Category Archives: Carcere-Reclusione

Santiago, Cile (4 Giugno): Forum informativo sul Caso Security

Freddy, Marcelo e Juan, sono ancora in carcerazione preventiva in attesa dell’udienza preparatoria del giudizio orale, il quale si stava svolgendo, ma con i cavilli legali del pm e denuncianti tutto è tornato al punto di partenza.

La nuova udienza preparatoria del giudizio orale inizia il 1° Agosto.

Non bisogna dimenticare mai a chi è caduto, a i/le prigionierx, a quelli/e che non ci sono. Non bisogna mai dimenticare che la morte, la clandestinità e la prigione sono il risultato di una lotta, dell’idea fatta azione.

È tempo di combattere, di mostrare la solidarietà, di ricordare che i nostri fratelli e sorelle sono ancora in prigione, che se passa giorno senza ricordare cio’, abbiamo normalizzato il carcere.

Freddy e Juan rischiano l’ergastolo per la morte del poliziotto Moyano più altri anni per rapine aggravate.

Marcelo rischia 18 anni, senza contare una pena di anni precedenti, la cuale compiva con i benefici, ma a causa di questa nuova situazione, ha perso i benefici.

Per questo e per mantenere l’informazione e la diffusione MARTEDI 4 GIUGNO alle ore 18:00 nel laboratorio Sol, ci è stato un forum informativo dove erano presenti:

-JULIO CORTES (avvocato)
-HUMBERTO LAMRIE (avvocato della difesa)
-CESAR (81 MOTIVI)

erano inoltre presenti famigliri e amici.

Che questo si diffonda, che si dica che vi è una persecuzione, che si dica che freddy, Marcello e Juan sono ancora in carcere, che si dica che lotteremo per la loro libertà.

Che siamo sempre di più.

“E, con la voce affamata di potere e protagonismo, un pubblico ministero abile a mentire vuole ed ha bisogno per supportare le sue pene dell’inferno. La sua mossa per iniziare tutto da capo nel processo orale non sarà il suo ultimo respiro. Ieri, la persecuzione fu sulla punta del piombo per uccidere l’idea, oggi la persecuzione si dota di stratagemmi legali al fine di dare il risultato che il piombo assassino non le abbia arreso.”

Caminniamo insieme: è il momento di combattere!

“Perché chi dimentica ai prigionieri di guerra finisce dimenticando la guerra stessa.”

È stato raccolto denaro e cibo per i bisogni dei compagni

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Atene: L’anarchico Kostas Sakkas in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013

Prisoner in prison cell

Questo Martedì, 4 Giugno, alle ore 18.30, dei compagni chiamano per una discussione politica al Politecnico di Atene, nel palazzo Gini, verso l’organizzazione di azioni di solidarietà per lo scioperante della fame Kostas Sakkas. Ci sarà anche una comunicazione telefonica con il compagno, che parlerà direttamente dal carcere di Koridallos.

Kostas è un prigioniero anarchico che attualmente affronta due processi in corso nei confronti dell’O.R. CCF, anche se lui ha negato la sua partecipazione a questo gruppo anarchico di guerriglia urbana a partire dal momento del suo arresto (Dicembre 2010.). Il compagno è stato tenuto in carcere in attesa di giudizio per 30 mesi ormai. Recentemente, lo Stato ha prolungato la sua detenzione in attesa di giudizio per altri 6 mesi (e applicato la stessa misura contro l’anarchico Gerasimos Tsakalos, ammesso membro dell’O.R. CCF).

L’anarchico Kostas Sakkas è in sciopero della fame dal 4 Giugno 2013 per protestare contro il prolungamento della sua detenzione preventiva, e chiedendo il suo immediato rilascio dalla prigione.

Settimane di agitazione in tutto il mondo e di azione per i detenuti sovversivi a $ile

Maggio 20-25 / 20-25 Giugno / 25-31 Luglio
Solidarietà attiva e combattiva con Freddy, Marcelo e Juan

Il 24 Aprile 2013 era la data fissata per la preparazione della prova orale contro Marcelo Villarroel, Juan Aliste Vega e Freddy Fuentevilla, che sono accusati di varie rapine e della morte di un poliziotto. L’udienza è stata completamente annullata per la seconda volta, perché non ha rispettato gli standard della procura e i suoi desideri accusatori.

Un nuovo inizio della preparazione della prova orale è stata fissata per 1º Agosto 2013.

Attualmente, i compagni hanno trascorso 3 anni ed 8 mesi in detenzione preventiva, senza mai ricevere alcuna condanna.

Questo è un esempio del fatto che lo Stato-prigione-Capitale sta usando il carcere e il confino come un’altra forma di punizione, di controllo e di annientamento nei confronti di coloro che si ribellano contro l’ordine stabilito.

Questo è un richiamo per riprendere tutte le forme di solidarietà e di lotta con tutti i prigionieri della guerra sociale. Perché chi dimentica i prigionieri della guerra finisce per dimenticare la guerra stessa…

più sul “caso Security” (in inglese) qui / blog di solidarietà

Lasciate Freddy, Marcelo e Juan fuori per le strade!

Italia: Culmine – Al Punky Mauri a 4 anni dalla sua morte in combattimento

Carissimo Mauri,

4 anni son passati da quella notte in cui il tuo cuore indomito ti ha accompagnato fino alla fine!. La tua morte in combattimento ci ha lasciato un vuoto che in realtà un vuoto non è perché la ribellione, la determinazione della rivolta, la lucidità di un’azione, la coerenza, la sempre maggior consapevolezza della necessità della lotta, l’anarchia lo vanno a colmare in ogni momento delle nostre vite!.

In questi anni naturalmente non si è fermata la repressione di anarchicx, ribelli e dissidenti, non si sono interrotti l’avvelenamento e lo sfruttamento della terra, degli animali umani e non umani e della natura tutta, x prigionierx delle varie galere non smettono di essere torturatx e uccisx, stato e liberticidio continuano ad essere sinonimi, i popoli originari vengono ancora annietati da chi si continua ad arrichire depredando i loro territor. Ma tutto questo lo sappiamo, come siamo consci che non tramonterà né facilmente né rapidamente, vero?. Per questo non smettiamo di combattere, da antiautoritarx, contro la civilizzazione. Per questo, Mauri, vivi in ogni incendio che distrugge i simboli del potere (che siano banche o auto di lusso), sei presente in ogni animale liberato, non smetti di accompagnare ogni sabotatorx di questo sistema sempre più artificiale e tecnologico, rispondi ad ogni scintilla liberatrice!. Per questo, compagno e fratello Mauri, non ti dimentichiamo!.

Nessun mito, nessun eroe, nessuna lacrima, nessuna paura… vivi in ogni pensiero e azione verso la liberazione totale!.

Ti abbracciamo forte, con amore e Anarchia!.

Culmine — 22 Maggio 2013

Stefano. Prigionero individualista anarchico
C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara
Elisa. Prigionera anarchica
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Buenos Aires, Argentina: Solidarietà con Henry e Krudo

nuevos-llllll-396Il 29 maggio, diversi individui ci siamo concentrati davanti al consolato della Bolivia nella città di Buenos Aires, per esprimere la nostra solidarietà con Henry e Krudo.

Nel corso della mattinata, alcune persone sono entrate nel recinto e hanno lasciato centinaia di volantini presso gli uffici del consolato e per la tarde si hanno fatto delle scritte sui muri con slogan anarchici ed anticarcelari, mentre altri  volantini sono stati distribuiti e sono state appesi striscioni e bandiere nella finestra dell’ambasciata.

Detenutx  alla strada e le strade per lottare!

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Cile: Lettera di Jose Miguel Sanchez ai/alle guerrierx della lotta della strada

josèChe questo inverno sia caloroso con il fuoco che seminaremo con le nostre Molotov, facendo bruciare ogni icono del potere, distruggendo quelli che ci opprimono, liberando il nostro odio verso la classe dirigente, riempiendo il territorio borghese, bruciando i loro beni e con ciò incoraggiando la ribellione del indeciso, viva chi lotta!

Le nostre azioni devono attaccare tutte le forme di autorità e di dominio, tutti i custodi del potere, facendo il sabotaggio della pace dei ricchi, agendo sempre con audacia e sorpresa, senza lasciare nessuna traccia per non rendere facile il compito del nemico, lottiamo contro il dominio oligarchico, facciamo che prevalgono la solidarietà ed equità sui privilegi, l’egoismo e l’ingiustizia, per questo le nostre azioni si guidano con braccia forti, coscienza e convinzione, ed è responsabilità di ciascuno di noi fare che ogni azione raggiunga il suo obiettivo, siamo guerrierx di una lotta disuguale e per questo dobbiamo essere precisx e audacx.

Non abbiamo alcun attaccamento alle “comodità” che il sistema ci offre, ci cachiamo nelle loro leggi e regolamenti, sappiamo che solo lottando efficacemente e costantemente riusciremo per scuoterci del giogo creato dalla classe privilegiata per sottometterci, del’egoismo e l’avidità del arrogante ricco e di ogni forma di autorità, lottiamo per la liberazione totale e siamo prontx a tutto per l’emancipazione.

Coloro che abbiamo optato per questo percorso di lotta sappiamo che il percorso non è facile, che spesso ha costi elevati, come la clandestinità, la prigione o la morte, e per questo siamo preparatx in coscienza, così come contiamo anche sulla solidarietà da parte dei/delle nostrx compas, se uno di questi costi si presentasse, è di vitale importanza che nessun/a combattente deva sentirsx solx se arriva ad una prigione, è lì che ci dovrebbe essere un reale sostegno perche il nemico conosca e veda che l’universo di lottatorx è presente ovunque.

Un abbraccio complice e cospirativo per ogni guerrierx dell’orbe
Per distruggere lo stabilito e la violenta pace dei ricchi
Finché ci sarà la miseria ci sarà la rivolta
Per distruggere la società carceraria

Nonsottomesso,

José Miguel Sánchez Jiménez

Lager Colina II. Modulo 4

Italia – Operazione Ardire: La procura di Milano chiede ulteriore proroga delle misure cautelari

La procura di Milano ha chiesto la proroga di ulteriori sei mesi di carcerazione preventiva per Alessandro, Stefano, Sergio, Elisa e Peppe. Nella richiesta la procura specifica che, nonostante la detenzione, i compagni continuano a comunicare con appartenenti della medesima area all’esterno del carcere e promuovono “campagne di solidarietà” contro la “repressione” dai toni certamente allarmanti per l’esaltazione di atti improntati a violenza, non solo verbale. Poi spiega meglio questi concetti citando diversi comunicati tratti da RadioAzione, Contra Info, e Informa-Azione.

Cita anche il comunicato di Stefano contro le carogne pseudo-nichiliste e tra le altra cose si dice: “La lettera di S. Fosco dall’AS di Ferrara è stata integralmente pubblicata dal sito RadioAzione che dopo la chiusura di Culmine ne ha di fatto sostituito il ruolo con l’intento di svolgere la medesima funzione di ‘cassa di risonanza’ nell’aria anarchica nazionale”.

Finchè avrà vita questo blog la solidarietà e la complicità verso i compagni detenuti non verrà mai a mancare, come non verranno mai a mancare le azioni dirette che vengono fatte in solidarietà con gli stessi compagni detenuti o contro l’esistente in generale. Se a qualcuno i “toni” non piacciono… beh cazzi loro! Infine RadioAzione non ha preso l’eredità di Culmine, ma ha sempre voluto lanciare un messaggio chiaro ai persecutori: La Controinformazione e la solidarietà non hanno sbarre che le possono imprigionare… potete imprigionarci nel corpo ma mai nelle idee!

Morte allo Stato e ai suoi servi
Per l’azione diretta

Solidarietà e complicità con i compagni detenuti in tutto il mondo!

RadioAzione


Elisa Di Bernardo
C.C. Rebibbia Femminile, Via Bartolo Longo 92, IT-00156 Roma

Sergio Maria Stefani, Giuseppe Lo Turco,
Alessandro Settepani, Stefano Gabriele Fosco

C.C. Via Arginone 327, IT-44122 Ferrara

Cile: Manifiesto in solidarietà con i/le compagni/e colpiti/e per la repressione in Temuco

aficeNuova campagna di terrore a Temuco

Nell’anticamera repressiva del giorno del giovane combattente, il 28 marzo sono state perquisite case private e arrestatx 12 compagnx, con il pretesto di violazione della legge di controllo degli armamenti e esplosivi. La polizia punta le loro azioni contro conosciutx anarchici/che della regione, colpevoli secondo loro della sistemazione di ordigni esplosivi all’inizio di quest’anno. La stampa, fedele alleata e portavoce degli interessi dei potenti, genera una tormenta di immagini con gli arresti, cercando di dare forza e credibilità allo spettacolo repressivo, senza rinunciare a dettagli sensazionali. Dopo aver passato a controllo di detenzione, 7 compagnx sono Liberatx, 2 sono accusati di violazione delle leggi sulla droga (usciendo su cauzione) e 3 compagne sono accusate di possesso di materiali per la fabbricazione di esplosivi.

Ariadna, Yaritza e Rozana (con 5 mesi di gravidanza) rimangono in custodia presso il carcere femminile a Temuco per i cinque mesi che dura l’inchiesta. Una settimana prima delle perquise, le compagne avevano pubblicato uno scritto dove facevano pubbliche le molestie della polizia che ricevevano, sapevano perfettamente che erano vigilate e che sarebbero andati tra di loro. E ‘chiaro che più che un ” successo investigativo”, esiste un atto di vendetta politico / poliziale sulla base di bugie per ottenere il loro arresto e intimidire l’intorno. In una grezza replica del chiamato Caso Bombas lo stato cerca attraverso le perquisizioni, arresti e molestie, fermare la diffusione dell’espressioni anarchiche. Ogni nuovo arresto, cerca di imporre lezioni di silenzio e sottomissione, sta in noi mantenerci irriducibili davati al potere.

Ariadna, Yaritza e Roxana alla strada / Solidarietà parole e azione
Lo Stato colpisce ancora. Che la solidarietà non si facia attendere
Libertà immediata ai/le compagnx in ostaggio dallo Stato

fuente

Cile: Propaganda per le strade di Santiago per le prigioniere di Temuco

29 marzoGuardate lo poco che siamo e invece diventano singhiozzi i suoi insulti contro di noi, le loro argomentazioni diventano piccole, avendo tutto il potere nelle loro mani, hanno paura anche del solo e ultimo dei nostri gesti solari, guardate lo poco che siamo e vedrai che da un giono all’altro saranno milioni uguali a noi….Avranno ragione allora per averci temuto così tanto… (Domingo Murua)

Prigionierx del 28-M, solidarietà

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Cile: Manifiesto in solidarietà con Carla, Ivan e Hans

libertadcarlaivanhans“E ‘una codardia suprema ripudiare l’atto di ribellione per il quale noi abbiamo dato il primo seme”. Luigi Galleani, anarchico d’azione.

Libertà Carla Verdugo, Ivan Silva, Hans Niemeyer

“Non è così difficile organizzarsi e fare le cose. L’invito è quello di non rimanere in una solidarietà di carta, in una solidarietà di opuscoli. Sappiamo dove sono i detenuti dobbiamo andare per loro. Dobbiamo passare all’offensiva basta di essere alla difensiva ” Punky Mauri, anarchico d’azione.

Afforontiamo la violenza del potere senza molte sottigliezze, con tutte le nostre forze, con sempre più e più ribellione!

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Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

5 compas anarchici sono stati detenuti per la fascista Audiencia Nacionale accusati/e di appartenenza a banda criminale e altre accuse senza senso. Il suo delito? Organizzarsi e lottare. Vi tireremo fuori. – Libertà anarchici detenuti/e.

Da ieri mattina presto (15 maggio 2013) alcunx anarchici/che siamo attenti a capire chi siano i/le detenuti/e  giacche non conosciamo chi sono né di cosa sono accusati esattamente. Secondo la stampa sono “membri” del gruppo anarchico Bandiera Nera, del quale né anche abbiamo conoscenza della sua esistenza e di cui solo abbiamo trovato una pagina di Facebook.

Lo certo è che gli arresti non fanno altro che materializzare una situazione che già alcune di noi vedevamo arrivare. Nelle ultime settimane sono apparsi sporadicamente in articoli di stampa virtuali (Cadena Ser, Europa Press, etc.) sugli anarchici, facendo un’insalata su questioni che non riguardano una relazione reale, ma servono a creare una situazione favorevole a un colpo come questo. E non sono pochi i/le compagni/e che hanno parlato attraverso articoli su di esso in blogs, pagine e pubblicazioni. Continue reading Barcellona: Sui 5 detenuti a Sabadell

Madrid: Cronaca della concentrazione anti-carceraria in memoria di Xosé Tarrío

xose tarrio
Nella tua memoria, Xosé Tarrío, perché la dignità non conosce muri.
Prigioneri alla strada

Xosé Tarrío era una delle tante persone che, nascendo in una famiglia povera e umile di un quartiere di La Coruña, è stato vittima della esclusione di classe di una società ipocrita che costruisce la sua moralità sulla base della disuguaglianza e l’ingiustizia, la violenza e la miseria che derivano dall’arricchimento di coloro che legiferano ogni aspetto della vita sociale reprimendo qualsiasi differenza o dissenso e riempiendosi poi la bocca parlando di democrazia, libertà e rispetto.

Spinto alla delinquenza, passa più volte tanto per centri minorili come per le prigioni, dove insieme al suo rifiuto della figura autoritaria sviluppa, nel corso del tempo, una coscienza anarchica. Queste posizioni, insieme ad un senso di dignità di fronte agli abuso e maltrattamento dei carcerieri, istituzioni etc. le fanno stare sotto il punto di mira dei potenti.

Per maggiori informazioni sulla vita e la lotta di questo compagno che ha trovato la sua fine atroce tra i freddi muri del carcere di Teixeiro (A Coruña, Galizia) potete guardare la notizia precedente di questo blog (qui) dove ho postato una breve biografia del compagno. Suggerisco anche di leggere il libro “Huye, hombre, huye: Diario di un prigioniero FIES”, scritto da lui stesso.

Ieri, Sabato 18 maggio 2013, ancora un altro anno, alcune individualità solidali ci concentriamo nella piazza di Xosé Tarrío, che si trova all’incrocio della strade Ministrales e Calvario nel quartiere Lavapiés di Madrid, e alla quale il comune si sforza di far precipitare nell’oblio. L’obiettivo era quello di onorare e ricordare a Xosé Tarrío e agli altri detenuti e detenute morti in prigione.

Durante la concentrazione, breve ma commovente, si hanno scandito slogan come “i ricchi non entrano mai, i poveri non escono mai!”, “signor giudice, signor giudice alla cella va lei”, o la solita “giù le mura delle prigioni “. Inoltre, si ha letto un comunicato e Pastora, madre di Xosé Tarrío, insieme ad altri/e solidali e compagni/e arrivati dalla Galizia, cantavano una poesia sulla libertà, originale del coro “Fuxan os ventos”.

Dopo aver completato l’atto, nel Centro Sociale Okkupato La Gatonera si è realizzato un pranzo vegano solidario, e alla sera si realizzò un discorso di mano di Pastora, alla quale personalemente non ho potuto partecipare, visto che non ho il dono dell’ubiquità e perché avevo già pensato di andare all’iniziativa tenutasi alla Magdalena sull’esperienza della comunità di Oakland e il suo significato per le lotte di allora e di oggi, svolte da una compagna proveniente da lì.

Segnalo anche che la piazza è apparsa questo anno piena di graffiti con slogan anti-prigioni come ” chiamate reintegrazione alle più crudeli delle vendette” o “non ci ruberete la nostra libertà”, per la gioia dei presenti e hanno creato un ambiente che ha riempito la concentrazione insieme ad uno striscione fatto da alcuni partecipanti con la scritta “Xosé Tarrío nella tua memoria, perché la dignità non capisce di muri – detenuti alla stada e liberi”

Che le nostre ali nere prendano il volo sopra le mura, e che il suo battere rompa le sbarre e i ferri che ci isolano, per lasciare libera la solidarietà ei legami che ci uniscono, un sentimento di comunità e di desideri condivisi che si traducano in azioni e iniziative contro ogni carcere e autorità.

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Barcellona: Liberati 29 conigni da un allevamento intensivo

bunnyLa notte del 13 aprile 2013, attivisti del Fronte di Liberazione Animale, avviamo aperto le gabbie di 30 conigli, i quali sarebbero stati assassinati in pochi giorni.
L’intenzione iniziale era tirare fuori molti di piú, ma quando siamo arrivati abbiamo visto che le loro enormi dimensioni e peso ci impediva liberare quanti pensavamo, allora abbiamo fatto grandi sforzi per trasportare i zaini pieni dei nostri nuovi e paurosi amici.

Qui abbia potuto vedere gli occhi terrorizati di un animale dentro una gabbia e piú tarde sentire battere il suo cuore insieme al tuo nel momento della sua liberazione, sa esattamente il significato della Liberazione Animale.
Dopo avverli visti rinchiusi in piccole gabbie senza pavimento, ed osservare piú tarde como pestano e sentono la vita selvaggia, uno/a sa che mente abbia forze non si fermerá di lottare per la Liberazione Totale.

Non chiederemo che le loro gabbie siano piú grandi o confortevoli.
Non chiederemo che “migliorino” le condizioni in cui sono torturati negli esperimenti,
Non chiederemo che quando gli/le uccidono, lo facciano di forma “umanitaria”…
Niente di questo sará mai sufficiente.

Abbiamo imparato che non possiamo attendere che le condizioni sociali ci favoriscano o accompagnino, che non possiamo sperare niente degli/le sfrutattori/e. Loro non cambierano, ma ne anche noi! Saremo sempre lí e faremo quello che possiamo per fargli la vita impossibile.

L’altra notte, 29 conigli conobbero per la prima volta quello che é sentire l’area libera e ciò ci ha fatto sentire liberi/e anche a noi. Ma tuttavia ci sono milioni di animali rinchiusi e che sfortunatamente non possiamo tirarli fuori tutti. In tutte le forme… CI PROVEREMO!

Come gruppo vogliamo anche dire un paio di cose. Una, é che vogliamo la liberazione totale. E l’altra, é che lotteremo quanto possiamo per ottenerla, ma non per questo ci mischieremo con dei bastardi fascisti, in nessun modo!. Non vogliamo niente con loro, utilizzino il nome o l’acronimo che vogliano, sempre gli considereremo i nostri nemici. Secondo noi formano parte della dominazione sistematica che ammala questo pianeta. E repetiamo che non acceteremo mai né permetteremo che ci si possa confondere con quella immondizia.

CONTRO OGNI FORMA DI DOMINAZIONE
PER LA LIBERAZIONE TOTALE

http://www.youtube.com/watch?v=RYEGXD2Z6TwVogliamo mandare un saluto di libertá a Noelia Cotelo, che sta soffrendo allarmantemente in questi ultimi mesi le torture e le vessazioni di un sistema fondato sullo sfruttamento, l’inganno e l’assassinio…

“Noelia, la notte del 13 aprile, eri nelle menti e nei cuori di chi portavamo avanti questa liberazione. Fa lo stesso se sei vegana o non, se approvi le nostre azione o se invece non ti importano. Anche se fosse cosí. Quella notte é per te. TIENI DURO!!!”

Fronte di Liberazione Animale – Céllula Kodama

Tribunale Provinciale, Barcellona: Mercoledì 15 maggio alle ore 9:00 concentrazione contro la tortura

Mercoledì 15 maggio, concentrazione in sostegno ai compagni torturati per la democrazia prigionieri torturati. Domani continua il processo contro i carcerieri e dichiarano i compagni imprigionati repressagliati.

Settimana di azione decentrate dentro e fuori dalle prigioni.

Né giudizi né condanne finiranno con l’autodifesa!
Giù i muri!

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Atene, Grecia: Striscione in solidarietà con gli ammutinati rappresagliati del carcere di Quatre Camins

Domenica 12 maggio, nel tardo pomeriggio, nel contesto della settimana di azioni decentralizzate contro la tortura e l’impunità (dal 13 al 19 maggio), abbiamo appeso uno striscione all’ingresso della Scuola Politecnica di Atene nella via Patission. Lo striscione recita: “6 maggio, ha iniziato il processo contro i torturatori di Quatre Camins (Barcellona). Solidarietà con i/le detenuti/e in lotta. Giù le mura delle prigioni”.

Da Atene, inviamo saluti e coraggio a quei detenuti degni che non abbassano le loro teste.

Per la fine della società-carcere!
Fuoco alle carceri!

Barcellona: Aggiornamento sullo giudizio contro i torturatori di Quatre-Camins

È successo nel processo il Mercoledì, 8 maggio

Dopo aver fatto le dichiarazioni, il Mercoledì, 8 maggio, diverse persone che erano prigionieri al momento della rivolta e che ora sono in un’altra condizione, tra cui il compagno José Solis (partecipante nell’amutinamiento de Quatre Camins, ex-priogionero FIES e prigionero in lutta), e poi qualcun’altro dell’osservatorio, nonché Mossos e carcerieri come chi era stato a capo di Quatre Camins nel 2004, la ripresa del processo è stata rinviata fino al Lunedì, 13 maggio.

Tra le situazioni curiose che si sono verificate nella mattinata di Mercoledì (c’era un’altra parte del processo che ha avuto luogo nel pomeriggio), era che dopo una pausa e tornare in sala, gli avvocati della difesa (anche se non posso dire se erano tutti), hanno cercato di ricusare la corte che presiede la sala (due giudicesse e un giudice). Continue reading Barcellona: Aggiornamento sullo giudizio contro i torturatori di Quatre-Camins

Temuco, Cile: Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza

La libertà è il crimine che loro perseguono

In seguito al rifiuto della Corte di garanzia di cambiare la custodia cautelare per la compagna Yaritza Grandon il 26 aprile, la difesa ha deciso di presentare ricorso alla Corte d’Appello per cercare di tirare fuori alla compagna della prigione.

Il 2 maggio 2013, la Corte d’Appello conferma la custodia cautelare per la compagna Yaritza, ottenendo un solo voto (ministro Julio Cesar Grandon) di tre per cambiare e concedere l’uscita in strada.

Ricordiamo che Yaritza è stata arrestata insieme ad Roxana y Ariadna accusate di vari attentati dinamitardi a Temuco, formalizzate sotto la legge sul controllo delle armi. Yaritza, in particolare, ha una serie di problemi di psicomotricità fine, che l’ha portata a un trattamento nel Teleton e attualmente la impedisce di essere in grado di manipolare oggetti. La fiscalia, nel suo ridicolo, l’accusa di fare e piazzare bombe.

Solidarietà con le compagne Yaritza e Arianna!
Fino a frantumare le fantasie dello stato!

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Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Quattro anni. Difficile sapere se quattro anni già o se solo appena quattro anni. Quattro anni e un lungo duello che non ha potuto iniziare fino a diversi anni dopo la sua morte, dopo che quellx a chi la giustizia stimò che dovevano essere punitx direttamente per l’incidente che ha ucciso Zoé finissero le pene di carcere che gli/le sono state assegnate, dopo che quellx che sono statx lasciatx fuori della prigioni hanno finito di essere ascoltatx, raccolte le impronte, fotografatx, registratx, intimiditx. In ogni caso, questa storia è finita. Dopo di chi pensa che vedere morire ad un’amica non è sufficiente, siano stati soddisfatti con il nostro dolore, siano stati saziati con la nostra tristezza e siano rimasti con la pancia piena e la testa alta, orgogliosi di aver riportato l’ordine e la giustizia. Questo ordine e questa giustizia che hanno tenuto ai/alle nostrx amici/che e i nostri amori, e che cerca di distruggerli, perchè sono tra le altre cose, di dove nascono i nostri desideri e le nostre possibilità di creare una situazione migliore in cui poter crescere e svilupparsi. Senza passione, le teorie no sono altro che parole morte. E il cinismo non ha niente di rivoluzionario. Continue reading Francia: Quattro anni fa è morta Zoé

Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Unione Generale dei Torturatori. La tortura è il nostro diritto inalienabile

Domenica 28 aprile, ci fu una marcia al carcere di Quatre Camins, come preludio al processo da eseguire su un gruppo di 9 carcerieri accusati di aver torturato alcuni prigionieri dopo la rivolta in Quatre Camins del 2004.
Dopo la marcia, una delle organizzazioni sindacali che difendono le guardie accusate di torture, piuttosto che esprimersi contro la tortura, chiede al Dipartimento Generale maggiore repressione e forza contro coloro che denunciano le torture.

In una lettera pubblicata sul loro sito web, UGTPrigioni (Unione Generale dei Lavoratori, reparto di Prigione)  si allarmano per le proteste e non per il maltrattamento e la tortura. Detto sindacato, incapace di vedere le torture che avvengono sotto il loro naso nelle carceri, e ostentando impressionanti capacità divinatorie, non hanno nessun dubbio nel dire che le intenzioni di coloro che hanno convocato la protesta davanti al centro di detenzione,  era quella di “causare gravi incidenti.” Continue reading Barcellona: “Reclamiamo il diritto di torturare liberamente”

Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

5 aprile 2013: Quarto processo per il caso della Cospirazione delle Cellule di Fuoco; un altro processo per le azioni della CCF è cominciato nel carcere di Koridallos.

Oltre ai membri della Cospirazione, accusati nello stesso caso vi sono anche Dimitris Politis, Giannis Michailidis, Giorgos Karagiannidis, Alexandros Mitrousias, Kostas Sakkas e Stella Antoniou (che sono anche accusati nel terzo processo che sta avendo luogo anch’esso in questo momento), Kostantina Karakatsani e Panagiotis Masouras.

Theofilos Mavropoulos ha letto una dichiarazione comune degli ora 10 membri della CCF, dopo la quale tutti i membri dell’organizzazione hanno lasciato l’aula:

“Come ho già dichiarato in un altro tribunale e in testi pubblici più vecchi, sono stato vicino ai compagni della CCF come anarchico solidale, senza tuttavia essere un membro della Cospirazione.

Dal primo momento del mio arresto dopo la sparatoria con i poliziotti a Pefki, i compagni della Cospirazione mi sono stati a fianco come fratelli. Dentro la prigione abbiamo condiviso preoccupazioni, tensioni comuni e forgiato la nostra passione d’acciaio per la liberazione attraverso il nostro comune tentativo di fuga nel dicembre 2011.

Oggi per me la CCF è un pezzo inseparabile del mio pensiero, dei miei desideri e della mia personale rivolta per l’anarchia. Ecco perchè oggi, qui in questo tribunale, dichiaro che mi unisco alla CCF e condivido insieme ai membri arrestati e non arrestati il corso senza fine dell’insurrezione anarchica.

Essendo parte ora della CCF, leggerò una dichiarazione collettiva per questo processo. Continue reading Atene: Quarto processo contro la CCF – Udienza 1

Illinois, Stati Uniti d’America: Settimana internazionale di solidarietà con “i NATO 5”

16-21 maggio 2013

Facciamo un appello ai/le compagni/e di tutto il mondo per diffondere informazione sul caso dei NATO 5 e raccogliere fondi per gli imputati, in occasione del primo anniversario dal loro arresto preventivo. Per favore leggete l’appello e cominciate a pianificare la vostra azione o iniziativa fin da oggi! Potete scaricare il nostro bellissimo poster per iniziative ecco e l’opuscolo di supporto qui.

Il 16 maggio 2012 i poliziotti di Chicago hanno perquisito un appartamento nel quartiere di Bridgeport a Chicago in uno dei soliti tentativi di intimorire le persone dal partecipare alle imminenti proteste contro il summit della NATO. Con le pistole spianate, i poliziotti hanno arrestato 11 persone dentro o intorno all’appartamento e le hanno velocemente fatte sparire nelle viscere dell’estesa rete di strutture detentive di Cook County, Illinois. Continue reading Illinois, Stati Uniti d’America: Settimana internazionale di solidarietà con “i NATO 5”

Cile: Nuove accuse contro Victor Montoya

Il procuratore sud, che si dedica esclusivamente a congegni esplosivi, ha deciso di ripresentare accuse contro Victor Hugo Montoya. Victor è stato arrestato il 9 febbraio 2013, accusato da qualche presunto testimone di essere andato con un’auto nei dintorni della stazione di polizia di Vizcachas, dove è avvenuto un attacco esplosivo. Victor è accusato secondo la legge anti-terrorista e rimane in carcere preventivo nella prigione di Puente Alto.

Il 30 aprile, il procuratore sud cercherà di presentare altre accuse contro Victor, non sappiamo ancora qual’è l’obiettivo, ma è probabile che vorranno attribuire a lui anche altri attacchi esplosivi del gruppo “Amicx della polvere nera”. Immediatamente dopo l’arresto, questo gruppo ha negato qualunque partecipazione di Victor nella loro azione. Stiamo parlando di questi attacchi:

– Divisione Logistica dell’Esercito (28 novembre 2011)
– Pubblico Ministero locale di La Florida (29 novembre 2011)
– Banca BCI su strada Beauchef (1 marzo 2012)
– Tribunale di Garanzia di Puente Alto (4 luglio 2012)

Il 26 aprile il procuratore sud ha fatto una ricostruzione della scena alla stazione di polizia di Las Vizcachas, Victor in ogni caso non ha partecipato a quella ricostruzione, poiché nega esplicitamente le accuse.

Ricordiamo che Victor è un compagno vegan e straight-edge che insieme alla sua famiglia rigetta le accuse del procuratore.

Fine alla legge anti-terrorista! Prigionieri liberi!

trad. da waronsociety — maggiori informazioni: i, ii

Atene: Terzo processo contro la CCF – Udienze 40-41

Udienza 40

L’intera udienza riguardava la presa in esame dei testimoni che erano o proprietari delle case che la CCF ha preso in affitto come case sicure, o le cui informazioni di identità sono state trovate sulle carte di identità false. Durante il riconoscimento-infamia dei/le compagnx della Cospirazione da parte dei testimoni dell’accusa, ha fatto colpo il fatto che un compagno della CCF sia stato riconosciuto come un inquilino, con una carta d’identità falsa, di una casa sicura, nel tempo in cui si trovava in prigione. E’ da notare che, come è stato provato dalla procedura giuridica, quasi tutte le case sicure della Cospirazione che sono state scoperte fino ad ora, non erano state dichiarate all’ufficio delle tasse, per cui è difficile rintracciarle e verificare le informazioni false. I testimoni seguenti sono stati chiamati a riconoscere i/le compagnx e dire se fossero le stesse persone che avevano realizzato dei fermi di polizia in modo da copiare le informazioni delle loro carte d’identità.

Si ricorda che i/le compagnx della CCF si sarebbero travestiti fingendosi poliziotti, e realizzando falsi blocchi stradali e controlli allo scopo di copiare informazioni reali di identità e usarle su carte d’identità false in modo che risultassero convincenti e di persone esistenti.

La prossima udienza è prevista per il 18 aprile.

Udienza 41

Questa udienza è iniziata con la testimonianza di un avvocato d’ufficio. Molti compagni della CCF a causa del loro rifiuto di qualunque rappresentazione legale hanno avvocati d’ufficio, poiché secondo la legislazione se l’ “accusato” rifiuta di avere un avvocato, allora il tribunale stesso gliene assegna uno. L’avvocato d’ufficio quindi ha testimoniato che qualche giorno fa c’è stato un furto con scasso nel suo ufficio e gli anonimi ladri gli hanno preso i documenti riguardanti il caso della CCF, senza rubargli nient’altro di valore.

C’è stata tensione nell’aula e alla fine gli avvocati d’ufficio sono usciti, il processo continuerà il 22 aprile.

11 Giugno: Giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e i/le prigionierx anarchicx di lunga data

L’11 Giugno è la giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e altri/e prigionieri/e anarchici/e di lunga data.

Lo stato ci ha rubato Eric McDavid e Marie Mason rispettivamente nel 2006 e nel 2008. Negli anni trascorsi dai loro arresti, la repressione è arrivata a sembrare meno un evento specifico, e più come un incubo continuo, da cui non si può fuggire. Condannati a, rispettivamente, 22 anni e 20 anni, Marie e Eric rimangono in gabbia ancora oggi, e conoscono quest’incubo in maniera più intima della maggior parte di noi.

Ultimamente, abbiamo sentito molto parlare del tempo della fine, e il totale collasso ecologico sembra imminente. Ma cosa significano queste forze e quelli/e dentro le celle delle prigioni? E cosa significano per noi fuori? Stiamo cercando di salvare sia noi stessi/e che qualche brandello di selvaggio su questa terra. Il nostro compito è difficile, e a volte sembra impossibile, perchè più combattiamo duramente, e più affrontiamo la repressione. Ogni giorno perdiamo più specie, più terre, più amici/e… e questo processo non mostra segni di rallentamento. Come possiamo sopravvivere e continuare a lottare di fronte a questa realtà? Continue reading 11 Giugno: Giornata internazionale di solidarietà con Eric McDavid, Marie Mason e i/le prigionierx anarchicx di lunga data