Ieri notte a Francoforte al Westbahnhof 6 abbiamo incendiato sei vetture della Deutsche Bahn. Con questo ci rivolgiamo contro il sostegno tedesco alla guerra d’aggressione del governo turco contro la Siria del nord e le continue perquisizioni e carcerazioni d’attivistx di sinistra.
Abbiamo incendiato le sei vetture parcheggiate in fila della Deutsche Bahn. Abbiamo eseguito l’azione appositamente di modo che non toccasse altre.
La Deutsche Bahn è il più importante partner logistico della NATO. La moria e il massacro in nome delle nostre “democrazie” ci risulta insopportabile. Staremo sempre a fianco delle forze rivoluzionarie in Siria ed altrove.
Ma anche qui in Germania ci sono dei motivi sufficienti, tanto che non sappiamo da dove iniziare in questo Stato di polizia, visto la totale erosione di quello che prima si diceva Stato di diritto, visto la ricerca pubblica di massa. Oppure le perquisizioni presso associazioni tecniche tedesche perché gestiscono un conto donazioni! per un fornitore legale di Email americano!, indirizzo, tramite il quale eventualmente si pubblicizzerebbero delle proteste contro la AfD. Oppure il divieto di linksunten indymedia. O gli arresti nella zona di Rhein-Main per la partecipazione alle proteste G20. Oppure le perquisizioni in Francia perché la gente interessata avrebbe alzato una volta il braccio nel G20. Quale valutazione totalmente errata della situazione nella Schanze!
O i motivi sempre più assurdi per vietare la demo contro la legge di polizia nel Nord Reno Westfalia poiché porterebbe a un “pericolo diretto della sicurezza e dell’ordine pubblico” poiché “potrebbe essere abusata per la protesta contro la presunta violenza della polizia ossia la sovranità della polizia”. Che assurdità se la sinistra radicale legale, come presunto resto di una società civile, lotta per di più democrazia e principi costituzionali! Quando dei semplici graffiti di un centro autonomo suscitano per settimane delle discussioni nei giornali. Se poi a nessunx viene neanche l’accenno dell’idea di citare la libertà d’opinione e artistica, allora sappiamo che in questa società non c’è più nulla da salvare.
Per noi è chiaro: il massiccio ampliamento “dell’apparato di sicurezza” dal 2001, il quale non produce che scandali come il sostegno alla NSU, non può essere accettato come se nulla fosse. Una società che soffoca ogni forma di trasformazione tanto massicciamente sul nascere non ci lascia altra scelta che ricorrere ai mezzi come quelli dell’altra notte.
Saluti solidali a tuttx che viaggiano senza biglietto.
Auguriamo a tuttx lx carceratx tanta forza e perseveranza.
Anzitutto, naturalmente, ax interessatx della zona Rhein-Main, ma anche a chi della Rigaerstrasse è attualmente sotto tiro, a coloro del procedimento per rapina in banca di Aachen e a tuttx lx altrx. Anzitutto lx compas turchx sono ancora più fortemente colpitx dalla repressione. Saluti particolari vanno naturalmente a chi poteva sfuggire alla presa dello Stato ed è latitante. Resistete!
Nella notte dal 13 al 14 marzo abbiamo distrutto tutti i vetri e lasciato le scritte “Fight for Afrin” e “Fight Rheinmetall” a una filiale della Deutsche Bank a Francoforte-Bockenheim e anche eretto una piccola barricata sulla strada.
Deutsche Bank è un investitore della multinazionale degli armamenti Rheinmetall che tra l’altro fornisce armi alla Turchia fascista con le quali in Kurdistan massacra la popolazione e le forze rivoluzionarie.
Pure la Deutsche Bank finanzia e profitta della guerra ad Afrin.
Tutti gli occupanti fuori dal Kurdistan!
Lotta all’industria degli armamenti e investitori!
Fight for Afrin!
Tieni duro, Afrin libera – Attacco a ThyssenKrupp.
Ieri notte abbiamo incendiato un’auto di Thyssen-Krupp.
Contro il sostegno tedesco alla guerra e all’espulsione.
ThyssenKrupp è una delle maggiori esportatrici d’armi tedesche. Il che basterebbe già. Ma specialmente per quanto riguarda la politica nei confronti della Turchia e della Siria, l’atteggiamento del governo federale tedesco è più che ipocrita: sotto la pressione della mobilitazione pubblica s’annuncia che i Leopard tedeschi non dovrebbero essere riarmati, ma è solo una piccola dilazione finché, poi, ci sarà il nuovo governo tedesco, e si dovrà accettare il fatto amaro – che fornisce armi. Armi a un regime che con queste armi attualmente fa una guerra aggressiva. Che sia contro il diritto internazionale è qui solo un’informazione supplementare a lato.
E non solo. La guerra offensiva dell’esercito turco si fa insieme alle milizie islamiste e jihadiste. Non è propaganda curda. Proprio queste milizie sono state dichiarate terroriste da parte di alcune procure tedesche. Anche se ciò non c’interessa come punto di riferimento, questo fatto esprime però il trattamento disuguale da parte del governo tedesco. Poiché nel contempo il ministero degli interni tedesco e le autorità di polizia preferiscono gli sforzi alla criminalizzazione delle SDF (syrian democratic forces), dominate dalla YPG/YPJ curda, vietandone le bandiere nella RFT. Esattamente lx amicx della libertà che con enormi sforzi, grandi tributi di sangue e il sostegno dei “nostri amici americani” hanno liberato gran parte dell Siria del nord dai Daesh (il cd SI). Qui si distorce perfidamente causa ed effetto: L’attacco turco con armi NATO tedesche alle strutture curde d’autodifesa (secondo diritto internazionale in una Siria sovrana) è proclamato come difesa da terroristx, giusto lx “terroristx” che stanno più vicinx alle “nostre” idee in quanto valori sociali e che le hanno difese contro gli sgherri barbari del cd SI. Una situazione davvero assurda e kafkiana.
Così l’ultimo angolo della Siria che negli ultimi sette anni fu risparmiato dalla guerra è ora vittima di un conflitto apparentemente quasi nella sua fase finale dove il regime turco tenta di trarre il massimo possibile dalla sua politica totalmente errata e disumana nei confronti della Siria. Inoltre, Afrin era anche per anni luogo di riparo per la gente in fuga all’interno quanto lo era la Turchia, solo senza sostegno della comunità mondiale. Nel mentre Erdogan annuncia esplicitamente delle pulizie etniche.
L’industria delle armi tedesca coperta dal governo federale riarma massicciamente i regimi autoritari, dittatoriali e fascisti come quello dell’AKP di Erdogan con sistemi d’armi moderni per opprimere la popolazione propria o altra. Non può e non deve essere senza risposta. Se gli strumenti di morte tedeschi sono usati ugualmente dai militari e dalla polizia anche il nostro futuro qui in Germania ci appare ancora più sinistro. Esercitazioni comuni e il confondersi delle competenze sbirresche e militari esprime più che chiaramente il rapporto e le aspettative delle élite della Germania federale nei confronti della popolazione.
Ci prepariamo al peggio. Chi visto la guerra e la miseria in altri paesi nell’occasione del vertice G20 ciancia di 2situazione quasi da guerra civile” ha perduto qualsiasi bussola oppure si prepara a uno scontro di uguale intensità maggiore.
Chiediamo di fermare subito il sostegno militare al regime turco. Fino ad allora faremo altre azioni in sostegno a chi difende Afrin. Consideriamo che siano necessarie la scandalizzazione e la pressione pubblica. Ma non crediamo che con la nostra azione la lobby delle armi tedesche si farà togliere anche solo un pezzettino di burro dal pane. Ma il capitalismo potrebbe essere tanto coerente da vendere i razzi anticarro tedeschi Milan alle SDF affinché queste possano affrontare i panzer Leopard ad armi pari.
Francoforte sul Meno: questa notte abbiamo reso inservibile con schiuma poliuretanica, martelli, vernice e fuoco varie biglietterie automatiche. Inoltre si lasciava una scritta che afferma che i biglietti non sono la soluzione. Abbiamo colpito tra l’altro le stazioni di Francoforte Ovest, Kalkbach e Niddapark.
Da anni i trasporti pubblici, l’Unione Trasporti Rhein-Main (UTR) e con questi le FFSS aumentano continuamente i prezzi dei biglietti a Francoforte e dintorni. Quest’anno non hanno ancora aumentato tutti i prezzi ma hanno annunciato con orgoglio che qualche bigliett non sarebbe aumentato. Sottacendo che nel contempo i prezzi per i viaggi nei dintorni sono enormemente saliti, il che colpisce duramente anzitutto gli strati della popolazione che hanno già scacciato in periferia o fuori città. La UTR tenta anche di spacciare un cambiamento marginale della tratta Francoforte – Offenbach come gran successo. Una farsa se si considera che per anni la differenza di due stazioni comportava e tuttora comporta un balzo del prezzo che supera il 100%.
La politica della UTR e della Compagnia Trasporti Francoforte al Meno (CTF) non è orientata all’utilità per le persone bensì, e non è una sorpresa, serve solo alla strategia della massimizzazione del profitto. Così la UTR è tra le aziende trasporti più care a livello federale, superata al massimo dalle Ferrovie Urbane Rhein-Main ma solo in quanto al fastidioso segnale acustico delle porte.
Anche la chiusura notturna e la sorveglianza di tutte le stazioni metrò rende sempre più difficile trovare un posto caldo ed asciutto per dormire in inverno. La città di Francoforte e la UTR puntano invece all’accalcare le persone senzatetto all livello B della centrale di polizia e poi si meravigliano che si crea una situazione sociale esplosiva.
Visto che tuttx coloro che non possono permettersi i prezzi troppo cari dei biglietti sono ricoperti di pene pecuniarie, le prigioni tedesche sono sovraffollate da prigionierx il cui unico “reato” è di non avere i soldi per i trasporti pubblici. È l’espressione di una politica sbagliata che preferisce rinchiudere lx più poverx dex poverx invece di darsi da fare per la soluzione.
A questo contrapponiamo la prospettiva dei trasporti pubblici locali rispettose del sociale e sostenibili per tuttx!
Salutiamo lx compas che a Brema e altrove difendono una società umana con azioni simili.
Nella notte dal 15/11 al 16/11/2017 abbiamo attaccato la sede dell’associazione fondamentalista DVCK (Associazione tedesca per una cultura cristiana) a Francoforte sul Meno.
Con un estintore pieno di vernice e parole d’ordine politiche abbiamo abbellito tutto l’esterno della casa. È la nostra risposta agli sviluppi reazionari e anti-emancipazione degli ultimi mesi.
Quest’associazione ortodossa di merda l’abbiamo notata con le azioni stomachevoli come la celebrazione di preghiere di lutto davanti a luoghi di consulenza per aborti.
Questa forma di protesta è un tentativo di terrorizzare le persone gravide e tutta la gente che si vorrebbe informare sulla sessualità e l’autodeterminazione. Nella società patriarcale dove purtroppo viviamo, le donne per gli aborti sono costrette alla consulenza d’istituzioni come profamilia.
L’aborto è un diritto delle donne!
Chi ci ostacola nella nostra autodeterminazione deve aspettarsi sempre e dappertutto seccature, di essere fermatx e attaccatx!
Dopo l’azione di disturbo contro le riunioni di questa setta che mantiene collegamenti anche con ambienti fascisti croati, la settimana passata a Francoforte ci sono state delle perquisizioni.
Che queste ideologie marcino fianco a fianco non è raro. Nella marcia delle mille croci si chiede tra l’altro un divieto d’abortire, con l’obiettivo di impedire la cd morte del popolo. Morte del popolo? Sarebbe bello!
A Giessen attualmente è in corso un procedimento contro una dottoressa che sulla propria pagina web offre info sul tema aborto. Anche questa merda si deve ai pazzi fondamentalisti e all’inutile paragrafo contro l’aborto.
In Brasile le femministe devono giusto ora contrastare cambi di legge medievali che vogliono vietare l’aborto addirittura in caso di stupro.
Tutto questo non possiamo e non vogliamo accettarlo! MY BODY MY CHOICE!
Le nostre azioni sono ben motivate e speriamo servano da ispirazione!
Solidarietà con ogni persona interessata!
Inoltre vogliamo inviare saluti ribelli ax nostrx amicx arrestatx per le proteste G20.
I nemici della libertà sono anche nemici nostri!
La nostra scelta: Lotta al capitale! Nella “notte elettorale” dal 24 al 25 settembre abbiamo attaccato l’ufficio di collocamento a Frankfurt Bockenheim spaccando i vetri dell’entrata principale e degli uffici al pianoterra e lasciando la scritta “La nostra scelta: Lotta al capitale”. Mentre milioni di tedeschx si davano di nuovo all’illusione di un cambiamento grazie all’elezione di questo o di quell’altro partito facendo con il loro voto probabilmente la loro unica “azione politica” dei prossimi quattro anni, con l’azione volevamo esprimere la nostra inconciliabilità con questo sistema di sfruttamento, rappresentato secondo noi simbolicamente anche dall’ufficio di collocamento come luogo di precarizzazione e vessazione della popolazione dipendente da un salario e del proletariato.
Non ci illudevamo che con una croce sulla scheda elettorale potevamo eliminare il capitale e lo Stato che quotidianamente ci limitano, logorano, sfruttano, opprimono e ci prescrivono come dobbiamo vivere. Il nostro linguaggio è l’azione!
Vogliamo chiarire che ci difendiamo e che non ci lasciamo inabilitare votando per un partito qualsiasi di questo sistema!
La notte passata provocando un danno ingente su due lati abbiamo attaccato il centro a Francoforte Sossenheim con martelli e pietre.
Mentre gli sbirri di Francoforte celebrano se stessi con il giorno delle porte aperte, abbiamo deciso che preferiamo esprimere la nostra rabbia contro le condizioni attuali nel capitalismo assassino. Speriamo che i bancari in erba riflettano sulle conseguenze del loro agire.
Venite tuttx ad Amburgo – attaccare il G20! Creare tanti spazi incontrollabili!
Difendere la ZAD! Fare un disastro del vertice G20.
Perché… ? Coglierà il messaggio sicuramente l’amministratore del cemento ai vertici di Vinci, la maggiore impresa edile europea con il 100% delle azioni della filiale Actemium. È un’impresa che lucra con i grandi progetti, le centrali nucleari, le autostrade. Che trasforma i luoghi di vita in deserti di cemento armato. È la ditta che vuole costruire l’aeroporto a Notre-Dame presso Nantes in Francia. (…)
Così abbiamo deciso di avvertire Vinci concretamente: se fate sgomberare la ZAD, queste due carrette saranno solo l’inizio. (…)
Pensiamo che nella lotta contro l’ordine mondiale dominante ci vogliono molti livelli e un’acutizzazione dello scontro. Ci vogliono sia le esperienze e i collegamenti di movimento contro la distruzione e l’addomesticamento capitalista reale come appunto con la ZAD sia anche l’attacco simbolico ai grandi eventi dell’ordine globale capitalista. Ecco perché abbiamo appuntamento a luglio ad Amburgo con migliaia di compas per unitx fare del vertice G20 un disastro.
A Francoforte Höchst abbiamo incendiato tre autocivette della finanza. Una settimana dopo l’attacco degli sbirri alla casa dello studente di Francoforte e al caffè Koz, la nostra rabbia si è scaricata così. Non è diretta solo contro questa operazione concreta degli sbirri, ma contro il regime razzista dei confini di tutta la repubblica federale. In una società benestante come la nostra, gran parte della gente ha deciso di prendere la via più facile e preferisce prendere a calci lx suppostamente più deboli e di dare libero sfogo alle loro idee misantropiche. Ma chi fugge ha delle ragioni che sono da ricercare nella nostra storia, nel rapporto degli Stati occidentali con le società e gli Stati nel cosiddetto sud globale. A Berlino è imminente la cd G20-African-Partnership-Conference, dove si riuniranno lx rappresentanti delle cd potenze guida globali per accordarsi sui propri interessi capitalisti e militari. Ma la resistenza c’è.
Un’alleanza vasta prepara una grande manifestazione antirazzista e anticapitalista per il 10 giugno. Attivatevi – solidarizzatevi!
(…) I cacciatori di teste hanno il sistema – difendiamoci contro il sistema!
La finanza fa parte di queste “autorità per la protezione dei confini”. Perciò è addetta anche alla protezione delle frontiere e coinvolta nella supposta “Agenzia per la protezione delle frontiere Frontex” e perciò diretta corresponsabile per la strage ai confini esterni europei. La loro politica è la morte.
Inizio giugno ad Amburgo ci sono delle azioni contro il vertice G20. Abbiamo collocato il nostro attacco negli actiondays per la mobilitazione contro il G20.
Mandiamo saluti solidali a chi è colpitx dalla violenza razzista e statale.
Mandiamo saluti solidali ax anarchicx in prigione ad Aachen accusatx di esproprio di una banca – i nostri cuori ardono.
Il 22 aprile nell’albergo Maritim a Colonia ha luogo il congresso federale del partito AfD. Ma giovedì eravamo circa 70 attivistx a scendere in strada. La manifestazione spontanea si recava sotto il hotel Maritim vicino alla fiera con attacchinaggio di manifesti contro il sostegno del evento del partito razzista. Spruzzati slogan e vernice sullo stabile, anche alcuni vetri e la porta d’ingresso andavano in frantumi. Già in passato in vari luoghi c’erano delle azioni contro la catena alberghiera Maritim per dissuaderla di sostenere la AfD razzista. Volevamo alzare un un po’ la pressione.
Nel frattempo, la catena alberghiera si nasconde dietro la misera giustificazione di non poter disdire il contratto con la AfD. Ed ecco che il nostro obiettivo è il vertice della ditta e non il personale oppure gli ospiti. AfD è corresponsabile di una sobillazione massicciamente razzista e sessista della popolazione. Che sfocia sempre di nuovo in attacchi del tipo pogrom agli alloggi oppure in maltrattamenti dex profughx. Non siamo dispostx ad accettare questa pressione da destra senza agire.
Dopo la demo a Bockenheim purtroppo ci furono tre arresti, la polizia accorsa in gran ritardo circondava e perquisiva la casa dello studente, il caffè KoZ e parti del campus. Per assurdo tutte le persone furono sottoposte al sospetto generale di aver partecipato alla manifestazione spontanea di prima. È una nuova qualità dell’arbitrio di polizia a Francoforte. In seguito, circa 150 persone si dimostrarono solidali con lx colpitx, tentarono di impedire il trasferimento dex arrestatx e si recavano sotto il 13. distretto di polizia.
Continueremo a procedere contro i profittatori dell’aizzamento razzista e ad attaccarli!
Impedire il congresso di partito AfD! Attaccare il razzismo!
Martedì notte è stata danneggiata l’auto di Christine Thün, presidente locale e della frazione di AfD Offenbach. La notte di martedì avveniva un altro attacco alla casa e all’auto di Jochen Roos, presidente della Junge Alternative Hessen e dell’associazione locale della AfD Rödermark.
AfD stessa scrive che nell’attacco all’auto di Christine Thün “furono rotti tutti i finestrini e bucate tre delle quattro gomme”. Nell’attacco a Jochen Roos, la facciata della casa “sarebbe stata imbrattata sull’intera larghezza, rotte delle finestre e ammaccate a martellate le lamiere dell’auto”.
Le due persone sono funzionari attivi della AfD. Dentro AfD e anzitutto nella AfD Offenbach e Offenbacher Land convergono persone d’estrema destra d’ogni colore.
Si riuniscono diverse posizioni d’estrema destra come con Peter Pilz, che da ex portavoce di AfD Dietzenbach dichiara aperte simpatie per i repubblicani, con Andreas Schmehl, gestore di vari gruppi facebook con contenuti razzisti e simpatizzante di Pegida, fino a Jochen Roos, membro del consiglio direttivo della Junge Alternative Hessen, membro d’associazioni goliardiche e simpatizzante degli Identitari, e Christine Thün, la cittadina incazzata, antifemminista e sostenitrice della “Demo für Alle – demo per tutti”, nella AfD Offenbach.
Grazie al successo nelle ultime elezioni comunali, AfD siede in diversi parlamenti comunali. Così ha accesso ai mezzi finanziari e all’infrastruttura parlamentaria. Gli attacchi dimostrano che questa vivace attività non è sfuggita all’attenzione e che il populismo di destra non paga.
Make Racists Afraid Again – Make Sexists Afraid Again
Nella notte dal 28 al 29/10 sono state marcate con la vernice i nominativi delle abitazioni di 2 membri AfD di Francoforte. Si tratta di Valentin Dillig, che abita in Ravensteinstraße 7 e Iris Leibbrand, che abita in Kreutzerstraße 3.
È da intendersi come avvertimento: Nomi e indirizzi sono noti e la politica razzista ha delle conseguenze.
Ieri notte abbiamo attaccato con tanta vernice la casa nazi di Patrick Schenk, candidato NPD e presunto tifoso di Eintracht. Abita in via Adolf 41 a Niederrad. La casa è ora adornata di una grande scritta che addita le attività fasciste di Patrick. Inoltre la facciata è stata ampiamente distrutta.
In tempi d’attacchi massicci a profughx e altre persone che non ci stanno nella visione misantropa del mondo dei nazi, abbiamo deciso di non sopportarlo più a lungo. Sappiamo che l’aizzamento razzista è prodotto anzitutto da AfD e altrx. E i nazi come Patrick si sentono al sicuro in questo clima e attaccano le persone. Ma noi continueremo a lottare per una vita degna di essere vissuta per tuttx, per una società nella quale tuttx possiamo essere diversx senza paura. Continueremo a togliere ax fascistx qualunque spazio. Noi non continuiamo a stare a guardare senza reagire.
Visto che Patrick visita regolarmente la Eintracht nel blocco 40, ci atteniamo qui del tutto a Peter Fischer: “La feccia marrone dovrebbe essere espulsa a suon di botte da ogni blocco per bene. Lo abbiamo fatto in passato, si fa tuttora così a Francoforte. E ne sono fiero…”
Riteniamo che tuttx lx tifosx di Eintracht la vedono esattamente allo stesso modo. Patrick – era l’ultimo avviso!
Nella notte da giovedì a venerdì abbiamo attaccato il cantiere dell’ex Philosophicum. Abbiamo rotto varie vetrine frontali e abbiamo centrato il nostro bersaglio con le pietre e con bottiglie piene di vernice. Per tenere lontane le volanti erranti della polizia abbiamo eretto delle barricate di fuoco.
La security rimbecillita della casa non poteva che assistere senza far niente dall’interno e così il nostro attacco si svolgeva senza alcun attrito.
Sapevamo che il retro della casa è già abitato e per questo il nostro attacco non era che alla parte anteriore ancora in costruzione. Il nostro obiettivo non erano lx abitanti bensì il capitale dell’investitore ed i piani folli della giunta comunale di Francoforte.
La trasformazione dell’ex Philosophicum in appartamenti di lusso non è solo un’altra pietra miliare nella distruzione degli spazi urbani vitali bensì è intimamente collegata all’intenzionale fallimento politico di un’iniziativa per spazi casa a buon prezzo in questo luogo. Olaf Cunitz, il maiale verde, una volta sosteneva che lì non sarebbero sorte delle case ad alto prezzo. Con degli affitti per più di 20 €/m2 e un affitto a caldo di 670 € per una casa di 26 m2, ABG e la città hanno nuovamente dimostrato che non hanno mai avuto l’intenzione di creare dell’abitabile a prezzi accessibili. In fin dei conti le loro menzogne non fanno che ridere, ma le scriviamo lo stesso per aprire gli occhi a più persone possibile.
Con noi non si può trattare e non è possibile pacificarci con qualche casa sociale come foglio di fico che dovrebbero tranquillizzare la statistica e la stampa. Noi sappiamo dove siete piazzati e perciò attacchiamo.
La nostra azione era un assaggio di quel che succede se le condizioni s’avvitano ancora. Sappiamo fin troppo bene che la città sta progettando altre provocazioni che non lasceremo senza risposta. Nel contempo anche l’investitore Rudolf Muhr non si faccia alcuna illusione – non sarà l’ultima azione. Il capitale a rischio rimane capitale a rischio e da 27 milioni possono facilmente diventare di più.
Ci rallegriamo per ogni attacco contro ABG, la città e gli investitori privati.
Mandiamo saluti rivoluzionari a tuttx lx amicx in galera.
Contro una città dei ricchi. Contro lo Stato del capitale.
Per una rottura rivoluzionaria.
PS: Abbiamo sentito dire che ad Amburgo si dice tschüss. Ci vediamo tuttx al G20 l’anno prossimo ad Amburgo.
Mentre AfD celebrava a Rodgau un’iniziativa con più di 300 interessatx e Frauke Petry come oratrice, abbiamo attaccato l’ufficio regionale AfD a Sachsenshausen con dei sacchetti alla vernice, spaccato una finestra e lasciato la scritta “Fuck AfD” sulla facciata.
AfD è un partito razzista e nazionalista che come si vedeva anche a Rodgau unisce hooligan di destra, nazi, nuovi destri e cittadini arrabbiati. Con il suo aizzamento, AfD crea un terreno pericoloso alla violenza contro lx profughx e chiede un ulteriore isolamento dell’Europa.
Ma come ve ne sarete accortx, potete anche andare in periferia per le vostre iniziative, ma questo non vi proteggerà dagli interventi antifascisti.
Il nazionalismo non è un’alternativa!
Ieri notte a Francoforte abbiamo attaccato con il fuoco 2 vetture, in solidarietà con lx nostrx compas in lotta a Berlino.
Dapprima è stata colpita un’auto della ditta Siemens. Non a caso. Poiché Siemens fa tanti soldi con la produzione e la vendita di sistemi di sorveglianza. La salvaguardia tecnologica delle condizioni imperanti sono attivamente puntellate. Ma non solo alle nostre latitudini, infatti Siemens fornisce la tecnica avanzata di sorveglianza a diversi Stati, nei quali l’opposizione sotto controllo è minacciata da molta più galera. Questo, poi, spessissimo per le proteste del tutto legittime, secondo i parametri chiamati “democratici”. Chi lotta da quelle parti è minacciatx di tortura e di morte.
In seguito toccava a una volante dei vigili urbani di Francoforte. Si capisce da sé perché abbiamo attaccato la polizia. Controlli razzisti, abusi sessisti, manifestanti feritx, alla fin fine il mantenimento dell’ordine capitalista. Ultimo motivo è lo sgombero della Kadterschmiede e gli abusi contro la R94.
E vogliamo sottolineare una cosa, la polizia comunale di Francoforte è fornita di armi come lo sono gli sbirri normali. Ma al contrario degli sbirri picchiatori normali ottengono ancora meno soldi. Purtroppo temiamo che in futuro questo non avrà come effetto uno sciopero bianco, bensì che questi sbirri urbani avranno un grilletto ancora più facile.
Il giorno X continua finché non sarà restituta la Kadterschmiede, finché gli sbirri non si saranno ritirati dalla Rigaer, finché M99 non rimarrà! Ovviamente nelle nostre azioni – non come negli attacchi degli sbirri, per esempio durante la rigaer demo – non ci sono persone ferite.
Auguriamo tanta forza a chi lotta a Berlino. A chi lotta contro la violenza razzista della polizia negli USA auguriamo molta forza, tanto successo e capacità di resistenza.
Secondo gli sbirri, attorno alle 02:20h sono bruciate una Seat Leone e una VW Caddy, l’ultima della polizia, parcheggiata in un’area di manutenzione recintata, dove fu danneggiata anche una Opel Omega parcheggiata accanto. I danni sarebbero di varie decine di migliaia di €.
Ieri notte abbiamo bersagliato la costruzione di lusso dell’ex Philosophicum con biglie d’acciaio e distrutto una buona dozzina di vetri.
Questo edificio potrebbe essere uno spazio d’incontro per tutta la gente della città. Ma è stato ristrutturato in ostello di lusso per “studentx” con prezzi di più di 20 € al m². Già altrx hanno attaccato questo cantiere dello scandalo, ma anche noi continueremo a pensarci. Divertitevi alla ricerca dei fori d’entrata, sparsi apposta sull’intero edificio, non crederete sul serio che un pochino di filo spinato possa fermarci.
Questo cantiere è anche parte della politica repressiva sul campus Bockenheim: l’altra parte sono i controlli razzisti sempre più forti contro lx profughx e presuntx dealer, che guarda caso sono quasi sempre dex migrantx. Agli sbirri che qui pensano di fare i gradassi, guardate bene i nostri proiettili e occhio…
Quest’azione è una prima risposta allo sgombero della Kadterschmiede e parti di R94 a Berlino. Non tolleriamo il gioco di potere di Henkel e Co e ci difendiamo. Da ormai 6 giorni ci sono azioni militanti in tutto il paese. E continueremo finché non sono restituiti Kadterschmiede e il piano basso della R94. Gli sbirri e il senato degli interni di Berlino hanno iniziato con l’escalation, noi continueremo finché gli sbirri e la sicurezza non si sono ritirati dal progetto. Saluti solidali a tuttx i progetti minacciati: a Berlino e dappertutto!
Gli sbirri hanno assediato il progetto R94 per quasi tre settimane. Abbiamo sentito il vostro messaggio, e facciamo del nostro meglio per rispondere. E continueremo. Stasera [7 luglio 2016] è stata presa di mira una vettura del fornitore locale di energia Mainova.
Con i suoi prezzi già troppo elevati, Mainova gioca un ruolo importante nella repressione degli indigenti. A chi non può più pagare le bollette viene tagliata immediatamente la luce. E se vuole riavere l’elettricità deve raccogliere una somma assolutamente enorme. Forse la macchina incendiata darà a Mainova qualcosa cui pensare.
Tutte le piccole e grandi azioni un po’ ovunque ci fanno piacere – nobile reazione allo spettacolo messo in scena da [Senatore degli Interni di Berlino] Henkel. Prendetele come un piccolo sostegno alla lotta a Friedrichshain.
Che Berlino sprofondi nel caos, e partecipiamo ovunque!
Saluti solidari ai/lle compagn* incarcerati per una manifestazione sauvage** a Basilea, Svizzera.
Auguriamo anche forza e nient’altro che il meglio alle accusate dell’esproprio della banca ad Aachen.
* vedi l’appello per un Luglio Nero [in inglese], di Rigaer94 & amici, prima della manifestazione di sabato [9 luglio] a Berlino
** di solito significa non autorizzata; in particolare qui ci si riferisce alla manifestazione non autorizzata antirazzista e antirepressione di Basilea del 24 giugno 2016, in cui sono stati attaccati degli edifici, ne sono seguiti scontri con la polizia e ci sono stati 14 arresti
Ieri sera presto a Francoforte, con una demo selvaggia attraverso Bockenheim, circa 100 persone manifestarono la propria solidarietà con lx giovani in lotta in Francia. Dove da settimane migliaia e migliaia scendono in strada contro la “legge lavoro”.
Lx giovani e lx insortx ne hanno abbastanza dei controlli di polizia razzisti. Molta gente non è più disposta a sostenere il continuo massiccio ampliamento dell’apparato di sicurezza fino ad arrivare, con il pretesto dell’emergenza, allo Stato di polizia autoritario. Sentono ogni giorno gli effetti dei lacrimogeni!
Il movimento della primavera in Francia non è disposto a farsi strumentalizzare per un mercato del lavoro apparentemente migliore. Lx giovani ben sanno che il progetto neoliberale non giova a nessunx – salvo che al capitale.
In una demo breve ma tosta in stile francese abbiamo fatto un giro selvaggio attorno all’isolato. Lottiamo al fianco di tuttx coloro che disprezzano la società esistente e che vogliono di più della vita. Lottiamo al fianco di coloro che hanno deciso di non adattarsi più a lungo a tutto questo. Abbiamo deciso di non soffrire più a lungo tutto questo.
Lx nostrx amicx sulle strade francesi sanno che la contestazione deve fare male. Sanno che la resistenza non può semplicemente correre entro i limiti della legge dello Stato autoritario. La Bastiglia non fu conquistata con la graziosa concessione del re, e anche noi abbiamo deciso di non attenerci all’ambito limitato della grettezza tedesca. Mentre la demo passava davanti al consolato francese, moltx decisero di esprimere direttamente la nostra solidarietà. Tante chiazze di vernice e alcuni vetri rotti lo dimostrano. Nulla di grave visto ogni settimana le centinaia di feritx con i lacrimogeni, con lo spray al pepe e con i manganelli della polizia. Ma un segno chiaro.
Come lo erano anche i nostri slogan la sera presto a Francoforte. La polizia arrivò con molto ritardo, e meglio per lei. Eravamo anche preparatx a difendere la nostra demo contro l’attacco della polizia. Per fortuna non ci voleva.
Conosciamo le vostre menzogne – questa non era una “azione mordi e fuggi” (stampa degli sbirri) di 25-30 “autonomi di sinistra” ma un assaggio delle future lotte comuni. E non fate come se non ne sapeste le ragioni.
Nella notte dell’11 gennaio abbiamo smontato il recinto attorno al pezzo di bosco previsto allo sradicamento per la cava di ghiaia Sehring. Abbiamo svitato gli elementi di raccordo e sparso i pezzi del recinto nel bosco.
La cava di ghiaia Sehring presso Langen attualmente s’espande per 60 ettari. Vi s’opposero i comuni locali e il BUND (il trad.: organizzazione ambientale tedesca) ma per vie giuridiche non riuscirono a impedire il progetto. Ecco perché e con copertura da parte della presidente verde del governo di Darmstadt il bosco viene abbattuto inverno dopo inverno.
La ghiaia estratta dalla Sehring sotto la copertura boschiva di un tempo va poi a finire nei megaprogetti inutili del capitale tipo la pista d’atterraggio Nord-Ovest ed il terminale 3 nell’aeroporto di Francoforte o nel nuovo edificio BCE nell’Ostend (il trad.: Banca centrale Europea e quartiere di Francoforte).
Noi vogliamo che il bosco rimanga come contributo alla protezione del clima e spazio pubblico ricreativo vicino alla città. Per tuttx e gratis. Ecco perché lo abbiamo ridato al pubblico.
Dopo aver passato più di due anni in carcere preventivo, Sonja Suder, 80 anni, è stata liberata il 12 novembre 2013 dopo la decisione del giudice.
Soddisfando le esigenze del pubblico ministero, il tribunale regionale di Francoforte l’ha condannata a 3 anni e 6 mesi di carcere per partecipazione in tre attacchi incendiari negli anni ’70. Sonja è stata assolta dall’accusa dell’assalto alla conferenza dell’OPEC del 1975, per cui i giudici sono stati costretti a delegittimare le false accuse dell’infame Hans-Joachim Klein. Ma anche così, tutte le sue menzogne sono state attribuite alla sua mancanza di memoria! Così che questo leale informatore possa essere chiamato come testimone principale in qualunque altro procedimento. La difesa ha anche sollecitato che fossero dichiarati inutili le testimonianza prese in condizioni di tortura, come quella di Hermann F., in qualunque procedimento futuro, ma il tribunale ha rifiutato la richiesta. Lo Stato non dimentica mai. Casualmente, nemmeno noi…
Dato il tempo che Sonja ha passato nella prigione tedesca di Preungesheim e in Francia, alla fine la compagna è riuscita ad uscire. La sala era piena e molte altre persone solidali si sono radunate fuori dall’edificio. Hanno festeggiato la liberazione di Sonja con vino e musica, dandole un caldo benvenuto nelle strade.
È terminata un’altra farsa statale. Molto rispetto ai/le solidali, che hanno dato forza per affrontare il processo, e anche a Sonja, Sibylle e Christian per averci dato un tale esempio di rifiuto costante e assoluto di qualunque tipo di collaborazione con gli sbirri dello Stato/Capitale.
Sibylle S. (testimone non cooperativa con le autorità) è rimasta 4 mesi in carcere a causa del suo ripetuto rifiuto di testimoniare come testimone contro Sonja Suder. Il 6 Agosto 2013 è divenuto evidente che la sua detenzione non avrebbe modificato la sua attitudine decisa, cosi è stata rilasciata.
Nella notte tra 31 Luglio e 1 Agosto, l’edificio della ThyssenKrupp Industrial Solutions AG ad Amburgo è stato attaccato. Le finestre dell’entrate e le porte sono state distrutte e circa due dozzine di bottiglie sono state lanciate contro l’edificio per contrassegnarlo. La strada di fronte l’edificio è stata bloccata da barricate in fiamme.
ThyssenKrupp è una delle più grandi compagnie produttrici di armamenti. Consegna armi in tutto il mondo.
L’attacco è stato fatto in solidarietà alle compagne prigioniere Sonja e Sibylle, che tengono un comportamento incorruttibile contro lo stato e la sua giustizia. Sonja è accusata di attacchi e partecipazione alle “Revolutionäre Zellen”/Cellule Rivoluzionarie (RZ) negli anni ’70. Sibylle è imprigionata per il suo atteggiamento non collaborativo con la giustizia. Il processo è ancora in corso.
L’attacco è stato dedicato anche alla rivolta di Giugno in Turchia. Saluti militanti ad Istanbul, Ankara, Amed, Eskisehir, … e a tutti i ribelli accusati e imprigionati, e in ricordo dei caduti.
Il processo contro i due combattenti radicali di sinistra è in corso a Francoforte. Entrambi sono implicati in azioni delle Cellule Rivoluzionarie (Revolutionäre Zellen, RZ) contro le imprese nucleari, il regime razzista dell’Apartheid e il rinnovamento urbano nel fine degli anni ’70. Le accuse contro di loro si basano da un lato sulle forzate “testimonianze” di un ferito grave, che era sotto l’influenza della droga, al momento, d’altra parte su un testimone chiave, che si era già classificato anni fa come inaffidabile. Quest’ultimo ha “ricordato” dopo 24 anni che Sonja potrebbe essere stata coinvolta nell’azione contro la conferenza presso la sede dell’OPEC il 1975.
Sonja e Christian sono stati accusati di due attacchi anti-nucleari, condotti dalle Cellule Rivoluzionarie nel 1977. Inoltre sono stati incriminati per un attacco incendiario condotto dalle Cellule Rivoluzionarie nel 1978. Per quanto riguarda questi tre casi, l’accusa si basa su una dichiarazione di Hermann Feiling, fabbricata in condizioni che rasentano la tortura. Nell’estate del 1978 un ordigno esplosivo (presumibilmente destinato ad un’altra azione delle Cellule Rivoluzionarie a Monaco di Baviera) si è esploso sulle ginocchia di Hermann, causandogli lesioni estese. Egli è gravemente disabile da allora. Sotto l’influenza di potenti antidolorifici e sedativi, è stato ricoverato in ospedale e poi tenuto in custodia dalla polizia in completo isolamento. I addetti alla sicurezza dello Stato, i pubblici ministeri e i giudici che esaminavano il caso prendendo appunti erano le sue sole “persone di contatto”. Quando Hermann infine è fuggito dall’isolamento, ha respinto quelle “testimonianze” come forgiate e non proprio sue.
Dopo essere stati in latitanza per 22 anni interi, Sonja e Christian sono stati arrestati a Parigi nel 2000. Nel frattempo, un’altra accusa è stata aggiunta: un testimone del governo Hans-Joachim Klein (ex membro delle Cellule Rivoluzionarie) abbia affermato improvvisamente di ricordare che Sonja Suder aveva trasportato armi a Vienna nel 1975 per un attacco contro la conferenza dei ministri del petrolio dell’OPEC. Il tribunale di Francoforte ha respinto la testimonianza di Klein contro Sonja e gli altri come non credibile nel suo studio nel 2000 (e ancora, le sue affermazioni sono state ripetute nel processo del 2012 contro Sonja). Un tribunale francese aveva respinto la richiesta di estradizione a quel tempo, e dopo la pubblicazione di una cauzione di poche centinaia di euro, sia stato permesso a entrambi di rimanere in Francia. Tuttavia, i pubblici ministeri tedeschi hanno presentato un mandato di cattura “europeo” contro i due combattenti nel 2007, e le autorità francesi hanno deciso di approvarlo nel 2010.
Dopo 33 anni di esilio in Francia, nel Settembre del 2011 Sonja Suder (79enne) e Christian Gauger (71enne) sono stati estradati in Germania e consegnati alla giustizia. Sonia è stata imprigionata, mentre Christian è diventato ostaggio fuori delle mura, a condizioni restrittive. Entrambi hanno più volte negato ogni collaborazione con “la sicurezza di Stato” tedesca.
Ora che i primi sei giorni del processo contro Sonja e Christian sono trascorsi, esso risulta essere -come previsto- una condanna politica premeditata di entrambi gli imputati e il passato militante dei gruppi autonomi, che hanno combattuto contro il terrorismo dell’energia nucleare, la gentrificazione e il terrorismo di stato degli anni ’70 in Germania e non solo.
Giorno dopo giorno, l’accusa costruita dimostra di essere una farsa vendicativa. Inoltre, gli avvocati della difesa sono certi che i giudici abbiano preso la loro decisione sulla colpevolezza degli imputati, dato che la Corte ha accolto un tale breve accusatorio, in primo luogo. Quindi, prima ancora che il processo iniziasse, la difesa ha presentato una mozione per il rifiuto dei giudici presenti per motivi di distorsione.
Sonja e Christian meritano una solidarietà internazionale e incondizionata per aver rifiutato qualsiasi forma di cooperazione con le autorità da anni. Anche se questo significa di rimanere a lungo in prigionia e in difficili condizioni di vita, sono fermi al loro costante rifiuto di dare una confessione.
Prima sessione del processo
Venerdì, 21 Settembre 2012, il processo contro Sonja Suder e Christian Gauger è iniziato alle 9 in una piccola sala di massima sicurezza della Corte Federale di Francoforte.
In precedenza, un raduno si è tenuto di fronte al palazzo di giustizia, con quasi 100 partecipanti. Ci sono stati discorsi, musica e “palloncini di solidarietà” che salivano verso il cielo, auspicando la libertà e la felicità di entrambi gli accusati. Dei solidali -tra di loro attivisti provenienti dalla Francia che hanno lottato per molti anni contro l’estradizione dei due compagni- hanno portato dei striscioni e scandito slogan per protestare contro questo metodo di giustizia politica che lo stato tedesco rappresenta.
Quando Sonja e Christian sono entrati in aula, prolungati applausi sono risuonati da parte del pubblico. Tutti i 70 posti a sedere erano occupati, molti hanno dovuto aspettare fuori a causa della mancanza di spazio. Un pannello di vetro separava gli spettatori dai compagni.
Quando il presidente della corte ha convocato i accusati, i loro difensori sono intervenuti con una seconda mozione di ricusazione dei giudici per pregiudizio, sulla base delle dichiarazioni ottenute illegalmente dal gravemente ferito Hermann Feiling e la testimonianza inattendibile di Hans-Joachim Klein.
Durante il giorno successivo del processo, la corte ha respinto le proposte della difesa, dicendo che l’argomentazione giuridica non era ancora iniziata.
Scandali giudiziari accompagnano il processo
Fin dall’inizio, il procedimento giudiziario è stato molto tenace. Le sessioni sono state spesso interrotte dalla corte per discussioni segrete. Le domande sono state pre-esaminate e ogni processo è stato pianificato in anticipo.
Il terzo giorno del processo è stata interrotto perché le persone disabili in sedia a rotelle non hanno avuto accesso e il microfono non era ancora funzionante.
Il quarto giorno del processo Hermann Feiling è stato chiamato a testimoniare. Il suo avvocato ha spiegato che Feiling non apparirà. Ha presentato un certificato medico, che spiega il suo enorme rischio per crisi epilettiche in situazioni di stress. Così, il testimone non poteva essere esaminato di persona a causa del disturbo post traumatico da stress. L’accusa, per la paura di perdere una colonna centrale dell’accusatorio, ha chiesto disperatamente all’avvocato sull’origine della bomba. In quel momento la difesa è finalmente intervenuta, dato che questo interrogatorio era tanto speculativo in quanto le accuse di questo caso politico.
Il quinto giorno del processo S. è stata chiamata a testimoniare ed è entrata in aula. Il suo avvocato ha chiesto di testimoniare legalmente in nome del suo cliente, ed ha dichiarato che lei aveva accettato la sua ex condanna nel 1982, sulla base delle presunte testimonianze di Hermann Feiling, solo perché voleva che Feiling evitasse le ulteriori prosecuzioni della procedura. Lei crede ancora fermamente che egli non era in condizione di sottoporsi a interrogatori e intende fare appello al suo caso.
Il pubblico ministero ha chiesto la sua testimonianza. La difesa ha sollevato una mozione ed ha affermato che S. non deve testimoniare in tribunale, dato che lei cerca una revisione del suo caso per l’interrogatorio inammissibile di Feiling. Non sorprende che il giudice si è schierato con la percezione del pubblico ministero ed ha respinto la richiesta della difesa per il rifiuto di testimoniare. Il testimone ha insistito per la sua decisione. Grazie al suo rifiuto, il giudice che presiede l’ha minacciata con una multa ed una detenzione* coercitiva che può arrivare fino ad un anno e mezzo. Il testimone, però, ha mantenuto una posizione ferma.
L’accusa ha chiesto una multa di 800 euro (o, in alternativa, otto giorni di reclusione), così come la sua detenzione coercitiva, ritenendo S. “colpevole per convinzione”. L’avvocato del testimone ha sostenuto che la dichiarazione di Feiling non avrebbe dovuta essere usata e presa in considerazione anche nel caso del suo cliente. Lui e gli avvocati della difesa, che lavorano in modo indipendente gli uni dagli altri, sono chiaramente d’accordo che le testimonianze forgiate di Feiling non possono essere tenute come valida in qualsiasi tribunale. Tuttavia, il giudice ha rifiutato di consultare un perito ed ha cercato di procedere con l’esame delle cosiddette “testimonianze” di Hermann.
Questa situazione è diventata insopportabile per alcuni spettatori. Parte del pubblico ha lasciato l’aula protestando ad alta voce. Il giudice ha indicato uno spettatore ed ha richiesto un controllo di identificazione. Ha interrotto il processo. Circa dieci minuti dopo, è arrivata la polizia ed ha chiesto ad una spettatrice di seguirla. Dopo che lei abbia rifiutato ed abbia chiesto di sapere il motivo, un poliziotto in borghese la prese con la forza e la spinse fuori dalla stanza. Le persone del pubblico si sono lamentate per le misure oppressive, ma la polizia ha rafforzato i controls dell’identificazione comunque, in mezzo ad un clima aggressivo ed una tensione costante.
Le condizioni di Sonja e Christian
Lo stato di salute di Christian si è deteriorato da qualche giorno. Il sesto giorno della prova è stato annullato a causa della sua malattia (mentre l’audizione del 19 Ottobre è stata riprogrammata pure). Uno dei suoi amici ha commentato che Christian soffre molto dal procedimento giudiziario e dallo stress associato.
Nonostante tutto, Sonja sembra essere in una condizione di buona salute. In particolare, sembrava molto felice quando ha visto gli amici dalla Francia. I solidali le hanno dato una notevole forza per rimanere fedele ai suoi ideali e resistere a questa farsa, che è seguita anche dai media sensazionalistici. Quando Sonja entrò in aula quel giorno, un fotoreporter insisteva a prendere la sua foto. Anche se l’avvocato gli ha chiesto di mantenere le distanze, questo idiota con la macchina fotografica non l’abbia lasciano in pace, in modo che Sonja si è dovuta nascondersi dietro le spalle del suo difensore per alcuni minuti per evitare il giornalista.
Il processo è stato aggiornato per il 30 Ottobre.
Fanculo al processo farsa! Libertà per Christian e Sonja! Forza e solidarietà da ogni cellula rivoluzionaria nei nostri cuori!
Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, seguire il blog dei compagni che controllano questo processo (in tedesco) – Kontakt [aet] verdammtlangquer.org
* Beugehaft: detenzione coercitiva o reclusione per oltraggio, applicata al fine di costringere la gente a fare qualcosa contro la loro volontà, ad esempio per pagare una multa o per rispondere a domande di interrogazione in materia di una terza persona.