Category Archives: Proclamazioni

Messico: Rivendicate due azioni dal FA/FLT/FAI

Due azioni.

Attacco esplosivo contro la scienza e attacco incendiario contro la polizia… Non ci accontentiamo del sabotaggio, con la polvere o con la benzina. Che non ci si sorprendi del terrorismo contro gli scienziati, poliziotti e scagnozzi. Non idolatriamo alcuna azione armata, ma data ogni espropriazione individuale di questo nucleo di guerra, rivendichiamo l’affinità più egoista con diversi gruppi di questo territorio, che, distruggendo mezzi, paradigmi, ideologie e codici morali o di valori, conducono le proprie azioni all’estremo, al culmine…

Estremismo? Terrorismo?

Uccidere dei poliziotti…

Come la Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon, frazione della Federazione Anarchica Informale. (CI-MSA/FAI)

Uccidere alcuni scienziati…

Come le Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS)

Vediamo nella determinazione di ogni individualità che va direttamente contro l’umanità e la sua civilizzazione; La forza che fa rivivere i nostri istinti selvaggi, apprendiamo da questi clan e affiliamo le nostre idee per future azioni.

Nel frattempo, rivendichiamo la seconda carica esplosiva scoppiata nell’edificio del Consiglio Messicano di Scienza e Tecnologia lo scorso 10 giugno 2013 nella città di Toluka, Messico. Abbiamo colpito nuovamente questo organo statale che partecipa direttamente al sostentamento del tecno-sistema, scagliandoci contro il suo funzionamento vitale per il progresso antropocentrico, perché sappiamo della sua intromissione nell’estensione del territorio urbano in complicità con l’industria mineraria, che distrugge le montagna dell’Alto Lerma, perché sappiamo della sua collaborazione con gli scienziati del Centro Internazionale del Miglioramento del Mais e Grano per realizzare le sue aberrazioni nel campo
di prova di questi esperimenti, perché sappiamo della sua diretta responsabilità in ogni artificializzazione di questa (non)vita.

Attacchiamo le sue proprietà in difesa della Naturalezza Selvatica.

“Colui che cade ribellandosi contro tutti, prevale anche cadendo (…) Ma il vero sostenitore dei ribelli caduti è chi sa ribellarsi anche contro la “ribellione” degli eroi caduti”
Renzo Novatore

Rivendichiamo l’incendio (mediante dispositivo artigianale, come ci hanno raccomandato alcuni compas del Sud America) che ha colpito il motore e la cabina di una camionetta della Polizia Federale nella mattinata del 23 Maggio dello stesso anno e nella stessa città. Abbiamo deciso di attaccare questo simbolo dell’autorità, cosi come abbiamo deciso di rivendicare ciò in concomitanza con l’azione precedente per lo stesso motivo: Mauricio Morales.

Cosi come non idolatriamo azioni armate, allo stesso modo non martirizziamo o rendiamo feticcio nessuno e niente. Risulta difficile provare distacco per questo guerriero a leggere i suoi scritti e le sue
poesie… Sentire il canto di guerra dl punky mauri. Mauricio Morales non è solo un nome, come non lo è Abele Rizieri Ferrari. Ogni indomito che coraggiosamente armato di volontà e fantasia ha provocato violenti incendi è alimento necessario per sostenere il conflitto quotidiano e la ribellione permanente e iconoclasta.

Questo fuoco provocato a circa quattro anni da quando Mauri danza con la morte è solo un gesto incendiario in memoria ribelle di chi ha trasformato le proprie parole e idee in azioni.

Frazione Anticivilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine
alla Federazione Anarchica Informale (FA/FLT/FAI)

fonte

Barcellona: Attacchi in solidarietà con i/le 5 anarchici/che detenutx in Sabadell

Abbiamo partecipato attivamente come gruppo da circa un anno, tempo durante il quale abbiamo visto un leggero aumento nel tipo delle azioni con cui ci identifichiamo. Abbiamo anche adottato misure simili e abbiamo deciso di renderle pubbliche attraverso questo indymedia, per favorire la sua riproduzione.

Manteniamo la nostra strategia e ferma linea politica: Vediamo le azioni da parte della Federazione Anarchica Informale (FAI) e altre azioni anonime come strizzatine d’occhio. Cogliamo l’occasione per inviare un abbraccio di solidarietà a tuttx coloro che hanno deciso passare dalla teoria alla pratica, in relazione con l’azione diretta del materiale.

In altri comunicati, abbiamo fatto richiami ad integrare la strategia di sabotaggio e / o il benessere della guerriglia urbana nella vita e le parole che vengono identificate con il pensiero anti-statale, anti-capitalista, anti-autoritario e anti-dominazione, che è ciò che alcuni di noi vedono nell’anarchismo e altri come anarco-nichilismo.

Oggi, faciamo una chiamata alla coerenza in ciò che concierne a i/le 5 prigionierx relazionatx con l’Ateneo di Sabadell.

Al momento, non abbiamo nessuna informazione diretta da loro, solo parole di persone vicine a loro e alle loro famiglie. Ma sembra che, già molte persone si sono precipitate a posizionarsi sui/lle detenutx. La mancanza di solidarietà o di reazione in Barcellona è preoccupante.

Tutti gli occhi si rivolgono a qualsiasi altro luogo, mentre i detenuti sono in regime FIES. La lettura dei media e l’ordine giudiziale, l’analisi è stata se erano spacciatori di droga o no, se avevano tradito o non. Sembra che, entrando nel sistema di giustizia penale e / o di prigione spagnola, la storia dei detenuti o processati si mette in discussione per motivi politici, morale, emotivi e estetici.

Nel frattempo, lo Stato sta imprigionando 5 persone che, a quanto pare, si sono descritti come anarchici/che. Non si tratta di supportare ciecamente (l’anarchismo) a chiunque. Ma il fatto è che sono stati arrestati a causa di qualcosa che ci riguarda tutti. Sembra che, a volte, la coerenza scompare dalla chiesa anarchica, soprattutto quando la realtà rompe le linee nelle cuali si inquadrano, in questo caso la risposta dello Stato all’anarchismo.

Lo Stato non solo tiene traccia di come ci guadagniamo da vivere – questo è quasi irrilevante – ma cerca di andare contro di noi al colpire dove meno ce lo aspettiamo, cercando di creare paranoia, e dove i compagni sono più visibili nella speranza di paralizzarci.

Ultimamente, sta diventando sempre più comune nei media puntare il dito verso gli anarchici, i loro legami con gruppi terroristici e le persone che aspirano a creare dei “disturbi” nel movimento di protesta “pacifica” – come la Piattaforma di Vittime dei Mutui (PAH) gli “indignati” del 15M, ecc, energia sta testando le acque, preparando il contesto di sciopero, e si sta facendo in pubblico, mostrando i manifestanti “cattivi” e “buoni”. Questa non è una nuova strategia, ma dobbiamo essere attenti e rispondere coerentemente agli Stati. Ignorare la situazione non è una risposta, né pure il silenzio.

La risposta agli arresti è l’inizio, la nostra lotta è un atto di solidarietà, la continuazione dei nostri attacchi è un atto di solidarietà.

Solidarietà con i/le 5 prigionieri/e!

Di fronte all’attacco dello stato ad un luogo di incontro e per il movimento anarchico, abbiamo distrutto 5 banche nella zona periferica di L’Hospitalet.

Salute, per la anarchia e il nihilismo rivoluzionario!
Lupi Neri

Svezia: Animal Rights Militia profana tomba di famiglia di un allevatore di visoni

La notte del 13 maggio 2013 è, si spera, la notte in cui l’uccisore di massa Knut Indebetou rinuncerà ai suoi progetti di aprire un allevamento di visoni. Questa merda già gestisce un grande allevamento di galline, ma la ragione della nostra azione notturna è che progetta di fare soldi sulla pelle di circa 6.000 visoni innocenti ogni anno. Sono molti anni che in Svezia non si apre un nuovo allevamento di visoni e così deve restare. E’ un’industria costruita sull’assassinio e l’industria sarà presto morta così come le persone malate che la portano avanti.

Durante la notte, ci siamo scavati un passaggio attraverso la tomba dei genitori di Knut Indebetou, ora rimane solo a Knut e alla crudeltà che mette in scena finire nella tomba. La pietra tombale della fossa dei genitori è stata posizionata nel giardino della sorella di Knut Indebetou, questo perchè lei ha il potere di influenzare Knut nella sua decisione sull’allevamento di visoni. Poichè c’era bisogno di una nuova pietra tombale nel cimitero, ne abbiamo messa una con il nome di Knut.

Knut – Fa in modo che questo sia sufficiente. Risparmia gli animali e i tuoi parenti. Altrimenti non ti perdoneremo mai. Se gli animali ne avessero l’opportunità, farebbero qualcosa di molto peggiore di quanto hai avuto modo di provare fino ad ora…

ARM (Milizia dei diritti degli animali)

Atene: Annuncio dei membri imprigionati della CCF per l’attacco esplosivo contro la direttrice del carcere maschile di Koridallos

Questo testo è stato letto dai membri della CCF il 10/6 al tribunale all’inizio del processo

Vogliamo ricambiare, da parte nostra da qui dentro, il segnale di guerriglia ai fratelli della collaborazione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e delle Bande di Coscienza e salutare il fronte comune di tutti gli anarchici della prassi che sostengono la rete internazionale della FAI-FRI. COMPAGNI, con questo attacco ci siamo incontrati di nuovo. Avete cancellato lo stato della nostra prigionia. Ci avete offerto momenti di vera libertà. Siamo trovati insieme intorno allo stesso tavolo, di nuovo. Abbiamo discusso, abbiamo scelto il bersaglio, abbiamo progettato l’operazione, abbiamo attaccato, abbiamo rivendicato la responsabilità…

Tutti insieme complici nel rinascimento della NOSTRA Cospirazione, tutti insieme coerenti con la promessa che abbiamo fatto che questo è solo l’inizio. La Cospirazione delle Cellule di Fuoco rimane libera nei nostri cuori, nei nostri sorrisi, nelle pallottole dei nostri armi fino alla fine, per sempre…

VIVA LA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO / BANDE DI COSCIENZA
Nucleo Sole – Baleno.

VIVA L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI DELLA PRASSI.

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

PROGETTO FENICE
LIBERTÀ AGLI ANARCHICI DELLA PRASSI ITALIANI

i. Il ritorno della Cospirazione delle Cellule di Fuoco dalle ceneri

Solo nei momenti in cui la nostra tensione per la libertà si incontra con la prassi riusciamo realmente a vivere l’ anarchia, qui ed ora. Purtroppo il sogno che portiamo nel cuore è troppo grande per non rischiare di scontrarsi contro il mostruoso muro dell’autorità eretto a difesa di stato e capitale. Quando realmente mettiamo in gioco la nostra vita, inevitabilmente finiamo per scontrarci con la durezza insita nella lotta: la morte e il carcere.
Nicola Gai

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco – FAI/IRF, in collaborazione con i compagni delle Bande di Coscienza, onorando la nostra vecchia e diacronica amicizia, abbiamo fatto saltare l’auto della direttrice delle carceri maschili di Koridallos, Maria Stefi, come segno di genuina solidarietà verso i nostri dieci imprigionati fratelli e sorella, Giorgos P., Olga, Gerasimos, Christos, Michalis, Giorgos, Haris, Teofilos, Panagiotis, Damiano, che hanno assunto la responsabilità per la loro partecipazione alla Cospirazione.

Dopo quasi due anni di silenzio nel territorio greco, la CCF ritorni. In fronte comune con le Bande di Coscienza, i nuclei della FAI (fronte antifascista, nucleo illeso di vendetta, Lupo Solitario, ecc) e la Setta dei Rivoluzionari, sosteniamo e rafforziamo la cospirazione internazionale della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) .

La bomba piazzata nel veicolo della direttrice delle carceri maschili di Koridallos è la goccia prima della tempesta. Come è stato scritto, inoltre, nell’ultima rivendicazione della CCF contro il ministro della Giustizia… Continue reading Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la macchina della direttrice del carcere maschile di Koridallos, nel quartiere di Dafni, il 7 Giugno 2013

Cile: Attacco incendiario contro palestra di secondini

“Qualcuno direbbe, quindi, che la forza ha lo scopo di imporre l’organizzazione di un certo ordine sociale in cui una minoranza governa, mentre la violenza tende a distruggere questo ordine. La borghesia ha usato la forza fin dall’alba dei tempi fino ai tempi moderni, mentre il proletariato reagisce al presente, attraverso la violenza, contro di essa e contro lo stato” —George Sorel

LA GANG È FURIOSA:

In questo momento, il peso della storia cade sulle nostre spalle, la memoria dei combattenti, dei/le compagnx cadutx e vittoriosx in una lotta fin dalle origini dell’umanità, che varia solo in termini materiali e quantitativi. Come affrontare una bestia corporale con una forza storica senza precedenti; la società di classe è un materiale e anche un’idea, un’essenza e un fenomeno presenti nella coscienza individuale e collettiva dell’umanità. Lo stato, la proprietà privata, le sue forze armate, i modi di produzione e la permanente continua complicità di un’umanità soggetta alle decisioni di un’onnipresente autorità.

Immersi nella tipica freddezza dell’anniversario della morte del compagno Mauricio Morales, andiamo avanti, risoluti e felici di impiegare la nostra azione diretta, probabilmente analizzata come qualcosa di minimale in termini di danno materiale, la rivendichiamo come un’esperienza di azione diretta inquadrata in questa guerra sociale, assumendoci il compito di continuare a perfezionare le tecniche di attacco e sovversione. In un modo o nell’altro, l’incertezza della fortuna, la repressione, e l’obiettivo scompaiono e si trasformano in libertà.

Riguardo alla violenza individualista di tipo insurrezionale, criticata da quelli che o definiscono altre priorità politiche oppure semplicemente non osano colpire il potere, la nostra posizione è chiara, la nostra prospettiva rivoluzionaria viene da una considerazione fondamentale: le masse fanno le rivoluzioni, e le fanno perchè si trovano in una certa situazione di sfruttamento, di alienazione e di progressiva eliminazione degli aspetti positivi della vita. Se la rivoluzione è infatti un atto collettivo, delle masse, questo non significa che gruppi di individui, con affinità politica (teoria/prassi) tra di loro, non possano esercitare la violenza individualista contro il potere. Per quanto i mezzi di comunicazione di massa, lo stato, e i suoi meccanismi di repressione possano volgarizzare le nostre azioni e usare categorie borghesi per definirle (atti criminali), la nostra violenza è politica in sé e per sé, nello specifico a causa del fatto che la politica e le sue relazioni sociali sono assi fondamentali nello sviluppo degli interessi umani.

Infine, ricordiamo la vita, le idee e le azioni del compagno Mauricio Morales, caduto mentre stava realizzando un’azione diretta, e tuttx i/le compagnx imprigionatx e perseguitx da tutti gli stati del mondo. E salutiamo il compagno Diego Rios nel suo prendersi gioco delle autorità.

ABBASSO I SISTEMI DI DOMINIO POLIZIESCO/LEGALE/CARCERARIO
E FUOCO A TUTTE LE GUARDIE
CON TUTTI I MEZZI E GLI STRUMENTI,
ATTACCHIAMO OGNI FORMA DI AUTORITA’ E COMPLICITA’!!!

Gang Anarchica della Furia (B.A.C.)

fonte, in inglese

Italia: Cronaca dal presidio al tribunale di Perugia (6.6.2013)

Il 6 Giugno 2013, si è tenuta al tribunale di Perugia l’udienza preliminare del processo a carico di alcune delle persone indagate in seguito all’operazione repressiva anti-anarchica detta “Ardire”, che nel giugno del 2012 aveva portato all’arresto di 10 persone (alcune delle quali non si erano mai viste, né conosciute e due erano da tempo già detenute), accusate di partecipazione ad “associazione sovversiva con finalità di terrorismo” (art. 270 bis c.p.).

Ciò che all’epoca balzò agli occhi fu l’evidente contraddizione fra la titolarità dell’inchiesta della Procura di Perugia e l’inchiesta stessa, dal momento che tutti i principali episodi sottoposti ad indagine (come, ad esempio, l’invio di pacchi bomba alla sede di Equitalia a Roma, al Cie di Gradisca di Isonzo e il ritrovamento di un pacco bomba dentro l’Università Bocconi di Milano) erano avvenuti ben lontano dal territorio umbro.

Per questo motivo gli artefici dell’inchiesta (la Pm Comodi della Procura di Perugia – già nota per aver condotto nel recente passato altre due operazioni antianarchiche in Umbria, nel 2007 “Brushwood”, rivelatesi poi di consistenza nulla, e nel 2009 “Sherwood”, il cui processo è tuttora in corso; e il Generale dei carabinieri del ROS Giampaolo Ganzer, lo stesso che è stato condannato nel luglio 2010 in primo grado a 14 anni per traffico internazionale di droga) si dovettero ben ingegnare per inventarsi una cellula terroristica umbra affiliata alla “FAI informale” (senza la quale l’inchiesta stessa non avrebbe potuto reggere), accusandola di aver… effettuato scritte sui muri, esposto striscioni e imbrattato un bancomat.

Ma se all’epoca l’operazione ebbe grandissima rilevanza mediatica, grazie soprattutto al supporto della stampa asservita (basti pensare all’enfasi con la quale venne presentato il risultato di alcune perquisizioni, che avevano permesso il ritrovamento di… lampadine, chiodi, mollette di legno e fermacarte, indicando il tutto come pericoloso materiale atto all’imminente fabbricazione di ordigni esplosivi), ben poca attenzione si è data alla successiva suddivisione dell’inchiesta in due parti, una passata alla procura di Milano, l’altra, il filone umbro/perugino, rimasta alla procura di Pg: così che per parlare di terrorismo in Umbria restano davvero solo scritte e striscioni.

La mattina del 6 giugno si è dunque tenuta a Perugia l’udienza preliminare del processo per il solo filone umbro/perugino, che riguardava 4 persone (una ancora detenuta nel carcere di Ferrara, due ai domiciliari e una a piede libero), mentre, per quanto riguarda le persone sotto inchiesta per la parte passata a Milano, il giudice titolare delle indagini ha purtroppo recentemente richiesto la proroga delle misure cautelari in carcere per altri 6 mesi.

L’udienza vera e propria non si è però tenuta, da momento che gli avvocati della difesa hanno evidenziato l’incompatibilità del Gup (giudice per l’udienza preliminare), in quanto aveva a suo tempo partecipato all’inchiesta stessa ponendo la sua firma ad alcuni decreti di autorizzazione delle intercettazioni.

Ciò che a questo si spera e ci attendiamo è che, al di là di ogni considerazione sulla (poca) consistenza dell’inchiesta stessa, il 13 giugno, ad un anno dagli arresti e alla scadenza dei termini di custodia cautelare, i compagni sotto inchiesta in Umbria possano tornare in libertà.

Santiago: Attacco incendiario contro l’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie

Chi credeva che maggio sarebbe passato senza azione diretta?
Con il fuoco abbiamo risposto ancora.

Ricordando il guerriero Mauricio Morales e mostrando solidarietà alle compagne imprigionate a Temuco, abbiamo dato fuoco all’ingresso dell’Associazione Nazionale delle Guardie Carcerarie (ANFUP), situata sui gradini di Santa Monica nel centro di Santiago, domenica 12 maggio. Con questa aggiungiamo una nuova azione a quelle che sono già state rivendicate da altri gruppi nei “media alternativi” ma passate sotto silenzio sulla “stampa ufficiale”.

Abbiamo detto nel nostro precedente attacco a una proprietà della Gendarmeria del Cile in gennaio di quest’anno, che non lasceremo che i torturatori siano tranquilli nelle loro tane. La critica al sistema autoritario e alle strutture penitenziarie non può essere separata dall’attacco diretto a coloro che cercano di rompere la volontà dei/le nostrx compagnx ribelli imprigionatx. Le guardie carcerarie hanno deciso volontariamente di vivere come nemici della libertà e contribuiscono attivamente al dominio, in cambio di quote di potere che materializzano nella reclusione e nell’umiliazione verso i/le nostrx prigionierx e le loro famiglie.

In aprile, la compagna anti-autoritaria Ariadna Torres è stata punita nella Prigione Femminile di Temuco per aver insultato un giudice e i carcerieri che hanno sequestrato una lettera di unx compagnx dall’esterno. Abbiamo mandato una copia di questa e-mail ancora una volta ai carcerieri del Cile cosicchè sappiano che i/le nostrx compagnx anarchicx, i/le prigionierx anti-autoritarx e rivoluzionarx in Cile non sono giocattoli per le autorità, e per ogni attacco la risposta arriverà con il fuoco, con gli esplosivi e le granate.

Chiediamo ai/le compagnx d’azione, perchè c’è stato un calo nell’attività violenta contro il nemico? Una cosa è l’eccitazione del combattimento di strada, ma in maggio ci sono stati meno attacchi diretti ed esplosivi pianificati, incendi e sabotaggi contro i ricchi, e anche contro il loro sistema di miseria. Che gli attacchi anti-autoritari vengano sostenuti nel tempo e non per storie di polizia, dipende da noi. Che l’opzione per la violenza rivoluzionaria e la sua connessione con la lotta anti-autoritaria (e le sue varie forme di essere implementata) non sia solo una moda giovanile, dipende da noi. Vantarsi e moltiplicare le azioni dirette in quantità e qualità dipende solo dal nostro volere.

In maggio, ricordiamo quei compagni assassinati dallo Stato a Chicago nel 1886; Daniel Menco, giovane uomo ucciso nel 1999; il giovane Rodrigo Cisternas, lavoratore ucciso dalla polizia in Cile nel 2007 dopo essere stato schiacciato da un veicolo della polizia; il compagno Henry prigioniero da maggio dello scorso anno in Bolivia [attualmente agli arresti domiciliari]; e Nicola Gai e Alfredo Cospito, prigionieri in Italia, imprigionati da un anno accusati dello sparo alla gamba di un capo di una azienda scientifica nucleare.

Saluti ai/le compagnx clandestinx e ai/le prigionierx in tutto il mondo.

MAURICIO MORALES VIVE NELL’AZIONE DIRETTA.

Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria Panagiotis Argyrou, affine alla FAI/FRI. Cile

fonti : a, b

Settimane di agitazione in tutto il mondo e di azione per i detenuti sovversivi a $ile

Maggio 20-25 / 20-25 Giugno / 25-31 Luglio
Solidarietà attiva e combattiva con Freddy, Marcelo e Juan

Il 24 Aprile 2013 era la data fissata per la preparazione della prova orale contro Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla, che sono accusati di varie rapine e della morte di un poliziotto. L’udienza è stata completamente annullata per la seconda volta, perché non ha rispettato gli standard della procura e i suoi desideri accusatori.

Un nuovo inizio della preparazione della prova orale è stata fissata per 1º Agosto 2013.

Attualmente, i compagni hanno trascorso 3 anni ed 8 mesi in detenzione preventiva, senza mai ricevere alcuna condanna.

Questo è un esempio del fatto che lo Stato-prigione-Capitale sta usando il carcere e il confino come un’altra forma di punizione, di controllo e di annientamento nei confronti di coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Questo è un richiamo per riprendere tutte le forme di solidarietà e di lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale. Perché chi dimentica i prigionieri della guerra finisce per dimenticare la guerra stessa…

più sul “caso Security” (in inglese) qui / blog di solidarietà

Lasciate Freddy, Marcelo e Juan fuori per le strade!

Italia: Culmine – Al Punky Mauri a 4 anni dalla sua morte in combattimento

Carissimo Mauri,

4 anni son passati da quella notte in cui il tuo cuore indomito ti ha accompagnato fino alla fine!. La tua morte in combattimento ci ha lasciato un vuoto che in realtà un vuoto non è perché la ribellione, la determinazione della rivolta, la lucidità di un’azione, la coerenza, la sempre maggior consapevolezza della necessità della lotta, l’anarchia lo vanno a colmare in ogni momento delle nostre vite!.

In questi anni naturalmente non si è fermata la repressione di anarchicx, ribelli e dissidenti, non si sono interrotti l’avvelenamento e lo sfruttamento della terra, degli animali umani e non umani e della natura tutta, x prigionierx delle varie galere non smettono di essere torturatx e uccisx, stato e liberticidio continuano ad essere sinonimi, i popoli originari vengono ancora annietati da chi si continua ad arrichire depredando i loro territor. Ma tutto questo lo sappiamo, come siamo consci che non tramonterà né facilmente né rapidamente, vero?. Per questo non smettiamo di combattere, da antiautoritarx, contro la civilizzazione. Per questo, Mauri, vivi in ogni incendio che distrugge i simboli del potere (che siano banche o auto di lusso), sei presente in ogni animale liberato, non smetti di accompagnare ogni sabotatorx di questo sistema sempre più artificiale e tecnologico, rispondi ad ogni scintilla liberatrice!. Per questo, compagno e fratello Mauri, non ti dimentichiamo!.

Nessun mito, nessun eroe, nessuna lacrima, nessuna paura… vivi in ogni pensiero e azione verso la liberazione totale!.

Ti abbracciamo forte, con amore e Anarchia!.

Culmine — 22 Maggio 2013

Stefano. Prigionero individualista anarchico
C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara
Elisa. Prigionera anarchica
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Cile: Lettera di Jose Miguel Sanchez ai/alle guerrierx della lotta della strada

josèChe questo inverno sia caloroso con il fuoco che seminaremo con le nostre Molotov, facendo bruciare ogni icono del potere, distruggendo quelli che ci opprimono, liberando il nostro odio verso la classe dirigente, riempiendo il territorio borghese, bruciando i loro beni e con ciò incoraggiando la ribellione del indeciso, viva chi lotta!

Le nostre azioni devono attaccare tutte le forme di autorità e di dominio, tutti i custodi del potere, facendo il sabotaggio della pace dei ricchi, agendo sempre con audacia e sorpresa, senza lasciare nessuna traccia per non rendere facile il compito del nemico, lottiamo contro il dominio oligarchico, facciamo che prevalgono la solidarietà ed equità sui privilegi, l’egoismo e l’ingiustizia, per questo le nostre azioni si guidano con braccia forti, coscienza e convinzione, ed è responsabilità di ciascuno di noi fare che ogni azione raggiunga il suo obiettivo, siamo guerrierx di una lotta disuguale e per questo dobbiamo essere precisx e audacx.

Non abbiamo alcun attaccamento alle “comodità” che il sistema ci offre, ci cachiamo nelle loro leggi e regolamenti, sappiamo che solo lottando efficacemente e costantemente riusciremo per scuoterci del giogo creato dalla classe privilegiata per sottometterci, del’egoismo e l’avidità del arrogante ricco e di ogni forma di autorità, lottiamo per la liberazione totale e siamo prontx a tutto per l’emancipazione.

Coloro che abbiamo optato per questo percorso di lotta sappiamo che il percorso non è facile, che spesso ha costi elevati, come la clandestinità, la prigione o la morte, e per questo siamo preparatx in coscienza, così come contiamo anche sulla solidarietà da parte dei/delle nostrx compas, se uno di questi costi si presentasse, è di vitale importanza che nessun/a combattente deva sentirsx solx se arriva ad una prigione, è lì che ci dovrebbe essere un reale sostegno perche il nemico conosca e veda che l’universo di lottatorx è presente ovunque.

Un abbraccio complice e cospirativo per ogni guerrierx dell’orbe
Per distruggere lo stabilito e la violenta pace dei ricchi
Finché ci sarà la miseria ci sarà la rivolta
Per distruggere la società carceraria

Nonsottomesso,

José Miguel Sánchez Jiménez

Lager Colina II. Modulo 4

Italia – Operazione Ardire: La procura di Milano chiede ulteriore proroga delle misure cautelari

La procura di Milano ha chiesto la proroga di ulteriori sei mesi di carcerazione preventiva per Alessandro, Stefano, Sergio, Elisa e Peppe. Nella richiesta la procura specifica che, nonostante la detenzione, i compagni continuano a comunicare con appartenenti della medesima area all’esterno del carcere e promuovono “campagne di solidarietà” contro la “repressione” dai toni certamente allarmanti per l’esaltazione di atti improntati a violenza, non solo verbale. Poi spiega meglio questi concetti citando diversi comunicati tratti da RadioAzione, Contra Info, e Informa-Azione.

Cita anche il comunicato di Stefano contro le carogne pseudo-nichiliste e tra le altra cose si dice: “La lettera di S. Fosco dall’AS di Ferrara è stata integralmente pubblicata dal sito RadioAzione che dopo la chiusura di Culmine ne ha di fatto sostituito il ruolo con l’intento di svolgere la medesima funzione di ‘cassa di risonanza’ nell’aria anarchica nazionale”.

Finchè avrà vita questo blog la solidarietà e la complicità verso i compagni detenuti non verrà mai a mancare, come non verranno mai a mancare le azioni dirette che vengono fatte in solidarietà con gli stessi compagni detenuti o contro l’esistente in generale. Se a qualcuno i “toni” non piacciono… beh cazzi loro! Infine RadioAzione non ha preso l’eredità di Culmine, ma ha sempre voluto lanciare un messaggio chiaro ai persecutori: La Controinformazione e la solidarietà non hanno sbarre che le possono imprigionare… potete imprigionarci nel corpo ma mai nelle idee!

Morte allo Stato e ai suoi servi
Per l’azione diretta

Solidarietà e complicità con i compagni detenuti in tutto il mondo!

RadioAzione


Elisa Di Bernardo
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco,
Alessandro Settepani, Stefano Gabriele Fosco

C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara

Komotini, Grecia Settentrionale: Attacco incendiario contro un edificio governativo

greece

Nelle prime ore della Domenica, 26 Maggio, gli uffici amministrativi delle regioni della Macedonia Orientale e della Tracia, nella città di Komotini, sono stati attaccati con bottiglie molotov.

Questa è stata una visualizzazione minima della rabbia contro lo Stato, i suoi servi, ed ogni struttura autoritaria che, ogni giorno, ci porta più vicino al totalitarismo e alla schiavitù.

L’attacco era una risposta al sistema politico marcio che ci sta terrorizzando su base giornaliera. Ci terrorizza col carcere per coloro che resistono, con le tasse, con salari e pensioni che si può a malapena da vivere, con la violenta repressione degli scioperi e delle dimostrazioni, con le bande fasciste-parastatali che agiscono indisturbate, che coprono i loro volti reali con maschere democratiche in modo da garantire la continuazione del dominio e dello sfruttamento quando il Potere e i poliziotti non possono finire il lavoro.

Non pretendiamo migliori condizioni di schiavitù; invece lottiamo per la completa distruzione del Potere.

Noi proclamiamo noi stessi negatori di questa società e della vita miserabile che ci viene offerta, e così passiamo all’offensiva.

Inviamo anche un messaggio ai magistrati e allo Stato: i nostri compagni, che passano le giornate e le notti nelle gabbie della democrazia e del Capitale che voi chiamate “istituti di penitenza”, non sono soli.

Solidarietà con l’O.R. anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco, e tutti i combattenti imprigionati! Libertà per tutti nelle celle delle prigioni!

“Coscienze Distruttive”

Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

xose tarrio
Nella tua memoria, Xosé Tarrío, perché la dignità non conosce muri.
Prigioneri alla strada

Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme ad un senso di dignità di fronte agli abuso e maltrattamento dei carcerieri, istituzioni etc. le fanno stare sotto il punto di mira dei potenti.

Per maggiori informazioni sulla vita e la lotta di questo compagno che ha trovato la sua fine atroce tra i freddi muri del carcere di Teixeiro (A Coruña, Galizia) potete guardare la notizia precedente di questo blog (qui) dove ho postato una breve biografia del compagno. Suggerisco anche di leggere il libro “Huye, hombre, huye: Diario di un prigioniero FIES”, scritto da lui stesso.

Ieri, Sabato 18 maggio 2013, ancora un altro anno, alcune individualità solidali ci concentriamo nella piazza di Xosé Tarrío, che si trova all’incrocio della strade Ministrales e Calvario nel quartiere Lavapiés di Madrid, e alla quale il comune si sforza di far precipitare nell’oblio. L’obiettivo era quello di onorare e ricordare a Xosé Tarrío e agli altri detenuti e detenute morti in prigione.

Durante la concentrazione, breve ma commovente, si hanno scandito slogan come “i ricchi non entrano mai, i poveri non escono mai!”, “signor giudice, signor giudice alla cella va lei”, o la solita “giù le mura delle prigioni “. Inoltre, si ha letto un comunicato e Pastora, madre di Xosé Tarrío, insieme ad altri/e solidali e compagni/e arrivati dalla Galizia, cantavano una poesia sulla libertà, originale del coro “Fuxan os ventos”.

Dopo aver completato l’atto, nel Centro Sociale Okkupato La Gatonera si è realizzato un pranzo vegano solidario, e alla sera si realizzò un discorso di mano di Pastora, alla quale personalemente non ho potuto partecipare, visto che non ho il dono dell’ubiquità e perché avevo già pensato di andare all’iniziativa tenutasi alla Magdalena sull’esperienza della comunità di Oakland e il suo significato per le lotte di allora e di oggi, svolte da una compagna proveniente da lì.

Segnalo anche che la piazza è apparsa questo anno piena di graffiti con slogan anti-prigioni come ” chiamate reintegrazione alle più crudeli delle vendette” o “non ci ruberete la nostra libertà”, per la gioia dei presenti e hanno creato un ambiente che ha riempito la concentrazione insieme ad uno striscione fatto da alcuni partecipanti con la scritta “Xosé Tarrío nella tua memoria, perché la dignità non capisce di muri – detenuti alla stada e liberi”

Che le nostre ali nere prendano il volo sopra le mura, e che il suo battere rompa le sbarre e i ferri che ci isolano, per lasciare libera la solidarietà ei legami che ci uniscono, un sentimento di comunità e di desideri condivisi che si traducano in azioni e iniziative contro ogni carcere e autorità.

fonte

Barcellona: Liberati 29 conigni da un allevamento intensivo

bunnyLa notte del 13 aprile 2013, attivisti del Fronte di Liberazione Animale, avviamo aperto le gabbie di 30 conigli, i quali sarebbero stati assassinati in pochi giorni.
L’intenzione iniziale era tirare fuori molti di piú, ma quando siamo arrivati abbiamo visto che le loro enormi dimensioni e peso ci impediva liberare quanti pensavamo, allora abbiamo fatto grandi sforzi per trasportare i zaini pieni dei nostri nuovi e paurosi amici.

Qui abbia potuto vedere gli occhi terrorizati di un animale dentro una gabbia e piú tarde sentire battere il suo cuore insieme al tuo nel momento della sua liberazione, sa esattamente il significato della Liberazione Animale.
Dopo avverli visti rinchiusi in piccole gabbie senza pavimento, ed osservare piú tarde como pestano e sentono la vita selvaggia, uno/a sa che mente abbia forze non si fermerá di lottare per la Liberazione Totale.

Non chiederemo che le loro gabbie siano piú grandi o confortevoli.
Non chiederemo che “migliorino” le condizioni in cui sono torturati negli esperimenti,
Non chiederemo che quando gli/le uccidono, lo facciano di forma “umanitaria”…
Niente di questo sará mai sufficiente.

Abbiamo imparato che non possiamo attendere che le condizioni sociali ci favoriscano o accompagnino, che non possiamo sperare niente degli/le sfrutattori/e. Loro non cambierano, ma ne anche noi! Saremo sempre lí e faremo quello che possiamo per fargli la vita impossibile.

L’altra notte, 29 conigli conobbero per la prima volta quello che é sentire l’area libera e ciò ci ha fatto sentire liberi/e anche a noi. Ma tuttavia ci sono milioni di animali rinchiusi e che sfortunatamente non possiamo tirarli fuori tutti. In tutte le forme… CI PROVEREMO!

Come gruppo vogliamo anche dire un paio di cose. Una, é che vogliamo la liberazione totale. E l’altra, é che lotteremo quanto possiamo per ottenerla, ma non per questo ci mischieremo con dei bastardi fascisti, in nessun modo!. Non vogliamo niente con loro, utilizzino il nome o l’acronimo che vogliano, sempre gli considereremo i nostri nemici. Secondo noi formano parte della dominazione sistematica che ammala questo pianeta. E repetiamo che non acceteremo mai né permetteremo che ci si possa confondere con quella immondizia.

CONTRO OGNI FORMA DI DOMINAZIONE
PER LA LIBERAZIONE TOTALE

http://www.youtube.com/watch?v=RYEGXD2Z6TwVogliamo mandare un saluto di libertá a Noelia Cotelo, che sta soffrendo allarmantemente in questi ultimi mesi le torture e le vessazioni di un sistema fondato sullo sfruttamento, l’inganno e l’assassinio…

“Noelia, la notte del 13 aprile, eri nelle menti e nei cuori di chi portavamo avanti questa liberazione. Fa lo stesso se sei vegana o non, se approvi le nostre azione o se invece non ti importano. Anche se fosse cosí. Quella notte é per te. TIENI DURO!!!”

Fronte di Liberazione Animale – Céllula Kodama

Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

5 aprile 2013: Quarto processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco; un altro processo per le azioni della CCF è cominciato nel carcere di Koridallos.

Oltre ai membri della Cospirazione, accusati nello stesso caso vi sono anche Dimitris Politis, Giannis Michailidis, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas e Stella Antoniou (che sono anche accusati nel terzo processo che sta avendo luogo anch’esso in questo momento), Kostantina Karakatsani e Panagiotis Masouras.

Theofilos Mavropoulos ha letto una dichiarazione comune degli ora 10 membri della CCF, dopo la quale tutti i membri dell’organizzazione hanno lasciato l’aula:

“Come ho già dichiarato in un altro tribunale e in testi pubblici più vecchi, sono stato vicino ai compagni della CCF come anarchico solidale, senza tuttavia essere un membro della Cospirazione.

Dal primo momento del mio arresto dopo la sparatoria con i poliziotti a Pefki, i compagni della Cospirazione mi sono stati a fianco come fratelli. Dentro la prigione abbiamo condiviso preoccupazioni, tensioni comuni e forgiato la nostra passione d’acciaio per la liberazione attraverso il nostro comune tentativo di fuga nel dicembre 2011.

Oggi per me la CCF è un pezzo inseparabile del mio pensiero, dei miei desideri e della mia personale rivolta per l’anarchia. Ecco perchè oggi, qui in questo tribunale, dichiaro che mi unisco alla CCF e condivido insieme ai membri arrestati e non arrestati il corso senza fine dell’insurrezione anarchica.

Essendo parte ora della CCF, leggerò una dichiarazione collettiva per questo processo. Continue reading Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

Bristol: Attaccata agenzia di sicurezza

Nessuna pace per i difensori della società delle merci. La loro sicurezza = ancora una volta uno scherzo. Il nostro ultimo target è stato Avon and Somerset Guarding, sulla strada Fishponds, abbiamo rotto metà della vetrata di ingresso del negozio e attaccato la telecamera di sorveglianza, lasciando un simbolo anarchico sulla scena. Ne abbiamo abbastanza di bastardi in uniforme nelle nostre vite, distruggiamo l’apparato di controllo. Grida all’antifascista d’azione Jock Palfreeman, detenuto in Bulgaria – amore per i/le nostri/e compagni/e, odio per i loro carcerieri. E’ tutto per ora.

can’tstopthechaos

Cartago, Costa Rica: Sabotaggi per la liberazione animale e della terra

Nelle notti del 3 e 7 aprile, approfittando della foschia e della notte, abbiamo deciso di sabotare vari stabilimenti commerciali di tecnologia, vendita di carne, ristoranti di pollo, farmacie, multinazionali della telefonia come Movistar, così come negozi di elettrodomestici, ecc. perchè la distruzione del pianeta da parte delle industrie e della produzione su larga scala non si ferma, e così neanche noi, ci sono nemici ovunque dai disgustosi drogati della società sedata e comoda che hanno bisogno di droghe per sopportare le loro non-vite, ai negozi della mega-fabbrica.

E’ facile, vai semplicemente a comprare del sigillante come Poxipol, esci la notte e mettilo nelle serrature. Mentre il sistema avanza giorno dopo giorno e la sua megamacchina non smette di schiavizzare la natura e gli umani, molti rivoluzionari di Facebook portano avanti il loro attivismo virtuale, la loro frustrazione si scarica in commenti e battaglie digitali, cadendo così nel trucco del sistema: queste pratiche cibernetiche anti-sistema non fanno niente al sistema se non dirottare l’azione e sfogare in un modo altamente comodo, chiunque lotta via computer! Dirottando le azioni concrete al sistema in azioni digitali, o dirottando in argomenti altamente riformisti per esempio la lotta contro la privatizzazione, non si attacca il sistema alla base, si fa solo tornare il sistema ai suoi vecchi valori, che siano lo stato benefattore o il sistema pubblico, il sistema ha sempre agito con o senza privatizzazione.

Tutto è perduto nelle attuali condizioni di lotta!
Fare casino è tutto ciò che ci è rimasto!

Salutiamo dalla distanza i sabotatori della Russia, Messico, Cile, Indonesia, Grecia, Bolivia e gli altri compagni di questo territorio che hanno deciso di darsi all’azione

Una volpe solitaria in affinità con l’ELF
Cartago, Costa Rica

fonte, traduzione da waronsociety

Melbourne, Australia: Scontri a un party anarchico di solidarietà

Nella sera di venerdì 26 aprile, gli sbirri hanno fatto irruzione in una festa di solidarietà per i prigionieri anarchici in un magazzino occupato a Clifton Hill. Al loro ingresso gli sbirri sono stati immediatamente colpiti con bottiglie e forzati a retrocedere. Tuttavia sono stati chiamati i rinforzi, e poco dopo il magazzino è stato circondato da squadre di antisommossa, poliziotti normali e cani. Gli occupanti sono stati forzati ad uscire dall’edificio e in strada, dove i poliziotti sono stati attaccati una seconda volta con bottiglie, pietre e altri proiettili, mentre i manifestanti intonavano “A.C.A.B.!”.

E’ stata rubata una radio della polizia, che è stata utilizzata per schernire e insultare i bastardi. I poliziotti hanno risposto con cariche, manganellate, spray al peperoncino e facendo aggredire le persone dai loro cani. A questo punto i festaioli sono scomparsi nella notte per fare festa da qualche altra parte. Molti sono stati sentiti commentare “il miglior party di sempre!”.

Come risposta a questo attacco della polizia, e come atto di solidarietà con questa piccola reazione e tentativo di allargare i suoi orizzonti, siamo andati a Fitzroy North e abbiamo distrutto un’agenzia immobiliare.

Esprimiamo anche la nostra solidarietà e caldi saluti all’anarchica Felicity Ryder che è ancora latitante, e a Jock Palfreeman, prigioniero antifascista in Bulgaria.

ACAB

Brigata Corey Delaney

Grecia: Lettera del prigioniero anarchico Andreas-Dimitris Bourzoukos

fist

Presentiamo la lettera di A.D.Bourzoukos, uno dei 4 compagni anarchici arrestati il 1 Febbraio 2013 per la doppia rapina realizzata nella località di Velventòs.

Mancava ancora molta luce perchè albeggiasse
Ma io non ho accettato la sconfitta

Mezzogiorno e 25 minuti. L’ultima volta che ho guardato l’orologio. Dietro di noi un’auto pattuglia, dentro nel furgone i miei due compagni, l’“ostaggio” e io. Solo alcune ore prima le nostre emozioni erano totalmente differenti. Per un istante, all’apparenza, tutto andava perfettamente, fino a che hanno arrestato il nostro compagno nell’“ambulanza”. Quindi, di colpo la situazione ci ha abbattuto, ma nonostante tutto questo abbiamo mantenuto la mente lucida, per quanto fosse possibile, e in questo modo siamo riusciti ad assicurare la fuga dei nostri compagni.

Tornando alla nostra immagine iniziale: noi tre insieme con l’ “ostaggio” nel furgone e un incontro “accidentale” (non è stato per niente accidentale, poiché l’allarme era scattato in tutti i villaggi dei dintorni) con un’auto pattuglia. Gli ultimi minuti della nostra libertà già avevano iniziato il conto alla rovescia. Quello che ci siamo detti nel furgone in questi minuti è poco rilevante per la nostra storia, quello che conta è la nostra decisione finale. Non avremmo aperto il fuoco, non avremmo messo a rischio la vita del medico. Era l’unica scelta che avevamo in quel momento. In ogni caso, l’unica arma che avevamo in quelle condizioni era la nostra passione per la libertà. E la abbiamo spremuta finchè abbiamo potuto. Dopo un inseguimento per le strade di Veria, quasi come fossimo in un film, alla fine siamo rimasti intrappolati da parte di una pattuglia che casualmente passava di lì, in una strada senza uscita. Non so che senso abbia raccontare un’altra volta il resto di questa storia. L’unica cosa che sento di voler mettere in chiaro, poiché questa cosa ha preso dimensioni enormi, è la parte delle torture. So che in gran parte della società l’immagine di una persona che ha ricevuto un pestaggio può generare paura, compassione o dubbi. Ma non in noi, compagni. Quello che posso dire, inoltre, è che lo Stato ha intenzionalmente permesso che si pubblicassero le nostre foto, e questo con l’obiettivo di terrorizzare coloro che pensano di agire come abbiamo fatto noi. Forse è stato anche un “errore” fatto di fretta, a causa dell’automatismo che caratterizza qualunque operazione dell’Unità Antiterrorista. Sia come sia, al momento non mi interessa concentrarmi su questo. Mi piacerebbe esprimere una breve opinione personale su queste ore di pestaggi.

Nè al principio né in qualunque momento mi sono sentito una vittima, e ovviamente non voglio che altri mi vedano così. Durante quelle quattro ore di continui pestaggi, naturalmente una delle cose che pensavo erano i possibili scenari su quale “finale” avessero in mente quelle merde codarde e spacconi. Non la paura né il dolore, solo la rabbia. Nonostante quanto faccia male la verità, prendi quello che “vuoi” per i capelli e lo metti in ginocchi. Per tutto il tempo in cui continuava il pestaggio e non si fermava, mi si confermavano tutti questi anni durante i quali avevo scelto di scontrarmi con questo sistema marcio. Tutte le mie scelte, tutti i miei pensieri si sono fatti carne e ossa. Può darsi che alla fine sia bastato anche solo un minuto con le mani legate. Forse alla fine questi momenti di tortura sono il sigillo che conferma il marciume di questo sistema.

Ma parliamo ora del denaro. Denaro che fluisce abbondantemente (anche nei tempi di crisi in cui viviamo) nelle succursali bancarie, negli uffici di proprietà pubblica, e in tutti i tipi di investimenti del gran capitale (come Cosco). Il sangue del capitalismo.

Il mio rifiuto di situarmi come un ingranaggio ben oliato in più in questo sistema è una delle tante ragioni per cui ho scelto la rapina (personalmente la definisco come “esproprio”) in banca. Con questo voglio dire che non ho mai avuto voglia di essere un altro “pedone” in più su questa terra, uno che ha un lavoro “normale”, una vita “normale”. Non ci ho messo molto a rendermi conto che il lavoro aveva come unico obiettivo la strumentalizzazione dell’essere umano con il fine del beneficio del “Capitale” di turno. Un accumulo permanente del capitale per sempre meno persone. Qualcosa che non ha tardato di mostrare i suoi effetti secondari. Più o meno a questo punto anch’io mi sono posto i miei interrogativi. Continue reading Grecia: Lettera del prigioniero anarchico Andreas-Dimitris Bourzoukos

Brixton, Londra: Attacco a negozio della catena Barnardo’s, che vende carità mentre mantiene centri di detenzione per immigrati

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9 Aprile, 2013 – Nord di Londra: Siamo stati noi

Durante la celebrazione della morte di Thatcher, abbiamo distrutto una finestra di un negozio della “carità” della catena di Barnardo’s a Brixton, abbiamo usato una lastra di cemento di un contenitore che era in strada. Ed è stato facile. Avremmo potuto fare di più se non fosse stato per alcuni autoproclamati pacifisti che, violentemente, hanno tentato di arrestarci.

Realizziamo questa azione in solidarietà a tutti/e gli/e immigrati/e detenuti/e, deportati/e e che lottano per attraversare le frontiere. Barnardo’s era il nostro obiettivo, perché finanzia ed amministra il centro di detenzione Cedars in Croydon, a nord di Londra. Detengono bambini/e, famiglie e individui/e per il semplice fatto di cercare di sfuggire dalla povertà, dalla persecuzione, dalla morte, dagli stupri e da ogni sorta di repressioni dei confini.

Libertà per tutti/e gli/le immigrati/e!
Per un mondo senza frontiere né stati!
Fuoco alle prigioni!
ALla merda Maggie!

Federazione Anarchica Informale (FAI) – Cellula circolare di lastra

fotografie di quella notte a Brixton

Grecia: La contro-informazione non può essere imbavagliata o soffocata…

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Non importa cosa fa il potere statale per soffocare la nostra voce, non importa quanto duramente si cerca di sopprimere e mettere a tacere la contro-informazione, non ci riusciranno… Continueremo a lottare per un mondo senza confini, senza patrie, senza bandiere nazionali, senza alcuna prigione, senza sbirri, senza giudici, senza dei o demoni, e diventeremo noi stessi i demoni che li perseguiranno nei loro più oscuri e profondi sogni stregati…

Continueremo a lottare con le nostre armi, che consistono della nostra voce, le nostre trasmissioni e il nostro discorso che può emettere forte come una bomba a megatoni dentro le orecchie ed esplodere mentre sale nei loro minuscoli cervelli quasi inesistenti…

Solidarietà con Athens Indymedia e 98FM! E ricordate, compagni: non sarete mai soli in questa lotta… Davvero, le nostre idee non possono essere imbavagliate, soppresse, o sfrattate; stanno in piedi con orgoglio e in violazione con la legge contro la legittimità della sottomissione e dello sfruttamento.
“Iera Exetasi (Santa Inquisizione)” show radiofonico | Radio Revolt, Salonicco

Fonte: Atene IMC– di nuovo on-line dal rettorato occupato al campus di Zografou, Atene

Regno Unito, Bristol: Incendio e danneggiamenti contro veicoli di Mitie a Bristol

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Durante il weekend abbiamo attaccato 2 diversi furgoni di Mitie. Dietro il pub “Bush”, a 5 minuti da Templemeads, in una serata soleggiata durante le ore di punta abbiamo colto l’opportunità per bucare due gomme e gettare dello sverniciatore sul veicolo. Possiamo essere statx vistx, ma non importa, buon per loro, siamo uguali a tantx altri.

Abbiamo scelto di non spingere la nostra lotta nelle ore di oscurità, riconoscendo che la nostra rabbia espressa, se qualcuno ne fosse stato testimone, avrebbe potuto lasciare qualche interrogativo nella sua mente. In questa occasione abbiamo deciso che il rischio valeva la pena. Abbiamo anche incendiato un furgone Mitie a Bristol Est, dandogli fuoco di notte.

Mitie è una delle aziende che hanno tratto enorme profitto dalla privatizzazione iniziata dalla Tatcher negli anni ’80. La gestione private delle carceri per immigrati come Campsfield è stato un primo passo nella costruzione di un impero che oggi include carceri, istituti per minori, servizi di libertà vigilata, e si estende agli alloggi e alle fonti di energia “sostenibile”. Non chiediamo una versione controllata dallo Stato di quanto citato sopra. Ma facciamo appello al fuoco verso tutte le prigioni – per immigrati, minorili o di altro tipo.

In quanto a “centri di detenzione”, Mitie gestisce ora 6 diverse carceri – tra cui 2 istituti penali minorili. Sono soci dell’organizzazione per il controllo dei confini UK e con il Servizio Carcerario. L’anno scorso i lavoratori di Mitie di Londra sono entrati in sciopero dopo che una lavoratrice incinta era stata maltrattata duramente, ed è finita in ospedale mentre lavorava per Mitie.

In tutto il paese, persone di tutte le età sono messe alle “cure” di Mitie e pestate e private della loro libertà. Queste piccole azioni sono in solidarietà con loro, e con chiunque era nelle strade questo weekend.

Mitie sostiene di supportare le persone ma la loro entrata nell’energia e negli alloggi non cambia in nulla il fatto che il loro intento è trarre profitto da ogni aspetto della vita.

Fuoco alle prigioni!
Brucia all’inferno Maggie!

fonte

Cile: Incendio di auto di lusso a Santiago

Una domenica del Dicembre 2012 ci siamo infiltrati rapidamente in un quartiere benestante di Las Condes (passando dal Centro Commerciale Las Condes) e abbiamo incendiato due delle loro auto con un congegno che ci ha dato il tempo di scappare.

Allo stesso modo il 26 Marzo abbiamo creato un incendio di auto di lusso in una concessionaria del centro commerciale Plaza Tobalaba (Puente Alto). Entrambe le azioni sono avvenute sotto gli occhi di molte delle loro telecamere di sorveglianza, le ronde delle guardie e degli sbirri dentro al centro commerciale, ancora una volta abbiamo violato la loro sicurezza.

Abbiamo deciso di attaccare le auto perchè per noi simboleggiano la civilizzazione e rappresentano la vita trasformata in inerzia e commercio.

Odiamo le auto, e odiamo il fatto di odiare, a volte, di non avere un’auto.

Questa azione è un saluto ai prigionieri e ai ragazzi che oggi (29 Marzo) usciranno nelle strade e manderanno all’inferno l’autorità.

Distruttivi e Caotici

in spagnolo

Oaxaca, Messico: Incendio di un bus, pacco bomba a PAN e sabotaggi a Telmex

La gioventù ribelle metterà fine alla gioventù riformista
– estratto dal comunicato delle Forze Autonome e Distruttive Leon Czolgosz

Il segreto è di cominciare veramente… In questa direzione, il metodo di diffondere gli attacchi è una forma di lotta che porta dentro di sé un mondo diverso” – At Daggers Dawn

Il senso etimologico – ‘assenza di governo’ – è abbastanza per me. Lo spirito di autorità e il prestigio della legge devono essere distrutto. È tutto.” – Rafael Barrett

Veniamo dall’oscurità in cui viviamo e in cui ci sviluppiamo, sotto le stelle della notte scivoliamo come ombre cercando appassionatamente il conflitto permanente, lo scontro diretto con l’autorità e la ricerca dell’idea anarchica come prassi liberatoria che vuole seppellire l’esistente. Rendiamo noi stessx eternx e allo stesso tempo materializziamo i nostri sogni pieni di amore e odio in grida rabbiose che colpiscono il nemico. Ripudiamo la rappresentazione, la delega, l’esercizio dell’autorità, il suo centralismo democratico, la proprietà privata e la vita artificializzata che emerge dal “progresso civilizzato”, e l’intellettualismo come modo di capitalizzare l’intelligenza. Allo stesso modo ripudiamo ed estendiamo il nostro rifiuto a tutte le forme di vita basate sull’obbedienza, la sottomissione e la passività; rigettiamo ogni modo di relazionarci che viene dalla logica del capitalismo, Umano-verso-Umano così come Umano-Animale e Umano-Natura, perchè crediamo che questa relazione sia l’espressione più chiara del rigetto della vera vita, della vera libertà. Situiamo al primo posto e davanti a tutto l’offensiva diretta contro lo stato-capitale, la solidarietà materializzata in azione con i/le nostrx compagnx imprigionatx nel territorio messicano e nel mondo, solidarietà con le persone colpite dai megaprogetti e la rivendicazione delle nostre utopie convertite in prassi e realizzate nei nostri attacchi, che portano dentro di sé la profonda analisi di una nuova vita (o della sua guarigione), sapendo che la vita stessa non è altro che una continua ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi e che quello a cui ci aggrappiamo si chiama libertà.

Con il sostegno delle nostre stesse idee e riprendendo la memoria storica come fonte di apprendimento e comprensione dell’azione di compagnx in affinità dal passato e dal presente, abbiamo trasformato le nostre fiamme ed esplosioni nella bellissima violenza rivoluzionaria di attacchi precisi contro le strutture materiali ed ideologiche che sostengono lo stato e il capitale, con un’intenzione secondaria e sottile che possano forse facilitare le esplosioni minimali di rivolta generalizzata, ma ci concentriamo e specializziamo ad affilare la lotta ingestibile e antagonistica che si sta sviluppando poco a poco nel territorio di Oaxaca. Continue reading Oaxaca, Messico: Incendio di un bus, pacco bomba a PAN e sabotaggi a Telmex