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Berlino: Attentati incendiari a Sodexo e Vodafone

6 gennaio 2017

Per la solidarietà con lx prigionierx e un mondo senza dominio.
Sono state varie le ragioni per rifarci sentire, anche se le risorse impiegate sono molto minime nel materiale e nel “manpower”. Una di queste ragioni è il “blocco dell’informazione” che, in parte, fu ordinato per le azioni militanti. Lo sottolinearono già lx compas anonimx dei “Gruppi Autonomi” nel contesto del loro attacco all’ufficio per l’ordine del 25/12/16.

Nel frattempo dovrebbe essere chiaro alle autorità che i due furgoni incendiati sul “terreno di una ditta” in Sewanstraße non furono vittima, come inizialmente forse sospettato, di un difetto tecnico bensì di sostanze incendiarie in sacchetti per incendiare le grigliate deposte uno sulla ruota anteriore destra e l’altro sulla ruota posteriore destra. Le auto erano della ditta Sodexo, sulle cui attività negli affari con le prigioni si è già detto tanto, ragion per cui fu già ripetutamente colpita da azioni militanti.

Speriamo che ci siano danni alla struttura edile e sottolineiamo che non ci teniamo a spaventare chi vi lavora. Rivestendo dei ruoli caratteristici nella formazione sociale capitalista contribuiscono alla sua continuità, ma in una misura minima.
Questo attacco deve intendersi come piccola fiammetta della solidarietà con le più varie persone colpite dalla repressione. Esemplari potrebbero definirsi lx prigionierx rivoltosx in sciopero della fame negli USA. Anche alcune prigioni in GB si ritrovano in uno stato d’emergenza causa delle ribellioni dex prigionierx.

Solidarietà anche a Thunfisch e Balu che sono detenutx per le loro attività connesse a una manifestazione molto determinata. Ecco dove si dimostra in modo esemplare che, indipendentemente dal paesaggio partitico, le linee di repressione continuano senza sosta.

Lo stesso vale per la Grecia dove per il nostro dispiacere sono state arrestate alcune persone di “Lotta Rivoluzionaria”, per esempio Pola Roupa e Konstantina Athanasopoulou.
Il nostro attacco è per tuttx coloro che non vogliono o non possono adeguarsi all’ordine sociale  vigente con le sue ideologie della non equivalenza e con la loro coazione allo sfruttamento in ogni ambito e perciò furono spintx negli schemi digitali e nei retaggi analoghi delle autorità repressive e dell’industria della prigione. Per loro questo fuochetto è forse un piccolo fuoco d’artificio posteriore.

Siamo ben consci della contraddizione implicita che comporta solidarizzarsi con tutte le persone che sono in galera. Ma non siamo quel gruppuscolo che può, e nemmeno vuole, risolvere discorsivamente questa tensione. È un processo sociale che, come in altri ambiti, si tratta di percorrere in una direzione con l’obiettivo che nessuna persona sia mai più disumana verso un altra persona. In questo contesto è più che ovvio che l’attuale processo di sorveglianza e rilevamento digitale totale, d’ampliamento dell’industria delle prigioni e della mentalità dilagante delle autorità tipo “legge ed ordine” è un percorso che ci porta piuttosto lontano dall’obiettivo prima esposto.

Ogni colpo contro l’architettura della sicurezza dovrebbe perciò essere favorevolmente accolto da ogni amante della libertà mentre nel contempo va favorito un dibattito come sopra accennato.

Se sull’attacco alla Sodeco si poteva ancora legittimamente dubitare e se dopo non si voleva più commentare se attacco o non attacco, la non informazione su di un attentato incendiario a un traliccio radio è da considerarsi con ogni evidenza un blocco d’informazione.

Nella notte da sabato a domenica attorno alle 1:50 a un traliccio radio (Oranierburgerstrasse) della ditta Kabel Deutschland (ora Vodafone) sono stati appiccati due incendi uno vicino all’altro. Purtroppo non ci si poteva riscaldare con questi fuochetti ma pensiamo che i cavi non erano lì per nulla e si può presumere che l’impianto si sia (momentaneamente) fermato.

Con l’attacco volevamo provocare una piccola “pausa di sorveglianza” come già era intenzione del gruppo vulcanico (Katla) quando attaccava una torre radio vicina alla stazione ferroviaria Adlerhorst. Anche se l’attacco è relativamente contemporaneo vogliamo tuttavia entrare in merito alla proposta di un gruppo di Amburgo, di disturbare il vertice G20 attaccando l’infrastruttura. Le interruzioni della comunicazione possono aiutare lx rivoltosi di Amburgo nel mese di luglio poiché è comunque utilizzabile solo limitatamente  per la sorveglianza, mentre gli assembramenti dex uniformatx hanno bisogno che il flusso digitale converga per poter agire con efficienza.

1 anno e ½ dopo il nostro ultimo attacco (attentato incendiario alla deutsche Bahn) ci esprimiamo di nuovo per dimostrare presenza. Nulla è fallito, molti sarebbero stati i contributi, da dare già da tanto tempo, tuttavia con il nostro silenzio ci atteniamo filosoficamente al principio “un’onda si ritira solo per colpire di nuovo”.

Anche in futuro distruggeremo e marcheremo ciò che ostacola una società libertaria, vale a dire ciò che preferisce dei regimi reazionari tipo fascisti oppure islamisti.

Gruppo Informale

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda: Vernice alla corte d’appello di Stoccarda

3 gennaio 2017

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio il tribunale d’appello è stato attaccato con ampio impiego di vernice e una scritta. La funzione della corte è sostenere la legislazione borghese del sistema capitalista, la criminalizzazione e la repressione contro la sinistra e la gente che nel sistema non ci sta. L’istituzione serve da organo di repressione e mantenimento del potere della classe dominante. Deve proteggere un sistema che fomenta la guerra e la miseria in tutto il mondo.

Sono criminalizzatx lx attivistx che vanno in piazza contro il fascismo, la guerra, lo sfruttamento e l’oppressione, lottando per una società solidale e umana.

Obiettivo degli organi di repressione: persecuzione, terrorizzare, oppressione e indebolimento dei movimenti di sinistra.

Nell’anno passato a Stoccarda dex attivistx furono criminalizzatx in varie occasioni. Per esempio dopo le proteste di successo contro il convegno federale del partito di destra AfD o dopo le azioni militanti contro la sfilata dei fascisti turchi nel centro di Stoccarda.
A livello federale, sempre di più compas furono e sono incarceratx.
Attualmente la repressione è diretta sempre di più contro dex attivistx di sinistra curdx e turchx.
Ultimamente aumentarono le denunce e gli arresti d’attivistx curdx.

Il paragrafo129 è un apposito strumento statale per vigilare e criminalizzare lx attivistx.
La persecuzione con questo tipo di “paragrafo antiterrorismo”, oggi §129, inizia già nel regno con la “legge socialisti”, continua nella repubblica di Weimar e poi con la persecuzione aperta dex avversarx politicx e delle minoranze nel regime fascista.
In questa tradizione fu vietato il KPD (PC Germania) nel 1956. Nel 1976 per la prima lo chiamarono §129 e si chiama tuttora così, per essere impiegato a 360° ma specialmente contro la RAF. Il paragrafo giustifica qualsiasi vigilanza di persone che secondo l’apparato di giustizia sostengono o propagano o aderiscono a una “associazione terroristica”. Il §129 è impiegato contro il sostegno o la propaganda per le “associazioni terroristiche” estere come nel 2008 a Stoccarda contro presunti membri del DHKP-C oppure oggi del PKK.

L’utilizzo millantato contro lx “terroristx” in pratica non succede, mentre la repressione massiccia contro lx rivoluzionarx è impiegata dai padroni come arma arbitraria e secondo  i loro interessi del momento.
Sotto il §129 da anni si criminalizzano lx compas. Davanti al tribunale di Stoccarda è ora in corso un processo contro un attivista curdo accusato di partecipazione al PKK. Era sotto osservazione e fu arrestato senza alcuna prova evidente.
La reazione sui fatti nella notte di San Silvestro l’anno passato a Colonia oppure l’attentato a Berlino hanno dimostrato che gli organi della repressione e la politica non indietreggiano neanche dall’abusare di tali terribili eventi utilizzandoli come strumenti e legittimazione per l’ampliamento dell’apparato di sorveglianza senza alcuna giustificazione.

Le condizioni per la classe lavoratrice sono molto peggiorate per gli effetti della crisi capitalista del 2008/09.
I movimenti reazionari si rafforzano e canalizzano il malcontento della gente per il loro aizzamento che stabilizza il sistema e disprezza l’umanità. Mentre AfD e consorti aizzano direttamente contro lx migranti e lx profughx, lo Stato procede contro di essx e lx espelle, mentre il movimento progressista è marginale e nella difensiva. Ma proprio i tempi di crisi possono essere fecondi per i sollevamenti rivoluzionari e devono essere da noi sfruttati.

Alle bande fasciste e al dominio di classe del capitale dobbiamo contrapporre l’organizzazione di un contropotere!

Per un 2017 combattivo!
Basta con il §129!
Libertà per tuttx lx prigionierx politicx!
Lotta alla giustizia di classe!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Foresta di Hambach, Germania: attentato incendiario e sabotaggio a estrazione mineraria a cielo aperto

1° gennaio 2017

Nell’anno nuovo mentre tuttx festeggiavano abbiamo fatto la nostra festa particolare visitavando la miniera a cielo aperto di Hambach e facendo qualche fuoco d’artificio per RWE e rompevamo anche qualche vetro per gli auguri di buon anno nuovo.

Dopo una passeggiata lungo i binari della ferrovia di Hambach oltrepassavamo alcune caselle della segnalazione e alcuni fasci di cavi ed erano il bersaglio perfetto per le nostre cattive intenzioni.
Aprimmo le box con uno scalpello e vi piazzammo 10 cm di tubo da bicicletta imbottito di telo imbevuto di benzina con attorno del gel incendiario per essere certx che tutto bruciasse per benino.

Pensavamo già che la festa fosse finita ma quando ci trovammo sulla via del ritorno vedevamo le belle luci accoglienti di un vagone ufficio recintato. Vicino al vagone erano posteggiate due ruspe molto bisognose di revisione ed esaminammo i rimorchi per vedere se erano vuoti, spaccandone le finestre. Poi aprimmo il recinto e miglioravamo l’aerazione delle ruspe spaccandone i vetrini e tagliandone i cavi idraulici e aggiungendo qualche buco anche al sistema di refrigerazione. Buttammo un po’ di terra e cocci nel serbatoio della benzina e con un tronchese abbiamo accorciato le valvole delle gomme del rimorchio.

200 metri più avanti trovammo un’altra macchina per caricare e le davamo lo stesso trattamento  svuotandone in più l’estintore che c’era nel serbatoio della benzina.
Secondo i media il danno era di “decine di migliaia” di euro facendone la festa di capodanno finora più cara che abbiamo mai avuto.

Vogliamo inviare i nostri saluti a tutta la gente che ci diede una bella colonna sonora protettiva bruciando tanto ma tanto esplosivo di troppo e terrorizzando così la vita selvaggia locale, che è uno stupido rituale capitalista.

-Criminal Mechanics Party

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Aachen, Germania: Vernice a nuove costruzioni di lusso

Utilizzammo le ore di una notte oscura per testare ancora alcune bombe alla vernice. Provatele – sono divertenti.

In Bismarkstrasse l’anno scorso fu realizzato un fantastico progetto di nuova costruzione. Alzarono un cubo grigio in cemento e vetro con 6 meravigliose abitazioni di proprietà a 300.000-800.000 Euro ciascheduna. Trovando questa costruzione pacchiana in grigio un tantino noiosa vi abbiamo rimediato con un po’ di vernice. Alcune bombe alla vernice hanno dato una mano alla facciata. Brevemente qualcosa sul perché e come.

Perché: (gentrificazione)
Come: Con le palline commerciali per l’albero di natale, da non comprare nel negozio sotto casa, pagando in contanti, lasciando il telefonino a casa e non ritirando i soldi dal vostro conto bancario, mettendosi un copricapo e niente impronte digitali, usando sempre i guanti e facendo attenzione agli squami cutanei ossia il DNA, si riempiono per 2/3 del volume le palline e si sigillano con del nastro da pittore o simili. Lasciare il telefonino a casa di nuovo, e tenere la giusta distanza dal bersaglio.
(…)
Dalla nostra azione sono passati giorni se non settimane e tuttora la vernice c’è, anzi, s’è aggiunto un “chi compera qui, compera grane” e “R94”. Il palazzo è terminato da ottobre ed è tuttora vuoto – questo solo per dimostrare tutta la perversione del sistema.

Costruzioni vecchie di lusso per tuttx!
Tuttx ad Amburgo!
Portare la militanze sulle strade!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vernice a edifici di lusso

1°  gennaio 2016

Nella notte dal 31 dicembre al 1° gennaio al Prenzlauer Berg abbiamo attaccato due edifici con le bombe alla vernice: la “Schönhauser Allee 23” e il “Palais Kolle Belle”. “Case di proprietà esclusive” con arredamento di lusso a prezzi esorbitanti: i due obiettivi sono parte di un processo di gentrificazione sempre più acuto. Ecco perché erano bersaglio del nostro attacco. Non accettiamo una città in cui case di proprietà di lusso per le classi ricche sono costruite ad ogni angolo mentre disoccupatx, profughx e impiegatx precarx sono sempre di più scacciatx in periferia. Non accettiamo una città dove abitare è organizzato secondo la logica di sfruttamento capitalista invece che secondo i bisogni della gente che vi abita.
Abbiamo scelto questa notte per, nel contempo, manifestare la nostra solidarietà con il “capodanno per la galera”. Qui salutiamo Thunfisch, Ali Cem, Balu e tutte le altre persone che per la loro lotta contro le condizioni di sfruttamento, razziste, sessiste oppure coloniali sono rinchiuse nelle galere dello Stato.

Inoltre chiamiamo all’intensificazione delle nostre azioni alla vigilia del vertice G20. Per questo presentiamo qui una istruzione minore per le bombe alla vernice.

Comperate giusto ora nel dopo natale le palline per l’albero di natale non di plastica, degli imbuti a misura, pece oppure delle lacche (ovviamente non con la carta di credito e non troppe in una volta).

A casa togliere subito i  coperchi usando i guanti, metterci l’imbuto e versarvi la pece o la lacca. Rimettere il coperchio e sigillarlo con cera o nastro adesivo.
Imballarle in sicurezza per il trasporto per poi lanciarle sul rispettivo bersaglio.

Il vantaggio di questo metodo è che le palline si infrangono sempre sul bersaglio e che sono abbastanza silenziose.

In questo senso: avanti con nuove azioni!

Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda: Ufficio stranieri incatenato e oggetto di lanci di vernice

1° gennaio 2017

Non bastava la passeggiata sotto il carcere di Stammheim per finire il 2016. La galera non è l’unico strumento repressivo. Tante altre autorità fanno sì che l’ordine sociale capitalista rimanga in piedi e che la Germania diventi sempre più sgradevole. Sono la sinistra (migrante) e lx profughx a sentire particolarmente il guinzaglio delle autorità e l’applicazione della criminalizzazione legale. Con una partecipazione di 60 persone abbiamo così visitato con una manifestazione spontanea l’ufficio stranieri a Stoccarda in Jägerstraße dove è applicato il razzismo strutturale e il contrasto politico alla migrazione in Germania. Nei bagagli avevamo spray, schiuma edile, manifesti, lucchetto e catena, palle di vernice, alcuni razzi e tanta motivazione.

Anche nel 2017 lottiamo per una società dove la solidarietà e l’andare insieme stanno al centro e dove tali edifici dell’emarginazione neanche esistono.

Con sacchetti di vernice, scritte allo spray e manifesti abbiamo comunicato quel che pensiamo di tali istituzioni. Incatenando l’entrata e con la schiuma edile ai buca lettere abbiamo reso inagibile l’edificio, perlomeno per un attimo.

Contrastare le cause per la fuga significa lotta al capitalismo
Fuoco e fiamme alle autorità delle espulsioni
129 – lo conosciamo già! Fuoco e fiamme alla repressione!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Fuoco a un’agenzia di collocamento

1° gennaio 2017

Sono appena passati alcuni minuti dell’anno nuovo quando ignoti rompono evidentemente apposta in undici posti i vetri dello stabile e lanciano delle sostanze incendiarie all’interno. Attorno alle 0:22 scattava l’allarme antincendio. Le forze d’intervento con difficoltà riuscirono a controllare le fiamme.

Il danno nell’agenzia è immenso: cinque uffici, un magazzino e un soggiorno con grandi danni al materiale d’ufficio, alle sedie, ai fascicoli e computer. La parte colpita dell’edificio, vale a dire 20 locali in tutto, dovevano essere chiusi per l’inagibilità dei corridoi. La valutazione dei danni non è ancora definitiva.
Il jobcenter è un’aggressione al sistema di sicurezza sociale della gente nella città di Lipsia. Specialmente a Lipsia sembra essere smanioso di sanzioni. Secondo una ricerca attuale dell’istituto per la la ricerca sul lavoro e il sostegno ai giovani, nel 2016, malgrado una diminuzione statistica della disoccupazione, la quota delle sanzioni raggiungeva addirittura il 23% in più che nel 2015. Così l’amministrazione sassone è sulla buona strada per diventare “campione tedesco delle sanzioni”. Malgrado tanti studi anche statali abbiano confermato che il regime delle sanzioni nei tempi lunghi non porta affatto più gente ad avere un salario e un pezzo di pane. Vessa e fa paura e questo è una violazione della dignità umana. La riduzione delle prestazioni per sopravvivere dovrebbe finire.

Lo Stato e gli organi della repressione s’arrogano il “diritto” di decidere cosa è giusto o sbagliato. Quale azione, per quanto tempo e con quale severità è punita. Questo diritto è imposto con la violenza. Riteniamo giusto se le persone agiscono come pensano sia legittimo finché non restringe la libertà di altre persone. Anche quando si viola il diritto dello Stato borghese.
Approviamo che, quando le persone sono colpite dalla repressione dello Stato, non la sopportino più e contrattacchino.

Quasi quotidianamente sentiamo e leggiamo di persone che si rivoltano contro Hartz IV. I nuovi gruppi sociali e le campagne contro le sanzioni spuntano come i funghi. E la resistenza si fa sempre più militante. Lx autonomx attaccano regolarmente le facciate e i vetri dei  jobcenter con la vernice, le pietre e il fuoco. Altrx invece attaccano lx incaricatx o dalla disperazione diventano preda di follia omicida. Capiamo la protesta contro il sistema disumano e ci solidarizziamo con chi ne è vittima e si ribella.

Contro Hartz IV!
Noi non vogliamo una vita diversa e migliore secondo le regole vigenti, bensì una vita diversa e migliore!

Chi vessa le persone deve aspettarsi il botto.
Varrà anche per il vertice G20 ad Amburgo nel 2017!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Essen, Germania: Vernice a centrale RWE

25 dicembre 2016

Nella notte al primo giorno di natale, alcunx attivistx abbellirono di vernice la torre RWE di Essen scrivendo slogan tipo “Fuck RWE”, “Earth Liberation Front” e “Hambi rimane” e versando dei secchi di vernice nell’entrata. L’azione è una delle tante nel contesto dei lavori di abbattimento d’alberi attorno alla foresta di Hambach occupata dal 2012 da attivistx ambientali. Ecco alcune parole di questo gruppo d’azione e il resoconto di una delle persone arrestate.

“(…) non c’è secchio di vernice grande abbastanza per coprire le malefatte di RWE, ma ogni chiazza vale per marcare lo sfruttamento e la distruzione della natura. Perciò nella notte dal 24 al 25 dicembre abbiamo marcato la centrale RWE.
Quest’azione diretta colpiva tuttavia solo un’impresa ma la nostra azione è diretta contro il capitalismo e l’ordine dominante in generale.
In questo periodo delle notti più lunghe e in cui la società s’abbandona al consumo più becero, abbiamo deciso di dare un segnale e di contrastare questa logica della massimizzazione del profitto e della massa in letargo.
Come gruppo d’azione “Bloody Bastards” giravamo per le strade di Essen e con successo attaccammo la torre RWE.
L’alta presenza di polizia per gli attentati e il terrore contro i mercati natalizi causava l’arresto di persone che presumevano essere nei pressi del luogo dell’azione. Pare che la polizia era sul posto pochi minuti dopo con tanto di volanti, furgoni e cani.
Se queste persone sono davvero lx dettx attivistx o meno non è certo.
(…)
Chiaro è che tuttx sono di nuovo liberx e che attendiamo con grande gioia i futuri termini dei tribunali poiché sarà un’altra possibilità per attaccare pubblicamente RWE e tematizzare le sue malefatte!
Fino allora ci auguriamo molto coraggio e altre azioni!
Solidarietà con la foresta di Hambach e a tutte le altre ZAD dove le persone lottano per un futuro migliore.

Amore e forza a tuttx lx prigionierx politicx e libertà per Thunfisch!
Viva la ELF

The Bloody Bastards

Una delle persone arrestate racconta di maltrattamenti e di violenza sproporzionata: Dopo l’arresto un agente quando ero nella volante con le manette dietro la schiena mi schiacciò l’arteria principale facendomi svenire per poco tempo. (…) In caserma mi pestarono, trascinarono giù  per le scale con la presa alla gola, fui alzato tirandomi su per le orecchie e nella cella tre sbirri mi strapparono i vestiti mentre ero schiacciato sul suolo con le manette dietro la schiena. Dopo 8-9 ore fui buttato sulla strada senza pantaloni e giacca (…)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Fürth/Nürnberg, Germania: Danni ad auto e facciata di razzisti

25 dicembre 2016

A Fürth/Nürnberg marcati e visite agli indirizzi privati di razzisti locali. In Lerchenstraße 94 a Fürth, danneggiata l’auto di Gernot Tegetmeyer (Pegida), a Nürnberg in Hardenbergstraße 24 danneggiata l’auto di Alexander Pöschl (Die Rechte) e in Heidenheimer Straße 56 cambiati i connotati della facciata della casa di Erhard Wenk (AfD).

L’ex sbirro Tegetmeyer passa la sua vita girando nella RFT per predicare le più crude teorie della cospirazione e un razzismo molto aggressivo in iniziative di destra. Il suo output in rete non si può non notare ed eccelle con l’ottusità dei suoi slogan d’odio. Come capo di Pegida locale, nei suoi post si sente anzitutto la frustrazione per il fatto che il “movimento” non ce l’ha mai fatta a radicarsi davvero e a portare i piazza lx razzistx (che in Baviera si sentiranno abbastanza rappresentatx dalla CSU) poiché le frequenti manifestazioni non contano mai più di 50 persone.

Alexander Pöschl è membro attivo del partitino “Die Rechte” e partecipa alle iniziative del gruppo. Per lx contromanifestanti queste frequenti manifestazioni hanno carattere piuttosto voyeuristico poiché i pochi nazi (raramente più di dieci) eccellono con gli schiamazzi da ubriachi, saluti Hitler e slogan dai contenuti confusi. Con queste presentazioni in pubblico tentano però di sfruttare la pressione sociale verso destra e aizzano contro profughx e tutto quel che ritengono “straniero”.

Erhard Wenk è membro direttivo dell’associazione locale AfD. Che con una comunicazione sempliciotta, l’aizzamento e menzogne nude e crude s’impegna molto per diventare punto di convergenza per chi pensa che la CDU sia tuttora poco pragmatica, diventando così sempre di più bacino di raccolta per nazi d’ogni tipo. Una pot-pourri del pensiero di destra si può ammirare nei commentari sull’attentato alla casa di schiera di Wenk – ce n’è per tuttx, dalle fantasie assassine fino agli appelli tipo “espulsione!!” e la minimizzazione dell’olocausto.

Contro il razzismo e gli intrighi di destra.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Fuoco all’ufficio per l’ordine di Steglitz

25 dicembre 2016

Il 25 dicembre abbiamo acceso un fuoco sotto il container dell’ufficio per l’ordine a Berlino Steglitz. Causa lavori edili sul terreno dell’amministrazione, gli sbirri ausiliari sono per ora sistemati nei container per uffici. Quest’azione fu ispirata da un attacco sul container degli sbirri ad Amburgo Rissen.
Che il nuovo clown sul seggio del senatore degli interni, al contrario del suo predecessore che faceva pubblicare ogni lineetta di gesso, ordina di tacere questo attacco non ci ci dispiace affatto. Che il monopolio dell’informazione così applicato contro di noi può avere degli effetti sui discorsi nella scena della resistenza radicale sembra piuttosto dubbio visto il basso livello teorico anarchico nell’area linguistica tedesca.

Tuttavia vogliamo pronunciarci sui nostri motivi per questo attacco.
Gli “spazi fuorilegge” desiderati da alcunx per Friedrichshain devono o corrispondere a un vero bisogno di perlomeno una parte dex abitanti, oppure a una perdita perlomeno iniziale di potere degli organi di Stato. Ambedue le cose sono, per ora e a Berlino, lungi dall’essere. Ovvio che ci sono dei quartieri dove la gioia silente quando gli sbirri subiscono degli attacchi è più grande di altrove. Ma la partecipazione a tali attacchi non è abbastanza forte. Questa lacuna fu provocata da un annoso auto-isolamento e perseguimento incoerente d’obiettivi e di un nuovo adagiarsi nella società. Ma è da presumere che il fattore principale sia il vuoto di contenuti che come un tappeto di alghe nel mare ora va a fondo e poi sale in superficie.

Nel contempo lx radicali di sinistra oppure i gruppi antifa non sono più dispostx alla creazione militante di punti centrali. Né si ripuliscono i quartieri radicalmente dai nazi né si costruiscono delle strutture clandestine con i mezzi per la propaganda e la pratica utili alle persone che ne hanno bisogno. Ecco perché ci sembra adeguato attaccare il nemico dove è debole. Mentre i gorilla girano nella città sbavando per l’ordine, terrorizzando i gruppi emarginati e chiedendo dei soldi per ogni gomma da masticare gettata sul marciapiede, noi li abbiamo visitati.

A Steglitz gran parte della gente non avrà nessun problema con l’ufficio per l’ordine, ma anche qui esistono “gruppi e ambienti difficili” ai quali il nostro piccolo fuoco strapperà perlomeno un debole sorriso. E se così non fosse abbiamo fatto un dono alla vostra festa dell’ipocrisia.
La nostra agitazione non è orientata su di una focalizzazione ai punti localmente importanti e nemmeno alle situazioni attuali, ma ai nostri obiettivi politici. L’ordine che viene mantenuto è presente ovunque e porta ubbidienza e schiavitù alle persone, perciò è anzitutto l’ordine sociale a contrariarci.

Con quest’attacco appoggiamo gli obiettivi formulati in alcuni scritti di una campagna contro il G20 di Amburgo, campagna che non vuole rimanere passeggera ma fornire un’eruzione diffusa e durevole alla rabbia contro l’ordine costituito, che vada oltre le tematiche e le frontiere particolari.
Ma per un aumento dell’attività di sabotaggio è anzitutto necessario l’allargamento dello scontro aperto sulle strade contro le forze del regime. Sulla strada per Amburgo nel mese di luglio ci vogliono più scontri di quanto ce ne sono ora.

Ecco perché i nostri saluti speciali vanno anche ax prigionierx degli scontri dell’anno passato, a Thunfisch nella galera di Lichtenberg e a Damien nella galera di Fleury-Mérogis.

Gruppi autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vetri distrutti a 14 fermate del bus e del tram

24 dicembre 2016

Come già dichiarato da alcunx compas inizio novembre, la Wall Sa è davvero una gran merda. Da quando piuttosto di frequente subiscono dei danni, la ditta, ovviamente, non ha cambiato la sua politica; non ci aspettavamo altro. A Berlino continua anche il processo contro Balu e con Thunfisch un’altra persona è detenuta per servire la logica dell’intimidazione.

Durante la campagna di solidarietà per lx accusatx della demo del 9 luglio sono usciti alcuni commentari che ci hanno sorpresi. Per esempio sui nomi dex colpitx. C’è chi crede che gli alias rendessero più difficile l’impegno per questa gente poiché mancherebbero di serietà. Certo che è più facile identificarsi con lx prigionierx che danno il nome anagrafico, meglio ancora se con foto. In altri paesi è normale. Ma ci sono abbastanza prigionierx di questo tipo e le azioni di solidarietà aggressiva eseguiti per loro qui da noi sono scarsi.

E allora, qual è il problema, quando dopo una demo andata male ci si comporta come da sempre diciamo nei nostri scritti? Non è solo compito dei gruppi di solidarietà di far si (giuridicamente  e psicologicamente) che, per uscire prima, lx prigionierx non facciano degli accordi con i tribunali. La demo del 9 luglio per la Rigaer sarà solo finita quando per questo non sarà più in galera nessunx. Fin lì dovremmo occuparci delle distruzioni che dimostrano a Thunfisch che i nostri slogan non sono parole vuote. Ma anche come segnale alla giustizia; per ogni “delitto” perseguitato commettiamo 100 nuove azioni.
Ci sono troppo pochi bersagli della giustizia e della repressione? Alcune azioni della settimana passata erano abbastanza impegnative, incendiare le autorità e le loro macchine non è da tuttx. Di nuovo sta a noi dimostrare che le chiacchiere dell’assenza di una gerarchia dei mezzi sono valide.

Ed ecco un obiettivo semplice a rischio minimo, la pubblicità di Wall Sa. Nei giorni passati abbiamo distrutto 14 fermate del bus e del tram utilizzate dalla Wall Sa come superficie pubblicitaria, oltre a due cartelloni pubblicitari luminosi.
Sul problema del contesto oppure della comprensibilità della connessione tra Wall Sa con i procedimenti della squadra speciale Linx, il concetto giorno X decentrale non era comunque attuato per assicurare la casa ad alcune persone oppure per salvare una bettola, bensì come parte di un conflitto quotidiano di persone che non vogliono sottomettersi. Oggi lo Stato dice che si tratterebbe di contratti e diritti alla proprietà per un mucchio di pietre murate, domani lo Stato dice che si tratta delle origini oppure dei valori oppure della salvezza dell’economia. Ma tutto ciò non importa, i contesti sono lì dove lo sono per noi stessx.

Attacchi alla pubblicità sono parte elementare della critica la capitale ed ecco una lista di attacchi simili:
Si presume che proprio Münster sia all’avanguardia degli attacchi alla pubblicità http://maqui.blogsport.eu/2010/01/11/bundeswehr-werbung-zerstoert-was-bringt-es/
20/11/2015 Attaccato il socio di Wall in Francia, JC-Decaux http://rabble.org.uk/france-on-the-attack-against-scumbag-company-jcdecaux/
24/11/2015 Colpita Wall Sa a Münster: https://linksunten.indymedia.org/node/160107
04/12/2015 Reclame Wall Sa distrutta a Berlino: https://linksunten.indymedia.org/node/161072
06/04/2016 Distruzione contro Wall Sa: https://linksunten.indymedia.org/node/175527
26/06/2016 Fuoco a auto Wall Sa a Schöneberg: https://linksunten.indymedia.org/node/183261
06/04/2016 Fuoco a auto Wall a Friedrichshain: http://www.bz-berlin.de/berlin/friedridchshein-kreuzberg/chronologie-der-randale-nacht-der-rigaer-94-demo
01/08/2016 Distruzione a Wedding: https://linksunten.indymedia.org/node/186576

Libertà per Thunfisch e tuttx quellx che si difendono!

CAOTIX & DISTRUTTIVX ass. reg.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Weimar, Germania: Bruciata auto di un nazista

23 dicembre 2016

L’altra notte abbiamo distrutta l’auto del nazionalista autonomo Kevin Armstroff, neonazi che già da anni gira con la destra radicale a Thüringen, partecipa alle manifestazioni a livello federale e ha ottimi contatti con Michel “pancione” Fischer.
Dopo che ieri sera Armstroff sul mercato natalizio degustava del vino brûlé con Tom Holzinger, parcheggiava l’auto a Hammerstedt (Weimarer-Land) davanti alla casa di famiglia. Dato che, purtroppo, per troppi sbirri in giro non potevamo cercare una scambio fisico davanti alla bancarella del vino brûlé, lo visitammo a casa.
Avvento avvento, brucia un lumino…

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berna, Svizzera: Prigione locale e furgone della polizia attaccati con bombe di vernice

Sabato 21 gennaio 2017 abbiamo bombardato di vernice la prigione regionale di Berna in un diniego totale di tutte le prigioni. Sulla via del ritorno, un furgone della polizia ha commesso l’errore di inseguirci e ha dovuto ritirarsi dopo il nostro intervento determinato. Abbiamo compiuto quest’azione in solidarietà con la giornata globale d’azione per i/le prigionier* trans e l’appello a sostenere il gruppo Lotta Rivoluzionaria in Grecia.

Giornata di azione e solidarietà con i/le prigionier* trans

Il 22 gennaio cadeva la seconda Giornata globale di azione e solidarietà con i/le prigionier* trans.

Sguardi indagatori, infamia, isolamento, molestie e violenza sessualizzata raddoppiano per le persone trans in prigione, a causa delle restrizioni fisiche ed emotive della gabbia, in senso stretto, che non lascia loro via d’uscita. Quest’evento è organizzato a livello mondiale dai/lle prigionier* trans e dai loro sostenitori. Permette a chi è all’esterno di ricordare quell* che sono dietro le sbarre, di mostrare solidarietà e aumentare la consapevolezza riguardo le questioni affrontate dai/lle prigionier* trans. Permette anche a chi è dentro di alzare la voce e organizzarsi.

Giornata di azione in solidarietà con Lotta Rivoluzionaria

Per il 21 gennaio è stata chiamata una giornata globale di azione in solidarietà con i/le prigionier* di Lotta Rivoluzionaria. Per quanto le autorità siano convinte che arrestando degli/lle anarchic* riusciranno a eliminare la lotta (armata), in realtà si sbagliano. In complicità totale, all’interno o all’esterno delle mura delle prigioni, ci battiamo per un modno libero da ogni dominazione. Così facendo non riponiamo alcuna speranza nei partituncoli di sinistra come Syriza, unicamente interessati alla pacificazione sociale, e che ha ancora una volta rivelato il suo vero volto attraverso l’arresto di Pola Roupa e di suo figlio, come anche col trattamento dei/lle prigionier* anarchic*.

Solidarietà con tutt* gli/le anarchic* e gli/le altr* prigionier* politic* che sono stat* rapit* e incarcerat*.

in inglese, greco

Atene: Attacco incendiario al Ministero della Cultura

Nella serata di sabato 28 gennaio 2017 abbiamo colpito con delle molotov il Ministero della Cultura a Exarchia. È stato un piccolo attacco simbolico per ricordare a tutt* i/le fascist* e militarist* ovunque che non ce ne frega un cazzo degli ideali nazionali.

Sui vostri emblemi nazionali, le vostre uniformi, i vostri confini e le tombe che scavate per i vostri massacri ci sputiamo sopra.

Guerra alla guerra di civilizzazione.

in inglese, greco, spagnolo

Vetriolo – Giornale anarchico – Numero 0 – inverno 2017

Cliccare sull’immagine per leggere l’editoriale in PDF

Abbiamo dato vita a questa nuova iniziativa editoriale nella convinzione che sia importante per l’anarchismo d’azione anche un nuovo sforzo teorico. Quello che siamo riusciti a mettere insieme è quindi un giornale sia d’agitazione che di analisi, che sia di critica e di confronto. Di critica, perché non riunciamo a ragionare con la nostra testa, irriducibili alle scuole, ma allo stesso tempo affamati di studio; di confronto, perché il fine della polemica per noi è la crescita qualitativa insieme a coloro che, discutendo e arrabbiandosi, sono disposti a fare un pezzo di strada con noi.

Questo nostro numero 0 è purtroppo incompleto. Manca infatti un articolo del compagno prigioniero Alfredo Cospito, sequestrato dalla censura del carcere di Ferrara. Un fatto grave, dal momento che agli sbirri e ai togati non basta più lo spionaggio, ma decidono di provare a tappare la bocca agli anarchici, pretendendo di stabilire ciò che è pubblicabile e ciò che non lo è. Questi sono gli eroi dell’antimafia, gli eroi della libertà democratica. Ci sono cose che non si possono scrivere. Oltre non si va. Un fatto grave, che a nostro  parere non ha suscitato la rabbia necessaria. Nel mondo del web una notizia come questa si mischia con le altre, scomparendo velocemente dalle home page dei blog, superata da altre notizie, in una sequenza indeterminata e non qualitativa. Anche per questo abbiamo scelto la carta stampata, per dare uno spazio, delle pagine, dell’inchiostro materiale alle nostre idee.

Ci rivolgiamo innanzitutto a chi non è “del mestiere”, agli incazzati. Non per operazioni di indottrinamento. Le nostre intenzioni sono assolutamente in mala fede. Non vogliamo costruire nulla, vogliamo solo che riparta l’attacco degli oppressi contro lo Stato e il Capitale.

Il fine insomma è il conflitto, l’azione. Su questo però non vogliamo essere superficiali, e siamo convinti che l’azione possa trovare arricchimento con la riflessione. Studiare, capire, polemizzare. E poi uscire.

Indice:
– Un giornale di denuncia o un giornale da denuncia?
– Operazione “scripta manent”
– La fogna dell’antimafia
– 13 anni fa…
– Il braccio “disarmato” dello Stato
– Dinamitare l’abitare
– La città foodora
– Natale al centro commerciale
– Frontismi
– Contro lo Stato, senza eccezione
– Perché quando sento parlare di “popolo” mi tocco le palle
– Grecia: arresto di due compagne di Lotta Rivoluzionaria e rappresaglia contro il figlio di Pola e Nikos

Costo: 2 euro.
Per i distributori: 1,50 euro.

vetriolo@autistici.org

Atene: Solidarietà incendiaria con i/le compagn* negli USA

Giovedì 26 gennaio 2017 alle 22h abbiamo attaccato con delle molotov la forza antisommossa delle MAT che proteggono la sede del PASOK in via Harilaou Trikoupi, a Exarchia.

Si tratta di un’azione in solidarietà con le centinaia di compagn* arrestat* a Washington D.C. e in tutti gli Stati Uniti durante le manifestazioni combattive contro l’intronazione di Donald Trump il 20 gennaio.

Forza al membro dell’IWW cui un fascista ha sparato quello stesso giorno a Seattle.

Siamo al fianco di tutt* quell* che lottano incessantemente contro il Potere. Ovunque siamo, con ogni mezzo necessario, attacchiamo il sistema di dominazione.

Fuoco a frontiere, sbirri e prigioni!

Cellula Anarchica Suga Kanno

in inglese, greco

Madrid: Foto della manifestazione in solidarietà con le anarchiche accusate di rapina ad Aachen

Che delitto è rapinare una banca in confronto al crearla? Né colpevol* né innocent*! (A)
Solidarietà ribelle. Prigionier* anarchic* a casa!

La manifestazione di sabato [21 gennaio 2017] a Madrid in solidarietà con le prigioniere accusate di rapina in una banca in Germania si è conclusa con decine di identificazioni, non ci sono stati arresti.

in spagnolo, portoghese, tedesco

Leuven, Belgio: Solidarietà con le accusate ad Aachen

Ricevuto via mail

A Leuven, Belgio, nella fredda notte del 17 gennaio, 50 parchimetri sono stati ricoperti di vernice e le serrature di diverse banche sono state incollate. Su una delle banche (e in altri luoghi della città) è stato taggata la frase: “Solidarietà con le accusate ad Aachen! (A)”.

Una piccola azione di resistenza… per mostrare alle accusate che non sono sole.

Contro le banche e il loro mondo!

in inglese, greco, olandese, tedesco

Tolosa, Francia: Incendio a Toulouse métropole

Nella notte tra il 21 e il 22 gennaio 2017, 4 veicoli di Toulouse métropole sono andati in fumo.
Dopo esserci discretamente introdott* nel parcheggio aziendale, abbiamo dato fuoco alle vetture che erano parcheggiate.

Un piccolo contributo alla critica della metropoli, e a come ci rovina la vita.

Solidarietà con Damien, incarcerato a Fleury.

Santiago, Cile: Manifestazione di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti [20 gennaio 2017]

Un altro governo fascista dello stesso nemico non fermerà le nostre lotte (A)
Solid(A)rietà. Viva le resistenza indigena Lakota Sioux contro la devastazione della terra e delle persone che la abitano
Liber* ora! I 9 del Move, Herman Bell, Mumia Abu Jamal, Leonard Peltier. Tutt* i/le prigionier* politic* liber*! A fuoco le prigioni!

Manifestazione all’ambasciata USA a Santiago, in risposta all’appello internazionale contro l’intronazione del presidente fascista Donald Trump e la continuità del terrorismo globale degli Stati Uniti.

Contro il terrorismo e il genocidio degli USA nel mondo.
Contro la brutalità della polizia nei confronti di afroamerican*, latino-american*, e pover*.
Contro il sistema carcerario di sterminio.

Libertà per i/le prigionier*, distruzione delle prigioni!
Lotta e resistenza contro il capitale, lo stato e il patriarcato!
La solidarietà ci rende forti, la lotta liber*!​

in spagnolo, tedesco

Tolosa, Francia: Fuochi d’artificio di Capodanno per i/le reclus*

Nella notte che va dal 31 dicembre 2016 al 1° gennaio 2017 abbiamo voluto condividere dei fuochi d’artificio con i/le reclus* di Tolosa.

Una prima squadra ha cercato di apportare un po’ di luce nella notte delle persone sans papiers del CRA [NdT Centro di detenzione per immigrati] di Cornebarrieu: hanno tirato qualche razzo di segnalazione dalla collina.

Una seconda squadra ha reso visita ai/lle reclus* di Seysses, che hanno risposto facendo tremare le mura della loro prigione al suono delle prime detonazioni.

Una terza squadra è andata all’ospedale Marchant per esprimere solidarietà con i/le psichiatrizzat* dell’UHSA (unità ospedaliera di medicina protetta).

Per noi sarà un buon anno soltanto quando tutt* gli/le reclus* saranno fuori e che tutte le prigioni andranno a fuoco!

[Stato Spagnolo]: Operazione repressiva contro Gabriel Pombo da Silva ed Elisa di Bernardo

Attentx a chi chiamx compagnx!

Martedì 24 gennaio scorso, alla periferia di Vigo (Mos), un dispiegamento di circa 60 uomini armati tra Guardia Civil e agenti segreti, hanno perquisito (e quasi distrutto) la casa dove vive da qualche mese Gabriel Pombo da Silva con la sua compagna Elisa Di Bernardo. All’alba x due sono stati violentemente svegliati, ammanettatx e separati… obiettivo: trovare armi da fuoco ed esplosivi! La ricerca è durata circa 8 ore e, nonostante i mezzi impiegati (cani e strumenti radar d’ultima tecnologia), non ha dato alcun esito… tra le cose sequestrate c’è il solito “interessante” materiale anarchico, macchine fotografiche, mappe di varie città, qualche cavo e vecchi cellulari malfunzionanti.

Mentre Elisa, nonostante la reiterata minaccia di essere posta in arresto nel caso in cui non avesse rivelato il nascondiglio tanto cercato, è rimasta a piede libero, Gabriel è stato arrestato con l’accusa di “possesso illegale e traffico di armi ed esplosivi e banda armata”. Durante le 24 ore di fermo (il rilascio del compagno è avvenuto, infatti, il giorno dopo) sono stati ricostruiti amaramente i fatti.

Circa tre mesi fa la coppia conosce una sedicente compagna anarchica che, durante le pochissime occasioni di incontro, “confessa” i propri problemi con la droga e un regime di pena condizionale che sta pagando a causa di un arresto subito nel 2013 con l’accusa di essere l’autrice di un attentato con molotov a un’istituzione di Vigo. Con il cuore in mano, Gabriel ed Elisa rispondono alla richiesta di aiuto della “compagna” accogliendola per una settimana (a inizio anno) nella suddetta casa per accompagnarla nella fase peggiore di un percorso di disintossicazione. Dopo tale breve periodo, la ragazza torna al proprio domicilio… ricomparendo come delatrice (di false informazioni) il giorno precedente alla presente denominata “Operación Buyo”.

Se non avessimo ricevuto notizia certa che anche durante il suo precedente arresto infamò altra gente, ci limiteremmo a considerarla una “vittima del sistema”, ma non è così. Maria, questo il suo nome, è attualmente in carcere con le stessa accuse di Gabriel sperando probabilmente che l’essere figlia di un capo militare la possa aiutare a evitare il peggio visto che nella sua casa è stato rinvenuto un arsenale d’armi da fuoco. Nel 2013, infatti, nonostante l’accusa di terrorismo, si è vista abbassare considerevolmente la condanna (da 11 a 2 anni!!!), poi convertita in libertà condizionale, rimanendo in carcere non più di qualche mese. Con tutto l’odio verso il sistema repressivo, il sistema carcerario e il potere giudiziario, è inevitabile chiedersi da quando chi si rivendica anarchicx riceve tale trattamento. A ognunx le proprie conclusioni.

Gabriel rimane per ora in libertà provvisoria e sotto investigazione, e commenta così questa ennesima operazione repressiva:

“Dentro come fuori” si palpa questa superbia reazionaria contro x nessuno mai-rassegnatx. Si nota che lx sbirrx d’ogni razza e condizione hanno bisogno di “additivi e coloranti” per edulcorare tutta la “realtà” che risulta loro scomoda.

“Giornalisti” più preoccupati di vendere la propria merda stampata che di verificare la veridicità di ciò che pubblicano. “Polizia” più interessata a organizzare speculazioni che a dimostrare le proprie ipotesi.

Ciò che davvero è “sorprendente” (o anche no), è che da quando mi hanno lasciato andare (senza parlare di tutto quello che racchiude questo tremendo affare) abbia avuto più “protezione” nel “Potere Giudiziario” che all’interno del cosiddetto “movimento libertario”.

Dal 2012 ci sono già 3 “Operazioni” (Ardire, Scripta Manent e la “nostrana” Operazione Buyo) contro di me.
In italiano “buio” significa “oscuro… e sì… “oscura” è tutta questa operazione nella quale una “tipa” (dall’oscuro passato) ci si avvicina con la questione di essere “compagnx” per poi volermi lapidare vivo. Chi volesse informazioni su questa “tipa” che legga i seguenti links e si risponderà da solx. Io non sono né un giudice né un Pubblico Ministero.

In relazioni alle cazzate sul “campo di allenamento”, sulla “cellula terrorista”, sul “possesso di armi” e traffico delle stesse… beh… credo che i fatti le smentiscano tutte. Tuttavia capisco che in questa società alienata e questo sistema corrotto si preferisca parlare/mentire sulle ragioni profonde della povertà che guardare il proprio ombelico.

Sono ancora in piedi. Continuo con la mia linea anarchica nonostante tuttx e tantx. L’Ateneo Agustin Rueda, che penso inaugurare nella casa in campagna dei miei genitori lì in Mos, non lo potranno arrestare con questo tipo di manovre.
Nella mia casa sono stati sequestrati: 5 cavoli d’inverno, libri e riviste anarchiche.
È ovvio che se avessero trovato in mio possesso anche un solo tagliaunghie, Gabriel Pombo starebbe scrivendo “comunicati” da una cella e non in libertà.

A chi continua ad appoggiarmi e a mostrarmi il suo amore incondizionato: sono qui!
A chi continua a volermi assassinare: sono qui!

Mai vintx!
Mai pentitx!!
Per l’Anarchia e la fine della dominazione!

Gabriel Pombo da Silva
29 Gennaio 2017

in spagnolo

Città del Messico: Attacco con esplosivo all’Istituto delle Donne

Cliccare sull’immagine per scaricare la raccolta di comunicati

21 dicembre 2016

Dopo mezzanotte…

Attorno alle due di notte, il 20 dicembre 2016, abbiamo collocato presso l’Istituto delle Donne di Città del Messico, in via José María Izazaga 148, un esplosivo che è esploso efficacemente provocando seri danni all’ingresso dell’edificio. La ragione per cui l’abbiamo fatto è semplicemente perché ne avevamo voglia.

I. Le strade della vita sono diverse da come pensavo…

Un intreccio di dominazioni multiple disseziona quotidianamente il corpo delle donne. Noi ci chiediamo: com’è possibile che molte donne, la maggioranza, decidano di accettare docilmente questo bisturi sociale che hanno addosso, a volte quasi desiderandolo?

Abbiamo sentito dappertutto discorsi da parte di femministe che si felicitano dei ‘progressi’ verso ‘l’uguaglianza tra i sessi’… ma vediamo nel frattempo le chiese piene di donne che si offrono docilmente in ginocchio.

Ci arrivano notizie di grandi manifestazioni contro la violenza sulle donne… vediamo però i tribunali pieni di donne disposte ad abbandonare la propria volontà e il proprio destino in mano ad esseri spregevoli, che accettano come superiori, e che cosa è più violento della sottomissione – e l’auto-sottomissione – della volontà umana?

La crudeltà femminicida che tocca noi, le nostre sorelle, figlie, cugine, zie, amiche, compagne, madri ci fa male… Mentre allo stesso tempo vediamo i congressi e i ‘movimenti femministi’ combattere per ottenere più leggi, più categorie penali, più accordi con lo stato, quando è proprio l’esistenza delle leggi e del sistema di dominio di rappresentazione gerarchica statale lo scenario sine qua non di questa violenza!

Se queste ‘femministe’ chiamano questa postura di sottomissione ‘emancipazione’ beh allora… ci si dovrà emancipare… dall’emancipazione emancipata!!!

Sicuramente ci saranno delle buone compagne che pensano davvero che sia possibile per le donne ottenere un cambiamento della nostra condizione di sottomissione patriarcale mediante la creazione di leggi e istituzioni, noi però pensiamo che le leggi sono fatte piuttosto per perpetuare questo stato delle cose perché sottraggono alle donne il potere di decidere da sé sul proprio destino, convincendole a cedere le loro vite per farle dirigere ad altri.

Sorelle! Non sottomettetevi a questi esseri orribili che usano i vostri corpi e vi dicono come sentire, come pensare e come fare!!

Come potrebbe una legge cambiare la realtà del dominio se le leggi sono parole, mentre il dominio è fatto di relazioni sociali? Come possiamo vedere, ci rallegriamo di vivere nell’era che si è lasciata alle spalle il pensiero magico, ma viviamo volteggiando in un mondo di fantasia.

La religione’, ‘lo stato’, ‘la scienza’, ‘la merce’, ‘la ragione’, ‘l’umanità’, ‘la giusta causa’: sono tutte finzioni che sottomettono la volontà umana. Feticci che si rivoltano contro i loro stessi creatori. Frutto di paura, superstizione e violenza. Se però togliamo il feticcio vediamo che sotto ci siamo noi e i nostri corpi, la nostra sessualità, le nostre vite fatte a pezzetti e disposte per la riproduzione di un sistema il cui unico risultato può essere la condanna alla fame, alla miseria, alla morte, alla devastazione.

II. E sembrerebbe ora che…

Nell’aria c’è un’idea falsa quanto perversa che ci ricorda i dibattiti ipocriti del secolo scorso sulla partecipazione delle donne alla politica. Sta prendendo forza l’immagine secondo cui basta la semplice presenza delle donne in questa piramide gerarchica del potere per purificare ogni residuo patriarcale. Anzi, si costruisce un immaginario sociale con quest’idea assurda per cui i seggi, i troni presidenziali o le sale dei tribunali occupati da donne saranno automaticamente sufficienti per combattere le disuguaglianze diseguali, ridurre la corrotta corruzione o impartire la giusta giustizia. Vogliamo una candidata! Vogliamo donne giudice! Vogliamo rappresentanti donne al congresso! gridano euforici gli ipocriti, gli sprovveduti e i complici.

Ora, certamente nessuno potrebbe accettare la sciocchezza di ritenere noi donne intellettualmente meno capaci, rispetto agli altri, di realizzare questi infami lavori, ed è precisamente questo il punto.

La presenza delle donne all’interno del potere politico non può di per sé comportare il minimo cambiamento nella composizione di un sistema di disuguaglianze sociali per la semplice ragione che la società in cui ci è stato imposto di vivere è basata proprio su tali disuguaglianze. La società stessa è corrotta e ingiusta, e senza queste caratteristiche la società smetterebbe di esistere. Altrimenti come potrebbe sopravvivere, se non fondandosi sulla disuguaglianza, una società basata sullo spossessamento della vitalità altrui?

Le nostre argomentazioni si possono comprovare anche solo dando uno sguardo al passato. In Messico dalla metà del secolo scorso noi donne abbiamo il ‘diritto di voto’, e abbiamo via via occupato i seggi, i tribunali e posti importanti nella ripartizione del potere politico. Ma forse da questo si deduce un qualche tipo di miglioria nella nostra penosa posizione di sottomissione, violenza, fame e miseria? Sembra piuttosto che queste donne una volta arrivate a questi ignominiosi scranni, come se avessero bevuto un intruglio velenoso, si mostrino indifferenti davanti alla nostra terribile situazione e che non esitino persino a mostrarsi apertamente nostre nemiche, guardandoci con sdegno dall’alto della loro posizione di privilegio.

Quale impegno verso la nostra situazione possiamo aspettarci da signore che in un giorno spendono quello che noi guadagniamo in un anno con il nostro miserabile salario? Come possiamo continuare a pensare che troveremo una soluzione ai problemi che ci perseguitano attraverso il voto, le elezioni (ed è lo stesso eleggere o essere eletta), le istituzioni statali, o la religione?

Ci dicono ancora che dobbiamo ‘lottare per avere un salario pari a quello degli uomini’. Nessuno ci dice di non essere altrettanto produttive come i nostri colleghi maschi, e di lottare per distruggere la divisione sessuale dei lavori. Ma non dovremmo invece concentrare i nostri sforzi, insieme ai nostri compagni, per abolire il lavoro piuttosto che per perpetuarlo? Proprio grazie al lavoro avviene il furto delle nostre vite! Perché lottare con l’obiettivo di mantenere lo sfruttamento sul nostro lavoro?

III. La prima per il coraggio, la seconda per capriccio, la terza per il piacere

E un’altra ancora. Finché esisterà nelle nostre idee il principio dell’autorità gerarchica esisterà la disuguaglianza. E il potere politico è la mera dimensione organizzatrice del principio di autorità. Dunque non c’è nessuna via d’uscita né destinazione. Però… abbiamo sentito dire in giro che pensano di mandare una donna indigena come carne da cannone per le bestie del potere. Ed ecco un’altra volta il disprezzo per le donne, ci trattano come appendici di qualcosa o qualcuno… eccoli che si mettono a usare i nostri corpi come fossero i loro stracci da pavimento.

IV. Non ce ne andiamo, resteremo qui

Speriamo che le femministe ‘belle e brave’ non ci apostrofino come antifemministe e non vogliano mandarci al rogo, anche se sicuramente non mancherà qualcuna che lo farà. Dopotutto, esiste la convinzione che essere femminista significa dipingere un bello striscione con scritto: ‘Dì di no alla violenza e sottomettiti alle istituzioni’. Come se le istituzioni non fossero le massime organizzatrici della violenza. Noi non saremo mai docili. Noi siamo per l’azione diretta e l’insurrezione. Se a voi piace continuate a inginocchiarvi davanti ai vostri oppressori. Continuate a essere complici e a leccare le vostre manette. State certe però che per quanto ci riguarda, noi continueremo il nostro attacco diretto alle vostre istituzioni femministe e borghesi…

Speriamo anche di non essere etichettate come razziste. Ovvero, alcune di noi sono indigene. Ma a nessuna di noi succederà di servire da zerbino per nessuna organizzazione, piuttosto il contrario… sputiamo su ogni organizzazione e ogni pretesa di dominio sui nostri corpi. Non siamo oggetti di nessuno, non sottometteremo i nostri cervelli e i nostri corpi per realizzare i desideri di nessuno.

MORTE ALLO STATO, VIVA L’ANARCHIA!

NÉ DIO, NÉ STATO, NÉ MARITO, NÉ PADRONE!

A TUTTX LX COMPAGNX SEQUESTRATX NELLE GALERE, FORZA!

MÓNICA CABALLERO Y FRANCISCO SOLAR, FORZA!

AI COMPAGNI A KORIDALLOS, FORZA!

SALVADOR OLMOS, IN MEMORIAM.

la Cellula di Diffusione del Commando Femminista Informale di Azione Antiautoritaria

Ana “la mariposa negra”

Fonte: Anarcoqueer