Category Archives: Proclamazioni

Bath, Regno Unito: Cellula ELF/FAI rivendica attacco ad una concessionaria

8 Gennaio:

Dispositivo incendiario a tempo lasciato nella concessionaria auto Kia, Lower Bristol Road, Bath. Danni alla facciata dell’edificio. Un 4×4 nuovo di pacca e tre auto incenerite. Un attacco diretto alle industrie sfruttatrici che traggono profitto dalla devastazione del nostro mondo, creando anche gli status symbols per i nostri nemici di classe. Questa sezione del Fronte di Liberazione della Terra e della Federazione Anarchica Informale ha questi tra gli obiettivi.

Con l’omicidio poliziesco di Mark Duggan che ha dato l’inizio alle sommosse del 2011, è sempre un buon momento riaccendere le strade.

Sfortunatamente per il nemico, il 32enne arrestato per l’azione non ha relazioni col nostro gruppo.

Solidarietà attiva con:

– gli inizi della nuova lotta contro i cantieri stradali nel regno unito (tracce della quale abbiamo visto a Come Haven), soprattutto con chi non sceglierà la prossima volta il percorso di liberali e pacifisti

– con l’anarchico Marco Camenisch (in sciopero della fame e rifiuto del lavoro dal 30 Dicembre) e ai prigionieri anarchici informali Alfredo Cospito e Nicola Gai in Italia

– a Henry Zagarrundo (che riconosciamo tramite i suoi scritti come spirito libero) bersaglio della giustizia boliviana, a quelli in fuga, e agli anarchici e agli indigeni che lottano contro il progetto dell’autostrada

Resistenza Perenne ELF-FAI

Bristol  Toluca – Jakarta – Mosca – Buenos Aires – Melbourne – continuate ad alimentare l’incendio

fonti : actforfreedomnow, 325

Prigione di Koridallos, Atene: Dichiarazione di Andreas-Dimitris Bourzoukos nel processo del caso della doppia rapina a Velventòs-Kozani

Il motivo della mia presenza – davanti a voi – non è elemosinare la vostra compassione, chiedere clemenza o un giusto processo. Parole e significati come giusto e sbagliato sono degenerati e resi insignificanti dal sistema che servite. Non accetto che alcuna guardia della legalità borghese, nessuno schiavo dell’autorità mi giudichi e condanni. Sono qui oggi, in questo teatro di simbolismi, per ricordarvi che ci saranno sempre persone decise, persone che lottano che non sono sottomesse alla vostra apparente onnipotenza. Sono qui, come anarchico, e come vostro nemico, per rovesciare i termini del conflitto, per uscire dalla posizione difensiva che voi volete per me e andare all’attacco. Per sottolineare il confine tra due mondi. Uno di sfruttamento, oppressione a autorità da voi rappresentato e uno di lotta, solidarietà, rivoluzione del quale io sono una parte.

Un’altra battaglia nell’eterna guerra dei rivoluzionari contro il dominio. E come in ogni battaglia, non siamo da soli, abbiamo vicino a noi, mentalmente e fisicamente, compagni, combattenti, persone che danno vita ad un mondo di lotta. Io sono qui per me, per tutti i compagni che sono stati nella mia posizione prima di me ma anche per quelli che ci si troveranno in futuro. Aggiungendo cosi un momento di lotta alla memoria collettiva.

Forse, quindi, per adesso sono qui e voi deciderete quanti anni affibbiarmi, anni che per voi non sono niente di più che un altro numero che si aggiunge alle migliaia che dispensate cosi facilmente – vedete, il peso “etico” è più leggero cosi e vi offre un sonno tranquillo. Forse, allora, per adesso i ruoli sono questi, ma state sicuri che arriverà il momento – se non per voi, per chi continuerà il vostro sporco lavoro – quando riempiremo di incubi i vostri sogni. Quando le voci di migliaia di insorti echeggeranno, destabilizzando la vostra apparente calma. E allora i ruoli non significheranno nulla, la vostra autorità e il vostro potere crolleranno e le vostre scelte vi si ritorceranno contro. Forse questo giorno arriverà tardi, molto probabilmente neanche vivrò abbastanza per vederlo. Ma comunque, finché l’aria mi arriverà nei polmoni e il sangue nelle vene, non smetterò di lottare per questo. Per la rivoluzione, per la libertà.

VIVA L’ANARCHIA

Andreas-Dimitris Bourzoukos

fonti : tameio, actforfreedomnow

Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Crediamo che chiunque si confronti seriamente riguardo al dominio come si presenta oggi arriverà prima o poi ai temi della scienza e della tecnologia. È chiaro come entrambe abbiano un ruolo sempre più vitale nell’ordine esistente creando, gestendo e diffondendo il controllo nella società e in tutto il resto di una terra dalla quale siamo falsamente separati. Investigando sullo sviluppo di questi poteri nel nostro territorio e di chi li rende possibili, siamo arrivati a Vinci.

Nel Regno Uniti, la grande multinazionale energetica ed edilizia francese Vinci ha realizzato costruzioni specifiche per la polizia, il ministero della difesa e l’amministrazione penitenziaria, lavori per autostrade, ferrovie, centrali elettriche, piattaforme petrolifere, cave, centrali nucleari e anche centri commerciali.

In tutto il mondo questa corporazione e le sue sussidiarie sono attive in molti campi: edilizia, sicurezza privata, aeroporti, miniere di uranio; questi bastardi non hanno problemi nel danneggiare la terra e noi in quanto parte di essa, tirando su una gabbia industriale intorno a noi in modo figurato e letterale, tenendo occupata la manovalanza mentre i padroni pensano all’appalto successivo. Per questo abbiamo attaccato Vinci, ma uno dei motivi più grandi per colpirli è la loro responsabilità nella costruzione del prossimo Biological Life Sciences Centre nell’Università di Bristol. Abbiamo collocato dell’esplosivo nella sede Vinci nel complesso Vantage, nord di Bristol, intorno alle 3:45 di ieri 6 Gennaio. È stato collocato con l’obiettivo di colpire la linea elettrica, danneggiando l’esterno e provocando un incendio dentro.

Abbiamo considerato la compagnia situata nella porta accanto come un obiettivo secondario (Whitehead, un altro gruppo edilizio che prende commissioni per conto di Vinci). Una struttura da 54 miliardi, il Biological Life Sciences Centre offrirà corsi per la “prossima generazione di biologi” e specialisti, mirando al miglioramento della collaborazione col centro universitario di nanotecnologie e la Medical School di ingegneria genetica, con laboratori di vivisezione animale. Continue reading Bristol (UK): Cellula FAI rivendica attacco esplosivo contro multinazionale Vinci

Atene: Rivendicazione di responsabilità per il collocamento di ordigni incendiari

multi-1024x682Nell’alba del 27 Dicembre abbiamo collocato due ordigni incendiari di bassa potenza in due filiali delle “Panetterie Christou” (negli incroci di Via Ippocratous con Via Voulgaroktonou, e Via Acharnon con Via Olympias). La catena delle panetterie in questione appartiene alla moglie del parlamentare dell’Alba Dorata, Germenis, e la sua famiglia. La stessa è un membro di spicco del nucleo femminile dell’Alba Dorata, portando in disgrazia il passato sindacalista del suo padre. Prendiamo di mira qualsiasi “infrastruttura” che fornisce dei soldi all’organizzazione nazista dell’Alba Dorata, ciascuna azienda-business di loro interessi.

Saluti incendiari a tutti i combattenti imprigionati.

Solidarietà alla nostra sorella Mónica Caballero e al nostro fratello Francisco Scolar, prigionieri nello stato spagnolo per delle azioni incendiarie.

anarchici

Glasgow, Scozia: Cellula FAI rivendica attacco contro sede “Barnardo’s”

Rivendichiamo l’attacco spontaneo contro la sede Barnardo’s sita nel centro commerciale Broomhill di Glasgow nella notte del 28/10/2013. Due sassi sono stati lanciati, distruggendo le vetrine della sede.

Solidarietà a tutti i prigionieri nelle mani dello stato e dei suoi strumenti di oppressione razzista. Facciamo appello per un aumento degli attacchi contro tutti i responsabili e gli affiliati nel campo della detenzione, deportazione e politiche razziste di immigrazione effettuate dall’agenzia delle frontiere del Regno Unito (UKBA), imprese di sicurezza private come G4S, e contro chi, come Barnardo’s rende possibile il sequestro e la tortura di persone innocenti.

Frazione Solidarietà Internazionale/FAI

Nota del sito 325: Barnardo’s è un ente di beneficenza infantile che legittima il ruolo del regime del Regno Unito per il controllo delle frontiere nell’abuso sui bambini. La beneficenza di questo ente ha un ruolo simile alla Croce Rossa in Italia, dove molti compagni hanno attaccato questa ONG a causa del suo coinvolgimento “umanitario” nella detenzione e nel “salvataggio” dei migranti.

Salonicco, Grecia: Rivendicazione di responsabilità per l’incendio di una banca

Il 29/11 è cominciato il processo degli anarchici G.Michailidis, D.Politis, N.Romanos, A.D.Mpourzoukos, A.Ntalios e F.Charisis-Poulos per la doppia rapina al Velventòs di Kozani. Poche ore dopo l’inizio del processo, abbiamo posizionato un ordigno incendiario in una filiale della Banca del Pireo sulla Via Andreas Papandreou, alla zona di Neapolis a Salonicco, come un piccolo segno di solidarietà con i nostri compagni.

Le banche, come pilastri del capitalismo, costituivano e continueranno a costituire un bersaglio di espropriazione e di distruzione da parte degli uomini combattenti. Per resistere alla brutalità e al totalitarismo, per costruire una società libera di uguaglianza e di libertà.

Solidarietà ai compagni anarchici processati per la doppia rapina a Velventòs.

Non dimentichiamo i nostri compagni G.Naxakis e G.Sarafoudis che sono stati arrestati a N.Philadelfeia.

Immediato rilascio del compagno Sp.Stratoulis dalle accuse che gli negano il diritto al concesso di licenza temporanea dal carcere e si trova in sciopero della fame dal 11/11. Solidarietà al Rami Syrianos, Ergün Mustafa e Michalis Ramadanoglou che si trovano in sciopero della fame in solidarietà con Sp.Stratoulis.

PER L’ANARCHIA E IL COMUNISMO

fonte

Igoumenitsa, Nord della Grecia: Rivendicazione di responsabilità per attacco contro i sbirri e i nazi dell’Alba Dorata

SENZA PATRIA – FUOCCO ALLE FRONTIERE

Ieri sera (27/12/2013) abbiamo violato i posti di blocco della polizia in tutto il porto ed intorno e con nostro alleato l’oscurità siamo diventati noi il primo posto di blocco in attesa del pullman dei fascisti che faceva ritorno dall’inaugurazione dei loro uffici dal Corfù accompagnato dalla polizia antisommossa. Abbiamo attaccato con delle pietre i neo-nazisti dell’Alba Dorata e dei MAT sull’autostrada Egnatia.

Un’azione per far capire ai neo-nazisti che anche se tutto l’esercito li salvaguarda li avvicineremmo sempre.

I sbirri devono sapere che anche se coltivano la paura nella società custodendo i loro padroni, alcuni non abbiamo paura.

Un’azione dedicata al compagno Stratoulis che si trova nel 48esimo giorno di sciopero della fame.

fonte

Santiago, Cile: Autobus incendiato fuori dal Campus Juan Gómez Millas

Per prima cosa, sull’erronea dicotomia sociale-antisociale degli anarchici… negli ultimi tempi si è diffusa una crescente corrente di anarchici e nichilisti che rivendicano le loro azioni e finalità come antisociali, per chiarire la nostra posizione come una di queste cellule “antisociale” vogliamo dire che:

Punto 1: nel dichiararci antisociali, ci riferiamo semplicemente all’etimologia del concetto antisociale, – contro la società – e così come molti gruppi affini ad idee radicali, contro lo Stato e l’istituzionalizzazione lottano con pugni e coraggio per le loro idee e la loro realizzazione, noi apertamente ci dichiariamo non solo in guerra contro uno, due o tre fattori della società e civilizzazione ma ci dichiariamo in guerra con tutto ciò che sia, appartenga, provenga o aiuti il prevalere della società nella sua totale globalità.

Punto 2: parlare di guerra antisociale non è una negazione delle forme sociali di diffondere l’idea anarchica ma, insistiamo, è solo una delimitazione dei gruppi che con mezzi violenti o nonviolenti, non rivendicano né hanno tra le loro idee la ricerca della distruzione totale della società esistente. Appoggiamo tutte le forme di intensificazione delle idee anti-sistema, anti-capitaliste, anti-civilizzazione; dagli scritti, alle fanzines, iniziative, occupazioni, parole con amore e rabbia, riflessioni e comunicati (come questo), ma sempre avendo chiaro che non basta la mera presa di coscienza se così vogliamo chiamarla, ma bisogna dare colpi concreti, violenti e decisi.

Abbiamo “un” chiaro e gigante nemico; la società e la civilizzazione, che crediamo inglobino il capitalismo, gli stati gerarchici poliziali del mondo e l’alienazione e l’inazione che distrugge la nostra vita giorno dopo giorno.

Intorno alle 22.30 (29 novembre 2013) nel noto Campus Juan Gómez Millas siamo usciti un gruppo di individui e abbiamo proceduto con una finalità chiara.

Abbiamo atteso il momento giusto e abbiamo intercettato un bus del transantiago recorrido 506, facendo scendere la gente che viaggiava e l’autista, per innaffiare il veicolo trasportatore di schiavi con circa 20 litri di combustibile, con una miccia artigianale abbiamo dato fuoco al bus, il quale non ha tardato a bruciare interamente e gridare alla polizia della zona che sono molto vulnerabili e patetici, un saluto al tenente al comando degli operativi preventivi di Macul con grecia, lo sentimos chancho bastardo (non interpretate male questa ironia).

Per l’acuirsi del processo insurrezionale che stanno sollevando le menti critiche e incendiarie, per la distruzione non parziale ma totale di una società che ci vede come materie prime usa e getta, e che non si fa scrupoli nel momento di distruggere milioni di vite.

Per l’intensificazione brutale e violenta delle idee anti-civilizzazione, non dimentichiamo che la globalizzazione e la sua ossessione per la distruzione della natura è ciò che tiene il pianeta e le nostre vite soggiogate a una quotidianità miserabile, psicopatica e che ci fa impazzire.

Solidarietà anarchica insurrezionale per Carlos Gutiérrez, arrestato da un paio di giorni in Angol, Cile, dopo 6 anni di latitanza per le accuse di rapina a mano armata contro la banca Security in cui è finito morto lo sbirro bastardo Moyano.

Un abbraccio fraterno e complice per Mónica Caballero, Francisco Solar e tutti i detenuti a Spagna, per gli attentati esplosivi contro basiliche e chiese.

Un abbraccio indistruttibile per Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia per aver attentato contro un bastardo imprenditore nucleare.

Un grido di guerra e amore per Hans Niemeyer, prigioniero nel Carcere di Alta Sicurezza di Santiago, Cile; accusato di aver attentato con un congegno esplosivo contro una succursale della banca BCI.

E una pacca sulla spalla confortante e ribelle per [Mario López “el Tripa”, arrestato in Messico per aver manipolato un congegno incendiario-esplosivo].

Fraternità internazionale!!! Abolendo tutte le frontiere mentali, tutte le cellule e gli individui insorti siamo unx, facendo paura ai bastardi del potere; sbirri, giudici, politici istituzionali, gendarmi, imprenditori… puntiamo a loro in tutto il mondo aspettando il momento giusto per premere il grilletto, le loro teste sono nel nostro mirino.

Morte a tutti i maledetti stati del mondo.

Morte alla civilizzazione che ogni giorno affonda sempre più l’illusione di una vita felice e meno artificiale.

Fuoco alla società e per questo gridiamo guerra antisociale!
Contro ogni autorità e ogni forma di dominio.

fonte : hommodolars

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco alla firma legale di Sioufas & Associates (Agenzia legale recupero crediti)

Stiamo attraversando una situazione in cui lo Stato e i padroni hanno lanciato un attacco totale contro i poveri e gli oppressi. Rendendo miserabili le nostre vite e condannandoci alla povertà il Potere mira al controllo di ogni aspetto della nostra vita. Sperimentiamo nella nostra pelle lo smantellamento della sanità pubblica e dell’istruzione, i licenziamenti e le riduzioni salariali, l’incursione delle tasse e la militarizzazione della repressione. In questo declino si è venuto ad aggiungere la messa in questione del presunto “santo” diritto capitalista della casa di proprietà. Ma quando il capitalismo parla di proprietà si riferisce alla proprietà dei mezzi di produzione e questi devono appartenere nelle mani di pochi. È questo che intendono quando battezzano la casa come un investimento.

Un’ingranaggio significante in questo processo di concentrazione “abitazione- investimento” nelle mani di pochi sono le società di recupero crediti (collection centers) per le quali ci è indifferente se sono legali o illegali. Queste aziende fanno estorsioni, terrorizzano e rilasciano ordini di pagamento restrittivo costringendo i debitori ad ipotecare le loro case. Quello che segue sono le aste. La più grande di queste società appartiene alla famiglia di Dimitrios Sioufas, ex ministro e presidente del parlamento. Come poteva infatti mancare da questo business lucrativo e parassitario il personale politico del paese?

Ed è proprio questa azienda, che abbia la sua sede nella zona di Tavros sulla via XXV Marzo 7, che abbiamo scelto di attaccare nella sera del Martedì 12/10/2013. A parte l’ovvio simbolismo politico, questo nostro attacco costituisce un atto di dignità, di solidarietà sociale e di classe. Un’atto di resistenza da e per tutti noi che sperimentiamo quotidianamente la violenza dei padroni. Un’azione che fa parte della nostra lotta complessiva contro lo Stato e il Capitale.

Non dimentichiamo le migliaia dei nostri concittadini che piegati sotto il peso delle barbarie dello Stato e del Capitale sono stati spinti al suicidio. Non perdoniamo nessuno che abbia contribuito a questo risultato.

Alziamo i nostri pugni a coloro che continuano a lottare per la Rivoluzione Sociale dentro e fuori dalle celle della “democrazia”.

Anarchici – Anarchiche

PS1 : Era nostra scelta politica di non entrare in conflitto con i dipendenti. Comprendiamo le condizioni coercitive che possano portarli a questo tipo di lavoro, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte al ruolo che abbiano assunto nell’attacco contro la nostra classe. Quello che meritano è il rifiuto e isolamento sociale.

PS2 : La casa per noi appartiene a chi ci risiede e soddisfa i bisogni primari, fuori da ogni senso di proprietà. Rispondiamo chiaramente che tutto ciò che ci interessa è la salvezza delle case dei piccoli proprietari.

Montevideo, Uruguay: Liberazione di conigli dalla facoltà di veterinaria

All’alba del 1° dicembre una cellula del Fronte di Liberazione Animale è entrata nella facoltà di veterinaria ed è riuscita a salvare due conigli che sarebbero stati utilizzati come oggetti di sperimentazione.

Abbiamo lasciato sul posto alcuni volantini in cui si manifestava il nostro rifiuto per la privazione di libertà, per lo sfruttamento e per qualunque pratica specista.

La scienza, il “progresso”, il capitale… tutto questo sta lasciando vittime sul suo cammino, ed è tempo di finirla.

La legge non significa giustizia e non ci rappresenta.

Continueremo finchè tutte le gabbie non saranno vuote e distrutte.

Liberazione Animale!

fonte : vivalaanarquia

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco ad un internet café

web

Martedì sera, 26 Novembre 2013, abbiamo fatto irruzione all’internet café “Palladium”, situato sulla via Solomou ad Exarchia. Abbiamo vandalizzato il suo interno, distruggendo gli schermi e le vetrate della facciata ed abbiamo incendiato il server, prendendo delle misure adeguate per prevenire incidenti. Di seguito siamo partiti tutti insieme in modo coordinato e in sicurezza assoluta, al fine di evitare qualsiasi spiacevole incontro con i cani della squadra di polizia motorizzata “DELTA”.

Diversi incidenti hanno raggiunto le nostre orecchie in relazione a questo internet café, compreso il fatto che è stato uno dei luoghi preferiti dei poliziotti nel centro di Atene, qualcosa che anche il proprietario stesso ha ammesso durante l’attacco.

Ogni cittadino pacifico che si veste volontariamente nell’uniforme della polizia, tutti coloro che sono in attesa di ricevere una pacca sulla spalla dai poliziotti per aver offerto i propri “servizi “, ognuno la cui miseria e servilismo abbia permeato ogni centimetro della sua personalità dovrebbe tenere in mente che nulla rimane senza risposta. Faremo tutto quanto in nostro potere per dare agli infami ciò che meritano: la realizzazione del loro incubo peggiore, una risposta alla loro sottomissione intenzionale. Hanno un nome, un indirizzo, dirigono i loro negozi, e noi li conoscono molto bene. La loro logica è pericolosa; hanno ideali logori ed si sono consapevolmente assunti il ruolo sottomesso dell’informatore. Se pensano che li permetteremo di svolgere il loro compito senza sopportare le conseguenze, allora stanno sbagliando tristemente. Che sappiano gli individui come il proprietario dell’internet café “Palladium” che saranno costantemente presi di mira da noi, perché continueremo a mostrare la nostra avversione agli informatori e ai ben intenzionati collaboratori di tutti i tipi di poliziotti. Lo dobbiamo ai nostri compagni prigionieri, a quelli che ci hanno lasciato presto e non hanno svolto la loro visione insurrezionale, a quelli che sono “stati fregati” dal lavoro dei sostenitori della sottomissione intenzionale, così come a coloro che continuano la lotta per il disturbo e la de-costruzione dell’inerzia sociale.

Dedichiamo questo attacco ai 4 compagni arrestati a Nea Filadelfeia ( Argyris Ntalios, Fivos Harisis, Grigoris Sarafoudis, Yannis Naxakis )

Forza ai 6 anarchici attualmente sotto processo per il caso di Velventòs ( Andreas-Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis, Nikos Romanos, Yannis Michailidis, Argyris Ntalios, Fivos Harisis ), e a quelli che continuano la loro lotta da dentro le mura

anarchici/e

in inglese

Braga, Portogallo: Striscioni solidali con i/le 5 detenuti in Barcellona il 13 Novembre

solid4 solid3 solid2 solid1In risposta alla chiamata di solidarietà con i/le compagnx arrestati a Barcellona, nell’ambito del perseguimento dello Stato spagnolo, con la consueta complicità della polizia contro gli/le attivistx che resistono con atti a tutti i simboli del fascismo che si alzano fino al giorno di oggi per il mondo, alcuni striscioni sono stati appesi nel centro di Braga. Un poliziotto in borghese ha tentato di impedire l’azione, ma senza successo …

Negli striscioni, si legge “Solidarietà con i/le 5 anarchici di Barcellona” e “Contro la repressione dello stato e della polizia”.

Piccole braci accendono grandi falò…

in portoghese

Buenos Aires: Rivendicato incendio di due auto della polizia

quemalosLavoratori armati, pronti ad uccidere, guardiani della legge e dell’ordine, servi del potere, assassini prezzolati. Si tratta della polizia federale argentina. Una guerra psicologica che fa parte della guerra sociale che combattiamo contro ogni forma di autorità, ma non è l’unica che scegliamo di propagare, visto che la nostra guerra è fisica: ovvero il nostro attacco diretto contro gli oppressori e i loro beni. Per noi non è abbastanza sapere che il nemico è conscio di poter essere attaccato; ci sentiamo completi sapendo che esso viene davvero attaccato. Anche se il nostro interesse è psicologico, crediamo che esso venga nutrito direttamente da una realtà fisica che si concretizza nell’attacco, come abbiamo già detto in precedenza.

Domenica 24 Novembre 2013, tra l’1.30 e le 2 di notte, abbiamo attaccato con dispositivi incendiari due pattuglie della polizia federale argentina: una del 41° distretto e l’altra del 27°.

Forza al compagno Ilya Romanov, imprigionato in Russia dopo essere rimasto ferito a causa del dispositivo esplosivo che stava preparando per attaccare la polizia.

Solidarietà ai compagni Francisco Solar e Monica Caballero, in custodia cautelare in Spagna, accusati dell’azione esplosiva alla basilica del Pilar a Saragozza.

Saluti e complicità, pieni d’amore e anarchia, ai compagni Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia e fieri membri della cellula Olga FAI/FRI

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Barcellona: Presidio in solidarietà con i/le prigionierx anarchici/che

Il Venerdì 22 Novembre 2013, alle 08:30, siamo andati a mettere manifesti e distribuire volantini alla sede del giornale borghese El País, nella via Casp di Barcellona, per segnalare a questo mezzo come uno dei responsabili  della creazione della allarma sociale che ha contribuito a imprigionare ai/le nostrx compagnx anarchici/che. Si è realizzato anche una manifestazione spontanea intorno a piazza Urquinaona.

royo
Agli avvoltoi che si nutrono di toglierci dei nostri sogni e la nostra libertà, tutto il nostro odio!
Jorge A. Rodriguez Arroyo. Capo della Sezione Politica/Spagna di El País. Specializzato in terrorismo di Stato. Responsabile della diffamazione di tuttx quellx che decidono di resistere all’oppressione e all’autorità.

Il governo fa la segnalazione, ” El País” punta e la polizia arresta

Siamo venuti  alla sede del “El País” per denunciare lo schifoso ruolo che questo mezzo d’informazione ha giocato nella recente detenzione di cinque compagnx anarchici/che e la successiva detenzione di due di loro. Tuttx sono rimasti con carichi associati al terrorismo ei due incarcelatx si trovano in isolamento in regime FIES II, in attesa di processo. Che la giustizia li consideri colpevoli o innocenti, non ci importa, sappiamo già da che parte sono loro e da che parte siamo noi. Ai/le compagnx va tutto il nostro sostegno, forza e solidarietà incondizionata !

Sapiamo già quale sia il ruolo dei media in questa società, per molto progressisti che si dipingono come “El País”… tanto quelli considerati di sinistra come di destra, nel fondo difendono ferocemente l’ordine su cui si siede la società capitalista. Così, mediante la creazione dell’opinione pubblica e la diffusione dei valori e delle idee della classe dominante, cercano di estendere nella popolazione la sottomissione che cercano di estendere la presentazione e l’accettazione della vita che ci viene imposta dall’alto. Ovviamente, i democratici complici dello stato come “El País” sono nemici dichiarati di tuttx quellx che si oppongono al sistema e le sue istituzioni, soprattutto se inoltre passa dalle parole ai fatti.

Anche se non ci sorprende la forma di procedere da questx mercenarx della penna, si vogliamo segnalare ed evidenziare estxs se focalizziamo l’attenzione e evindenciar alcune cose: Fin dal primo momento, “El País” ha funzionato come cinghia di trasmissione del Ministero degli Interni e si è fatto il portavoce più diretto della Polizia Nazionale, riproducendo e ripetendo informazioni distorte e false per creare deliberatamente il clima giusto per incarcerare. D’altro canto, hanno aumentati il già generalizzato linciaggio mediatico diffondendo i nomi e le fotografie degli/le arrestatx, cosa considerata illegale ( pur essendo così democratici, si saltano le loro leggi). E in nessun momento, hanno lasciato di intossicare costantemente con il legame tra anarchismo e terrore, tra l’anarchismo e la violenza, arrivando ad affermare che il movimento anarchico coppia di Al Qaeda la sua forma organizzativa, cosa ridicola e assurda per chiunque conosca minimamente il funzionamento senza gerarchie e in rete che sostiene l’ideale anarchico da oltre più di un secolo.

La creazione del nemico interno( gli anarchici, in questo caso) è stata una strategia storica del potere politico per criminalizzare e reprimere il dissenso e garantire una governance sociale. In questo clima sociale e politico sempre più teso per la mal chiamata crisi, è chiaro che temono che le pratiche e le idee anarchiche si estendano sempre di più tra le persone e settori, come del resto è già in corso da un po’.

Che gli sbirri del Potere e complici della repressione, come “El País” sappiano che noi anche abbiamo i mezzi e le capacità per puntargli e che non perderemo nessuna occasione per farlo. Che non venga dimenticato!

Contro tutte le autorità !
La repressione non ci fermerà!
Solidarietà e forza per gli/le anarchici/che detenutx!

fonte

Guadalajara, Messico: Azione solidale con lo sciopero della fame di Mario González

Il passato 20 Novembre 2013 compagni libertari di Guadalajara abbiamo uscito per le strade rivendicando la coraggiosa lotta del nostro compagno Mario González García, detenuto per le forze dello stato.

Esigiamo il suo rilascio immediato così come quella di tuttx i/le compagnx prigionieri politici di tutto il mondo, esigiamo la fine della persecuzione politica e mediatica ai gruppi e compagni libertari; non dimentichiamo né perdoniamo, ad ogni azione della repressione, un’azione sovversiva, non solo esigiamo il rilascio dei/le nostrx compagnx ma anche l’abolizione del sistema carcerario.

La nostra battaglia è epica; abbiamo come armi le nostre catene, che rompiamo nella fronte dei despoti; noi non copriremo i seni: nudi come sono gli offriamo ai colpi degli sbirri. Abbiamo sollevato il dilemma in questo modo: la vita o la morte, la vita per noi è il trionfo, la morte è la sola forza che ci può tagliare il cammino.

“Stiamo in piedi, non piegheremo il ginocchio davanti a nessun potere.
Affrontiamo il nemico, non diamo le spalle davanti ad alcun pericolo.”
Práxedis G. Guerrero, “Il pugile” (frammento)

Solidarietà con i/le 5 anarchic@ arrestati in Barcelona per l’attacco contro la Basilica del Pilar di Saragoza

Il 13 novembre alle 2:45 del mattino, a Barcellona, la Polizia Nazionale ha irrotto in casa di 4 compagn@ anarchic@, arrestandone un’altra nelle vicinanze di casa sua, in mattinata, con la accusa di aver collocato un ordigno scoppiato il 2 ottobre nella Basilica del Pilar a Saragozza. Tutt@ loro sono stati detenuti mediante la legge antiterrorista e deporranno nei prossimi giorni a Madrid, all’Audiencia Nacional, dove passeranno a diposzione giudiziale del giudice Eloy de Velasco.

Già dalle prime ore del mattino si mette in moto il dispositivo mediatico. La Polizia Nazionale fornisce le immagini del loro arresto e della perquisizione del loro domicilio. Automaticamente vengono diffuse le loro identità. Il ministro degli Interni, Fernandez Dias, appare trionfante in tutti media, orgoglioso degli arresti e dando per scontato il trionfo della legge dello stato spagnolo, che prova a incarcerare dentro le mura del carcere i/le nostr@ compagn@, sforzandosi di portare a termine la vendetta che lo stato $ileno non aveva potuto concludere attraverso la sua logica di giustizia e diritto.

L’apparato giuridico e mediatico da mesi prepara il terreno per sferrare un attacco repressivo a coloro che considera i/le più pericolos@ dentro i movimenti sociali.

In questo modo si additano gli/le antisistema e le/gli anarchic@ como i/le sol@ responsabil@ della rabbia di una manifestazione, in un tentativo di circoscrivere quella rabbia che a tratti esce dagli schemi.

Costruito il contesto, di nuovo si giocano le vecchie carte: il famoso “triangolo anarchico” dette di che parlare nella stampa galiziana, così come l’ordigno esplosivoche teoricamente sarebbe stato collocato in una sede bancaria italiana a Barcellona e a Valencia. Di nuovo riaffiorano le teorie cospiranoiche che tanto piacciono alla stampa e a molt@ lettor@. Qualche mese fa perquisirono una sede della CNT di Sabadell e arrestarono 5 anarchc@ per ipotetiche rivendicazioni su internet e possesso di materiale incendiario. Dopo 4 mesi rinchiusi in regime di alta sorveglianza (FIES-3), sono stati rilasciati con carichi pendenti. Questi ultimi arresti a Barcellona lasciano totalmente chiaro la volontà di attacco contro il movimento anarchico.

A noi non interessa giudicare se i/le nostr@ compagn@ sono colpevoli o innocenti, perchè questo è il linguaggio del potere, il linguaggio della democrazia. Non entreremo nel gioco del silenzio, né del vittimismo, nè in quello della sconfitta. Ci rattrista profondamente che i/le nostr@ compagn@ si trovino in questa situazione, ma tutt@ noi sappiamo che, prima o poi, quando si fanno concreti il nostro pensare e il nostro agire, dovremo scontrarci con la parte più reale del sistema.

Contro la collaborazione tra gli Stati, solidarietà senza frontiere con l@ compagn@!

Abbasso i muri dello Stato!
Salute e Anarchia!
Li rivogliamo tra di noi!

fonte

Atene: Attaccato covo fascista a Peristeri

Il 13 ottobre, in tarda notte, la palestra-covo fascista di proprietà di Apergis in via Thivon nella zona di Peristeri è stato attaccato con vernice e pietre. Apergis, membro organizzato di Alba Dorata da molti anni, è stato il braccio destro di Panagiotaros, e allenatore della milizia patriota.

ANTIFASCISMO MILITANTE IN TUTTI I QUARTIERI!

Germania: Passeggiata fuori controllo ad Amburgo

Nella serata del 18 ottobre 2013 si è svolta una passeggiata fuori controllo da St. Pauli al quartiere di Schanze. Con uno striscione, slogans, posters, volantini, graffiti, pietre e martelli, circa 80 persone hanno portato in strada la loro rabbia contro le “zone di pericolo”, i controlli razzisti, il meccanismo delle deportazioni e queste condizioni della realtà.

Alcune banche e negozi hanno avuto le vetrine sfondate, e sui muri sono stati scritti slogans contro la macchina delle deportazioni e lo Stato. La passeggiata è terminata all’arrivo della polizia.

Contro le autorità e la loro città!
Per una vita incontrollabile senza Dominio, per tutt*!

Atene: Rivendicato incendio di un mezzo diplomatico

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Nelle prime ore di Venerdi 11 Ottobre 2013, abbiamo bruciato un furgone del corpo diplomatico, con targa DC 93-3, all’incrocio tra Pyrras e Delacroix nella zona di Neos Kosmos, Atene.

L’azione è dedicata con tutto il cuore ai nostri compagni accusati per la doppia rapina a Valventòs e Kozani, processo che inizierà a fine Novembre* ed anche in memoria dell’antifascista ucciso Pavlos Fyssas.

Non dobbiamo farci condizionare dall’idea della paura e della morte. Dobbiamo resistere con ogni mezzo al totalitarismo contemporaneo.

Creiamo le nostre strutture, rafforziamoci ed estendiamo le relazioni tra compagni, facendo spazio all’anarchia e al comunismo. Rivoluzione sociale, l’unica alternativa…

Incendiari consapevoli

*Il processo per la doppia rapina a Velventos è previsto per il 29 Novembre 2013 presso la corte d’appello in Loukareos street ad Atene. I compagni accusati sono: Andreas-Dimitris Bourzoukos, Dimitris Politis, Nikos Romanos, Yannis Michailidis, Fivos Harisis-Poulos, and Argyris Ntalios.

in inglese

Brjansk, Russia: ELF/FAI rivendica incendio di una segheria

Il 2 Ottobre 2013, 2 dispositivi incendiari fatti da 1,5 litri di benzina sono stati piazzati in una segheria situata in un territorio di riserva di caccia in Brjansk (Russia occidentale). Le fiamme hanno raggiunto anche gli stracci sfortunatamente lasciati dai cacciatori proprio sul dispositivo. Da una collina vicina abbiamo visto il tutto molto chiaramente: presto il fumo si è addensato sotto al tetto creando una sorta di nebbia e riempiendo la struttura.

Proponiamo questa azione come il nostro contributo al progetto Fenice (#7), un progetto per l’azione diretta e la resistenza anarchica a fronte della repressione tra 2010-2012. Concordiamo totalmente con i nostri compagni moscoviti della CCF e ELF quando parlano della necessità di allargare i nostri attacchi contro lo stato e il capitale.

Alcuni pensieri riguardo alla recente critica fatta da alcuni anonimi compagni dall’Argentina. Riguardo all’essere autoreferenziali o inclini a diffondere azioni inutili:

I dibattiti interni non sempre meritano di essere pubblicati in inglese su siti internazionali. Inoltre crediamo che una serie di attacchi contro obiettivi simili continui ad accendere il dibattito nel movimento anarchico almeno a livello locale (possiamo citare la campagna contro la polizia del 2008-2011, quella sulle foreste di Khimki e Butovsky, le recente proteste contro il progetto minerario a Voronezh). Alcune volte le cose superano i dibattiti.

Concordiamo nel ritenere molto difficile coordinare attacchi simultanei contro strutture simili a livello internazionale (come fabbriche di pellicce, segherie, polizia, prigioni, obiettivi militari, industrie, branche, settore petrolifero o gas, ecc) perché questo richiede più tempo e noi stiamo comunicando ad un livello più o meno pubblico qui. Dunque i nostri nemici possono avere la meglio. È da dibattere se dovremmo rischiare la nostra libertà nella prossima azione per la possibilità di vedere un comunicato riguardante un’azione simile a 6 mesi di distanza. Inoltre, non si può dire che non ci coordiniamo in qualcosa: notizie di una serie di attacchi contro infrastrutture energetiche ed elettriche in Bielorussia, Canada e Indonesia, azioni contro banche nel regno unito, russia, germania, italia, grecia, numerosi scioperi della fame simultanei fatti dai nostri compagni prigionieri in tutto il pianeta.

Per noi l’intera FAI-FRI è più importante per il fatto di appartenere ad una comunità più grande. Nel passato dominavano solo le organizzazioni di “anarchici sociali”. Adesso gli anarchici di altre tendenze possono supportarsi e relazionarsi in tutto il mondo. Solo qualche anno fa nel nostro paese se volevi contattare degli anarchici dovevi passare attraverso le organizzazioni anarchiche tradizionali. E se accadeva qualche cosa erano le prime a parlare di infiltrati della polizia e provocatori. Adesso la gente che sente le stesse cose, che vuole andare verso la ribellione e le azioni non meno valide rispetto alla teoria anarchica, possono trovarsi fuori dal contesto anarchico pacifista e riformista. E quando leggiamo di centinaia di auto bruciate in una parte del mondo, banche in fiamme in un’altra e veicoli edilizi sabotati altrove – è ancora meglio. Un breve viaggio nella memoria: ricordiamo le discussioni accese sull’acronimo FAI solo qualche tempo fa (o prima quelle sul supporto/denunzia della CCF). Crediamo che sia una conquista di ogni gruppo della FAI-FRI se le cose sono cambiate.

Capiamo le vostre preoccupazioni riguardo alla mancanza di una coordinazione dei nostri attacchi, ma dobbiamo discutere anche di un’altra cosa: nuovi gruppi si formano, le notizie girano, contromisure alla repressione. Se si vogliono coordinare gli attacchi in maniera più precisa, bisogna solo leggere meglio i comunicati degli altri. Ma combattere la repressione in corso contro tutti i gruppi di azione diretta nel mondo – questo è il compito che crediamo dovrebbe essere svolto il più presto possibile.

ELF/FAI, Commando Nestor Makhno

fonte

Grecia: CCF rivendica pacco bomba contro il procuratore Mokkas

Progetto Fenice: Atto Sesto
Attaccare i giudici

Ancora una volta ci incontriamo nel fuoco con vecchi/ie compagni/e, decisi/e a far crollare le considerazioni poliziesche che vorrebbero mettere il capitolo finale di una storia finita. Senza dubbio, la Cospirazione delle Cellule di Fuoco non è terminata per niente. È la fiamma interiore che arde dentro di noi, è la Fenice che risorge ancora una volta dalle sue ceneri… È il fuoco della Negazione e del Nichilismo che grida: “Non riesco a smettere, non posso bruciarmi, nulla può spegnermi…”

Circa un mese fa, i nostri due fratelli Andres e Spyros sono stati arrestati a Salonicco, accusati dell’invio del pacco esplosivo all’ex comandante dell’unità antiterrorista. Le parole vengono meno. Fratelli, voi sapete che il sole continuerà a sorgere ancora per tutti/e noi, la cui unica patria è la nuova anarchia. La Fenice rinasce dalle proprie ceneri e ride della tranquillità dei/lle codardi/e, offrendo il fuoco di Prometeo agli/lle eterni/e insorti/e. Cosi, l’invio del pacco bomba all’inquisitore Mokkas è una prima risposta minima e riflessiva: l’unica via d’uscita è dar fuoco alle tesi riformiste della difensiva ed essere i/le primi/e ad attaccare.

Inoltre, Olga Ekonomidou, Damianos Bolano, Charis Chatzimichelakis, Giorgos Polydoros, Panagiotis Argirou, Theofilos Mavropoulos, Christos Tsakalos, Gerasimos Tsakalos, Giorgos Nikolopoulos, Michalis Nikolopoulos, vale a dire i dieci fratelli della CCF che sono in cattività con doppie, triple e quadruple custodie preventive superiori ai 36 mesi (quando il limite è 18), e ora sotto processo per vari casi, stavolta, accusati anche di istigazione.

Dimitris Mokkas è l’unico responsabile per i casi di terrorismo in Grecia. Ovvero, esclusivamente della nostra organizzazione. La carriera di questo infame non differisce molto da quella di un qualsiasi funzionario di giustizia: omuncoli senz’anima, che diventano giudici per soddisfare i propri complessi. Questo pagliaccio concretamente si è solo mostrato più efficace degli altri vermi del tribunale d’appello nel tornare la palla ai suoi superiori. Il suo desiderio di far carriera è stato esaudito. Ora è responsabile di cento mandati di comparizione, interrogatori e custodie preventive, sempre col sorriso vendicativo sulle labbra. Il culmine della sua disprezzabile condotta e vigliaccheria è stata l’estensione della custodia preventiva al nostro compa della CCF, Gerasimos Tsakalos, un’ora prima della sua fine, mentre il compa era a letto e stava al 23° giorno di sciopero della fame.

Per tutto ciò che ha fatto, abbiamo scelto di inviargli il nostro regalo di vendetta. Naturalmente, non è stato inviato alla torre di vetro del tribunale d’appello, dove firma, dalla sua scrivania, i fascicoli giudiziari di merda contro i nostri fratelli e le nostre sorelle, con l’attitudine del magistrato, ma l’abbiamo inviato a casa sua, dove si sente sicuro. Sappiamo che stronzi come Mokkas, dopo aver svolto il loro compito sacro di incarcerare decine di persone, tornano al calore di casa, fingendosi bravi sposi e buoni padri. Cosi, puntato l’obiettivo, abbiamo trovato la casa e inviato il pacco a quell’indirizzo. Ecco qual è il risultato delle nostre indagini, firmate dalla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Continue reading Grecia: CCF rivendica pacco bomba contro il procuratore Mokkas