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Santiago, Cile: Lettera della famiglia di Tamara Sol Farías Vergara

Villa Francia, 3 Febbraio 2014

Cari/e amici/che e compagni/e:

La nostra amata Tamara Sol è prigioniera.

Con la velocità di un fulmine vendicatore, come sempre accade quando condannano una persona povera o un sovversivo, un giudice del sistema, Paola Robinovich, sta valutando di dare una condanna da 10 anni all’ergastolo, accusandola di “rapina aggravata” il reato più grave nel codice penale cilena, sostenendo che Tamara Sol è un pericolo per la società. Società costruita cosi ordinatamente sull’aberrante disuguaglianza tra pochi immensamente ricchi e molti immensamente poveri; una società militarizzata con centinaia di poliziotti nelle strade e soprattutto nella periferia, molestando i giovani dei quartieri, con autorizzazione a picchiare, mentire, creare montature, arrestare, perquisire case, uccidere, spiare, fotografare… una società che è un “grande mercato”, una società orgogliosa dell’individualismo che ha creato, orglogliosa della mediocrità che ha creato, una società dove i mezzi di comunicazione trasmettono solo storie di celebrità o crimini passionali… La giudice, difendendo questa società, ha stabilito che Tamara Sol deve stare per il tempo nelle indagini (che all’inizio è 60 giorni) nel carcere di San Miguel in un modulo di alta sicurezza. Qui ha solo mezz’ora d’aria…ovvero, sta tutto il giorno rinchiusa.

Questa velocità dei giudici nel dare la condanna è completamente contraria quando si tratta di condannare gente in uniforme, che abusa e uccide grazie al potere i giovani o gli abitanti dei quartieri, ma che vive tranquillamente a casa propria. Noi per l’omicidio di Eduardo e Rafael, nostri figli, abbiamo aspettato più di venti anni per un pronunciamento della giustizia e la condanna è stata molto lieve, solo 7 anni per l’omicidio di due persone e l’arresto avvenuto senza alcun mezzo di comunicazione presente, senza mostrare le loro facce, senza manette e dritti all’hotel a 5 stelle di Punta Peuco. Né c’è lo stesso spirito da parte dei giudici quando si tratta condannare i colletti bianchi dove il denaro scorre e tutto si addolcisce, tutto resta segreto.

Vogliamo dirvi che Tamara Sol sta relativamente bene (nella sua condizione di prigioniera). Il suo morale è deciso e alto, è una donna degna e valorosa che ha detto a noi e alla sua famiglia che siamo dei codardi che non usciranno mai dal percorso di questa dannata società, della quale prendiamo le briciole, che non ariverà mai il “momento” per noi, né avremo mai i “mezzi necessari”, che abbiamo aumentato il passo e dato qualche calcio improvviso, ma niente che rompa con questa routine mortale in cui siamo coinvolti.

Siamo tremendamente addolorati perché lei è la nostra ragazza, e la amiamo profondamente, ed è prigioniera. Siamo orgogliosi, tuttavia, perché è già una donna e ha dimostrato una grande valorosità.

Una donna che ci ha cosi profondamente messi alla prova che non possiamo restare immobili in questo sistema, adeguando le nostre vite ai suoi ordini, rassegnandoci agli omicidi dei compagni, alla prigionia di giovani combattenti, alla rapina perpetua che subiamo come popolo in ogni ambito,l’esproprio del nostro quotidiano, l’esproprio delle nostre terre, del nostro mare, delle nostre ricchezze, dei nostri alberi.

Abbiamo bisogno di forza, compagne e compagni, abbiamo bisogno della vostra amicizia sincera e disenteressata, come sempre siete stati.

Il nostro cammino è già delineato e non possiamo restare calmi sperando che altri facciano ciò che noi dobbiamo continuare a fare… amare profondamente l’idea di una società libera e fraterna e costruirla con piccole e grandi azioni, non solo a parole, con tutte le forme di lotta e in ogni ambito della nostra esistenza.

Tamara Sol, figlia, nipote, sorella, ti amiamo con tutte le nostre forze.

Tamara Sol, compagna lottatrice, ti ammiriamo per il tuo valore; siamo con te.

Tamara Sol, ti accompagneremo per sempre; non sarai mai da sola.

Tamara Sol, “il cielo si specchia nel mare cosicché tu debba guardare solo la Luna”. Pazienza, pazienza, pazienza, amore.

Vorremmo ringraziare chi ci ha fatto visita, chi da subito ha dimostrato il proprio affetto, e chi ha dimostrato solidarietà fornendo ciò di cui ha biosogno Tamara Sol in carcere.

Siamo grati alle donne che l’hanno accolta in quel lugubre carcere e che la supportano con affetto.

Sappiamo anche chi non sta dalla nostra parte, dimostrandoci la propria condotta che non è d’accordo con Tamara Sol e questo ci ha fatto capire su chi potremo contare da ora in poi.

Ana Vergara Toledo, Luisa Toledo Sepúlveda, Manuel Vergara Meza

fonti : refractario, waronsociety

Messico: Cade l’accusa di terrorismo per Carlos, Amelie e Fallon

Fine delle indagini per Carlos, Amelie e Fallon, denunciati per danni e attacco alla quiete pubblica. Cade la montatura di terrorismo.

Il 17 Febbraio 2014 sono scaduti i 40 giorni di indagine che la Procura Generale della Repubblica aveva deciso per il nostro compagno Carlos Lopez e le nostre compagne Amelie Pelletier e Fallon Poisson.

Durante questi quaranta giorni hanno tentato di accusarle/i di terrorismo e delinquenza organizzato, senza dubbi, usando metodi intimidatori e inquisitori, tuttavia non sono riusciti a montare il caso, quindi sono stati scarcerate/i per mancanza di prove; tuttavia la polizia locale del distretto federale li ha nuovamente arrestati per l’accusa pendente di danni e attacchi alla quiete pubblica.

Le compagne si trovano al Reclusorio Femenil di Santa Martha e hanno ricevuto la visita degli avvocati, mentre Carlos ha informato che sta nel Reclusorio Oriente, e a breve riceverà le visite.

I reati dei quali sono accusate/i non sono gravi, quindi dovrebbero ottenere la cauzione, ma ricordiamo che nella stessa situazione c’è il compa Mario González al quale è stata sempre negata la cauzione col pretesto del pericolo sociale.

Continuiamo a solidarizzare con le nostre sorelle e i nostri fratelli sequestrati/e dallo Stato!

Libertà per Carlos, Amelie e Fallon!
Libertà per Mario, Salvador e Fernando!

Libertà per tutti/e!
Abbasso le mura delle prigioni!

Croce Nera Anarchica Messico

Santiago: Attacco incendiario su veicolo della polizia vicino al 21° commissariato (6 febbraio 2014)

“Lanciare una pietra è un’azione punibile, lanciarne mille è un’azione politica. Incendiare un’auto è un’azione punibile, incendiarne cento è un’azione politica. Protestare è dire che questo o quello non è giusto. Resistere è garantire che quello che non va bene non tornerà ad esserci.” (Ulrike Meinhof)

Stanotte il fuoco abbraccia di nuovo le braccia insorte per la distruzione di questa società miserabile. Stavolta abbiamo deciso di fare propaganda, bruciare un’auto è propagande, dire che siamo qui, che continuiamo senza paura, mai sconfitti. Anche se bruciare auto lo riteniamo propaganda, questo è anche un attacco diretto dove più nuoce, la proprietà privata; in questo maledetto paese è più importante la proprietà privata rispetto alla vita umana, ricordiamo i reati contestati a Tamara Sol Farías, basati principalmente sul furto, furto di un’arma, senza dilungarci in tema giuridico, il furto è un delitto più grave dell’intento stesso di uccidere qualcuno!

Anche se stavolta sapevamo che era assai probabile il fattore “bravo cittadino” sarebbe saltato fuori come Robin Hood, per frustrare i nostri desideri piromani e d’attacco, abbiamo comunque rischiato per ridergli in faccia e mostrargli quanto sono vulnerabili davanti a tanta volontà e un po do benzina.

Che questa azione sia una boccata d’aria per i/le compagni/e sequestrati/e in carcere, e un appello all’attenzione per chi sta in strada. Vale di più una piccola azione che cento comunicati privi d’attacco… PAROLE E AZIONI.

Siamo qui, qui saremo e mai scorderemo i/le nostri/e compagni/e caduti/e.

Che l’ultima esplosione del pelao Angry scoppi in ogni caserma, Punky Mauri, Claudia Lopez, Matias Catrileo, Johnny Cariqueo, camminano con noi. Alpaca, Hermes, Hans, prigionieri accusati di aver ucciso l’agente Moyano, prigionieri della lotta di strada, a Jose Miguel Sanchez, pronto per tornare in libertà, e alla nostra compagna Sol: questo è per salutare il tuo coraggio e la tua dignità.

PER LA PROPAGAZIONE DI UN’ESTATE NERA
E UN ANNO ANCORA PIÙ NERO

VIVA L’ANARCHIA

I/le compagni/e per la propagazione del fuoco

Pudahuel, Santiago: Azione incendiaria davanti al 26° commissariato

Venerdì, 7 Febbraio 2014

Ci rattrista/disturba che appena le lezioni universitarie si fermano l’azione nelle strade si ferma con esse, è triste/disturbante che l’azione vada in vacanza, e questo vale per ogni tipo di agitazione (incendiaria o no). Ciò abbassa decisamente l’intensità della pratica anarchica. Ecco perché chiediamo a tutti/e i/le compagni/e di abbandonare l’immobilismo, chiediamo un coordinamento tra individualità affini per realizzare azioni di ogni tipo, per mettere da parte quella spontaneità che lascia molto a desiderare.

Ecco perché, armati di pneumatici, quattro bombole di gas, fuoco, e volantini, abbiamo deciso di bloccare Teniente Cruz street davanti al 26° commissariato di Pudahuel, al fine di rendere chiaro a quei bastardi che siamo vicini e che l’azione coordinata è la chiave del successo.

Dopo l’inizio del fuoco, siamo velocemente fuggiti verso il luogo di ritrovo, lasciando i bastardi coi culi in mano quando hanno visto una barricata proprio davanti a loro. Le bombole hanno fatto il loro lavoro, cosa che gli ha messi in allarme e cosi ci hanno inseguiti come pazzi al suono delle loro luride sirene nel quartiere, senza successo.

Questo piccolo gesto è dedicato con molto affetto a Jose Miguel Sanchez. Speriamo profondamente nel tuo ritorno! Così potrai unirti a noi in questa lotta contro il potere e lo Stato/Capitale.

Salutiamo affettuosamente anche Hans Niemeyer, un fratello che non dimentichiamo; speriamo che questo gesto rompa l’isolamento dell’infame galera: ti mandiamo coraggio, anche se sappiamo che ne hai in abbondanza, caro compa.

Inoltre ricordiamo che in questa caserma portarono i nostri compagni Hermes González e Alfonso Alvial dopo averli arrestati in seguito alla rapina al Banco Estado nella quale è stato ucciso il nostro fratello Sebastian Oversluij, un forte abbraccio e saluti complici a loro per il coraggio, e a Sebastian il nostro amore e rispetto per la sua vita dedicata alla lotta anarchica.

Nota: Un saluto al poliziotto bastardo che vigilava dalla sua postazione la “sicurezza” del commissariato e della zona, speriamo che i cani che ti comandano ti abbiano ricompensato per il tuo “lavoro efficace” di allerta per il fuoco sotto ai loro nasi. Stupidi/e!

Sebastian Oversluij presente!
Libertà per i/le prigionieri/e della guerra sociale!

Il capitalismo non arretra, nemmeno noi!
Moltiplicare gli attacchi contro lo Stato-Capitale!

Cellula Incendiaria Sebastian Oversluij

in spagnolo & inglese

Messico: Perquisite due abitazioni di anarchici/che

Nella notte del 31 Gennaio, agenti della Polizia Federale hanno fatto irruzione in due abitazioni per eseguire mandati di perquisizione. Una volta entrati non hanno trovato nessuno in entrambe le case. I vicini di casa hanno capito cosa stava succedendo, risultandogli strana la presenza di circa 20 persone vestite di nero all’ingresso, le quali non ricevendo alcuna risposta agli appelli, hanno forzato la porta di una casa e la serratura dell’altra.

Per motivi di sicurezza, i nomi degli abitanti delle case non verranno diffusi, senza dubbio, riteniamo importante far sapere questi fatti, visto che sicuramente fanno parte della caccia alle streghe che lo stato messicano ha avviato contro gli anarchici.

Questi mandati sono relazionati ad indagini in corso che la PGR sta conducendo per terrorismo. Ci preoccupa soprattutto il fatto che questi mandati siano stati fatti in modo irregolare; senza la presenzia degli/le abitanti, loro possono dire di aver trovato qualsiasi cosa durante la perquisizione.

Per il momento non si sa altro, non dubitiamo che le perquisizioni continueranno.

Croce Nera Anarchica Messico

fonte

La Paz, Bolivia: Terzo comunicato di Henry Zegarrundo, ai domiciliari

Torno a scrivere col morale alto, con la forza che la solidarietà ha aumentato, con lo sguardo in avanti, con l’orgoglio di essere anarchico, con il piacere di vivere in armonia con le mie parole, dopo aver visto cosi da vicino tutta questa vicenda giudiziaria che protegge i/le ricchi/e e i/le nemici/che dei poveri, che utilizza i suoi mezzi più bassi come la montatura e i/le suoi/e servi/e infami, per accusare, criminalizzare, perseguire e imprigionare chi non si conforma.

Adesso mi trovo prigioniero dello stato benefattore del capitale dopo più di 8 mesi di arresto domiciliare totale, oltre agli 11 mesi di carcere. Questo tipo di reclusione domiciliare si potrebbe dire che è un “progresso” verso il recupero della libertà fisica, ma la mia abitazione è la mia cella, la casa dove vivo è la mia nuova prigione, il controllo della mia vita non è scomparso, la pena continua rendendo tributo alla società carceraria. Anche se questa forma di reclusione non è gradevole, la mia situazione non è comparabile assolutamente con quella di isolamento che vivono i/le nostri/e compagni/e rivoluzionarie/e prigionieri/e nel mondo, per questo, dobbiamo lottare con la fierezza necessaria dentro e fuori le carceri, fino a che tutti/e ritornino in strada, fin quando distruggeremo i muri delle celle di esseri umani e non. Continue reading La Paz, Bolivia: Terzo comunicato di Henry Zegarrundo, ai domiciliari

Santiago, Cile: Rivendicazione del tentato attacco contro la prefettura di Santiago Est e il 18° commissariato di Nunoa

bomba

Quando un/a compagno/a cade non possiamo restare indifferenti, bendarci e restare a legger per sempre cosi da dare il nostro piccolo contributo in dibattiti e discussioni. Le nostre lacrime per i/le compagni/e caduti/e in guerra diventano lava che fuoriesce dai nostri corpi, trasformandosi nel fuoco interno che ci da la fiamma per dare tutto in ogni azione contro il nostro nemico e i bastardi che lo proteggono.

Nuovamente riempiti di orgoglio perché siamo scivolati sotto ai loro nasi e abbiamo superato le loro mura qualche minuto prima di mezzanotte pronti ad agire a mezzanotte, quando tutti stavano celebrando (anche i “rivoluzionari”) dimenticando che ci sono compagni/e prigionieri/e, accusati e uccisi per aver dato la propria vita cosicché queste parole si sono trasformate in azioni concrete contro la morale, il comfort e la vita del nemico.

Il nostro fine come Amici della Polvere nera è demoralizzare le forze dell’ordine e farle sentire vulnerabili in modo che sempre più individui senza paure faranno ciò che vogliono contro i protettori dell’ordine e della pace sociale. Sebbene ciò possa non essere il nostro obiettivo definitivo, sappiamo che ci sono bracci armati del vero nemico, ed perché le nostre azioni sono state duplici e di qualità. Da un lato, facendo soffrire e morire questo mondo obbediente. Dall’altro, dirigendoci contro ingegneri, scienziati, padroni e uomini d’affari che finanziano, amministrano e creano progetti che rendono questo mondo sempre più artificiale, dando una supposta sempre più grande libertà e vita a questa razza disgustosa, riuscendo solo a ridurre la sfera della libertà al fine di ottenere il controllo globale a livelli insostenibili.

In questo nostro comunicato (1. Ufficio del Procuratore a La Florida; 2. Tribunale di Puento Alto; 3. Caserma a Las Vizcachas) siamo fieri e frustrati allo stesso tempo, visto che il nostro sistema a tempo era perfettamente funzionante tranne che, a causa di un’incertezza al momento di attivare la componente elettrica, abbiamo tagliato il filo che chiudeva il circuito; per motivi logici non abbiamo potuto risolvere l’errore dato che l’entrata e l’uscita dal posto era stata stimata in 30 secondi in modo da non farsi scoprire; siamo andati via pensando che la fortuna sarebbe stata dalla nostra, ma stavolta è stata dalla loro, visto che se tutto fosse andato bene, avremmo ferito o ucciso i bastardi che erano dall’altro lato della porta, distratti e confusi come sempre, cosi come avremmo causato grandi danni materiali, visto che la nostra pentola conteneva 3 chili di polvere nera pressata, 250 grammi di tnt, tre bombolette di gas, delle esche per accendere, mezzo chilo di tondi d’acciaio di 1 pollice, oltre ai frammenti che avrebbe fatto la pentola. Era un buon piano, tutto o niente; i fini fisici e materiali che avevamo non sono stati raggiunti ma la parte psicologica si, e ora stiamo sorridendo nell’aver creato uno stato di massima allerta in tutte le caserme di polizia che è durato fino al 10 Gennaio, facendogli capire che siamo pronti a tutto, che possiamo essere agli inizi ma la nostra rabbia ci fa crescere in questo cammino di lotta per la libertà e l’autonomia.

Dedichiamo questa azione al Pelato Angry perché capiamo e condividiamo il coraggio del compagno di voler vivere in un mondo libero e selvaggio. Speriamo che tu venga vendicato prima o poi…

Forza a Monica Caballero e a Francisco Solar
Forza a tutti/e i/le compagni/e prigionieri/e e accusati/e nel mondo

Dopo la calma arriva la tempesta…

Amici/che della Polvere nera

fonte

tradotto dall’inglese

Messico: Rilasciato su cauzione il compagno Mario Lopez

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Abbiamo saputo dagli avvocati che il compagno Mario Lopez è stato scarcerato su cauzione dopo essere stato arrestato lo scorso 20 Gennaio con l’accusa di aver violato la legge federale sulle armi e gli esplosivi, per fabbricazione di esplosivi.

Ciò ci rallegra molto, senza dubbio, ma è chiaro che prosegue la caccia alle streghe contro gli anarchici; arrestati, deportazioni, minacce, montature giuridiche, ecc. La detenzione di Mario è parte di questa strategia terrorista dello Stato.

Al momento non sappiamo altro.

Abbasso le mura delle prigioni!

Libertà per tutti/e!

Croce Nera Anarchica México

fonte ~ in inglese

Brasile: Cellula FAI attacca sottostazione elettrica

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Per una Internazionale Nera

Intorno alle 2 di notte del 20 Gennaio, con la complicità del buio, le urla dei devoti ci hanno segnalato, ma esse non erano rauche o sufficienti per i lupi solitari che hanno visitato la sottostazione di energia Celesc vicino a Balneario Camboriù, nel sud del Brasile. Questa azione è stata fatta in risposta all’appello per una internazionale nera e per segnare l’inizio delle attività di quest’anno. Non abbiamo avuto nessun problema durante l’attacco, visto che i porci stavano mangiando durante un raid
inatteso del gruppo tattico delle operazioni speciali e altri veicoli, guardie municipali e polizia militare, un giorno di grandi manovre per la polizia. Ci siamo dotati di due dispositivi esplosivi pieni di schegge, uno non ha avuto successo perché si è disintegrato senza raggiungere l’obiettivo e ferire nessuno. Ma l’altro ha raggiunto lo spazio della sottostazione elettrica dove c’erano i trasformatori, senza fare molti danni. I dispositivi sono stati lanciati come si nota dalle immagini.

Fino alla completa distruzione dell’esistente, del Capitale, dello Stato!

Libertà per i combattenti caduti nelle mani dello stato, nulla rimarrà impunito.

Stiamo aspettando le loro azioni repressive, i militari e voi dovreste sapere che niente e nessuno è intoccabile. La città di Balneario Camboriù è un continuo processo di gentrificazione/pulizia sociale, cosi come il resto del paese.

Che la polvere nera attraversi le strade e raggiunga ogni compa anarchico in Brasile, Portogallo, Messico, Cile, Argentina, Grecia, Spagna, Francia, Regno Unito, Indonesia, Peru, Stati Uniti, Australia, Turchia, Germania e ovunque nel mondo.

Movimento di Disobbedienza Civile (MDC) – Cellula della Federazione Anarchica Informale (FAI)

in portoghese

Messico: Lettera della compagna Fallon arrestata dopo attacco incendiario alla Nissan

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Ciao amici e amiche!

Siamo qui insieme, noi su questo lato e dall’altro voi forse. Nel linguaggio dello stato ci sono anni o km che ci separano, ma la cosa che condividiamo è molto più grande di tutti i chilometri e anni. Lo Stato prevede di creare una distanza tra noi, ma invece è al contrario. Saremo più insieme che mai!

Oggi è l’8, ci sono circa 60 ore che viaggiamo tra le auto della polizia del cazzo e i centri federali e provinciali, anche se loro hanno deciso che dobbiamo rimanere qui altre 48 ore, non hanno nulla perché il silenzio è più forte della repressione.

La cosa più importante per me ora è quella di costruire una forza più grande del carcere. Abbiamo il contesto delle relazioni internazionali. Per me la solidarietà è i amici/che, non sono una vittima o una detenuta politica, io voglio utilizzare la realtà in cui viviamo in questo momento per costruire una amicizia più forte e più grande. Sono pronta per combattere l’autorità qui come fuori, mai mi fermerò.

Il carcere è una realtà normale e userò questa esperienza, e spero che anche voi pure per sviluppare una forza individuale più forte ogni giorno.

Siamo qui e sempre saremo qui per affrontare tutta le realtà nel carcere e fuori. Un forte abbraccio a tutti e tutte.

Contro l’autorità qui e fuori!

Fallon

fonte

Messico: Nuovamente arrestato il compagno Mario Lopez ‘Tripa’

Il 20 Gennaio 2014 il compagno Mario Lopez è stato arrestato dopo la sua presenza settimanale in tribunale per espletare l’obbligo di firma che è parte delle sue misure restrittive. Prima di tutto, ha saputo che l’ufficio del procuratore generale ha richiesto la sua custodia tramite un mandato di comparizione, per fargli domande in relazione ad una indagine in corso. Dopo l’interrogatorio, gli è stata notificata la custodia a seguito di un mandato d’arresto per violazione della legge federale sulle armi da fuoco e esplosivi, riguardo agli eventi del 27 Giugno 2012. E’ stato portato al Reclusorio Oriente, Penitenziario Est di Città del Messico. Non sappiamo altro.

L’arresto di Mario avviene nel contesto della repressione anti-anarchica iniziata dal governo messicano. Senza dubbio, ora che hanno arrestato il compagno, cercheranno di aggiungere altre accuse a suo carico. La persecuzione contro l’anarchismo continua; ecco perché ora più che mai è importante rafforzare la solidarietà.

Libertà per Mario Lopez!
Libertà per tutti i prigionieri anarchici!
Né innocenti né colpevoli; solidarietà!


Croce Nera Anarchica Messicana

Santiago, Cile: Con le lacrime agli occhi e i pugni stretti

“La silenziosa camminata insorgente, con pensieri calcolati, passi attenti, è la voce della coerenza, dell’affrontare un mondo di quotidiana e sistematizzata violenza, buttandoci nella meravigliosa idea della libertà. Conversazioni clandestine che finiscono con la pianificazione delle azioni. Non c’è tempo per le pause, c’è l’urgenza di essere liberi che ci spinge a rischiare tutto. Si tratta solo di pochi minuti per fargli sapere che noi siamo sempre qui, sotto ai loro nasi, le mie mani sudano, il freddo del metallo che sputerà fuori il nostro odio è pronto, ben preparato, nascosto, sempre nascosto. Tutto li sorprende, gli eterni difensori dell’ordine borghese, da parte nostra tutto è accordo e organizzazione. I nostri vestiti sono adatti al momento e al luogo, nulla è lasciato al caso, il nervosismo di collocarsi faccia a faccia col nemico senza sapere se questa volta ce ne andremo vittoriosi. È il cammino che scegliamo di prendere ormai da anni, crudelmente costruito dalla mano. Il tempo sembra morto, tutto pare una calma disturbante. Superare l’accordo, tu li, io qui, le nostre borse vuote, pronte ad essere riempite di soldi, nulla di ciò che veniamo a rubare al flusso commerciale di una vita morta diventerà nostra proprietà, viviamo per un’idea di libertà che non si arrende. Ancora una volta gli faremo sapere che siamo sempre qui. E’ ora di entrare!”

“Un telo verde oliva blocca al visuale dell’interno della filiale Banco Estado sita in Avenida La Estrella a Pudahuel. I proiettili hanno superato le vetrine ed una pistola rimasta per terra racconta la rapina violenta in banca accaduta ieri.”

Ecco come alcuni di noi sono venuti a conoscenza dei dolorosi dettagli dell’azione che hai realizzato mercoledi 11 Dicembre 2013, quando insieme ad altri ti sei preparato a riprenderti parte dei beni rubati dai ricchi e dai potenti di questo paese. Ed il vortice della guerra ti ha portato oltre un progetto. Hai capito la coerenza tra il dire e il fare, e hai saputo come combattere le condizioni poverissime con chi fa volare i sogni. Rapina, esproprio, non solo di armi, ma anche di tempo di lavoro salariato che riconosciamo essere ciò che ci invita a utilizzare uno degli strumenti più usati dai ribelli della storia. Condividiamo la tua decisione: hai contributo alla lotta e hai fatto del tuo meglio.

Pensano che i sogni che avete immaginato sono stati seppelliti col tuo corpo, colpito dai proiettili mercenari di un miserabile dello Stato/Capitale, ma si sbagliano su un punto: La nostra idea di Libertà non muore. Ci uniamo ad ogni forma di propaganda che hai usato, riconosciamo la tua totale e completa integrità, ed è questo che difendiamo oggi.

Sebastian Oversluij Seguel è morto resistendo, combattendo, felice, lottando contro le miserie di questo mondo, assaltando un centro per l’accumulo dei beni, e noi, nonostante il profondo dolore che stiamo accusando, siamo felici di averti conosciuti in vita, di aver incrociato i nostri cammini e condiviso sorrisi.

Oggi possiamo vedere l’intero apparato dello Stato. La stampa, sempre servile verso il regime dei potenti, insieme alla polizia e ai giudici si danno pacche sulle spalle, ma poi si congratulano tra di loro per l’ottimo lavoro, rilasciando crude dichiarazioni il cui intento è solo distruggere l’ambiente vicino al compagno. La caccia è aperta, case perquisite, compagni/e accusati, caccia all’uomo. Quindi il tempo invita al massimo impegno di volontà e sforzo, azione e coerenza.

Salutiamo la vita combattiva di Sebastian, il suo generoso impegno, la sua lotta permanente, di cui molti saranno capaci di parlare (bene o male, conta poco) ma pochi oseranno seguire. Salutiamo anche chi gli sta vicino e capisce quella parte del cammino insorgente che è, paradossalmente, morire combattendo. Noi difendiamo, da ora in poi, i tuoi passi pericolosamente liberi.

Per i caduti di ieri, per quelli di oggi. Per quelli che verranno.
Guerra allo Stato/Capitale!
Lunga vita alla Propaganda col Fatto!
Sebastian Oversluij: Presente!

Escuadrón Insurrecto Verdinegro Autos para Barrikadas
Célula Anticlerical Hortensia Quinio
Circulo Iconoclasta Michele Angiolillo
Núcleos Antagónicos de la Nueva Guerrilla Urbana
Anónimxs por la Destrucción
Amigxs de la Pólvora
Fracción Heterogénea de Weichafes Libertarios
Célula Antiautoritaria Insurreccional Panagiotis Argyrou – FAI/FRI
Célula Larga Vida a Ilya Romanov
Consejo Guerrillero Urbano Insurreccional – Claudio Lavazza Lanza Pankfletos

in spagnolo, inglese

Messico: Comunicato di Mario González del 31 Dicembre 2013

internet

Giovedì scorso, 26 Dicembre si è tenuta l’udienza di conclusioni del processo contro di me. La corte ha chiesto che io sia condannato e che non mi sia dato alcun beneficio, in più tutti gli agenti di polizia hanno mentito nelle loro dichiarazioni e sono scomparsi i video a proposito perché, ovviamente, l’intero processo è stato fabbricato nel modo più grottesco, sporco, abusivo, bullo, spregevole, crudele e disumano, dimostrando che le autorità sono i peggiori bugiardi e criminali, che questo sistema criminalizza la povertà e ci toglie la libertà.

Dall’altro canto gli avvocati che portano avanti il mio caso hanno dimostrato, per l’appunto, che l’intero apparato che mi accusa mente e che hanno fallito nel loro tentativo di fabricarmi questo delito. Per ciò, la mia difesa esige ciò che è ovvio: che sia liberato immediatamente e che non sia accusato ingiustamente. Anche se sono fiducioso con il lavoro svolto le autorità potrebbero lasciare di sostenere questa assurda prigionia, per quanto ne so di come agiscono, non mi sorprenderebbe niente di ciò che fanno quei infami complici, che non fanno altro che cercare di rimuovere quellx che non sono come loro vogliono, a chi si ribella contro le condizioni di miseria in cui ci hanno immerso e contro tutta la merda che ci circonda. I governi ostacolano la felicità di tuttx. Per questo faccio un appello alle persone solidali a continuare a mobilitarsi per la libertà di quelli che siamo ostaggi di questo stato, la successiva azione sarà la giornata di solidarietà con i/le prigionierx polítcici/che dal 6 al 10 Gennaio.

Possono imprigionare i nostri corpi, ma mai però le nostre idee.

Mario González

fonte

Buenos Aires: Rivendicato incendio di concessionaria Fiat

Halloween Party

Quando ci pronunciamo lo facciamo perché sentiamo il bisogno di comunicare ciò che pensiamo. Teoria sono tutte le idee che abbiamo dentro la testa, pratica è tutto ciò che viene dal nostro corpo incluse le parole.

Mentre facciamo una facciamo anche l’altra, non possiamo separarle, ci sono momenti in cui una supera l’altra, ma non si separano, sono la nostra forza, la nostra progettualità.

Siamo consapevoli delle diverse realtà che esistono nel mondo, ma anche degli stessi desideri di essere ogni giorno più liberi che hanno i/le compagni/e anarchici/che.

Mentre alcuni/e sono prigionieri/e, altri/e sono morti/e, noi continuiamo a lottare nelle strade contro lo Stato/Capitale e per l’Anarchia.

Rivendichiamo l’incendio della concessionaria Fiat in Alvarez Thomas 2670 (Villa Urquiza) il 9 Gennaio 2014 alle ore 1, dove sono andate in fiamme una decina di auto nuove siccome varie altre macchine durante i giorni di festa a Buenos Aires..

Ricordiamo come esempio di lotta il compagno Sebastián Oversluij.

Solidarizziamo con le cause dei/lle compagni/e anarchici/che in tutto il mondo.

Libertà per Monica e Francisco.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal

Santiago, Cile: Aggiornamento sui compagni arrestati per rapina a Pudahuel

Dopo la rapina (11/12/2013) durante la quale è stato ucciso il compagno anarchico Sebastián Oversluij, si è intensificata la stretta repressiva.

Con l’aiuto dei testimoni la polizia del 26° commissariato avrebbe identificato due dei partecipanti. Sono stati arrestati gli anarchici Alfonso Alvial Sánchez (27 anni) e Hermes González Henríquez (25 anni), trovati in possesso di guanti, parrucche e un revolver a testa. Dopo esser usciti dal commissariato hanno gridato ai giornalisti slogan in ricordo del compagno anarchico caduto durante l’azione.

Il 12 Dicembre 2013 sono state formalizzate le accuse di “rapina con intimidazione” e “porto illegale di arma”. Anche se la procura voleva ottenere una proroga investigativa per approfondire eventuali “vincoli anarchici” e “vincoli col Caso Bombas”. Il tribunale ha rifiutato la richiesta e ha concesso al procuratore Luis Pablo Cortés una proroga di 90 giorni.

Secondo la procura ci sarebbero due fuggitivi, mentre si fanno indagini sulle armi confiscate, sarebbero state rubate a guardie di sicurezza durante rapina nel Gennaio e Marzo 2013.

Attualmente i compagni antiautoritari Hermes e Alfonso sono detenuti nella sezione di massima sicurezza del Carcere di Alta Sicurezza (C.A.S.) di Santiago.

Libertà per tutti/e i/le prigionieri/e rivoluzionari/e anarchici/che!

fonte

Santiago, Cile: Autobus incendiato fuori dal Campus Juan Gómez Millas

Per prima cosa, sull’erronea dicotomia sociale-antisociale degli anarchici… negli ultimi tempi si è diffusa una crescente corrente di anarchici e nichilisti che rivendicano le loro azioni e finalità come antisociali, per chiarire la nostra posizione come una di queste cellule “antisociale” vogliamo dire che:

Punto 1: nel dichiararci antisociali, ci riferiamo semplicemente all’etimologia del concetto antisociale, – contro la società – e così come molti gruppi affini ad idee radicali, contro lo Stato e l’istituzionalizzazione lottano con pugni e coraggio per le loro idee e la loro realizzazione, noi apertamente ci dichiariamo non solo in guerra contro uno, due o tre fattori della società e civilizzazione ma ci dichiariamo in guerra con tutto ciò che sia, appartenga, provenga o aiuti il prevalere della società nella sua totale globalità.

Punto 2: parlare di guerra antisociale non è una negazione delle forme sociali di diffondere l’idea anarchica ma, insistiamo, è solo una delimitazione dei gruppi che con mezzi violenti o nonviolenti, non rivendicano né hanno tra le loro idee la ricerca della distruzione totale della società esistente. Appoggiamo tutte le forme di intensificazione delle idee anti-sistema, anti-capitaliste, anti-civilizzazione; dagli scritti, alle fanzines, iniziative, occupazioni, parole con amore e rabbia, riflessioni e comunicati (come questo), ma sempre avendo chiaro che non basta la mera presa di coscienza se così vogliamo chiamarla, ma bisogna dare colpi concreti, violenti e decisi.

Abbiamo “un” chiaro e gigante nemico; la società e la civilizzazione, che crediamo inglobino il capitalismo, gli stati gerarchici poliziali del mondo e l’alienazione e l’inazione che distrugge la nostra vita giorno dopo giorno.

Intorno alle 22.30 (29 novembre 2013) nel noto Campus Juan Gómez Millas siamo usciti un gruppo di individui e abbiamo proceduto con una finalità chiara.

Abbiamo atteso il momento giusto e abbiamo intercettato un bus del transantiago recorrido 506, facendo scendere la gente che viaggiava e l’autista, per innaffiare il veicolo trasportatore di schiavi con circa 20 litri di combustibile, con una miccia artigianale abbiamo dato fuoco al bus, il quale non ha tardato a bruciare interamente e gridare alla polizia della zona che sono molto vulnerabili e patetici, un saluto al tenente al comando degli operativi preventivi di Macul con grecia, lo sentimos chancho bastardo (non interpretate male questa ironia).

Per l’acuirsi del processo insurrezionale che stanno sollevando le menti critiche e incendiarie, per la distruzione non parziale ma totale di una società che ci vede come materie prime usa e getta, e che non si fa scrupoli nel momento di distruggere milioni di vite.

Per l’intensificazione brutale e violenta delle idee anti-civilizzazione, non dimentichiamo che la globalizzazione e la sua ossessione per la distruzione della natura è ciò che tiene il pianeta e le nostre vite soggiogate a una quotidianità miserabile, psicopatica e che ci fa impazzire.

Solidarietà anarchica insurrezionale per Carlos Gutiérrez, arrestato da un paio di giorni in Angol, Cile, dopo 6 anni di latitanza per le accuse di rapina a mano armata contro la banca Security in cui è finito morto lo sbirro bastardo Moyano.

Un abbraccio fraterno e complice per Mónica Caballero, Francisco Solar e tutti i detenuti a Spagna, per gli attentati esplosivi contro basiliche e chiese.

Un abbraccio indistruttibile per Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia per aver attentato contro un bastardo imprenditore nucleare.

Un grido di guerra e amore per Hans Niemeyer, prigioniero nel Carcere di Alta Sicurezza di Santiago, Cile; accusato di aver attentato con un congegno esplosivo contro una succursale della banca BCI.

E una pacca sulla spalla confortante e ribelle per [Mario López “el Tripa”, arrestato in Messico per aver manipolato un congegno incendiario-esplosivo].

Fraternità internazionale!!! Abolendo tutte le frontiere mentali, tutte le cellule e gli individui insorti siamo unx, facendo paura ai bastardi del potere; sbirri, giudici, politici istituzionali, gendarmi, imprenditori… puntiamo a loro in tutto il mondo aspettando il momento giusto per premere il grilletto, le loro teste sono nel nostro mirino.

Morte a tutti i maledetti stati del mondo.

Morte alla civilizzazione che ogni giorno affonda sempre più l’illusione di una vita felice e meno artificiale.

Fuoco alla società e per questo gridiamo guerra antisociale!
Contro ogni autorità e ogni forma di dominio.

fonte : hommodolars

Cile: Io Giuria Muñoz condannata a 3 anni per lancio di molotov

La compagna Io Giuria Muñoz è stata condannata per lancio di molotov contro la polizia risalente al 13 Giugno 2013 durante una protesta studentesca.

Seguita dalla polizia e dal DIPOLCAR, venne ripresa mentre si cambiava. La polizia diffuse le immagini tramite la stampa ed emanò un mandato di cattura contro la compagna, la quale decise di non consegnarsi fino a quando venne arrestata il 19 Luglio. Il tribunale concesse i domiciliari e poi il rientro notturno per 5 mesi, la procura chiese 5 anni di pena.

Il 27 Novembre 2013 la compagna ha rivendicato la propria responsabilità durante il rito abbreviato ed è stata condannata a 3 anni di pena sospesa in base alla legge sul controllo delle armi.

Solidarietà con Nicolás Sandoval, José Baeza, e i compagni detenuti il 11 Settembre 2013 a Villa Francia (Santiago)!

Buenos Aires: Rivendicato incendio di due auto della polizia

quemalosLavoratori armati, pronti ad uccidere, guardiani della legge e dell’ordine, servi del potere, assassini prezzolati. Si tratta della polizia federale argentina. Una guerra psicologica che fa parte della guerra sociale che combattiamo contro ogni forma di autorità, ma non è l’unica che scegliamo di propagare, visto che la nostra guerra è fisica: ovvero il nostro attacco diretto contro gli oppressori e i loro beni. Per noi non è abbastanza sapere che il nemico è conscio di poter essere attaccato; ci sentiamo completi sapendo che esso viene davvero attaccato. Anche se il nostro interesse è psicologico, crediamo che esso venga nutrito direttamente da una realtà fisica che si concretizza nell’attacco, come abbiamo già detto in precedenza.

Domenica 24 Novembre 2013, tra l’1.30 e le 2 di notte, abbiamo attaccato con dispositivi incendiari due pattuglie della polizia federale argentina: una del 41° distretto e l’altra del 27°.

Forza al compagno Ilya Romanov, imprigionato in Russia dopo essere rimasto ferito a causa del dispositivo esplosivo che stava preparando per attaccare la polizia.

Solidarietà ai compagni Francisco Solar e Monica Caballero, in custodia cautelare in Spagna, accusati dell’azione esplosiva alla basilica del Pilar a Saragozza.

Saluti e complicità, pieni d’amore e anarchia, ai compagni Alfredo Cospito e Nicola Gai, prigionieri in Italia e fieri membri della cellula Olga FAI/FRI

Amici della Terra / Federazione Anarchica Informale

Montevideo, Uruguay: Protesta presso l’ambasciata di Spagna

escrache all’ambasciata spagnola
giovedì 5 dicembre 2013, alle 18h (concentrazione in rivera y soca)

libertà per mónica e francisco
in prigione preventiva dal 17 novembre

Messico: Lo scioperante della fame Mario González trasferito in un ospedale

22 Novembre 2013: I famigliari e l’avvocata di Mario González informano che quache ora fa il compagno Mario è stato trasferito all’ospedale Tepepan contro la sua volontà. Ricordiamo che oggi Mario compie 44 giorni in sciopero della fame. Per il momento non abbiamo ulteriori informazioni sulla sua salute. Ancora una volta facciamo un appello a mostrare la nostra solidarietà con Mario e la sua lotta.

Mario non è solo ! Libertà per tutti i compagni !

Croce Nera Anarchica del Messico.

Guadalajara, Messico: Azione solidale con lo sciopero della fame di Mario González

Il passato 20 Novembre 2013 compagni libertari di Guadalajara abbiamo uscito per le strade rivendicando la coraggiosa lotta del nostro compagno Mario González García, detenuto per le forze dello stato.

Esigiamo il suo rilascio immediato così come quella di tuttx i/le compagnx prigionieri politici di tutto il mondo, esigiamo la fine della persecuzione politica e mediatica ai gruppi e compagni libertari; non dimentichiamo né perdoniamo, ad ogni azione della repressione, un’azione sovversiva, non solo esigiamo il rilascio dei/le nostrx compagnx ma anche l’abolizione del sistema carcerario.

La nostra battaglia è epica; abbiamo come armi le nostre catene, che rompiamo nella fronte dei despoti; noi non copriremo i seni: nudi come sono gli offriamo ai colpi degli sbirri. Abbiamo sollevato il dilemma in questo modo: la vita o la morte, la vita per noi è il trionfo, la morte è la sola forza che ci può tagliare il cammino.

“Stiamo in piedi, non piegheremo il ginocchio davanti a nessun potere.
Affrontiamo il nemico, non diamo le spalle davanti ad alcun pericolo.”
Práxedis G. Guerrero, “Il pugile” (frammento)

Cile: Rifiutata la libertà vigilata per il compagno Hans Niemeyer

La Corte d’Appello di Santiago ha discusso la richiesta della difesa in merito all’ottenimento della “libertà vigilata” per il compagno Hans Niemeyer.

Hans è stato condannato il 12 Luglio 2013 a 5 anni e 1 giorno + 300 giorni di carcere per porto di artefatto esplosivo e danneggiamento, dopo un processo e un’indagine basati sulla legge antiterrorista per l’esplosione di un artefatto in una filiale della BCI. Dopo questa sentenza, la difesa ha richiesto un nuovo processo o la modifica della sentenzia. Il 25 Settembre 2013, la Corte Suprema ha rifiutato la possibilità di svolgere un nuovo processo, cosi la difesa ha fatto un nuovo ricorso chiedendo la libertà vigilata.

Il 29 Ottobre, la Corte d’Appello con decisione unanime ha rifiutato la richiesta, confermando i quasi 6 anni di carcere da scontare. La sentenza fascista della Corte ha tenuto, tra le altre cose, conto delle posizione della gendarmeria.

Temuco, Cile: Assolta la compagna Roxana Marín

La compagna Roxana Marín è stata arrestata il 28 Marzo a seguito di un’operazione simultanea nella città di Temuco. La polizia la accusava di fabbricazione e collocazione di artefatti esplosivi in base alla legge sul controllo delle armi, trasferendola poi nel carcere femminile di Temuco insieme a Yaritza e Ariadna.

Il 2 Maggio la compagna ha ottenuto i domiciliari a causa dell’avanzata gravidanza (6° mese) mentre il processo era ancora in corso. In questo contesto è nato il figlio, tra controlli di polizia a casa, fascicoli, montature e tentativi di mediazione da parte della procura.

Dopo la condanna di Yaritza e Ariadna, avvenuta il 3 Settembre tramite giudizio abbreviato dove le due hanno rivendicato il possesso e la collocazione di artefatti esplosivi, la compagna Roxana Marin ha rifiutato la proposta della procura continuando a rigettare le accuse.

Il 3 Ottobre la compagna è stata prosciolta definitivamente da tutte le accuse. Salutiamo Roxana, la sua forza, suo figlio e la sua condotta ostile alle proposte della procura.

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Bolivia: Nuovo rinvio del processo in cui è convolto Henry Zegarrundo

burdenIl 16 Ottobre l’udienza fissata per il caso nel quale è coinvolto il nostro compagno Henry è stata nuovamente rinviata. Non tutti/e gli/le imputati/e erano presenti, e il giudice ha rinviato ancora una volta l’udienza, stavolta al 5 Novembre.

Tralasciando i discorsi giuridici, sottolineiamo ciò che questo comporta per chi si ritrova sequestrato/a o sottoposto a misure restrittive.

L’indiscutibile ritardo della “giustizia” provoca una situazione difficile per chi affronta il sistema carcerario. Qualsiasi aspettativa di cambio della situazione, di caduta della montatura, svanisce lentamente a causa di tali meccanismi burocratici. Anche a livello economico, questi processi comportano la presenza costante di un avvocato e questo è impossibile per alcuni/e. Cosi la difesa perde efficacia e tutto il sistema giudiziario si sostenta a spese dell’accusato/a. Queste sono le strategie del potere, fastidiose e ingiustificabili per chi mantiene una condotta e una vita anarchica.

In sostanza per noi il sistema giudiziario è totalmente disprezzabile. Cosi come lo è chi lo forma da dentro e da fuori. Questa è una lotta lenta e tesa, e che abbiamo iniziato con la solidarietà costante e combattiva, l’informazione permanente, e soprattutto l’appoggio anarchico al nostro compagno.

Come gruppo solidale vogliamo inviare coraggio a Henry per affrontare tutto ciò che comporta questa montatura che cercano di tenere su con questi strategemmi. E salutare con grande dignità i/le prigionieri/e antiautoritari/e del pianeta che affrontano situazioni di sequestro o persecuzione per la lotta contro il dominio.

Forza compagno Henry, ti aspettiamo presto libero!
Fino alla liberazione totale!
Per la distruzione dei carceri!

Solidaridad Negra

Cile: Aggiornamento sulla situazione di Marcelo Villarroel

Il compagno Marcelo Villarroel ha avuto un’udienza il 26 Settembre 2013, in merito al chiarimento della sua situazione dal 15 Dicembre 2009 fino al trasferimento dal carcere argentino a quello cileno dopo che era stato in clandestinità dall’ottobre 2007.

Dopo più di 12 anni di carcere, Marcelo è uscito nel Dicembre 2003 usufruendo dei “benefici carcerari” e in questo contesto la polizia e la stampa lo indicano come uno degli autori della rapina al Banco Security, viste le minacce di morte divulgate dalle cariche della polizia, Marcelo entra in clandestinità, “rompendo” cosi il beneficio.

Il tribunale di garanzia dopo circa 3 anni e mezzo, ha dichiarato che tutto il tempo trascorso da Marcelo in carcere vale sia come “pena scontata” che “custodia preventiva”.

Condannato da tribunali militari e civili tramite il ministro Arnoldo Dreyse, il fine pena sarebbe nel 2043 per via delle accuse di attacco all’ambasciata spagnola, associazione illecita, esproprio e distribuzione di alimenti alle persone, scontro armato con la scorta del sindaco Luis Pareto e attacchi armati a furgoni di polizia a Cerro Navia y Conchali.

Se Marcelo verrà condannato per il “caso security” verranno sommati alle condanne precedenti altri 18 anni, dai quali verranno tolti quelli di “custodia preventiva” (dal trasferimento in Cile fino al giorno della sentenza). Dall’altro lato se Marcelo venisse assolto per la rapina, gli anni scontati “in preventiva” varrebbero come sconto della pena precedente e starebbe alla gendarmeria stabilire l’eventuale accesso ai “benefici carcerari”.

Perché la nostra solidarietà metta in ridicolo gli anni con cui pretendono di seppellire Marcelo: Non dimentichiamo nessun/a prigioniero/a della Guerra Sociale!

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