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Cile: Comunicato solidale con Victor Montoya

Il nefasto sistema giudiziario mantiene il nostro compagno e fratello Victori Hugo Montoya Encina in prigione da più di sette mesi; sette mesi di prove chiaramente inesistenti, sette mesi di dolore verso chi conosciamo o semplicemente condividiamo quell’anonimato che gli è stato bruscamente strappato. Colpevole di amare i suoi amici e le sue amiche, di amare la sua famiglia; colpevole di essere un compagno ad ogni costo; di sognare e cercare di vivere in un mondo dove è colpevole di essere un compagno; di questo è colpevole Victor, il resto è solo parte dell’assurda montatura fatta grazie alla meschina legge antiterrorista.

“… Perché nessuna condanna sarà infinita…”

Sappiamo che Victor presto sorriderà con noi, correndo verso chi lo aspetta; presto ci abbraccerà e ci mostrerà che le sbarre le ha già lasciate alle spalle. L’energia è sempre viva per accompagnare e aspettare il compagno Victor, la solidarietà non cesserà mai; Victor tornerà libero mostrando con fermezza la sua totale innocenza rispetto a quanto gli viene contestato; Victor tornerà alle sue attività; tornerà a volere, sognare e cercare di vivere con la stessa forza di sempre; perché lui è “Forza”.

Il 4 Settembre c’è stata una proroga di un mese di indagini, vale a dire, un mese in più di bastarda galera per Victor; è il momento in cui la solidarietà e l’appoggio attivo devono mostrare la stessa fermezza che Victor ha dimostrato durante questo ingiusto processo.

Libertà per Victor e tutte e tutti i/le sequestrati/e dallo stato meschino!

Solidarietà attiva e appoggio costante verso tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle!

Libertà per Victor Montoya!

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Cile: Prolungata di un mese la custodia preventiva per Victor Montoya

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Il 4 Settembre 2013 c’è stata una nuova udienza nel caso della procura sul compagno Victor Montoya secondo la legge antiterrorista. Questa volta la procura ha sollecitato il tribunale affinché venisse esteso il tempo per indagare e di conseguenza la custodia preventiva, chiedendo due mesi aggiuntivi. La difesa si è opposta e, alla fine, i giudici hanno concesso un altro mese per chiudere le indagini e andare a processo.

Dall’altro lato, la famiglia ha informato che la difesa è uscita ad ottenere dal tribunale l’autorizzazione per far lavorare un perito riguardo al commissariato di las Vizcachas (dove c’è stato l’attacco esplosivo attribuito a Victor) dopo vari rifiuti da parte della procura.

Basta con la legge antiterrorista e i suoi processi!

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Cile: Confermata la custodia cautelare per Victor Montoya

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Il 18 Luglio 2013 c’è stata una nuova udienza in merito alla custodia cautelare di Victor che da Febbraio è accusato di aver guidato l’auto dove c’erano quelli che avevano attaccato un commissariato di polizia.

Il tribunale ha confermato la custodia, facendo restare il compagno Victor nel carcere di Puente Alto, con un’accusa basata su miseri testimoni anonimi e sulla nefasta legge antiterrorista.

Libertà per Victor Montoya!

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Cile: Comunicato di Victor Montoya

Victor è prigioniero dal 9 Febbraio 2013 nel carcere di Puente Alto, accusato tramite la legge antiterrorista di attentato esplosivo contro una caserma di polizia nella città di las Vizcachas.

Il mio nome è VICTOR HUGO MONTOYA ENCINA, accusato di aver collocato un artefatto esplosivo a Reten Las Vizcachas il 9 Febbraio 2013. Dopo 4 mesi di custodia preventiva, posso affermare di essere la prova vivente di come lo stato cileno ancora una volta ha creato una nuova montatura grazie alla caccia alle streghe chiamata “legge antiterrorista”, basata sulla discriminazione e su processi farsa; stavolta sono io il bersaglio di accuse costruite con testimoni fasulli, che hanno fornito testimonianze incongruenti e con prove ridicole tipo cd con musica varia, sciarpe e materiale tratto da internet.

D’altra parte, va notato che oltre a queste tre testimonianze tra loro incongruenti, c’è un altro caposaldo fondamentale in questo processo e nel suo svolgersi discriminante, niente meno che il mio stile di vita, che cercano di sfruttare per ciò che serve loro, non essendo io per nulla una persona modello, in questo caso, il solo fatto di avere una coscienza sociale e di classe, rifiutare il consumo, l’uso e l’abuso di animali ed umani e non e una condotta decisa nel dichiararmi contrario a qualsiasi droga lecita o no, dando priorità alla mia lucidità e integrità come persona consapevole delle proprie azioni, è il presupposto e unico argomento utilizzato dalla polizia, dalla intelligence e dai giudizi per affiancarmi alla causa già conosciuta come “caso bombas”.

Dal 9 Febbraio mi trovo nel carcere di Puente Alto, qui è dove perdo il mio tempo, ho lasciato cose a metà fuori, ma la cosa peggiore è che a causa della prigionia le varie tensioni e l’esercizio improprio di potere da parte di coloro che detengono l’”ordine” e il “benessere” di noi detenuti, molti dei quali come me stanno qui ingiustamente vittime di processi “legali” e beghe burocratiche, stati depressivi e crisi di panico oltre a vari problemi di salute diventano parte della quotidianità e della “normalità” del posto.

Eppure, dopo aver visto, sentito e testimoniato quanto sopra, io resto me stesso! Il cosiddetto “terrorista”, il “pericolo per la società”, come tanti altri che sono stati e sono perseguitati solo per il loro pensare diversamente… Paghiamo il prezzo di tali accuse, le quali con il passare del tempo e del lavoro di persone ipocrite crolleranno, saranno vanificate come è già successo tante volte, nonostante le montature con buoni presupposti, pagate con le tasse dei lavoratori, gente comune, come chiunque di noi, questo mi fa pensare che domani potrebbe toccare a te essere la prossima vittima dei veri terroristi che vivono tra di noi e che ci accusano e perseguitano.

Infine, ringrazio la mia famiglia, gli amici, gli avvocati e chi non conosco ma che mi è stato vicino, tutta la scena hardcore del paese, la comunità vegan, vegetariana e straight edge del Cile e dei paesi vicini che mi appoggiano costantemente in questo processo, supportandomi e dandomi forza.

Con ciò, io e ognuno dei prigionieri politici privati della libertà dimostriamo che lo stato e le sue montature non fermeranno la verità.

Carcere di Puente Alto, 11 Giugno 2013, 123° giorno di prigionia nella Torre 4, 1° piano.

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Cile: Nuove accuse contro Victor Montoya

Il procuratore sud, che si dedica esclusivamente a congegni esplosivi, ha deciso di ripresentare accuse contro Victor Hugo Montoya. Victor è stato arrestato il 9 febbraio 2013, accusato da qualche presunto testimone di essere andato con un’auto nei dintorni della stazione di polizia di Vizcachas, dove è avvenuto un attacco esplosivo. Victor è accusato secondo la legge anti-terrorista e rimane in carcere preventivo nella prigione di Puente Alto.

Il 30 aprile, il procuratore sud cercherà di presentare altre accuse contro Victor, non sappiamo ancora qual’è l’obiettivo, ma è probabile che vorranno attribuire a lui anche altri attacchi esplosivi del gruppo “Amicx della polvere nera”. Immediatamente dopo l’arresto, questo gruppo ha negato qualunque partecipazione di Victor nella loro azione. Stiamo parlando di questi attacchi:

– Divisione Logistica dell’Esercito (28 novembre 2011)
– Pubblico Ministero locale di La Florida (29 novembre 2011)
– Banca BCI su strada Beauchef (1 marzo 2012)
– Tribunale di Garanzia di Puente Alto (4 luglio 2012)

Il 26 aprile il procuratore sud ha fatto una ricostruzione della scena alla stazione di polizia di Las Vizcachas, Victor in ogni caso non ha partecipato a quella ricostruzione, poiché nega esplicitamente le accuse.

Ricordiamo che Victor è un compagno vegan e straight-edge che insieme alla sua famiglia rigetta le accuse del procuratore.

Fine alla legge anti-terrorista! Prigionieri liberi!

trad. da waronsociety — maggiori informazioni: i, ii

Santiago, Cile: Congegno incendiario sotto auto della polizia

In una notte di luna piena oggi Mercoledì 27 Marzo alla vigilia di un nuovo anniversario del “Giovane Combattente”, abbiamo deciso di incendiare un’auto di fronte all’entrata del Commissariato di Quinta Normal situato in Carrascal con Embajador Gomez.

Abbiamo situato due dispositivi incendiari alle ruote del veicolo, facendoci beffe della loro sicurezza e controllo del quartiere per mano di bastardi poliziotti.

Con la nostra volontà incendiaria vogliamo calcare l’importanza delle azioni individuali, poiché queste apportano in maniera implacabile il passaggio all’offensiva contro la dominazione!

Vogliamo sottolineare che la nostra azione di taglio artigianale è stata realizzata con materiali precari, poiché non abbiamo le conoscenze per realizzare azioni di maggiore portata, e perchè individui che in qualche momento della storia le hanno fatte, hanno i mezzi e le conoscenze, conoscenze che per ragioni personali hanno deciso di portare nella tomba o di lasciare in letargo, facendo una rottura con le nuove generazioni.

Occhio, non vogliamo fare le vittime, e nemmeno giudicarli per la loro inattività nei tempi difficili che oggi attraversiamo. Ancor meno pretendiamo essere loro discepoli, né loro i nostri maestri. Questa è una forma di critica-domanda agli individuali ribelli che sentono le stesse inquietudini di rafforzare ogni colpo inatteso con più forza e più certezza, perchè la conoscenza non è qualcosa che si acquisisce da un momento all’altro, ma una ricerca costante piena di incertezza, errori, e successi i quali alimentano le nostre decisioni.

Facciamo una chiamata eterna a tutti gli individui ad essere curiosi, a provare senza paura, se sbagli ritenta, ricorda che tutto si può imparare in questa vita, solo fai in modo di mettere cautela. Che gli anni non debilitino le nostre forze, né i nostri sogni, che oggi palpitano nei nostri cuori.

Salutiamo dalla distanza fisica i/le compagnx Diego Rios, Felicity Ryder, il bimbo Fenix Lafquen e Hans N., oltre ai/le nostrx indimenticabilx fratelli/sorelle prigionierx Carla e Ivan, Victor M., quelli del Caso Security, i/le compagnx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e moltx altrx.

Ogni parola in ogni comunicato da un non-luogo o il carcere si ripercuote con eco in una maniera feroce nel nostro essere”.

Siamo il vento che cancella le tracce dei fuggitivi e saremo il pugnale nel collo della polizia bastarda

Células del Incendio Negro.

Nota: Nonostante i dispositivi non si siano attivati questa volta, vogliamo dire che la stampa nelle notizie sullo “zaino dimenticato” che hanno nominato, non conteneva solo una bottiglia con combustibili, erano 2 bottiglie da 1,5 litri di benzina e paraffina mescolate, appoggiato all’esterno dello zaino una miscela di elementi in polvere con una miccia a tempo. Che non dicano che era abbandonata, sanno molto bene perchè era lì, altrimenti il loro operativo non avrebbe generato quello scandalo di quasi 4 ore.

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Santiago, Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro chiesa cattolica a Puente Alto

Rivendichiamo l’attacco incendiario realizzato nell’alba di martedì 12 febbraio intorno alle 3.00 alla nota chiesa Nuestra señora de Montserrat, situata in calle Luis Matte Larraín, comune di Puente Alto, con un congegno incendiario con dispositivo di ritardo, detonato sul fronte della chiesa, che ha provocato danni materiali in gran parte del portone principale, come anche danni nelle teste dei centinaia di sudditi dell’ordine e del potere che si incontrano in questo luogo giorno e notte.

Nonostante ad oggi i danni prodotti siano stati mascherati superficialmente, e che il fatto non è stato pubblicato dai media e la stampa dello Stato di polizia, sorge la necessità politica di rivendicare questo attacco, poiché non vogliamo essere confusi con gruppi o sette sataniste, religiose o fasciste. La nostra motivazione si è trasformata in un’azione rivoluzionaria contro il potere e la società carceraria borghese, intendendo questa azione non come una che gira intorno a un piano con l’obiettivo di erigere un altro modello sociale imposto a rimpiazzare quello presente, ma come un’azione che cerca di destabilizzare la società ed evidenziare il conflitto inerente in essa, basato sulla distruzione di ogni traccia che rappresenta, riproduca e sostenti il potere nel suo controllo, la sua proprietà e valorizzazione delle nostre vite, per così un giorno ottenere insieme ai nostri affini la nostra emancipazione totale e definitiva.

Inoltre con questo comunicato vogliamo fare una chiamata e un invito a tutte le individualità affini all’agitazione armata permanente; a continuare ad evidenziare il conflitto che la tanto sbandierata pace sociale come discorso poliziesco di moda della società borghese spettacolare cerca di nascondere; a diffondere conoscenze tecniche e promuovere una cultura cospirativa e di sicurezza tra chi si situa da questo lato della barricata, per non cadere così nelle grinfie del nemico, poiché la storia ci ha dimostrato che ogni errore lo paghiamo caro, ed ogni compagnx in prigione è un trofeo per il Potere.

La guerriglia urbana si diffonde e acutizza come una piaga; ogni giorno siamo più preparati, con più conoscenze, più dotati di strumenti e materiali, e soprattutto ogni giorno siamo più individualità e/o gruppi che ci auto-organizziamo, e senza aspettare paurosi tempi migliori, ci facciamo parte della storia e ci facciamo parte consapevole e responsabile di questa guerra contro i boia della vita e sostenitori di questa società complice.

Per concludere, qualche giorno prima del nostro attacco abbiamo saputo la cattiva notizia del tuo arresto, e senza conoscerti, la tua sola posizione ferma contro la repressione poliziesca del Capitale ci ha riempito di motivi in più per attivare la carica di quella notte. Per questo, inviamo un abbraccio speciale dal mimetismo cospirativo al compagno Victor Hugo Montoya, speriamo che il calore delle nostre azioni arrivi fino alla tua cella e la solidarietà si manifesti.

Forza compagno, non sei solo!
L’unica chiesa che illumina è quella che brucia!
Libertà per Victor Montoya e tuttx i/le prigionierx!

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Cile: Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il commissariato dei carabineros di Las Vizcachas a Santiago

Per secoli hanno confezionato una macchina di morte lenta e sicura, come principale motore l’individuo comodo, sottomesso e pauroso. Che agli occhi degli stupidi umani, quelli che porgono l’altra guancia, che stanno zitti e dimenticano qualunque miseria gli capiti ed esista, è impenetrabile e indistruttibile. Tutto questo viene realizzato con l’immancabile appoggio di Giudici, pubblici ministeri e avvocati; Politici, impresari e polizia; Accademici, scienziati e biotecnologi; Dei, templi e sottomessi; Guerre, nazioni e militari; Pubblicità, televisione e spettatori; Discoteche, bar e droghe; Centri commerciali, negozi di lusso e consumo; Intellettuali, università e scuole; Stato, carceri e gendarmi; Banche, proprietà e denaro; Sviluppo urbano, dirigenti e operai; Tecnologie, robotica e vigilanza; Macelli, allevamenti e centri di sperimentazione. Senza menzionare i collaboratori, “scorfani” e chissà quanta altra merda…

Di fronte a quanto menzionato, già da tempo è stata dichiarata la guerra contro l’esistente per l’autonomia e la liberazione totale, sta a noi continuare ad affilare ogni volta di più le nostre armi. Bisogna rompere con tutti gli schemi, con tutte le probabilità e quello che loro si aspettano, bisogna attaccare dove nuoce, come direbbe Ted Kaczynski.

È per questo che ancora una volta abbiamo riso di fronte alle loro facce, ancora una volta ci siamo burlati della loro sicurezza e siamo entrati nel loro isolato a lato delle loro stanze, vedendo come si svolgevano le loro schifose vite.

Nella nostra ultima azione nel tribunale di Puente Alto li avevamo avvertiti che saremmo stati alle loro finestre, che saremmo stati a spiarli, avevamo solo bisogno della nostra convinzione e del nostro spirito antiautoritario per rompere con la logica della paura e l’obbedienza, essendo questo il principale muro per gli individui che perpetuano l’esistenza con tutta questa merda.

Dopo aver saltato i muri abbiamo posizionato il nostro regalino, che per loro fortuna non conteneva benzina né gas butano, solo la nostra amica, la polvere nera, gran errore da parte nostra, perchè l’ideale sarebbe stato seppellire qualcuno di quei bastardi.

Ora sono avvertiti, non siamo solo libri e parole, siamo fuoco, rabbia e polvere nera, la prossima volta che ci incontreremo e ci burleremo della loro sicurezza sarà per… ahi, vedranno, eheheh!

NOTA: Noi come Amigxs de la Pólvora vogliamo dire e chiarire che il giovane detenuto come sospetto per l’attacco agli sbirri non appartiene al nostro gruppo di affinità. Fatela bene la montatura, idioti, o per caso volete rendervi ridicoli come è successo con il Caso Bombas (ahahaha…)?

Forza a tuttx i/le prigionierx umanx e non umanx sparsi nel mondo
Forza a tuttx i/le perseguitatx politicx in clandestinità

Viva l’anarchia

Amicx della polvere nera

Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato

Osservando alla distanza

Al calore del fuoco ci preparavamo per cenare. Qualcuno ha acceso la televisione e ha messo il notiziario a volume basso, qualcosa di frequente per noi che alziamo solo quando danno una notizia di nostro interesse.

Abbiamo cominciato a mangiare e a dare libero sfogo alle discussioni… ma di colpo tutta l’attenzione si è concentrata sull’apparecchio idiota. In Santiago era accaduto un nuovo attacco all’ideologia del Potere, questa volta uno sporco covo di carabineros nella zona alta della precordillera. Le immagini mostravano una caserma de Las Vizcachan con uno squarcio nel muro ma questo non era tutto, un bastardo agente era rimasto ferito, il congegno aveva colpito i funzionari che dormivano nelle loro stanze. Continue reading Cile: Attacco esplosivo alla caserma dei carabineros di Santiago; un arrestato