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Melbourne, Australia: Raccolta di fondi antifascista a sostegno dell’iniziativa anarco-sindacalista Rocinante

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RIOT DOG è una raccolta fondi antifascista “TUTTE LE ETÀ”, a sostegno dei nostri compagni anarchici greci della Rocinante che fanno parte di un movimento di lotta contro l’Alba Dorata.

L’Alba Dorata ha scatenato un’ondata di terrore e violenza per le strade in tutte le principali città e regioni in Grecia; é un gruppo fascista che mira gli immigrati, gli attivisti, e la comunità LBGT.

Per dimostrare il nostro sostegno a Rocinante ed agli altri gruppi che combattono il fascismo in tutto il mondo, raggiungete il Black Goat l’11 Maggio e sentite alcune bande molto buone. Venite presto per partecipare ai colloqui tramite skype con gli attivisti greci, vedere alcuni grandi film, seminari Q & A , parodie, comici, ed alcune bande rock e DJs.

Sabato 11 Maggio – Inizio alle 15:00 al Black Goat Warehouse.

Grecia: Solidarietà all’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

Que-viva-la-Anarquia

Riteniamo importante intervenire, ovviamente non per la difesa legale poichè non ci riguarda nemmeno un po’, per affermare una volta di più la nostra solidarietà all’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, arrestato il 18/05/2011 dopo uno scontro armato che ha lasciato a terra feriti due poliziotti, e che purtroppo ha causato il suo stesso ferimento, fattore che ha portato al suo arresto. Vedere le testimonianze dei poliziotti (Leontopoulos, Drosos) che si lagnavano con i giudici del dolore che hanno provato e dei tentativi di darsele a gambe visti i colpi di Theofilos, può solo portare un sorriso a un anarchico, vedendo come facilmente cambiano i ruoli e come dei produttori di schiavitù, umiliazione, protezione delle istituzioni, dei pestaggi degli immigrati e dei marginalizzati, protettori dello stato e del capitale, del traffico di droghe, della riproduzione di relazioni autoritarie, soggiogazione e non libertà, si trasformino in vittime nelle mani di un anarchico che lotta per la vita, la dignità e la libertà.

Non stavamo aspettando la testimonianza dei poliziotti per difendere le scelte dei nostri compagni. Theofilos Mavropoulos dal primo momento del suo arresto si è preso la piena responsabilità delle sue azioni sottolineando che le avrebbe rifatte se necessario. Aprire il fuoco sui nemici della libertà ha dato la possibilità al suo compagno di fuggire con la stessa macchina degli sbirri. Un’azione che mostra come diamo significato al termine SOLIDARIETÀ con tutti i mezzi e FINO ALLA FINE. Solidarizziamo quindi con il compagno Theofilos Mavropoulos e affermiamo che gli rimarremo vicino. THEOFILOS MAVROPOULOS È NOSTRO FRATELLO, IN PRIGIONE UN GUERRIGLIERO, NELLE STRADE NOSTRO COMPAGNO**, uno slogan sentito ad una manifestazione di solidarietà in occasione al terzo processo CCF che ha avuto inizio l’8 Ottobre.

Assemblea di solidarietà alla CCF e a quellx perseguitx per lo stesso procedimento

fonti: i, ii

Grecia, Patrasso: Per gli eventi all’esterno dell’occupazione Maragkopouleio e l’assalto comune di sbirri e fascisti

Sbirri e Nazi-Amore per Sempre
Sbirri e Nazi-Amore per Sempre

La sera del Lunedì, 8 Aprile, un gruppo di compagni che si trovava sulla piazza di Psila Alonia è stato aggredito da un gruppo di fascisti frequentatori del ristorante “Psitalonia” (proprietà dell’albadorato Sipsas) col pretesto di una maglietta con un simbolo antifascista che indossava uno dei compagni. I fascisti hanno assaltato i compagni con pietre, bottiglie e sedie dall’interno del locale. I compagni hanno resistito e poi si sono diretti verso l’occupazione di Maragkopouleio dopo aver respinto i fascisti, anche se mancavano numericamente. I neo-nazisti sono diretti verso l’occupazione dove sono stati respinti una seconda volta in modo efficace. L’intervento dei poliziotti è stato immediato, rafforzativo e di salvaguardia per i parastatali, i quali stavano deliberatamente provocando danni ai veicoli parcheggiati. Nelle prossime ore e in coordinamento perfetto tra di loro, i sbirri hanno attaccato i compagni riuniti lanciando gas lacrimogeni e bombe assordanti sulle teste di coloro che erano all’ingresso dell’occupazione, fornendo copertura nello stesso tempo ai neonazisti, che scagliavano al cortile dell’occupazione pietre e razzi dal vicolo laterale. Per 2 ore l’occupazione di Maragkopouleio era sotto assedio dalle forze della polizia antisommossa (MAT) nel tentativo di escludere lo spazio da due manifestazioni spontanee che tentavano di accederla. L’atteggiamento massiccio e intransigente dei 200 e passa compagni/e presenti ha impedito ulteriori attacchi, fino a quando, in un primo momento i fascisti e poi i poliziotti se ne sono ritirati.

L’attacco di eri sera dei MAT-Alba Dorata all’occupazione di Maragkopouleio non è altro che la continuazione delle mosse repressive dello stato contro le occupazioni e gli spazi auto-organizzati, contro il mondo della lotta che resiste con forza ai disegni antisociali, al tentativo dell’imposizione dell’impoverimento e del cannibalismo sociale. Nonostante i costanti pronunciamenti di questa organizzazione neonazista sul suo carattere anti-sistemico, ancora una volta la loro concomitanza con le forze repressive ha mostrato ciò che realmente siano: i cani fedeli dello stato pronti ad aiutare in qualsiasi modo nel suo lavoro.

Nonostante gli sforzi disperati dei principali media del regime per presentare gli eventi come un conflitto tra “estremi”, la presenza massiccia e diversificata di un certo numero di attivisti e militanti di fuori dello spazio dell’occupazione ha provato che la memoria sociale e di classe è ancora viva e arma con determinazione un intero mondo, pronto a difendere con tutte le sue forze le strutture e le opere della lotta, il mondo della resistenza e della libertà.

Ancora una volta, dopo il loro ennesimo tentativo in data 11 Ottobre 2012, i fascisti dell’Alba Dorata si sono ritirati con la coda tra le gambe e con la scorta amichevole della polizia greca.

INDIETRO FASCISTI, AVANTI COMPAGNI
LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE SOCIALE GLI PASSERÀ SOPRA

compagni/e
Patrasso, 9 Aprile 2013

Nota: Un compagno è stato arrestato durante gli scontri.

fonte

Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Traduzione in inglese dei membri imprigionatx della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Quello che non può essere rubato
verrà bruciato…

La cellula “Lupo Solitario” della Federazione Anarchica Informale (FAI-FRI) rivendica la responsabilità per l’esplosione di un bancomat della Emporiki Bank a Galata Trizinias, alle 4.00 di mattina del martedì 4 marzo.

Lo scopo dell’attacco era di espropriare il bancomat per il rafforzamento della nuova guerriglia urbana anarchica e delle cellule di azione diretta. L’esplosione del bancomat è avvenuta con il metodo di Plofkraak (usando un cilindro LPG che fa defluire il gas nella cassaforte e prende fuoco-esplode attraverso l’uso di una batteria che attiva la lampadina di accensione). Ma questa volta la fortuna era dal lato del nemico. L’esplosione è avvenuta come avevamo calcolato, ma questo bancomat aveva un sistema di protezione speciale (materiale isolante che ricopre l’interno della cassaforte, che assorbe una parte dell’esplosione). Per cui il bancomat è esploso, ma non siamo riusciti ad arrivare alla cassaforte. Quindi abbiamo versato benzina su quello che restava e lo abbiamo lasciato al fuoco della distruzione. Da questo momento in poi, quello che non può essere rubato, verrà bruciato… Continue reading Grecia, FAI/FRI: Cellula “Lupo Solitario” incendia un bancomat

Cipro: Azione in solidarietà con i 6 anarchici processati dell’occupazione Delta

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Lunedì, 8 Aprile 2013, intorno alle 13:00, dei compagni hanno fatto un intervento a sorpresa davanti all’ambasciata Greca di Nicosia, che è durato circa un’ora. Uno striscione di solidarietà è stato posto all’ingresso del palazzo e molti sono stati gli slogan cantati.

Lo striscione recita: “Solidarietà ai 6 combattenti dell’occupazione Delta, a tutte le occupazioni e gli spazi auto-organizzati – 10, 100, 1000 Occupazioni – Nessuna accusa contro i combattenti!”

In precedenza a Salonicco, in Grecia, il processo contro i sei anarchici dell’occupazione Delta è stato rinviato al 2 Ottobre 2013. Circa 150 solidali sono stati radunati al di fuori dei tribunali.

fonti: i, ii

Atene: Breve aggiornamento sull’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos

ccf

Due processi contro l’O.R.. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sono attualmente in corso nell’aula speciale del carcere femminile di Koridallos. Theofilos Mavropoulos è una delle persone accusate in ambedue i processi in corso contro la stessa organizzazione.

Nella 1° seduta del quarto processo CCF, Theofilos Mavropoulos ha chiarito che, “come ho già affermato in un precedente procedimento giudiziario e nei vecchi comunicati, sto in piedi accanto ai compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco come anarchico solidale ma senza essere un membro della Cospirazione me stesso… “. Poi, ha dichiarato davanti ai giudici che dal 5 Aprile 2013 egli aderisce alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco, sostenendo anche la sua affinità con la Federazione Anarchica Informale.

In altre parole, Theofilos Mavropoulos si unisce all’organizzazione dall’interno. Quindi, da ora in poi, l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco sarà registrata con 10 membri incarcerati: Haris Hadjimihelakis (che è stato arrestato nel 2009), Panagiotis Argirou e Gerasimos Tsakalos (arrestati nel 2010), Michalis Nikolopoulos (arrestato nel gennaio 2011), Olga Ekonomidou, Giorgos Polidoros, Christos Tsakalos, Damiano Bolano e Giorgos Nikolopoulos (arrestati nel marzo 2011), così come Theofilos Mavropoulos (arrestato nel maggio 2011).

È anche possibile leggere la dichiarazione alla Corte di Theofilos Mavropoulos durante la sessione di prova del 19 novembre 2012, in inglese qui, tradotta da “This Is Our Job”.

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Cinque anarchici condannati in primo grado

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Il 3 Aprile 2013 la sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria è stata in pratica un leggero miglioramento della proposta iniziale del pubblico ministero. La decisione della Corte sul caso della Lotta Rivoluzionaria:

Gli imputati che hanno negato la partecipazione all’organizzazione

– Assoluzione di Marie Beraha, Sarantos Nikitopoulos e Kostas Katsenos da tutte le accuse (col beneficio del dubbio).

– Condanna di Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis per la presunta partecipazione nell’organizzazione.

I membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria

– Assoluzione di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Gournas Kostas del l’accusa di ‘dirigere un’organizzazione terroristica.’

– Condanna di Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas per “semplice sinergia” alle azioni della Lotta Rivoluzionaria (senza uno straccio di prova sul loro coinvolgimento nelle azioni specifiche, ma piuttosto con l’applicazione del principio nazista della responsabilità solidale).

Per riassumere, il membro della Lotta Rivoluzionaria, Nikos Maziotis, è stato condannato a 86 anni di carcere; la sua condanna è stata fusa in 50 anni. I membri della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa e Kostas Gournas, sono stati condannati entrambi a 87 anni; tutte le condanne sono state fuse a 50 anni e 6 mesi. Per tutti e tre, la pena detentiva massima è di 25 anni (che in genere sono serviti sia come una sentenza completa o scalati dai salari giornalieri compiuti nel carcere, o dopo il completamento dei 3/5 della pena detentiva, quando un ad prigioniero può essere concesso il rilascio condizionale a determinate condizioni).

Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati condannati a 8 e 7 anni di carcere, rispettivamente. La sentenza contro Vaggelis Stathopoulos è stata fusa in 7 anni e 6 mesi.

Inoltre, per tutti e cinque gli anarchici condannati, la decisione dei giudici ha confermato la privazione dei loro diritti politici (5 anni per i tre membri ammessi della Lotta Rivoluzionaria, e 3 anni per gli altri due anarchici), così come l’effetto non sospensivo dell’appello.

Mentre Nikos Maziotis e Pola Roupa sono in fuga, Kostas Gournas, Vaggelis Stathopoulos e Christoforos Kortesis sono stati immediatamente portati in prigione. Gli slogan militanti del pubblico e i pugni chiusi dei tre combattenti anarchici sono stati gli ultimi momenti del processo.

Solidarietà con tutti gli anarchici imprigionati o perseguitati dallo Stato Greco! La battaglia per la libertà è tutt’altro che finita.

Viva la Lotta Rivoluzionaria!

Thessaloniki, Grecia: Attacco incendiario contro succursale di Eurobank

Sabato notte, e la megalopoli offre ai suoi umani il piacere di un’altra notte falsa dentro ai bar, con ognunx che vive nel suo mondo mentre, accanto a loro, altrx muoiono di fame, cercando qualcosa da mangiare nella spazzatura. La società impoverita cerca disperatamente qualcosa in cui credere. Cerca un leader, una persona che gli risolva tutti i problemi.

Ma le cose non sono così. Gli umani devono essere padroni di sé stessi, senza credere né in messia né in dei. La realtà è questa. E’ arrivato il momento in cui le masse senza una volonta propria si trasformino in una forza unita contro gli oppressori.

Una dimostrazione di questo possono essere le persone che si oppongono alle miniere d’oro nella zona di Skouries (Calcidica), nonostante abbiano l’opzione di chiudere la bocca e arricchirsi con questo attacco del Capitale contro la natura. Al contrario, hanno scelto con coraggio di muoversi contro questo meccanismi che vuole gli esseri umani schiavi senza dignità né coscienza.

Le fiamme che hanno avvolto i macchinari della miniera di Skouries riscaldano i nostri cuori. Inviamo i nostri caldi saluti a tuttx i/le residenti di Calcidica che lottano contro le miniere d’oro, contro la repressione, contro il terrorismo di Stato.

Così, da parte nostra, inviamo il nostro messaggio, come dimostrazione minima di solidarietà con tuttx i/le lottatorx insortx. Sabato 9 marzo 2013 abbiamo attaccato la succursale bancaria di Eurobank, in via Ionos Dragoumi, e abbiamo regalato le fiamme al suo sportello bancomat. Questa azione va ai nostri quattro fratelli, N. Romanos, D. Politis, Y. Michailidis e D. Bourzoukos. Forza compagni! Non dimentichiamo anche Lambros Foundas, ucciso dalle pallottole degli sbirri nel quartiere di Dafni, ad Atene, nel 2010.

Compagnx, ora più che mai è ora di lottare senza inizio e senza fine, con tutti i mezzi, e tirar fuori l’ascia con tutta la rabbia e la coscienza, per calpestare le teste degli oppressori.

PS1: Argyris e Foivos (latitanti), con la testa alta. I nostri pensieri sono con voi, compagni.

PS2: Lambros vive e continuerà a vivere attraverso i nostri fuochi.

Umani di Prassi

Atene: Processo contro la CCF (udienze 24-33) e lettera di 3 compagni accusati per lo stesso caso

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Mercoledì 30 gennaio (udienza 24)
Si presentano 7 dei testimoni dell’accusa, 3 di loro per il caso dell’invio dei pacchi-bomba e gli altri per i due nascondigli, quello di Volos (in cui sono stati arrestati 5 compagni della Cospirazione dopo che l’appartamento era stato circondato da decine di uomini dell’EKAM (Unità Speciale Repressiva Antiterrorista). In questo appartamento-nascondiglio furono trovate pistole, revolvers, Kalashnikov, uniformi da poliziotti, TNT, detonatori, micce, documenti di identità falsi, ecc.) e quello del quartiere ateniese di Kallithea (che era stato svuotato).
Tra i testimoni c’era un poliziotto dell’Unità Antiterrorista, che al momento di testimoniare cercava di nascondersi la faccia perchè non la vedessero i compagni della CCF.

Lunedì 4 febbraio (udienza 25)
I due compagni che erano ricercati accusati di appartenenza alla CCF, Giannis Mihailidis e Dimitros Politis, e che sono stati arrestati il 1° febbraio dopo aver realizzato una doppia rapina (Banco Rural e Ufficio delle Poste) a Velventos, vicino a Kozani, sono stati portati al processo. Il tribunale ha deciso di sospendere il processo per dare tempo ai due compagni, i quali appaiano chiaramente “affaticati” dopo il loro arresto. L’udienza seguente, quella dell’11 febbraio, è stata anch’essa sospesa.

Venerdì 15 febbraio (udienza 27)
Si presentano 9 dei testimoni dell’accusa. Uno di loro è un poliziotto della guardia costiera e allo stesso tempo proprietario del veicolo che è stato rubato dai compagni della Cospirazione (secondo la stampa “per realizzare una rapina a mano armata alla succursale del Banco Nazionale”). Gli altri sono titolari delle carte d’identità i cui dati sono stati utilizzati per i documenti falsi che avevano i compagni della CCF. Allora, i giornalisti della stampa e della tv menzionarono che i membri della Cospirazione vestiti da poliziotti facevano “controlli” per copiare i dati delle persone reali e poi utilizzarli per documenti falsi, fabbricati da loro stessi e affittare appartamenti-nascondigli.

Giovedì 21 febbraio (udienza 28)
Il processo è cominciato con una tensione, perchè i poliziotti hanno cercato di separare Olga Ikonomidou dal resto dei compagni della CCF e Theofilos Mavropoulos, mettendola in un’altra cella. Il pretesto era che “non possono stare insieme per ragioni di sicurezza”. Bisogna segnalare che il resto delle persone che attualmente sono sotto processo ma negano la loro appartenenza alla Cospirazione, rimangono in un’altra cella. I membri della CCF hanno interrotto il procedimento e hanno abbandonato la sala, dicendo che non accettavano la separazione della compagna. Alla fine i poliziotti hanno ceduto e Olga è potuta rimanere insieme con gli altri.

Lunedì 25 febbraio (udienza 29)
Si presentano i due poliziotti rimasti feriti dalle pallottole del compagno Theofilos Mavropoulos durante la sparatoria a Pefki. Uno di loro racconta lo scontro, dicendo che mai prima di allora aveva visto tanta veemenza di attacco da parte di un perpetratore. Ha menzionato nello specifico di essere stato il conducente dell’auto-pattuglia e, come abbiano visto, di aver notato due persone sospette (una era Theofilos) che si spostavano su una mota (che era rubata). Hanno fermato la pattuglia, sono scesi e con l’altro poliziotto si sono avvicinati ai compagni. Appena uno dei poliziotti ha afferrato uno dei compagni cercando di arrestarlo, Theofilos ha estrato una pistola 9 mm ed ha cominciato a sparare contro i poliziotti, facendoli cadere a terra. Uno di loro ha ricevuto pallottole nel petto, un altro nel collo. Nonostante tutto questo, uno dei poliziotti, poiché aveva un giubbotto anti-proiettile, è riuscito ad aprire il fuoco e ferire Theofilos ad una gamba. Il secondo compagno è potuto salire sull’auto-pattuglia e fuggire con essa. Theofilos da parte sua ha dichiarato: “un poliziotto, che tenga l’arma in mano o nella fondina, costituisce un ostacolo per la mia stessa libertà…”

Mercoledì 27 febbraio (udienza 30)
Come testimoni dell’accusa c’erano i poliziotti che hanno arrestato il compagno Theofilos mentre era ferito, e due cittadini i cui dati sono stati trovati nelle carte d’identità false nei nascondigli della Cospirazione.

Venerdì 1 marzo (udienza 31)
Si presenta il capo del Servizio Antiterrorista, vale a dire l’ufficiale che ha supervisionato tutta l’operazione realizzata contro la CCF a Volos. Come ha dichiarato egli stesso, il suo servizio possedeva un’informazione su una macchina utilizzata da due persone sospette legate ai tre membri della Cospirazione che erano ricercati.

Lo stesso ufficiale, evidentemente per non rivelare i segreti operativi del suo servizio, ha sostenuto che l’auto in questione è stata localizzata “per pura casualità” mentre circolava per le strade di Atene. Quindi è scattata “l’allerta” nell’Unità Antiterrorista e decine di poliziotti hanno cominciato a inseguire l’auto e gli incontri dei due compagni. In questo modo è venuto fuori che si sono incontrati con altre persone allora sconosciute (una delle quali, secondo i poliziotti, era uno dei compagni arrestati per la rapina a Velventos) per conversare in maniera cospirativa. Dopo questa riunione si sono allontanati separatamente e il giorno seguente l’auto si è diretta a Volos*.

A questo punto il capo dell’Antiterrorismo ha spiegato che visto che i “sospetti” avevano spesso preso misure di contro-inseguimento, i poliziotti molte volte non hanno potuto seguirli e perdevano le loro tracce. Inoltre ha chiarito che in questo caso non ci sono state intercettazioni telefoniche, perchè i compagni della Cospirazione per comunicare non usavano telefoni cellulari. Ha poi commentato che la CCF aveva tutte le regole cospirative e che sono stati particolarmente bravi nelle misure di contro-inseguimento. Per questo, l’Unità Antiterrorista ha chiamato l’EKAM perchè assaltassero l’appartamento-nascondiglio di Volos. Ha menzionato anche che oltre ad armi ed esplosivi, si trovavano gli schemi, i piani e i progetti per derubare la sede centrale della Banca Nazionale di Volos. Secondo quanto sostiene, i compagni della Cospirazione progettavano di avvicinarsi alla banca in questione con un’auto rubata trasformata in auto-pattuglia. Alcuni altri membri della CCF sarebbero stati già lì, di fronte alla banca, fingendo di essere “clienti”. Quelli della Cospirazione vestiti da poliziotti avrebbero dovuto entrare dentro e prendere il direttore in ostaggio per aprire la cassaforte centrale.

Ha concluso dicendo che secondo la sua opinione ci sono ancora membri della CCF che non sono stati arrestati.

L’udienza è stata sospesa fino al 6 marzo, quando continuerà la testimonianza dello stesso poliziotto.

Nota:
La descrizione più dettagliata di questo inseguimento si può leggere (in spagnolo) nella prima lettera, puramente informativa, della compagna Olga.

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Salonicco: Nuovo processo contro sei compagni dell’occupazione Delta, che è stata sgombrata a Settembre del 2012

L’occupazione Delta, a Salonicco, è stata violentemente sgombrata il 12 Settembre 2012. Nel processo-farsa che segui, dieci compagni arrestati hanno ricevuto delle pene con delle sospensioni condizionali e costretti a pagare delle multe (7.950 € in totale). Uno degli arrestati, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga, è rimasto in carcere ed è stato di seguito deportato in Colombia il 4 Novembre. Nello stesso mese, lo Stato Greco ha scatenato una nuova serie di processi contro 6 dagli anarchici che sono stati arrestati durante lo sgombero. I 6 compagni sono ora accusati di disturbo della quiete domestica (dal 2008), come pure per danni aggravati sulla costruzione dell’occupazione Delta. E per di più, l’Istituto dell’Istruzione Tecnologica di Salonicco “Alexandreio”, che rivendica la proprietà giuridica del palazzo sfrattato, mentre lo lascia marcire, attraverso il suo consiglio di amministrazione chiede un risarcimento di 3,5 milioni di euro per presunti danni causati dagli occupanti.

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Sul manifesto si legge:

L’8 Aprile 2013, sei degli arrestati dell’occupazione Delta sono chiamati di fronte al tribunale di Salonicco, accusati di occupazione e di una somma di 3.500,000 euro per danni aggravati.

Sono accusati da coloro che contano le nostre vite in soldi e le stanno svendendo al capitale nazionale ed estero.

Sono accusati a causa delle loro scelte politiche. Si trovano ad affrontare accuse perché si sono opposti alle autorità e ai loro seguaci creando strutture di solidarietà e di contro-attacco, che mirano ad una società di uguaglianza basata sulla solidarietà, l’anti-gerarchia e sulla vita comunale.

L’edificio è stato mantenuto dagli stessi occupanti e consegnato alla società con le suddette caratteristiche politiche. Ora, dopo il suo sequestro da parte dell’istituto di istruzione tecnologica locale, l’edificio è stato distrutto a causa di abbandono in un periodo in cui le occupazioni e i nostri progetti sono più importanti che mai.

Nessuna prosecuzione contro qualsiasi degli arrestati dell’occupazione Delta! Tutto continua.

Raduno di solidarietà, Lunedì, 8/4, alle 9:00 al tribunale di Salonicco

Occupazione Delta

Prigioni greche: Dichiarazione congiunta di prigionieri del carcere di Koridallos

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Oggi, 29 Marzo, noi i prigionieri del primo braccio del carcere maschile di Koridallos rifiutiamo di entrare nelle celle a mezzogiorno come un minimo segno di protesta contro l’invasione in stile militare dell’unità repressive speciali antiterrorismo (Ekam) che hanno condotto ispezioni a sorpresa e perquisizioni nella notte del 28 Marzo fino alle prime ore del mattino.

Se la polizia greca vuole fare un colpo di stato nelle carceri picchiando e torturando i detenuti, dovrebbe sapere che questa provocazione non rimarrà senza risposta.

Allo stesso tempo, il ministero della “Giustizia” attraverso il suo attuale capo Antonis Roupakiotis, e sotto gli ordini del ministro dell’Ordine Pubblico Nikos Dendias, promuove legislazioni fasciste contro di noi, che includono normative in materia di limitazione del nostro diritto ai giorni di congedo dal carcere e l’introduzione dell’uso di braccialetti elettronici di rilevamento per i detenuti. Incontreranno la nostra opposizione combattiva laddove ci si ritiene necessario, al di fuori delle celle, nei corridoi, sui tetti.

Risponderemo alla violenza dei sbirri con la violenza della dignità.

Per quanto riguarda la fuga di 11 prigionieri dal carcere di Trikala (il 22 Marzo, 2013): nessuna legge o istituzione possa impedire l’inalienabile diritto dei detenuti alla loro libertà. Buona fortuna ai fuggitivi.

Forza e solidarietà a tutti i prigionieri di Trikala che sono stati picchiati dalla polizia.

Prigionieri del 1° braccio del carcere maschile di Koridallos

(Dichiarazione co-firmata da 350 detenuti)

Regno Unito: Concerto di beneficenza per i prigionieri anarchici greci ad occupazione a Nottingham

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«Non diamo libero sfogo ai nostri carcerieri, colpiamo il cuore della tigre ogni giorno, in ogni modo, in base alle nostre differenze, contro la tristezza e la solitudine delle nostre celle di reclusione.”-Os Cangaceiros

La Nostra Solidarietà Non È Negoziabile

Calci alle porte nelle prime ore del mattino da teppisti armati, fascisti in giro per le strade in caccia di immigrati, la tortura sistematica attuata dalla polizia dalla para-militare, il cannibalismo sociale nella vita di tutti i giorni; questa è la realtà nuda e cruda in Grecia.

Nel corso degli ultimi mesi, lo Stato Greco ha chiarito le sue intenzioni, per sradicare ogni insurrezione contro il vortice che ha scatenato sulle strade, in particolare mirando contro gli spazi liberati, dove il controllo della vita quotidiana viene sfidato.

La nostra solidarietà non è negoziabile, quando si tratta dei nostri compagni anarchici, il nostro conflitto con la società prigione è uno e lo stesso. Attraverso questa beneficenza rompiamo le celle che hanno messo intorno a noi, raggiungendo attraverso i confini che non esistono per noi, in un abbraccio eterno i nostri compagni.

Sappiamo che la raccolta di fondi e le parole non sono sufficienti da sole, che le parole devono diventare prassi in modo di penetrare le sbarre della prigione. È solo fino a quando si mette fuoco alle celle all’esterno e all’interno che si può veramente parlare di solidarietà.

Solidarietà con le occupazioni, gli spazi aperti e liberati in Grecia, con tutti i prigionieri nelle celle, non siete mai dimenticati, la nostra resistenza continua vi ricorderà che un giorno gli bruceremo tutti insieme.

Alcune Persona Non Grata

Grecia: Testo di Tasos Theofilou dalle carceri di Domokos

Il testo che segue è stato scritto 24 ore prima della fuga magica dal carcere di Trikala, il 22/03/2013.

Probabilmente ha qualche interesse a commentare gli ultimi due tentativi di fuga dai carceri di massima sicurezza. Una con elicottero dal carcere di Trikala, e l’altra con una piccola “bugia” dal carcere di Malandrino.

Nel primo caso è emerso che la polizia non ha esitato, al fine di consolidare la dottrina della tolleranza zero, di mettere in pericolo la vita di decine di persone, citando la sua intenzione di evitare una fuga, un atto punibile come un reato minore…

Nel secondo caso abbiamo visto cosa possa ottenere un prigioniero facendo passare una semplice radio come il telecomando di una bomba (!) quando i meccanismi dell’applicazione della legge sanno che non scherza con la sua libertà. Anche se finalmente non è riuscito a fuggire, ha mantenuto per 24 ore in piedi un carcere intero con unica sua arma la decisione.

Ma ciò che conta veramente in questi due casi è il cambiamento nel senso della fuga e la sua mutazione in un percorso individuale del detenuto. Fino alla fine degli anni ’90 la ribellione e la fuga erano quasi due concetti correlati. La rivolta era di solito il risultato di un tentativo di fuga di massa. I detenuti in una prigione stavano cercando di fuggire insieme, alcuni ci riuscivano, alcuni venivano feriti dai proiettili degli sbirri durante il tentativo e il resto tornava indietro e bruciava la prigione. Le cause di questa mutazione devono essere ricercate da un lato all’aggiornamento della tecnologia e dell’architettura della repressione e dall’altro all’individualismo senza precedenti dei prigionieri moderni.

Le prigioni moderne sono progettate per ottenere il massimo controllo possibile, usando entrambi i metodi naturali ed elettronici. Sono le telecamere ad ogni angolo, il braccio ben squadrato e privo di qualsiasi elemento naturale. Sono le porte che si aprono solo elettronicamente dalla sala di controllo. È anche- un importante dettaglio- che il tetto, il primario rifugio dei prigionieri ribelli non è accessibile in qualsiasi modo.

Dall’altro è la variazione nella composizione della popolazione carceraria, nell’ultimo decennio, che ha portato ad alcuni cambiamenti nella percezione dei prigionieri. La popolazione carceraria non è composta né da criminali assetati di sangue, né da fuorilegge romantici. Consiste da immigrati provenienti dall’Africa e dall’Asia che nella maggioranza dei casi non sanno, non solo la lingua, ma anche la ragione per cui sono in carcere. È composta da tossicodipendenti la cui posizione dovrebbe essere in ospedale. È composta da piccoli malviventi terrorizzati e da debitori, la nuova tendenza nelle carceri greche. È composta da padrini e teppisti della vita notturna che in cambio di alcuni piccoli favori mantengono un equilibrio nelle carceri greche tra la corruzione e la pace sociale.

I rapporti tra i prigionieri sono falsi, ipocriti fino alla nausea e diplomatici. Un gioco di dominazione che agisce come un freno sulla costruzione di relazioni di fiducia, il che riduce lo stato d’animo combattivo che richiede la solidarietà. I detenuti, divisi in nazioni e tribù, in piccole e grandi pene per reati diversi, in differenze personali che scaturiscono principalmente dalla droga e da piccoli interessi personali, distruggono ogni comunità di lotta che potrebbe crearsi. In definitiva chi vuole affermare la sua libertà è invitato a provare da solo o con alcuni amici. Le soluzioni collettive sembrano un romanticismo obsoleto che appartiene negli anni ’90.

E perché tutto questo è importante?

Perché la prigione non è uno specchio della società. È lo spazio nel cui sono concentrate le sue funzioni, i suoi valori, le sue tradizioni, la sua etica, i suoi problemi. Guardando ed analizzando ciò che accade all’interno si è in grado di interpretare l’inerzia sociale che sta fuori.

Spettacolari è legittimi sono i elicotteri per fuggire, ma più belle sono le fiamme della ribellione. Non si deve smettere di onorare coloro che sono riusciti o anche hanno tentato di fuggire, ma non dobbiamo dimenticare che l’obiettivo non dovrebbe essere solo quello di volare sopra le mura, ma a ballare sulle loro rovine.

Anastasios K. Theofilou
21/03/2013
braccio E1 delle carceri di Domokos.

Grecia, Pireo: Sciopero della fame degli immigrati detenuti nei commissariati di polizia

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I arresti giornalieri e il trattamento brutale degli immigrati “irregolari” nel quadro del pogrom di massa della polizia greca con il nome di accoglienza “Xenios Zeus”, che include percosse, umiliazioni e torture nei furgoni della polizia, nei sotterranei delle stazioni di polizia e nei famigerati “centri di detenzione”, sono parte integrante del totalitarismo moderno che impone la povertà e il cannibalismo sociale, ordina la coscrizione civile dei scioperanti (vale a dire il ritorno forzato al lavoro), infligge la repressione nelle mobilitazioni di protesta, incursioni nelle occupazioni e attacchi alle imprese sociali auto-organizzate.

Ultimamente, decine di immigrati “privi di documenti” sono stati trasferiti e letteralmente accatastati nella stazione di polizia di Drapetsona a Pireo, rimanendo in carcere per mesi e mesi, dove subiscono condizioni spaventose, in mancanza di servizi igienico-sanitari, cibo nutriente e di aria aperta, e si confrontano con Il trattamento usuale brutale, misantropo e razzista degli agenti della polizia. Inoltre, la loro custodia temporanea viene prorogata ogni tre mesi senza alcuna giustificazione formale diversa da quella del “crimine” di non avere documenti di soggiorno.

Per questo motivo, i detenuti immigrati sono scesi in successivi scioperi della fame in quella stazione di polizia, per protestare contro le condizioni inimmaginabili di incarcerazione e le decisioni consecutive di proroga di tre mesi della loro custodia. Per esempio, 70 immigrati sono in sciopero della fame dal 14 Marzo 2013. Come risultato di questa protesta congiunta, gli scioperanti della fame sono stati dispersi con diversi trasferimenti ad altri dipartimenti di polizia dove i poliziotti, ancora una volta li trattano con insulti, vessazioni e minacce. Lo sciopero della fame è iniziato, in particolare, dopo la decisione inspiegabile per altri tre mesi di proroga della custodia cautelare nei confronti di due immigrati, che sono rinchiusi per 9 mesi già nelle celle di detenzione. Il caso di un rifugiato palestinese è indicativo dei maltrattamenti contro gli scioperanti della fame: Faraj Ahmed, che ha perso i sensi durante l’ottavo giorno di sciopero della fame (22/3), è stato trasferito in ospedale, perché la polizia gli ha dato shampoo dicendo che era sciroppo medicinale.

Noi ci abitueremo, né accetteremo le brutalità di questo mondo. Ci opponiamo al saccheggio, all’impoverimento, alla brutalità, al razzismo e alla repressione con la resistenza, l’auto-organizzazione e la solidarietà, con le lotte comuni dei resistenti nativi e gli immigrati contro il sistema dello sfruttamento, le esclusioni e la sottomissione. Giù le mani dagli oppressi e dai combattenti!

Spazio anarchico Resalto (Keratsini)

Atene – Caso Lotta Rivoluzionaria: Sessione finale del processo il 3 Aprile

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Ultime informazioni sul procedimento giudiziario che il Soccorso Rosso Internazionale abbia diffuso:

Il pubblico ministero ha proposto la condanna dei tre membri dichiarati della Lotta Rivoluzionaria, Pola Roupa, Nikos Maziotis e Kostas Gournas, anche se non è stata dimostrata in tribunale alcuna prova a sostegno della loro partecipazione alle azioni specifiche di cui sono accusati. (Vi ricordiamo che Pola Roupa e Nikos Maziotis sono attualmente in clandestinità.) Inoltre, e senza alcuna prova conclusiva, il pubblico ministero ha suggerito la condanna per Sarantos Nikitopoulos, Vaggelis Stathopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, che negano la loro partecipazione all’organizzazione. Infine, il procuratore ha ammesso che non ci fu mai alcuna prova contro Marie Beraha (moglie di Kostas Gournas) e ha detto che avrebbe dovuto essere prosciolta da ogni accusa.

Invito per raduno di solidarietà alla corte speciale delle prigioni di Koridallos:

Il processo arriva alla fine il Mercoledì, 3 Aprile, alle 9, quando la corte emetterà una sentenza sul caso della Lotta Rivoluzionaria. I giudici annunceranno le loro decisioni finali per Nikos Maziotis, Pola Roupa e Kostas Gournas, che hanno rivendicato la responsabilità politica per la loro partecipazione nell’organizzazione, e per Vaggelis Stathopoulos, Sarantos Nikitopoulos, Christoforos Kortesis e Kostas Katsenos, gli altri anarchici accusati nel caso, così come Marie Beracha (compagna di vita di Kostas Gournas), che è anche accusata nello stesso caso.

Partecipiamo a questa sessione del processo e facciamo la nostra solidarietà un pugno contro lo Stato.
La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Assemblea per il caso della Lotta Rivoluzionaria
Mail di contatto: RScase[at]espiv[dot]net

Londra: Evento di beneficenza per l’apertura di un fondo di solidarietà per sostenere i compagni imprigionati

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Siamo lieti di invitare voi e i vosrti amici alla nostra Festa Popolare! Non esitate a diffondere la parola e venite per un divertimento sfrenato! Vorremmo inoltre chiedere la vostra comprensione per rispettare il fatto che non vogliamo che questo evento sia ripubblicato sui social network come facebook, twitter, ecc

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Amsterdam: Evento di Contra Info in solidarietà con i compagni anarchici nelle prigioni greche, a Joe’s Garage

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Nel contesto della lotta quotidiana contro l’esistente, e finalizzando alla diffusione della solidarietà di fatto con i prigionieri anarchici nelle carceri greche, i membri della rete di traduzione e contro-informazione “Contra Info” effettueranno una serie di eventi in diverse città europee, per diffondere informazioni sui casi dei compagni imprigionati.

Vogliamo rendere queste riunioni come un’opportunità per rafforzare l’infrastruttura antagonista della contro-informazione, di estendere e moltiplicare i gesti di solidarietà con i nostri fratelli e sorelle dietro le sbarre, e di promuovere l’azione diretta e la prassi sovversiva.

Venerdì, 12 Aprile 2013, ci incontriamo al Joe’s Garage ad Amsterdam. Ci sarà una cucina vegan collettiva alle 7 e verso le 20:00 inizieremo a discutere. Saremo lieti della vostra presenza e vi invitano a condividere le vostre idee in modo da trovare un punto di vista comune verso la distruzione di tutte le carceri e del sistema che le mantiene.

Seguiranno aggiornamenti per i prossimi eventi in altre città europee.

SOLIDARIETÀ CON I PRIGIONIERI ANARCHICI IN TUTTO IL MONDO!

Per maggiori informazioni: i, ii

Berlino: Attacco incendiario contro la Deutsche Bahn in solidarietà con i prigionieri anarchici in Grecia

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La DB brucia in segno di solidarietà con gli anarchici imprigionati in Grecia!

Nelle prime ore del 27 Febbraio, in cerca di un obiettivo adatto per un’azione di solidarietà con Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis, abbiamo individuato un veicolo appartenente alla Deutsche Bahn nel quartiere di Prenzlauer Berg, a Berlino, che abbiamo avvolto nelle fiamme della solidarietà internazionale.

Alla Deutsche Bahn AG (società ferroviaria tedesca), dieci dirigenti della sua filiale DB International hanno corrotto funzionari pubblici degli appalti di servizi di ingegneria in diversi Stati Africani e in Grecia, come la magistratura di Francoforte ha confermato (secondo un rapporto del “Süddeutsche Zeitung” nel mese di Aprile 2010).

Dal 2008, in una serie di battaglie legali, è stato documentato che le imprese tedesche Siemens, MAN Ferrostaal e Deutsche Bahn hanno comprato i politici in Grecia, su larga scala, e quindi hanno “finanziato” decisioni politiche a loro favore. Così, il Gruppo Siemens solamente ha “investito” a partire dalla metà degli anni 90 e per circa un decennio 15 milioni di euro all’anno in Grecia, al fine di propiziare in questo modo i politici di entrambi i partiti maggiori, Nea Dimokratia e PASOK.

Mentre un’altra filiale della Deutsche Bahn, la società di logistica Schenker, trasporta rifornimenti di guerra per la Bundeswehr (forze armate tedesche), la Deutsche Bahn e il Ministero della Difesa sono in esecuzione di una collaborazione simbiotica: “Il BwFuhrparkService GmbH ha sviluppato e realizzato un concetto di mobilità economico e orientato verso il cliente per l’esercito tedesco. […] La società è una joint venture tra il Ministero della Difesa e la Deutsche Bahn AG. Il BwFuhrparkService garantisce concetti logistici personalizzati, la riduzione dei costi e un aumento del tasso di utilizzazione e di fornitura di veicoli sicuri. In qualità di fornitore di servizi di mobilità per l’esercito tedesco, l’azienda offre una vasta esperienza nella gestione di veicoli della flotta più complesse e la produzione di soluzioni individuali di flotta”(brani tratti da dbfuhrpark.de / index.php? Id = 131).

Nel Gennaio del 2013, il Dr. Rüdiger Grube ha parlato sul tema “La Deutsche Bahn AG – Sfide Attuali e Prospettive” presso l’Accademia militare delle forze armate tedesche, mentre il 61enne presidente del consiglio di amministrazione della Deutsche Bahn in Berlino dal maggio 2009, Moorburgerdel, ha spiegato a più di 200 ospiti la strategia aziendale e i processi della DB AG.

Il 16 Aprile, La DB Mobility Logistics e il BFD di Berlino (“Servizio di avanzamento professionale” per l’educazione e la formazione del personale militare), terrano una Giornata per Soldati sotto il motto “Nessun lavoro come un altro.” L’evento si rivolge a gli uomini e le donne soldati che sono interessati ad essere addestrati e impiegati dalla Deutsche Bahn.

Pertanto, classificiamo la Deutsche Bahn come un potere di fatto belligerante e un componente dell’esercito tedesco / NATO, che non consentirà alcun cambiamento sociale in Grecia, ma piuttosto si sforzerà al fine di assistere la soppressione di una rivolta. La Deutsche Bahn è una delle imprese tedesche che traggono profitto dalla crisi in Grecia, come era il suo predecessore, il Reichsbahn durante il fascismo tedesco.

L’incendio di ieri sera aveva lo scopo di mostrare ai prigionieri Nikos Romanos, Dimitris Politis, Andreas-Dimitris Bourzoukos e Yannis Michailidis che siamo consapevoli del loro arresto e la loro tortura il 1° Febbraio, dopo la doppia rapina a Kozani, e qui, nel cuore della bestia, proveremo tutto il possibile per il crollo del capitalismo e dei suoi aiutanti.

Viva l’anarchia! Morte a tutti gli Stati!

Chaotici della Notte

Comunicato dei prigionieri

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Francia: Messaggio di solidarietà da alcune persone rabbiose dalla ZAD ed altrove

Zone A Défendre è una zona occupata contro la costruzione di un aeroporto internazionale e contro la trasformazione di un’area metropolitana

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Con molto piacere, abbiamo sentito delle azioni di solidarietà che hanno avuto luogo in diversi paesi contro gli sfratti ad Atene nei mesi di Dicembre e Gennaio: negli Stati Uniti, India, Regno Unito, Canada, Australia, Giappone, Cile… ed anche le numerose attività e manifestazioni in tutta la Grecia.

Nonostante le differenze di contesto tra qui e altrove, gli stessi meccanismi di repressione bombardano tutti coloro che lottano contro ogni imposizione di ciò che la nostra vita dovrebbe essere, coloro che vogliono che la libertà gusta in modo diverso rispetto alla libertà triste della nostra mera sopravvivenza nel loro contesto di concorrenza globale chiudendo la nostra bocca.

Vorremmo esprimere il nostro sostegno a tutti i luoghi autogestiti che sono veri spazi vivi di sperimentazione, nei quali le idee e prospettive anti-autoritarie si sviluppano in domini multipli. È, tra l’altro, in questi spazi sociali, politici e culturali che le idee sovversive sono in fase di sviluppo e vengono diffuse attraverso incontri e innumerevoli attività, quali spettacoli teatrali, cucine collettive, discussioni, giardini collettivi occupati, ecc. Ed è anche lì che la conflittualità si sviluppa quando lo Stato decide di eliminare gli spazi come questi.

Le lotte per un mondo senza frontiere e Potere sono organizzate lì, e molte persone escluse o senza voglia di vivere nei loro schemi alienanti si riuniscono in questi spazi.

1 sfratto: 10 nuove occupazioni!…

l’intero testo in lingua francese, e in inglese

Atene: Aggiornamento sullo stato di salute del membro della CCF Panagiotis Argirou

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Lunedì, 11 Marzo il compagno anarchico e membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Panagiotis Argirou è stato trasferito dall’ospedale generale di Nikaia indietro all’ospedale della prigione di Koridallos. Il suo trasferimento è stato effettuato dopo che il suo stato di salute è stato migliorato notevolmente.

Panagiotis ha ormai pienamente recuperato dal suo grave infortunio ed ha parlato con i suoi compagni al telefono. Rimarrà in ospedale del carcere di Koridallos finché i diversi problemi di mobilità che sono stati causati a causa dei due mesi di ricovero in ospedale e la durata del tempo che fu soppresso sotto farmaci vengano ripristinati. Per ora si sta riprendendo e “condivide” la stessa cella con il suo amico Spyros Dravilas, che è anche in recupero dopo il suo sciopero della fame concluso con successo.

Sappiamo che non abbiamo fornito aggiornamenti sulla condizione di salute di Panagiotis per lungo tempo, ma questo non è stato fatto a caso: ad ogni nuovo aggiornamento positivo sulla salute del compagno, le forze dell’anti-terrorismo forza e le guardie esterne che avevano intrapreso la sua custodia mettevano sotto pressione il personale dell’ospedale per l’immediato trasferimento di Panagiotis al carcere per “motivi di sicurezza” (il suo fascicolo portava l’indicazione “pericoloso per fuga”).

Un grande ringraziamento a tutti i compagni e gli amici che sono stati interessati per Panagiotis, che hanno inviato lettere, hanno donato sangue, che sono stati accanto alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Infine, un abbraccio infuocato ai fratelli e le sorelle della Argirou Cell / International Conspiracy for Revenge/FRI-FAI dall’Indonesia, così come alla Cellula Insurrezionale Anti-autoritaria Panagiotis Argirou / FAI-FRI dal Cile, che ha fatto della solidarietà tra gli anarchici prassi attraverso i loro attacchi incendiari.

Solidali con l’O.R. CCF

Grecia: Il compagno anarchico Vaggelis Koutsibelas condannato a 15 anni di carcere

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Il processo contro l’anarchico Vaggelis Koutsibelas è iniziato il 6 Marzo 2013, nel tribunale penale misto di Larissa. Il compagno è stato detenuto per quasi un anno in attesa del giudizio, accusato di una serie di attacchi incendiari che hanno avuto luogo nella città di Trikala nei mesi di Marzo ed Aprile 2012.

Nel primo giorno del processo, l’avvocato della difesa ha confutato le precedenti dichiarazioni fatte dall’infame Giorgos Zafiris, che è venuto a testimoniare in tribunale. L’infame ha ammesso che la polizia lo aveva costretto a firmare una testimonianza forgiata, perché era stato arrestato per possesso di droga, e la polizia gli ha detto che era il modo di farla franca. Il giudice ha minacciato di chiedere la sua detenzione con l’accusa di falsa testimonianza, cosa che non è mai successa.

Il giorno successivo, 7 Marzo, Vaggelis ha spiegato alla corte che ci sono prove solide che mostrano che egli era in realtà altrove (nei pressi della prefettura) durante il tempo di uno degli attacchi incendiari, e non era in nessun posto vicino al luogo dell’attacco, ma i giudici hanno risposto che ovviamente era al palazzo della prefettura cercando di posizionare un altro ordigno incendiario! Vaggelis ha parlato del significato politico di questi attacchi incendiari (a prescindere da chi le abbia eseguiti), con riferimento al sistema politico prevalente così come all’ascesa del partito nazista dell’Alba Dorata.

Inoltre, Vaggelis ha chiesto di poter essere trasferito in un’altra prigione, perché, come ha detto alla fine della sua dichiarazione, “La struttura penitenziaria di Trikala è una prigione piena di droga, io non ce la fa più.”

Il giudice della corte di Larissa gli ha consegnato una sentenza di sterminio sul caso senza riconoscergli alcuna circostanza attenuante. La corte ha condannato Vaggelis a 15 anni di carcere, con il diritto di appello, ed ha imposto una multa di 300 euro. Il pubblico ministero ha chiesto inizialmente un totale di 27 anni di carcere, ma dopo una interruzione del procedimento, la sentenza è stata “ridotta” a 15 anni.

Dalla loro parte, i suoi amici, che di fatto hanno sostengono il compagno tutto questo tempo hanno mandato la loro forza nella speranza che uscirà presto dalla prigione, ed hanno gridato: La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!

Recentemente, nel mese di Gennaio 2013, la “Sinergia delle organizzazioni anarchiche Libertà Selvaggia e Istigatori delle Esplosioni Sociali” hanno dedicato il loro attacco incendiario presso il Centro Commerciale a Maroussi, ad Atene, a Vaggelis Koutsibelas tra altri compagni anarchici in cladestinità o incarcerati. Che possano le azioni di solidarietà di diffondere e riscaldare i cuori di tutti gli ostaggi della guerra sociale!

Indirizzo attuale in carcere:
Evangelos Koutsibelas
Krinitsa, Trikala – Mpalkoura Trikalon 42100
4° braccio, Prigione di Trikala, Grecia

Atene: Esito del processo contro gli anarchici per l’occupazione della stazione commerciale radio FLASH

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Dopo consecutivi rinvii, il processo per l’occupazione della stazione radio Flash che è stata effettuata il 10 Gennaio 2012 in solidarietà con tutti i perseguiti per il caso della Lotta Rivoluzionaria ed ha portato a detenzioni di massa, si è svolto l’8 Marzo 2013.

Le persone accusate per l’occupazione della stazione radio Flash hanno letto una dichiarazione politica collettiva alla corte, ed hanno sottolineato: “Continueremo a stare ancora più combattivi in solidarietà con i nostri compagni che sono perseguiti per il caso della Lotta Rivoluzionaria. Abbiamo la ragione dalla nostra parte, e vinceremo.”

Tutti quanti sono stati condannati ad un anno di detenzione con sospensione per tre anni perché hanno rifiutato di dare le impronte digitali, mentre le accuse inizialmente premute contro di loro per “lodare azioni criminali’ sono cadute. Così, tutti gli imputati sono usciti “libero” dalla corte. Tuttavia, i giudici hanno imposto una multa nei confronti di un compagno che non abbia ottenuto una sospensione della pena a causa di una precedente condanna, per cui dovrà fare un appello alla decisione.

Grecia: Fine dello sciopero della fame di Spyros Dravilas

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SCIOPERO DELLA FAME DI SPYROS DRAVILAS (fine con un sorriso)

Una battaglia è stata vinta, ma la guerra continua…

Oggi è stata definita la data del processo del amico Spyros Dravilas (accusato di rapina in banca) per il 16 Maggio.

Spyros stavano facendo lo sciopero della fame dal 4 Febbraio ed era ricoverato nel ospedale del carcere di Korydallos (il suo peso è sceso ai 53 chili e lo zucchero del sangue ha raggiunto il 49).

Con la programmazione del suo processo peri il 16 del Maggio, Spyros si trova ad un SOFFIO di LIBERTÀ.

Ora, anche in caso di condanna al processo, ha già superato per molto la soglia per essergli concessa l’autorizzazione del congedo temporaneo dalla prigione (anche la sospensione).

Se non altro, la motivazione ufficiale della procura per “tagliare” il congedo temporaneo di Spyros, era che non ci fosse stata definita la data di questo processo, che potrebbe essere ritardata per anni.

Per questo oggi Spyros termina lo sciopero della fame dopo aver vinto una grande vittoria.

Senza lo sciopero della fame, il suo caso sarebbe rimasto nei cassetti dell’archivio, dimenticato da qualche magistrato, come decine di altri casi che tengono molti detenuti come catturati in attesa di tribunali per anni.

Senza il sostegno e la solidarietà di amici e compagni che non sono stati intrappolati in preconcetti e separazioni di detenuti “penali” – “politici”, il caso di Spyros non sarebbe stato ascoltato al di là delle mura del carcere.

Un enorme “grazie” quindi, per tutti i compagni conosciuti e non in Grecia e all’estero (Belgio, Cile, ecc) che hanno fatto raduni, hanno appeso striscioni, manifesti, hanno distribuito dei testi, hanno scritto slogan ed hanno rotto il colpo di stato del silenzio…

E compagni, non dimenticate…

Può essere che non siamo riusciti di trovare ancora la via della liberazione totale, ma siamo sicuri che con la violenza anarchica apriremo nuovi percorsi di libertà…

Anarchici-nichilisti, amici di Spyros Dravilas

Santiago, Cile: Azione incendiaria contro i carcerieri

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I giorni passano e passano in questa calorosa estate e la maggioranza delle persone si trovano assorte a pensare al luogo in cui andranno in vacanza. Nel mentre, il potere e l’autorità non riposano, incarcerando peñis y weichafes nel sud del Cile, perfezionando leggi repressive e riunendosi in vertici ostentati politico-impresari come la CELAC-2013. E noi? Noi usciamo per strada per dar vita all’insurrezione, mettendo in tensione le nostre vite, coscienti del fatto che esistono e sono sempre esistite individualità che non si adattano a questa società malata e fatto di ogni secondo delle loro vite un atto di attacco contro gli oppressori.

E questa è la sfida: dare vita e continuità all’offensiva insurrezionale antiautoritaria, consolidare e potenziare le complicità, riattivare gli attacchi, accendere con il nostro apporto il falò dell’azione insurrezionale e liberatrice attraverso la violenza rivoluzionaria!!!

Coscienti del fatto che la discussione e il dialogo tra affini debba partire dall’azione, nella settimana che è terminata dal 28 gennaio al 3 febbraio abbiamo attaccato una proprietà della Gendarmeria del Cile situata in strada San Francisco prima di arrivare a Avenida Matta, a un fianco di una carcere per minori (SENAME) e a pochi isolati dal luogo dove morì in combattimento il compagno anarchico Mauricio Morales nell’anno 2009. Abbiamo attaccato con un congegno incendiario che ha lasciato alcuni danni alla porta di questo luogo di torturatori (poiché non è uscita sulla stampa inviamo delle foto). Questa proprietà della Gendarmeria è legata alla presunta azione sociale dei carcerieri e dei loro collaboratori, promossa attraverso istituzioni come la Chiesa Evangelica della Gendarmeria del Cile e la Confraternita Carceraria del Cile, istituzione che in internet si definisce come creatrice di progetti di carcerazione “in cui vivono gli interni, senza scioperi della fame, senza rivolte né tentativi di fuga, ma vivendo la loro carcerazione in pace e armonia mentre pagano il danno sociale con l’assistenza spirituale”.

Abbiamo scelto questo obiettivo particolarmente mossi dall’ira e la sete di vendetta per i colpi inflitti dai carcerieri contro il compagno Alberto Olivares (membro del collettivo 22 Gennaio) qualche settimana fa, che tra le percosse è stato trasferito ad un carcere di Concepción lontano dai suoi cari e poi riportato a la Ex Penitenciaria di Santiago, tutto questo come punizione per la sua attitudine ribelle, con l’invenzione che il compagno avrebbe partecipato a una rissa terminata con un prigioniero morto… La vendetta a volte tarda, ma la facciamo e la faremo arrivare e sappiamo che non c’è bisogno di scuse di questo tipo per attaccare chi rinchiude le porte delle celle dei nostri compagni, e chi sostiene e trae profitto dalla prigione e dalla società carceraria.

Questa azione è anche un avvertimento ai carcerieri, portando il respiro liberatore dell’insurrezione fino all’angolo in cui cercano di calmare di fronte a un dio le loro coscienze indegne per le torture che quotidianamente infliggono ai prigionieri!!! Non vogliamo che si sentano sicuri nei loro rifugi. Neanche quando ascoltano le loro orazioni vogliamo vederli tranquilli!!!

Schifosi carcerieri, inviamo anche a voi questo comunicato per avvertirvi che avrete delle conseguenze se vi azzardate ad aggredire i seguenti prigionieri che sono nostri compagni e non sono soli:

Marcelo Villarroel (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Freddy Fuentevilla (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Juan Aliste (prigioniero nel carcere di alta sicurezza per il “Caso Security”)
– Alberto Olivares (prigioniero nella Ex Penitenciaria)
– José Sánchez (prigioniero nel carcere di alta sicurezza)

Per informarvi: nel decennio dei ’70 in Italia, gruppi armati autonomi sparavano alle gambe dei carcerieri che trattavano male i compagni rivoluzionari prigionieri, o semplicemente li assassinavano. Qualche giorno fa, un secondino italiano ha ricevuto nelle mani un pacco-bomba. In Argentina, da un bel po’ di tempo i compagni del gruppo “Amigxs de la Tierra” incendiano centinaia di automobili come forma di lotta contro la civilizzazione e il suo dominio. E qui in Cile, non sono pochi gli agenti del potere che sono stati sequestrati e giustiziati da rivoluzionari in dittatura e in democrazia. Se loro hanno potuto e possono farlo, anche noi possiamo se potenziamo e consolidiamo i nostri mezzi e capacità. Di volontà ne abbiamo che ci avanza. Che non accada che per aver aggredito qualche compagno rivoluzionario prigioniero, qualcuno di loro non finisca sotto terra, o si veda volar via le mani, o si svegli con la propria automobile in fiamme.

Salutiamo tutti i compagni e le compagne rinchiusi nelle carceri, profughi o con arresti domiciliari nel mondo. In particolar modo salutiamo Ivan Silva e Carla Verdugo, rallegrandoci della loro uscita dal carcere per passare agli arresti domiciliari, non smetteremo di lottare per la loro totale scarcerazione. Salutiamo anche Freddy, Juan e Marcelo, Josè Sanchez e Alberto Olivares. Non dimentichiamo i degni prigionieri mapuche e le comunità in conflitto con lo Stato e il Capitale, anche se non condividiamo la richiesta di una nazione mapuche e non riconosciamo “autorità” per quanto ancestrali possano essere, solidarizziamo nella pratica con la lotta per l’autonomia delle comunità e di noi stessi, e il recupero delle loro terre ancestrali attraverso l’azione diretta. Non dimentichiamo nemmeno gli 81 prigionieri morti bruciati nel carcere di San Miguel.

Un abbraccio rivoluzionario ai clandestini Diego Rios, Hans Niemeyer e Felicity Ryder.

Forza a Henry in Bolivia, e Braulio in Messico, degni prigionieri nella lotta antiautoritaria.

Forza ai compagni incarcerati in tutto il mondo, in particolar modo ai compagni italiani Alfredo Cospito e Sergio Stefani che con uno sciopero della fame si oppongono al divieto dei carcerieri di fargli vedere le loro compagne anch’esse incarcerate*

Forza a Panagiotis Argyrou, compagno prigioniero dell’organizzazione anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia, con il nostro fuoco inviamo forza per il suo recupero dopo l’incidente che ha avuto in prigione e che lo ha lasciato in stato di coma.

Forza ai compagni Yannis Michailidis, Dimitris Politis, Dimitris-Andreas Bourzoukos e Nikos Romanos, arrestati dalla polizia greca il 1 febbraio dopo l’assalto a una banca e torturati dalle unità antiterroriste. Le loro parole all’arrivo in tribunale dopo le torture segnano il sentire della nostra azione: Viva l’anarchia! Poliziotti, giudici, politici, non avete ragioni per dormire tranquilli. Perchè la guerra sociale non la arresterete né con attacchi repressivi né con governi di sinistra, centro o destra.

Bachelet: stiamo aspettando il tuo ritorno per seminare fuoco al tuo governo e sbattere in faccia ai cittadini la miseria della socialdemocrazia.

Rafforzare e potenziare l’offensiva insurrezionale antiautoritaria, moltiplicare gli attacchi!!!!!!
Per la liberazione totale, Guerra sociale.

Cellula antiautoritaria insurrezionale Panagiotis Argyrou,
affine alla FAI/FRI, Cile
_
*Le loro compagne non si trovano in carcere in questo momento, ma si trovano indagate per gli stessi casi.

in spagnolo

Grecia: Testo dell’anarchico N.Romanos sulle accuse riguardo la sua partecipazione alla CCF

Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri
Nemmeno un passo indietro, 9mm sulla testa dei sbirri

Tra un po’ di tempo sarò chiamato dal moderno inquisitore Mokkas per “scusarmi” (testimoniare) riguardo alla mia partecipazione nell’Organizzazione Rivoluzionaria Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

La ragione per cui chiarisco la mia posizione è per affermare le mie scelte e attitudini di lotta di fronte ai miei compagni. Le responsabilità penali di un’imputazione mi lasciano indifferente. Non dalla posizione di un martire ma come una scelta anarchica di scontro con le leggi e la mafia giuridica.

Non riconosco le loro procedure, e nemmeno il diritto di essere giudici da parte di subumani come Mokkas, che per me non ha neanche il diritto di vivere. Per quanto posso intendo insultare le loro procedure ed evidenziare, adesso come ostaggio, il conflitto rivoluzionario che ha luogo ogni giorno con l’autorità. L’attitudine intransigente verso i giudici è un altro momento della battaglia in questa condizione di guerra in cui viviamo.

Affermo quindi che non sono mai stato un membro dell’O.R. CCF e che sono anche in disaccordo con alcune posizioni dell’organizzazione. Questo fatto non è stato comunque una ragione seria abbastanza per me per non essere in connessione con i compagni della CCF. Una connessione che mi ha portato a condividere con loro pensieri comuni, preoccupazioni, esperienze, conoscenze. Di condividere esperienze per l’attacco al dominio e ai suoi alleati.
Ho impresso e continuo a imprimere una direzione sui territori in cui la lotta anarchica rimane forte ed espande la sua forza insurrezionale. In questa direzione contraddittoria ma piacevole, la mia scelta di partecipare a strutture rivoluzionarie (e ovviamente non gli errori tecnici che ho commesso) non costituisce prova di “colpevolezza” ma un onore, per me.

La strategia oppressiva nega l’autonomia dei gruppi anarchici di azione diretta e basandosi su un modello centralizzato usano la CCF per “scusare” le pratiche aggressive della più ampia tendenza insurrezionale.

Una condizione simile è stata sperimentata anche dai combattenti in Italia con i processi del p.m. Marini. La caccia alle streghe scatenata da Marini ha portato alla condanna di anarchici, a sentenze schiaccianti e pesanti misure restrittive. Un esempio in più che prova che i termini del “dialogo” non dovrebbero essere legali ma armati.

La nostra attitudine cerca di promuovere una percezione che è indifferente alle questioni legaliste (per quanto possibile, ovviamente) e prende di mira le radici della riproduzione di tutti questi metodi, il nostro nemico comune.

Le pratiche insurrezionaliste dovrebbero essere arricchite e il livello di violenza dovrebbe moltiplicarsi.

Sono solidale con i membri imprigionati della CCF e alzo il mio pugno a loro dalle prigioni di cui ora sono ostaggio. Forza compagni.
Saluti a tutti i gruppi di guerriglia, alle cellule della FAI/FRI e alle individualità in rivolta di tutto il mondo.

LUNGA VITA ALL’AZIONE DIRETTA, LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

P.S.1: Quando sei inquieto, prendi un lungo respiro e guarda in alto. Nella stella che vedrai sono nascoste le nostre speranze e dietro di esse i nostri sorrisi. Per adesso continua, ama, attacca, combatti. In ogni caso, tu lo sai. Le persone che sperano muoiono con le mani in mano, e così è come dovrebbe essere. Nel mezzo non c’è nulla, questa è l’unica cosa certa. Fino ad allora usa come bussola della vita la tua esperienza. Argiris e Foivos*, forza e buona fortuna.

P.S. 2: La sola buona notizia di questi giorni è il corso positivo della salute del compagno P. Argirou. I miei pensieri sono con te compagno.

Nikos Romanos
Carcere di Avlona, Grecia

*Questo è un riferimento a due persone che sono attualmente in fuga, dopo che la polizia greca ha emesso mandati di cattura contro di loro.

fonte, in inglese