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Londra: Azione in solidarietà con i compagni perseguitati per il caso Lotta Rivoluzionaria

Sabato pomeriggio del 01/12/2012, vari compagni anarchici da vari sparsi punti della metropoli grigia si sono incontrati a sud di Londra per inviare un messaggio di solidarietà ai perseguitati e perseguitate per il caso di Lotta Rivoluzionaria ad Atene

Un striscione gigante che scrive “SOLIDARIETÀ PER IL CASO LOTTA RIVOLUZIONARIA” è stato appeso fuori dall’ottavo piano del London College of Communication (LCC). Inoltre hanno distribuito molti volantini alla gente, contenenti le parole dei tre membri della Lotta Rivoluzionaria -un segnale di solidarietà alle persone che stano sotto processo alla corte del terrore di Korydallos- e pensieri contro il terrorismo di stato in Grecia e in tutto il mondo.

Segue uno dei testi distribuiti dai compagni:

LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA

“[…] Che cosa significa esprimere la solidarietà rivoluzionaria? Fondamentalmente la risposta non è così difficile.

La solidarietà si trova nell’azione. Azione che affonda le sue radici nel proprio progetto che viene portato avanti anche con coerenza e con orgoglio, soprattutto nei momenti in cui potrebbe essere pericoloso anche di esprimere le proprie idee pubblicamente. Un progetto che esprime solidarietà con gioia nel gioco della vita che prima di tutto rende noi stessi liberi, distrugge l’alienazione, lo sfruttamento, la povertà mentale, aprendo spazi infiniti dedicati alla sperimentazione e alla continua attività della propria mente in un progetto finalizzato alla realizzazione di sé nell’insurrezione.

Un progetto che non è specificamente legato alla repressione che ha colpito i nostri compagni, ma che continua ad evolversi e far crescere le tensioni sociali, fino al punto di farle esplodere così forte che le mura della prigione cadranno da sole.

Un progetto che è un punto di riferimento e di stimolo per i compagni imprigionati, i quali a loro volta sono il punto di riferimento per questo. La solidarietà rivoluzionaria è il segreto che distrugge tutti le mura, esprimendo amore e rabbia al tempo stesso della propria insurrezione nella lotta contro il Capitale e lo Stato.”
Daniela Carmignani

È tempo di organizzarci, per attaccare e liberarci!

LA LOTTA E UNICA: CONTRO IL NEMICO COMUNE!

Atene: Manifestazione anarchica-antispecista è stata ferocemente attaccata dalla polizia

Sabato, 8 Dicembre alle 12:00, anarchici e anti-specisti hanno effettuato un raduno a Piazza Syntagma contro l’industria della pelliccia e la macchina dello sfruttamento degli animali. Alle 13.30 hanno iniziato un corteo di protesta al centro della città.

Un blocco di manifestanti relativamente piccolo, con circa 150 partecipanti, hanno scandito con intensità slogan camminando sulla via Mitropoleos. Di seguito hanno continuato verso la Via Pandrosou, nella zona turistica di Plaka. I compagni hanno effettuato azioni dirette, con graffiti e stencil sui muri, e gettando colori sulle vetrine dei negozi di commercio di pellicce che si trovano nella zona.

La manifestazione è stata ferocemente attaccata quando i compagni hanno cercato di tornare a Monastiraki, in mezzo ad una folla consumistica e indifferente. Quando si avvicinarono a Via Aiolou, le forze repressive hanno bloccato in anticipo l’accesso a Via Ermou, che è il principale centro della zona dello shopping. In particolare, i poliziotti hanno disperso il blocco degli anti-specisti con un uso eccessivo di lacrimogeni, granate stordenti e violenza fisica.

I fascisti in divisa hanno inseguito la gente per le strade circostanti. Diversi manifestanti sono stati aggrediti selvaggiamente dalla polizia. Nessuna detenzione è stata segnalata, tuttavia alcuni compagni sono stati picchiati così pesantemente che sono stati ricoverati in ospedale, mentre almeno tre manifestanti hanno subito lesioni alla testa.

Lo Stato / Capitale non mostra pietà, né sulle persone, né sugli animali, ed ancora una volta i suoi mercenari hanno protetto gli interessi degli sfruttatori.

Scuoianno tutti noi, ogni essere vivente, per riscaldare le tasche dei nostri assassini.
Siamo in guerra su tutti i fronti.

Carceri di Koridallos: Testo in solidarietà con Savvas Xiros

7 Dicembre 2012

Il 18 Dicembre 2012 la Corte di Pireo esaminerà il ricorso / mozione che è stato presentato da Savvas Xiros, che chiede di nuovo il suo rilascio dal carcere per motivi di salute e di ospedalizzazione domiciliare.

Le sue condizioni di salute presentano sintomi multi-fattoriali, dai suoi occhi (praticamente è cieco), le orecchie (è quasi sordo), il sistema circolatorio (soffre dal gonfiore delle gambe causato da insufficienza venosa), il sistema nervoso (soffre di vertigini, instabilità, incidente vascolare cerebrale, è all’inizio della sclerosi multipla), e l’amputazione della mano destra.

In altre parole, abbiamo a che fare praticamente con un uomo al limite della sopravvivenza. Dopo vari rifiuti da parte dei consigli dell’amministrazione penitenziaria, Savvas ha ricevuto un ordine positivo dal giudice che gli ha permesso di essere ammesso all’ospedale di AHEPA a Salonicco, nell’estate del 2012, e di essere ricoverato in ospedale per cinque mesi (inutile dire che era costantemente sorvegliato). L’unità antiterrorismo è intervenuta nel procedimento ed ha interrotto il trattamento entro nove giorni. Savvas è stato quindi nuovamente trasferito nel pollaio che viene chiamato ospedale per detenuti di Koridallos. Anche in questo caso -come accade sempre con i guerriglieri che vengono catturati feriti- il personale medico e infermieristico ha lasciato il campo libero per le forze della polizia; infatti, il personale ha apertamente collaborato con i sbirri che hanno imposto i loro propri termini sull’ospedalizzazione.

Questo approccio repressivo è in accordo con l’isolamento fisico e politico in corso che le autorità hanno messo in vigore dopo i arresti del 2002 nel caso dell’organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre (17N).

Soprattutto per quanto riguarda Savvas il potere sta facendo un ulteriore passo in avanti, puntando al suo sterminio fisico. Le autorità attendono il momento in cui il suo stato di salute sarà diventato irreversibile (che è già avvenuto nella maggior parte degli aspetti) per liberarlo dalla prigione; e anche allora lo avrebbero liberato solo per evitare che la politica annichilente del sistema carcerario sia collegata alla sua morte.

Questa non è una novità per Stato Greco in particolare, visto che la morte lenta di guerriglieri/combattenti pesantemente feriti o gravemente malati è una linea di azione internazionale del totalitarismo democratico-ad esempio Joëlle Aubron in Francia (membro di Action directe; nata nel 1959, morta nel 2006, due anni dopo che le è stata finalmente concessa la scarcerazione per motivi di salute).

La situazione di Savvas non riguarda solo la sua persona. Ricorda ed avverte parallelamente di ciò che il destino riserverà a coloro che scelgierano di rispondere con la violenza alla violenza del regime.

Per questo motivo, consideriamo il caso di Savvas, deve essere reclamato non in qualche modo umanitario, ma in termini di solidarietà rivoluzionaria.

Dobbiamo reclamare la sua liberazione dal carcere, come un combattente e guerrigliero ferito, e non dobbiamo lasciare spazio all’oblio.

Non dimentichiamo la lotta; non stiamo solo a guardare i suoi ostaggi cadere nell’oblio.

Prigionieri anarchici di guerra:
Alexandros Mitroussias
Giorgos Karagiannidis
Kostas Sakkas
Babis Tsilianidis
Dimitris Dimtsiadis
Sokratis Tzifkas

PS. Questo testo è stato strutturato attraverso processi collettivi della scorsa settimana, ed è stato dato per la pubblicazione, mentre i ultimi due compagni erano ancora in prigione.

fonte

Grecia: Duri Scontri nella città di Agrinio in ricordo di Alexis Grigoropoulos (1993-2008)

Ad Agrinio, circa 350 studenti delle scuole hanno organizzato una manifestazione commemorativa per Alexandros Grigoropoulos, che è stato assassinato dalla polizia il 6 Dicembre 2008.

Quando il corteo contro la repressione ha raggiunto il municipio, i giovani hanno preso d’assalto la squadra motorizzata della polizia DIAS che sorvegliava l’edificio. Bombe incendiarie e pietre sono state lanciate contro le fece terrorizzate della polizia, che si sono nascosti dietro un chiosco.

Poco dopo, gli studenti hanno combattuto con i poliziotti del gruppo OPKE della prevenzione della criminalità e repressione nella zona di Syntrivani (Fontana). Scontri testa a testa sono scoppiati tra i manifestanti e gli squadroni dell’anti-sommossa in Piazza Dimadi, dove la polizia ha tentato di circondare la zona.

La gente del posto stava imprecando verso i poliziotti, che non hanno esitato a sparare lacrimogeni su diversi negozi commerciali e al mercato della città. È da notare che un ufficiale di polizia ha tirato fuori la pistola contro gli studenti, con alcuni passanti intorno a lui che gli fischiavano contro.

Due reporter-spie hanno cercato di avvicinarsi alla manifestazione ed effettuare riprese video a distanza ravvicinata, ma sono stati picchiati dai manifestanti in loco. Inoltre, il veicolo del sindaco è stato attaccato.

Non c’è stato alcun arresto o di detenzione in Agrinio finora. Tuttavia, durante le mobilitazioni del mattino in altre città greche, i poliziotti hanno riferito molti manifestanti arrestati.

La maggior parte delle persone in tutta la Grecia è scesa per le strade la sera per commemorare la morte del 15enne Alexandros.

Seguiranno aggiornamenti.

Atene: Aggiornamento sugli imprigionati anarchici Tsilianidis, Tzifkas, Dimtsiadis e Fessas, noti come “i 4 di Vyronas”

Il 5 Dicembre era l’ultimo giorno del processo contro i quattro anarchici in custodia cautelare Babis Tsilianidis, Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas per il caso degli arresti nei distretti di Atene Tavros e Vyronas nel Gennaio 2011.

Le accuse di partecipazione ad un’organizzazione terroristica anonima e la fornitura di armi da fuoco verso gruppi terroristici sono state ritirate, e i compagni invece sono stati condannati per “cospirazione” e “possesso non autorizzato di armi da fuoco”.

La corte ha accettato la proposta del pubblico ministero, senza riconoscere circostanze attenuanti, ed ha condannato i quattro anarchici a 4 anni di reclusione, mentre il loro ricorso ha effetto sospensivo. Inoltre, hanno ricevuto una multa di €3.000 ciascuno per il possesso illegale di armi. Il giudice ha imposto condizioni restrittive a tutti i compagni (che dovranno firmare in una stazione di polizia locale due volte al mese, anche quando saranno liberi per le strade).

Da un lato, ci si aspetta dai compagni Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis e Dimitris Fessas di presentare una richiesta d’appello presto, in modo di ottenere il rilascio dalla prigione.

D’altra parte, il compagno Babis Tsilianidis rimarrà in custodia cautelare nel carcere di Koridallos in attesa di processo, perché è ancora accusato per una rapina a mano armata che si è svolta presso il dipartimento della contabilità dell’ospedale AHEPA a Salonicco nel Luglio 2010. Dopo tre rinvii consecutivi, il suo processo è previsto per il 22 Gennaio 2013, alle 09:00 ai tribunali di Salonicco.

La lotta contro l’esistente continua.
Rabbia e coscienza.

Barcellona: Solidarietà con i casi di Lotta Rivoluzionaria e Cospirazione delle Cellule di Fuoco in Grecia

Solidarietà con gli ostaggi – Lotta Rivoluzionaria e Cellule di Fuoco – Grecia
La repressione non ci fermerà – Solidarietà con Lotta Rivoluzionaria – Non dimenticheremo Lambros Foundas
SOLIDARIETÀ RIVOLUZIONARIA

Ricevendo l’eco del richiamo di solidarietà per il caso della Lotta Rivoluzionaria, abbiamo srotolato striscioni in tre diversi punti della città di Barcellona, il 22 e il 23 di Novembre.

Solidarietà con gli accusati e perseguitati nei casi della Lotta Rivoluzionaria e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Solidarietà con tutti i combattenti imprigionati in tutto il mondo!
Fuoco alle prigioni!

Santiago, $ile: Barricate e scontri in solidarietà con i compagni della Lotta Rivoluzionaria

Giovedì, 22 Novembre, circa alle 8 del mattino, un gruppo di incappucciati è uscito dall’Università Centrale, che si trova accanto al parco Almagro nel centro di Santiago, e ha dato fuoco a barricate sulla via San Ignacio per interrompere il flusso del traffico.

L’irruzione nel trasferimento di routine delle persone da casa al lavoro e viceversa, attraverso questa strada ha causato il rapido arrivo delle forze speciali dei carabinieri, dei quali gli individui incappucciati erano già in attesa con pietre e bottiglie molotov in mano.

Dopo alcuni momenti di combattimento di strada, i compagni si ritirarono nelle sedi universitarie, da dove continuarono a combattere contro i bastardi in divisa.

Quando sono rimasti senza materiale per il confronto, i compagni anonimi hanno lasciato il posto; non sono stati effettuati arresti.

I volantini lasciati sul posto scrivevano:

In solidarietà con i compagni dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria, che sono stati incarcerati e sono attualmente perseguiti dallo Stato / Capitale.

In memoria dell’anarchico compagno Lambros Foundas, ucciso in combattimento da parte della polizia greca (2010).

Per il richiamo di sostegno al caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria in Grecia, nei giorni 22, 23 e 24 di Novembre.

Anarchici, $ile.

“TUTTI COLORO CHE COMBATTONO DEVONO SAPERLO.
NON SARANNO MAI SOLI!”

fonte

Madrid: Striscione in solidarietà con i compagni perseguiti per il caso Lotta Rivoluzionaria

Solidarietà con gli imputati nel caso Lotta Rivoluzionaria e con la lotta sociale in Grecia

Domenica, 25 Novembre, per unirsi al richiamo per azioni di solidarietà con il caso della Lotta Rivoluzionaria, mani anonime hanno appeso uno striscione in una piazza del centro di Madrid in solidarietà con i perseguitati del caso Lotta Rivoluzionaria ad Atene, in Grecia. Lo striscione è rimasto lì per almeno 24 ore, in una zona del centro con molti passanti.

Atene: Richiamo di solidarietà a Tasos Theofilou

“Sono un comunista anarchico. Amo la vita e la libertà. Lottiamo per abbattere le carceri che seppelliscono al loro interno migliaia di persone vive. Lottiamo per l’ideale della liberazione sociale. Lottiamo per la liberazione della nostra classe da parte dell’autorità del capitale.”
Anastasios (Tasos) Theofilou

Richiamo di raduno presso la Corte d’Appello (Via Loukareos, Atene), Martedì 4 Dicembre 2012 alle 09.00, 7° piano, ufficio 1360.

Solidarietà al compagno Tasos Theofilou che è interpellato a dare un’ulteriore testimonianza all’inquisitore contemporaneo Mokkas.

Tasos Theofilou è accusato di una rapina a mano armata all’isola di Paros il 10 Agosto 2012, durante la quale è stato ucciso Dimitris Michas, e per la partecipazione all’Organizzazione Anarchica Rivoluzionaria CCF. Il compagno nega tutte le accuse.

Nessun compagno da solo nelle mani dello Stato.

Siamo tutti lì.

Assemblea di solidarietà all’Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguitati nello stesso caso

Atene : Rivendicazione di responsabilità per l’attacco al Consiglio Giuridico dello Stato in occasione dei tre giorni di solidarietà con la Lotta Rivoluzionaria

Venerdì 23 Novembre, alle 12:00 abbiamo scelto di attaccare simbolicamente il Consiglio Giuridico dello Stato.

Abbiamo scelto questo obiettivo per il contributo dell’apparato giuridico nel processo contro la Lotta Rivoluzionaria. Un processo effettuato da tribunali specializzati (corti marziali), dove a causa della promulgazione delle leggi-terroristiche del passato, ci sta un’assenza di una giuria civile e la Corte si costituisce da una precisa lista di giudici selezionati.

Per anni lo Stato rafforza il suo arsenale giuridico con il prolungamento delle leggi- terroristiche e delle disposizioni che consistono in esse. Dall’entrata in vigore della prima legge-terroristica fino all’estate del 2012, decine di disposizioni sono state aggiunte per rafforzare questa mostruosità legislativa.

La leggi-terroristiche prevedono sanzioni più gravi dalle leggi precedenti, in particolare ai gruppi armati e c’è un tentativo di trasferire le loro disposizioni a dei casi di altre forme di violenza rivoluzionaria, al fine di eliminare i focolai di resistenza contro la barbarie capitalista. Ispirati dalle leggi-terroristiche, i legislatori arricchiscono le loro leggi con delle disposizioni che sono state applicate in modo pilotato contro gruppi di ribelli armati, ma ormai vengono applicate a gruppi e individui che resistono alla tempesta del nuovo ordine. Oggigiorno basta la partecipazione ad una manifestazione combattiva [legge anti-cappuccio (koukoulonomos)], un fermo casuale o la presa in mira da parte delle autorità persecutorie per permettere al regime fascista di pubblicare informazioni e foto.

Perdipiù, il procedimento del processo nell’aula speciale del carcere femminile di Korydallos è l’ennesimo tentativo dell’isolamento degli accusati dal movimento di solidarietà.

Inoltre, la presente azione ha l’obiettivo di rompere il muro di silenzio intorno al caso della Lotta Rivoluzionaria che i media hanno imposto in quanto riguarda questo processo.

La nostra azione fa parte dei tre giorni di solidarietà internazionale con il caso della Lotta Rivoluzionaria.

SOLIDARIETÀ A COLORO CHE SONO PROCESSATI PER IL CASO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA

ONORE PER SEMPRE AL COMPAGNO ANARCHICO, MEMBRO DELLA LOTTA RIVOLUZIONARIA LAMBROS FOUNDAS

Atene: Concerto di beneficenza per Indymedia Atene – Sabato 1 Dicembre

11 anni di Indymedia Atene

11 anni di contro-informazione auto-organizzata ed anti-commerciale

Rovesciamo le strutture di comunicazione dell’esistente
per aprire la strada ad una nuova società

Sabato, 1° Dicembre dalle 20.30, un concerto dal vivo fai da te (DIY) si terrà presso la Scuola Politecnica (ingresso da Via Stournari, Atene) per l’aiuto finanziario delle infrastrutture di Atene IMC. Le Bande che suoneranno sono i Lost Bodies, Antidrasi, Hot Trick, Speira, Propaganda and Hit & Rap.

Il vostro sostegno fattuale permetterà ai nostri compagni di Atene IMC di mantenere il progetto vivo e vegeto!

Atene: Rivendicazione di responsabilità per l’incendio doloso contro due auto della polizia, avvistate in un negozio di riparazione auto nel quartiere di Goudi

E il tempo passa, i minuti si affollano uno accanto all’altro, le giornate passano con un fischietto spensierato. I nostri pensieri scivolano dalle dittature degli orologi e delle ripetizioni monotone, cercando dei sentieri di trasgressione.

Le sveglie suonano forte la mattina nelle nostre orecchie, figure identiche ci spaventano per le strade, i nostri incubi si nascondono…

I sogni sono interrotti da inseguimenti, urla di tortura, dalle ultime parole delle persone che sono state giustiziate o si sono suicidate; dal sospiro di immigrati emarginati, dal pianto dei bambini, dai segreti dei fratelli e della sorelle imprigionate.

La notte di sonno tranquillo nella metropoli, all’interno delle camere oscure, sotto le lenzuola macchiate di sangue, è semplicemente ipocrita. Come si può sprofondare nel sonno, chiudere gli occhi e sognare, mentre allo stesso tempo, le ombre delle strade vengono perseguite? Come possa essere compiacente la coscienza su un cuscino quando il sangue di tutto il mondo scorre di notte nei viali dei sospiri?

Minoranze, una manciata di compagni tra le moltitudini, con odio e amore che brilla nei loro occhi… Rischi pagati con anni di carcere. Rischi pagati con viaggi in altri mondi. Scelte e decisioni di vita imbevute di speranze, aspettative, ma anche delusioni, punti morti. Scambi di sguardi, occhi inquieti, pochi armi, fantasia, paura, sollievo.

Una passeggiata attraverso la città. Centinaia di obiettivi. Non sai nemmeno quale scegliere per primo. Edifici e persone, rappresentazioni ostili di dominazione.

Una passeggiata in città, nei dintorni soffocanti. Cercando, ricercando, controllando…

Due auto della polizia di pattuglia in un garage di servizio. Solo una parete di vetro ci separa. Non è nulla. È un’occasione.

Lunedì, 19 Novembre, all’alba. Via Aristomenous, Goudi. Spacchiamo la parete di vetro e mettiamo fuoco ad entrambe le auto della polizia. I danni alla proprietà del garage non è la nostra preoccupazione; ogni altra spia, proprietario di un garage dovrebbe pensarci due volte la prossima volta, prima di correre a riparare una macchina della polizia.

Ovunque, in qualsiasi momento, come piace ad ognuno: attacco ai maiali della polizia.

Due auto di pattuglia bruciate sono due auto di pattuglia di meno. Alle loro officine di riparazione, alle loro case, alle loro stazioni di polizia, sulla via del ritorno dal lavoro.

Non ci sarà mai alcuna tregua con i guardiani in uniforme del regime; con i “ragazzi” che scelgono di proteggere l’ordine pubblico per pochi euro. Nostro obiettivo saranno inoltre tutti coloro che collaborano con i poliziotti e le loro spie.

Per migliaia di ragioni, innumerevoli occasioni, molti incidenti…

Per i nostri compagni uccisi…

Per i giovani che hanno ricevuto proiettili perché non si sono fermati a qualche posto di blocco…

Per i pericolosi ed orgogliosi fuorilegge caduti morti nelle battaglie con i cani del regime…

Per tutti gli uomini e le donne i cui corpi sono stati crivellati di proiettili, per tutti coloro che sono stati ammanettati dietro la schiena sui sedili posteriori delle auto di pattuglia…

Per i miserabili del nostro mondo, che sono stati umiliati, torturati, picchiati nei dipartimenti di polizia, nelle carceri, sulle strade solitarie…

Per le prostitute che vengono violentate dalle fecce in divisa…

Per tutti gli uomini e le donne che sono pronti a fare il loro proprio salto in avanti, l’assalto vero il cielo.

Inviamo il nostro più caloroso abbraccio ai vagabondi di Salonicco (Thessaloniki), Babis Tsilianidis, Sokratis Tzifkas e Dimitris Dimtsiadis, che si sottopongono ad un altro processo, questa volta per il caso degli arresti nei quartieri di Tavros e Vyronas ad Atene. Fratelli, ci sentiamo come se fossimo gli autori del vostro ultimo testo (per quanto riguarda il rifiuto di partecipare al procedimento giudiziario e molto di più), e adottiamo ogni parola…

Vicino a tutti coloro che sono stati perseguiti o affrontano un processo in questo periodo.

GUERRA ALLA LORO DEMOCRAZIA
TUTTO PER TUTTO

PS.1 Un pugno sollevato per i compagni ad Agrinio che si sono scontrati con i poliziotti il ​​giorno che l’Alba Dorata (Chrissi Avgi) abbia inaugurato un ufficio locale.

PS.2 “Parlano di popoli, parlano di masse, nessuno di loro è mai stato in grado di sentire la tensione, la passione, l’ascesa e la caduta di interi mondi in sole 24 ore dalla vita del rivoluzionario.”
Diamo l’addio a Chronis Missios (scrittore, ex-prigioniero politico nato il 1930 e morto il 20 Novembre 2012).

PS.3 Solo per la cronaca, questa azione particolarmente è stata completamente (e meticolosamente) nascosta da tutti i media tradizionali.

Cerchi di Trasgressori
Cellula del Vagabondaggio Rivoluzionario

fonte

Atene: Azione di solidarietà per il caso Lotta Rivoluzionaria dai compagni anarchici del gruppo per il caso Cospirazione delle Cellule di Fuoco-CCF

Onore per sempre all’anarchico Lambros Foundas, membro del gruppo Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Onore per sempre al Lambros Foundas membro della Lotta Rivoluzionaria
Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e quelli perseguiti per lo stesso caso
Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

24 Novembre

Nel contesto dei tre giorni di solidarietà con il caso Lotta Rivoluzionaria, abbiamo messo cinque striscioni presso l’Università di Economia e Commercio di Atene (ASOEE), la Facoltà di Giurisprudenza (Nomiki) e la vecchia facoltà di Chimica (Chimio), nel centro di Atene.

Solidarietà con i membri della Lotta Rivoluzionaria e coloro che sono perseguiti per lo stesso caso

Ogni cuore ribelle è un altra Lotta Rivoluzionaria

Onore per sempre al Lambros Foundas, membro ucciso del gruppo Lotta Rivoluzionaria

Pola e Nikos, siate sempre inarrestabili!

Assemblea di solidarietà con l’O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco e quelli perseguiti per lo stesso caso

24 Novembre-2 Dicembre: Settimana di azione contro i progetti delle miniere d’oro nella penisola Calcidica nel nord della Grecia

Sul manifesto si legge:

Sabato, 24 Novembre Salonicco: Manifestazione contro la morte dorata

Luogo di raduno : Torre Bianca di Salonico (Lefkos Pyrgos), entro le 11:00

Dopo la manifestazione ci sarà una discussione aperta / assemblea
per le azioni future al Cinema “Alexandros”

Eventi di contro-informazione eventi:

Giovedì 29 Novembre 19:00:
Ioannina, all’occupazione Antiviosi

Venerdì, 30 Novembre 19:00:
Atene / Keratsini, al Resalto – Corfù, all’occupazione Elaia

Sabato, 1 Dicembre, 19:00:
Atene / Exarchia, nel Autonomo Steki – Agrinio, nell’occupazione Apertus

Domenica, 2 Dicembre 16:00:
Atene / Ilion, in Agros

Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Oggi, Sabato 24 Novembre, la manifestazione contro la morte dorata abbia avuto luogo a Salonicco con la partecipazione di circa 7.000 persone

Ecco qui di seguito il richiamo per la manifestazione e l’assemblea aperta contro le miniere d’oro per il 24/11/2012 nella città di Salonicco:

“Le miniere di Halkidiki sono un’occasione d’oro che non deve essere sprecata”

11.000.000 di euro: il prezzo che Hellas Gold ha pagato per ottenere i diritti per l’estrazione di una superficie di 317.000 ettari nel nord di Halkidiki (anche Calcidica). Il contratto è stato firmato con lo Stato Greco dopo l’intervento del signor Pachtas, l’allora sottosegretario delle Finanze ed ora sindaco del comune di Aristoteles. Non c’è stata alcuna concorrenza prima dell’aggiudicazione. C’è stata una commissione diretta invece ad una società che era stata stabilita solo due giorni prima (una società con un capitale iniziale di 60.000 euro!). Inoltre, secondo i termini del contratto, la società era esente da qualsiasi obbligo per quanto riguarda le riparazioni che erano dovute a causa del danno ecologico che la società canadese TVX Gold aveva causato nella zona (quest’ultima società sparì una notte nel nulla lasciando 472 lavoratori senza paga; in totale il debito della società nei confronti dei lavoratori è stato di 17 milioni di euro).

95.700.000 euro: il profitto che Leonidas Bobolas, Dimitrios Koutras e Frank Timiş (gli azionisti principali di Hellas Gold) hanno ottenuto, dopo che a poco a poco abbiano rotto la società in frammenti per venderla poi alla multinazionale europea Goldfields.

408.000.000 euro: il valore di mercato delle miniere in base alla stima che una società globale di servizi finanziari abbia dato sei mesi dopo la loro firma con l’aiuto da parte dello Stato Greco, che significa che il valore è cresciuto 37 volte al di sopra del prezzo pagato. Questo non ha impedito al governo di allora di sovvenzionare l’Hellas Gold con 15.000.000 euro.

2.300.000.000 euro: il valore attuale delle miniere nella Borsa di Toronto, dopo l’acquisizione dell’Europea Goldfields da Eldorado Gold Corporation, che controlla il 95% delle azioni di Hellas Gold. Eldorado Gold è una multinazionale con base a Canada e i suoi principali investitori sono fondi e banche come JP Morgan e Goldman Sachs.

15.436.000.000 euro (!): Il valore dei minerali che si trovano nelle miniere di Halkidiki.

0 euro : Il profitto dello Stato Greco. Secondo il Codice Minerario, le risorse e i depositi minerali appartengono esclusivamente alle aziende che sfruttano le miniere, e non vi è alcuna clausola per rendere dei diritti minerari allo Stato a causa del loro sfruttamento. Questa è la ragione per cui il FMI / BCE / UE Troika hanno rifiutato di accettare la proposta del governo Greco, che abbia offerto le miniere di Halkidiki come garanzia nel corso dei negoziati per l’accordo di prestito.

“Coloro che reagiscono sono provocatori e stanno contro il progresso”

Molte persone probabilmente pensano che Eldorado Gold intende costruire miniere sotterranee con dei trapani, scavare tunnel, ecc, ma non è questo il caso. Il mega-progetto si concentrerà su un processo di estrazione dell’oro, un pozzo di superficie, che prevede l’uso estensivo di cianuro tossico. La concentrazione di cianuro trasformerà la terra in spazzatura lasciando dietro di sé rifiuti tossici, soprattutto cianuro, arsenico e acido solforico.

0,8 grammi: Questa è la quantità di oro che possano estrarre per una tonnellata di rocce in quest’area.

18 tonnellate: Questo è il numero delle tonnellate dei rifiuti di rocce che saranno scavate per ottenere un anello d’oro.

2 km: Questo è il diametro in lunghezza che il pozzo aperto avrà, aggiungendo, inoltre, i laghi dei rifiuti (pozze di veleno), dove i fluidi tossici stanno per essere “contenuti”.

3,000 acri di foresta stanno per essere distrutti prima che il progetto dell’estrazione mineraria possa cominciare.

200 milioni di tonnellate: Secondo il piano della società, questo è il numero delle tonnellate che stanno per essere estratte nei prossimi anni. Negli 2.500 anni che le miniere sono state operative in ​​Calcidica, solo 30 milioni di tonnellate sono state estratte; su questo numero, i 20 milioni di tonnellate sono state estratte dal 1927 dall’uomo d’affari Bodossakis.

15.000.000 di metri cubi d’acqua viene pompata nella zona mineraria all’anno, l’equivalente del consumo d’acqua di un anno per l’intera penisola Calcidica.

691,000 litri: il consumo medio di acqua per un chilo di oro estratto. Non è però solo lo spreco delle risorse idriche, che è incalcolabile, ma anche il pericolo e le conseguenze di un incidente. In una miniera della regione di Baia Mare, in Romania, nel 2000 c’è stata una perdita di 100.000 metri cubi di acqua con alte concentrazioni di cianuro ed altri metalli pesanti. L’acqua contaminata ha raggiunto il fiume Tesla e poi il Danubio, causando un inquinamento oltre la Romania, l’Ungheria e la Serbia, avvelenamento delle risorse di acqua potabile, uccidendo decine di migliaia di pesci e infliggendo la morte degli ecosistemi confinanti. Questo incidente ambientale in Baia Mare è considerato il più catastrofico nella storia del continente europeo, secondo solo al disastro di Chernobyl. Perciò, la distruttività delle miniere a Skouries nella regione di Halkidiki non è qualcosa che dovrebbe riguardare solo gli abitanti dei villaggi vicini, ma la penisola Calcidica nel suo complesso (in quanto le falde saranno inevitabilmente contaminate). Nel caso di un incidente sarà sicuramente interessata anche l’area densamente popolata di Salonicco, e non si sa dove un tale disastro si concluderà…

Il suolo, l’acqua e l’aria non hanno prezzo, e appartengono a tutti noi. L’oro, d’altro lato, è un concetto astratto che, soprattutto oggi, acquista valore se esso funziona come “denaro”, quando viene utilizzato come un tentativo di controbilanciare il “denaro folle”, denaro inventato da aria sottile, che è stato costruito tre decenni fa attraverso i prestiti bancari e il sistema degli scambi e della speculazione finanziaria. Dobbiamo sottolineare il fatto che solo il 10% dei depositi in oro estratti nel mondo viene effettivamente messo in qualche uso tangibile. Allo stesso tempo, la quantità di oro che viene utilizzata come “denaro” negli scambi della borsa e nel sistema monetario internazionale è sette volte superiore alla quantità reale di oro che può essere trovata nel pianeta.

“Sviluppo e progresso” è l’eco seguito dagli annunci relativi alle miniere d’oro, così come le turbine eoliche alle isole di Lesbo, Limnos e altrove, le fabbriche di incenerimento dei rifiuti; tutti questi insieme con altri innumerevoli crimini simili sono presentati come l’antidoto alla crisi , la stessa crisi che lo sviluppo stesso abbia creato. Il caso delle miniere d’oro è il più estremo, su tutti questi “delitti di sviluppo, in nome del progresso”, a causa del fatto che nessuno ormai osa opporsi alla distruzione che stanno per provocare, ma anche perché -come sappiamo tutti ormai- il profitto andrà alle multinazionali, ed a breve termine solo una piccola quota andrà anche a poche centinaia di lavoratori. Inoltre, non è una coincidenza che questa operazione della truffa scandalosa delle miniere della regione nord-orientale di Halkidiki abbia avuto luogo nel corso di un periodo di benessere, in un momento in cui nessuno prestava attenzione, mentre la realizzazione del mega-progetto, la costruzione vera e propria delle miniere, viene spinta in avanti adesso, in mezzo alla crisi. Qui siamo di fronte a un ricatto schietto: dobbiamo accettare una simile proposta dolorosa e distruttiva, altrimenti non riusciremo a sopravvivere.

L’intero problema con lo sviluppo capitalistico non è semplicemente che ci sono alcuni uomini d’affari e politici che stanno spremendo profitti esorbitanti su tutti gli altri, e per farlo -sempre in nome del profitto- distruggono l’ambiente, ma il semplice fatto che le nostre vite sono disciplinate da una mafia monetaria internazionale che uccide gli esseri umani, gli animali e la Terra. Il vero volto del progresso è quello di un circolo vizioso che detterà costantemente delle condizioni ancora più dure al fine di sfruttare di più ogni volta. Lo sviluppo riesce a raggiungere questo obiettivo attraverso la rottura delle comunità e l’indebolimento delle persone, legandole sempre più strette al carro di questo meccanismo di morte e distruzione chiamato capitalismo. Di conseguenza, questo crollo in corso dà vita ad un certo tipo di persone che cadono preda al ricatto -perché sono così disperatamente alla ricerca di soluzioni individuali che sembrano essere nel loro stesso interesse- e alla fine credono che i loro interessi sono gli stessi quelli con quelli delle multinazionali. A loro non importa circa l’impatto che le loro scelte hanno su tutta la società, le cui conseguenze presto busseranno anche alla loro porta.

Il sistema spera di inabilitarci, affinché non siamo in grado di decidere per noi stessi. La sua intera esistenza dipende dal fatto che abbiamo scelto di legarci al motore dinamico del capitalismo, per sopravvivere o anche per godere di una quota degli utili della crescita capitalistica. Se vogliamo stare contro questa dittatura del denaro, se vogliamo costruire un altro mondo, non possiamo soccombere a questo ricatto di crisi che sta offrendo nuove catastrofi e ci spinge verso la ricerca disperata di un piano di salvataggio personale mentre minaccia intere comunità con la distruzione di massa. Siamo in grado di non consegnare il nostro futuro a qualsiasi tipo di salvatori. Al contrario, dobbiamo combattere per difendere i beni comuni e le risorse. Dobbiamo lottare per porre fine alle attività di queste mega-imprese e di tutti i politici che sono nel loro libro paga. Dobbiamo lottare per evitare la distruzione delle comunità delle persone.

La solidarietà sociale, la coscienza collettiva e i valori umani sono il nostro armamento.

Dobbiamo incontrarci e discutere:
Quali beni sono necessari? Quali sono i valori che dovremmo combattere per?
Come prendiamo le decisioni? Come possiamo, noi stessi, organizzarci e farsi carico della nostra vita?

Chi tace è complice del crimine…

Contatto: Coordinamento Aperto di Salonicco contro le miniere d’oro

Messico : Comunicato di solidarietà con Lotta Rivoluzionaria, di Mario López (Tripa)

“Per noi, l’oppresso si trova sempre in uno stato di legittima difesa ed ha sempre il pieno diritto di ribellarsi senza aspettare di venir fucilato, e sappiamo molto bene che spesso l’attacco è il miglior mezzo di difesa […]”
Errico Malatesta, 28 Ottobre 1923

Partendo da questa premessa di Malatesta e tenendo presente il significato che per noi anarchici acquisisce il concetto di violenza antiautoritaria (quella forza liberatrice che anteponiamo di fronte alla violenza degli/le oppressorx, quella risposta imminente e necessaria che utilizziamo di fronte alla repressione dello Stato e di tutto ad ogni Autorità – non sempre in forma difensiva ma anche offensiva come parte di quella necessità di autonomia e libertà, di quel desiderio di costruzione per mezzo della distruzione di tutto l’esistente -) nel quale si inquadra, nella maggioranza dei casi, l’agire di individualità anarchiche e nuclei di azione anarchica; arrivando alla pratica della solidarietà diretta con i/le compagnx in prigione (un agire che forma parte essenziale della lotta anarchica).

Questo è anche il caso dell’Organizzazione Lotta Rivoluzionaria (L.R.) e degli/lle altrx compagnx anarchicx che lo Stato greco accusa di appartenere a L.R. Mentre alcunx stanno venendo giudicati per le loro azioni e la loro partecipazione confessa in L.R., altrx vengono giudicati per aver mantenuto ferma la propria posizione cosciente e decisa di anarchici irriducibili di fronte al Potere. Tuttx stanno venendo penalizzatx per aver partecipato a un’infinità di iniziative, progetti, attività e spazi di lotta, che si oppongono apertamente all’avanzare distruttivo del sistema di dominio e che, impiegando una diversità di metodi, mettono in discussione, criticano e attaccano il Potere. Quellx che rivendicano la loro partecipazione in L.R. (così come il compagno Lambros Foundas) stanno venendo processatx dallo Stato greco e condannatx a priori da una buona parte della società, precisamente per aver fatto ricorso alla ribellione, “senza aspettare che li si fucilasse”, ma anche per colpire lo Stato nei suoi pilastri, per dimostrare ampiamente che si sono riappropriatx delle loro vite e con queste della loro capacità critica e capacità di autodifesa, trasformandosi in offensiva diretta contro le strutture del dominio e la servitù volontaria che lo sostenta e alimenta.

Con queste parole non intendo glorificare una sigla e nemmeno esaltare un modello organizzativo, quello che cerco di far risaltare è l’importanza del loro agire e il loro apporto all’estensione del conflitto quotidiano, non solo in Grecia ma anche a livello internazionale. Un apporto indiscutibile alla propagazione dei nuclei di azione antiautoritaria, così come per l’intensificarsi dello scontro nelle strade, dando piede all’insurrezione cosciente e generalizzata.

Per me il compagno Lambros Foundas non ha mai acquisito quella connotazione di martire con cui alcunx cercano di circondarlo; al contrario, la sua morte in combattimento – in uno degli scontri più diretti contro le forze dell’ordine – è stata fonte inesauribile di forza e convinzione. La morte di un compagno d’azione, abbattuto dalle pallottole dell’oppressione non potrà mai essere passata sotto silenzio, nascosta o marginalizzata, che sia dal sistema di dominio o dai nefasti difensori dell’esistente e dei suoi falsi critici.

Per questo, invio la mia solidarietà e il mio sostegno ai compagni perseguiti dallo Stato Greco, nell’ambito della giornata di solidarietà con il caso della Lotta Rivoluzionaria. Allo stesso modo, esprimo tutta la mia solidarietà e appoggio al fratello Nikos Maziotis, a cui invio un forte e anarchico abbraccio. Così come nell’anno 1999, questo si ripete: Non potranno fermarci! Non potranno fermarli! Esprimo anche il mio appoggio e solidarietà alla sorella Pola Roupa, entrambi – per quello che ho capito – continuano ad essere latitanti.

Non potranno fermarci!
Non potranno fermarli!
Per l’espansione del conflitto!
Per la propagazione dell’attacco anarchico!
Per l’insurrezione!

Mario Antonio López Hernández
Prigioniero anarchico
Reclusorio Preventivo sur, Xochimilco, México D.F.

14 Novembre 2012

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Grecia, 18 novembre: Scontri con la polizia e azioni contro i neonazisti di Alba Dorata

Ad Agrinio, una città di dimensioni media di circa 100.000 abitanti, ha visto gli scontri più gravi mai avvenuti nella sua storia durante la serata del 18 novembre.

Mentre il partito nazi Alba Dorata ha ufficialmente aperto una sua nuova sede nella città, giusto di fronte alla locale stazione di polizia, centinaia di sbirri e membri di Alba Dorata sono giunti dalle città vicine (ma anche da Atene, lontana circa 280 km). Allo stesso tempo, gli antifascisti locali sono scesi per le strade della città, per manifestare e scontrarsi con la presenza nazi. Almeno 20 antifascisti sono stati detenuti dalla polizia (e almeno due di loro accusati).

Fino alle 22.00, gli scontri sono proseguiti.

Un video degli scontri dalla stampa:

Anche nella città di Xanthi si è svolta una manifestazione contro Alba Dorata, in seguito alla quale gli antifascisti hanno distrutto gli uffici locali del partito neo-nazi.

Video dell’azione dalla stampa:

Ekaterinburg, Russia: Azione di solidarietà con l’occupazione Delta, il compagno Gustavo Quiroga e tutti gli altri anarchici in Grecia

Solidarietà con l’occupazione Delta
Libertà per il compagno Gustavo Quiroga Gonzáles

Il 18 Novembre, compagni di Ekaterinburg hanno effettuato una azione per la campagna Food Not Bombs che hanno dedicato agli anarchici dell’occupazione Delta, a Salonicco, in segno di solidarietà internazionale.

Ecco qui di seguito una breve traduzione estratta dal loro comunicato:

“Quando le persone si suicidano a causa della povertà in Grecia, quando le persone senza tetto muoiono ogni inverno, edifici vuoti nel centro della seconda città più grande del paese sembrano come un dramma. In un paese devastato dalla crisi, non ci saranno soldi da investire nei palazzi abbandonati, in modo che rimangano vuoti e decadenti, sorvegliati da unità di polizia che li proteggano dalle premesse malizie degli anarchici. In questi momenti, diventa chiaro che la giunta non sia mai scomparsa. La facciata della democrazia greca è crollato, e vediamo una dittatura totalitaria in essa. (…)

Auguriamo ai nostri compagni in Grecia, di fronte a tutte le difficoltà esistenti, di non arrendersi mai, ma piuttosto di continuare la lotta contro lo Stato Greco, che è l’unico terrorista. Ci auguriamo che ci incontreremo di nuovo, quando la bandiera rossa-nera volerà su una libera Grecia e Russia.”

Fanculo alla polizia

Nei primi giorni del Novembre 2012, l’anarchico immigrato Gustavo Quiroga (detenuto dallo sgombero dell’occupazione Delta, il 12/9) è stato trasportato al Centro di Deportazione ad Atene). Il 4 Novembre, fu deportato in Colombia.

Almeno ora il compagno è fuori dalla prigione, e nonostante tutto quello che è successo, sta relativamente bene. Gli inviamo tutta la nostra forza e il sostegno incondizionato… fino a quando ci incontreremo di nuovo.

Giappone : Manifestazione di solidarietà per il caso della Lotta Rivoluzionaria nel Centro Sociale anarchico IRA a Tokyo

Un evento gratuito di solidarietà internazionale si terrà Sabato, 24 Novembre, alle 19.00 (ora locale) nel Centro Sociale anarchico Irregular Rhythm Asylum, che si trova in 1-30-12-302 Shinjuku, nel reparto speciale Shinjuku-ku di Tokyo, in Giappone.

Un compagno dalla Svizzera, che è un membro attivo del Centro Culturale Bremgarten, presenterà il progetto anarchico particolare, il precedentemente occupato KuZeB, aprendo così la discussione.

Questa sera è l’occasione per stare insieme e parlare del gruppo rivoluzionario di guerriglia urbana anarchica “Lotta Rivoluzionaria” così come per la situazione attuale in Grecia, nel contesto del richiamo per la solidarietà ed azione internazionale del gruppo di Atene (mail di contatto: RScase[at ]espiv[dot]net). Un altro argomento di discussione potrebbe essere lo sciopero generale contro l’austerità che si è svolto il 14 Novembre in diversi paesi dell’Europa meridionale.

L’evento principale è organizzato da anarchici di Tokyo, che leggeranno brani tratti dai proclami del gruppo “Lotta Rivoluzionaria” in giapponese. Inoltre, faranno riferimento alla cronologia delle azioni contro lo Stato/Capitale dallo stesso gruppo, e condivideranno le informazioni con i partecipanti circa le sessioni del processo che si sono svolte nella Corte Marziale delle carceri di Koridallos finora.

Solidali di lingua greca hanno già cominciato a tradurre diverse rivendicazioni di responsabilità del gruppo Lotta Rivoluzionaria in giapponese, in collaborazione con i compagni giapponesi. Questa raccolta di testi tradotti dovrebbe essere finita entro il Febbraio 2013. L’Irregural Rhythm Asylum aiuterà nella stampa dell’edizione.

Quando la discussione del 24/11 raggiungerà la fine, i compagni anarchici intendono portare i loro striscioni e slogan, al fine di tenere una manifestazione alla stazione di Shinjuku, insieme a tutte le persone si saranno riunite nel centro sociale. Quindi, siete invitati a partecipare all’evento e poi scendere in piazza.

LA SOLIDARIETÀ TRAPASSA I CONFINI

Fonti / Info di contatto: i, ii, iii — Mappa sia in giapponese e in inglese qui.

Grecia: Dichiarazione congiunta di 20 combattenti imprigionati e processati in solidarietà con gli ostaggi anarchici, “i 4 di Vyronas”, Tzifkas, Dimtsiadis, Tsilianidis, Fessas, in occasione della Corte Marziale del 23 Novembre

Polvere da sparo e fuoco per le celle della prigione di Stato – Non ci fermeremo fino a quando non saremo liberi

“… Ci sono momenti in cui le persone si rendono conto che il loro errore di essere soggiogati non è dovuto alle stelle, ma alle loro coscienze sottomesse. È dal quel momento che si fanno carico del proprio destino e la storia viene scritta da l’altra riva, quella che ogni Stato odia e trema. La riva della ribellione e della passione per la libertà…”

Il 23 Novembre 2012, gli anarchici Tzifkas, Tsilianidis, Dimtsiadis e Fessas sono chiamati a comparire davanti alla Corte d’Appello di Via Loukareos ad Atene, per lo svolgimento di un altro atto nella cronaca dei procedimenti penali contro di loro, che sono stati avviati dal 13 Ottobre 2010, dopo i mandati di cattura emessi per l’incendio doloso sui veicoli della società pubblica elettrica (DEI). L’anarchico Giannis Skouloudis è stato arrestato il 13/10/2010 ed ha rivendicato la responsabilità per questa azione diretta – è stato scarcerato il 22/06/2012.

I quattro compagni erano in latitanza per tre mesi, mentre la loro persecuzione continuava, e sono stati catturati il 13/01/2011. Insieme ad altri trucchi accusatori, i quattro sono stati incriminati per un nuovo caso, e questa volta le autorità persecutorie hanno applicato il teorema inventivo sull’antiterrorismo per l'”organizzazione terrorista sconosciuta”.

In questo processo, i funzionari giudiziari verrano chiesti di ratificare il monopolio della violenza che il complesso dello Stato sta cercando di mantenere – proprio come è successo alla corte precedente, che abbia avuto inizio il 21 Marzo 2012 ed ha stabilito sul caso dell’incendio doloso contro i veicoli della DEI. I funzionari giudiziari verrano chiesti di condannare moralmente e politicamente una serie di scelte e di coscienze che consistono una minaccia per la continuazione del dominio regolare ora più che mai, in mezzo alla rinascita della guerra sociale guerra, e mentre la fede nel sistema socio-politico abbia toccato il punto più basso; una serie di scelte e di coscienze che incarna l’applicazione teorica e pratica del negativo fotografico del processo rivoluzionario nelle sue innumerevoli sfaccettature.

Lasciando da parte le divisioni forgiate tra legale ed illegale, tra pubblico e cospirazionale, è chiaro che ogni arresto, ogni procedimento giudiziario ed ogni processo sono parte di una più ampia strategia contro-rivoluzionaria della dominazione.

Ogni attacco ad ognugno di noi è un attacco a tutti noi.

Lasciamo che i compagni parlino da soli sulle loro scelte, perché le azioni parlano più forte delle parole.

Li ricordiamo che noi stiamo dalla loro parte, ancora una volta, in vista di questa nuova parodia giudiziaria. Li inviamo, quindi, i nostri saluti e la nostra sincera solidarietà.

Solidarietà con gli anarchici Sokratis Tzifkas, Dimitris Dimtsiadis, Babis Tsilianidis Solidarietà con l’anarchico Dimitris Fessas

Mustafa Ergün, Angelos Kostopoulos, Dimitris Dimitriou, Charalambos Avramidis, Dimitris Giotsas, Michalis Ramadanoglou, Michail Tzoumas, Christos Tsonaros, Makis Gerakis, Yannis Gelitsas, Vaggelis Kalamaras, Dimitris Tsaras, Andrzej Mazurek, Elias Karadouman, Giorgos Karagiannidis, Stella Antoniou, Kostas Sakkas, Alexandros Mitroussias, Spyros Stratoulis, Rami Syrianos

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Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica l’incendio di una scuola

L’11 Novembre 2012, coperti dalla notte e con desideri di solidarietà rivoluzionaria verso gli/le anarchicx imprigionatx di tutto il mondo, abbiamo bruciato una scuola elementare a Paniki – Manado. Dedichiamo la nostra azione a tutti i fratelli e le sorelle della FAI-FRI.

Forse moltx compagnx si staranno chiedendo – perchè dare fuoco a una scuola? La risposta è semplice. Prima di tutto, la scuola è una prigione. E non ci sono altre scuse per difendere la scuola e toglierla dalla lista di obiettivi delle azioni rivoluzionarie. A scuola, non impariamo la libertà, il coraggio, l’unicità e la solidarietà rivoluzionaria. Non impariamo altro che la situazione della società che ci viene imposta sulla nostra dignità come esseri umani.

Dedichiamo la nostra azione a ricordare i nostri fratelli, Eat e Billy, che sono ancora imprigionati dallo Stato. Inoltre, tramite questa azione vogliamo mandare saluti rivoluzionari a Nicola Gai e Alfredo Cospito, ai membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco, a Theofilos Mavropoulos, Gabriel Pombo da Silva, Marco Camenisch, ai membri di Lotta Rivoluzionaria e agli anarchici imprigionati in Cile e Bolivia. A Luciano Tortuga e Mario Tripa Lopez, mandiamo abbracci rivoluzionari ad entrambi.

Questa azione è parte della settimana di azioni per ricordare i nostri fratelli che sono imprigionati dallo Stato, la lotta contro lo Stato, il capitale e la società.

Nessun passo indietro
Mai disarmati, mai inchinarsi

Per l’anarchia
Per l’Internazionale Nera

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
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Note sull’azione:

Il fuoco è stato appiccato intorno alle 21.00. L’intera scuola è bruciata. 322 bambini hanno ora un sacco di tempo libero senza educazione di Stato. Non è stata una casualità. In seguito alla precedente azione del nostro gruppo del 5 Novembre a Manado, la polizia ha organizzato un meeting specificatamente per discutere della situazione, mentre ai media non è stato permesso di entrare per ascoltare. Pare abbiano deciso per una politica di negazione, nel tentativo di sopprimere le informazioni sugli attacchi. Quindi, il precedente congegno esplosivo a Manado è stato dichiarato essere “solo una valigia vuota” confusa con una bomba, e l’incendio della scuola è stato dichiarato essere “un corto circuito elettrico”.

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Manado, Indonesia : Cospirazione Internazionale per la Vendetta – FAI/FRI rivendica un congegno esplosivo

“Remember, remember
The fifth of November
The gunpowder treason and plot.
I know of no reason
Why the gunpowder treason
Should ever be forgot.”
(V for Vendetta)

La scorsa notte (Lunedì 5 Novembre 2012) abbiamo posizionato un piccolo pacco esplosivo, di fronte al pub Red Monkey Karaoke a Manado. Lo abbiamo fatto come piccolo gesto di solidarietà a tuttx i/le ribelli in Papua che hanno ricevuto le pallottole dell’esercito indonesiano, alle persone nelle Filippine che resistono contro il disastro ecologico del mega-progetto di SMI-Xstrata, ai/le ribelli degli squat in Grecia che hanno affrontato lo sgombero e sono stati sequestrati dallo Stato, ai/le combattenti antifascistx in tutto il mondo che contrastano la discriminazione e il terrore.

Sappiamo che non significa nulla per alcune persone che non sanno altro che gettarci critiche e, dall’altro lato, si proteggono dietro le sbarre della ragione. Per alcuni, questo tipo di solidarietà “non è vera solidarietà” perchè nascondiamo i nostri volti e mettiamo solo un nome: Federazione Anarchica Informale – Fronte Rivoluzionario Internazionale. Anche così, non vogliamo mandare la nostra solidarietà a “qualche rivoluzionarix”, al contrario ci dichiariamo un fronte nichilista.

Ma vogliamo comunque menzionare i nostri fratelli in armi che accendono sempre un fuoco nei nostri cuori con il loro messaggio: nessun passo indietro, mai inchinarsi, mai disarmati: la Cospirazione delle Cellule di Fuoco e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos, i prigionieri rivoluzionari in Grecia, Gabriel Pombo da Silva, Luciano Tortuga, Mario Tripa Lopez, Alfredo Cospito e Nicola Gai, sequestrati dallo Stato, i prigionieri anarchici dell’operazione Ardire, Mangiafuoco, Ixodidae e Thor, il fiero Henry Zaggarundo, Marcelo, Juan e Freddy, Ivan Silva e Carla Verdugo, e i nostri due fratelli nella lotta che sono ancora sequestrati dallo Stato, i membri della FAI Indonesiana: Eat e Billy, e Tukijo: anche tu sei nostro fratello.

La nostra azione stanotte è parte di una chiamata internazionale allo sciopero generale e alla solidarietà internazionale a tuttx i/le combattenti che sono insortx contro il dominio, il controllo, il potere e la distruzione ecologica.

La nostra azione fa eco alla chiamata dei nostri fratelli dei Gruppi Rivoluzionari per la Diffusione del Terrore e dei Fuochi all’Orizzonte della Grecia, la Cellula Insurrezionale Mariano Sanchez Anon (CI-MSA) dal Messico, i Wolfpack in Russia, e la Cellula della Collera così come la Cellula dei Cospiratori per l’Estensione del Caos in Buenos Aires.

Nessun passo indietro,
Mai disarmati,
Mai inchinarsi,
Solidarietà nell’azione, sempre

Cospirazione Internazionale per la Vendetta
FAI-FRI
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Note sull’azione:

Red Monkey Karaoke è uno dei luoghi di intrattenimento di lusso di Manado. Il congegno è stato posizionato nell’area del parcheggio, nel mezzo di molte auto di persone ricche. L’obiettivo: le auto nel parcheggio. Distruggere le auto (come principale mezzo di trasporto per la gente di città). Questo è un segno che il nostro gruppo FAI-FRI è vicino ai/le ribelli che contrastano gli eco-distruttori. Per mostrare solidarietà e non retrocedere mai dalla linea del fronte.

Red Monkey Karaoke è situato nella strada principale di Manado. Pierre Tendean street è la strada principale e più grande di Manado. Red Monkey è stato scelto perchè è uno dei simboli consumisti di Manado. L’obiettivo non erano le persone, ecco perchè il pacco è stato situato nel parcheggio.
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Il congegno è stato scoperto dall’agenzia di sicurezza Megamass alle 24.00. La sicurezza ha allertato la polizia di Manado che ha isolato l’area. Alle 2.00 sono arrivate le forze di polizia di Sulawesi, hanno fatto le loro valutazioni e alle 2.30 hanno fatto detonare il congegno.

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Atene: Dichiarazione della Cospirazione delle Cellule di Fuoco nella sessione del processo per il caso della CCF, 19.11.2012

Questa dichiarazione è stata letta nella Corte dal membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Gerasimos Tsakalos:

Perché il silenzio non è d’oro e spesso porta con se la confusione, vogliamo chiarire qualcosa come guerriglieri anarchici coinvolti nella Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Non abbiamo intenzione di discutere o di giustificare le nostre azioni nei pupazzi del sistema che nascondono la loro vigliaccheria dietro le loro funzioni giurisdizionali.

Voi giudicate nel nome del diritto e noi lo facciamo nel nome della nostra coscienza anarchica. Voi avete scelto per vostra verità, una società che abbia come monumenti le carceri, le banche, le stazioni di polizia, i ministeri e i tribunali, e noi un mondo di dignità, di libertà di coscienza, della rivolta anarchica e di autentici significati e desideri.

Non c’è spazio per il confronto, né per il dialogo. C’è solo il confronto armato tra gli inquisitori e gli cortigiani della società esistente e i suoi negatori. Come Prometeo, rubiamo il fuoco del vostro impero e con insolenza ed impudenza lo scateniamo contro di voi per infiammare tutti gli idoli del potere che rappresentate.

Noi facciamo parte del vostro spettacolo e non rientriamo nei vostri quadri giuridici. Le pagine della vostra accusa sembrano così piccole per poter comprendere e descrivere la dimensione dell’attacco che vogliamo scatenare contro il regime della democrazia e dei suoi subordinati.

Tenete ancora molte pagine bianche nelle vostre istruzioni accusatorie perché la lotta non è finita, né noi come Cospirazione consegneremo mai le armi. Esistono ancora desideri non imprigionati, occhi che non abbiano avuto paura del nemico, bocche non abbiano parlano la lingua del compromesso, teste che non siano state abbassate all’impero del potere…

Nessuna condanna e nessun carcere non cambierà la nostra scelta. La scelta dell’attacco continuo rimane fino alla fine…

Per quanto riguarda la nostra presenza in tribunale, rifiutiamo di presentarsi come imputati disciplinati e sottomessi che stanno in agonia per la decisione dei giudici.

Ce ne freghiamo di voi e non vi guardiamo nemmeno… Ma perché in questo processo, ci sono imputati che non hanno, e non avrebbero mai potuto avere niente a che fare con la Cospirazione delle Cellule di Fuoco, in ogni sessione parteciperanno alcuni compagni tra di noi per fermare la minima possibilità di confusione che possa essere creata…Perciò, a questo punto segnaliamo a tutti, amici e nemici, avvocati e pubblici ministeri, di limitarsi al campo giuridico che gli spetta e di non fare alcun riferimento alla Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Gli unici che possono parlare per la Cospirazione delle Cellule di Fuoco siamo noi stessi e gli anarchici della prassi che abbiano sentito il respiro del fuoco ribelle riscaldare i loro volti incappucciati, mentre camminano contro la loro epoca, contro il cammino della massa…

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale

Cospirazione delle Cellule di Fuoco

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Atene: Dichiarazione del prigioniero anarchico Theofilos Mavropoulos nella sessione del processo per il caso della CCF, 19.11.2012

“Tutte le decisioni, quando si tratta di libertà, racchiudono la morte. Noi attraverso questa morte dobbiamo vincere la vita. Un respiro profondo per il viaggio senza fine.”

A Pefki [18 Maggio 2011] è avvenuto uno scontro armato tra due anarchici e le forze della polizia.

I due cani della polizia, Leontopoulos e Drosos hanno cercato di arrestare me e il mio compagno. La nostra risposta è stata il rifiuto della nostra consegna attraverso la resistenza armata al fine di preservare la nostra libertà, la quale apprezziamo così tanto come anarchici.

Il risultato è noto, il compagno è fuggito rubando la macchina di pattuglia mentre io sono stato arrestato ferito. Insieme si sono feriti i due agenti di polizia, contro i quali ho sparato per primo riuscendo a sorprenderli. Indubbiamente se i poliziotti morivano, io e il mio compagno saremmo andati via illesi.

Indipendentemente dal fatto che la mia priorità operativa era quella di disimpegnarsi e fuggire, sarebbe un onore per me se parallelamente avessi il sangue dei poliziotti nelle mie mani, non solo perché hanno cercato di arrestarmi, ma semplicemente perché erano dei poliziotti.

Ogni poliziotto come diretto portatore di potere, per qualsiasi motivo fosse diventato uno sbirro, è un bersaglio vivente per un ribelle anarchico armato. Politici, grandi giornalisti e uomini d’affari, spie, fascisti, rappresentanti del clero, guardie carcerarie e naturalmente voi i giudici, come ogni altro puntello o lacchè del sistema, siete sempre nel mirino dei ribelli.

L’attacco generalizzato contro l’esistente, certamente, diventa più completo quando tutti i mezzi vengono impiegati. Pietre e bombe molotov, manifesti e volantini, slogan, opuscoli, manifestazioni e raduni, bombe e proiettili.

Nel contesto dell’azione anarchica multiforme, allora, e in particolare nella lotta armata, ho avuto anch’io l’onore di conoscere i ribelli nichilisti della Organizzazione Rivoluzionaria Anarchica Cospirazione delle Cellule di Fuoco. Negli appartamenti di Volos e di Kallithea, non ero presente in maniera vaga come compagno. Ero in modo concreto ed attivo un pezzo intrigante contro il mondo marcio del potere. Avevo coscientemente compiuto il passaggio nell’illegalità rivoluzionaria insieme ad altri compagni sconosciuti a voi, come abbiano fatto anche i fratelli latitanti Giannis Michailidis e Dimitris Politis.

L’obiettivo di ognuno di noi è la diffusione dell’anarchia nell’attuale contro la società autoritaria. Questo obiettivo rimane una scommessa aperta anche per quelli di noi che siamo in prigione, dal momento che non siamo pentiti per le nostre scelte e le battaglie che abbiamo dato e continuiamo a dare come anarchici della prassi.

Perché siamo stancati della routine, delle sospensioni e dello stile di vita a buon mercato che ci vogliono servire. Perché siamo disgustati con le percezioni della servitù, del leccare, dell’infamare e della caccia per l’ascesa sociale ed economica. Perché abbiamo odiato ogni verme autoritario che vuole rubare la nostra vita e, infine, perché abbiamo voluto prendere le nostre vite nelle nostre mani nel presente ed abbiamo dichiarato la guerra anarchica. Attraverso questa guerra scopriamo tutti i giorni se stessi, con i pensieri anarchici che alleghiamo ed apriamo nuove prospettive di attacco. Combattiamo contro l’esistente perché questo è l’unico modo per esistere.

Lo scontro di Pefki è iniziato come un casuale controllo d’identità e si è concluso con una, per niente casuale, battaglia di individui liberi contro le forze dell’ordine, l’anarchia contro l’autorità, e con un’ulteriore prova che il “nemico onnipotente” abbia carne ed ossa, ed è mortale. È stata una battaglia, una scelta consapevole di cui sono orgoglioso e fiducioso che se potessi tornare indietro col tempo l’avrei fatta di nuovo. Oltretutto l’arma più potente per un atto anarchico ribelle non è altra che la sua coscienza.

Per le battaglie che sono state date e le battaglie che avranno luogo. Viva l’anarchia.

Lunga vita alla Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale

Viva la Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Fino la distruzione totale dell’esistente e la costruzione dell’anarchia la guerra continua…

Theofilos Mavropoulos

fonte, via saspf.squat.gr