Nella città di Setúbal, terra combattiva che richiama le lotte dei lavoratori anarco-sindacalisti del primo Novecento, la vita e le battaglie dei pescatori, le lotte popolari contro il co-incenerimento e la distruzione della natura da parte dell’Industria di Materiali da Costruzione “Secil” (secondo produttore di cemento pesante in Portogallo) e più recentemente contro i villaggi turistici della località di Troia e del suo sviluppo, come treni ad alta velocità e cenrtificazione della città, alziamo bandiere nere di protesta e di conflitto, un grido di appello ad un singolo percorso di lotta: il percorso rivoluzionario. Perché non c’è niente di più naturale che essere contro il Capitale
Per una terra libera! Morte allo Stato ed il Capitale
Di seguito sono riportati alcuni slogan e uno striscione a Malta, a sostegno della settimana anti-repressiva. Abbiamo appeso uno striscione su uno dei ponti più centrali del paese. Sullo striscione si può leggere in lingua maltese “MEPA è Mafia – Popolo maltese, svegliati”, dove MEPA sta per l’Autorità per l’Organizzazione Ambientale di Malta (Malta Enviroment and Planning Authority), istituzione nazionale che “prende cura” dell’ecologia, dei terreni e del settore immobiliare.
Rispondendo all’appello del network di traduzioni conto-informative Contra Info per 10 giorni d’azioni dirette contro la depressione, alcuni compagni hanno preso l’iniziativa individuale d’appendere uno striscione contro gli arresti e le deportazioni di massa degl’immigrati che stanno avendo luogo in tutta la Grecia, e soprattutto ad Atene.
Negli ultimi giorni avviene uno dei più grandi pogrom di massa nella storia della Grecia contemporanea. Storicamente, lo Stato e il capitale, quando hanno bisogno di difendere i loro interessi ed aumentare il loro potere ed influenza, si rivolgono contro costruiti nemici interni, creando capri espiatori in modo da rafforzare lo stato di polizia e la repressione. Dai regimi fascisti e gli esiliati, fino alla moderna democrazia borghese ed i centri di detenzione degl’immigrati, le tattiche rimangono le stesse.
Di conseguenza, contro gli ultimi pogrom della polizia, Martedì 7 Agosto, abbiamo appeso inizialmente uno striscione all’ingresso della Scuola di Difesa Nazionale, nel parco del Pedion di Areos, in una zona nel centro di Atene frequentata da immigrati con le loro famiglie, e dove la polizia abbia di recente effettuato diversi arresti. Come previsto, dopo un po, e siccome il palazzo appartiene all’esercito greco l’ufficiale della guardia dell’edificio ha insistito di abbassare lo striscione siccome questo è un’atto illegale e punibile dalla legge(sic).
In seguito, abbiamo appeso lo striscione in una scuola centrale nel quartiere di Gizi al centro di Atene, in una zona dove greci ed immigrati convivono in armonia.
Avendo come scopo di risvegliare la società sui pericoli del fascismo, abbiamo scritto il seguente:
“All’inizio vennero per i comunisti. Non ho parlato perché non ero uno di loro. Poi vennero per gli ebrei. Ora per gl’immigrati. Fra poco verranno per me e non sarà rimasto nessuno per protestare.”
Nessuna vita è illegale! Né col fascismo né con la democrazia Abbasso il statalismo Viva l’anarchia!
Nei giorni scorsi, la polizia ha condotto la più grande operazione di pogrom nel centro di Atene finora. Secondo le informazioni rilasciate, 1.500 persone sono state arrestate dalla polizia nei primi due giorni dell’operazione (2-3 Agosto) ed altre 4.900 solo nel terzo giorno (4 agosto). L’operazione ha avuto luogo ad Atene e ad Evros, al confine con la Turchia al Nord Est. Almeno 1.630 persone sono state arrestate e sono pronte ad affrontare la deportazione.
Con un tocco Orwelliano, l’operazione di pogrom razzista è stata chiamata “Xenios Zeus” – l’antico dio simbolo dell’ospitalità e protettore dei viaggiatori stranieri. La repressione ha continuato Domenica, 5 Agosto. Sembra che l’ultima operazione è centrata attorno la Piazza Omonia, nella zona di Monastiraki, Pedion di Areos e Piazza Vathis, tutte zone del centro di Atene. Come riporta Occupied London, la polizia ha fermato, ha perquisito ed ha trattenuto tutti gl’immigranti nel loro percorso, indipendentemente dal fatto se erano o meno in possesso d’un documento valido.
Nel contesto dell’appello di Contra Info per azioni contro la repressione, il 5 Agosto abbiamo messo uno striscione in una zona pedonale nella città di Strasburgo che dice: “Calais, Londra, Cile, Barcellona, Tunisia…Ovunque lo Stato uccide – Rendiamo indietro i colpi!”
In seguito all’appello di Contra Info per le azioni di propaganda contro la repressione nei primi di Agosto abbiamo appeso un panno bianco con vernice rossa e nera vicino ad una costa ed una crocevia di Kalymnos, un’isola che abbia conosciuto il modo tradizionale di pesca subacquea e di spugna per molti decenni. Questo gesto simbolico di solidarietà è dedicato alla lotta in corso con i pescatori di Malesia, che resistono orgogliosamente ai piani dell’implacabile saccheggio riservato dai boss sovranazionali, lungo la costa del Manado, nella lontana Indonesia. La nostra intenzione era di mostrarli che non sono soli.
Lo striscione scrive in greco, inglese-indonesiano:
Dalla Grecia fino l’Indonesia – sabotare il Capitale / Potere
Forza, pescatori del Manado
Solidarietà con la lotta del Manado – Indonesia
Viva l’azione diretta sporadica
Appelo di solidarietà e di resistenza contro il mega-progetto del “recupero di bonifica” nel Manado in Indonesia (Giugno 2012):
Il recupero di bonifica, un mega-progetto che ha avuto inizio nei primi anni del 1990, prosegue lungo la baia del Manado. Nuova terra è stata creata nel mare per ospitare le grandi imprese, come ad esempio i nuovi palazzi commerciali, la proliferazione del settore bancario, ed i luoghi d’intrattenimento assortiti per i lavoratori stanchi. L’area della nuova terra creata nella zona di bonifica si estende per migliaia di ettari e prevede di coprire vari progetti “importanti”.
Durante l’avanzamento di questo piano di sviluppo si è manifestata una resistenza sporadica dalla parte della popolazione maschile e femminile che pesca con i mezzi tradizionali verso il litorale del Manado. Così, nel 2009 i pescatori che si erano ribellati in diverse parti della baia hanno cominciato a progettare un modo per costruire una rete tra di loro, e realizzare la solidarietà immediata ogni volta che uno dei gruppi dei pescatori diventasse obiettivo dei piani espansionistici. Continue reading Grecia: Striscione nel Mar Egeo, in solidarietà con la popolazione dei pescatori in lotta nel Golfo del Manado (Indonesia)→
Facciamo un richiamo per dieci giorni di azioni di propaganda, in più posti possibili, con l’obiettivo di promuovere le lotte che sono più o meno note, ma nello stesso tempo del tutto sconosciute a molte persone. Gli individui oppure gli gruppi che desiderano partecipare a questi dieci giorni sceglieranno le tematiche ed i mezzi secondo i propri criteri e dinamiche, per il rafforzamento della solidarietà internazionale e reciproca. Continue reading 1-10 Agosto 2012: Richiamo di Contra Info per azioni di propaganda contro la repressione→
Sul manifesto che è stato messo in Piazza Municipio (Plateia Dimarhiou) in Veria si legge: “Abbattendo tutte le autorità costruiamo strutture di autonomia e di auto-organizzazione – Solidarietà alle occupazioni Draka (Corfù), Delta (Salonicco) e Apertus (Agrinio) – B(A)RUTI”
“Giovedì, 2 Agosto, abbiamo appeso uno striscione di solidarietà con gli spazi occupati, nel contesto dei dieci giorni d’azioni contro la repressione richiamati dal network di traduzioni e contro-informazione Contra Info.
Nello stesso contesto d’azioni di propaganda, nella tarda serata di Domenica 5 Agosto, alle ore 22.00 (GMT +2) l’anarchico radio-revolt metterà in onda una trasmissione radiofonica tematica riguardante gli strenui sforzi delle autorità per reprimere (ancora una volta) l’occupazione Delta nei giorni scorsi, con l’aiuto dell’Ente Pubblica dell’Energia Elettrica (DEI), che ha tentato di interrompere l’alimentazione della corrente dell’occupazione. La trasmissione radiofonica dal vivo includerà gli aggiornamenti sugli attacchi repressivi contro le occupazioni e gli altri spazi auto-organizzati”.
In un testo più recente di Radio Revolt in solidarietà con l’occupazione Delta, i compagni chiamano le persone ad unirsi al raduno di contro-informazione microfonico che si terrà Lunedì, 6 Agosto entro le ore 10.00 presso lo spazio dell’occupazione Delta, ed inoltre di partecipare all’assemblea aperta che seguirà, alle 13.00, nel centro di Salonicco.
Potete ascoltare la trasmissione del Radio Revolt dal vivo (in greco), ai 128 kbps e 48 kbps, qui.
Nel contesto della chiamata di Contra Info per dieci giorni d’azioni contro la repressione, abbiamo effettuato le seguenti azioni (per ora):
Abbiamo messo uno striscione in Piazza Exarchia in solidarietà con i compagni anarchici processati con l’Operazione Ardire, che è stata lanciata dalle autorità italiane il 13 giugno 2012. Se i carabinieri ed i procuratori pensano di poter fare ciò che vogliono con le vite dei nostri compagni, si sbagliano di grosso. Essi ci troveranno di fronte: in Italia, Svizzera, Germania, Grecia e ovunque abbiano il coraggio di allungare i loro tentacoli.
Al cancello principale dell’Università Politecnico, sulla via Patission, abbiamo lasciato uno striscione contro le Olimpiadi di Londra, ora in corso. Sullo striscione si legge: “Spaccate le OlymPIGS ed i capitalisti coglioni – Fuoco agli ideali olimpici – Brucia, Londra, Brucia” … Gli ideali olimpici puzzano di denaro, militarizzazione e repressione. Non dimentichiamo i compagni che, nonostante il super-spettacolo messo in atto dai poliziotti, militari e mezzi di comunicazione di massa, si fanno avanti e sputano la società di presentazione sulla sua faccia. Ricordiamo inoltre la Coppa del Mondo del 2014 e le Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro, così come la necessità di organizzare una campagna internazionale contro gli spostamenti delle popolazioni oppresse che vivono nelle favelas brasiliane.
Sul ponte pedonale d’una strada centrale nel centro di Atene abbiamo appeso uno striscione in solidarietà con i membri incarcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco – Federazione Anarchica Informale / Fronte Internazionale Rivoluzionario. Il loro coraggio e la loro determinazione ci rende più forti. Con questo piccolo gesto, li mandiamo i nostri più calorosi saluti rivoluzionari.
Abbiamo anche scritto dei slogan in solidarietà con gli anarchici imprigionati e processati in tutto il mondo. Mandiamo tutte le nostre forze a Luciano Pitronello, il cui processo si sta svolgendo in questi giorni a Santiago del Cile, a Mario López, incarcerato nelle celle della democrazia messicana, ed a Felicity Ryder, che per ora è perseguita per lo stesso caso insieme al suo fratello Mario che sta in prigione.
In risposta al richiamo per azioni sul caso della morte del rifugiato sudanese Mohamed Nureddin a Calais, in Francia, il 7 Luglio 2012, abbiamo dipinto con dei stencil su vari muri ad Exarchia. Sul viso di Nureddin si rivelano migliaia di immigrati e rifugiati anonimi che hanno perso la vita nel tentativo di entrare nell’impenetrabile Fortezza Europea. Non dimentichiamo, né perdoniamo. Fuoco a tutte le frontiere!
Questi atti simbolici che si sono tenuti nei primi tre giorni di Agosto, ad Atene, sono il minimo dei nostri contributi ad una guerra che imperversa quotidianamente per le strade. I giorni d’azioni contro la repressione continuano…
Da qualche luogo di Tenerife (Isole Canarie), il cui nome non vogliamo ricordare, abbiamo voluto unirsi con il richiamo realizzato da Contra Info per le azioni di solidarietà internazionale. Per ora abbiamo dato po di vita ai muri, ma presto seguirà anche qualche altra azione. Il caso dei detenuti antifascisti di Mosca è una delle cause che a nostro avviso merita una menzione speciale e vogliamo trasmettere loro la nostra forza!
Inoltre, vorremmo sollevare la questione dell’aborto, perché le leggi patriarcali e classiste degli Stati oppressori spingono tutti coloro che scelgono di decidere sul proprio corpo a soluzioni “sotterranee”. E lo ripetiamo! Il mio corpo è mio! Aborto libero, sicuro ed accessibile a tutti!
A seguito di numerose azioni in tutta la Grecia nei giorni precedenti in solidarietà con le occupazioni Draka nella città di Agrinio e Apertus nella città di Corfù, che siano state colpite da attentati incendiari, persone provenienti dall’occupazione Patission 61 & Skaramaga hanno espresso il loro sostegno di fatto attraverso la diffusione di contro-informazione sulla repressione crescente contro gli spazi liberati.
L’occupazione di Skaramaga è una tra le tante imprese anarchiche aperte che sono state emerse subito dopo la rivolta del Dicembre 2008. I suoi occupanti hanno già affrontato anche loro un raid della polizia ed uno sfratto la scorsa estate, il giorno stesso in cui scriviamo queste righe (29 luglio). Poche ore dopo quella operazione di polizia, l’edificio è stato rioccupato, e continua quindi ad ospitare delle assemblee regolari insieme a molti progetti di lavoro ecc.
Giovedì, 26 Luglio, è stato effettuato un incontro di contro-informazione microfonica dai compagni nel centro di Atene, sulla via Patission, in solidarietà con le occupazioni Apertus e Draka e con tutti gli spazi occupati politici che sono mirati da parte dello Stato / Capitale e minacciati di sfratto.
Durante questo intervento di strada, che durò circa tre ore, testi e volantini sono distribuiti ai passati sensibilizzando l’opinione pubblica contro tutte le macchinazioni dello Stato e degli fascisti / parastatali teppisti, che tentano di intimidire (anche) il movimento delle occupazioni.
I compagni dell’occupazioni di Skaramaga hanno fatto un richiamo per la resistenza contro i piani di saccheggio sociale, e due dei loro slogan sono:
Il fuoco non ci può bruciare… perché il fuoco brucia dentro di noi Sbirri, procuratori, investitori, fascisti…vi aspettiamo qui.
Come già riportato, la Corte del Pireo ha deciso di sospendere la pena detentiva di Savvas Xiros per un periodo di 5 mesi (sotto custodia dalla polizia), al fine di ricevere un trattamento medico per i suoi gravi problemi di salute nei suoi occhi, le orecchie e le gambe all’ospedale AHEPA di Salonicco. Anche se l’unità antiterrorismo della polizia Greca, cercò l’aiuto del Capo Procuratore del Pireo, entrambi non sono riusciti ad escludere la decisione della Corte per la sospensione della pena detentiva di Savvas.
Tuttavia, le autorità repressive hanno scelto ancora una volta ad agire dietro le quinte e terminare il trattamento medico del prigioniero con procedimenti abbreviati. Così, dopo soli dieci giorni di permanenza in ospedale, Savvas è stato ordinato di tornare nuovamente nelle gabbie delle prigioni di Koridallos ad Atene.
Venerdì, 27 Luglio, Savvas Xiros avrebbe dovuto essere ritrasferito nella sua cella di prigione. L’ospedale AHEPA di Salonicco ha deciso che il suo trattamento è stato completato, anche se è stato confermato che ha subito solo un intervento chirurgico ad un occhio ed alcune visite mediche, niente di più.
Le forze dello Stato hanno condannato Savvas Xiros ad una morte lenta. In particolare, per quanto riguarda le sue condizioni di detenzione, Savvas viene trasferito molto spesso nel cosiddetto “ospedale” dei detenuti della prigione di Koridallos, e poi di nuovo nel seminterrato del braccio speciale (isolamento) al di sotto le carceri femminili di Koridallos (originariamente destinato per i membri incarcerati dell’O.R. 17 Novembre). In realtà, Savvas era tenuto a quel seminterrato il giorno in qui fu portato all’ospedale di Salonicco, come abbiamo scoperto ora.
Inoltre, è la seconda volta che un ospedale statale aiuta la polizia con i suoi metodi repressivi. La prima volta fu nel Luglio del 2002, quando l’allora cieco e sordo guerriero urbano, che aveva subito un trauma contusivo, è stato interrogato dagli inquisitori Syros e Diotis nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Evangelismos, ad Atene, sotto l’influenza di sostanze psicotrope – in violazione di qualsiasi nozione di etica medica. La seconda volta è ora che l’ospedale AHEPA contribuisce al comportamento vendicativo dello Stato contro un uomo che è diventato quasi cieco all’interno del carcere e soffre d’una miriade di altri problemi di salute.
Il sindacato dei medici deve essere ritenuto responsabile per questa decisione presa dall’ospedale di AHEPA. Non ci sarà alcuna scusa, se questo caso rimane in silenzio.
Ultimo aggiornamento: Savvas Xiros ha affrontato un nuovo disturbo di salute, vale a dire la paralisi del nervo facciale, poco prima l’inizio del suo trasferimento dall’ospedale AHEPA di Salonicco a quello delle carceri di Koridallos ad Atene. Trascurando gli avvertimenti del consulente legale di Savvas circa i rischi per la salute da un trasferimento detentivo di Savvas con la “modalità standard”, le autorità lo hanno trasferito comunque in un furgone gabbia. Quando il furgone della polizia è arrivata a Koridallos, il 27 luglio, i medici delle carceri hanno visto il malfunzionamento del suo nervo facciale ed hanno ammesso di non poter offrire alcun aiuto adeguato al paziente. Così, Savvas è stato immediatamente spostato in un altro ospedale statale (l’ospedale Thriassio di Elefsina, che era di turno), perché i medici delle carceri hanno dichiarato che non potevano assumere la responsabilità di curarlo. Ancora una volta, i teppisti delle unità antiterrorismo sono stati schierati in ospedale, vietando qualsiasi parente di avvicinarsi al combattente imprigionato.”>riportato, la Corte del Pireo ha deciso di sospendere la pena detentiva di Savvas Xiros per un periodo di 5 mesi (sotto custodia dalla polizia), al fine di ricevere un trattamento medico per i suoi gravi problemi di salute nei suoi occhi, le orecchie e le gambe all’ospedale AHEPA di Salonicco.
INFO N. 2 SULLA RECENTE MONTATURA (veramente ardita…) ANTIANARCHICA ROS (ef)-NON BRUTTI (MA CALZA) MA… COMODI (CALZANO PURE) E DINTORNI
Nel frattempo ho ricevuto una lettera d’Elisa e ieri una di Stefano ambedue dopo circa 10 giorni. Come saprete erano tuttora in “isolamento giudiziario” e sottoposti alla censura, in attesa del “riesame” e/o trasferimento in altra struttura. Probabilmente allungano i tempi per la mancanza, a Pisa, di struttura AS e perciò “giustificazione” di un isolamento totale meno giustificabile/gestibile che in una struttura AS. In ogni caso, come segnala Stefano e per quanto ho visto nelle patrie (italiche) galere, è un periodo d’isolamento d’accanimento (antianarchico…) particolare. E oggi ricevo il comunicato del 9 luglio d’Elisa che mi illumina il cuore!
Tuttora non ho avuto alcunché di notifica o altra notizia “ufficiale” del mandato d’arresto mentre i pennivendoli di regime locale verso fine giugno in tedesco mi hanno “onorato” insieme a Gabriel e la compagna Andi del SRI di un paginone scandalistico di difficile equilibrismo tra devozioni professionali al regime e dolorose constatazioni della vacuità dell’ordinanza (incautamente esposta in rete…) e non mancando di ri-sbandierare lo spettro delle possibili liberazioni di Gabriel e del sottoscritto. Da parte del lager Lenzburg non manca una “strana” sequela di misere provocazioni, perquisizioni e minacce di sanzioni attorno e dopo la “grande notizia”. “Puntuale” è appena arrivato anche il rigetto di seconda istanza della mia “liberazione condizionale”.
Mi sono organizzato per un’iniziativa non rivendicativa (sciopero della fame, più o meno 20 giorni) di solidarietà (riferimento e motivazione principe la repressione e non per ultimo l’ardita ROS(ef)-… Comodi) e di partecipazione e questa volta con appendice denuncia dei “giri di vite” generalizzati attuati in questo ed altre carceri svizzeri, che inizialmente avevo previsto più o meno inizio-metà agosto ma che con questa vi informo che con la massima probabilità attuerò nelle due ultime settimane d’agosto (a partire dal 20 agosto) un po’ causa “buco” estivo, poi per una eventuale migliore coincidenza con l’organizzazione d’iniziative esterne e, anche se questa non è una proposta per un’iniziativa collettiva da dentro, una migliore informazione e valutazione previa delle compagne prigioniere e dei compagni prigionieri.
Vi prego perciò di divulgare questa “Info n. 2”.
Gratamente, con Solidarietà e Amore,
Marco, lager Lenzburg, 18 luglio 2012
Il 26 Luglio 2012, una processo si svolgerà nella città di Patrasso (Grecia Occidentale) contro l’anarchico Christos Stratigopoulos, che è accusato per rapina in una banca a Cefalonia, effettuata nel Luglio del 2009.
Il compagno è stato condannato ed incarcerato per una rapina in un’altra banca in Trikala – per la quale ha anche rivendicato la responsabilità. In questo caso particolare, però, Christos è stato incriminato sulla base di prove artefatte e non ha alcun coinvolgimento nella rapina di Cefalonia.
La Croce Nera Anarchica di Berlino (ABC) ha diffuso due richiami di solidarietà (qui, in tedesco), composti da un vecchio testo dell’Assemblea di solidarietà ai combattenti imprigionati e processati / Atene, così come un aggiornamento recente del Fondo di solidarietà per i prigionieri in lotta / Grecia. Quest’ultimo cita, tra l’altro, che la pena detentiva di Christos è stata ridotta a cinque anni dopo un processo d’appello che ha avuto luogo nel mese di Febbraio 2012. Di conseguenza, il compagno avrebbe dovuto essere rilasciato dal carcere entro poche settimane dopo l’udienza dell’appello finale, ma rimane un ostaggio nelle carceri Larissa a causa del nuovo mandato d’arresto per il nuovo processo.
Il procedimento giudiziario per la rapina della banca di Cefalonia è stato fissato per il 26 Luglio 2012, davanti al giudice di Patrasso.
Documentiamo un nuovo caso di criminalizzazione di anti-fascisti russi che è stato trasmesso dalla Croce Nera Anarchica di Mosca. (ABC)
Il 4 Luglio, al tribunale distrettuale Presnenski di Mosca, il giudice Dmitry Dolgopolov ha convalidato la richiesta della polizia per imprigionare due dei sei anti-fascisti, che sono stati arrestati la notte del 2 Luglio, non lontano dal club “Barrikada”. La 23enne Irina Lipskaya e il 19enne Andrey Molchanov, sono sospettati di aver commesso crimini secondo il codice 213 parte 2 del codice penale Russo (teppismo, commesso con un gruppo di persone). Essi rimarranno in custodia cautelare in carcere almeno fino il 2 di Settembre. Secondo la polizia, gli anarchici e antifascisti hanno attaccato gli ospiti di un concerto nazista con proiettili di gomma e razzi.
Secondo gli arrestati, sei anti-fascisti stavano viaggiando sull’autostrada Zvenigorskoye a Mosca. Hanno fermato la vettura non molto lontano da club “Barrikada”, al fine di fumare. Gli ospiti del concerto fascista hanno attaccato la loro auto con proiettili di gomma, i danni sono ancora visibile sull’auto. Gli anti-fascisti si sono saltati in macchina ed hanno tentato di allontanarsi, ma sono stati arrestati dopo pochi secondi dalle forze speciali della polizia SOBR.
Durante l’arresto, sono stati picchiati, e l’aggressione è continuata anche nella stazione della polizia del distretto di Presnenski. Secondo gli arrestati, la polizia ha usato pressione psicologica per convincere gli nazionalisti a testimoniare contro Irina Lipskaya e Andrey Molchanov.
Irina non ha nemmeno lasciato l’auto al club. La procura ha tentato di avere altri due dai sei rinviati in carcere, ma siccome i nazionalisti non hanno testimoniato contro di loro, sono stati rilasciati. Dal momento pero che sono sospetti, molto probabilmente non saranno autorizzati a lasciare la città. Altri due arrestati sono stati rilasciati immediatamente con restrizioni di viaggio, in quanto sono minorenni.
È ovvio che questo sia un caso politico contro degli anti-fascisti. Dal momento che le forze speciali SOBR erano sul posto, gli antifascisti erano sotto sorveglianza dalla polizia prima dell’arresto, e la polizia era determinata ad impostarli una trappola. Questo non è l’unico caso politico contro anti-fascisti a Mosca – oltre ad Irina e Andrey, altri tre antifascisti sono attualmente detenuti a Mosca – Alexey Sutuga, Alexey Olesinov e Igor Kharchenko.
Stiamo raccogliendo soldi per le spese legali degli antifascisti arrestati. Se si desidera di partecipare allo sforzo della raccolta dei fondi, si prega di leggere le istruzioni qui. Numero di telefono (+7-985-247-20-65) ed email (abc-MSK A Riseup D net) per ulteriori informazioni.
Chiediamo la libertà per i prigionieri del 1º Maggio [21 Luglio 2012]
Martedì, 10 Luglio 2012 la polizia fece irruzione nelle case di compagni. La maggior parte di loro hanno tra i 18 e 20 anni. È ovvio che la repressione mira ai giovani per mostrarli che la loro esistenza potrebbe essere in pericolo, per umiliarli e spaventarli mentre sono ancora a scuola o in formazione o in un posto di lavoro. I compagni sono stati arrestati e presi in custodia. Uno di loro è di nuovo libero dal Venerdì 13 Luglio. Tutti sono stati arrestati a causa delle attività del 1º Maggio, sia alla manifestazione del mattino, così come durante il pomeriggio attorno alla festa rivoluzionaria e intorno alla zona Kanzlei, a Zurigo.
Lo Stato, rappresentato dalla polizia, dai procuratori distrettuali e dal sistema giudiziario, sta mostrando la sua politica di potenza con insistenza, dimostrando che vuole il controllo totale di tutti gli spazi pubblici. Vogliono spaventare chiunque vuole essere in uno spazio pubblico e mostrare la sua politica e le proprie idee. Questo non è diventano chiaro solo il 1º Maggio, ma anche dopo con un aumento evidente del controllo e della sorveglianza degli spazi pubblici, con la caccia ai “gruppi indesiderati” con il pretesto di aumentare il valore della città (come viene quotidianamente fatto dalle pattuglie della polizia del Parco Bäcker) o perseguitando i partecipanti dei partiti illegali. In tutti questi casi gli attacchi dello Stato mirano ad esporre la politica di potenza ed a dimostrare che niente e nessuno è tollerato negli spazi pubblici quando gli usa al di fuori del controllo statale.
Non ci intimidiamo e non ci spaventiamo da questi attacchi. Sappiamo che gli spazi pubblici sono nostri e gli useremo e gli difenderemo. Per questo motivo dobbiamo lavorare insieme per combattere e difendere i nostri spazi.
Siete invitati a firmare questo appello di solidarietà. Se voi o la vostra organizzazione vuole firmare questo manifesto può scrivere una email a jugend [at] aufbau.org e inviarlo ad altri.
Arresti in occasione del 1º Maggio
Martedì, 10 luglio 2012 la polizia fece irruzione nelle case di compagni. Sono stati arrestati e presi in custodia. Sono stati accusati di aver partecipato ad azioni illegali il 1° Maggio.
Questi arresti si inseriscono perfettamente in altre azioni repressive della polizia negli ultimi mesi. Le autorità statali hanno reso chiaro che le attività in luoghi pubblici le quali sono al di fuori del controllo ufficiale sono considerate illegali e saranno fermate o addirittura sciolte dalle forze di polizia. Che si trattasse di una manifestazione d’un partito su la piazza pubblica di Zurigo nell’estate del 2011, o d’un partito illegale in un complesso industriale abbandonato a Basilea nel 2012, dei tifosi di calcio che hanno marciato per le strade verso lo stadio, o come ora, la gente per le strade il 1° Maggio nel 2012: Quando la gente scendere per le strade senza un permesso ufficiale, lo Stato (rappresentato dalla polizia, dai procuratori distrettuali e il sistema giudiziario) reagisce in modo duro. Ci sono custodie di lungo termine per le persone che vengono arrestate, una grande quantità di lavoro viene messa in atto per trovare colpevoli (con la polizia di spendere ore per guardare video e fotografie). Inoltre, vi è un numero immenso di poliziotti in tenuta antisommossa e un sacco di poliziotti infiltrati con abiti civili o sotto in giornate come il 1º Maggio, e tutto questo per cercare di dimostrare un reato che la legge chiama “violazione della pace del Paese” (Landfriedensbruch).
Useremo gli spazi pubblici – non ci fermeranno!
Lo spazio pubblico è vitale per noi, abbiamo bisogno di comunicare, di elaborare idee e di entrare in contatto con gli altri. È il luogo dove le idee politiche, sociali e culturali possono essere condivise con gli altri. Abbiamo bisogno di spazio che non può essere controllato dalla polizia, dove possiamo festeggiare senza la pressione di spendere soldi. Lo abbiamo bisogno per utilizzarlo per eventi e manifestazioni di solidarietà. Nessuno ci impedirà di utilizzare gli spazi pubblici.
Questo significa anche che dobbiamo essere consapevoli del significato che l’utilizzo dei spazi pubblici abbia per noi. Dobbiamo occupare questi spazi e di difenderli. In altre parole, non dobbiamo solo parlare di ciò che vogliamo fare, ma in realtà farlo. Lo spazio pubblico è lì per essere usato da noi, non è lì per essere controllato dalla polizia repressiva. Facciamo difendere il nostro spazio pubblico quando si tenta di sopprimere la resistenza come hanno fatto con questi arresti. Non fatevi ingannare quando lo Stato cerca di controllare le nostre attività distribuendo “permessi di partito” a Zurigo per feste (illegali) che prima erano fuori dal controllo dello Stato.
L’iniziativa deve rimanere nelle nostre mani.
I nostri compagni arrestati sono in buone condizioni. Uno di loro è di nuovo libero dal Venerdì 13 Luglio. Tutti sono stati accusati di disturbare la “quiete pubblica”. Stanno cercando di processare per alcuni di loro per uso di fuochi d’artificio ed anche per il ferimento di un poliziotto in abiti civili. I nostri compagni si rifiutano di testimoniare. Hanno buoni avvocati. La solidarietà è forte, stiamo buttando dei fuochi d’artificio regolarmente di fronte alle prigioni dove sono detenuti i nostri compagni prigionieri per farli sapere che non sono soli. Se siete interessati al lavoro di solidarietà scrivete a rotehilfe [at] aufbau.org. Posta per i prigionieri può essere inviata in via Rote Hilfe, Postfach 1121, CH-8026 Zurigo.
L’esperienza dimostra che ha senso rimanere attivo dopo essere stato arrestato. Una persona in stato di arresto che si rifiuta rigorosamente a testimoniare ed ha un avvocato ha maggiori possibilità di non essere condannato. Questi sono diritti che ogni persona che venga arrestata abbia e dovrebbero essere usati. Un bel po delle persone che sono state arrestate la scorsa estate alle feste illegali nel frattempo – con l’aiuto di avvocati – sono state assolte. Altri compagni che sono stati arrestati il 1° Maggio non siano stati condannati in quanto si sono rifiutati di testimoniare e non hanno accettato alcun ordine penale. Siamo sicuri che i nostri compagni che sono stati arrestati combatteranno collettivamente, rimarranno militanti e non saranno spaventati dalle minacce.
Rivolgiamo i ruoli – Portiamo il capitalismo al processo!
La cerimonia dell’apertura dei Giochi Olimpici estivi del 2012 è previsto che si svolgerà a Londra il 27 Luglio.
Un gruppo di anarchici sta organizzando una protesta di massa anti-Olimpiadi:
“Richiamo per protesta anti-Olimpiadi per Venerdì, 27 Luglio: Appuntamento alle 06:00 al South Bank sotto Waterloo Bridge, Londra. Partiremo alle 7 di sera per bloccare le strade e causare il caos in tutto il West End. Si prega di diffondere in qualsiasi modo questo evento in tutti i posti. Facciamolo davvero enorme! Fanculo le Olimpiadi del 2012 “.
Giovedì, 19 Luglio, la Corte del Pireo ha respinto, in quanto infondata, la mozione del Capo Procuratore del Pireo, che ha cercato di cambiare l’ospedale dove Savvas Xiros sarebbe trattato.
Savvas è già stato trasferito nel ospedale AHEPA di Salonicco, dal Mercoledì 18 Luglio, e rimane sotto la custodia della polizia.
Negli ultimi tre anni, alcuni anarchici sono detenuti nelle prigioni greche e molti di più sono sotto un ostaggio giudiziario, come conseguenza dell’intensificazione della violenza anarchica rivoluzionaria che si è aumentata durante questo periodo.
Di fronte a un numero insolitamente elevato di casi, i quali sono anche lenti in termini di risoluzione legale, il dominio ha cercato dei modi per aggirare le limitazioni procedurali e giuridiche che dopo tutto sono svolte contro di esso.
Dopo il vicolo cieco giuridico in cui lo Stato si è trovato in alcuni casi recenti a causa della scadenza dei diciotto mesi che, in Grecia, è il periodo massimo di detenzione preventiva (con il caso più caratteristico dei tre compagni aderenti alla Lotta Rivoluzionaria) , la magistratura ha cercato e cerca ancora manovre per aggirare simili complicazioni legali.
Naturalmente, tutti i tipi di queste manovre si trovano nella natura della repressione democratica piuttosto che ad una sua deviazione, visto che la lingua morta delle leggi fallisce sempre nel suo tentativo di coprire la disposizione conflittuale e gli atti insurrezionali di coloro che non si arrendono con la rassegnazione.
L’uso del campione di DNA come prova d’incriminante occupa un posto speciale tra i nuovi inganni repressivi che vengono testati da parte dello Stato. La scienza è stata stabilita nella coscienza comune come una nuova religione e il corpo della verità assoluta, e quindi il DNA è uno delle armi più ideali nelle mani dello Stato in quanto conferisce una imparzialità sfuggente ed un’obiettività scientifica superficiale per le azioni penali contro le persone che sono considerate a priori “colpevoli”.
Ci opponiamo al dipolo legale del “innocenza/colpevolezza’ che rafforza il ruolo dell’autorità giudiziarie parlando solamente il linguaggio del potere giudiziario, e riproducendo le false distinzioni della democrazia. Indipendentemente dall’accettazione da parte degl’imputati degli atti ad essi attribuiti, o meno, ogni processo costituisce un caso inventato, una costruzione premeditata con l’obiettivo primario di toglierli il contesto politico, nel tentativo di tagliare fuori dagli atti incentivi le cause politiche che li hanno dato vita, in modo di disarmarli alla fine, per portarli al giudizio del sistema giuridico. Un caso inventato non costituisce una deviazione di un caso particolare, ma l’essenza di ogni procedimento giudiziario, sul quale i politici impongono una tale macchinazione. Distanziandoci da tutti i dettagli legali che riguardano l’esistenza o meno di prove, per noi, ogni compagno che si trova nella posizione dell’accusato è sempre colpevole a causa della sua esistenza politica, della sua azione sovversiva e la natura selvaggia della sua coscienza.
Il 18 Luglio, l’anarchico Babis Tsilianidis viene chiamato alla Corte di Salonicco come accusato di una rapina a mano armata che ha avuto luogo presso il dipartimento di contabilità dell’ospedale AHEPA nel Luglio 2010. Unica prova del suo coinvolgimento nella rapina è un fazzoletto trovato vicino al luogo e sul quale, secondo le accuse della polizia, è stato trovato tra altri materiali genetici anche il materiale genetico di Babis.
I meccanismi repressivi orchestrano ancora una volta un procedimento penale -fuoco d’artificio- che mira ad intrappolare dei combattenti insubordinati come Babis in un labirinto di rinvii a giudizio, di pagine processuali e detenzioni preventive, pur essendo contemporaneamente un pilota di implementazione di nuovi metodi repressivi.
Siamo al suo fianco, in questa nuova macchinazione dello Stato contro di lui e gli mandiamo saluti di solidarietà.
“Ruotando e roteando nella spirale che sempre più si allarga,
Il falco non può udire il falconiere;
Le cose si dissociano; il centro non può reggere;
E la pura anarchia si rovescia sul mondo….” [William Butler Yeats]
SOLIDARIETÀ CON BABIS TSILIANIDIS
Giorgos Karagiannidis Spyros Stratoulis Ergün Mustafa Andrzej Mazurek Rami Syrianos
In seguito di un’ulteriore comunicato il compagno Babis Tsilianidis, imprigionato nel 1º braccio delle prigioni di Koridallos, ha dichiarato che non parteciperà a questa corte, nello stesso modo che egli non ha partecipato ai precedenti procedimenti giudiziari, in modo da “rifiutare di chiedere scusa ai miei giudici, ai procuratori della lotta multiforme per la libertà”, come spiega. Il suo testo si può trovare qui (in greco).
Inoltre, per l’occasione del processo contro Babis, dove l’ultimo si è rifiutato di essere presente, i compagni Babis Tsilianidis, Dimitris Dimtsiadis e Sokratis Tzifkas hanno rilasciato un comunicato congiunto (manifesto in greco) per quanto riguarda il lavoro salariato e la sua negazione, in quanto tematica della complessa lotta anarchica rivoluzionaria.
Il 18 Luglio, a Salonicco, il processo è stato annullato poiché la struttura della Corte non aveva alcuna competenza giuridica per questo caso. Guardie hanno custodito la porta centrale d’ingresso del tribunale e non hanno consentito ai solidali nemmeno l’ingresso nel posto.
Babis Tsilianidis è stato trasferito di nuovo nelle carceri di Koridallos, ad Atene, dopo essere stato tenuto una giornata intera in isolamento nelle carceri di Diavata perché ancora una volta ha rifiutato di sottoporsi al controllo corporale della prigione.
Ieri sera (15 Luglio) a Seattle abbiamo rotto le finestre di due banche e d’un negozio di Starbucks. È triste che così tante persone concepiscono le banche come istituzioni di sfruttamento ma ancora si rifiutano di compiere un passo in avanti per attaccarle, e per quanto riguarda di rompere un Starbucks, può essere l’unica tradizione di Seattle che vale la pena continuare dal periodo delle dimostrazioni contro l’OMC (WTO).
Questi atti specifici sono stati fatti in solidarietà con le dieci persone condannate a lunghe pene detentive in Italia pochi giorni fa per la loro partecipazione alle attività di anti-G8 del 2001, così come la recente repressione contro gli anarchici in Italia nota come “Operazione Ardire”.
È importante ricordare che in tale occasione, nel 2001 la polizia ha ucciso Carlo Giuliani ed ha torturato ed imprigionato centinaia di persone. Vale anche la pena ricordare che è sempre possibile per migliaia di persone a sollevarsi, come hanno fatto a Genova nel 2001, ed attaccare le manifestazioni del marcio sistema di cui tutti noi viviamo sotto…
Qui segue una trascrizione incompleta, con l’obiettivo fondamentale di diffondere la notizia brevemente:
L’ondata di scioperi è iniziata a Würzburg (Baviera) il 19 Marzo 2012, quando i rifugiati provenienti da diversi parti dell’Iran sono scesi in sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulla situazione disumana che stano soffrendo troppo a lungo.
Dopo il suicidio di Mohammad Rahsepar, un rifugiato iraniano che viveva a Würzburg, la regione ha visto un’ondata di proteste da parte dei richiedenti asilo ed altri rifugiati, i quali hanno trovato il coraggio di reagire a questa situazione, con tutti i mezzi e la forza che avevano. La battaglia di queste persone, che inizialmente hanno scelto di rimanere in strada, infine ha contribuito nel far crescere la speranza e la motivazione tra i rifugiati.
Finora, Luglio del 2012, la protesta si è diffusa in molte altre città, come pure (Regensburg, Aub, Bamberg, Düsseldorf, Osnabrück, ed i rifugiati di Lipsia hanno già dichiarato che seguiranno a far parte anche loro se la loro situazione non migliorerà).
Campi di protesta si svolgono in quelle città, e gli scioperanti si trovano sotto la repressione enorme da parte dello Stato. Alcuni di loro si trovano ad affrontare processi giudiziari per violazione della legge relitto dal regime nazista, la Residenzpflicht “dovere di residenza”, che permette allo straniero di muoversi solo entro una certa area.
Il presente regolamento fascista si applica ai rifugiati con una domanda in corso per asilo o ai cosiddetti “tollerati” (Geduldete) rifugiati a cui l’asilo è stato negato, ma che non possono essere espulsi per vari motivi (senza documenti, la situazione instabile nel loro paese d’origine, ecc.). In breve, questa legge obbliga i rifugiati a rimanere entro i confini dello stato federale in cui hanno fatto richiesta d’asilo. In realtà, la maggior parte dei rifugiati hanno problemi ad ottenere i permessi che gli consentono d’uscire dalle vicinanze dei campi profughi, nei cui vivono alcune famiglie per decenni, in attesa di una decisione definitiva per quanto riguarda il loro stato in Germania. Inoltre, i richiedenti asilo ricevono la maggior parte della loro indennità mensile finanziaria sotto forma di voucher, limitando e regolando il tipo dei beni di consumo che possono comprare.
La maggior parte delle persone che hanno preso atto alle azioni provengono dall’Iran, ma tra loro ci sono anche Afgani, Arabi ed altri. La lotta per i loro diritti e la dignità umana non fa alcuna distinzione tra le varie religioni, il luogo di nascita o il colore della pelle.
Dopo oltre cento giorni di sedute di protesta e sciopero della fame, i profughi a Würzburg sono ora sul loro terzo sciopero. Due di loro hanno addirittura cucito le labbra e uno è sceso in uno sciopero della fame e della sete per due giorni. Recentemente (11/7) hanno pubblicato una lista di richieste comuni. Di seguito è riportato un estratto dal loro ultimo comunicato stampa:
“Abbiamo di recente sottolineato le nostre rivendicazioni generali riguardanti il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i rifugiati in Germania:
– Drastica riduzione del tempo che l’Ufficio per l’Immigrazione ed i Rifugiati dello Stato Federale necessita per elaborare le proposte in materia di asilo e gli appelli.
– Abolizione del sistema delle strutture ricettive (rifugi di massa condivisi).
– Abolizione della regolamentazione del “dovere di residenza”.
– Abolizione della pratica attuale della distribuzione di pacchi alimentari.
– Introduzione del diritto di ogni richiedente asilo di avere un avvocato e un interprete certificato, che lo supporterà sin dall’inizio in tutte le fasi della procedura della richiesta d’asilo.
– Introduzione del diritto di tutti i richiedenti asilo di frequentare corsi professionali di lingua tedesca dal primo giorno.
– Possibilità di assicurare il loro sostentamento attraverso il lavoro.
– Semplificazione e riduzione dei tempi per la procedura della richiesta per ottenere un permesso di studio.
E ricordiamoci che il No Border Camp 2012 a Colonia / Düsseldorf ha iniziato il 13 Luglio e durerà fino al 22 Luglio. Leggete tutto qui: nobordercamp köln/düsseldorf
I residenti di Tower Hamlets si sono inorriditi quando hanno appreso che missili di terra/aria dovevano essere posizionati su una torre sul loro sito, e praticamente sulla vecchia fabbrica di fiammiferi Bryant and May. Come risultato una campagna è stata istituita per contrastare le installazioni missilistiche, formata da residenti locali e sostenitori (per maggiori informazioni, qui).
Ma il posizionamento di missili qui e altrove è solo una parte della storia. Ben 48.000 forze di sicurezza saranno impiegate a Londra, oltre ai 13.500 soldati – più dei soldati dell’esercito britannico di stanza in Afghanistan. Un’arma sonica progettata per disperdere la folla con l’emissione di suono capace di causare “dolore fino a far scoppiare la testa”. Aerei senza equipaggio saranno in pattuglia ai cieli sopra Londra. Un portaerei sarà ancorato sul Tamigi vicino ad altre navi da guerra. Una “zona sicura” sarà messa in atto circondata da undici chilometri di recinzione elettrificata, e sorvegliata da 55 squadre di sicurezza con cani da attacco. Questa non è la Corea del Nord o l’Unione Sovietica, ma Londra di oggi-durante le Olimpiadi di Pechino, nemmeno il governo cinese ha messo una tale recinzione o aerei del genere.
L’Olympic Games 2006 Act (la legge che regola le Olimpiadi) impone che non solo la polizia e le forze armate, ma anche le forze di sicurezza private, possono usare la forza fisica per “proteggere le Olimpiadi”. Questo copre qualsiasi cosa, da manifestazioni e scioperi, fino la vendita di prodotti olimpici sulla strada che non sono ufficialmente approvati. “Squadre di protezione di marca” pattuglieranno all’interno dei Giochi per assicurarsi che solo i vestiti o gli accessori ufficialmente omologati con messaggi commerciali possono essere indossati.
In aggiunta persone che si congregano per strada, un fatto normale in particolare nei mesi estivi, saranno perseguitati, in particolare la gioventù locale della classe operaia. Questo sta già succedendo, con una maggiore sorveglianza e persecuzione nei comuni confinanti con l’impianti Olimpici. I senza tetto devono essere rimossi, infatti la polizia può rimuovere qualunque “considerato in alcun modo di essere causa di fastidio”.
Piuttosto, non vi è alcun segno che questo scomparirà con la fine delle Olimpiadi. La polizia uscirà più attrezzata ed arrogante di prima, interi quartieri saranno socialmente puliti e purificati, le tasse saranno aumentate per pagare tutto ciò, e tutti i dispositivi di sicurezza e le telecamere installate rimarranno al loro posto.
I Giochi non sono per lo sport. Essi si svolgono per il patriottismo commercializzato, il posizionamento del marchio, e per i profitti degli agenti immobiliari e dei proprietari. Sono lì per aumentare la spinta verso il neo-liberismo, per distruggere i nostri quartieri della classe operaia, per aumentare la potenza di uno stato che è sempre più uno stato di polizia. Chi è il nemico in questa nuova Gran Bretagna? Siamo noi, la maggioranza della popolazione!
Mi sarebbe piaciuto di aver scritto in precedenza, ma per varie circostanze non ho avuto la possibilità di farlo ancora. Voglio inviare un caloroso saluto e dire grazie a tutti coloro che si sono preoccupati per me e la mia situazione, a coloro che hanno mostrato solidarietà con Mario e com me. In questi momenti difficili significa molto avere gente che stia in solidarietà da vicino o da lontano, anche senza avermi mai incontrato. Mando un abbraccio rivoluzionario a tutti voi.
Voglio precisare che, nonostante tutte le bugie delle forze di polizia della città del Messico e dei mass media, non sono mai stata arrestata e che non sono mai stata detenuta in una delle loro prigioni. Ho cercato di capire perché avrebbero detto e diffuso tali informazioni false in tutto il Messico ed in Australia, ma alla fine dei conti, come una persona libera non penso come un agente di polizia, e non sarò in grado di capire. Se fosse per tentare invano di rompere o manipolare Mario, di manipolare la mia famiglia, o per cercare di apparire mezzo competenti nel fare il loro lavoro, non lo so.
Quello che so è che io sono fiera di essere un’anarchica, ed orgogliosa di essere un nemico per l’autorità e per lo Stato.
Al mio fratello Mario, gli mando un abbraccio gigante e molta forza e salute. So che manterrà sempre le sue convinzioni forti, così come il suo desiderio di raggiungere la Liberazione Totale. Sarò sempre al tuo fianco, compagno. Ricorda, sempre faccia a faccia con il nemico!
Invio anche un caloroso saluto ai compagni fuggitivi Diego Rios e Gabriela Curilem in Cile. Un caloroso abbraccio ai compagni delle CCF e Lotta Rivoluzionaria in Grecia, per i compagni anarchici in carcere in Italia, a Braulio Duran, Luciano Pitronello, Gabriel Pombo da Silva, ed a tutti i prigionieri anarchici e fuggiaschi di tutto il mondo.