Category Archives: Carcere-Reclusione

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Sessione finale del processo il 3 Aprile

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Ultime informazioni sul procedimento giudiziario che il Soccorso Rosso Internazionale abbia diffuso:

Il pubblico ministero ha proposto la condanna dei tre membri dichiarati della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa, Nikos Maziotis e Kostas Gournas, anche se non è stata dimostrata in tribunale alcuna prova a sostegno della loro partecipazione alle azioni specifiche di cui sono accusati. (Vi ricordiamo che Pola Roupa e Nikos Maziotis sono attualmente in clandestinità.) Inoltre, e senza alcuna prova conclusiva, il pubblico ministero ha suggerito la condanna per Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, che negano la loro partecipazione all’organizzazione. Infine, il procuratore ha ammesso che non ci fu mai alcuna prova contro Marie Beraha (moglie di Kostas Gournas) e ha detto che avrebbe dovuto essere prosciolta da ogni accusa.

Invito per raduno di solidarietà alla corte speciale delle prigioni di Koridallos:

Il processo arriva alla fine il Mercoledì, 3 Aprile, alle 9, quando la corte emetterà una sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria. I giudici annunceranno le loro decisioni finali per Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, che hanno rivendicato la responsabilità politica per la loro partecipazione nell’organizzazione, e per Vaggelis Stathopoulos, Sarantos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, gli altri anarchici accusati nel caso, così come Marie Beracha (compagna di vita di Kostas Gournas), che è anche accusata nello stesso caso.

Partecipiamo a questa sessione del processo e facciamo la nostra solidarietà un pugno contro lo Stato.
La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria
Mail di contatto: RScase[at]espiv[dot]net

Londra: Evento di beneficenza per l’apertura di un fondo di solidarietà per sostenere i compagni imprigionati

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Siamo lieti di invitare voi e i vosrti amici alla nostra Festa Popolare! Non esitate a diffondere la parola e venite per un divertimento sfrenato! Vorremmo inoltre chiedere la vostra comprensione per rispettare il fatto che non vogliamo che questo evento sia ripubblicato sui social network come facebook, twitter, ecc

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Amsterdam: Evento di Contra Info in solidarietà con i compagni anarchici nelle prigioni greche, a Joe’s Garage

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Nel contesto della lotta quotidiana contro l’esistente, e finalizzando alla diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle carceri greche, i membri della rete di traduzione e contro-informazione “Contra Info” effettueranno una serie di eventi in diverse città europee, per diffondere informazioni sui casi dei compagni imprigionati.

Vogliamo rendere queste riunioni come un’opportunità per rafforzare l’infrastruttura antagonista della contro-informazione, di estendere e moltiplicare i gesti di solidarietà con i nostri fratelli e sorelle dietro le sbarre, e di promuovere l’azione diretta e la prassi sovversiva.

Venerdì, 12 Aprile 2013, ci incontriamo al Joe’s Garage ad Amsterdam. Ci sarà una cucina vegan collettiva alle 7 e verso le 20:00 inizieremo a discutere. Saremo lieti della vostra presenza e vi invitano a condividere le vostre idee in modo da trovare un punto di vista comune verso la distruzione di tutte le carceri e del sistema che le mantiene.

Seguiranno aggiornamenti per i prossimi eventi in altre città europee.

SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI ANARCHICI IN TUTTO IL MONDO!

Per maggiori informazioni: i, ii

Cile: Accendere la miccia della sovversione, Marcelo Villarroel.

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Lettera del compagno Marcelo Villarroel per l’attività “Sono anticarcerario” realizzata il 14/12 all’occupazione La Mákina, Santiago.

Accendere la miccia della sovversione. Attizzare il fuoco insorgente della guerra sociale, giù le mura delle prigioni:

La prigione è il destino circostanziale o potenziale di ogni persona che prenda il controllo della sua vita, avanzando sul cammino dell’emancipazione, controcorrente rispetto a una normalità capitalista che impone la routine del cittadino, costringendo al lavoro salariato, agli studi per convalidare un sistema borghese di educazione e mantenerti sotto i parametri dell’ordine giuridico, che ci impone il capitale.

La prigione è un luogo che ti offre la democrazia, come uno spazio che cristallizza la sottomissione normalizzatrice.

Là finiscono, cominciano e passano tutti e tutte quelli/e che, in un modo o in un altro, non si sottomettono e trasgrediscono la pace sociale dei ricchi.

Colui/colei che commette dei crimini, che protesta, che attacca, che cospira, quelli/e che per le diverse scelte o decisioni non rispettano l’ordine giuridico, si trovano di fronte alla mano repressiva di tutto un sistema di repressione, controllo e punizione.

Ho ripetuto mille volte: in tutte le prigioni del mondo più del 90% delle persone rinchiuse provengono dalla classe sfruttata. Siamo oppressi e ribelli, diveniamo inevitabilmente sovversivi, quando decidiamo di smettere di andare avanti nella vita come degli schiavi.

Se sei nato povero, tu sei condannato in Cile, con un destino in una delle 91 prigioni del paese. Di luoghi controllati, che hanno per scopo lo sterminio, dove i moduli, pavimenti e gallerie altamente assassini lavorano ogni giorno con la morte contro l’indolenza sociale che ignora, demonizza e naturalizza il quotidiano, e che considera normale la punizione sui prigionieri.

La prigione è anche considerata al giorno d’oggi come un’azienda produttrice di servizi, in cui i prigionieri sono visti come gli utenti soggetti al paradosso proprio di una società malata, che assume che è il cammino da seguire per quelli che non rispettano la sua legge.

É importante capire che nessuno è libero in una società che è la dittatura della merce, la democrazia del capitale, società di classi in cui appena ribellatici potremmo demolire fino all’ultimo pezzo di cemento di ogni centro di sterminio costruito fino ad oggi.

Allo stesso modo non vi è alcuna lotta anticarceraria senza conoscenza specifica delle loro quotidiane situazioni di tensione, senza comunicare con i prigionieri in lotta, questo è il motivo per cui è una sfida costante per rompere l’isolamento, rompere le spesse mura del confinamento, e comprendere che è essenziale per rafforzare i legami in tutti i campi, ma ancora di più con i prigionieri sovversivi in guerra contro tutto ciò che è esistente. Questo viene fatto con la paura e l’indifferenza; la solidarietà impegnata è un’esigenza individuale e collettiva per demolire questa posizione conveniente e auto-soddisfacente di credere che la nostra lotta è temporale e non un’opzione di vita fiera come quella che molti di noi oggi assumono dopo molto tempo in totale armonia con le nostre azioni.

Moltiplicare tutti i tipi di atti, fatti, azioni e iniziative è una necessità di lottare contro stato-prigione-capitale , che è quella che ci fa avanzare, senza alcuna limitazione.

Insistere all’infinito nella ricerca della nostra libertà è dare degnamente e senza timore colpi fino all’ultimo pezzo di cemento della nostra società putrida… che il vento non porta queste parole, che si trasformano in fatti…

Apri gli occhi: è il momento di combattere!
Contro stato- prigione- capitale: guerra sociale!
Finché ci sarà miseria ci sarà ribellione!

Marcelo Villarroel Sepúlveda
Prigioniero libertario
14 Dicembre 2012
Modulo 2 -. H norte. CAS-STGO Cile.

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Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

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Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la sede dell’azienda di corrieri “swift-mail” dalla Cellula Indenne di Vendetta-FAI/FRI

PERCHÉ NULLA È FINITO…

Il 10 Marzo abbiamo fatto l’ovvio. Abbiamo trasformato in azione le nostre promesse di vendetta. Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo all’ingresso degli uffici dell’azienda di servizi di posta-rapida tramite corriere “swift-mail” a Pagrati. Le ragioni per il nostro attacco sono semplici e chiari.

Fotini Reklitou, che è la moglie del proprietario di quest’azienda e lavora in questo ufficio, il 1º Novembre 2010 con la curiosità poliziesca e piccolo-borghese che la possedeva ha aperto un pacco che avevano lasciato i nostri compagni lì per essere inviato all’ambasciata del Messico. La sua curiosità ha portato al suo ferimento. In seguito, come una autentica infame ha allertato i sbirri rilasciando una descrizione dettagliata su chi abbia lasciato il pacco e dove sia diretto. A causa di questa infame si sono mobilitati decine di poliziotti che hanno bloccato la zona ed hanno circondato i nostri compagni portando al risultato del loro arresto.

Da quel giorno Reklitou appartiene alla lista nera della nuova guerriglia urbana anarchica. La nostra dignità noi ci lascia mai di dimenticare gli infami. Che possa capire questo soggetto che questo era solo un messaggio. Un messaggio con ricevitore tutti i testimoni dell’accusa dei processi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che alzeranno il dito e “riconosceranno” i “colpevoli”. Che non dimenticano che almeno i vecchi infami indossavano dei cappucci mentre ora abbiamo i nomi e gli indirizzi.

Non è passato molto tempo da quanto altri compagni hanno picchiato un’altro testimone d’accusa del processo precedente contro la CCF. Stiamo parlando per il pestaggio dello sbirro tossico dipendente di pillole dell’anti-terrorismo, Mourdoukouta, a Kallithea. Inoltre circa un mese e mezzo fa, è stato distrutto il caffè bar ad Exarchia, “To Kafetì”, proprietà di un altro ruffiano che aveva fatto causa e chiedeva anche un risarcimento da un compagno prigioniero della Cospirazione.

Ogni riconoscimento ed ogni testimonianza non sarà dimenticata.

Cerchiamo di essere chiari… Gli infami, poliziotti, giudici e carcerieri che hanno fatto male o hanno offeso i nostri compagni devono sapere che non saranno dimenticati indipendentemente da quanto tempo possa passare. Qualche notte riceveranno la nostra, indesiderabile per loro, visita con proiettili, bombe, con pugni di ferro…

Negli ultimi mesi c’è uno sforzo da parte dei poliziotti e dei media per combattere la nuova guerriglia urbana anarchica. In occasione a diversi arresti, parlano dello smantellamento della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che diventi questo attacco un’altra confutazione nelle loro stime. Come è stato detto, la cospirazione non è semplicemente un’organizzazione ma un’idea, e le idee non possono essere né smantellate, né arrestate.

Cellule intatte continueranno ad agire ed attaccare contro il sistema marcio e la società dei sottomessi che lo sostiene.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco è l’Idra di Lerna della nuova versione anarco-nichilista. Per tutte le cellule che saranno perse in battaglia, appariranno sempre delle nuove che rafforzeranno la rete della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) e continueranno con passione maggiore la gioia dell’attacco e della distruzione.

Perché siamo nati per combattere. Null’altro ci rende più vivi da questa vita dell’illegalità che abbiamo scelto.

La guerra è in corso ed è il momento per ognuno di scegliere campo.

Dedichiamo la nostra azione con tutto il cuore ai fratelli carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Panagiotis (buon recupero compagno) a Gerasimos, a Giorgos, a Haris, a Christos, a Michalis, a Giorgos, ad Damianos, ad Olga e all’anarchico rivoluzionario Teofilos. Fino a quando ci incontreremo di nuovo fratelli.

A tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) in Grecia, nel mondo e soprattutto ai nostri fratelli in Indonesia. Saluti nichilisti fratelli…

Ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Russia, Bielorussia, Messico e nei Paesi Bassi.

Agli anarchici della prassi Alfredo e Nicola (accusati per la cellula OLGA-FAI) e ai fratelli e sorelle italiani che sono detenuti nelle carceri italiane.

Infine, con grande apprezzamento e rispetto ai fratelli e sorelle conosciute e sconosciute qui fuori, ai lupi solitari che provano che l’anarchico non è indicato dal numero di libri che ha imparato come pappagallo, ma dalla coerenza delle parole e delle sue azioni. Siamo stancati dagli “anarchici” che sono pieni di parole e da azione nulla. Agisci o stai zitto…

Con rapine, attacchi incendiari, esecuzioni, bombe, attacchi agli fascisti e poliziotti, ci troverete di fronte a voi…

“Dobbiamo entrare in battaglia solo quando non abbiamo più nulla da sperare, siccome dalla sua natura il risultato di una battaglia è incerto, ma dal momento che la decisione è stata presa, dobbiamo vincere o morire” – Napoleone Bonaparte, Manuale del capo.

CREIAMO E ORGANIZZIAMO 10, 100, 100 CELLULE DI COSPIRAZIONE…

VIVA LA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / FRI)

Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.
Cellula Indenne di Vendetta.

Atene: Aggiornamento sullo stato di salute del membro della CCF Panagiotis Argirou

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Lunedì, 11 Marzo il compagno anarchico e membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Panagiotis Argirou è stato trasferito dall’ospedale generale di Nikaia indietro all’ospedale della prigione di Koridallos. Il suo trasferimento è stato effettuato dopo che il suo stato di salute è stato migliorato notevolmente.

Panagiotis ha ormai pienamente recuperato dal suo grave infortunio ed ha parlato con i suoi compagni al telefono. Rimarrà in ospedale del carcere di Koridallos finché i diversi problemi di mobilità che sono stati causati a causa dei due mesi di ricovero in ospedale e la durata del tempo che fu soppresso sotto farmaci vengano ripristinati. Per ora si sta riprendendo e “condivide” la stessa cella con il suo amico Spyros Dravilas, che è anche in recupero dopo il suo sciopero della fame concluso con successo.

Sappiamo che non abbiamo fornito aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis per lungo tempo, ma questo non è stato fatto a caso: ad ogni nuovo aggiornamento positivo sulla salute del compagno, le forze dell’anti-terrorismo forza e le guardie esterne che avevano intrapreso la sua custodia mettevano sotto pressione il personale dell’ospedale per l’immediato trasferimento di Panagiotis al carcere per “motivi di sicurezza” (il suo fascicolo portava l’indicazione “pericoloso per fuga”).

Un grande ringraziamento a tutti i compagni e gli amici che sono stati interessati per Panagiotis, che hanno inviato lettere, hanno donato sangue, che sono stati accanto alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Infine, un abbraccio infuocato ai fratelli e le sorelle della Argirou Cell / International Conspiracy for Revenge/FRI-FAI dall’Indonesia, così come alla Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria Panagiotis Argirou / FAI-FRI dal Cile, che ha fatto della solidarietà tra gli anarchici prassi attraverso i loro attacchi incendiari.

Solidali con l’O.R. CCF

Parigi: Invito per raduno di solidarietà in vista del processo d’appello di Ibrahim El Louar

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Il 18 Gennaio 2013, la corte di Évry ha condannato Ibrahim El Louar a due anni di reclusione e gli ha imposto una multa di 1.200 euro per danni a poliziotti. È accusato di partecipazione alla fuga di cinque persone dal centro di detenzione per migranti di Palaiseau, il 16 Dicembre 2012.

Ibrahim è stato finalmente in grado di appellarsi a questa condanna e sarà processati alla corte d’appello di Parigi, Mercoledì 20 Marzo.

Cerchiamo di essere molti tra il pubblico, invece di lasciarlo solo di fronte alla macchina giudiziaria, e cerchiamo di esprimere la nostra solidarietà, sostenendo sia lui che i fatti per cui è accusato, non importa se è innocente o colpevole.

Appuntamento il 20 Marzo 2013, alle ore 13.30, nella Corte d’appello del Tribunale di prima istanza di Parigi, 2˚ divisione, camera 8

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Messico: Testo difuso durante la concentrazione presso l’ambasciata italiana e in solidarietà con i compagni sequestrati

La solidarietà tra gli anarchici è più che una parola scritta.

Solidarietà con i/le compagni/e anarchici prigionieri dallo Stato italiano.

Gli anarchici sono nemici dichiarati dello Stato e di tutte le realizzazioni istituzionali concrete che questo si dota per controllare e reprimere. Questa dichiarazione di principio, anche con il suo carattere astratto, è una delle caratteristiche essenziali dell’anarchismo e mai è stata messa in discussione.

Lo Stato sa che gli anarchici sono i suoi nemici irriducibili, quelli che, con più o meno efficacia, lo combatterano fino alla fine.

Però sa anche che, propriamente per questa posizione di totale e radicale inamicicia, gli anarchici non possono trovare alleati nella loro lotta contro lo Stato, fatta eccezione per la partecipazione spontanea di individui desiderosi di trasformare le condizioni di oppressione nelle quali viviamo tutti.

Lontani da ogni gioco di potere, diamanti nella sua cristallina purezza ideale, gli anarchici hanno sempre rappresentato la spina inchiodata di tutti gli Stati, da quello dispotico a quello democratico, da qui la particolare attenzione che le agenzie di polizia di ogni tipo hanno mantenuto su loro… Continue reading Messico: Testo difuso durante la concentrazione presso l’ambasciata italiana e in solidarietà con i compagni sequestrati

Santiago, Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro chiesa cattolica a Puente Alto

Rivendichiamo l’attacco incendiario realizzato nell’alba di martedì 12 febbraio intorno alle 3.00 alla nota chiesa Nuestra señora de Montserrat, situata in calle Luis Matte Larraín, comune di Puente Alto, con un congegno incendiario con dispositivo di ritardo, detonato sul fronte della chiesa, che ha provocato danni materiali in gran parte del portone principale, come anche danni nelle teste dei centinaia di sudditi dell’ordine e del potere che si incontrano in questo luogo giorno e notte.

Nonostante ad oggi i danni prodotti siano stati mascherati superficialmente, e che il fatto non è stato pubblicato dai media e la stampa dello Stato di polizia, sorge la necessità politica di rivendicare questo attacco, poiché non vogliamo essere confusi con gruppi o sette sataniste, religiose o fasciste. La nostra motivazione si è trasformata in un’azione rivoluzionaria contro il potere e la società carceraria borghese, intendendo questa azione non come una che gira intorno a un piano con l’obiettivo di erigere un altro modello sociale imposto a rimpiazzare quello presente, ma come un’azione che cerca di destabilizzare la società ed evidenziare il conflitto inerente in essa, basato sulla distruzione di ogni traccia che rappresenta, riproduca e sostenti il potere nel suo controllo, la sua proprietà e valorizzazione delle nostre vite, per così un giorno ottenere insieme ai nostri affini la nostra emancipazione totale e definitiva.

Inoltre con questo comunicato vogliamo fare una chiamata e un invito a tutte le individualità affini all’agitazione armata permanente; a continuare ad evidenziare il conflitto che la tanto sbandierata pace sociale come discorso poliziesco di moda della società borghese spettacolare cerca di nascondere; a diffondere conoscenze tecniche e promuovere una cultura cospirativa e di sicurezza tra chi si situa da questo lato della barricata, per non cadere così nelle grinfie del nemico, poiché la storia ci ha dimostrato che ogni errore lo paghiamo caro, ed ogni compagnx in prigione è un trofeo per il Potere.

La guerriglia urbana si diffonde e acutizza come una piaga; ogni giorno siamo più preparati, con più conoscenze, più dotati di strumenti e materiali, e soprattutto ogni giorno siamo più individualità e/o gruppi che ci auto-organizziamo, e senza aspettare paurosi tempi migliori, ci facciamo parte della storia e ci facciamo parte consapevole e responsabile di questa guerra contro i boia della vita e sostenitori di questa società complice.

Per concludere, qualche giorno prima del nostro attacco abbiamo saputo la cattiva notizia del tuo arresto, e senza conoscerti, la tua sola posizione ferma contro la repressione poliziesca del Capitale ci ha riempito di motivi in più per attivare la carica di quella notte. Per questo, inviamo un abbraccio speciale dal mimetismo cospirativo al compagno Victor Hugo Montoya, speriamo che il calore delle nostre azioni arrivi fino alla tua cella e la solidarietà si manifesti.

Forza compagno, non sei solo!
L’unica chiesa che illumina è quella che brucia!
Libertà per Victor Montoya e tuttx i/le prigionierx!

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Grecia: Aggiornamento sul caso di Lotta Rivoluzionaria e sulla manifestazione in memoria del compagno caduto Lambros Foundas

L’ODIO CRESCE…LA TEMPESTA È IN ARRIVO
…un giorno ci incontreremo compagno, e sarà sempre come l’hai sempre sognato….
VIVRAI PER SEMPRE CON NOI LAMBROS
ACCANTO A NOI SULLE BARRICATE

AGGIORNAMENTO SUL CASO DI “LOTTA RIVOLUZIONARIA”

IL PROCESSO

Il processo del caso di Lotta Rivoluzionaria si avvia alla conclusione. Durante l’intero processo la corte ha svolto il dibattimento, in cui le azioni e le posizioni di Lotta Rivoluzionaria sono state spiegate nel contesto della lotta contro il regime e le condizioni di moderno totalitarismo, con l’obiettivo finale della Rivoluzione Sociale.

Contemporaneamente, con questo processo, si è fatta sentire la voce dei compagni che, agendo nell’ambito di altre forme di lotta, sono stati designati come bersaglio per le loro scelte. Tramite le loro testimonianze è stata sancita la diversità del movimento, mentre essi difendevano la propria internità politica e azione nell’ambiente anarchico.

Oggi più che mai è imperativo che la nostra solidarietà punti a rafforzare la lotta per la liberazione sociale.

Il procuratore distrettuale ha presentato il caso dello stato contro gli imputati e ha seguito le scelte dell’unità antiterrorismo proponendo, fra altri convincimenti, la condanna dei tre membri che hanno assunto la responsabilità politica della propria partecipazione nel gruppo, Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, quali complici in tutte le azioni del gruppo, malgrado nessuna prova sia stata prodotta per dimostrarne la loro partecipazione. Inoltre e nuovamente senza prova conclusiva, ha proposto la condanna dei 4 compagni che hanno negato il coinvolgimento nel gruppo, Sarandos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis, Vaggelis Stathopoulos e Kostas Katsenos, per partecipazione in esso. Ha pure proposto che la moglie di Kostas Gournas, Mari Beraha, sia scagionata non essendoci nessuna prova contro di lei.

IN MEMORIA E IN SOLIDARIETÀ

Il 10 marzo saranno 3 anni da quando Lambros Foundas cadde combattendo in uno scontro armato con la polizia durante un tentativo di appropriarsi di una vettura che sarebbe servita per organizzare delle azioni.

Sabato 9 marzo 2013 si terrà una marcia, organizzata dagli anarchici:

IN MEMORIA DEL COMPAGNO ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS, MEMBRO DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E IN SOLIDARIETÀ DEI MEMBRI DI LOTTA RIVOLUZIONARIA E DEI PERSEGUITI PER LO STESSO CASO

Assemblea del caso di Lotta Rivoluzionaria, 7 marzo 2013

Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria

Dalla Grecia ci è stato comunicato che il 9 marzo sarà una “Giornata in ricordo di Lambros Foundas e di solidarietà con gli imputati di Lotta Rivoluzionaria”. La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale si associa pienamente a questo evento e invita tutte le forze partecipanti al processo di costruzione del Soccorso Rosso Internazionale, tutte le forze con le quali abbiamo dei rapporti di lavoro, e tutte le forze progressiste e rivoluzionarie a rispondere a questo appello.

“Lotta Rivoluzionaria”

Lotta Rivoluzionaria è un’organizzazione anarchica greca di guerriglia urbana, apparsa per la prima volta pubblicamente il 5 settembre, con un attacco incendiario contro un tribunale di Atene. L’organizzazione ha compiuto numerosi attacchi contro i centri del potere politico ed economico in Grecia (ministeri, banche, ecc.). Fra i più importanti di questi attacchi, la devastazione della Borsa di Atene, con 150 kg. di tritolo e il lancio di un razzo contro l’ambasciata degli Stati Uniti. Lotta Rivoluzionaria ha pure attaccato le forze di polizia, specialmente dopo l’assassinio di un giovane manifestante liceale, Alexis Grigoropoulos, il 5 gennaio 2009. Le operazioni poliziesche contro Lotta Rivoluzionaria risalgono al 9 aprile 2010, con numerosi arresti e la scoperta di basi dell’Organizzazione. Lotta Rivoluzionaria non si è accontentata di colpire i centri e gli agenti dell’oppressione e dello sfruttamento, ha pure prodotto molte e importanti riflessioni e analisi sulla natura della crisi e le prospettive del movimento rivoluzionario in Grecia.

“Lambros Foundas”

Lambros Foundas era un anarchico come tutti i membri di Lotta Rivoluzionaria. Ben prima della fondazione di tale Organizzazione, egli ha partecipato a parecchie azioni del movimento anarchico: manifestazioni, occupazioni e pure alcuni primi attacchi con esplosivo. In particolare, ha fatto parte della grande occupazione del Politecnico, nel novembre 1995, quando la polizia, dall’interno dell’Università, ha arrestato 500 persone. Lambros Foundas è stato assassinato il 10 marzo 2010 dalla polizia a Dafni, alla periferia di Atene, mentre recuperava un’auto, utile per un’azione di Lotta Rivoluzionaria. Lambros Foundas è un simbolo della lotta contro l’elite internazionale, un simbolo della lotta per il rovesciamento del capitalismo e per la rivoluzione sociale. La sua morte è già motivo di commemorazione. Il 18 marzo 2012, mille persone hanno sfilato ad Atene in ricordo di Lambros Foundas.

“Il processo”

È dal 24 ottobre 2011 che ha avuto inizio il processo a otto imputati. Tre che rivendicano l’appartenenza a Lotta Rivoluzionaria. Costas Gournas, Nikos Maziotis e Pola Roupa (questi due ultimi hanno potuto darsi alla clandestinità il 15 giugno 2012) e quelli che respingono le accuse: Christoforos Kortesis, Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Maria Beraha e Costas Katsenos. Sia i membri dichiarati di Lotta Rivoluzionaria che gli imputati accusati con montature della polizia, hanno condotto e conducono un processo politico con grande forza. Tutti loro rivendicano la propria identità anarchica e rifiutano la legittimità della giustizia di classe. Gli imputati, membri di Lotta Rivoluzionaria difendono i principi e gli obiettivi della loro organizzazione. Si tratta davvero di un processo di lotta, dove tutti, “innocenti” e “colpevoli”, mantengono coraggiosamente il loro posto. Tutti questi compagni, “innocenti” e “colpevoli”, devono essere incoraggiati e sostenuti in questa lotta.

Solidarietà agli imputati di Lotta Rivoluzionaria !

Onore al compagno Lambros Foundas!

Costruire la solidarietà internazionale di classe!

Abbattere il capitalismo!

La Commissione per un Soccorso Rosso Internazionale (Bruxelles-Zurigo), 7 marzo 2013

qui anche un video dalla manifestazione del 9/3/2013 ed ulteriori foto

Grecia: Il compagno anarchico Vaggelis Koutsibelas condannato a 15 anni di carcere

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Il processo contro l’anarchico Vaggelis Koutsibelas è iniziato il 6 Marzo 2013, nel tribunale penale misto di Larissa. Il compagno è stato detenuto per quasi un anno in attesa del giudizio, accusato di una serie di attacchi incendiari che hanno avuto luogo nella città di Trikala nei mesi di Marzo ed Aprile 2012.

Nel primo giorno del processo, l’avvocato della difesa ha confutato le precedenti dichiarazioni fatte dall’infame Giorgos Zafiris, che è venuto a testimoniare in tribunale. L’infame ha ammesso che la polizia lo aveva costretto a firmare una testimonianza forgiata, perché era stato arrestato per possesso di droga, e la polizia gli ha detto che era il modo di farla franca. Il giudice ha minacciato di chiedere la sua detenzione con l’accusa di falsa testimonianza, cosa che non è mai successa.

Il giorno successivo, 7 Marzo, Vaggelis ha spiegato alla corte che ci sono prove solide che mostrano che egli era in realtà altrove (nei pressi della prefettura) durante il tempo di uno degli attacchi incendiari, e non era in nessun posto vicino al luogo dell’attacco, ma i giudici hanno risposto che ovviamente era al palazzo della prefettura cercando di posizionare un altro ordigno incendiario! Vaggelis ha parlato del significato politico di questi attacchi incendiari (a prescindere da chi le abbia eseguiti), con riferimento al sistema politico prevalente così come all’ascesa del partito nazista dell’Alba Dorata.

Inoltre, Vaggelis ha chiesto di poter essere trasferito in un’altra prigione, perché, come ha detto alla fine della sua dichiarazione, “La struttura penitenziaria di Trikala è una prigione piena di droga, io non ce la fa più.”

Il giudice della corte di Larissa gli ha consegnato una sentenza di sterminio sul caso senza riconoscergli alcuna circostanza attenuante. La corte ha condannato Vaggelis a 15 anni di carcere, con il diritto di appello, ed ha imposto una multa di 300 euro. Il pubblico ministero ha chiesto inizialmente un totale di 27 anni di carcere, ma dopo una interruzione del procedimento, la sentenza è stata “ridotta” a 15 anni.

Dalla loro parte, i suoi amici, che di fatto hanno sostengono il compagno tutto questo tempo hanno mandato la loro forza nella speranza che uscirà presto dalla prigione, ed hanno gridato: La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Recentemente, nel mese di Gennaio 2013, la “Sinergia delle organizzazioni anarchiche Libertà Selvaggia e Istigatori delle Esplosioni Sociali” hanno dedicato il loro attacco incendiario presso il Centro Commerciale a Maroussi, ad Atene, a Vaggelis Koutsibelas tra altri compagni anarchici in cladestinità o incarcerati. Che possano le azioni di solidarietà di diffondere e riscaldare i cuori di tutti gli ostaggi della guerra sociale!

Indirizzo attuale in carcere:
Evangelos Koutsibelas
Krinitsa, Trikala – Mpalkoura Trikalon 42100
4° braccio, Prigione di Trikala, Grecia

Atene: Esito del processo contro gli anarchici per l’occupazione della stazione commerciale radio FLASH

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Dopo consecutivi rinvii, il processo per l’occupazione della stazione radio Flash che è stata effettuata il 10 Gennaio 2012 in solidarietà con tutti i perseguiti per il caso della Lotta Rivoluzionaria ed ha portato a detenzioni di massa, si è svolto l’8 Marzo 2013.

Le persone accusate per l’occupazione della stazione radio Flash hanno letto una dichiarazione politica collettiva alla corte, ed hanno sottolineato: “Continueremo a stare ancora più combattivi in solidarietà con i nostri compagni che sono perseguiti per il caso della Lotta Rivoluzionaria. Abbiamo la ragione dalla nostra parte, e vinceremo.”

Tutti quanti sono stati condannati ad un anno di detenzione con sospensione per tre anni perché hanno rifiutato di dare le impronte digitali, mentre le accuse inizialmente premute contro di loro per “lodare azioni criminali’ sono cadute. Così, tutti gli imputati sono usciti “libero” dalla corte. Tuttavia, i giudici hanno imposto una multa nei confronti di un compagno che non abbia ottenuto una sospensione della pena a causa di una precedente condanna, per cui dovrà fare un appello alla decisione.

Regno Unito: Nuovo prigioniero animalista, George House

Nel marzo 2013 George è stato condannato a 12 mesi di carcere per danneggiamenti alla pista per levrieri dello Stadio di Coventry e per un tentativo di liberazione di topi dall’Università di Warwick. Mandiamogli una lettera di supporto!

George House #A5822CW
Werrington YOI
Werrington
Stoke-On-Trent
ST9 0DX
UNITED KINGDOM

Stati Uniti, aggiornamenti sui resistenti al Grand Jury

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Matt Duran e Katherine Olejnik (KteeO) sono stati liberati dal Centro Federale di Detenzione Sea-Tac, dove hanno trascorso gli ultimi cinque mesi per essersi rifiutati di testimoniare di fronte al Grand Jury a Seattle che indaga sul movimento anarchico. Un terzo resistente, Maddy Pfeiffer, rimane in carcere, ma è stato trasferito dall’isolamento al regime generale. Più informazioni (in spagnolo) qui:
Per leggere l’ultima lettera pubblica di KteeO dall’isolamento e quella di Maddy (in spagnolo): i, ii

Grecia: Fine dello sciopero della fame di Spyros Dravilas

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SCIOPERO DELLA FAME DI SPYROS DRAVILAS (fine con un sorriso)

Una battaglia è stata vinta, ma la guerra continua…

Oggi è stata definita la data del processo del amico Spyros Dravilas (accusato di rapina in banca) per il 16 Maggio.

Spyros stavano facendo lo sciopero della fame dal 4 Febbraio ed era ricoverato nel ospedale del carcere di Korydallos (il suo peso è sceso ai 53 chili e lo zucchero del sangue ha raggiunto il 49).

Con la programmazione del suo processo peri il 16 del Maggio, Spyros si trova ad un SOFFIO di LIBERTÀ.

Ora, anche in caso di condanna al processo, ha già superato per molto la soglia per essergli concessa l’autorizzazione del congedo temporaneo dalla prigione (anche la sospensione).

Se non altro, la motivazione ufficiale della procura per “tagliare” il congedo temporaneo di Spyros, era che non ci fosse stata definita la data di questo processo, che potrebbe essere ritardata per anni.

Per questo oggi Spyros termina lo sciopero della fame dopo aver vinto una grande vittoria.

Senza lo sciopero della fame, il suo caso sarebbe rimasto nei cassetti dell’archivio, dimenticato da qualche magistrato, come decine di altri casi che tengono molti detenuti come catturati in attesa di tribunali per anni.

Senza il sostegno e la solidarietà di amici e compagni che non sono stati intrappolati in preconcetti e separazioni di detenuti “penali” – “politici”, il caso di Spyros non sarebbe stato ascoltato al di là delle mura del carcere.

Un enorme “grazie” quindi, per tutti i compagni conosciuti e non in Grecia e all’estero (Belgio, Cile, ecc) che hanno fatto raduni, hanno appeso striscioni, manifesti, hanno distribuito dei testi, hanno scritto slogan ed hanno rotto il colpo di stato del silenzio…

E compagni, non dimenticate…

Può essere che non siamo riusciti di trovare ancora la via della liberazione totale, ma siamo sicuri che con la violenza anarchica apriremo nuovi percorsi di libertà…

Anarchici-nichilisti, amici di Spyros Dravilas

Italia: Τutti i compagni accusati per l’operazione Ixodidae sono stati assolti in Trento

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Ci hanno appena scritto informandoci che gli 8 compagni sotto giudizio per l’operazione Ixodidae, questo Mercoledì sono stati assolti. Le condanne richieste erano di 5 anni per Massimo, 4 anni e 8 mesi per J., F., S. e R. e 3 anni e 5 mesi per S., S. e M.

Massimo Passamani, che era agli arresti domiciliari per un’altra accusa di aggressione a una troupe di giornalisti in Val Susa), da oggi è fuori!!

più informazioni

Cile: Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il commissariato dei carabineros di Las Vizcachas a Santiago

Per secoli hanno confezionato una macchina di morte lenta e sicura, come principale motore l’individuo comodo, sottomesso e pauroso. Che agli occhi degli stupidi umani, quelli che porgono l’altra guancia, che stanno zitti e dimenticano qualunque miseria gli capiti ed esista, è impenetrabile e indistruttibile. Tutto questo viene realizzato con l’immancabile appoggio di Giudici, pubblici ministeri e avvocati; Politici, impresari e polizia; Accademici, scienziati e biotecnologi; Dei, templi e sottomessi; Guerre, nazioni e militari; Pubblicità, televisione e spettatori; Discoteche, bar e droghe; Centri commerciali, negozi di lusso e consumo; Intellettuali, università e scuole; Stato, carceri e gendarmi; Banche, proprietà e denaro; Sviluppo urbano, dirigenti e operai; Tecnologie, robotica e vigilanza; Macelli, allevamenti e centri di sperimentazione. Senza menzionare i collaboratori, “scorfani” e chissà quanta altra merda…

Di fronte a quanto menzionato, già da tempo è stata dichiarata la guerra contro l’esistente per l’autonomia e la liberazione totale, sta a noi continuare ad affilare ogni volta di più le nostre armi. Bisogna rompere con tutti gli schemi, con tutte le probabilità e quello che loro si aspettano, bisogna attaccare dove nuoce, come direbbe Ted Kaczynski.

È per questo che ancora una volta abbiamo riso di fronte alle loro facce, ancora una volta ci siamo burlati della loro sicurezza e siamo entrati nel loro isolato a lato delle loro stanze, vedendo come si svolgevano le loro schifose vite.

Nella nostra ultima azione nel tribunale di Puente Alto li avevamo avvertiti che saremmo stati alle loro finestre, che saremmo stati a spiarli, avevamo solo bisogno della nostra convinzione e del nostro spirito antiautoritario per rompere con la logica della paura e l’obbedienza, essendo questo il principale muro per gli individui che perpetuano l’esistenza con tutta questa merda.

Dopo aver saltato i muri abbiamo posizionato il nostro regalino, che per loro fortuna non conteneva benzina né gas butano, solo la nostra amica, la polvere nera, gran errore da parte nostra, perchè l’ideale sarebbe stato seppellire qualcuno di quei bastardi.

Ora sono avvertiti, non siamo solo libri e parole, siamo fuoco, rabbia e polvere nera, la prossima volta che ci incontreremo e ci burleremo della loro sicurezza sarà per… ahi, vedranno, eheheh!

NOTA: Noi come Amigxs de la Pólvora vogliamo dire e chiarire che il giovane detenuto come sospetto per l’attacco agli sbirri non appartiene al nostro gruppo di affinità. Fatela bene la montatura, idioti, o per caso volete rendervi ridicoli come è successo con il Caso Bombas (ahahaha…)?

Forza a tuttx i/le prigionierx umanx e non umanx sparsi nel mondo
Forza a tuttx i/le perseguitatx politicx in clandestinità

Viva l’anarchia

Amicx della polvere nera

Santiago, Cile: Azione incendiaria contro i carcerieri

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I giorni passano e passano in questa calorosa estate e la maggioranza delle persone si trovano assorte a pensare al luogo in cui andranno in vacanza. Nel mentre, il potere e l’autorità non riposano, incarcerando peñis y weichafes nel sud del Cile, perfezionando leggi repressive e riunendosi in vertici ostentati politico-impresari come la CELAC-2013. E noi? Noi usciamo per strada per dar vita all’insurrezione, mettendo in tensione le nostre vite, coscienti del fatto che esistono e sono sempre esistite individualità che non si adattano a questa società malata e fatto di ogni secondo delle loro vite un atto di attacco contro gli oppressori.

E questa è la sfida: dare vita e continuità all’offensiva insurrezionale antiautoritaria, consolidare e potenziare le complicità, riattivare gli attacchi, accendere con il nostro apporto il falò dell’azione insurrezionale e liberatrice attraverso la violenza rivoluzionaria!!!

Coscienti del fatto che la discussione e il dialogo tra affini debba partire dall’azione, nella settimana che è terminata dal 28 gennaio al 3 febbraio abbiamo attaccato una proprietà della Gendarmeria del Cile situata in strada San Francisco prima di arrivare a Avenida Matta, a un fianco di una carcere per minori (SENAME) e a pochi isolati dal luogo dove morì in combattimento il compagno anarchico Mauricio Morales nell’anno 2009. Abbiamo attaccato con un congegno incendiario che ha lasciato alcuni danni alla porta di questo luogo di torturatori (poiché non è uscita sulla stampa inviamo delle foto). Questa proprietà della Gendarmeria è legata alla presunta azione sociale dei carcerieri e dei loro collaboratori, promossa attraverso istituzioni come la Chiesa Evangelica della Gendarmeria del Cile e la Confraternita Carceraria del Cile, istituzione che in internet si definisce come creatrice di progetti di carcerazione “in cui vivono gli interni, senza scioperi della fame, senza rivolte né tentativi di fuga, ma vivendo la loro carcerazione in pace e armonia mentre pagano il danno sociale con l’assistenza spirituale”.

Abbiamo scelto questo obiettivo particolarmente mossi dall’ira e la sete di vendetta per i colpi inflitti dai carcerieri contro il compagno Alberto Olivares (membro del collettivo 22 Gennaio) qualche settimana fa, che tra le percosse è stato trasferito ad un carcere di Concepción lontano dai suoi cari e poi riportato a la Ex Penitenciaria di Santiago, tutto questo come punizione per la sua attitudine ribelle, con l’invenzione che il compagno avrebbe partecipato a una rissa terminata con un prigioniero morto… La vendetta a volte tarda, ma la facciamo e la faremo arrivare e sappiamo che non c’è bisogno di scuse di questo tipo per attaccare chi rinchiude le porte delle celle dei nostri compagni, e chi sostiene e trae profitto dalla prigione e dalla società carceraria.

Questa azione è anche un avvertimento ai carcerieri, portando il respiro liberatore dell’insurrezione fino all’angolo in cui cercano di calmare di fronte a un dio le loro coscienze indegne per le torture che quotidianamente infliggono ai prigionieri!!! Non vogliamo che si sentano sicuri nei loro rifugi. Neanche quando ascoltano le loro orazioni vogliamo vederli tranquilli!!!

Schifosi carcerieri, inviamo anche a voi questo comunicato per avvertirvi che avrete delle conseguenze se vi azzardate ad aggredire i seguenti prigionieri che sono nostri compagni e non sono soli:

Marcelo Villarroel (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Freddy Fuentevilla (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Juan Aliste (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Alberto Olivares (prigioniero nella Ex Penitenciaria)
– José Sánchez (prigioniero nel carcere di alta sicurezza)

Per informarvi: nel decennio dei ’70 in Italia, gruppi armati autonomi sparavano alle gambe dei carcerieri che trattavano male i compagni rivoluzionari prigionieri, o semplicemente li assassinavano. Qualche giorno fa, un secondino italiano ha ricevuto nelle mani un pacco-bomba. In Argentina, da un bel po’ di tempo i compagni del gruppo “Amigxs de la Tierra” incendiano centinaia di automobili come forma di lotta contro la civilizzazione e il suo dominio. E qui in Cile, non sono pochi gli agenti del potere che sono stati sequestrati e giustiziati da rivoluzionari in dittatura e in democrazia. Se loro hanno potuto e possono farlo, anche noi possiamo se potenziamo e consolidiamo i nostri mezzi e capacità. Di volontà ne abbiamo che ci avanza. Che non accada che per aver aggredito qualche compagno rivoluzionario prigioniero, qualcuno di loro non finisca sotto terra, o si veda volar via le mani, o si svegli con la propria automobile in fiamme.

Salutiamo tutti i compagni e le compagne rinchiusi nelle carceri, profughi o con arresti domiciliari nel mondo. In particolar modo salutiamo Ivan Silva e Carla Verdugo, rallegrandoci della loro uscita dal carcere per passare agli arresti domiciliari, non smetteremo di lottare per la loro totale scarcerazione. Salutiamo anche Freddy, Juan e Marcelo, Josè Sanchez e Alberto Olivares. Non dimentichiamo i degni prigionieri mapuche e le comunità in conflitto con lo Stato e il Capitale, anche se non condividiamo la richiesta di una nazione mapuche e non riconosciamo “autorità” per quanto ancestrali possano essere, solidarizziamo nella pratica con la lotta per l’autonomia delle comunità e di noi stessi, e il recupero delle loro terre ancestrali attraverso l’azione diretta. Non dimentichiamo nemmeno gli 81 prigionieri morti bruciati nel carcere di San Miguel.

Un abbraccio rivoluzionario ai clandestini Diego Rios, Hans Niemeyer e Felicity Ryder.

Forza a Henry in Bolivia, e Braulio in Messico, degni prigionieri nella lotta antiautoritaria.

Forza ai compagni incarcerati in tutto il mondo, in particolar modo ai compagni italiani Alfredo Cospito e Sergio Stefani che con uno sciopero della fame si oppongono al divieto dei carcerieri di fargli vedere le loro compagne anch’esse incarcerate*

Forza a Panagiotis Argyrou, compagno prigioniero dell’organizzazione anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con il nostro fuoco inviamo forza per il suo recupero dopo l’incidente che ha avuto in prigione e che lo ha lasciato in stato di coma.

Forza ai compagni Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Dimitris-Andreas Bourzoukos e Nikos Romanos, arrestati dalla polizia greca il 1 febbraio dopo l’assalto a una banca e torturati dalle unità antiterroriste. Le loro parole all’arrivo in tribunale dopo le torture segnano il sentire della nostra azione: Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete ragioni per dormire tranquilli. Perchè la guerra sociale non la arresterete né con attacchi repressivi né con governi di sinistra, centro o destra.

Bachelet: stiamo aspettando il tuo ritorno per seminare fuoco al tuo governo e sbattere in faccia ai cittadini la miseria della socialdemocrazia.

Rafforzare e potenziare l’offensiva insurrezionale antiautoritaria, moltiplicare gli attacchi!!!!!!
Per la liberazione totale, Guerra sociale.

Cellula antiautoritaria insurrezionale Panagiotis Argyrou,
affine alla FAI/FRI, Cile
_
*Le loro compagne non si trovano in carcere in questo momento, ma si trovano indagate per gli stessi casi.

in spagnolo

Grecia: Testo dell’anarchico N.Romanos sulle accuse riguardo la sua partecipazione alla CCF

Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri
Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri

Tra un po’ di tempo sarò chiamato dal moderno inquisitore Mokkas per “scusarmi” (testimoniare) riguardo alla mia partecipazione nell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La ragione per cui chiarisco la mia posizione è per affermare le mie scelte e attitudini di lotta di fronte ai miei compagni. Le responsabilità penali di un’imputazione mi lasciano indifferente. Non dalla posizione di un martire ma come una scelta anarchica di scontro con le leggi e la mafia giuridica.

Non riconosco le loro procedure, e nemmeno il diritto di essere giudici da parte di subumani come Mokkas, che per me non ha neanche il diritto di vivere. Per quanto posso intendo insultare le loro procedure ed evidenziare, adesso come ostaggio, il conflitto rivoluzionario che ha luogo ogni giorno con l’autorità. L’attitudine intransigente verso i giudici è un altro momento della battaglia in questa condizione di guerra in cui viviamo.

Affermo quindi che non sono mai stato un membro dell’O.R. CCF e che sono anche in disaccordo con alcune posizioni dell’organizzazione. Questo fatto non è stato comunque una ragione seria abbastanza per me per non essere in connessione con i compagni della CCF. Una connessione che mi ha portato a condividere con loro pensieri comuni, preoccupazioni, esperienze, conoscenze. Di condividere esperienze per l’attacco al dominio e ai suoi alleati.
Ho impresso e continuo a imprimere una direzione sui territori in cui la lotta anarchica rimane forte ed espande la sua forza insurrezionale. In questa direzione contraddittoria ma piacevole, la mia scelta di partecipare a strutture rivoluzionarie (e ovviamente non gli errori tecnici che ho commesso) non costituisce prova di “colpevolezza” ma un onore, per me.

La strategia oppressiva nega l’autonomia dei gruppi anarchici di azione diretta e basandosi su un modello centralizzato usano la CCF per “scusare” le pratiche aggressive della più ampia tendenza insurrezionale.

Una condizione simile è stata sperimentata anche dai combattenti in Italia con i processi del p.m. Marini. La caccia alle streghe scatenata da Marini ha portato alla condanna di anarchici, a sentenze schiaccianti e pesanti misure restrittive. Un esempio in più che prova che i termini del “dialogo” non dovrebbero essere legali ma armati.

La nostra attitudine cerca di promuovere una percezione che è indifferente alle questioni legaliste (per quanto possibile, ovviamente) e prende di mira le radici della riproduzione di tutti questi metodi, il nostro nemico comune.

Le pratiche insurrezionaliste dovrebbero essere arricchite e il livello di violenza dovrebbe moltiplicarsi.

Sono solidale con i membri imprigionati della CCF e alzo il mio pugno a loro dalle prigioni di cui ora sono ostaggio. Forza compagni.
Saluti a tutti i gruppi di guerriglia, alle cellule della FAI/FRI e alle individualità in rivolta di tutto il mondo.

LUNGA VITA ALL’AZIONE DIRETTA, LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

P.S.1: Quando sei inquieto, prendi un lungo respiro e guarda in alto. Nella stella che vedrai sono nascoste le nostre speranze e dietro di esse i nostri sorrisi. Per adesso continua, ama, attacca, combatti. In ogni caso, tu lo sai. Le persone che sperano muoiono con le mani in mano, e così è come dovrebbe essere. Nel mezzo non c’è nulla, questa è l’unica cosa certa. Fino ad allora usa come bussola della vita la tua esperienza. Argiris e Foivos*, forza e buona fortuna.

P.S. 2: La sola buona notizia di questi giorni è il corso positivo della salute del compagno P. Argirou. I miei pensieri sono con te compagno.

Nikos Romanos
Carcere di Avlona, Grecia

*Questo è un riferimento a due persone che sono attualmente in fuga, dopo che la polizia greca ha emesso mandati di cattura contro di loro.

fonte, in inglese

Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Viva l'anarchia brutte fecce
Viva l’anarchia brutte fecce

I nostri giorni passano, le nostre notti no

Corriamo verso la nostra uscita, mentre attorno a noi si sta giocando una caccia all’uomo a tutta velocità. Dietro di noi rimane una vita che è predeterminata, scolpita dalle mani della sovranità, con lo scopo di farci interiorizzare la sottomissione come condizione oggettiva, di legittimare moralmente sistemi di leggi e regole, di uniformare l’individuo a una logica statica di numeri. Di fronte a noi, il mondo delle nostre fantasie “utopiche” che può essere conquistato solo con la violenza. Una vita, una possibilità e scelte determinate.

Fissate il vuoto tra le nuvole e saltate, perchè la caduta non è mai stata una scelta più certa.

Venerdì 1 febbraio, insieme a un gruppo di compagn*, abbiamo condotto una doppia rapina, alla Banca Agricola e all’Ufficio Postale a Velventòs, Kozani. Secondo la nostra opinione è di qualche importante analizzare, fino a un certo punto, la parte operativa della rapina. Questo innanzitutto per sottolineare tutti gli elementi del caso, le scelte che abbiamo fatto, gli errori che abbiamo commesso e le ragioni che ci hanno portato a questi.

Quindi, quel venerdì mattina, abbiamo attaccato i due obiettivi divisi in due squadre. Il nostro scopo fin dall’inizio era di prendere i soldi da entrambe le casseforti, ed in effetti è andata così. Durante la nostra fuga, una serie di eventi sfortunati e una malgestione di questi hanno portato ad un’esposizione sia del nostro veicolo sia della nostra direzione alla polizia.

A causa della stretta che si era creata da parte della polizia, il compagno che guidava il furgone, che era stato esternamente trasformato per apparire come un’ambulanza, ha cercato vie d’uscita per la squadra che aveva condotto le rapine. Nel suo tentativo, ha fatto l’errore di passare tre volte di fronte a un veicolo degli sbirri, che si sono quindi insospettiti. È nato un inseguimento che lo ha portato, a causa della sua non familiarità con la zona in cui è finito, a raggiungere quattro vicoli ciechi tra le strade fangose delle cave, che è finito con l’accerchiamento da parte della polizia – e con la chiusura di ogni possibilità reale di fuga. Dopo avere dato fuoco al furgone, è stato arrestato. Seguendo questi sviluppi e mentre il nostro compagno con il veicolo per la fuga era già nelle mani degli sbirri, le nostre opzioni disponibili si erano estremamente ridotte.

Abbiamo quindi deciso di fermare il primo veicolo che passava, poiché questo garantiva una fuga più sicura per noi e i nostri compagni. La questione principale in questa condizione era che gli sbirri non venissero a sapere del nuovo veicolo di fuga dei nostri compagni – abbiamo quindi deciso di mantenere il guidatore nel veicolo con noi, fino a che non avessimo trovato un modo anche per noi di fuggire. È a questo punto circa che il nostro sentiero si è incrociato con quello di una macchina della polizia, che si è gradualmente trasformato in un inseguimento fino alla città di Veria, con la maggioranza delle forze di polizia disponibili nell’area alle nostre calcagna. Ovviamente non abbiamo pensato neanche per un momento di usare l’ostaggio come scudo umano (non avremmo avuto problemi, per esempio, se si fosse trattato del manager di una banca) – dopo tutto, la polizia non sapeva della sua esistenza. Alla fine, lui ha agito da scudo umano per gli sbirri, senza che loro lo sapessero – perchè la sua presenza è stata una delle ragioni per cui non abbiamo usato le nostre armi per fuggire. Poichè la nostra consapevolezza e il nostro codice morale non ci permettono di rischiare la vita di una persona a caso che si è trovata con noi contro il suo volere.

A questo punto vorremmo rendere chiaro che non avevamo delle armi solo allo scopo di spaventare, ma per usarle nella remota possibilità di uno scontro tra noi e gli sbirri. Quindi, la ragione per cui non abbiamo agito nella maniera corrispondente, allo scopo di fuggire, è stata la condizione in cui ci siamo trovati a causa di una serie di errori.

La sola opzione per una fuga a quel punto era la velocità – e il nostro tentativo di guadagnare terreno con il nostro veicolo dagli sbirri che ci stavano inseguendo. Ovviamente, la città di Veroia non si offre per qualcosa di questo tipo, e presto infatti ci siamo trovati intrappolati in una stradina, con il risultato del nostro arresto. Durante il nostro arresto, la sola cosa che abbiamo dichiarato è stata che la persona che avevamo con noi non aveva niente a che fare né con la rapina, né con noi. Nonostante questo, gli sbirri hanno continuato a picchiarlo, almeno finchè abbiamo avuto contatto visuale con lui.

Questa narrazione non è fatta per vantarci o auto-promuoverci, ma allo scopo di invertire il lascito degli arresti senza una lotta che le condizioni non ci hanno permesso.

* * * * * Continue reading Testo dei 4 anarchici greci arrestati riguardo alla doppia rapina di Kozani.

Atene: Assunzione di responsabilità per l’attacco incendiario contro la stazione della polizia ad Exarchia

Libertà ai “4 di Kozani”

Ieri sera, 21 Febbraio, abbiamo attaccato la stazione della polizia ad Exarchia in un minimo segno di solidarietà con i nostri compagni N. Romanos, A-D.Mpourzoukos, Y. Michailidis e D.Politis arrestati dopo la doppia rapina a Velventòs di Kozani. Insieme alziamo i nostri pugni e le nostre fiamme quando le opzioni diventano azioni, quando il viso rimane alto e non si abbassa, quando la guerra infuria.

Era atteso che la festa dell’Antiterrorismo-Media di Massa si sarebbe creata a tempo di record, come è successo, con le foto e i nomi dei nostri compagni in mercé da un canale televisivo all’altro accompagnate dalle pessime analisi e profili psicologici fatte da qualsiasi prezzemolo dei media, richieste di informazioni e reportage straordinari. Non ci sorprende, la copertura offerta agli sbirri cafoni di Veria e agli vigliacchi delle forze speciali della polizia (EKAM) all’ospedale dal ministro fascista dell’Ordine Pubblico, Dendias, e dai vari ufficiali dell’anti-terrorismo. Non crediamo che la divulgazione delle fotografie dei compagni maltrattati in questa situazione sia stato un errore dell’Anti-terrorismo con lo solo scopo della veloce raccolta di informazioni per l’azione degli arrestati, ma un’azione ben mirata per disperdere la paura a coloro che consapevolmente scelgono di attaccare l’esistere.

Non ci aspettavamo niente di meno dai meccanismi della repressione che furiosamente raccolgono il DNA in ogni occasione, col culmine i recenti episodi alla zona di Skouries a Halkidiki, col sequestro di persone e la violenta raccolta di materiale genetico per la costruzione di rinvii a giudizio e arresti in quanto viene utilizzato come un unico elemento di prova derivato dagli “indiscutibili” laboratori/cucine della Polizia.

Ministri, poliziotti, giudici, giornalisti, vicini di casa-testimoni e proprietari di appartamenti che avete fatto diventare il telefono un prolungamento della vostra mano, dimenticate una cosa: CHE NOI NON DIMENTICHIAMO.

Sui volti gonfi dei nostri compagni non riconosciamo l’immagine di alcuna “vittima”, al contrario, non fermiamo di vedere i sorrisi, i desideri, la rabbia, che diventano passaggi sul campo di battaglia, come il nostri attacchi successivi.

Dietro agli annunci per la lotta contro l’illegalità, il “terrorismo” e le nuove ordinanze d’arresto, non smettiamo di vedere i nostri passaggi. Li sfrutteremo fino all’ultimo.

(La reazione immediata dei sbirri è la fuga, come ha fatto la guardia armata e una macchina della polizia.)

PS 1. Nessuno è diventato forte colpendo un prigioniero in manette.

PS 2. Buona fortuna a forza ai compagni ricercati.

fonte

Grecia: Messaggio di solidarietà ad Alfredo Cospito e Sergio Maria Stefani dai membri imprigionati dell’O.R. CCF e Teofilos Mavropoulos

CCF – Alle estremità… per Alfredo e Sergio

Il nostro fratello Alfredo Cospito (accusato per la sparatoria contro l’amministratore delegato della società energetica nucleare per la quale ha assunto la responsabilità la Cellula Olga-FAI), insieme con il suo compagno Sergio Maria Stefani hanno iniziato uno sciopero della fame il 29 Gennaio contro il divieto delle visite che volevano imporli i loro carcerieri.

Il 18 Febbraio Alfredo ha interrotto lo sciopero dopo che la amministrazione della prigione si è impegnata a soddisfare la sua richiesta. Sergio continua ancora in attesa della soddisfazione della sua richiesta. Alfredo, naturalmente, rimane in solidarietà con il compagno Sergio e, come un gesto di sostegno, ha causato un sabotaggio allo spazio della prigione.

Parallelamente, alcuni giorni fa, e siccome l’indagine sulla sparatoria per la quale è accusato Alfredo finiva in stallo, i sbirri hanno chiesto il DNA dal compagno con lo scopo di effettuare una “ricerca” per un altro attacco. È l’attacco contro il RIS nel 2005 a Parma.

In seguito alla negazione di Alfredo di dare il DNA, i sbirri hanno fatto irruzione nella cella (il 19 Febbraio) ed hanno raccolto da soli campioni di DNA dal posto.

Se non fossimo prigionieri nelle carceri greche, le AZIONI avrebbero avuto la prima parola. Adesso però, anche dietro le sbarre della prigione, inviamo ad Alfredo ed a Sergio queste poche parole come un saluto ed una promessa:

In questo mondo, i lupi abitano nei bordi. In mezzo ci sono quelli che non osano.

Qualcuno dal mezzo può chiedere verso la nostra parte: “Perché inseguite l’impossibile…?”

Ma la nostra voce che parla dal cuore grida: “Non esiste l’impossibile per l’Uomo. Non mettere mai confini alla volontà dell’Individuo. Rompere i limiti. Morire e dire “La morte non esiste…” Negare la massa. Negare la società e la morte serena della comparsa”

Un’esplosione dentro di noi grida: “Sono Io, invado sul palco del mondo e faccio saltare in aria la sua pace”.

Siamo noi, gli Anarchici Esiliati, i Nichilisti, gli Iconoclasti, che abbattiamo gli idoli del vostro mondo.

Agli compagni offriamo il fuoco di Prometeo.
Agli nemici la guerra.
Agli indifferenti… nulla.

Cospirazione delle Cellule di Fuoco FAI/FRI
e il fratello Teofilos Mavropoulos

Carcere di Koridallos, Febbraio 2013

Attica: Parole del prigioniero anarchico Nikos Romanos ai compagni che si sono riuniti in solidarietà fuori le mura del carcere giovanile di Avlonas

Nel pomeriggio della Domenica, 17 Febbraio, circa 70 compagni hanno partecipato al raduno di solidarietà previsto di fronte al carcere di Avlona, dove Nikos Romanos è stato rinchiuso dal 11 Febbraio. Quattro squadroni dell’antisommossa stavano in guardia fuori delle porte della prigione per tutto il tempo. I compagni hanno messo un sistema audio. Così, quando sono riusciti ad avere un contatto telefonico con Nikos, le sue parole sono state ascoltate ovunque forti e chiare attraverso le casse. Inoltre, per circa cinque minuti c’è stato un contatto visivo con Nikos, e tutte le persone riunite sono scoppiati in urla e grida. Di seguito è riportato una trascrizione del messaggio di Nikos ai suoi solidali.

Viva l'anarchia, brutte fecce! Solidarietà con "i 4 di Kozani"!
Viva l’anarchia, brutte fecce! Solidarietà con “i 4 di Kozani”!

Vorrei iniziare col dire qualche parola sul mio caso. Fin dal primo momento ci fu un tentativo di presentarci come vittime nascondendo le proprie scelte e presentarci come se fossimo alcuni giovani alla deriva. Uno sforzo lanciato dagli arrangiatori della propaganda dello stato e proseguita dagli ambienti riformisti dei componenti della sinistra, come il cosiddetto “Movimento Anti-autoritario” (Alpha Kappa / AK) e la “Cooperazione della Sinistra Anti-capitalista per il Rovesciamento” (Antarsya). Così, da un lato, tutti i tipi di media del regime stavano affilando la strategia verso la de-politicizzazione dell’azione anarchica, convertendo le nostre scelte in storie di singhiozzi per i tabloid, d’altra parte i riformisti di Alpha Kappa e di Antarsya, senza nemmeno dire una parola sulle pratiche aggressive di lotta, stavano singhiozzando le loro storie tristi su di noi, contribuendo alla nostra de-politicizzazione.

Per me, il solo fatto che quattro anarchici armati sono stati arrestati senza prima combattere è una sconfitta che non lascia spazio ad una ulteriore vittimizzazione. Nel corso degli anni, vi è stata una ricca esperienza storica, una tradizione di guerriglia in cui i rivoluzionari combattono fino alla fine; una percezione che promuove una vera e propria scelta di conflitto con il Potere; una opzione che è riuscita a plasmare importanti eredità storiche di lotta rivoluzionaria. Ovviamente, la responsabilità di questo fatto è solo nostra, dei quattro arrestati. I motivi che ci hanno spinto ad agire in questo modo sono state spiegate nel testo che abbiamo pubblicato sul nostro caso.

Pertanto, per quanto riguarda le torture durante la detenzione, è ovviamente importante analizzare le intenzioni strategiche del potere contro di noi. Tuttavia, quando tale analisi tende a sovrastare le scelte di lotta che ci hanno portato in carcere, poi si limita a riprodurre una percezione di frenesia-terroristica senza alcuna prospettiva rivoluzionaria. Per me, una risposta adeguata alle torture e gli omicidi dei compagni (senza equalizzazione del diverso significato di ognuna) è una rappresaglia contro i nemici della libertà; una ritorsione che sia allo stesso tempo collegata con l’azione anarchica multiforme, creando focolai permanenti di resistenza.

Ora cercherò di trasmettere la mia esperienza vissuta in modo tale da essere compresa da tutti. Il dolore psichico della sottomissione e della resa senza spargimento di sangue non può essere confrontata con le botte dei poliziotti. Il pestaggio ti mette in collera, mentre l’altro dolore ti tormenta.

In conclusione, vorrei salutare tutti i compagni che ci hanno attivamente supportato mediante la distribuzione di testi, la creazione di sistemi audio ai raduni, affissioni, organizzando manifestazioni, e fissando obiettivi in ​​fiamme per riscaldare i nostri cuori.

Infine, vorrei inviare la mia solidarietà incondizionata allo scioperante della fame Spyros Dravilas (prigioniero in lotta nel carcere di Domokos) e farvi sapere che 37 individui dalla prigione di Avlona hanno dichiarato il loro sostegno con la sua lotta per un soffio di libertà.

Nikos Romanos
2013/02/17

Indirizzo di carcere: Nikos Romanos, Speciale Centro di Detenzione Giovanile di Avlona, 19011 Avlonas, Attica, Grecia

L’anarchico Nikos Romanos ha rilasciato un’altra lettera, negando qualsiasi coinvolgimento nelle azioni dell’O.R. CCF; si può leggere in inglese qui.