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Burg (Sassonia Anhalt), Germania: Nazi in ospedale dopo attacco

1924983 ottobre 2016

I nazi tentarono due notti consecutive di attaccare due case. Dopo il primo tentativo furono fermati per strada e ammoniti dax antifa. Dopo il secondo tentativo i tre furono pestati con due camerati che finirono in ospedale e il terzo che se la diede a gambe.

Stato e nazi – mano nella mano.                                           Già pochi minuti dopo che i nazi finirono in ospedale spuntarono vari sbirri davanti alla casa che era stata oggetto del tentato attacco dicendo che c’erano denunce contro varie persone per lesioni gravi. (…) Il 20 giugno 2016, due case di antifa furono perquisite con il pretesto di cercare un’arma da fuoco con la quale un nazi sarebbe stato minacciato avendo, poi, temuto per la propria vita. Una storiella che aveva come unico scopo la repressione dex antifa. Come c’era da aspettarsi, di arma da fuoco neanche traccia.

Agire antifa – decisx e coerenti
Visto che l’elemento di spicco dei tre nazi continuerà a girare per Burg ci si deve aspettare altre attività sue e degli altri neonazi. Significa essere sempre prontx a reagire. Agite con decisione e coerenza. Ma tenete conto che l’elemento in discussione e co. portano spesso con sé lo spray al peperoncino e che lo impiegano con facilità.
Inoltre fate attenzione alle persone che non avete mai visto a Burg e che ritenete neonazi. Annotate i numeri delle targhe, dove girano e dove vanno. Potrebbe essere che tra poco ci saranno di nuovo dei fascisti d’altre regioni a Burg per sostenere i neonazi locali.”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Ulm, Germania: Danni a ufficio di collocamento

3 ottobre 2016

Ora si legge in bella mostra “Abbasso il lavoro salariato” sulla facciata dell’ufficio di collocamento di Ulm. Evidentemente è andata a pezzi anche una finestra. Ecco la nostra dichiarazione.
In occasione del tre ottobre, cioè il giorno dell’unità tedesca, l’ufficio di collocamento Ulm è stato abbellito, prendendo di mira decisamente l’ideologia rappresentata da quest’istituzione, il cui obiettivo è di procurare a  tutti i costi un lavoro ax disoccupatx a prescindere da quanto lo pagano o se la persona lo vuole o meno. Per raggiungere quest’obiettivo, la coercizione è all’ordine del giorno – per esempio riducendo le prestazioni sociali come una tra le sanzioni che possono essere comminate se si rifiuta un impiego proposto dall’ufficio.

L’idea fondamentale dietro questo sistema è che si parte dal presupposto che l’individuo e anche tutta la popolazione starebbe bene se solo tuttx lavorassero (per un salario). Non è vero poiché il sistema fonda sullo sfruttamento e il lavoro salariato è coercizione. Lo sfruttamento esiste quotidianamente sul lavoro poiché altrimenti la ditta non potrebbe tenersi un profitto. La coercizione è già congenita al sistema: visto che c’è gente che non ha abbastanza soldi per sostentare la vita quotidiana è obbligata a vendere la propria forza lavoro ax proprietarx dei mezzi di  produzione. Grazie a questo sbilanciamento, i ‘datori di lavoro’ possono decidere le condizioni di base come gli orari, il salario e quant’altro. Il lavoro non ha nulla a che fare con il bene generale della popolazione ma esiste per fare dei profitti.
Anche l’affermazione che sarebbe possibile avere lavoro per tuttx è insostenibile poiché la forza propulsiva dell’economia è la concorrenza. Senza disoccupazione mancherebbe perlomeno la concorrenza nel settore dei salari bassi, il che porterebbe a drastico un aumento dei costi del lavoro. Ecco perché questa piena occupazione non può essere seriamente un obiettivo in questa società.
Questo pensiero è incarnato dall’ufficio di collocamento ed è la ragione per cui abbiamo deciso di esprimere il nostro dissenso con una scritta. Vogliamo puntare il dito sul fatto che non vediamo alcuna ragione per festeggiare questo giorno per tessere le lodi alla Germania. Questo paese non  una ragione per un giorno commemorativo bensì per una rivoluzione.
Antifa Neu-Ulm

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda: Danneggiate auto di due funzionari AfD

1926893 ottobre 2016

Alle auto di due parlamentari (uno comunale e uno regionale) AfD sono stati inflitti rilevanti danni materiali con gomme bucate, vetri rotti e graffiti “No AfD”, “No festa dell’unità a Stoccarda”, “Attaccare AfD”.
“(…) La cosiddetta ‘Alternative für Deutschland” con il suo programma sostiene il razzismo, l’espulsione di profughx, l’isolamento, ostilità all’umanità, il sciovinismo sociale e un’immagine della donna profondamente retrogrado e ingiustizia sociale.

Lunedì 3 ottobre la AfD vuole celebrare un’altra delle sue iniziative e questa volta per il ‘giorno dell’unità tedesca’.
‘L’unità tedesca’ non è una ragione per fare festa.
Dopo il 1989 non solo aumentava notevolmente il numero dex disoccupatx, visto che all’improvviso moltx lavoratrix della DDR si ritrovarono licenziatx, ma ci fu anche un’enorme espansione dei movimenti di destra e dell’ambiente nazi in Germania. Il clima d’aizzamento culminava schifosamente con i pogrom di Solingen, Hoyerswerda e Rostock-Lichtenhagen.

Da circa due anni gli attacchi ax migranti, profughx e ai loro alloggi sono di nuovo all’ordine del giorno.
Il clima da pogrom nel Freital l’anno passato e a Clausitz e Bautzen poco tempo fa dimostrano quanto è acuto il clima razzista anche attualmente.
La ‘AfD’ è fautore parlamentare della spinta a destra e corresponsabile dell’infiltrazione sociale del razzismo e del pensiero di destra.
Si deve definire e trattare la ‘AfD’ da quello che è: un partito di destra che agisce apertamente mano nella mano con populistx di destra, razzistx e fascistx.

Attaccare la ‘AfD’ e fautori, sempre e dappertutto – con ogni mezzo, a ogni livello!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

192429

Colonia: Vernice all’impresa CoGAP (Center of Genetic Analysis and Prognosis)

17115730 settembre 2016

Visita colorata il 30 settembre alla ditta di Colonia CoGAP (Center of Genetic Analysis and Prognosis) in Lungengasse 48-50. In Germania, CoGAP è una delle imprese di punta della nuova lifestyle-medicina. Sta giusto pubblicizzando intensamente il suo ultimo colpo nell’auto-perfezionamento – una dieta genetica! Dopo l’analisi di un campione di saliva, la persona analizzata è assortita in varie categorie metaboliche per poi farle pervenire una dieta individualmente calibrata.
La ditta fondata nel 2009 offre dei servizi genetici a una “salute personalizzata” e delle “lifestyle-analisi”. CoGAP ha elaborato uno strumento analitico genetico per un “management aziendale della salute”. Causa gli sviluppi demografici, si dovrebbero “prendere tassativamente delle misure per mantenere più lungo possibile la salute di chi è in attività lavorativa per così tenere più bassa possibile la rata delle perdite causata dalle malattie” – così la ditta CoGAP nel suo contributo “consulenza sull’alimentazione con le analisi del DNA”. I test del DNA sono fatti direttamente nelle relative imprese. Dopo l’accertamento del “metatipo” (carattere base del metabolismo), ax impiegatx sono prescrittx i programmi individuali di dieta e di fitness! Anzitutto per prevenire il soprappeso.
Da questa inchiesta risulta che quasi due terzi delle imprese interrogate sono interessate a un tale testo poiché secondo loro migliorerebbe soprattutto la “motivazione dex collaboratorix sul posto di lavoro”.
CoGAP chiede ai suoi clienti una gestione “pro-attiva” della propria salute. Definendo così la malattia un rischio genetico che l’imprenditore-in-proprio-della-propria-salute-deve gestirsi privatamente. “In un primo momento ne approfitteranno solo i ricchi, ma anche questo cambierà quando il prezzo dell’accertamento della sequenza del genoma scenderà sotto i 100$. Allora una maggioranza della popolazione mondiale potrà usufruire di queste diagnosi altamente specializzate e individualizzate.” (Eric Schmidt e Jared Cohen, Google: La connessione in rete del mondo)

In questo nuovo mercato insorgente dei prodotti medici lifestyle c’è inoltre un grasso potenziale per aumentare l’accettazione ancora minima per ulteriori tecniche di controllo e vigilanza sul piano sub-statale e individuale.
Basta con gli abusi “premurosi”!
Apriamo la bocca – mostrare i denti alla lifestyle-medicina!
Autodeterminazione e non auto-perfezionamento deciso altrove!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Magdeburgo, Germania: Danneggiata auto d’iscrittrice di sfilata nazi

19199829 settembre 2016

Stamani l’iscrittrice della marcia “Insieme forti” di questa primavera a Magdeburgo doveva constatare che la sua vettura starà ferma per un po’.

Nella notte passata l’auto di Sabine Endert è stata messa provvisoriamente fuori uso. Endert è attiva nel del ramo di destra di HoGeSa “Insieme forti” e iscrisse l’ultima sfilata dei fascisti a Magdeburgo del 09 aprile 2016.
La 27enne abita in Klosterbergestraße 23 a Magdeburgo. In futuro dovrebbe guardarsi meglio dalle conseguenze antifasciste del suo agire.
L’8 ottobre 2016 le schiappe destroidi vogliono marciare a Dortmund. Partecipate alle contro-attività!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Attentato incendiario alle auto del direttore di polizia Enno Treumann

19125123 settembre 2016

“10 000 volte controllati
10 000 volte non è successo nulla
ma questa notte (23/9/2016)
ha fatto boummm”

cioè nel parcheggio macchine del direttore di polizia Enno Treumann che si trova davanti alla sua casa monofamiliare in via Raamfeld 12. Le auto della famiglia Treumann furono distrutte con il fuoco e la quiete notturna del cacciatore di umani è stata disturbata.
Treumann è capo della “Region Mitte” e uno degli sbirri di più alto rango d’Amburgo e dal 20 aprile 2016 è dirigente della “Task-Force antidroga”. L’unità speciale di ottanta teste porta avanti una battuta di caccia contro presuntx dealer a St. Pauli, alla Sternschanze e a St. Georg. Il suo bilancio: 230 operazioni da aprile a fine agosto, più di 11.500 persone controllate, ordinate perlomeno 5000 espulsioni e divieti di soggiorno in zona, più di 350 persone momentaneamente fermate, 2000 denunce, 60 ordini d’arresto e 13 pene detentive, con l’impiego di perlomeno 5000 sbirri.
Per la gente di colore, le zone di operazione della Task-Force diventano temporaneamente No-Go-Areas.
Il culmine mediatico fu una retata decisa da Treumann nelle case della Hafenstrasse nel quartiere di St. Pauli: tre centurie incluso dei gruppi di catturandi e per il prelievo di materiale probatorio pesantemente armate e incappucciate bloccarono la via, scassavano la porta di una casa, minacciavano chi ci abitava e sequestravano una presa multipla e un cavo elettrico.
Nel cortile gli sbirri fermarono 34 presunti spacciatori. Il parlamento di Amburgo e la polizia dimostravano la loro forza nella “guerra alla droga”. Il presidente di polizia Meyer disse: “Renderemo la vita degli spacciatori il più difficile possibile.”
Se poi ci scappa il morto come Jaja Diabi, arrestato per 1-2 gr. di marijuana e morto in prigione, lo Stato se ne frega proprio.

Le manifestazioni contro i controlli razzisti davanti alla casa del senatore degli interni Grote sono, invece, definite inaccettabili e insopportabili. Servizio è servizio e la serata privata è privata.
Noi invece siamo piuttosto simpatizzanti del principio: i malfattori hanno nome e indirizzi e “da qualcosa viene qualcosa”!
Il boss della polizia Region Mitte, Enno Treumann, dovrà gestire l’operatività nel periodo del G20. Le case e le macchine dei dirigenti di polizia sono i nostri bersagli legittimi.
Sosteniamo la proposta dex militanti, che alcune settimane fa attaccarono l’armatore Cosco, di attaccare le strutture del dominio prima del G20 e dire ciao anche altrove a tutto ciò che ostacola la via verso una società liberata.
Oggi abbiamo detto ciao alle auto del direttore di polizia Treumann.

-sbirri passi lunghi e ben distesi-
-fermare i controlli razzisti-

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Francoforte sul Meno: Attacco a ufficio regionale AfD

22 settembre 2016

Mentre AfD celebrava a Rodgau un’iniziativa con più di 300 interessatx e Frauke Petry come oratrice, abbiamo attaccato l’ufficio regionale AfD a Sachsenshausen con dei sacchetti alla vernice, spaccato una finestra e lasciato la scritta “Fuck AfD” sulla facciata.
AfD è un partito razzista e nazionalista che come si vedeva anche a Rodgau unisce hooligan di destra, nazi, nuovi destri e cittadini arrabbiati. Con il suo aizzamento, AfD crea un terreno pericoloso alla violenza contro lx profughx e chiede un ulteriore isolamento dell’Europa.
Ma come ve ne sarete accortx, potete anche andare in periferia per le vostre iniziative, ma questo non vi proteggerà dagli interventi antifascisti.
Il nazionalismo non è un’alternativa!

Fonte: Linksunten
Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Pietre e vernice a nuove costruzioni

1963171803Berlino, 18 settembre 2016

Il 18 settembre 2016 sono state attaccate le nuove costruzioni di lusso Rigaer Strasse 71-73. È diventato tranquillo attorno alla Rigaer Strasse. Dopo l’attacco di Henkel e sbirri con il successivo assedio della R 94 due mesi fa, gli attacchi militanti nella e attorno alla Rigaer Strasse sembrano essersi ridotti.
Le ragioni saranno varie, ma sono, anzitutto, solo transitorie. Chiaro è che il quartiere è stato unito, che tuttx lx abitanti si sono avvicinatx poiché è diventato chiaro che la paura dex abitanti del quartiere, la paura della valorizzazione ossia degli aumenti degli affitti e dalle ristrutturazioni in favore a un vicinato hip e solvente inoculato in un quartiere ribelle non risparmia nessunx. Mentre sempre più abitanti che erano nel quartiere da tanti anni devono andarsene perché i loro affitti aumentano costantemente, i loft di proprietà e le comunità chiuse spuntano come i funghi. I progetti che nessunx del quartiere potrebbe permettersi attirano dex pseudo-alternativx, le stelle hip e le piccole famiglie benestanti collocate al margine superiore della classe media e nei tempi intermedi tentano la disgregazione della struttura sociale del quartiere e di confondere ogni istanza di resistenza politica.

Il gruppo CG, un consorzio proprio di questa clientela, adesso vuole piantare nel bel mezzo del nostro quartiere un altro di questi progetti nuovi. La Sama Rigaer Caree, fedele alla dottrina d’investimento per Friedrichshain, dovrebbe essere venduta da progetto sociale ma gli affitti non se li può permettere certamente più chi deve andarsene dal quartiere, poiché gli affitti saranno livellati al tasso vigente.

“Chi compra qui avrà delle noie!” Ecco il chiaro messaggio di un quartiere ribelle! Con questo slogan si può contrastare sia la demolizione delle case sotto tutela dei monumenti Rigaer Strasse 71-73 sia la costruzione di lusso del “Bambiland”. Dei cubi giganteschi con facciate chic e di vetro ospitano grandi appartamenti di proprietà con garage sotterranei, cosa che tuttx nel quartiere non potrebbero mai permettersi. In più sono circondati da alti steccati, vigilantes e volanti per proteggere i bersagli sensibili.
Come dire spumante e non cucina popolare.
Non lo permetteremo! Poiché il quartiere popolare Riga non è solo in resistenza ma anche di tuttx noi, di tutta la gente che si dimostra solidale con il progetto di un quartiere autogestito.
Ecco perché abbiamo attaccato questi stabili sul Bambiland. Pietre e vernice vogliono dire: “Niente città dei ricchi!”
Con ciò vogliamo anche inviare un chiaro messaggio di solidarietà ax amicx e compas ad Amburgo.
Inoltre vogliamo inviare ambasciata anche a coloro che in una lotta contro una città dei ricchi, contro gli sgomberi e per respingere gli attacchi alla Rigaer portati avanti da Frank Henkel sono stati presi prigionieri dagli sbirri. Balu e Aaron continuano ad essere imprigionati dagli sbirri. Vi auguriamo molta forza.

Contro una città dei ricchi!
Liberazione immediata per Aaron e Balu! Cacciare i gruppi CG!
Per un quartiere popolare ribelle!
Per l’Anarchia!

Ulteriori info:
Bambiland – https://linksunten.indymedia.org/de/node/123630
Sama-Rigaer Caree – https://samariga.noblogs.org/rigaer-strasse
Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

[Atene] 1° novembre: Presidio mattutino in difesa del Quartiere Occupato Prosfygika

31oct2016-544x365Lunedì 31 ottobre 2016, anche un gruppo di compagn* dello squat Themistokleous 58 era presente al Quartiere Occupato Prosfygika per aiutare il quartiere a difendersi contro gli attacchi coordinati di polizia e nazisti. Nell’attuale guerra sociale prendiamo posizione con pietre e scontri corpo a corpo e le nostre convinzioni antipatriotiche risuonano durante gli scontri con gli sbirri.

Solidarietà concreta con il Quartiere Occupato Prosfygika.

Forza a chiunque affronti la feccia in uniforme della democrazia greca.

Rilascio immediato di tutt* i/le prigionier*.

E il 1° novembre saremo preparat* per ogni evenienza.

Squat Themistokleous 58

*
Nota del Traduttore: il Quartiere Occupato Prosfygika si trova in viale Alexandras, nelle vicinanze della centrale di polizia di Atene e del tribunale in via Degleri, dove si sta svolgendo il mega-processo contro Alba Dorada. Il 31 ottobre, al mattino presto, la brigata antisommossa ha preso d’assalto Prosfygika con un numeroso gruppo di nazisti. Più tardi, dei/lle compagn* sono riusciti a respingere gli sbirri (in uniforme e in civile), e sono seguiti degli scontri. Diverse persone sono state fermate e trattenute per tutto il giorno (almeno due degli arrestati, che rischiano delle denunce, sono stati picchiati). Diversi collettivi e individualità solidali con Prosfygika chiamano a un presidio mattutino il 1° novembre in difesa del quartiere.

in inglese

Prigioni ceche: Messaggio di solidarietà ai/lle ribelli delle prigioni statunitensi da parte dell’anarchico Lukáš Borl

[vimeo]https://vimeo.com/183901350[/vimeo]

Il prigioniero anarchico Lukáš Borl, attualmente trattenuto in una prigione preventiva in Repubblica Ceca, ha espresso la propria solidarietà con tutte le persone oppresse e sfruttate in tutto il mondo, a prescindere dalle loro origini, orientamento sessuale o genere. Da questa prospettiva, ha deciso di mandare qualche linea di solidarietà a tutte le persone in sciopero nelle prigioni degli Stati Uniti.

Il 10 settembre 2016, il compagno scrive:

“A voi e anche a me stesso auguro che lo sciopero cresca e resista alla repressione. A voi e anche a me stesso auguro di essere in grado di collegarlo con altre lotte importanti nelle prigioni e al di fuori. A voi e a me auguro che lo sciopero non venga fuorviato per impantanarsi nel fango della politica social-democratica e della pace sociale con gli sfruttatori. Perché la strada verso la libertà non passa dalla riforma dello sfruttamento ma soltanto dalla sua abolizione. A voi e a me stesso auguro che lo sciopero vada oltre le richieste riformiste di un cambiamento del regime carcerario e migliori condizioni di lavoro. Tutte le prigioni del mondo, e tutto il lavoro retribuito e non, nelle prigioni e fuori, fanno parte della dittatura del capitale. Lottiamo per abolirla, non per riformare queste prigioni e queste forme di sfruttamento. Non dobbiamo chiedere niente. Riprendiamoci quello che ci appartiene.
Le nostre vite e la nostra dignità umana. Le prigioni, gli stati, e il capitalismo — tutto deve cadere.”

Potete leggere questa lettera aperta in inglese su ANTIFÉNIX.cz

in inglese

Atene: Rivendicazione della partecipazione agli scontri in strada del 19 ottobre

fragmentNella notte di mercoledì 19 ottobre abbiamo partecipato, con diversi altri gruppi e individualità, agli scontri nelle vie attorno al Politecnico a Exarchia, durati parecchie ore, con continui attacchi di molotov, pietre e fuochi d’artificio contro le squadre antisommossa.

Gli scontri di strada, qualunque sia la loro forma (lasciare i locali dell’università grazie a ordigni incendiari, sommosse durante le manifestazioni etc), fanno parte dell’attacco anarchico multiforme contro il Potere e la normalità imposta. A causa delle loro caratteristiche, è uno dei metodi più efficaci di illustrare il conflitto tra anarchia e il mondo del Potere. Ecco perché sosteniamo la diffusione di questa e di altre forme di lotta che mirano a destabilizzare e diffondere il caos fino al collasso dell’esistente.

Ma non vogliamo limitarci a una routine di odio anti-polizia; oltre all’attacco contro gli sbirri promuoviamo la pratica dell’attacco contro le strutture e i simboli della dominazione, dai più ovvi come banche e ministeri, agli elementi urbani che servono alla funzione normale della metropoli: segnali stradali, semafori, telecamere, fermate dell’autobus… come anche le rappresentazioni, i simboli e gli idoli del Potere sotto forma di icône monumenti, statue…

Allo stesso tempo, le barricate e gli attacchi ai trasporti pubblici (bus, filobus, metrò… senza passeggeri all’interno) sono forme di interruzione del normale flusso di persone e merci, e di  sabotaggio contro lo stato e le compagnie private che gestiscono il flusso.

Tutti questi simboli e strutture rappresentano o servono una funzione della civilizzazione autoritaria che vogliamo distruggere, quindi per noi saranno sempre un bersaglio.
Non vediamo la violenza anarchica come un sacrificio o un obbligo rivoluzionario; al contrario, la  demistifichiamo, la rendiamo banale, la utilizziamo in maniera ludica, rendendola alla portata di tutt*, senza professionalismi o restrizioni.

Nessun atto di rivolta è inutile!
Disordini ovunque!
Forza a chi è prigionier* e perseguitat*!

– Alcun* giovan* incappucciat*

in inglese, greco, portoghese, spagnolo, tedesco

Kavala, Grecia del Nord: Contromanifestazione per l’inaugurazione di uffici nazisti

Sabato 22 ottobre 2016, Alba Dorata inaugurava i loro nuovi uffici a Kavala in presenza di Artemis Matthaiopoulos (uno dei nazisti accusati nel processo riguardo l’assassinio di Pavlos Fyssas e in altri casi).

Circa 40 antifascist* hanno tenuto una contromanifestazione e si sono avvicinat* il più possibile ai nuovi uffici. Quattro unità antisommossa proteggevano i/le fascist* (più o meno 30 sacchi di merda) bloccando la via e impedendo ai/lle compagn* di avvicinarsi ulteriormente. Gli/Le antifascist* sono rimasti nelle vicinanza degli uffici dei nazisti per circa 20 minuti, gridando slogan antifascisti e contro gli sbirri così come dei canti in solidarietà con i/le migrant* e i/le combattenti imprigionat*. Portavano uno striscione che diceva: “La gretta e indifferente borghesia arma ogni nazista – 17 settembre 2013; addio Killah P – Schiacciamo i/le fascist* e il sistema che li nutre.” Durante la contromanifestazione la presenza della polizia nella zona era notevole, e altri sbirri ancora erano schierati vicino allo squat Vyronos 3.

Isoliamo i killer prima che sia troppo tardi!
Non a Kavala né altrove; schiacciamo i/le fascist* in ogni quartiere!
Sbirri, TV, neo-nazisti, tutta la feccia lavora insieme!

via Anarchic*-Antiautoritar* di Kavala

in greco, inglese, tedesco

Grecia: Una prima dichiarazione dei compagni anarchici Marios Seisidis e Kostas Sakkas

19 agosto 2016

Il 4 agosto, a causa di un casuale controllo di polizia appena fuori Sparta, è finito il nostro viaggio di libertà.

Hanno preso fine due cammini diversi, due inizi diversi, che si sono ritrovati a convergere su uno scopo comune. Quello della libertà. La libertà che non ci è stata data e che non è stata data per scontata nemmeno per un istante. Al contrario, entrambi, a modo nostro e con le nostre peculiarità, ci siamo battuti con tutte le nostre forze per qualcosa che la maggior parte della gente considera ovvio.

Abbiamo lottato per ogni sguardo libero rivolto al cielo, ogni stretta di mano libera, ogni abbraccio, ogni respiro.

Abbiamo affermato quello di cui il meccanismo persecutorio ci ha privati, come sole armi l’infinito desiderio di libertà, ma anche il coraggio che ci dava il pensiero che continuavamo a batterci per chi è rimasto indietro.

D’altro lato, all’opposto della libertà e della vita stessa, ci siamo sollevati contro gli assassini in uniforme dello stato, i cani obbedienti, i servi della borghesia e il suo capitale. Che non hanno esitato a spararci alle spalle, che ci hanno torturato perché abbiamo istintivamente agito nella maniera più ovvia, cercando di sfuggire alle loro grinfie.

Eppure anche se le pallottole avessero colpito il loro bersaglio, avrebbero ucciso noi e non le nostre idee. Semplicemente perché la tenacità della nostra libertà resta intatta nel tempo nonostante tutti i persecutori e le loro armi.

Quello che immaginiamo non entrerà mai nelle teste vuote delle autorità. Ecco perché, anche se ci uccidono, non riusciranno mai a cancellare la visione della rivoluzione, che continuerà a ispirare passando al prossimo della fila il testimone della lotta.

Dal primo momento del nostro arresto, le fogne dei media hanno cominciato a lavare tutto in maniera sistematica. Con diversi scenari mal strutturati cercano di collegare persone e situazioni che sono completamente slegati fra loro, per “provare” la teoria dei vasi comunicamenti in ogni modo possibile. Questa particolare tattica non ci sorprende e sappiamo quale ne è lo scopo. Ma non l’avranno vinta.

Negli ultimi anni, entrambi abbiamo ricevuto tonnellate di fango e disinformazione da parte dei corvi del giornalismo, e conosciamo benissimo la pratica ossessiva e revanscista delle forze anti-terrorismo contro le persone che hanno preso di mira. Ma ricordiamo loro – perché lo sanno benissimo – che non puoi ingannare la gente per sempre e non saremo mai una preda facile per i loro denti.

Alcun* vengono arrestat* con delle armi… sono terrorist*.
Alcun* vengono arrestat* in pantaloncini e con un sacco a pelo… travestit* da turist* perché nessuno si accorga che sono terrorist*.

I giornalisti dovrebbero sapere che al vertice ci sono inaffidabilità e ridicolo e non l’audience.

Per finire un saluto ai/lle compagn* che ci sono accanto, visto che le parole non sono abbastanza per descrivere le nostre emozioni quando abbiamo visto decine di solidal* nell’aula di Evelpidon. Di fatto avete provato una volta ancora che la solidarietà non conosce vacanze né riposo. E oltretutto in questi anni di clandestinità non ci siamo sentiti soli nemmeno per un istante.

P.S. Dichiarazioni dettagliate sul nostro caso e gli incidenti che si sono svolti verranno rilasciate a tempo debito.

LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ È PIÙ FORTE DI OGNI CELLULA DI PRIGIONE
MARIOS SEISIDIS
KOSTAS SAKKAS

Fonte: act for free

Repubblica Ceca: Dichiarazione dell’anarchico Lukáš Borl, catturato e arrestato

barbwire-544x426Dichiarazione a proposito del mio arresto
Domenica 4 settembre 2016 sono stato arrestato dalla polizia di Most e portato in custodia cautelare alla prigione di Litomerice. Sfortunatamente è accaduto quello che non volevo accadesse, ma che sapevo poteva succedere da un momento all’altro. Fortunatamente mi ero preparato mentalmente per una situazione del genere, cosa che mi ha permesso di gestire con una certa calma questa realtà spiacevole cui sono  esposto, così come le persone che mi sono vicine, a quanto pare.

Sono stato catturato da chi difende il ruolo del capitale sulle nostre vite. Nonostante questo, la mia volontà di continuare sulla strada che ho scelto non cambia di una virgola. Continuerò a distruggere e creare. A battermi e amare. Rimango un anarchico, con tutto quello che questo comporta. Ho deciso di scrivere qualche paragrafo sulla mia incarcerazione. Sicuramente a breve esprimerò la mia opinione su altri temi che considero importanti.

Prima dell’arresto
Non è un segreto che a un certo momento ho deciso di “sparire”, preoccupato dal fatto che la polizia avesse previsto il mio arresto. Ho espresso le mie ragioni nel testo “Disappearance of supervision of state power”, pubblicato su diversi siti del movimento anarchico. La mia scelta mi ha permesso di vivere nascosto e piuttosto serenamente per mesi. Mi spostavo liberamente e mangiavo bene. Il mondo intero è diventato la mia casa, e ho potuto trovare dei ripari per avere una vita culturale e sociale. Grazie al sostegno emotivo e materiale avevo abbastanza energia per continuare a lottare per l’emancipazione. Sapevo dei rischi associati con questa lotta, ma non ho mai pensato di metterci fine e non ci penso nemmeno adesso. Liberarsi dalla dittatura dello stato e del capitalismo è un obiettivo così attraente che è impossibile distogliere la mia attenzione. Anche se il potere mi minaccia con il dito, il bastone o la prigione… Essere anarchico per me significa capire che queste minacce sono un’inevitabile conseguenza del mio desiderio evidente di libertà. È legato a una vita di ribellione quotidiana. Minacce che non posso evitare ma posso sfidare.  Cosa che faccio e continuerò a fare.

Le circostanze del mio arresto
La polizia mi ha arrestato a Most, la cittadina dove sono nato e ho vissuto a lungo. Lì si trovano parte della mia famiglia e molti amici. A Most con altre persone gestivamo il centro sociale “Ateneo” e abbiamo organizzato una lunga serie di eventi, legati al movimento anarchico. In breve, in questa città sono una persona abbastanza conosciuta, sia alla popolazione sia alla polizia e i burocrati.

Per alcune persone decidere di venire in questa città è stata una manifestazione di “stupidità”, visto che ero sottoposto a un mandato d’arresto europeo. Anche chi mi è più vicino lo penserebbe, e non li biasimo. Perché guardano la questione da una posizione diversa dalla mia. E capisco che alcun* non comprendano i pensieri e le azioni di una persona che sceglie la clandestinità per un lungo periodo. La vita di un* clandestin* è legata alla separazione dalle persone che ama e che prima frequentava spesso. È una delle cose più difficili con cui deve fare i conti una persona in quella situazione. Raccogliere fondi, mangiare, trovare un riparo o mettersi al sicuro, in confronto, sono compiti relativamente facili. Ci sono due modi per gestire questa separazione. O accettarla passivamente, il che significa esporsi alla sofferenza e un’infinita frustrazione. O cercare di superare la separazione con dei contatti occasionali, che naturalmente aumentano considerevolmente il rischio di farsi catturare dalla polizia. “Istintivamente” ho scelto la seconda opzione. Sapevo cosa rischiavo e cosa potevo perdere. Ma sapevo anche che con l’isolamento potevo perdere qualcosa che per me è molto importante – il contatto con le persone che mi sono care e a cui sono caro. Ecco perché ho deciso di venire a Most, consapevole dei rischi.
Tutto avrebbe potuto filare liscio e avrei potuto spostarmi in un luogo sicuro in breve tempo, non era difficile, e avevo previsto la cosa con attenzione. Ma come tutti sanno, nella nostra vita a volte entrano in gioco degli eventi inaspettati, che non possono essere previsti né evitati. In questi casi la preparazione, la volontà o l’abilità non servono. Siamo trascinati dagli eventi senza poterlo impedire o cambiare il corso delle cose. È esattamente quello che è successo nel mio caso. Come risultato non solo non sono riuscito ad avere il contatto che cercavo, ma mi sono anche fatto arrestare. Non spiegherò ora come e perché è successo. Forse lo farò in un altro momento.

Decisione della polizia
Poco dopo l’arresto mi è stata comunicata la decisione di avviare un’azione penale. Durante l’intero processo ho deciso di esercitare il diritto di rimanere in silenzio. L’inchiesta è stata svolta dal dipartimento di polizia di Lotta al Crimine Organizzato (ÚOOZ). Mi accusano di aver creato, sostenuto e promosso un movimento che mira a sopprime i diritti umani e la libertà. Secondo la ÚOOZ ho creato una rete di cellule rivoluzionarie (SRB), participato a degli eventi della SRB e anche di aver scritto alcuni dei comunicati della SRB e di averli pubblicati sul sito “Asociace Alerta”. Affermano inoltre che ho commesso almeno quattro danneggiamenti di beni, deteriorando proprietà altrui. Due volte con un attacco incendiario a una pattuglia. Una volta durante l’attacco incendiario sulla soglia di un negozio. E una per aver taggato il muro della prigione Ruzyne di Praga. E per finire la ÚOOZ mi accusa anche di aver ricattato il proprietario del ristorante di carne “Řízkárna”.

Ho studiato attentamente tutte le accuse per scoprire su quali basi la ÚOOZ crede che io abbia commesso tali atti. Onestamente mi sono tranquillizzato, perché le loro “prove” sono un misto di congetture e valutazione degli “indizi”, che in realtà non provano in alcun modo il mio coinvolgimento nei fatti in questione.

Difesa
Come noto, non ho simpatia per il sistema giudiziario. Lo considero parte degli strumenti repressivi del capitalismo cui mi oppongo. Nonostante questo ho deciso di cercare di difendermi in aula visto che le “prove” presentate contro di me dall’ÚOOZ sono deboli. Mi rendo conto che questa scelta significa combattere sullo stesso terreno del nemico con mezzi limitati. È per questa ragione che non ho grandi aspettative o illusioni sul fatto che la corte si comporti come un’istituzione indipendente che possa servire alla lotta di emancipazione.

In aula mi difenderò, ma considero ancora che la lotta anarchica si deve basare principalmente sulla logica sovversiva dell’azione diretta piuttosto che fare affidamento sugli strumenti istituzionali dello stato e forme di azione indirette (mediate da rappresentanti). Da quello che dico e faccio da anni, è chiaro quale sia il tipo di lotta che preferisco. Continuerò ad agire di conseguenza e chiedo la stessa cosa alle persone che mi sono solidari.

Ancora armato e pericoloso
Mentre ero nascosto, la polizia e i media mi hanno definito come armato e pericoloso. L’ho confermato in un testo – Lukáš Borl v hledáčku policie. (Lukas Borl nel mirino della polizia.) Dopo l’arresto, la polizia mi ha confiscato lo spray al pepe, un tirapugni, una pistola a gas con due caricatori e 23 munizioni (NdT In Repubblica Ceca queste armi sono disponibili legalmente senza porto d’armi). Ora mi tengono in galera. Mantengo di essere ancora armato e pericoloso. Pericoloso (per il capitalismo), perché anche dietro le sbarre rifiuto di adattarmi alle condizioni di sfruttamento e incoraggio gli altri a ribellarsi. Sono ancora armato della mia volontà di essere solidale. Fino ad ora non sono stati capaci di portarmela via e l’hanno registrata come importante nei procedimenti criminali. Solidarietà e rivolta sono armi che ho ancora con me e sono pronto a usarle. L’ho già fatto, lo sto facendo e continuerò a farlo.

Terreno di lotta
Da anarchico, sono sempre stato consapevole della possibilità di poter essere arrestato. Dopotutto ogni regime elimina l’opposizione in questo modo. Ora sono in detenzione predibattimento, ma non la considero come la fine del cammino anarchico. La prigione è soltanto una delle fasi che un* rivoluzionari* può (ma non ha bisogno di) attraversare. Non è la fine. Soltanto un cambiamento di circostanze e di terreno da dove continuerò a combattere contro i responsabili dell’oppressione. Mi fa piacere poter continuare a battermi con altr* anarchic*. Con chi capisce che la lotta collettiva è l’unico modo per uscire dal fango capitalista.

Azioni di solidarietà
Chiunque senta il bisogno di sostenermi può scegliere modi e tempi secondo la propria riflessione. Non dirò a nessuno cosa fare e come. Ma che sia ben chiaro che non voglio vedere nessuno, senza il mio consenso, disconoscere le azioni dirette fatte in mio sostegno. Se non sono d’accordo con un’azione, lo dirò io stesso, se lo considero importante.

Un consiglio per chi ha dei dubbi su quale tipo di azione sarà la benvenuta: informatevi sul mio passato, per capire per quali posizioni ideologiche mi batto. Se vi è comprensibile allora non avrete più dubbi su quali azioni mi faranno piacere e quali no. Non c’è tempo da perdere.
Nessuna pace sociale con chi ci opprime e ci sfrutta. La lotta continua!

Saluti anarchici dalla prigione!
Vostro fratello, amico, compagno Lukáš Borl – 11.9.2016, Litoměřice

Indirizzo:
Lukáš Borl 1.3.1982
Vazební věznice Litoměřice
Veitova 1
412 81 Litoměřice

Per aggiornamenti: antifenix

in inglese

Austria: Poster in solidarietà con lo sciopero nelle prigioni statunitensi come contributo alla Settimana di azioni globali

apas-544x772Il poster «Contro la prigione! Contro la schiavitù!» è un piccolo contributo degli/lle anarchic* austriac* alla Settimana di azione globale dal 15 al 22 ottobre.

Inviamo la nostra solidarietà a tutt* i/le ribelli nelle prigioni!
Forza ai/lle prigionier* in sciopero negli Stati Uniti e altrove!

Testo del poster:

I/LE MIGLIORI SCHIAV* SONO QUELL* CHE CREDONO DI ESSERE LIBER*

Ogni istituzione che cerca di trasformarci in schiav* oppress* o ammanettat* è nostro nemico: fascismo, patriarcato, autorità, confini, lo stato e il capitale!

Contro la prigione! Contro la schiavitù!

La prigione è stata creata da un ordine sociale basato sulla dominazione e lo sfruttamento. Lo scopo è quello di creare una struttura per segregare, reprimere e isolare tutt* gli/le indesiderabil*. Ancora oggi i datori di lavoro accumulano capitale grazie al lavoro forzato nelle prigioni, e i controlli aumentano senza troppe difficoltà, mentre i politici parlano di libertà, uguaglianza e democrazia.

L’oppressione, sottile e violenta, è sempre innata alla società capitalista. L’accettazione di una vita avvilente tra gli/le sfruttat* e gli/le oppress* rende possibile la produzione capitalista. Una consapevolezza anti-nazionalista, il rifiuto della dittatura democratica e la lotta contro ogni aspetto inquinato della vita è perciò vitale.

Il punto di partenza di ogni lotta realmente esplosiva è prendere posizione, attaccare l’apparato di sfruttamento, esporre i governi cannibali, distruggere i confini militarizzati, intensificare i conflitti sociali e costruire delle strutture fertili per anarchic* e non-anarchic* con nemici comuni e bersagli comuni su scala globale.

Dato che non si tratta di una tattica rivoluzionaria per diffondere favolette, non possiamo possiamo semplicemente parlare di allontanarci da tutto questo. Dobbiamo posizionarci lungo le linee delle varie tendenze anarchiche. La lotta che vogliamo rafforzare include attacchi rivoluzionari e resistenza armata. E soprattutto vogliamo esprimere la nostra solidarietà con i/le prigionier* anarchic* e ribelli attraverso degli attacchi per la distruzione totale delle prigioni e della società carceraria!

SOSTIENI I/LE RIBELLI NELLE CARCERI!
FUOCO ALLE PRIGIONI!
LUNGA VITA ALL’ANARCHIA!

ANARCHIC* IN SOLIDARIETÀ CON LO SCIOPERO DELLE PRIGIONI CONTRO LA SCHIAVITÙ CARCERARIA

in inglese, tedesco

Cile: Racconto antiautoritario alla memoria del compagno Javier Recabarren. A proposito della protesta contro McDonald’s del 18 ottobre 2014

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Il McDonald’s attaccato durante la protesta del 18 ottobre 2014

Il 18 ottobre del 2014, alle 14h, è stata organizzata una protesta animalista contro McDonald’s da piazza Italia fino a Los Héroes.

Un piccolo blocco di punk e anarchic* che si era unito con la voglia di partecipare alla protesta generando una rivolta distruttiva spontanea contro l’industria di cibo di plastica e la morte degli animali camminava tranquillamente. All’arrivo della folla (insieme al blocco) in via Santa Rosa all’angolo con Alameda (dove si trova un McDonald’s) cominciarono le grida degli/lle animalist* e degli/lle schiav* salariat* di quel luogo, che finirono per abbassare le serrande. Nello stesso momento alcun* giovani incappucciat* e altr* a volto scoperto (tra cui il compa Javier Recabarren) cominciarono a dar calci e a lanciare bastoni e tutto quello che trovavano sul loro cammino contro le serrande, riuscendo a incrinarla e creare un buco per entrare. Azione impedita dagli sbirri che arrivarono in quel momento provocando la dispersione dei/lle compagn* tra la folla.

La polizia, in vantaggio numerico han cominciato a dare la caccia agli/lle incappucciat*, nello stesso momento due sbirri afferrano per il collo Javier, altri cercarono di metterlo in salvo, ma gli sbirri  lo impedirono a colpi di manganello, ferendo divers* compa. Quest’azione suscitò ancor più odio tra gli/le incappucciat*  nei confronti della schifosa sbirraglia e ci lanciammo verso lo sbarramento poliziesco (dove si trovava Javier) e il furgone dove c’erano altr* compagn* fermat*. In quel momento gli sbirri non potendo controllare la rivolta si disperarono ed è in quel momento che Javier aprì la portiera della pattuglia e se ne andò di corsa e sfottendo l’autorità, lasciando così i/le bastard* totalmente umiliat*.

Javier corse verso la folla mescolandosi alla gente (che come al solito avanzava vigliaccamente senza prestare attenzione a quello che succedeva dietro) mentre i/le compagn* lasciavano il piccolo blocco senza essere fermati e si disperdevano. Personalmente ho notato che gli sbirri cercavano disperatamente qualcuno nel corteo, e in quel momento Javier e un compagno punk mi si avvicinano. Javier mi disse: “compagn* sono sfuggito alla pattuglia degli sbirri” e a quelle parole gli scappò una risata. Poi mi disse: “…Però mi stanno seguendo, mi stanno cercando, dammi una mano”. Notando che lo seguivano da vicino gli dissi: “Compa, mettiti accanto a me per passare inosservato  e separati dal tuo compa, vi ritroverete poi in una piazzetta”. Ci siamo incamminati tra la folla ed essendo piccolo il compa si è mimetizzato, tra i miei abiti e la folla. La polizia non riuscì a trovarlo.

Javier rideva perché mi raccontava che era stato facile sfuggire agli sbirri, erano stati idioti e avevano lasciato la portiera aperta, ma visto che lo stavano cercando era un po’ di fretta. Poco dopo siamo arrivati nella piazzetta dove dovevamo trovarci e abbiamo visto che il suo amico Punk, che era riuscito anche lui a  sfuggire agli sbirri, lo aspettava.

Il sorriso mattacchione di Javier Recabarren che sfuggiva all’arresto resta un buon ricordo sovversivo e di rivolta contro ogni forma di potere e di autorità.

JAVIER RECABARREN, PRESENTE!!!
…Vivo nel ricordo e nell’azizone per la Liberazione Totale!!!

*Javier Recabarren, di 11 anni, compagno anarchico, vegano e acerrimo difensore della lotta per la liberazione animale, morì il 18 marzo del 2015, dopo essere stato investito da un autobus del Transantiago all’angolo di via Radal con via Alameda a Santiago del Cile. Per saperne di più sulla vita del compagno, ecco la “Publicación a la memoria rebelde e insurrecta de Javier Recabarren[NdT in spagnolo], fanzine che comprende una raccolta di parole e azioni in risposta a un appello a un anno dalla sua morte.

in spagnolo, portoghese

[Stato spagnolo] L* vogliamo liber*! Solidarietà con le vittime della repressione dell’Operazione Ice!

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Presidio : 4 novembre 19h – piazza Tirso de Molina, Madrid. // L* vogliamo liber* // Solidarietà con chi è stato perseguit* nell’Operazione Ice // Nahuel libero

Il 4 novembre di quest’anno sarà passato un anno dall’arresto di 6 dei/lle nostr* compagn* del collettivo Straight Edge Madrid nel contesto dell’Operazione Ice, con un* di loro nel carcere di Aranjuez (Madrid) e tutt* gli/le altr* in attesa di giudizio. Un giudizio senza alcuna legittimità ai nostri occhi, non crediamo né alle vostre leggi né nelle vostre strutture di potere e oppressione.

Crediamo nei/lle nostr* compagn*. Al di là del binomio innocente/colpevole, l* vogliamo liber*.

Facciamo un appello alla solidarietà con i/le nostr* compagn* per tutto il mese di novembre. Un mese di lotta e azione, non ci fermeranno, la lotta continua.

Compagn* nelle mani dello Stato ma mai nell’oblio!

Se ci reprimono per le nostre lotte, risponderemo lottando.
Viva l’anarchia!

in spagnolo

Brighton, Inghilterra: Uno striscione è stato appeso ai pennoni di fronte al memoriale di guerra in centro città

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Nessun* è illegale // Sgombero di Calais = Attacchi razzisti, deportazioni violenza di stato // Resisti & lotta

Stamattina ci siamo svegliati presto per esporre uno striscione che esprime solidarietà e rabbia nei confronti della situazione di Calais dove il 17 ottobre [NdT: lo sgombero è stato spostato al 24 ottobre] lo stato francese ha pianificato di cominciare lo sgombero totale della jungle. Lo striscione è stato legato ai pennoni di fronte al memoriale di guerra nel centro della città, un luogo che la gente visita regolarmente per ricordare l’orgoglio nazionalista e un’identità costruita su guerre, genocidi, trasferimenti, criminalizzazione e conquista di altri popoli.

Con questo piccolo gesto vogliamo mostrare solidarietà non solo con le persone della jungle ma anche con tutti i luoghi in cui le persone cercano di andare avanti nonostante un’opposizione così incredibile e brutale – i/le compagn* in sciopero / resistenza nelle prigioni di tutto il mondo, chiunque si batta contro l’oleodotto Dakota access, le zone autonome sotto attacco, la lista è interminabile.

Mobilità ridotta significa che lo striscione non era molto alto e così è stato rimosso nel giro di qualche ora, ma speriamo che chiunque l’abbia tolto abbia apprezzato la generosa quantità di grasso con cui avevamo cosparso le corde…

in inglese

Berlino: Vernice a palazzo nuovo

1900099 settembre 2016

Mandiamo saluti solidali alla manifestazione Stop agli Affitti e a tuttx lx inquilinx che si ribellano!
Per voi abbiamo già un po’ abbellito il quartiere – la notte scorsa abbiamo colorato di nuovo la facciata del nuovo palazzo in via Ecke Moeckernstrasse/Hornstrasse a Kreuzberg.

Abbiamo scelto quest’obiettivo perché emerge come nuovo palazzo chic in una zona colpita dalla gentrificazione. Nuove costruzioni costose come queste contribuiscono sempre all’aumento degli affitti e all’espulsione!

Ci vediamo per strada!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Göttingen, Germania: Barricate e fuoco ad auto nazi per marcia nazi

19007910 settembre 2016

[Riassunto del traduttore] Dopo ben undici anni, i nazi attorno a Thorsten Heise e Jens Wilke avevano annunciato una manifestazione nazi con mobilitazione federale a Göttingen per il 10 settembre. Già la sera prima, più di 450 antifa diedero un forte segnale per le zone libere dax nazi. Un nazi ubriaco fu così scemo da fare il saluto nazista ai margini della manifestazione e poco dopo finiva faccia a terra. In giornata poche barricate in fiamme, come avvisaglia di quel che succede quando i nazi intendono marciare a Göttingen. L’arrivo dex nazi fu pure rallentato bloccando i binari. Alfine circa miseri 90 nazi si riunirono sulla piazza della stazione e furono zittiti da centinaia di antifa. Invece delle 60 ore previste, i nazi dopo meno di un’ora se ne andarono tentando di spostare la loro marcia nella vicina Northeim, dove furono pure accompagnati dalla contro-protesta. I nazi venuti da fuori, frustrati, tentarono di tornare a Göttingen ma senza poter lasciare la piazza della stazione e solo con l’aiuto dei manganelli e dello spray urticante della polizia contro lx antifa riuscirono a salire sui bus e sui treni. Durante la demo andava a fuoco l’auto di Wilke parcheggiata in un villaggio vicino.

“Vorremmo ringraziare tuttx lx compas che oggi sono scesi in strada – anzitutto lx tantx antifa venutx da fuori. Grazie a voi siamo riuscitx a garantire con credibilità che ogni manifestazione nazi a Göttingen finisce in un disastro per i nazi e per la polizia. Abbiamo impedito la marcia nazi già prima che arrivassero. La pressione antifa sulla giustizia e sula polizia li costrinse a vietare la manifestazione. Grazie a questa saggia decisione del tribunale, Göttingen oggi sperimentava solo un accenno delle conseguenze che avrebbe una demo nazi a Göttingen. (…)

Saluti antifascisti
Coalizione Autunno Dorato 2.0”

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Incendiato traliccio di trasmissione radio della polizia federale

963048 settembre 2016

Nel luglio 2017 ad Amburgo si celebrerà un gran spettacolo con le 20 principali nazioni industriali che hanno a cuore la propria sicurezza e il mantenimento dei propri privilegi in un mondo basato sullo sfruttamento. Il tema principale sarà, naturalmente, l’attuale situazione politica della sicurezza. Nello spazio europeo in generale e anche oltre ci sono attualmente dei momenti che fanno vacillare l’architettura della sicurezza. Dai movimenti involontari di fuga di migliaia d’illegalizzatx, passando per i tentativi d’auto-organizzazione dei nuovi movimenti come in Francia oppure Ferguson, fino ai quartieri ribelli nelle varie metropoli europee. Solo il pensiero che una vita potrebbe funzionare senza i loro regolamenti ruba il sonno ai rappresentanti delle nazioni e li avvicina ancora di più per eliminare questi fattori. Per questo nei confronti del pubblico usano la “difesa dal terrorismo” come pretesto universale per giustificare il loro agire. Mentre alla fine tuttx sono colpitx dalle strette di vite dirette anzitutto contro le strutture che non si sottomettono alla società conforme e che non vogliono accettare di essere sfruttate, questo è indifferente quasi a tuttx, il che porta a un perfezionamento della sorveglianza senza freni e illimitata.

Dopo il breve periodo di perdita di controllo e dei massicci passaggi di confine incontrollati negli ultimi anni, sono stati chiusi momentaneamente tutti i confini europei oppure sono stati reintrodotti i controlli di frontiera per una fluida difesa delle frontiere nazionali, che sono la pietra angolare del potere statale, e anzitutto nelle zone di frontiera Bavaresi la polizia federale ha allestito dei posti di controllo per categorizzare fin dall’inizio gli ospiti indesiderati secondo i criteri della loro sfruttabilità oppure come persone da respingere più in fretta possibile. Questa categorizzazione è immessa nella banca dati edac del Bundeskriminalamt che assorbe un’infinità di informazioni: impronte digitali, immagini e reti/organigrammi di contatto. Rendendo trasparente dove, quando e come  si sono avvenuti gli attraversamenti “illegali”. Solo le ditte tedesche come telekom e t-systems resero possibile questa elaborazione routinaria a livello mondiale, fornendo e sviluppando la corrispondente tecnologia di sorveglianza.

Il gigante IBM, che è all’avanguardia della sorveglianza di intere città e gran amicone dei padroni, a Rio ha costruito un centro di controllo che realizza il collegamento in rete delle singole autorità e che in tempo reale sorveglia interi quartieri. L’“intelligent operation center” di Rio è solo una piccola occhiata nel futuro. La richiesta di sicurezza e ordine produce sempre più di questi centri. Per esempio nel centro d’addestramento al combattimento “Schnöggersburg” non si progetta la prossima invasione in una zona di crisi, bensì il contrasto asimmetrico a dex insorgenti internx. Nel frattempo, come anche in molti altri ambiti dell’industria bellica e della sicurezza, la Germania vi assume un ruolo d’avanguardia e condivide prontamente le tattiche con altri paesi per salvaguardare il potere e gli interessi economici anche oltre i propri confini.
Lo sviluppo della persecuzione penale automatizzata avanza a grandi passi. Su alcune tratte d’autostrada già allestiscono dei sistemi di videocamere in rete che registrano tutte le vetture in transito e quando queste abbandonano la tratta le disconnettono. Sanno sempre meglio dove quando e come ci muoviamo. La relativa tecnica è presentata come avveniristica e dovrebbe punire più efficacemente le trasgressioni nel traffico. Oramai queste tecnologie diventano sempre più invasive nel quotidiano. Per esempio esiste una gruppo di progetto composto da rappresentanti del governo, delle autorità penali e della Deutsche Bahn che sta elaborando una software per il riconoscimento facciale che dovrebbe riconoscere le facce di tuttx lx viaggiatorix per poi confrontarle in tempo reale con una banca dati del BKA.
La persona è “salvata”, elaborata e identificata in una banca dati biometrica. Questi dati si raccolgono già da anni e hanno elaborato dei profili di percorso che rendono possibile sapere quale persona si muove in quale strada. Le camere private ip dex denuncianti contribuiscono all’ottimizzazione di questo processo poiché sono sempre collegate in rete e così i porci possono servirsene. La sorveglianza dello spazio urbano con i sistemi video intelligenti e le interfacce tra le varie autorità è continuamente accelerata con la finalità di regolare e comandare l’individuo. Le tecniche e gli algoritmi sviluppati dalle ditte IT facilitano il lavoro degli organi repressivi. Grazie alla massiccia immissione di informazioni nelle banche dati fanno delle prognosi in quali zone devono aspettarsi un numero relativamente maggiore di reati.

Le ditte e le istituzioni che partecipano allo sviluppo e al perfezionamento di queste tecnologie sono un fattore decisivo per il mantenimento dell’ordine sociale e sono un pilastro dell’architettura della sicurezza per il mantenimento dei rapporti di potere vigenti. Ci sono migiaia di profittatori che con il continuo sviluppo del progresso tecnologico si rivelano nemici della libertà. Sono attaccabili.

Per interrompere perlomeno momentaneamente un flusso costante abbiamo dato fuoco al traliccio radio degli sbirri federali al Südkreuz. Il secondo fuoco toccava all’istallazione di sorveglianza dell’Agenzia Federale delle Reti.

Saluti solidali ad Aaron e Balu rinchiusi da quasi due mesi e anche a tuttx lx altrx compas.

In vista del vertice G20 incitiamo all’attacco contro l’infrastruttura dei padroni e profittatori!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Magdeburgo, Germania: Attentato incendiario a 7 auto della polizia federale e a 11 della Deutsche Bahn

1899428 settembre 2016

Con il fuoco fu distrutto quasi l’intero parco auto della polizia federale a Magdeburgo.
Nella notte da mercoledì a giovedì abbiamo dato fuoco al parco macchine della polizia federale a Magdeburgo.
7 auto parcheggiate alla stazione principale di Magdeburgo andarono a fuoco, così come 11 vetture della Deutsche Bahn. Il giornale scrive di un danno stimato sui 750.000 €.
Ora, la polizia di Magdeburgo è occupata con i lavori di pulizia, con il rilievo delle tracce e con le ciance sulla violenza dell’estrema sinistra. Mentre ci sarebbero da fare gli ultimi preparativi per il grande party. Party?
Venerdì 09 settembre gli sbirri si esercitano con lo slogan “Luogo del delitto Sternstrasse 12 Partyarrest” – una lunga notte nel distretto con nuove forme di presentarsi al pubblico e tentativi di reclutamento.

Lo stabile del distretto scelto dal sindacato di polizia come peggior stabile di polizia in tutta la Germania diventa cantina party per un giorno prima della sua rinnovazione. Supposizioni fanno pensare (e le molte messe in malattia) che lo stabile è tuttora gravato d’amianto e di muffe. Agli ospiti del party auguriamo di divertirsi a respirare. Live band, Djs, lasershow, “dove mai si potrebbe entrare meglio nel dialogo con i/le giovan* se non a un party?”.

La Sassonia-Anhalt ha dei problemi nel reclutare nuovi sbirri. L’anno prossimo dovrebbero essere assunti fino a 700 sbirri nuovi, invece dei soliti 350. Il ministero degli interni e il sindacato di polizia sono d’accordo sul fatto che mancano gli “aspiranti idonei”.
Mentre in parti dello stabile continua “il solito tran tran” nelle altre si festeggia. In un’atmosfera rilassata si distribuiscono volantini sulle chance di formazione in polizia. Per i bambini c’è una “Sherlock Tour” con il rilievo di tracce. Per i più grandi si va agli arresti. Incluso scene riprodotte e spiegazioni di quello che ci vuole “se la persona si rifiuta”. Se poi come a Dessau si arriva all’impiego delle armi da fuoco si vedrà. L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione con l’associazione “Kulturanker” che (a titolo onorifico) organizza la festa.
Perciò, mentre tutti reclamano più sbirri, noi abbiamo iniziato con lo smantellamento.
Invece della “lunga notte nel distretto” c’è stata uno schiuma-party.
Il party nella Sternstrasse non era che un evento tra tanti.

Fare propaganda per gli sbirri…
…vuole dire fare propaganda per più sorveglianza, controllo, oppressione.
Più Racial Profiling, violenza sbirresca, espulsioni.
Più arresti di gente fuori norma e resistente.
Più detenutx maltrattatx, più morti nelle celle.
Uno sbirro non è un amico. Mai e poi mai.

Perché la Deutsche Bahn?
Rammentiamo il 2014 quando DB mise a disposizione dei treni speciali per portare i nazi dalla stazione centrale direttamente al parco industriale SKET.
Rammentiamo i trasporti dei Castor quando la DB mise a disposizione le proprie tratte all’industria nucleare.
Rammentiamo  i trasporti per la Bundeswehr, dalla posta fino ai carri armati.
Rammentiamo la propaganda antisindacale contro lo sciopero dex macchinistx l’anno passato.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Appello internazione per nuove azioni di solidarietà con lo sciopero nelle prigioni statunitensi, 15-22 ottobre

o1522-sqNon sembra necessario riassumere quello che sta accadendo all’interno delle prigioni statunitensi dal 9 settembre. Scioperi della fame, sospensione del lavoro e rivolte si sono propagati in tutto il paese su una scala di cui probabilmente non siamo pienamente consapevoli. Alcuni sollevamenti ci hanno colto di sorpresa, come quelli in diverse prigioni della Florida, mentre altri si sono presumibilmente sviluppati in seguito ai recenti tentativi organizzati all’interno, come quelli a Kinross in Michigan o Holman in Alabama. Approssimativamente, oltre 20,000 prigionier*  sono stati coinvolt* in un modo o nell’altro. È enorme.

All’esterno, la solidarietà arde luminosa in tutto il mondo. Striscioni, graffiti, manifestazioni rumorose e altro hanno dimostrato che eravamo spalleggiat* da chiunque volesse partecipare allo sciopero. Ma c’è da dire che la maggior parte di queste azioni hanno avuto luogo durante il primo fine settimana. Ma questo sciopero carcerale — e più largamente la lotta contro le prigioni — non è cosa di una giornata o di una settimana. Non è iniziato il 9 settembre e non finirà tanto presto. Alcun* prigionier* potranno tornare al lavoro mentre altr* decideranno di smettere di lavorare per la prima volta. È più facile quando c’è una data definita per effettuare un’azione, per prendere lo slancio, ma non è abbastanza.

Quindi vorremo fare un appello per nuove azioni in solidarietà con lo sciopero delle prigioni e la lotta contro la società carcerale. Proprio in questo momento molte persone stanno organizzando delle campagne anti-repressione per i/le prigionier* in sciopero e si tratta di un lavoro necessario anche se non molto eccitante. Ma sarebbe un errore pensare questa lotta in maniera lineare — cioè un’unica ondata in cui manifestiamo all’apice e scriviamo lettere quando tutto precipita. Quant* prigionier* hanno sentito parlare dello sciopero soltanto dopo il suo inizio? Quant* sapevano ma non pensavano che la gente sarebbe stata davvero presente per sostenerl*? Tre settimane dopo l’inizio dello sciopero, alcuni detenuti di Turbeville, South Carolina si sono ribellati contro una guardia e hanno occupato il dormitorio. Come possiamo smettere mentre i/le detenut* rischiano ancora la loro vita per la libertà?

Proponiamo la settimana tra il 15 e il 22 ottobre per concentrare le azioni e ricordare a tutt* quell* che sono rinchius* dallo Stato che li sosterremo sempre. Lo ricordiamo ancora una volta, è importante non prendere queste date alla lettera. Nessuno vi dirà niente se effettuate un’azione il 23 ottobre, o a novembre, o persino nel 2017. E nessuno dovrebbe restare con le mani in mano aspettando che arrivi il 15. Dovremmo anche tenere a mente il veglione di Capodanno, che ha tradizionalmente visto delle manifestazioni rumorose fuori dalla prigione ogni anno, benché sia un’altra data arbitraria.

“Quando il tempo sembra lento e tranquillo ci lasciamo stagnare, ma l’immaginazione e la rivolta sono come i muscoli: meno li usiamo e più si indeboliscono. Possiamo respingere la noia di tempi  meno movimentati e puntare all’insurrezione. Le azioni di solidarietà e di lotta nella nostra sequenza temporale sono un modo di creare slancio e tensione quando non ce ne sono.”

– “Our Own Timelines” Anathema, Vol 2 numero 6

È innegabile che ci siano molt* compagn* fuori da realtà in cui è fattibile organizzare una protesta o una manifestazione rumorosa. Molt* di noi stanno ancora cercando qualche compagn* con la stessa mentalità, non parliamo poi di radunare una folla. Ma ci sono comunque occasioni di agire, che siano una o due persone che espongono uno striscione o incollano manifestini, o che ospitano una sessione per scrivere lettere o un evento informativo che possa aiutare a creare complicità future. Non è esagerato ripetere quanto sia importante scrivere lettere di sostegno e andare in visita alle prigioni, ma perché lasciar passare un’occasione per sviluppare le nostre capacità?

Se non altro dovremmo essere imbarazzati per il fatto che la città più attiva in termini di azioni di solidarietà con lo sciopero delle prigioni statunitensi sia Atene, in Grecia. Hanno già un enorme vantaggio, ma possiamo almeno cercare di dar loro del filo da torcere, no?

– Alcun* Inquiet* Incontrollabil*

Support Prisoner Resistance // It’s Going Down // IWW IWOC

in inglese, tedesco

Brema/Rotenburg, Germania: Vernice a filiali dell’agenzia viaggi “Reise-Team Kaiser”

5 settembre 2016

Trasportare nazi? Merda!
Ecco perché nella notte da domenica 4 a lunedì 5 settembre 2016 abbiamo visitato le filiali “Reise-Team Kaiser” a Brema e Rotenburg abbellendole con la vernice.
Beh, ogni azione ha il suo prezzo!
Trasportare nazi nella pratica funziona sì, ma è da riflettere eticamente e moralmente.
Ed eccovi lo stimolo.
Pur avendo detto loro varie volte che i nazi noleggiano i loro bus usandoli per viaggiare alle manifestazioni, Kaiser ha continuato a dargli dei pullman.
Diventando così parte dell’infrastruttura nazi nel nord della Germania.
Kaiser si è fatto notare recentemente anzitutto per aver portato i nazi della Germania del nord a Berlino alle manifestazioni “Merkel se ne deve andare”.
Sven Reichert, che almeno due volte ha noleggiato i bus di “Kaiser” per la manifestaione “Merkel se ne deve andare”, come si può leggere su (kpv-npd.de) oppure (www.stade.vvn-bda.de),
è attivo da tanto tempo nella NPD.

Ci sono anche collegamenti con l’associazione registrata Gemeinsam Stark Deutschland (Insieme Forti Germania) e diverse altre cameraterie. Vedi anche:
(endofrad.blogsport.de) oppure (antifa-bremen.org).
E da questo ambiente ora si genera la manifestazione prevista a Stade per il 10 settembre 2016.
Quest’azione vuole essere un assaggio propedeutico per i nazi per sabato prossimo.
Perciò andiamo tuttx a bloccarle, queste teste.
Un’altra manifestazione “Merkel se ne deve andare” è già in progettazione. Speriamo che ora la ditta Kaiser abbia imparato la lezione e che non continui a sostenere i nazi. Poiché vi teniamo sotto tiro!
Saluti antifascisti

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH