Tag Archives: Repressione

Atene, Grecia: Ricovero forzato di Nikos Maziotis e Pola Roupa

I membri di Lotta Rivoluzionaria Nikos Maziotis e Pola Roupa sono in sciopero della fame dall’11 novembre 2017.

Il compagno e la compagna incarcerat* si battono contro le misure d’isolamento; contro misure specifiche del nuovo codice carcerario che mirano alla repressione dei/lle prigionier* di alta sicurezza; contro la proposta di detenere i/le prigionier* di alta sicurezza nei commissariati; contro il ripristino previsto del regime carcerario di tipo C. Richiedono anche la fine immediata dell’isolamento imposto a Nikos Maziotis (da luglio, per una decisione del ministero della giustizia, il compagno viene tenuto isolato dagli altri prigionieri); un’estensione dell’orario di visita basata sulla frequenza di visite del/la prigionier*; sale appropriate per i genitori incarcerati per poter incontrare i propri figli.

Hanno chiarito fin dall’inizio che avrebbero preso soltanto acqua. Hanno chiesto ripetutamente che venisse loro garantita una comunicazione telefonica libera col figlio di 6 anni prima di essere trasferiti dalla prigione di Koridallos in un qualsiasi ospedale.

Il 2 dicembre Nikos Maziotis e Pola Roupa sono stati trasferiti in un ospedale esterno alla prigione a causa del peggioramento del loro stato di salute. Ma il giorno successivo hanno entrambi chiesto di essere rimandati in prigione perché alla fine la libera comunicazione col figlio era stata loro negata.

Il 4 dicembre Nikos Maziotis ha bruciato e distrutto la sezione d’isolamento B nel sotterraneo della prigione femminile di Koridallos, dove era tenuto in isolamento da 5 mesi. Da lì è stato spostato nell’infermeria della prigione a causa delle esalazioni, ed è stato minacciato di venire messo di nuovo in isolamento – stavolta nell’unità disciplinare della prigione di Koridallos.

Nelle prime ore del 5 dicembre Nikos Maziotis e Pola Roupa, in sciopero della fame, sono stati costretti al trasferimento fuori dalla prigione. Il procuratore ha ordinato il ricovero forzato. Attualmente sono all’Ospedale Generale di stato di Nikaia, minacciati entrambi di venire nutriti con la forza. Per il momento i medici dell’ospedale non hanno ancora ottemperato agli ordini del procuratore.

Nikos Maziotis e Pola Roupa continuano lo sciopero della fame. Hanno dichiarato che non accetterano il siero fisiologico e reagiranno contro ogni tentativo di terapia non volontaria e nutrizione forzata (tortura) in ogni modo possibile.

in inglese, portoghese, tedesco

Roma: Incendio ad auto in solidarietà ad anarchici

Ad agosto roma è vuota e fa caldo, presto ci si annoia a fumare e bere birrette in piazzetta. per rompere con una quotidianità reiterata e arrabbiati per i troppi prigionieri della guerra sociale, una sera abbiamo deciso di andare in giro a fare danni.
Presto abbiamo incontrato una macchina del corpo diplomatico, a cui abbiamo dato fuoco con gioia. È facile, basta una scatola di diavolina!

Con quest’azione abbiamo voluto mandare un saluto solidale a tutti i prigionieri anarchici in carcere, in particolare a paska e ghespe e a riccardo rinchiuso nelle carceri di Amburgo.

Comitiva Allegri Incendiari

Flensburg, Germania: Bruciata auto della polizia

10 novembre 2017

Nella notte al 10 novembre 2017 venne bruciata del tutto una volante della polizia del posto di polizia Harrislee (area Flensburg).

Solidarietà con lx prigionierx dei processi G20 nella settimana n. 45.

Libertà per Fabio, Christian e ogni altrx compa colpitx dalla repressione!

Libertà per ogni prigionierx politicx, non vi dimentichiamo!

Fonte: Indymedia, ivi censurato

Traduzione dal tedesco mc, CH

Wuppertal/Haan, Germania. 2 e 6 novembre 2017: vetri rotti e vernice a uffici AfD

Dal 1° al 2 novembre e dal 5 al 6 ci furono due happening artistici notturni a Wuppertal e Haan. Luoghi della robusta azione artistica erano gli uffici AfD a Wuppertal e Haan, parola d’ordine era senza alternative.

Lx artistx tolsero le persiane e realizzarono una graziosissima rottura di vetrine e decorarono l’interno dell’ufficio AfD di Wuppertal con un po’ di vernice. Anche a Haan trasformarono artisticamente lo stato delle vetrine del relativo ufficio che è anche stato colorato.
Questa arte d’azione ovviamente è politica!

Anche dopo le elezioni federali non c’è alternativa all’azione diretta contro AfD. Proprio perché AfD è entrata nel parlamento federale con un bel 12,6% e con questo apparentemente è avviata ancora meglio. È evidente che AfD perlomeno nei tempi intermedi è un problema per gente con idee progressiste. Ecco perché li dobbiamo disturbare il più possibile con delle azioni contro le sue infrastrutture! A maggior ragione visto che ora dispone di ancora più spiccioli.

Contro il razzismo, il sessismo e il socialsciovinismo, uguale se contro AfD o il resto del paesaggio partitico, alla resistenza non ci sono alternative. Le “trattative” della futura coalizione al governo e il comportamento del maggiore futuro partito d’opposizione SPD già chiariscono in quale direzione vanno le cose. Il salto a destra dopo le elezioni fila ancora più liscio che prima, il che richiede delle azioni ai livelli più disparati con i mezzi più vari.

Poiché SPD/CDU/SU/VERDI/FDP e in parte anche la Linkspartei con la loro politica propagandata come senza alternative sono responsabili del peggioramento dello sfruttamento, dell’aumento della povertà minorile e della vecchiaia e che hanno fatto sì che sempre di più gente non ha alcune alternative. Poiché avere la scelta tra la vessazione nell’agenzia di lavoro e un lavoro di merda pagato malissimo non è affatto un’alternativa!
Anche per questo AfD ha potuto mobilizzare gran parte del potenziale disumano nella società tedesca.

Siamo felicx che anche dopo le elezioni ci furono diversi attacchi a dex funzionarx e con con la nostra performance artistica c’inseriamo lietamente nella serie d’attacchi! Per toglierci di mezzo “l’Alternativa”!

Calorosi saluti vanno ax prigionierx dei riot G20 di Amburgo! Non siete solx, si continua!

Partito dex senza alternativa e collettivo artistico TINA

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: incendiate auto della Wall AG e di WISAG

10 novembre 2017

Colpitx dalle parole combattive e chiare di Fabio che nel tribunale di Amburgo urlava ai porci, il nostro cuore si riscaldava e dovevamo sorridere al pensiero che in qualche modo facciamo le cose giuste o almeno ci tentiamo e che con questo non siamo solx.

Pensavamo anche a Nero che rimane dietro le mura di Moabit e che sicuramente manca a tanta gente.
Riprenderci alcune notti…

    “Un pensiero davvero militante intende però qualcos’altro,
    non è disfatto ma indirizzato all’obiettivo,
    di come lo si vuole e perciò perseguito lottando in ogni modo,
    dove ci si mette tutta,
    perché si vuole vivere così…” (anni ’80).

Crediamo sia importante non considerare lx prigionierx e chi è sotto sospetto come vittime che purtroppo non hanno fatto in tempo a scansare i manganelli, a sfuggire all’occhio della telecamera oppure a mettersi le gambe in spalla e correre.

Fabio lo ha espresso dicendo che era una sua decisione attiva andare ad Amburgo e che dietro questa decisione ci sono argomenti e una comprensione politica della merda in generale. Non erano la casualità del clima sul posto, l’ebbrezza o la sbornia. Era ad Amburgo per esprimere la sua rabbia, per incontrare altra gente con le stesse intenzioni. Ha pianificato la resistenza perché convinto di volere il giusto.
E anche Nero non sarà affatto cascato casualmente nel macchinario. Sulla via nel Matrix fu seguito da una pattuglia.

Dovremmo anche considerare in tal modo lx prigionierx che ci mandano i loro saluti. Sanno che cosa fanno e necessitano il sostegno esterno per portare avanti questa determinazione.

Ovvio che gli sbirri e la giustizia sono criminali e responsabili per gli arresti e le carcerazioni, per i pestaggi e gli omicidi. Ma la decisione di stare dalla parte giusta e voler lottare per questo, non significa considerare queste strutture e creature come ostacoli sul percorso verso una società diversa bensì considerarle obiettivi d’attacco ed avversari. Non importa quale metodo scegliamo: sitin, graffiti, lancio di pietre… Se l’obiettivo va oltre, non siamo vittime quando ci arrestano ma questi arresti e queste ordinanze penali fanno parte della nostra vita. Non è la presa degli sbirri l’origine della carcerazione bensì la nostra concezione di vita in questa società e il nostro obiettivo, che è la sua eliminazione, l’eliminazione delle sue strutture, delle galere, dell’intimorimento e della violenza della normalità. Non vuole suonare come una legittimazione della violenza degli sbirri e dei tribunali bensì esprimere che all’interno del sistema non possiamo giammai lottare legittimamente contro di esso. Rimarremo sempre dex nemicx dello Stato.

Esattamente per questo dovremmo procedere così prudenti quanto necessario e ostacolarli più possiamo affinché non ci prendano. Ma la galera non può essere uno scenario di minaccia che ci paralizza e ci impedisce di rimanere coerenti. Possiamo impegnarci a non percepire la repressione come disfatta bensì come conseguenza e un’altra ragione ancora per aumentare la nostra rabbia e contrattaccare.

Sarebbe bello se ancora più prigionierx s’esprimessero e inviassero un segnale all’esterno. Per la solidarietà dietro le mura e per poter dare, qui all’esterno, un punto di riferimento e una voglia, spesso astratta, di lottare contro le galere e i giudici.

Pensavamo a te, Nero, quando nelle notti della settimana passata passavamo alle fiamme le auto delle imprese Wall AG e WISAG.
Riflettemmo di come potesse funzionare la solidarietà al di là delle mura e speriamo che questi segnali di fumo ti raggiungeranno.

Saluti solidali a tuttx che nelle stesse notti giravano per Berlino…
..le cui taniche rimasero davanti al tribunale (speriamo che la ricerca di tracce sia tempo perso),
..ax incendiari che parallelamente misero fuoco a Treptow,
..alla banda molto dotata che a Wedding con la vernice voleva accuratamente far emergere l’ostello per studentx nell’immagine della città.

Per lx attivx di notte sempre motivatx!
Until all are free!
Libertà per Nero e Fabio!

Fonte: Indymedia, ivi censurato

Amburgo: Vernice alla casa di Andrea Dessel

1° novembre 2017

“Durante il confino della prigionia sono poche le cose che ti fanno sorridere, che offrono bei pensieri o sentimenti di gioia. Tuttavia posso dire che queste giornate di luglio diedero uno slancio ai miei pensieri, quando Amburgo capitolava davanti al caos delle sommosse durante il G20, davanti agli scontri con gli sbirri, alle barricate in fiamme, ai saccheggi, alle distruzioni e agli incendi dei simboli del dominio. Fui sopraffatto di tanta gratitudine e vive emozioni e un sorriso illuminava il mio viso.”

(Panagiotis Argyrou, membro prigioniero della Cospirazione delle Cellule del fuoco/FAI-IRF, Grecia, settembre 2017)

Libertà per lx prigionierx G20 – Azione contro il capogruppo della SPD ad Amburgo.

Come a Panagiotis anche a noi appare un sorriso sul viso quando pensiamo alle giornate del vertice G20 ad Amburgo. Un apparato di polizia stra-armato che neanche si vergognava di sottolineare la propria presunta onnipotenza e a mettere in bella mostra dozzine di cannoni ad acqua, elicotteri, droni e commando speciali incappucciati subiva il proprio disastro totale. Ricordiamo benissimo la conferenza stampa degli sbirri dove il questore annunciava altezzoso che, se necessario, entro 30 (!) secondi sarebbe sul posto un commando speciale. Il sindaco e il senatore degli interni di Amburgo promettevano sicurezza ma 30 000 sbirri non riuscirono a fermare alcune migliaia di rivoltosx che per alcuni giorni cercavano e trovavano i loro percorsi ed obiettivi. Amburgo ha dimostrato che il tentativo dex ricchx del mondo di celebrare i loro incontri indisturbati e in pompa magna non funziona. Ringraziamo tuttx che sono venutx da vicino e da lontano ed hanno reso possibile questi giorni di tumulto e resistenza.

Ma i nostri pensieri sono rivolti in egual modo ax prigionierx. È notorio che lo Stato non è un buon perdente e grandina galera che va fino ai 2,5 anni. La “Commissione Speciale Black Block” analizzò migliaia di dati. Il loro capo, il capo della criminale Jan Hieber, minaccia che nessunx dovrebbe sentirsi al riparo e che la Commissione Speciale prenderebbe tutta la gente (!) che ha violato la legge. Una volta ancora gli sbirri si compiacciono a fare gesti minacciosi. Dato che Hieber parla di 5000 delinquenti ricercati si può facilmente dedurne la misura del suo successo, a maggior ragione visto che apparteneva al team del disastro degli sbirri già nel periodo prima del vertice. Come sia sia, l’uno o l’altro blitz lo insceneranno ancora ma non potranno fare finta che le azioni durante prima e dopo il vertice non esistono, e potranno mai ben nascondere la propria sconfitta.

Per esprimere la nostra solidarietà con lx prigionierx G20 abbiamo attaccato il capogruppo SPD Andreas Dressel che come altrx dopo il vertice ha partecipato all’aizzamento. Abbiamo lanciato vernice rossa alla sua casa, Begel 6 a Volksdorf. Il sindaco ombra e la capogruppo dei verdi di Amburgo, Anjes Tjarks, nella Schanze dovettero andare da porta porta come team anticrisi (nella stampa chiamati scherzosamente anche !A-Team”) per calmare le acque. Raccomandava di isolare totalmente l’ambiente di sinistra e di farla finita con la “simpatia per la violenza di estrema sinistra”.

“E se ci guardiamo indietro, la memoria ci darà la forza concreta che ci serve per continuare. Fino alla prossima Amburgo, fino alla prossima insurrezione, fino alla distruzione totale del dominio.”

(Panagiotis Argyron)

Quest’azione s’inserisce nelle azioni condotte in tutta l’Europa contro la repressione del G20.

Libertà per tuttx lx prigionierx!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Sydney, Australia: Solidarietà con gli/le anarchic* sottopost* alla repressione a Porto Alegre

Solidarietà da Sydney, cosiddetta Australia, con gli/le anarchic* di Porto Alegre che subiscono la repressione dello stato brasiliano. Le foto sono state scattate davanti alla vetrina di Jura Books, libreria e biblioteca anarchica a Petersham, Sydney.

in portoghese, inglese

Brema, Germania: Vetri rotti a GdP (sindacato di polizia)

4 ottobre 2017

Libertà a tuttx lx prigionierx del G20! Parole che splendevano sulla facciata di fronte all’ufficio GDP del quale abbiamo spaccato i vetri.

Dai tumulti G20, sbirri e giustizia tentano di attizzare la paura. Nei processi contro lx arrestatx vogliono dimostrare con delle pene alte che gli sbirri sono intoccabili. Chi osa mettere in discussione l’autorità e di agire di conseguenza deve fare i conti con la galera. Chi lancia bottiglie è processatx come terrorista. Con l’inasprimento del § 113 vogliono impedire che l’odio diffuso agli sbirri vada anche per le vie di fatto.

Il sindacato di polizia è uno degli attori che accelera continuamente l’inasprimento della repressione. Nel loro odio su tutto ciò che si muove si superano continuamente con richieste di leggi nuove e più dure, più competenze e armi nuove agli sbirri. Il GdP ha molto successo nel rappresentare gli sbirri sempre come vittime che senza alcuna colpa diventano bersagli della rabbia.
Il tutto serve per terrorizzarci sempre di più.

La paura paralizza, ci rende impotenti, per noi la rottura con queste condizioni rimane il mezzo migliore contro la paura e l’impotenza. Questa rottura può esprimersi nella solidarietà con lx arrestatx.

Forza a tuttx lx incarceratx, perquisitx, spiatx – qui e dappertutto!

Il G20 è passato, le nostre lotte no!

Anarchicx

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Italia]: Processo in cassazione per articolo sul mensile “Invece”

Giovedì 19 ottobre c’è stata la cassazione a Roma per il processo al compagno accusato di istigazione alla
violenza per un articolo apparso sul mensile anarchico “Invece” nel maggio del 2012.

L’articolo riguarda un libro scritto da Pierpaolo Sinconi, capitano dei carabinieri. Egli ha partecipato alle missioni di guerra in Bosnia Erzegovina, Kosovo ed Iraq. Ha insegnato presso centri di formazione per il peacekeeping in Africa, America, Asia ed Europa. Fa parte del gruppo di esperti in peacekeeping e peacebuilding dei paesi del “G8”. E dal 2006 insegna Diritto Internazionale e Diritto Internazionale Umanitario presso il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units di Vicenza.

Il reato contestato è “istigazione alla violenza”.
Nonostante l’articolo fosse firmato, i Ros di Roma e Trento hanno svolto indagini per individuare chi fosse l’autore, da lì le perquisizioni nel settembre 2013.

La sentenza è stata confermata a un anno e tre mesi di reclusione, inoltre il PM ha dichiarato il ricorso in cassazione inammissibile quindi il compagno riceverà anche una multa.
La condanna essendo sotto i tre anni non avrà l’arresto immediato, si hanno ora 30 giorni per depositare gli incartamenti necessari per la richiesta delle possibili pene alternative.

CONTRO CHI VIVE DI GUERRA LA VERNICE È IL MINIMO!

Anarchici ed anarchiche di Trento e Rovereto

Berlino: Martelli, pietre e vernice alla tipografia federale e al gruppo mediatico DuMont

27 settembre 2017

Quando lx guerrafondaix degli Stati industriali più potenti del mondo s’incontrarono ad Amburgo, sulle prime pagine dei giornali si poteva leggere di guerra civile e terrore di strada, di caotici dell’odio e incendiari assassini. Giammai per parlare dei crimini dex signorx in doppiopetto nelle loro berline blindate, ma per diffamare, delegittimare e insozzare la festa della rivolta che s’incendiava contro il mondo dei G20. Stampa borghese, politicx e sbirri si sperticarono a vicenda nella corsa alle espressioni più creative nella battaglia propagandistica relativa a questi eventi. L’intenzione del vocabolario dei padroni e pennivendoli della stampa scandalistica era di dividerci, di spezzare la solidarietà e di comprimere l’azione dex autorix nella logica dei criminalisti per gettare le basi per un trattamento giuridico degli eventi. Ne risultano ora i processi spettacolo dove la servitù dello Stato dispiega “la massima durezza della legge” per statuire un esempio. Tuttx che parteciparono a questa persecuzione sono responsabili del fatto che delle persone sono in carcere ad Amburgo e che probabilmente saranno derubatx ancora a lungo della loro libertà.

Nel solco della campagna mediatica scatenata, i sobillatori del ministero federale degli interni come Thomas De Maizière sfruttano l’occasione per scendere in campo contro il cd estremismo di sinistra e per dare un senso al proprio essere paranoico. Nazi e fanatici islamisti sono secondo lui ugualmente terroristi come le persone che scendono in strada contro il dominio degli Stati G20. La propaganda per giustificare lo stato d’emergenza continua allegramente.

All’impiego delle unità antiterrorismo dei commando speciali sul Schulterblatt ad Amburgo seguiranno altri due, come per lo sgombero della fabbrica di tappeti occupata e in una demo antifascista a Wurzen. Per chi ha manifestato combattendo richiedono le catene elettroniche ai piedi e i divieti d’espatrio e di viaggiare e dopo di che il segretario generale della CDU, Stefan Evers, sognava già in primavera con un linguaggio in puro stile NS di “sterminare con il fumo i fascisti di sinistra”, ora dovrebbero essere caccia libera ai centri e progetti autonomi come la Rote Flora o la Rigaer Straße. ZDF rincara la dose avvalendosi della consulenza di un politico AFD per il documentario “Pericolo da sinistra”, dove tentano disperatamente d’inventarsi un collegamento dei giorni di ribellione di Amburgo con la RAF per dare una base alla tesi del terrorismo.

È ovvio che il fatto che i neonazi da tanto tempo tirano di nuovo una scia di sangue che attraversa la repubblica è solo un piccolo difetto nella visione del mondo reazionaria dex teorici dell’estremismo. I quasi 200 omicidi razzisti dall’inizio degli anni ’90 non li impedisce affatto a fare i loro paragoni tra destra e sinistra. Ecco perché non stupisce che l’aizzamento contro lx profughx e le mobilitazioni razziste degli ultimi anni spariscono nel consenso sociale, mentre con una grande messa in scena mediatica vietano la piattaforma internet linksunten.indymedia, una manovra elettorale per la caccia ai voti e per provare che „il diritto e l’ordine” imperano anche dopo il vertice.

Tali attacchi alle nostre strutture e la repressione con la quale lx prigionierx delle proteste contro il G20 sono confrontatx non ci stupiscono più di tanto, poiché alla fine non abbiamo mai creduto nello Stato di diritto borghese. Ma la veemenza con la quale girano la vite della repressione e quanto senza fronzoli alcuni i nemici della libertà si tolgono la maschera democratica senza suscitare alcuna indignazione, chiarisce in profondità in quale stato si ritrova la presunta società democratica. Ma a noi rafforza solo la convinzione che l’ordine sociale imperante è da buttare nell’immondezzaio della storia.

Ecco perché nella notte dal 26/9 al 27/9 abbiamo attaccato la tipografia federale e il palazzo nuovo del gruppo mediatico du Mont nella Alten Jakobstraße con la vernice, le pietre e a martellate e scritto lo slogan “Free G20 Prisoners”. Con questo gesto di solidarietà mandiamo dei saluti combattivi ax prigionierx ad Amburgo, a chi fa Indymedia-Linksunten e a chi è colpitx dalle perquisizioni che ieri mattina 7/9 furono operate in 14 luoghi diversi dalla “Commissione Speciale Schwarzer Block”. Inoltre auguriamo tanta forza e capacità di resistenza a Kara e Krem, accusatx a Parigi di partecipazione alla distruzione di una macchina degli sbirri.

La tipografia federale che appartiene di nuovo allo Stato dal 2009, e la Veridos Srl, una cooperazione della tipografia federale e Giesecke & Devrient (G&D), con sede nello stesso palazzo, in nome dell’antiterrorismo sono in procinto di costruire una Firewall biometrica attorno alla fortezza Europa.

Così i confini interni d’Africa sono riarmate con lettori biometrici, ed i relativi documenti con le foto biometriche per i vari paesi africani sono stampate qui a Berlino. L’obiettivo è la registrazione dei dati biometrici dell’intera popolazione continente per proteggere dai movimenti migratori i confini esterni UE già su terraferma africana. Così la tipografia federale è una colonna portante dell’architettura di sicurezza d’Europa e della ristrutturazione dei suoi confini mortali.

Il gruppo mediatico DuMont è editore di diversi grandi quotidiani in Germania, tra l’altro della Hamburger Morgenpost, del Berliner Kurier e della Berliner Zeitung. Questi con la loro diffamazione e il loro aizzamento sono corresponsabili della criminalizzazione delle proteste contro il G20 e le seguenti aggressioni contro le strutture antiautoritarie. Loro e colleghx delle edizioni Springer sono la manovalanza del fanatismo sicuritario reazionario.

Basta con lo Stato e con chi lo difende
Libertà per tuttx lx prigionierx – Fuoco alle carceri

Fonte: Email

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Aggiornamenti sul processo a Riccardo, anarchico imprigionato (G20)

Ricevuto il 23 settembre

Il processo che vedrà imputato Riccardo si terrà il 5 di ottobre alle h.9.00 presso il tribunale di Altona – Amburgo (Max Bauer Allee 91.)

Sarà a porte aperte ma non ci è ancora dato di sapere se la sentenza sarà emessa nello stesso giorno o se slitterà ad un’altra data. Dipende dall’iter processuale (in molti casi hanno sentenziato in un solo giorno anche perché gli imputati hanno confessato).

Sarà giudicato tramite il secondo grado di una corte che prevede pene dai due anni in su (in Germania le corti sono divise in 3 livelli in base alla pena richiesta, non è una corte speciale).

I capi di accusa formalizzati sono: interruzione della pace pubblica, attacco tramite assalto (che equivale a lesioni – concorso in Italia) e resistenza.

Per quanto riguarda la censura alla posta non ci sono stati blocchi sistematici ma qualche lettera viene bloccata (finora sono 3, diluite nel tempo: una cartolina, una lettera, una busta contenente giornali da Amburgo). Poi sono state bloccate che buste contenenti materiale controinformativo e opuscoli.

Indirizzo:
Riccardo Lupano
Jva Billwerder
Dweerlandweg 100
22113 Hamburg
Germany

[Germania] Divieto di Indymedia Linksunten – Misura preventiva del sito Chronik

1° settembre 2017

Indymedia Linksunten è stata vietata. Il 25 agosto 2017 a Freiburg in occasione del divieto della piattaforma linksunten.indymedia.org ci furono varie perquisizioni di case private e del Centro Autonomo KTS, ordinate dal ministero federale degli interni (BMI). Che su due piedi dichiarava Indymedia Linksunten come associazione che poi vietava. Una gestione continuata della piattaforma Internet ora è reato, ma contro chi ne è stato colpito per ora non ci sono dei procedimenti penali. La pagina Internet è attualmente spenta, ma il server evidentemente non è caduto nelle mani delle autorità. Chi ha subito le perquisizioni ha impugnato ricorso e per il 9 settembre è annunciata una manifestazione a Freiburg.

In una carta diffusa alla conferenza stampa del BMI il giorno delle perquisizioni, citano in gran parte delle rivendicazioni d’azioni, documentate anche qui. Il divieto è una risposta agli scontri G20 che appare piuttosto goffa: Giacché non si riesce a prendere chi vandalizza, ecco che tocca a chi ne riporta le notizie. Poco prima delle elezioni parlamentari federali, il divieto ha naturalmente molto a che vedere con la politica simbolo. Ma mostra anche che Linksunten Indymedia con i suoi contenuti radicali a vasto raggio e una costante protezione dell’anonimato di chi scrive è riuscita ad essere una spina nel fianco dello Stato. Perciò il divieto è nel contempola conferma di una linea irriducibile

Misura preventiva
Per prevenire lo spegnimento e simili, abbiamo specchiato il chronik-Blog. Da subito tutti i testi sono richiamabili anche sotto chronik.noblogs.org. Basta sostituire nell’indirizzo il „black“ con „no“. Il trucco funziona con tutti i testi e file.

Esempi:
https://chronik.blackblogs.org  a https://chronik.noblogs.org
https://chronik.blackblogs.org/?p=6587 a https://chronik.noblogs.org/?p=6587
https://chronik.blackblogs.org/files/2017/07/hell.jpg a https://chronik.noblogs.org/files/2017/07/hell.jpg

Chronik.blackblogs.org rimane la pagina principale ed è spesso attualizzata. In aggiunta al nuovo indirizzo di ripiego, parti della pagina sono salvate anche nell’Internet Archive.

Che abbiamo pubblicato dei testi per primx, era finora piuttosto un’eccezione, ma non deve rimanere così:

Potete scriverci via i nostri indirizzi Email oppure il nostro formulario di contatto.

chronikde[at]insiberia.net chronikde[at]riseup.net

Per un futuro combattivo! Creare e difendere i propri media!

Traduzione dal tedesco mc, CH

Flensburg, Germania: Vernice a posti di polizia

2 e 9 agosto 2017

Nelle notti dal 01 al 02/08/2017 e dall’08 al 09/08/2017 a Flensburg e a Tarp (area Flensburg) attaccati i relativi posti di polizia con la vernice alle facciate e scritta “Welcome to Hell”.
Con questa azione diamo un segnale contro gli sbirri, lo Stato, la repressione e il dispotismo.

E dichiariamo apertamente che è connessa al vertice G20 di Amburgo.

Non assisteremo senza agire all’imposizione degli interessi dello Stato con le orgie di violenza come ad Amburgo.
Manifestazioni pacifiche furono attaccate nel modo più brutale dagli sbirri senza badare al rischio di uccidere delle persone.

Ancora oggi dex compas di tutto il mondo rimangono in galera, a voi ogni solidarietà – non vi dimenticheremo!

Libertà per TUTTX lx prigionierx politicx!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Grenoble, Francia: Solidarietà incendiaria

Tre del mattino di giovedì 21 settembre, seconda giornata del processo dell’autopattuglia bruciata. Siamo entratx nella caserma della gendarmeria Vigny-Musset. Abbiamo incendiato sei furgoni d’intervento e due camion di logistica. Il garage e il magazzino sono stati distrutti su una superficie di più di 1500 metri quadri.

Quest’azione si iscrive in un’ondata di attacchi in solidarietà con le persone che passano in processo in questi giorni. Un abbraccio forte a Kara e Krem. Un pensiero a Damien, recentemente picchiato dagli sbirri. Qualsiasi sia l’esito del processo, continueremo a prendercela con la polizia e la giustizia. La nostra ostilità è un fuoco che si propaga».

Fonte Indymedia Grenoble
(Il post originale è stato cancellato in seguito all’intervento del Ministro dell’Interno francese per “provocazione per commettere atti di terrorismo o apologia di tali atti” 〈articolo 421-2-5 del codice penale francese〉)

Lipsia, Germania: Martelli e vernice a distretto di polizia

31 luglio 2017

Nella notte tra domenica e lunedì abbiamo attaccato il distretto di polizia sud-ovest in via Weissenfels. Al momento non c’erano agenti nello stabile. Abbiamo danneggiato i vetri blindati, un’insegna della polizia e il citofono con dei martelli e spruzzando una “sostanza nera”.

Con quest’azione diamo un segnale contro lo Stato, gli sbirri e la repressione. Ci mostriamo solidali con tuttx lx nostrx amicx che nel quadro del vertice G20 subirono vessazioni, ferite e arresti da parte degli sbirri o che furono altrimenti ricopertx di repressione: non siete solx, la nostra solidarietà vi è certa!

Avversarx del vertice sono ancora in galera settimane dopo il vertice. Questo appare come un’esagerazione proprio per le accuse fiacche che secondo la procura sono in sospeso: “violazione dell’ordine pubblico”, “resistenza” e “delitti di lesione”. E adesso dovrebbero essere oggetto di un trattamento politicamente esemplare.

Vogliamo stabilire un ulteriore contesto:
Da più di un anno è occupato un vecchio stabile delle ferrovie che era inutilizzato da più di 20 anni. Vi è sorto uno spazio autonomo libero, il Black Triangle. Le trattative con le ferrovie per un utilizzo legale sono fallite già da tanto. Già un anno fa, l’impresa inviava una mail che non ci sarebbero “intenzioni di trattative rispetto al terreno appropriato illegalmente” e sollecitava l’abbandono dell’area. A quanto pare la vecchia proprietaria ha l’intenzione di farla sgomberare entro tempi stretti.

Vuol dire che c’è tempesta in arrivo. Ma chi cerca lo scontro con noi fa i conti senza l’oste.
Se ora la Deutsche Bahn mano nella mano con lo Stato e i loro sgherri vuole toglierci uno spazio libero, anche questo sgombero deve avere il suo prezzo. Non rendiamo la vita troppo facile agli sbirri! Siate resistenti! E solidali con tutte le forme d’azione. Siate creativx. Se non potete supportare la gente sul posto, inviate dei messaggi di solidarietà, non importa da dove. Gli obiettivi di merda abbondano per scaricarvi la nostra frustrazione per l’esistente. Perché non un’altra visita al comune tecnico a alla costruzione di lusso dietro l’angolo?
Questo era un assaggio di quel che si devono aspettare nel caso di uno sgombero.

Un giorno dopo lo sgombero alle h 18 ci sarà una manifestazione in piazza Wiedebach.
Il Black Triangle rimane! Liberate finalmente lx prigionierx!
Saluti solidali a tuttx lx prigionierx.
https://www.aktionsticker.org

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Bruciato camion STRABAG

26 luglio 2017

Siamo gratx di ricevere ingiurie su tutti i canali e da tutte le parti, ci confermano che ad Amburgo si agiva in modo appropriato. Sì, siamo caotx e non vogliamo solo incendiare le vostre notti ma anche il vostro quotidiano. Il vostro beato ruttino da prima colazione quando sentite le notizie sulle quotidiane barbarie capitaliste ci fa schifo.

Grazie per le prese di distanza, così alcunx traditorx si sono smascheratx, per esempio il liscia-lampade Andreas Beuth.
I nostri nemici ripetono gli stessi rituali d’autopurga come per il 1. maggio ’87 a Kreuzberg, come per le insurrezioni nelle Banlieus 2005, come a Londra nel 2011. Noi invece abbiamo scoperto altre affinità, anche con la gente che ha dato seguito agli appelli di venire ad Amburgo. Alcunx di loro non poterono tornare a casa e ora attendono i processi spettacolo della giustizia di Amburgo. Questx prigionierx devono sapere – non ci distanziamo da nulla.

Per, invece, incendiare nella notte a mercoledì 26/7 a Berlino Lichtenberg un camion della ditta STRABAG, impresa che sostiene non solo a Friedrichshain il gruppo CG nella ristrutturazione delle città in futuri quartieri per le élite e quartieri poveri.

Secondo noi questo è un piccolo segno di solidarietà che mandiamo ad ogni combattente arrestatx durante le proteste contro il G20 come anche a tuttx che sono e saranno perseguitatx. Possiamo attaccare quando e dove vogliamo, sempre e dappertutto.

Anarchicx

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

G20. Aggiornamenti sul processo a Riccardo

È stata fissata la data dell’udienza che vede imputato Riccardo di reati inerenti alle giornate di rivolta contro il G20 d’Amburgo di luglio. Si terrà il 5 ottobre presso il Tribunale di Amburgo.

Invitiamo tutti/e a partecipare alla presenza solidale in aula (Riccardo sarà presente) e presso il Tribunale organizzata per quella data così come alle iniziative che verranno promosse a Genova in quei giorni di cui seguiranno aggiornamenti.

Incontro per discutere iniziative di solidarietà e aggiornamenti
MARTEDÌ 19 SETTEMBRE alle 20h, presso Il maniasso, Piazza Santa Maria in Passione 6 Genova.

in inglese

[G20 Amburgo]: Lettera del compagno Riccardo dal carcere di Billwerder

“La guardia Gohlosh personifica la cattiveria più detestabile: la cattiveria messa al servizio dei grandi della Terra. Una cattiveria monetizzabile. Essa non gli apparteneva più. L’aveva venduta ad individui più competenti che ne facevano uso per asservire e mortificare tutto un popolo miserabile. Non era più padrone della propria cattiveria. Doveva guidarla e dirigerla secondo certi regolamenti la cui atrocità non variava granché.”
(Albert Cossery – Gli Uomini dimenticati da Dio – 1994)

In questo momento mi trovo detenuto nel carcere Billwerder di Amburgo. Sono stato arrestato venerdì 7 Luglio alle ore 19.30 nei pressi del Rote Flora.
Sono accusato di oltraggio allo Stato, di aver messo in pericolo la pubblica sicurezza, di aver svolto un ruolo attivo all’interno di un gruppo di quindici persone che ha fronteggiato la polizia, in particolare di aver tentato di ferire un poliziotto della Sezione Speciale di Bloomberg adibita ad effettuare arresti e recuperare reperti.

Non riconosco il dualismo “colpevole – innocente” proposto dagli apparati giuridici dello Stato.
Ciò che voglio dire a riguardo è di essere orgoglioso e felice di essere stato presente durante la sommossa di Amburgo contro il G20. La gioia di vivere in prima persona la determinazione di persone di ogni età e da tutto il mondo che ancora non hanno ceduto alla tentazione di sottomettersi alla logica del denaro e del mondo capitalista non potrà mai essere sopita da nessuna misura cautelare. In un’epoca storica in cui il capitalismo cerca di affondare il colpo definitivo e necessario al suo assestamento, in una continua oscillazione fra guerra interna (leggi speciali, chiusura delle frontiere, deportazioni) e guerra esterna (massacri indiscriminati, distruzione e avvelenamento del Pianeta Terra); la rivolta di Amburgo contro il G20 ha dimostrato ciò che è più importante per chi ha ancora a cuore la libertà: la possibilità della sua realizzazione.

L’efficienza tecnologica, fisica e tattica della polizia tedesca è stata tanto impressionante e spaventosa, quanto, di fatto, inutile a disinnescare prima e reprimere successivamente l’esigenza di svolgere contro la società mondiale, assurda e catastrofica, che i venti patetici Capi di Stato stavano lì a sfoggiare con meschinità, blindati nel cuore della città. I rassegnati e i riformisti potranno dire che, visto i rapporti di forza sviluppatisi negli ultimi decenni tra il potere e i suoi
sudditi, quello di Amburgo sia stato un ennesimo esperimento di massa per verificare la tenuta degli apparati di sicurezza internazionale. Del resto è quello che veniva detto anche dopo il G8 di Genova nel 2001.

I ribelli e i rivoluzionari, però, non fanno i conti con le dietrologie della politica, ma con i propri sentimenti e i propri progetti. In ogni caso, mi pare di poter ribadire che, se anche così fosse, questo esperimento sia fallito del tutto. Nelle strade di Amburgo ho respirato la libertà incontrollata, la solidarietà attiva, la fermezza di rifiutare un ordine mortifero imposto da pochi ricchi e altrettanti potenti sul resto dell’umanità. Non più infinite file di automobili e composte processioni che ogni giorno santificano la liturgia oppressiva ed assassina del sistema capitalista.
Non più masse indistinte costrette a piegarsi e sudare per un’anonima sopravvivenza in favore dell’arricchimento di qualche ingordo padrone. Non più migliaia di sguardi assenti diretti verso qualche asettico display che aliena e deforma le nostre esperienze di vita.

Ho visto individui alzare gli occhi al cielo per cercare di agguantarlo.
Ho visto donne e uomini dare corpo alla loro creatività e alle loro fantasie più represse.
Ho visto le energie di ciascuno impegnate a tendere una mano ad altre che non si ergono al di sopra di nessuno.
Ho visto il sudore gocciolare dalle fronti per soddisfare i propri desideri invece di quelli di qualche aguzzino. Nell’ora della rivolta nessuno resta mai veramente solo.

Un forte abbraccio a tutti i compagni e le compagne, a tutti/e i/le ribelli prigionieri/e dello Stato tedesco. Un saluto appassionato ad Anna, Marco, Valentina, Sandrone, Danilo, Nicola, Alfredo, i compagni e le compagne sotto processo per l’ Operazione “Scripta Manent” in Italia. Ai/alle rivoluzionari/e e ai/alle ribelli prigionieri/e nelle galere di tutto il mondo. Un bacio a Juan. Dove sei … dove sei … sei sempre con noi!

Finché esisto: sempre contro l’autorità! Sempre a testa alta! Viva l’internazionale anticapitalista!
Per Carlo! per Alexis! Per Rémi! Per la libertà!

Riccardo
Prigione di Billwerder, Amburgo – 20 Luglio 2017

Dresda, Germania: Azione della CNA in solidarietà con tutt* coloro che affrontano la repressione della polizia ad Amburgo

Ancora una volta il G20 colpisce in pieno viso tutt* quell* che credono che la giustizia sociale e la libertà non sono un’utopía. Per compensare la nostra rabbia, abbiamo effettuato un’azione con un collage (manifesti). Vogliamo non solo mostrare la nostra solidarietà, ma anche confrontarci con le persone del nostro quartiere sugli incidenti ad Amburgo e la repressione che sta avvendendo là.

Per un mondo di solidarietà e giustizia senza gerarchie e sfruttamento. Blocchiamo il G20!

in spagnolo, portoghese, tedesco

Tolosa, Francia: Solidarietà in atti ed emozioni

12 febbraio 2017

La vettura di un’agenzia immobiliare e una ruspa eiffage sono bruciate nella notte fra il 10 e l’11 febbraio. Qualche accendigrill e un po’ di motivazione sono bastati.

Abbiamo preso di mira l’azienda eiffage perché costruisce prigioni, e un’agenzia immobiliare a caso, perché ci rovinano sempre la vita.

Ma altre ragioni ci hanno spint* ad agire. L’ultima lettera di Damien che abbiamo letto ci ridato un po’ di coraggio. Fa piacere sapere che gli atti di solidarietà arrivano all’interno e raggiungono il loro scopo “colorando il grigiore delle mura”.

Così come quella lettera ci mette di buonumore, altrettanto l’arresto del compagno di Montreuil mercoledì scorso ci ha fatto infuriare e ci ha dato voglia di reagire. Che l* conosciamo o meno, in Francia e ovunque, apportiamo la nostra solidarietà in atti ed emozioni quando la repressione tocca quell* con cui condividiamo la sete di libertà e la determinazione contro ogni forma di potere, e questo sia che rivendichino le loro azioni o che scelgano l’anonimato.

Agli/lle anarchic* di prassi, ovunque nel mondo, vi mandiamo un po’ di calore.

Tolosa, Francia: A morte la reinserzione. Solidarietà offensiva

12 febbraio 2017

Nella notte tra giovedì e martedì, in solidarietà ai/lle compagn* che resistono alla repressione, abbiamo bruciato un camion di JC Decaux con degli accendigrill e abbiamo attaccato la vetrina di una missione locale a martellate.

C’è di buono in questo mondo di merda che è facile giustificare la scelta dei propri obiettivi.

JC Decaux non c’è bisogno di presentarlo, ci martella ogni giorno con le sue pubblicità vomitevoli, approfitta di mano d’opera gratuita facendo svolgere lavori socialmente utili. Ci siamo incaricat* di ringraziarli per i numerosi anni al servizio della normalizzazione e della reinserzione.

Già che c’eravamo ci siam dett* che era il momento di regolare i conti con la missione locale, perché non ci ha mai proposto delle formazioni di battaglia di cuscini, di corsa sui tetti, di strategia di morra cinese e di tutte quelle piccole cose che rendono improduttive e un po’ più palpitanti le nostre vite. Invece ci propone giochi noiosi da cui usciamo sempre perdenti, formazioni accelerate per gettarci nell’arena del mondo del lavoro.

Non amiamo granché questo mondo di soldi, d’alienazione, d’immagine, di competizione, di rassegnazione e di schiavitù. Vogliamo altro, vogliamo coltivare una gioiosa impertinenza.

In questi momenti difficili abbiamo voglia di sostenerci a vicenda ed esprimere la nostra solidarietà ad altr* impertinent*.

Un pensiero a chi viene toccat* da un’ondata di repressione a Firenze e Montreuil. Vogliamo esprimere il nostro sostegno al compagno incarcerato per il caso della pattuglia di sbirri bruciata. Pensiamo anche a Kara Wild, detenuta da mesi per la stessa ragione. E a tutt* quell* di cui non conosciamo la storia.

A Damien il cui atteggiamento di fronte alla giustizia ci dà coraggio.

A Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo che hanno recentemente subito una perquisizione a casa loro e le cui rivolte non hanno mai potuto essere soffocate dal sistema carcerale.

E a tutt* quell* che non pagano le multe a JC Decaux.

Et a JC stesso, morto da poco, riposa in pace, tranquillo, ci prendiamo cura dei tuoi interessi!

Besançon, Francia: La solidarietà, è l’attacco!

Nella notte tra il 19 al 20 settembre è stata attaccata la Camera del commercio e dell’industria a Besançon.
Più di una decina di vetri sono stati spaccati e delle scritte lasciate sulla facciata con una bomboletta rossa. Una di queste diceva “Né Capitale né Stato”.

La repressione che colpisce ovunque in Francia chi si è ribellato durante la giornata del 15 settembre ci ha spinto ad agire.

Questo attacco è un segno di solidarietà con tutt* i/le ribelli del movimento contro la legge sul lavoro.

Né legge, né lavoro!

in greco, spagnolo