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Lisbona, Portogallo: Aggiornamento da una protesta anti-autoritaria in solidarietà con le occupazioni greche, il movimento NO TAV e l’occupazione ZAD (26/01/2013)

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Sabato scorso, 26 Gennaio, dalle 14:30 alle 18:00, è stata effettuata una protesta anti-autoritaria contro il capitalismo, il fascismo e la repressione, in solidarietà con i compagni provenienti dalla Grecia e il mondo intero, ed a sostegno degli spazi liberati, tenutasi a Lisbona.

Il comunicato trattava specificamente i temi dell’attacco frontale dello Stato ellenico contro il movimento anti-autoritario, la repressione politica degli attivisti nella ZAD (Zone à défendre, contro il nuovo aeroporto alla periferia di Nantes, Francia) e i combattenti contro la TAV (Italia), la repressione dei movimenti indigeni, la violenta repressione delle manifestazioni di massa in tutta l’Europa (come sullo sciopero generale 14N), e l’attacco della polizia con lacrimogeni contro i giovani studenti della formazione di base in una scuola a Braga (Portogallo). Un richiamo ad una lotta senza frontiere.

Circa 1.000 comunicati sono stati distribuiti alla popolazione e nella protesta dei docenti che ha avuto luogo nel pomeriggio stesso, in cui circa 30.000 manifestanti hanno partecipato. Il corteo anti-autoritario, con striscioni e bandiere nere, si è concluso al Largo Camões circa le 17:00, dove gli attivisti sono rimasti per più di un’ora con i compagni provenienti da altre parti del paese mostrando la loro solidarietà, ed ulteriori informazioni e opuscoli sono stati distribuiti ai passanti.

Verso un Febbraio Nero!
I ribelli e i liberi: li daremo una crisi!
La solidarietà è la nostra arma migliore! Guerra alla guerra dei potenti!

account originale / altre foto qui

Serbia: Azione antifascista a Niš

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Nella notte del 24 Gennaio 2013 combattenti del gruppo antifa di Niš hanno riempito la città di manifesti contro la riabilitazione del capo Cetnico e criminale di guerra Dragoljub ‘Draza’ Mihailović. Sul manifesto si legge: “Il nazionalismo uccide! L’antifascismo può essere solo internazionale!”

“Questa azione arriva come risposta alla necessità di bloccare i tentativi costanti dello stato di combinare quello che non possa combinato. Il nazionalismo e l’antifascismo non vanno di pari passo. L’antifascismo può essere solo internazionale”, ha detto un partecipante dell’affissione a blogtipomogo.

Zagabria: Azione di solidarietà con le occupazioni e gli antifascisti

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Il 19 Gennaio 2013 nella Piazza delle Vittime del Fascismo a Zagabria si è tenuta una protesta internazionale in occasione di esprimere la solidarietà con gli antifascisti in Grecia che hanno organizzato delle proteste nello stesso giorno contro l’Alba Dorata, il partito parlamentare con la retorica estremista e xenofoba e l’azione politica violenta. Abbiamo anche colto l’occasione per esprimere il nostro sostegno ad alcuni dei centri sociali e dei centri autonomi o comunità che hanno recentemente sperimentato attacchi fascisti o operazioni di sgombero.

Un mondo, una lotta!

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Finlandia: Solidarietà agli antifascisti in Grecia da Helsinki e Tampere

Helsinki, 12/01/2013: Azione presso l’Ambasciata della Grecia in Finlandia, in solidarietà con gli antifascisti e gli occupanti in Grecia

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Tampere, 19/01/2013: “Dire di no al fascismo e al razzismo!” Video dalla manifestazione con sottotitoli in inglese

Cipro: Antifascisti hanno protestato davanti all’ambasciata greca a Nicosia in memoria di Shehzad Luqman, che è stato accoltellato a morte da due neonazisti ad Atene

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Il nazionalismo è una malattia infantile. È il morbillo dell’umanità.
-Albert Einstein (1921)

Antifascisti sono riuniti davanti all’ambasciata greca a Nicosia il 21 Gennaio 2013 per protestare contro l’omicidio di un 26enne immigrato dal Pakistan, Shehzad Luqman. Nelle prime ore del mattino di Giovedì, 17 Gennaio, Shehzad è stato accoltellato a morte dai seguaci dell’Alba Dorata nel quartiere di Ano Petralona ad Atene.

I compagni hanno dispiegato uno striscione all’ingresso dell’ambasciata per circa mezz’ora, che scriveva: “Shehzad Luqman, ucciso dalle coltellate fatali dei fascisti dell’Alba Dorata – Disgrazia completa” e poi sono scesi in corteo per le strade principali di Nicosia. La marcia antifascista si è conclusa nei pressi della Via Ledras.

Non ripetiamo gli errori del passato. I fascisti sono sempre stati uno strumento del sistema, cerchiamo di isolarli.

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Heraklion, Grecia: Pesanti scontri tra i neo-nazisti e compagni

http://www.youtube.com/watch?v=n2NRCwvi2W0

Segue un comunicato di compagni che si sono scontrati con un gruppo di nazisti dell’Alba Dorata nel pomeriggio del Martedì 15 Gennaio nella città di Heraklion dell’isola di Creta.

“Scontro con fascisti a Heraklion nel pomeriggio di 15/01. I fascisti, 20-30 persone, che stavano facendo (la seconda) distribuzione di materiale nazista in una grande strada della città hanno ricevuto un’attacco da circa 50-60 antifascisti/e e dopo cinque minuti di rissa sono fuggiti. Due squadroni della polizia in tenuta antisommossa sono intervenuti, di corsa, giusto nel momento che i nazisti hanno cominciato a correre (mostrando in questo modo la loro previa coordinazione con i sbirri). Dopo l’intervento della polizia con lacrimogeni e granate stordenti i neonazisti gli hanno esortato di cacciarci. Più di cinque fascisti sono finiti in ospedale con punti, rotture, contusioni ecc. e tre compagni con punti dai lanci di pietre.

All’ospedale siamo saliti sia loro che noi insieme con due squadre della polizia antisommossa (!) per proteggerli. Durante l’attesa dei nostri compagni fuori dall’ospedale sono state sgonfiate le gomme di 4 macchine dei fasci.

Da ora in poi ogni distribuzione di materiale dei fascisti sarà accompagnato da poliziotti, ambulanze, punti e teste rotte.

In generale un’intervento piuttosto buono e seguiranno altri migliori.

Un saluto agli compagni antifascisti di Agrinio, Patrasso, Volos e dell’intero pianeta.

VIVA L’ANTIFASCISMO COMBATTENTE

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Grecia: Presentazione della Lega Antifa di Atene

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Nell’era della mercificazione assoluta e dello sfruttamento del calcio, delle squadre-società e dei provocanti stipendi esorbitanti, delle partite fissate e del doping, della continua repressione e del controllo all’interno e all’esterno degli stadi, il divieto delle trasferte degli tifosi “ospiti” e l’ascesa del fascismo negli stadi…, un gruppo di persone che amano lo sport in generale, abbiamo deciso di organizzare un campionato di calcio che soddisfa la necessità di tutti per lo sport e non per il beneficio finanziario, per la competizione e non la concorrenza, che sia organizzato da tutti noi – e per tutti noi. Una lega di calcio alternativa nei quartieri di Atene che capovolge l’attuale modello di calcio, una lega con carattere antifascista senza discriminazioni, lontano da arbitri, da un biglietto o una tariffa obbligatoria, contro la mentalità dei premi, con l’obiettivo dello sport puro e la nostra soddisfazione, la promozione della lotta antifascista.

Crediamo che sia giunto il momento di portare in atto i nostri ideali, senza rimanere solo nelle parole e di passare al contrattacco, costruendo le basi per il calcio che sogniamo. Non crediamo che in questo modo cambieremo il mondo, crediamo però e siamo ottimisti sul fatto che creando delle strutture auto-organizzate ed alternative, facciamo un passo attivo per sensibilizzare ed attivare la società.

Per questo invitiamo coloro che amano il calcio reale, il calcio spettacolare della strada, lontano dalle convenienze, e vogliono sostenere il nostro progetto di entrare in contatto con noi presentando la loro squadra nel antifaleague@espiv.net per realizzare il primo campionato 5×5 ANTIFA ad Atene dall’inizio del nuovo anno. Nostra ambizione è la partecipazione del maggior numero di squadre possibile, da quasi tutte le aree di Atene, in modo tale di rendere il campionato non solo più interessante, ma avere anche più colore e diversità nel torneo.

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Atene: Comunicato di Villa Amalias 20/12/2012

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IL FUOCO NON CI BRUCIA
IL FUOCO BRUCIA DENTRO DI NOI
SOLIDARIETÀ ALL’OCCUPAZIONE VILLA AMALIAS

 

Oggi, 20/12/2012, la polizia ha invaso la Villa Amalias. Con il pretesto di una denuncia per traffico di droga, con la presenza del procuratore, è stata effettuata una perquisizione. I risultati fanno ridere. Tuttavia il ministro dell’Ordine Pubblico, Dendias, afferma che dagli oggetti ritrovati è dimostrato che la Villa Amalias era un centro di illegalità per 22 anni e, infine, la legge, con la “coraggiosa volontà politica” del Primo Ministro, Samaras, è stata ristabilita.

Con quale acrobazia logica possono essere definite bottiglie di birra vuote “materiali per la fabbricazione di molotov”? In un luogo che contiene sala per concerti di musica e caffè-bar è assurdo che ci sia un gran numero di bottiglie di birra vuote? Cosa vuol dire “materiale infiammabile”? Parlano forse per i liquidi della pulizia della macchina tipografica che funziona nell’occupazione? Possiamo parlare delle maschere antigas, che ogni manifestante che rispetta la sua salute deve avere. Possiamo parlare per i mezzi elementari di autodifesa (petardi, fionde, ecc) in un luogo che è stato più volte attaccato dalle bande paramilitari (incendi dolosi, accoltellamenti, pestaggi), col culmine nel 2008, quando l’allora ministro dell’ordine pubblico Markogiannakis ha visitato i “residenti” di Piazza Pantaleimonas e pochi minuti dopo la sua partenza siamo stati attaccati…

Con il pretesto della perquisizione, tentano di soddisfare un loro costante sogno: l’invasione in uno spazio che per loro è uno dei simboli spaziali di tutti quelli che stanno in piedi con ostilità, verso di tutto quello che rappresenta la sovranità, la dominazione, la sterilizzazione, l’indifferenza, la rassegnazione, la subordinazione. In questo hanno ragione. Questi siamo. Noi e le migliaia dei manifestanti, attivisti, occupanti, scioperanti, i combattenti di strada. Siamo i senza tetto e senza sede, i punk e la gente di strada, i vegetariani e le femministe, quelli che stanno fuori la notte e gli operai, i mendicanti e i sfruttati, le vittime del razzismo e i vendicatori dell’ingiustizia. Il ministro ci ha descritto come uno spazio di illegalità…

E adesso parliamo seriamente. Villa Amalias è una proposta organizzativa che nel periodo del cannibalismo del memorandum ha dovuto essere affrontata. L’attacco del capitale al mondo del lavoro richiede la distruzione di tutte le sue strutture. La svalutazione dei diritti del lavoro ottenuti e dei sindacati, tutte le strutture di solidarietà e di obbedienza, i progetti dell’auto-organizzazione sono nel mirino. L’agenda politica dell’estrema destra che ha prevalso fin dall’inizio della crisi, è iniziata con le dichiarazioni della “bomba sanitaria” del ministro della salute, Loverdos, contro gli scioperanti della fame al palazzo di Ypatias. È continuata con la persecuzione degli immigrati (muro sulla frontiera di Ebros, campi di concentramento, operazione “Xenios Zeus“), il castigo dei tossicodipendenti sieropositivi, assistita dalla violenza dell’estrema destra contro gli immigrati, gli omosessuali, i venditori ambulanti. Le torture contro gli antifascisti del moto-corteo al quartier generale della polizia (GADA) e gli attacchi sulle occupazioni e la repressione brutale di qualsiasi richiesta di lavoro o sociale, non lasciano dubbi sul fatto che l’avversario ha costruito un blocco solido contro il quale dobbiamo resistere.

Siamo per 22 anni in un edificio che era stato abbandonato da decenni. Lo conserviamo e gli diamo vita. Siamo un’occupazione che ha sempre le porte aperte a gruppi, persone e progetti che promuovono la cultura anti-commerciale, la dignità umana, le lotte sociali, antifasciste e di classe. Villa Amalias dà un duro scontro non per proteggere quattro muri, ma i desideri, i sogni e le speranze per una vita più libera per tutti.

Invitiamo tutti coloro che trovano una parte di se stessi nel lungo funzionamento dell’occupazione di dare con noi questa battaglia cruciale.

In questo mulino i boia-Don Chisciotte attaccano, mentre in realtà sono in caccia di idee. Queste sono i spazi dell’illegalità per loro. Sono in caccia di chimere e raccoglieranno incubi.

 RILASCIO IMMEDIATO DEGLI OCCUPANTI DI VILLA AMALIAS

 

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Grecia: Assunzione di responsabilità per la distruzione degli uffici dell’Alba Dorata nella città di Volos, 11/12/2012

DISTRUGGETE I FASCISTI

Assumiamo la responsabilità per la distruzione della filiale della compagnia paramilitare “Alba Dorata” in Via Skenderani all’alba di Martedì.

Questo specifico “negozio”, sostenuto e responsabile dinanzi all’amministrazione dello Stato, è il buco in cui i fascisti si sentivano al sicuro con la regolare presenza della polizia.

È ormai inutile analizzare le cause di un attacco all’Alba Dorata. Hanno fatto e faranno il loro lavoro sporco, dove lo Stato ufficiale trova difficoltà, e sono nello stesso tempo gli scagnozzi di una parte della società greca razzista, la quale alimentano con spettacolo. Apertamente sostengono coloro che gli aiutano (proposta dell’Alba Dorata per l’esenzione fiscale degli armatori dal nuovo memorandum).

La scelta di far apparire l’Alba Dorata come un fattore della vita quotidiana è stata favorita attraverso i media con la loro promozione quotidiana, sia positiva che negativa, (nella cronaca, alle notizie, ma anche alle trasmissioni pomeridiane di lifestyle per toccare l’interesse di un numero maggiore di bidoni piccoli e medio-borghesi). Come in ogni altro caso in cui c’è una polarizzazione sociale, il sistema democratico giocherà con tutti gli strumenti ed userà le sue riserve fasciste. Inoltre, le agende della maggior parte dei partiti della scena politica centrale non differiscono, il discorso fascista viene espresso dai liberali, dai “socialisti” e da ogni sorta di cagnaccio politico patriottico. Gli attacchi fascisti agli immigrati vengono legittimati alla fine dal discorso istituzionale del Potere e dalla sua espressione pratica, i campi di concentramento.

Parallelamente, la promozione degli albadorati ha aperto il vaso di Pandora per il conservatorismo e il fascismo di un numero sempre più grande di pezzi della società. La legittimità politica che gli è stata data attraverso i risultati elettorali il peggio che può fare è quello di sfatare alcuni pretesti rimanenti. Nel prossimo periodo vedremo ogni depresso vomito razzista/fascista e favorevole alla dittatura di esprimersi. La folla degli elettori e di quelli che applaudano l’Alba Dorata non ha alcun alibi di frustrazione e di inganno, come vuole credere la sinistra (e non solo), indipendentemente dal fatto che le sue motivazioni non sono sempre ideologiche. Chi si discosta dagli standard “ellenici” entra nel mirino tanto con il discorso pubblico dominante e con le azioni repressive della polizia, in compagnia con i fascisti.

La nostra azione antifascista non può essere basata su una richiesta di rispetto alla legalità che viene promossa dalla sinistra, la quale risponde agli attacchi violenti con denunce. È importante per noi di debellare i loro gruppi squadristi dalle strade, perché sono gl’inizio del fascismo, sono quelle che aggiungono prestigio e potenza in una massa vile. In ogni caso abbiamo sempre visto estremisti della destra nel Parlamento, la differenza dell’Alba Dorata è che eccita il suo pubblico con la violenza e col presunto anticonformismo / illegalità, e cerca in questo modo di dominare lo spazio (nelle piazze, nei quartieri, ecc.)

Nella città di Volos non lasceremo nemmeno un centimetro nella propaganda fascista. La ristrutturazione che abbiamo effettuato nella loro baracca non deve essere vista come qualcosa di speciale. È un gesto nobile verso la nostra dignità inferita, un momento nella continuità della guerra. Non vogliamo rispondere politicamente al populismo dei papponi dell’Alba Dorata. Vogliamo sbarazzarsi dalla puzza di questi maiali, di assumere un’azione di attacco, di distruggerli in emulazione di coloro che desiderano DNA ellenici, nazioni pulite, la Grande Grecia e gli imigranti nei campi di concentramento.

PS.1: Il “simpatizzante, ma non membro” Zenon Manthogiannis ha presumibilmente incassato con salari agricoli, secondo le dichiarazioni del suo avvocato, le commissioni che faceva per l’Alba Dorata. Sembra, che la tattica abituale dell’Alba Dorata di neutralizzare i suoi membri per varie ragioni resiste ancora dagli anni ’80, con infiniti “allontanamenti”, informazioni alla polizia e pulizie interne. Il “poveraccio” è stato arrestato con due complici “ignoranti” poco prima di attaccare con bombe molotov una sala di preghiera musulmana. Auguri per le paghette stronzo, ora batti la tua testa contro il muro… per iniziare a abituarti.

P.S.2: Saluti ai combattenti antifascisti a Xanthi, Heraklion, Agrinio, Alimos, Aspropyrgos e in tutto il paese.

Iniziativa per l’apertura di un pozzo [per gettare i fascisti] a Volos

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Atene: Attacco esplosivo agli uffici dell’Alba Dorata

Rivendicazione di responsabilità per l’ordigno esplosivo che è stato esploso nella sede locale del partito nazionalista ad Aspropyrgos nelle prime ore del 4 Dicembre 2012:

Il Fronte Antifascista-Federazione Anarchica Informale (FAI) rivendica la responsabilità per il collocamento dell’ordigno esplosivo presso gli uffici dell’Alba Dorata dell’Attica Occidentale ad Aspropirgos al 17°km della strada statale Atene-Corinto. L’urbanistica della zona (si tratta di una zona con poco traffico specialmente nelle ore serali) ci ha offerto vantaggio per mettere un ordigno esplosivo, senza dover effettuare chiamate di avvertimento per telefono (che forse avrebbero spinto i poliziotti ad disattivare il meccanismo con l’orologio che abbiamo dovuto usare, per proteggere gli uffici dei loro amici e soci albadorati).

Oltretutto i compagni che hanno fatto esplodere l’ordigno esplosivo avevano controllato perimetricamente la zona a quel ora, in modo da non ferire qualche passante casuale. Per quanto riguarda i danni causati al negozio di costruzione di insegne al piano terra, non erano nelle nostre intenzioni visto che l’obiettivo era solo la sede dell’Alba Dorata. Ma dobbiamo rendere noto che quelli che tollerano la co-operazione con i fascisti trasferiscono i problemi alla loro porta. Che chiedano pure un risarcimento a loro vigliacchi vicini neonazisti.

Abbiamo scelto di colpire gli uffici dell’Alba Dorata perché riteniamo che devi colpire i fascisti prima che loro colpiscano te. Non staremo con le braccia incrociate a guardare la schiusa del serpente. Rifiutiamo la passività delle denunce pubbliche e il ruolo della vittima eterna che ha paura di scontrarsi apertamente con i fascisti. Odiamo l’ipocrisia umanitaria e il perbenismo professionale dei politici e dei giornalisti che demonizzano l’Alba Dorata santificando la democrazia della demagogia. Ci fanno arrabbiare le invocazioni della legalità costituzionale e le ridicole suppliche per “mettere fuori legge l’Alba Dorata.”

La questione per noi non è che l’Alba Dorata sia messa fuori legge, ma fuori vita. Allora, Elias Kasidiaris, questo ragazzo affemminato con i mille tic nervosi [sic], capirà che quando afferma [come esponente del partito] che “l’Alba Dorata non si fermerà né con proiettili né con bombe” commette un grosso errore. Oltretutto i grandi paroloni non hanno mai aiutato nessuno.

Naturalmente oggi sappiamo che a parte di alcune decine di polpettoni rasati con il cervello di un radicchio, l’Alba Dorata possiede un apparato di partito organizzato (con sussidi governativi di milioni di euro) ed un ampio consenso popolare da una parte della società. Inoltre sappiamo che le migliaia dei suoi elettori non sono tutti neo-nazisti. Si tratta di un pittoresco mosaico di gente conservatrice, di fossili nostalgici della monarchia e della dittatura, ragazzini codardi che ammirano lo stile di vita militarista degli albadorati, democratici delusi abbagliati dal presunto atteggiamento forte e dal populismo della destra, neo-poveri la qui cui unica proprietà rimasta sono le loro fantasie nazionaliste, spaventati piccoli borghesi che hanno trasformato i loro impasse finanziari in odio verso gli stranieri ed altre decine di caricature sociali che sostituiscono la loro miseria e la viltà con il falso atteggiamento forte dell’Alba Dorata.

Questa moltitudine di elettori non sono neo-nazisti, ma questo non significa che sono innocenti. Sono solo la coda del serpente. Certamente non c’è un’immunità per loro, ma quello che viene primo per ora è la testa.

L’Alba Dorata utilizza spesso una retorica anti-sistemica per mantenere la sua coda. L’Alba Dorata anti-sistemica è l’Alba Dorata degli contributi statali, quella che ha come presidente un membro del ex Servizio Statale di Informazioni (KYP) –che era nel libro paga ufficiale dell’agenzia segreta greca per i suoi servizi–, quella degli infami che denunciano gli ex esponenti di spicco [caso Haris Kousoumvris [che ha pubblicato un libro sotto il titolo “Demolendo il mito dell’Alba Dorata”] e collaborano con la polizia (informazioni sul reclutamento di nuovi membri per mappare lo “spazio dell’estrema destra”). È anche noto che l’Alba Dorata al di là degli apparenti tafferugli che causa con i sbirri, mantiene ottimi rapporti di amicizia con la polizia, dalla quale deriva una larga fetta dei suoi elettori. Così con le spalle dei sbirri continua indisturbata alle sue azioni di pseudo-forza dando calci a cartoni vuoti di immigrati e accoltellando…

Nell’apparente antipoda i professionisti giullari della sinistra cercano di coprire col luccichio magico dell'”umanesimo” la questione degli immigrati. Ma l’immigrazione non è un’attenuante per nessuna azione di cannibalismo sociale. Non ci sono alibi per chi (sia “greco” o “immigrato”) stupra, né alcuna pietà per chi lega e tortura altre persone per rubarli pochi soldi, invece di andare a rapinare una banca. Così la retorica della difesa della sinistra e degli anarchici che viene espressa con vaghe generalizzazioni “di assoluzione” come “Siamo tutti immigrati” aumenta il conservatorismo e l’accelerazione sociale del fascismo.

L’etnia e la diversità in quanto tale non può essere un criterio di colpevolezza, non può essere una presunzione di innocenza. Ogni uomo è valutato dalle proprie scelte e azioni e non dalla sua razza o colore.

Oggigiorno i albadorati e i loro seguaci, trovano rifugio nella codardia del patriottismo. È il tempo della coesione di quelli che hanno paura. Il Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale combatte contro il regime della paura. Lontano da piattaforme burocratiche passiamo dalla difesa all’attacco. Non aspettiamo niente e nessuno. Non ci sono scuse. Basta con la passività e il disfattismo. Attacchiamo i fascisti con ogni mezzo-con il legno, con i coltelli, con le cacciavita, col fuoco, con esplosioni, con pallottole.

Facciamo la cartografia degli albadorati e gli facciamo agguati, gli spacchiamo alle botte, bruciamo le loro motociclete e gli “ritiriamo” dalle loro false azioni di forza. Meglio di sdraiare alcuni di loro adesso, prima di credere di poter alzare la testa. Non c’è bisogno di qualche specializzazione militarista, serve solo coscienza, coraggio e determinazione… Non servono neanche amicizie pericolose e l’avventurismo di alleanze opportunistiche effimere “contro la minaccia del fascismo” che mostrano l’Alba Dorata come il rivale della democrazia, assolvendo parallelamente la dittatura parlamentare.

Il fascismo più pericoloso non sono i caratteristici rasati bomboloni dell’Alba Dorata, ma il fascismo che non sia visibile. Il fascismo che si nasconde dietro le gentilezze di velluto del totalitarismo democratico. Il fascismo legale dei padroni, delle multinazionali, dei tribunali, del carcere, dell’esercito, della polizia, della conoscenza sterile della scuola, della chiesa, della legge, delle pubblicità, del controllo di tutti i giorni, della noia e della solitudine che regnano nei moderni campi di concentramento della metropoli. Tutti questi tiranni della nostra vita quanto più si nascondano dietro un muro di uniformi e armi da fuoco saranno sempre nel mirino del Fronte Antifascista-Federazione Anarchica Informale.

L’attacco all’Alba Dorata costituisce parallelamente (anche se prematuramente, prima delle date annunciate) un saluto ed una partecipazione attiva all’appello fatto dalla Frazione Anti-civilizazzionista del Fronte di Liberazione della Terra (FAI) in Messico attraverso il doppio attentato effettuato, invitando ad una Settimana Internazionale di Azione Diretta per il nostro fratello anarchico Mario Lopez che sia imprigionato lì.

Saluti ribelli a tutti i nostri fratelli che fanno la Federazione Anarchica Informale, realtà…

Che possa la nostra rivolta per la libertà di infuocare i nostri cuori.

PENSARE RIVOLUZIONARIAMENTE – AGIRE OFFENSIVAMENTE

Fronte Antifascista – Federazione Anarchica Informale / Fronte Rivoluzionario Internazionale (FAI – IRF)

PS: Inviamo, inoltre, i nostri saluti cospirativi a tutti loro che da Veria fino a Patrasso e Creta e da Agrinio fino a Xanthi, attaccando i fascisti. Ogni picchiata ad un albadorato ed ogni distruzione dei loro uffici è parte del fronte antifascista. Il fascismo si distrugge con i fatti e non con le parole…

fonte: in greco, in inglese

Berlino: Aggiornamento dalla 20º manifestazione commemorativa per l’uccisione dello squatter antifascista Silvio Meier (1965-1992)

L’anti-autoritario Silvio Meier è stato accoltellato a morte dalle fecce neo-naziste il 21 Novembre 1992 presso la stazione metropolitana di Berlino Samariterstraße.

Lo Stato ha cercato di “deviare” l’omicidio, presentandolo come se si trattasse di una rissa comune tra dei giovani in un bar. Inoltre, la polizia tedesca e i media tradizionali hanno diffuso menzogne sulla base di false dichiarazioni da parte dei neo-nazisti, che hanno sostenuto che Silvio gli aveva attaccato per primo con un coltello, e lo avrebbero pugnalato per legittima difesa. Inizialmente i tre compagni di Silvio, che sono sopravvissuti dall’attacco, hanno affrontato delle accuse e sono stati interrogati dalla polizia, anche in ospedale (due di loro hanno riportato gravi ferite). La polizia ha cercato di tenerli responsabili per la morte del loro stesso amico.*

Solo grazie agli enormi sforzi collettivi di amici e compagni, queste accuse sono crollate ed è diventato noto al pubblico che Silvio è stato effettivamente aggredito e ucciso da neonazisti nella metro, e in tal modo lo Stato è stato costretto ad indagare sul caso. Due eventi commemorativi annuali sono emersi da questi sforzi: il “raduno Silvio Meier” alla stazione Samariterstraße della metropolitana, così come la manifestazione commemorativa per Silvio Meier. Quest’ultima è una delle più grandi manifestazioni antifasciste annuali a Berlino, accompagnata da vari slogan. Lo slogan di quest’anno, che segna il 20° anniversario della morte di Silvio, era “Il ricordo significa combattere: Attacca, distruggi, sospendi i nazisti, lo Stato e l’agenzia di intelligence Verfassungsschutz”

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La manifestazione della serata del 24 Novembre è iniziata con un ritardo di quasi due ore, in attesa del ritorno dei compagni antifascisti dalla mobilitazione di contro-azioni ad una marcia dei neo-nazisti nel quartiere berlinese di Rudow, che è stata chiamata nei confronti della programmazione di un centro di accoglienza per immigratti.

Approssimativamente circa 5.000 persone hanno partecipato alla manifestazione commemorativa per Silvio Meier, e quasi dall’inizio i manifestanti erano terrorizzati dall’innumerevoli forze di polizia, che hanno preso diversi ostaggi (anche con l’accusa di presunto travestimento per le maschere da teatro che portavano!). Alcuni arresti sono stati effettuati con violenza brutale, dal momento che i poliziotti hanno attaccato la manifestazione per entrarci.

La marcia di protesta abbia dovuto tornare al quartiere di Friedrichshain e terminare presso la stazione ferroviaria di Frankfurter Allee. Tuttavia, probabilmente a causa della persecuzione della polizia, gli organizzatori hanno deciso di sciogliere la manifestazione di fronte alla stazione ferroviaria di Lichtenberg (nonostante il fatto che tutta la zona di Lichtenberg è una roccaforte dei neo-nazisti).

Quando la manifestazione finì nel quartiere di Lichtenberg, i poliziotti hanno quasi completamente circondato la piazza ed inizialmente hanno bloccato tutti gli accessi alla stazione dei treni e della metropolitana per pura provocazione. Poco dopo, la polizia ha aperto le porte della metropolitana, ma poi ha iniziato ad attaccare coloro che hanno scelto di rimanere nella piazza. È riportato che la polizia ha preso la maggioranza degli ostaggi lì, ed ha spruzzato con spray di pepe un vagone del treno. Il numero totale dei fermi è arrivato a 22 persone, ma non ci sono ulteriori aggiornamenti sui possibili arresti (25/11).

Tuttavia, i manifestanti sono stati in grado di attaccare un punto di incontro dei neo-nazisti nella loro roccaforte, il quartiere di Lichtenberg. Colori, pietre, bottiglie e petardi sono stati gettati sul negozio neo-nazista a Lückstraße, che era ben sorvegliato da poliziotti. Petardi volavano periodicamente anche durante l’intera manifestazione.

Durante l’azione, dei slogan sono stati cantati ad alta voce, tra cui dei slogan anarchici / anti-autoritari in diverse lingue, e il famoso “Poliziotti, Maiali, Assassini” è stato sentito anche un paio di volte.

* Informazioni riguardo la storia di Silvio Meier in tedesco: i, ii

Grecia, 18 novembre: Scontri con la polizia e azioni contro i neonazisti di Alba Dorata

Ad Agrinio, una città di dimensioni media di circa 100.000 abitanti, ha visto gli scontri più gravi mai avvenuti nella sua storia durante la serata del 18 novembre.

Mentre il partito nazi Alba Dorata ha ufficialmente aperto una sua nuova sede nella città, giusto di fronte alla locale stazione di polizia, centinaia di sbirri e membri di Alba Dorata sono giunti dalle città vicine (ma anche da Atene, lontana circa 280 km). Allo stesso tempo, gli antifascisti locali sono scesi per le strade della città, per manifestare e scontrarsi con la presenza nazi. Almeno 20 antifascisti sono stati detenuti dalla polizia (e almeno due di loro accusati).

Fino alle 22.00, gli scontri sono proseguiti.

Un video degli scontri dalla stampa:

Anche nella città di Xanthi si è svolta una manifestazione contro Alba Dorata, in seguito alla quale gli antifascisti hanno distrutto gli uffici locali del partito neo-nazi.

Video dell’azione dalla stampa:

Spagna, Madrid: Allarme antifascista contro i bastardi dell’Alba Dorata

L’11 del mattino del 18 Novembre, Nick V.H., responsabile del partito nazista Alba Dorata per le relazioni con l’esterno, prevede di tenere un discorso al Hotel Madrid Centro.

L’Alba Dorata è un partito nazista che riceve il pieno appoggio del governo e della polizia per agire, dal momento che è parte del sistema politico greco, visto che dopo le ultime elezioni, è riuscita ad eleggere parecchi parlamentari, con tutto ciò che questo possa comportare ( impunità totale, legittimità di agire in qualsiasi modo, ma anche il sostegno politico e finanziario per sostenere campagne di propaganda, ed altre azioni).

Uno dei suoi membri ha programmato di venire a Madrid per dare un discorso riguardo il suo partito, perciò il movimento antifascista della città suona l’allarme antifascista, chiamando le persone di stare in piedi contro di loro di attaccarli.

In Madrid non li permetteremo di tenere l’evento, o almeno non in normalità. Rendiamo chiaro che non sono benvenuti. Richiamo per raduno in alle ore 11 del mattino il 18 Novembre di fronte l’Hotel Madrid Centro, lungo la Calle Mauricio Legendre 16.

Organizzati diffondi il richiamo!
Madrid ora e per sempre Antifa!

fonte

Volos, Grecia: Scendiamo in strada e abbattiamo i fascisti!

La sera del 6 Ottobre, una manifestazione antifascista ha avuto luogo nella città di Volos (Grecia centrale). Alle 18.00, circa 300 manifestanti si sono riuniti nella Piazza di Aghios Nikolaos, composti da compagni dello spazio anarchico/libertario, ma anche da molti esponenti della sinistra locale. Poco prima dell’inizio del corteo, alcuni compagni hanno preso a calci in culo un neo-nazista. Poco dopo, il numero dei partecipanti ha raggiunto i 900 manifestanti.

Nello stesso tempo, i neo-nazisti dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) avevano fatto un richiamo per una manifestazione “Pan-Thessalica contro le misure di austerità” davanti ai loro informali uffici locali, situati in Via Skenderani. Non più di un centinaio di teppisti hanno partecipato alla miserabile riunione fascista. Apparentemente, sia i nazionalisti e la polizia erano estremamente preoccupati per gli scontri che sarebbero scoppiati, e di conseguenza avevano schierato pesanti forze repressive attraverso le strade della città, come ad esempio quattro autobus della polizia e diverse squadre della polizia anti-sommossa provenienti da città vicine per proteggere i membri dell’Alba Dorata, così come tutte le unità motorizzate della DIAS e decine di poliziotti in borghese della città Volos.

I squadroni della polizia anti-sommossa hanno circondato la Piazza di Aghios Nikolaos, al fine di bloccare la manifestazione antifascista, ma i manifestanti non si sono fatti intimidire. Il corteo è iniziato in modo combattivo ed ha attraversato la Via Dimitriados, dove ci sono stati piccoli scontri, non appena i poliziotti hanno sparato lacrimogeni di gas e granate assordanti contro i manifestanti, nel tentativo di disperdere la folla. Gli antifascisti sono rimasti insieme in un unico blocco ed anche vari passanti hanno scelto di unirsi al corteo. Hanno proseguito per Via Iasonos e la manifestazione si è conclusa presso l’Università (Tholos), dove si è tenuta un’assemblea per determinare le azioni future.

La grande affluenza, così come la passione dei manifestanti antifascisti, oltre a rendere i fascisti molto più diffidenti e spaventati per contro-attacchi, ha dimostrato che le persone possono fare molto di più quanto da quello possano pensare possibile quando si organizzano in modo serio e decisivo . I fascisti e il loro veleno non hanno nessun posto a Volos, o dovunque per quello che ci riguarda. Anche se cercheranno di riorganizzarsi e fare la loro comparsa per le strade, si troveranno ad affrontare con le contro-proteste, e speriamo che la prossima volta non saranno così ben protetti dai loro colleghi poliziotti.

In seguito a questa manifestazione, un’altra azione antifascista si è svolta al centro di Volos il 10 Ottobre. Quasi 50 compagni sono scesi in strada, effettuando affissioni e distribuendo volantini contro-informativi. Hanno cantato slogan sul loro cammino fino a raggiungere Via Skenderani, volendo “fare una visita” al nido fascista. Sono rimasti davanti alla sede ufficiale dell’Alba Dorata per circa quindici minuti, fino a quando il capo della polizia locale è intervenuto insieme alle forze motorizzate della DIAS. Nonostante il “colloquio amichevole” del capo della polizia, i compagni sono rimasti nella loro posizione per cinque minuti. I passanti hanno espresso il loro sostegno spontaneo quando gli antifascisti hanno deciso di andarsene, gridando molto forte la necessità di distruggere i fascisti e far sparire il nazionalismo.

Nemmeno un millimetro di terreno per i nemici della libertà!
Abbattiamo il patriottismo-nazionalismo-populismo-fascismo ovunque!

Russia: Lettera del 26enne antifascista Alexey Sutuga, imprigionato a Mosca

26-9/2012

Ciao a tutti!

Ancora un altro periodo della nostra prigionia in custodia cautelare si avvicina al termine, ma sono certo che ci terranno rinchiusi qualche mese di più, anche se non ci siano emersi sviluppi importanti nel caso penale prefabbricato contro di noi.

Siete già in conoscenza sui dettagli del nostro arresto e sulle violazioni ad esso collegato, ma ora voglio condividere con voi i miei pensieri per quanto riguarda il contesto politico che circonda il nostro caso. A mio avviso, l’obiettivo principale dell’indagine è quello di far apparire l’accusa penale di “creazione di organizzazione estremista” come azione mirata nei confronti di gruppi sociali di “fascisti, nazisti e razzisti”.

Ci sono già stati precedenti simili nei termini e le pratiche di E-Center (Centro di Controazione all’Estremismo) attorno alla Russia. L’interesse principale dell’investigatore S.I. Kochergin è quello di rivelare l’esistenza del non-esistente movimento estremista”Antifa”, e di collegare il caso contro Igor Kharchenko e quello contro di noi in un caso unico. Si tratta di un evidente sforzo da parte della polizia contro le persone con idee antifasciste. E tutto questo è sotto il controllo accurato degli ufficiali della E-center e il FSB, il cui scopo è quello di criminalizzare gli antifascisti e gli attivisti sociali.

Non è un segreto che noi incoraggiamo le persone a partecipare attivamente al movimento di opposizione, e cerchiamo di indirizzare l’opposizione alla risoluzione dei problemi sociali, una parte dei quali sono le vere ragioni del razzismo e del nazionalismo nella nostra società. Come risultato, abbiamo visto la repressione contro gli antifascisti in tutta la Russia. Questo è il modo in cui stanno interferendo nei nostri tentativi di partecipare ai movimenti sociali.

A questo punto, è troppo presto per dire qualcosa in merito allo sviluppo del mio procedimento penale, in quanto l’indagine si è praticamente interrotta, dal momento che sono stato arrestato. In questo momento, ci stiamo semplicemente “marinando” in prigione. Sappiamo che non siamo colpevoli, perché non abbiamo provocato alcun danno alle nostre presunte vittime. Quest’ultimi non hanno trovato il coraggio di non piegarsi di fronte agli investigatori, ed hanno obbedientemente confermato le nostre fotografie prese da Internet, visto che secondo gli ufficiali della E-Center, siamo i leader del inesistente movimento “Antifa”.

Voglio inviare i miei più calorosi saluti ai miei parenti, amici e compagni dalla Russia, Bielorussia, Ucraina, Finlandia ed altri paesi in Europa e nel mondo. Grazie a tutti per il vostro sostegno e le azioni di solidarietà. Ancora una volta abbiamo ricevuto una conferma della vostra solidarietà. Vi auguro successo nella nostra lotta su tutti i fronti.

Alexey Sutuga

Potete offrire sostegno finanziario ai detenuti mediante la Croce Nera Anarchica di Mosca (informazioni in inglese qui).

Grecia settentrionale: Moto-corteo antifascista nella città di Kavala

Venerdì 19 Ottobre, una manifestazione antifascista con motociclette è stata completata con successo a Kavala verso le 20.30. Compagni in cavallo di circa 35 moto hanno compiuto questo atto in solidarietà con gli arrestati del moto-corteo antifascista ad Atene che è stato attaccato il 30 Settembre.

Il moto-corteo ha attraverso le vie del centro e dei quartieri, scandendo slogan antifascisti. Gli antifascisti anche fatto anche diverse fermate, al fine di divulgare testi contro-informativi sui recenti avvenimenti che hanno avuto luogo ad Atene e a Patrasso.

Né in Kavala, né da nessuna parte…
Abbatiamo i fascisti in ogni quartiere!

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Grecia – Patrasso: LA PASSIONE PER LA LIBERTÀ È PIÙ FORTE DI TUTTE LE PRIGIONI!

I quattro compagni arrestati sono stati rilasciati!

Momenti dalla liberazione degli compagni dal tribunale:

Nei slogan si sente:
“La solidarietà è la nostra arma, guerra alla guerra dei padroni”
“La passione per la libertà è più forte di tutte le prigioni!”

La mattina presto del Lunedì, 15 Ottobre, quasi 150 compagni hanno marciato dall’occupazione Parartima e sono arrivati di fronte ai tribunali di Patrasso circa alle 8.30, per mostrare il loro sostegno di fatto ai quattro compagni che si sono tenuti in custodia dal 11 Ottobre e minacciati con accuse gravi a causa della falsa testimonianza dei fascisti.

Dalle 11.30, sotto una pioggia battente, il numero dei solidali al di fuori del palazzo di giustizia era più di 400. I quattro arrestati (tre adulti e un minorenne), si sono presentati al giudice istruttore e al pubblico ministero. L’ultimo ostaggio è stato liberato verso le 15.00pm. Sono stati tutti rilasciati sotto condizioni restrittive, in attesa del processo, vale a dire il divieto di uscire dal paese e l’obbligo di firmare in una stazione di polizia locale, una volta al mese (al minorenne è stato ordinato di presentarsi a un addetto alla sorveglianza giovanile).

I compagni non sono rimasti soli nemmeno per un momento. Prima della loro udienza, raduni di solidarietà hanno avuto luogo al di fuori della sede della polizia di Patrasso, affissioni e distribuzioni dei testi sono stati effettuati nei quartieri della città. Inoltre, il Sabato 13 Ottobre lo studio del canale televisivo locale “Super B” è stato occupato da anarchici / antiautoritari da collettivi diversi, che hanno protestato contro l’attacco fascista nella piazza di Psila Alonia il 11/10 e l’arresto dei quattro compagni in un’altro luogo. Ecco il video che è stato proiettato dal vivo, interrompendo il telegiornale delle 20:30, con una dichiarazione del collettivo Perasma (“Passaggio”, dall’occupazione Maragopouleio):

http://www.youtube.com/watch?v=MjWOBHElQug

Fonti: Radio Libera Occupata di Patrasso (Radio Katalipsi) 93.7FM,
Gruppo Anarchico Dysinios Ippos (“cavallo imbizzarrito”), Indymedia Atene

ABBASSO I FASCI! LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA!

Atene: Report dal raduno antifascista in Piazza Amerikis

Venerdì sera, 12 Ottobre, in Kypseli, i residenti ed i solidali che resistono al fascismo e al cannibalismo sociale hanno svolto una grande manifestazione antifascista-antirazzista.

Il raduno in Piazza Amerikis è stato organizzato da antifascisti provenienti dai quartieri di Kypseli e di Patissia – come una risposta diretta ad un’altro raduno chiamato da fascisti e razzisti nella stessa ora – con la partecipazione di solidali da altri quartieri di Atene, tra cui molti immigrati.

Più di 300 manifestanti hanno riempito la Piazza Amerikis, hanno messo striscioni, hanno distribuito e letto testi antifascisti. Nello stesso tempo, le unità anti-sommossa sono state schierate nei vicoli della parte inferiore della piazza, tagliando l’accesso a un centinaio di fascisti che sono stati concentrati in Via Acharnon. Infine, i neo-nazisti se ne sono andati via nella zona di Aghios Panteleimonas scortati dalla polizia.

Poco dopo, una grande manifestazione ha attraversato Via Patission e le vicinanze di Piazza Amerikis. Da qualsiasi posto che i manifestanti siano passati, gridando ad alta voce slogan antifascisti e canti di solidarietà con gli immigrati, sempre più persone si sono unite nella manifestazione, la metà dei quali erano immigrati. Quindi, il numero dei partecipanti abbia raggiunto circa delle 600 persone. Qui ci sono alcune foto in più: i, ii.

SOLIDARIETÀ CON I COMBATTENTI ANTIFASCISTI PERSEGUITI
NELLA CITTÀ DI PATRASSO!

Grecia: Infuria la guerra antifascista nella città di Patrasso; quattro compagni arrestati e minacciati con accuse gravi

È NECESSARIO CAPIRE IL FASCISMO – NON MORIRÀ DA SOLO; DISTRUGGILO

La mattina del Lunedì, 1° Ottobre è stata effettuata un’altra operazione di polizia sotto il nome di “Xenios Zeus” nei confronti degli immigrati e dei rifugiati, questa volta nella zona portuale di Patrasso. C’era massiccia presenza della polizia nella città dal giorno prima, tra cui squadroni anti-sommossa da Atene e da altre città, così come l’ispettore di polizia generale del sud della Grecia.

Anarchici e solidali si sono riuniti all’occupazione Parartima, nel centro della città, cercando di mantenere uno spazio aperto di resistenza e di accoglienza per gli immigrati perseguitati, mentre hanno anche effettuato delle azioni di contro-informazione contro il pogrom razzista in atto. Un’assemblea per il coordinamento delle azioni si è tenuta la sera dello stesso giorno nell’occupazione, fino quel ora, compagni di Patrasso hanno segnalato centinaia di arresti di immigrati privi di documenti o meno.

Anarchici ed altri antifascisti hanno realizzato azioni di solidarietà contro la caccia agli immigrati e i rifugiati, come ad esempio un moto-corteo, raduni di contro-informazione nelle piazze, distribuzione di opuscoli nei mercati all’aperto, insieme con la creazione di uno spazio di accoglienza all’occupazione Parartima per tutti gli perseguitati. Nello stesso tempo, hanno chiamato per una grande manifestazione.

Il 2 Ottobre, circa 350 compagni sono scesi nelle strade di Patrasso, per una manifestazione serale che durò più di due ore, passando attraverso diversi quartieri. Sullo striscione principale si leggeva “Contro l’operazione fascista “Xenios Zeus” – Solidarietà con gli immigrati” e tra gli slogan cantati era incluso anche il seguente: “La povertà, la miseria, il cannibalismo, questo è la crisi e il capitalismo”.

Il 4 Ottobre, il seguente testo è stato rilasciato (in greco) da diversi immigrati in occasione degli eventi in corso a Patrasso (e altrove):

“Siamo un gruppo di immigrati che abbia deciso di scrivere questo testo come un messaggio per i Greci, e quindi come appello alla solidarietà a causa dei problemi che stiamo affrontando. Abbiamo lasciato le nostre terre per molte ragioni diverse, come le guerre, la povertà, l’oppressione, il fascismo. Siamo venuti qui con il desiderio di recarsi in Europa, sognando per il futuro.

In Grecia, con la crisi, stiamo affrontando la disoccupazione e non abbiamo i documenti che ci permettono di lavorare legalmente. Non abbiamo ciò che è necessario per tirare avanti, come il cibo, le cure mediche, un riparo. La legittimità del partito fascista, e il fatto che ogni giorno diventa più numeroso, causa problemi nella nostra vita. Siamo attaccati da alcuni poliziotti che sono nello stesso tempo dei fascisti. Anche gli immigrati che hanno ottenuto il cartellino rosso (permesso temporaneo di soggiorno per i richiedenti d’asilo) non possono esercitare i loro diritti legittimi. I diritti umani non sono rispettati, e molti immigrati perdono la vita nel tentativo di attraversare le frontiere o vivere per le strade. Sappiamo bene che, per quanto il fascismo in Grecia esiste, esistono anche persone buone che sanno cosa significa la vita umana.

Oggi, in questo momento, lo Stato applica l’operazione “Xenios Zeus” qui a Patrasso. Nell’ambito di questa operazione di polizia, che raccoglie gli immigrati in pochissimo tempo con “azioni di pulizia”, 300 immigrati sono stati catturati ieri e portati nei campi di concentramento nei cui sono rinchiusi come in una prigione. Oggi, chiediamo alla popolazione locale, che sa ciò che la vita e la libertà significa, di mostrarci solidarietà al fine di fermare questa operazione disumana. Abbiamo avuto molti problemi nel nostro paese, e ci troviamo di fronte a numerose ingiustizie, leggi fasciste e disumane fino a questo giorno.

Non ne possiamo più. Grazie per il vostro interesse. ”

Seguendo questi sviluppi da vicino, compagni hanno cercato di non lasciare le detenzioni di massa degli immigrati, né la minaccia nazista senza risposta. Anche se gli attivisti hanno mandato un chiaro messaggio di resistenza e prontezza di reagire, le loro proteste istantanei non sono stati in grado di fermare un meccanismo di stato che rapisce con violenza le persone ovunque si trovino. Tuttavia, le bande parastatali in attesa di attaccare le persone indifese-con la partecipazione amichevole della polizia greca- sono state ostacolate in larga misura dalla presenza costante degli antifascisti per le strade.

Nelle prime ore del Giovedì, 11 Ottobre una banda dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) si è riunita in un ristorante chiamato “Psitalonia”, presso la Piazza di Psila Alonia, e si preparò di attaccare i compagni antifascisti nelle vicinanze (vicino l’occupazione Maragopouleio). Solidali si sono trasferiti immediatamente nella zona per difendere i compagni, e tutti insieme hanno schiacciato i neo-nazisti quando questi hanno tentato di attaccarli. I membri dell’Alba Dorata si ritirarono in disordine, e il locale, che serve come il loro rifugio è stato distrutto. In particolare, il ristorante “Psitalonia” è di proprietà di teppisti che hanno un collegamento diretto al nucleo dirigente del partito della sezione locale. Inoltre, è un luogo di incontro noto per le feccie fasciste, ed è collegato agli attacchi contro gli immigrati nel quartiere. Il partito Alba Dorata nega ufficialmente la presenza dei suoi mercenari nell’incidente.

La mania vendicativa dello Stato per i suoi cani abbattuti si è manifestata con il fermo di 9 persone, ciecamente in luoghi e tempi diversi dagli eventi. 4 dei detenuti sono stati infine arrestati ed accusati di reati gravi, come tentato omicidio, dopo essere stati presumibilmente riconosciuti dai membri dell’Alba Dorata. Pertanto, il caso si basa su affermazioni dei fascisti, che hanno fabbricato le accuse con la polizia e la magistratura.

Venerdì scorso, 12 Ottobre, dei solidali hanno chiamato un raduno alle 12:00 davanti all’occupazione Parartima, all’angolo delle Vie Corinthou e Aratou, per una marcia di protesta verso i tribunali di Patrasso in Via Gounari, dove i quattro compagni arrestati sarebbero stati esaminati da un giudice per le indagini. Quasi 400 compagni hanno manifestato davanti al palazzo di giustizia, gridando slogan ad alta voce in solidarietà con i quattro arrestati. Tuttavia, l’udienza è stata rinviata per il Lunedì, 15 Ottobre (alle 8.30 e dopo, alle 17.00). I quattro compagni sono rimasti in custodia temporanea e sono stati trasferiti nel quartier generale della polizia di via Ermou, a Patrasso.

Dobbiamo combattere gli attacchi dello stato e dei parastatali! Giù le mani dai nostri compagni!

CONTRO LO STATO DI POLIZIA E IL NEO-NAZISMO
SOLIDARIETÀ CON I 4 ARRESTATI
MORTE AL FASCISMO

Grecia-Patrasso: Raduno e corteo contro gli attacchi statali e parastatali

All’alba del Giovedì, 11 Ottobre una squadra di nazisti dell’Alba Dorata si è riunito al ristorane “Psitalonia”, nel quartiere di Psila Alonia, al fine di attaccare degli antifascisti che si trovavano nella zona. Immediatamente si è riunita della gente per difendere i compagni. I fascisti dell’Alba Dorata sono stati distrutti quando hanno tentato di attaccare. Si sono ritirati dispersamente cattivo e il loro locale-covo è stato schiacciato. Il ristorante “Psitalonia” la cui proprietà è direttamente collegata al nucleo guida dell’Alba Dorata di Patrasso, costituisce un noto luogo di ritrovo di fascisti ed è collegato con attacchi fascisti contro gli immigrati nel quartiere. L’Alba Dorata nega ufficialmente la sua presenza negli eventi.

La mania vendicativa dello Stato per i suoi cani abbattuti si è manifestata con il fermo di 9 persone, ciecamente in luoghi e tempi diversi dagli eventi. 4 dei detenuti sono stati infine arrestati ed accusati di reati gravi, come tentato omicidio, dopo essere stati presumibilmente riconosciuti dai membri dell’Alba Dorata. Le accuse si basano su prove che vengono “cucinate” dagli “albadorati” in collaborazione con i poliziotti ed i giudici, il che dimostra come lo stato e gli para-statali costruiscono il caso.

CONTRO AGLI ATTACCHI STATALI E PARA-STATALI

GIÙ LE MANI DAI NOSTRI COMPAGNI

RADUNO: Venerdì ore 12 al Parartima

Per raduno e corteo di protesta ai tribunali in via Gounari mentre i compagni arrestati passano dal PM

Solidali

in spagnolo

Atene : Assunzione di responsabilità per attacchi contro veicoli privati di sbirri

VIVENDO NEI TEMPI DELLA DEMOCRAZIA TOTALITARIA

A seguito della campagna estiva contro gli immigrati, col nome sarcastico “Xenios Zeus” che continua ancora ad oggi a livello nazionale con decine di migliaia di arresti e detenzioni, il posto verso la repressione e la conformità ha preso, come previsto, il nemico interno.

Così, dopo il primo “riscaldamento” con l’invasione hollywoodiana all’occupazione Delta a Salonicco dalle squadre della polizia MAT ed EKAM, è arrivato il momento degli scioperanti e degli manifestanti antifascisti. Nel 26 Settembre, il giorno dello sciopero generale, sono state colpite le pre-concentrazioni delle assemblee popolari nelle zone di Zografou e di Aghios Dimitrios, sono stati picchiati ed arrestati dei combattenti, le cui immagini sono state rilasciate pubblicamente. Lo stesso e peggio ancora hanno subito le migliaia dei scioperanti della manifestazione all’interno di un clima di violenza implacabile da parte dei sbirri.

Il 30 Settembre il moto-corteo della pattuglia antifascista è stato attaccato dai contemporanei “Bourandades”*, le impazzite squadre della polizia “Delta” che si precipitarono a difendere i loro amici ideologici che avevano ricevuto il trattamento dovuto poco prima dagli antifascisti. Risultato le lesioni gravi dei compagni e gli arresti di 15 tra di loro. Il giorno successivo, e mentre gli compagni arrestati nel quartier generale della polizia (GADA), sono stati picchiati e torturati, con il sadismo che permea i pretori della polizia greca, il raduno di solidarietà negli “sterili” ed adatti alla circostanza, tribunali di Evelpidon, è stato colpito senza provocazione con la conseguenza di nuove lesioni e 4 arresti supplementari.

La trasformazione del paese in un regime di tipo latino-americano di altre epoche (in “gesso”** per chi non abbia capito), come ha dimostrato il divieto della circolazione e degli pubblici incontri in gran parte dell’area della capitale, attraverso la voce del comandante della polizia di Atene e l’orgia dei fermi preventivi per le strade, nelle case di combattenti e nelle stazioni dei mezzi pubblici durante lo svolgimento, e non, delle proteste contro la visita del Cancelliere Tedesco Merkel non sarà tollerato.

È per questo che da parte nostra abbiamo fatto al fuoco durante il fine settimana , 8 e 9 Ottobre, ad auto e motociclette personali di poliziotti nelle seguenti aree:

– 2 macchine in via Eressou ad Exarchia
– 1 veicolo sulla via Leosthenous a Peristeri
– 2 macchine in via Lyttis ad Egaleo
– 1 veicolo in via Sporadon a Kypseli

Ricordiamoli, con l’occasione, che la nostra azione è solo l’inizio e che sono nel mirino indipendentemente dai loro “eroismi”. Li attaccheremo in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo considerato necessario ogni volta…

TUTTO CONTINUA…

fonte

* Bourandas era il capo del reparto-moto della polizia greca in collaborazione con i nazisti durante l’occupazione di Atene nella seconda guerra mondiale

** Durante il periodo della dittatura (’67-’74) i colonnelli descrivevano il paese come un “paziente messo in gesso” per curarsi dalla malattia dell’anarchia e del comunismo

Atene: Raduno antifascista-antirazzista in piazza Amerikis

MORTE AL FASCISMO

Estratto dal richiamo degli antifascisti nei quartieri di Kypseli e Patissia:

Nessuna tolleranza per le bande naziste e fasciste

Ultimamente, nelle vicinanze di piazza Amerikis, sulla via Patission in Kypseli, un piccolo gruppo di razzisti / fascisti tenta di creare uno stato di paura e di intolleranza contro gli immigrati africani che vivono nella zona. (…) La protesta antifascista-il 26/9, il giorno dopo il pogrom fascista ha incluso una marcia per le strade del quartiere e un raduno in piazza Amerikis, in cui hanno partecipato molti residenti locali, nativi e immigrati. Le motivazioni della popolazione hanno dato una prima risposta contro i piani fascisti. Ma, al fine di fermare la loro azione per bene, ciò che è necessario è una mobilitazione più ampia e continua di tutti i residenti antifascisti ed antirazzisti locali, che non vogliono vedere la violenza razzista della diverse bande fasciste dominare il nostro quartiere. (…) Facciamo modellare i termini della nostra vita con dignità e libertà.

Lotte comuni della popolazione locale e degli immigrati contro la povertà, la repressione, il razzismo

Auto-organizzazione, resistenza, solidarietà in ogni quartiere

Raduno antifascista-antirazzista dei residenti in lotta e degli sostenitori
Piazza Amerikis, Venerdì, 12 Ottobre, 19.30

Barcellona: Intervento antifascista fuori dal spazio di nazisti

Nei giorni scorsi, compagni da diversi quartieri di Barcellona svolgiamo una campagna di propaganda contro la crescita del fascismo, del razzismo e del cannibalismo sociale che fioriscono nelle correnti circostanze. La campagna è iniziata il Sabato scorso, quando un gruppo di compagni antifascisti hanno attaccato dei manifesti al di fuori del covo dei nazisti, “Casal Tramuntana” e sulle strade circostanti. Il testo del manifesto:

Per abbattere il fascismo, il razzismo e il cannibalismo sociale

I responsabili per i nostri problemi non sono quelli che sono costretti a migrare, ma coloro che sono in prima linea di un sistema economico e politico che produce sfruttamento, guerre e povertà in tutto il mondo.

Non cammineremo affianco a coloro che ci sfruttano e ci governano sotto la bandiera di qualsiasi paese, razza o “identità culturale”. La nostra posizione è con gli sfruttati di tutti i paesi, e contro coloro che hanno costruito la loro ricchezza partendo dal nostro impoverimento.

Per non metterci in confusione, la battaglia non è tra noi, la battaglia è contro lo Stato e il Capitale.

Per un mondo senza classi, confini, guerra e miseria!

in spagnolo, in greco

Bruxelles: Serata di sostegno finanziario per gli anti-fascisti in Grecia

Vi stavate aspettando – eccoci qui

Il Sabato, 20 Ottobre, al Bokal Royal, 123 rue Royale, Bruxelles, si effettuerà un concerto di solidarietà per gli antifascisti arrestati e torturati dalla polizia greca dopo lo scontro con i gruppi paramilitari dell’Alba Dorata (30/9).

con:
Au Goulag (hardcore punk, Bruxelles)
Tbs-sb (drum&bass, Bruxelles)
100 Crew (rap militante, Vaston)
Mangouste (rap militante, Liege)

e microfoni per il pubblico.

pasti vegani – contributo libero

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