Category Archives: Ecologia-Salute

Russia – ALF/FAI incendia stazione elettrica e area di caccia

28-29 Ottobre 2012

Russia, Tver. ALF incendia una stazione elettrica e sabota un’area di caccia. Alcune parole di solidarietà con le compagne eco-anarchiche in carcere

Mandiamo i nostri fieri saluti alle compagne anarchiche in prigione: Yana Terenina e Aleksandra Dukhanina. Cogliamo questa opportunità per ricordare Yana Terenina e il suo destino. È stata incarcerata dopo un incidente vicino al centro commerciale “Atrium” a Mosca. È scoppiato un litigio tra Yana e una donna patita di cappotti di pelliccia. Durante lo scontro, il marito della donna ha deciso di unirsi all’azione, mentre la donna usava delle forbici come arma. Dopo il processo il giudice ha deciso che a Yana e il suo amico Maksim stava bene l’accusa di “rapina a mano armata”. La donna impellicciata ha rifiutato ogni proposta di risoluzione pacifica del conflitto.

Aleksandra Dukhanina è in attesa di processo per “disobbedienza pubblica” durante le proteste di massa del 06/05/2012, quando le forze di polizia hanno provocato la violenza.

Nella notte del 28-29 Ottobre abbiamo distrutto una succursale che forniva energia a una riserva di caccia vicino a Tver. Abbiamo usato delle trance per tagliare i lucchetti e guadagnare l’accesso all’interno della stazione. Lì abbiamo posizionato due congegni incendiari composti ognuno da 5 litri di benzina e dato fuoco alla miccia, ritirandoci nei boschi.

Mentre ci muovevamo attraverso la foresta continuavamo ad incontrare gruppi di caccia con cani. Abbiamo fatto del nostro meglio per evitarli. Poi ci siamo imbattuti in una stazione di caccia (un deposito di cibo per orsi e alci). Prima l’abbiamo vandalizzata, ma dopo una breve discussione abbiamo deciso di raderla al suolo. In breve tempo il posto è stato dato alle fiamme.

Wild Hogs, ALF-FAI

da 325nostate, via blackblocg

Buenos Aires, Argentina : Rivendicazione del sabotaggio contro macchine distruttrici della Terra

Il progresso avanza a passi da gigante, un chiaro esempio di questo è la distruzione della Terra che la società sta realizzando, costruendo strade, edifici, automobili e più macchine di morte.

L’ambiente grigio e maleodorante in cui abitiamo è la conseguenza logica di questo sistema disgustoso di dominio che ci mantiene nella moderna schiavitù volontaria della maggioranza delle persone.

Se un’automobile bruciata è un danno molto piccolo alla civilizzazione è perchè nessuna persona in più si prepara ad essere partecipa della guerra sociale.

Progetti di vita che allentano le tensioni tra la libertà e la realtà oppressiva dell’esistente, sono obiettivi da combattere. Non possiamo permettere che continuino ad agire come stanno facendo. Deve accadere qualcosa, dobbiamo fare qualcosa. Rimanercene a contemplare l’attacco progressivo finale del sistema di dominio attuale ci rende suoi complici.

Per non lasciare che le idee anarchiche di libertà siano solo parole, dobbiamo passare all’azione diretta e multiforme contro quello che giorno per giorni ci imprigiona e condanna a vivere miserabilmente per gli interessi dell’autorità.

Automobili, banche, commissariati di polizia, ambasciate, dovrebbero ardere nelle fiamme di fronte alla presenza di qualunque essere umano che abbia una dignità e una coscienza libera, ma purtroppo siamo circondatx di esseri civilizzati che sempre più assomigliano agli animali che si mangiano tutti i giorni. Conoscono già in anticipo il loro destino e preferiscono attraversarlo servendo qualcosa che li faccia salvare la loro sporca e stupida pellaccia.

Di fronte a tutti, domenica 28/10/2012 a mezzanotte a mezza abbiamo sabotato con due dei nostri congegni incendiari composti da benzina alcune macchine di distruzione della Terra che si trovavano sulla strada Bartolome Mitre e via Castro Barros, Almagro, a Buenos Aires.

Nel quartiere Nuñez già sono cominciate a bruciare auto di lusso, e lì siamo, portando la guerra dove si rifugiano i borghesi.
Un saluto complice ax prigionierx anarchicx della guerra sociale e a quellx che nelle strade di tutto il mondo continuano ad attaccare e cospirare.

¡FUOCO AL SISTEMA!
¡FINO ALLA DISTRUZIONE DELL’ULTIMO BASTIONE DELLA SOCIETÀ CARCERARIA!

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

in spagnolo

“Oltre le frontiere”, una trasmissione radiofonica di 98FM e Contra Info – Lunedì, 5 Novembre

La trasmissione radiofonica di Contra Info “Oltre le frontiere” ritorna Lunedì, 5 Novembre alle 15.00 (GMT +2), in collaborazione con i compagni della libera stazione di radio di Atene 98FM.

Questa volta, avremo l’opportunità di discutere (in francese / greco) con i compagni in lotta attualmente sulla zona della ZAD vicino alla città francese di Nantes, per quanto riguarda la lotta in corso contro l’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes, le forme che prende questa resistenza e le questioni che essa solleva.

È possibile ascoltare la trasmissione in diretta in streaming qui e inviarci i vostri messaggi istantanei in studio.

Francia – Nantes : Chiamata per una dimostrazione di rioccupazione per il 17/11 nel ZAD, dove la lotta contro le forze repressive è ancora in corso

Per gli costruttori, la ZAD è semplicemente una “zona di sviluppo differita” da decenni. Per i combattenti, questa è una zona da difendere (Zone À Défendre). In entrambi i casi, lo spazio si trova nella campagna a nord di Nantes, in Francia. Secondo il Potere, dovrebbe lasciare il posto per i piani industriale, e in particolare ad un aeroporto internazionale di Notre-Dame-des-Landes. Il particolare mega-progetto è nelle mani della corporazione multinazionale Vinci, che fornisce anche altri “servizi” in tutto il mondo, come ad esempio strutture penitenziarie, autostrade a pedaggio, centrali nucleari, e così via.

Molti attivisti nella ZAD non sono solo in lotta contro la costruzione dell’aeroporto, ma resistono al Capitale, allo Stato e qualsiasi controllo sulla loro vita quotidiana in generale. Dalla metà del mese di Ottobre, più di 1.200 poliziotti sono stati dispiegati nella zona. Da quel momento, la polizia sta sfrattando degli occupanti da vari luoghi diversi in tutta la ZAD, usando lacrimogeni di gas, aggredendo violentemente dei resistenti e distruggendo case e accapamenti.

Tuttavia, la lotta è tutt’altro che finita; questo è solo l’inizio. Persone combattono ed organizzano eventi e manifestazioni per i prossimi giorni. Il manifesto propaga una manifestazione di rioccupazione, che è stata chiamata per la mattina del Sabato 17 Novembre, 2012. Leggi il richiamo qui.

Ottieni dettagli, in più lingue, dalla Zone A Défendre.
Inoltre, puoi seguire questo tag: Squat!net.

Tutte le richieste per la manifestazione di rioccupazione del 17 Novembre devono essere inviate a: reclaimthezad[at]riseup.net / mappe di accesso / Contatto di posta elettronica : zad[at]riseup.net

Partecipa a questa lotta! Spargi la voce come il più ampiamente possibile!

Francia – Nantes : Appello di solidarietà contro il progetto della costruzione dell’aeroporto nella zona di Notre Dame Des Landes

Appello alla solidarietà, decentralizzata e sul posto

18 ottobre 2012

“L’operazione è finita, tutto si è svolto senza incidenti”, diceva il prefetto alle dieci e mezza del primo giorno. Ah si? Eppure, nel momento in cu pronunciava queste parole, gli sbirri stavano attaccando il Far Ouest e il Sabot e l’accesso alla ZAD era vietato a tutti/e, compresi i giornalistacci e gli abitanti “legali”! Gli sbirri avevano previsto, per quel giorno, di prendere possesso di 11 spazi, cioè un terzo delle nostre abitazioni, ripartiti su 2000 ettari. Sono riusciti ad occuparne soltanto 8. Per prendere il primo luogo d’abitazione si sono limitati a sparare una pioggia di lacrimogeni, da lontano, fino ad incendiarlo. Ovvio, non avevano verificato se c’erano delle persone che dormivano nelle capanne oppure no! Ecco cos’è un’operazione “senza incidenti”…

Per la maggior parte degli spazzi successivamente attaccati, sono rimasti sorpresi di non trovarci, tranne che in due case, barricate su diversi piani, che hanno fatto perdere loro del tempo prezioso. In effetti, non eravamo nelle nostre case, quel giorno. Non avevamo l’intenzione di essere là dove loro si aspettavano di trovarci. Siamo mobili, conosciamo il terreno è ciò è la nostra forza. Vogliamo fare della ZAD un pantano, uno scacco cocente per lo Stato ed il capitalismo. Sono 1200, noi siamo 200. Eppure manteniamo le nostre posizioni.

Ci siamo anche offerti il lusso di riprendere tre luoghi, quel giorno. Stiamo bene, non abbiamo nulla da perdere perché non possediamo nulla. Abbiamo tutto da guadagnare, perché la nostra rabbia e la nostra capacità di resistenza sono infinite. Siamo una minoranza e piegheremo la maggioranza!

Per questo, abbiamo bisogno di voi. Abbiamo bisogno di rinforzi qui (potete arrivarci a piedi o attraverso delle stradine, con una carta dettagliata), ma anche di estendere la lotta grazie ad azioni decentralizzate. Se non potete raggiungerci, sappiate che c’è sicuramente un cantiere o un’autostrada appartenenti a Vinci [grande impresa francese di lavori pubblici, che dovrebbe costruire l’aeroporto, NdT], o un ufficio del Partito Socialista, vicino a voi, oppure una sede della Loxam, impresa che affitta i macchinari distruttori (le persone che abitano a Nantes potrebbero prendere di mira il garage Luis XVI, al 114 di rue de l’Etier!). Non devono essere al sicuro in nessun posto!

La ZAD è dovunque! Grazie agli amici di Atenco, Bruxelles, Angers, Poitiers, Montreuil, La Roche Sur Yon, Lione, Vienne e Rennes, che hanno già cominciato e a tutti quelli e quelle che ci mandano dei messaggi di solidarietà. Per quelli e quelle che ci raggiungeranno: pensate a degli stivali, vestiti adatti alla pioggia e lampade frontali. Secondo le informazioni in nostro possesso (che fino ad ora si sono rivelate corrette) l’operazione poliziesca dovrebbe durare 15 giorni (a meno che non si arrendano prima 😉

Ogni giorno, potete seguire in diretta gli avvenimenti sul sito della ZAD (rubrica Flash info) oppure, se siete in zona, sulla frequenza 107,70 (la frequenza di Vinci, piratata).

Informazioni per raggiungerci (appuntamenti, carte, numero del legal team,…) : qui

Liberazione animale e della terra: Azioni dirette in Italia, Svezia, Regno Unito, Canada ed Ucraina

Modena: Consegno esplosivo contro furgone di un’impresa de carne

Notte del 18 settembre, Ponte Alto/Modena (Italia). Abbiamo posizionato un congegno esplosivo sotto il furgone di un’impresa di carne di proprietà di AIA/Veronesi. Come hanno riportato i media, l’esplosione si è sentita a chilometri di distanza e il mezzo è stato totalmente bruciato.

A.L.F. / Bastardi Senza Gloria


Reggio Emilia: Incendiato furgone di hot dog

La notte del 21/09/2012 abbiamo incendiato il furgone vendita hot dog in zona Campovolo alla periferia di Reggio Emilia, che si permetteva di vendere e mercificare i corpi dei nostri fratelli. Perseguitare gli aguzzini con ogni mezzo, che le lacrime non siano solo quelle degli animali!

ANIMAL RIGHT MILITIA


Siena:Attacco incendiario contro macello

La notte del 07/10/2012 siamo entrati nel macello di Colle Val d’Elsa (SIENA), incendiando l’impianto elettrico e l’impianto di areazione mandando fuori uso tutti i macchinari. In memoria di tutti gli animali massacrati nei macelli.

ALF


Trento: Liberazione di animali da reddito

Un asinello, 8 maiali e diversi conigli sono stati liberati la mattina, alle due, del 26 settembre nel paesino di Villa Rendena. È stato divelto il cancello e condotto l’asinello via per i campi quindi trasportato in un posto sicuro. Abbiamo lasciato aperte le porte della conigliera (non c’erano gabbie) e della stanza dove erano rinchiusi i maialini, poi abbiamo scritto con bomboletta il messaggio “ANIMALI LIBERI” e più volte ALF sulla parete della prigione e sulle porte del cancello divelto.

ALF


Kumla, Svezia: Attacci incendiario contro negozio di pelle

Nella notte del 3 ottobre abbiamo gettato 3,5 litri di benzina e due congegni incendiari attraverso una vetrata di Jerndhals Skins & Leather a Kumla. Un altro tentativo era stato fatto alcune settimane fa, ma non era riuscito. Ma questa volta deve bruciare fino a essere cenere! Non potrete più trarre profitto dalla morte di individui innocenti!

ALF


Kumla, Svezia: Incendiata auto del proprietario di negocio di pelle

Nella notte del 7 ottobre, abbiamo fatto visito al proprietario di Jerndahls skins & leather a Kumla. Una delle sue auto è stata data alle fiamme. Questo è solo un avvertimento di quello che verrà se non metti fine al tuo coinvolgimento nel sanguinario traffico di pelle.

ADESSO!!!

ALF


Regno Unito: Liberate nove pernici

A nove pernici è stata data una possibilità di libertà, le abbiamo liberate da un recinto durante una notte di settembre. Alcune moriranno per la predazione, ma adesso hanno tutte la possibilità di vivere le loro vite selvatiche nell’ambiente di cui fanno parte. Finchè tutti non saranno liberi!


Ontario, Canada: Liberati 200 visoni

Secondo la Fur Commission USA, nelle prime ore del 21 settembre, una rete perimetrale è stata tagliata e 200 visoni liberati dalle gabbie dell’allevamento Oakwood (3708 Baker Road) a Niagara Falls, Ontario.


Kiev, Ucraina: Bruciato escavatore e ecosabotaggio

Nella notte del 02/10/2012 attivisti anonimi hanno attaccato un sito di disboscamento sulla “Bald Mountain”. Un escavatore LIEB HERR è caduto vittima del loro incendio. Le coordinate del disboscamento qui. Cogliamo questa opportunità per riferire di un’azione simile avvenuta nello stesso luogo il 20/03/2012.

Tree spiking/chiodi negli alberi nel parco municipale di Ternopol, Ucraina

Questa azione di ecosabotaggio è in risposta ai piani di sviluppo di una compagnia di costruzione locale, che vuole distruggere un parco pubblico per fare spazio per caseggiati abitativi privati. Abbiamo piantati grossi chiodi negli alberi, così gli sviluppatori dovranno portare attrezzature pesanti per poterli distruggere. Ma i mezzi del cantiere possono ricevere anch’essi la nostra attenzione!

Santiago, Cile: Intervento pubblico per la depenalizzare dell’aborto

Sotto lo slogan “Aborto il vostro paese” si è tenuta nel pomeriggio del Venerdì 28 Settembre a Santiago, il seguente intervento pubblico nel corso della giornata per la depenalizzazione dell’aborto in America Latina e nei Caraibi. L’azione era chiamata dal Collettivo Ivaginario, le Lesbiche e le Femministe per il Diritto all’Informazione, e la squadra Pance in sciopero. Le manifestanti hanno parlato per il divieto dell’aborto sotto ogni circostanza in Cile, El Salvador, Nicaragua, Malta e Città del Vaticano (Santa Sede), mentre alcuni degli slogan che si sentono nel video sono:

Noi partoriamo, noi decidiamo
Depenalizzazione dell’aborto ora
Terroristi sono i poliziotti fascisti

Il poster del richiamo:

Aborto il tuo paese!

Settembre, mese di sabotaggio alla patria
Mese di depenalizzazione dell’aborto

Ci muove il piacere, l’amore, la liberazione del desiderio, la pluralità degli affetti e delle scelte su come vogliamo vivere, tagliati/e dal potere, dal dominio, dalla commercializzazione e dalla paura.

Azione sulla strada per l’autodeterminazione del nostro corpo

attraverso i blog imagen pirata

Russa, fagiani liberati e ripetitore incendiato dall’ELF/ALF – FAI

Comunicato anonimo:

“18 fagiani liberati a Chelyabinsk, un ripetitore per cellulari dato alle fiamme a Kolomna, alberi piantati in altri luoghi. Azioni di solidarietà dalla Russia.

La stagione di caccia in Russia è cominciata simultaneamente alle piogge d’autunno. Oggi questo viene chiamato “Provvediamo al meglio per il vostro tempo libero”. L’assassinio della vita selvaggio è diventato un banale hobby, un divertimento, un modo per rilassarsi dalla routine di lavoro nelle rumorose metropoli.

Il 21 Settembre siamo usciti per attaccare un allevamento dove venivano tenuti in cattività uccelli selvatici. Non siamo riusciti a trovare le gabbie degli uccelli nel posto, quindi abbiamo deciso di dare fuoco a un ristorante di carne (una struttura dove la maggior parte di questi uccelli diventano piatti di carne). Ma i nostri esploratori hanno rilevato che questo edificio funziona anche da posto per la reclusione degli animali durante l’autunno e l’inverno. Quindi abbiamo rinunciato all’azione per paura di uccidere per sbaglio degli animali. Non sveliamo l’esatta posizione di questo posto perchè non abbiamo ancora finito con quegli stronzi.

Il 23 Settembre abbiamo continuato con un altro attacco, irrompendo nel territorio di un altro sito di caccia (regione di Chelyabinsk). Abbiamo liberato 18 fagiani dalle loro gabbie. Era la prima azione di questo tipo per il nostro collettivo, quindi avevamo numerosi dubbi. Gli uccelli avrebbero potuto fare un putiferio e quindi allertare le guardie della nostra presenza. Ma la realtà è stata diversa: i prigionieri hanno collaborato con noi e si sono comportati in maniera molto silenziosa.

E’ sopra e oltre le nostre capacità ottenere la vittoria per i prigionieri umani tenuti ostaggio dal sistema, ma quello che possiamo fare è lottare per la libertà senza condizioni di ogni essere vivente. Per ora siamo soddisfatti di avere liberato 18 uccelli.

Nello stesso periodo abbiamo piantato una quarantina di bombe di semi (alberi di mele e aceri) in territori dove era stato possibile arrestare la deforestazione. Includiamo questo fatto nel nostro resoconto con lo scopo esplicito di dimostrare che è possibile aggiungere una nuova dimensione ai progetti eco-anarchici e insurrezionali, la dimensione non della distruzione ma della creazione. Non solo ci prendiamo la briga di distruggere lo status-qui, siamo anche coinvolti attivamente nella creazione di un altro mondo che sappiamo essere possibile.

Il 24 settembre abbiamo dato fuoco a un ripetitore per cellulari che aveva raddoppiato le sue trasmissioni satellitari. Era situato nel quartiere Kolomna (vicino a Mosca), parecchie dozzine di miglia dalle abitazioni umane. Il fuoco alla fine ha consumato l’intera lunghezza del ripetitore e ci siamo goduti i bagliori della strumentazione che esplodeva per un bel po’ di tempo.

Tutte le azioni precedentemente citate sono state portate avanti nello spirito di solidarietà e supporto dei prigionieri eco-anarchici e anarchici insurrezionalisti, degli indagati e fuggiaschi in tutti il mondo all’interno della nuova ondata di attacchi decentralizzati.

Saluti ai Friends of Freedom, alla cellula russa della CCF, al BlackBlocg collective e ai vari gruppi anonimi di guerriglia urbana anarchica attivi in Russia, Ukraina e Bielorussia.
Supporto totale alle ITS e CI-MSA in Messico.
Un caldo abbraccio a tutti i gruppi insurrezionali del mondo.

Wolfpack, ELF/ALF-Russia, Federazione Anarchica Informale

fonte

Stati Uniti: Urgente supporto per Amazon e Catarina all’8° giorno di sciopero della fame

Non siamo tutt* present*, mancano i/le prigioner* trans

URGENTE: Supportiamo Amazon, del collettivo Gender Anarky e la prigioniera Catarina all’8° giorno di sciopero della fame per chiedere la fine della situazione di cella singola per le donne trans, nel carcere RJ Donovan.

Amazon, una ribelle trans anti-civilizzazione, legata al collettivo Gender Anarky nel sistema carcerario CA, e la sua compagna Catarina LaPre sono all’ottavo giorno di sciopero della fame contro l’ingiusto trattamento verso le donne trans all’interno del carcere di R.J. Donovan della contea di San Diego. I funzionari della prigione rifiutano di togliere Amazon e Cat dall’isolamento della cella singola a causa della loro identità di genere. In una lettera di Amazon leggiamo:

“questa è una lettera di emergenza riguardo alla situazione delle ragazze trans qui… sto cercando di rompere il regime di isolamento e farmi mettere in cella con Cat. L’avvocato d’ufficio doveva cominciare il procedimento due mesi fa ma è una femminista e ci odia, e non vuole farlo. Per questo siamo entrate in sciopero della fame per forzare la questione. Siamo in sciopero della fame dal 21 settembre, quel giorno non abbiamo mangiato la cena e da allora non abbiamo più mangiato. Questo è l’ottavo giorno… hanno cercato di farci mangiare ma non cederemo. Oggi Cat ha cominciato a sentirsi male e a vomitare acqua….
Per cui abbiamo bisogno di qualche azione diretta di supporto, perchè la prigione ci metta in celle da due, e di chiamare il direttore qui… riguardo alla discriminazione che fanno verso le donne trans… Gender Anarky e militia affrontano direttamente l’oppressore e lasciano un segno forte. Per cui mostriamo a questi stronzi cosa sanno fare le puttane!”.

Supportiamo Amazon and Cat!

Chiamiamo Warden Paramo the Richard J. Donovan Correctional Facility: (619) 661-6500
Eva Contreraz (C-45857)e Catarine LaPre (K-67313) perchè mettano fine alla politica discriminatoria verso le persone trans nel carcere Donovan.

Atacco!:
Gender Anarky ha sempre attaccato, senza compromessi, la violenza transfobica all’interno del sistema carcerario, e ha costantemente fatto appello all’attacco diretto contro i sistemi di dominio che rendono le condizioni di vita delle donne trans, sia dentro che fuori le prigioni, un inferno vivente. Attaccare le istituzioni che mantengono il triste sistema di genere, in solidarietà con Gender Anarky e lo sciopero della fame.

E’ possibile scrivere ad Amazon e Cat.
Fate loro sapere che supportate la loro lotta contro l’amministrazione carceraria. I loro indirizzi sono:

Eva Contreraz C-45857

PO Box 799003 (C15-223)
San Diego, CA 92179-9003
USA

Catarina LePre K-76313
PO Box 799003
San Diego, CA 92179-9003
USA

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Svezia: ALF libera migliaia di pesci da un allevamento

Nella notte del 28 agosto l’ALF ha visitato l’allevamento di pesci Umlax nel nord della Svezia. Con l’aiuto dell’oscurità della notte e di un paio di coltelli abbiamo squarciato tutte le 18 grandi reti dell’allevamento permettendo a 520.000 pesci (131 tonni) di nuotare via liberi nel fiume di Umea. Invece di vite costrette in una prigionia angusta con stress e malattie che terminano con l’essere uccisi, venduti, e mangiati, oltre mezzo milione di individui hanno avuto la possibilità di una vita in libertà, l’opportunità di prendere decisioni, riposare e trovare cibo.

Non pensiamo che ai pesci interessi che l’allevamento fosse senza assicurazione, o che l’allevatore abbia messo una ricompensa di 10.000 al pubblico per acciuffare i liberatori. Pensiamo che i pesci preferiscano vivere una vita in libertà, per quanto corta o lunga possa essere, piuttosto che vivere nell’inferno che è un allevamento di pesci.

Tutti gli animali hanno diritto alla loro libertà!
Usciamo nella notte e liberiamo!

ALF [Fronte di Liberazione Animale]
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Secondo le notizie dei media svedesi, durante la notte del 27 agosto sono state aperte 27 gabbie in un allevamento di pesci a Umgransele, fuori dalla città di Lycksele, e migliaia di salmoni sono fuggiti nel fiume Ume. ” ALF  ♥ il pesce selvaggio” è stato trovato scritto sul posto. La polizia ha stimato i danni in milioni di corone svedesi.

C’è stato un sabotaggio simile nel novembre 2008 in cui più di 100.000 pesci vennero liberati da due allevamenti di pesci nel nord della Svezia.

fonte

Buenos Aires, Argentina: Striscione, bombe di vernice e pietre sull’istituto di biotecnologia Leloir

Mercoledì 5 settembre alle 23.00 ci siamo trovati di fronte alla facciata dell’Istituto Leloir situato su J. de Ibarborou e Patricias Argentinas, per dimostrare con il nostro gesto solidarietà con Marco Camenisch in sciopero della fame, così come con tutti quelli che rischiano e intraprendono l’offensiva contro gli Stati del mondo. Il nostro obiettivo non era a caso, si tratta di un posto dove stanno promuovendo lo sviluppo delle disgustose nanotecnologie, il presente e il futuro del sistema tecnologico di controllo.

Lì abbiamo appeso uno striscione in cui salutavamo il nostro compagno, e abbiamo lanciato pietre e bombe di vernice piene del nostro odio liberatore.

Pochi minuti sono stati sufficienti per il nostro gesto di amore anarchico per tutti quelli che innalzano il conflitto permanente contro l’apparato del dominio e i suoi esecutori.

Con questo gesto mandiamo un saluto ai nostri compagni imprigionati in tutto il pianeta, così come a quelli che si trovano indagati o rinchiusi per le diverse operazioni di polizia, specialmente in Italia.

NONOSTANTE LE INTENZIONI DI QUELLI CHE CI IMPONGONO LA MISERIA O TENTANO DI ESTINGUERE IL NOSTRO FUOCO, IL CAOS CONTINUA A ILLUMINARE LE NOTTI!

LUNGA VITA ALLANARCHIA!

fonti: 1, 2

Toluca, Messico: Attacco incendiario alla camionetta del centro internazionale di miglioramento del Mais e del grano

Così, come il Teocintle(1) che malignamente corrode i campi di mais addomesticati; la Frazione Anti-Civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine con la Federazione Anarchica Informale ha attentato all’alba del 4 settembre del 2012, incendiando ancora a Toluca, in Messico, la fiamma selvaggia e caotica, a base di tre litri di benzina posizionata in una camionetta tipo “van”, di proprietà del Centro Internazionale di Miglioramento del Mais e del Grano (CIMMYT), questo veicolo si utilizzava ogni giorno per trasportare scienziati internazionali dall’hotel in cui pernottano al Centro di Investigazione Scientifica; oltre a queste attività, il centro svolge il Programma Modernizzazione Sostenibile dell’Agricoltura Tradizionale (MASAGRO), confabulando con lo stato messicano tramite  la Segreteria dell’agricoltura, Ganaderia, Sviluppo Rurale, Pesca e Alimentazione (SAGARPA) e organismi come la Banca Interamericana dello Sviluppo (IDB); il cui lavoro è quello di promuovere tra i piccoli produttori l’uso di sementi geneticamente modificati o “migliorati” per incrementare la produzione/domesticazione del mais e del grano, anche per provare a contrastare lo stesso problema che queste tecnologia hanno creato (erosione del suolo, carenza di acqua…).

Alla FA/FLT/FAI non le importa se i bio-tecnici hanno 28,000 campioni di semi custoditi in una banca del mais, per preservare la millenaria biodiversità, o se gli alimenti transgenici si etichettano, si “controllano” o si perfezionano, ai fini della perpetua e monolitica civilizzazione questo sarebbe il trucco più ingegnoso del sistema (2). La lotta è per la libertà di tutta la terra (e questa include gli animali umani) senza mendicare, né riformare, né chiedere niente alle autorità, semplicemente incendiando la domesticazione e vivendo i nostri istinti e capricci, come esseri unici, incontrollabili e imprevedibili. Se i danni materiali di un sabotaggio e poche righe di questo testo non sono sufficienti per distruggere la civilizzazione al meno lo siano per solidarizzare iconoclasticamente sempre con i ribelli!

SOLIDARIETA’ DIRETTA E MOLTA FORZA AL FRATELLO GABRIEL POMBO DA SILVA!
SOLIDARIETA’ E SALUTI A MARCO CAMENISH PER IL SUO RECENTE SCIOPERO DELLA FAME!

UN SALUTO INSURREZIONALE E COMPLICE AGLI/ALLE AMICI/CHE DELLA TERRA/FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE!

GUERRA SOCIALE E VIVA L’ANARCHIA!

Frazione Anti civilizzazione
del Fronte di Liberazione della Terra
Affini con la Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

fonte

Note:
1- Zea perennis o Teocintle è una specie silvestre di mais c in alcune aree del Messico, è visto dai produttori di mais come un’erba nociva.
2- Si riferisce al testo di Theodore Kaczinsky, il trucco più ingegnoso del sistema.

Toluca, Messico: Attaco esplossivo contro il consiglio messicano di scienza e tecnologia

Trattandosi di un’azione della frazione anticivilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra, risulta necessario esprimere la coscienza di rivendicare la “liberazione”, che si attua senza animo utopista, nè a partire da alcuna condizione di falsa “rivoluzione”. Perfino credendo che solo la lotta ci renderà liberi, risulta frustrante attenersi alla quotidianità tecnologica che fa parte della cultura umano centrica e simbolica che dà vita alla civilizzazione. Inutile dire che in un pianeta civilizzato la libertà (come qualsiasi altra cosa) non trascende, è noto che non bastano esplosioni e incendi per aggiudicarsi la “liberazione” per poter godere del piacere della liberazione totale!

Non basta pretendere di puntare a degli obiettivi, quando l'”obiettivo” deve essere la nostra stessa vita, pertanto nessuna azione o intento liberatore devono essere fatti per costruire una nuova civilizzazione, se la si pensa così, si limita la libertà e tutti i piani per l’emancipazione.

Così, l’FLT/ELF rivendica come parte della lotta contro l’attuale rete di istituzioni sistematizzate di dominazione-civilizzazione, il congegno esploso il 20 agosto del 2012 alla proprietà del Consiglio Messicano di Scienza e Tecnologia – COMECyT- che si trova a Toluca, provocando danni materiali al portone dell’entrata dell’edificio.

Un attacco diretto a questo pilone del tecno-sistema che propaga il linguaggio della tecnica e  promuove il “progresso” tecnologico nella società alienata. Polvere insurrezionale per questi amplificatori della domesticazione,  vincolati ai settori produttivi (industria), i centri di investigazione scientifica e le istituzioni di educazione superiore. Fuoco e polvere per tutti coloro che parlano di “sostenibilità e soluzioni verdi”.

Solidarietà totale con Mario- “Tripa” e Felicity.
Solidarietà totale con i/le compagn* italian* di Culmine.

Frazione Anti civilizzazione
del Fronte di Liberazione della Terra
Affini con la Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

fonte

Toledo, Spagna: Centinaia di pernici liberate da un allevamento di caccia

La vivisezione, i circhi, il latte, le pellicce, la carne, la corrida… si basano tutte sulla stessa ingiustizia. La discriminazione di un/a individux sulla base della sua specie.

Siamo coscienti del fatto che per mettere fine a tutte queste è imprescindibile porre fine allo specismo. Ma mentre questo lento processo avanza è importante che facciamo lo sforzo di tirar fuori dalle loro gabbie tutti gli animali che ci è possibile.

Nella notte tra venerdì 21 e sabato 22 settembre in un ridotto gruppo di persone ci siamo diretti verso uno dei posti dove lo specismo prende corpo, un allevamento di pernici situato nella provincia di Toledo. Così, poche settimane prima dell’inizio del periodo di caccia abbiamo aperto dei grandi buchi in una delle gabbie-voliere che compongono l’allevamento. Per continuare siamo entrati e abbiamo indirizzato le pernici verso le vie di fuga ottenendo che più di 400 se ne volassero via libere. All’uscita del recinto abbiamo potuto sentirle nei campi adiacenti, che esploravano e volavano.

Questo tipo di attivismo è diretto ed efficace, qualunque persona che lo desidera può realizzarlo.

Fronte di Liberazione Animale

da vozcomoarma

Messico: Lettera di Mario Lopez rispetto la sua posizione giudiziaria e carcelaria

Compagn* alcune questioni

A proposito di dichiarazioni, io è vero, ho deciso di prendere un’altra decisione, che è, effettivamente quella di smettere di “collaborare” completamente con tutti i referenti della parte accusatoria (opinioni, perizie, criminologi ecc). Però sono disposto a collaborare con la difesa, senza dimenticare di rivendicare le mie posizioni, anche perchè i/le compagn* avvocat* sono anche loro, compagn* anarchici/che, e per loro convinzioni, vogliono portare avanti una difesa che lo Stato considera “criminale, egocentrica, manipolata….nemica”; queste le accuse della polizia.

I/le compagn* avvocat* mi hanno offerto il loro appoggio e la volontà di portare avanti il caso fino alle estreme conseguenze, un appoggio che ho sentito molto forte e che mi fa dire che quest* sono dei /delle compagn* e non semplicemente degli avvocat*!
Per ora mi hanno spostato dall’ala ospedaliera del carcere, e devo ammetterlo, dove mi trovo ora le  condizioni igieniche sono pessime per poter completare il mio recupero, così come anche le condizioni di convivenza! Spazio ecc. Tutte cose pessime per recuperare il muscolo della mia coscia, che comunque si sta riprendendo. Anche le ustioni stanno guarendo, anche se il contatto con i vestiti mi fa venire delle vesciche, per quanto riguarda le lesioni al braccio, il foro che passava da un lato all’altro è guarito.
In futuro avremo tutto il tempo per parlare della realtà che si vive nelle carceri in Messico, per ora è necessario preparare diverse cose per evitare che mi aggiungano ulteriori reati.

Come ho detto in altri comunicati – in maniera più estesa – io non rivendico il “delitto” di cui mi accusa il PM, ma rivendico le mie posizioni e le mie azioni anarchiche.

Ringrazio i/le compagni/e delle CCF ancora in prigione per i loro consigli e il loro appoggio.

Insieme agli/alle anarchici/che libertari/e in prigione…. solidarietà rivoluzionaria!!!
Contro lo Stato e il Capitale…… Guerra sociale!!!

Firmato
Mario López

PRIGIONIERO ANARCHICO IN GUERRA!

in spagnolo

Mobilitazione di massa nelle carceri greche (dal 13/9) – Rivolta nel carcere di Koridallos (23/9)

Dal 13 Settembre 2012 si conduce l’ennesima mobilitazione di massa dei carcerati in molte prigioni greche, includendo astinenza dal cibo della mensa e altre forme di protesta. In alcuni istituti si effettua uno sciopero totale ai lavori, mentre in altri uno sciopero parziale. Inoltre, in alcune carceri la partecipazione dei detenuti alle manifestazioni è universali, mentre in altre parziale.

La Domenica sera, 23 settembre-poco dopo il raduno di solidarietà e di sostegno da parte di amici, famigliari e solidali che sia stato chiamato alle 17:00 al di fuori della carcere maschile di Koridallos, i prigionieri si sono ribellati, lottando non solo per la loro dignità ma anche per la loro sopravvivenza basilare all’interno di questo inferno. Soprattutto nell’ala E, dove i prigionieri hanno rifiutato almeno fino al 22:00 di entrare nelle loro celle, è stato effettuato l’intervento della polizia antisommossa (MAT) con granate chimiche e bombe di lampo nella “zona morte” (tra il carcere e la zona residenziale).

Nel pomeriggio, circa 50 persone solidali sono rimaste per qualche tempo nel parco di fronte la via Grigoriou Lambraki, e poi sono riusciti a raggiungere la zona esterna dell’ala C della prigione (che vediamo solo da lontano il capodanno). Una volta che i prigionieri hanno realizzato la presenza della gente, hanno cominciato a gridare dei slogan e colpire le barre e le porte, e bruciare degli oggetti per buttare fuori dalle finestre.

[vimeo]http://vimeo.com/50091858[/vimeo]

In particolare, i solidali sono saliti su un vicolo al lato opposto delle carceri femminili, hanno girato a destra e sono usciti dietro dei campi di calcio e della scuola, a soli 50 metri dal muro. La squadra della polizia non è stata in grado di arginare la gente, che abbia marciato in una posizione elevata, il contatto quasi diretto con i detenuti ribelli. I detenuti hanno messo fuoco sui vestiti, lenzuola, coperte, ecc, salutando con pugni alzati dall’interno delle cellule, cantavano e fischiavano forte, per tutto il tempo che i solidali riuniti cantavano dei slogan per la libertà. Si intravedevano 5-6 teste dall’interno di ogni cella (è da chiedere come riescono a dormire o come c’entrano tutti in uno spazio così poco). I solidali sono rimasti nello stesso posto per mezz’ora, e quando si stavano allontanando, i prigionieri bruciavano ancora dei fogli, gridando slogan e salutando con i pugni alzati. Sembrava che avrebbero smantellato le ringhiere con le proprie mani.

Alle 19:30 la rivolta generalizzata nelle carceri di Koridallos era in evoluzione con le ali B e C in fiamme, mentre il fuoco era entrato anche nel cortile dell’ala A. Si sono realizzate alcune trattative iniziali con la gestione ed i prigionieri, ma gli spiriti erano già molto tesi. Poco dopo, sono arrivate nella zona una miriade di forze repressive (squadre antisommossa , unità meccanizzate, pattuglie, camionette , ecc) mentre i poliziotti sono rimasti in allerta per l’intervento- in attesa del procuratore.

Verso le 20:00 l’ala D è chiusa, mentre verso le 21:00 è stata bloccata anche l’ala A, della cui residenti erano rimasti un’ora fuori dalle loro celle, perché l’amministrazione aveva tentato di chiudere un’ora prima del previsto, e molti prigionieri hanno reagito al momento. Alle 21.40 i detenuti delle B e C erano entrati anche loro nelle celle.

Nell’ala E pero i disordini sono prevalsi, con lo sciopero del lavoro che continui. I prigionieri hanno rotto quasi tutto entro tale raggio. I detenuti sono saltati nella “zona morta” ed hanno cominciato a lanciare pietre sulla strada al di fuori del recinto. Decine di guardie umane con bastoni e caschi si precipitarono a sopprimerli. Alle 21.30 l’allarme era già cominciato a suonare. Presto si sono sentiti i rumori degli scatti dei primi lacrimogeni. Squadre dell’antisommossa sono state schierate nella “zona morta” del carcere, scatenando violenti attacchi, al fine di reprimere la rivolta dei prigionieri dell’ala E, dove si dice che ci sono stati tentativi di fuga.

Dalle 23:00 fino alle 01:00 la zona vicina (che era anche annegata dai prodotti chimici) e l’inferno della prigione erano in uno stato d’assedio da parte della polizia, mentre diversi prigionieri gridavano “mettete fuoco…”. Nel perimetro della prigione c’erano tutti i tipi di poliziotti, che non hanno mai smesso di farsi prendere dal panico i residenti: appena vedevano che alcuni vicini di casa uscivano sui balconi, urlavano che i prigionieri sarebbero venuti per ucciderli, che ci sarebbero dei disordini, le loro case sarebbero danneggiate ecc..

Preoccupati, diversi abitanti sono rimasti sui balconi degli edifici vicini. Sono stati ascoltati dei colpi di pistola alle 03.00: le guardie carcerarie esterne di Koridallos hanno sparato circa 10 colpi in aria. (Gli aggiornamenti finiscono qui. La lotta continua…)

Prossimo incontro al di fuori delle carceri di Koridallos
Domenica 30 Settembre alle ore 17.00

Soddisfazione immediata di tutti i requisiti dei prigionieri

Solidarietà agli ostaggi combattenti dello Stato
Libertà per quelli e quelle che sono nelle celle

vedi (in greco) su : i, ii, iii, iv, v, vi, vii

Messico : Lettera del compagno ecoanarchico Braulio Durán dal carcere di Cereso a León

Nota: Il compagno Braulio è detenuto dal 24 settembre 2010 con l’accusa di “danni per incendio doloso” in relazione a un attacco incendiario contro una succursale della banca HSBC, azione avvenuta il 17 settembre 2009 nella città di Léon. Dopo un anno di investigazioni la polizia arresta il compagno che viene incarcerato. Braulio dopo quasi due anni nelle gabbie mantiene ferme le sue convinzioni e pratiche, senza negoziare con il nemico. Inviamo un saluto al compagno, molta forza e incoraggiamento, perchè i muri non saranno eterni.

Ciao a tuttx!

Prima di tutto spero stiano bene tutte quelle persone che in una forma o nell’altra lottano per condurre una vita “migliore”. Ricevono da parte mia un abbraccio con molta forza e rabbia. Ho deciso di scrivere alcune parole come volevo fare da tempo, ma per alcune questioni era più complicato del previsto. Mi piacerebbe chiarire che questo scritto non serve a guadagnare “fama” nè qualcosa del genere, è semplicemente che sento il piacere di esprimere le cose che mi sono successe nella mia vita.Molto probabilmente non si sa molto della mia situazione, mi pare di capire che è difficile cercare di sapere qualcosa perché i mezzi di disinformazione sono responsabili di pubblicare solo merda nei nostri confronti (in realtà non me ne frega niente). E allora tutto diventa un pettegolezzo distorto che fa solo una gran confusione.

Come saprete sono attualmente detenuto in una prigione di stato dove sto scontando quasi quattro anni per il reato di danneggiamento da incendio a due sportelli bancomat.La mia situazione carceraria è ora più “tranquilla”, perché l’unica cosa che rimane è scontare la condanna che mi ha imposto lo Stato. Vorrei sottolineare che non è mai stato facile, perché come tutti sappiamo, non è piacevole essere privati della libertà in un centro di domesticazione come questo, ma in qualche modo è stata un po’ meno dura da quando ho deciso di restare in piedi e affrontare il “tempo”.

E’ chiaro, bisogna mantenere i piedi per terra per poter far fronte a una situazione di carcere, non dico che il costo è solo quello che si è, vivere reclusi porta a conflitti sia fisici che esistenziali, ma per esempio io penso che non ci sia molta differenza tra restare imprigionati qui rispetto a fuori, poiché già la maggioranza delle persone (e mi permetto di generalizzare) sono prigioniere dei loro dogmi e credenze, delle loro paure e delle loro comodità (tra cui la tecnologia e il consumismo).

Molto probabilmente non condividono quello che dico, poiché credono che la differenza sia che io sto tra 4 enormi mura con telecamere che mi controllano in ogni momento, ma non è la stessa cosa di vivere in enormi edifici governativi e muri pieni di telecamere ad ogni angolo? Io non credo ci sia molta differenza, perchè penso che se sei schiavo della tua mente, alla fine sei schiavo di tutto.

Tornando un po’ al tema della mia situazione qui nel fortino, mi piacerebbe sottolineare un po’ come è stata la situazione qui, voglio dire, vivere con 5 persone in una cella di 5×5 m e ottenere un’alimentazione vegana… Bè, dal momento del mio ingresso in questo luogo questa si è trasformato in una folle impresa di sopravvivenza, per superare la pressione delle persone con cui vivevo, sopportando forti dicussioni, dopo i colpi, dopo aver vissuto 9 mesi con queste persone ho deciso di trovare un altro luogo dove pensavo di poter vivere “meglio”, ma no, fu lo stesso film, tanto che nel periodo della mia reclusione ho vissuto in 5 celle diverse che ovviamente stanno in diversi dormitori. Ora mi trovo in un dormitorio più “tranquillo” vivendo con solo un amico che mi ha chiesto di andare a vivere con lui, di dargli una mano poiché sta un po’ “malato”, il punto è che ora vivo solo con lui in una cella di 3×3, con una persona anziana, io sono il più giovane del dormitorio.

E per quanto riguarda la mia alimentazione, per la verità è stato difficile perchè in un primo momento avevo l’appoggio di persone che mi davano una mano su quel fronte, la mia famiglia, ma con il passare del tempo è diventato difficile, perchè come tutto, ci si stufa, ma questo non è stato un motivo per cambiare la mia posizione, anzi per me è stato molto importante consolidare questo punto, per quello che penso è una forma di lotta giorno dopo giorno, non si tratta solo di dire “già non ho niente da mangiare, bè, farò anche quello che non condivido”. Mi piacerebbe riprendere le parole di un compagno che sinceramente condivido, in cui diceva: “sono vegano già da diversi anni, per motivi legati alle idee contro il dominio, lontane da un atteggiamento compassionevole, convinto che nella società tecnologica-industriale essere onnivoro sia una contraddizione per chi è contro l’ordine imposto”. Riprendo questo frammento perchè lo condivido, e perchè è questo che rappresenta la mia vita in prigione, sono un vegan straight-edge. Anche se può sembrare una posizione ben precisa, per me va molto al di là di una posizione/stile di vita, è una forma di lotta contro il dominio.

Bene, cambiando un po’ tema mi piacerebbe approfittare della lettera più che altro per mostrare il mio sincero appoggio al compagno Mario Lopez Hernandez che sfortunatamente sta nella stessa situazione in cui io mi trovo, vorrei dirgli che anche se non posso vederlo sono con lui e può contare sul mio appoggio senza condizioni, certo, non posso fare molto ma quello che è nelle mie possibilità lo farò con piacere e rabbia. Forza compagno! Che non si stanchi l’animo, continuiamo come all’inizio con i piedi ben piantati e la convinzione in fronte.

La vita non è facile e ancora meno in prigione, ma non è un motivo per terminarla, tutto il contrario, osservare sempre con intelligenza e fottersene delle forme e norme di imposizione. Alla fine di tutto sia ha sempre una ricompensa che è la libertà totale.

Un’altra cosa che vorrei includere è un ringraziamento a tutti quegli individui che hanno preso il tempo di rivendicare la loro solidarietà con una lettera, una iniziativa e una miriade di cose, grazie moltissime a ognuno/a di voi. Vi invio un bacio enorme in attesa di incontrarci fuori.

Allo stesso modo voglio ringraziare le persone che hanno organizzato cene vegan benefit in Spagna e altre cose in Colombia, Cile, Italia, Grecia, Argentina e nello stesso Messico, un abbraccio fortissimo! Che sentano le mie parole non come un testo di un compagno ma come una qualche lettera sincera, so che molti non condividono lo stesso ma sinceramente non mi importa, io credo nella verà libertà, e non è un capriccio.

Buona fortuna a tutti! Che la lotta non si spenga e ancora meno la voglia di dare una svolta allo stato di cose che ogni giorno governa le nostre vite!

Libertà a Mario López Hernandez e a tutti i prigionieri del Messico
e del mondo!
Forza ai libertari detenuti!
Prigionieri politici liberi!

A presto.
Saluti e anarchia!!!

Sinceramente…
Braulio Durán.

fonte

Barchem, Paesi Bassi : Dichiarazione di alcuni degli imputati del caso dei “Barchem 4”

Queste parole sono per tutti quelli tra noi che si sono sentiti impotenti di fronte a un nemico mille volte più grande di noi.

Negli ultimi anni la repressione contro ogni lotta di liberazione è aumentata. In diversi paesi l’attenzione delle autorità si è concentrata su diversi movimenti, ma la sostanza rimane la stessa: Stati e governi proteggono gli sfruttatori, non gli sfruttati. Proteggono gli esecutori, non le vittime. Proteggono quelli che stuprano, uccidono e schiavizzano. Non quelli che sfidano l’esistenza stessa delle gabbie. Per fare questo, stanno utilizzando nuove leggi, unità speciali della polizia, sempre maggiori e migliori tecniche di sorveglianza.

In questo caso recente contro il movimento di liberazione animale, quelli che scrivono sono stati accusati di un ‘crimine’: di avere presumibilmente liberato quasi 5000 visoni dalle loro gabbie, dove avrebbero scontato una vita di paura, angoscia e reclusione prima di venire uccisi e trasformati in cappotti di pelliccia, nell’allevamento di animali da pelliccia del villaggio olandese di Barchem. Per questa ragione affronteremo il processo dal 25 al 27 settembre in Olanda.

Non sprecheremo ulteriori parole sull’evento specifico, considerando il fatto che il processo non è ancora cominciato, ma ci piacerebbe offrire la nostra prospettiva al movimento su cosa sta facendo la repressione, su cosa la repressione significa realmente per noi.

La repressione deve essere affrontata a testa alta. Dobbiamo aspettarcela, dobbiamo essere preparati e pronti ad accettare le conseguenze per aver sfidato la realtà delle cose. Senza questa consapevolezza vivremo la nostra vita nella paura, e non saremo in grado di lottare in alcun modo efficace. La repressione nasce dall’efficacia. Ogni azione ha una reazione, ecco perchè i governi e la polizia intervengono per fermare i metodi efficaci che usiamo per raggiungere i nostri scopi. Se fossimo stati inefficaci, allora niente sarebbe stato fatto per fermarci, perchè alle autorità non sarebbe interessato.

Dobbiamo accettare l’idea della repressione, se quello che vogliamo è creare una lotta che porterà a un qualunque tipo di cambiamento. La repressione e il reale cambiamento sono di base due lati della stessa medaglia. La peggiore reazione alla repressione è per noi di fuggire impauriti. E’ questo che dà alla repressione il suo potere. Come movimento scegliamo come reagire alla repressione, e se possiamo permettergli di toccarci o meno. Continuare con le campagne che loro cercano di fermare è in assoluto il miglior modo di sfidare e combattere la repressione. Ritornare più duri, migliori, meglio organizzati, più forti e più preparati. Aspettarsi e affrontare la repressione in modo da attenuare il suo impatto nel momento in cui arriva. Imparare dai nostri errori reciproci e rafforzare le nostre strategie. Altrimenti, lasciamo le autorità con un modello che possono usare per schiacciare ogni tipo di dissenso, in ogni altro tipo di movimento.

E’ così che lavorano: colpiscono uno di noi per educarne mille. Questo è il vero scopo degli arresti e delle perquisizioni, dell’isolamento e della prigione. E’ la loro arma migliore: instillare la paura nelle nostre teste per renderci disarmati, per ridurci al silenzio.

Per questa ragione, mentre affrontiamo questo processo ci piacerebbe che tutti ricordassero che anche noi abbiamo la nostra arma. E’ un’arma più forte delle loro perchè è costruita sull’empatia e sulla rabbia, ha le sue basi nella passione e sincerità tra persone che condividono lo stesso senso di urgenza: è chiamata solidarietà.

Solidarietà significa supportarci gli uni con gli altri nel momento del bisogno, ma anche contrattaccare, non lasciare che la paura vinca sulle nostre vite, o ci fermi dall’essere efficaci. Significa unirsi come movimento, con tutte le nostre forze, capacità, e conoscenze. E in definitiva, unirsi attraverso il nostro obiettivo condiviso: la fine dello sfruttamento crudele degli altri esseri viventi e del pianeta che ci ospita tutti.

La solidarietà è la chiave per mantenere viva ogni lotta e per creare un movimento che non saranno mai in grado di spezzare.

Perchè nessuno è libero, finchè TUTTI non sono liberi!

Alcuni imputati del caso “Barchem 4”

fonte —versione in tedesco qui / sito di supporto qui

Montevideo, Uruguay: Per la manifestazione del 31 Agosto in solidarietà con le persone arrestate in Rocha

Come abbiamo accennato in un post precedente, la mattina del Lunedì 27 Agosto, la polizia dell’Uruguay ha arrestato quattro persone coinvolte in un’azione di blocco contro i progetti d’espansione del porto di La Paloma, nel distretto di Rocha. Il giorno dopo, gruppi di compagni a Montevideo hanno chiamato direttamente ad una manifestazione di solidarietà con i quattro manifestanti arrestati per Venerdì, 31 Agosto.

Il corteo pomeridiano è partito dalla Piazza Libertad verso La Prezidencia (il palazzo presidenziale), e anche se è stato organizzato in breve tempo, ha attirato circa 500 persone. Le cose sono andate abbastanza bene, come avviene di solito in simili marce contro le miniere, tranne alcuni litigi con i giornalisti, quando compagni hanno spruzzato con spray una fotocamera dei giornalisti che sono venuti alla manifestazione. Alcune persone appartenenti al corpo della manifestazione si sono risentiti con l’azione diretta, ma le recriminazioni tra i manifestanti non sono state continuate. Per quanto riguarda i quattro arrestati del 27 Agosto, sono stati rilasciati finalmente senza assegnarli con accuse.

Oltre le informazioni strettamente associate con la manifestazione del 31 Agosto, i compagni della rivista Anarchia che ci hanno inviato gli aggiornamenti, notano che ciò che si sta accadendo ultimamente è un tentativo da parte dei circoli riformisti, delle O.N.G., e dei vari politici, di appropriarsi d’una lotta che da tempo non controllino e che, almeno a Montevideo, si evolve con criteri di auto-organizzazione e con una prospettiva non-nazionalista che mira alla diffusione del conflitto. I vari gruppi politici che tentano di isolare gli anarchici dalla lotta, trasformandola in una debole domanda parlamentare, ricorrono anche alle minacce, senza essere pero in grado di praticarle.

Contro l’assimilazione della lotta!
Auto-organizzazione ed azione diretta!

Galizia, Spagna: Solidarietà da Pontevedra in risposta ai 10 giorni di propaganda contro la repressione

Razzismo istituzionale. Solidarietà con gli immigrati in Grecia
DIFFONDERE LA RIVOLTA
Solidarietà con i prigionieri anarchici
Forza alla lotta dei Mapuche in Cile

“Chi vuol capire capirà. Ora è il momento di rompere le cellule invisibili che incatenano ognuno alla sua patetica piccola vita. E questo non richiede esclusivamente o necessariamente a qualcuno d’attaccare stazioni di polizia e mettere in fiamme centri commerciali e banche. Il tempo che uno deserti suo divano e la contemplazione passiva della sua vita e scende in piazza a parlare e ad ascoltare, lasciando dietro di sé qualsiasi di privato, introducendosi nel campo delle relazioni sociali della forza destabilizzante di una bomba nucleare. ”
Frammento del comunicato dell’occupata Università di Economica e Commercio di Atene . – Durante l’insurrezione del Dicembre 2008.

Rispondendo all’appello internazionale che Contra Info ha rilasciato contro la repressione e per la propaganda tramite azioni, alcuni slogan sono apparsi nella notte dell’8 Agosto, a Pontevedra, una città situata in Galizia, nella Spagna nordoccidentale. Alcune mura della città hanno cominciato a parlare con alcuni slogan come: “DIFFONDERE LA RIVOLTA! (A) “,”SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI ANARCHICI (A) “,” FORZA ALLA LOTTA DEI MAPUCHE “o” FUOCO ALLE BANCHE “(l’ultima è stata fatta sul muro d’una filiale della banca Caixanova situata nella via Paseo de Colón. Dal momento che i muri avevano cominciato a sanguinare verità, non potevano fermarsi. Le telecamere di sicurezza del palazzo designato per gli uffici del Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione non potevano farsi che il muro non fosse finito dipinto con i messaggi:.. “RAZZISMO ISTITUZIONALE” , “SOLIDARIETÀ CON I MIGRANTI IN GRECIA” e “GUERRA SOCIALE” oltre ai simboli anarchici, al fine di chiarire la diretta responsabilità politica di questa istituzione nell’oppressione dei popoli migranti.

Nel caso degli slogan contro il Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione, l’augurio è che funzionino non solo come risposta alla chiamata di Info Contra, ma anche come un gesto di solidarietà, piccolo ma accogliente con gli immigrati oppressi. E vale per tutte quelle persone che hanno sofferto il flagello repressivo in Inghilterra e Francia, prima delle Olimpiadi, in modo che le città potrebbero apparire “pulite ed ordinate” per corrisponde all’interesse borghese in questo evento sportivo, usato come una scusa per il razzismo, la gentrificazione e la brutalità della polizia. Mentre i loro giornali di merda parlano tanto per l’integrazione e la cooperazione internazionale i migranti vengono espulsi dalle loro case e torturati nelle strade e nei centri di detenzione per gli stranieri privi di documenti.

È un’azione anche dedicata alle 6400 vittime migranti del progrom razzista e fascista del governo ellenico. Dedicato ai manteros (uomini migranti che vendono prodotti per la strada) che hanno attaccato la polizia ad Alicante (Spagna) e ai 13 migranti innocenti che sono stati arrestati giorni dopo arbitrariamente, vendicativamente e abusivamente dai poliziotti dopo 2 incursioni in città. Questa è anche una rappresaglia per la morte di Nureddin Mohamed, profugo sudanese, che è morto nella città di frontiera di Calais, in Francia. La sua memoria è la memoria vivente e lo spurgo di tutte quelle persone innocenti che, giorno dopo giorno, muoiono mentre cercano di attraversare i confini della fortezza europea del Capitale. Riposa in pace [Que la tierra te sea leve], fratello

Dedicata anche a tutte quelle persone che si trovano nelle galere del cazzo o affrontano processi repressivi perché sono in lotta, ovunque in tutto questo mondo disgustoso. Non faremmo il nome di nessuno in modo da non dimenticare di menzionare qualcuno, ma la dedichiamo a tutti quei combattenti dietro le sbarre la cui consistenza e le parole ci riempiono di orgoglio e ci danno la forza di andare avanti.

Dedicato a tutti coloro che quotidianamente e costantemente, o di volta in volta, stano in piedi contro a quel fantasma terribile della repressione e sfidano le leggi del potere, nonostante le conseguenze derivanti. A tutti coloro che notano che stiano perdendo la paura ed approfittando di quella forza.

Infine, è anche dedicata a tutti coloro che partecipano alla rete di Contra Info, a causa del loro impegno nella traduzione e la divulgazione dell’informazioni antagoniste e il loro lavoro per rafforzare le strutture informative dissidenti. Saluti, compagni!
Dai paesi di Spagna in Italia, Francia, Regno Unito, Grecia, Svizzera, Svezia, Polonia, Ucraina, Russia, Cile, Messico, Argentina, Indonesia, Siria, Egitto o Stati Uniti, al di là degli oceani, distanze, confini ed origini, la solidarietà fra gli anarchici è più di una semplice parola scritta. Cerchiamo di non fermare questi slogan qui, cerchiamo di non lasciare sola questa azione. Uccidiamo la paura e facciamo insieme un bellissimo atto incontrollabile di reciprocità e d’aiuto reciproco tra i compagni che s’incontrano nei principi e le lotte comuni.

NEMMENO 1 MILLIMETRO INDIETRO; 9MMs MIRANO LE TESTE DEI SBIRRI
MORTE AGLI INFAMI
MORTE AI GIORNALISTI BUGIARDI
MORTE ALLO STATO
MORTE AL CAPITALE
CONTRO A TUTTE LE AUTORITÀ
LASCIAMO LA NOSTRA COSPIRAZIONE SI DIFONDA
PER L’INTERNAZIONALISMO RIVOLUZIONARIO
PER L’ANARCHIA!

in spagnolo

Uruguay: Arresto di quattro manifestanti durante la protesta contro l’espansione del porto della Paloma

Come ci informano i compagni del distretto di Rocha, Uruguay, la mattina del 27 Agosto poliziotti della Guardia Repubblicana hanno arrestato 4 persone coinvolte in un’azione diretta di blocco dei lavori del progetto di costruzione autostradale che fa parte del disegno d’espansione del porto e la costruzione di un’impianto di trasporto del legname nella regione.

Visto che il movimento contro i piani dell’industrializzazione della regione era riuscito a bloccare per diversi giorni le macchine di scavo che aprono la strada per far passare i camion con il legno, lo Stato ha inviato nella regione una folla di sbirri, al fine di spezzare la resistenza, in servizio degli interessi capitalistici.

Solidarietà e sostegno per gli arrestati e quelli che danno il massimo per fermare i piani di distruzione della terra e della nostra vita.

La Terra non va venduta, la Terra va difesa!

In attesa d’ulteriori aggiornamenti dai compagni del gruppo d’Azione Senza Confini e della rivista Anarchia.

Halkidiki, Grecia del Nord: Le nostre lotte non hanno patria

LE NOSTRE LOTTE NON HANNO PATRIA

Dall’inizio e fino all’ultimo che ci saremmo in questa lotta, ci opponiamo non solo alla distruzione dell’ambiente, ma anche allo Stato ed ai padroni, stranieri e locali. Nessuna importanza abbia comunque la loro provenienza, dal momento che il loro scopo è il profitto e non qualsiasi “piano di sviluppo” o qualsiasi “interesse nazionale”.

In un periodo in cui bisogna combattere per la sopravvivenza quotidiana, e parti sempre più ampi della società vengono impoveriti, gl’interessi dei potenti vengono battezzati nazionali, la distruzione si battezza sviluppo e la minaccia del fascismo della società diventa realtà.

Quindi per noi la posta in gioco della lotta contro le miniere d’oro, non è se la compagnia mineraria apparterrà ad un’azienda greca, canadese, o allo stato, ma che non dovrebbero essere realizzate. Quindi, difendere “la foresta, l’acqua e le nostre vite” non coincide con qualsiasi dovere patriottico. Perché, come accade con gli interessi e le tattiche dei padroni, anche la dignità di coloro che resistono, non conosce confini.

Inoltre, non abbiamo mai pensato di mettere le nostre speranze nel Consiglio dello Stato, siccome essendo un organo dello Stato, il suo ruolo non è quello di bloccare, ma di agevolare il funzionamento del sistema capitalistico. Inoltre, anche la loro Costituzione è chiara. Quando si tratta per l’economia nazionale e di conseguenza per la redditività, l’ambiente e le nostre vite passano in secondo piano.

Questa lotta, come ogni lotta dovrà essere basata sulle nostre forze, senza aspettarsi alcun deus ex machina per salvarci. Comprendiamo se stessi come una parte delle lotte in tutto il pianeta contro l’oppressione delle nostre vite e dell’ambiente.
 
DAL PERÙ FINO L’INDONESIA E DAL CANADA FINO AL CILE LA LOTTA È UNICA
 
Il coordinamento aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

maggiori informazioni ed immagini

Quinto comunicato della CCF/FAI-Messico

Foto dell’incendio nell’azienda Plásticos Viga

Agli/alle incendiar* ed antagonist* affini
Quinto comunicato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale del Messico:

Tornano gli/le incendiar* in guerra permanente contro ogni autorità!
Tutta la nostra solidarietà col guerriero anarchico individualista Mario López!
Per la distruzione del sistema di dominio!
Per la Liberazione Totale!

Oggi, sono cominciate le udienze del giudizio al compagno Mario López “Tripa”, per le accuse di danni alla proprietà ed attentato alla pace pubblica. Ferm* nei nostri principi e convint* del fatto che la solidarietà sia molto più che parole, la CCF/FAI del Messico ha iniziato il fuoco contro il dominio, distruggendo la sua sporca merce ed attaccando i simboli del potere.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) frazione della Federazione Anarchica Informale del Messico (FAI-M) ha nuovamente dato vita al fuoco liberatore. In un’azione coordinata tra le cellule dello stato del Nuevo León e le cellule dello stato di Puebla, la Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) ha attaccato simultaneamente nel comune di Apodaca, Nuevo León e nel pieno centro storico della città di Puebla, Puebla, incendiando l’impresa Plásticos Viga, della colonia Río Pesquería, comune di Apodaca, Nuevo León, ed il Museo della Rivoluzione Messicana, nel centro storico del comune di Puebla, stato di Puebla, un giorno prima della celebrazione del “Giorno del pompiere”.

Con questo attacco solidarizziamo col cinoagbi Mario López (sequestrato dal Governo del Distrito Federal), esigendo la sua immediata liberazione. Ugualmente, solidarizziamo col guerriero anarco-ecologista Braulio Durán, prigioniero nella città di León, Guanajuato, coi/colle nostr* compas italian* sequestrat* nell’operazione Ardire, con i/le compas incarcerat* in Bolivia, con i/le compagn* prigionier* in Cile, coi/colla compas della Cospirazione delle Cellule di Fuoco prigionier* in Grecia, con i/le nostr* fratelli/sorelle incarcerati in Argentina ed Indonesia e con tutt* i/le nostr* compagn* sequestrat* dal sistema di dominio nel mondo.

A pochi giorni dal nostro primo anniversario, questo nuovo coordinamento informale di lotta anarchica ha colpito ancora il sistema di dominio in solidarietà con i/le nostr* fratelli/sorelle in guerra sequestrat* nelle carceri del mondo, dimostrando che la lotta contro il Potere è pssibile. Perciò facciamo un richiamo a tutt* gli/le anarchici/he d’azione di abbandonare la paura immobilista e le posizioni riformiste dei parassiti servili. Gli/le invitiamo ad accompagnarci nella lotta decisa contro il dominio.

Ancora lasciamo in chiaro che la nostra lotta non è per la trasformazione del capitale e dello Stato, non è per trasformare le loro leggi, non è per qualcosa di meglio, non è per trasformare la tecnologia, non è per trasformare il dominio, non lottiamo contro l’imposizione di questo o di quel presidente, LOTTIAMO PER IL CAOS E LA DISTRUZIONE, LOTTIAMO CONTRO IL POTERE ED IL DOMINIO SIANO DI DESTRA DI SINISTRA, POPULISTI O RIVOLUZIONARI. LOTTIAMO PER L’ANARCHIA.

Saluti ai/alle compagn* delle Células Autónomas de la Revolución Inmediata (CARI-PG), ai/alle compagn* delle Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS), ai/alle compas di Acción Anarquista Anónima, alla Célula Insurrecional Mariano Sanchez Añon, ai/alle fratelli/sorelle del Frente di Liberación de la Tierra, ai/alle Luddistas contra la Domesticación de la Naturaleza Salvaje ed a tutti i gruppi di azione anarchica e tutte le individualità anarchiche ed anarco-nichiliste!

Per estendere la Cospirazione delle Cellule di Fuoco serve solo voglia di lottare per la liberazione totale, benzina e fiammiferi. E’ iniziata la lotta contro l’ordine esistente, facciamo sì che s’estenda in ogni dove.

Tutt* siamo complici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco!
Viva i gruppi di affinità anarchica!
Viva l’anarchismo d’azione!
Viva il fuoco liberatore e la polvere vendicatrice!
Forza, compagno Mario!
Forza, compagna Felicity!
Forza, compagno Braulio!
Froza, compagno Gabriel!
Per la demolizione delle prigioni!
per la Liberazione Totale!
Per il coordinamento internazionale anarchico!
Viva il Caos!
Viva l’Anarchia!

Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale (CCF-FAI)
Messico, 21 agosto 2012

da Parole Armate

Svizzera: Due righe di Billy dopo essere uscito dalla prigione

Ciao a tuttx,

Domenica 19.08 sono uscito. Il giudice (bava alla bocca!) come con Silvia pure a me ha concesso il rilascio condizionale ai 2/3 della pena. Ritrovare il calore dei compagni e delle compagne, ritrovare sguardi e discorsi per me cosi preziosi è gioia allo stato puro.

Nonostante l’isolamento che in questo tempo ci è stato imposto non c’è stato mai davvero un solo attimo in cui ho avuto la sensazione di essere da solo. Dalle lettere, dalle notizie di benefit e iniziative, dalle notizie di azioni che arrivavano, l’energia era quasi palpabile, un esperienza forte, nonostante tutto. Per questo, per la forza ed il calore, per il coraggio ricevuto, non posso non dire grazie. Grazie davvero.

Naturalmente nulla è finito, anzi, è solo un nuovo inizio lungo “questo sentiero fuori dalla strada maestra”.

Ora manca Costa, e Marco porcodio!!

Tutta la solidarietà agli/e indagati/e e perquisiti/e dell’ operazione “Mangiafuoco” a tutti/e i/le ribelli dentro.

Grazie
Billy

via Soccorso Rosso Internazionale

Portogallo: Striscioni e slogan nella città ribelle di Setúbal

Nella città di Setúbal, terra combattiva che richiama le lotte dei lavoratori anarco-sindacalisti del primo Novecento, la vita e le battaglie dei pescatori, le lotte popolari contro il co-incenerimento e la distruzione della natura da parte dell’Industria di Materiali da Costruzione “Secil” (secondo produttore di cemento pesante in Portogallo) e più recentemente contro i villaggi turistici della località di Troia e del suo sviluppo, come treni ad alta velocità e cenrtificazione della città, alziamo bandiere nere di protesta e di conflitto, un grido di appello ad un singolo percorso di lotta: il percorso rivoluzionario. Perché non c’è niente di più naturale che essere contro il Capitale

$ECIL FUORI
IN SPAGNA, GRECIA, PORTOGALLO….MORTE ALLO STATO ED IL CAPITALE
SETÚBAL, CITTÀ RIBELLE
TERRA LIBERA
NON C’È NIENTE DI PIÙ NATURALE CHE ESSERE CONTRO IL CAPITALE

Per una terra libera! Morte allo Stato ed il Capitale