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Svizzera: Comunicato di Marco Camenisch sulla sua non liberazione

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Libertà per Marco Camenisch

Inizio agosto 2012: il capoccia lager Lenzburg mi comunica a voce che le autorità esecutive ZH gli avrebbero chiesto raccomandazione/parere sulla liberazione condizionale entro dicembre 2012 e che per questo dovrebbe sapere se il sottoscritto accetterebbe “percorsi di discesa’ (di “risocializzazione”) come per es. permessi, lavoro esterno, semilibertà, oppure se la mia linea fosse “o liberazione o nulla”. Dichiarai d’ev. accettare tali percorsi.

19 novembre 2012, 1. rappresaglia/provocazione colloqui: il capoccia vieta i colloqui ad una compagna rivoluzionaria comunista di ZH che in Svizzera mi fa i colloqui da quasi dieci anni seppur “da sempre” pregiudicata per “reati” politici e persino in un suo periodo dì carcerazione in semilibertà, con il pretesto dì una sua condanna politica a 17 mesi di carcere, quando i media informarono che era definitiva in ultima istanza (tribunale federale).

7 dicembre 2012: molto in fretta l’addetta ed il suo capoufficio delle autorità esecutive ZH svolgono “l’audizione legale” per la cui violazione il TAR aveva deciso il rinvio a nuovo giudizio la prima nonliberazione condizionale (vedi mia info Sentenza 8. 11. 2012 del TAR Zurigo in causa liberazione condizionale, del 25 novembre 2012). Riproposi la mia posizione (improponibilità soggettiva di una ripresa della “lotta armata”, necessità/legittimità della lotta armata rivoluzionaria).

Gennaio 2013: nell’occasione di chiarimenti burocratici sui colloqui, una “assistente sociale” del lager en passant mi chiede se fossi informato del mio trasferimento. A mia negazione aggiunse per allentamenti di regime esecutivo, vale a dire per ‘percorsi di discesa, risocializzazione”, e che in seguito mi avrebbe informato meglio.

28 gennaio 2013, pomeriggio, 2. rappresaglia/provocazione colloqui: le due compagne e i due compagni che attendo per i colloqui (una compagna anarchica di ZH, colloqui da quasi dieci anni; un compagno anarchico di Torino, colloqui da quasi dieci anni; un compagno e una compagna più giovani del Ticino, colloqui da circa tre anni) all’entrata del carcere subiscono l’agguato di quattro sbirri (tre del cantone di Argovia ed uno forse federale) con un’ora di perquisizioni anche a nudo. Il compagno di Torino avrebbe, con pretesto del WEF a Davos, un divieto di entrare in Svizzera di dieci giorni, di cui il 28.1.13 l’ultimo. Non ha mai ricevuto notifica, non la avrebbero potuto inviare per mancanza di recapito. Non si sa, però, per quale magia riceve regolarmente da questo lager permesso di colloquio da esibire obbligatoriamente alla porta in occasione del colloquio. Con il pretesto di questo divieto, la complice sbirraglia del carcere non gli permette l’accesso alla rimanente ora di colloquio (abbiamo 2 ore di colloquio lx ogni settimana). Alle tre altre persone, se ho capito bene e forse v’informeranno meglio o altrimenti in prima persona, la sbirraglia ha estorto, pena l’annullamento totale del colloquio ormai già dimezzato, i numeri ed i contenuti dei telefonini. La seguente visita d’inizio febbraio mi confermò un controllo “regolare” all’entrata, seppur più “accurato” della “norma”.

5 febbraio 2012: dalle autorità di ZH, prima istanza, ricevo secondo rigetto (del 1. febbraio 2013) della liberazione condizionale, “fotocopia’ del loro primo rigetto ma come ‘ulteriore motivazione” si riferiscono alla “audizione” del 7 dicembre 2012. Alla fine aggiungono che al lager Lenzburg chiedono una raccomandazione/parere sulla mia liberazione condizionale da inoltrare in dicembre 2013. Traduzione in It. superflua. Fotocopie andranno ad alcunx compas in Svizzera, per pubblica accessibilità. Si presenteranno i ricorsi ed appelli del caso.

Anche se quest’obiettivo immediato e parziale di tutte le vostre stupende iniziative di solidarietà in lotta non è stato finora raggiunto, e anche se non lo sarà “mai”!, il “punto” centrale non è questo. Bensì che queste iniziative sono parte inscindibile della lotta sociale di liberazione totale. Che in questa lotta sono efficaci molto oltre i loro obiettivi e risultati specifici, immediati e visibili. Lo dimostrano la repressione, le rappresaglie e l’accanimento del nemico, anche e non per ultimo quando rivolti contro i suoi ostaggi/prigionierx di guerra della liberazione sociale. Che il nemico ci combatte, vuole dire che nella guerra di liberazione totale siamo sulla buona strada.

È guerra alla guerra, a quella guerra perenne, globale e totale per il dominio, lo sfruttamento e l’oppressione! È una guerra, nella quale ancor di più che per ogni altro tipo di guerra vale: …nelle cose molto pericolose, come lo è anche la guerra, gli errori che vengono dalla bontà sono proprio peggiori…(Clausewitz)!

Nessuna contraddizione con il fatto che la tenerezza, la bontà e l’amore sono tra le caratteristiche e motivazioni centrali per ogni guerrierx per la libertà totale; ma non devono indebolire la lucidità, la costanza, l’incremento, la risoluzione e l’energia della lotta, bensì rafforzarle!

Con amore, determinazione e solidarietà,
marco camenisch, lager Lenzburg, Svizzera 10 febbraio 2013

via Soccorso Rosso Internazionale

Bogotá, Colombia: Raduno di solidarietà per la liberazione immediata dell’anarchico Marco Camenisch

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Ci uniamo al richiamo internazionale per mobilitazioni verso la liberazione del compagno Marco Camenisch! Quindi, questo 5 Febbraio siamo andati presso l’Ambasciata di Svizzera a Bogotà, in Colombia.

Marco è dietro le sbarre per più di 21 anni senza interruzione. Avrebbe dovuto già godere della liberazione condizionale, perché le leggi dello Stato svizzero prevedono che coloro che hanno completato 2/3 della loro pena detentiva devono essere liberati. Ma Marco è stato coerente in tutti questi anni, e non ha chinato la testa di fronte alle disuguaglianze e le nocività di questo sistema; ed è così trattato dalle autorità svizzere che vogliono esporre la loro intenzione più crudele e più precisa, vale a dire: Marco dovrebbe restare in carcere.

La ribellione di Marco e la coerenza con le sue idee sono troppo dannose o pericolose per la società opulenta Svizzera. La sua posizione radicale rimane intatta in tutti questi anni di lotta tenace contro questa società malata e velenosa.

Le prigioni sono un’espressione di una società basata sullo sfruttamento e l’oppressione. Le persone che si oppongono all’ordine costituito vengono incarcerate, etichettate come malate di mente, come ribelle, pericolose o nocive. La custodia è lo strumento appropriato utilizzato, con pene detentive che danno la possibilità di sbarazzarsi di coloro che svolgono la lotta, garantendo al contempo le leggi ipocrite, al fine di mantenere l’ordine.

È giunto il momento per tutti coloro che mantengono il nostro compagno incatenato di mettere bene in testa che Marco non è solo e la sua incarcerazione sarà sempre una fonte di fastidi e problemi per gli interessi economici che sono così cari allo Stato svizzero. E gli agenti e le strutture di questi interessi sono presenti anche qui davanti a noi, attraverso innumerevoli agenzie finanziarie e assicurative, o di aziende del settore dei trasporti e delle comunicazioni, o di industrie alimentari e farmaceutiche.

Per questo motivo, riteniamo che qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione sia utile, in modo da agire direttamente contro tali interessi, fino a quando il grido di solidarietà giunga alle orecchie delle guardie carcerarie di Marco in questo momento decisivo per l’esito del suo caso.

Molto più alte di tutti i muri esistenti, molto di più larghe dalle frontiere che ci separano! Possano le nostre urla raggiungere qualsiasi posto!

Fino a quando Marco sarà libero! Contro lo Stato e il suo sistema carcerario!

in inglese

Carceri svizzere: Ancora un’altra richiesta di libertà condizionale dell’imprigionato eco-anarchico Marco Camenisch negata

La richiesta dell’avv. di Marco per la liberazione condizionale è stata respinta per l’ennesima volta – l’ennesima volta motivata politicamente. Marco scriverà a sua volta quello che ne pensa…

LA LOTTA CONTINUA – LA SOLIDARIETÀ È NOSTRA ARMA

Soccorso Rosso Internazionale

Atene: Sabotaggio di telecamere a circuito chiuso e bancomat

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Per il Febbraio Nero

Nelle prime ore del 6 Febbraio, abbiamo fatto una passeggiata per le vie del centro di Atene, in modo da dipingere slogan anarchici sui muri e fare qualsiasi altra cosa possa venire. Tra l’entusiasmo, abbiamo accecato 3 telecamere di sorveglianza delle filiali della Banca Agrotiki e della Banca Nazionale ed abbiamo incasinato anche i loro bancomat.

Libertà per i 4 ostaggi del caso di Kozani, per Freddy, Marcelo, Juan in Cile, e per Marco Camenisch: non dobbiamo lasciarlo invecchiare dentro le galere svizzere!

fonte

Indonesia: Attacchi incendiari del Fronte di Liberazione della Terra

La nostra lotta non può essere limitata dai termini della civilizzazione. Ne siamo fuori. Siamo selvaggi e nemici della civilizzazione. Non solo lo stato e il capitale (nei vecchi termini dell’anarchismo) ma tutta la civilizzazione: siamo contro di essa.

Siamo coloro che fieramente gettano via la pace sociale, escono dalle proprie zone di comfort e hanno portato avanti azioni di attacco contro quello che odiamo. Stiamo dichiarando guerra contro la civilizzazione e la sua proprietà, e ci uniamo alla guerriglia urbana internazionale con tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle della Federazione Anarchica Informale e del Fronte Rivoluzionario Internazionale.

Rivendichiamo la responsabilità per gli incendi contro l’auto e il negozio di proprietà del Vicesegretario di Demokrat a sud Sumatera (il partito vincitore delle elezioni generali del 2009), degli incendi contro quattro bancomat a Makassar, e delle azioni contro due sottostazioni elettriche nell’ultima settimana a Jakarta.

Le nostre azioni sono dedicate alla lotta degli agricoltori a Ogan Kemilir Ilir, ai ribelli a Papua: Buktar Tabuni e Dominikus Sorabut che sono imprigionati dallo Stato Indonesiano, alle lotte contro le miniere che si diffondono e fioriscono nella costa sud di Java, e ai nativi di Kalimantan, Mentawai, Jambi e Papua.

Vogliamo anche mandare i nostri saluti rivoluzionari a Tukijo: coraggioso e dignitoso contadino di Kulon Progo, ai prigionieri NO TAV in Italia, ai prigionieri ELF negli Usa, a Marco Camenisch e Gabriel Pombo da Silva e a tutti gli anarchici prigionieri che non fanno mai passi indietro e non si piegano di fronte alla legge.

Anche alle organizzazioni rivoluzionarie: Cospirazione delle Cellule di Fuoco (CCF) e Epasnatatikos Agonas (EA) in Grecia, a tutte le cellule dell’Earth Liberation Front (ELF) e Fronte di Liberazione Animale (ALF) nel mondo, alle Individualità Tendenti al Selvaggio (ITS) in Messico e a tutte le cellule della Federazione anarchica informale / Fronte rivoluzionario internazionale (FAI/FRI).

Ai nostri compagni della Cospirazione Internazionale per la Vendetta: bruciamo questa miseria e schiavitù!
Fino al crollo di questa civilizzazione!
Fino alla libertà totale e alla vita selvaggia!

Earth Liberation Front
Indonesian Fraction

fonte

Gand, Belgio: Una notte di solidarietà e di informazione per Marco Camenisch

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Marco Camenisch è un eco-anarchico/attivista che è già in carcere per 21 anni, inizialmente in Italia, ed attualmente in Svizzera.

È ancora fermo ai suoi ideali e non si è mai conformato alle regole del sistema carcerario. Pensiamo che merita tutta la nostra solidarietà (il ricavato dei soldi andrà ai compagni locali in lotta).

BABOO THEATER (da Amsterdam, NL)
e la cucina collettiva con la musica da Iron Allah

Martedì 5 Febbraio alle 19:00, Bakunins pogo bar
(Kortrijksepoortstraat 215)

Ingresso e cibo: donazione libera

“Che cosa succede quando scopri di avere un LATO INTERNO ANIMALESCO? Chiedi all’orribile Babboo, lui lo sa.” Rivoluzionario, emancipato, esplosivo (testo e messa in scena da Alessandro Seul).

PS: In un angolo accanto al simbolo CCF si legge: “Solidarietà con i membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco ed i loro co-imputati”

Armatevi…fino a quando Marco sarà libero!

[In tutto il mondo] Giorni di azioni decentrate per la liberazione immediata dell’anarchico Marco Camenisch – Marco è in sciopero della fame di nuovo

Dal 18 al 25/1/2013 riprendo l’iniziativa, sempre debole ma pur iniziativa, di uno sciopero della fame per interrompere ancora i lunghi silenzi imposti dalla repressione e dall’inazione, per alzare ancora una voce, una voce debole ma almeno voce, di solidarietà, d’apprezzamento e partecipazione alle iniziative di chi continua ad agire e costruire solidarietà e lotta attiva, di chi continua ad osare e ad accrescere continuità fuori e dentro le galere .

-Estratto dal recente comunicato di Marco Camenisch dalla prigione Lenzburg, in Svizzera, contro il prossimo incontro annuale del World Economic Forum in Davos e sempre in solidarietà con i compagni imprigionati o latitanti in lotta, così come per il sostegno delle varie iniziative e gruppi che lottano per la liberazione dei compagni in tutto il mondo.

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Il compagno anarchico Marco Camenisch è stato incarcerato per poco più di 21 anni consecutivi, quindi si qualifica per il rilascio condizionale dal momento che ha già scontato i 2/3 della sua condanna. Per questo motivo, dei prigionieri solidali in Italia hanno anche agitato per azioni contro obiettivi-strutture di interessi svizzeri.

Ecco un richiamo mondiale per giorni di azioni decentrate per il 5-6 Febbraio 2013:

“Il prigioniero anarchico Marco Camenisch è stato confinato nelle carceri italiane e svizzere per due decenni. Negli anni ’70 e ’80, ha preso parte alle lotte militanti del movimento anti-nucleare. La prima volta che è stato incarcerato era nel 1981. Dopo essere fuggito dal inferno Regensdorf (vicino a Zurigo), è stato rinchiuso di nuovo in Italia nel 1991. Nel 2002 Marco è stato consegnato alle autorità svizzere dagli infami statalisti italiani. Entro il 2012 aveva scontato due terzi della sua pena detentiva. La pratica abituale in Svizzera è che i prigionieri che hanno esposto una cosiddetti buona condotta vengono rilasciati dal carcere in libertà vigilata dopo aver scontato due terzi della pena. Dal momento che Marco non ha mai cessato di lottare anche in prigione, ed ha fermamente espresso il suo odio nei confronti del sistema dominante così come le sue prospettive anarchiche-ambientali, la sua liberazione dal carcere è stata ripetutamente negata.

Marco è solo uno tra i tanti. Ci sono persone in tutto il mondo in carcere che non sono stati soppressi da queste relazioni di sfruttamento e di dominazione, e continuano a lottare per le proprie idee. E i detenuti sono solo una piccola parte. Ovunque le persone stanno lottando contro l’oppressione delle autorità e delle istituzioni al di fuori delle mura. Insieme con le nostre lotte quotidiane, è sempre importante non dimenticare i nostri compagni che sono dietro le mura e non lasciarli marcire in prigione.

Le prigioni sono l’espressione di una società basata sulla repressione e lo sfruttamento. Sempre più persone che si sono opposti all’ordine costituito sono stati rinchiusi o etichettati come malati mentali. La custodia è lo strumento idoneo nelle mani del potere che dà agli dominatori l’opportunità di sbarazzarsi dalle persone resistenti e mantenere ancora la sua costituzionalità ipocrita.

Non lasciamoci intimidire dalle loro minacce e dagli apparati della repressione!

È chiaro per noi, la libertà deve essere combattuta!
Non può essere richiesta dallo Stato!

Non c’è bisogno di aspettare fino ad allora. Il Febbraio può essere solo il picco delle azioni. C’è una campagna di solidarietà in corso, che ha avuto inizio il Dicembre del 2012 con lo sciopero della fame degli anarchici Gabriel Pombo Da Silva ed Elisa Di Bernardo nelle carceri tedesche e italiane, rispettivamente, così come un’azione di solidarietà in tribunale dal prigioniero anarchico Theofilos Mavropoulos e dei membri dell’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia.

Armatevi ora… fino a quando Marco non sia libero!

UK: Contro le prigioni, contro gli zoo – Azione contro lo zoo di Bristol, 31/12/2012

“Abbiamo cominciato il 2013 nel modo in cui intendiamo continuarlo, con un attacco all’entrata principale dell’edificio dello Zoo di Bristol. Tutte le vetrate davanti e le finestre sono state distrutte. L’edificio e l’insegna “Bristol Zoo” sono state attaccate con bombe di vernice e un’altra bomba di vernice è stata lanciata dentro l’edificio. “Liberate” è stato scritto sulla parete di fronte.

Gli zoo si pongono come campioni di conservazione ma la realtà è molto diversa. La loro “conservazione” è parte della stessa mentalità arrogante e ipocrita che pone gli umani come separati e al di sopra di tutti gli esseri viventi, e che punta al dominio e alla sottomissione della natura. Le creature selvagge vengono cacciate, alcune fino all’estinzione, e i loro habitats distrutti. Quelle che sono fortunate abbastanza da essere “salvate” vengono messe in gabbie e questa viene presentata come una protezione e un aiuto per loro.

Gli zoo sono sostenuti come caposaldo dell’educazione. Possiamo sapere tutto quello che abbiamo bisogno di sapere su questa o quella creatura tranne come mostrarle il rispetto di base. Lo scopo reale è invece insegnare alle persone che gli animali non umani sono lì per il nostro divertimento, e che l’intero mondo non umano esiste solo per il nostro utilizzo. Il bisogno delle persone di vedere e provare qualcosa di selvaggio è molto commerciabile e sfruttabile. Dietro tutta la retorica e la reinvenzione degli zoo si situa la crudele realtà, fatta come sempre di soldi e profitto con ogni mezzo necessario. Una volta che vediamo attraverso questa immagine attentamente costruita, non c’è difesa possibile che queste istituzioni di schiavitù possano impiegare contro le nostre ragioni per attaccarli.

Negli zoo, le persone vengono abituate alla necessità e desiderabilità delle gabbie. Animali una volta liberi, che vanno avanti e indietro nelle loro gabbie fissando vuotamente le sbarre, sono un triste riflesso della nostra stessa reclusione.

Con questa piccola ma riuscita azione tracciamo una linea nella sabbia tra noi e il dominatore di ogni creatura, inclusi noi stessi.

A Capodanno c’è una tradizione in tutto il mondo di prendere azione contro il sistema carcerario e mostrare solidarietà ai prigionieri. Noi continuiamo ed estendiamo questa tradizione nello spirito della liberazione totale sia per animali umani che non-umani. Allo stesso modo non abbiamo dimenticato né perdonato la violenza usata dalla polizia contro i manifestanti fuori dalla prigione di Horfield lo scorso ultimo dell’anno.

Continueremo a colpirli dove e quando non se l’aspettano – Non potranno mai essere ovunque, e noi non accetteremo la reclusione e l’imprigionamento di nessuna forma. Dedichiamo questa azione ai prigionieri anarchici Marco Camenisch, Cristobal Franke “Mono”* e Osman Evcan.”

fonte

* Compagno “Mono” è stato rilasciato dal carcere.

Messico: Lettera del compagno Mario López “Tripa” dopo l’uscita dal carcere

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Saluti a tuttx!

Compagnx, già dopo 6 mesi sono potuto uscire dal carcere, il che non sarebbe stato possibile senza la solidarietà e l’appoggio di tuttx voi. Alla fine, come già è stato diffuso, è stata fatta una modifica alla legge dei potenti che rende il crimine di “Attacchi alla pace pubblica” come non grave, per cui i/le compagnx avvocati del GASPA si sono mossi rapidamente per sollecitare la libertà su cauzione o condizionale. All’inizio pensavamo che questo non sarebbe stato possibile per l’aggravante rispetto all’esplosivo e la premeditazione del fatto, ma già il giorno venerdì alle 3:30 del pomeriggio il segretario ci ha notificato la libertà condizionale. Dopo una pesante giornata di attesa finalmente all’1.00 di mattina ho attraversato la porta del carcere verso l’uscita del centro di sterminio, dopo già mi aspettavano compagnx e amicx così come mia madre. Alla fine abbiamo pagato 70.000 pesos [circa 4.000 euro –ndT] all’assicurazione che siamo in procinto di recuperare.

Al momento questo è tutto, senz’altro voglio ringraziare nella maniera più sincera tuttx i/le cumpas che mi hanno appoggiato e hanno solidarizzato in tutte le forme possibile, dalle loro posizioni, convinzioni e possibilità. E anche inviare un saluto di forza alla compagna Felicity, dovunque si trovi la lotta continua, perchè non è un’occasione specifica, un momento isolato delle nostre vite, ma la nostra vita stessa! Salute e forza per i/le prigionierx in Italia, per il compagno Gabriel e Marco.

Solidarietà con i/le prigionierx anarchicx!
L’anarchia è inevitabile!

Con amore e rabbia
Mario López Hdz.
Messico d.f., 31 dicembre 2012.

Germania – Italia – Grecia: Solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch

Marco-Camenisch

Processo per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, 16º sessione, carcere di Koridallos 28/12/2012

Una volta finita dalla presidente del tribunale la lettura dei nomi degli imputati (nella quale i membri della CCF, volendo screditare il processo rifiutano di rispondere all’appello) i compagni della Cospirazione hanno interrotto il processo, ed uno dei membri ha presentato verbalmente la seguente dichiarazione:

“Tutti in questi giorni abbiamo sentito avvocati e procuratori di citare argomenti di diritto sulla questione del “processo politico”. Abbiamo sentito una lingua per noi estranea, perché non siamo avvocati, siamo guerriglieri anarchici urbani. Quindi parleremmo nella nostra lingua.

La CCF è un armato, insurrezionale, gruppo di guerriglia urbana. La nostra azione è stata, e sarà sovversiva. Questo è evidente, e si vede anche nella lingua utilizzata dal nemico contro di noi. Avete stabilito per noi leggi speciali, procedure speciali, condizioni di detenzione speciali, tribunali speciali, come questo. La stessa prova accusatoria che avete costruita scrive che abbiamo minacciato le strutture politiche, sociali ed economiche del governo. Ma sul verdetto che pubblicherete, o meglio sul verdetto che i vostri supervisori vi hanno dato per trasportare -direte che la Cospirazione non è un gruppo di guerriglia anarchica.

Questo viene fatto per due motivi. In primo luogo, perché il regime segue il principio nazista, in base al quale “il modo migliore per colpire l’avversario è quello di negargli l’identità politica, di svalutarlo e retrocederlo…” La seconda ragione è che l’assunzione da parte del potere che noi, i membri della CCF, siamo guerriglieri anarchici urbani riconoscerà nello stesso tempo che siamo prigionieri di guerra. In questo modo, il potere sarà costretto ad ammettere l’esistenza del nemico interno, l’esistenza della rivolta anarchica, l’esistenza della guerriglia anarchica urbana. Ciò significa che lo stato dovrebbe confessare che all’interno della democrazia esiste una guerra civile tra il regime e le forze minoritarie anarchiche. Ma guardate come il potere sostituisce “bene” le parole e traveste i significati. La guerriglia urbana viene chiamata “terrorismo”, la repressione “protezione civile” e le leggi “libertà”.

Ma badate bene qui: Non siamo venuti qui per reclamare per qualche “diritto” e nemmeno per ottenere una sorta di “riconoscimento politico”. L’unico che ci può giudicare siamo noi stessi e i nostri compagni. Inoltre, non intendiamo di atteggiare come “bravi ragazzi” e inginocchiarsi di fronte al potere per chiedere l’elemosina di una “indulgenza”. Ma perché diversi autoproclamati difensori del “movimento” parlano di tanto in tanto sulla sensibilità degli anarchici, vogliamo dire qualcosa. La vera sensibilità davanti la bruttezza di questo mondo è la sensibilità che ci ha fatto riempire i nostri caricatori con proiettili e minare il territorio nemico con decine di bombe. E per finire con le scuse riformistiche, la vera libertà si trova nella canna di una pistola, nello stoppino della dinamite, nelle parole chiare e nelle decisioni difficili, e non alle mezze parole per ottenere l’indulgenza giudiziaria e nelle legittime manifestazioni-funerali.

Questa sensibilità è quella che ci ha fatto assumere la responsabilità politica per la Cospirazione e rinnegare le vostre attenuanti legali. Sappiamo che scegliamo la strada difficile e solitaria. Come sappiamo che nei successi e le vittorie di un gruppo anarchico ci sono molti “padri”, ma nelle difficoltà della soppressione e nella paura del carcere il gruppo rimane orfano. Noi non abbandoneremo la Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Poiché la sensibilità reale non sta piangendo, si arma.

Sappiamo che la vostra democrazia è una dittatura di velluto che viene imposta con le sue leggi. Leggi che sono state fatte per proteggere coloro che l’hanno costruite e per punire coloro che sfidano la tirannia del potere. Leggi che vendicano coloro che si sono alzati in piedi ed hanno marciato contro le scelte e il silenzio di una folla irragionevole.

Pochi giorni fa, il 18 Dicembre 2012, alla Corte del Pireo esaminava la richiesta di rilascio del prigioniero politico Savvas Xiros per il caso della 17N. È noto il caso di Savvas, che è stato ferito pesantemente quando, dieci anni fa, la bomba che trasportava è stata esplosa. Dieci anni si trova in condizioni di detenzione speciali, che non siano abbastanza sufficienti per soddisfare la furia vendicativa del potere. La richiesta di Savvas è stata respinta. La vera ragione del rifiuto è che Savvas non ha mai ripudiato la lotta.

Parallelamente, il potere, al di fuori dei chilometri che possano intervenire, rimane lo stesso vendicativo. In Svizzera è tenuto prigioniero il nostro compagno e fratello Marco Camenisch. Marco è un anarchico della prassi che è stato accusato di sabotaggio contro impianti industriali di energia, per partecipazione ad una fuga con la ferita di secondini e per collutazione armata con dei soldati ad un posto di blocco dei Carabinieri in Italia. Marco aveva trascorso dieci anni nella clandestinità militante e quando è stato arrestato nel 1991 è stato imprigionato inizialmente in Italia e poi nel 2002 si è trasferito alle prigioni svizzere. Oggi, si trova più di venti anni nelle prigione dello Stato. In tutti questi anni, non ha mai riconosciuto il potere delle autorità giudiziarie e, al contrario, è rimasto un nemico giurato dello Stato. Per rappresaglia, lo Stato ha recentemente respinto la sua richiesta di sospensione della sua detenzione, prolungando la sua carcerazione.

Naturalmente, non aspettiamo nemmeno un millimetro di indulgenza dal nemico, né invochiamo ad una libertà “regalata”. Dopo tutto, la libertà non si regala, si conquista. Diciamo quello che diciamo per trasmettere un messaggio ai compagni al di fuori delle mura delle prigioni. La libertà di Marco Camenisch non si realizzerà né con parole né con preghiere. C’è bisogno di azioni. Lo Stato indica che non dimentica i suoi nemici; la questione è se gli anarchici ricordano i loro compagni. Perché ci sono in molti oggi che parlano di anarchia, ma pochi sono quelli che vivono come anarchici…”

In seguito è intervenuto un’altro compagno della CCF ed ha letto la seguente dichiarazione della Cospirazione:

Dal 15 Dicembre 2012 dei compagni anarchici effettuano simbolicamente uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch. Inizialmente l’anarchico Gabriel Pombo Da Silva dalle prigioni della Germania e in seguito l’anarchica Elisa Di Bernardo dalle prigioni italiane dimostrano con questa loro azione che gli anarchici della prassi non dimenticano… Provano che la memoria non è spazzatura. Noi, dalla Grecia, stiamo in piedi con tutto il cuore accanto a loro e come un minimo segno di solidarietà con il nostro fratello Marco Camenisch interrompiamo il processo e ci allontaniamo dall’aula. Questo è il nostro modo per partecipare alla campagna di solidarietà internazionale avviata dalla Germania e proseguita in Italia. Perché la solidarietà tra gli anarchici non è solo parole.”

Di conseguenza i compagni della CCF insieme con l’anarchico Theofilos Mavropoulos si sono allontanati dalla corte, ammanettati e con la scorta dei sbirri. Gli altri “imputati” sono rimasti nell’aula. Alla fine, la corte è stata costretta a interrompere la sessione, visibilmente turbata dall’atteggiamento dei compagni della CCF e di Th. Mavropoulos, ed ha annunciato una nuova sessione per il 4 Gennaio 2013.

RadioAzione: “In ogni caso nessun rimorso”

solidarity is our weaponIn questi ultimi mesi, nonostante le innumerevoli inchieste e processi a danno di tantissimi compagni anarchici in tutto il mondo, la solidarietà verso i compagni detenuti ha fatto un bel salto di qualità. Settimane di azioni e solidarietà si susseguono oramai da mesi e la “solidarietà” inizia a non essere unicamente un termine scritto. Non solo la F.A.Informale, ma tante altre sigle a volte anche momentanee all’azione hanno fatto sentire la loro solidarietà; la loro voce attraverso il frastuono della polvere esplosiva…attraverso il calore delle fiamme che ha visto ardere numerosi cardini, simboli e pilastri degli stati-capitale in tutto il mondo.

Ma, almeno per quanto riguarda l’Italia, tutto questo rumore viene un po’ nascosto, evitato, messo a dovuta distanza da parte di chi redatta giornali, siti e blog. Sarà la paura di essere coinvolti in chissà quale inchiesta futura, sarà per altri motivi, sarà…sarà…sarà che molto spesso è meglio parlare di lotte “lontane” o più “presentabili” che mettere bocca o prestarsi alla divulgazione di scritti, rivendicazioni ed azioni avvenute sul proprio territorio. Alcuni compagni detenuti sembrano essere fondamentali da supportare…altri sembrano tenuti a distanza perchè hanno la “peste”. Almeno per quanto riguarda RadioAzione si preferisce dare la solidarietà a tutti, anche con i meno affini, la complicità con pochi senza aver paura di farsi “appestare”. Se si pensa che si rischia di meno parlare di lotte meno radicali, allora si pensa male(guardare agli anni di carcere appioppati per il G8,ai mesi di arresti cautelari per le manifestazioni contro la T.A.V.).

A Giugno l’inchiesta “Ardire” della Procura di Perugia ha portato all’arresto di molti compagni. Gli intenti erano due:

-Evitare la scarcerazione di Marco Camenisch ed ostacolare il trasferimento di Gabriel Pombo da Silva.
-Mettere a tacere con la galera chi aveva dato eco ad azioni e scritti attraverso un blog.

Che poi vari sostituti procuratori della repubblica se la vogliono raccontare, con tanto di fantasiosi contorni, per far si che vengano firmate decine e decine di custodie cautelari…beh quella è una storia nota, ed onestamente non è lavoro di chi scrive queste due righe di andarlo smontare; in più non interessa entrare nelle teste dei nostri aguzzini. Interessa, invece, non retrocedere di un millimetro ma fare sempre un centimetro in più in avanti!

Il blog di RadioAzione fino a qualche mese fa veniva aggiornato si ma non nella quotidianità che lo si fa da qualche mese a questa parte. Le “Dirette d’Azione”non avevano una frequenza fissa, ma attraverso il blog si faceva sapere agli interessati il giorno e l’ora in cui fossero andate in onda.

L’operazione ”Ardire”,in particolare, ha reso la necessità di cambiare qualsiasi piano e progetto sia per il blog che per le dirette radio. Con mille tripli salti mortali si cerca di tenere aggiornato il blog nella quotidianità costruendo e mantenendo rapporti con tantissimi altri compagni in tutto il mondo; le dirette radio(Dirette d’Azione) da una a settimana sono diventate due, fisse negli stessi giorni e stesse ore. Ma la cosa molto più importante, almeno per chi porta avanti tale progetto, è quella di aver dato voce, fino ad ora e fino alla fine, ai compagni detenuti(ovviamente con scritti più affini), eco alle azioni dirette ed alle sue rivendicazioni alla faccia di qualche “Comodi-no” che vorrebbe diventare un “Comò” ma che alla fine si trasformerà in una scarpiera piena di scarpe da cui prenderà solo calci nel culo.

Quindi RadioAzione continuerà a dar voce e a far eco alle lotte radicali contro l’esistente, senza alcun problema, nessun tarlo, nessuna preoccupazione. Galera, domiciliari e molte inchieste non sono riuscite nell’intento di piegare le mie idee…figuriamoci se ci riesce la”minaccia” che potrebbero ritornare.

E nel caso…? Da quando ho capito cosa voglio ho sempre tenuto in mente una frase:

“In ogni caso, nessun rimorso”.

Solidarietà con tutti i compagni detenuti nel mondo!
Complicità con pochi!
Fuoco Alle Galere, Liberiamoli tutti!
Per l’insurrezione, per l’anarchia!

December 2012 A.M.(After Maya)
RadioAzione

Germania e Italia: Prigionieri anarchici conducono uno sciopero della fame in solidarietà con Marco Camenisch, che è ancora detenuto nelle prigioni svizzere

marco

RadioAzione informa che, a partire dal 15 Dicembre, il compagno imprigionato Gabriel Pombo Da Silva è in sciopero della fame in solidarietà con l’anarchico Marco Camenisch, che si trova ad affrontare ancora un altro procedimento a partire da zero per quanto riguarda la sua richiesta per la libertà condizionale.

Gabriel sarà in sciopero nella prigione di Aachen, in Germania, fino al 21 Dicembre. Poi sarà il turno della compagna Elisa Di Bernardo, che è detenuta nel carcere di Rebibbia, in Italia. Lei condurrà uno sciopero della fame nella settimana dal 22 al 29 Dicembre. Si è in attesa della conferma di un terzo turno, che probabilmente includerà uno sciopero dal compagno Sergio Maria Stefani, rinchiuso nel carcere di Alessandria, in Italia.

Come Gabriel abbia già suggerito, lo sciopero di solidarietà può essere proseguito anche nel mese di Gennaio 2013, se altri compagni in prigionia sono disposti e in grado di partecipare a questa protesta per la liberazione immediata di Marco.

Elisa (redattore di Culmine, insieme al prigioniero Stefano Gabriele Fosco) e Sergio sono tra gli otto compagni che sono sottoposti in custodia cautelare nel contesto della “Operazione Ardire” audacia. Questa montatura particolare anti-anarchica è stata avviata dallo Stato italiano nel Giugno 2012, e coinvolge Marco e Gabriele, anche, tra gli altri.

A tutti i compagni al di fuori delle mura della prigione, che vogliono sentirsi vicinanza con Marco e gli altri anarchici detenuti: fate proprio questo; lasciate che la solidarietà con i compagni imprigionati brilli.

Forza ai prigionieri in lotta!

Cile: Rivendicazione dell’attacco contro il simposio di vivisezione nell’Università di Concepción

Ognunx dovrebbe essere integro per riuscire a farsi carico della propria salute, quando non è così, non ci sono scuse per delegare all’esterno la responsabilità di conoscere il proprio corpo, niente giustifica la vivisezione come metodo di “cura”.

Niente giustifica la superiorità autoconcessa e presuntuosa con la quale l’essere umano dispone di altri animali, dei loro corpi, delle loro vite, del loro tempo, anche se fosse in maniera igienica, arieggiata, sofisticata, anestetizzata o più sicura possibile.

Che contraddizione che si faccia soffrire e si uccida per ottenere la salute, persona che credono di fare del bene, quando perpetuano solo la decadenza umana. Scienziati che giorno dopo giorno provocano malattie negli animali, molti dei quali transgenici, per poi applicare i loro rimedi sugli umani, per migliorarlo, renderlo ogni volta più immortale, più perfetto. Migliorare la razza umana, sono nazi in camice bianco! Torturatori pagati dallo Stato e dalle industrie farmaceutiche.

Abbiamo attaccato il Simposio Internazionale Sui Modelli nell’Investigazione Biomedica [il 14 novembre] poiché lì si riunivano prestigiosi sfruttatori di animali sia nazionali che internazionali. Lo abbiamo fatto con 2 congegni incendiari esplosivi, uno collocato sotto un furgone di proprietà dell’Università di Concepción, per la precisione nell’area di ricerca e l’altro collocato sotto il furgone del dottor Fidel Castro, pioniere latinoamericano nella creazione di animali transgenici ed esperto in clonazione animale, è di fatto il primo ad aver clonato una mucca in Cile, ma lasciamo che sia lui stesso a spiegare a cosa si dedica:

“… da lì nascono le biofabbriche, a quello mi dedicavo a Cuba, a generare biofabbriche di animali che producevano droghe per uso medico e questo è quello che vogliamo fare qua (…) se modifichiamo questi animali perchè geneticamente il loro latte contenga farmaci introdotti attraverso l’ingegneria genetica, il costo si abbasserebbe e la disponibilità aumenterebbe…”

Queste, oltre alla realizzazione di un nuovo centro di torture per animali (bioterio) con a capo la dottoressa Roxana Pincheira e i suoi lacchè, che presto inizierà ad essere costruito nell’Università di Concepción, sono le motivazioni del nostro agire.

Perchè quelli che lucrano con la sofferenza animale e l’artificializzazione della vita sappiano che siamo vicino e non ci riposeremo.

Quella mattina il ricordo di Barry Horne ci ha protetto e la sua forza ci ha accompagnato.

Libertà per tutti gli animali imprigionati e torturati.

Saluti pieni di amore e rabbia ai guerrieri Nicola Gai e Alfredo Cospito, a Braulio Durán Gonzáles, a Henry Zegarrundo e specialmente a Marco Camenisch. La distanza ci separa ma la lotta ci unisce.

Fronte di Liberazione Animale

Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica l’incendio di una scuola

L’11 Novembre 2012, coperti dalla notte e con desideri di solidarietà rivoluzionaria verso gli/le anarchicx imprigionatx di tutto il mondo, abbiamo bruciato una scuola elementare a Paniki – Manado. Dedichiamo la nostra azione a tutti i fratelli e le sorelle della FAI-FRI.

Forse moltx compagnx si staranno chiedendo – perchè dare fuoco a una scuola? La risposta è semplice. Prima di tutto, la scuola è una prigione. E non ci sono altre scuse per difendere la scuola e toglierla dalla lista di obiettivi delle azioni rivoluzionarie. A scuola, non impariamo la libertà, il coraggio, l’unicità e la solidarietà rivoluzionaria. Non impariamo altro che la situazione della società che ci viene imposta sulla nostra dignità come esseri umani.

Dedichiamo la nostra azione a ricordare i nostri fratelli, Eat e Billy, che sono ancora imprigionati dallo Stato. Inoltre, tramite questa azione vogliamo mandare saluti rivoluzionari a Nicola Gai e Alfredo Cospito, ai membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Theofilos Mavropoulos, Gabriel Pombo da Silva, Marco Camenisch, ai membri di Lotta Rivoluzionaria e agli anarchici imprigionati in Cile e Bolivia. A Luciano Tortuga e Mario Tripa Lopez, mandiamo abbracci rivoluzionari ad entrambi.

Questa azione è parte della settimana di azioni per ricordare i nostri fratelli che sono imprigionati dallo Stato, la lotta contro lo Stato, il capitale e la società.

Nessun passo indietro
Mai disarmati, mai inchinarsi

Per l’anarchia
Per l’Internazionale Nera

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
_

Note sull’azione:

Il fuoco è stato appiccato intorno alle 21.00. L’intera scuola è bruciata. 322 bambini hanno ora un sacco di tempo libero senza educazione di Stato. Non è stata una casualità. In seguito alla precedente azione del nostro gruppo del 5 Novembre a Manado, la polizia ha organizzato un meeting specificatamente per discutere della situazione, mentre ai media non è stato permesso di entrare per ascoltare. Pare abbiano deciso per una politica di negazione, nel tentativo di sopprimere le informazioni sugli attacchi. Quindi, il precedente congegno esplosivo a Manado è stato dichiarato essere “solo una valigia vuota” confusa con una bomba, e l’incendio della scuola è stato dichiarato essere “un corto circuito elettrico”.

fonte

Santiago, Cile : Rivendicazione di azioni nella campagna contro il controllo e il dominio tecnologico

“Noi i terroristi ci dichiariamo in ogni caso antiterroristi, poiché ci muoviamo in situazioni già create dal terrore, noi non creiamo i carceri infernali, li combattiamo. Utilizziamo la dinamite… Noi non costruiamo i tribunali né i palazzi di giustizia che distribuiscono leggi antisociali e segregazioniste. In definitiva, siamo messi sottosopra da un fuoco di terrore, in nessun caso lo creiamo”
(Gruppi Autonomi, comunicato dalla prigione di Segovia)

Noi, Nucleo Autonomo del Crimine Rivoluzionario – Frazione Distruttrice della (In)Civilizzazione, rivendichiamo la detonazione dell’estintore-bomba alle porte blindate della banca di registrazione del DNA, oltre a una serie di allarmi-bomba e altre simulazioni, ma visto il carattere del nostro ultimo attacco, la sua mediatizzazione e risposta del ministro della (in)giustizia, passiamo a dichiarare quanto segue:

1) Vista la campagna di attacchi realizzata contro istituzioni e personalità scientifiche da parte dei compagni messicani delle ITS, la loro critica e la loro azione diretta ci ha ispirato a fraternizzare con la loro lotta, visto che i loro obiettivi sono anch’essi connessi con gli apparati di controllo e dominio tecnologico nel territorio denominato Cile. Ci vediamo nella necessità eloquente di visualizzare qui la trama e la classe tecnocrata che comincia ad alzare la testa, intimamente legata a istituzioni scientifiche messicane, e inclusa la sua imitazione cilena (Conacyt Chile, coincidenza?). Dichiariamo quindi, come i servi del SML (servizio medico legale) sono stati istruiti dall’FBI nell’utilizzo del software chiamato CODIS, ricordiamo che varie persone non sottomesse sono già state brutalmente costrette a dare esemplari di sangue (come i/le compagnx del caso bombas), perchè fossero paragonati con esemplari di DNA trovati nelle più di 100 azioni dirette realizzate negli ultimi anni, non potendo provare nulla. Questo atto sanguinario non lo dimentichiamo, per cui i nostri propositi sono cresciuti e siamo riusciti con buon esito ad attaccare l’istituzione incaricata di questi orrori e la risposta isterica del ministro della (in)giustizia. Abbiamo realizzato i nostri obiettivi, ci avviciniamo e loro sono lontani.

2) Il ministro della (in)giustizia mente nel dire che la banca del DNA è al servizio dei diritti umani, questo è il suo argomento di critica alla nostra azione; noi dichiariamo che la banca del DNA è al servizio del controllo di tuttx i/le combattenti contro lo Stato/Capitale, non vuole favorire l’umanità, ma il suo controllo, il Dominio e la perpetuazione della classe dirigente al Potere. Il post-neoliberalismo è l’unione e cospirazione degli elementi e interessi transnazionali insieme a quelli degli Stati nazionali. Lo Stato/Capitale, come unione degli interessi Nazionali subordinati a quelli internazionali permangono e confabulano contro tuttx i/le combattenti, non è un caso che Messico e Cile siamo uniti e istruiti dall’FBI.

3) Non siamo un gruppo specifico di lotta anti-tecnologica, la nostra lotta è contro ogni tipo di dominio, identificando con questa campagna la tecnologia come uno strumento di dominio di tutti gli esseri viventi, di tutta la natura e la Terra, non riconosciamo la tecnologia come qualcosa di neutrale o che faccia del bene ma come un elemento di disumanizzazione e sfruttamento.

4) Abbiamo seguito le azioni dirette che sono state realizzate durante la settimana della realizzazione del circo elettorale comunale e la chiamata riformista della ACES a un boicottaggio delle elezioni. Da parte nostra ci affianchiamo anonimamente all’azione diretta degli ACI – Antiautoritari Coordinati Informalmente, che salutiamo rivoluzionarmente.

5) Passiamo a fare una rassegna cronologica della seguente campagna:

Mercoledì 11 Gennaio – Allarme bomba alla Conferenza del Direttore della Fondazione Scientifica Nazionale (NSF) Dr. Subra Suresh, realizzato alle 16.30 nell’edificio Telefonica Av. Providencia 111.
Domenica 12 Febbraio – Posizionato un estintore-bomba simulato nella sede di Conacyt (Commissione Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnologica), Cile, scoperta il mattino del giorno seguente (vedi la stampa)
Martedì 24 Aprile – Allarme bomba durante la conferenza di esperti del The Jackson Laboratory, effettuato nel Parco Tecnologico della Fondazione “Scienza e Vita” situato in calle Av. Zañartu 1482 Ñuñoa. Santiago CILE.
Mercoledì 24 Ottobre – Installazione di un estintore-bomba (questo volta pieno di polvere nera) alla banca di registrazione del DNA.

Dalla nera notte che ospita i nostri passi, salutiamo la compagna Carla Verdugo che si trova reclusa nella torre 5 della prigione di San Miguel, la stessa torre dove furono assassinati 81 ostaggi dello Stati!

Un Abbraccio solidale da distanza al veterano combattente Marco Camenisch!

A Mayron Gutiérrez (il Krudo) che è stato schifosamente incolpato dai suoi presunti “compagnx”, ai delatori tutta la nostra più energica ripulsione.

Ai reclusi del Caso Security, Marcelo, Juan e Freddy.

Non dimentichiamo Hans Niemeyer, che è stato accusato per le nostre azioni e per aver ritardato a rivendicarle, non per questo ha arrestato il nostro agire insurrezionale, il nostro pensiero è anche con lui.

Viva la rivoluzione!

Viva la distruzione di tutto il capitalismo!

NACR – Frazione Distruttrice della (in)Civilizzazione

fonte

Veracruz, Messico: Rivendicazione di bomba contro Bancomer

Noi dell’Iniziativa Anarco-Insurrezionalista di Offensiva e Solidarietà – Julio Chavez Lopez rivendichiamo la collocazione di un congegno esplosivo artigianale in una banca Bancomer situata nella zona industriale di Tejerìa, Veracruz il giorno lunedì 17 Settembre 2012, come gesto di solidarietà con il compagno anarchico Mario López “El Tripa” nello svolgimento delle udienze contro di lui per collocazione di un congegno esplosivo, per il quale rimase ferito e per cui si trova attualmente nelle grinfie del nemico. Allo stesso modo vogliamo esprimere la nostra solidarietà con la compagna Felicity Ryder nella sua dignitosa fuga. Forza, in qualunque luogo ti trovi.

Dobbiamo menzionare il fatto che il congegno pare sia stato neutralizzato dalla marina, in questi momenti deve trovarsi nei quartieri della repressione per essere analizzato. Bisogna dire che questo non sarebbe potuto succedere senza la complicità “cittadina” di chi continua a difendere l’attuale ordine di dominio e la “pace” e “normalità”, risultato della sua passività e sottomissione. È la cittadinanza, la gente passiva che ha accettato e interiorizzato il ruolo della polizia che la Stato ha così ben cercato di estendere attraverso la civiltà, il patriottismo, la cultura della denuncia, l’attaccamento e il fervore per la legge e la sua paradossale e stupida lotta contro la delinquenza e la corruzione.

Da qui vogliamo fare una chiamata a non ingrossare le file della repressione e della difesa del capitale, a non unirsi alla marina, all’esercito, alla polizia nè al narcotraffico e capire che questi sono solo parte e conseguenza della logica capitalista del sistema che cerca l’accumulazione e la difesa della proprietà privata. Così come ribellarsi alle istituzioni di controllo, ribellarsi contro sè stessx perchè è principalmente la convinzione individuale quello che rende possibile e percorribile la lotta per la liberazione.

Liquidiamo la polizia che portiamo dentro di noi e che dalla nostra nascita il sistema ha fatto crescere nelle nostre menti.

Rimaniamo con la soddisfazione di sapere che il nemico sa di avere sempre un sasso nella scarpa che cercherà il combattimento al suo ordine e alla sua normalità dominante.

Un saluto a tuttx x sovversivx, individualità e gruppi insorti che giorno per giorno con valorosità e convinzione danno la faccia contro tutta l’autorità con gesti ribelli e antiautoritari in tutti gli aspetti della vita.

Solidarietà con Mario López “El tripa”, Felicity Ryder e Braulio Duran!!
Solidarietà con i fratelli di Culmine e tuttx i repressx in Italia, Grecia, Stati Uniti e Cile per la repressione anti-anarchica!!
Forza Eat e Billy in Indonesia!!
Siamo con voi Marco Camenisch e Gabriel Pombo da Silva!!
Sempre faccia a faccia con il nemico!!

In Guerra contro lo Stato, il Capitale e Tutta l’Autorità. Per l’estensione dell’Anarchia,

Iniziativa Anarco-Insurrezionalista di Offensiva e Solidarietà – Julio Chavez Lopez
Federazione Anarchica Informale
(IAOS-JCL/FAI).

fonte

Buenos Aires, Argentina: Striscione, bombe di vernice e pietre sull’istituto di biotecnologia Leloir

Mercoledì 5 settembre alle 23.00 ci siamo trovati di fronte alla facciata dell’Istituto Leloir situato su J. de Ibarborou e Patricias Argentinas, per dimostrare con il nostro gesto solidarietà con Marco Camenisch in sciopero della fame, così come con tutti quelli che rischiano e intraprendono l’offensiva contro gli Stati del mondo. Il nostro obiettivo non era a caso, si tratta di un posto dove stanno promuovendo lo sviluppo delle disgustose nanotecnologie, il presente e il futuro del sistema tecnologico di controllo.

Lì abbiamo appeso uno striscione in cui salutavamo il nostro compagno, e abbiamo lanciato pietre e bombe di vernice piene del nostro odio liberatore.

Pochi minuti sono stati sufficienti per il nostro gesto di amore anarchico per tutti quelli che innalzano il conflitto permanente contro l’apparato del dominio e i suoi esecutori.

Con questo gesto mandiamo un saluto ai nostri compagni imprigionati in tutto il pianeta, così come a quelli che si trovano indagati o rinchiusi per le diverse operazioni di polizia, specialmente in Italia.

NONOSTANTE LE INTENZIONI DI QUELLI CHE CI IMPONGONO LA MISERIA O TENTANO DI ESTINGUERE IL NOSTRO FUOCO, IL CAOS CONTINUA A ILLUMINARE LE NOTTI!

LUNGA VITA ALLANARCHIA!

fonti: 1, 2

Messico DF: Attacco incendiario contro il magazzino di un’empresa farmaceutica

A tutt* gli/le anarchic* d’azione
Agli/alle incendiar* e antagonist* affin*

Comunicato della CCF-FAI, Messico DF:

Incendiar* in guerra contro tutte le autorità!
Tutta la nostra solidarietà ai compagni Mario Lòpez “Tripa” e Braulio Duràn!
Solidarietà alla compagna Felicity ovunque ci si trovi in lotta!
Celebriamo un anno di attacchi diretti al capitale e allo Stato!

Di nuovo il fuoco liberatore arde dove più nuoce distruggendo la merce. La Cospirazione delle Celllule di Fuoco (CCF) frazione della Federazione Anarchica Informale del Messico (FAI-M) sezione DF, ha scatenato il fuoco liberatore nei magazzini della colonia San Juan Xalpa, delegazione Iztapalapa, distruggendo i magazzini 45 e 46 sull11sima strada e Sabadell.

L’incendio era programmato per cominciare alle 11:45 della notte del 17 settembre, però un guasto nel meccanismo di accensione non fece partire il congegno.
La mattina pensavamo che i nostri piani erano falliti e che il dispositivo fosse stato recuperato dalle forze repressive, ma pare che il meccanismo fosse solamente in ritardo e alle 11:10 del mattino l’esplosione ha avuto inizio.

In un anno di attacchi al Capitale e allo Stato, è la prima volta che accade un incidente di questo tipo. Nessuno dei nostri attacchi ha mai provocato ferimenti, abbiamo sempre realizzato azioni per distruggere le merci e paralizzare la produzione senza perdite. Questa volta l’incendio ha fatto vari feriti. Non era nostra intenzione provocare feriti, ma di distruggere la merce e paralizzare la produzione.

Con questo nuovo attacco coordinato con i gruppi di azione anarchica e con individualità affini, solidarizziamo con il compagno Mario Lopez “Tripa”, sequestrato dallo Stato, nelle galere di  Marcelo Ebrad in attesa di sentenza, con il nostro fratello di lotta  Gabriel Pombo da Silva incarcerato in Germania, con il compagno Marco Camenizh in Svizzera, con i/le compagn* prigionieri in Cile, con i/le prigionier* della Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con i fratelli e le sorelle bolivian*, con i/le nostr* compagn* di Culmine e tutt* i/le compagn* colpit* dalla repressione in Italia, con i nostri fratelli e sorelle in Indonesia e con tutt* i/le nostr* compagn* sequestrat* in tutto il mondo.
A un anno dalla nascita di questa coordinazione di lotta antagonista abbiamo battuto il sistema di dominazione insegnando che la lotta è possibile e che il sistema è vulnerabile.

Continuiamo a colpire dove più nuoce! Continuiamo con il fuoco liberatore!
Distruggiamo l’intero esistente!

Saluti ai/alle compagn* della Células Autónomas de la Revolución Inmediata (CARI-PGG), ai/alle compagn*dell’Individualidades Tendiendo a lo Salvaje (ITS), al Frente de Liberación de la Tierra (FLT), alla Célula Insurreccional Mariano Sanchez Añón (CI-MSA) e a tutti i gruppi di azione anti-sistemica!

Viva i gruppi informali di azione anarchica!
Lasciamo che la lotta si espanda in tutti gli angoli del mondo!
Siamo tutt* complici della Cospirazione delle Cellule di Fuoco!
Viva il fuoco liberatore e la polvere vendicatrice!
Forza compagno Mario!
Forza compagno Braulio!
Contro il sistema tecnologico di dominazione!
Per la demolizione delle prigioni!
Per la Liberazione Totale!
Per la coordinazione internazionale anarchica!
Per l’Anarchia!

Cospirazione delle Cellule di Fuoco/Federazione Anarchica Informale.
(CCF-FAI) – Messico
18 settembre 2012

fonte

Toluca, Messico: Attacco incendiario alla camionetta del centro internazionale di miglioramento del Mais e del grano

Così, come il Teocintle(1) che malignamente corrode i campi di mais addomesticati; la Frazione Anti-Civilizzazione del Fronte di Liberazione della Terra affine con la Federazione Anarchica Informale ha attentato all’alba del 4 settembre del 2012, incendiando ancora a Toluca, in Messico, la fiamma selvaggia e caotica, a base di tre litri di benzina posizionata in una camionetta tipo “van”, di proprietà del Centro Internazionale di Miglioramento del Mais e del Grano (CIMMYT), questo veicolo si utilizzava ogni giorno per trasportare scienziati internazionali dall’hotel in cui pernottano al Centro di Investigazione Scientifica; oltre a queste attività, il centro svolge il Programma Modernizzazione Sostenibile dell’Agricoltura Tradizionale (MASAGRO), confabulando con lo stato messicano tramite  la Segreteria dell’agricoltura, Ganaderia, Sviluppo Rurale, Pesca e Alimentazione (SAGARPA) e organismi come la Banca Interamericana dello Sviluppo (IDB); il cui lavoro è quello di promuovere tra i piccoli produttori l’uso di sementi geneticamente modificati o “migliorati” per incrementare la produzione/domesticazione del mais e del grano, anche per provare a contrastare lo stesso problema che queste tecnologia hanno creato (erosione del suolo, carenza di acqua…).

Alla FA/FLT/FAI non le importa se i bio-tecnici hanno 28,000 campioni di semi custoditi in una banca del mais, per preservare la millenaria biodiversità, o se gli alimenti transgenici si etichettano, si “controllano” o si perfezionano, ai fini della perpetua e monolitica civilizzazione questo sarebbe il trucco più ingegnoso del sistema (2). La lotta è per la libertà di tutta la terra (e questa include gli animali umani) senza mendicare, né riformare, né chiedere niente alle autorità, semplicemente incendiando la domesticazione e vivendo i nostri istinti e capricci, come esseri unici, incontrollabili e imprevedibili. Se i danni materiali di un sabotaggio e poche righe di questo testo non sono sufficienti per distruggere la civilizzazione al meno lo siano per solidarizzare iconoclasticamente sempre con i ribelli!

SOLIDARIETA’ DIRETTA E MOLTA FORZA AL FRATELLO GABRIEL POMBO DA SILVA!
SOLIDARIETA’ E SALUTI A MARCO CAMENISH PER IL SUO RECENTE SCIOPERO DELLA FAME!

UN SALUTO INSURREZIONALE E COMPLICE AGLI/ALLE AMICI/CHE DELLA TERRA/FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE!

GUERRA SOCIALE E VIVA L’ANARCHIA!

Frazione Anti civilizzazione
del Fronte di Liberazione della Terra
Affini con la Federazione Anarchica Informale
(FA/FLT/FAI)

fonte

Note:
1- Zea perennis o Teocintle è una specie silvestre di mais c in alcune aree del Messico, è visto dai produttori di mais come un’erba nociva.
2- Si riferisce al testo di Theodore Kaczinsky, il trucco più ingegnoso del sistema.

Svizzera: Due righe di Billy dopo essere uscito dalla prigione

Ciao a tuttx,

Domenica 19.08 sono uscito. Il giudice (bava alla bocca!) come con Silvia pure a me ha concesso il rilascio condizionale ai 2/3 della pena. Ritrovare il calore dei compagni e delle compagne, ritrovare sguardi e discorsi per me cosi preziosi è gioia allo stato puro.

Nonostante l’isolamento che in questo tempo ci è stato imposto non c’è stato mai davvero un solo attimo in cui ho avuto la sensazione di essere da solo. Dalle lettere, dalle notizie di benefit e iniziative, dalle notizie di azioni che arrivavano, l’energia era quasi palpabile, un esperienza forte, nonostante tutto. Per questo, per la forza ed il calore, per il coraggio ricevuto, non posso non dire grazie. Grazie davvero.

Naturalmente nulla è finito, anzi, è solo un nuovo inizio lungo “questo sentiero fuori dalla strada maestra”.

Ora manca Costa, e Marco porcodio!!

Tutta la solidarietà agli/e indagati/e e perquisiti/e dell’ operazione “Mangiafuoco” a tutti/e i/le ribelli dentro.

Grazie
Billy

via Soccorso Rosso Internazionale

Svizzera: Lettera di Marco Camenisch dichiarando lo sciopero della fame

 Dal 20.8 al 10.9.2012 dichiaro lo sciopero della fame seppur simbolico tuttavia di contributo al cammino di solidarietà e di lotta che dentro e fuori percorriamo, in ordine sparso, all’unisono, a voci e in maniere unite e diverse, in zone e con genti diverse. Ma sempre contro nemico comune e per un obiettivo comune. Il nemico comune è la guerra di conquista, lo sfruttamento, la schiavittù e la repressione, la distruzione capillare e totale. II nemico comune oggi si chiama sistema tecnoscientifico globale, patriarcale, terrorista e totalitario delle multinazionali e degli Stati imperialisti ed è all’apice del suo potere e della sua diffusione ma anche nella sua più mortifera ed irreversibile crisi. E l’obiettivo comune è l’abbattimento di questo sistema e d’ogni sfruttamento e schiavitta, per un mondo libero, sano e giusto per ogni sua espressione e suo elemento naturale, come base imprescindibile di vita e per una sua e perciò nostra continuità.

È un contributo di lotta e di solidarietà possibile anche da dentro e anche con quest’ennesima canicola come ennesimo segno del pianeta morente che rende difficile persino pensare e scrivere e più ancora se pure sigillati/e in chiuse bare di mattoni e di cemento sempre alla mercede del nostri boia ed aguzzini.

Voglio chiamare l’iniziativa “operazione Fukushima”. Un nome d’attualità. Un altro nome per civiltà e progresso. Un nome per l’immane sofferenza e l’annientamento somministrati alla vita dai pochi padroni e molti lacché della civilizzazione e del progresso per il potere e la ricchezza del pochi. Potrebbe anche chiamarsi Chernobyl, Mühleberg, Beznau, Lucens, Hiroshima, uranio impoverito, IBM, Trino Vercellese, Superphönix, Ansaldo, Bio- e Nanotecnologia, Amianto, Cancro, Deep Water Horizon, Xstrata, Monsanto, TAV, Energia Alternativa, KKKapitalismo Verde, Belo Horizonte.

Un nome anche per ricordare, con le parole della cellula FAI/FRI Olga (grazie, grazie di cuore, fratelli e sorelle della Cellula Olga, grazie di cuore ad ogni sorella e fratello e gruppo e popolo in azione insurrezionale e rivoluzionaria!), che… è solo una questione di tempo e un Fukushima europeo mieterà dei morti nel nostro continente! 

“Operazione Fukushima”, un nome per contrapporre i terribili termini reali, anche dell’irreversibile crisi sociale, economica ed ambientale, al ridicolo della persecuzione controinsurrezionale e delle stupide denominazioni delle “brillanti operazioni antiterrorismo” come “Ardire”, “Tramonto”, “Mangiafuoco”, “Blackout”, “ORAI”, “Cervantes”… dei Don Quichote del vigili urbani in versione italiana dell’imperialismo globale, che non riuscendo a fermare i segni della tempesta se la prendono con le voci solidali e le prigioniere ed i prigionieri dell’insorgente cammino della solidarietà e della lotta.

Un nome anche per ripetere con forza: il terrorismo, il male e il crimine assoluto e “l’altissima pericolosità sociale”, la brutalità e la vilta, la menzogna e l’aggressione assassina sono del sistema dominante e di chi lo difende; la legittimità e la forza della ragione, l’urgenza vitale e l’umanità, l’assunzione, più urgente che mai nella storia, di una responsabilità individuale e collettiva genuina ed autentica per la società umana, il monde ed il loro futuro sono di noi autenticamente insorti e rivoluzionarie che questo sistema lo combattiamo davvero.

Allora un nome, un piccolo contributo, anche per affermare quanto è stolta questa misera banda assassina e criminale dei padroni e servi loro (politici, scienziati, sbirri, magistrati, pennivendoli, cultura e religione ed opinionisti aizzatori d’ogni risma e travestimento anche nelle nostre fila di movimento “ufficiale”…) se pensa che anche le sue più devastanti e più infime persecuzioni e rappresaglie in miglior continuità nazifascista possano fermare le nostre lotte e voci da dentro e quelle da fuori su questo cammino della solidarietà e della lotta
CON OGNI GRINTA NECESSARIA, CON OGNI MEZZO NECESSARIO!

SOLIDARIETÀ ED AMORE,
marco camenisch, lager Lenzburg, svizzera, 19 agosto 2012

via Soccorso Rosso Internazionale

Svizzera: Comunicato di Marco Camenisch sull’operazione Ardire

INFO N. 2 SULLA RECENTE MONTATURA (veramente ardita…) ANTIANARCHICA ROS (ef)-NON BRUTTI (MA CALZA) MA… COMODI (CALZANO PURE) E DINTORNI

Nel frattempo ho ricevuto una lettera d’Elisa e ieri una di Stefano ambedue dopo circa 10 giorni. Come saprete erano tuttora in “isolamento giudiziario” e sottoposti alla censura, in attesa del “riesame” e/o trasferimento in altra struttura. Probabilmente allungano i tempi per la mancanza, a Pisa, di struttura AS e perciò “giustificazione” di un isolamento totale meno giustificabile/gestibile che in una struttura AS. In ogni caso, come segnala Stefano e per quanto ho visto nelle patrie (italiche) galere, è un periodo d’isolamento d’accanimento (antianarchico…) particolare. E oggi ricevo il comunicato del 9 luglio d’Elisa che mi illumina il cuore!

Tuttora non ho avuto alcunché di notifica o altra notizia “ufficiale” del mandato d’arresto mentre i pennivendoli di regime locale verso fine giugno in tedesco mi hanno “onorato” insieme a Gabriel e la compagna Andi del SRI di un paginone scandalistico di difficile equilibrismo tra devozioni professionali al regime e dolorose constatazioni della vacuità dell’ordinanza (incautamente esposta in rete…) e non mancando di ri-sbandierare lo spettro delle possibili liberazioni di Gabriel e del sottoscritto. Da parte del lager Lenzburg non manca una “strana” sequela di misere provocazioni, perquisizioni e minacce di sanzioni attorno e dopo la “grande notizia”. “Puntuale” è appena arrivato anche il rigetto di seconda istanza della mia “liberazione condizionale”.

Mi sono organizzato per un’iniziativa non rivendicativa (sciopero della fame, più o meno 20 giorni) di solidarietà (riferimento e motivazione principe la repressione e non per ultimo l’ardita ROS(ef)-… Comodi) e di partecipazione e questa volta con appendice denuncia dei “giri di vite” generalizzati attuati in questo ed altre carceri svizzeri, che inizialmente avevo previsto più o meno inizio-metà agosto ma che con questa vi informo che con la massima probabilità attuerò nelle due ultime settimane d’agosto (a partire dal 20 agosto) un po’ causa “buco” estivo, poi per una eventuale migliore coincidenza con l’organizzazione d’iniziative esterne e, anche se questa non è una proposta per un’iniziativa collettiva da dentro, una migliore informazione e valutazione previa delle compagne prigioniere e dei compagni prigionieri.

Vi prego perciò di divulgare questa “Info n. 2”.

Gratamente, con Solidarietà e Amore,
Marco, lager Lenzburg, 18 luglio 2012

via Cassa AntiRep delle Alpi occidentali e Soccorso Rosso Internazionale
—il suo “Info n. 1” si può trovare qui (in inglese)

Italia – Operazione Ardire: Comunicato di Stefano Fosco dal carcere di Pisa

LIBERI TUTTI

Un brigante in gabbia

Con il fraterno appoggio solidale dei compagni e delle compagne della “Cassa antirep. delle Alpi occidentali”, comunico quanto segue:

Il 13 giugno 2012 sono stato tratto in arresto a Pisa, assieme alla mia compagna Elisa, all’interno dell’“Operazione Ardire” della procura di Perugia. I carabinieri del ROS hanno sfondato la porta e mi hanno condotto in caserma, in cui sono stato schedato e sottoposto al prelievo del dna e dove ho subito una pesante provocazione. In seguito sono stato ristretto presso il carcere Don Bosco di Pisa.

Il 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame.

Per ragioni che spiegherò a breve, sono stato impossibilitato ad accedere a qualsiasi canale informativo e pertanto ho una visione piuttosto ristretta di quel che è accaduto. Ad esempio, non conosco chi siano gli indagati, oltre a noi dieci tratti in arresto, e nemmeno conosco dove siano state effettuate le 40 perquisizioni.

L’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti è di oltre 200 pagine, e in essa le accuse che mi vengono imputate sono piuttosto pesanti: ideologo ed esecutore materiale di una serie infinita di azioni dirette, oltre a coordinamento e propaganda di campagne solidali con i prigionieri anarchici di tutto il mondo. Ma, nel merito delle accuse ritornerò in futuro dopo una attenta analisi delle carte processuali.

Anticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale.

Essendo imputato di 270 bis e 280 sono stato classificato in A.S.2, ovvero devo scontare la carcerazione preventiva in un regime di Alta sorveglianza. Ma il carcere di Pisa, in cui mi trovo, non ha sezioni per l’A.S. ed è così che non ho socialità e faccio l’aria da solo in una sorta di isolamento informale!

È molto probabile che mi trasferiranno in un carcere che abbia delle sezioni i A.S.

I tanti compagni che mi conoscono da decenni sanno quanto sia importante per me il contatto con gli anarchici e le anarchiche. Se in questi giorni non avete avuto mie notizie, nemmeno un saluto, è perché sono stato impossibilitato a farlo.

In pratica, dal giorno del mio arresto fino al 22 giugno, giorno in cui mi è stata notificata la censura della corrispondenza, non ho ricevuto nulla, ma proprio nulla da parte dei compagni, nonostante i siano stati spediti telegrammi, cartoline, lettere solidali. Nel frattempo avevo scritto 13 lettere, utilizzando i pochi indirizzi memorizzati, e non ho idea se tali missive siano mai state recapitate. Pertanto, in dieci giorni di prigionia ho subito il blocco e sequestro totale di tutta corrispondenza, in entrata e in uscita. Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa impugnarlo. Ci tengo solo a far conoscere questo pericoloso precedente negativo con un anarchico. Tratto in arresto e “desaparecido” dallo Stato italiano per dieci giorni, senza neanche poter ricevere telegrammi solidali. Per carità, nessun vittimismo, solo una constatazione di quel che il sistema si prepara a fare contro noi anarchici.

Il giorno stesso dei nostri arresti è intervenuta anche il ministro degli interni, stesso copione già visto con l’arresto dei compas cileni coinvolti nel caso “Bombas”, dei compagni greci della “Cospirazione delle cellule di fuoco”, degli arrestati in Bolivia. Anche su questo, ovvero sulla internazionale della repressione anti-anarchica, bisognerà riflettere.

Oltre alla censura della corrispondenza, ho il divieto di incontro e di corrispondenza con la mia compagna Elisa, rinchiusa nel femminile del carcere di Pisa.

Fino ad oggi, per i motivi sopra esposti, non mi è stato possibile contattare i miei coimputati/e, dei quali non avevo nemmeno il recapito. Annuncio che, appena dopo il riesame, inizierò a preparare la mia difesa tecnica con la quale smentirò, punto per punto, le tante menzogne diffuse in questi giorni. I compagni anarchici che mi conoscono da decenni sanno bene che non sono così sprovveduto, come vorrebbero far credere. Questo è il mio quinto 270 bis, in precedenza sono stato assolto o archiviato prima del processo per analoghe associazioni sovversive da parte delle Procure di Genova, Lecce, Torino e Firenze.

Da individualista quale sono, ho sempre trovato affascinante il percorso dell’antigiuridismo anarchico, e sulle mie spalle di pregiudicato ho una condanna per “Oltraggio all’onore e al prestigio del corpo giudiziario”, ma credo che tale percorso abbia dei limiti, soprattutto quando ci si trova dinanzi a un teorema accusatorio pieno di menzogne, manipolazioni e clamorosi errori di traduzione.

Per preparare la mia difesa tecnica – si badi bene, senza accettare nessun interrogatorio da parte della giustizia – ho bisogno di un grande aiuto da parte del movimento anarchico, italiano e non solo. In pratica, devo ricostruire con documenti, comunicati, articoli e libri la storia dell’anarchismo d’azione degli ultimi decenni. Di volta in volta segnalerò i materiali dei quali avrò bisogno. Ovviamente mi auguro che qualche compagno smanettone salvi tutto il data-base di Culmine, con una particolare attenzione alla cronologia dei post pubblicati. Più copie saranno salvate e meglio sarà. (Occhio, quando consultate Culmine evitate di fare commenti a voce alta, potreste essere arrestati all’istante!)

Tutti noi anarchici sappiamo che un giorno o l’altro potremmo finire dietro le sbarre, ma quel che colpisce in questo caso è il feroce accanimento nei confronti di due carissimi amici e compagni: Marco e Gabriel che, per ragioni diverse, erano prossimi a una decisiva svolta della loro lunghissima situazione detentiva. Colpisce soprattutto quel che si dice contro Marco e penso sia urgente che il movimento anarchico internazionale si ponga l’obiettivo di valutare come sostenerlo in maniera efficace.

Non ho idea se mi verrà recapitata tutta la corrispondenza.

Io risponderò a tutte le lettere e cartoline che riceverò. Per via della censura, vi consiglio di inviarmi in maniera separata materiale scritto in italiano da quello scritto in altre lingue (spagnolo e inglese).

Invio un forte abbraccio ai compagni e alle compagne che mi/ci hanno espresso la propria solidarietà, come il corteo spontaneo di Trento, quello di Perugia o il manifesto di Pisa.

Un abbraccio carico di cariño al Tortuga!

Un caro saluto ribelle dal brigante in gabbia

Stefano Gabriele Fosco
C.c. di Pisa, via Don Bosco 43, IT-56127 Pisa
24 giugno 2012