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Magdeburgo, Germania: Vernice a ufficio stranieri

18 ottobre 2016

In solidarietà con la “Jungle” di Calais, nella notte da lunedì a mercoledì abbiamo attaccato l’ufficio stranieri con vernice nera di catrame e lasciato la scritta “Calais”. Per noi è certo, la Germania è anche lei colpevole per la fuga a livello mondiale di milioni di persone, per la politica d’asilo razzista,  e la UE e sopratutto la RFT spinge lx profughx ai margini della società.

E anche le CRS e gli sbirri federali s’allenano e operano di nuovo insieme. Perciò, se gli sbirri e lo Stato dovessero colpire a Calais, la RFT è non poco corresponsabile e perciò entra di nuovo nel fuoco delle nostre azioni.
Make the fortress Europe fall, brick by brick, wall by wall!Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Acido butirrico a Porsche del presidente di una banca

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16 ottobre 2016

Questa notte siamo entrati nell’area privata di Hans Walter Peters, in via In de Bost 6a ad Amburgo. Abbiamo messo fuori uso la sua Porsche Cayenne con l’acido butirrico.
Ponendo così ad Amburgo la questione della ripartizione della ricchezza – “Il mondo di chi è” –   e mettendola sull’itinerario militante valido fino al G20 di luglio 2017.

“Panama” Peters possiede un patrimonio di 250 milioni di € ed è uno dei ricconi di Amburgo. Nel 1994 iniziò nella banca più vecchia, la Berenberg-Bank. Nel 2000 diventò associato a responsabilità personale – una formulazione che non ci dispiace affatto –, nel 2009 assunse il ruolo di portavoce degli associati. Possiede il 26% dei diritti al voto presse Berenberg.
Nel 2015 la banca otteneva un surplus annuo di 104 milioni di €. L’anno passato accompagnava dieci debutti in borsa – più che ogni altra banca tedesca. Berenberg gestisce un patrimonio di più di 40 miliardi di €. I clienti privati sono accettati solo con un deposito iniziale che supera il milione di €. In passato, la Berenberg Bank donava perlomeno un milione di € alla CDU. Anche la SPD e la FDP furono unte..
L’onorevole banca finiva in prima pagina per la pubblicazione dei Panama Papers ed i suoi contatti con la cancelleria panamense Mossak-Fonseca con i suoi traffici d’armi e droga. Fonseca aveva raccomandato calorosamente i propri clienti alla banca amburghese.

Non ci illudiamo sulla gentilezza, sincerità e coscienza sociale degli istituti finanziari – “le banche tedesche, il denaro tedesco partecipano ad ogni massacro nel mondo!” Una banca che raggiunge un reddito sul capitale proprio di 67% ci riesce solo con gli affari sporchi in grande stile. Ogni persona a reddito normale può calcolare benissimo di quanto ci vorrebbe per, come Panama-Peters, accumulare 250 milioni di € entro 20 anni.
Dal 2013 Peters era nella direzione dell’associazione federale delle banche tedesche. In Aprile 2016 diventava presidente dell’associazione che riunisce 210 banche private. Ora è il lobbista bancario tedesco per eccellenza. L’associazione federale delle banche tedesche esercitava delle pressioni sul governo federale e la UE durante la “crisi greca” per imporre “gli aiuti di credito” e le misure collegate. Le banche tedesche che avevano investite tanto nel settore bancario greco non volevano perdere del denaro.

Continuate con le azioni contro i ricconi prima del G20. Prima o poi potremmo dire addio a questa feccia – ad Amburgo si dice tschüss!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Distruggiamo il sistema carcerale – all’interno o all’esterno – finché non saranno tutt* liber*!

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193842-544x408 Distruggiamo il sistema carcerale – Finché non saranno tutt* liber*

193843-544x251193844-544x279Il 16 ottobre su una casa in Hermannplatz a Berlino è stato esposto uno striscione : Distruggiamo il sistema carcerale – all’interno o all’esterno – finché non saranno tutt* liber*!
Mille volantini sono stati distribuiti in Hermannplatz e all’entrata del metrò.

Sui volantini era scritto:

I/Le prigionier* ribelli hanno bisogno della nostra solidarietà. In un appello dei/lle prigionieri statunitensi possiamo leggere: Se lottiamo contro il potere, questo reagirà e l’unica protezione che abbiamo è la solidarietà dell’esterno.

Contro la schiavitù carceraria! Solidarietà con la resistenza dei/lle detenut* negli Stati Uniti e ovunque!

Libertà per le detenute arrestate a causa della rapina in una banca di Aachen.

Ogni esproprio dei ricchi e delle banche è benvenuto.

Solidarietà con chi è vittima della repressione in Svizzera! Incolpat* per aver paralizzato il traffico della metropoli e le rabbiose manifestazioni attraverso la città dei ricchi.

Nessuna sicurezza per ricchi e potenti, finché tutt* saranno liber*.
Aaron e Balu liberi! Presi perché hanno manifestato per una vita di solidarietà, contro la distruzione del quartiere e lo stato poliziesco.

Pace alle stamberghe, guerra ai palazzi – contro tutte le istituzioni e prigioni!

Scuola – Ospedale – Prigione – Fabbrica

Disciplina a scuola, lavaggio del cervello all’università, sfruttamento al lavoro, sottomissione in prigione – contro la società carcerale!

Ciao vicino! Nella prigione di Plötzensee a Berlino quasi un prigioniero su tre è in carcere per non aver pagato il biglietto dell’autobus.

Prigione per i posti vuoti!

Fuoco a tutte le prigioni – finché non saranno tutt* liber*!

Libertà per tutt*!

Credete ancora nell’ordine pubblico? Funziona anche senza!

Per una società senza prigioni!

La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità!

in inglese

Atene: Striscione contro il DAPL sulla piazza di Exarchia

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Da Standing Rock alla Grecia: rilancia i lacrimogeni, soffoca la polizia. Contro l’oleodotto in Dakota

no-dapl-1-544x408Nel pomeriggio del 24 novembre 2016 abbiamo esposto uno striscione sulla piazza di Exarchia contro il DAPL (Dakota Access Pipeline), attualmente in costruzione negli Stati Uniti. Questo oleodotto coprirà una distanza di circa 3461 chilometri, dal Nord Dakota all’Illinois, e il suo costo si aggira sui 3.7 miliardi di dollari. Sul suo cammino distruttivo questo mega-progetto causerà danni irreversibili a territori, fiumi e comunità circostanti.

Tra le zone toccate c’è anche la riserva di Standing Rock nel Nord Dakota, dove i residenti, con dei/lle solidali, resistono a polizia, forze dell’esercito statunitense e guardie di sicurezza dei gruppi cui è stata affidata la costruzione dell’oleodotto (Energy Transfer Partners è l’appaltatore principale).

La repressione degli ultimi giorni è stata così violenta che tra le centinaia di feriti si conta anche un attivista la cui mano è stata amputata a causa di una granata antisommossa tirata dagli sbirri.

Allo stesso tempo, ci sono state diverse azioni di resistenza in diverse città degli Stati Uniti e altrove, con blocco di treni e di binari, azioni dirette e gesti di solidarietà simbolici.

Forza ai/lle compagn* anarchic* e a tutt* quell* che combattono in maniera antistituzionale, anti-gerarchica e senza mediatori contro la costruzione dell’oleodotto, mostrandola per quello che è davvero: un altro dei tentacoli della dominazione che inaridisce la Terra.

La nostra opposizione a questo e a tutti i mega-progetti della civilizzazione tecno-industriale deriva dalla convinzione che la Terra non appartiene a nessuno; dal nostro bisogno di difendere con ogni mezzo tutto quello che è rimasto non addomesticato e selvaggio in questo mondo artificializzato. Al di là della retorica delle terre “ancestrali” o “sacre”, sosteniamo questa lotta fino alla liberazione dell’intero pianeta.

CONTRO L’OLEODOTTO IN DAKOTA

LOTTA ANAZIONALE CONTRO STATI, CAPITALE E DOMINAZIONE

(Α)

in inglese, greco

[Prigioni statunitensi] Sean Swain: La Grecia e la dignità della rivolta

Qui di seguito una dichiarazione inviata dal prigioniero anarchico di lunga durata Sean Swain in occasione della presentazione dei/lle compagn* della Croce Nera Anarchica di Bloomington  nell’edificio Gini del Politecnico a Exarchia, Atene, il 23 novembre 2016. Le parole del compagno sono state lette in inglese e greco e il testo stampato distribuito nel corso della discussione contro la società carcerale organizzata dallo squat Themistokleous 58 e da Contra Info.
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Complicità con i/le detenut* ribelli negli Stati Uniti e nel mondo (A) (Striscione esposto nella sala dove si è tenuta la discussione)

La Grecia e la dignità della rivolta

Prima di dare l’impressione sbagliata di incolparvi in maniera immeritata, penso che dovrei cominciare rivelando di essere un grande fan degli/lle anarchic* grec*. È come se ogni singola immagine fotografica che vedo di ribelli coi volti coperti dal bandana o con maschere da sci nere, ogni istantanea di pattuglie della polizia ribaltate e bruciate venissero dalla Grecia. Sono un tale fan che considero che l’aver scritto una dichiarazione di sostegno al Dicembre Nero l’8 dicembre dell’anno scorso e che cinque giorni dopo i/le ribelli grec* abbiano dato fuoco a un edificio militare citandomi sia il più grande risultato della mia vita. È la pietra miliare della mia esistenza. Non faccio che vantarmene. Sono insopportabile. Dico a chiunque mi ascolti che ho scritto una dichiarazione e che gli/le anarchic* grec* mi hanno citato dopo aver incendiato un edificio militare.

Mi fa venire voglia di scrivere migliaia di altre dichiarazioni nella speranza che diate fuoco a migliaia di altri edifici.

Tutto ciò per darvi il contesto, perché quello che dirò non ferisca i vostri sentimenti…

La Grecia ha dato origina alla swivilizzazione. Tutto è partito dalla Grecia. Voi grec* avete perfezionato il programma gerarchico, sviluppato la democrazia come la sua forma più affascinante, creato capolavori artistici per decorarla — rappresentando perlopiù persone nude, che attiravano l’attenzione del resto del mondo — e avete esportato quel programma su grandi flotte navali.

Un salto in avanti, e ci ritroviamo con un sistema globale di schiavitù in cui tutt* trasciniamo pietre per la piramide di qualche ricc* stronz* e la grande maggioranza di noi non riesce a immaginare che ci possa essere qualcosa di meglio della democrazia. Viviamo in un mondo dominato da bankster (NdT: banchieri + gangster) e industriali sociopatici impegnati nella distruzione di massa di ogni essere vivente, noi inclus*.
Siamo fottuti.

Quindi mi sembra più che appropriato che nel luogo di nascita della swivilizzazione assistiamo ora al suo assassinio. In Grecia, di tutti gli spazi geografici del mondo, troviamo la più determinata, la più energica, la più radicale resistenza alla swivilizzazione, a questo programma che ci stravolge e ci assassina a rate.
Tutto è nato in Grecia. Tutto finisce in Grecia.

Non pensate che dica questo per lusingarvi. Le lusinghe non sono il mio forte. Sono più bravo a mettermi nei guai con le parole. Per cui non si tratta di adulazione ma, penso, di un’osservazione abbastanza oggettiva: gli esperimenti di resistenza che avete portato avanti, le strategie e le tattiche, le teorie che avete esplorato, tutto questo è diventato proprietà comune del resto del mondo. Anche ora che cominciamo a trovare la nostra via, inciampando, noi anarchic* degli Stati Uniti e degli altri paesi del mondo, diviso com’è in nazioni-stato artificiali, guardiamo voi. Vediamo quello che avete fatto.

Non per trovarci delle scuse, qui negli Stati Uniti, ma parte della nostra inazione, credo, è una conseguenza del vedere quello che avete compiuto, quanto siete andati lontano, e crediamo, a torto o ragione, che qui una simile resistenza non sia possibile. Siamo paralizzati, credo, dalla sensazione che non possiamo fare quello che avete fatto, che in qualche modo la situazione o le “condizioni” negli Stati Uniti siano diverse, che la sorveglianza è troppo diffusa, le possibili sanzioni troppo enormi, il clima sociale troppo tranquillo. E così restiamo seduti davanti al nostro computer e ci connettiamo per vedere i filmati dei/lle grec* allucinati e urlanti, che danno la caccia ai porci sbigottiti che cercano di mettersi in salvo, l’ordine gerarchico ha le gambe che gli tremano, e noi sogniamo.

Vi starete chiedendo, dove sono gli statunitensi?
Arriviamo. Sono sicuro che stiamo arrivando.

Proprio questo mese, milioni di statunitensi hanno votato contro l’ordine costituito che li ha traditi per tutta la loro vita. A milioni hanno verosimilmente votato per il candidato che “cambierà” tutto, che “darà una scossa,” perché quel candidato sembrava dare loro voce, esprimere la loro frustrazione.

Pur concedendo loro il beneficio del dubbio e pensando che la maggior parte siano stupidi piuttosto che malvagi, hanno inconsapevolmente votato per il fascista sociopatico più aggressivo dai tempi di Hitler e Mussolini, un fascista del peggior genere, la cui adesione di facciata alla maggioranza dimenticata cederà alle politiche guerrafondaie, ai regali per le multinazionali e l’“austerità” per il popolo. Quest* votanti soffriranno presto di “rimorso del cliente,” quando il fascista in cui riponevano le loro speranze li tradirà totalmente.

E verso chi si rivolgeranno gli statunitensi? Torneranno ai partiti tradizionali che in decine di milioni hanno rifiutato, gli stessi partiti con le stesse idee fallimentari? Troveranno un nuovo eroe che prometterà loro gloria e grandezza, parlando esattamente come l’eroe che l* ha pugnalat* alle spalle?
No. Si rivolgeranno verso l’esempio dato altrove, l’esempio del rifiuto dell’ordine imposto, le immagini e le idee esportate non dalle flotte di navi, ma trasmesse elettronicamente via satellite, mostrando la vera dignità della rivolta.

Gli statunitensi stanno arrivando.
Nel giro di pochi mesi, questo popolo docile e pacifico sarà trasformato dalla rabbia e la furia, e troverà la propria voce nel sangue e nelle fiamme. Vi seguiranno nella battaglia contro il nemico comune, andranno dove molti di voi sono già andati, e vedrete volti coperti da bandana, nascosti dalle maschere da sci, e vedrete le pattuglie della polizia ribaltate e in fiamme, forse vedrete persino le colonne di fumo salire al cielo quando guarderete a ovest l’orizzonte.

Gli statunitensi stanno arrivando. E quando lo faremo, seguiremo i passi dei/lle ribelli grec* che ci hanno preceduto.

Quel giorno, il giorno della vittoria sul nostro nemico comune, saremo tutt* grec*.
E saremo tutt* liber*.

Qui il prigioniero anarchico Sean Swain dal centro correzionale di Lebanon, Ohio, negli Stati fascisti d’America. Se siete in ascolto, voi SIETE la resistenza.

Exarchia: Volantini per l’anarchico Sean Swain, incarcerato nelle prigioni statunitensi

sean-544x408Costantemente ispirati dalle parole di Sean e dalla sua posizione contro i prigioncrati, sentendo costantemente il calore della sua ribellione, il 21 novembre 2016 abbiamo incollato dei poster nel quartiere di Exarchia (nel centro di Atene) che dicono:

“E attacchiamo, ovunque siamo, qualunque sia la nostra situazione, finché non otterremo il mondo che meritiamo. Non ci sbarazzeremo di loro con un voto o una petizione o una protesta o un processo.”

Complicità assoluta con l’irriducibile anarchico Sean Swain, ancora detenuto nelle prigioni dell’Ohio, negli Stati Uniti.

SeanSwain.org

in inglese, greco

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Magdeburgo, Germania: Banca ridecorata in solidarietà con le anarchiche accusate delle rapine in banca ad Aachen

197615-544x408197616-544x408Nella notte tra il 23 e il 24 novembre abbiamo interamente ridecorato il locale bancomat della banca Sparkasse in Magdeburg Buckau, per esprimere la nostra solidarietà con le compagne accusate e la nostra rabbia contro il sistema repressivo.

Maggiori informazioni e ispirazione per le vostre azioni su solidariteit.noblogs.org

Niente prigioni! Niente Stati! Liber* tutt*!

in inglese

Exarchia, Atene: Striscione in solidarietà con Kara Wild

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Lo striscione dice: Libertà per Kara Wild, anarchica detenuta in Francia

Il 18 maggio 2016 a Parigi, nel contesto di un’agguerrita protesta contro la nuova legge sul lavoro, una pattuglia della polizia francese è stata distrutta e bruciata. Una settimana dopo, il 26 maggio, Kara Wild, una trans anarchica statunitense che ha partecipato al movimento, è stata arrestata durante una manifestazione separata vicino piazza della Nazione. La procura l’ha accusata di aver partecipato allo sfascio della pattuglia di polizia; da allora è detenuta in Francia e le è stata negata la libertà su cauzione perché considerata a rischio di fuga.

Il 25 novembre 2016, al mattino, abbiamo esposto uno striscione al Politecnico di Atene, su via Stournari, in segno di solidarietà con Kara. Non ci interessa se ha commesso il “reato” si cui è accusata. Per noi, distruggere e bruciare le pattuglie di polizia, in Francia e ovunque, non solo è giusto ma un’assoluta necessità.

(Α)

Aggiornamenti su Kara Wild: freekarawild.org

in inglese, greco

Vienna: Solidarietà e rabbia

wien2-544x408wien3-544x408wien4-544x408wien1-544x408Nelle ultime settimane ci siamo sforzati di esprimere la solidarietà e la rabbia che sentiamo nei confronti della repressione contro le anarchiche attualmente accusate dell’esproprio di una banca in Germania.

Abbiamo distribuito più di diecimila volantini nell’area metropolitana, abbiamo scritto degli slogan sui muri e abbiamo visitato alcune delle nostre filiali bancarie preferite per sfogarci un po’.

Ultimamente ad Aachen (Germania) è iniziato il processo contro le compagne, e vogliamo mostrare a chi è responsabile che non accetteremo che le nostre compagne vengano processate.

Non ce ne frega niente che siano “innocenti” o “colpevoli” rispetto alle accuse – sono categorie create dallo Stato e dal Capitale, non nostre. Ci rallegriamo di ogni banca danneggiata, di ogni manifesto, di ogni esproprio!

Solidariteà e attacco contro il mondo delle banche e delle prigioni!

Fonte: Linksunten

in inglese

Dresda, Germania: La guerra parte da qui!

dresdenCome riportato dai giornali, giovedì una macchina di servizio a Dresda è stata data alle fiamme.
Siamo stati noi!
Sfortunatamente l’articolo e le notizie della polizia non hanno rivelato che tipo di macchina fosse, così noi ci siamo trovati costretti a renderlo pubblico.
Quello che abbiamo bruciato, non era un “normale” veicolo, ma una macchina che appartiene al ThyssenKrupp (un’industria di armi).

Contro i profittatori della guerra e la Germania!
In luglio ad Amburgo, attacchiamo il G20.

Fonte in inglese: insurrectionnewsworldwide

Berlino: Attacco contro la società militare Thales

Si sta facendo caldo, a proposito delle preparazioni per un luglio bollente contro il G20. Nella notte tra l’11 e il 12 novembre delle proprietà della compagnia Thales sono state distrutte.
Thales è una delle undici maggiori aziende produttrici di armamenti, con un fatturato annuo di 14 miliardi di euro. Inoltre si occupa di diversi programmi tecnologici, come la famiglia di satelliti Galileo.
Inizialmente concepita esclusivamente per scopo civile, come la produzione di smartphone, sistemi di navigatori, ecc., nel luglio del 2008 il parlamento europeo decise che queste tecniche sarebbero dovute essere messe a disposizione per la sicurezza europea e per la Defence Politics (ESVP).

Thales inoltre sviluppò il progetto “Watchkeeper”. Su commissione dell’esercito inglese produsse un drone (Thales Watchkeeper WK450). Questi velivoli hanno iniziato a volare in Afghanistan nel 2012 fino al 2014 all’incirca 140 volte, e sono stati aggiornati in modo significativo nel 2016. Da quest’anno è possibile caricare il drone con bombe di 2kg, laser e gps. Oggi la tecnologia di Thales può uccidere direttamente.

Thales con il suo sistema di droni è stata avvistata sopra la “giungla” di Calais, dove i loro prodotti stavano sorvolando il cielo. (In Germania una lista delle compagnie coinvolte nel programma di espulsioni lo puoi trovare qua https://linksunten.indymedia.org/de/node/194981).

La nostra reale ragione era di prendere la parola dell’antico filosofo greco Thales: Ἀνιαρὸν ἀργία  (l’ozio è dolore). Questo è il motivo per cui noi abbiamo bruciato un furgone di questo produttore di armi a Berlino (Weissensee).
Abbiamo gioito anche per le notizie della scorsa settimana riguardo l’incendio dello scavatore della Cuvry a Berlino.

Vogliamo riprendere le parole dei compagnx:

“Ad Amburgo sulla strada verso il G20 vogliamo arrivare a un cambiamento e a una discussione esattamente riguardo queste questioni e riguardo un conflitto di livello globale. Come la gentrificazione non si ferma sulle frontiere degli Stati, la nostra resistenza non deve finire in un singolo evento. Piuttosto dovrebbe confluire in diversi luoghi e conflitti. Qui noi vediamo un ritmo comune per creare una convergenza di attacchi.”
Noi siamo dapertutto. Connettiamo le lotte. Trasformiamo il summit G20 in un disastro.

(vedi anche: https://linksunten.indymedia.org/en/node/195308 )

…per questo si può creare confusione nelle linee nemiche, perché diversi luoghi caldi del conflitto scoppino e non solo lì dove il nemico se l’aspetta ed è preparato. Ma in altri posti laddove può essere più imprevedibile per i piani strategici della polizia.
CCF-Internazionale Nera

Autonome Gruppe

Numero 2 della rivista anarchica quadrimestrale “I giorni e le notti”

È uscito il numero 2 della rivista anarchica quadrimestrale “I giorni e le notti”.

INDICE:
Editoriale
Anarchia e comunismo
Note sul comunismo anarchico
Violenza liberatrice o intangibilità della vita?
La determinazione qualitativa del gruppo
Colmare la misura

Editoriale:

Se c’è qualcosa di cui si può fare una quotidiana verifica empirica è che il discredito in cui è caduta la violenza rivoluzionaria ‒ discredito ottenuto con le bastonate e con il recupero della parte riottosa della società, non certo con le chiacchiere filosofiche ‒ è condizione di una profonda corruzione morale. La società non è mai stata così violenta e insieme così stupida da quando si è ampiamente introiettato il pregiudizio democratico in base al quale «violento è chiunque non rispetti le regole del dialogo civile» ‒ cioè da quando la violenza di classe si è fatta a senso unico.
«Senza una tipologia qualitativa della violenza, è impossibile pensare una violenza che non sia riducibile all’usurpazione praticata quotidianamente dal capitalismo».
Senza distinguere tra poveri e ricchi, tra guerra e resistenza, tra violenza dell’oppresso e violenza dell’oppressore, tra violenza puntuale e violenza indiscriminata, non solo non si trasforma il mondo, ma non si riesce nemmeno più a giudicarlo. La violenza dilaga ‒ con buona pace delle ipocrite lezioni di educazione civica ‒, ma nelle peggiori direzioni. Anche soltanto per ribadire alcune verità linguistiche serve oggi una «grande opera di demolizione urgente».
L’attuale sfacelo dei territori e delle coscienze può forse dare le vertigini. Ma senza quel senso di vertigine non è più dato pensare né agire.

Costo per copia 3 euro più le spese di spedizione.
Per i distributori 2 euro dalle tre o più copie più le spese di spedizione.
Per scriverci e richiedere copie: i giorni e le notti c/o Circolo Anarchico “Nave dei folli” – Via Santa Maria 35 – 38068  – Rovereto (TN).

rivistaigiornielenotti@autistici.org

[Spagna – 19 novembre/19 dicembre]: 10, 100, 1000 centri sociali occupati!

okuPer noi l’occupazione è uno strumento di lotta il cui obiettivo
principale non è la creazione di spazi per sviluppare attività
ludico-culturali, ma una strategia, in cui teoria e pratica prendono
forma per colpire uno dei princìpi di base della democrazia
capitalista: la proprietà.

L’importanza dell’occupazione è puramente logistica. Aiuta ad avvicinare
i/le compagn*, crea reti di affinità, diffusione e solidarietà, punti di
incontro per dibattito, autocritica e condivisione delle esperienze.
L’occupazione non è il fine, ma il mezzo che ci permette di organizzarci
e cospirare. È un’espressione tangibile dell’idea del “fai da te”.

Il Potere si è impegnato per eliminare alla radice qualunque progetto di
autogestione, perché attraverso questi processi si evidenzia la capacità
delle persone di auto-organizzarsi ai margini del sistema.

Le strategie impiegate a questo scopo sono state tante. A partire dalla
repressione più cruda, azioni di polizia, etc, per arrivare ad altre più
“gentili”, basate sulla negoziazione. Differenze estetiche a parte, il
fine ultimo di queste strategie non è altro che il controllo e la
domesticizzazione delle nostre idee e pratiche antiautoritarie.

Da qualche tempo il Comune di Madrid, uno degli auto-nominati “del
cambiamento”, ha messo in opera una campagna di molestie, intimidazioni
e di sfinimento verso i centri occupati della città.

Mascherando le reali intenzioni con una parvenza di dialogo, utilizza il
ricatto per raggiungere l’assimilazione di questi collettivi.

Ciò che hanno venduto a noi come un atto di tolleranza e comprensione,
cioè come uno sforzo per creare un tessuto sociale, è in ogni caso un
tentativo di smobilitazione e indebolimento di tutte le persone che non
sottostanno alle loro condizioni. Utilizzando meccanismi burocratici
come le revisioni dello stato degli edifici, o la necessità di ispezione
delle attività sviluppate, il comune di Madrid offre solo due opzioni: o
la regolarizzazione o lo sfratto.

Viene data la possibilitá di continuare le attività dei centri sociali
soltanto nel caso in cui queste siano supervisionate
dall’autorità competente; nel luogo in cui si trovano a patto di
costituirsi in associazioni legamente riconosciute, oppure richiedendo
la cessione di un altro spazio pubblico.

Per far pressione ricorrono a sanzioni amministrative, sigilli,
identificazioni e visite reiterate da parte della polizia municipale.

Il quadro legislativo per il quale si stabiliscono le direttrici della
cessione degli spazi pubblici e collettivi della città, approvato dal
municipio nel febbraio del 2016, ha messo le basi per influenzare il
movimento dell’occupazione, ancora una volta, tra progetti legali e
illegali.

In quanto anarchici, crediamo che l’occupazione non si possa
legalizzare, dato che il suo obiettivo è principalmente trasgredire
tutte le regole che la struttura política, sociale e economica ci ha
imposto.

Accettare le sue norme presuppone legittimare la sua tutela.  Noi ci
opponiamo alla creazione di spazi occupati sotto la protezione di
qualunque istituzione dello stato, e rifiutiamo qualunque negoziazione,
patto o dialogo che implichi la rinuncia totale o parziale dei nostri
piani di azione e scontro diretto.

Crediamo nel conflitto. Crediamo che chi vuole sconfiggere lo stato non
lo possa combattere da dentro. Per questo, chiediamo la solidarietà dei
centri sociali occupati minacciati di sfratto a Madrid e, di
conseguenza, a tutte le occupazioni che lottano contro il potere non
cedendo alle minacce.

Il modo di esprimere l’appoggio dipende dai mezzi e dalle possibilità
che ognuno ha, però impegnamoci in modo che, durante questo mese e per
tutto il tempo in cui se ne abbia bisogno, si realizzino azioni di tutti
i generi e attività che diano visibilità alla nostra posizione e alla
nostra determinazione che è quella di non cedere né allo Stato né ai
suoi ricatti.

Abbiamo creato il sito: okupamadrid.espivblogs.net per raccoglieremo tutte le azioni, i comunicati etc.

Moltiplichiamo le idee e le pratiche antiautoritarie di solidarietà e
lotta!

 10, 100, 1000 centri sociali occupati!

in spagnolo

[Politecnico di Atene, 23 novembre] Contro la società carceraria: Discussione con dei/lle compagn* dell’ABC di Bloomington

23nov_exarchia-544x736Discussione sulla lotta contro la società carceraria negli Stati Uniti con dei/lle compagn* della Croce Nera Anarchica (Anarchist Black Cross) di Bloomington (Indiana)

Mercoledì 23 novembre alle 20:00, edificio Gini
Politecnico di Atene (entrata da via Stournari), Exarchia

Squat Themistokleous 58 Squat
& rete di traduzioni di contro-informazione Contra Info

in inglese

[Mexico] Fernando Barcenas : non abbiamo bisogno di amnistie perché non abbiamo bisogno di leggi che decidano della nostra vita

reclunortePrigione Nord di Città del Messico, ottobre 2016

La legge è un artificio che castra i comportamenti umani; che pensa, dirige, inventa le nostre vite al posto nostro, e una tale concezione implica la mutilazione del frammento più unico e autentico di noi stessi.

È per questa ragione che chi decide di prendere in mano la propria vita ai margini del macchinario marcio viene considerato come “strano”, “antisociale”, “criminale”, etc…

Non possiamo pensare delle soluzioni all’interno del “quadro democratico”, che con la sua politica di sterminio spaventa gli/le abitanti con furti, violenza e morte.

Mi sono arrivate voci riguardo un’amnistia promossa da qualche partito e istituzione politica. Mi sembra necessario precisare la mia posizione di rifiuto a ogni forma di strumentalizzazione delle energie del popolo per conservare l’ordine. Qualcun* pensa che un’amnistia possa guarire gli interessi del popolo, ridotto in mille pezzi dall’imposizione della ricchezza e grazie alla schiavitù economica; noi non vogliamo “uscire” da una prigione per entrare in un’altra. Vogliamo essere liber*, davvero liber*, al di fuori di tutte le loro realtà virtuali, e questo implica necessariamente distruggere la società. Lo faremo pensando che qualcosa di nuovo deve nascere per far crollare per sempre questa civilizzazione marcia che ci trasforma in automi e ingranaggi del suo macchinario.

Non ci interessano le “lotte politiche”, ma piuttosto il conflitto permanente che esiste ovunque; possono imprigionarci ma non fermeranno la rivolta. I/Le vicin* scontenti che scendono in strada per rifiutare i progetti immobiliari causa dello spoglio e del trasferimento forzato di migliaia di famiglie che non hanno la possibilità di finanziare la privatizzazione dello spazio pubblico. La privatizzazione dell’acqua è un altro sintomo lampante, riflesso della considerazione in cui ci tengono in realtà i/le potenti. Schiavitù moderna, alienata e addolcita da lusso, droga e altre aspirazioni capitaliste.

Non abbiamo bisogno di amnistie perché non abbiamo bisogno di leggi che decidano della nostra vita; lo specchio per allodole del progresso ci fa credere che lo Stato e il governo sono indispensabili e d’un tratto non ci rendiamo conto degli indizi che ci mostrano che ci trasformano in complici del massacro dei nostri popoli…

Vogliamo vedere diffondersi ovunque l’insurrezione che distruggerà il potere centralizzato, giogo comune sotto il quale noi, tutt* i/le pover* soffriamo.

Salutiamo ogni atto d’insubordinazione contro gli standard di vita internazionali che pretendono di convertirci in pezzi indispensabili al loro macchinario.

Noi altr* emarginat* siamo coloro che sopportano il peso di questa società e siccome ormai siamo inutili a questa società tecnologica, giustificano il nostro massacro con delle guerre informali contro la droga, lanciate appunto nei luoghi in cui vivono persone che hanno tradizioni comunitarie e conducono vite diverse da quella imposta dallo Stato.

Chiunque viva in un quartiere povero sa fin da piccolo che il traffico di droga è gestito da organismi semi-pubblici, ossia che l’insediamento della mafia come istituzione regola il controllo interiore del territorio mentre la polizia mette in piedi una politica di due pesi due misure, senza risparmiare gli sforzi per il buon funzionamento della mafia. In questo modo la mafia non è nient’altro che una sottospecie di polizia che regola non soltanto il traffico di droga ma anche le imprese formali e informali esistenti sul territorio.

Nonostante questo, se la situazione è diventata massiccia, questo è dovuto al fatto che all’origine il traffico di droga non è nient’altro che un’attività supplementare dell’idra capitalista.

Un* capitalista resterà sempre un mostro vorace e predatore, che si dedichi a un’impresa “legale”, oppure a quelle che chiamano “illegali”.

L’unica motivazione dei capitalisti è il loro insaziabile desiderio di profitto. Sono pronti a tutto per i soldi e d’altronde è per questo che i rapporti tra capitalisti “legali” e il “crimine organizzato” sono così stretti.

Non possiamo mettere né le nostre vite né quelle dei/lle nostr* car* nelle mani dello Stato/Mafia, perché sono loro i responsabili del genocidio e dei massacri che respiriamo ogni giorno.

Come anarchic* conduciamo una guerra contro il potere, contro tutto quello che cerca di condizionare gli individui e allontanarli da loro stess*.

È per questo che bruciamo tutte le gabbie, che sabotiamo le loro marche commerciali, che attacchiamo i simboli della loro società. Le città le prendiamo d’assalto perché l’urbanizzazione è l’apice dell’imprigionamento di  massa, della privatizzazione delle risorse economiche. Persino i trasporti pubblici sono un simbolo che non smette di ricordare agli/lle emarginat* che non sono i/le benvenut* nei grandi centri urbani. L’aumento del prezzo del metrò, il monopolio di un’unica azienda che tenta di accaparrarsi l’intero mercato dei mezzi pubblici della città, imponendo così il suo schema terrestre di trasporto, sono altrettanti sintomi della privatizzazione totale delle città.

In questa era tecnologica, la prigione è un luogo banalizzato, ragion per cui dobbiamo inventare sentieri e vie che ci aiutino a vivere ai margini, reinventare le nostre vite giorno dopo giorno riappropriandocene.

In guerra, finché non saremo tutt* liber*!

Fernando Bárcenas

in francese

Atene: Auto appartenente a un fascista distrutta a Exarchia

before-544x408Verso l’ora di pranzo di mercoledì 9 novembre 2016, all’incrocio tra via Tositsa e via Bouboulinas a Exarchia, è stata vista una Volkswagen bianca targata IZY 5183 con in mostra sul cruscotto il quotidiano nazista Empros. Un gruppo di compagn* si sono mobilitat* rapidamente e hanno sfasciato la macchina.

Mandiamo un segnale insurrezionale a chi prende le piazze negli Stati Uniti contro l’elezione democratica del fascista Trump.

ALL’INFERNO OGNI PATRIA!

in greco, inglese, spagnolo

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Germania: Aggiornamento da Hambach

cccc-544x363bbb-544x363img_6269a-544x363Nelle prime ore del 15 novembre, alla luce della luna piena, un gruppo autonomo ha accolto gli operai della foresta con un fuoco emozionante. Delle barricate infuocate sono state erette sulla strada principale che porta alla Foresta di Hambach per impedire agli assassini della foresta assunti dalla RWE di raggiungere il loro posto di lavoro. La barricata ha attirato l’attenzione di diversi lavoratori della sicurezza, gli sbirri e anche una squadra di artificieri, e la strada è stata bloccata per svariate ore.

Durante la stagione di deforestazione di quest’anno (da ottobre a febbraio), la RWE è già responsabile dell’uccisione di centinaia di alberi, per fare spazio alla loro miniera di lignite a cielo aperto che divora ogni cosa.

Non possiamo contare sulla democrazia liberale o sul capitalismo industriale per proteggere l’habitat naturale e l’ambiente. Solo attraverso l’azione diretta abbiamo una chance di assicurarci un mondo senza sfruttamento.

FUOCO ALLE RUSPE! LA FORESTA DI HAMBACH RIMANE!

Solidarietà con i/le NoDAPL che proteggono l’acqua, la ZAD (Notre-Dames-des-Landes), e tutt* i/le compagn* dietro le sbarre!

in inglese, tedesco

Aachen, Germania: Aggiornamento sul processo contro la compagna accusata di rapina

22Primo giorno di processo:

Il 4 novembre si è svolta la prima seduta nel processo contro la compagna anarchica di Amsterdam arrestata, accusata della rapina a una banca ad Aachen nel 2013.
Nonostante la presenza presso il tribunale di una buona quantità di sbirri di diverse unità e uniformi (reparti antisommossa nel cortile e all’interno dell’edificio, controlli di documenti per tuttx coloro che hanno presenziato al processo e controlli polizieschi alle persone in strada) una trentina di compagnx e amicx solidali erano presenti. All’esterno dell’edificio è stato appeso uno striscione in sostegno della liberazione incondizionata della compagna.

La seduta è durata nemmeno un’ora, semplicemente per sbrigare le formalità: la lettura delle accuse e la stesura del calendario delle udienze processuali. La prossima udienza si terrà il 17 Novembre alle 10:30.  Ricordiamo che per coloro che volessero presenziare il puntello è entro le 9:45, considerate le tempistiche dei controlli per accedere al tribunale.

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La storia inizia in un caldo giorno dell’estate del 2015, quando una compagna viene arrestata al confine tra Grecia e Bulgaria, in seguito a un mandato emesso dalla procura di Aachen (Germania) per un’accusa nei suoi confronti di rapina ai danni di una banca avvenuta nel 2013. Dopo 5 mesi di detenzione la compagna viene rilasciata, con le accuse cadute e senza nessuna condizione per il rilascio. Il pm, molto indispettito, avvia di conseguenza un ricorso alla corte suprema, la quale da seguito con un processo che ha avuto inizio il 4 novembre 2016.

Lo stesso procuratore ha arrestato altrx due anarchicx barcellonesi per una rapina avvenuta alla Pax Bank nel 2014.
Per quanto questi siano due casi separati, siamo solidali con questix tre anarchicx che non hanno piegato la loro dignità, la loro etica e le loro idee all’ondata repressiva. Non è importante per noi sapere se sono colpevoli o meno, questa è una logica binaria usata dal sistema legale per imporre le proprie leggi che mirano a determinare una vita fatta di lavoro, alienazione, obbedienza e rassegnazione.

Non ci sono paramentri legali o limiti strategici per gli/le anarchicx nel basare le loro espressioni di solidarietà nei confronti di compagnx colpitx dalla repressione. Questi non sono i metri né i principi che ci muovono. Per contro, la solidarietà è parte integrale delle nostre lotte, la quale risponde al bisogno di rimanere al fianco di amicx ed affini che affrontano le raffiche dello Stato, senza scendere a compromessi nella loro sete di libertà e ribellione contro un mondo basato sullo sfruttamento e sull’autorità. […]

Seguiranno aggiornamenti sulla situazione legale, testi di analisi sulla repressione e il carcere, corrispondenze e azioni in solidarietà con i/le compagnx implicatx e contro il sistema-carcere.

Se toccano unx, toccano tuttx. Fino a che non saremo tuttx liberx!

BeznAchalie n°10, più inserto “A dispetto di tutto”

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Cliccare sull’immagine per scaricare il PDF

Indice di questo numero:

-Premessa
– Il Crocicchio
– Oltre la frontiera
– Faccia a faccia col nemico
– Indirizzi aggiornati dei compagni detenuti
– Qualche parola x chiarire la situazione sul processo che mi vede imputato per istigazione a commettere atti di terrorismo
– Le nostre parole e le nostre idee. Sul processo del 28 settembre a un compagno di Genova.
– Insurrezione o rivoluzione?
– L’attimo e il tempo
– Attacco dunque sono
– Nulla è finito. Sulla necessità di accettare le nostre scelte in tutta la loro ampiezza. (Carceri spagnole) Francisco Solar
– Carcere, dall’ AS2 di Ferrara: uno scritto di Alfredo Cospito ai compagni greci. Un punto di vista.
– AS2 [Ferrara]: Comunicato dell’anarchico Alfredo Cospito sullo sciopero della fame

Inserto: John Olday – A DISPETTO DI TUTTO – ANARCHISMO E LOTTA ARMATA

Wermelskirchen, Germania: Vernice a luogo d’iniziative AfD

1562259 ottobre 2016

Se le cose fossero andate secondo l’associazione circondariale della AfD attorno a Manfred Schawohl, Karl Springer e Hans-Joachim Lietzmann a Wermelskirchen, l’albergo situato in Jörgensgasse questo mercoledì avrebbe dovuto ospitare il solito tavolo rotondo AfD. Ecco il motivo per cui questa notte l’albergo “Hotel zur Eich” è stato marcato con la vernice e la scritta “NO AFD”.

Secondo il portavoce AfD H.-J.L., la riunione è stata disdetta “causa attentato alla vernice al luogo dell’iniziativa”.
Osti e altrx sostenitrix che mettono a disposizione i propri locali ax populistx di destra, neonazi o razzistx devono prevedere degli interventi diretti e militanti.
In questo senso: chiusura dei locali pubblici per AfD a Wermelskirchen e dappertutto!
Quando AfD vuole riunirsi, noi già siamo passatx!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Incendiata auto Spie

1924993 ottobre 2016

In solidarietà con tutte le persone che hanno lottato in carcere o sulle strade, stanotte abbiamo bruciato un’auto dell’impresa costruttrice di carceri Spie. Con l’azione ci riferiamo direttamente ax compas di Tolosa che nella notte dal 20al 21 settembre hanno fatto lo stesso. Spie è una grande impresa che per esempio ha contribuito alla costruzione del carcere a Leuze in Belgio. Lì da anni si conduce una lotta intensa contro l’industria delle prigioni. Ci sono delle liste nere di ditte alle quali attaccare i mezzi di produzione. Anche alcuni dei responsabili di rango hanno delle visite domiciliari. Per esempio il direttore del carcere di Brügge, la cui auto fu bruciata sotto casa.

Spie, inoltre, fa parte dell’industria dell’atomo. Anche questa lotta è condotta intensamente con l’obiettivo di fermare quest’economia vomitevole. Ma anche gli attacchi alle vetture sono delle punzecchiature che, se massicce, possono fare effetto. Gli attacchi incendiari alle auto sono un mezzo che si può impiegare facilmente e spesso.
Anche nelle campagne si svolge la stessa lotta. In questo periodo ci sono intense lotte nella Lausitz, nella foresta di Hambach e nella Zad in Bretagna. La lotta contro il rifornimento capitalista d’energia, l’infrastruttura dei trasporti e le galere è diretta contro lo Stato e le sue multinazionali che considerano la natura una merce da distruggere o da sfruttare. Lx partigianx rischiano la propria vita o libertà quando distruggono oppure sabotano questi progetti di costruzione. Chi vi finisce in galera incontra di nuovo le stesse ditte che non perdono la minima occasione per sottomettere possibilmente tutta la società al controllo, allo sfruttamento e al terrore. Ma se non ci lasciamo terrorizzare non avranno successo. Ecco perché lx prigionierx che continuano a lottare anche in galera costituiscono un grande pericolo per questa società nonché un motore importante della nostra lotta.

Ringraziamo
Aaron e Balu,
le rapinatrici che devono aspettare il loro processo ad Aachen,
lx numerosx compas curdx imprigionatx,
lx insortx nelle galere USA,
quelli di Basilea colpiti dalla repressione
e tuttx lx altrx che mantengono acceso il fuoco della lotta.

Gruppo di azione in memoria di Rémi Fraisse (+26.10.2014)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Stoccarda: Vernice a casa di famiglia AfD

1926624 ottobre 2016

Nella notte dal 3 al 4 ottobre abbiamo attaccato con la vernice l’abitazione del parlamentare regionale AfD Heinrich Fiechtner e della candidata AfD Astrid Fiechtner in via Axtle 59 a Stoccarda e la scelta della data e dell’obiettivo non è casuale, perciò alcune parole in merito.

Chi è Heinrich Fiechtner? L’oncologo appartiene alla vecchia guardia della AfD Württemberg ed era assessore già sotto l’ex-dirigente di partito Lucke. Come appartenente all’ala d’estrema destra lavorava dagli inizi per un’evoluzione verso destra del partito. L’attuale posizionamento in favore di Jörg Meuthen nella diatriba tra fazioni si può benissimo considerare una mossa carrieristica e non deve assolutamente illudere sui suoi principi ostili all’umanità.
Heinrich Fiechtner non è uno sconosciuto neanche oltre la scena politica. Per esibirsi nella frazione comunale AfD emerge regolarmente con le sue gaffe verbali e volgarità e provocazioni contro le proteste antirazziste.
Anche per questo lo abbiamo preso di mira.

Come potrai capire con un’occhiata alla facciata di casa tua, purtroppo non puoi sempre ripararti dietro gli sbirri, Fiechtner.
Il 3 ottobre cosa c’entra? Di nuovo, a suon di randellate, gli sbirri hanno imposto un’iniziativa AfD nel quartiere Cannstadt di Stoccarda. Era invitato il gota dell’estrema destra del partito incluso Markus Frohnmaier, con le sue velleità da diplomatico e aizzatore della Junge Alternative. Non stupisce che l’iniziativa si celebri nel cosiddetto giorno dell’unità tedesca. Con l’annessione e il saccheggio della DDR da parte del capitale tedesco e la contemporanea ondata nazional-razzista, alla fin fine si sono realizzati molto prima della sua nascita due dei temi centrali della AfD. Cioè l’acutizzazione delle condizioni di sfruttamento capitalista a detrimento di larghe fasce della popolazione e il razzismo pratico vantaggioso alla logica della valorizzazione. Oggi si tratta di farne un pacchetto ancora migliore per tutta la Germania.

Sappiamo che il problema di fondo si chiama capitalismo. Parte importante di una prospettiva anticapitalista è e rimane però una lotta determinata contro la destra. Proprio per questo, i funzionari tipo Fiechtner devono essere attaccati.
Perciò “non ci rivolgiamo a te” con le parole, Fiechtner, bensì con la nostra azione concreta. Che ne seguano delle altre. Gli stimoli abbondano.
Attaccare i populisti di destra, sempre e dappertutto.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Lipsia: Pietre e catrame all’ufficio di Bettina Kudla (CDU)

1925523 ottobre 2016

Ieri notte abbiamo attaccato con vernice e pietre l’ufficio di Bettina Kudla.
Con le sue esternazioni sulla presunta “ri-popolazione” della Germania, Kudla si è associata retoricamente ai camerati che fornendo loro gli argomenti incoraggiano all’azione le bande di picchiatori razzisti e incendiari. Sostenendo il mito che in Germania sarebbe in atto un ricambio della popolazione legittima le voglie assassine dei fascisti nelle piazze. Ecco perché è diventata un nostro obiettivo. Kudla voleva immischiarsi con i criminali in doppiopetto, Beatrix von Storch le offriva di cambiare nella AfD, e noi le abbiamo già dato il benvenuto.
Ma siamo onesti! La CDU stessa fa da garante alla fortezza Europa e alla politica reazionaria chiesta dall’opposizione AfD.

Con il peggioramento del diritto all’asilo insieme alle violenze razziste per strada, i democratici cristiani già molto prima di accattivarsi la nuova destra hanno fatto di tutto per diventare un bersaglio degli interventi della sinistra radicale. Durante la giornata dei festeggiamenti per l’unità perfezionavano diligentemente la storiella che la “Germania oscura” con Pegida, AfD e altri razzisti e neonazi non farebbero parte della RFT.

In merito vogliamo chiarire per bene che la violenza e la retorica di destra 1) non può considerarsi semplicemente come fenomeno che si possa delimitare nettamente da una politica di centro poiché gli elementi dell’ideologia di destra sono troppo diffusi. 2) È vero che l’opposizione di destra sulla strada come anche nel parlamento è un pericolo acuto per tante persone qui, ma la strage nel Mediterraneo e la politica dell’immiserimento in Europa non sono organizzati dai neonazi o dalla “gentaglia” bensì da CDU e SPD. Tutto questo è Germania, tutto questo vanno a festeggiare il 3 ottobre. E per questo dovranno anche pagare, sempre di nuovo.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Potsdam, Germania: Attacco a casa e ritrovo AfD

8 ottobre 2016

Nella notte al 8 ottobre abbiamo marcato con la vernice e spray la sede tedesca di Intervista Sa a Potsdam (Berliner Strasze 111).
L’azione è diretta contro il membro della direzione della ditta IT di Reinhard Irsigler, membro attivo di AfD e autore per il giornale nazionalista e conservatore di destra “Unser Mitteleuropa”. Inoltre i locali della bettola furono utilizzati già prima per le riunioni interne di AfD.
Inoltre, l’azione vuole essere un segnale contro la politica AfD razzista e nazionalista. Attaccare le strutture AfD, niente spazio ax razzistx!

No borders, no nations! Insorgere contro la politica assassina d’Europa! Partecipare ai NoBorderActionDays!
Fonte: Linksunten
Traduzione dal tedesco mc, CH