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Grecia, Corfù: Rivendicato attacco contro bancomat in solidarietà con K. Sakkas

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Solidarietà da Corfù

Il 18 Gennaio abbiamo distrutto un bancomat della Emporiki Bank (Banca Commerciale Greca) nella zona di Messonghi nell’isola di Corfù, in solidarietà con Kostas Sakkas e contro tutte le pratiche vendicative dello stato e di ogni potente.

GIÙ LE MANI DAI NOSTRI COMPAGNI

anarchici

PS1. Forza e salute al prigioniero Spyros Stratoulis
PS2. Buona fortuna al fuggitivo Christodoulos Xiros

in inglese

Corfù : attacco incendiario all’occupazione Draka provoca danni ingenti

La sera del Venerdì 13 luglio alle 20:30 circa, un’incendio è scoppiato nella costruzione che ospita il progetto e l’occupazione politica di Draka. L’occupazione è situata in una delle vie più centrali della città di Corfù. Nessun compagno si trovava all’interno dell’edificio quando è scoppiato il fuoco, e non ci sono stati feriti. Tuttavia, l’incendio ha distrutto una parte significativa del palazzo (l’intero ultimo piano dell’occupazione è stata bruciato-video).

Negli ultimi 1,5 anni, tre edifici sono stati attaccati nella città di Corfù: l’occupazione Elaia, la Sinagoga (entrambe gl’incendi si sono verificati nel mese di Aprile 2011), ed ora l’occupazione Draka.

Gli occupanti non hanno ancora rilasciato un comunicato. Ulteriori aggiornamenti saranno rilasciati appena disponibili.

Aggiornamento: Di seguito è riportato un estratto dalla dichiarazione rilasciata dall’occupazione Draka per quanto riguarda l’attacco incendiario della notte scorsa. Il testo è stato distribuito anche durante un’adunata di contro-informazione microfonica che si è svolta oggi (14/7).

“È ben noto che abbiamo sviluppato rapporti di solidarietà, di sostegno reciproco, d’uguaglianza e di libertà.

È ben noto che il nostro intero corso di azione, la nostra attività, la mentalità e il nostro modo di opere, non può che essere percepito come ostile da parte dello Stato e dai parastatali, dopo tutto ambedue sono le facce della stessa medaglia.

Potrebbero dire che l’incendio è stato causato da un corto circuito, anche se sanno fin troppo bene che questo non può accadere quando non si dispone di corrente, soprattutto perché c’era interruzione dell’alimentazione elettrica nell’edificio prima dell’incendio.

Potrebbero dire che l’incendio è stato causato da sigarette accese anche se sanno fin troppo bene che nessuno era all’interno del locale prima dell’incendio.

Potrebbero dire che siamo responsabili in un modo o nell’altro, anche se sanno fin troppo bene che tutti coloro che siamo impegnati nel progetto non avremo mai permesso che una cosa del genere accadesse, per nessuna ragione, ma piuttosto l’avremo difeso a tutti i costi.

Sanno anche, come sappiamo anche noi, che era chiaramente un incendio doloso. Qualsiasi cosa che ognuno potrebbe dire, non riusciranno a cambiare la nostra opinione.

Gli interessi che volevano sfruttare l’edificio sono troppo noti.

È noto che i neonazisti di Chrissi Avgi/Alba Dorata desiderano aprire una loro sede in Via Alexandra (dove si trova l’occupazione).

È noto che negli ultimi 1,5 anni tre edifici sono stati bruciati da incendi dolosi nella città di Corfù: l’occupazione Elea, la Sinagoga ebraica, e ora l’occupazione Draka. Ricordiamo inoltre che gli autori di questi attacchi non sono mai stati trovati e sono ancora liberi e in circolazione.

Ciò che non potrebbe essere noto è che l’occupazione Draka non è le sue mura, né i suoi pavimenti, dei quali non abbiamo alcun desiderio di abbandonare comunque (e, se fattibile, abbiamo intenzione di ristrutturarli il più presto possibile). Draka sono le nostre idee, le nostre relazioni, è il mondo che sognano e cerchiamo di costruire, sono tutti e tutte loro che sono state accanto al progetto, le persone con cui condividiamo dei valori comuni, siamo noi, e questi sono materiali resistenti al fuoco”.

Grecia: Solidarietà al movimento NO TAV da Corfù

Ieri sera, 10-4/2012, un’iniziativa dei compagni dei centri sociali di Corfù abbiamo fatto un presidio in piazza Georgaki con una proiezione di controinformazione, testi e un striscione. Μa perché ci interessa il movimento NO TAV? In Italia la somiglianza con la realtà greca é chiara.

In Grecia (Papademos), come in Italia (Monti), i premier sono banchieri nominati. In tutti e due i paesi, ci danno “da mangiare” le stesse bugie riguardo lo sviluppo, come  beneficio per la società.

Perché il loro sviluppo, sia che si tratti del TAV, sia delle turbine eoliche sulla montagna Pantocratoras di Corfù, calpesta la vita dei residenti e della natura. L’unico ad avere beneficio é sempre il capitale.

Perché questo tipo di opere si fa a favore dei grandi appaltatori, che in Italia succede  essere la mafia, e in Grecia le grande ditte che prendono sempre i lavori pubblici e controllano i media.

Perché i media hanno lo stesso ruolo dappertutto, quel ruolo che é sempre a favore di ogni padrone. Calunniano e distorcono ogni lotta sociale. Dividono i manifestanti in “buoni” e “cattivi”. Cercano di volgere l’opinione pubblica contro  ogni movimento, e presentano come “unica verità”, quella di ogni appaltatore.

I media costruiscono “un muro di silenzio” intorno ad ogni focolaio di resistenza, cercando di conviverci che la crisi economica e il suo affrontarla é una questione nazionale. Noi rompiamo questo “muro di silenzio”, per dimostrare che sul saccheggio delle nostre vite non c’é nessuna dimensione nazionale, ma solo quella di classe.

Da Keratea fino a Kulon Progo, e da Lefkimi (Corfu) fino alla Val di Susa, lo stato e il capitale cambiano molti nomi ma hanno sempre lo stesso volto quello del denaro e della morte.

LO SVILUPPO NON É PER IL POPOLO, MA PER I MAFIOSI E I PADRONI.
Forza compagni/e! Impariamo dalla vostra lotta!

Iniziativa di Solidarietà a NO TAV–Corfù
Elaia squat & Draka squat

Corfù, Grecia: la polizia ha fatto irruzione nello squat Elaia

Lunedi 19 settembre la polizia ha perquisito lo squat Elaia presumibilmente per ordine del pubblico ministero. La polizia ha rotto la porta d’entrata e ha ridotto lo spazio a pezzi, presumibilmente alla ricerca di ‘droghe’ e ‘abitanti immigrati’.Gli squatter erano fuori l’edificio al momento dell’irruzione. Prima che i poliziotti se ne andassero, hanno rubato i verbali di tutte le assemblee, così come una piccola stufa!

Solo pochi mesi fa, l’ 11 aprile 2011, lo stesso squat è stato fatto oggetto di un’ incendio doloso che ha causato gravi danni. Nessun danno è stato provocato questa volta dai servi fascisti della democrazia borghese. Questo spazio sociale liberato di Corfù rimane occupato.

LA SOLIDARIETA E LA NOSTRA ARMA!
GIU’ LE VOSTRE MANI DALLE OCCUPAZIONI!

Fonte : athens.indymedia, katalipsielaia