Category Archives: Annunci-Eventi

Berlino: Acido butirrico a casella postale di funzionario NPD

136424Berlino, 13 dicembre 2015

Qui puzza di merda marrone! – Il 13 dicembre abbiamo versato dell’acido butirrico nella casella postale di Jens Irgang, con dei volantini abbiamo chiarito ax vicinx cosa ne pensiamo.

Nessun retroterra tranquillo ax fascistx!

Copypaste:
Jens Irgang è apparso per la prima volta a Berlino nella primavera del 2013. Da allora ha partecipato alla maggioranza delle manifestazioni NPD a Berlino e spesso assumeva anche delle funzioni (tenere gli striscioni, organizzazione). Nell’inverno del 2014 durante la marcia “No al Ricovero” a Berlino-Buch appariva per la prima volta come oratore. Poco dopo a Hohenschönhausen iniziava ad organizzare delle manifestazioni simili.
È insopportabile che, con Jens Irgang, un neonazi attivo abita nella Kurzen Strasse 6 a Lichtenberg e da lì sparga il suo aizzamento razzista.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Lipsia, Germania: Distrutta l’abitazione di Silvio Rösler (OfD – Offensive für Deutschland)

162103Lipsia, 12 dicembre 2015

Per ieri, sabato 12 dicembre, l’ex capo di Legida Silvio Rösler aveva annunciato una manifestazione attraverso il Sud di Lipsia, malgrado avesse un divieto generale di soggiorno sul territorio cittadino di Lipsia. Infatti, l’ospite indesiderato fece la sua apparizione nel Sud di Lipsia con circa altrx 100 neofascistx, e fu colta l’occasione per visitare la sua casa nella Hans-Driesch-Strasse 20, Lipsia-Leutsch, molto distante dal percorso della sfilata.

L’arredamento interno (di pessimo gusto) di Silvio, per esempio il microonde, la stufa, la cucina e due apparecchi Apple (Ipad+Imac) caddero vittima di un’accetta, di sei litri di pece e della nostra ostilità alla destra politica. Secondo Rösler, l’abitazione ora è inagibile.

Ci fa piacere che nel Sud di Lipsia nello stesso tempo varie centinaia di persone abbiano espresso energicamente il loro antagonismo nei confronti del sistema dei porci, delle sue truppe e della feccia protetta da queste truppe.

Dopo una pausa natalizia di 4 settimane, l’11 gennaio Legida vorrebbe di nuovo sfilare a Lipsia insieme a dei fascisti di Dresda. Speriamo che la giornata di ieri serva da motivazione e ispirazione a molta gente per prepararsi adeguatemente a questo giorno. Al contrario della clientela di ieri, Legida rappresenta un nemico molto più serio e si tratta di contrastarlo in modo adeguato alla sua stazza numerica come anche sociale!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Germania, Essen: Vernice a centrale RWE

Essen, 13 dicembre 2015

Nella notte dal 12 al 13 dicembre abbiamo abbellito la centrale della multinazionale dell’energia RWE a Essen con bombe alla vernice e alla pece, per marchiare RWE come corresponsabile del cambio climatico. Con alcune centrali al carbone fossile, le coltivazioni a giorno e le centrali di lignite nel bacino Renano, RWE gestisce la maggiore sputa-CO2 d’Europa. RWE è dunque corresponsabile per le migliaia di persone a livello mondiale che già adesso muoiono per gli effetti del cambio climatico.

Le decisioni della conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Parigi finita questo fine settimana, sono state celebrate dai media e dalle ONG come un successo. Ma manca ogni misura vincolante per raggiungere l’obiettivo che hanno formulato, di 1,5 °. Ecco perché sappiamo bene: proteggere il clima rimane lavoro artigianale! Non possiamo attendere che i governi agiscano, ma dobbiamo prendere nelle nostre mani il nostro futuro e lottare direttamente contro le tecnologie ostili al clima e contro il sistema economico che ne ha bisogno. Ecco perché accogliamo con favore i blocchi delle ruspe per l’estrazione della lignite nella Lausitz e presso Lipsia, l’occupazione della gru di carico nella Lausitz, il blocco dell’entrata della centrale Niederaussen come anche l’occupazione delle ruspe di carico nel bunker per la lignite della coltivazione a giorno di Hambach, nonché le molteplici azioni nel quadro dei Climate Games durante la conferenza per il clima. Cari saluti e solidarietà anche ax compas dell’occupazione dei boschi e dei prati nella foresta di Hambach, anzitutto ai due tuttora in detenzione preventiva.

Con la nostra azione vogliamo aggiungerci a queste azioni e ricordare ai responsabili di RWE che chi distrugge il clima deve fare i conti con la resistenza.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, CH, dicembre 2015

Colonia, Germania: tag e vernice contro la KIK

Colonia, 10 dicembre 2015

Nelle prime ore della mattina di oggi abbiamo frantumato la facciata in vetro di una filiale KIK a Colonia e con l’acido butirrico reso il negozio inagibile per un bel po’. Con la frase “Risarcimento subito!” volevamo ricordare a KIK la sua responsabilità tuttora non riconosciuta per il grande incendio in una fabbrica tessile in Pakistan. Allo stesso tempo è stato marchiato con la vernice e la frase “KIK avvocati dell’ingiustizia” lo studio legale Schreiner e Soci a Colonia. La centrale KIK ha ordinato a Schreiner di combattere fino in fondo per il licenziamento di un membro del consiglio di fabbrica KIK.

Tuttora irresponsabile – risarcimento subito!

L’11 settembre 2012 300 persone muoiono nell’incendio della fabbrica Ali Enterprises in Pakistan. È l’incendio più grave nella storia dell’industria dei vestiti. Ali Enterprises produce jeans per il discount tedesco KIK. Ma l’impresa rifiuta di pagare alle vittime dei risarcimenti a lungo termine. Evidentemente KIK pensa che il versamento di una cifra ridicola in un fondo d’aiuti immediati possa bastare per una PR positiva. In concreto: KIK si rifiuta fermamente sia di condurre, come accordato per iscritto, le trattative sulle richiestre di risarcimento a lungo termine alle vittime, sia il pagamento di 250.000 $ per finanziare alcune misure di miglioramento delle condizioni di lavoro in Pakistan. KIK era l’unico acquirente fisso di Ali Enterprises. Nel periodo dell’incendio la produzione era massimamente focalizzata sulla produzione di jeans della marca “Okey Men” di KIK.

Nei due anni passati, in varie città moltx attivistx hanno dimostrato la loro rabbia contro la produzione nel Bangladesh o in Pakistan con azioni dirette contro le filiali KIK, scassando e insozzando varie dozzine di filiali con la vernice o con liquidi puzzolenti.

A Berlino, nel mese di ottobre del 2015 iniziava la campagna #MekeKikPay. Bici-taxi rosso fuoco ricordano a KIK l’incendio e che deve risarcire.

Licenziamenti con ogni mezzo di membri dei consigli di fabbrica

Nel 2014 Andreas P. è stato eletto nel consiglio di fabbrica della centrale tedesca di KIK a Boenen, presso Hamm. Dopo i ricatti (14 ammonimenti in un anno – prima neanche uno) infruttuosi, adesso vogliono mettere a tacere definitivamente il membro del consiglio di fabbrica. KIK lo ha licenziato – per intimorire lx dipendenti, reagendo al gran seguito dato allo sciopero del novembre 2014 nel magazzino centrale.
Per far passare il licenziamento, nel procedimento in corso KIK ha schierato l’artiglieria pesante. Il dardcore-avvocato dei padroni ed esperto in licenziamento e mobbing, Dr. Dirk Schreiner dello studio legale “Schreiner e Soci” (con studi ad Attendorn, Dresda, Francoforte, Colonia, Stoccarda e Monaco), deve entrare in campo.

Schreiner e soci sono noti per i seminari “Un futuro senza consigli di fabbrica”, su “Come si licenzia quelli giusti” o su come si buttano fuori i “dipendenti scomodi”. I tanti racconti sulle pratiche spesso illegali per togliersi di mezzo dex dipendenti, dimostrano di quanto, in Germania, Schreiner e soci sono bravi ed efficaci “quando le soluzioni pulite non hanno successo”.

Ma chi semina vento… e così ultimamente Schreiner e soci hanno raccolto un po’ di tempesta e lo studio principale nella Niederste Strasse 22, come anche la villa privata del Dr. Dirk Schreiner alla Zur Darre 7 a Finnentrop-Heggen, sono state riverniciate. A Norimberga, Stoccarda e Colonia s’organizzavano delle proteste davanti ai locali dei seminari padronali di Schreiner e Soci, annunciati pubblicamente. E venerdì 13 novembre davanti alle filiali KIK di oltre 20 città ci furono delle grandi contestazioni contro il licenziamento di Andreas P. e l’irresponsabile produzione a basso costo in Asia.

Le vacche grasse sono passate – i calci in culo non ce li teniamo più!

Facciamola finita con i misfatti dei crudeli!

Kik Ass

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Germania, a livello federale: Sabotaggio a pubblicità per l’esercito federale

159965Punto sulla lista di azioni contro l’offensiva pubblicitaria della Bundeswehr.

– Brema: Sabotaggio a pubblicità per l’esercito federale
Brema, 28 novembre 2015

La mattina presto del 28 novembre, nella city di Brema abbiamo attaccato con la vernice uno striscione alto quanto una casa della Bundeswehr. Ancora non c’è risposta adeguata alla campagna federale “Fai quel che conta”.

Ecco un breve video dell’azione su Vimeo.

Il vessillo rosato rimase appeso quasi una settimana prima di essere rimosso.

Sotto la comandante suprema Ursula von der Leyen, l’armata tedesca, con l’appoggio dell’agenzia pubblicitaria Castenow, porta avanti un’offensiva all’interno del paese. Secondo Castenow ((Neuer Zollhof 3, 40221 Düsseldorf) la campagna dovrebbe “in varie fasi posizionare le forze armate come datore di lavoro particolarmente soddisfacente e qualificante”. 70 anni dopo l’ultima disfatta del militarismo prussiano si vuole accelerare la re-militarizzazione della nazione con paroloni incisivi e disinformazione mirata.

L’esercito federale affonda dex profughx nel Mediterraneo e i pirati davanti alle coste della Somalia. Combatte secondo le direttive della politica di difesa del 1992 per “la salvaguardia del libero commercio mondiale e del libero accesso ai mercati ed alle materie prime in tutto il mondo”. Citazione che accerta l’inevitabile nesso tra capitalismo e guerra.

La necessità della resistenza armata contro Boko Haran e Daesch-IS non cambia una virgola del fatto che non ci può essere pace con l’organizzazione di successione della Wehrmacht.

Al più tardi dall’eliminazione del servizio militare obbligatorio in poi, l’esercito federale tenta di darsi una nuova immagine. Il tanfo da caserma e l’addestramento duro dovrebbero essere sostituiti dall’apparenza d’incarichi avvincenti e buone possibilità di carriera. Inoltre, l’esercito federale punta sulle campagne pubblicitarie negli spazi pubblici. Questo per un antimilitarismo offensivo significa contendere permanentemente all’armata la scena. Ogni metro in più di agibilità pubblica dell’esercito federale ne aumenta anche la vulnerabilità.

Contro la Germania ed i suoi servi armati!

La guerra inizia qui!

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/161069

– Berlino: Attaccato esercito federale e Wall AG (S.p.A.)

Martedì furono distribuiti dei volantini in tutta la città.
La Wall AG è una multinazionale pubblicitaria che agisce a livello internazionale. In tanti paesi è responsabile del fatto che in ogni spazio libero delle città siamo penetratx dalla pubblicità. Sono pura violenza anzitutto i contenuti sessisti dell’industria pubblicitaria che ci costringono ad allinearci alle categorie sfruttabili che questa società ci riserva. Calza anche l’attuale campagna pubblicitaria dell’esercito federale, realizzata anzitutto da Wall AG.

L’esercito federale è noto come il maggiore datore di lavoro per violentatori e altri sadici. Non a caso, l’esercito tenta di presentarsi come datore di lavoro che rispetta le donne. Ma alla fine il 55% delle donne nell’esercito sono oggetto di abusi sessuali (vedi machwaszaehlt.de) e si scoprono sempre nuovi abusi e stupri.

La campagna pubblicitaria attuale è la più grande di tutti tempi. L’esercito federale ha impiegato finora ± 10 milioni di Euro. La maggior parte andrà alla Wall AG, che così dà man forte alla militarizzazione della società.

Furono danneggiati innumerevoli pannelli pubblicitari della Wall AG. Incredibilmente tanta gente in città e in provincia ha deciso di contrastare la pubblicità dell’esercito federale. Dove si esprime anche la rabbia contro il sessismo.

Martedì, in una azione concertata a Berlino moltissimi panelli pubblicitari sono stati nuovamente danneggiati e distrutti.

Abbiamo dichiarato guerra all’esercito federale e a Wall AG.

Fonte:  https://linksunten.indymedia.org/de/node/161072

– Münster (Vestfalia): Distrutta pubblicità per l’esercito federale

Nelle ultime due settimane, l’esercito federale ha iniziato una campagna pubblicitaria a livello federale, con il motto “Fai quel che conta”. Secondo la TAZ (Tageszeitung) lo scherzetto costa 10.6 milioni di Euro. Alcune persone hanno aperto una specie di pagina adbusting (il trad.: “guerriglia” della comunicazione in rete che ridicolizza la pubblicità) che riprende il design dell’esercito federale e insieme ad altri intrallazzi dell’esercito federale vorrebbe svelare l’ambiguità della campagna. Si accede alla pagina sotto: machwaszzaehlt.de.

Come, in fondo, in ogni città del paese glaciale non credevamo ai nostri occhi vedendo su quasi ogni pannello pubblicitario della Wall AG la nuova pubblicità trendy dell’esercito federale. Quasi ogni fermata del bus e grande pannello ostentava della merda militarista addirittura con una pubblicità appositamente rivolta ax giovani, studentx e giovani adultx.

E tutto era tipo: accettiamo la sfida!

Bombolette spray, bombe alla vernice, manifesti e colla ci servirono per disattivare la propaganda di guerra. Dopo alcuni giorni, in alcuni quartieri si faceva fatica a trovare un pannello pubblicitario senza le evidenti tracce dex attivistx.

Il danno lo stimiamo di varie migliaia di euro. Speriamo che WallAG (Lise-Meitner-Strasse 7 /48161 Münster) ci pensi due volte prima di insozzare l’intera città con una tale pubblicità. Inoltre sarebbe una bella cosa se ai prossimi peggiori incidenti possibili della categoria “propaganda reazionaria” partecipassero ancora più persone ai relativi “abbellimenti” nei propri quatieri.

Il modo più facile è la bomboletta spray: costa poco, non fa rumore, è efficace e di facile uso.
Naturalmente dovete lo stesso fare attenzione ad alcune cose.

Comprate le bombolette in modo da non essere facilmente tracciabili. (Internet: no! Mercato dell’edilizia: no! Rivendita su catalogo: no! Rivenditore di fiducia: sì.)

Pagate in contanti ed è bene evitare le impronte digitali dall’inizio. Nei negozi per graffiti potete chiedere semplicemente alla cassa di darvi dei guanti usa e getta. Non da nell’occhio, lo fanno in tantx 🙂 . O, altrimenti, tentate di cacellare le tracce con trementina o simili. Inoltre: sono assolutamente da tenere lontani i telefonini quando progettate e preparate l’azione e anche durante la discussione posteriore. Probabilmente le autorità li utilizzano per registrarci, tracciarci e localizzarci. Potete proteggervi togliendo le batterie e la scheda SIM nei momenti sensibili e lasciandolo a casa. Anche per le azioni relativamente “piccole” è sensato salvaguardare con questi semplici trucchetti se stessx e le persone attorno a noi.

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/en/node/160107

– Hildesheim: Abbellita propaganda dell’esercito federale

Nella settimana passata, alcunx dex nostrx attivistx partirono per liberare la città dalla propaganda militarista. Vari pannelli pubblicitari dell’esercito federale a Hildesheim e nel quartiere Ochtersum furono abbelliti con la vernice, come avvertimento al militarismo.

La repubblica federale tedesca fornisce armi ai regimi guerrafondai e partecipa alle guerre fornendo aiuto logistico e direttamente militare. La campagna attuale dell’esercito federale presente in quasi ogni maggiore città sotto forma di manifesti, vuole minimizzare la guerra e presentare il “mestiere dell’assassino” come mestiere comune. Ecco contro che cosa ci rivoltiamo quando sabotiamo tali manifesti con la vernice.

Non c’è spazio per la propaganda militare imperialista, nè a Hildesheim nè altrove!

Fonte: https://linksunten.indymedia.org/de/node/159961

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Bielefeld, Germania: Vernice ad ufficio stranieri

Bielefeld, 15 dicembre

Nella notte dal 14 al 15 dicembre 2015 abbiamo marchiato l’ufficio stranieri Bielefeld con varie bombe alla vernice. Sulle strada antistante abbiamo lasciato la grande scritta “ESPULSIONE = OMICIDIO!” . Firmata con una A cerchiata.

L’ufficio stranieri Bielefeld ordina, come tutte le autorità attive nel settore, l’espulsione di persone in cerca di protezione – tra l’altro in paesi dove la vita delle persone coinvolte è acutamente minacciata. Con questo, l’ufficio stranieri rappresenta un sistema statale che disprezza l’umanità, è razzista e perciò degno di essere annientato.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Friburgo, Germania: Pietre e vernice a IHK (Camera di Commercio ed Industria) e albergo

162328Friburgo, 15 dicembre

A Parigi finiva la COP21 ma la resistenza contro gli interessi capitalisti e la sua riverniciatura verde continua. Insieme alla sua grande amicona, vale a dire la cosiddetta società civile, il mondo dei parlamenti e degli industriali celebra il successone del vertice.

Il successo per eccellenza arrivò sotto forma di una conferenza blindata da più di 15.000 sbirrx e soldatx. Migliaia di retate, cento arresti e divieti di riunione ax attivistx, il tutto legittimato con la proclamazione dell’emergenza. Dall’altro lato stavano le centinaia di migliaia che non si facevano terrorizzare ed esprimevano la loro protesta in modo creativo e anche militante. “L’accordo sul clima mondiale” è una farsa e dimostra solo il rifiuto a finirla subito con l’economia fossile.

Friburgo è un esempio paradigmatico del modello verde-capitalista e ovviamente era rappresentato anche alla conferenza di Parigi. La CDU delegava il parlamentare federale eletto a Friburgo Matera von Marschall, che nella commissione parlamentare per lo sviluppo sostenibile sosteneva a spada tratta il settore della tecnica agricola. Brutte premesse per una svolta climatica favorevole all’ambiente e critica nei confronti dell’industria.

La Camera di commercio e industria ubicata nella Schnewlinstrasse 11-13 a Friburgo favorisce lo sviluppo e l’ampliamento dell’economia locale e ha perciò una grande responsabilità per lo sviluppo dei parchi industriali e dei parchi per la costruzione di palazzi per uffici come giusto adesso è in atto nell’area della stazione ferroviaria merci tra la Neulindenstrasse, la Waldkirvher Strasse e la Isfahanallee. Questo modo di fare economia che punta ad un’ulteriore urbanizzazione e concentrazione porta per forza alla distruzione dell’ambiente ed alla dislocazione sociale della gente all’interno della città.

Per il Green-City-Hotel Vauban in piazza Paula-Modersohn n. 5 a Friburgo, nel 2011 ben 1200 sbirri sgomberarono il campo Kommando Rhino dove si erano stabilite 30 persone con i loro carri. È un simbolo del brutale dislocamento sociale dell’imposizione di uno sviluppo urbano interessato al profitto con il pretesto di un’immagine ecologicamente e socialmente “pulita”.

Eravamo stanchx di stare a guardare e questa notte abbiamo marchiato il Green-City-Hotel Vauban con la vernice facendo scoppiare anche qualche vetro della IHK. Non abbiamo fiducia nello Stato e nei suoi rappresentanti. Se si tratta di cambiare radicalmente saremo sempre noi a dovercene occupare. Un futuro migliore si può avere solo contro gli interessi degli industriali e dex eco-capitalistx.

Espropriare gli industriali !

La svolta climatica rimane lavoro manuale!

È solo l’inizio…

Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Lipsia, Germania: Botte ad Axel Radestock (NPD)

Lipsia, 9 dicembre 2015

Oggi mercoledì 09 dicembre 2015 visita al vice e tesoriere della NPD-Lipsia Axel Radestock, nel suo negotio in via Georg-Schuhmann.

Nel 2014 Axel Radestock intensificava la propria presenza e attività nell’associazione circondariale della NPD Lipsia fondata da Alexander Kurth. Malgrado tutti gli sforzi diplomatici rimase a Lipsia e, dopo l’uscita di Kurth dall’NPD, continuò con sue funzioni nella NPD-KV, ormai diretta da Enrico ‘Porky’ Böhm.

Fra tre giorni, i vecchi compari di Axel vorrebbero sfilare a Lipsia. Anzitutto per le numerose adunanze passate di Legida, gli attacchi ad antifascistx e l’aumento degli attacchi razzisti in Sassonia: un antifascismo coerente è più urgente che mai.

Cogliamo l’occasione di salutare tuttx lx compagnx che malgrado una constante repressione contrastano vigorosamente gli intrighi razzisti, i nazi ed il sistema di merda. Stay safe!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

Berlino: Vernice a negozio Thor-Steinar

Berlino, 14 dicembre

Nella notte da 13 al 14 dicembre nuova visita al negozio Thor-Steinar* “Tönsberg” in via Greifswalder. Abbiamo ristrutturato un pochino la facciata con un estintore pieno di vernice marrone.

Fermate glx incendiari!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

*Nota di Contra Info: Thor-Steinar è un marchio d’abbigliamento legato al movimento neo-nazista tedesco

L’Aia, Paesi Bassi: Sabotati dei bancomat – Per un Dicembre Nero

la-hage1la-hage2la-hage-3I giorni prima del Natale un’agenzia della banca ING nella città dell’Aia, nei Paesi Bassi, è stata colpita dagli/lle anarchic*. I bancomat sono stati sabotati e un messaggio per il Dicembre Nero è stato taggato sulla facciata. Le banche sono pilastri fondamentali di quest’asfissiante società capitalista e repressiva. È per questo che abbiamo scelto di attaccare questi simboli di dominazione. Mentre la gente è intrappolata nella follia consumista del natale, noi cerchiamo di turbare questa pace consumista. Non vogliamo aspettare passivamente, mentre questo mondo continua a soffrire.

Abbattiamo il sistema capitalista. Vogliamo l’offensiva anarchica.

Questa azione è stata effettuata in risposta all’appello per un Dicembre Nero lanciato dagli anarchici Nikos Romanos e Panagiotis Argirou, attualmente prigionieri dello Stato greco.

Appello completo per un Dicembre Nero qui.

Con amore solidale per tutt* i/le prigionier* anarchic* in tutto il mondo.

Per un Dicembre Nero! Per l’offensiva anarchica!

in spagnolo

Besançon, Francia: Attacco ai locali del PS e della Croce Rossa

partiesocialistUn piccolo gesto in solidarietà con i/le sans-papiers e i/le compagn* nelle grinfie dello Stato…

Nel momento in cui lo Stato radica lo stato d’emergenza nella costituzione e si moltiplicano le leggi liberticide, in cui le uniformi blu e mimetiche irrompono nelle strade per garantire la pace dei ricchi e dei dominanti, in cui la prigione si estende all’esterno delle sue mura, in cui le retate e le espulsioni di sans-papiers si moltiplicano… è tempo di attaccare!

Ecco perché, nella notte tra il 23 e il 24 dicembre 2015, la facciata della sede del PS è stata ricoperta di vernice nera. Allo stesso tempo, la serratura della porta d’entrata della Croce Rossa, il cui locale si trova all’inizio di viale Gaulard, è stata sabotata con la colla.

Le ragioni di quest’ultimo attacco sono evidenti: quest’organismo umanitario – che ha una lunga tradizione di collaborazione con il potere (dalla Seconda guerra mondiale e la sua collaborazione con i nazisti fino a oggi) – organizza le retate, gestisce i flussi di migranti al fianco delle forze di polizia e dei guardiani assassini dell’agenzia FRONTEX, amministra i centri di detenzione… È interamente responsabile del miserabile destino riservato ai/lle sans-papiers.

Attualmente questa organizzazione umanitaria – perfetto ingranaggio di questo mondo di frontiere e miseria – si distingue alla frontiera franco-italiana tra Mentone e Ventimiglia, utilizzando i propri camion per trasferire i migranti nei centri di detenzione.

Le strutture del nemico si trovano a ogni angolo di strada.

Davanti allo stato di emergenza, non chiniamo la testa!

Contro lo Stato, i suoi poliziotti, le sue frontiere!

Sabotiamo la macchina a espulsioni!

in inglese

Lille, Francia: EDF & BNP attaccate il 16 dicembre

abstentionNella notte del 16 dicembre 2015, abbiamo allegramente ridipinto i locali EDF di Lille. Vi abbiamo apposto il seguente messaggio: “né nucleare, né CO2 !”. Abbiamo attaccato anche i locali della BNP alla Madeleine. Le vetrine sono state spaccate e il seguente messaggio taggato: “collaborazionista del disastro ecologico”.

EDF per la gestione e l’esportazione delle centrali nucleari, come anche per la sua 2a posizione in quanto a emissioni di CO2 in Francia.
BNP per il suo sostegno finanziario all’industria del carbone.
Entrambe per la loro operazione di greening tramite la sponsorizzazione della COP-21.

Questa COP-21 non è che il prolungamento delle venti precedenti: l’aumento del 60%  delle emissioni di CO2 di questi ultimi vent’anni non sono il risultato di mancanza di volontà o di cattiva gestione ma il ritmo necessario di un sistema basato sul profitto.

In questa fine disastrosa di COP-21, e di elezioni regionali, ci esprimiamo artisticamente per mettere in luce i giochini politici che si tramano a porte chiuse. E la loro propaganda che è soltanto un ossimoro.

Come la metà degli elettori ci siamo astenuti. Ci asteniamo perché prendiamo la politica sul serio. Che non ci chiedano di votare per salvare la repubblica, quando la loro polizia asfissia, picchia, acceca, mutila o uccide un manifestante come sulla diga di Sivens; quando dei lavoratori di Air France, pur avendo accettato tutte le riduzioni di stipendio, vengono criminalizzati dall’insieme della classe politica per una camicia strappata. Alla fin fine, stato d’emergenza o no, lo scopo è sempre quello di ridurre al silenzio chi si preoccupa per la propria sopravvivenza.

Libertà pubbliche, giustizia sociale, ambiente, non sono che parole vuote nella bocca dei politici; ai partiti di governo come anche al Front national non gliene frega niente.

Malgrado le loro promesse di “cambiamento”, si schierano e si schiereranno sempre a fianco degli interessi della distruzione capitalista del territorio, dei lavoratori, e della notra salute.

Che non si stupiscano più della nostra astensione, perché noi non ci stupiamo più dei loro imbrogli.

Comitato Jackson Pollock

in inglese

Bruxelles: Attacchi contro la prigione e il mondo che protegge

harenplanPubblicato il 26 dicembre:

Rispondere coi fatti agli appelli per un Dicembre Nero. Rispondere ai nostri desideri di libertà. Rispondere attaccando quello che permette a questo sistema oppressivo e distruttivo di durare.

Nelle 2 settimane che sono appena trascorse sono almeno 5 camionette della compagnia di costruzioni Eiffage che hanno sentito le gomme svuotarsi dell’aria che le riempiva. Il gesto è semplice, rapido, efficace. Un coltellino nascosto nella manica, un buon colpo sul fianco della gomma ed ecco un veicolo che non sarà puntuale al lavoro. In  questo modo diversi veicoli possono venire immobilizzati in 30 secondi. Sappiamo che a uno dei cinque camioncini è stato sfasciato il retrovisore e la carrozzeria è stata taggata.

Se non capite perché è stato scelto questo bersaglio, informatevi su Eiffage per capire il ruolo che ha questa società nella costruzione di prigioni e delle infrastrutture che permettono al capitalismo di durare.

Un altro gesto ha fatto comparire un gran sorriso sui nostri visi.

Ecco i fatti: approfittando dell’oscurità complice della notte e dell’assenza dei guardiani sul terreno destinato alla maxi prigione, assenza dovuta sicuramente alle “feste” di Natale, delle persone hanno scelto di prendersela con le inferriate che delimitano la zona della maxi prigione (che non si farà). A colpi di tenaglie sono state tagliate e torte un centinaio di grate, aprendo il passaggio verso quel terreno già prigioniero. La maggior parte delle griglie tengono grazie a delle aste bloccate a terra nel cemento (scuotendole forte si può far cedere il cemento ed estrarle dal terreno).
Ma tutta una parte delle griglie tiene soltanto grazie ai piccoli rettangoli che vediamo spesso. Quelle griglie sono tutte cadute, e possono cadere di nuovo all’infinito. E se dovessero venire fissate a terra, possono essere tagliate.

Non permetteremo che questo sistemi duri. Attaccheremo ovunque si presenti l’occasione. Per l’autogestione delle nostre vite. Per tentare di salvare quello che si può ancora salvare. Per la libertà.

Esprimiamo il nostro sostegno alle persone che lottano sulla ZAD di Haren come anche a chi lotta fuori dalla zona. Il nostro sostegno va anche alle personne attaccate dalla giustizia dei/lle potenti. Tutto il nostro sostegno a chi è rinchiuso, fuori come dentro le prigioni. Ai/lle nostr* complici, vi abbracciamo.

in inglese, greco, spagnolo

Bloomington, USA: Striscione appeso per Dicembre Nero

bloomington
Morte allo Stato. Lunga vita all’anarchia. Dicembre Nero.

Nello spirito del Dicembre Nero, abbiamo appeso uno striscione come gesto di solidarietà nei confronti di tutt* i/le prigionier* anarchic* in prigione, tutt* quell* in fuga, e tutt* quell* cadut* nello scontro con lo stato.

Si tratta di un piccolo gesto, una delle numerose manifestazioni quotidiane della nostra solidarietà con i/le compagn* imprigionat*. Contro una scena anarchica nord-americana di cinismo e chiacchiere virtuali, proponiamo un’anarchia come lotta vissuta contro il potere, che agisce su base informale, utilizzando tutte le armi possibili. I/Le nostr* compagn* imprigionat* sono impegnat* in una lotta senza compromessi contro lo stato – ci rifiutiamo di lasciarl* lottare da sol*.

Forza agli/lle anarchic* combattiv* in Cile, Grecia, Turchia, Messico, Francia, Italia, Russia, Indonesia, Spagna, Canada, Repubblica Ceca, Regno Unito, Bielorussia, e ovunque individui e gruppi hanno trasformato la teoria in azione. Le fiamme delle vostre strade e celle di prigione ci scaldano anche a questa distanza.

Mandiamo il nostro affetto in particolare ad alcun* dei/lle nostr* compagn* qui negli Stati Uniti: Sean Swain, Michael Kimble, Marius Mason, Casey Brezik, Jennifer Gann e Jeremy Hammond.

In memoria di Sebastián Oversluij Seguel, Alexandros Grigoropoulos, Mauricio Morales, Kuwasi Balagoon, Lambros Foundas e William Avalon Rogers.

Ravviviamo lo spirito della solidarietà anarchica!

Per un Dicembre Nero!

Per l’anarchia!

in inglese, greco

 

Atene: Attacco incendiario a fornitore di sistemi di sicurezza

scp-1903Negli ultimi anni, nel nome di una sicurezza sempre maggiore e del controllo di terrorismo e criminalità, la repressione è stata intensificata in vari modi: vigilanza accresciuta, guardie di sicurezza, intercettazioni telefoniche, controllo di tutti i media elettronici, telecamere di sorveglianza ormai installate in ogni quartiere, e allarmi che proteggono ogni proprietà.

Tutto questo col consenso di chi esibisce ogni aspetto della propria routine quotidiana, per la tutela della loro proprietà e con l’illusione di controllare le proprie vite.

È comprensibile che la dominazione faccia continuamente evolvere la tecnologia a proprio vantaggio e, tramite la paura diffusa, ottiene un ampio controllo su ogni luogo delle metropoli.

È su questo che scommette una minoranza di persone cui non gliene frega niente dello stile moderno di vita, ma sperimenta, conspira e porta avanti le ostilità contro la dominazione, la sua civilizzazione e la cultura dei morti viventi, che possono volontariamente diventare delle spie.

Nelle prime ore di venerdì 11 dicembre, nell’ambito del Dicembre Nero, abbiamo piazzato un ordigno incendiario in un negozio di sistemi di sicurezza in via Formionos, nel quartiere di Vyronas.

Dedichiamo questo gesto a tutt* gli/le anarchic* dietro le sbarre.

LUNGA VITA ALL’ANARCHIA

PS. Non sappiamo perché quest’azione è stata tenuta nascosta dai mass media, ma del perché sinceramente non ce ne frega niente.

in inglese

Komotini, Grecia: Proprietà ecclesiastiche taggate e banche sabotate da anarchic*

Prime ore di lunedì 21 dicembre:

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BRUCIA LA TUA CHIESA DI QUARTIERE
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NÉ DIO, NÉ ISLAM – UM(A)NITÀ, BLASFEMI!!!

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DICEMBRE NERO

Nell’ambito del Dicembre Nero abbiamo effettuato un intervento-dissacrazione artistici in alcuni “luoghi sacri” di Komotini. Abbiamo anche sabotato dei bancomat e delle telecamere di sorveglianza in tutta la città, rendendoli inutilizzabili.

Libertà per tutti noi

Dicembre Nero

Nessun combattente nelle mani dello stato

in inglese

Atene: Attacco contro la catena di negozi di giocattoli Jumbo S.A.

Jumbo-adLe pubblicità stupide, i sorrisi forzati dei lavoratori e i prodotti a basso prezzo non nascondono il lavoro intenso e mal pagato, i licenziamenti di chi osa organizzarsi con una visione di classe, o la routine lavorativa controllata.

La catena di negozi Jumbo non solo appoggia quanto detto qui sopra, ma è anche un pioniere nell’infrangere il riposo domenicale.

Ragion per cui, nelle prime ore di domenica 13 dicembre, abbiamo deciso di fare lo stretto necessario e abbiamo distrutto le vetrine della catena Jumbo in via Acharnon con lo scopo di abbellirle in vista delle vacanze.

DI DOMENICA NON SI LAVORA

NESSUNA PACE CON I PADRONI

in inglese

Salonicco, Grecia: Attacco molotov contro la squadra antisommossa MAT fuori dall’ambasciata turca

Ricevuto il 20 dicembre:

Nelle prime ore di domenica mattina, le MAT sono state attaccate da un gruppo di 70 incappucciat* che venivano dall’università. Sono state tirate cinquanta molotov contro la postazione fissa fuori dall’ambasciata turca in Agiou Dimitriou, dando fuoco all’intera strada e ai poliziotti che sono stati colti di sorpresa.

Negli ultimi giorni la stessa postazione era già stata attaccata due volte, provocando gravi ferite ai poliziotti, comprese delle ustioni da molotov.

PER I/LE PRIGIONIER* & DICEMBRE NERO!

LA REPRESSIONE NON CI FARÀ TACERE, LA GUERRA CONTINUA…

in inglese

Prigioni statunitensi: «Dicembre Nero», testo del prigioniero anarchico Sean Swain

Black-December-2015Dicembre Nero sta arrivando, ed era ora. Abbiamo sviscerato le nostre teorie e analizzato la nostra realtà, sappiamo che tipo di futuro vogliamo e quello che dovremo distruggere per ottenerlo. Il tempo per filosofare e discutere è finito e affrontiamo il momento inevitabile del conflitto con le forze del controllo, dell’osservanza e della sottomissione.

Dicembre è davvero il punto di partenza perfetto, almeno qui negli Stati Uniti. È il mese più buio dell’anno, quello con più ore senza luce solare, in cui effettuare i nostri gesti di resistenza e ribellione. In più, col freddo, tutti indossano dei passamontagna. Quindi un* ribelle che sta per colpire un Walmart o una vettura della polizia o la casa di qualche amministratore fascista non spiccherà come accadrebbe se fosse vestito così in luglio o agosto.

Dopo aver letto le proposte per un Dicembre Nero, vorrei parlare a chi è stato, finora, paralizzato dalla paura e dallo scetticismo, che ancora non crede che possiamo intraprendere un’azione radicale e militante contro il nemico comune, che anche la violenza politica di tipo clandestino è condannata all’insuccesso, che è okay “giocare” all’anarchico, ma è avventato agire secondo le proprie convinzioni. Mi rivolgo a questo fatalismo, ma al momento non ho alcun modo di comunicare con il mondo esterno perché l’FBI, probabilmente la NSA, e il complesso industriale delle prigioni, in piena espansione, hanno consacrato una quantità di risorse e di sforzi enormi per stroncare ogni mia singola parola. Quindi, chiaramente, non state leggendo queste righe, e io non posso parlare al vostro fatalismo.
Vedete a quali pagliacci imbranati ci opponiamo?

Portando avanti Dicembre Nero il nostro scopo è di rendere impraticabile e ingestibile questo sistema di oppressione, destabilizzarlo perché crolli sulle proprie tracec sotto il suo peso incredibile. Scoraggiante? Non proprio. Vogliamo soltanto abbattere la swivelizzazione.

Non attacchiamo frontalmente, faccia a faccia, come soldati disciplinati. E non cerchiamo di farlo cadere in un sol colpo, come se ci fosse un bersaglio magico e unico grazie a cui potremmo riuscirci. No – Semplicemente andiamo là dove non fanno la guardia e distruggiamo quello che possiamo e ce ne andiamo. Tiriamo i proverbiali allarmi antincendio dove non ci sono telecamere. Il fatto è che i manager della matrice non possono mettere una telecamera o un poliziotto su tutto e tutti.

L’idea, livello individuale o di un piccolo gruppo, non è di far cadere l’intero sistema da soli. Chi la dura la vince, no? Quindi prendiamo quello che il sistema è essenzialmente disposto a cedere. L’idea per ognuno di noi è che i nostri gesti di ribellione abbiano più peso dei nostri gesti quotidiani di complicità forzata

Quindi, se il nostro contributo quotidiano a questo vasto campo di concentramento attraverso il lavoro forzato e il commercio è “x,” qualunque cosa “x” rappresenti, dobbiamo provocare abbastanza disturbi del processo durante le ore non-diurne, con delle maschere, per arrivare a “x+1.” La nostra unica responsibilità è di avere come risultato finale una perdita per i sistemi più grandi che ci sfruttano e ci asserviscono alla non-libertà.

Quello che suggerisco è che ognuno di  noi non è obbligato a effettuare delle operazioni su grande scala. Se ognuno di noi si impegna a effettuare milioni di piccoli atti di sabotaggio sul lungo termine, azionare il proverbiale allarme antincendio, l’effetto cumulativo su un periodo anche corto sarà abbastanza evidente e davvero gratificante.

A tutti i lettori che non sono paralizzati e sono entusiasti dell’arrivo del Dicembre Nero, vorrei ricordare che le banche hanno pignorato milioni di case ancora vuote che hanno in progetto di rivendere, e si possono facilmente trovare online. Vorrei anche segnalare che l’incendio doloso è il crimine meno risolto negli Stati Uniti, che la benzina costa davvero poco, e che i fiammiferi sono gratuiti.

Vorrei anche far notare che le persone che prendono le decisioni e uccidono il futuro possono essere seguite fino a casa dal lavoro. Quando le persone in cima alla catena alimentare della gerarchia vengono ritenute personalmente responsabili e pagano per i loro crimini è de-moralizzante, improvvisamente ridotti a dormire in una tenda e andare al lavoro in bicicletta mentre tutto quello che possiedono brucia ancora. Fa venire grossi dubbi agli altri dirigenti e chi sale la scala sociale, forse l’ufficio d’angolo con la finestra ha un prezzo troppo alto da pagare.

Giudici, pubblici ministeri, agenti dell’FBI, poliziotti razzisti, dirigenti di ogni tipo – devono tutti tornare a casa in queste buie serate di dicembre. Naturalmente, ci sono siti come blastblog.noblogs.org che hanno già postato l’informazione se preferite un sano piacere per tutta la miglia.

Nonostante le sue proiezioni d’invulnerabilità, il programma di controllo più ampio che dobbiamo fare cadere è davvero un casino che si rivela costantemente troppo dipendente da troppi sistemi in espansione che sono lasciati incustoditi per chilometri (un carico di scarpe buttate da un cavalcavia può impedire alla forza lavoro di entrare in città per ore) e il potere è troppo concentrato nelle mani di pochi (che devono essere protetti dalla maggioranza), ma non ci sono abbastanza guardiani per controllare i guardiani, o controllare i guardiani dei guardiani, e anche se ci fossero, devono tutti tornare a casa.

Stiamo parlando di vulnerabilità. Enormi vulnerabilità. Quindi spezziamo la paralisi e cominciamo a vivere, anche su piccola scala, a passi minuscoli, e costruiamo la nostra resistenza, durante queste buie notti di dicembre, fino a ritrovarci nel bel mezzo di un Gennaio o di un Febbraio Nero, e per allora la polizia pattuglierà le strade nei veicoli  militari che abbiamo visto a Ferguson.

Ottimo. Da qui al Maggio Nero, ne avremo bisogno. Dovremo difendere le convergenze armate che il Comitato Invisibile prevede, e faremo evolvere Occupy in Shockupy.

Comincia col proverbiale allarme antincendio. Soltanto sei libbre di pressione per tirare la leva.

Il futuro ci appartiene.

Comincia ora.

Se partecipate al Dicembre Nero, voi SIETE la resistenza…

SEANSWAIN.ORG | “Promuovere l’Anarchia e la Rivolta contro l’Autorità”

in inglese, francese, greco

Rennes, Francia: Un anno dopo. Gomme bucate per l’esercito

rennesUn modesto contributo.

Un anno fa (NdT: nella notte tra il 25 eil 26 ottobre), durante una manifestazione contro il progetto della diga di Sivens, l’esercito uccideva una persona tra gli oppositori.

Il giorno prima un centro di reclutamente dell’esercito (CIRFA) aveva aperto i battenti a Rennes. Mondo cinico.

Nell’ora in cui lo stato ci impone i suoi militari armati nelle strade, rafforza il controllo e la repressione ai confini, manda le sue truppe in tutto il mondo e si prepara a un intervento di ampia portata sulla zad di notre dame des landes, è ben chiaro a cosa sono destinate queste campagne di reclutamento: trovare mano d’opera per difendere i propri interessi e mantenere l’ordine.

Bucare le gomme e incollare le serrature dei veicoli che stazionavano nel parcheggio del CIRFA (2 rue de la mabilais) era quindi il minimo.

L’esercito ti porge la mano… e resta a portata di mano.

Nantes, Francia: Contro l’aeroporto e la Cop21: Resistenza e Colori!

gbdsMentre la multinazionale Vinci è partner ufficiale dell’esposizione “Soluzioni COP21 : Vivete l’esperienza clima” al Grand Palais di Parigi, e vi tiene due conferenze (una delle quali co-presentata da un dirigente di Veolia) per spiegare al pubblico fino a che punto le loro iniziative sono  ecoresponsabili, sostenibili e “green”, la sua filiale Aeroporti del Grand’Ovest ha rimesso d’urgenza in moto le procedure di espulsione dell’insieme degli abitanti della ZAD, per poter cominciare a costruire il suo aeroporto ad “Alta Qualità Ambientale”.

Davanti a questa ossessione per la cementificazione dei nostri luoghi di vita, un gruppo di artisti-pittori ha deciso, nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 dicembre 2015, di ridecorare allegramente il triste edificio grigiastro dell’agenzia SOGEA Atlantique, un’altra delle molteplici filiali di Vinci, a Saint-Herblain.

Speriamo che questi nuovi colori piacciano alla direzione, e che possano raddolcirne le abitudini.

D’altronde, qualsiasi azienda di lavori pubblici che desideri una squadra di volontari entusiasti per ridipingere i propri locali può inviare la propria candidatura rispondendo agli appalti della  Prefettura della Loira-Atlantica.

Vi promettiamo una realizzazione notturna e discreta per un risultato del massimo effetto.

Federazione Artistica Informale / Fronte Ridicolo Internazionale
Commissione “Estintori E Rinnovo Delle Facciate” (E.R.D.F.)

erdf

in inglese

Minneapolis, USA: Striscione per Dicembre Nero

acab-Minneapolis-1024x706Per rispondere all’appello per Dicembre Nero è stato esposto uno striscione che dice “ACAB – All Cops Are Bastards.” Qui a Minneapolis, la rabbia contro la polizia è a un livello che non si vedeva da diversi anni. La rivolta, che lo stato ha cercato a lungo di soffocare, è esplosa in una raffica di pietre e molotov. Questo accesso, per quanto breve, prosegue nei nostri cuori e nelle nostre azioni. Rifiutiamo di lasciar tornare le nostre vite alla normalità così facilmente.

Vorremmo anche fare appello agli anarchici [1] degli Stati Uniti e altrove se possibile perché agiscano per Dicembre Nero. Troppo spesso appelli come quello per Dicembre Nero passano inascoltati negli Stati Uniti, e si trasformano in uno sport da spettatori mentre guardiamo il riot porn scorrere in posti lontani. Il mantra ‘qui non succede nulla’ è una profezia che si auto-avvera. L’insurrezione è sempre tempestiva!

Non firmato

1. O meglio, anarchici del cosiddetto ‘esterno’, in quanto Michael Kimble e Sean Swain hanno già contribuito con le loro preziose idee.

 

 

Stoccarda, Germania: Vernice a consolato generale turco

turkStoccarda, 6 dicembre 2015

Nelle prime ore della mattina del 6 dicembre 2015 abbiamo marchiato con la vernice nera il consolato generale turco. Con l’azione vogliamo solidarizzarci con lx attivistx di sinistra in Turchia oggetto di repressione e persecuzione. Inoltre condanniamo l’offensiva militare iniziata dal governo turco contro le postazioni del PKK e dell’unità di difesa del popolo nella regione di Rojava, abitata anzitutto da Curdx. Non è un segreto che per il governo turco la rivoluzione sociale a Rojava è come il fumo negli occhi. Costi quel che costi,  un’autonomia Curda e la costruzione di una democrazia di base nella regione deve essere bloccata.

Con il pretesto di contrastare militarmente solo lo Stato Islamico (IS), il governo turco ha iniziato una nuovo offensiva autunnale contro il movimento di liberazione curdo. Con brutale violenza sbirresca, razzie contro l’attivismo di sinistra e giornalistx, oppure con l’uccisione di critici sgraditi come giuste adesso l’avvocato Tahir Elçi a Diyarbakir, il governo turco tenta di intimorire e diffamare il movimento curdo e di soffocare ogni resistenza sul nascere.

Il governo federale tedesco, nel frattempo, chiude gli occhi e le orecchie davanti al quotidiano terrore di Stato del governo AKP. Erdogan è corteggiato e ottiene aiuti di vari miliardi di euro e ulteriore sostegno militare. Come controparte alla politica del guardare altrove, Erdogan dovrebbe impedire con ogni mezzo ax profughx di continuare il loro viaggio per l’Europa. Così il governo federale vuole tenere lontanx lx profughx dai propri confini.

Per il nostro attacco alla vernice abbiamo scelto apposta la notte delle giornata d’azione #SupportRojava. Il 5 dicembre, gente di tutta la Germania partecipa alle demo, manifestazioni e azioni in otto città per portare in strada la propria solidarietà con Rojava. A Stoccarda una manifestazione di circa 300 persone attraversava il centro.

Auguriamo al movimento di liberazione curdo e a tuttx lax attivistx di sinistra in Turchia tanta forza e tanto coraggio e condanniamo aspramente l’azione del governo turco.

Solidarietà con Rojava – Via con il divieto del PKK

Viva la solidarietà internazionale!

Per il comunismo

Fonte: Linksunten

 Traduzione dal tedesco mc, galera Salez, dicembre 2015

 

Brema, Germania: Sabotaggio a pubblicità per l’esercito federale

bremaBrema, 28 novembre 2015

Punto sulla lista di azioni contro l’offensiva pubblicitaria della Bundeswehr:

La mattina presto del 28 novembre, nella city di Brema abbiamo attaccato con la vernice uno striscione della Bundeswehr alto quanto una casa. Ancora non c’è risposta adeguata alla campagna federale “Fai quel che conta”. Ecco un breve video dell’azione su Vimeo:

Il vessillo rosato è rimasto appeso quasi una settimana prima di essere rimosso.

Sotto la comandante suprema Ursula von der Leyen, l’armata tedesca, con l’appoggio dell’agenzia pubblicitaria Castenow, porta avanti un’offensiva all’interno del paese. Secondo Castenow (Neuer Zollhof 3, 40221 Düsseldorf) la campagna dovrebbe “in varie fasi posizionare le forze armate come datore di lavoro particolarmente soddisfacente e qualificante”.

70 anni dopo l’ultima disfatta del militarismo prussiano si vuole accelerare la re-militarizzazione della nazione con paroloni incisivi e disinformazione mirata.

L’esercito federale affonda dex profughx nel Mediterraneo ed i pirati davanti alle coste della Somalia. Combatte secondo le direttive della politica di difesa del 1992 per “la salvaguardia del libero commercio mondiale e del libero accesso ai mercati ed alle materie prime in tutto il mondo”. Citazione che accerta l’inevitabile nesso tra capitalismo e guerra.

La necessità della resistenza armata contro Boko Haran e Daesch-IS non cambia una virgola del fatto che non ci può essere pace con l’organizzazione di successione della Wehrmacht.

Dall’eliminazione del servizio militare obbligatorio in poi, l’esercito federale tenta di darsi una nuova immagine. Il tanfo da caserma e l’addestramento duro dovrebbero essere sostituiti con l’apparenza d’incarichi avvincenti e buone possibilità di carriera. Inoltre, l’esercito federale punta sulle campagne pubblicitarie negli spazi pubblici. Per un antimilitarismo offensivo questo significa contendere all’armata permanentemente la scena. Ogni metro in più di agibilità pubblica dell’esercito federale ne aumenta anche la vulnerabilità.

Contro la Germania ed i suoi servi armati!

La guerra inizia qui!

Fonte: Linksunten

trad. mc, galera Salez, dicembre 2015

Berlino: Gesto di distruzione – 6 Dicembre

b-akt-der-zerstoerung-6.12Alexis vive – 06/12/2008

Sette anni fa in Grecia è cominciata, ed è continuata, una rivolta anarchica che ha avuto risonanza internazionale. Nonostante i numerosi sforzi per torturare e uccidere i/le nostr* compagn* in tutto il mondo, non ci lasciamo intimidire, e per quanta repressione possano seminare, ne usciremo solo più forti.

Nel contesto del Dicembre Nero abbiamo dato fuoco a due vetture della Suzuki in una concessionaria, nella speranza che le fiamme illuminassero l’edificio.

La Suzuki ha fornito regolarmente nuovi veicoli ai carnefici greci, che li usano contro l’insurrezione, o per equipaggiare le unità di polizia motorizzata DELTA perché torturino meglio.

Il regime greco ha appena ordinato un’altra dozzina di motociclette della Suzuki perché i suoi lacché possano cavalcarle e allinearle contro la popolazione.

Dedichiamo la nostra azione in particolare ad Alexandros, che è stato assassinato la notte del 6 dicembre 2008 a Exarchia.

Siamo consapevoli della natura puramente simbolica della nostra azione, che in una metropoli con milioni di abitanti toccherà a malapena chi la pensa come noi, ma speriamo che i pochi che hanno notato quei segnali di fumo ci imitino e rivelino le loro intenzioni distruttive eliminando parte delle unità operative di questo sistema.

Ci sono ragioni sufficienti di mostrare intenzioni distruttive in ogni momento e attaccare le istituzioni di (non-)stato, i loro subordinati e chi ci odia.

Avremmo dovuto usare la letargia che dura da un anno per raggrupparci, discutere nuove idee ed essere in grado di attaccare direttamente.

Per un Dicembre Nero

in inglese, tradotto in greco dall’Internazione Nera