Category Archives: Proclamazioni

Santiago, Cile: Congegno incendiario sotto auto della polizia

In una notte di luna piena oggi Mercoledì 27 Marzo alla vigilia di un nuovo anniversario del “Giovane Combattente”, abbiamo deciso di incendiare un’auto di fronte all’entrata del Commissariato di Quinta Normal situato in Carrascal con Embajador Gomez.

Abbiamo situato due dispositivi incendiari alle ruote del veicolo, facendoci beffe della loro sicurezza e controllo del quartiere per mano di bastardi poliziotti.

Con la nostra volontà incendiaria vogliamo calcare l’importanza delle azioni individuali, poiché queste apportano in maniera implacabile il passaggio all’offensiva contro la dominazione!

Vogliamo sottolineare che la nostra azione di taglio artigianale è stata realizzata con materiali precari, poiché non abbiamo le conoscenze per realizzare azioni di maggiore portata, e perchè individui che in qualche momento della storia le hanno fatte, hanno i mezzi e le conoscenze, conoscenze che per ragioni personali hanno deciso di portare nella tomba o di lasciare in letargo, facendo una rottura con le nuove generazioni.

Occhio, non vogliamo fare le vittime, e nemmeno giudicarli per la loro inattività nei tempi difficili che oggi attraversiamo. Ancor meno pretendiamo essere loro discepoli, né loro i nostri maestri. Questa è una forma di critica-domanda agli individuali ribelli che sentono le stesse inquietudini di rafforzare ogni colpo inatteso con più forza e più certezza, perchè la conoscenza non è qualcosa che si acquisisce da un momento all’altro, ma una ricerca costante piena di incertezza, errori, e successi i quali alimentano le nostre decisioni.

Facciamo una chiamata eterna a tutti gli individui ad essere curiosi, a provare senza paura, se sbagli ritenta, ricorda che tutto si può imparare in questa vita, solo fai in modo di mettere cautela. Che gli anni non debilitino le nostre forze, né i nostri sogni, che oggi palpitano nei nostri cuori.

Salutiamo dalla distanza fisica i/le compagnx Diego Rios, Felicity Ryder, il bimbo Fenix Lafquen e Hans N., oltre ai/le nostrx indimenticabilx fratelli/sorelle prigionierx Carla e Ivan, Victor M., quelli del Caso Security, i/le compagnx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e moltx altrx.

Ogni parola in ogni comunicato da un non-luogo o il carcere si ripercuote con eco in una maniera feroce nel nostro essere”.

Siamo il vento che cancella le tracce dei fuggitivi e saremo il pugnale nel collo della polizia bastarda

Células del Incendio Negro.

Nota: Nonostante i dispositivi non si siano attivati questa volta, vogliamo dire che la stampa nelle notizie sullo “zaino dimenticato” che hanno nominato, non conteneva solo una bottiglia con combustibili, erano 2 bottiglie da 1,5 litri di benzina e paraffina mescolate, appoggiato all’esterno dello zaino una miscela di elementi in polvere con una miccia a tempo. Che non dicano che era abbandonata, sanno molto bene perchè era lì, altrimenti il loro operativo non avrebbe generato quello scandalo di quasi 4 ore.

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Cile: Lettera di José Miguel Sánchez a tuttx i/le compagnx e gruppi di azione clandestina nel mondo

venganza

Alle menti consapevoli che lottano nelle strade di tutto il globo…

È così ingenuo pensare adn una ribellione generalizzata quando quello che i poveri hanno fatto per secoli è stato di sottomettersi alle norme ed essere passivi schiavi salariati, con corpi passivi, rendendo la classe dominante più ben fornita che mai; costoro dettano norme e leggi fatte solo per arricchirsi con il consenso di un popolo abituato ad essere remissivo fino alla stupidità, sempre speranzoso di avere una briciola di pane in cambio della loro sottomissione.

Dove sono i ribelli?… In comunità, quartieri, università, scuole superiori, ecc. Quanti sono pronti ad assumersi la lotta in tutti i suoi aspetti? … sempre molto pochi. Quello di cui c’è bisogno è crescere in determinazione e convinzione, poiché sappiamo che la borghesia è e sarà un nemico forte e potente. Nella lotta di classe siamo molti di più, ma loro possono contare sull’autorizzazione e protezione dello Stato, quindi possiedono la tecnologia, la protezione servile dei leccapiedi della polizia e hanno tutto a loro disposizione. Loro controllano e proteggono i loro possedimenti con le unghie e con i denti, ma noi dovremmo usare ogni mezzo per demolirli.

Noi abbiamo la ragione più importante per sconfiggerli, ed è il desiderio di essere davvero liberi, di non avere alcuna autorità a cui sottometterci. Questo è più grandioso di ogni altra cosa. Se abbiamo la convinzione di essere in una guerra di classe, dovremmo prepararci a tutto, essere pronti per l’uso di tutti gli elementi e le azioni per sconfiggere la classe privilegiata e il suo Potere. Ognuno dovrebbe anche essere cosciente dei pericoli che porta l’azione con sé, come il carcere o la morte, ognuno di noi dovrebbe essere un’entità cosciente e agire di conseguenza.

Nessun Dio, nessuna legge, nessuna nazione.
Ogni uomo un Esercito,
nessuno che ubbidisce a nessun altro.
Nessun altare, nessuna autorizzazione, nessuna bandiera
per gli schiavi
a cui legarsi…”

Un verso recitato da Catalina Solís Gutiérrez, 90 anni (2012), figlia di Osvaldo Solís Soto, anarco-sindacalista assassinato dai poliziotti il 27 dicembre 1932.

José Miguel Sánchez

fonte: vivalaanarquia via 325.nostate

Indonesia: “Unità della Rabbia FAI-FRI-ICR” incendia 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hamdan Sati

disobedient

Parliamo attraverso il fuoco. Per ricordare e mantenere sempre nelle nostre menti i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono sequestratx dallo stato e mantenuti dietro le sbarre. Per continuare la guerra di guerriglia urbana contro i nemici della libertà. Lasciamo che l’azione parli per noi.

Il 31 Marzo abbiamo incendiato 3 edifici di proprietà del Sindaco di Aceh Tamiang, Hadman Sati. Questa è la nostra prima azione realizzata ad Aceh, una regione in cui i fondamentalisti religiosi in passato hanno gettato 64 punks in un campo di riabilitazione e li hanno resi “normali”. Ma vogliamo chiarire che non siamo di Aceh. Non abbiamo cittadinanza perchè siamo senza confini. Siamo gli arrabbiati che accendono il fuoco della libertà.

Solidarietà ai/le membri imprigionatx della CCF e Th. Mavropoulos, Camenisch, da Silva e i/le compagnx italianx arrestati nelle operazioni Ardire, Thor e Mangiafuoco, e a Cospito e Gai. Mandiamo anche il nostro fuoco ai 4 compagni di Kozani recentemente arrestati.

La guerra continua.

Unità della Rabbia
ICR/FAI/FRI

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Buenos Aires, Argentina: Un compagno colpito da arma da fuoco resistendo allo sgombero di Sala Alberdi

Nel corso degli scontri avvenuti all’alba di mercoledì 13 marzo, durante la resistenza allo sgombero della Sala Alberdi, un compagno della Biblioteca Los Libros de la Esquina è stato ferito alla gamba con un’arma da fuoco. La palla di piombo di 9mm è entrata e uscita dalla sua gamba sinistra (vicino all’inguine), lasciando una scheggia all’interno che è stata poi rimossa una volta entrato in ospedale. Non abbiamo il minimo dubbio che siano stati poliziotti della Metropolitana (in uniforme o meno) che hanno sparato sui/le compagnx che resistevano, lasciando tre feriti da palle di piombo, più di trenta da pallottole di gomma, oltre ai/le feriti per colpa dei gas e delle botte, e vari/e detenutx.

Vogliamo comunicare ai/le compagnx che dalla Biblioteca abbiamo deciso di non accompagnare il processo legale di denuncia che aprirebbe un’investigazione sui fatti avvenuti la notte del 12 e l’alba del 13 marzo. Abbiamo deciso questo da una posizione collettiva, per decisione stessa del compagno ferito che ritiene che, se anche è toccato a lui, poteva capitare a chiunque si trovasse lì in quel momento di risultare ferito/a o morto/a.

Siamo arrivatx a questa decisione perchè riteniamo che è diverso accusare e difendersi da un’accusa, caso in cui sono loro che ci pongono nella situazione di difenderci per mezzo dei loro strumenti legali (benchè esista sempre la possibilità di non riconoscere loro alcuna autorità di decidere per noi, ed evidenziare che lo fanno solo attraverso la forza e la violenza delle loro istituzioni).

Dalla nostra visione della lotta, se ci obbligano a entrare nei tribunali scegliamo che sia come accusatx, come imputati, come nemicx; non come denunciantx, come esseri indifesi di fronte alla loro presunta onnipotenza. Non ci siederemo nelle stesse aule in cui si condannano (alla tortura della reclusione e la morte nell’oblio dietro le mura) i/le poveri/e, i/le lottatori/trici, i/le ribelli e i/le sfruttati/e, né reclameremo che il sistema giudiziale risolva le loro contraddizioni. Preferiamo renderle visibili attraverso la propaganda, l’agitazione e la lotta in accordo con le nostre possibilità senza situarci all’interno della loro legalità. Non vogliamo né rispettiamo diritti o leggi al di sopra di noi. Scommettiamo sulle nostre forze e quelle dei/le nostri/e compagnx, e quelle di tutti/e coloro che riconosciamo parte della nostra stessa lotta.

Vogliamo eliminare dalla nostra mente e dalla nostra pratica la nozione di castigo, e scorgere una giustizia che non ha nulla a che vedere con leggi, poliziotti, giudici, procuratori o carceri, e la mentalità e le relazioni che questi generano.

In nessun modo sminuiamo né disprezziamo la lotta che portano avanti i/le compagni/e che appoggiano e solidarizzano nel terreno legale con le persone e compagnx repressx, torturatx, assassinatx, incarceratx o perseguitx dallo Stato e dalle sue istituzioni. La loro costanza e fermezza contro la repressione inerente a qualunque Stato e Governo sono un esempio di lotta, semplicemente, scegliamo di affrontare questa situazione a partire dalle nostre possibilità e in coerenza con la nostra visione e i nostri valori, comprendendo ciò che questo significa.

Non vogliamo che alcun poliziotto o responsabile politico finisca dietro le sbarre.
Vogliamo che le carceri, la polizia, i tribunali e i giudici; lo Stato, il Capitale e tutti quelli che servono al loro dominio, smettano di esistere; per questo scommettiamo sull’autonomia, affermando la libertà, negando l’autorità.

Biblioteca Los Libros de la Esquina

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Barcellona: Ordigno esplosivo posizionato ad una filiale bancaria al Viale Sarriá 146

fino a quando non distruggeremo l'ultima delle loro proprietà
fino a quando non distruggeremo l’ultima delle loro proprietà

Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo presso la sede della CaixaBank che si trova nel Viale Sarriá 146, alle 00:45 del Mercoledì, 10 Aprile.

Perché ci rendiamo conto che la presunta crisi attualmente in corso non è altro che un riarrangiamento del sistema di dominio, in cui il Potere usa le sue strategie e i suoi strumenti classici per mantenere se stesso.

Perché ci rendiamo conto che questo riarrangiamento si ottiene attraverso la militarizzazione repressiva e preventiva del territorio.

Perché abbiamo capito che lo Stato si è fuso con il Capitale, estendendo la sua capacità oppressiva, travestito da un’ideologia di cittadinanza.

Perché i banchieri e tutti coloro che detengono il potere ingiusto sono i nostri nemici.

Perché ci rendiamo conto che l’unica soluzione per la nostra situazione attuale è il disordine generalizzato e la distruzione totale di tutto ciò che sta nel cammino della nostra libertà.

Per queste ragioni abbiamo condotto questa azione in uno dei quartieri che ospita la borghesia Catalana, abituata alla pace dei suoi ampi spazi verdi, abituata al lusso e all’ostentazione, allo sfruttamento e all’umiliazione. È qui che i responsabili di questa crisi presunta si incontrano, e dove i suoi benefici si fanno sentire. Il quartiere Les Tres Torres del distretto della Sarrià-Sant Gervasi è dove la principessa Cristina e la sua famiglia vive la loro vita quotidiana, nascondendo il legame tra la corona Spagnola e Isidre Faine dietro le sue presunte attività lavorative. Faine fa parte dell’Opus Dei, e presidente dell’organo bancario che è stata oggetto di questo attacco, nonché vice presidente di Telefónica, Repsol YPF e AGBAR, uno dei fornitori di acqua più costose d’Europa.

La dominazione è supportata da individui e, come è evidente, Faine è uno di questi. Egli rappresenta la personificazione del collegamento dello Stato al Capitale.

Per tutte le ragioni sopra esposte, riteniamo che questo attacco è completamente giustificato, come parte della diversità delle iniziative autonome che intendono di eliminare in modo permanente tutte le forme di autorità.

Giusto per non lasciare spazio a dubbi: l’ordigno esplosivo era composto da una bomboletta di tre chilogrammi di gas butano riempito con due chili di polvere, insieme a due bombole usa e getta di gas da campeggio.

Gruppo di Affinità per l’Anarchia

Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Traduzione in inglese dei membri imprigionatx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Quello che non può essere rubato
verrà bruciato…

La cellula “Lupo Solitario” della Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI) rivendica la responsabilità per l’esplosione di un bancomat della Emporiki Bank a Galata Trizinias, alle 4.00 di mattina del martedì 4 marzo.

Lo scopo dell’attacco era di espropriare il bancomat per il rafforzamento della nuova guerriglia urbana anarchica e delle cellule di azione diretta. L’esplosione del bancomat è avvenuta con il metodo di Plofkraak (usando un cilindro LPG che fa defluire il gas nella cassaforte e prende fuoco-esplode attraverso l’uso di una batteria che attiva la lampadina di accensione). Ma questa volta la fortuna era dal lato del nemico. L’esplosione è avvenuta come avevamo calcolato, ma questo bancomat aveva un sistema di protezione speciale (materiale isolante che ricopre l’interno della cassaforte, che assorbe una parte dell’esplosione). Per cui il bancomat è esploso, ma non siamo riusciti ad arrivare alla cassaforte. Quindi abbiamo versato benzina su quello che restava e lo abbiamo lasciato al fuoco della distruzione. Da questo momento in poi, quello che non può essere rubato, verrà bruciato… Continue reading Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Melbourne: Solidarietà con Felicity Ryder

In risposta alla chiamata per la solidarietà alla compagna fuggitiva Felicity Ryder, della gentaglia rumorosa da Melbourne si è divertita un po’ per la città nell’ultima settimana.

Il nostro primo obiettivo sono state le telecamere, che abbondano in questa come in ogni altra città nel mondo. Ne abbiamo rese inutilizzabili, collezionate e rimosse almeno 11.

Un treno della metro è stato dipinto con uno sgargiante arcobaleno di colori dall’inizio alla fine. I treni sono nostri (di tuttx!) e ne faremo quel che ci piace – vernice, sabotaggi, non pagare il biglietto, distruggerli.

Un parcheggio di auto di lusso ha avuto una dozzina di auto danneggiate con un colorante azzurro. Fanculo ai ricchi e ai loro status symbols.

Felicity vive nei nostri cuori e nelle nostre menti ogni giorno.
Molto amore e solidarietà sorella.

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Cile: Riflessioni del compagno José Miguel Sanchez dopo la lettura di “Mapping the fire – Words of solidarity with the CCF”

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NOTA: José Miguel Sanchez (52 anni) è un combattente di lunga data che proviene dall’esperienza della lotta armata contro la dittatura di Pinochet, e che ha continuato a lottare anche durante la “transizione democratica”. Ex membro del FPMR (Manuel Rodriguez Patriotic Front), sta scontando una sentenza di 20 anni per possesso di armi da fuoco ed espropri avvenuti negli anni ’90. Nel corso della sua lunga carcerazione ha portato avanti varie mobilitazione insieme al resto dei prigionieri “comuni”. Continua a rivendicarsi rivoluzionario e contro il sistema, e negli ultimi anni dalle iniziali posizioni marxiste-leniniste si è avvicinato a concezioni anti-autoritarie e all’anarchismo.

Miguel era detenuto nel Carcere di Massima Sicurezza insieme al compagno Juan Aliste, ma il 4 gennaio 2013 l’amministrazione del carcere ha deciso per lui un trasferimento punitivo (per “ragioni di sicurezza”) e lo ha spostato al carcere Colina II, modulo 4. Al suo arrivo è stato picchiato dalle guardie dopo essersi rifiutato di sottostare all’umiliante pratica delle “flessioni”.
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Carissimx compagnx di lotta:

Oggi dopo aver letto il libro “Mapping the fire” della CCF, mi sento più intero che mai, sono orgoglioso di essere parte di questo universo di guerrierx indomitx, di odiare e rifiutare ogni tipo di autorità, di essere un nemico dichiarato dello Stato capitalista e della classe dominante, di dire ai 4 venti che odio con tutto il mio essere i/le borghesi e la loro pace sociale.

Che nonostante i 19 anni che ho passato in prigione, mai mi sono pentito dei passi che ho fatto allo scopo di essere coerente con quello che penso. Che la criminalizzazione delle idee rivoluzionarie non mi spaventa. Che il Potere statale non otterrà la sottomissione della mia persona e che la ribellione in ogni momento si rafforza dentro di me, è parte di me e la accolgo con amore perchè sia parte della mia lotta contro il sistema.

Leggendo gli scritti del nostro fratello Luciano “Tortuga” mi riempio di forza e accresco il mio desiderio di continuare nella lotta, sono alla fine e morirò in piedi e lottando, non temo le conseguenze né la risposta dei potenti. Non ho niente da perdere né da nascondere, loro sanno chi sono e ci metto la faccia per quello che dico e che faccio. Non nascondo la mia identità, perchè sono bruciato da molto tempo, faccia a faccia lotto con il nemico e colpisco frontalmente, alla lotta e ai/le miei compagnx devo tanto quanto alle mie figlie e alla mia compagna, che sono le cose più preziose che ho in questa vita di dispiaceri, conto su di loro e sulla solidarietà palpabile dei/le miei compagnx, a cui faccio giungere la mia gratitudine.

Con il combattimento nel sangue.

Fraternalmente,
José Miguel Sánchez J.
Carcere Capital Colina II – Módulo 4

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Thessaloniki, Grecia: Attacco incendiario contro succursale di Eurobank

Sabato notte, e la megalopoli offre ai suoi umani il piacere di un’altra notte falsa dentro ai bar, con ognunx che vive nel suo mondo mentre, accanto a loro, altrx muoiono di fame, cercando qualcosa da mangiare nella spazzatura. La società impoverita cerca disperatamente qualcosa in cui credere. Cerca un leader, una persona che gli risolva tutti i problemi.

Ma le cose non sono così. Gli umani devono essere padroni di sé stessi, senza credere né in messia né in dei. La realtà è questa. E’ arrivato il momento in cui le masse senza una volonta propria si trasformino in una forza unita contro gli oppressori.

Una dimostrazione di questo possono essere le persone che si oppongono alle miniere d’oro nella zona di Skouries (Calcidica), nonostante abbiano l’opzione di chiudere la bocca e arricchirsi con questo attacco del Capitale contro la natura. Al contrario, hanno scelto con coraggio di muoversi contro questo meccanismi che vuole gli esseri umani schiavi senza dignità né coscienza.

Le fiamme che hanno avvolto i macchinari della miniera di Skouries riscaldano i nostri cuori. Inviamo i nostri caldi saluti a tuttx i/le residenti di Calcidica che lottano contro le miniere d’oro, contro la repressione, contro il terrorismo di Stato.

Così, da parte nostra, inviamo il nostro messaggio, come dimostrazione minima di solidarietà con tuttx i/le lottatorx insortx. Sabato 9 marzo 2013 abbiamo attaccato la succursale bancaria di Eurobank, in via Ionos Dragoumi, e abbiamo regalato le fiamme al suo sportello bancomat. Questa azione va ai nostri quattro fratelli, N. Romanos, D. Politis, Y. Michailidis e D. Bourzoukos. Forza compagni! Non dimentichiamo anche Lambros Foundas, ucciso dalle pallottole degli sbirri nel quartiere di Dafni, ad Atene, nel 2010.

Compagnx, ora più che mai è ora di lottare senza inizio e senza fine, con tutti i mezzi, e tirar fuori l’ascia con tutta la rabbia e la coscienza, per calpestare le teste degli oppressori.

PS1: Argyris e Foivos (latitanti), con la testa alta. I nostri pensieri sono con voi, compagni.

PS2: Lambros vive e continuerà a vivere attraverso i nostri fuochi.

Umani di Prassi

Russia, Mosca: Incendiati escavatore e bulldozer da ELF/FAI

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Nella notte dell’8 marzo abbiamo posizionato 3 congegni incendiari su veicoli di costruzione in un complesso per l’estrazione di sabbia del quartiere di Solnechnogorsk (vicino a Mosca). La sabbia estratta in questo luogo va ai progetti di costruzione dell’autostrada nella foresta di Khimki così come in altri progetti di sviluppo nella regione. Due mezzi sono andati completamente distrutti: un bulldozer e un escavatore.

A causa del tempo umido uno dei congegni non ha funzionato, per cui siamo dovuti tornare sui nostri passi. Con alle spalle l’escavatore in fiamme, ci siamo avvicinati alla bomba e l’abbiamo riattivata.

Supporto di cuore alla CCF-Russia, ai ribelli indonesiani da Kulon-Progo, ai gruppi ALF/ELF/FAI in tutto il mondo. Solidarietà combattiva con “ALF lone wolf” Walter Bond, con i membri imprigionati della CCF greca, con Marco Camenisch e con gli anarchici italiani perseguiti con le operazioni di polizia del 2012 come Thor, ecc.
Felicity Rider: che tu possa restare libera!
Tortuga: ci è piaciuto leggere le tue lettere!

Wolfpack, ELF/FAI

fonte

Mosca: Incendiata auto di un membro del Ministero della Polizia

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Biglietto per il fuoco: incendiata a Mosca la Ford di un membro del Ministero della Polizia

Abbiamo ricevuto un messaggio dai nostri compagni: “Abbiamo incendiato una grande Ford nei pressi della stazione metro VDNKH, circa due settimane fa. L’auto aveva un pass del Ministero della Polizia dietro il finestrino, e sembrava una tipica auto di un ufficiale di medio/alto livello. Esprimiamo solidarietà a tutti/e i/le compagni/e perseguiti. E voi, maiali poliziotti, dovreste sapere che ogni vostro atto aggressivo contro chi combatte per la libertà non resterà senza risposta”.

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Atene, Grecia: Incendio di veicoli della polizia

Coche policía pis

Nelle prime ore del giovedì grasso (07-03-2013) abbiamo fatto visita a una nota residenza di una famiglia di poliziotti ad Agios Dimitrios sulla Via Eratosthenis 42, e abbiamo incendiato le loro due auto personali. Questa azione è una risposta minima alle loro provocazioni quotidiane.

Dalla tortura degli arrestati al presidio antifascista e a Velventos, ai centri di detenzione per immigrati e le stazioni di polizia, le retate quotidiane contro gli immigrati ed i tossicodipendenti fino al terrorizzare la società locale a Ierissos, il lavoro degli sbirri è uno solo. Essere i cani da guardia antisociali dell’autorità.

Abbiamo scelto di muoverci in maniera decisa e diretta e con mezzi accessibili a chiunque – una bottiglia di benzina, una candela, un accendino – vicino ai pneumatici delle loro auto. In questo modo vogliamo ricordarli che le scelte che hanno fatto portano a delle conseguenze.

Siamo ovunque e poiché indossate i vostri distintivi mentre tornate alle vostre case, noi saremo lì per lasciare le nostre caratteristiche.

Inviamo i nostri saluti incendiari e la nostra solidarietà ai membri dell’organizzazione rivoluzionaria CCF e a quelli perseguiti per lo stesso caso. Ai membri di Lotta Rivoluzionaria e a quelli accusati per la partecipazione. Ai 4 compagni della rapina a Velventos (Kozani). A tutti/e i/le combattenti perseguiti/e.

PS: Rivendichiamo anche un incendio avvenuto venerdì 19-domenica 21 ottobre 2012, quando abbiamo incendiato rispettivamente un veicolo di UPS (corriere) sulla Via Ilia Iliou a Pagrati, 1 CLK fuori dal club Gazi, 1 SLK sulla Via Vikela a Patissia.

Molestia Domiciliare

fonti : i, ii

Grecia: Azioni notturne nelle periferie di Atene

Assassino di animali, ti abbiamo trovato.
Assassino di animali, ti abbiamo trovato.

Nelle prime ore di lunedì 18 febbraio gruppi di compagni/e hanno realizzato un attacco coordinato contro vari obiettivi nelle periferie di Atene (Grecia), che rappresentano diversi aspetti di una realtà che non solo non diamo per scontata ma al contrario, che progettiamo di distruggere con odio. Contro le pietre tombali dell’apatia generale della società, promuoviamo il caos dell’azione diretta.

Solidarietà non negoziabile con i prigionieri della guerriglia urbana della CCF, FAI/FRI, ALF, ELF e a tutti/e i/le compagni/e perseguiti e fuggitivi.

I nostri attacchi sono stati i seguenti:

Abbiamo scritto e sporcato di vernice i muri e le finestre, bloccato le entrate di ingresso e rotto con un martello la vetrata frontale di due Centri di Servizio Pubblico.
Vernice contro la vetrina di un negozio di pelle e pelliccia.
Vernice e scritte sui muri e blocco della serratura dell’ingresso dell’ufficio centrale dell’organizzazione nazionalista studentesca DRASIS-KES (ΔΡΑΣΙΣ-ΚΕΣ). Abbiamo anche strappato i loro poster in tutta la zona.
Vernice e scritte sui muri e le porte del garage di casa di un bastardo che avvelena gli animali randagi.
Scritte e serrature bloccate all’entrata di un ufficio delle tasse.
Scritte sugli uffici di un dipartimento di sperimentazione animale.
Scritte sulla casa di un giudice.
Scritte su un negozio di animali.
Scritte sui muri degli uffici di una chiesa.
Scritte su una macelleria.
Vandalizzata una BMW con scritte.
Vandalizzata con scritte, e distrutta a martellate, l’auto di un cacciatore.
Scritte nelle piazze e sui muri delle zone universitarie.

Collaborazione di squadre
A.L.F. // Chaotics

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Vancouver, Canada: Incendio in solidarietà ai resistenti al Grand Jury

Il fuoco brucia ancora. La notizia del rilascio di due dei tre resistenti al Grand Jury ha scaldato i nostri cuori ma li ha anche riempiti di rabbia. Lo Stato ha preso parti della loro vita che loro non avranno mai indietro. E non ci dimentichiamo neanche del terzo resistente (Maddy) e tutti gli altri senza nome.

Per cui la scorsa notte abbiamo deciso di mandare un messaggio sul fatto che il rilascio dei nostri compagni non fermerà i nostri attacchi all’infrastruttura finanziaria, al governo e a tutti gli altri che opprimono e ci portano via la nostra libertà. Una banca insospettabile, CIBC, ha ricevuto un cocktail molotov. Le fiamme hanno portato nuova vita alle nostre menti, distruzione alla banca e un senso di insicurezza alla Polizia di Vancouver e agli investitori delle banche che non saranno mai in grado di fermarci, i nostri attacchi aumenteranno.

Il fuoco brucerà sempre. La scorsa notte, abbiamo fatto sì che il fuoco bruciasse un’istituzione finanziaria che trae profitto dalle vite dei lavoratori e dai debiti delle famiglie. Lasciamo che questo ispiri gli anarchici e altri elementi radicali di Vancouver, Coast Salish Territory, ad attaccare, e attaccare adesso. Non potete fermarci.

Amore a tutti/e i/le compagni/e da CST Vancouver

Montreal, Canada: Bruciata un auto degli sbirri

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Con lo spirito del 15 Marzo del passato, si è appiccato il fuoco a un auto degli sbirri il 15 Marzo pomeriggio, nel commissariato della polizia postale, al 33 Pac-Ex (Montreal). Quest’azione è stata compiuta per completare la 17° manifestazione annuale contro la polizia (e la brutalità) che si è tenuta quel giorno.

Abbiamo inviato anche un messaggio di sostegno a Marco Camenisch nelle sue lotte nelle carceri svizzere.
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Nota: le unità di polizia hanno attaccato la manifestazione annuale anti-polizia a Montreal quest’anno e hanno arrestato circa 200 persone nel preventivo assalto. L’obiettivo della manifestazione è stato la stazione centrale di polizia.

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Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

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Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco esplosivo contro la sede dell’azienda di corrieri “swift-mail” dalla Cellula Indenne di Vendetta-FAI/FRI

PERCHÉ NULLA È FINITO…

Il 10 Marzo abbiamo fatto l’ovvio. Abbiamo trasformato in azione le nostre promesse di vendetta. Abbiamo piazzato un ordigno esplosivo all’ingresso degli uffici dell’azienda di servizi di posta-rapida tramite corriere “swift-mail” a Pagrati. Le ragioni per il nostro attacco sono semplici e chiari.

Fotini Reklitou, che è la moglie del proprietario di quest’azienda e lavora in questo ufficio, il 1º Novembre 2010 con la curiosità poliziesca e piccolo-borghese che la possedeva ha aperto un pacco che avevano lasciato i nostri compagni lì per essere inviato all’ambasciata del Messico. La sua curiosità ha portato al suo ferimento. In seguito, come una autentica infame ha allertato i sbirri rilasciando una descrizione dettagliata su chi abbia lasciato il pacco e dove sia diretto. A causa di questa infame si sono mobilitati decine di poliziotti che hanno bloccato la zona ed hanno circondato i nostri compagni portando al risultato del loro arresto.

Da quel giorno Reklitou appartiene alla lista nera della nuova guerriglia urbana anarchica. La nostra dignità noi ci lascia mai di dimenticare gli infami. Che possa capire questo soggetto che questo era solo un messaggio. Un messaggio con ricevitore tutti i testimoni dell’accusa dei processi della Cospirazione delle Cellule di Fuoco che alzeranno il dito e “riconosceranno” i “colpevoli”. Che non dimenticano che almeno i vecchi infami indossavano dei cappucci mentre ora abbiamo i nomi e gli indirizzi.

Non è passato molto tempo da quanto altri compagni hanno picchiato un’altro testimone d’accusa del processo precedente contro la CCF. Stiamo parlando per il pestaggio dello sbirro tossico dipendente di pillole dell’anti-terrorismo, Mourdoukouta, a Kallithea. Inoltre circa un mese e mezzo fa, è stato distrutto il caffè bar ad Exarchia, “To Kafetì”, proprietà di un altro ruffiano che aveva fatto causa e chiedeva anche un risarcimento da un compagno prigioniero della Cospirazione.

Ogni riconoscimento ed ogni testimonianza non sarà dimenticata.

Cerchiamo di essere chiari… Gli infami, poliziotti, giudici e carcerieri che hanno fatto male o hanno offeso i nostri compagni devono sapere che non saranno dimenticati indipendentemente da quanto tempo possa passare. Qualche notte riceveranno la nostra, indesiderabile per loro, visita con proiettili, bombe, con pugni di ferro…

Negli ultimi mesi c’è uno sforzo da parte dei poliziotti e dei media per combattere la nuova guerriglia urbana anarchica. In occasione a diversi arresti, parlano dello smantellamento della Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Che diventi questo attacco un’altra confutazione nelle loro stime. Come è stato detto, la cospirazione non è semplicemente un’organizzazione ma un’idea, e le idee non possono essere né smantellate, né arrestate.

Cellule intatte continueranno ad agire ed attaccare contro il sistema marcio e la società dei sottomessi che lo sostiene.

La Cospirazione delle Cellule di Fuoco è l’Idra di Lerna della nuova versione anarco-nichilista. Per tutte le cellule che saranno perse in battaglia, appariranno sempre delle nuove che rafforzeranno la rete della Federazione Anarchica Informale (FAI) – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FRI) e continueranno con passione maggiore la gioia dell’attacco e della distruzione.

Perché siamo nati per combattere. Null’altro ci rende più vivi da questa vita dell’illegalità che abbiamo scelto.

La guerra è in corso ed è il momento per ognuno di scegliere campo.

Dedichiamo la nostra azione con tutto il cuore ai fratelli carcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Panagiotis (buon recupero compagno) a Gerasimos, a Giorgos, a Haris, a Christos, a Michalis, a Giorgos, ad Damianos, ad Olga e all’anarchico rivoluzionario Teofilos. Fino a quando ci incontreremo di nuovo fratelli.

A tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI/FRI) in Grecia, nel mondo e soprattutto ai nostri fratelli in Indonesia. Saluti nichilisti fratelli…

Ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Russia, Bielorussia, Messico e nei Paesi Bassi.

Agli anarchici della prassi Alfredo e Nicola (accusati per la cellula OLGA-FAI) e ai fratelli e sorelle italiani che sono detenuti nelle carceri italiane.

Infine, con grande apprezzamento e rispetto ai fratelli e sorelle conosciute e sconosciute qui fuori, ai lupi solitari che provano che l’anarchico non è indicato dal numero di libri che ha imparato come pappagallo, ma dalla coerenza delle parole e delle sue azioni. Siamo stancati dagli “anarchici” che sono pieni di parole e da azione nulla. Agisci o stai zitto…

Con rapine, attacchi incendiari, esecuzioni, bombe, attacchi agli fascisti e poliziotti, ci troverete di fronte a voi…

“Dobbiamo entrare in battaglia solo quando non abbiamo più nulla da sperare, siccome dalla sua natura il risultato di una battaglia è incerto, ma dal momento che la decisione è stata presa, dobbiamo vincere o morire” – Napoleone Bonaparte, Manuale del capo.

CREIAMO E ORGANIZZIAMO 10, 100, 100 CELLULE DI COSPIRAZIONE…

VIVA LA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI / FRI)

Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale.
Cellula Indenne di Vendetta.

Germania: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco incendiario su veicoli della polizia municipale di Berlino

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La notte del 29 Gennaio 2013, nel corso di una spontanea festa di riscaldamento per la campagna contro il 16º Congresso Internazionale di Polizia (a febbraio), cinque auto dell’Ufficio dell’Ordine di Berlino, nel quartiere di Mitte sono state incendiate, e l’edificio sulla Berolinastraße è stato bombardato con vernice.

Se avessimo visto il congresso polizia solo come una mostra del settore della sicurezza, non avremmo fatto questo piccolo regalo alla polizia municipale, una forza che ci invita a dare un’occhiata più da vicino alla sua funzione.

Di sicuro, il più delle volte, le cosiddette pattuglie distrettuali eccitano l’ira per l’imposizione di ammende e per le relative procedure spietate anche per infrazioni banali. Tuttavia, il loro compito più importante sembra essere la presenza ubiquitaria di una funzione di controllo dello Stato nella vita quotidiana.

In tutta Europa, il dispiegamento dei militari è stato discusso dopo i disordini urbani – nel 2005 nelle banlieues francesi, durante il Dicembre Greco del 2008, dopo i disordini di Londra il 2011. Ci sono vari motivi che hanno impedito che questo intervento militare accadesse; i rispettivi governi sono certamente a conoscenza del fatto che l’ordine non è simboleggiato dalla presenza massiccia di forze armate fino ai denti, ma può essere raggiunto da un’intensa interazione di funzioni di polizia in tutti i giorni della vita. La partecipazione dei cittadini in una forza di ordine pubblico deve quindi essere liscia, e il controllo reciproco deve essere migliorato solo nel costante timore di attirare l’attenzione attraverso il comportamento deviante.

Così, molti Stati hanno stabilito un apparato “leggero” di polizia in aggiunta alle forze normali. La Guàrdia Urbana a Barcellona vicino agli Mossos d’Esquadra e la Policía Nacional, le forze della polizia municipale attraverso le zone calde della Francia accanto alle Compagnies Republicaines de Sécurité, ed anche le gendarmerie dei cittadini-amichevoli a Londra che hanno più probabilità di trovare l’accesso alla popolazione. Una controparte della Ordnungsamt tedesca esiste in Atene, con i poliziotti comunali disarmati. Soltanto l’Italia ha intrapreso qui in un percorso eccezionale, con pattuglie dell’esercito nelle città.

I servizi comunali di polizia di Berlino intervengono laddove l’intervento della polizia non si ritiene necessario, ed ancora riferiscono ai responsabili di zona, con i quali la polizia regolare e la polizia municipale collaborano strettamente. L’annuale festa di strada Myfest a Kreuzberg può essere vista come un tipico esempio di contro-corrente.

Responsabili di zona e società di sicurezza private, insieme con la polizia, hanno penetrato le istituzioni giovanili, così come le scuole. C’è una cooperazione per la sicurezza della polizia con le imprese di costruzione edilizie, le scuole, i servizi del trasporto pubblico e i fornitori di sicurezza privati. Tutto ciò si traduce nei “piccoli aiutanti di Henkel” (titolo del tabloid tedesco “DZ” in relazione al senatore di Berlino Frank Henkel e le 12enne guardie di sicurezza a Myfest) ed ad una diffusa accettazione nei confronti delle pene per le violazioni della norma. Poi qualsiasi funzionario della polizia municipale, che controlla con un righello il corretto posizionamento delle sedie nelle feste di gastronomia all’aperto o l’ordine delle tabelle nei mercati delle pulci, sembra essere un’immagine in qualche caricatura.

Questo rigore tedesco è spaventoso quando si pensa in data odierna a 80 anni fa. Il passaggio tranquillo dalla polizia della Repubblica di Weimar agli organi di sicurezza dei nazisti ha causato problemi morali solo ad un numero minore di poliziotti; avevano solo contribuito a far rispettare una legge esistente. Dopo di che, si sono scivolati dolcemente nella Polizia del Popolo (nella Germania Orientale) o nella polizia della Germania Occidentale, sempre dalla parte della “legge e dell’ordine.”

Indipendentemente dal fatto che questi poliziotti sono stati coinvolti in genocidi in territori occupati sotto la “Polizia dell’Ordine” (la forza regolare in uniforme nella Germania nazista), oppure ti hanno gridato come “Ufficio d’Ordine” perché il tuo cane non era al guinzaglio, la stessa convinzione è sempre nascosta dietro a tutto questo: che la libertà individuale di una persona vale nulla in confronto alla costruzione di un bene comune statalista, che, purtroppo, può essere raggiunto solo con la violenza.

Con la nostra festa di riscaldamento abbiamo voluto sottolineare che questa convinzione di una necessità e la giustificazione della presenza dello stato nella tua stessa vita può essere spezzata solo se la loro vulnerabilità è provata. E vulnerabile è il potere delle forze di quartiere di Berlino, che si occupano del trattamento dei rifugiati, l’allontanamento dei bevitori e dei Rom dai parchi e dalle piazze, e di una politica giovanile repressiva, in molti luoghi.

FACCIAMO COLLASSARE L’ARCHITETTURA DI SICUREZZA EUROPEA!

Gruppi Autonomi, 30/01/2013

Santiago, Cile: Rivendicazione dell’attacco incendiario contro chiesa cattolica a Puente Alto

Rivendichiamo l’attacco incendiario realizzato nell’alba di martedì 12 febbraio intorno alle 3.00 alla nota chiesa Nuestra señora de Montserrat, situata in calle Luis Matte Larraín, comune di Puente Alto, con un congegno incendiario con dispositivo di ritardo, detonato sul fronte della chiesa, che ha provocato danni materiali in gran parte del portone principale, come anche danni nelle teste dei centinaia di sudditi dell’ordine e del potere che si incontrano in questo luogo giorno e notte.

Nonostante ad oggi i danni prodotti siano stati mascherati superficialmente, e che il fatto non è stato pubblicato dai media e la stampa dello Stato di polizia, sorge la necessità politica di rivendicare questo attacco, poiché non vogliamo essere confusi con gruppi o sette sataniste, religiose o fasciste. La nostra motivazione si è trasformata in un’azione rivoluzionaria contro il potere e la società carceraria borghese, intendendo questa azione non come una che gira intorno a un piano con l’obiettivo di erigere un altro modello sociale imposto a rimpiazzare quello presente, ma come un’azione che cerca di destabilizzare la società ed evidenziare il conflitto inerente in essa, basato sulla distruzione di ogni traccia che rappresenta, riproduca e sostenti il potere nel suo controllo, la sua proprietà e valorizzazione delle nostre vite, per così un giorno ottenere insieme ai nostri affini la nostra emancipazione totale e definitiva.

Inoltre con questo comunicato vogliamo fare una chiamata e un invito a tutte le individualità affini all’agitazione armata permanente; a continuare ad evidenziare il conflitto che la tanto sbandierata pace sociale come discorso poliziesco di moda della società borghese spettacolare cerca di nascondere; a diffondere conoscenze tecniche e promuovere una cultura cospirativa e di sicurezza tra chi si situa da questo lato della barricata, per non cadere così nelle grinfie del nemico, poiché la storia ci ha dimostrato che ogni errore lo paghiamo caro, ed ogni compagnx in prigione è un trofeo per il Potere.

La guerriglia urbana si diffonde e acutizza come una piaga; ogni giorno siamo più preparati, con più conoscenze, più dotati di strumenti e materiali, e soprattutto ogni giorno siamo più individualità e/o gruppi che ci auto-organizziamo, e senza aspettare paurosi tempi migliori, ci facciamo parte della storia e ci facciamo parte consapevole e responsabile di questa guerra contro i boia della vita e sostenitori di questa società complice.

Per concludere, qualche giorno prima del nostro attacco abbiamo saputo la cattiva notizia del tuo arresto, e senza conoscerti, la tua sola posizione ferma contro la repressione poliziesca del Capitale ci ha riempito di motivi in più per attivare la carica di quella notte. Per questo, inviamo un abbraccio speciale dal mimetismo cospirativo al compagno Victor Hugo Montoya, speriamo che il calore delle nostre azioni arrivi fino alla tua cella e la solidarietà si manifesti.

Forza compagno, non sei solo!
L’unica chiesa che illumina è quella che brucia!
Libertà per Victor Montoya e tuttx i/le prigionierx!

fonte

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’attacco incendiario alla stazione di polizia di Acropolis in memoria di Lambros Foundas

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“Tutti gli uomini sognano. Non però allo stesso modo. Quelli che sognano di notte nei recessi polverosi della mente si svegliano al mattino per scoprire che il sogno è vano. Ma quelli che sognano di giorno sono uomini pericolosi, giacché ad essi è dato vivere i sogni ad occhi aperti e far sì che essi si avverino…”
(T. E. Lawrence)

In modo simile anche noi, ispirati da sogni di RABBIA, ma soprattutto da sogni di MEMORIA, abbiamo attaccato la stazione di polizia di Acropoleos nelle prime ore del 10 Marzo, 2013, cogliendo in sorpresa la folla dei poliziotti nella zona.

Le ragioni sono molte, ma la perdita di Lambros è la maggior ragione di tutti.

Tre anni sono già passati da quella notte del 10 Marzo, quando Lambros Foundas, carne della carne del movimento anarchico e un membro della Lotta Rivoluzionaria, è caduto in battaglia armata con i maiali della polizia greca nel quartiere di Dafni, ad Atene.

La sua vita e la morte sono un esempio che nessun combattente della libertà sarà mai in grado di dimenticare. Non possiamo permettere che siano versate lacrime per i nostri compagni morti, ma abbiamo una responsabilità per esserci insegnati dalla dedizione, la fede, e la coerenza della loro lotta.

Di onorare la memoria di Lambros Foundas con qualsiasi mezzo, riflettendo sulla via del suo percorso politico, sulla sua azione, e, di conseguenza, sulla sua stessa vita.

Che possano le mani alzarsi ed afferrare la sua pistola. Noi, come un’ultimo addio, ma di certo non l’ultimo, gli diciamo:

Lambros, un fiore fiorì quell’alba a Dafni, e i rivoluzionari continueranno a coltivarlo, fino alla VITTORIA…

Lambros Foundas-PRESENTE!

Tutto continua…

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Lotta radicale in Russia negli ultimi 2 mesi

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La tensione sociale in Russia sembra in discesa, ma in ogni caso il livello della resistenza popolare che include azione diretta e sabotaggio rimane in paragone alto. Molte persone sono in attesa di una nuova ondata di lotta nella tarda primavera o estate. Gli anarchici cercano di partecipare in maniera apprezzabile in questo movimento, ma c’è l’ovvia necessità di agire in maniera più organizzata e di avere una maggiore diffusione dell’ideale e della pratica anarchica.

30.01.2012 – A Kharkov, Ukraina, una Lexus che apparteneva a un giudice locale è stata bruciata da sconosciuti.

31.01.2012 – I media riportano che ci sono stati due tentativi di incendio agli uffici del partito di governo “Russia Unita” durante la notte, in due quartieri di Mosca – Bibirevo e Losinoostrovskiy. Sfortunatamente non ci sono stati seri danni. L’attacco è stato anonimo.

02 – 03.02.2012 – Nella notte un gruppo anonimo di guerriglia ha lanciato alcune molotov in una vetrata rotta di un ufficio del partito “Russia Unita”, nella città di Fryazino nella regione di Mosca. Il mobilio e gli strumenti da ufficio sono stati danneggiati dal fuoco.

21.02.2012 – Nella città di Novosibirsk anonimi hanno gettato una bottiglia con una miscela incendiaria nel salotto del nuovo “eletto” presidente russo e di un capo del partito Russia Unita.

23.02.2012 – A Ufa una bomba artigianale è esplosa nelle vicinanze del ministero comunale della Repubblica di Bashkortostan. Questa azione è stata realizzata da un gruppo autonomo di guerriglia.

24.02.2012 – Il gruppo di ecologisti radicali “Resistenza Verde” ha bruciato un bulldozer coinvolto nella deforestazione nel quartiere di Podolsk nella regione di Mosca. Nel loro comunicato i compagni fanno una chiamata a chiunque tenga alla natura per unirsi nella loro attività di azione diretta e sabotaggio in difesa della natura. Qui c’è un video della loro azione:

26.02.2012 – A Mosca un gruppo di guerriglia anarchico ha bruciato un’auto Mercedes di lusso classe G che aveva il pass di un procuratore dietro il finestrino. Quando i media hanno riportato il fatto, si è saputo che la macchina era di proprietà del proprietario di un centro commerciale. In ogni caso l’azione dei compagni ha indubbiamente raggiunto l’obiettivo.

02.03.2012 – A due giorni dalle elezioni presidenziali – tre gruppi di guerriglia anarchica da Mosca, San Pietroburgo e Ufa hanno organizzato un’azione coordinata nelle tre città nella stessa notte. A S.Pietroburgo è stata attaccata una sala di uno dei deputati di “Russia Unita” a Mosca – uno degli uffici locale del partito al governo. Il gruppo di guerriglia “Spravedlivost” di Ufa ha attaccato l’edificio amministrativo del quartiere Oktyabrskiy di Ufa.

Il nostro comunicato:
Le nostre azioni sono, prima di tutto, la chiamata indirizzata a tutte le persone coscienziose e speranzose in dei cambiamenti positivi – non fate affidamento sulle persone; non significano niente nel lungo termine. E tempo di uscire ed agire con forza. Non fate attenzione agli appelli degli auto-nominati “leader” del movimento alla moderazione e alla protesta pacifica. Se voi – tutti noi – vogliamo cambiare davvero, dobbiamo controllare lo spazio urbano con tutti mezzi necessari. Quindi il 5 di marzo – non aspettate ordini dai “capi”, ma auto-organizzatevi e agite!
Rompete le righe della polizia, occupate le piazze, e prendete possesso degli edifici amministrativi! Dovete sfidare il sistema e rischiare, se volete vincere. Non c’è altro modo – con le parole e le assemblee, di massa ma pacifiche, non c’è possibilità di cambiare nulla.
La nostra scelta è – la rivoluzione!

Video dalla notte di azioni: i, ii

05.03.2012In una manifestazione anti-Putin a St.Petersburg la polizia è stata attaccata dalla folla con alcune bottiglie incendiarie. Per la Russia è un caso senza precedenti. Uno dei bus della polizia antisommossa è stato dato alle fiamme. La polizia non ha arrestato nessun guerrigliero.

08.03.2012 –Nella città di Pervouralsk è stata bruciata una Mercedes S-350, di proprietà del deputato locale e capitalista Vladislav Sten’ka, noto per aver picchiato i suoi impiegati.

fonte

Russia, Mosca: Incendiata stazione di polizia locale a Povedniki

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Nella notte tra il 19 e il 20 febbraio abbiamo attacco la locale stazione di polizia nel villaggio Povedniki (regione di Mosca). Era situata in un edificio non residenziale – per cui ci siamo sentiti liberi di agire con forza. È probabile che da una buona porzione dell’incendio abbiamo completamente distruttio i contenuti del covo del nemico (non abbiamo avuto la possibilità di guardare l’incendio fino alla fine).

Cari compagni! Vediamo le autorità incompetenti, malamente organizzate e agire ciecamente. Per cui è ora di concentrarci sulla lotta radicale, così possiamo danneggiare il sistema con più forza e restare liberi più a lungo.

Unitevi a noi!
La vittoria sarà nostra!

Black Blocg collective.

fonte, video dell’azione

Temuco, Cile: Azioni dirette dalla Célula Nómade Incendiaria

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“Nelle prime ore di questo giovedì 28 febbraio abbiamo dato fuoco a un camion situato fuori dall’Homecenter Sodimac [1] di Temuco, e il fuoco si è diffuso grazie ad alcune palette.

Poi nelle prime ore di sabato 2 marzo abbiamo situato un congegno esplosivo/incendiario fuori dall’Ufficio Regionale delle Guardie del Carcere, che non è esploso ma ha raggiunto lo scopo di terrorizzare queste merde, strangolatori della libertà, servi della fottuta autorità che rende schiavi noi e gli animali; con queste azioni mostriamo ancora una volta che siamo in grado di rompere le catene, che le emozioni sono più forti della paura.

Non si tratta di attacchi nell’aria, sono parte di una guerra che hanno dichiarato contro di noi prima che nascessimo, di fronte alla quale non pensiamo di restare passivi. La fiamma dell’insurrezione continuerà ad ardere e continueremo indomabili di fronte a chi cerca di addomesticarci, e non permetteremo che imprese come Homecenter facciano questo ai nostri fratelli animali.
Molto altro brucerà a La Araucanía, così come i Luchsinger [2].

C.N.I. (Célula Nómade Incendiaria)

Note: 1. Catena di negozi che vendono animali, nota per tenere cuccioli e altri animali in condizioni orribili.
2. Werner Luchsinger e Vivian McKay, grandi proprietari terrieri, sono morti in un incendio della loro casa in territorio Mapuche a gennaio.

fonte

Atene: Un saluto a tutti i compagni del Febbraio Nero

Febbraio Nero in tutto il mondo…Avanti per l'insurrezione quotidiana!
Febbraio Nero in tutto il mondo…Avanti per l’insurrezione quotidiana!

Il 28 Febbraio, abbiamo appeso uno striscione su una strada pedonale, che segna il percorso quotidiano di centinaia di bambini e ragazzi per gli edifici delle scuole-carceri della zona di Petralona, volendo inviare forza agli ostaggi della guerra sociale, perseguitati o tenuti nelle celle delle prigioni della democrazia, ma anche per le infrastrutture autogestite in tutto il mondo che resistono alla repressione con dignità.

Il “Febbraio Nero in tutto il mondo …” è il nostro segnale che la solidarietà tra le imprese che resistono ed i compagni anarchici si è espressa attraverso azioni dirette polimorfe dall’Europa verso l’America Latina, in Cile, Messico, Ecuador, Austria, Perù, Argentina, Portogallo, Francia, Spagna , Svizzera, Regno Unito, Repubblica Ceca, Uruguay, Brasile, Belgio, Germania, Grecia, con agitazioni come poster, striscioni, volantini, contro-informazione, brochure multimediali, testi di analisi, interventi per le strade, manifestazioni, eventi a spazi auto-organizzati, murales, occupazioni simboliche, slogan sui muri, cucine collettive…

Un pugno alzato a chi ha abbracciato questo richiamo di solidarietà internazionale al proprio modo unico, ai compagni che abbiamo avuto la possibilità di conoscere questo mese attraverso i loro discorsi e le loro azioni, così come a tutte le individualità e le collettività che lottano contro il disfattismo, per l’insurrezione anarchica costante.

Avanti per l’insurrezione quotidiana!

Cile: Rivendicazione dell’attacco esplosivo contro il commissariato dei carabineros di Las Vizcachas a Santiago

Per secoli hanno confezionato una macchina di morte lenta e sicura, come principale motore l’individuo comodo, sottomesso e pauroso. Che agli occhi degli stupidi umani, quelli che porgono l’altra guancia, che stanno zitti e dimenticano qualunque miseria gli capiti ed esista, è impenetrabile e indistruttibile. Tutto questo viene realizzato con l’immancabile appoggio di Giudici, pubblici ministeri e avvocati; Politici, impresari e polizia; Accademici, scienziati e biotecnologi; Dei, templi e sottomessi; Guerre, nazioni e militari; Pubblicità, televisione e spettatori; Discoteche, bar e droghe; Centri commerciali, negozi di lusso e consumo; Intellettuali, università e scuole; Stato, carceri e gendarmi; Banche, proprietà e denaro; Sviluppo urbano, dirigenti e operai; Tecnologie, robotica e vigilanza; Macelli, allevamenti e centri di sperimentazione. Senza menzionare i collaboratori, “scorfani” e chissà quanta altra merda…

Di fronte a quanto menzionato, già da tempo è stata dichiarata la guerra contro l’esistente per l’autonomia e la liberazione totale, sta a noi continuare ad affilare ogni volta di più le nostre armi. Bisogna rompere con tutti gli schemi, con tutte le probabilità e quello che loro si aspettano, bisogna attaccare dove nuoce, come direbbe Ted Kaczynski.

È per questo che ancora una volta abbiamo riso di fronte alle loro facce, ancora una volta ci siamo burlati della loro sicurezza e siamo entrati nel loro isolato a lato delle loro stanze, vedendo come si svolgevano le loro schifose vite.

Nella nostra ultima azione nel tribunale di Puente Alto li avevamo avvertiti che saremmo stati alle loro finestre, che saremmo stati a spiarli, avevamo solo bisogno della nostra convinzione e del nostro spirito antiautoritario per rompere con la logica della paura e l’obbedienza, essendo questo il principale muro per gli individui che perpetuano l’esistenza con tutta questa merda.

Dopo aver saltato i muri abbiamo posizionato il nostro regalino, che per loro fortuna non conteneva benzina né gas butano, solo la nostra amica, la polvere nera, gran errore da parte nostra, perchè l’ideale sarebbe stato seppellire qualcuno di quei bastardi.

Ora sono avvertiti, non siamo solo libri e parole, siamo fuoco, rabbia e polvere nera, la prossima volta che ci incontreremo e ci burleremo della loro sicurezza sarà per… ahi, vedranno, eheheh!

NOTA: Noi come Amigxs de la Pólvora vogliamo dire e chiarire che il giovane detenuto come sospetto per l’attacco agli sbirri non appartiene al nostro gruppo di affinità. Fatela bene la montatura, idioti, o per caso volete rendervi ridicoli come è successo con il Caso Bombas (ahahaha…)?

Forza a tuttx i/le prigionierx umanx e non umanx sparsi nel mondo
Forza a tuttx i/le perseguitatx politicx in clandestinità

Viva l’anarchia

Amicx della polvere nera