Forse si avvicina il tempo
in cui sventoleranno bandiere al ritmo del vento
quando il vento fischierà al ritmo della libertà.
Forse si avvicina il tempo
in cui annuseremo l’odore delle ceneri di tutte le prigioni dei popoli.
E non appena il tempo arriverà al zero, sarà il momento dei deliranti
di loro che si sono mossi contro la logica, quella che gli assassini sorridenti hanno nominato morale.
E verrano i morti (quelli che non sono mai andati via)
per mostrarci la via, per gridarci
coloro che sono stati umAni, con una A maiuscola cerchiata…
poesia dalla collezione “Antinous – Mi hai sussurrato rivolta, e ho sentito libertà” (Marzo 2012)
Solidarietà con le occupazioni, stekia (spazi aperti),
spazi auto-organizzati/auto-gestiti e coloro che lottano…
Dall’assemblea del CSO Kike Mur (Zaragoza, Spagna) vogliamo dimostrare la nostra solidarietà e il sostegno al movimento anarchico, libertario, anti-autoritario e le occupazioni greche con questo striscione posto sulle pareti del vecchio carcere di Torrero, l’attuale CSO Kike Mur. Con la crescita della repressione che stanno subendo gli spazi liberi e i quartieri ribelli in Grecia, ci uniamo e fraternizziamo con la chiamata internazionale trasmessa dai nostri compagni greci.
Da un po’ di tempo si sta provando un attacco sistematico lanciato dalle forze del Capitale e dello Stato contro tutti quegli spazi e gruppi esterni che le loro norme che si pongono in modo realmente alternativo e autogestito. I casi dell’occupazione Delta di Salonicco e più recentemente di Villa Amalias, Skaramanga e Lelas Karagianni 37 sono buoni esempi di tutto ciò.
Ecco perché di fronte alla repressione e questa forza brutale usiamo la solidarietà internazionale e il sostegno reciproco visto che siamo parte della stessa lotta che non conosce confini. Affrontando la criminalizzazione, il controllo dei media e la violenza del sistema, con l’unità, la solidarietà e l’autogestione. Giù le mani da tutte le occupazioni, libertà per tutti i combattenti imprigionati.
Lunedì, 28 Gennaio 2013, circa 50 persone sono andate alla Fondazione Ellenica (Jourdain Boulevard, nel 14° arrondissement municipale di Parigi) per tenere un discorso all’inizio di una serata dedicata al “destino della Grecia moderna”. Hanno aperto uno striscione davanti al pubblico che scriveva: “In Grecia come altrove, solidarietà con le occupazioni, abbasso la proprietà privata!”
fonti e il testo distribuito alla gente in francese ed inglese
“Sì all’amore, non alla vita moscia, sbattere i fascisti dieci volte al giorno” (slogan che fa rima in greco)
Di seguito è riportato un breve riassunto degli eventi in Zografou, sulla base dei primi aggiornamenti che sono stati trasmessi qui:
Nella tarda serata del 2 Febbraio (giorno in cui fascisti hanno commemorato il “conflitto di Imia”, e in particolare il partito Alba Dorata ha tenuto la sua marcia nazionalista annuale), due centri sociali autogestiti sono stati attaccati dai fascisti/poliziotti nel sobborgo di Zografou.
In un primo momento, i neo-nazisti hanno fracassato le finestre anteriori del centro sociale Mperntes, cercando di violare lo spazio. Immediatamente i vicini hanno avvertito le persone che si erano radunati nelle vicinanze, nell’occupazione di Villa Zografou, dove un tentativo di attacco da fascisti in motociclette è seguito. Le fecce sono state respinte con successo dagli antifascisti combattenti, mentre uno degli aggressori fascisti che si sono feriti nello scontro ed è stato ricoverato in ospedale, si dice che sia un poliziotto.
Poco dopo, pesanti forze di polizia hanno fatto la loro presenza, in prossimità di Villa Zografou. Tutti i tipi di poliziotti hanno circondato l’occupazione, assediandola per ore. Circa 500 persone si sono riunite lì in solidarietà attiva e di resistenza, pronti a impedire un raid della polizia nello spazio.
Verso mezzanotte, i squadroni dell’anti-sommossa hanno finalmente lasciato il posto. Una grande assemblea si è svolta a Villa Zografou dopo che la polizia è andata via, mentre delle persone hanno salvaguardato anche il centro sociale Mperntes.
Nella stessa notte, piccoli scontri sono scoppiati tra antifascisti e neo-nazisti nel sobborgo di Halandri. Più di 20 fascisti erano radunati vicino alla stazione della metropolitana di Halandri, ed hanno iniziato a perseguitare un immigrato. Essi furono presto cacciati via da alcuni compagni che si sono accorsi per difendere il quartiere, mentre almeno un fascista è stato picchiato.
“Rapinatori sono gli Stati e i padroni, criminali sono i poliziotti e i giudici, delinquenti siete voi i cittadini non coinvolti, tutti siete assassini della libertà” (slogan dipinto nella città di Veria, Grecia settentrionale)
Dopo un contatto dei solidali con i genitori di Andreas-Dimitris Bourzoukos, vogliamo informarvi di quanto segue:
Tutti gli arrestati sono stati trasferiti (da Kozani) al quartier generale della polizia di Atene (GADA) da Sabato sera tardi, 2 Febbraio.
La mattina della Domenica, 3 Febbraio, i genitori sono stati in grado di entrare in contatto con i loro figli, come hanno fatto anche i loro avvocati difensori. Fino ad allora, la polizia aveva negato tutte le rispettive richieste ripetutamente.
I genitori sono stati autorizzati a visitare gli arrestati solo per 15 minuti, al 12° piano del quartier generale della polizia di Atene.
In particolare, Andreas-Dimitris Bourzoukos è stato ammanettato ad una sedia per tutto il tempo della visita.
Egli ci ha informato che, mentre era ammanettato con le mani dietro la schiena nelle celle di detenzione di Veria, i poliziotti gli hanno messo un cappuccio sulla testa, lo hanno costretto a inginocchiarsi e lo hanno picchiarono per circa quattro ore sulla testa, sul volto e sullo stomaco, e alcuni dei suoi capelli sono stato strappati con la forza. Ciò è avvenuto senza alcuna resistenza da parte sua. Si intende che i poliziotti l’hanno anche minacciato per tutto il tempo e lo insultavano nel modo più volgare.
Le conseguenze della suddetta tortura sono state le seguenti: sangue nelle urine, forti capogiri, mal di testa, edemi sul suo viso, ematomi su entrambi gli occhi, così come lividi ed ecchimosi ovunque sul suo corpo.
I suoi genitori riferiscono che il suo volto era irriconoscibile e la sua voce era alterata da tutte le botte sulla sua mascella.
Durante questi tre giorni, gli è stato consentito di bere solo acqua in bottiglia, mentre i suoi genitori non sono stati autorizzati a dargli pacchi di alimentari confezionati e succhi di frutta.
Tutti i fatti di cui sopra non sono descritti, al fine di presentare come vittime qualsiasi degli arrestati, ma al fine di evidenziare le torture e le violenze che si praticano “legalmente” dagli apparati statali.
Nonostante tutto, Andreas-Dimitris Bourzoukos tiene forte e dignitoso, e il suo morale resta fermo.
Forza agli compagni arrestati. Cercheremo di condividere ulteriori aggiornamenti a breve.
C’è anche una lettera aperta di Pantelia Vergopoulou, madre di Andreas-Dimitris Bourzoukos, che denuncia inequivocabilmente le torture contro i quattro compagni e dichiara, tra l’altro, i seguenti:
“I meccanismi della persecuzione in Grecia seguono le torture legate agli standard delle prigioni di Guantanamo. Mio figlio, proprio come i altri tre arrestati, non è stato trattato come gli altri accusati di reati del codice penale, ma con particolare odio perché è un anarchico. Allo stesso tempo, i loro aguzzini nascosti dietro i cappucci rimangono intoccabili.
Fino a quando?
[…] Infine, essendo io stesso un medico (specializzata nella medicina d’urgenza pre-ospedaliera), segnalo che le prime ore che seguono i traumi sono fondamentali per possibili lesioni cerebrali ed ulteriori lesioni. La necessità elevata per l’esame immediato e le cure ospedaliere si riferisce a tutti gli arrestati che hanno subito abusi.
Tengo coloro che si occupano del caso principalmente responsabili per eventuali danni che possano essere causati.”
Il 1° Febbraio 2013, circa alle 20.30 dei venditori ambulanti immigrati in prossimità di Thissio sono stati inseguiti dalla polizia municipale di Atene che ha intrappolato uno degli immigrati in un angolo appena sopra i binari della stazione della metropolitana di Thissio. Quando la polizia ha tentato di rubare la merce dell’ambulante spingendolo, Babakar Ndiaye (38enne dal Senegal) è caduto sui binari della metropolitana da un’altezza di 7 metri, dove è morto all’instante.
Dopo l’inseguimento omicida della polizia, diversi passanti, amici venditori ambulanti ed altri solidali si sono radunati sul posto in lutto con la perdita di Babakar. Poco dopo, squadre anti-sommossa sono state schierate nella zona in cui hanno attaccato e disperso la folla usando dei lacrimogeni, ecc. Per diverse ore più tardi, nel centro della città, decine di immigrati sono stati catturati dalla polizia. Tutti i detenuti sono stati liberati, tranne due immigrati che continuano di essere tenuti nelle stazioni di polizia. Tuttavia, secondo testimoni oculari, gli assassini in divisa comunale che hanno causato la morte di Babakar a Thissio sono scomparsi subito dopo l’omicidio, senza lasciare alcuna “traccia” finora.
Il giorno dopo, l’Assemblea degli immigrati e solidali di ASOEE ha tenuto una discussione in cui più di 80 immigrati hanno partecipato, e la gente ha condiviso maggiori informazioni circa l’incidente.
Un raduno di protesta con un sistema audio al di fuori della stazione della metropolitana di Thissio è stato quindi deciso di essere tenuto la Domenica del 3 Febbraio alle 13.00, in modo da informare ulteriormente la gente su quest’altro omicidio fascista. Inoltre, il Lunedì il 4 Febbraio alle 17.00 una conversazione aperta si terrà nella facoltà di ASOEE, sulla via Patission, al fine di condividere idee, unire le forze e organizzare azioni da seguire contro la violenza della polizia e del razzismo, in solidarietà con tutti gli oppressi ad Atene e non solo.
Nulla deve essere lasciato senza risposta di fronte agli omicidi statali e parastatali.
Lotte comuni della popolazione locale e degli immigrati.
“Shehzad Luqman, 27 anni, ucciso a Petralona dai seguaci del partito dell’Alba Dorata. Il silenzio verso gli assalti fascisti è complicità”
– Striscione da parte dello spazio sociale autogestito Stegastro (“Rifiugio”) nel distretto di Galatsi-Lambrini per quanto riguarda il recente assassinio fascista di un lavoratore immigrato pakistano (17/01) ad Ano Petralona, un quartiere adiacente a Thissio
Sabato scorso, 26 Gennaio, dalle 14:30 alle 18:00, è stata effettuata una protesta anti-autoritaria contro il capitalismo, il fascismo e la repressione, in solidarietà con i compagni provenienti dalla Grecia e il mondo intero, ed a sostegno degli spazi liberati, tenutasi a Lisbona.
Il comunicato trattava specificamente i temi dell’attacco frontale dello Stato ellenico contro il movimento anti-autoritario, la repressione politica degli attivisti nella ZAD (Zone à défendre, contro il nuovo aeroporto alla periferia di Nantes, Francia) e i combattenti contro la TAV (Italia), la repressione dei movimenti indigeni, la violenta repressione delle manifestazioni di massa in tutta l’Europa (come sullo sciopero generale 14N), e l’attacco della polizia con lacrimogeni contro i giovani studenti della formazione di base in una scuola a Braga (Portogallo). Un richiamo ad una lotta senza frontiere.
Circa 1.000 comunicati sono stati distribuiti alla popolazione e nella protesta dei docenti che ha avuto luogo nel pomeriggio stesso, in cui circa 30.000 manifestanti hanno partecipato. Il corteo anti-autoritario, con striscioni e bandiere nere, si è concluso al Largo Camões circa le 17:00, dove gli attivisti sono rimasti per più di un’ora con i compagni provenienti da altre parti del paese mostrando la loro solidarietà, ed ulteriori informazioni e opuscoli sono stati distribuiti ai passanti.
Verso un Febbraio Nero! I ribelli e i liberi: li daremo una crisi! La solidarietà è la nostra arma migliore! Guerra alla guerra dei potenti!
I mandati di arresto nei confronti di entrambi i compagni erano stati rilasciati in relazione alla presunta partecipazione dei due nell’organizzazione anarchica rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Gli arresti sono stati realizzati il 1° Febbraio 2013, ed ora i poliziotti cercano di collegare gli arrestati a due rapine a mano armata avvenute nella zona di Kozani (Nord della Grecia).
Tutti e quattro gli ostaggi sono stati duramente picchiati dai poliziotti. In un video proveniente dai media di massa dal tribunale di Kozani, i compagni si sentono gridare:
“Viva l’anarchia! Lunga vita all’anarchia, brutte fecce!”
“Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete alcun motivo per dormire tranquilli. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra! – Vaffanculo “!
Nelle prime ore della mattina abbiamo inferto un altro piccolo colpo contro il meccanismo del capitale. Il livello della strada di uno dei tanti nuovi cantieri di condomini in costruzione nella città, contenente materiale da costruzione così come progetti di architettura per l’edificio, è stato distrutto e poi dato alle fiamme come piccola dimostrazione della nostra rabbia. La nostra rabbia è diretta sia verso la continua e celebrata gentrificazione della città, sia verso il continuo imprigionamento di compagni anarchici nel mondo.
La gentrificazione è la morte della comunità in slow motion. Lo sconfinamento di spazi abitativi individualizzati ad alto costo in una comunità costringe le persone per cui un alto costo della vita non è abbordabile ad andarsene, dividendo amicizie di una vita e relazioni personali. Con questo arrivano gli avvoltoi dei negozi in franchising, che festeggiano sulle carcasse dei negozi locali e indipendenti, e arriva l’inevitabile “pulizia” della zona, che rimuove ogni segno indesiderato di vita o sofferenza. Le pubblicità ispiratrici che accompagnano questi sviluppi nascondono il segreto che invece di un cambio o di un avanzamento nello stile di vita, quello che viene venduta è una scatola di isolamento e vuoto con le trappole e la patina del lusso, così come il proprio stesso ruolo nella distruzione di una comunità pre-esistente.
Con un cambio di abiti siamo scomparsi nella notte non visti. Questo non è un tentativo di autocompiacimento o di glorificazione, ma un tentativo di mostrare quanto facilmente queste azioni possono essere replicate ovunque. Rendiamo le loro vite difficili quanto loro cercano di fare con le nostre. Questa è una crescita per quanto riguarda le nostre tattiche, ma ci rendiamo conto che queste azioni sono ancora in piccola scala in confronto alle azioni di compagni in tutto il mondo.
Con ciò, riconosciamo anche il bisogno di intensificare i nostri attacchi contro lo stato e il capitale nel nord America in relazione all’intensità della repressione e degli attacchi contro la comunità anarchica e anti-autoritaria. Con ogni ondata di repressione deve seguire una risposta mirata, critica e sempre più militarista.
Questa è un’azione di solidarietà con la gente delle occupazioni di Villa Amalias e Lelas Karagianni 37 di Atene che hanno subito sgomberi da parte della brutale e fascista polizia greca. Abbiamo scelto di prendere di mira nuovi sviluppi edilizi, al servizio della borghesia della cittò, poiché si situano in contrasto diretto con la vitalità, la comunità e la solidarietà vista negli squat in tutto il mondo. Un’altra estrema differenza è la natura di esclusione economica della proprietà privata. Non lottiamo per “case più abbordabili” o per “affitti basati sulle entrate”, lottiamo per la casa per ogni essere umano, indipendentemente dalla situazione economica.
Inviamo anche un abbraccio pieno di amore e rabbia a Panagiotis Argirou. Forza compagno, così che tu possa continuare questa battaglia.
Per la negazione di ogni oppressione di cui questa società è complice.
Finchè non crollerà l’ultimo muro di prigione…
“Sono un uomo esattamente come la terra è una stella.E’ ridicolo imporsi come una missione di essereveramente uomo così come lo sarebbe imporre alla terra di essere veramente una stella (…). L’individuo è tuttala natura e tutta la specie.”
—Johann Caspar Schmidt (Max Stirner)
Il 23 Gennaio 2013 all’alba è esplosa una carica esplosiva in una succursale delle “Farmacias Guadalajara” nella valle di Toluca, Messico, che ne ha distrutto la facciata; i vivisettori della civilizzazione quel giorno non venderanno droghe agli automi della società industriale, è stato squisito sabotare questo stabilimento assassino di tutte le specie, di tutta la natura, dell’individuo, un piacere osservare come i “camici bianchi” usano i periti dello Stato solo per ripetere che la natura selvaggia e anarchica li ha attaccati un’altra volta.
Attraverso questa azione vogliamo anche dire qualcosa a riguardo dell’incontro internazionale di anarchici in Svizzera, a cui la Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha contribuito proponendo una condivisione di esperienze necessarie per la creazione di congegni esplosivi e incendiari, congegni per ritardare il tempo, il funzionamento delle armi da fuoco, ecc. Anche se il desiderio per la distruzione ci consuma nell’illegalità, i nostri metodi sono ancora rudimentali (taniche di gas butano attaccate a petardi e una sigaretta per ritardare). Ci rendiamo conto del fatto che ognunx di noi è in grado di realizzare azioni “grandi” come quelle proposte, ma in questo momento vengono realizzate operazioni stupende come l’incendio di un Wall Mart da parte dei/le compagnx della CCF/FAI-Messico – o i metodi più sicuri di incendiare automobili su scala massiccia – come realizzato da Amigxs de la Tierra/FAI in Argentina. Perchè non condividere queste informazioni adesso così che le Cellule di Fuoco possano riprodurle con un sapore internazionale?
Contro la Civilizzazione e il Sistema Tecnologico-Industriale! Liberx e selvaggx!
Frazione Anti-civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra
affine con la Federazione Anarchica Informale (FA/FLT/FAI)
PS: Mandiamo tutta la nostra forza al compagno insurrezionale Panagiotis in Grecia, che il tuo recupero possa essere veloce così possiamo continuare la guerra.
Il compagno mostra in questi ultimi giorni lenti ma costanti segni di miglioramento. Resta nel reparto di terapia intensiva, ma si è reso possibile per il momento un limitato contatto scritto con lui. L’infezione ospedaliera della via respiratoria è curabile e non preoccupa particolarmente i medici che lo seguono.
Seguiranno aggiornamenti per qualsiasi novità.
FORZA AL COMPAGNO PANAGIOTIS ARGIROU MEMBRO DELL’ORGANIZZAZIONE RIVOLUZIONARIA ANARCHICA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO.
Marco Camenisch è un eco-anarchico/attivista che è già in carcere per 21 anni, inizialmente in Italia, ed attualmente in Svizzera.
È ancora fermo ai suoi ideali e non si è mai conformato alle regole del sistema carcerario. Pensiamo che merita tutta la nostra solidarietà (il ricavato dei soldi andrà ai compagni locali in lotta).
BABOO THEATER (da Amsterdam, NL)
e la cucina collettiva con la musica da Iron Allah
Martedì 5 Febbraio alle 19:00, Bakunins pogo bar
(Kortrijksepoortstraat 215)
Ingresso e cibo: donazione libera
“Che cosa succede quando scopri di avere un LATO INTERNO ANIMALESCO? Chiedi all’orribile Babboo, lui lo sa.” Rivoluzionario, emancipato, esplosivo (testo e messa in scena da Alessandro Seul).
PS: In un angolo accanto al simbolo CCF si legge: “Solidarietà con i membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ed i loro co-imputati”
Guerra alla guerra dei padroni. Solidarietà con le occupazioni in Grecia!Giù le mani dalle occupazioni. Guerra alla guerra dei padroni!
Lunedì, 21 Gennaio 2013, due striscioni sono stati appesi ed una serie di manifesti sono stati incollati in tutta la città di A Coruña (Galizia, territori settentrionali dello Stato spagnolo), in solidarietà con le occupazioni greche recentemente sgombrate e con tutti gli occupanti e combattenti di tutto il mondo.
Inoltriamo un comunicato relativo alla manifestazione spontanea per le strade di Kreuzberg, a Berlino, e inviamo i nostri saluti agli compagni:
Il 17 Gennaio una manifestazione spontanea in solidarietà con le occupazioni di Atene si è svolta per le strade di Berlino-Kreuzberg.
Alle 8 di sera circa 50 persone si sono riunite per mostrare la loro solidarietà con Villa Amalias, Skaramanga e Lelas Karagianis, percorrendo la strada principale di Kreuzberg.
La manifestazione non era stata preannunciata e la maggior parte dei compagni erano incappucciati. Dei slogan sono stati dipinti con spray, un bancomat è stato distrutto, fuochi d’artificio sono volati e alcune cose sono state buttate per la strada. I manifestanti gridavano “Da Berlino alla Grecia: Lotta contro la polizia!” E “Sbirri, Maiali, Assassini” (in greco). Una macchina civile della polizia si presentò, ma è stata cacciata via con delle pietre.
La manifestazione è stata divisa in Oranienplatz e lentamente alcune auto della polizia antisommossa si sono presentate, ma non sono riuscite a prendere nessuno.
Anche se la manifestazione avrebbe potuto essere più grande, siamo stati forti, incontrollati ed arrabbiati.
Con questa piccola azione inviamo i nostri saluti ribelli alle persone che combattono in Grecia.
La solidarietà non conosce confini!
Lo faremo ancora e ancora!
Occupazione al consolato greco in solidarietà con le occupazioni greche
Questa manifestazione era solo una parte delle azioni in solidarietà con le occupazioni minacciate ed attaccate ad Atene che hanno avuto luogo nelle ultime settimane. Ci piacerebbe anche fare riferimento ad un raduno spontaneo nel caso del tentativo della rioccupazione di Villa Amalias Villa il 12 Gennaio, l’occupazione del consolato greco il 15 Gennaio.
Il 25 Gennaio 2013 a Witzenhausen, Germania, abbiamo organizzato un concerto con la banda Guts Pie Earshot in solidarietà con le occupazioni sotto attacco in tutta la Grecia. Abbiamo messo uno striscione nel nostro club studentesco autogestito che scriveva: Non è possibile sfrattare un’idea. Giù le mani da tutte le occupazioni. Solidarietà a Villa Amalias, Skaramaga e LK37. Anche se la città è piccola, alla fine della serata abbiamo raccolto 835€, che verrano inviati direttamente per il sostegno finanziario dei 152 compagni che sono stati arrestati durante i recenti sgomberi delle occupazioni ad Atene. Durante il concerto, abbiamo anche distribuito un testo che spiega i fatti della repressione contro l’occupazione Delta a Salonicco, così come quelle di Villa Amalias, Skaramaga e Lelas Karagianni ad Atene.
Saluti rivoluzionari ai nostri compagni in Grecia!
Il 19 Gennaio 2013 nella Piazza delle Vittime del Fascismo a Zagabria si è tenuta una protesta internazionale in occasione di esprimere la solidarietà con gli antifascisti in Grecia che hanno organizzato delle proteste nello stesso giorno contro l’Alba Dorata, il partito parlamentare con la retorica estremista e xenofoba e l’azione politica violenta. Abbiamo anche colto l’occasione per esprimere il nostro sostegno ad alcuni dei centri sociali e dei centri autonomi o comunità che hanno recentemente sperimentato attacchi fascisti o operazioni di sgombero.
Sullo striscione in basso si legge un messaggio contro i piani di valorizzazione in una comunità di case occupate: “Tabakspanden rimane nelle nostre mani!”
Nel mese di Gennaio diverse azioni si sono in solidarietà con gli spazi sociali evacuati e minacciati in Grecia:
• In cinque case e centri sociali sono stati collocati striscioni con messaggi di solidarietà per Villa Amalias e di seguito anche ad gli altre occupazioni.
• Il 17 Gennaio una collocazione di un striscione ha avuto luogo nel centro della città, lo striscione scriveva: “Contro i piani statali e fascisti, Villa Amalias rimarrà un’occupazione!”
• Il poster-quotidiano anarchico “Zwart behang” si è apparso il 18 Gennaio con un testo sui recenti sviluppi in Grecia, chiamando alla solidarietà.
• Il 24 Gennaio dei compagni hanno fatto una manifestazione di solidarietà durante la notte. Si noti che è stato molto difficile per gli anarchici nei Paesi Bassi di annunciare apertamente una manifestazione ed effettuarla effettivamente senza essere poi picchiati/arrestati dalla polizia. Questa è stata mobilitata in silenzio:
Il 24 Gennaio alle 19:30 circa, durante l’orario dello shopping, abbiamo effettuato una manifestazione in Kalverstraat, una strada commerciale nel centro della città di Amsterdam. Eravamo 20 persone, con striscioni e bandiere, abbiamo gridato slogan e distribuito volantini, e alla fine abbiamo lanciato alcuni fuochi d’artificio. Per 20 minuti abbiamo disturbato la normalità della società di consumo. Leggi il volantino distribuito:
Solidarietà con gli spazi anarchici!
Nei mesi scorsi lo Stato Greco ha fatto irruzione in diversi centri sociali, perché non può più sopportare la resistenza che sia organizzata da questi edifici. Dalle occupazioni, azioni avvengono contro il sorgere dei neo-nazisti, la crisi del capitalismo, e l’enorme repressione da parte dello Stato. In queste occupazioni, azioni e strutture vengono costruite per un mondo libero e solidale.
La crisi europea colpisce proprio le persone povere, e non appena si oppongono lo Stato colpisce ancora. In questo caso le persone non lasciano che ciò accada senza reagire, scendono per le strade e rioccupano gli edifici.
È per questo che siamo per la strada adesso, per far si che la nostra solidarietà sia sentita, la nostra solidarietà con gli spazi anarchici minacciati e tutti coloro che si innalzano contro i fascisti, il capitalismo e le autorità, in tutto il mondo.
Nemmeno nei loro sogni più sfrenati non potranno prendere questi edifici da; sono e rimarrano nostri!
“La ribellione è dignità. La repressione è terrorismo… La libertà non conosce confini.”
Il processo dell’anarchico Babis Tsilianidis che si è svolto il 22 Gennaio 2013 l’ha condannato per tutte le accuse. Il compagno è stato arrestato, accusato di rapina nel dipartimento economico dell’ospedale AHEPA a Salonicco. La pena finale che gli è stato imposta è di 10 anni e 4 mesi senza sospensione.
Finché ci sono persone
che scelgono di dare la loro carne e ossa
ai loro desideri per la vita e la libertà
e lottare collettivamente contro la macchina sociale,
per la Liberazione della persona umana e della natura
da ogni forma di oppressione,
la reazione da parte del dominio è predetta.
In questa condizione di guerra è inevitabile
che alcuni compagni si troveranno sotto un regime di ostaggio.
Tuttavia fino a quando la lotta per la dignità continua e riaccende,
dentro e fuori le mura delle prigioni,
con qualsiasi ma piuttosto con tutti i mezzi rivoluzionari,
le recinzioni visive e invisibili sono abolite in pratica.
FINCHÈ IL DOMINIO TENTA DI ESTENDERSI AD UN IMPERO oggi con l’oppressione intensificata e i nuovi metodi della prosecuzione, domani con tutti i mezzi possibili LO ATTACCHEREMO COLLETTIVAMENTE CONTRO QUELLO CHE POSSIEDE GIÀ
COMBATTEREMO PER LA DISTRUZIONE DELLA SCHIAVITÙ SALARIATA PER LA DISTRUZIONE DELL’ECONOMIA FINO ALLA DISTRUZIONE TOTALE DELLA STRUTTURA URBANA
PER LA LIBERTÀ E L’ANARCHIA
SIAMO SOLIDALI CON L’ANARCHICO B.TSILIANIDIS CHE IL 22/01/2013 È PROCESSATO A SALONICCO PER RAPINA PRESSO IL DIPARTIMENTO ECONOMICO DELL’OSPEDALE AHEPA
NELL’ATTACCO CHE GLI È CONSENTITO DALL’AFASIA SOCIALE ODIERNA METTONO IL GATTO CON LE SPALLE AL MURO.
IL GATTO HA IL DOVERE DI RACCOLTE LE SUE FORZE E TOGLIERGLI GLI OCCHI…
Il mondo della resistenza e della lotta, delle decine di occupazioni e degli spazi auto-gestiti, delle infrastrutture auto-organizzate e della reciproca solidarietà e le migliaia delle persone per le quali Villa Amalias fa parte della loro vita, sono una imagine del futuro.
Sono in caccia di chimere e raccoglieranno incubi.
Il nazionalismo è una malattia infantile. È il morbillo dell’umanità.
-Albert Einstein (1921)
Antifascisti sono riuniti davanti all’ambasciata greca a Nicosia il 21 Gennaio 2013 per protestare contro l’omicidio di un 26enne immigrato dal Pakistan, Shehzad Luqman. Nelle prime ore del mattino di Giovedì, 17 Gennaio, Shehzad è stato accoltellato a morte dai seguaci dell’Alba Dorata nel quartiere di Ano Petralona ad Atene.
I compagni hanno dispiegato uno striscione all’ingresso dell’ambasciata per circa mezz’ora, che scriveva: “Shehzad Luqman, ucciso dalle coltellate fatali dei fascisti dell’Alba Dorata – Disgrazia completa” e poi sono scesi in corteo per le strade principali di Nicosia. La marcia antifascista si è conclusa nei pressi della Via Ledras.
Non ripetiamo gli errori del passato. I fascisti sono sempre stati uno strumento del sistema, cerchiamo di isolarli.
Durante la giornata internazionale di azione antifascista (19/01/2013) dei compagni hanno dimostrato la loro solidarietà con l’occupazione di Villa Amalias Villa e con gli antifascisti in Grecia presso la Piazza centrale di Camões a Lisbona.
Nelle prime ore del mattino della Domenica, 13 Gennaio, abbiamo attaccato il furgone del Dipartimento dello Stato per gli Affari Politici, che è un ramo del Servizio d’Informazione del Ministero degli Esteri Greco. Non prendiamoci in giro: il Ministero degli Affari Esteri qui, in Tracia, ha dimostrato il ruolo esatto che detiene in questo territorio da decenni. Giusto per ricordare qualche esempio: negli anni ’60 il Dipartimento per gli Affari Politici, sotto il comando dello Stato Greco, deteneva completamente e in piena indipendenza l’amministrazione della minoranza (musulmana) in Tracia. Da allora, e fino al 1995, agenti segreti, sindaci e prefetti erano quelli che hanno deciso di escludere i Pomacchi sulle montagne che circondano la città di Xanthi, ponendo barriere e truppe per controllare il loro ingresso e uscita in e da quella zona. Sono stati loro che hanno ripetutamente inviato l’esercito per effettuare ispezioni sanitarie sulla minoranza. Lo sappiamo molto bene; l’amministrazione di una minoranza viene deliberata con l’obiettivo di ottenere il rafforzamento ottimale delle condizioni stabilite dagli Stati nel gioco degli antagonismi interstatali. I vertici dello Stato Greco assegnano la formulazione della strategia nazionale per la politica estera al Ministero degli Affari Esteri, il quale difende inoltre gli interessi del Capitale greco all’estero.
Ricordiamoci ora come facilmente il Capitale Greco si è espanso nei Balcani negli anni ’90, partecipando a due guerre (la guerra Serbo-Bosniaca, il crollo della Jugoslavia). Dopo aver costruito il consenso nazionale richiesto (raduni per la Macedonia), lo Stato Greco ha preso parte ad entrambe le guerre, in modo da negoziare i propri termini al fine di condividere la torta dopo la guerra. Questo è il modo con qui le trattative con il Ministero Greco degli Affari Esteri vengono fatte; con fascisti e armi da fuoco.
Da parte nostra, riteniamo i Bulgari, i Turchi e tutti gli altri proletari oppressi nostri fratelli e sorelle, a prescindere dall’origine etnica. Siamo aggressivi e ostili a qualsiasi tipo di unità nazionale e qualsiasi meccanismo di stato che mira a salvaguardare i profitti dei padroni e seminare l’odio tra il proletariato multietnico.
Da parte sua, da quando lo Stato ha lanciato il suo attacco frontale contro gli strati più bassi della società, così come le parti del movimento radicale, ha anche invertito il suo discorso pubblico in una maniera che assomiglia con una presa in giro. Lampante esempio è la rinominazione del Ministero dell’Ordine Pubblico in Ministero della Protezione del Cittadino. Dopo questa rinominazione particolare, le forze della sicurezza dello Stato sono aumentate quantitativamente e qualitativamente. Adesso stano effettuando un attacco nel modo più brutale nei confronti di chi sta perturbando e contrastando i piani dei padroni.
Con questo discorso pubblico invertito, le fecce hanno il coraggio di parlare di “anomia”. Parlano di anomia mentre portano alla gogna persone nei mezzi di comunicazione, senza neanche aspettare il loro processo (o anche senza avere alcuna prova incriminante contro di loro in primo luogo). Parlano di anomia, nonostante il fatto che hanno dichiarato guerra alla società, costringendo così tanti proletari di stare nelle code dei sussidi per un piatto di zuppa o di suicidarsi. Parlano di anomia, mentre mantengono fondi personali nascosti nelle banche all’estero, aiutati dalle loro leggi stabilite. E allora si, per loro, siamo individui anomici perché non riconosciamo a nessuno il diritto di determinare le nostre vite con la legge. Siamo individui anomici perché abbiamo scelto di essere ostili allo Stato, i piani del Capitale, i fascisti e i loro lacchè. Siamo individui anomici perché abbiamo scelto di prendere in carico la nostra vita e lottare per la nostra dignità, invece di camminare con la testa bassa.
Solidarietà con i perseguitati dell’occupazione di Villa Amalias, l’occupazione di Skaramaga, e le Radio-zone di Espressione Sovversiva 98FM
Solidarietà con quelli in lotta dentro e fuori dalle mura delle prigioni
Assumiamo la responsabilità per l’attacco di ieri sera (15/01/2013) nella filiale di Marathon Bank a Brooklyn. Attraverso questa azione inviamo un messaggio di solidarietà rivoluzionaria agli 166 compagni che sono stati arrestati o detenuti nelle ultime due settimane ad Atene.
La Marathon Bank -che è stata una filiale del grande gruppo di Piraeus Bank- è stata scelta come bersaglio per la considerazione che, in ultima analisi, ogni traccia del Capitale greco dovrebbero essere ritenuto responsabile per il terrore bianco, che è in continuo vigore dall’apparato repressivo dello stato greco.
L’attacco di ieri sera cerca di promuovere la domanda del superamento della solidarietà dagli arbitrari (ma ancora comunque repressivi) confini imposti dai dominatori di questo mondo. Per questo motivo, dedichiamo questa azione a Kerry Cunneen e utilizziamo questa opportunità per inviare saluti rivoluzionari a questo compagno in lotta contro la moderna inquisizione che si svolge qui negli Stati Uniti.
La solidarietà è la nostra arma, e non conosce né confini né barriere.
Nelle prime ore del 16 Gennaio 2013 abbiamo trovato un posto conveniente per esprimere la nostra rabbia e la solidarietà con la recente ondata di attacchi contro gli spazi anarchici/autonomi in Grecia.
Sulla parete bianca e incontaminata della banca Halifax su London Road (centro di Brighton) abbiamo dipinto “SOLIDARIETÀ CON LE OCCUPAZIONI IN GRECIA” in grandi lettere verdi, accompagnato da A.C.A.B., un grande simbolo delle occupazioni ed una A cerchiata in vernice nera. Questa è solo una piccola espressione della nostra volontà di colpire di nuovo in questi tempi che sono difficili ed oppressivi per tutti noi. (Purtroppo non abbiamo nessuna foto della nostra arte.)
Solidarietà con gli occupanti e gli anarchici di tutto il mondo.