Monaco, Germania: Bucate le gomme della vettura di una ditta

17 marzo 2018

Attaccare è facile. Alcuni giorni fa si sfilava nella strada con tanta rabbia. Una sciarpa sulla faccia e un coltello in tasca. Un auto della Securitas. Sibila, sibila, sibila, sibila. Un’altra auto della sicurezza: Sibila, sibila. Due auto di Spie che in Francia partecipa alla costruzione di galere: Sibila, sibila. Un’auto Telekom che sviluppa della tecnologia di sorveglianza e che fa produrre nelle galere: Pure le gomme abbassate. Le auto di queste imprese ci sono in ogni città, in ogni quartiere. È facile attaccare. È dedicato a tuttx che si trovano in lotta con il sistema galera. Forza e saluti!

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vetri rotti a ufficio dell’assicuratore Allianz

16 marzo 2018

Nella notte dal 15 al 16 marzo 2018 abbiamo lasciato vetri rotti e graffiti “fight4Afrin” a una filiale dell’assicuratore Allianz nella Karl-Marx-Straße. Potemmo ritirarci senza essere riconosciutx.

L’eroica resistenza YPG e YPG nel cantone di Afrin nel nord della Siria dura ormai da più di 50 giorni. Lx nostrx compas affrontano uno dei più grandi eserciti NATO che come aiuto per la loro guerra hanno cercato niente di meno che ex membri di DAESH/IS ed altri jihadistx che passano sotto il pseudo-nome di FSA. Nel Medio Oriente incombe un ulteriore genocidio, i jihadisti hanno già iniziato a fucilare civili e le forze armate fasciste turche si autodefiniscono come il “Nero” di Afrin e sognano un regno ottomano 2.0. In Turchia pubblicizzano Afrin già come nuovo territorio statale della Turchia e DAESH/IS già non vedono l’ora di una nuova versione del califfato su territorio siriano con sostegno turco.

Per “l’operazione ramo d’ulivo” non sono responsabili solo i militari turchi e le loro bande jihadiste come Al-Nusra. L’operazione è attuata con armamenti prodotti da imprese nella RFT. Dal 2006 hanno venduto 354 carrarmati Leopard II alla Turchia. E giusto con questi carrarmati ora ammazzano e tirano ax nostre amicx e terrorizzano la popolazione civile di Afrin.
Il carrarmato da combattimento Leopard II è costruito anzitutto dall’impresa di Monaco “Kraus-Maffei Wegmann”. Ma con la fornitura di componenti innumerevoli altre imprese partecipano alla costruzione di questo carrarmato. Costruzione finanziata anzitutto dalle banche e dalle imprese che investono in Kraus-Maffei Wegmann e Rheinmetall per rifornire di capitale la produzione di queste armi. Dietro il finanziamento del carrarmato Leopard II in una rete opaca e oscura c’è tra altri anche l’assicuratore Allianz, anche se pubblicamente preferisce negarlo.

Da internazionalistx consideriamo Afrin e tutto il progetto Rojava come progetto anche nostro. Come rivoluzione anche nostra alla quale si deve partecipare e la quale, in conclusione, va difesa. L'”operazione ramo d’ulivo” è un attacco a tutti i movimenti libertari e rivoluzionari del mondo e non solo al movimento di liberazione curdo. Anche se non combattiamo sullo stesso fronte, come rivoluzionarix internazionalistx ci sentiamo profondamente legatx al movimento di liberazione curdo e alla lotta dex nostrx compas in tutta Rojava per una democrazia radicale di base, per la liberazione della donna e per la creazione di una società ecologica. Riteniamo nostro dovere d’individuare e d’attaccare chi qui in Europa profitta concretamente della guerra. Ci uniamo all’appello delle Autonome Gruppen e della rete fight4Afrin e all’appello della gioventù apoista di portare nelle metropoli europee la guerra che Afrin deve subire. Ringraziamo lx compas che hanno fatto lo sforzo di chiamare per nome la logistica di guerra e i costruttori d’armi sul blog ImHerzDesKrieges, facilitando così molto il nostro lavoro di ricerca.

Le nostre azioni non sono dirette in nessun modo contro la popolazione civile che vive in Germania. Gli obiettivi sono coloro che tacciono, mentono, cooperano e profittano della guerra dello Stato occupante fascista turco oppure lo sostengono. Questa linea di divisione è da trarre. Creiamo una, tre, tante Afrin!

Incitiamo tutte le altre forze rivoluzionarie a partecipare alle future azioni di resistenza e di attivarsi in prima persona. Anche qui nel retroterra: non lasciamo alcuna tranquillità ax nemicx della libertà.
Dedichiamo la nostra azione a tuttx coloro che hanno sacrificato la propria vita nella difesa di Afrin. Siete un’ispirazione per tuttx lx rivoluzionarix del mondo. Sehid namirin!

Viva la resistenza di Afrin e di tutta Rojava.
Abbassola dittatura fascista AKP-MHP in Turchia.

Per la rivoluzione sociale mondiale
Smascherare e attaccare i profittatori delle guerre, guerrafondai e fascisti.
Serkeftin!

Commando Sehid Andrea “Ronahi” Wolf

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Solidarietà con la ZAD dalla regione dei Wiradjuri, nella cosiddetta Australia

ricevuto il 13 aprile 18

Per quasi un decennio la ZAD di Notre-Dame-Des-Landes è stata una zona autonoma, liberata dalla repubblica francese. In questo momento la zona è attaccata da un’imponente operazione di polizia, determinata a distruggere totalmente i germi di un altro mondo possibile, un mondo libero dalla logica capitalista.

ZAD Partout!

in inglese, tedesco

Heidenheim, Germania: Vernice a luogo d’iniziative AfD

15 marzo 2018

Nella notte da martedì a giovedì abbiamo marcato il Congress-Centrum a Heidenheim con sacchetti alla vernice e lo slogan “No AfD”. In questo edificio il 17 e 18 marzo vogliono riunirsi per il loro congresso di partito AfD.

La politica AfD è contro gli interessi di chi lavora e contro le donne, propaga un immagine obsoleta dei ruoli e vorrebbe affibbiare alle donne il ruolo della casalinga e madre. I diritti delle donne sono rilevanti solo quando si possono strumentalizzare per il razzismo. Inoltre, il loro razzismo si esprime con l’abolizione di fatto del diritto all’asilo, con la chiusura di tutte le frontiere chiedendo anche, all’occasione, di sparare ax profughx. La colpa per i problemi provocati dal capitalismo va cercata da chi è fuggitx. Complessivamente la AfD non perora altro che un nazionalismo popolar-sciovinista. AfD vorrebbe costruire uno Stato autoritario, restringere la libertà di stampa, ampliare la massiccia crescita dell’apparto di polizia e d’altri organi repressivi e dello Stato di sorveglianza e abolire le istanze di controllo rimaste.
In Germania è espressione parlamentare della pressione verso destra. Le sue posizioni non sono discusse solo interne ai congressi di partito ma anche pubblicamente, per esempio nei Talk show. Ma le loro posizioni non sono discutibili e una loro normalizzazione non può essere.

Contro la normalizzazione si deve resistere a tutti i livelli:
Perciò dobbiamo smascherare le loro posizioni, chiamare per nome e attaccare gli autori, disturbare e possibilmente impedire le iniziative. Si tratta di contendergli lo spazio dove pubblicizzano la loro posizione di disprezzo dell’umanità, dove sotto il pretesto della democrazia è pubblicamente discussa come “legittima” e dove la votano.

Niente spazio alla AfD – Niente spazio al fascismo!
Lotta di classe e non patria!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Ulm, Germania: Distrutti i vetri a ufficio AfD

15 marzo 2018

Contro il razzismo, il sessismo, il dominio e le strutture che li riproducono e accelerano!

Distruggere l’infrastruttura di destra: Nella notte al 15 marzo abbiamo distrutto il fronte in vetro dell’ufficio AfD nel centro di Söflinger. Motivo è il congresso federale del partito AfD sabato prossimo a Heidenheim. Non vogliamo accettare che le forze reazionarie si possono incontrare per accelerare la propria politica razzista senza incontrare la resistenza determinata di forze libertarie.
Inoltre, la presenza AfD nel quadro urbano non deve farsi normalità. Ogni metro, ogni quartiere e ogni villaggio deve essere conteso alle forze di destra. Perciò chiediamo: Niente AfD nel centro di Söflingen o altrove!

Con questo ci posizioniamo con chiarezza contro il sessismo, il razzismo e altre forme strutturali di discriminazione diffuse e normalizzate dalla AfD. Il che inizia con le esternazioni sprezzanti l’umanità che riduce le persone alle loro origini oppure al loro genere, passa per le richieste allo Stato di procedere con più durezza, di attuare un maggior numero di espulsioni e di rafforzare i controlli alla frontiera per arrivare fino alle aggressioni violente in mezzo alla strada.

Non accettiamo che lo Stato che già esercita la violenza repressiva si sposti sempre più a destra. Ma c’è da considerare che lo Stato è basato imprescindibilmente sull’oppressione e l’emarginazione anche senza il contributo delle forze di destra. L’emarginazione è continua con lo Stato che decide quali persone gli appartengono e quali non. Un esempio per l’oppressione sarebbero le tante regole umilianti per Hartz4. Oltretutto, reprime già tuttx coloro che non osservano le sue leggi per mantenere il proprio dominio e giammai per garantire una vita decente per  tuttx .

In questo contesto AfD è solo un esempio rappresentativo di tutte le organizzazioni e strutture che mantengono e acuiscono ancora questa miseria. Anche essa fa parte di uno Stato democratico funzionante. Che offre una piattaforma ad ogni tipo di pensiero purché sia legittimato dalle elezioni e non attacchi lo Stato come tale. Così la democrazia può favorire il fascismo ed essere abolita dallo stesso. Tra l’altro è per questo motivo che la lotta non può limitarsi ai gruppi di destra ma deve essere condotta anche contro lo Stato e le sue istituzioni.

Noi alla società gerarchica e diseguale contrapponiamo il concetto di una democrazia di base dove sia possibile una vita con pari diritti indipendenti dal genere e dall’origine. Dove sono indispensabili i seguenti quattro punti. Noi siamo per una società:
Senza concorrenza – I beni di produzione devono essere socializzati, vale a dire essere sotto controllo regionale.
Senza sessismo – Per una decostruzione dei ruoli di genere per togliere la base alle attribuzioni di peculiarità basate sul genere o la sessualità.
Senza gerarchie – Le persone si costituiscono in piccoli gruppi oppure quartieri e partecipano con pari diritti. Questi gruppi inviano dei mandati imperativi con il compito di portare le decisioni nelle strutture sovraregionali. Così le decisioni sulle questioni sociali vengono dal basso.
Senza razzismo – Una società nella quale tuttx possono muoversi liberamente e dove la loro origine non importa.

Oltre alle azioni pratiche riteniamo importante il lavoro teorico. Riteniamo raccomandabili:
Il giornale Gaidao del FdA https://fda-ifa.org/gaidao/, come anche il libro AnarchaFeminismus – Auf den Spuren einer Utopie (-Sulle tracce di un’utopia) Silke Lohschelder

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Kassel, Germania: Attacchi a punti d’incontro ATIB e posto di polizia

13 + 14 marzo 2018

> Attacco a punto d’incontro ATIB a Kassel eseguito dal commando vendetta Şehid Cekdar Botan.

Nella notte di lunedì nuova azione contro il punto d’incontro ATIB nella Schillerstraße a Kassel. ATIB è l’unione delle associazioni culturali turco-islamiche in Europa, un’organizzazione di copertura dei lupi grigi fascisti. I fascisti turchi di ATIB acclamano la guerra d’aggressione, condotta in violazione del diritto internazionale dall’esercito turco e dalle sue bande assassine jihadiste contro il cantone curdo di Afrin.

> Attacco a posto di polizia nella Holländische Straße da parte d’antifa internazionalistx.

La notte dopo scheggiarono i vetri del posto di polizia nella Holländische Straße. La polizia tedesca è all’avanguardia nella criminalizzazione di curdx. Invece di riconoscere che la Turchia si trasforma in una dittatura religioso-fascista e che la resistenza della popolazione è legittima, si criminalizzano, perseguitano e vietano le strutture curde in Germania. Sono vietate le bandiere curde e le manifestazioni contro la guerra ad Afrin e sequestrano libri e musica. Ci dichiariamo solidali con la lotta per la democrazia, la pace e la libertà in Kurdistan e condanniamo la crescente repressione contro lx curdx in Germania. La polizia continuerà ad essere un obiettivo d’attacco se non finirà la repressione.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Philadelphia, USA: Attacco a un veicolo di cantiere in solidarietà con la ZAD e Camp White Pine

I bulldozer li vogliamo solo dopo che son stati distrutti…

Ricevuto il 14 aprile 18

Car* teppist* anarchic*, illegalist*, casseurs e difensori della natura di tutto il mondo, vi scriviamo direttamente da Philadelphia. Un attacco è appena stato compiuto, una chiave inglese nell’ingranaggio del progresso… beh, per essere letterali alcuni cavi sono stati tagliati e i finestrini spaccati su uno dei loro stupidi bulldozers.

Corre voce che sia stato effettuato in solidarietà con la ZAD e Camp White Pine (ciao!), entrambi devono affrontare le stronzate dei bulldozer locali. Gli assalitori hanno anche mandato dei saluti ribelli agli/lle anarchic* della zona che hanno mantenuto la fiamma (e specialemente chi ha condiviso i particolari dell’attacco per permettere agli/lle altri di riprodurli altrove).

Fanculo il lavoro
Fanculo il progresso

Signing off for now,
Team Illegale

[Nota di Contra Info: i lavoratori della Sunoco hanno abbattuto gli alberi usati dal Camp White Pine nella resistenza in corso contro la costruzione dell’oleodotto Mariner East 2 (Pennsylvania, USA).]

in inglese

Francoforte sul Meno: Vetri rotti a filiale della Deutsche Bank

14 marzo 2018

Nella notte dal 13 al 14 marzo abbiamo distrutto tutti i vetri e lasciato le scritte “Fight for Afrin” e “Fight Rheinmetall” a una filiale della Deutsche Bank a Francoforte-Bockenheim e anche eretto una piccola barricata sulla strada.

Deutsche Bank è un investitore della multinazionale degli armamenti Rheinmetall che tra l’altro fornisce armi alla Turchia fascista con le quali in Kurdistan massacra la popolazione e le forze rivoluzionarie.
Pure la Deutsche Bank finanzia e profitta della guerra ad Afrin.

Tutti gli occupanti fuori dal Kurdistan!
Lotta all’industria degli armamenti e investitori!
Fight for Afrin!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Pietre a filiale Commerzbank

13 marzo 2018

In solidarietà con lx curdx combattenti ad Afrin, la notte passata attaccati i vetri della filiale Commerzbank presso la stazione metrò Tierpark a Lichtenberg. Inoltre alla facciata incollati dei manifesti con un messaggio di saluto (già tolti).

La Commerzbank finanzia tra l’altro la produzione del Leopard 2 e altre armi con le quali l’esercito turco massacra il movimento curdo. Così sostengono esplicitamente anche il terrore contro una delle maggiori lotte femministe dei nostri tempi. Anche la filiale di Lichtenberg non è da considerarsi senza responsabilità. Non c’è retroterra tranquillo per chi ne trae profitto.

Ogni giorno è giorno di lotta delle donne – solidarietà con le donne in resistenza. Portare la guerra nelle strade d’Europa.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Bottiglie alla vernice a Pierburg s.r.l.

12 marzo 2018

Nella notte dell’11 marzo 2018 è stata attaccata la fabbrica dell’affiliata alla Rheinmetall, la Pierburg s.r.l., a Berlino Wedding. La fabbrica nella Siemensstraße 2 attaccata e marchiata lanciando tante bottiglie verdi-rosse-gialle.

Dichiarazione: “Con ogni giorno di guerra contro Afrin, cresce il nostro odio contro l’ipocrisia dello Stato tedesco. Senza l’appoggio tedesco non ci sarebbe un fascismo in Turchia. Se lo Stato tedesco non ferma questo sostegno, continuerà anche la nostra resistenza. L’industria bellica tedesca è un obiettivo d’attacco naturale e legittimo. Biji berxwedana Afrinê!”

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice e vetri rotti a filiale di Commerzbank

12 marzo 2018

Da più di 50 giorni lx compas resistono alle truppe imperialiste della Turchia.
Da più di 50 giorni ad Afrin muoiono delle persone uccise da armi tedesche.
Da più di 50 giorni la Germania e il mondo tace sulle aggressioni fasciste al progetto Rojava.

Per infrangere questo silenzio, la notte passata abbiamo attaccato con la vernice la filiale della Commerzbank in via Amburgo, lasciata una scritta e rotti dei vetri. Con i propri investimenti in imprese delle armi come Kraus-Maffei Wegmann anche la Commerzbank profitta della guerra ad Afrin. Il carrarmato Leopard 2 fornito alla Turchia è stato prodotto da Kraus-Maffei Wegmann, finanziata tra l’altro dalla Commerzbank. Ora il Leopard 2 ammazza delle persone ed è impiegato contro il progetto Rojava per abbattere la rivoluzione. Attacchiamo l’imperialismo nel cuore della bestia per dare ax combattenti di tutto il mondo un attimo di respiro.

Lunga vita alla resistenza di Afrin.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Madrid] Antonio Morillo resterà nella memoria anarchica per sempre

Antonio Morillo, un anarcosindacalista connesso alla sezione pulizia del Metrò di Madrid, è morto a casa propria, non aveva nemmeno 40 anni e lascia una compagna e una figlia di 4 anni.

Vorremmo ricordare il compagno, sempre risoluto e combattivo nella lotta contro i padroni. “Non ci potrà essere pace sociale finché i lavoratori e le lavoratrici non otterranno l’emancipazione”.

Resterà per sempre nella nostra memoria anarchica.

Salute e rabbia.

Fonte: il numero nº8 di “Amotinadxs”, aprile, (paruzione mensile del Local Anarquista Motín, in spagnolo), ricevuto il 9 aprile 2018.

in inglese, portoghese, tedesco

Stoccarda: Vernice a sede di “Zentrum Automobil”

7 marzo 2018

Nella notte dopo le elezioni del Consiglio di fabbrica noi antifa abbiamo marchiato la sede dell’associazione “Zentrum Automobil” a Stoccarda – Untertürkeim con sacchetti alla vernice e scritte.

Zentrum Automobil è il tentativo di portare un’organizzazione fascista nelle aziende. È nata nel 2010 nel Daimler Werk Untertürkeim attorno al membro della ex-rockband di destra “Noie Werte – Nuovi Valori” Oliver Hilburger. L’organizzazione attualmente si presenta a livello federale alle elezioni dei CdF 2018. Zentrum si dà arie da “rappresentanza di chi lavora” e “sindacato alternativo”, sparge una critica cruda, errata e appositamente deviante del capitalismo e attacca le vere organizzazione di rappresentanza, cioè i sindacati liberi.

Nei suoi attacchi, Zentrum si concentra sui sindacati, gli errori individuali e sulla critica della collaborazione della dirigenza sindacale con i capitalisti e i loro manager. Purtroppo questa critica è giusta poiché le direzioni sindacali sono caratterizzate da una politica riformista e socialdemocratica. La corruzione e l’errore della collaborazione con la classe dirigente è un problema reale.
Ma Zentrum gira questa critica a destra e attacca i sindacati in toto promettendo mari e monti a chi lavora. Zentrum mente quando promette a chi lavora di poterlx rappresentare in modo migliore. Visto che l’organizzazione sostiene che ci sarebbe un’unità d’interessi tra chi lavora e capitalisti, dimostra di stare dalla parte della borghesia. Poiché chi lo sostiene si fa appendice della politica dei capitalisti e non gli potrà imporre mai nulla. La supposta “rappresentanza di chi ha un lavoro dipendente” si scioglie nel nulla, poi non dovranno comunque mai sottoporsi alla prova della prassi.

Solo se si riconosce che esiste una contraddizione fondamentale e inconciliabile tra lavoro e capitale si può ottenere qualcosa per la classe lavoratrice, formulare degli interessi e contrastare gli attacchi del capitale. Zentrum è demagogica non solo in questo caso.
Anche la loro critica diffusa al capitalismo è, alla fine, diretta contro chi lavora. Così Hilburger e altri cianciano volentieri di “globalisti” ma criticano anche mali autentici come le pensioni troppo basse, Hartz 4 o un sistema sociale scadente. Il senso di questa presunta critica consiste nel sviare la vera collera contro i rapporti di dominio in pratiche favorevoli al capitale. Pensioni più alte e la fine di Hartz 4 va bene ma queste richieste sono valide davvero solo se si riconosce che l’autentica soluzione del problema è l’abbattimento del capitalismo.

Nessun capitalista ha un problema se l’odio contro di lui e la sua politica è dirottata verso degli anonimi “globalisti”. I signori della classe dominante s’arrangiano addirittura con alcune prestazioni sociali finché rimangono nella misura del sistema.
È che Zentrum, e coscientemente, non aspira a una rottura rivoluzionaria e a una società senza sfruttamento. Preferiscono aggrapparsi al sogno di una comunità popolare. Sappiamo cosa vuole dire: Subordinazione totale agli interessi del capitale, guerra e lavoro coatto.
Ancora meglio per i padroni: Zentrum sparge razzismo e divisione, assumendosi così la tensione verso destra per portarla nelle fabbriche. Poiché una classe lavoratrice che, aizzando contro presuntx stranierx e profughx, lotta contro se stessa non può organizzarsi unitariamente contro gli interessi del capitale.

Zentrum Automobil ha ottimi contatti con il lato fascista d’AfD, con gli identitari e con il Compact Magazin. Zentrum organizza insieme all’organizzazione d’alleanza fascista “EinProzent – UnPercento” la campagna “Patriotische Gewerkschaft – Sindacato patriottico” che fa e organizza le liste di destra per i CdF.
Malgrado i soldi di AfD ed EinProzent i fascisti non riuscirono ad ottenere un pieno successo nelle elezioni dei CdF nell’area di Stoccarda. Nella centrale Daimler fallirono del tutto e non ottennero neanche un seggio nel CdF. Nella fabbrica Daimler Sindelfingen ottenevano il 3,4 % dei voti ossia due seggi. Nella fabbrica Daimler Untertürkeim, la loro sede originaria, ottenevano il 13,4% (nelle ultime elezioni il 10% e 4 seggi) ed hanno ora sei seggi. Inoltre, a Rastatt, dove si presentarono per la prima volta, conseguirono tre seggi.
Ma le elezioni non sono ancora finite! Nell’Est si presentano varie liste del Zentrum. Informatevi se nella vostra città si presenta una lista Zentrum e contrastatela!

Mentre il movimento di sinistra e rivoluzionario si deve finalmente dedicare a una politica che si occupa di più degli interessi e delle condizioni di vita della classe proletaria, non dobbiamo lasciare perdere la lotta ai nemici di chi lavora. Solo con un antifascismo coerente anche sul posto di lavoro possiamo difendere il terreno che abbiamo conquistato.
In poche parole:
Zentrum Automobil sono nemici di chi lavora. Zentrum sono fascisti. Zentrum vorrebbe dividere la nostra classe. Dietro Zentrum non si nasconde che un’organizzazione di crumirx e razzistx.

Attaccare Zentrum!
Fermare la pressione verso destra!
Organizzate la lotta di classe!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vernice a biblioteca del conservatorismo

7 marzo 2018

Nella notte da martedì a mercoledì abbiamo visitato la biblioteca del conservatorismo nella Fasanenstraße 4 a Charlottenburg e lasciato sulla facciata qualche saluto per il giorno della lotta delle donne.
La biblioteca, che si autodefinisce come “fabbrica di pensiero e fucina d’idee”, è un luogo centrale della Nuova Destra a Berlino. Nei suoi locali s’incontrano AfD, Identitari, la Coalizione Civile di Beatrix von Storch e i cosiddetti protettori della vita. Da loro si trovano oltre ad autorix conservatorix di destra e fascistx anche una “parte speciale diritto alla vita” che è favorita dax antiabortistx della “Fondazione Sì alla Vita“. Lo stabile per uffici fu comperato nel 2012 dall’armatore amburghese nonché finanziatore AfD Folker Edler e passato passo passo alla “Fondazione per Favorire la Formazione e la Ricerca Conservatrice”.

La biblioteca è uno dei luoghi di connessione in rete più importanti del movimento reazionario di Berlino e l’antifemminismo uno dei loro temo principali. Ragione sufficiente per entrare nel mirino della nostra rabbia.

Attaccare l’antifemminismo!
Make feminism a threat!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia, Germania: Vernice alla CDU, alla comunità della Chiesa Evangelicale Libera e studio legale

6 marzo 2018

Rivendicazione degli attacchi all’ufficio parlamentare regionale CDU, alla comunità della Chiesa Libera Evangelicale e allo studio legale Ulbrich & Mandic

Giorno di lotta femminista è ogni giorno – non solo l’8 marzo!
Poiché i meccanismi d’oppressione tipo il patriarcato e la violenza che emana, alla quale anzitutto le donne ma anche tutte le altre presone sono esposte, portano alle sofferenze più varie in tutto il mondo.
Le condizioni patriarcali sono lungi dall’essere storia! Tutt’al contrario: Sono onnipresenti e attraversano tutta la società. Che sia il lavoro salariato, l’università, la scuola, dentro le proprie famiglie o nelle amicizie. Anche se differiscono nelle loro forme e nella loro intensità: Femminicidi, stupri, stupidi approcci, un’idea conservatrice della famiglia, le classiche attribuzioni dei ruoli, per fare solo alcun esempi. Altre sono nettamente più sottili e difficili da percepire pur non rendendoli più innocui.

Da molto presto in poi le persone sono esposte a questa discriminazione, con conseguenze fatali per la loro crescita personale. E tutti i tentativi di superamento di questa logica da genere binario e da norma eterosessuale sono socialmente stigmatizzate.
Ecco perché secondo noi a maggior ragione si tratta di affrontare coerentemente i rapporti dominanti, uguale se il patriarcato, lo Stato e il capitale oppure i rapporti personali che riproducono l’oppressione sociale.

Ma gli attori attaccati l’altra notte non sono solo i prodotti di una società totalmente patriarcale, bensì portano avanti attivamente l’antifemminismo e i relativi rafforzamenti delle idee sui ruoli reazionari e di attribuzioni di genere.
Mentre i “democristiani per la vita” organizzati nella CDU e la comunità della Chiesa Libera Evangelicale Jacobstraße Leipzig come parte del gruppo di lavoro delle comunità affratellate ogni anno mobilitano di nuovo per andare ad Annaberg-Buchholz, vale a dire Berlino, per portare in strada la loro propaganda antiabortista, con cui vogliono rifiutarci il diritto all’autodeterminazione. Questi attori rafforzano le basi che da un lato criminalizzano l’aborto e costringono le donne a certificare la propria capacità d’intendere e di volere per poter decidere sul proprio corpo senza commettere reato e dall’altro condannano a sanzioni il personale medico che informa sulle interruzioni di gravidanza.

Così anche l’AfD è decisamente responsabile per il ritorno conservatore e antifemminista di questa società. Accelera la stabilizzazione dei tradizionali ruoli di genere e diffama tutte le forme di vita che non corrispondono alle proprie idee.
Roland Ulbrich e Dubravko Mandic condividono uno studio legale nella Leibnizstraße a Lipsia e, inoltre, da membri AfD lavorano attivamente per collegarsi in rete con altri gruppi di destra come il movimento identitario, la rete “Un percento per la Germania” e con associazioni studentesche locali. Questi parlano sì volentieri delle vittime di violenza sessuale, ma solo di quelle tedesche e poi le strumentalizzano per il l’aizzamento razzista. Non vogliamo che si parli a nostro nome. A maggior ragione non, quando l’immagine sociale è del tipo che assegna alla donna tuttora i ruoli del lavoro di riproduzione come l’educazione dex figlx, la cura emotiva della famiglia e dex amicx, le attività casalinghe, servizi sessuali ax partner ecc. Lavoro di riproduzione che come impegno multiplo normalizzato è attribuito alle donne e solo rarissimamente è salariato. Si deve contrastare quest’ideologia che non opprime solo le donne ma è ostile anche alle identità trans e a altre inter-identità e che discrimina le persone di colore e quelle che sono viste come non tedesche. E noi concepiamo quest’ideologia come gioco di squadra delle più varie forme di discriminazione come il sessismo, il razzismo, l’ostilità ax trans ecc. che devono anche essere chiaramente definite come tali.

Lottiamo per una società liberata dove nessunx domina sux altrx. Sono tanti i fronti con i quali confrontarci, ma una cosa ci è chiara: finché nel mondo sono sistematicamente oppresse le donne, ci sarà anche altra oppressione. La liberazione delle donne deve essere collettiva e universale e non sarà per noi mai oggetto di trattative!
In questo senso: Durante l’8 marzo tuttx in strada, uguale se a Chemniz, Magdeburg, Erfurt o altrove!
Il 16 giugno dopo Annaberg-Buchholz rovinare il giorno ax fondamentalistx e ax destrx!

Per una prassi emancipatrice – femminismo o botte!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice a casa dell’Unionbuster (anti-sindacalista militante…) Helmut Naujoks

11 marzo 2018

Azione contro l’avvocato dei padroni: Helmut Naujoks, Elbchaussee 83.

Elbchaussee, Elbchaussee, perché sempre di nuovo Elbchaussee? Alcune riflessioni sul Blackblock del 07/07/2017/G20 o perché è necessario che intervengano continuamente grandi o piccoli black block in questa strada.

La mattina del 07/07/2017, durante il vertice G20, varie centinaia di compas incappucciatx di nero sfilarono sulla Elbchaussee. (secondo gli sbirri, media e abitanti spuntarono all’altezza del numero 80 / angolo Donnerspark e sfilarono fino alla zona commerciale di Altona Grosse Bergstrasse). La versione dei media che questo gruppo si sarebbe mosso arbitrariamente, senza ritegno e qualunquista è falsa. Il black block sul suo percorso distrusse le facciate a piano terra di sette banche, spaccava i vetri a delle rappresentanze consolari nella n. 54, l’entrata del quartiere di lusso n. 23, di varie immobiliari (tra cui la filiale di von Poll EZB 2015, famigerata a partire dall’azione a Francoforte in occasione dell’apertura), dozzine di finestre del comune di Altona e di una cassa malati privata e alfine distruggeva delle filiali di catene discount nella zona commerciale (tra cui una filiale della catena di drogherie Budnikowsky, i cui negozi in furono saccheggiati nella Schanze. Solo che, purtroppo, il riccone e capo senior Cord Woehlke che osservava la situazione in loco non s’è preso nessuna botta sul muso). Alfine fu fatta a pezzi anche la facciata del grande magazzino IKEA, uno dei campioni della ristrutturazione. Durante la sfilata è stato attaccato il distretto della polizia federale alla stazione di Altona, un furgone della polizia spuntato in solitaria se la svignava subito a manetta, lo stesso fece un elicottero preso di mira dai razzi.

Probabilmente ad Amburgo nel nostro ambiente negli ultimi decenni era la demo di cocci più fragorosa. Tante, tante centinaia di vetri andarono a pezzi. Purtroppo furono incendiate anche alcune auto di classe bassa e media e rotti alcuni vetri di case private. Inoltre due o tre negozi “minori” furono fatti a pezzi, stessa sorte toccava anche al finestrino di un bus pubblico che passava per caso. Queste azioni non son state di nostra scelta e con zelo furono usate per la denuncia. Ma se questo black block fosse stato furibondo e distruttivo tipo hooligan, cioè distruggendo per distruggere, il quartiere sarebbe rimasto irriconoscibile poiché durava dai 20 ai 30 minuti prima d’un intervento rilevante degli sbirri.

Ma questo Black Block sfilava appunto sulla Elbchaussee e non attraverso l’Osdorfer Born, Steilshoop o Mümmelmannsberg, e presumibilmente non solo per riflessioni tattiche. Poiché in questa strada vivono scarsi duecento manciate di multimilionarx. Qui alla Elbchaussee negli anni passati ci furono delle azioni contro una star tra gli architetti, Gerkan (numero di casa 137), contro il proprietario dell’impresa Krueger (n.141), l’armatore e finanziatore Edler (n.133), contro Blohm e Voss vale a dire il capo della TKMS (TyssenKrupp Marine Systems) Aly (n.146), contro l’ex boss RWE Grossmann (n.189) e in una via laterale della Elbchaussee nella de Bost contro il presidente bancario Peters.

La lotta “contro la città dei ricchi” era una delle linee lungo le quali si svolgeva la mobilitazione contro il G20 (tra l’altro interventi contro Grossmann, Peters, Porsche Zentrum Eidelstedt).

La sfilata sulla Elbchaussee era anche intesa come dichiarazione di guerra. Dopo le azioni alla vigilia del G20 e alle demo con tanti cocci nelle strade commerciali della Waitzstrasse e Osterstrasse la notte prima come anche per le immagini provenienti da Ottensen/Altona, i proprietari d’esercizi nel raffinato Eppendorf a Blankenese iniziarono a barricare i propri negozi. Girava la voce che il black block verrebbe anche in quel posto. E mentre i quartieri ricchi si chiusero a riccio veniva altra gente dai quartieri più poveri come Billstedt per il tumulto serale alla Schanze poiché girava la voce che ci sarebbero da portare via delle cose.

Oggi abbiamo abbiamo preso di mira con lanci di vernice l’abitazione Elbchaussee 83 dove abita il milionario e avvocato dei padroni Helmut Naujoks. Naujoks era quasi un vicino dell’azione estiva black block, ma in quell’occasione non fu ancora colpito. Lui e vicinx hanno però velocemente riparato i recinti rafforzandoli con il filo spinato. L'”Unionbuster” è noto a livello federale come specialista buttafuori di consiglierx di fabbrica. Naujoks ha uno studio legale con Bueros a Francoforte al Meno, Amburgo e Düsseldorf. Partecipa spesso ai talkshow, i titoli dei suoi libri spiegano tutto – “Licenziamento di chi non è licenziabile”, “Libro nero Consiglio di Fabbrica”. In cooperazione con agenzie d’investigazione ha spesso tentato di attribuire dei falsi retroscena criminali ax consiglierx di fabbrica per buttarlx fuori. Lui rappresenterebbe, dice, gli interessi dei padroni sempre per intima convinzione.

Noi diciamo:
Niente pace a questo delinquente per convinzione!
Per l’esproprio e la socializzazione di tutti i terreni della Elbchaussee!
Per la rivoluzione sociale!
Libertà per lx prigionierx G20!

Unitx contro la repressione e lschieramento autoritario!!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Notre-Dame-des-Landes]: Breve sunto della situazione al 10 aprile (pomeriggio)

La Chèvrerie, distrutta il 10 aprile

– Nella parte est diversi luoghi distrutti dall’attacco di uno stato fascizzante arrivato in forze, basta ricostrure e continuare la resistenza. Venite numeros* alla ZAD o rafforzate i movimenti nelle vostre città.
– RDV al Camp des cheveux blanc per organizzare un’eventuale azione collettiva di risposta.
– gli sbirri hanno circondato un’ampia zona il centro è l’est fino alla Grée e Les vrai rouges.
– dei/lle compagn* chiedono rinforzi per per resistere alla repressione continua imposta dallo stato. Resistiamo perché il mondo somigli di più a un’immagine che ci sembra più coerente con lo spirito solidale. Di fronte a una forza sbilanciata e dominante i/le compagn* hanno cercato di resistere in tutti i modi possibili. La chevrerie e Les vrais rouges sono ancora a rischio di distruzione, appello a rinforzi!!
– dobbiamo anche affrontare diversi problemi tecnici
– Venite numeros* per rafforzare la difesa e ricostruire il nostro futuro. Non dimenticate un equipaggiamento che possa proteggere la vostra salute e l’identificazione. Se poteste gestirvi autonomamente sarebbe perfetto, ci sono comunque delle zone di accoglienza per darvi indicazioni sulla zona e informazioni utili sul terreno.

Fonte: zadresist.antirep.net

Santiago, Cile: Striscione in memoria del compagno Javier Recabarren

Javier Recabarren presente alla Giornata del Giovane Combattente – Il 29 marzo e tutti i giorni… nelle strade!

29.03.2018

Durante la “Giornata del Giovane Combattente” abbiamo realizzato uno striscione in memoria dell’anarchico Javier Recabarren morto tre anni fa, investito da un bus transantiago.

Nella nostra memoria restano ben presenti i suoi atti, la sua lotta di strada, la sua partecipazione agli appelli antispecista e anticarcerali , e in generale più ampiament alla lotta antiautoritaria. Era un compagno, un fratello affine che riportiamo in strada con questo piccolo gesto di propaganda, da un luogo qualche parte a Santiago.

in spagnolo, portoghese, inglese

Berlino: Distrutti vetri a punto d’incontro AfD

6 marzo 2018

Nella notte al 6 marzo abbiamo lasciato cocci a Lois in piazza Richard. Dopo di che Lois nella ricerca attualizzata sull’AFD Berlino non spuntava più come punto d’incontro AFD, ora è di nuovo nella lista del nuovo Fight Back. Ogni 2. venerdì del mese AfD s’incontra apertamente al tavolo per i clienti abituali.
Attaccare lx antifemministx!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Mülheim an der Ruhr, Germania: Pietre a Smart Labor RWE

28 febbraio 2018

In solidarietà ax compas nel Hambacher Forst, nella notte al 28.02.18 abbiamo attaccato il Smart Labor di RWE a Mülheim alla Ruhr.
Spaccammo alcuni vetri con i sassi e alla facciata lasciammo la scritta “Hambi bleibt – Hambi rimane!”.

RWE finanzia questo laboratorio nell’ambito di un collegio professionale per avvicinare lx studentx alle tecniche del Smart Metering.
Oltre all’estrazione del killer del clima lignite e lo sfruttamento dell’incontrollabile energia atomica RWE sviluppa anche tecniche che inaspriscono la sorveglianza della nostra vita quotidiana.
Per queste ragioni abbiamo fatto una visita notturna a questa grande impresa.

Saluti speciali ax quattro arrestatx da gennaio.
Free Hambi 4!
Hambi rimane!

– alcunx autonomx

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Nürtingen, Germania: Vernice alla pretura

23 febbraio 2018

Mercoledì 21 febbraio sono statx processatx 6 antifa dal tribunale di pretura Nürtingen. Si trattava della resistenza vicino all’area della fiera di Stoccarda di fine aprile 2016 contro il programma federale del partito AFD. Tuttx lx sei subirono condanne a pene pecuniarie e condanne condizionali. Un giorno e una notte dopo con lo spray colorato abbiamo lasciato alla pretura lo slogan “Antifa rimane legittimo” e attaccato la facciata dello stabile con vari sacchetti alla vernice. Purtroppo il vetro blindato nell’entrata era troppo resistente per ulteriori cambiamenti sostanziali dello stabile.

Nel processo contro lx 6 non si trattava di responsabilità individuale. È indifferente chi avrebbe fatto che cosa e a chi sarebbero da attribuire quali azioni. È indifferente quanto “clementi” oppure “dure” sono da considerare le pene. Il problema non è una giudice o un pubblico ministero. Il tribunale ha fatto quello che in questo Stato e sistema deve fare. Ecco il problema. Ha fatto del dinamismo di persone che si contrappongono con coraggio e passione ai razzisti, agli sciovinisti e ai nemici di una società libera un reato con conseguenze pesanti. Anche la miserabile pretura è, con ciò, una piccola ruota in questo sistema che permette l’attuale crescita della destra. Se si condanna la legittima resistenza non è neutrale bensì una presa di posizione.
A questo abbiamo risposto con una presa di posizione pratica.

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Brema, Germania: Incendio doloso nell’area della ditta OHB

21 febbraio 2018:

Fuoco e fiamme all’industria bellica tedesca

Ci dichiariamo solidali con il progetto rivoluzionario Rojava nel Kurdistan e con la difesa dello stesso. Con la nostra azione ci collochiamo contro la guerra d’aggressione turca contro Afrin. Incitiamo al sabotaggio dell’industria bellica tedesca!

Nella notte dal 20 al 21 febbraio 2018 abbiamo compiuto un attentato incendiario sul terreno di OHB a Brema. OHB primeggia nella tecnica spaziale. La ricerca e la produzione militare è l’affare principale di OHB. Un grande ordine viene attualmente dal servizio segreto estero tedesco BND. Per il quale OHB sta producendo un satellite spionaggio.
La responsabilità per le guerre e le crisi del mondo è spesso esattamente qui.

Fuoco e fiamme all’industria bellica tedesca!
Saluti solidali nel Wendland!

Fonte: Indymedia

Traduzione dal tedesco mc, CH

Darmstadt, Germania: Vernice a centrale del partito SPD

21 febbraio 2018

Nella notte dal 20 al 21 febbraio, con vernice giallo-verde-rossa fu abbellita la facciata della sede centrale della SPD a Darmstadt.
Lx compas partecipanti si dimostrano così solidali con la società ad Afrin e con la lotta dex curdx contro la dittatura militare fascista di Erdogan e alleati ESL (“Esercito siriano Libero“) e DAESH (cd. Stato islamico).

Oltre al continuo e sempre più acuto assedio di Afrin che causa innumerevoli vittime si delinea un quadro vomitevole dei partiti politici tedeschi, anzitutto della SPD.

La SPD con il suo silenzio, con il suo ministro degli esteri Gabriel e accattivandosi le simpatie del fascismo in Turchia legittima indirettamente la politica di Erdogan.
Ma con le enormi forniture d’armi alla Turchia è anche responsabile attiva per ogni vittima della guerra d’aggressione turca.
Quest’azione si dirige contro chi in Germania sostiene il fascismo turco ed è un appello:

Formate delle bande, schiacciateli!
Fianco a fianco, ovviamente, PKK e Antifa!
Biji Berxwedana Rojava!

Traduzione dal tedesco mc, CH
Fonte: Indymedia

Berlino: Passato alle fiamme furgone DITIB

19 febbraio 2018

Con questa, noi il commando vendetta Kendal Breizh rivendichiamo l’attentato incendiario a una vettura DITIB a Berlino Schöneberg nella notte a lunedì 19 febbraio 2018.
DITIB (Unione Turco-Islamica dell’Ente per la Religione) non è una semplice associazione di moschee. La DITIB si presenta apertamente come portavoce del regime fascista AKP in Germania. A livello organizzativo, l’associazione è collegata all’autorità turca per le religioni Diyanet, dalla quale riceve tutti gli ordini e tutte le direttive. Anche i contenuti delle prediche sono prescritte da Ankara e i predicatori stessi sono formati in Turchia.
In questo momento il regime fascista turco e la “democrazia” parlamentare della repubblica federale tedesca, come partner NATO lottano fianco a fianco contro la rivoluzione sociale nei territori curdi e in altri territori della Siria. Ecco perché questa rivoluzione deve riportare la guerra nelle città tedesche. Qui DITIB recluta anche tra lx giovani per allontanarlx da una vita in libertà. Dovrebbero diventare schiavx di Erdogan e del capitalismo piuttosto che insorgere.
Continueremo con le nostre azioni contro i nemici della lotta di liberazione in Kurdistan e della rivoluzione nel Medio Oriente.
Morte al fascismo!
Vittoria alla rivoluzione sociale in Kurdistan!
La difesa di Efrîn inizia già nelle strade europee!
Commando vendetta Kendal Breizh
Fonte: Barrikade.info
Traduzione dal tedesco mc, CH

Rete di traduzione per la controinformazione