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Italia: Lettera di Tomo sull’operazione “ardire”

Il caos è alle porte… (sull’operazione “ardire”)

E’ la stessa storia che si ripete.

Nel contesto di una maxi-operazione (“Operazione Ardire”… ma che nome del cazzo è?) contro anarchici ed incendiari della pace sociale, alle 4.00 della notte tra il 12 ed il 13 giugno, subisco una perquisizione domiciliare da parte dei ROS di Perugia e di Bologna, oltre ad un paio di carabinieri locali (anche se con esito negativo, a differenza dell’ultima). Cercavano le stesse cose dell’altra volta: computer, materiale esplodente, ecc.

Questa volta, però, con una simpatica sorpresa: i signori in divisa, per ordine dell’ormai nota suor M. Comodi, mi informano del fatto che è stata aperta un’indagine nei miei confronti, per il solito articolo 270bis.

Voglio comunque chiarire che, sebbene mi sia stato assegnato al momento un avvocato d’ufficio, revocherò ogni difesa legale, poiché nego il diritto e non riconosco nessuna autorità, giudiziaria o meno.

Voglio anche specificare che, come individuo in guerra con la società, supporto la pratica dell’azione diretta e che, quindi, supporto le azioni della FAI.

In ogni caso, una classica retata in grande stile, per la quale, tra l’altro, sono in custodia cautelare una decina di anarchici e sono sotto indagine più di una ventina di persone, tra cui anche alcuni/e compagni/e della CCF, ma è ancora presto per avere un quadro generale della situazione.

Che dire? Sarebbe ripetitivo sottolineare che, nonostante tutti gli anni di galera sotto i quali possono seppellirci, l’incendio che portiamo dentro è ormai inarrestabile. Esso si espande, fiero, ed incontra le fiamme degli affini di ogni dove, coloro che, in un mondo come questo, accettano un’unica posizione: quella dell’attacco.

Questi straordinari compagni, il cui odio brucia come mille soli che splendono nel cielo, sono gli amici ed i fratelli con cui condividiamo rabbia e dolore, lacrime e sorrisi, dubbi e passioni che pesano come macigni e fischiano come piombo; sono coloro che minacciano la società, le sue leggi ed i suoi difensori con la loro stessa esistenza; sono quei ribelli indomiti che illuminano le notti e dipingono le città coi colori della distruzione e della rivolta.

Anche da dietro le sbarre delle carceri o all’interno dei tribunali, i loro sguardi, le loro parole ed i loro pensieri sono armi pericolose e si fanno lime affilate per l’evasione, benché giudici e PM tentino di soffocare in loro qualsiasi barlume di potenza individuale.

Ma questi scarti umani non possono fermare la furia iconoclasta che si sta diffondendo come un virus.

Noi siamo l’infezione… e non c’è nessuna cura. Né per i “padroni”, né per i “servi”.

Il caos è alle porte…

Un gigantesco, incandescente, complice abbraccio di fuoco a voi, compagni.

SOLIDARIETA’ TOTALE CON I RIBELLI ARRESTATI ED INDAGATI

PER LA DISTRUZIONE DELLA SOCIETA’

CHE IL RUGGITO DELLE POLVERI SQUARCI IL SILENZIO DELLA PACE SOCIALE

VIVA L’ANARCHIA!

Tomo, 13 giugno, dal mio Nulla.

maggiori informazioni/aggiornamenti: i, ii

Grecia: Manifestazione anti-naizsta nella città di Patrasso

 
NO ai pogrom fascisti

NO ai campi di concentranzione

NO al cannibalismo sociale

Manifestazione di solidarietà con gli immigrati
Giovedì, 14 Giugno. Il corteo di protesta partirà alle 18:00
dall’occupazione Parartima (Via Korinthou e via Aratou, Patrasso )

              Contro il fascismo ed il racismo

Lotta comune di tutti i lavoratori, locali ed immigrati

Assemblea aperta per azioni antifasciste

Friburgo, Germania: Attacco alla sede del partito Alleanza ’90/I Verdi

La mattina del 10 maggio devastammo gli uffici del partito politico Verdi, situato sulla Haslacherstrasse nella città di Friburgo (Germania meridionale). Abbiamo scritto tre volte sui muri “La deportazione è omicidio e tortura.” Prendiamo una posizione attiva contro il razzismo dominante.

Il clima attuale di freddezza sociale non può essere tollerata. L’azione disumana della deportazione è sotto la responsabilità del governo rosso-verde. Il capitalismo uccide anche quando si veste di verde.

La nostra proposta: nessun partito, nessuno stato o confini.

Per l’anarchia!

trad. orizzontelibertario

Montevideo, Uruguay: La terra non si vende, la terra si difende!

Proclama letto alla fine della marcia, alle porte del Dinama:

Perché è in pericolo,
perché è unica ma appartiene a tutti,
perché altrimenti  se non la difendiamo siamo complici,
abbiamo deciso di difenderla rompendo il silenzio.

Siamo parte della stessa lotta, la stessa resistenza che sorge in  tutto il mondo. I nostri fratelli sono coloro che ovunque si trovano sono stati  incarcerati, perseguitati e uccisi. Anche sgombrati come è  accaduto oggi in Bella Union Tedhy Ney, cacciati dalla terra per un anno  avevano curavano e su cui avevano vissuto. Come dicono i compagni  co-UTAA: la terra è di chi la lavora e la abita.

Circondano il bosco, ci sfruttano attraverso i datori di lavoro, siamo contaminati dai loro cibi transgenici OGM , avvelenano le fonti d’acqua, inquinano l’aria e vogliamo convincerci a consumare cose che non servono. Ma cadranno.

Ripetiamo ancora una volta, la terra non sta morendo, la stanno uccidendo. I responsabili hanno dei nomi e sappiamo  a quali interessi rispondono. Vogliamo un mondo sano e libero senza mediatori, lo stiamo costruendo e no chiederemo il permesso. Dare alla terra parte di ciò che ci dà, attaccando chi ci attacca.

Il Capitale ci riempie con i suoi mega-progetti, noi gli opponiamo un mondo che difende la vita e libertà. Qualsiasi altro megaprogetto come l’ Aratiri, porterebbe solo contaminazione distruzione e morte.

LA TERRA NON SI VENDE, LA TERRA SI DIFENDE!

trad. orizzontelibertario

Grecia: Libertà per anarchico Andrea Mazurek, da 3,5 anni imprigionato in attesa in seguito ad un processo con accuse prefabbricate

André è uno dei migliaia di partecipanti ribelli nella rivolta del Dicembre ’08. La data del suo processo d’appello si sta avvicinando.

Lunedì, 11 Giugno 2012, Corte d’Appello di Atene, Via Loukareos.
Richiamo di raduno di solidarietà con André, ultimo prigioniero della rivolta del Dicembre ’08.

Qui Andrea stesso presenta una serie di circostanze che hanno portato al suo arresto e carcerazione (testo originale in polacco)

Manifesto di solidarietà in polacco

Indirizzo attuale in carcere:

Αντρέ Μαζούρεκ / André Mazurek
Filaki Larissas, B Pteriga (Larissa Prison, 2 ° Braccio)
Larissa 21110, Ελλάδα/ Grecia

Lettera di Andrea Mazurek dal carcere

Dopo 3,5 anni

Per 3,5 anni sono un prigioniero nelle carceri greche, più precisamente dal 2008-11-12 durante i conflitti che seguirono l’assassinio di Alexandros Grigoropoulos ad Exarchia. Mi chiamo Andrea Mazourek e mi trovo in Grecia dal 2007, precisamente dal mese di Maggio. Sono venuto dalla Polonia ed a causa di ignoranza della lingua greca ero impiegato a lavori saltuari, così e mentre ero 1,5 anni qui, ho sentito, come tutti noi, l’assassinio di Alexis, e in questo modo ho ritenuto opportuno a scendere nel centro di Atene e unire la mia rabbia con tutti gli altri che erano scesi in strada per lo stesso scopo.

L’11-12-2008 mentre camminavo con altre persone sull’angolo delle vie Solonos e Stournari verso l’Università del Politecnico siamo circondati dai maiali della squadra antisommossa ( M.A.T. ) e da sbirri in borghese, i quali hanno cominciato a picchiarci, ci hanno arrestato, ci hanno portato alla stazione centrale della polizia di Atene ( G.A.D.A. ) e da lì, mentre ero già diventato per due volte un sacco da pugilato, ci hanno condotto in detenzione al settimo piano dell’edificio. La mattina dopo e venuta un’impiegata dall’ambasciata Polacca per contribuire al lavoro di indagine dei poliziotti, in seguito all’interesse su di me da parte dell’autorità polacche per la mia azione sovversiva. L’ambasciata Polacca ha riportato erroneamente alla stampa che  sono arrivato in Grecia per partecipare ai conflitti della rivolta…

Poi il giorno successivo, ossia il 12-12-2008 mi hanno portato davanti al giudice istruttore che mi ha annunciato le accuse, tentato omicidio, esplosione, fabbricazione e possesso di esplosivi, senza neanche le possibilità di difendermi, visto che il traduttore era un arabo! che parlava il greco e polacco in modo rotto, e non veniva dall’ambasciata. Gli Stati mostrano come possono collaborare bene di fronte al nemico interno…Le richieste del giudice istruttore di trasferirmi in ospedale dopo la fine della procedura non sono mai state realizzate. Dopo il mio arrivo alle carceri di Korydallos i secondini si sono precipitati su di me gridando che bruciavo le loro auto e mi hanno messo in un raggio dove nessuno parlava polacco per aiutarmi ad essere trasferito all’ospedale. Ogni volta che chiedevo un medico mi veniva dato un semplice antidolorifico ( DEPON ). Una settimana dopo mi hanno annunciato che avevo un’altro mandato di cattura in Polonia…

Di settimana in settimana il tempo è passato e le ferite sono state chiuse, ma la rabbia è rimasta in me per tutti quei 3,5 anni che sono un’ostaggio delle celle democratiche. L’11-6-2012 verrò processato presso la Corte d’Appello di Atene in via Loukareos dal momento che sono già condannato ad 11 anni di reclusione. Per questo motivo chiedo la vostra solidarietà, se e con il modo in cui la consideriate necessaria…

Dichiaro inoltre che non ho dimenticato tutti quelli che mi hanno colpito, mi hanno messo in carcere e continuano a negarmi la mia libertà, mentre l’assassino di Alexandros, Saraliotis, è stato rilasciato e da più di un’anno circola libero!

Daremmo di nuovo appuntamento nelle strade con tutti coloro che non hanno dimenticato, hanno bruciato e rotto le vetrine dell’ipocrisia di questo mondo invecchiato, hanno combattuto e continuano a combattere. Non posso essere al loro fianco, continuate per tutti coloro che sono in carcere e non sulle strade, continuate per Alexandros Grigoropoulos.

LA SOLIDARIETÀ E L’ARMA DEL POPOLO, GUERRA ALLA GUERRA DEI CAPI

Andrea Mazurek, prigioniero alle carceri di Larisa.

Svizzera: Una lettera di Marco Camenisch dal carcere

Dalla Svizzera invio i miei più calorosi saluti rivoluzionari a voi compagne e compagni dell’incontro-festival del 7-8 giugno in Grecia!

I temi della vostra riunione – storia, attualità e prospettiva della rivoluzione sociale internazionale – sono d’importanza cruciale e più che mai attuale, in questi tempi di crisi irreversibile del sistema dominante.

Che i tempi non erano mai così maturi ed urgenti per realizzare ed organizzare la lotta internazionalista per una prospettiva socialrivoluzionaria come unica soluzione alla crisi del sistema dominante e che per questo fine la costruzione di una solidarietà rivoluzionarla internazionalista è imprescindibile, sono affermazioni di voi Pola e Nikos e di una moltitudine di compagne e di compagni combattenti più che ovvie e condivisibili. Ce lo conferma anche il crescente consenso popolare per l’intervento rivoluzionario militante ed armato ed il corrispondente aumento della paura e del terrorismo del sistema. Crescita di consenso che possiamo riscontrare, seppur a livelli differenti, non solo in Grecia ma in molti altri paesi occidentali e del mondo, mentre il terrorismo delle elite e l’avanzamento internazionale della loro repressione e molto più livellato ed unitario. Questo rende ancora più importante ed urgente una forte spinta costruttiva – analisi e pratica – alla solidarietà rivoluzionaria internazionalista oltre le tendenze non solo contro la repressione ma anche, molto più in generale, per una convergenza nei percorsi rivoluzionari in atto e da costruire!

Solidarietà ed amore a voi compas dentro e fuon delle galere, che, in Grecia e dappertutto nel mondo, in questo prezioso momento e in molti altri fate degli attacchi della giustizia di classe una piattaforma ed occasione per rilanciare il contrattacco su questo terreno, come contributo al permanente resistere ed attacco rivoluzionario!

Affinchè siano perseguitati ancora fin dentro i loro cessi (sicuramente di lusso)…!!!

Affinchè il fuoco ed il sabotaggio rivoluzionario con ogni mezzo necessario, la voce della dinamite e delle Tokarew… li perseguiti senza tregua e sempre di più, nei loro covi, nelle strade ed ovunque, di giorno-e di notte!!!

Continuando a ridar loro una piccolissima parte del terrore e della sofferenza che, da millenni, per arricchirsi riversano sul mondo ed il vivente, finchè questo diventi contributo, partecipazione ed organizzazione dell’insurrezione e della rivoluzione sociale popolare generalizzata ed internazionale!

Solidarietà ed amore a voi compas Pola, Nikos e gli compagni accusati nel processo di Lotta Rivoluzionaria!

Solidarietà ed amore a voi sorelle e fratelli della CCF/FAI in prigione e fuori in Grecia, a voi compas FAI/FRI in tutto il mondo!

Solidarietà ed amore ad ogni individuo e popolo, in galera o fuori, che lotta contro questo sistema-galera globale!

Finchè sarà svuotato e distrutto ogni oppressione, sfruttamento, potere, Stato e recinto!!!

lnizio giugno 2012, marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera.

via Soccorso Rosso Internazionale

Atene: Manifesto di solidarietà per il caso della C.C.F

CASO DELLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO.

250 sono le azioni incendiarie ed esplosive dell’organizzazione contro lo stato e gli obiettivi capitalisti, come residenze dei membri del Parlamento e dei giudici, stazioni di polizia, sportelli bancari, gli uffici di Chrissi Avgi (Alba Dorata), le carceri di Koridallos, il Parlamento Greco, Sarkozy , Merkel …

 137 sono gli anni di prigionia che ha distribuito il primo di una serie di corti marziali di emergenza agli accusati di aver partecipato all’organizzazione.

 27 persone in totale sono stati accusati per lo stesso caso.

 16 compagni sono stati mandati in prigione per questo caso.

 10 sono quelli che sono stati perseguiti a causa della loro identità politica e delle loro relazioni personali con i compagni.

 9 sono i membri della O.R C.C.F. che hanno assunto la responsabilità politica.

 2 sono le persone ricercate da parte delle autorità per questo caso.

Decine di notizie di stampa calunniose e false…

Decine di azioni di solidarietà in tutto il mondo…

 ESISTE SOLO UN’OPZIONE:
 LOTTA CONTRO LO STATO E IL CAPITALE.

Alziamo il sole dell’anarchia più in alto possibile, nel maggior numero di luoghi possibili sulla terra, per renderlo visibile dal maggior numero possibile di persone che non chinano il capo alla civiltà del potere e alle sue gabbie polimorfe.

SOLIDARIETÀ CON LORO CHE SCELGONO DI LOTTARE CONTRO CHIUNQUE VUOLE FARCI INGINOCCHIARE.

 SOLIDARIETÀ CON I MEMBRI DELLA O.R. COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO.

 LIBERTÀ A TUTTI I COMPAGNI CHE SONO PERSEGUITI PER LO STESSO CASO.

Assemblea di solidarietà con l’O.R. C.C.F. e quelli perseguiti per  lo stesso caso.
saspf.squat.gr

Atene: La compagna anarchica Stella Antoniou è uscita dal carcere

Lunedì, 4 Giugno, Stella è stata finalmente rilasciata dalle carceri femminili di Koridallos perché ha raggiunto il limite di 18 mesi di detenzione preventiva. Tuttavia, condizioni restrittive sono state imposte su di lei (come nel caso di Takis Masouras e di Nina Karakatsani, che erano usciti dalla prigione, anche loro, sotto misure cautelari ) in seguito alla recente ondata di nuovi procedimenti contro molti dei nostri compagni, in relazione ai 250 attacchi esplosivi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Libertà a tutti i prigionieri dello Stato!

Ioannena, Grecia: Per l’operazione di sgombero contro gli immigrati del 26/05/2012

Il testo che si sente nel video riguarda gli eventi che sono avvenuti durante l’operazione di sgombero effettuata il 26 maggio, in particolare lungo gli edifici del vecchio ospedale Hatzikosta, dove si trova l’occupazione Antiviosi (Antibiotico). Esso include anche scene dalla liberazione di 6 immigrati, che sono stati “sigillati” dai poliziotti all’interno di uno degli edifici in cui abitavano. Si prega di diffonderlo…

Breve introduzione: Per 15 anni gli edifici del vecchio ospedale “Hatzikosta” erano stati abbandonati. Con il tempo la zona ha cominciato a prendere una vita da parte di immigrati e anti-autoritari, coprendo in questo modo le esigenze basilari della vita e delle esigenze politiche, culturale e sociale. Con grande sforzo e lavoro collettivo gli edifici sono stati riqualificati. Questo processo non è completato definitivamente. Tuttavia, la comunità di persone bisognose che usa gli edifici crea lentamente le strutture anti-gerarchiche dell’auto-organizzazione auto-gestione delle nostre vite, gettando nel cestino le divisioni razziali, le istituzioni di mediazione, la repressione e il potere.

Questo e il testo che si sente nel video:

Alle ore 7 di Sabato mattina un corteo di veicoli si prepara a circondare il campus del vecchio Hatzikosta. Procuratori, poliziotti di grado superiore in giacca e cravatta, giornalisti, una squadra antisommossa “verde” da Salonicco, una “blu” dalla città di Grevenà, una “blu” e una squadra di sbirri OPKE da Ioannena, una decina di macchine della polizia borghese, tutta la squadra  DIAS in allerta (alcuni anche con le loro motociclette personali), motorini  con poliziotti in borghese, il gruppo con i cani, tre furgoni per il trasferimento degl’immigrati, un grande furgone per i trasferimenti giudiziari, macchina dei pompieri, squadre di operai di lamiera e di pittura. Il governatore e il sindaco dispersi, mentre il prefetto ci ha concesso l’onore di passare di nascosto con il suo jeep… questo vuol dire presenza di uomini della politica.

Un’abominevole custodia che è venuta per turbare la nostra comunità, ad arrestare i nostri compagni e amici, a distruggere la casa dei nostri vicini, sperando in questo modo di alimentare l’affamata e lobotomizzata dalla televisione folla razzista.

Durante l’operazione (che durò 14 ore) si sono sigillate le case dei nostri vicini. Durante questo periodo l’occupazione Antiviosi ( Antibiotico ) si trovava sotto un regime di ostaggio peculiare dai poliziotti. Le figure più vergognose del giorno erano le squadre degli operai. A parte dei loro capi, i quali hanno guadagnato dei soldi, lavoratori non assicurati, senza alcuna traccia di coscienza di classe, alcuni dei quali immigrati albanesi, hanno sigillato con lamiere le case di altre persone per ottenere una paga di 30 euro che molto probabilmente la spenderanno alla banca per il proprio mutuo. Altrettanto vergognosi tutti i membri della Croce Rossa e dell’organizzazione dei medici, ambedue alloggiati all’interno del campus, i quali non si sono fatti vedere nemmeno per un minuto. Piuttosto, la loro sensibilità agli immigrati e alle persone finisce quando la videocamera di SKY si spegne o quando i loro misericordiosi donatori ricchi si arrestano. Da vicino anche il chiasso giornalistico, pronto a riprodurre le notizie rilasciate dalla polizia.

Da tempo ormai si costruisce la propaganda che gli immigrati costituiscono un problema sociale, sanitario e politico. L’unico problema che noi riconosciamo è il razzismo dilagante che impedisce lo sviluppo delle relazioni di solidarietà e di uguaglianza tra le persone. Che costruisce separazioni basate su identità culturali, razziali e religiose.

Un ultima nota ma molto importante: durante il sigillo degli edifici, 6 immigrati sono stati “sepolti” in uno di essi. Non possiamo credere che il cane della polizia non è stato capace a scoprirli durante l’ispezione degli edifici. A quanto pare una loro morte lenta di fame o di sete è adatta ai progetti che abbia il potere per tutti e tutte noi siamo in eccesso. I immigrati  sono stati liberati da noi appena i poliziotti hanno lasciato il posto.

PS : Qualcuno sarebbe così gentile da informarci il costo esatto dell’operazione del 26 Maggio 2012? In realtà, se tutti quei soldi erano spesi   per farmaci e medicazioni per l’ospedale, non sarebbe meglio?

La solidarietà fra gli oppressi e gli sfruttati sarà destinata a condannare in fallimento ogni piano dello stato.

Il razzismo non ha posto nelle nostre vite, le nostre comunità, nei nostri quartieri.

In Grecia, Senegal, Sudan, Marocco, Pakistan, Turchia, Albania.
Il NEMICO è il fascismo, le banche, i ministeri, il potere.

Entriamo nelle case vuote!

Compagnie e compagni dalla fortificazione antirazzista dell’occupazione Antiviosi

Parigi: Primo giorno del processo contro sei compagni

Siamo trovati presso il tribunale di primo grado di Parigi per esprimere la nostra solidarietà con i 6 compagni perseguiti per la formazione di un’associazione a delinquere di carattere terrorista.

Mentre una cinquantina di persone era entrata nella sala delle udienze, circa un centinaio attendeva fuori. Visto che avevamo cattive intenzioni, abbiamo dispiegato uno striscione che diceva “La democrazia imprigiona e uccide – Abbasso lo Stato e il Capitale” ed abbiamo iniziato a gridare slogan per far arrivare la nostra solidarietà nella stanza che erano i compagni: “Libertà per tutti, con o senza documenti “,” Abbasso lo Stato, i poliziotti e i padroni “,” Pietra su pietra e da parete a parete, distruggeremo tutte le prigioni “,” Libertà per tutti, con o senza clorati “(riferimento ai polveri di iodio trovati in due degli arrestati).

Abbiamo anche cantato alcune canzoni, sottolineando il verso “Sappia che la tua migliore amica, proletario, è la chimica” (dalla canzone anarchica «La Java des Bons-Enfants»).

I sbirri hanno afferrato il nostro striscione, mostrando di non aver apprezzato i nostri slogan ed hanno chiesto chi era il nostro capo per avviare negoziati. In un unico grido, abbiamo gridato la nostra opposizione a qualsiasi tipo di capi e dirigenti.

Dopo una mezz’ora, sono arrivati più poliziotti, ed abbiamo deciso di farli sapere che cosa pensiamo di loro, gridando “poliziotti, maiali, assassini!” Di seguito, realizzando le loro intenzioni, abbiamo formato una catena e siamo preparati a lasciare il posto, pur continuando a gridare slogan di solidarietà. Dopo diverse spinte, la polizia ha aperto il portone del piano terra e ci ha buttato fuori.

Nelle ore che seguirono, la polizia ci ha inseguito per le strade ed ha fermato 15 persone per verificare la loro identità. Due compagnie sono state arrestati e tenute alla stazione di polizia della Goutte d’Or per un giorno, senza sapere inizialmente per quale accusa. (Quando sono state rilasciate, abbiamo saputo che il motivo della detenzione è stato il loro rifiuto di mostrare le carte d’identità.)

Né la polizia né i giudici fermeranno le nostre rivolte! Solidarietà con i 6 compagni il cui processo continuerà Martedì il 15/5, Mercoledì il 16/5, Lunedì il 21/5 e Martedì il 22/5, alle ore 13.30 alla 10ᴼ sezione del tribunale di primo grado di Parigi.

fonte


Note

Ivan, Bruno, Damien, Inès, Franck, Javier: Questi sei anarchici sono perseguiti sotto la legge anti-terrorismo da quattro anni.

In breve, tutti e sei sono nello stesso processo per essere giudicati secondo la legge anti terrorismo francese. Ivan, Bruno e Damien sono stati arrestati nel gennaio 2008 per il possesso di fumogeni mentre si dirigevano verso una protesta fuori dal centro di detenzione di Vincennes.

Pochi giorni dopo, Inès e Franck sono stati arrestati in Vierzon per possesso di manuali per le tecniche di sabotaggio ed una mappa del carcere minorile.

Le autorità hanno usato l’identificazione del DNA ed hanno affermato che il campione di DNA di Inès combacia con una delle cinque tracce di DNA trovate sul sacchetto contenente le bottiglie con la benzina in un camion rimorchio della polizia, tra i due turni delle elezioni presidenziali nel 2007.

Entrambe le indagini sono state ben presto unite in un unico caso, e i procuratori anti terrorismo hanno preso il sopravvento. Poi i poliziotti avrebbero scoperto il DNA di Damien su tale borsa.

A seguito di questa pratica dei test del DNA, non passò molto tempo prima che il fratello di Inès, Javier, fosse arrestato anche per il fatto del 2007.Inoltre, nel giugno 2010 Javier era stato incriminato per una serie di sabotaggi dei quadri elettrici delle stazioni di segnalazione della SNCF, incendi dolosi che avevano paralizzato parte del traffico ferroviario durante il movimento del ‘CPE’ nel 2006.

Ancora una volta, il DNA di Javier fu’ trovato dalla polizia sulla scena di un tentativo di sabotaggio. Tutti e sei hanno fatto dai 5 ai 13 mesi di reclusione come detenuti in attesa di giudizio.

Le accuse principali nei loro confronti sono: partecipazione ad un’organizzazione con il fine di preparare atti terroristici (per sei di essi), fabbricazione di esplosivi (per tre di loro), tentata distruzione di beni appartenenti ad altri (per tre di loro), possesso e trasporto di prodotti esplosivi o di incendio (per quattro di loro), ed il rifiuto a presentare campioni di DNA (per tre di essi).

Atene: Assunzione di responsabilità per attacchi incendiari

Contro le illusioni elettorali, l’incarico della nostra vita a politici di professione-dipendenti delle élite economiche nazionali e internazionali, la richiesta di un consenso sociale generalizzato per la salvezza nazionale, l’unità nazionale e il cannibalismo sociale, in tutto quello che sta distruggendo le nostre vite, abbiamo colpito il 3 Maggio l’ufficio locale del partito DI.SY nel distretto di Kaisariani, l’ufficio locale del partito di N.D. nel distretto di Nikaia e Rendi e l’ufficio dell’organizzazione studentesca nazionalista cipriota che sostiene i nazi dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) nel distretto di  Ambelokipi.

Contro i falsi dilemmi di una democrazia borghese che crolla l’unica questione è quella di conservare un sistema di sottomissione, oppressione e miseria, o quella di combattere con ogni mezzo per la libertà.

Questo attacco è dedicato a chi ha trascorso gli ultimi 2,5 anni a scontrarsi per le strade e agli arrestati del 12 Febbraio.

fonte

Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Basta con le frodi – I combattenti non sono terroristi

Questo processo è un processo politico, dove vengono giudicati i rivoluzionari che hanno scelto la lotta armata per rovesciare il capitalismo e lo Stato, per rovesciare il regime criminale che voi, come giudici, difendete.

La vostra corte é un tribunale speciale ordinato dagli imperialisti americani ed inglesi e dai guardiani dello stato greco, i quali hanno imposto una legislazione antiterrorista con disposizioni speciali che regolano le accuse e massimizzano le sanzioni; hanno introdotto tribunali speciali all’interno delle prigioni in un soffocante ambiente di sicurezza che degrada la pubblicità del processo in modo da tenere le persone lontane dal sentire le opinioni politiche dei rivoluzionari; hanno applicato all’occasione condizioni speciali di detenzione, tutte finalizzate a rendere più severa la repressione contro la resistenza armata e contro l’organizzazione rivoluzionaria di azioni armate in Grecia.

Questo perchè il precedente repressivo regime, il quale non aveva nessuna speciale disposizione riguardante “la formazione di organizzazioni terroristiche”, e dove i cittadini della giuria erano attivi, é stato qualificato come insufficente e inefficace. Anche se non riconoscete gli oppositori politici e i prigionieri politici, in questo modo voi provate, praticamente attraverso l’applicazione di leggi speciali e di speciali provvedimenti contro di noi, giudicandoci in una corte speciale, che indirettamente ci riconoscete come nemici politici e pericolosi per il regime politico ed economico che voi servite, in contrasto con tutti coloro che il vostro Potere considera come “criminali comuni”.

In questo modo voi provate che il potere ha un odio infinito nei riguardi dei suoi stessi nemici politici. Inoltre quale autorità ha mai riconosciuto ufficialmente gli oppositori politici e i nemici politici?

I guerriglieri dell’ELAS (Esercito Popolare Greco di Liberazione) durante l’occupazione fascista e l’Esercito Democratico di Grecia durante la guerra civile sono stati maltrattati e cacciati come “briganti” [symmorites] dal regime monarca-fascista traditore del dopoguerra e sono stati giudicati da una speciale corte marziale.

Membri delle organizzazioni della rivoluzione armata vengono perseguitati come “terroristi” e giudicati da tribunali speciali come i vostri. La caratterizzazione “terrorista” viene applicata ai combattenti rivoluzionari da tutte le forme del potere, indipendentemente se siano regimi militari o dittatoriali, come quello durante il 1967-74, l’oligarchia costituzionale del dopo guerra che per eufemismo fu chiamata “democrazia”, o l’attuale giunta di traditori e collaborazionisti del governo del PASOK che consegna il popolo nelle mani del potere oligarchico dell’economia internazionale firmando il trattato di memorandum. Continue reading Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Aggiornamenti sulle battaglie all’interno delle carceri greche

Primo Maggio 2012
“Una battaglia è stata vinta ma la guerra non finisce qui…”

Dopo 23 giorni di sciopero della fame, usciamo vincitori contro l’usura, il disfattismo e il sentimento di cattività che dominano il mondo dei detenuti.

Abbiamo scritto: “Abbiamo preso una decisione … lottiamo fino alla fine …” Siamo rimasti coerenti in questa scelta anche quando abbiamo visto i nostri fratelli Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou andare via e ricoverarsi in condizioni gravi nell’ospedale di Tzaneio. Perché da tutto quello che si scrive, noi amiamo di più quello che ognuno scrive con il suo sangue e sigilla con le sue azioni. Tutto il resto sono chiacchiere vuote e perdita di tempo.

Per tutti questi 23 giorni non abbiamo rimpianto nemmeno per un minuto la nostra scelta di uno sciopero della fame. Conoscevamo il rischio. Sappiamo che tutti muoiono… ma ci sono morti che pesano in modo diverso, perché siamo noi stessi a scegliere il modo di morire, come scegliamo anche e il modo in cui vivere. E abbiamo deciso di uscire vincitori da questa battaglia.

Gerasimos e Panagiotis hanno vinto il loro trasferimento definitivo dalle carceri di Domokos. Gerasimos ha ottenuto il suo trasferimento alle carceri di Koridallos e Panagiotis dal momento che è stato condannato ad una pena a lungo termine (pari a 37 anni di carcerazione), e per tanto non potrebbe venire ad una prigione come quella di Koridallos, dal momento che questa è principalmente per coloro che stanno aspettando un processo d’appello – ha vinto un trasferimento in una prigione di sua “scelta”, e così sarà trasferito alla prigione di Trikala, dove si trovano già in detenzione altri tre membri della Cospirazione dei Nuclei di Fuoco.

Questa vittoria, fornisce a suo modo anche un’altra eredità nella ricerca di co-esistenza politica dei membri della CCF dentro le mura ed elimina l’isolamento che loro provano ad imporci.

In questa confrontazione – con il sistema, il tempo e l’usura che sono l’avversario – abbiamo usato i nostri corpi come barricate e come garanzia per la nostra dignità. Per tanto, non abbiamo ne supplicato e ne mendicato la solidarietà da luoghi che abbiamo sempre evitato di associarci con nel nostro corso come anarchici della prassi. Siamo stati lontano da partiti di sinistra, conferenze stampa di fondo umanitario, dagli ambienti riformisti. Scegliendo in questo modo una solitudine cosciente abbiamo contato amici e nemici, compagni e indifferenti, azioni e silenzi…

Non abbiamo parole da sprecare per i populisti meschini e per gli insignificanti. Diversamente la parola “grazie” è molto povera per i compagni provenienti da tutta la Grecia che hanno corso, hanno distribuito volantini, attaccato manifesti, hanno organizzato sedute di contro-informazione con microfoni, manifestazioni, hanno occupato una stazione televisiva, sono venuti in corteo fuori dalle carceri, hanno effettuato trasmissioni radiofoniche di aggiornamenti…

Infine inviamo il nostro più caloroso abbraccio a tutti quelli vandali, agli incappucciati, ai provocatori, agli incendiari e bombardieri notturni in Grecia, gli anarchici nichilisti in Spagna ai nostri fratelli in Bolivia, in Inghilterra ed a tutti i nuclei della Federazione Anarchica Informale e la Cospirazione delle Cellule di Fuoco …

Nulla sarebbe lo stesso senza tutti voi…

Arrivederci compagni.

Sebbene abbiamo vinto, ora dobbiamo solamente incominciare la prossima battaglia.

PER LA DIFFUSIONE DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / IRF)

PER L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI DELLA PRASSI

Nucleo dei membri imprigionati delle CCF-FAI
E l’anarchico rivoluzionario Th.Mafropoulos.

Nel frattempo, e in base alle informazioni che abbiamo ricevuto finora, il prigioniero Spyros Dravilas ha sospeso lo sciopero della fame dopo che la sua richiesta è stata, ancora una volta, respinta. Il Consiglio delle Carceri di Domokos gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per cinque giorni di cui ha diritto da ormai 2,5 anni.

All’interno del sopraccitato inferno di Domokos, un’insurrezione è stata effettuata il 1° Maggio. Sin dall’inizio, gli squadroni della polizia erano presenti alle strutture della prigione. I detenuti del braccio E1 hanno rifiutato di entrare nelle celle ed hanno protestato contro le sadiche guardie carcerarie, chiedendo che il loro compagno detenuto Stavros Makelaris ritornasse immediatamente nel braccio dalla cella dall’isolamento punitivo, dove si trova per 40 giorni ormai. L’uomo è stato punito e messo in isolamento accusato di fabbricare grappa (tsipouro) all’interno della prigione per proprio uso! Nella notte, unità repressive speciali di antiterrorismo (ΕΚΑΜ) erano riferite come pronte ad assaltare il braccio E1 delle carceri di Domokos, al fine di soffocare la protesta dei detenuti.

Un giorno prima, il 30 Aprile, l’Assemblea Generale dei Dottori dell’Ospedale generale statale di Nikaia (Atene / Pireo) aveva rilasciato una denuncia pubblica riguardante il trasferimento di un prigioniero, vale a dire il compagno in sciopero della fame Giorgos Karagiannidis. I medici hanno dichiarato che il paziente è stato ricoverato in ospedale il 23/4 con le mani ammanettate dietro la schiena, custodito da più di dieci agenti di polizia che si erano coperti il viso con cappucci neri e visibilmente in possesso di armi pesanti (mitragliatrici automatiche), mentre il servizio dei medici ha dovuto esaminare il paziente solo sotto lo stretto monitoraggio di quegli uomini. I medici di Nikaia hanno confermato che l’esatto stesso comportamento abusivo si è verificato quando Kostas Sakkas è stato ricoverato all’ospedale Attikon il 25/4. Come dichiarano i medici, ambedue gli uomini sono prigionieri politici, eppure sono stati trattati dalla polizia come se fossero dei trasgressori pericolosi . Infine, sottolineano che nello stesso periodo certe persone eminenti (come l’ex ministro della Difesa Akis Tsohatzopoulos, il quale è stato incarcerato poco prima delle elezioni parlamentari) é stato mandato in custodia in condizioni ideali, con una discreta presenza della polizia ed aggiungono: “Noi, come medici dell’Ospedale generale statale di Nikaia, stiamo denunciando tali apparizioni e pratiche che insultano sia la nostra personalità che quella dei nostri pazienti, dal momento che siamo stati costretti a svolgere il nostro lavoro sociale, in condizioni così terribili, e per questo dichiariamo che non permetteremo più al nostro ospedale pubblico di essere convertito in un spettacolo teatrale di arbitrarietà e brutalità dello Stato.”

Nel frattempo, in accordo con le informazioni ricevute fino ad ora, il prigioniero Spyros Dravilas ha sospeso lo sciopero della fame il 27/4. Il Consiglio della Prigione di Domokos che gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per 5 giorni di cui ha diritto da ormai 2,5 anni, ha ora stabilito un incontro previsto per venerdì, 11 maggio, per decidere sulla sua giusta richiesta.

puoi leggere anche qui

Cile: Un compagno e una compagna arrestati per trasporto di esplosivo

Ivan Silva e Carla Verdugo sono stati arrestati mentre trasportavano un congegno esplosivo nel quartiere Granja di Santiago del Cile alle 3.30 a.m. del 16 aprile.

Sono stati portati al 13° distretto dove è stato chiamato uno dei procuratori del “caso bombas”, Christian Toledo. Ivan e Carla sono stati fermati durante un controllo, e secondo la stampa trasportavano nel loro zaino un estintore riempito di polvere nera, due bombolette del gas e un detonatore, oltre ad un cambio di vestiti.

Secondo la stampa, Carla sarebbe inoltre la compagna del prigioniero rivoluzionario Juan Aliste Vega, in carcere da qualche anno insieme a Freddy e Marcelo.

Secondo la polizia, Carla e Ivan erano intenzionati a posizionare l’ordigno esplosivo davanti al tribunale, dove il giorno successivo si sarebbe svolta un’udienza di Juan.

Sappiamo che lo Stato e le sue istituzioni cercheranno con tutti i mezzi di elargire una pena esemplare a questi compagni, facciamo quindi un appello a tutti gli individui e i gruppi di affinità alla solidarietà e al supporto che ci uniscono nella lotta contro il sistema di dominazione.

Comunicato dal gruppo di supporto di Juan, Freddy e Marcelo sui recenti arresti in Cile

Lunedì mattina, ci sono arrivate notizie tristi. I compagni Carlo Verdugo e Ivan Silva erano stati arrestati nelle prime ore del mattino dai carabineros del Cile, che hanno trovato materiale esplosivo mentre perquisivano i loro zaini. Questo è successo lo stesso giorno in cui si stavano tenendo nuove udienze contro i nostri compagni Juan Aliste, Freddy Fuentevilla e Marcelo Villarroel.

Alcune ore dopo sono cominciate le perquisizioni, e la nostra compagna Carla è stata trasferita dal 13 distretto al Centro di Orientamento Femminile (COF), mentre Ivan è stato rinchiuso nel carcere di Santiago 1. Entrambi rimarranno in prigione per un periodo minimo di 100 giorni, con l’accusa di “tentato posizionamento di ordigno esplosivo di natura terrorista”, secondo il linguaggio del nemico.

Mentre il Ministro degli Interni cileno Hinzpeter ha gioito degli arresti, il che ci disgusta profondamente, il pubblico ministero e la stampa hanno cercato di costruire legami con altri accusati secondo la legge antiterrorista, così da cercare di aggravare la posizione giuridica dei compagni. Le prove, come al solito, sono assurde (lettere, libri, poster, e perfino i legami di solidarietà).

Ciononostante, non vogliamo fermarci qui. Al contrario, crediamo che dovremmo portare l’attenzione su azioni di solidarietà diretta e concreta. Al di là delle strategie, dei linguaggi e delle realtà di ogni compagno che agisce in questa guerra, ci sentiamo fieri delle nostre pratiche e del nostro coraggio. E’ qualcosa che possediamo e di cui non ci pentiremo mai.

Con questo breve comunicato, in cui tutte le emozioni che proviamo in un momento come questo non possono essere incluse, intendiamo incitare a prenderci un impegno, cioè di passare da un supporto di base e verbale a una solidarietà rivoluzionaria, l’impegno di estendere e acutizzare il conflitto latente, e anche di diffondere questa informazione tra i diversi compagni in carcere, organizzarci e non chinare la testa di fronte alle offensive dell’autorità.

Vi terremo informati di ogni novità, ma i fatti sono concreti, e non serve molto altro da sapere alla coscienza ribelle per sapere cosa fare.

Dalla rete di supporto di Freddy, Marcelo e Juan, salutiamo e mandiamo tutta la nostra forza a Carla e Ivan.

Compagni: Non siete soli!
Solo la lotta ci rende liberi!
Dove c’è miseria ci sarà ribellione!

fonti: a, b, c, d

Barcellona: Breve riassunto della manifestazione per la liberazione degli scioperanti del 29M

potete leggere i relativi inviti ed informazioni qui

Liberta' per gli arrestati dello sciopero generale
Liberta' per tutti i prigionieri della lotta sociale - Liberta' per Stella Antoniou

Domenica, 22 Aprile, ha avuto luogo una dimostrazione di protesta in solidarieta’ verso i tre combattenti imprigionati che furono arrestati durante la mobilitazione per lo sciopero generale del 29 Marzo. In Piazza Catalunja, un gruppo di manifestanti ha esposto uno striscione in solidarieta’ con Stella Antoniou e tutti i prigionieri politici. Piu’ di 2.000 manifestanti sono scesi per le strade di Barcellona, rivendicando la liberazione immediata dei tre combattenti del 29M.

Per quanto riguarda la recente ondata di arresti, a Barcellona e Tarragona, i sei arrestati sono stati rilasciati (due di loro sono stati liberati con una cauzione di 6.000 euro ciascuno).

La passione per le carceri e’ piu’ forte di tutte le carceri

Rilascio immediato di Stella Antoniou

Solidarieta’ ai compagni in Grecia che si battono contro il regime fascista e i suoi tirapiedi

Fonte/altre foto quì – guarda anche il report su barcelona.indymedia

Barcellona: Cronaca della repressione dopo il 29 Marzo (in Spagnolo)

Londra: Complicita’ con gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche

Nel pomeriggio del 21 Aprile, diversi individui, spinti dal desiderio di esprimere solidarieta’ verso i nostri compagni anarchici in sciopero della fame nelle prigioni greche, hanno portato alcuni striscioni e volantini in alcune vie di Londra per celebrare i valori della dignita’ e della lotta per la liberta’.

Abbiamo anche distribuito il foglio illustrativo “Dove c’e’ dignita’ c’e’ rivolta – Solidarieta’ verso gli scioperanti della fame nelle prigioni Greche” – leggete il pdf.

L’area, Peckham, sud di Londra, e’ stata teatro di una forte ribellione nei tumulti dell’Agosto 2011, una lotta che noi e molte delle persone che abbiamo incontrato desiderano valorizzare ed estendere. La polizia ed i media hanno lavorato assiduamente per spegnere le passioni ribelli e creare un clima di sottomissione e di sospetto, condannando i ribelli e premiando gli infiltrati, portando a migliaia di arresti e secoli di carcere, sotto una fabbricata facciata pubblica approvata dai cittadini.

Uscendo da quel pomeriggio piovoso abbiamo trovato la conferma di cio’ che gia’ siamo convinti – che una cospirazione di cuori ribelli esiste, le cui infinite aspirazioni di liberta’ va al di la’ di tutte le carceri e strutture di controllo. A volte degli incontri fugaci bucano il sudario dell’isolamento urbano, rovesciando la terra del cimitero dell’abitudine per rivelare scorci della possibilita’ di una collusione futura di spiriti ribelli.

Non abbiamo bisogno di aspettare l’assassinio che fara’ il prossimo poliziotto per armare la nostra rabbia e puntare contro il nemico.

DA LONDRA ALLA GRECIA – COMBATTI LA POLIZIA

Solidarieta’ rivoluzionaria  non sono solo parole

Complicita’ con gli scioperanti della fame

Per la distruzione dell’esistente

Belgrado, Serbia: Azione di solidarietà con Stella Antoniou e i quattro compagni arrestati dopo le dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene

LIBERTA' PER STELLA ANTONIOU

Tra il 16 ed il 22 Aprile 2012 abbiamo piazzato degli striscioni vicino all’ambasciata Greca e la Fondazione per la Cultura Greca a Belgrado come atto simbolico di solidarietà con l’anarchica imprigionata Stella Antoniou ed i quattro compagni arrestati dopo la dimostrazione del 12 Febbraio ad Atene.

Stella Antoniou fù arrestata il 4 Dicembre, 2010, ad Atene, insieme con i compagni Kostas Sakkas, Giorgos Karagiannidis e Alexandros Mitroussias, che sono anch’essi imprigionati, con l’accusa di presunta partecipazione ad un’organizzazione armata, vale a dire le anarchiche R.O. CCF. Stella è tenuta in detenzione preventiva da 16 mesi, anche se lei nega (come gli altri tre compagni) le accuse, che vengono costantemente aggiornate con nuove accuse. La vera ragione del perchè lo Stato la tiene imprigionata è perchè la sua sceltapolitica di rimanere solidale con Alexandros Mitroussias (che era ricercato dalle autorità prima di essere arrestato), così come le sue azioni politiche e i suoi punti di vista, in altre parole, a causa del suo coinvolgimento nell’area anarchica e delle lotte sociali. Stella soffre di una rara malattia che non può essere curata in carcere. Ha bisogno di farmaci speciali e cure mediche regolari, ma gli sono state ripetutamente negate. Di conseguenza, la sua salute si è drasticamente deteriorata. Per questo motivo, Stella ha già per cinque volte fatto richiesta di rilascio su cauzione, ancora senza successo. Tuttavia, nonostante le sue gravi condizioni di salute, non ha mai cessato di lottare con coraggio all’interno del regime della cella della prigione, lottando e reclamando per una migliore condizione pretesa da tutti i prigionieri così come contro lo stesso sistema carcerario. Ad esempio, nel Giugno 2011 Stella ha preso parte alle mobilitazioni collettive all’interno del carcere di Koridallos contro le votazioni dei “Memorandum” imposti dalla troika FMI / UE / BCE e dal governo greco.

Il 12 Febbraio la Grecia è stata testimone di una grande eruzione proletaria, in un giorno in cui il parlamento ha votato per il secondo memorandum di “salvezza”. La rabbia del popolo è scoppiata simultaneamente in molti luoghi, con tumulti generalizzati che dichiaravano la negazione della politica promossa dal governo Greco e dei suoi partner dell’UE. L’esplosione sociale di massa, vide dimostrazioni, occupazione di edifici pubblici, la distruzione di obbiettivi capitalisti (l’incendio di banche, negozi di lusso, negozi di pegni, ecc.), attacchi a sedi dei partiti politici e stazioni della polizia, scontri feroci con i segugi della democrazia e dell’ordine, che hanno cercato di contrastare , fallendo, la rabbia della gente. Migliaia di persone hanno partecipato a questi episodi e larga parte di esse ha applaudito quando le banche sono state aperte e date alle fiamme, con una solidarietà spontanea ed attiva verso i dimostranti. Spaventati dall’intensità dei tumulti che stavano raggiungendo livelli di rivolta, prima, durante e dopo il giorno, i leader dei partiti politici, dei media istituzionali e tutti gli altri sostenitori della sottomissione e dell’obbedienza hanno condannato i manifestanti e la contro-violenza sociale diffusa, al fine di creare false divisioni tra i manifestanti. Lo Stato e le sue forze repressive hanno effettuato una caccia alle streghe repressiva ed ideologica, in un tentativo dettato dal panico di fermare il montare dell’interrogarsi sull’esistente e per spaventare i manifestanti combattenti. I primi che si sono trovati sotto quest’onda di repressione sono stati quattro compagni arrestati il 12 Febbraio ad Atene. I nostri compagni non sono tenuti prigionieri a causa di nessuna “incriminazione evidente” ma a causa del fatto che hanno dimostrato la loro dignità e sono scesi nelle strade contro la schiavitù imposta dallo Stato e dal Capitale, proprio come hanno fatto altre migliaia di persone.

Questi quattro arrestati sono rimasti imprigionati senza processo per due mesi. E’ chiaro che questa è una “punizione esemplare”, al fine di intimidire tutti coloro che rifiutano di piegare la testa. La recente ondata di repressione contro i centri sociali e gli spazi auto-organizzati, tra nuove accuse contro i compagni anarchici, dimostra che lo Stato colpisce particolarmente coloro che non vogliono essere i padroni di qualcuno, nè schiavi di qualcuno, che si organizzano e scendono nelle strade in modi autonomi ed auto-organizzati.

Liberta' per gli arrestati del 12 Febbraio trattenuti in custodia cautelare

Il Capitalismo e lo Stato in tutto il mondo hanno dimostrato che tutto cio’ che possono fare e’ produrre violenza e divisioni, miseria, ingiustizia e poverta’ per la maggior parte dei componenti della societa’, di contro privilegi per una minoranza. Che cosa vogliamo aspettarci se diamo la nostra vita in mano ai politici ed agli ideologi? Vogliamo vivere ed essere liberi, o continuare a vegetare come soldati dei partiti politici, schiavi del capitalismo e dei padroni, schiavi di qualsiasi autorita’, Serba, dell’Unione Europea o di qualsiasi altro Stato? Invece di prolungare la miseria della vita quotidiana, scegliendo la strada delle divisioni, ingannando noi stessi con ideologie e miti sul nazionalismo o sulla democrazia (due servi dello stesso padrone), e’ ora il momento di creare una risposta comune e attaccare tutti coloro che vogliono governare le nostre vite, che vogliono tenerci  in schiavitu’ finanziaria e politica. Dobbiamo agire. Dobbiamo ribellarci. La liberta’ non viene data. C’e’ una guerra in corso contro di noi. e dobbiamo contrattaccare piuttosto che cercare di migliorare lo stesso meccanismo  che ci sta uccidendo. Ma per fare questo dobbiamo anche capire cosa e’ successo nella nostra storia recente, comprendere la funzione del nazionalismo e della guerra come armi usate dalle elite’ locali e dalle istituzioni finanziarie, come l’IMF, come risposta alla lotta di classe in ogni periodo, e per la ristrutturazione capitalista, il saccheggio delle societa’ e delle nostre vite, cosi come la creazione di nuovi stati-nazioni nella regione. Dobbiamo comprendere il ruolo di tutti i promotori della democrazia e dell’obbedienza nel periodo di “pace” post bellica.

La lotta per la liberta’ puo’ essere combattuta solo in maniera autonoma ed auto organizzata, distante dallo Stato e dalle sue marionette o da qualsiasi patronato, con la solidarieta’ e l’aiuto reciproco come uno dei mezzi di resistenza e pratica quotidiana nelle nostre comunita’ locali.

LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI !

IN GRECIA, IN ALBANIA E SERBIA, LE BANCHE ED I MINISTERI SONO I NEMICI

anarchici/libertari

comunicato in Serbo

Atene/Pireo: Dimostrazioni di solidarieta’ Venerdi, 27 Aprile, all’esterno delle carceri di Koridallos

“guerra ad oltranza…la nostra liberazione dal carcere dev’essere costruita da noi stessi e dai nostri compagni”

Christos Tsakalos, 18 Aprile (registrazione di Radio 98fm)

Realizzazione immediata delle richieste degli anarchici in sciopero della fame nelle prigioni di Koridallos.

Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, che sono in sciopero della fame dal 16/04/12 e che chiedono l’immediato rilascio dell’anarchica Stella Antoniou per motivi di salute, cosi’ come la revoca delle nuove accuse e delle loro nuove incarcerazioni preventive; i compagni sono accusati dei 250 attacchi rivendicati dalla R.O. CCF, anche se negano di avere alcuna partecipazione all’organizzazione…

I membri delle CCF Gerasimos Tsakalos, Panagiotis Argirou, che sono in sciopero della fame dal 08/04/12 chiedeno il loro definitivo trasferimento  dalle prigioni di Domokos a quelle di Koridallos, dove si trovano al momento; altri membri delle CCF sono scesi in sciopero della fame, chiedendo il trasferimento dei loro compagni.

Liberta’ per i perseguiti del caso CCF

Lotta per la dignita’ e la liberta’ dentro e fuori le prigioni

Dimostrazione Venerdi, 27/04/12, alle 18.00 in Piazza Eleftheria, Koridallos

Assemblea di solidarieta’ per i combattenti imprigionati e sotto accusa

safa.espiv.net

Prigioni greche: alcuni aggiornamenti sul sciopero della fame dei compagni (in corso)

Dieci compagni sono in sciopero della fame fino ad oggi. Puoi leggere brevi note precedenti qui.

Con un testo pubblicato la sera del 25 Aprile, Giorgos Nikolopoulos, membro delle CCF, dichiara anche lui la sua adesione allo sciopero della fame, dal 26 Aprile, in solidarietà con i suoi compagni e con le loro richieste.

Inoltre, la sera del 25 Aprile, il compagno Kostas Sakkas che si trova nel 20º giorno di sciopero della fame è stato trasferito all’ “ospedale” di Koridallos a causa di complicazioni alla sua salute dovute allo sciopero. Più tardi della stessa sera è stato trasferito all’ospedale Statale “Attikon” di Atene.

Nella serata di Lunedi, 23 Aprile, il prigioniero anarchico Giorgos Karagiannidis è stato spostato all’ ‘ospedale’ delle carceri di Koridallos, a causa delle gravi complicazioni alla sua salute, dopo 18 giorni di sciopero della fame (dal 6 aprile). Poco dopo la mezzanotte, il 24 aprile, il compagno è stato trasferito d’urgenza all’Ospedale Statale Generale di Nikaia, dove finora viene trattato, essendo custodito in una speciale camera-cella dell’ospedale.

Nonostante i rischi per la sua salute, Giorgos Karagiannidis ha rifiutato di mettere una flebo e continua lo sciopero della fame, insieme con gli anarchici imprigionati Alexandros Mitroussias e Kostas Sakkas, chiedendo la revoca delle loro nuove vendicative incarcerazioni in attesa di giudizio, nonché l’immediato rilascio della compagna anarchica Stella Antoniou per motivi di salute.

Il 21 Aprile è stato annunciato che i membri  imprigionati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF ) Haris Hadjimihelakis, Giorgos Polidoros e Damiano Bolano hanno perso 8, 7 e 6 chili , rispettivamente. I tre compagni si sono uniti allo sciopero della fame il 17 aprile, a sostegno dei loro fratelli Panagiotis Argirou, Gerasimos Tsakalos e Christos Tsakalos che sono in sciopero della fame dal 8 Aprile, chiedendo il trasferimento definitivo di Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos nelle carceri di Koridallos dall’inferno delle carceri di Domokos .

Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argirou si trovano attualmente nella prigione di Koridallos, e lottano per non essere ricondotti a Domokos, e per rimanere lì. Va precisato che entrambi hanno più volte cercato di essere spostati dalle carceri di Domokos attraverso numerosi atti di insubordinazione, che imporrebbe alle autorità carcerarie di ordinare il loro trasferimento disciplinare. Tuttavia, questi sforzi non hanno avuto buon esito. È sempre meglio per i combattenti di iniziare lo sciopero della fame al centro di detenzione in cui preferiscono rimanere, invece di iniziare uno sciopero presso il carcere dal cui vogliono essere trasferiti. Inoltre, il trasferimento di detenuti da un carcere ad un altro mentre stanno conducendo uno sciopero della fame è fuori questione. Così, Gerasimos e Panagiotis hanno deciso di iniziare lo sciopero della fame dopo il loro spostamento da Domokos alla prigione di Koridallos in seguito al trasferimento di emergenza causato dai nuovi interrogatori e dalle azioni penali per i 250 attacchi incendiari ed esplosivi delle CCF. Tutto questo è stato ben spiegato da Tsakalos Christos in un messaggio audio registrato e trasmesso di recente da radio98fm.

Spyros Dravilas è anche lui un detenuto delle carceri di Domokos, attualmente detenuto nell”ospedale’ delle carceri di Koridallos, conducendo lo sciopero della fame dal 4 Aprile. Il 20 Aprile, durante il suo 16 ° giorno di sciopero della fame, è stato riferito che abbia perso un totale di 10 chili, mentre i suoi livelli di zucchero nel sangue sono scesi troppo in basso (36). Il Consiglio delle Carceri di Domokos, in modo vendicativo, gli ha negato il congedo temporaneo dal carcere per cinque giorni di cui ha diritto da 2 anni e mezzo ormai. Lo sciopero della fame è l’ultimo mezzo di lotta di Spyros per protestare contro questi respingimenti arbitrari, che sono direttamente correlati all’accusa del suo presunto coinvolgimento nella fuga in elicottero dalla prigione di Vassilis Palaiokostas.

A parte il messaggio audio registrato e trasmesso dalla radio libera di Atene, radio98fm, e l’aggiornamento di Tsakalos Christos  da dentro le mura sullo sciopero della fame dei membri delle CCF il 18 Aprile, numerosi testi significativi e combattivi sono stati pubblicati ma non sono stati diffusi in altre lingue ancora, come la lunga proclamazione  di Sakkas, Mitroussias e Karagiannidis dalla prigione di Koridallos il 19 Aprile, la dichiarazione alla Corte di Christos Tsakalos e Damiano Bolano il 20 Aprile (entrambi i compagni erano assenti dall’ultima seduta del tribunale a causa del loro sciopero della fame in corso, così Michalis Nikolopoulos ha letto il loro testo), nonché la dichiarazione di Athena Tsakalou (madre di Christos e Gerasimos Tsakalos) per quanto riguarda la sua netta negazione di dare alcuna testimonianza davanti ai giudici della stessa udienza, e infine l’annuncio delle richieste poste da Sakkas, Karagiannidis e Mitroussias, per le  quali la difesa dei loro avvocati insieme con dei loro sostenitori convocheranno  una conferenza di stampa Mercoledì, 25 Aprile, alle ore 13.00, presso la sede dell’Unione dei giornalisti dei quotidiani di Atene (ESIEA) nel centro di Atene.

Il 24 aprile,  alle ore 17.00, oltre 50 compagni sono riuniti nella Piazza Kapnikarea,  nella via pedonale dello shopping di Atene, via Ermou (vicino a Monastiraki) per la realizzazione dell’incontro di solidarietà ed informazione previsto, a favore dei scioperanti della fame anarchici imprigionati. È stato un incontro vivace, dove migliaia di volantini sono stati gettati e più di 1.500 testi contro-informativi sono stati   distribuiti alle persone. Inoltre, compagni hanno incollato manifesti propagando la manifestazione di solidarietà che si terrà il 27 aprile all’esterno delle carceri di Koridallos (vedi qui foto dall’azione). Poche ore più tardi della stessa sera, verso le 20,00, un incontro di solidarietà con gli scioperanti della fame detenuti ha avuto luogo nel centro della città di Salonicco, nei pressi della Rotonda di San Giorgio.

Siamo lieti di constatare che sta diventando davvero difficile tenere traccia di quante azioni di solidarietà dedicate agli scioperanti della fame hanno avuto luogo e sono ancora programmate per essere tenute in Grecia, ma anche in altre parti del mondo. Abbiamo intenzione di indicare i riferimenti relativi e ulteriori aggiornamenti il più presto possibile, ma per mantenersi completamente aggiornati, occorre verificare regolarmente anche in ActForFreedomNow e ThisIsOurJob .

Piena e ardente solidarietà , con tutti i prigionieri nelle carceri della democrazia e con i perseguitati ed oppressi dallo Stato greco.

Perché le parole degli anni scorsi non hanno mai suonato più forte…

“È mio dovere di non accettare mai il ruolo del perseguitato, ma solo dell’attaccante.
 Attaccante verso la società
Attaccante nella clandestinità
E rimarrò attaccante anche all’interno della prigione.”
Damiano Bolano ( Maggio 2011 )

Serres, Grecia settentrionale: Presidio di solidarietà per il prigioniero anarchico Syrianos Rami fuori le prigioni di Nigrita (03-04)

L’ODDY ( Agenzia di Gestione dell’Attività Pubblica S.A.) conduce una vasta gamma di aste ed è responsabile per la liquidazioni di autovetture, motocicli e di molti altri beni recuperati dalla polizia o dalle dogane. Rami Syrianos ha rivendicato la responsabilità di un furto all’ODDY, dopo un’asta a Salonicco il 31 Gennaio, 2011, affermando che è un’anarchico e che ha tentato una rapina a mano armata nel contesto del suo rifiuto al lavoro. Ha anche messo in chiaro fin dall’inizio che il co-imputato Kleomenis Savvanidis non ha assolutamente alcuna relazione con questo caso. Kleomenis fù liberato, ma è ancora sotto accusa. Rami è da allora incarcerato, ed è tra le poche persone che hanno mantenuto una posizione dignitosa all’interno delle mura, rifiutandosi costantemente di sottoporsi alle perquisizioni corporali carcerarie.

Il processo contro entrambi i compagni è ancora in sospeso ed è stato rifissato per il 21 Maggio, 2012. L’ultima volta, Rami è stato trasferito presso la corte di Salonicco per il processo ( fissato per il 26 Marzo, dopo numerosi rinvii). E’ ora trattenuto in cella d’isolamento a causa del rifiuto di sottoporsi alla tortura della perquisizione corporale al rientro dalla corte.

In particolare, il 28 Marzo il compagno è stato punito con una misura disciplinare di trasferimento dopo l’ordine del procuratore. Nonostante il fatto che i prigionieri debbano essere tenuti dentro una cella del braccio in attesa di subire i trasferimenti disciplinari, in questa circostanza le autorità giudiziarie hanno verbalmente annunciato a Rami che sarebbe stato tenuto in isolamento per un “periodo indeterminato”, finche il processo del suo trasferimento fosse stato attivato (ciò potrebbe richiedere mesi) o fintanto che egli si fosse sottoposto all’umiliante perquisizione corporale. A causa delle continue cancellazioni del processo, questa è la quarta volta che Rami si trova di fronte a questa situazione.

Martedi sera, 3 Aprile, un presidio microfonico si è svolto fuori la porta del carcere di Nigrita ( nel distretto regionale di Serres), come solidarietà d’emergenza verso Rami. Abbiamo partecipato alla manifestazione fuori la prigione di Serres in dozzine di compagni, provenienti da diverse parti del nord della Grecia – principalmente da Salonicco, dove era stato organizzato un pullman per il trasporto.

Abbiamo intonato slogan in sostegno al compagno imprigionato e per la distruzione di tutte le prigioni, come “La bomba di Nigrita è stata solo l’inizio; esplosioni e fuoco per ogni prigione” e “La nostra passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni”. Inoltre,  sono stati lanciati fuochi d’artificio e petardi e un di avviso per le prigioni è stato scritto sull’asfalto del viale che porta all’inferno. Un testo di solidarietà per Rami Syrianos e tutti i prigionieri politici è stato letto più volte attraverso l’impianto audio. Anche se Rami non ha potuto sentire cosa stava succedendo fuori, dal momento che è tenuto in isolamento, i compagni sapevano che era consapevole della loro presenza ed ha ricevuto il nostro sostegno, amore e rabbia.

Dopo quasi un’ora e mezza, il presidio, si è trasformato in una piccola manifestazione ler le strade della città di Nigrita, con più slogan, ditribuendo volantini e facendo graffiti richiedenti il rilascio di Rami (le foto realizzate sono qui).

Dall’11 Aprile Syrianos Rami si astiene dal prendere il cibo del carcere in solidarietà con tutti compagni imprigionati che sono in sciopero della fame.

Libertà ora per Rami Syrianos! Giù le mura delle prigioni!

Atene: Aggiornamento sulla studentessa immigrata in carcere, dopo lo sgombero del progetto abitativo di Valtetsiou

Come abbiamo riportato, il 20 Aprile i poliziotti hanno sgomberato l’edificio occupato al numero 60 di Via Valtetsiou, in Exarchia ( di proprietà della Previdenza Sociale dello Stato – IKA). Tre persone furono arrestate durante lo sgombero. Furone tenute in una stazione di polizia, portate dinanzi al procuratore (con l’accusa di occupazione illegale) e due di loro furono finalmente rilasciate. La terza persona, una giovane di 19 anni, studentessa immigrata è da allora trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Petrou Ralli, perchè non ha attualmente i documenti.

Annuncio da parte della casa sgomberata al numero 60 di Via Valtetsiou

Il modo rumoroso con cui lo Stato ha deciso di attaccare due spazi occupati ad Exarchia il 20-04/2012, vale a dire il centro sociale VOX ed il progetto abitativo in Valtetsiou, ha lasciato dietro di se anche delle vittime.

Con il pretesto di  ostacoli burocratici senza senso, uno dei tre arrestati nello squat di Valtetsiou rimane agli arresti: Anastasia “Nancy” Plamantiala è trattenuta nella Direzione della Polizia per Stranieri di Atene ed è minacciata di espulsione, nonostante il fatto che viva in Grecia da diversi anni, dove stà studiando all’Università.

La solidarietà verso Anastasia non può riguardare solo i suoi 2-3 amici o i conoscenti. E’ un dovere dei gruppi o degli individui che principalmente sono nel movimento squat.

Se Anastasia non viene immediatamente rilasciata, faremo una chiamata per avere in cambio una specifica forma di sostegno.

Siamo rimasti all’interno dello spazio occupato per difendere le nostre scelte, anche se eravamo a conoscenza in anticipo dell’operazione di polizia. In seguito agli arresti ed allo sgombero, difenderemo il diritto della nostra compagna ad essere rilasciata ed a continuare a vivere in Grecia.

SOLIDARIETA’ A TUTTI GLI SQUAT

Squat Valtetsiou

Katowice, Polonia: Proteste contro il Congresso Economico Europeo

Il quarto Congresso del Commercio Europeo (EEC) si terrà dal 14 al 16 Maggio 2012 a Katowice. L’importanza di questo evento è dimostrato dal fatto che in breve periodo si è guadagnato il titolo di “più importante evento economico del Centro Europa”. Durante il Congresso, un gruppo di alcune migliaia di membri della classe politica Polacca e straniera discuteranno dei prblemi chiave legati all’economia, dietro le spalle dei comuni cittadini d’Europa. E’ significativo che importanti questioni economiche e sociali che interessano lo sviluppo dell’Europa vengono discusse alle nostre spalle ed i risultati siano forniti solo ai media.

Questo evidenzia il fatto che il nostro destino dipende da un gruppo di individui privilegiati. Non possiamo accettare un tale ordine. Quindi, alla luce di questi eventi attivisti della Federazione Anarchica di Slask intende organizzare una manifestazione nazionale. Ciò segnala la nostra resistenza all’idea autoritaria del Congresso Economico Europeo, e perciò la nostra resistenza a tutti i politici privilegiati, alle aziende e imprese, e a tutte le persone ed istituzioni che contribuiscono all’aumentare delle disuguaglianze sociali all’interno del dominante sistema capitalista.

Quì presto nuove informazioni

"scaricate i costi sulla società, e vi prendete i profitti"

Fonte

 

Grecia: Dimostrazione antifascista a Veria

Tra le diverse azioni antifasciste che si sono svolte nei giorni scorsi, Ad Atene ed in altre città greche, in vista del Primo Maggio e delle elezioni truffa del 6 Maggio, c’è stata anche una demo antifascista nella piccola città di Veria, nella Grecia settentrionale, il 21 Aprile – data del colpo di stato in Grecia del 1967.

"Più rubano la vostra vita, più alimentano il vostro cervello con nazione e razza - (A)ntifascisti"

Alle 17:00 circa, gli antifascisti si sono riuniti in Piazza Dimarhiou a Veria, dove è stato allestito per il pubblico un sound system per la musica e per fare contro informazione. Alle 18:30, quasi 70 persone sono scese per le strade ed hanno marciato, attraverso il centro della città. I compagni antifascisti hanno distribuito testi a cantato slogan, mentre hanno scritto slogan sugli uffici del partito di estrema destra LAOS così come sulle filiali delle banche.

Info dal Ritrovo Autonomo BARUTI, Veria

baruti.squat.gr

Nuova ondata di repressione in Indonesia: Quattro anarchici arrestati ed interrogati, il blog di contro-informazione “Memori Senja” fuori servizio

Nella notte di Venerdi, 20 Aprile 2012, quattro persone sono state arrestate dalla polizia mentre realizzavano un’atto vandalico in solidarietà con le varie lottae asimmetriche contro lo Stato, il Capitale e la società, nonchè in solidarietà con i combattenti rivoluzionari incarcerati (Eat e Billy, Tukijo e Hidayat). I quattro compagni sono stati arrestati ed hanno subito un lungo interrogatorio di 17 ore senza pausa, prima di essere liberati, anche se ancora sotto vigilanza ed investigazione da parte della polizia.

Durante l’interrogatorio, la polizia ha obbligato i compagni a dare l’account di Facebook di ognuno di essi, come se fosse “uno strumento di comunicazione di un gruppo interno di facinorosi ed attaccanti dell’ordine sociale”.

Gli è stato inoltre chiesto la loro relazione con i combattenti imprigionati (Eat e Billy, Tukijo, e Hidayat, quest’ultimo rilasciato di recente), dopodichè come comunicano con i compagni in prigione ( se avviene tramite telefono, email o altro mezzo), il nome della rete o gruppo nel quale sono coinvolti e altre stupide cose relazionate all’attività di ciascun compagno detenuto.

I materiali usati per questa azione, che sono stati confiscati come prove, consistono in spray, uno manifesto in solidarietà con Eat e Billy, Tukijo e Hidayat e manifesti per la resistenza locale contro le miniere in Tambak Bayan. Negli altri manifesti che sono stati confiscati si poteva leggere: “Poliziotti assassini”, “Distruggiamo le miniere”, “Che si fotta la società”.

Dopodichè, la polizia ha collegato questi atti vandalici ad un blog anarchico, chiamato Memori Senia, e a cercato di capire chi fosse il/la amministratore/ice della pagina. Attualmente la pagina Memori Senja è fuori servizio.

Più tardi, Lunedi 23 Aprile 2012, i quattro compagni dovranno di nuovo subire un’interrogatorio. Per ognuno di noi di NEGASI, questa è la continuazione della repressione contro la nuova generazione di anarchici che sta emergendo in Indonesia. Anche se ognuno di noi si impegna a non retrocedere, aspettiamo la solidarietà degli altri compagni di tutte le parti e sotto tutte le forme.

Lunga vita ai rivoltosi!

Lunga vita all’anarchia!

I compagni del NEGASI

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