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Atene, 20/01/2014: Dichiarazione dell’anarchico Andreas Dimitris Bourzoukos riguardo il capo d’accusa attribuitogli per la rapina a Velventòs di Kozani

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Nego il capo d’accusa che mi viene attribuito da un tribunale nei sensi della legalità borghese. Nel mio mondo la rapina in banca è un momento di lotta, un’azione concreta di resistenza di fronte alla dittatura del denaro e del profitto. Per voi questa azione è un crimine come i miei pensieri anarchici e il progetto per una vita libera dall’autorità, traducendolo come terrorismo.

Gli unici terroristi che vedo io qui dentro li tengo difronte a me, siete voi, che con questa calma criminale condannate persone nella continua tortura della carcerazione. Siete parte di un meccanismo repressivo che in base alla politica -eliminare il nemico interno- agisce spietatamente, molte volte ”gonfiando” capi d’accusa o anche costruendo interamente accuse, in accordo sempre con le indicazioni del reparto antiterrorismo. Vi ricordo allora che sono nemico di tutto quello che volete mantenere intatto, sono nemico del mondo della sottomissione e del vassallaggio che voi volete imporre.

Secondo voi terrorista, secondo me e tanti ancora compagni anarchico.

E come anarchico, l’unico significato di giustizia che potrei accettare sarebbe quello di una giustizia che viene fatta dal basso, una giustizia che rigurgiterà l’etica del capitalismo, dove parole e significati come proprietà, autorità, sfruttamento, dio, stato, legge smetteranno di avere senso.

Sono pericoloso per la vostra democrazia per adesso, e questa è l’unica accusa che riconosco in sostanza.

Anche se è una verità che cercate di camuffare dietro i processi legali, il vostro agire repressivo ha come scopo primario quello di eliminare ogni tipo di resistenza e di concreta negazione delle vostre leggi e dei vostri valori.

Fino a quando esisteranno persone come voi, esisteranno anche coloro che con ogni mezzo lotteranno per il vostro rovesciamento e per la distruzione del sistema che asservite.

Andreas Dimitris Bourzoukos

fonte

Atene: Testo in merito al processo che inizierà nel tribunale speciale del carcere femminile di Koridallos

ΑIl 3 Febbraio 2014 inizierà un altro processo nel tribunale speciale del carcere femminile di Koridallos, e includerà diversi casi. Alcuni di noi sono accusati nel caso delle abitazioni a Volos e Kallithea (Michalidis, Ntalios, Romanos), lo scontro con gli sbirri a Pefki (Michalidis), altri per la rapina alla ATEbank a Filotas, Florina (Sarafoudis, Michalidis, Politis, Ntalios, Harisis) e per quella alla ATEbank a Pyrgetos, Larissa (Sarafoudis).

Non diremo nulla in relazione alle accuse che “pesano” su di noi. Ognuno di noi ha fatto le proprie scelte e segue la propria strategia riguardo alla gestione del processo sia a livello legale che politico. Alcuni di noi hanno già scritto questo in precedenza rispetto al processo per il caso Velvedo e lo diciamo di nuovo: L’AMICIZIA E LA VICINANZA TRA COMPAGNI che ci legano non saranno colpite dalle scelte legali e politiche del processo.

Con o senza avvocati, rivendicando o meno, noi CONTINUIAMO a guardare il cielo INSIEME da dietro le mura e INSIEME lottiamo contro la prigionia.

BUONA FORTUNA A TUTTI QUELLI CHE STANNO PREPARANDO I LORO ATTACCHI.

Giannis Michailidis, Dimitris Politis, Grigoris Sarafoudis, Argyris Ntalios, Fivos Harisis, Nikos Romanos

fonti: i, ii

Prigione di Koridallos, Atene: Lettera aperta di Gerasimos Tsakalos

Da quando è fuggito il guerrigliero urbano Christodoulos Xiros, l’antiterrorismo, che si promuove come elite poliziesca del Potere, ha iniziato una caccia alla streghe nel tentativo di ottenere vendetta e ripristinare il prestigio ferito.

In parallelo, i media ufficiali in quanto proprietari e creatori esclusivi di verità hanno consolidato la propria falsità tramite una guerra di comunicazione contro la nostra organizzazione. Stavolta la propaganda dei giornalisti ha optato per dipingerci come “mafiosi”, “leader carcerari”, “custodi”, sfruttando un evento – il pestaggio del calunniatore G. Naxakis – e un paio di testi dei suoi compagni che illustrano situazioni e fatti, offrendoli ad ogni prospettiva nemica – polizia, giudici, giornalisti. Non parleremo ancora di ciò; da ora parleranno i fatti se necessario.

All’interno di tale contesto, il 16 Gennaio* abbiamo saputo che Kostas Sakkas è stato nuovamente arrestato, accusato nel caso Halandri sulla base di alcune impronte trovate sui sacchi della spazzatura.

Fin dal primo momento abbiamo chiarito in ogni modo e con ogni tono che nessuno degli arrestati per presunta appartenenza alla CCF, chi non ha mai rivendicato la propria partecipazione, non ha ALCUN TIPO di relazione con l’organizzazione e le nostre pratiche. L’abbiamo detto in aula, l’abbiamo scritto nei nostri testi, e soprattutto, è evidente a causa dei percorsi, valori e convinzioni diverse che abbiamo scelto, in contrasto con quelle di molti di loro.

Quindi, ci ritroviamo in un periodo di intensa campagna antiterrorista contro la CCF.

Gli agenti hanno scoperto “per caso”, dopo 4 anni e mezzo, impronte di K. Sakkas su un sacco della spazzatura che conteneva residui di un dispositivo esplosivo connesso al caso della CCF. Ma gli agenti stessi sanno la verità; è solo che essa non fa comodo al fine del loro piano.

La verità è che K. Sakkas non ha avuto e non potrà avere mai alcun tipo di relazione con la CCF. Il suo unico collegamento all’intera vicenda è la passata amicizia con me – e questo è ben noto ad agenti e giudizi.

Pertanto, il motivo del ritrovamento delle sue impronte sui sacchi – se esso è vero – sta nel fatto che io personalmente ho usato quei sacchi, quando li ho presi dalla casa che condividevo con K. Sakkas. Quindi, è molto probabile che lui abbia toccato uno di quei sacchi, visto che erano in uno spazio comune di quella casa. Continue reading Prigione di Koridallos, Atene: Lettera aperta di Gerasimos Tsakalos

Grecia, Corfù: Rivendicato attacco contro bancomat in solidarietà con K. Sakkas

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Solidarietà da Corfù

Il 18 Gennaio abbiamo distrutto un bancomat della Emporiki Bank (Banca Commerciale Greca) nella zona di Messonghi nell’isola di Corfù, in solidarietà con Kostas Sakkas e contro tutte le pratiche vendicative dello stato e di ogni potente.

GIÙ LE MANI DAI NOSTRI COMPAGNI

anarchici

PS1. Forza e salute al prigioniero Spyros Stratoulis
PS2. Buona fortuna al fuggitivo Christodoulos Xiros

in inglese

Atene: Aggiornamento sui compagni della CCF dal carcere maschile di Koridallos

wOggi 20 Gennaio 2014, 6 compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco* sono stati convocati dinnanzi al procuratore del carcere, il quale ha deciso le sanzioni disciplinari a loro carico in seguito al testo diffuso dai prigionieri del 4° padiglione che li** vede come colpevoli del pestaggio di un altro detenuto, in seguito il personale penitenziario ha riportato i fatti. Le sanzioni ammontano a un anno di sanzione disciplinare per avere immobilizzato una guardia, e trenta punti carcerari per aver picchiato un altro detenuto. Ci sarà probabilmente un proseguimento giudiziario per questi fatti. Vi terremo aggiornati.

Solidali con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Note dei traduttori:
*Il titolo di questo messaggio come anche i link sono a nostra cura.
** Per conoscenza, i dieci prigionieri nel testo non hanno citato per nome i 6 compagni.

in inglese

Salonicco, Grecia: Aggiornamento sul compagno Babis Tsilianidis

gloom

Il 15 Gennaio 2014, durante una nuova udienza al tribunale di Salonicco, i giudici hanno esaminato la richiesta presentata da Babis Tsilianidis in merito alla sospensione della pena fino all’appello nel caso della rapina all’ospedale AHEPA. La richiesta è stata rifiutata. Il compagno è prigioniero nel 4° padiglione del carcere di Koridallos ad Atene.

Solidarietà con l’anarchico Babis Tsilianidis
Solidarietà con quelli che lottano, si rivoltano e si scontrano.

in inglese

Grecia: S. Stratoulis assolto dalle accuse in merito al caso di Salonicco

I vulcani esplodono dal basso
I vulcani esplodono dal basso

Spyros Stratoulis è stato prosciolto dalle accuse in merito alla presunta partecipazione in una organizzazione criminale, motivo che gli aveva fatto perdere i permessi d’uscita dal carcere.

Tieni duro, Spyros, fino alla libertà.

in inglese

Atene: Rivendicati incendi in solidarietà a Spyros Stratoulis

Solidarietà con Spyros Stratoulis
Solidarietà con Spyros Stratoulis

Rivendichiamo una tre giorni di incendi e sabotaggi di strutture dello stato e del capitalismo, dal 8 al 10 Gennaio, come gesto solidale con Spyros Stratoulis in sciopero della fame. Abbiamo attaccato :

– Un furgone delle Poste (ELTA) e uno delle Telecomunicazioni (OTE) in Via Siotou nel quartiere di Sepolia.

– un bancomat della Banca del Pireo in Via Dodecanisou nel quartiere di Alimos.

– due bancomat della Banca Nazionale della Grecia in Via Byzantiou nel quartiere di Nea Ionia.

– due bancomat della Banca Nazionale della Grecia all’incrocio della Via Soutsou con Via Iera Odos nel quartiere di Egaleo.

– Tre facciate delle filiali bancarie (Banca del Pireo, Hellenic Postbank, Banca di Cipro) e due bancomat nella Via Ethnikis Antistaseos nel quartiere di Kaisariani.

– una moto di un poliziotto in Via Aghiou Alexandrou nel quartiere di Palaio Faliro.

– un bancomat in Via Gennimata nel quartiere di Ano Glyfada.

Nel frattempo abbiamo saputo che il compagno Spyros Stratoulis ha interrotto lo sciopero della fame. Gli auguriamo buona fortuna, aspettando l’esito del suo caso.

Anarchici

Nota del traduttore : Il 10 Gennaio 2014 il prigioniero Spyros Stratoulis ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 11 Novembre 2013, visto il raggiungimento di una decisione sul suo caso. Anche se la decisione è stata presa, gli verrà notificata solo quando il decreto sarà pubblicamente diffuso.

in inglese

Messico: Lettera della compagna Fallon arrestata dopo attacco incendiario alla Nissan

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Ciao amici e amiche!

Siamo qui insieme, noi su questo lato e dall’altro voi forse. Nel linguaggio dello stato ci sono anni o km che ci separano, ma la cosa che condividiamo è molto più grande di tutti i chilometri e anni. Lo Stato prevede di creare una distanza tra noi, ma invece è al contrario. Saremo più insieme che mai!

Oggi è l’8, ci sono circa 60 ore che viaggiamo tra le auto della polizia del cazzo e i centri federali e provinciali, anche se loro hanno deciso che dobbiamo rimanere qui altre 48 ore, non hanno nulla perché il silenzio è più forte della repressione.

La cosa più importante per me ora è quella di costruire una forza più grande del carcere. Abbiamo il contesto delle relazioni internazionali. Per me la solidarietà è i amici/che, non sono una vittima o una detenuta politica, io voglio utilizzare la realtà in cui viviamo in questo momento per costruire una amicizia più forte e più grande. Sono pronta per combattere l’autorità qui come fuori, mai mi fermerò.

Il carcere è una realtà normale e userò questa esperienza, e spero che anche voi pure per sviluppare una forza individuale più forte ogni giorno.

Siamo qui e sempre saremo qui per affrontare tutta le realtà nel carcere e fuori. Un forte abbraccio a tutti e tutte.

Contro l’autorità qui e fuori!

Fallon

fonte

Stato spagnolo, Siviglia: Incendiato portone di una chiesa in solidarietà con Mónica e Francisco

Attacco incendiario contro una chiesa situata nella Via San Luis a Siviglia. Nella notte tra il 4 e il 5 Gennaio 2014, nel buio della notte, i lupi hanno ululato ancora… Questa volta l’ingresso di una chiesa è stato colpito da molotov e scritte solidali con gli arrestati a Barcellona.

Per l’odio rappresentato dalla Chiesa e le sue sedi, e in solidarietà con Monica, Carinoso e tutti quelli che lottano; nessun passo indietro; se toccate uno di noi, toccate tutti noi.

SALUTE E RIVOLTA

LIBERTÀ PER MONICA E FRANCISCO

in spagnolo

Atene, Grecia: Testo di dieci anarchici detenuti nella quarta sezione del carcere di Koridallos

In seguito ai recenti fatti avvenuti a Koridallos, crediamo sia necessario chiarire alcune questioni. Pensiamo sia importante non condannare o isolare politicamente la CCF nel suo insieme (ci riferiamo qui solo alle cellule dei prigionieri, dato che altre cellule firmano azioni compiute all’estero con la stessa sigla, e probabilmente non sono al corrente né sono responsabili delle azioni compiute da qualcun altro); meno che mai pensiamo che non si debba parlare di questi fatti per via dell’orientamento teorico della CCF. Condannare un’intera tensione anarchica per delle azioni e scelte che riguardano solo una parte di essa rappresenta la peggiore forma di politica. Che si tratti di anarco-sindacalisti o anarco-nichilisti, la critica dev’essere indipendente. Ciò di cui vogliamo parlare riguarda il comportamento autoritario che esiste all’interno del movimento anarchico, comportamento che spesso si esprime attraverso violenza fisica/verbale. Consideriamo la violenza una parte inseparabile della vita e dell’azione politica quando essa è diretta contro lo stato, il capitale e l’autorità; ma la consideriamo improduttiva, dannosa e auto-distruttiva quando viene usata come mezzo di mediazione nelle relazioni tra anarchici. Infatti l’obiettivo oggettivo della violenza è l’imposizione e l’instaurazione, nel modo peggiore possibile, di relazioni autoritarie tra persone che si suppone siano ostili a tutto questo. Gli unici risultati che tale uso della violenza ottiene sono trinceramento di posizioni, la distruzione della dialettica e l’annullamento pratico della nostra proposta anarchica.

Naturalmente tutto questo non è partenogenesi. Inoltre, un’inclinazione naturale all’autorità e all’imposizione esiste in tutti noi, così come esistono passione per la libertà e desiderio di uguaglianza nelle relazioni tra compagni. Spesso questa inclinazione sorge spontanea quale espressione di istinti contraddittori e si esplicita con o senza pretesti morali o politici, ma solitamente a causa di ovvie ragioni. Non è il caso qui di parlare della violenza manifestata per motivi personali all’interno di relazioni interpersonali, diremo solo che evitare tali metodi autoritari è una questione di coscienza e coerenza di valori.

Parleremo invece dell’uso della violenza come strumento di imposizione politica che, quando non diretto contro gli autoritari ma contro gli anarchici, distrugge letteralmente il significato della nostra visione anarchica: se, per esempio, l’uso della violenza viene esercitato durante una manifestazione contro compagni che scelgono una strategia di scontro con gli sbirri quando altri hanno una strategia diversa; oppure quando tale uso concerne una critica che qualcuno considera insultante o diffamatoria. Nel primo caso l’unica soluzione possibile è la sintesi di strategie diverse, e se questa non è possibile a causa di differenze di organizzazione, la soluzione è la creazione di traiettorie di lotta diverse. Nel secondo caso, le analisi abbondano. E’ luogo comune che una realtà qualsiasi viene vissuta diversamente da ciascuno in quanto le verità soggettive di ciascun compagno differiscono. Perciò, quando qualcuno muove una critica, è molto probabile che la persona oggetto di critica si senta calunniata. Il limite tra critica e diffamazione è molto sottile. L’unico modo di ripristinare la verità soggettiva della persona oggetto di critica è la parola. Nessuna imposizione violenta indica chi dice la verità, tale imposiziome indica solo chi ha più forza (fisica, organizzativa o armata). Continue reading Atene, Grecia: Testo di dieci anarchici detenuti nella quarta sezione del carcere di Koridallos

Atene: Azione simbolica di resistenza

E’ in notti come queste quando il mondo avanza.

Nel contesto della giornata delle azioni in solidarietà con Spyros Stratoulis in sciopero della fame, abbiamo realizzato un’azione simbolica di resistenza e appoggio alla sua degna lotta per i suoi diritti, incendiando un veicolo di lusso in una concessionaria di illusioni, in Alexandras street.

All’alba del 9 gennaio 2014.

Anarchici

Messico: Nuovamente arrestato il compagno Mario Lopez ‘Tripa’

Il 20 Gennaio 2014 il compagno Mario Lopez è stato arrestato dopo la sua presenza settimanale in tribunale per espletare l’obbligo di firma che è parte delle sue misure restrittive. Prima di tutto, ha saputo che l’ufficio del procuratore generale ha richiesto la sua custodia tramite un mandato di comparizione, per fargli domande in relazione ad una indagine in corso. Dopo l’interrogatorio, gli è stata notificata la custodia a seguito di un mandato d’arresto per violazione della legge federale sulle armi da fuoco e esplosivi, riguardo agli eventi del 27 Giugno 2012. E’ stato portato al Reclusorio Oriente, Penitenziario Est di Città del Messico. Non sappiamo altro.

L’arresto di Mario avviene nel contesto della repressione anti-anarchica iniziata dal governo messicano. Senza dubbio, ora che hanno arrestato il compagno, cercheranno di aggiungere altre accuse a suo carico. La persecuzione contro l’anarchismo continua; ecco perché ora più che mai è importante rafforzare la solidarietà.

Libertà per Mario Lopez!
Libertà per tutti i prigionieri anarchici!
Né innocenti né colpevoli; solidarietà!


Croce Nera Anarchica Messicana

Perugia: “Operazione Ardire”, crolla il 270bis nel filone perugino

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Oggi 17 Gennaio 2014 si è tenuta l’udienza preliminare per il caso della “Operazione Ardire” relativo al filone perugino, l’accusa di associazione terrorista (270bis), su richiesta della stessa PM Manuela Comodi, è stata archiviata, mentre i/le compagni/e sono stati rinviati a giudizio per alcuni fatti specifici (imbrattamenti, ecc), a cui però è stata riconosciuta l’aggravante di terrorismo.

Solidarietà a tutti/e i/le compagni/e imputati/e!

Santiago, Cile: Con le lacrime agli occhi e i pugni stretti

“La silenziosa camminata insorgente, con pensieri calcolati, passi attenti, è la voce della coerenza, dell’affrontare un mondo di quotidiana e sistematizzata violenza, buttandoci nella meravigliosa idea della libertà. Conversazioni clandestine che finiscono con la pianificazione delle azioni. Non c’è tempo per le pause, c’è l’urgenza di essere liberi che ci spinge a rischiare tutto. Si tratta solo di pochi minuti per fargli sapere che noi siamo sempre qui, sotto ai loro nasi, le mie mani sudano, il freddo del metallo che sputerà fuori il nostro odio è pronto, ben preparato, nascosto, sempre nascosto. Tutto li sorprende, gli eterni difensori dell’ordine borghese, da parte nostra tutto è accordo e organizzazione. I nostri vestiti sono adatti al momento e al luogo, nulla è lasciato al caso, il nervosismo di collocarsi faccia a faccia col nemico senza sapere se questa volta ce ne andremo vittoriosi. È il cammino che scegliamo di prendere ormai da anni, crudelmente costruito dalla mano. Il tempo sembra morto, tutto pare una calma disturbante. Superare l’accordo, tu li, io qui, le nostre borse vuote, pronte ad essere riempite di soldi, nulla di ciò che veniamo a rubare al flusso commerciale di una vita morta diventerà nostra proprietà, viviamo per un’idea di libertà che non si arrende. Ancora una volta gli faremo sapere che siamo sempre qui. E’ ora di entrare!”

“Un telo verde oliva blocca al visuale dell’interno della filiale Banco Estado sita in Avenida La Estrella a Pudahuel. I proiettili hanno superato le vetrine ed una pistola rimasta per terra racconta la rapina violenta in banca accaduta ieri.”

Ecco come alcuni di noi sono venuti a conoscenza dei dolorosi dettagli dell’azione che hai realizzato mercoledi 11 Dicembre 2013, quando insieme ad altri ti sei preparato a riprenderti parte dei beni rubati dai ricchi e dai potenti di questo paese. Ed il vortice della guerra ti ha portato oltre un progetto. Hai capito la coerenza tra il dire e il fare, e hai saputo come combattere le condizioni poverissime con chi fa volare i sogni. Rapina, esproprio, non solo di armi, ma anche di tempo di lavoro salariato che riconosciamo essere ciò che ci invita a utilizzare uno degli strumenti più usati dai ribelli della storia. Condividiamo la tua decisione: hai contributo alla lotta e hai fatto del tuo meglio.

Pensano che i sogni che avete immaginato sono stati seppelliti col tuo corpo, colpito dai proiettili mercenari di un miserabile dello Stato/Capitale, ma si sbagliano su un punto: La nostra idea di Libertà non muore. Ci uniamo ad ogni forma di propaganda che hai usato, riconosciamo la tua totale e completa integrità, ed è questo che difendiamo oggi.

Sebastian Oversluij Seguel è morto resistendo, combattendo, felice, lottando contro le miserie di questo mondo, assaltando un centro per l’accumulo dei beni, e noi, nonostante il profondo dolore che stiamo accusando, siamo felici di averti conosciuti in vita, di aver incrociato i nostri cammini e condiviso sorrisi.

Oggi possiamo vedere l’intero apparato dello Stato. La stampa, sempre servile verso il regime dei potenti, insieme alla polizia e ai giudici si danno pacche sulle spalle, ma poi si congratulano tra di loro per l’ottimo lavoro, rilasciando crude dichiarazioni il cui intento è solo distruggere l’ambiente vicino al compagno. La caccia è aperta, case perquisite, compagni/e accusati, caccia all’uomo. Quindi il tempo invita al massimo impegno di volontà e sforzo, azione e coerenza.

Salutiamo la vita combattiva di Sebastian, il suo generoso impegno, la sua lotta permanente, di cui molti saranno capaci di parlare (bene o male, conta poco) ma pochi oseranno seguire. Salutiamo anche chi gli sta vicino e capisce quella parte del cammino insorgente che è, paradossalmente, morire combattendo. Noi difendiamo, da ora in poi, i tuoi passi pericolosamente liberi.

Per i caduti di ieri, per quelli di oggi. Per quelli che verranno.
Guerra allo Stato/Capitale!
Lunga vita alla Propaganda col Fatto!
Sebastian Oversluij: Presente!

Escuadrón Insurrecto Verdinegro Autos para Barrikadas
Célula Anticlerical Hortensia Quinio
Circulo Iconoclasta Michele Angiolillo
Núcleos Antagónicos de la Nueva Guerrilla Urbana
Anónimxs por la Destrucción
Amigxs de la Pólvora
Fracción Heterogénea de Weichafes Libertarios
Célula Antiautoritaria Insurreccional Panagiotis Argyrou – FAI/FRI
Célula Larga Vida a Ilya Romanov
Consejo Guerrillero Urbano Insurreccional – Claudio Lavazza Lanza Pankfletos

in spagnolo, inglese

Stati Uniti d’America: FBI spicca mandati di perquisizioni in relazione ad attacchi ALF e ELF

animalliberation22-300x238Quando azioni anonime hanno fatto chiudere un allevamento di visoni in Colorado lo scorso mese, non era una sorpresa che nessuno fosse stato catturato. In più di 30 anni di azioni del Fronte di Liberazione Animale, ci sono stati meno di 40 arresti per circa 1500 azioni.

Ciò non significa che FBI non si impegni. Due settimane fa, FBI ha perquisito un’abitazione a San Diego in cerca di prove relative all’attacco in Colorado. Diffondo di seguito il mandato, cosi come un altro relativo alla perquisizione di un veicolo nella Bay Area.

Alcune note sui mandati:

Ci sono due mandati: il primo è per una abitazione a San Diego. Il secondo per un veicolo e un “mandato per collocare un dispositivo tracciante” a San Diego. Presumibilmente il “mandato per collocare un dispositivo tracciante” si riferisce al piazzare un dispositivo tracciante sul veicolo.

Specificamente hanno cercato prove di Animal Enterprise Terrorism. Mentre sembrerebbe si stiano concentrando su Craig, l’allevamento di visoni attacco in Colorado, cercano prove per ogni crimine commesso tra “Luglio e Novembre 2013”. Un periodo dove ci sono stati 10 liberazioni di visoni in tutta la nazione. Hanno cercato una serie oggetti della cassetta degli attrezzi del Fronte di Liberazione Animale, inclusi tronchesi, cesoie e guanti. Ma anche documenti riguardanti allevamenti di animali da pelliccia e indirizzi di compagnie che usano animali. Il secondo mandato specifica che sono stati rubati alcuni oggetti dall’allevamento in Colorado, soprattutto armi. Non solo un furto in casa sarebbe lontano dagli standard del protocollo del Fronte di Liberazione Animale, inoltre spesso gli allevatori sono soliti ingigantire le perdite dopo intrusioni del ALF (presumibilmente per vantaggi assicurativi).

fonte : animal liberation frontline

Mosca: Cellula ELF-FRI rivendica incendio di escavatore e bulldozer

Nella notte tra 31 Dicembre e 1 Gennaio sono stati incendiati due mezzi nel cantiere vicino la foresta, all’incrocio tra Ring Road e Kaluga. La sicurezza ovviamente non si aspettava la nostra visita in questa notte, così abbiamo tranquillamente bruciato i loro veicoli. Cogliendo il momento giusto, abbiamo usato molti stracci e due contenitori di benzina. Nessuno è rimasto ferito, tranne ovviamente gli interessi del proprietario.

Vogliamo dedicare il nostro attacco agli anarchici prigionieri in Bielorussia. Ragazzi, non vi dimentichiamo. Chiediamo ai membri della CroceNera locale di trasmettere le notizie e le parole di sostegno ai nostri amici e compagni. Speriamo che questo porti un po di luce e calore nelle vostre giornate grigie.

Per quanto riguarda le nostre attività, nella difesa dell’ambiente, non abbiamo intenzione di lasciare il nostro percorso e cambiare il nostro metodo di lotta. A differenza del signor Chirikov, non stando nella comoda posizione dell’amministrazione, possiamo permetterci di fare tutto ciò che crediamo necessario. Non accettiamo piagnistei, come “la violenza è una brutta cosa, non si può dar fuoco ai veicoli, dobbiamo raccogliere firme e farci ascoltare a livello federale…”. Questo dicono i fantocci che hanno paura di lasciare la comodità di un posto in ufficio. Dare a chiunque il diritto di usare violenza a proprio svantaggio, significa automaticamente alzare la bandiera bianca. Basta solo pensare alle loro parole: questa violenza, questo machismo, è illegale, ecc. Elemosinando il permesso di protestare, stai vendendo te stesso. Possono esistere solo forme incontrollate di resistenza in forma libera. Protestare sotto l’egida delle organizzazioni liberali condanna al fallimento. Non sprecate la vostra forza, restate liberi, selvaggi, per la miseria!

ELF-FRI – Mosca 2014

Atene: Rivendicato incendio di un bus scolastico

Ieri notte (2/1/2014) abbiamo incendiato un bus scolastico della scuola privata Doukas, nella zona di Agios Eleftherios, Atene.

L’UNICA SCUOLA CHE ILLUMINA È QUELLA CHE BRUCIA

LIBERTÀ PER SPYROS MANDYLAS E ANDREAS TSAVDARIDIS

LUNGA VITA ALL’ORGANIZZAZIONE RIVOLUZIONARIA COSPIRAZIONE DELLE CELLULE DI FUOCO

LUNGA VITA ALLE VOLPI SELVAGGE DELLE METROPOLI OCCIDENTALI

Adolescenti Armati

fonte

Stati Uniti d’America: Una visione del futuro – Dove tutti i Roberto Adinolfi camminano con le stampelle

Tornando al Maggio 2012, Roberto Adinolfi era a capo di Ansaldo Nucleare, che costruisce centrali nucleari in tutta l’Europa, inclusa una a Kroko, Slovenia, e Cernadova, Romania. Adinolfi ha potere, soldi, prestigio e influenza. Per lui, le sofferenze e le morti a Fukushima, Giappone, non sono state neanche lontanamente vicine quanto l’ufficio con il climatizzatore o la sua lussuosa casa a Genova o i suoi abiti costosi.

Alcune volte, devi rompere qualche uovo per fare una frittata. E inoltre, ancora nessuna delle sue trappole mortali si è sciolta.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Roberto Adinolfi col suo potere, denaro, prestigio e influenza non ha neanche notato il mezzo che lo seguiva davanti casa. Ha creduto con arroganza che avrebbe fatto un’intera carriera guadagnando denaro a palate facendo rotolare il dado radioattivo e scommettendo milioni di vite altrui, e che mai avrebbe dovuto rispondere a nessuno, in ogni caso.

Cosi la mattina del 7 Maggio, Adinolfi è uscito dalla sua lussuosa abitazione a Genova e si è diretto verso il suo ampio ufficio con l’aria condizionata – quando un proiettile anarchico lo ha azzoppato. Ha perso sangue ed ha urlato.

Il suo vestito costoso si era rovinato.

Alfredo Cospito e Nicola Gai si sono assunti questo servizio pubblico umanitario di consegnare un chiaro messaggio ad Adinolfi da parte di milioni di future vittime del suo olocausto nucleare. Non hanno ricevuto premi o encomi, ma rispettivamente 10 anni e 8 mesi e 9 anni e 4 mesi.

Risulta chiaro che il governo italiano reputa più importante il vestito macchiato di Adinolfi rispetto alle milioni di vite che tremano all’ombra dell’incubo nucleare. Data la lunga esperienza di delusi gerarchi, questo probabilmente non suonerà strano.

I comunicati ispiranti e decisi di Alfredo Cospito e di Nicola Gai si trovano, in inglese, su Act For Freedom Now.

Il 30 Ottobre, quando Cospito ha cercato di leggere il proprio comunicato in aula, i giudici lo hanno interrotto e poi mediante l’intervento della polizia hanno espulso i due anarchici dall’aula.

Vedendo tutti i resoconti, l’indirizzo di casa dei giudici è ancora sconosciuto. Il giudice non sembra camminare con una stampella.

I pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz, che hanno arringato a lungo e ottenuto un milione di euro come danni (da pagare senza dubbio per il vestito di Adinolfi) camminano con spensieratezza e passo simmetrico. Questi funzionari chiaramente non hanno ancora ricevuto un proiettile nelle ginocchia.

Ancora. Parola chiave. Ancora.

Oltre alla reale, penetrante, ferita giustizia che è piuttosto ovvia, c’è anche una sorta di giustizia poetica in tutto ciò. Non solo il povero e l’impotente che si svegliano spaventati ogni giorno – non più. Cosi come la gente che teme di sentire la sirena dalla vicina centrale, i funzionari in Italia adesso trattengono il respiro quando escono dalle loro case e si dirigono a commettere la loro quota giornaliera di atrocità mondane.

Quando le auto gli sgommano vicino, loro si pisciano un po addosso, e accelerano, rovesciando il caffè. In quel momento di panico e terrore, intravedono un frammento del futuro, una visione, dove i dirigenti aziendali e i legislatori, banchieri e magnati del petrolio, vertici militari e capi di stato, zoppicano su e giu per i marciapiedi appoggiandosi ai bastoni o incespicando con le stampelle, sorridono e annuiscono gli uni con gli altri mentre passano, ma con sorrisi terribili e occhi spiritati.

Credo che questo momento gli sembri molto reale, e rabbrividiscono quando contemplano tutti questi spari ben mirati, espressamente non letali … perché i tiratori li vogliono vivi.

Se li uccidi, non capiranno nulla.

Ci sono parcheggi in tutti il mondo, dove tanti miseri e infami Adinolfi passano per andare a casa dopo una giornata di lavoro passata ad uccidere il futuro. Parlano ai loro cellulari con le loro mogli mentre mandano messaggi alle amanti e pianificano le fosse comuni che orchestreranno l’indomani.

Non fanno mai caso alle auto alle loro spalle. Non sospendono mai nulla.

Quanti Alfredo Cospito e Nicola Gai potrebbero esserci?

Quanti davvero.

Sean Swain 243205
Ohio State Penitentiary
878 Coitsville-Hubbard Road
Youngstown, Ohio 44505, USA

fonte

Grecia: “Contro la società” di Nicolas Nessunos

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“La società è nemica degli anarchici? Neanche lontanamente, rispondiamo noi”
-Compagni anarchici per l’azione liberatrice

La citazione di prima è presa da un articolo, pubblicato nel giornale Percorso di Libertà, n. 134, Gennaio 2014, p. 5. Data la purezza delle intenzioni degli autori del suddetto articolo in merito al più generale progetto anarchico, ma anche per la loro forte critica, lanciata alla CCF e soprattutto all’anarchismo nichilista-insurrezionalista, credo che una chiarificazione, non un comunicato difensivo, sia necessaria. Essa non serve per chi si riconosce in quella corrente di pensiero ma è necessaria per tutti gli altri. Nella guerra che infuria contro le classi “pericolose” o anche contro i gruppi sociali, collettivi e individualità, che l’autorità cerca di definire secondo i propri criteri, anarchici nichilisti e insurrezionalisti, sembrano essere – sfortunatamente a causa della mancanza di solidarietà da parte delle più larghe forze sociali – un’attiva avanguardia del movimento anarchico. Un’avanguardia, non un elite, che agisce solamente usando lo strumento metodologico del contrattacco e dell’attacco diretto, distinguendosi dai vari progetti di attivismo inerme di disobbedienza civile (che non solo non prepara la strada per l’insurrezione ma al contrario la ostacola) nel rispedire la paura a chi detiene il potere.

Il resto, comunque, non è composto solo da iperaccumulatori di ricchezze (politici, uomini d’affari, industriali, ecc) ma anche da impiegati del settore pubblico e privato, di professionisti free-lance e anche lavoratori ordinari.

Composto da quei voltagabbana di classe, che vanno contro i propri vicini, al fine di sfruttarli per proprio tornaconto o diventare simili ai propri sfruttatori (credendo che questo permetterà loro di sopravvivere). Dalla domestica, che sparlerà delle colleghe all’impiegato nella malpagata sicurezza privata, che protegge i bene dei “padroni” e dal lacché disoccupato al povero pensionato, che infamerebbe un combattente anarchico o un migrante girovago. Dare la colpa all’errore o al bisogno, è solo una scusa. Il nemico quindi non sta solo nelle ville, ma anche nelle catapecchie. Vicino a noi. Nella nostra primaria, involontaria famiglia.

Pertanto si tratta di una guerra contro la falsa coesione sociale, contro questa vera società, che si definisce in un modo oppressivo e strutturato tale da riprodurre il dominio. Una guerra per la sua completa distruzione, al fine di far emergere dalle sue ceneri una prospettiva di progettazione di un’altra società con diversi criteri.

Quindi quelli che scelgono di seguire questo cammino di fuoco, devono essere consapevoli della vasta gamma di ciò che stanno combattendo e che devono attaccare con sentimento e sangue freddo, con una furiosa violenza organizzata in modo spontaneo e agile. Dal momento in cui viene presa questa decisione, la rottura è completa e sarebbe bene per loro sapere che la loro scelta cambierà la loro vita, possibilmente portandoli lontano, comunque, sicuramente li condurrà verso il cammino della libertà.

La risoluta attitudine dei prigionieri membri della CCF e delle altre cellule informali, che senza pietà, ripensamento o pausa, continuano, come altre, ad attaccare i potenti e le loro strutture, mostrano il potere dello svolgimento dell’azione insurrezionale “nel presente” e la natura impavida, propria di ogni persona che decide di ribellarsi. Questo è fondamentale. La lotta per l’Anarchia può solo passar sopra le ceneri della società esistente.

Nicolas Nessunos

fonte

Grecia: Parole della CCF in solidarietà con Monica e Francisco

goldface

Dio è morto

Nel contesto dell’appello solidale internazionale con Francisco Solar e Monica Caballero, accusati/e dallo stato spagnolo di aver collocato un ordigno in una chiesa, ci piacerebbe condividere alcune riflessioni in ordine sparso riguardo alla tirannia degli dei.

“Mai più buoni/e, mai più credenti mediocri in un dio mediocre, errore di battitura dell’essere umano. Aspettiamo la resurrezione dei vivi…”
(Estratto dal comunicato della CCF per la collocazione di quattro meccanismi incendiari a tempo in quattro chiese nell’Aprile 2009)

Chiese erette come spaventapasseri per spaventare la vita. Tutto ciò che è bello, passionale, ribelle e inesplorato viene condannato come peccato. La vita è piena di divieti e il servilismo viene elogiato. È bene che esistono le chiese perché ci ricordano che la religione uccide la vita.

Il dio che hanno costruito è un dittatore eterno. Controlla ogni momento della nostra vita per poi giudicarci senza alcuna pietà. Neanche i nostri segreti ci appartengono. Il suo amore è armato di minacce di castigo eterno lanciate contro chi osa mettere in discussione i suoi comandamenti. È bene che esistono le chiese perché ci ricordano che il loro Dio è un fascista vanitoso. I sacerdoti sono dei chierici-colonnelli della dittatura di Dio. Più triviali e rigidi del loro stesso Dio. Avari, lestofanti, ipocriti e pedofili …

Collaborano coi politici, con gli imprenditori e i militari, benedicendoli con i loro crocifissi d’oro in ambienti lussuosi. È bene che esistono le chiese perché rivelano la bruttezza dei suoi celebranti della messa.

I credenti sono uno stormo privo di volontà propria che ritmicamente si fa il segno della croce sotto l’occhio vigile di Dio. Più le croci sono grandi, più sono ipocrite. La moltitudine di devoti è come gli schiavi nell’arena dell’antica Roma. “Salve Dio, i condannati ti salutano…”. Umili e rancorosi/e, rifiutano tutto ciò che è diverso, ogni eccesso e ogni piacere che non si abbassa davanti alle loro icone. È bene che esistono le chiese perché dimostrano che gli imperi più grandi poggiano sulla fede dei propri sudditi.

Il cristianesimo è la dottrina della morte. Promette la menzogna della vita eterna per svalutare il presente, il qui e ora. La vita che viviamo non è altro che una prova di fede. Una battuta di cattivo gusto fatta da Dio per metterci alla prova… “Ama il prossimo tuo”, dicono le scritture mentre i preti amano potere e ricchezza. La religione è un business redditizio. Prima c’erano le Crociate, oggi la chiesa ha imprese, banche, stazioni televisive, giornali, terreni e complessi edilizi. È bene che esistono le chiese perché ci ricordano che la libertà deve scavalcare le macerie e le rovine dei loro templi.

A Monica e a Francisco ci lega la solidarietà e l’affinità anarchica più forte di qualsiasi Dio. Ci sono anche lettere. Lettere che sono uscite dalle carceri cilene e greche. Alcune hanno raggiunto la destinazione e altre sono andate perdute senza essere lette (nel nostro caso). Più o meno è cominciato cosi il nostro contatto con Monica, con i/le compagni/e del “caso bombas” in Cile e con dozzine di altri/e fratelli e sorelle d’azione che sono prigionieri/e del Potere. Pertanto, tutto ciò che è stato detto e ciò che non è mai stato scritto in una o nell’altra lettera continua ad essere valido.

Fino alla liberazione di ognuno/a di noi.

“Si guardano reciprocamente. Le parole non erano necessarie. Inoltre, da dove dovrebbero uscire le parole che raggiungono la vetta della libertà? Il tempo è congelato, questi erano i suoi momenti. La fuga era stata progettata da un mese. Tutte le ansie, le preoccupazioni, le avversità che ti gioca la sorte, le risate, le inquietudine e i sogni, adesso bisogna affidarsi ai tre minuti che durerà l’attacco. Guardò il caricatore. Quindici colpi – quindici respiri di libertà. E un altro ancora… il suo respiro quando sentì la sua voce dire “Andiamo… libertà o morte…”

FORZA E SOLIDARIETÀ AL NOSTRO FRATELLO FRANCISCO SOLAR E ALLA NOSTRA SORELLA MONICA CABALLERO
L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI/LLE ANARCHICI/CHE D’AZIONE SI ESPANDE
CREIAMO 10,100,1000 CELLULE D’ATTACCO

Cospirazione delle Cellule di Fuoco FAI/FRI
Cellula dei/lle prigionieri/e membri

PS. Nella mattina di Mercoledi 11 Dicembre 2013 il compagno Sebastian Oversluij Seguel è stato ucciso dai proiettili sparati da un vigilantes durante una tentata rapina in banca. In seguito la polizia ha arrestato altri due compagni, Alfonso Alvial Sanchez e Hermes Gonzalez Henriquez. La rapina in banca per gli anarchici d’azione è un’azione esistenziale e insurrezionale per rifiutare la costrizione e la moralità della schiavitù salariale imposta dai padroni.

LIBERTÀ PER I PRIGIONIERI ALFONSO E HERMES
VENDETTA PER IL COMPAGNO SEBASTIAN

in greco, in spagnolo

Messico: Comunicato di Mario González del 31 Dicembre 2013

internet

Giovedì scorso, 26 Dicembre si è tenuta l’udienza di conclusioni del processo contro di me. La corte ha chiesto che io sia condannato e che non mi sia dato alcun beneficio, in più tutti gli agenti di polizia hanno mentito nelle loro dichiarazioni e sono scomparsi i video a proposito perché, ovviamente, l’intero processo è stato fabbricato nel modo più grottesco, sporco, abusivo, bullo, spregevole, crudele e disumano, dimostrando che le autorità sono i peggiori bugiardi e criminali, che questo sistema criminalizza la povertà e ci toglie la libertà.

Dall’altro canto gli avvocati che portano avanti il mio caso hanno dimostrato, per l’appunto, che l’intero apparato che mi accusa mente e che hanno fallito nel loro tentativo di fabricarmi questo delito. Per ciò, la mia difesa esige ciò che è ovvio: che sia liberato immediatamente e che non sia accusato ingiustamente. Anche se sono fiducioso con il lavoro svolto le autorità potrebbero lasciare di sostenere questa assurda prigionia, per quanto ne so di come agiscono, non mi sorprenderebbe niente di ciò che fanno quei infami complici, che non fanno altro che cercare di rimuovere quellx che non sono come loro vogliono, a chi si ribella contro le condizioni di miseria in cui ci hanno immerso e contro tutta la merda che ci circonda. I governi ostacolano la felicità di tuttx. Per questo faccio un appello alle persone solidali a continuare a mobilitarsi per la libertà di quelli che siamo ostaggi di questo stato, la successiva azione sarà la giornata di solidarietà con i/le prigionierx polítcici/che dal 6 al 10 Gennaio.

Possono imprigionare i nostri corpi, ma mai però le nostre idee.

Mario González

fonte

Buenos Aires: Rivendicato incendio di concessionaria Fiat

Halloween Party

Quando ci pronunciamo lo facciamo perché sentiamo il bisogno di comunicare ciò che pensiamo. Teoria sono tutte le idee che abbiamo dentro la testa, pratica è tutto ciò che viene dal nostro corpo incluse le parole.

Mentre facciamo una facciamo anche l’altra, non possiamo separarle, ci sono momenti in cui una supera l’altra, ma non si separano, sono la nostra forza, la nostra progettualità.

Siamo consapevoli delle diverse realtà che esistono nel mondo, ma anche degli stessi desideri di essere ogni giorno più liberi che hanno i/le compagni/e anarchici/che.

Mentre alcuni/e sono prigionieri/e, altri/e sono morti/e, noi continuiamo a lottare nelle strade contro lo Stato/Capitale e per l’Anarchia.

Rivendichiamo l’incendio della concessionaria Fiat in Alvarez Thomas 2670 (Villa Urquiza) il 9 Gennaio 2014 alle ore 1, dove sono andate in fiamme una decina di auto nuove siccome varie altre macchine durante i giorni di festa a Buenos Aires..

Ricordiamo come esempio di lotta il compagno Sebastián Oversluij.

Solidarizziamo con le cause dei/lle compagni/e anarchici/che in tutto il mondo.

Libertà per Monica e Francisco.

Amigxs de la Tierra / Federación Anarquista Informal