Mai lavoro la Domenica, parte II

Alcuni giorni fa, con il pretesto della crisi e di questi giorni festivi, il governatore della regione dell’Attica (Atene), Sgouros, noto scagnozzo del partito di governo PASOK e il presidente di E.S.A (Associasione Commerciale di Atene), hanno deciso illegalmente di tenere i negozi aperti le domeniche 12 e 19 dicembre (che significa lavorare altre due domeniche di dicembre, oltre all’ultima domenica, quando i negozi già saranno aperti). Decisione questa, che rientra in un piano più generale, di abolire i giorni liberi ed i diritti lavorativi, che i padroni -locali ed europei- cercano di imporre sistematicamente.

La reazione dei lavoratori è stata diretta. Continue reading Mai lavoro la Domenica, parte II

Edessa: Le condanne politiche dei giovani continuano

Stava camminando nel centro di Salonicco la notte del 6 dicembre 2009… È stato arrestato con l’accusa di organizzazione di gruppo criminale e di detenzione di bombe molotov. Il 13 dicembre 2010, a Edessa, ebbe un processo senza prove, con due poliziotti per  testimoni e fù condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione.

Chrisovalantis Pouziaritis è l’unico prigioniero dello stato preso il 6 dicembre 2009, il primo anniversario dell’uccisione di Alexandros Grigoropoulos. Era stato  accusato di avere partecipato e avere avuto il ruolo principale negli scontri della notte fuori dall’università di Salonicco, organizzazione di gruppo criminale, possesso e lancio di esplosivi con lo scopo di causare lesioni personali. L’accusa è stata sostenuta da due poliziotti della squadra antisommossa(MAT), senza alcuna prova oltre la descrizione e l’ipotesi, che lo hanno riconosciuto come “capo degli incapucciati” con l’argomento ridicolo che non indossava un cappuccio perché era il capo!… Continue reading Edessa: Le condanne politiche dei giovani continuano

11 Dicembre, Atene: Manifestazione anarchica in risposta alla “crisi”

"Lotta sociale e di classe. Per l'uguaglianza, la solidarietà e la libertà"

Sabato, 11 dicembre, si sono verificati un concentramento ed una manifestazione, in vie centrali di Atene, organizzati dall’ ”Assemblea degli Anarchici”, in risposta alla crisi ed ai suoi effetti sulla società.

Circa 1000 manifestanti hanno marciato per le strade congelate di Atene, gridando slogan contro lo stato, i sindacati corrotti, i banchieri e la repressione dello stato. Inoltre, degli slogan sono stati scritti sui muri e sui bus, molti volantini sono stati gettati e centinaia di testi sono stati distribuiti ai passeggeri locali e immigrati, mentre molti di loro hanno applaudito ai manifestanti.

Le squadre antisommossa, presenti come di consueto, seguivano confusi, perché non sapevano l’esatto percorso della manif, ma nessun conflitto si è verificato. Quella era la prima manifestazione anarchica chiaramente sulla crisi e sulla precarietà sociale che il potere crea. La manifestazione successiva si svolgerà Mercoledì 15 dicembre, che un sciopero generale è stato annunciato.

Mai lavoro la Domenica

"Mai lavoro la Domenica"

Dopo l’imposizione dell’orario flessibile, applicato con un ricatto di licenziamento alternativo,lo stato sta imponendo la schiavitù da lavoro anche la domenica e i festivi, con il pretesto della crisi. In primo luogo quasi tutte le regioni del territorio greco sono state nominate “zone turistiche”. A seguire, è stata concessa ai governatori delle regioni la facoltà di aprire le attività commerciali delle suddette “zone turistiche” anche la domenica. E ora il governatore della regione Attica (Atene), noto scagnozzo del partito al governo, PASOK, per un’altra volta ha la pretesa di aprire i negozi le Domeniche 12 e 19 Dicembre. Il suo obiettivo è l’eliminazione dei giorni festivi, l’estensione della schiavitù lavorativa a tutti i giorni e le ore e l’abolizione dei diritti sindacali.

Se non resistiamo, ci aspetta il peggio: passare il giorno intero nella giungla della schiavitù salariata, avendo come unica valvola di scarico il consumo dell’”immondizia”, materiale o meno, sottomessi agli appetiti degli impresari e integrati nei ripugnanti piani del Potere per il completamento della società del terrore. Per questo chiamiamo a sabotare in modo organizzato l’apertura dei negozi le Domeniche 12 e 19 Dicembre e tutte le Domeniche e i festivi in generale. Il diritto alla vita non è negoziabile. Lo sfruttamento e la schiavitù salariata esistono solo perchè lo permettono coloro che vi sono sottomessi, mentre si abbassano davanti al Potere, si comportano come vogliono i governanti: come consumatori. Continue reading Mai lavoro la Domenica

La cospirazione delle Cellule di Fuoco e il caso dei “pacchi-bomba”

“Cospirazione delle cellule di fuoco”

Gli anarchici arrestati, Gerasimos Tsakalos e Panagiotis Argiriou, hanno assunto la responsabilità per la spedizione dei pacchi incendiari a diverse istituzioni straniere e hanno riconosciuto la loro partecipazione alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il comunicato in inglesequi.

Nello stesso tempo anche Haris Hadjimihelakis, prigioniero politico che è stato arrestato l’anno scorso, ha ammesso la sua partecipazione alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Il comunicato in inglese qui.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha diffuso un comunicato di 13 pagine, in cui si spiegano le azioni contro le istituzioni straniere con il metodo dei pacchi incendiari, e ha fatto un richiamo alla solidarietà internazionale.

Il processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di fuoco è fissato per il 17 gennaio 2011. Sul banco degli imputati si troveranno i tre che hanno assunto la responsabilità per la loro partecipazione all’organizzazione (complessivamente sono state arrestate cinque persone). Il processo per il caso dei pacchi incendiari si deve ancora fissare.

Fronte rivoluzionario internazionale. Appello alla solidarietà con i guerriglieri dell’organizzazione rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco, con i rivoluzionari e le altre persone accusate per lo stesso caso (processo il 17 gennaio 2011) Continue reading La cospirazione delle Cellule di Fuoco e il caso dei “pacchi-bomba”

Lotta per la libertà contro lo stato di terrore

Rapporto nationale sulla dimostrazione del 6 Dicembre e sull’aggressione senza precedenti da parte della polizia

Atene

Manifestazione mattutina: In vari quartieri di Atene si sono verificati raduni spontanei e cortei, con lo scopo di andare verso il centro e prendere parte alla manifestazione principale.

Raduni e cortei si sono visti a Peristeri, Filadelfia, Egaleo, Koridallos, Psichico ed Exarchia. Gli studenti hanno bloccato le strade centrali di queste aree e hanno marciato aggressivamente cerso le stazioni di polizia dove si sono scontrati con le forze di polizia. Gli sbirri hanno tentato di arrestare diversi studenti, ma ci sono riusciti solo nel quartiere di Koridallos, che è anche quello in cui si trova la più grande carcere di Atene. Subito dopo l’arresto dei 3 ragazzi, una protesta di solidarietà si è svolta sempre a Koridallos, richiedone il rilascio immediato. Nello stesso momento studenti provenienti dai quartieri a nord del centro di Atene hanno marciato verso il centro, bloccando le principali strade della città. Queste tante e piccole demo che sono nate spontaneamente sono anche risposta alla decisione del governo di chiudere tutto il centro della città al traffico –anche dei mezzi pubblici-, sperando in questo modo di scoraggiare o impedire di venire a diverse persone per le quali sarebbe stato difficile dirigersi in centro in assenza di mezzi pubblici.

La dimostrazione principale è inizata con la presenza di circa 5.000 studenti, mentre molte altre persone continuavano ad affluire nella massa itinerante. La manifestazione è stata aggressiva sin dal principio, con attacchi contro banche, camere di sorveglianza e negozi di lusso. In Via Stadiou le prime cariche della polizia hanno avuto come risultato una temporanea interruzione della demo con studenti che correvano in tutti i vicoli per sfuggire alle violenze in atto da parte degli sbirri. In diverse situazioni tuttavia, studenti con attacchi ben organizzati sono riusciti a rispondere e a respingere le forze dell’antisommossa. Gli scontri hanno visto un’escalation fino a quando la testa del corteo ha raggiunto la piazza del parlamento, Syntagma, e ha attaccato ancora una volta le forze dell’antisommossa. Gli sbirri di tutta risposta hanno iniziato da subito a far un larghissimo uso di gas lacrimogeni e granate disperdi-folla. La manifestazione si è conclusa presso i Propilei della vecchia università, dove la maggior parte delle persone si è fermata per partecipare poi alla manifestazione chiamata per il pomeriggio. E’ importante sottolineare che gli studenti, anche se minorenni, non si sono affato fatti spaventare né dai metodi terroristici degli sbirri, né dai mezzi di comunicazione, che da giorni ben svolgono il loro roulo di servi del sistema, fornendo continuamente notizie parziali e monopolizzanti.

Manifestazione pomeridiana: Il raduno pomeridiano ad Atene era stato programmato per le 16.00. L’intero centro della città è stato bloccato per ragioni di “sicurezza”. [link] Continue reading Lotta per la libertà contro lo stato di terrore

Siamo in guerra. Arresti politici e terrorismo statale.

Siamo davvero incazzati!

Un giorno prima dell’anniversario dell’ omicidio di Alexandros Grigoropoulos il 6 dicembre 2008, la dittatura democratica greca ha deciso di attivare i meccanismi di repressione in un senso tragicomico per impedire una sommossa sociale imminente.Tutti i servi del sistema si sono attivati, cercando di manipolare l’opinione pubblica e di terrorizzare tutte quelle parti della società che resistono.

Ieri sera (4 dicembre) gli scagnozzi del dipartimento anti-terrorismo della polizia hanno fatto irruzione in diversi interni e spazi sociali di Atene, Pireo, Salonicco, Agrinio e Creta, sostenendo che vi siano stati scoperti armi e esplosivi. I burattini ben pagati dei mezzi di comunicazione hanno immediatamente iniziato a celebrare “il successo della polizia greca contro il terrorismo” , Continue reading Siamo in guerra. Arresti politici e terrorismo statale.

Nuove disposizioni della legge “anti”- terrorismo

Ghiorgos Papandreou, Premier greco.

IL TOTALITARISMO MOSTRA DI NUOVO LA SUA FACCIA:

Il 26 Agosto 2010, in una sola seduta, il Governo Greco ha fatto passare il secondo più importante emendamento della legge sul terrorismo, o così chiamata legge “anti”-terrorismo del 2001 (il primo emendamento era stato apportato dal precedente governo di destra nel 2004), estendendo il suo campo di applicazione, in modo tale che ogni forma di resistenza contro il regime possa essere considerata terrorismo. Questa specifica legge (3875/2010) classifica come atto criminale terroristico qualsiasi dimostrazione, occupazione e danneggio di proprietà. Crimini, questi, per i quali i dimostranti di manifestazioni di massa sono già spesso accusati e persuguiti dalla giustizia. La differenza ora, è che dall’approvazione della legge in poi, coloro accusati di questi atti saranno portati davanti alla “giustizia” come terroristi.

La causa del rafforzamento della legge sul terrorismo è la promulgazione da parte della Grecia del Protocollo di Palermo, emanato nel 2000 durante un convengno delle Nazioni Unite, con il pretesto di affrontare il “crimine transnazionale organizzato”. Il protocollo introduce l’idea di “terrorismo” come il principale nemico del mondo moderno. Sebbene fossero passati 10 anni, nessun governo greco si era assunto la responsabilità per la sua ratificazione. Ora, il governo di George Papandreou non solo ratifica il protocollo in questione, ma introduce anche un secondo emendamento, che prevede maggior cambiamenti per la legge sui crimini e in particolare per il cosiddetto “anti”-terrorismo.

Le nuove dsposizioni sono state votate nel Parlamento Greco dal partito al potere PASOK e dall’opposizione NEA DIMOKRATIA (nuova democrazia). Il partito di estrema destra LAOS (popolo) ha invece votato contro questi emendamenti, chiedendo norme più restrittive sia contro il “nemico interno” che contro gli immigrati. Continue reading Nuove disposizioni della legge “anti”- terrorismo

Bonanno rilasciato ma costretto a lasciare il paese; Stratigopoulos rimane in prigione: dichiarazione delle famiglie.

Compagni,

Il processo di Bonanno e Stratigopoulos, presso la città di Larissa, ha dato come risultato la condanna per Bonanno a 4 anni di prigione per partecipazione alla rapina, mentre Stratigopoulos è stato condannato per rapina a mano armata ad 8 anni e 3 mesi, senza alcun riconoscimento di circostanze attenuanti e senza possibilità di sospensione di pena. Continue reading Bonanno rilasciato ma costretto a lasciare il paese; Stratigopoulos rimane in prigione: dichiarazione delle famiglie.

Atene, 25 Novembre: Manifestazione contro la repressione e il terrorismo di stato

Dopo una settimana dalla grande manifestazione in ricordo della strage del Politecnico, ad Atene sono state chiamate per lo stesso giorno, 25 Novembre, ben 4 diverse manifestazioni: una di studenti, una del sindacato stalinista PAME, una di tutti i maggiori sindacati uniti e per ultima (ma non di importanza) quella organizzata da anarchici, estrema sinistra (Trotzchisti dell’EEK) e dal collettivo autonomo “Azione per la Libertà”. Questa, svoltasi nel centro della città, ha visto la partecipazione di circa 3.000 persone.

La manifestazione, molto ben organizzata e con le file ai lati ben “equipaggiate” per la difesa, ha percorso il centro di Atene accompagnata da forti grida contro il terrorismo in atto da parte dello stato, contro la polizia e in solidarietà con tutti i prigionieri politici.

In piazza Syntagma, dove è situato il Parlamento Greco, decine di plotoni di agenti antisommossa erano distribuiti in doppia/tripla fila, in una chiara esibizione di arroganza e prepotenza, in perfetto stile “hollywoodiano”.

Anche tutto il corteo era “accompagnato”, sia a destra che a sinistra, Continue reading Atene, 25 Novembre: Manifestazione contro la repressione e il terrorismo di stato

17 Novembre: manifestazioni in tutta la Grecia

Il centro di Atene dall'altro durante la manifestazione

17 Novembre 2010. 37 anni dopo la rivolta del Politecnico di Atene, sono state organizzate manifestazioni dinamiche in tutto il paese. Ovviamente anche lo stato si è mobilitato, chiamando a raccolta per l’occasione una spropositata quantità di forze di polizia e di agenti in borghese e/o infiltrati per assicurare “l’ordine” (sembra fossero tra i 8.000 e i 10.000 solo ad Atene). Nonostante questa brutale politica di repressione, il terrorismo dello stato non ha avuto un gran esito. I mass media hanno fatto poco riferimento alla mobilitazione, anche se le manifestazioni sono state massive in tutte le città. Naturalmente questo tipo di notizie non vengono diffuse dai media convenzionali.

Atene:

Il corteo, che è partito dal centro e si è diretto verso l’Ambasciata americana di Atene, ha visto decine di migliaia di persone (circa 50.000-70.000 manifestanti, nonostante media e polizia affermasse che fossero molto meno) ed è stato uno dei più massivi e dinamici degli ultimi anni.

I giovani del PASOK e la loro legge "anti-passamontagna"...

Malgrado la presenza delle forze dell’ordine fosse decisamente eccessiva, una partecipazione così numerosa e attiva ha dimostrato che c’è ancora voglia di resistere e contrastare le decisioni dello stato e del capitale globale. Prima che il corteo iniziasse, anarchici e altri gruppi di giovani si sono scontrati col corpo dei manifestanti di PASP (il gruppo giovanile del PASOK, il partito al potere), costringendoli a ritirarsi e seguire il corteo da vicoli laterali. Nello stesso tempo, il corpo dei manifestanti di PAME (ramo sindacale del Partito Comunista Greco KKE) ha proseguito velocemente lungo una strada parallela, per mettersi di fronte a tutti gli altri manifestanti, come loro solito. La partecipazione dei diversi gruppi di manifestanti dell’ambito anarchico-antiautoritario è stata massiccia (circa 6000 persone). Le squadre antisommossa hanno attaccato il corteo, senza che questo compisse particoli azioni di sommossa, quando si è aviccinato all’Ambasciata Americana, facendo anche uso di gas lacrimogeni e granate flashbang per disperdere i grossi gruppi di anarchici e persone di sinistra. Continue reading 17 Novembre: manifestazioni in tutta la Grecia

Bollettino di controinformazione, Ottobre 2010

ANTIMILITARISMO:

No agli armamenti, all’Esercito Europeo, alle celebrazioni “nazionali” e alle sfilate militari.

1 Ottobre:

  • Lo Stato ha portato a termine un accordo con alcuni cantieri navali greci, secondo il quale si impegna a pagare € 550.000.000 (!) per la costruzione di due sottomarini militari supplementari di tipo 214. Il Primo Ministro Papandreou, se da un lato continua a tagliare pensioni e stipendi, dall’altro cerca di addolcirsi gli armatori arabi di Abu Dhabi Mar, che detengono ora la proprietà di molti cantieri navali.
  • La Forza di Gendarmeria Europea arriverà a breve anche in Grecia per la “sradicazione delle proteste e delle manifestazioni causate dalla crisi economica”. Questo esercito degli Stati Membri dell’Unione Europea viene usato per dimostrare che, nella repressione delle lotte sociali, non si impegna il proprio esercito nazionale, ma piuttosto una forza europea d’emergenza. A questa Gendarmeria Europea partecipano Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Romania, e la sede base si trova a Vicenza, proprio in Italia. La FGE (Forza di Gendarmeria Europea) contempla, nella sua struttura interna, anche una forza di servizi segreti. Anche con il loro aiuto dunque, lavora in stretta collaborazione con gli eserciti europei per garantire “la sicurezza nelle regioni europee dove ci sia una situazione critica”. Il Ministero Federale di Difesa la elogiò scrivendo nella sua pagina web: “Polizia o esercito? Una divisione Europea promette la soluzione!”. Pare sia la modernizzazione della storica domanda: “Repubblica o carri armati?”. Ebbene, la nostra risposta non è altra che: TUTTI E TUTTE IN PIAZZA! Continue reading Bollettino di controinformazione, Ottobre 2010

Bollettino di controinformazione, Settembre 2010

Azioni e mobilitazioni

2 Settembre

–      Occupazione del Conservatorio Statale di Musica di Salonicco da parte degli studenti, come forma di protesta contro la richiesta di pagare tasse di frequenza in una scuola che viene ritenuta gratuita.

11  Settembre

–          Atene: Incendio doloso nel ufficio del “Fisco ed esenzione delle tasse” ad Exarchia. Da un vicino edificio abbandonato, un gruppo di 10 persone ha rotto i vetri dell’ufficio del fisco e l’ha messo a fuoco, mentre di sotto c’era un gruppo di sostegno. Gli sbirri non sono riusciti a fare pogrom, come loro solito, dal momento che l’azione era abbastanza organizzata.

ufficio delle imposte ad Exarchia, dopo l’incendio doloso.

–          Xanthi: incendio doloso alla furgonetta di un’emettitrice televisiva.

–          Salonicco: Come ogni anno si celebra a Salonicco la Fiera Internazionale del Commercio. Per l’occasione, puntualmente, si organizza una manifestazione nel centro della città. Quest’anno le manifestazioni organizzate erano più di una, convocate da decine di sindacati di base e comitati di lotta di varie regioni della Grecia. Con la presenza di almeno 10.000 poliziotti, la manifestazione partita da Kamara (monumento centrale della città), ha visto più di 5.000 persone. Durante il corteo, la presenza delle forze dell’ordine è stata decisamente eccessiva e ci sono stati anche scontri di fronte alla Fiera Internazionale, in cui le squadre antisommossa hanno fatto uso di lacrimogeni. Nel corteo organizzato dai sindacati dei lavoratori hanno partecipato circa 10.000 persone. Lo stesso giorno, anche l’organizzazione di lotta contro il pedaggio delle autostrade aveva organizzato una protesta sulla strada da Atene a Salonicco. Sono stati così bloccati tutti i pedaggi e tutte le macchine in viaggio sono passate senza pagare le autostrade che sono cosiddette “pubbliche”. Continue reading Bollettino di controinformazione, Settembre 2010

Incendio doloso da parte di un gruppo di fascisti nello stabile della stazione radio libera Radio Revolt

Incendio doloso da parte di un gruppo di fascisti nello stabile della stazione radio libertaria Radio Revolt, la sera di Martedi 9 Novembre. Circa 20-25 persone, armate con bastoni, martelli, manganelli e coltelli hanno lanciato molotov contro il vagone* che ospitava la sede di Radio Revolt, il quale è stato completamente distrutto dall’incendio. La risposta dei compagni è stata imminente: quelli che erano bloccati nel vagone sono riusciti ad uscire fuori e hanno cacciato via i fascisti. Mentre i compagni cercavano di spegnere il fuoco con canne dell’acqua, la fornitura idrica nell’area è stata “per caso” sospesa.
Secondo una testimonianza dei vigili del fuoco, la polizia ha preteso che i 6 veicoli dei Vigili del Fuoco fossero accompagnati dalle forze dell’ordine (In Grecia c’è il diritto di asilo nelle Università, quindi alla polizia è vietato l’ingresso).
Questo tipo di ordini ai vigili del fuoco hanno chiaramente funzionato come azione complementare all’atto criminale dei fascisti. Era ovvio che fosse impossibile estinguere il fuoco con l’uso di mezzi convenzionali, come estintori a sciuma. Nel frattempo gli sbirri, che in un tempo assai rapido si sono concentrati fuori dal campus universitario, sembravano guardassero curiosi il fatto, nascondendo in realtà fra loro i responsabili dell’incendio.

Lo stato e le sue gang non ci faranno tacere! Non ci fanno paura, non ci fermano!

* Lo spazio in cui si trova il Radio Revolt è una vecchia carrozza ferroviaria dentro il campus dell’ Università Aristotele di Salonicco

28 OTTOBRE – Diciamo “NO” alle parate!

La realtà greca è ridicola senz’altro. Siccome, però, certi lati di questa realtà forse non si conoscono bene all’estero, sarebbe positivo illustrare un pò l’istituzione della parata militare e scolastica del 28 Ottobre.

Il rituale sociale, senz’altro disgustevole, che richiede all’esercito e ad una rappresentazione scolastica (il “corpo degli alunni marcianti”) di sfilare in parata per le vie delle città greche, è in maniera evidente di ispirazione fascista. Si tratta dell’occasione in cui l‘ideale nazionalistico trova la sua espressione più chiara e durante il cui i seguaci del nazionalismo trovano l’opportunità per applaudire. Le classi degli alunni si trasformano in squadre militari e si nutrono degli alti ideali della patria e la religione. Uniformi, vestiti tutti uguale, in fila secondo l’altezza (i più alti avanti) e come portabandiera l’alunno più bravo. Passo militare e saluto militare davanti al palco degli ufficiali. Tutto questo per ricordare ed onorare la lotta del popolo Greco contro le forze del fascismo e il famoso “NO” di Metaxas quando gli Imperi Centrali hanno chiesto la sottomissione totale della Grecia (“terra e acqua”) nel 1940. Continue reading 28 OTTOBRE – Diciamo “NO” alle parate!

‘Facciamo sciopero sotto l’Acropoli…’

La serata di Mercoledì 13 Settembre i precari decidono di impedire l’ingresso nell’ Acropoli, come ultima forma di protesta contro il mancato pagamento degli stipendi e la loro sorte riservata. I guardiani del sito archeologico di Acropoli di Atene sono dipendenti, sia fissi o precari, del ministero della Cultura e del Turismo. Oltre 400 precari lavorano senza essere pagati per almeno 22 mesi. Si tratta di dipendenti che hanno almeno 20 anni di servizio anteriore. Quindi, chiedono il pagamento di arretrati e la loro stabilizzazione. In compenso, il governo li condanna alla disoccupazione. La maggior parte dei precari saranno licenziati dopo tanti anni di lavoro flessibile e sottopagato. Continue reading ‘Facciamo sciopero sotto l’Acropoli…’

Bollettino di controinformazione, Agosto 2010

Alcuni dicono che per il mese di Agosto non ci sono notizie e che quasi nulla succede. Tuttavia, il governo ha approvato nuove misure che vanno a discapito della popolazione, mentre le forze repressive hanno risposto come sempre con eccessivo zelo. Il processo per il caso dell’ assassinio di Alexandros Grigoropoulos è stato continuato presso la corte di Amfissa, con la presenza dei compagni. Sia all’interno che all’esterno di molte città greche si svolgevano diverse azioni auto-organizzate. E mentre molti erano ancora in vacanza… alla fine di Agosto ,il reparto estivo del parlamento ha votato in fretta nuovi emendamenti di “legge antiterrorismo”. Secondo questi nuovi emendamenti, le autorità di sicurezza sono leggitimate a incarcerare interi gruppi di manifestanti per “terrorismo”!

I raid nella capitale, per proteggere il regime di repressione in atto ormai da tempo, continuano su tutti i fronti. Per questo motivo dobbiamo rispondere con azioni di solidarietà e resistenza a 360° .

Lavoro

  • Il 1 d’ agosto, lo sciopero (dopo la richiesta effettuata dal governo greco) dei proprietari e conducenti di camion e autocisterne è finito. Il ministro dei trasporti ha chiesto ai rappresentanti degli scioperanti di non procedere con nuove proteste. I media del regime non sono riusciti ad evidenziare che durante gli ultimi giorni di scoperi le buste degli unionisti sono state aperte, mentre Criminalità Finanziaria è stata inviata al business e ai proprietali dei camion. Continue reading Bollettino di controinformazione, Agosto 2010

Bollettino di controinformazione, Luglio 2010

Scioperi:

  • 8 luglio: Sciopero generale in risposta alle nuove misure del governo. La gente che si e` riunita alla protesta (circa 10000) era minore di numero rispetto a mobilitazioni precedenti e la causa principale di questo e` stata la decizione provoctoria dei sindacalisti dei mezzi pubblici di fermare proprio tutti i mezzi. Un altra causa  e` che la gente affaticata dalla situazione in Grecia ha rimandato ogni azione per settembre  .

Molte sono le offese verbali dalla gente ai membri del congresso, del governo e degli altri partiti. ‘E evidente l’aumento della sicurezza dei politici Continue reading Bollettino di controinformazione, Luglio 2010

Giù le mani dallo squat Lela Karagianni

In un periodo di intensificazione dell’antagonismo sociale e edi classe, dovuto all’attacco generalizzato dello stato e del capitale ai diritti e agli interessi più elementari dei lavoratori, dei disoccupati e dei giovani, e durante il tentativo di incrementare le difese politiche, la repressione si intensifica nel individuare, vessare e attaccare gli individui in lotta e gli spazi di lotta. Continue reading Giù le mani dallo squat Lela Karagianni

Rete di traduzione per la controinformazione