stessi desideri e impegni – come se tutta la merda del passato potesse essere lavata via semplicemente con lo spumante – noi avevamo il nostro proprio fuoco d’artificio: abbiamo colto l’occasione e con alcuni ordigni incendiari nel bagaglio siamo entratx nell’area sulla Witzgallstraße lasciando agli sbirri e alla procura i nostri auguri di buon anno nuovo. In questo posto le autorità della repressione collaborano per rificcare nel “migliore di tutti i mondi” e ricacciare nel sistema della logica dello sfruttamento lx giovani “criminali”.

E nei mesi scorsi abbiamo dovuto vivere abbondantemente quel che viene da una società del genere: sono successe tante di quelle cose che ci hanno riempitx di preoccupazione, di tanta rabbia e incomprensione.

Da un lato abbiamo – ecco pochi esempi:
– Il nuovo inasprimento delle leggi sull’asilo già ora inumane
– le nuove leggi di polizia e il suo riarmo
– l’accettazione della AfD e il generale balzo a destra
– il G20 e seguito (aizzamento, razzie, caccia all’uomo, ricerca pubblica, tentativi di divisione, desolidarizzazione)
– il divieto di linksunten

Dall’altro lato c’è la nostra paralisi e il nostro sentimento di impotenza, vale a dire l’assenza dell’urlo d’indignazione che avrebbe dovuto seguire, visto il continuo arbitrio e vortice che ci fa sprofondare sempre di più in una vita totalmente sorvegliata e minacciata dall’imminenza di uno Stato di polizia. Ben sappiamo che la nostra evasione dall’impotenza non farà vacillare o addirittura crollare l’ordine statale. Ma altrettanto lungi da noi è attendere ed esprimere in sordina la nostra critica alle condizioni vigenti.

I nostri saluti vanno a tuttx in galera che lì continuano a portare avanti le proprie lotte, che non si fanno spezzare e che resistono, e a tuttx che non hanno votato le proprie energie e passioni ai padroni e potenti bensì alla voglia d’agire per una vita migliore e libertà infinita!

Alcunx Autonomx (A)

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Appello internazionale] 11 Giugno – Giornata internazionale di solidarietà con Marius Mason e tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga durata

Negli anni, la giornata dell’11 giugno in solidarietà a Marius Mason e tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga durata ha sostenuto e messo in luce decine di prigionier*. Più di recente abbiamo cercato di includere più prigionier* all’esterno degli Stati Uniti per evitare di cadere nella facilità dell’americanocentrismo e per rappresentare più fedelmente la ricchezza delle lotte anarchiche e anti-autoritarie attraverso il globo. (Maggiori informazioni sul sito june11.org)

A partire da questa osservazione chiediamo quindi aiuto per tradurre e diffondere questo breve messaggio. Sappiamo che ci sono molt* prigionier* le cui storie non sono arrivate fino a noi, o con cui è stato difficile stabilire un contatto. Anche se June 11th è focalizzato sui/lle prigionier* anarchic* e di lunga durata, non si tratta di requisiti rigidi. Ci preme sostenere prigionier* anti-autoritar* di tipo e di lotte diverse. June 11th vuole che i nomi dei/lle compagn* rinchius* da diversi anni restino sulle labbra di tutt*, molto tempo dopo che alcuni di questi sono passati nel dimenticatoio a causa delle nuove lotte, le nuove emergenze e e sempre altr* amic* pres* di mira dallo stato.

Di solito usiamo come riferimento i 10 anni di pena, ma attualmente sosteniamo alcun* prigionier* condannati a 6 o 7 anni. Non facciamo questa distinzione per sminuire l’esperienza dei/lle compagn* che vengono portat* via dalle loro comunità e torturat* per un numero inferiore di anni, ma come una sorta di ammissione del fatto che dobbiamo fare di più per sostenere ed essere solidal* con chi viene rinchiuso per diversi cicli di lotta.

Se conosci dei/lle prigionier* che rientrano in questo profilo e che vorresti venissero inclus* nella giornata dell’11 giugno contattaci.
Quando è possibile, aspiriamo ad avere un dialogo con chi è solidale per informarci in modo più approfondito su come possiamo sostenerl* e conservare la loro voce nelle nostre attività.

Aiutaci a tradurre e diffondere questo messaggio il più ampiamente possibile. Aspettiamo tue notizie:  june11th@riseup.net

Vostro Comitato June 11th in lotta

in portoghese

Brema, Germania: Bruciato camion del cementificio Thielen

26 dicembre 2017

Il cementificio Thielen (presso l’Industriehafen 49) è proprietà di alcuni membri della NPD. È anche uno dei motivi per cui avevano messo a disposizione (camion elettorale) la propria logistica alla campagna elettorale AfD Brema. Questo motivo nella seconda giornata di natale ci ha spinto a visitare il cementificio con la benzina per dare fuoco ad alcuni camion della ditta.

AfD è un partito di antifemministi, razzisti, antisemiti e altri nemici della libertà. Si è posto l’obiettivo di salvare la nazione tedesca. I loro rappresentanti argomentano che un’identità nazionale non si può fondare sul “culto della colpa” dell’olocausto.

Anche noi siamo dell’avviso che una vocazione tedesca all’assunzione di “responsabilità” nel mondo non può giustificarsi né con 6 milioni di persone uccise col gas né col far scoppiare due guerre mondiali.

Ma le nostre conclusioni sono tutt’altre: Abbasso la Germania! Per qualcosa di meglio che la nazione!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Foresta di Hambach, Germania: Incendio di cavi all’estrazione a cielo aperto

Il 24 dicembre 2017 abbiamo incendiato i cavi che forniscono energia elettrica all’estrazione a cielo aperto di Hambach, fermando perlomeno una parte delle macchine gigantesche. In questo caso i cavi si trovavano sul belvedere (direzione Terra Nova) che dà sull’estrazione a cielo aperto.

L’estrazione a cielo aperto di Hambach è un buco più grande di Colonia e vi si estrae la lignite. La combustione di questo carbone emette incredibilmente tanto CO² (ed altro, per es. l’arsenio,…) accelerando quindi il cambiamento climatico. Che ha conseguenze catastrofiche come siccità, inondazioni e tempeste con la morte o la perdita delle basi vitali di tanta gente.

Inoltre, per questa estrazione a cielo aperto tanta gente deve andarsene dai propri villaggi che devono ritirarsi visto l’avanzata, e viene abbattuta la foresta di Hambach, un bosco antico e bellissimo.

Stop Coal now!
A RWE: Merry Crisis and a happy new fear!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Trentino: A proposito di ritrovamenti

Sono mesi in cui i segni lasciati dagli spioni del potere sembrano essere tutt’altro che rari. Come avvenuto in alcune altre città durante il rumoroso periodo natalizio, anche in Trentino abbiamo scoperto chi si nascondeva dietro gli strani avvisi di due macchine di compagni. Un paio di mesi fa abbiamo trovato microfoni e gps installati sulle automobili.

Ma un secondo ritrovamentro, decisamente più inquietante, ci ha lasciati un poco più colpiti. Qualche settimana più tardi, infatti, abbiamo trovato una microtelecamera nella cucina-sala di un’abitazione.

Il tutto era stato posizionato in un angolo della stanza, poi coperto con della malta lasciando solo un buco microscopico per la telecamera.

Paesi Bassi: Capodanno. Azione di solidarietà al centro di deportazione vicino all’aeroporto di Rotterdam/L’Aia

A Capodanno una ventina di persone hanno organizzato un’azione solidale presso il centro di deportazione dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia.

Mentre quasi tutto il paese stava festeggiando il nuovo anno, centinaia di persone aspettavano di venire deportate solo per il fatto di non possedere il giusto pezzo di carta. La prigione accanto alla pista di decollo dell’aeroporto di Rotterdam/L’Aia è uno dei posti in cui i/le migranti aspettano la loro espulsione.

Come piccolo gesto di sostegno per le persone rinchiuse e disgusto per le prigioni e il mondo che ne ha bisogno, a mezzanotte abbiamo fatto un’azione solidale con fuochi d’artificio, rumore, slogan e striscioni.

Contro un mondo di frontiere, prigioni e autorità. Per la libertà. Per l’anarchia!

Brema, Germania: Bruciata vettura dell’ufficio per l’assistenza ai lavoratori (AWO)

8 dicembre 2017

Nessuna pace con la sicurezza interna – nessuna pace con la consulenza di rimpatrio – Lo scorso fine settimana si celebrava a Lipsia la conferenza dei ministri degli interni. Di nuovo tutti i porci dell’intero territorio federale si riunirono per normalizzare e formalizzare in legge le condizioni autoritarie e razziste nella BRD.

Brillava anzitutto Ulrich Mäurer, senatore degli interni di Brema, e non era in primissima fila non solo sulle foto ma anche con la sua contribuzione. La sua richiesta è: Una galera centrale per le espulsioni e un tribunale per i Gefährder, vale a dire per “persone che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica, in modo particolare in rapporto all’eventualità di una partecipazione al compimento ed alla progettazione di attentati di stampo islamista”.

Questa richiesta non la lasciamo senza commento. Abbiamo un’altra contribuzione. Il nostro contributo è inconciliabile e pieno di rabbia contro lo Stato e la sua manovalanza. Ecco perché nella notte da giovedì a venerdì (8 dicembre 2017) abbiamo incendiato una vettura di AWO.

AWO non è un’associazione antirazzista. Fa gioco di squadra con Mäurer e combriccola. Con la sua sporca consulenza di rimpatrio offre una parte dell’infrastruttura per espellere le persone o per costringerle a lasciare “volontariamente” il paese.

Lotta allo Stato di polizia tedesco. Lotta alle condizioni razziste.
Eravamo noi, i Gefährder.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Atene: Striscione in solidarietà con Lisa, imprigionata a Colonia, Germania

Ricevuto il 21 dicembre 2017

Striscione esposto al Politecnico in solidarietà con Lisa, accusata di rapina in Germania.

Oggi 21 dicembre nel contesto dell’appello internazionale in solidarietà con la compagna Lisa accusata di rapina ad Aachen, Germania, abbiamo deciso di esporre uno striscione al Politecnico, a Exarchia, Atene.

Lo scorso 7 giugno il giudice e la pubblica accusa di Aachen l’hanno condannata a 7 anni e 6 mesi di prigione. Ora aspetta l’appello richiesto dai suoi avvocati. Se viene accettato dalla corte significa che dovrà subire un secondo processo.

Il fatto che la nostra compagna sia in prigione ci rende ancora più furios*, ma sappiamo che ogni vendetta dello stato ci rende più forti ogni giorno e rafforza le nostre idee.

Continueremo a lottare, a ricordare tutt* i/le nostr* compagn* in prigione. Nelle nostre teste è ben chiaro ci sono i nostri nemici. La nostra decisione è questa, di combattere lo stato, la polizia, i giudici, la procura e tutt* coloro che fanno parte del sistema che rende miserabile la vita delle persone. Non ci fermeremo, si tratta della nostra vita, si tratta della nostra lotta!

Si tratta di un piccolo gesto di solidarietà con la compagna, ma anche una rivendicazione a continuare la lotta all’interno della prigione e nelle strade. Non lasceremo nessun* compagn* sol* nelle mani dello stato.

Finché tutt* saranno liber*, forza, fuoco, amore e lotta!
La vogliamo libera, la vogliamo in strada!
Per l’anarchia!

Per scrivere a Lisa:
Lisa, nº 2893/16/
Justizvollzuganstanlt (JVA) Köln
Rochusstrasse 350
50827 Köln (Germania)

in inglese, portoghese

Kiel, Germania: Danneggiata auto di nazi

16 dicembre 2017

L’ultimo fine settimana prima di natale abbiamo fatto un regalino al fascio NPD Herrmann Gutsche. Schiuma poliuretanica e buchi nelle gomme della sua Citroën sono un garante per giorni di festa strameditativi.

Gutsche si è ben meritato questo grazie antifa. Dal 2008 tenta di fare propaganda nazi in consiglio malgrado non avendo nemmeno più l’associazione circondariale della NPD che lo spalleggia. Il 6 maggio 2018 ci sono le elezioni comunali. Non c’è tempo d’attendere il prossimo natale per fare dei regali ai fasci AfD e NPD. Parlatene tra di voi, analizzate la situazione ed attaccate! I porci nazi devono pagare per la merda nazi. Ieri, oggi, domani.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Bruciata auto di Siemens

Nella notte al 1°dicembre 2017 fu bruciata totalmente una carretta della porca ditta Siemens. Di Siemens si devono dire tante cose negative.

Questa volta gli diventava fatale fornire la tecnologia di sorveglianza di produzione propria tra l’altro anche ai regimi dittatoriali in tutto il mondo e che sostengono anche qui in Germania i progetti che vogliono realizzare la smart city. Così partecipano anche qui alla sorveglianza organizzata e all’addestramento tecnologico.

Inoltre, l’attacco è anche un contributo alla lotta contro la IMK (Conferenza dei ministri degli interni dei Länder), dove la sorveglianza delle persone è organizzata a livello statale.

I migliori saluti e ogni forza a tuttx lx compas prigionierx!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: 20+28+30 novembre 2017: Vernice e pietre a management di quartiere, CDU e Posta

30 novembre 2017

Qui niente pace – vetri rotti, vernice, vetri rotti – Il presidente dei porci di Lipsia, il capo porco Merbitz, disse sulla manifestazione autorizzata contro la IMK (Conferenza dei ministri degli interni dei Länder) che la protesta contro la IMK non andava discreditata poiché non tuttx lx manifestanti volevanodei tumulti e che sarebbe stato permesso manifestare se tutto si fosse svolto pacificamente.

Su quest’affermazione non c’è che da buttare un grosso mucchio di merda. Non si svolgerà pacificamente mai nulla finché non si porrà fine ai misfatti dello Stato e della sua manovalanza. Solo con la repressione si tiene sottomessx tuttx coloro che hanno le scatole piene di governanti e sgherri. Che anche questo approccio è condannato al fallimento si vede anche da questi fatti:

Il 20 novembre la gente si spaventò poiché anche se nottetempo ci fu del baccano nella Karl-Heine-Straße. Chi andava a vedere poteva scoprire che qualcunx senza alcuna autorizzazione aveva fatto tanti buchi nei vetri dell’ufficio del management di quartiere, cosa già successa in passato.
E perché il tutto, si sarà chiesto qualcunx, ed ecco la risposta adeguata:
Il management di quartiere, insieme alla politica urbana e con la partecipazione dell’università di Lipsia accelera il progetto per un Occidente smart. Così il management di quartiere una volta ancora dimostra da quale parte sta: dalla parte dell’espulsione e della gentrificazione e ovviamente, ora, anche dalla parte della sorveglianza smart.

La Deutsche Post otteneva una notorietà ingloriosa. Come una delle prime imprese in Germania, nelle proprie filiali impiega la software per il riconoscimento facciale. Dimostrando di essere all’avanguardia nel controllo totale delle persone. Che merde. Per chiarirlo alla Posta, alcune canaglie nottetempo, era il 30 novembre 2017, hanno lanciato quantità cospicue di vernice sulla facciata della filiale Nonnenstraße, colpendola in pieno.

La CDU come è risaputo partecipa ad ogni porcata se si tratta di annientare la gente per gli interessi dello Stato e del Capitale. Non per ultimo e non solo si poteva vedere dai cambi di legge decisi dal governo federale, che con l’inasprimento del paragrafo sulla resistenza dichiara gli sbirri persone particolari – ora spingerle può essere punito con tre mesi di prigione. Inoltre il governo federale ha anche creato la possibilità legislativa con la quale il PM può permettere agli sbirri di costringere ogni persona a testimoniare. Del tutto è parte anche il divieto di Linksunten emesso dal ministro degli interni federale DeMaiziere.

Non si poteva non commentare questa iniziativa nell’interessa delle autorità repressive – Il vetro dell’ufficio CDU di Ronald Pohle il 28 novembre 2017 fu spaccato con una scure mentre Pohle s’aggirava ancora nel retro.

Sostenete le azioni contro la IMK a Lipsia! Non permettiamo che ci dividano in manifestanti buonx e cattivx. Contro i padroni siamo tuttx cattivx! Niente pace falsa!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Rigaer 94. Appello alla resistenza.

Lo stato di polizia fa uso di tutte le armi alla sua portata: lunedì 18 dicembre sono stati pubblicati circa 100 visi di persone che hanno partecipato agli eventi di Amburgo. La campagna di stato ha infine abbandonato la maschera dei procedimenti penali e ha lanciato la macchina del fango che dovrebbe piegare ogni resistenza. Facciamo in modo che questi incidenti, questo attacco generalizzato agli ultimi elementi sociali e resistenti che rimangono non passino sotto silenzio. Bruciare questa società di informatori e assassini e fascismo è un dovere ancora incompiuto.

È evidente a ogni essere umano che l’episodio di Amburgo era assolutamente necessario. Le bugie e i falsi dibattiti delle autorità repressive, del sistema conformista e dei media di estrema destra non sono riusciti a riscrivere la riuscita della resistenza contro il G20. In uno dei regimi democratici più sicuri di sé, con un apparato di violenza diversificato e un’immagine di invincibilità, diecimila persone hanno osato insorgere, correre grandi rischi e serie conseguenze per la loro vita. Un miscuglio di azioni offensive, di protesta e di resistenza hanno trasformato il summit delle potenze dominanti in un disastro. Un disastro per il marchio di Amburgo, della Germania e per i più potenti stessi, il cui incontro più importante ha ormai un futuro imprevedibile.

E il vertice è stato un disastro anche per la polizia. Questa istituzione che, nell’impero germanico come sotto la Germania fascista e in quella della democrazia, non è mai stata soltanto il potere esecutivo ma prima di tutto il potere che legittima questa nazione di assassin* e vint*. Tutt* sappiamo quanto sia profondamente radicata l’ideologia dello stato di polizia nella nostra società. Una società che ha gettato una Rosa Luxemburg già morta nel canale Landwehr, che ha dato la caccia ad Anna Frank fin dietro una libreria e che l’ha mandata, con milioni di altr* “subuman*” nei campi della morte; questa società che alla fine dichiara le forze armate tedesco-nazionali(1) come “resistenza”, è fascista. L’apparato di sicurezza della BRD, formato dagli stessi macellai che davano la caccia senza pietà in tutta Europa a partigian* e antifascist* per la nazione tedesca, è fascista. La società nel senso più ampio del termine e i poteri esecutivi si sono uniti nella caccia ai comunisti e hanno portato il meccanismo contro i gruppi della guerriglia che hanno fortunatamente sparato al fascista tedesco incarnato Hans-Martin Schleyer a una perfezione mai vista prima, qualche anno soltanto dopo la “liberazione”.

I visi della resistenza erano stampati a ogni angolo sui manifestini dei ricercati, a ogni incrocio si poteva essere controllati da una polizia pesantemente armata, la reintroduzione della pena di morte venne presa in considerazione e messa in pratica grazie al lavoro della polizia. Il discorso della società diretto dallo staff della stampa, dei politici e della polizia ha gettato le basi per innumerevoli sparatorie fatali, tortura bianca e leggi speciali contro ampie parti della società. Lo stato di polizia, ancora ai suoi primi passi al momento dell’omicidio di Benno Ohnesorg e sotto la minaccia costante di una rivolta, si è sviluppato negli anni per diventare uno stato all’interno dello stato. Con la fine della guerriglia urbana e dei nuovi movimenti sociali, siamo davanti a una società incapace di portare avanti un’opposizione reale a questo sistema. Neanche quando le persone vengono crudelmente torturate e assassinate nei bunker dei commissariati come Oury Jalloh a Dessau, bruciato vivo da uno sbirro fascista.

L’unico fattore che ha ritardato il perfezionamento dello stato di polizia totalitario sembra essere il fatto che i capi strateghi procedono con cautela, per non sollevare troppe inquietudini nei/lle attivist* per i diritti civili. Come noi hanno sempre meno mezzi e sostegno in una società civile che ha deciso che lo stato non può sbagliare; che quello che la stampa dice è giusto, e la resistenza è assurda.

I tempi delle proteste in un ambiente sicuro sono definitivamente finiti. A questo riguardo la società tedesca è tornata a un punto in cui non si trovava da 80 anni. Queste sono le innovazioni chiave e le sfide per la resistenza:

– La semplice partecipazione a una manifestazione può significare una condanna a lungo termine.
– La polizia può definire le aree in cui vige la loro legge.
– La polizia può classificare chiunque come potenziale delinquente (“Gefährder”)(2), per poter incarcerare delle persone senza decisione giudiziarie e sorvegliarle completamente.

Già prima del G20 erano state prese delle misure contro il popolo della resistenza. Chi era stato classificato dalla polizia come criminale potenziale aveva ricevuto il divieto di recarsi ad Amburgo. Sono stati emessi obblighi di firma al commissariato, e imposti con minacce di multe e reclusione. Inoltre sono state eseguite delle ricognizioni visibili a scopo intimidatorio ed è stata messa in atto una sorveglianza sotto copertura di tutta la zone.
Non c’è bisogno di spiegare ulteriormente che durante il vertice l’intera città di Amburgo è stata messa sotto controllo dalle forze dell’ordine, situazione che ha portato le truppe di polizia pesantemente armate a un “aggiustamento“ dei diritti civili e alla violenza di massa.
Le attività di polizia prima e durante il vertice non hanno mostrato una nuova qualità. Ogni evento importante del passato è stato accompagnato da attacchi alle norme sociali da parte dell’apparato di sicurezza. Ma la massa degli attacchi e la naturalezza con cui sono stati eseguiti contro precedenti evidenti forme di protesta ad Amburgo sono stati notevoli.

Quello che è cominciato dopo il vertice è un salto di qualità. C’è chi sostiene che i disordini sono stati iniziati dallo stato per schiacciare le strutture di resistenza in una campagna finale. Questa linea di pensiero è una stronzata, sappiamo benissimo che politicamente tutt* volevamo il naufragio dello stato ad Amburgo. Per mettere fine una volta per tutte alle teorie complottiste ci assumiamo la responsabilità politica di tutto quello che è successo ad Amburgo: dalle proteste civili fino all’ultima pietra gettata ai poliziotti. Come parte delle strutture ribelli abbiamo organizzato una manifestazione in solidarietà con tutt* coloro che dovevano affrontare la repressione subito dopo il vertice, e allo stesso modo in futuro non ci sottrarremo alla responsabilità di incoraggiare la rivolta. Chi vede soltanto una cospirazione di stato dietro qualsiasi cosa neutralizza la resistenza con tutte le sue prerogative e non ha legittimità a parlare in suo nome.

Ormai è chiaro che lo stato si batte per poter definire a suo piacere questo evento, nello stesso modo in cui cerca di dominare su ogni cosa. Sulle nostre vite e le nostre strutture sociali, la natura e la tecnica. In questa battaglia dell’idea capitalista e nazionalista lo stato utilizzerà sempre i metodi fascisti. Sono sempre gli stessi metodi usati più e più volte per denunciare come criminale, non politica e asociale la resistenza(3). In questo modo lo stato tedesco può contare sulla sua polizia, la sua stampa e il suo popolo con i loro rappresentanti. Difficile dire chi sia più ripugnante fra queste creature. Il capo del gruppo speciale di indagine “Black Block”, che darebbe la caccia a chiunque gli venisse presentato davanti alle fauci? O Brechmittel-Scholz(4), che rappresenta la volgare borghesia di Amburgo con le sue limousine di lusso? O i giornalisti divenuti il potere esecutivo della propaganda di polizia. O chi collabora, consegnando con i loro filmati presi con gli smartphone migliaia di persone nelle mani della repressione perché sono dei vigliacchi che hanno paura di prendere il controllo della propria vita e vorrebbero marciare dietro ogni Hitler.

Alcun* di noi ridevano dell’ultima ondata di perquisizioni, di cui era arrivata la soffiata prima. O del fatto che Fabio, ragazzo simpatico, stesse diventando un problema per la strategia della repressione. Eppure la strategia della polizia non dovrebbe essere sottovalutata. Una parte importante di questa strategia implica una propaganda sul lungo termine per riconquistare il potere di definire gli eventi di Amburgo. Chi l’avrebbe creduto che diversi mesi dopo il G20 sarebbe ancora stato all’ordine del giorno grazie alle frequenti conferenze stampa organizzate dalla polizia? E chi avrebbe creduto che la propaganda professionale con i suoi mezzi inesauribili poteva fallire senza il nostro contributo?

Ecco perché – a questo punto di un’ampia caccia all’uomo – rinnoviamo la nostra confessione di lotta contro lo stato, le organizzazioni fasciste come la polizia, i servizi segreti e le strutture di destra, così come contro i collaboratori e gli informatori in seno alla popolazione e alla stampa. Fabio e tutt* coloro che anche in un’aula di tribunale tengono la testa alta sono i nostri modelli per sfidare la paura e mandare saluti di libertà e solidarietà a chi affronta la repressione e il mondo del G20.

In occasione di questa caccia all’uomo e a causa degli appelli alla denuncia di 100 persone abbiamo deciso di pubblicare le foto di 54 ufficiali di polizia che l’anno scorso hanno partecipato allo sgombero del Rigaer94. Ci farebbe piacere ricevere degli indizi sui loro indirizzi personali. Possono essere considerati responsabili dello sgombero e dellla violenza delle tre settimane di occupazione.

E ora è importante mettere fine al nostro atteggiamento attendista e rafforzare la mobilitazione e la solidarietà delle strutture attive. La manifestazione dopo l’ondata di incursioni è stata un punto di partenza(5). Ma per le prossime perquisizioni dobbiamo essere più numeros*. Se non abbiamo altro modo, dobbiamo almeno scendere in strada per assumerci la responsabilità dei/lle nostr* amic* perseguitat* dallo stato.

Tutt* in strada! Determinat* e furios* combattiamo l’ordine dominante e resistiamo di fronte alla repressione!

(1) Stauffenberg era un generale altolocato che cercò di assassinare Hitler. Faceva parte dell’aristocrazia, che di fondo criticava Hitler in quanto cattivo stratega
(2) “Gefährder” è un termine creato dalla polizia tedesca e ampiamente utilizzato nei dibattiti pubblici per stigmatizzare e criminalizzare la popolazione musulmana. È probabile che il suo utilizzo contro militanti di sinistra e anarchic* venga adottato sempre di più spesso
(3) Originariamente “asozial”, una via di mezzo fra antisociale e incivile
(4) Brechmittel-Scholz: sindaco di Amburgo, famoso per aver autorizzato l’uso di un veleno (Brechmittel) da parte della polizia per provocare il vomito nei fermati per verificare se avevano ingerito della droga
(5) Il 5 dicembre la polizia ha fatto irruzione nelle case di diverse persone identificate come partecipanti a un blocco che era stato attaccato dalla polizia in Rondenbargstrasse durante il tentativo di bloccare il vertice. Come reazione ci furono manifestazioni nelle principali città tedesche.

in portoghese

Berlino: Vernice a posto di polizia

Nella notte al 29 novembre abbiamo ampiamente verniciato il posto degli sbirri presso il Treptower Park (competente per violenza giovanile e protezione obiettivi). In solidarietà con il Gare-Squat sgomberato in Exarchia-Atene e chi vi è stato arrestatx.

I vicinati solidali si vedono esposti dappertutto agli attacchi a livello statale, economico e civile – ma esistono anche strutture che s’organizzano dappertutto per il conflitto con l’esistente.
Sgomberare lo squat una settimana dopo il giorno della morte di Alexis non è solo un attacco locale, bensì piuttosto un attacco a tuttx che solidarizzano con una lotta con l’obiettivo di vivere in modo autodeterminato ad Exarchia e oltre.

Auguriamo tanta forza e amore ax prigionierx della demo del 17 novembre e ax arrestatx nello squat.

Lottare solidalmente contro la gentrificazione e gli attacchi dello Stato

Autonome Gruppen

Fonte: Indymedia, Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Brema, Germania: Danneggiata Auto di Gerald Höns (AfD)

24 novembre 2017

A piedi al congresso di partito AfD di Hannover!? Queste o simili questioni si deve porre il politico AfD di Brema Gerald Höns dopo di che la notte di martedì gli abbiamo distrutto le gomme e i vetri della sua Smart nella Bergerstraße.
L’intrigante Gerald ha contatti con i Hells Angels e possiede alcuni bunker roccaforte della 2. Guerra Mondiale che affitta e occasionalmente agghinda con manifesti AfD.

Il nostro annuncio a Höns: sappiamo dove abiti, dove fai i tuoi affari e quali auto guidi. Fino a che a Brema agisci da fascista non ti lasceremo in pace.

Antifa significa attacco – di notte dalle proprie parti e in trasferta a Hannover!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Attacchi a proprietà nazi

Nella notte dal 21 al 22 novembre attaccati vari nazi ad Amburgo.
Bruciata l’auto a Tim Glasow, fascio NPD e dell’ambito rock di destra, domiciliato nel Weidenbaumsweg 74.
Jakob Kautz, membro del movimento Identitario, domiciliato nel Berner Heerweg 510, subiva danni all’auto e fu scoperto davanti alla propria casa.
Inoltre la sede dell’associazione studentesca Germania nella Sierichstraße 23 ha avuto un’ampia riverniciatura. La sede è usata come punto d’incontro e abitazione da alcuni membri del movimento identitario.

Niente tranquillità per i nazi! Mai! Ovunque!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH