Tag Archives: Lotta Rivoluzionaria

Cardiff, Galles: Evento in solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Questo Giovedì, 22 Novembre, alle 7 di sera nel centro sociale anarchico “Ombrello Rosso e Nero” (Red and Black Umbrella) si svolgerà un dibattito in riguardo al gruppo armato Lotta Rivoluzionaria, dalla Grecia. È una buona occasione per discutere la lotta armata e dei suoi risultati, esaminare in che modo tali gruppi vengono affrontati dallo Stato, e le reazioni dello Stato alle organizzazioni armate. Saremo, inoltre, in grado di presentare una panoramica per il caso della Lotta Rivoluzionaria fino ad ora.

Il richiamo internazionale dell’Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria per azioni di solidarietà per il 22, 23, 24 Novembre, è supportato anche dalla Croce Nera Anarchica di Cardiff.

in greco vedi anche qui.

Italia: Solidarietà ai compagni greci imputati nel processo contro Lotta Rivoluzionaria

Da oltre un anno si sta svolgendo in Grecia il processo contro l’organizzazione “Lotta Rivoluzionaria”, nell’aula bunker del carcere di Koridallos ad Atene. In questi mesi si è sviluppato un importante movimento di solidarietà ai compagni imputati non solo in Grecia ma anche in diversi altri paesi. In Grecia si è costituita l’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria” che ha organizzato cortei, assemblee e presidi con la presenza di delegazioni internazionali alle udienze del processo.

L’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria” ha lanciato un appello internazionale per promuovere mobilitazioni e iniziative nei giorni 22-23-24 Novembre, a ridosso della conclusione del processo, al fine di esprimere la solidarietà agli imputati. Mobilitazioni e iniziative che secondo i compagni greci vanno viste anche come espressione di momenti di lotta e di resistenza.

Come Cccpsri consideriamo la proposta di questi compagni interessante perché riteniamo importante estendere la solidarietà di classe internazionale, far conoscere i percorsi rivoluzionari in Italia e negli altri paesi e trarre insegnamenti utili da queste esperienze. A tale scopo intendiamo organizzare nei prossimi mesi delle iniziative pubbliche con la partecipazione di compagni dell’“Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria”, come momenti di controinformazione sul processo di Atene e sugli sviluppi delle lotte in Grecia.

Invitiamo tutti i compagni a mobilitarsi, organizzare dibattiti e approfondimenti.

L’appello in PDF.

Compagne e Compagni per la Costruzione del Soccorso Rosso in Italia
Novembre 2012

Per contatti : cccpsri1@gmail.com

Atene, processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria: Dichiarazione di Jean Weir nel tribunale, 10.9.2012

Vorrei chiarire subito che mi trovo qui come un nemico dello Stato e della società. Lunga dall’essere una vivace comunità che condivide il benessere sociale e la gioia della vita, quello che viene definito come la società non è altro che l’organizzazione sorda della disuguaglianza e dello sfruttamento attraverso i ruoli sociali e la proibizione. La legge è il filo spinato che tiene tutto a posto, ed è stata interiorizzata a tal punto che essa costituisce la base inconscia, l’abitudine quotidiana e la routine anche per coloro che la applicano. I media formano opinioni per mantenere il consenso e la delegazione della responsabilità individuale a quel organo del terrore istituzionalizzato, lo Stato. Lo Stato, che comprende i suoi soggetti, è alla base di ogni relazione sociale, al momento attuale, compresa questa qui in questo tribunale oggi.

Sono venuta per stare faccia a faccia con il nemico all’interno di questo bastione del terrore dello Stato perché sono stata invitata dai tre compagni della Lotta Rivoluzionaria. Non sono venuta per entrare in dialogo relativamente a questi compagni, o di qualsiasi altro. La mia presenza qui è un atto di solidarietà e di una continuità della mia lotta come un’anarchica. Almeno il presente procedimento giudiziario ha rigettato ogni traccia della finzione democratica, rivelando la vera essenza del potere. È impossibile passare sopra il fatto che questo processo si svolge all’interno di una prigione, il più grande crimine perpetrato dall’uomo sull’uomo, e la vicinanza fisica del giudice con il carceriere è un’insolita se non una dichiarazione non intenzionale della verità. Il giudice non è nulla senza il carceriere. Il carceriere è nulla senza il giudice. Sono uno, portano la stessa responsabilità, pari per le loro azioni. Terroristi e criminali sono i servitori dello Stato e del capitale, non quelli che lottano per sopravvivere o combattono contro un mondo di conflitti, di guerra, di povertà e d’oppressione.

È nel contesto di questa lotta che ho sentito parlare dell’anarchico Nikos Maziotis per la prima volta. Era nella fase estrema e pericolosa di uno sciopero della fame per far rispettare il suo rifiuto di indossare l’uniforme e diventare un assassino al soldo dello Stato. A quel tempo molti anarchici in Italia, dove vivevo, avevano anche loro rifiutato di fare il servizio militare, scegliendo di andare in prigione piuttosto che unirsi alle forze armate che tengono l’umanità divisa in classi e intervengono violentemente per eliminare ogni tentativo di liberazione. Ma anche e soprattutto perché il servizio militare è uno delle armi dello Stato per la costruzione di modelli di cittadini privi di personalità, individualità e del proprio modo di pensare, contro il quale è necessario ribellarsi e rifiutare.

Ero già a conoscenza della lotta anarchica, l’importanza della lotta anarchica in Grecia a fianco degli sfruttati, gli studenti, i conducenti degli autobus, gli insegnanti, la gente dei villaggi di Halkidiki, ecc ed avevo letto dei rapporti ispiranti sulle loro azioni e anche sulla repressione dello Stato contro di loro. Ma era Nikos Maziotis, che senza saperlo, doveva essere l’elemento propulsivo del mio arrivo in Grecia in persona. È stato in occasione del suo processo nel 1999, che sono venuta ad Atene per la prima volta, per essere presente alla corte in solidarietà con lui. È stato allora che ho scoperto la bellezza selvaggia dei compagni anarchici greci, la loro passione per la libertà che trovava espressione immediata in mille modi e non cessa mai di crescere e di intensificarsi, ispirando ed infuocando i spiriti liberi in tutto il pianeta. Due cose in particolare mi hanno colpito in quella occasione. Prima di tutto l’insuperabile coraggio e la dignità di Nikos Maziotis nel affrontare i responsabili del potere e del privilegio. La sua dichiarazione al tribunale, le sue affermazioni come un uomo, un individuo, un rivoluzionario, un anarchico, sono state fatte guardando nella canna della pistola del giudizio, senza alcuna preoccupazione per le conseguenze in termini degli anni che stava rischiando di essere rinchiuso in un cella. Ciò che ha detto quel giorno è un testo classico della teoria anarchica in merito alla necessità del attacco violento contro il nemico di classe in prima persona e personalmente ho contribuito a diffonderlo nella lingua inglese (il testo, voglio dire, si spera anche gli attacchi). Ha ispirato compagni e ribelli in tutto il mondo. Un’altra cosa che mi ha colpito ed ha influenzato la mia vita da quel ora è stata l’immediatezza dell’azione di tanti compagni nella solidarietà, senza mediazioni, senza i tabù sulla cosiddetta violenza che mettono un freno alla giusta rabbia degli sfruttati. Hanno espresso la solidarietà nella sua unica manifestazione autentica, continuando la lotta, l’attacco cosciente sui profitti dei padroni e gli strumenti di repressione, anche e soprattutto quando il nemico di classe era fuori in tutta la sua forza per proteggere la proprietà e l’arroganza dei governanti del pianeta. Ciascuno con i propri mezzi, ognuno con la propria responsabilità. Continue reading Atene, processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria: Dichiarazione di Jean Weir nel tribunale, 10.9.2012

Madrid: Solidarietà pratica agli otto compagni che sono processati per il caso della Lotta Rivoluzionaria ad Atene

Anarchic* e solidal* di Madrid hanno pubblicato due opuscoli contenenti delle traduzioni riguardanti le riunioni della Corte del carcere di Korydallos e le posizioni politiche dei perseguitati, come gli interventi durante l’evento “Per la lotta e la rivoluzione”, tenuto il 7-8 Giugno 2012 ad Atene, ed altro materiale di contro-informazione come il seguente manifesto, volendo diffondere il richiamo internazionale per il caso della lotta Rivoluzionaria, per il 22, 23 e 24 Novembre 2012, in modo da preparare azioni di solidarietà.

Tutto il materiale stampato in spagnolo, qui.

Terrorismo è non avere il necessario per la sopravvivenza, è vedersi tagliare il salario o la pensione, è la tua casa confiscata da una banca, vivendo in un’inquinamento che uccide. Terrorismo è vivere ogni giorno con la paura per la sopravvivenza. Per la maggior parte della società, i terroristi e i criminali sono coloro che governano: il regime dei politici, i ricchi, le caste privilegiate, che sfruttano i lavoratori e prosperano semplicemente partecipando alle istituzioni economiche e politiche. I nemici della società sono coloro che – dopo anni di furti, arricchendosi approfittando di un sistema barbaro e ingiusto in una maniera più che evidente – stanno chiedendo a noi di dare il nostro sangue per salvare la vita del putrido cadavere del regime.

Lettera politica alla società
Roupa Paula, Nikos Maziotis, Costas Gournas
Grecia, Aprile 2010

Solidarietà con gl’imputati del caso della Lotta Rivoluzionaria

La rivoluzione sociale non è il passato, è il presente e il futuro di questo mondo

NON DIMENTICHIAMO LAMBROS FOUNDAS

Grecia : Dichiarazione di Jose Rodríguez nel processo contro Lotta Rivoluzionaria ad Atene (13.9.2012)

La guerriglia è una forma di lotta contro l’ordine stabilito che viene da lontano. Nello stato spagnolo è ben conosciuta con quel nome dai tempi della dittatura del generale Franco.

Guerriglieri furono i cosiddetti “maquis”, militanti anarchici come Wenceslao Jimenez Orive, Ramón Vila Capdevila, Marcelino Massana, Cesar Saborit, Francisco Sabaté Llopart o José Lluís Facerías, che fino al 1963 continuarono a combattere contro il fascismo e il capitalismo iniziato il 18 Luglio 1936, passando continuamente la frontiera francese in direzione di Barcellona carichi di zaini pieni di armi, propaganda e materiale per stampare pubblicazioni clandestine.

Altri gruppi come quello di Francisco Ponzán Vidal, assassinato dalla Gestapo in Francia il 17 Agosto del 1944, aiutarono nelle evasioni, in collaborazione con gli alleati, migliaia di ebrei e altri perseguiti dal regime nazista.

Tutti loro senza eccezione furono accusati di essere “terroristi” e “banditi” dai mezzi di comunicazione del regime di Franco.

Anni prima allo stesso modo furono considerati “terroristi” e “banditi” uomini di azione dell’anarcosindacalismo catalano come Buenaventura Durruti, Ricardo Sanz, Aurelio Fernandez o Juan García Oliver, membri dei gruppi “Los Solidarios” y “Nosotros”, responsabili delle morti del governatore di Bilbao Regueral e del cardinale Soldevilla (implicati nella creazione dei gruppi di pistoleri della patronale responsabili dell’assassinio di Salvador Seguì e di decine di sindacalisti negli anni 1918-1923).

I “Solidarios” furono anche gli autori dell’assalto al Banco di Spagna a Gijón e del tentativo di uccidere il Re di Spagna Alfonso XIII nel 1926.

Questi stessi uomini di azione successivamente furono l’avanguardia delle forze popolari che nella strada arrestarono il colpo di stato fascista del 18 Luglio 1936, che scatenò la più profonda rivoluzione anarchica che fino ad allora aveva visto l’umanità.

Furono chiamati “Pistoleri” anche militanti anarchici come Pedro Mateu, Ramón Casanellas e Lluís Nicolau, che uccisero il presidente del governo Eduardo Dato nel 1921, responsabile dell’assassinio di decine di prigionieri sindacalisti in Catalunia e altre regioni mediante l’applicazione della “ley de fugas”.
Molti altri “pistoleri” (in realtà, militanti della CNT) furono attivi in quel periodo (1918-1923) confrontandosi, armi alla mano, con i padroni che negavano di accettare le giuste rivendicazioni operaie di quegli anni (giornata lavorativa di 8 ore, aumento dei salari, condizioni di vita dignitose) in una lotta che lasciò centinaia di morti da entrambe le parti.

“Gangsters” furono chiamati dai mezzi di comunicazione e buona parte dei gruppi di opposizione democratica Salvador Puig Antich e Oriol Solé Sugranyes, membri dei MIL-GAC (Movimento Iberico di Liberazione – Gruppi Autonomi di Combattimento), gruppo che collaborò con le lotte operaie recuperando finanziamenti tramite rapine alle banche e realizzando edizioni di testi di teoria per la classe operaia.

Puig Antich fu assassinato dal fascismo tramite la garrota vile il 2 Marzo 1974; Oriol Solé fu assassinato nei dintorni della frontiera francese dalla Guardia Civile, che gli sparò mentre si trovava di schiena e disarmato dopo la fuga spettacolare attraverso le fogne del carcere di Segovia, insieme a una trentina di prigioneri politici, nell’Aprile del 1976.

Dopo la loro morte furono rivendicati come “martiri” della causa antifascista da buona parte dell’opposizione democratica che non volle collaborare con loro in vita per le loro posizioni nettamente anticapitaliste.
Il periodo della “transizione alla democrazia” dopo la morte di Franco il 20 Novembre del 1975 non migliorò la situazione; il 3 Marzo 1976 cinque operai muoiono e decine sono feriti da colpi d’arma dalla Polizia Armata spagnola nella città di Gasteiz (Vitoria). Il loro crimine? Aver partecipato ad una assemblea pacifica nel quadro di uno sciopero che durava tre mesi. La stampa spagnola e i portavoce del governo parlano di “violenza” degli operai per giustificare il loro perfido assassinio.

188 persone furono assassinate nel periodo 1975-1983 dalla Polizia e dai gruppi terroristi fascisti. Molti di questi crimini restarono impuniti.

Agustín Rueda Sierra, compagno anarchico e autonomo che fu arrestato nel 1978 mentre passava la frontiera dalla Francia insieme ad un altro compagno, portando esplosivi (continuando in questo modo la lotta dei “maquis”) fu torturato fino alla morte dai carcerieri della prigione di Carabanchel (Madrid) il 13 Marzo dello stesso anno, dopo che fu scoperto all’interno della prigione un tunnel che sarebbe servito per la fuga dei membri del COPEL (Coordinamento dei Prigionieri in Lotta), organizzazione assemblearia creata dai prigionieri sociali per reclamare l’amnistia e profonde riforme del sistema penitenziario.

Nel 1982 il PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) arriva a La Moncloa. Nel 1983 nasce il GAL (Gruppi antiterroristi di Liberazione), organizzazione parapoliziesca responsabile di sequestri, torture e 23 omicidi di rifugiati baschi e cittadini francesi fino al 1987.

Alte cariche del governo socialista, polizia e perfino un generale della Guardia Civile furono condannati molti anni dopo per le attività del GAL; tuttavia, delle centinaia di anni a cui furono condannati ne scontarono solo una minima parte, essendo tuttora in libertà la maggioranza dei condannati per il terrorismo di Stato.

Nemmeno ci furono condanne per quelli che assassinarono con 113 spari di fucile quattro membri dei C.A.A. (Comandos Autónomos Anticapitalistas) nell’imboscata e fucilazione di Bahìa de Pasaìa il 22 Marzo 1984. La versione ufficiale parlò di “sparatoria” tra “terroristi” e Forze di Sicurezza. Questa è la nostra democrazia.

Dall’11 Settembre 2001 la lotta contro il “terrorismo” si trova nell’epicentro delle politiche di repressione e criminalizzazione della resistenza in generale, che sia pacifica o meno. È ovvio, poi, che le leggi e le politiche “antiterroriste” vengono applicate per difendere il Sistema economico, politico e sociale vigente.

Sono i potenti, i loro portavoce ufficiali nei mezzi di comunicazione, quelli che determinano quale è un “atto terrorista” e quale no. Per loro, per voi, i bombardamenti della OTAN, le politiche economiche che condannano alla schiavitù milioni di persone nel mondo o le violenze della polizia non sono atti di terrorismo, ma lo sono gli atti di resistenza a questa barbarie o la mera intenzione di farlo.

Siamo orgogliosi della storia di lotta e resistenza del movimento libertario-anarchico, e non rinneghiamo né gli uomini d’azione né la guerriglia. Non li consideriamo “terroristi”. Li ricordiamo come compagni che diedero il meglio di loro stessi nella lotta contro il capitalismo e lo Stato, nella lotta per la liberazione della classe oppressa a cui apparteniamo.

Oggigiorno, il capitalismo è tornato a mostrare il suo autentico volto criminale e anti-popolare. Sotto il giogo delle politiche economiche neoliberali, molti stanno tornando a subire condizioni di vita intollerabili. Molti stanno anche riscoprendo la cortina di fumo che nascondono i termini “terrorismo” o “violenza”, lanciati dall’alto come arieti contro i movimenti di lotta che insorgono oggi.

In questo senso, io ed altri compagni libertari-anarchici, consideriamo pienamente valide le motivazioni per le quali Lotta Rivoluzionaria è passata all’azione. Li consideriamo come degni eredi di un ampio movimento di lotta, in Europa e altrove.

Eredi delle lotte dei nostri “partigiani”, dei nostri miliziani e dei nostri uomini di azione, eredi nell’idea di combattere con tutti i mezzi il capitalismo criminale, eredi nell’idea di una società più giusta ed egualitaria, dove lo sfruttamento e l’ingiustizia saranno abolite.

Nello stato spagnolo, la figura di Nikos Maziotis è ben conosciuta nei media libertari-anarchici dall’anno 1999, per il movimento di solidarietà generato dopo il suo arresto per il fallito attentato contro il Ministero dell’Industria e dello Sviluppo, movimento nel quale io ed altri compagni partecipammo tramite la diffusione di comunicati.

Attualmente, un altro movimento di solidarietà simile si è creato con l’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, dopo l’assassinio di Lambros Foundas e gli arresti. Ho avuto la fortuna di conoscere quell’anno i compagni Nikos, Pola e Kostas, che si trovano anni luce dallo stereotipo del “terrorista” sanguinario con cui ci bombardano i media.

Per questo anche li consideriamo eredi a distanza, poiché noi, la classe oppressa, i lavoratori, gli esclusi, non abbiamo patria: le nostre aspirazioni, le nostre lotte e sogni di libertà sono gli stessi nello Stato spagnolo, in Grecia o in America Latina: lo stesso è il nemico in questo mondo globalizzato, la stessa è la risposta popolare, che non si ferma di fronte alla sua criminalizzazione e repressione.

Così, la solidarietà con gli imputati in questo processo è parte integrante della lotta internazionale contro il Capitalismo e lo Stato; un nuovo capitolo della lotta individuale e collettiva contro il dominio e l’autorità.

E dal nostro punto di vista, non solo come libertari-anarchici, ma anche come esclusi e sfruttati, la nostra lotta è giusta e necessaria, e può solo essere giudicata dai nostri uguali. Viva la lotta rivoluzionaria!

¡No Pasarán!

Madrid – Atene, Settembre 2012

in spagnolo, greco

[Grecia] Chiamata Internazionale di Solidarietà alle 22, 23 e 24 Novembre per il caso della Lotta Rivoluzionaria

COMBATTIAMO ARMATI CON TUTTA LA NOSTRA RABBI(A)

La Rivoluzione Sociale non è il passato, costituisce il presente e il futuro del mondo.

Per quanto riguarda la chiamata internazionale di solidarietà e di azione.

Come Assemblea per il caso della Lotta Rivouzionaria e in continuità con le azioni di solidarietà, lanciamo apertamente, sia a livello interno sia a quello internazionale, una chiamata per una campagna di solidarietà alle 22, 23 e 24 Novembre.

Abbiamo deciso di rompere il muro di silenzio per il caso della Lotta Rivoluzionaria e dimostrare che i compagni che vengono processati non sono soli, che il caso della Lotta Rivoluzionaria è un caso di tutti noi e riguarda la stessa la sostanza della lotta. Quindi, chiamiamo i compagni e le compagne da tutto il mondo a contribuire con la loro azione e mandare il loro messaggio di Solidarietà e di Lotta.

Nostro scopo e di ricercare le resistenze radicali con prospettiva rivoluzionaria. Nostro scopo è di ampliare la Lotta per la sovversione dell’ esistente, dimostrando la sua necessità storica e la sua importanza al presente. Paralelamente, vogliamo dimostare attivamente la Solidarietà ai compagni che vengono processati.

La chiamata internazionale per i 3 giorni di solidarietà, controinformazione ed azione per il caso della Lotta Rivoluzionaria costituisce una parte ed una continuità della guerra sociale e di classe per la sovversione e la Rivoluzione. In questo quadro la mettiamo e cosi il caso della Lotta Rivoluzionaria viene iscritto nel suo complesso.

Cronostoria del caso della Lotta Rivoluzionaria

Alle 10 Marzo 2010 viene assassinato dopo un conflitto a fuoco con forze poliziesce il compagno anarchico Labros Fountas. Sono quei giorni che la Grecia si mette sotto il controllo asfissiante della troika. Sono quei giorni che Labros Fountas, membro dell’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria perde la sua vita dopo un conflitto a fuoco durante un azione preparativa contro l’elite politica ed economica che ruba il pianeta a livello mondiale, che saccheggia e succhia la richezza sociale sottovalutando la vita umana ad un punto estremo.

Un mese dopo, l’Aprile del 2010 ed in un clima di delirio terroristico nel quadro di arresti per il smebramento dell’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria vengono arrestati gli anarchici Kostas Gournas, Nikos Maziotis e Pola Roupa, i quali assumono la responsabilità politica della loro partecipazione all’ organizzazione. Inoltre, vengono arrestati gli anarchici Vagelis Stathopoulos, Christoforos Cortesis e Sarantos Nikitopoulos, i quali respingono categoricamente, sin dal’ inizio del loro arresto, la loro partecipazione all’ organizzazione e dichiarano che vengono accusati per la loro lunga partecipazione a realtà sovversive, la loro apartenenza politica all’ area anarhica-antiautoritaria e le loro relazioni tra compagni.

Per partecipazione alla Lotta Rivoluzionaria viene accusato anche Kostas Katsenos, con un mandato di cattura contro di lui che era stato notificato dal periodo degli arresti. Il sistema, volendo dare un colpo decisivo all’ organizzazione Lotta Rivoluzionaria la quale sente come una minaccia estende, tramite gli arresti, il suo attacco per schiacciare una vasta area del movimento sovversivo.

In questo quadro dell’estensione di questo attacco repressivo, 6 mesi dopo vengono chiamati ed interrogati decine di compagni dell’area anarchica-antiautoritaria come anche amici e parenti degli arrestati.

L’aria di vendetta da parte degli aparatti si è respirata per ancora una volta, quando sono arrivati al punto di accusare Mari Beraha, moglie di Kostas Gournas. Le accuse contro di lei costituiscono un chiaro atto di vendetta contro Kostas Gournas, in un tentativo di reprimere il suo attegiamento combattente.

Dal 5 Novembre 2011 si svolge il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria, nel tribunale speciale del carcere di Koridalos, in un aula chiusa con l’assoluta mancanza di pubblicità. I media mentre erano sempre favorevoli a dare il loro aiuto all’ attacco repressivo e alla propaganda statale, adesso in modo provocatorio e dopo ordini politici mettono in silenzio qualunque cosa riguarda lo svolgimento del processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria.

Dalla sua parte, il regime svolge un processo contro i suoi nemici politici volendo mettere a tacere ogni messaggio di Lotta e stravolgere il suo senso. Dall’ altra parte, i compagni che hanno assunto la responsabilità politica della loro partecipazione, sostengono le azioni e il proggetto politico dell’ organizzazione mentre tutti gli accusati trasformano, con le loro posizioni, tutte le udienze in forti atti accusatorii contro il sistema politico-economico della miseria e dello sfruttamento, il carattere delle sue leggi e dei regimi speciali che impone contro tutti quelli che resistono in modo radicale.
Dobbiamo notare che in questo momento nessun compagno si trova in carcere. Dopo 1 anno di detenzione preventiva, V.Stathopoulos, S.Nikitopoulos e Ch.Kortesis sono stati scarcerati dopo ordinanza del p.m. mentre K. Katsenos che si è presentato al processo è rimasto incarcerato per 6 mesi. I membri della Lotta Rivoluzionaria K.Gournas, P.Roupa e N.Maziotis sono stati scarcerati quando sono scaduti i termini massimi di detenzione preventiva (18 mesi). N. Maziotis e P.Roupa non si presentano più al processo e sono ricercati (!).

Nel momento che viene scritta questa chiamata il propcesso si trova alla fase dei testimoni di diffesa degli accusati. I testimoni di K.Gournas, N.Maziotis e P.Roupa, i quali hanno assunto la responsabilita politica come membri dell’ organizzazione, hanno già testimoniato. I compagni dalla Grecia e dall’estero con le loro testimonianze hanno messo in luce l’importanza politica e storica dell’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, hanno difeso la lotta armata, la totalità e la ampiezza delle realtà rivoluzionarie. Nei prossimi giorni saranno chiamati a testimoniare I testimoni di difesa di V.Stathopoulos, S.Nikitopoulos, Ch.Kortesis, K. Katsenos e M.Beraha i quali respingono la loro partecipazione all’organizzazione, però mettono in luce l’ importanza della lotta e la necessità della resistenza.

Durante i giorni della chiamata internazionale, si calcola che il processo si troverà vicino allo stadio delle apologie degli accusati. Per questo pensiamo che sia molto importante, che compagni da tutto il mondo mandano con i loro modi messaggi di solidarietà e di resistenza e dimostrano che i compagni che si processano non sono soli, che la Lotta per la sovversione di questo mondo è sempre attuale.

Il caso della Lotta Rivoluzionaria attraverso la sitiuazione sociale, economica e politica in Grecia.

Per capire in modo completo il caso della Lotta Rivoluzionaria e la sua importanza, dobbiamo soffermarsi al preciso quadro storico, sociale e politico attraverso il quale lo stato si blinda tramite persecuzioni, arresti, incarecerazioni, leggi speciali e tribunal speciali.

Il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria si svolge in un epoca che il regime si trova in una crisi strutturale e le maschere democratiche sono state crollate. La feracità con la quale il regime contemporaneo si iscrive sulle nostre vite ha pocche cose diverse dalle dittature del passato. Lo sfruttamento abominevole e il controllo diffuso delle nostre vite vengono proposti come il modo unico per uscire dalla crisi, lasciando naturalmente illeso il sistema che l’ha create, l’ha imposta e l’ha diffusa in tutte le sfere della vita sociale e personale.

Quindi oggi, il regime pretende l’annientamento e l’esclusione politica di tutti quelli che lottano contro di esso, di tutti quelli che resistono contro i suoi progetti, di tutti quelli che lavorano per la sua sovversione. In questa epoca, nella Grecia della crisi e del debito, la questione della prospettiva rivoluzionaria e della sovversione del regime diventa oggetivamente attuale. Il sistema tenta di bloccare e imbavagliare la dinamicità e la multiformità delle lotte. Quello che si trova nel mirino e si mette in prova è il concetto della solidarietà.

Alcune parole per il quadro internazionale.

Al di là dalle caratteristiche particolari che ha la Grecia all’ epoca della crisi, sarebbe sbagliato vadere il caso della Lotta Rivoluzionaria come una questione isolata dal quadro internazionale. La crisi non si è scopiata dal niente, si trova nel cuore del sistema capitalistico mondiale, nel modo di governo e di sfruttamento economico imposto dai dominanti di questo mondo.

Sappiamo molto bene che questo mondo non ha regalato mai niente a tutti quelli che resistono ai suoi progetti in modo radicale, che la lotta per la liberazione dell’uomo e della società era sempre una strada dificile, che le relazioni tra compagni sono le richezze che costituiscono l’elemento importante della sostanza della Lotta e del suo svolgimento. Allora sappiano tutti quelli che lottano in tutto il mondo che non sono soli. Dobbiamo costringerli a sapere che le leggi speciali, i tribunali speciali e i regimi di detenzione speciali non possono fermare la stessa la sostanza della Lotta.

Contro le leggi speciali, i tribunali speciali e i regimi di detenzione speciali.
Solidarietà a tutti/e che si processano per il caso della Lotta Rivoluzionaria.
Solidarietà a tutti/e che lottano in tutto il mondo e vengono perseguitati per la loro azione soversiva.

NON DIMENTICHIAMO-NON PERDONIAMO-ONORE PER SEMPRE AL COMPAGNO ANARCHICO LABROS FOUNTAS, MEMBRO DELL’ ORGANIZZAZIONE LOTTA RIVOLUZIONARIA.

Info in greco per il processo per il caso della Lotta Rivoluzionaria: ipothesi-ea.espivblogs.net

mail di comunicazione: RScase@espiv.net

Da Zurigo a Atene: La Solidarietà attraversa i confini

Slogan per l’immediata liberazione di Marco Camenisch e in solidarietà con i tre membri della Lotta Rivoluzionaria sono stati scritti nella città di Zurigo.

Ad Atene ha avuto luogo un intervento davanti alla corte marciale del carcere femminile di Korydallos, dove si svolge il processo del caso della Lotta Rivoluzionaria. Nel mese di Settembre, i membri del Soccorso Rosso Internazionale dal Belgio, Italia e Svizzera hanno viaggiato ad Atene per assistere al processo in solidarietà con i tre membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso.

La lotta continua…

Grecia: Nikos Maziotis e Pola Roupa, membri di Lotta Rivoluzionaria, sono latitanti

Come riportato da ABC Berlino, Nikos Maziotis e Pola Roupa, due membri del gruppo di guerriglia urbana LOTTA RIVOLUZIONARIA – “Epanastatikos Agonas”, sono entrati in clandestinità insieme al loro figlio piccolo, Victor Lambros. Da ottobre dello scorso anno ad Atene è cominciato il processo dei due oltre che di Kostas Gournas, un altro membro di Lotta Rivoluzionaria. Anche altre persone sono accusate dalle autorità di appartenenza al gruppo. Pola, Nikos e Costas rimasero per un anno e mezzo in carcere e furono rilasciati prima del processo, l’11 ottobre 2011, per scadenza termini.

Forza e buona fortuna ai tre fuggiaschi!

fonte

Grecia: Una poesia dei detenuti del 2° braccio delle carceri maschili di Larissa dedicata a Lambros-Viktoras Maziotis Roupas, il piccolo figlio dei due membri della Lotta Rivoluzionaria

Martedì 24 luglio 2012
Per il compleanno di Lambros-Viktoras Maziotis Roupas

“Nato dietro le sbarre della prigione, quelle visibili, che nascondino il cielo

le guardie umane, i poliziotti e i corvi, i patroni del sonno tranquillo furonno le tue levatrici

hai celebrato il tuo primo compleanno con le ombre proiettate dalle barriere in acciaio…

La democrazia borghese è così misericordiosa…

Ora è il tuo secondo compleanno, la luce delle stelle che non avevi mai visto fino ad ora

con l’orizzonte che si estende di fronte a te fino all’infinito

con i cani che abbaiano da lontano

Ti auguriamo anni ardenti, mari clamorosi nelle tue orecchie, tuoni per il tuo canto di suono

che la marea cancelli le tue orme, sulla sabbia…”

Con rispetto ed amore a coloro che non hanno mai rimpianto quello che abbiano osato fare

Onore e ricordo per sempre a Lambros Foundas

Dedicato a Nikos, Pola e il beniamino Lambros-Viktoras

I detenuti del 2° braccio delle carceri di Larissa

Lettera della compagna Felicity Ann Ryder, da qualche parte fuori delle gabbie…

Compagni, amici,

Mi sarebbe piaciuto di aver scritto in precedenza, ma per varie circostanze non ho avuto la possibilità di farlo ancora. Voglio inviare un caloroso saluto e dire grazie a tutti coloro che si sono preoccupati per me e la mia situazione, a coloro che hanno mostrato solidarietà con Mario e com me. In questi momenti difficili significa molto avere gente che stia in solidarietà da vicino o da lontano, anche senza avermi mai incontrato. Mando un abbraccio rivoluzionario a tutti voi.

Voglio precisare che, nonostante tutte le bugie delle forze di polizia della città del Messico e dei mass media, non sono mai stata arrestata e che non sono mai stata detenuta in una delle loro prigioni. Ho cercato di capire perché avrebbero detto e diffuso tali informazioni false in tutto il Messico ed in Australia, ma alla fine dei conti, come una persona libera non penso come un agente di polizia, e non sarò in grado di capire. Se fosse per tentare invano di rompere o manipolare Mario, di manipolare la mia famiglia, o per cercare di apparire mezzo competenti nel fare il loro lavoro, non lo so.
Quello che so è che io sono fiera di essere un’anarchica, ed orgogliosa di essere un nemico per l’autorità e per lo Stato.

Al mio fratello Mario, gli mando un abbraccio gigante e molta forza e salute. So che manterrà sempre le sue convinzioni forti, così come il suo desiderio di raggiungere la Liberazione Totale. Sarò sempre al tuo fianco, compagno. Ricorda, sempre faccia a faccia con il nemico!

Invio anche un caloroso saluto ai compagni fuggitivi Diego Rios e Gabriela Curilem in Cile. Un caloroso abbraccio ai compagni delle CCF e Lotta Rivoluzionaria in Grecia, per i compagni anarchici in carcere in Italia, a Braulio Duran, Luciano Pitronello, Gabriel Pombo da Silva, ed a tutti i prigionieri anarchici e fuggiaschi di tutto il mondo.

Que viva la Anarquia!
Felicity.

fonte

Grecia: Richiami di solidarietà per l’O.R. C.C.F. e all’anarchico Theofilos Mavropoulos- Breve aggiornamento su Olga Ekonomidou

Il manifesto recita:

Il 27 Giugno 2012, i membri del R.O. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico Theofilos Mavropoulos verrano processati con l’accusa di “istigazione a commettere atti criminali’, secondo le disposizioni dell’articolo 184 del Codice Penale Greco.

L’accusa si riferisce a tre testi diversi, di cui uno non appartiene nemmeno a quelli implicati in questa accusa, che ripetono la frase “NEMMENO UN MILLIMETRO INDIETRO, 9MM SULLA TESTA DEI SBIRRI”

Al di là della ferocia con cui le autorità persecutorie trattano qualsiasi cosa che abbia a che fare con questa organizzazione, e indipendentemente dal significato penale minore del procedimento specifico rispetto alla orgia di repressione nel caso delle C.C.F… questo processo particolare è di enorme importanza politica in quanto apre la strada per la criminalizzazione dell’espressione e l’oppressione della libertà di esprimersi. Ed è la strada per l’inferno lastricato con le peggiori intenzioni.

Nemmeno un passo indietro
Migliaia di passi in avanti contro il potere e i suoi esponenti.

SOLIDARIETÀ CON L’O.R. COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
E L’ANARCHICO THEOFILOS MAVROPOULOS

ATENE, MERCOLEDÌ, 27 GIUGNO, 2012
Incontro di solidarietà alla Corte Penale di Evelpidon, alle 9.

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Atene

Assemblea di solidarietà con l’O.R. CCF e quelli perseguiti per lo stesso caso / Atene

Assemblea di solidarietà di Mytilini / Lesvos

Iniziativa degli anarchici di Zacinto

Iniziativa degli anarchici di Cyclades

Spazio autogestito dell’Università del Pireo

Occupazione del Palazzo Kouvelou / Attica

Spazio Degli Arrabbiati dell’Università di Giurisprudenza / Atene

Assemblea di solidarietà di Ioannina

Assemblea di solidarietà per i combattenti imprigionati e perseguitati / Volos

Anarchici solidali da Patrasso

Compagni/e dello spazio autogestito presso l’Università del Politecnico / Atene

Spazio Autonomo di Kavala

__________

Il suddetto articolo 184 prevede che “Chiunque pubblicamente incita in alcun modo o stimola [sic] un altro a commettere un crimine o delitto è punibile con la reclusione fino a tre anni.”

Ironia della sorte o meno, il processo per il caso dell’O.R. Lotta Rivoluzionaria è stato rinviato allo stesso giorno, Mercoledì 27 Giugno, e si svolgerà nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos dove si svolge sempre, quasi dall’altra parte della città.

 

Si deve notare che Olga Ekonomidou, uno dei membri imprigionati dell’O.R. CCF, si trova in stato disciplinare / cella d’isolamento dal 4 Maggio 2012, nelle carceri di Diavata (vicino Salonicco).

Il 22 giugno, ad Atene, durante una sessione del processo per il secondo “caso Halandri”, Damiano Bolano, Christos Tsakalos, Giorgos e Michalis Nikolopoulos hanno insistito ancora una volta per la sospensione del processo, perché la loro compagna e sorella Olga Ekonomidou era ancora in una cella di isolamento, dopo 50 giorni consecutivi! Lì, nella corte marziale delle carceri femminili di Koridallos, dopo l’insistenza dei quattro imputati è stato reso noto che il Comitato Centrale dei Trasferimenti Penitenziari del Ministero della Giustizia si è recentemente convocato per discutere la mozione presentata dall’avvocato di Olga, Frangiskos Ragousis. Il presidente della Corte stesso ha contattato il Ministero della Giustizia per accertare la decisione della commissione, e poi ha annunciato che la richiesta di Olga era stata accettata, e quindi ha chiesto di procedere con il processo. Tuttavia, i quattro compagni hanno rifiutato la richiesta del presidente, affermando che il trasferimento di Olga dalle carceri di Diavata indietro a quelle di Eleonas a Tebe non era stato ancora attuato in pratica. Infatti, il processo per il secondo “caso Halandri” è stato rinviato per Venerdì, 29 Giugno (seguiranno aggiornamenti qui).

Nonostante questa tortura che subisce nella prigione, Olga Ekonomidou deve affrontare un processo presso il tribunale di Evelpidon ad Atene il 27 Giugno, accanto ai suoi fratelli. Vi aggiorneremo più avanti su la sua situazione.

Qui segue una richiesta dell’assemblea di solidarietà per il caso CCF, tradotto ad inglese da boubourAs/Act for freedom now!

Svizzera: Una lettera di Marco Camenisch dal carcere

Dalla Svizzera invio i miei più calorosi saluti rivoluzionari a voi compagne e compagni dell’incontro-festival del 7-8 giugno in Grecia!

I temi della vostra riunione – storia, attualità e prospettiva della rivoluzione sociale internazionale – sono d’importanza cruciale e più che mai attuale, in questi tempi di crisi irreversibile del sistema dominante.

Che i tempi non erano mai così maturi ed urgenti per realizzare ed organizzare la lotta internazionalista per una prospettiva socialrivoluzionaria come unica soluzione alla crisi del sistema dominante e che per questo fine la costruzione di una solidarietà rivoluzionarla internazionalista è imprescindibile, sono affermazioni di voi Pola e Nikos e di una moltitudine di compagne e di compagni combattenti più che ovvie e condivisibili. Ce lo conferma anche il crescente consenso popolare per l’intervento rivoluzionario militante ed armato ed il corrispondente aumento della paura e del terrorismo del sistema. Crescita di consenso che possiamo riscontrare, seppur a livelli differenti, non solo in Grecia ma in molti altri paesi occidentali e del mondo, mentre il terrorismo delle elite e l’avanzamento internazionale della loro repressione e molto più livellato ed unitario. Questo rende ancora più importante ed urgente una forte spinta costruttiva – analisi e pratica – alla solidarietà rivoluzionaria internazionalista oltre le tendenze non solo contro la repressione ma anche, molto più in generale, per una convergenza nei percorsi rivoluzionari in atto e da costruire!

Solidarietà ed amore a voi compas dentro e fuon delle galere, che, in Grecia e dappertutto nel mondo, in questo prezioso momento e in molti altri fate degli attacchi della giustizia di classe una piattaforma ed occasione per rilanciare il contrattacco su questo terreno, come contributo al permanente resistere ed attacco rivoluzionario!

Affinchè siano perseguitati ancora fin dentro i loro cessi (sicuramente di lusso)…!!!

Affinchè il fuoco ed il sabotaggio rivoluzionario con ogni mezzo necessario, la voce della dinamite e delle Tokarew… li perseguiti senza tregua e sempre di più, nei loro covi, nelle strade ed ovunque, di giorno-e di notte!!!

Continuando a ridar loro una piccolissima parte del terrore e della sofferenza che, da millenni, per arricchirsi riversano sul mondo ed il vivente, finchè questo diventi contributo, partecipazione ed organizzazione dell’insurrezione e della rivoluzione sociale popolare generalizzata ed internazionale!

Solidarietà ed amore a voi compas Pola, Nikos e gli compagni accusati nel processo di Lotta Rivoluzionaria!

Solidarietà ed amore a voi sorelle e fratelli della CCF/FAI in prigione e fuori in Grecia, a voi compas FAI/FRI in tutto il mondo!

Solidarietà ed amore ad ogni individuo e popolo, in galera o fuori, che lotta contro questo sistema-galera globale!

Finchè sarà svuotato e distrutto ogni oppressione, sfruttamento, potere, Stato e recinto!!!

lnizio giugno 2012, marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera.

via Soccorso Rosso Internazionale

Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Basta con le frodi – I combattenti non sono terroristi

Questo processo è un processo politico, dove vengono giudicati i rivoluzionari che hanno scelto la lotta armata per rovesciare il capitalismo e lo Stato, per rovesciare il regime criminale che voi, come giudici, difendete.

La vostra corte é un tribunale speciale ordinato dagli imperialisti americani ed inglesi e dai guardiani dello stato greco, i quali hanno imposto una legislazione antiterrorista con disposizioni speciali che regolano le accuse e massimizzano le sanzioni; hanno introdotto tribunali speciali all’interno delle prigioni in un soffocante ambiente di sicurezza che degrada la pubblicità del processo in modo da tenere le persone lontane dal sentire le opinioni politiche dei rivoluzionari; hanno applicato all’occasione condizioni speciali di detenzione, tutte finalizzate a rendere più severa la repressione contro la resistenza armata e contro l’organizzazione rivoluzionaria di azioni armate in Grecia.

Questo perchè il precedente repressivo regime, il quale non aveva nessuna speciale disposizione riguardante “la formazione di organizzazioni terroristiche”, e dove i cittadini della giuria erano attivi, é stato qualificato come insufficente e inefficace. Anche se non riconoscete gli oppositori politici e i prigionieri politici, in questo modo voi provate, praticamente attraverso l’applicazione di leggi speciali e di speciali provvedimenti contro di noi, giudicandoci in una corte speciale, che indirettamente ci riconoscete come nemici politici e pericolosi per il regime politico ed economico che voi servite, in contrasto con tutti coloro che il vostro Potere considera come “criminali comuni”.

In questo modo voi provate che il potere ha un odio infinito nei riguardi dei suoi stessi nemici politici. Inoltre quale autorità ha mai riconosciuto ufficialmente gli oppositori politici e i nemici politici?

I guerriglieri dell’ELAS (Esercito Popolare Greco di Liberazione) durante l’occupazione fascista e l’Esercito Democratico di Grecia durante la guerra civile sono stati maltrattati e cacciati come “briganti” [symmorites] dal regime monarca-fascista traditore del dopoguerra e sono stati giudicati da una speciale corte marziale.

Membri delle organizzazioni della rivoluzione armata vengono perseguitati come “terroristi” e giudicati da tribunali speciali come i vostri. La caratterizzazione “terrorista” viene applicata ai combattenti rivoluzionari da tutte le forme del potere, indipendentemente se siano regimi militari o dittatoriali, come quello durante il 1967-74, l’oligarchia costituzionale del dopo guerra che per eufemismo fu chiamata “democrazia”, o l’attuale giunta di traditori e collaborazionisti del governo del PASOK che consegna il popolo nelle mani del potere oligarchico dell’economia internazionale firmando il trattato di memorandum. Continue reading Atene: Dichiarazione scritta da Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria – 24 ottobre 2011

Lublino, Polonia: Azione diretta in solidarietà con i prigionieri politici di tutto il mondo

Negli ultimi giorni di Marzo 2012, abbiamo attaccato con della vernice 3 Bancomat, appartenenti a banche diverse. Il crescente clima di repressione di Stato deve incontrare una nostra maggiore risposta. Un’attacco senza compromessi verso Il Capitale, che portandoci via le ultime conquiste sociali, non può rimanere senza risposta.

La violenza è parte integrante della nostra vita, nascosta dietro una maschera di astratte relazioni sociali; spinti nei ghetti della povertà, riempiendo le celle delle prigioni, vivendo nei quartieri poveri del “terzo mondo”. Non abbiamo illusioni al riguardo. Verremo dalle tenebre della notte e attaccheremo gli obiettivi statali e capitalisti, ogni volta più violentemente e con la forte convinzione della giustezza delle nostre azioni.

Rivolgiamo le nostre parole anche verso coloro che hanno posizioni moderate, che cercano di censurare concetti di lotta diversi. I nostri sogni rimangono illegali, NOI rimaniamo illegali. Non c’è posto per noi nella macchina capitalista. Non ci riconosciamo in nessuna miserabile manifestazione. Non facciamo progetti politici a lungo termine. Non chiediamo ai capi ed ai governanti dei piccoli compromessi. Vogliamo un’immediato cambio, guardando verso il successivo, creando cellule in grado di fornire una risposta adeguata alle nostre umiliazioni quotidiane.

Dedichiamo quest’azione simbolica ai combattenti sotto processo di Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Al compagno Tortuga che rimane imprigionato nelle segrete dello Stato Cileno. A Eat e Billy, prigionieri dello Stato Indonesiano. A Stella Antoniou che sta affrontando problemi di salute, e a tutti i prigionieri politici di tutto il mondo.

Onore al compagno Lambros Foundas, ucciso dai proiettili dei poliziotti.

Night Aurora

In Polacco

Atene: Lettera di Kostas Katsenos

FINO ALLA DISTRUZIONE DELL'ULTIMA GALERA, NESSUNO E' LIBERO

Il 1 Aprile 2012, completerò i 6 mesi di detenzione nella prigione di Koridallos. Al momento sono l’unico ad essere prigioniero per il caso di Lotta Rivoluzionaria.

Negli ultimi due anni ho vissuto in un particolare status di ostaggio, completamente isolato dal mio vicino coinvolgimento, senza la possibilità di lavorare, studiare, comunicare e partecipare ai processi dello spazio politico al quale mi sento vicino.

Un ingiusto e crudele sistema politico ed economico, che è in crisi, sta cercando tramite la legge di indebolire ogni tentativo di resistenza sociale.

La motivazione della mia accusa è totalmente arbitraria, un prodotto di considerazioni individuali e speculazioni di collaboratori del ministero della protezione del sistema.

Il 27 Marzo, alle ore 10, sarò convocato al concilio dei giudici d’appello (ad Atene), perché venga esaminata la proroga o meno della mia cosiddetta custodia temporanea.

Sapendo il clima di repressione che prevale su tutti i fronti sociali, non so se posso sperare per un esito positivo. In ogni modo, continuerò a resistere alle macchinazioni poliziesche e giuridiche.

Dobbiamo fare i conti con la repressione qualunque forma essa abbia, ed esprimere la nostra solidarietà ad ogni prigioniero combattente della guerra di classe e sociale.

Kostas Katsenos, 23/3/2012
Braccio F della prigione di Koridallos

fonte
traduzione: ParoleArmate

Atene: Presidio di solidarietà per il compagno Kostas Katsenos, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Kostas Katsenos è ancora detenuto in custodia cautelare, accusato per il caso di Lotta Rivoluzionaria, il cui processo è in corso. Martedi, 27 Marzo, il compagno apparirà prima del Consiglio dei Giudici d’Appello, che deciderà in merito alla proroga della sua carcerazione preventiva o alla sua liberazione, dal momento che ha già scontato 6 mesi in prigione.

Nell’Aprile del 2010 i membri anarchici di Lotta Rivoluzionaria Pola Roupa, Kostas Gournas e Nikos Maziotis furono arrestati e tenuti in detenzione preventiva fino allo scadere del limite dei 18 mesi, nell’Ottobre del 2011, quando furono rilasciati dal carcere di Koridallos. Nell’Aprile del 2010 lo Stato sequestrò anche gli anarchici Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Sarantos Nikitopoulos, che furono trattenuti fin prima il processo e che ne fù ordinato il rilascio solo dopo la sentenza del consiglio dei giudici, il 5 Aprile 2011. Questi tre compagni, così come Marie Beraha (la compagna di K. Gournas) sono accusati di partecipazione all’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, ma tutti e quattro hanno ripetutamente negato tutte le accuse. Kostas Katsenos era ricercato dalle autorità da quasi un’anno e mezzo, rimase latitante, fino a quando non si è consegnato qualche giorno prima dell’inizio del processo contro Lotta Rivoluzionaria (che è ufficialmente iniziato il 5 Ottobre 2011). Il compagno K. Katsenos da allora è rimasto in custodia nelle carceri di Koridallos, anche se nega tutte le accuse. Chiediamo la sua immediata liberazione dall’inferno.

Presidio di solidarietà presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedi, 27 Marzo 2012, alle 09.00

RILASCIO IMMEDIATO DI KOSTAS KATSENOS

SOLIDARIETA’ CON TUTTI I COMPAGNI CHE SONO IMPLICATI NELLO STESSO CASO

Quì la chiamata originale dell’Assemblea per il caso di Lotta Rivoluzionaria

Atene: Rivendicati attacchi incendiari in ricordo di L. Foundas

Gli occhi usati per guardare le fiamme non versano lacrime, i combattenti non abbassano la testa, essi fieramente tengono alta la stella, non abbiamo tempo per piangere i compagni, ma il vostro potente appello alle nostre anime ed i vostri quindici cuori batteranno insieme a noi, il vostro tenue ruggito risuonerà come un invito alle nostre orecchie, come l’eco del tuono.

Manderete in fumo il vostro vecchio mondo, la strada della collisione, non potete piegarvi uccidendo i nostri fratelli in battaglia e dovreste sapere che noi ne usciremo vittoriosi anche se i sacrifici sono grandi.

Voi, pacifico mare nero, le vostre onde e il giorno desiderato arriveranno, il giorno della pace, la vostra libertà

Oh si che arriverà

Il giorno in cui estrarremo le lance piantate nel nostro sangue
Nazim Hikmet

Lambros non è (e mai lo sarà) per noi un “eroe” in un “pantheon” della rivoluzione. Le icone vanno bene per i santi. Ma Lambros è stato un compagno, un amico; è stato quello vicino a noi nel momento dell’attacco. Perché Lambros era LI. In ogni momento. In tutti i modi. Dall’attacchinaggio agli incendi notturni. Dalle assemblee alle rivolte nelle strade cittadine. Dal proteggere gli spezzoni nelle proteste alla sua partecipazione nella lotta rivoluzionaria.

Lambros era li. Lo sguardo sicuro. Il compagno che sarebbe rimasto vicino a te. In ogni momento. In ogni modo. Organizzato. Senza fisse. Una persona completa. Un rivoluzionario completo. Fino alla fine.

Lambros è QUI. Nei pensieri e nei cuiori di quelli che lo hanno incontrato. Lui è qui. Nei nostri zaini che odorano di benzina. Lui è qui. Nelle nostre tasche appesantite da sassi e chiodi. Lui è qui. Nella borsa con i bastoni per il corteo. Lui è qui. Nella pistola che è pulita e oliata. Lui è qui. Nell’ultimo controllo se il circuito elettrico “chiude”. Lui è qui. IN OGNI MOMENTO, IN OGNI MODO.

L’11 e 12 Marzo abbiamo realizzato una serie di incendi contro veicoli personali di poliziotti e una volante parcheggiata dinnanzi al tribunale di Evelpidon (pomeriggio del 12 Marzo). Nello specifico:

2 auto in Philadelphias road a Nikea.

Una moto in Pitheou street a Neos Kosmos

Una macchina in Avgerinou street a Abelokipos

Una macchina in Radestou road a Pireus

Una moto in Olympias road a Zografou

Una moto in Fidipidou street a Goudi.

LAMBROS VIVE NEI NOSTRI FUOCHI

Fonte: actforfree.nostate    Traduzione: ParoleArmate

Grecia: Manifesto in ricordo di Lambros Foundas

Danzando nella celebrazione della guerra
Nella guerra che infuria tu ci stai vicino

… nei periodi duri non hai mai abbandonato la città, in quelli buoni non hai tratto alcun profitto, in quelli disperati non hai temuto nulla…

… hai fatto le tue battaglie scegliendo ogni mezzo, hai combattuto con rabbia e devozione, con autoconoscenza e consapevolezza, senza paura di morire e con la fede nella vita, qualche volta come un lupo e qualche altra come un albero hai cercato l’umano dentro di te ma anche intorno a te e mai ti sei allineato ma hai sempre seguito la tua unica entropia…

… era previsto per te essere nell’orbita delle stelle, perché, stella, ti preoccupi del buio? Ruota con gioia oltre questo tempo, che la sua tristezza ti sia estranea e lontana! Il tuo splendore appartiene al mondo più lontano, la pietà dovrebbe essere per te un peccato! Per te conta solo un ordine: che tu sia vero…

per il compagno e rivoluzionario ma soprattutto per il meraviglioso umano Lambros Foundas

fonte/traduzione: ParoleArmate

Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

Il giudice ha iniziato l’udienza leggendo la lista dei testimoni convocati dall’udienza scorsa. Lista che è parte di quella delle accuse, e contiene i nomi in modo disordinato, fatto che denota le intenzioni di condannare secondo le accuse stabilite, soprattutto per N. Maziotis, P. Roupa e K. Gournas. E’ importante dire che, sebbene N. Maziotis e P. Roupa abbiano richiesto le testimonianze di A. Kannelopoulou e P. Polihronou (caso Voulgarakis), essi non sono stati convocati dalla corte, anche se hanno testimoniato davanti agli interroganti. E ciò di proposito, perché questi due poliziotti testimoni hanno fatto una perquisizione dello spazio dove l’azione doveva accadere e dove venne ritrovato il meccanismo di controllo remoto. Quindi, collasserebbe il mito dell’antiterorrismo e dell’attacco alla cieca.

Appena il giudice ha finito di leggere la lista, ha parlato l’avvocato D. Vagianou, dicendo che “c’è una presunta indagine…”. Prima di finire la frase, il giudice l’ha interrotta dicendo “non presunta, c’è un’indagine!” “Si, per quanto è possibile investigare questioni che si stanno autodeterminando”, ha continuato, menzionando che il testimone L. Alexopoulos (già convocato a testimoniare dal giudice) è del caso dell’attacco alla caserma di Nea Ionias. “Se questo modo, ha detto D. Vagianou, velocizza e facilita il processo, prendiamo un testimone qui e uno li”, il giudice l’ha interrotta di nuovo, chiedendole a chi si riferisse, quando è ovvio che parlava di lui. Mentre gli avvocati sottolineavano che i testimoni-poliziotti del caso Voulgarakis andrebbero convocati, il giudice ha detto di non capire e ha detto che hanno pre-annunciato i testimoni. D. Vagianou gli ha ricordato che la lista dei testimoni non ha ordine, ciò significa che non li hanno convocati affinché i casi si risolvano uno ad uno, mentre il pubblico ministero Markopoulos non ha chiamato tutti i testimoni che hanno testimoniato davanti all’interrogante. Continue reading Atene: Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (10/2/2012)

Amburgo: Azioni solidali con i rivoltosi greci

La crisi è il fottuto sistema!

In Grecia, la gente lotta contro i diretti risultati delle decisioni fatte dai politici tedeschi ed europei cadute sulle proprie teste! La propaganda anti-grecia della stampa tedesca ci disgusta!
La nostra solidarietà va a quelli in sciopero e in lotta, che sono imprigionati e che si scontrano con la repressione. Mandiamo inoltre solidarietà ai rivoluzionari greci del gruppo di guerriglia urbana “Lotta Rivoluzionaria”, a processo per le loro idee e lotte.
Nelle notti del 27 e 28 Febbraio abbiamo attaccato 6 banche ad Amburgo. E’ un piccolo ma chiaro segno attaccare le banche in Germania, per esempio, siamo ispirato dall’azione solidale a Bielefeld, e speriamo che molta gente farà lo stesso e manderà solidarietà ai rivoltosi in Grecia e attaccherà le banche e il loro sistema. Che tanta gente scenda in strada a Francoforte e ovunque il 31 Marzo e sempre!

Per un’estate rovente! Libertà!

fontetrad. Parole Armate

Atene: Resoconto del corteo in memoria di Lambros Foundas

ONORE AL COMPAGNO LAMBROS FOUNDAS

RESOCONTO DAL PRESIDIO E CORTEO IN MEMORIA DEL COMPAGNO LAMBROS FOUNDAS

Una davvero buona affluenza di circa 1000 partecipanti. E’ incoraggiante che sebbene i compagni di Lotta Rivoluzionaria nei loro comunicati si includano nella tendenza sociale del movimento anarchico, al loro appello hanno risposto persone che non necessariamente si collocano in questa tendenza.

L’appello delle azioni di Lotta Rivoluzionaria va oltre i limiti dell’anarchia; i loro discorsi sono stati provati prima del momento e il tempo li conferma. Credo che i compagni capiscano che gli occhi che sono posati su di loro non sono solo anarchici ma anche di molti combattenti che riconoscono il bisogno di attacco all’autorità e di rivoluzione sociale.

Sono stati graffitati degli slogan tipo..

LAMBROS VIVE NEI NOSTRI FUOCHI
LAMBROS VIVE
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI MEMBRI DELLA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO
LIBERTA’ PER I COMBATTENTI!
IL 10 MARZO NON E’ MORTO NESSUNO IL 10 MARZO HA FATTO NASCERE LA GURRIGLIA!
ONORE AL COMBATTENTE ANARCHICO LAMBROS FOUNDAS

Parole di Lambros Foundas


“ Lo stato terrorizza, … getta fango, ingiuria, pazienta e pretende. La sua onnipotenza ora è un mito. La nostra rabbia ci rafforza, la sua alienazione non ci intacca, noi distruggiamo le vetrine dell’autorità con i sassi, sciogliamo le catene della sottomissione conil fuoco insurrezionale che brucia dentro al cuore di ogni persona oppressa.
I nosri occhi sono aperti, le nostre orecchie catturano ogni suono, il nostro pensiero è cristallino, la nostra rabbia è inimmaginabile.
La nostra scelta è una :
Lotta violenza, incontrollabile e continua per la distruzione dello stato e dell’autorità.

Siamo infuriati, siamo in rivolta, SIAMO IL VOSTRO INCUBO PEGGIORE.”

* L’autore di questo testo è Lambros Foundas. Lo scrisse e lo fece uscire tramite i suoi compagni dopo l’arresto al Politecnico nel 1995.

Fonti: 1, 2Trad. ParoleArmate

Atene: Cortero di Memoria e Lotta per il rivoluzionario Lambros Foundas

Sabato 10 Marzo, οre 12.00, Monastiraki Square

A 2 anni dall’omicio del compagno anarchico Lambros Foundas, membro dell’organizzazione Lotta Rivoluzionaria, caduto in battaglia con i polizziotti durante un’azione preparatoria dell’organizzazione.Il nostro debito alla memoria del nostro compagno è di continuare la lotta sovversiva per la libertà, per l’uguaglianza e l’anarchia.

Contro la Junta della Troika e il moderno totalitarismo, contro lo Stato e il Capitale, per la sovversione del regime e la rivoluzione sociale.

 Solidarietà ai membri di Lotta Rivoluzionaria e agli accusati per lo stesso caso

 Anarchici

Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria, 06-02-2012

La passione per la libertà è più forte di tutte le vostre prigioni

Tredicesima udienza, 06-02-2012

La testimone Mattheou, residente a Dafni, era la proprietaria dell’auto su cui Lambros Foundas venne ucciso dai poliziotti. La donna, ovviamente, non ha potuto testimoniare nulla. Lei venne a sapere dell’incidente dalla televisione. Non ha neanche sentito i colpi di pistola. Non ha neanche ricordato se la sua macchina, che ha visto dopo un anno e mezzo, avesse due o tre fori di proiettile.

Della scena a Dafni, ha commentato N. Maziotis, l’accusa ha convocato solo questo testimone e non i due poliziotti coinvolti nell’omicidio di Lambros Foundas. Non ha convocato gli assassini, ovviamente per motivi di protezione. Questo comportamento non ci sorprende, ha continuato. Il ruolo della corte è di proteggere gli scagnozzi del sistema. Il valore della vita e della giustizia è rapportato alla stato di classe. Voi proteggete solo quelli come voi. Lambros Foundas rimarrà nella storia come combattente. Ha perso la vita combattendo per il cambiamento della società, quindi la crisi diventa la causa della rivoluzione sociale. E’ nostro compito difendere Lambros Foundas. Lui non è morto. E’ presente e immortale.

Questo giorno è particolarmente importante per noi cosi come per l’organizzazione, ha continuato P. Roupa. Parleremo del nostro compagno, per noi lui è ancora vivo. Lambros Foundas è “caduto” durante una precisa scelta dell’organizzazione. Lui è un simbolo della resistenza e dell’imminente rivoluzione sociale.

La testimone Vagou, proprietaria di un appartamento ad Ano Patissia, ha citato un tale Mantalozis che ha affittato l’appartamento, con il suo documento di identità. Quando ad un certo punto delle tasse comunali rimasero non pagate, lei guardò nella rubrica, trovato il Mantalozis, lui disse di non essere coinvolto, e lei capì che qualcosa non andava, fin quando lui le disse che sarebbe andato alla polizia. Lei potè entrare nell’appartamento solo 6 mesi dopo l’intervento della polizia e trovò tutto annerito per il tentativo di trovare impronte. Le dissero che non avevano trovato nulla. La testimone ha insistito nel dire che non riconosce alcuno degli accusati. Continue reading Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria, 06-02-2012

Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)

Nona Udienza, 19/12/2011

All’inizio dell’udienza ci sono stati commenti sulla due giorni di testimonianze di Panathanasakis da parte della difesa di K. Katsenos. P. Roumeliotis ha riportato in dettaglio tutti gli incidenti testimoniati da Papathanasakis, dai quali non risultano neanche riferimenti a K. Katsenos. E come ha cercato Papathanasakis di coprire l’assenza della più piccola prova? Mentendo, sul fatto che Katsenos si sia rifiutato di dare le impronte. Quando, comunque, in seguito ha ammesso che Katsenos ha dato le impronte, ma c’era un problema su due delle sue dita, perciò non era responsabile. L’avvocato ha rivelato che il problema era un tipo di dermatite di cui soffre Katsenos, certificata dai documenti medici portati dalla madre. Papathanasakis, ha sottolineato l’avvocato, ha dichiarato ciò per giustificare le accuse a Katsenos. In alcuni regimi, ha continuato P. Roumeliotis, un’identità è abbastanza per renderti colpevole. Nella Germania nazista, se eri ebreo. Nel Sud Africa razzista, se eri nero. Nell’America di Mc Carthy, ma anche nella Grecia post guerra, se eri comunista. Non facciamo l’equazione tra l’identità di un antiautoritario e il riferimento alla partecipazione ad una organizzazione come Lotta Rivoluzionaria. Ha finito leggendo degli estratti di un articolo del giornale “Kathimerini” intitolato “Ribaltamento nel processo a Lotta Rivoluzionaria” e un articolo del giornale “Eleutherotypia”, che fa riferimento alla testimonianza di Papathanasakis.
Ch. Ladis ha ripreso da dove aveva finito il collega, commentando da un altro punto di vista la testimonianza di Papathanasakis. Dopo la testimonianza, ha detto, ero preoccupato che Katsenos ci dicesse di ritirare l’obiezione di escludere Papathanasakis, con la quale avevamo difeso il prestigio della giustizia e non l’interesse particolare del nostro cliente, per il quale Papathanasakis andava esonerato. Ha descritto Papathanasakis come una legale bomba ad orologeria, che scoppia nella corte e le cui schegge feriscono molto e molti.
Ha ammesso direttamente che era un impiegato nelle indagini e ciò danneggia il prestigio della corte. Per due giorni ha costantemente commesso il reato di spergiuro pur tollerato dalla corte. Ha inoltre svelato il suo servizio dicendo che non ha mai ricevuto alcun documento dai suoi predecessori su Lotta Rivoluzionaria. La testimonianza di Papathanasakis dovrebbe essere cestinata o lui andrebbe accusato di spergiuro, come è specificato per chiunque ovviamente rifiuta di testimoniare sui propri informatori. Mai, comunque, Papathanasakis è stato pressato a dire le ovvietà. Noi come difesa di Katsenos, ha concluso Ch. Ladis, siamo stati aiutati da Papathanasakis, perché ha prosciolto il nostro cliente, ma per ragioni di correttezza procedurale non si dovrebbe menzionare il nome di Papathanasakis. Lasciamo che venga considerato una macchia nell’intero processo.
F. Vergados ha commentato che la testimonianza di Papathanasakis non andrebbe presa in considerazione, perché ha dichiarato informazioni senza rivelare le fonti, mentre dall’altro lato abbiamo ascoltato cose incredibili come sue stime personali. Per esempio che gli accusati hanno osservato regole cospirative. E cosa erano? Che essi hanno agito naturalmente!!

Vaggelis Stathopoulos ha letto una sua valutazione, in forma di dichiarazione. Non è la prima volta che i combattenti vengono trascinati in aula. Ha detto. L’autorità ha sempre cercato lo sterminio dei suoi nemici politici. Durante la giunta, una bugia di un poliziotto era sufficiente per farti esiliare. In democrazia un “Non ricordo” è sufficiente per mandarti in galera. Papathanasakis, mi conosce bene da quando era a capo della stazione di polizia di Nikea, come conosce l’intera mia famiglia. Dopo la morte di un immigrato pakistano, io e un mio amico fummo minacciati di dover fermare la mobilitazione per il caso, perché lui ci avrebbe “stritolato in un pezzo di carta”. Cercò intenzionalmente di far passare casa mia come una casa strana, mentre essa era aperta a molta gente. Nello stesso modo la mia rubrica si trasformò in un biglietto ben nascosto e la mia auto andò in montagna, mentre ero detenuto. La mia persecuzione è strettamente politica, a causa della mia partecipazione nel movimento anarchico e nelle lotte sociali. Perché mi rifiuto di condannare ogni forma di lotta e perché ho amicizie che non denuncerò.

Pola Roupa ha fatto un commento, aprendo una questione più ampia. Non mi aspettavo nulla di diverso dalla testimonianza di Papathanasakis, ha detto. Non mi aspettavo che dicesse qualcosa di serio, ma si è dimostrato che il problema è più profondo. Mentre ha mentito molto consapevolmente, nulla è accaduto per i giudici. Lui ha detto che il suo reparto non segue gli anarchici, mentre c’è ufficialmente un dipartimento speciale per quel lavoro. Quando la gente sa di essere seguita, ha senso che prenda misure di protezione, e ciò è sospetto per Papathanasakis. Chiunque nel movimento anarchico-antiautoritario è sospetto per lui. Dalle impronte trovate nella casa del nostro compagno Lambros Foundas è iniziata una serie di indagini, interrogatori, convocazioni. Perché non hanno nulla sull’organizzazione, (se non avessimo rivendicato la responsabilità politica non avrebbero assolutamente nulla), hanno aperto una serie di indagini, convocazioni di almeno 50 compagni del movimento anarchico-antiautoritario, ma di nuovo senza trovare nulla. Hanno cercato l’isolamento politico di noi tre, hanno cercato di colpire il desiderio di solidarietà. Continue reading Aggiornamento sul processo a Lotta Rivoluzionaria (9-11-12 Udienze)