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Berlino: Chiamata di solidarietà con la lotta antifascista in Grecia

I eventi arrivano spesso e veloce in questi giorni in Grecia. Mentre gli attacchi contro gli immigrati, le loro case e negozi sono ancora in corso, negli ultimi mesi abbiamo visto sempre più attività antifasciste, come manifestazioni, volantinaggi e risposte dirette. La scorsa settimana, il potere statale ha mostrato ancora una volta da che parte si trova.

Nella città di Volos (29/9), nel corso di un raduno dell’Alba Dorata (Chrisi Avgi), un parlamentare del partito fascista ha tirato fuori la pistola contro antifascisti che protestano davanti al naso della polizia, la quale comunque, non è stata disposta a registrare una formale denuncia dai testimoni oculari a causa della “mancanza di tempo”.

Nello stesso fine settimana, ci fu una manifestazione antifascista (moto-corteo) ad Atene (30/9), per informare il pubblico sulle condizioni insopportabili degli immigrati a causa dell’operazione dello Stato chiamata “Xenios Zeus” e per mostrare la presenza sulle strade di Atene. Dopo che i manifestanti si sono scontrati con un gruppo di neo-nazisti, le forze della polizia hanno iniziato ad agire brutalmente contro gli antifascisti, con la conseguenza del ferimento grave di alcuni di loro. 15 manifestanti sono stati arrestati. Un raduno di solidarietà il giorno dopo al tribunale dove si tenevano i prigionieri è stato anche attaccato. 25 antifascisti sono stati arrestati, 4 di loro sono stati rilasciati Venerdì pomeriggio. Le 19 persone detenute hanno riportato condizioni le disumane e la brutalità della polizia in custodia. Hanno incontrato altri che sono stati “dimenticati” lì per 3 mesi. Il costi di ogni arresto del genere è elevato: solo per la contestazione devono essere pagati 15.000€. Venerdì 5/10 le ultime 15 persone arrestate sono state rilasciate su cauzione (3.000 euro ciascuno).

Oltre l’aggravarsi della situazione attraverso i nazisti e la polizia, il governo dimostra ancora una volta da che parte si trova. Così l’ufficio stampa del ministero dell’ordine pubblico ha fatto sapere (dopo una questione parlamentare del partito della “sinistra” Syriza), che il governo chiederà misure più incisive per far rispettare la legge e l’ordine. Inoltre, esso getta la sinistra nella stessa pentola con i fascisti ed abbia annunciato che contennerà tali tendenze antidemocratiche. In realtà si fa causa comune con i nazisti: mentre loro si vantano di crimini evidenti nei media e la fanno franca, gli antifascisti sono trattati con la repressione.

Allo stesso tempo, l’azione razzista dello Stato “Xenios Zeus” è ancora in corso, con 27.500 custodie di persone non greche e circa 2600 arresti di persone che non hanno i documenti necessari finora. Tutto punta ad un aggravamento della situazione per gli immigrati, gli antifascisti e tutti coloro che non si adattano all’ideologia razzista e fascista. L’interazione tra i neo-Νazisti e la polizia, con l’appoggio del governo e l’applicazione delle leggi razziste di deportazione sono allarmanti e devono essere interpretate come tendenze prefasciste.

È una situazione intollerabile per tutte le forze che si oppongono. Dall’altro lato, gli altri governi europei di certo non si preoccupano di chi governa la Grecia – fino a quando l’ordine pubblico è gestito da decine di migliaia di poliziotti, che garantiscono una procedura senza problemi per gli affari monetari. La resistenza costante e le attività di anti-repressione legano le capacità ancora ed ancora. Tuttavia, le somme di denaro per i processi nella situazione finanziaria reale sono difficili da procurare.

Solidarietà con la lotta antifascista in Grecia!
L’unione fa la forza!

Antifascisti, anarchici e anti-autoritari nell’Ottobre 2012

Donazioni per il movimento ed i prigionieri attraverso ABC Berlino:

Kontoinhaber: SSB e.V.
Berliner Sparkasse
BLZ: 10050000
Konto: 6603098570

IBAN: DE40 1005 0000 6603 0985 70
Oggetto: “KNASTSOLIDARITÄT” antifa grece

originale in tedesco

Grecia: Manifestazione antifascista a Volos

Sul manifesto si legge:

SE OGGI TOLLERI IL FASCISMO
DOMANI SARAI COSTRETTO A SUBIRLO
Sabato, 29 Settembre, il deputato parlamentare locale dell’Alba Dorata P.Iliopoulos è stato avvistato sulla via Dimitriados, nella città di Volos. Una persona ha iniziato a discutere verbalmente con lui a causa delle tattiche fasciste e il bullismo del parlamentare, ma anche perché la stessa persona è stata regolarmente calunniata attraverso internet dall’Alba Dorata.

Poco dopo, all’angolo della via Dimitriados e via Skenderani, dove si trova il locale della sede (non ufficiale) del partito nazionalista, la stessa persona si è trovata a discutere verbalmente con sette membri dell’Alba Dorata, che erano appena usciti dal palazzo carichi con manganelli in acciaio e pali di legno, e con lo stesso parlamentare, che non solo portava un paletto di legno, ma anche mostrato la sua pistola durante la sfida ed ha minacciato l’antifascista disarmato.

In soli pochi minuti, pesanti forze della polizia sono arrivati ​​sulla scena e si sono allineati in un cordone per proteggere i fascisti armati. Poi i poliziotti hanno violentemente arrestato sei persone e l’antifascista, con il pretesto di ottenere delle testimonianze riguardo l’incidente.

Un’altro cittadino, che era anche lui un testimone oculare, è andato al dipartimento della polizia per sporgere denuncia contro il comportamento del parlamentare. Tuttavia, è stato ignorato dai poliziotti, che gli dissero di tornare in un’altro orario.

NON DOBBIAMO VIVERE COME SCIAVI
L’unica cosa che i media della “informazione” e l’indagine della polizia hanno aggiunto riguardo il caso è stato solo la legittimità del possesso dell’arma da fuoco. Se il parlamentare aveva sparato con la sua pistola, probabilmente avrebbero la cura di aggiungere, come al solito, una scarica accidentale o un proiettile ostracizzato.

ABATIAMO I FASCISTI
Manifestazione di protesta, Sabato 6 Ottobre ore 18.00, Aghios Nikolaos, Volos

Assemblea contro il fascismo

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Tenetevi al sicuro sulla strada, state in allerta. (I neo-nazisti hanno diffuso un appello per una manifestazione “Pan-Thessalica” lo stesso giorno, nello stesso tempo, a Volos.)

Atene: Lettera dei 15 arrestati antifascisti dal tribunale di Evelpidon – Aggiornamento 4-5/10

Di seguito è riportato un testo dei 15 arrestati dal tribunale di Evelpidon:

“Oggi, lo Stato ha dichiarato guerra civile. Coloro che non sono uccisi dai coltelli fascisti vengono mandati in prigione attraverso decisioni giudiziarie della giunta.

Chiamiamo gli combattenti e tutti coloro che sentono che la DIGNITÀ, LA SOLIDARIETÀ, L’UGUAGLIANZA e LA LIBERTÀ non sono parole vuote, ma un atteggiamento di vita, di rendersi conto del momento storico in cui viviamo e di agire di conseguenza.

Le idee non possano essere represse, né imprigionate.

I 15 arrestati, uomini e donne “antifascisti/e”

Il 4 Ottobre, i 15 arrestati del moto-corteo antifascista sono comparsi davanti a un giudice istruttore. Mentre due pubblici ministeri hanno chiesto che tutti i 15 dovrebbero essere rilasciati in custodia cautelare prima del processo – indipendentemente dal fatto che siano accusato di crimini o delitti minori – il giudice istruttore non sia stato d’accordo con questa sentenza.

Gli ostaggi dello Stato ed i loro difensori legali hanno letteralmente passato tutto il giorno nel tribunale (dal mattino fino a tarda notte). A mezzogiorno, solidali e parenti sono stati aggrediti dagli squadroni anti-sommossa semplicemente per aver partecipato ai procedimenti giudiziari; detenzioni non sono state segnalate, ma diverse persone sono rimaste ferite.

A causa della controversia tra i pubblici ministeri e il giudice istruttore e, dopo un lungo colloquio, la causa è stata, infine, portata al Consiglio giudiziario, che deciderà il 5 Ottobre se i 15 compagni rimarranno in detenzione preventiva o meno.

Pertanto, un totale di 19 compagni arrestati rimane nella sede della polizia di Atene (del Viale Alexandras) e dovrà apparire ancora una volta nel tribunale di Evelpidon, Venerdì 5/10.

I 4 compagni del raduno di solidarietà nella Corte di Atene (arrestati il 1/10) saranno trasferiti nel tribunale alle ore 9.00.
I 15 antifascisti (arrestati il 30/9) avranno di un procedimento separato alle 12.00.

fonti: i,ii

Tutti i 19 compagni rilasciati (5/10):
I 4 compagni (arrestati il 1/10) sono stati finalmente rilasciati. Il procedimento è stato rinviato per Venerdì 12 ottobre, alle ore 9 presso il tribunale di Evelpidon.
Dopo una lunga sessione del Consiglio giudiziario, i 15 antifascisti (arrestati il 30/9) sono stati liberati a condizioni restrittive (e cauzione monetaria, in attesa dell’appello).

fonti: i, ii, iii

Atene: La terza manifestazione antifascista con motociclette si è scontrata con i neo-nazisti, la polizia ha attaccato la manifestazione per rappresaglia

Striscione anarchico a Kamara, Salonicco: “Solidarietà con gli arrestati del moto-corteo antifascista – Atene – Corte di Evelpidon, 4/10”.

La notte del 15 Settembre ha avuto luogo la prima pattuglia con motociclette attraverso il centro di Atene, con slogan e manifesti di protesta contro gli attacchi neonazisti. Il 22 Settembre un’altra moto-manifestazione antifascista è stata realizzata con successo.

La sera della Domenica 30 Settembre, un terzo intervento di moto-pattuglia antifascista è passato attraverso le zone del centro, ma fu presto “ostacolato” dalle fece fasciste. Di conseguenza, i compagni hanno “cestinato” tre neonazisti vicino a via Phylis nel quartiere di Aghios Panteleimonas, nel centro di Atene. Intorno alle 9 di sera, mentre uno dei fascisti era ancora disteso a terra ferito, le ultime moto del corteo sono state attaccate in ritorsione da parte di diversi teppisti dell’unità della polizia-moto DELTA.

Quasi tutti gli antifascisti in moto sono stati inseguiti ed attaccati, in primo luogo nelle vicinanze della piazza Amerikis (non lontano dal centro della comunità della Tanzania, che era stata saccheggiata dai fascisti solo pochi giorni fa), poi sul Viale Alexandras, ma anche durante il loro ritorno ad Exarchia. Lí, inoltre, una coppia di giovani è stata perseguitata ed arrestata dalla polizia. Diverse moto sono state lasciate indietro e, infine, sequestrate dalla polizia. Poco dopo, molti compagni sono riuniti nell’occupazioni più centrali di Atene in difesa dei posti.

Tra un numero imprecisato di compagni feriti dalla polizia, un antifascista è rimasto gravemente ferito. Quasi 23 persone che hanno preso parte all’azione sono state inizialmente date per disperse. Tra questi, 15 sono state arrestate in luoghi diversi e tenute nel quartier generale della polizia nel Viale Alexandras, senza accesso ad un avvocato.

Un raduno è stato chiamato per Lunedì a mezzogiorno, 1 Ottobre, presso la Corte di Evelpidon in solidarietà con gli arrestati. Il procedimento è stato ritardato ed infine rinviato per Giovedì, mentre al raduno hanno partecipato più di 300 compagni. In serata, diverse unità della polizia hanno attaccato furiosamente i solidali all’interno del cortile e gli hanno perseguiti nelle strade vicine, con la conseguenza di numerose detenzioni -4 sono state successivamente trasformate in arresti.

I 15 antifascisti che sono stati arrestati il 30/9 sono ancora detenuti nel quartier generale della polizia – visto che devono comparire al tribunale di Evelpidon la mattina del Giovedì 4/10. I 4 compagni arrestati il 1/10 rimarranno nella sede della polizia fino il Venerdì 5/10, in cui saranno probabilmente sottoposti al processo nel tribunale di Evelpidon.

I antifascisti che hanno preso parte all’azione non hanno ancora rilasciato la propria versione dei fatti, ma hanno notificato che ci sia la necessità di raccogliere più di 10.000 euro per le spese legali. Inoltre, nella tarda serata del Mercoledì, 3/10, hanno chiamato per un’assemblea aperta presso la Scuola Politecnica per discutere gli ultimi aggiornamenti sui 15 arrestati del intervento-pattuglia antifascista (30/9), per i 4 arrestati del raduno di solidarietà alla Corte di Evelpidon (1/10) e le azioni future. L’assemblea ha avuto la partecipazione di più di 300 sostenitori.

Nella stessa notte, un video dall’intervento del 30/9 è stato rilasciato, contenente filmati poco prima della repressione del corteo. Inoltre, tutti i 19 ostaggi nel quartier generale della polizia hanno inviato un primo report :

Mercoledì 3 Ottobre 2012
Poche parole dalle celle di detenzione del 7° piano del quartier generale della polizia di Atene

Anche se sono già passati tre giorni dal nostro arresto durante il moto-corteo antifascista della (Domenica 30/9), pensiamo che sia bene chiarire un paio di cose anche adesso.

Dopo un richiamo di manifestazione per Domenica 30/9, un moto-corteo antifascista con l’affissione di manifesti ha avuto luogo nel centro di Atene, il quale è partito da Exarchia. Questa dimostrazione è stata una risposta ai pogrom fascisti ed agli attacchi contro gli immigrati che si svolgono in diverse aree del centro di Atene da parte di bande fasciste, che sono travestite da “comitati di residenti e commercianti” e agiscono con l’aiuto di bande ufficiali statali.

In questo momento, non siamo interessati ad analizzare o spiegare qui la relazione data e banale dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi) con la polizia greca.

Subito dopo la che la pattuglia sia stata attaccata dai (cittadini) albadorati, vi è stato un assalto dai poliziotti della unità di polizia moto DELTA, che ha seguito la parte posteriore del corteo, guidando anche dai vicoli paralleli.

Alla fine 15 combattenti antifascisti sono stati catturati, sia uomini che donne. Essi sono stati feriti in varie parti del loro corpo, come la testa, le braccia e le gambe, mentre i poliziotti hanno utilizzato anche pistole taser (armi elettroshock).

Siamo stati portati al 6° piano della questura di Atene, di fronte al Dipartimento di protezione della costituzione dello stato, dove la notte è stata accompagnata da percosse, minacce, tirate di capelli, e bruciature delle squadre DELTA che hanno preso delle foto per i loro album privati mentre ci stavano vigilando.

Minacce come “Ora che sappiamo chi siete, vi seppelliremo proprio come i vostri nonni durante la guerra civile” sono indicativi del terrorismo che i cretini pretori della squadra DELTA hanno cercato di infliggere su di noi. Nello stesso tempo, non ci era permesso di comunicare con avvocati o medici per 19 ore consecutive. Il giorno successivo, dopo aver fatto un trasferimento-show, al fine di prendere i nostri profili sospetti, in ultima analisi, ci hanno portato ai tribunali della ex scuola militare di Evelpidon.

Mentre eravamo ancora alla corte, le forze della polizia anti-sommossa hanno attaccato i solidali raccolti, picchiando ferocemente molti di loro. Un totale di 25 persone sono state arrestate, ed infine, quattro arrestati sono stati incriminati. Dal momento del loro arresto, sono stati trasferiti su al 6° piano della questura, dove i poliziotti hanno attuato una tattica simile di intimidazioni, tra cui perquisizioni umilianti. Dopo una decisione vendicativa senza precedenti, la detenzione temporanea dei 4 arrestati è stata prorogata per altri tre giorni (fino il Venerdì), mentre la detenzione temporanea dei 15 arrestati iniziali è stata prorogata fino il Giovedì.

Ci hanno portato nelle celle di detenzione al 7° piano della questura, in un reparto sovraffollato (destinato a 30 persone, mentre al momento 80 persone “vivono” lì in condizioni incredibilmente squallide), nel tentativo di rompere “i nostri nervi”. Tuttavia, abbiamo incontrato una sensazione davvero eccezionale di solidarietà da parte di persone che sono stati “dimenticati” fino a tre mesi in questo posto.

Nel mezzo della “crisi economica” sempre più persone sono spinti alla povertà e alla miseria, il cannibalismo sociale viene premiato come virtù, il fascismo sta sollevando la testa nelle nostre località e nei quartieri, l’offensiva dello Stato è stata intensificata a tutti i livelli, in mezzo a questo periodo, opzioni che promuovono l’auto-organizzazione, la solidarietà, l’aiuto reciproco e l’azione diretta sono quelli che possono non solo ostacolare la paura, che cercano di imporre sulla nostra vita, ma porsi come la prospettiva di una diversa organizzazione sociale.

Hai bisogno di capire in profondità ciò che il fascismo è veramente.
Il fascismo non morirà da solo, distrugirlo.

Arrestati del 30/9 e del 1/10
(Alcuni di noi, progenie orgogliose dei briganti/symmorites anarco-comunisti.)

Mosca: Attacco contro gli estremisti di destra alla “marcia dei milioni”

Il 15 Settembre si è svolta la “marcia dei milioni” a Mosca (la terza di una serie di proteste contro la presidenza di Putin), durante la quale i nazionalisti hanno tentato di invadere l’area del raduno gridando dei slogan. Sono stati respinti dai compagni con una pioggia di bottiglie, pietre e bastoni. L’ex leader del cosiddetto “Movimento contro l’immigrazione” Alexandr Potkin è stato colpito con una mazza, mentre i suoi seguaci fuggirono lasciando dietro di sé le loro bandiere e sciarpe.

foto e video

Atene: Intervento antifascista contro l’Alba Dorata

Il Sabato sera, 15 Settembre, 100 antifascisti anarchici con circa 50 motociclette hanno percorso il centro di Atene lanciando volantini e incollando manifesti contro gli attacchi neo-nazisti nelle zone del centro. La ronda antifascista attraversò le aree di Metaxourgeio, Aghios Pavlos, Piazza Vathis e Piazza Omonia.

Nel loro proclamo, i compagni hanno scritto: “La nostra azione mira alla mobilitazione dei riflessi antifascisti e dell’auto-difesa di classe […]. Le strade sono nostre, di coloro che lottano, dei poveri e degli esclusi.”

Video dell’azione diretta

Lo slogan che si sente dice “fascisti, bastardi, presto arrivano le forche.”

fonte

Atene: Breve riassunto della manifestazione antifascista il 1° Settembre

Circa 2.500 persone hanno partecipato alla manifestazione antifascista ad Atene Sabato scorso, 1° Settembre. Il punto d’incontro per la dimostrazione era alla Piazza Monastiraki alle 5 del pomeriggio, da dove i manifestanti hanno marciato sulla Via Athinas poco prima delle 18:00 sul loro percorso programmato attraverso le arterie principali della città, per arrivare fino a Piazza Syntagma. L’idea della manifestazione è stata quella di arrivare alla Piazza Syntagma per confrontarsi con un gruppo di fascisti “autonomi”, una fazione dei circoli nazionalisti locali, che pratica la strategia politica dell’entrismo per condurre gruppi di dissidenti verso i colpi dei neo-nazisti.

Questi gruppi plagiano la propaganda virtuale e la terminologia del movimento anarchico/anti-autoritario in modo da attirare dei giovani e convertirli alla loro causa. Si presentano come il “polo antagonista” al partito neonazista dell’Alba Dorata (Chrissi Avgi in greco), al fine di differenziarsi dagli stereotipi parastatali dell’estrema destra che apertamente collaborano con i servizi dello Stato e le forze di sicurezza. Anche se l’aumento dell’Alba Dorata ha limitato dinamica di questi gruppi e la loro influenza nei circoli fascisti, il loro pericolo non deve essere trascurato, in quanto sono già riusciti ad infiltrarsi nelle grandi manifestazioni durante gli scioperi.

Tuttavia, Sabato scorso solo poche decine di nazionalisti “autonomi” sono riusciti a scendere per l’occasione in Piazza Syntagma, ed erano ben protetti da una presenza enorme della polizia. I poliziotti avevano bloccato tutte le strade che portano alla zona intorno a Syntagma con autobus della polizia ed una serie di squadroni di polizia antisommossa (MAT)- con l’appoggio d’un elicottero che volava a bassa quota al centro della città – costringendo gli antifascisti a fermare la manifestazione a Piazza Omonia prima di tornare in Piazza Monastiraki, dove più di un migliaio di persone sono rimaste alcune ore di più per assicurare che i gruppi fascisti non avrebbero effettuato delle azioni pericolose durante il loro raduno.

Nonostante il fatto che la manifestazione non abbia raggiunto Piazza Syntagma, non c’è stata comunque la mancanza d’azione diretta. Come è stato riportato in Indymedia Atene, dopo la manifestazioni, in varie occasioni, gruppi Antifa hanno trovato delle bande fasciste e li hanno pestati come si deve.

Collado Villalba (Madrid): Comunicato dal “CSO La Fabrika” per i recenti attacchi fascisti a Sierra de Guadarrama

Nel corso degli ultimi due mesi (Luglio ed Agosto), almeno cinque attacchi fascisti sono stati effettuati contro il CSO La Fabrika (Centro Sociale Occupato “La Fabbrica”), durante l’alba come sempre. Il primo era costituito da slogan minacciosi firmati con simboli nazisti e lo slogan “Alpedrete resiste” (un villaggio vicino, dove s’incontrano molti fascisti). Solo due settimane più tardi, un gruppo di sconosciuti ha cercato di mettere fuoco al centro sociale, ma lo ha fatto in modo così maldestro che il fuoco stesso abbia sciolto una pompa d’acqua la quale ha messo fine sia all’incendio doloso e alle speranze degli aspiranti terroristi.

Dopo questo attacco fallito, che avrebbe potuto mettere in rischio non solo il centro sociale, ma anche la vita dei nostri vicini e il bosco circostante, sono stati adottati provvedimenti da parte dell’Assemblea. Con il sostegno di decine di altri gruppi, abbiamo rafforzato la sicurezza e siamo più attenti in ogni momento, e di conseguenza abbiamo colto i fascisti in flagrante in tre nuovi attacchi, questa volta con pietre e bottiglie che hanno causato piccoli danni materiali e personali , ma sono stati respinti con facilità (la sola presenza di testimoni messo quei valorosi assalitori in fuga).

Collegare questi fatti con le decine di atti di violenza subite per anni dai vicini villaggi di Alpedrete ed altri a Sierra de Guadarrama è inevitabile. Questi atti sono stati effettuati da fazioni fasciste protette dal silenzio, e con la complicità, dei consigli comunali, come ad esempio quello di Alpedrete, guidato dal sindaco Marisol Casado, che negano ancora ipocritamente l’esistenza di questi gruppi, mentre sostengono i club utilizzati per reclutare i giovani. L’ultimo atto grottesco ha avuto luogo durante i Finali della Coppa Europea, quando il sindaco non ha esitato a celebrare la vittoria della squadra spagnola suonando l’inno franchista e circondata da bandiere pre-costituzionali che sventolavano dai membri di quegli stessi gruppi che, secondo lei, “non esistono”.

Allo stesso modo, è inevitabile collegare questa aggressione al supporto modesto che La Fabrika ha sempre cercato di dare a coloro che soffrono più direttamente da questo tipo di violenza, così come il contributo dell’occupazione alla creazione di una cultura popolare e meticcia che abbia fatto Collado Villalba un terreno meno fertile per gli approcci stupidi e vili di questi gruppi; e non dimentichiamo la nostra presenza alla partecipazione in diversi atti di memoria, giustizia e risarcimento con quelli repressi durante il regime di Franco. Pertanto, non ci sentiamo come vittime, ma orgogliosamente come dei repressi a causa del nostro lavoro di solidarietà, di memoria e di cultura contro il fascismo, il razzismo, il patriarcato e tutte le varie maledizioni che opprimono, separano e mettono in confronto quelli che provengono dal basso.

Fortunatamente, questa solidarietà è reciproca, e questi attacchi rinnovano i legami tra i diversi movimenti sociali, mostrano alle nuove generazioni il vero volto di questi terroristi e ci rendono più forti. Dopo anni di lotta, i movimenti sociali di queste montagne godono di buona salute e abbiamo risorse sufficienti e l’esperienza per respingere questi attacchi, ma siamo sicuri che altre aree meno visibili e più vulnerabili a questi attacchi soffrono lo stesso da questa maledizione, e siamo determinati a non dare al fascismo qualsiasi spazio di impunità.

Invitiamo le organizzazioni sociali e le persone della zona di isolare e condannare questi terroristi ora, specialmente quando stano cercando di guadagnare seguaci dal malcontento e dalla frustrazione generata dalla crisi. Quelli di noi che cercano l’unione di quelli dal basso dobbiamo dare priorità alla lotta contro coloro che stanno cercando di dividerci.

Sierra de Guadarrama è di classe operaia, meticcia e antifascista, e li mostreremo per le strade che SIAMO DI PIÙ, più intelligenti, più solidali, più coraggiosi, più creativi, più sensibili e più forti.

Sostegno reciproco e solidarietà contro il fascismo e l’impunità
Per la convivenza nella libertà
29 Settembre manifestazione:
Con la Fabrika, contro il fascismo. Siamo di più!

C.S.O. LA Fabrika (Centro Sociale Occupato “La Fabbrica”)
Vía de servicio A6, Collado Villalba, Madrid
lafabrikaii [at] gmail [dot] com

Atene: Tentato omicidio nei confronti di un immigrato dal Bangladesh dai teppisti nazionalisti di Chrissi Avgi / Alba Dorata

Come riportato su Indymedia Atene, nelle prime ore di Martedì 28 Agosto, verso le 02.00, un gruppo di 14 teppisti dell’Alba Dorata (con caratteristiche peculiari), a cavallo su 7 moto, hanno attaccato con botte e calci ed hanno accoltellato un giovane migrante del Bangladesh di nome Asim, alla fermata del tram del Parco Floisvos , nel quartiere del Paleo Faliro.

I teppisti neo-nazisti l’hanno prima picchiato con calci e pugni con gli stivali e bastoni prima di pugnalarlo per 4 volte! Il giovane migrante – noto in piazza Exarchia come un venditore di strada – è stato trasferito in un ospedale centrale d’Atene.

In complicità con i neonazisti, la polizia ha rifiutato di collegare l’incidente con l’Alba Dorata, ed non abbia avviato la procedura per i reati in flagrante (in cui i presunti responsabili vengono arrestati sulla scena o entro un termine di 24 ore), ma hanno suggerito alle persone che sostengono il caso di Asim di limitarsi nella presentazione di un reclamo ufficiale.

Non appena abbiamo informazioni sullo stato medico di Asim provvederemo ad aggiornare questo post.

Atene: Assunzione di responsabilità per attacchi incendiari contro l’Alba Dorata (Chrissi Avgi)

(Da l’attacco incendiario agli uffici locali del partito neonazista in Pangrati)
(da l’attacco incendiario nell’azienda del proprietario neo-nazista in Peristeri)

 

(da l’attacco incendiario nell’azienda del proprietario neo-nazista in Peristeri)

Coloro che seminano il terrore, riceverano il nostro odio.

L’alibi non passano più…

Non esistono elettori illusi dell’Alba Dorata. Coloro che l’hanno sostenuta, l’hanno fatto consapevolmente. Si tratta niente di meno che fascisti.

Coloro che investono nel ruolo della vittima per raccogliere nelle loro misere organizzazioni una decina di poveracci della sinistra in più, seminano solo il disfattismo verso il fascismo.

Finché gli immigrati non costruiscono le loro strutture auto-organizzate d’auto-difesa contro i fascisti e riducono il loro “coraggio” tra miserabili litighi tra di loro e in comportamenti antisociali, stano contribuendo alla diffusione del cannibalismo sociale.

Le uniche persone che ormai non cercano alibi sono i fascisti stessi, apertamente impegnati in un progetto omicida, sotto la copertura degli apparati dello Stato e col sostegno aperto o velato degl’istinti più marci di quella popolazione fascista e medio-borgese.

Per quanto ci riguarda, non abbiamo mai cercato per alibi. La nostra guerra con i bastardi dell’Alba Dorata non è una moda nel contesto della loro (presumibilmente) “inattesa” ascesa. Da anni, li combattiamo nelle strade, nella loro mentalità. Li combattiamo perché sono l’aspetto più terribile, il braccio lungo dei nostri nemici principali: il potere e il capitale. E non li abbiamo mai dato pieta.

– Il 12 Agosto abbiamo incendiato gli uffici dell’Alba Dorata in Via Filolaou nella zona di Pagrati.

– Il 22 Agosto, nella zona di Peristeri, abbiamo ridotto in cenere azienda e veicolo aziendale di proprietà del neo-nazista e teppista Efstathios Boukouras, parlamentare del Korinto con l’Alba Dorata.

Arrivederci…

PS: la nostra solidarietà al compagno Tasos Theofilou.*

fonte

* Anarchico/anti-autoritario che è stato arrestato dalla polizia il 18 Agosto 2012, nella zona di Kerameikos ad Atene, ed è ancora tenuto prigioniero per accuse gravi, tra cui il suo presunto coinvolgimento nel caso di rapina a mano armata con l’omicidio d’un cittadino 53 (che ha provato di fare l’eroe nel tentativo di fermare i ladri sulla loro fuga) a Naoussa sull’isola di Paros, il 10 Agosto. Il nome di Tasos Theofilou è stato anche implicato nel caso di R.O. Cospirazione delle Cellule di Fuoco, in particolare, egli è ora nel mirino per gli incidenti che hanno avuto luogo ad Agrinio e nel centro della città di Atene nel 2010.

Corinto, Grecia: richiesta urgente per la dimostrazione antifascista (23/8)

Dopo il trasferimento di circa 400 immigrati in un campo militare di Corinto (circa 80 chilometri a sud ovest di Atene) letteralmente nel mezzo della notte, cittadini antirazzisti/antifascisti hanno rilasciato la seguente chiamata di protesta e resistenza immediata:

L’Iniziativa Antirazzista di Corinto denuncia la conversione del campo militare del Corinto, letteralmente durante la notte, in un campo di concentramento d’ispirazione nazista dove già 400 migranti sono stati imprigionati.

Denunciamo il pogrom razzista sotto il nome di “Xenios Zeus” che oggi è stato avviato anche nella nostra città. Nel processo di questa operazione di polizia, dei nostri concittadini sono detenuti e trasferiti ad Atene, con il colore della loro pelle come l’unico criterio per questa detenzione di massa- più di 100 persone sono già state arrestate.

La nostra risposta è chiara: nessun campo di concentramento mai e da nessuna parte. Ci rifiutiamo di rivivere l’orrore del fascismo. Le autorità vogliono che noi iniziamo a mangiarci ed accusarsi a vicenda. Noi diciamo no al cannibalismo sociale. Dobbiamo combattere l’impoverimento, non il povero!

Tutti alla manifestazione di protesta contro i pogrom ed i campi di concentramento fascisti, oggi: Giovedi, 23/8, da 18.30 alla Piazza Perivolakia a Corinto

Niente di tutto questo a Corinto, né da nessuna parte – Stop ai campi di concentramento ed i pogrom razzisti

vedi il poster

Si deve sottolineare che nel primo mattino (secondo un video dai mainstream media) fascisti, membri ufficiali di Chrissi Avgi / Alba Dorata, fecero la loro comparsa al di fuori del campo militare ed hanno tentato di bloccare l’ingresso dei veicoli di “Xenios Zeus”, presumibilmente “protestavano” perché una struttura militare è stata scelta dallo Stato come campo di concentramento per gli immigrati… È molto probabile che la tensione aumenterà nella città di Corinto nelle prossime ore

Grecia: Intervento / manifestazione antifascista nel centro di Atene

CONTRO I POGROM OMICIDI E RAZZISTI – ABBATTERE IL FASCISMO

Azioni antifasciste si sono svolte in numerose città greche da quando la massiccia repressione della polizia contro gli immigrati / rifugiati sia iniziata, nei primi d’Agosto, e in particolare dopo che un uomo sia stato pugnalato a morte apparentemente dai nazionalisti nel centro di Atene (12/8).

Martedì, 21 Agosto, a mezzogiorno, circa 150 compagni sono scesi nelle vie centrali d’Atene, nelle aree di Omonia, Monastiraki e Thissio, per manifestare contro il terrorismo dello stato / fascista.

Questo intervento di strada era una prima risposta minima agli attacchi omicidi ed ai pogrom contro gli immigrati. A partire da Monastiraki, antifascisti hanno effettuato affissioni, distribuito dei testi multilingue ai passanti ed hanno marciato per le vie Athinas, Sophocleous, Sapphous, Sarri, Asomaton ed Adrianou.

I compagni hanno protestato esattamente dove, all’alba del 12 Agosto, i picchiatori fascisti hanno ucciso un immigrato dopo aver tentato di attaccare altri due. Sono intervenuti con il discorso anarchico nei quartieri del centro, dove vivono molti immigrati e rifugiati, lavorano ed escono nonostante il fatto che i controlli d’identità e gli arresti sono ancora frequenti nel corso della giornata.

Nel poster multilingue (incollato ampiamente dai compagni) si legge:

Domenica scorsa il 12 Agosto, 5 fascisti, a cavallo di moto, hanno accoltellato a morte un giovane immigrato in via Anaxagora, nel centro (occupato dalla polizia) di Atene. Poco prima, avevano cercato di accoltellare altri due immigrati. La polizia e il ministro sapevano fin dal primo momento che si trattava di un omicidio razzista, tuttavia, né il nome della vittima è stato mai annunciato, né gli assassini sono stati trovati. E come farlo, quando la maggior parte poliziotti hanno la stessa mentalità con gli assassini fascisti della “alba dorata”? La metà di loro hanno comunque votato per questo partito alle ultime elezioni nazionali.

Viviamo nei giorni e nelle notti dei coltelli. Solo negli ultimi sei mesi, 500 attacchi da parte di fascisti si sono svolti contro gli immigrati, per lo più lavoratori. Viviamo in tempi che ricordano i pogrom nazisti. Dal momento che il 2 Agosto più di 8000 trasferimenti di stranieri dalla polizia verso il centro di detenzione in via Petrou Ralli e 1600 arresti d’immigrati sono stati effettuati in seguito all’enorme operazione della polizia “Xenios Zeus”.

Noi crediamo che tutte le persone dovrebbero vivere in dignità, in solidarietà e in uguaglianza, indipendentemente dal loro paese d’origine, il colore della pelle, la religione e il sesso, a prescindere dal fatto che abbiano o meno i documenti. Noi crediamo che gli attacchi fascisti / razzisti e assassini non devono essere lasciati senza risposta.

Dobbiamo combattere insieme come “indigeni” e immigrati contro il razzismo, il nazionalismo, il fascismo e il totalitarismo di qualsiasi tipo, come parte della lotta contro lo Stato e il Capitale. Dobbiamo lottare per un mondo senza oppressione e sfruttamento, senza confini e capi.

Il silenzio è complicità
Contro pogrom sanguinosi e razzisti
Abbattere i fascisti in ogni quartiere

persone in lotta contro lo stato e il terrorismo fascista

Grecia: azioni di contro-informazione ad Atene

Nel contesto della chiamata di Contra Info per dieci giorni d’azioni contro la repressione, abbiamo effettuato le seguenti azioni (per ora):

Solidarietà ai nostri compagni – Merda all’Operazione Ardire

Abbiamo messo uno striscione in Piazza Exarchia in solidarietà con i compagni anarchici processati con l’Operazione Ardire, che è stata lanciata dalle autorità italiane il 13 giugno 2012. Se i carabinieri ed i procuratori pensano di poter fare ciò che vogliono con le vite dei nostri compagni, si sbagliano di grosso. Essi ci troveranno di fronte: in Italia, Svizzera, Germania, Grecia e ovunque abbiano il coraggio di allungare i loro tentacoli.

Al cancello principale dell’Università Politecnico, sulla via Patission, abbiamo lasciato uno striscione contro le Olimpiadi di Londra, ora in corso. Sullo striscione si legge: “Spaccate le OlymPIGS ed i capitalisti coglioni – Fuoco agli ideali olimpici – Brucia, Londra, Brucia” … Gli ideali olimpici puzzano di denaro, militarizzazione e repressione. Non dimentichiamo i compagni che, nonostante il super-spettacolo messo in atto dai poliziotti, militari e mezzi di comunicazione di massa, si fanno avanti e sputano la società di presentazione sulla sua faccia. Ricordiamo inoltre la Coppa del Mondo del 2014 e le Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro, così come la necessità di organizzare una campagna internazionale contro gli spostamenti delle popolazioni oppresse che vivono nelle favelas brasiliane.

Sul ponte pedonale d’una strada centrale nel centro di Atene abbiamo appeso uno striscione in solidarietà con i membri incarcerati della Cospirazione delle Cellule di Fuoco – Federazione Anarchica Informale / Fronte Internazionale Rivoluzionario. Il loro coraggio e la loro determinazione ci rende più forti. Con questo piccolo gesto, li mandiamo i nostri più calorosi saluti rivoluzionari.

Abbiamo anche scritto dei slogan in solidarietà con gli anarchici imprigionati e processati in tutto il mondo. Mandiamo tutte le nostre forze a Luciano Pitronello, il cui processo si sta svolgendo in questi giorni a Santiago del Cile, a Mario López, incarcerato nelle celle della democrazia messicana, ed a Felicity Ryder, che per ora è perseguita per lo stesso caso insieme al suo fratello Mario che sta in prigione.

In risposta al richiamo per azioni sul caso della morte del rifugiato sudanese Mohamed Nureddin a Calais, in Francia, il 7 Luglio 2012, abbiamo dipinto con dei stencil su vari muri ad Exarchia. Sul viso di Nureddin si rivelano migliaia di immigrati e rifugiati anonimi che hanno perso la vita nel tentativo di entrare nell’impenetrabile Fortezza Europea. Non dimentichiamo, né perdoniamo. Fuoco a tutte le frontiere!

Questi atti simbolici che si sono tenuti nei primi tre giorni di Agosto, ad Atene, sono il minimo dei nostri contributi ad una guerra che imperversa quotidianamente per le strade. I giorni d’azioni contro la repressione continuano…

Avanti, compagni! Indietro, spie!

Russia: Due antifascisti rinviati in custodia il 4 luglio, dopo un incidente al club “Barrikada” a Mosca

Documentiamo un nuovo caso di criminalizzazione di anti-fascisti russi che è stato trasmesso dalla Croce Nera Anarchica di Mosca. (ABC)

Il 4 Luglio, al tribunale distrettuale Presnenski di Mosca, il giudice Dmitry Dolgopolov ha convalidato la richiesta della polizia per imprigionare due dei sei anti-fascisti, che sono stati arrestati la notte del 2 Luglio, non lontano dal club “Barrikada”. La 23enne Irina Lipskaya e il 19enne Andrey Molchanov, sono sospettati di aver commesso crimini secondo il codice 213 parte 2 del codice penale Russo (teppismo, commesso con un gruppo di persone). Essi rimarranno in custodia cautelare in carcere almeno fino il 2 di Settembre. Secondo la polizia, gli anarchici e antifascisti hanno attaccato gli ospiti di un concerto nazista con proiettili di gomma e razzi.

Secondo gli arrestati, sei anti-fascisti stavano viaggiando sull’autostrada Zvenigorskoye a Mosca. Hanno fermato la vettura non molto lontano da club “Barrikada”, al fine di fumare. Gli ospiti del concerto fascista hanno attaccato la loro auto con proiettili di gomma, i danni sono ancora visibile sull’auto. Gli anti-fascisti si sono saltati in macchina ed hanno tentato di allontanarsi, ma sono stati arrestati dopo pochi secondi dalle forze speciali della polizia SOBR.

Durante l’arresto, sono stati picchiati, e l’aggressione è continuata anche nella stazione della polizia del distretto di Presnenski. Secondo gli arrestati, la polizia ha usato pressione psicologica per convincere gli nazionalisti a testimoniare contro Irina Lipskaya e Andrey Molchanov.
Irina non ha nemmeno lasciato l’auto al club. La procura ha tentato di avere altri due dai sei rinviati in carcere, ma siccome i nazionalisti non hanno testimoniato contro di loro, sono stati rilasciati. Dal momento pero che sono sospetti, molto probabilmente non saranno autorizzati a lasciare la città. Altri due arrestati sono stati rilasciati immediatamente con restrizioni di viaggio, in quanto sono minorenni.

È ovvio che questo sia un caso politico contro degli anti-fascisti. Dal momento che le forze speciali SOBR erano sul posto, gli antifascisti erano sotto sorveglianza dalla polizia prima dell’arresto, e la polizia era determinata ad impostarli una trappola. Questo non è l’unico caso politico contro anti-fascisti a Mosca – oltre ad Irina e Andrey, altri tre antifascisti sono attualmente detenuti a Mosca – Alexey Sutuga, Alexey Olesinov e Igor Kharchenko.

Stiamo raccogliendo soldi per le spese legali degli antifascisti arrestati. Se si desidera di partecipare allo sforzo della raccolta dei fondi, si prega di leggere le istruzioni qui. Numero di telefono (+7-985-247-20-65) ed email (abc-MSK A Riseup D net) per ulteriori informazioni.

fonte–trasmesso dalla ABC di Mosca

Grecia: Report dalla manifestazione antifascista in Agrinio

Compagni dall’occupazione Apertus hanno portato questi due striscioni con su scritto: “Agrinio non dimentica – Contro l’oscurita del fascismo”

Contro l’oscurità del fascismo
Nessuna tolleranza per i neonazisti di Chrissi Avgi / Alba Dorata

Una manifestazione antifascista è stata effettuata Martedì sera, 17 Luglio, da numerosi gruppi di Agrinio, come l’assemblea contro il fascismo, lo spazio sociale auto-gestito, il collettivo anarchico della rivista della “Ghigliottina”, l’occupazione Apertus, così come la Zona Autonoma – Blocco della Gioventù – fan antifascisti della squadra di calcio “Panaitolikos” -, ma anche il ‘Gruppo de affinidad’ dalla città di Arta, la coesione Antifascista (sispirosi) di Arta ed altri antifascisti da entrambe le città.

La gente ha iniziato a radunarsi presto la sera nella piazza centrale di Agrinio, dove sono stati letti gli annunci collettivi attraverso un sistema di suono. La manifestazione antifascista è iniziata poco dopo le 20:00.

Circa 350 persone hanno partecipato a questa marcia di protesta. Dei slogan contro il fascismo, il razzismo e la repressione sono stati cantati e testi, opuscoli e vari comunicati sono stati distribuiti ai passanti. La manifestazione è durata circa un’ora e mezzo, passando per quasi tutte le strade centrali della città.

fonte / più foto qui

Ondata di proteste di rifugiati in tutta la Germania

Qui segue una trascrizione incompleta, con l’obiettivo fondamentale di diffondere la notizia brevemente:

L’ondata di scioperi è iniziata a Würzburg (Baviera) il 19 Marzo 2012, quando i rifugiati provenienti da diversi parti dell’Iran sono scesi in sciopero della fame per richiamare l’attenzione sulla situazione disumana che stano soffrendo troppo a lungo.

Dopo il suicidio di Mohammad Rahsepar, un rifugiato iraniano che viveva a Würzburg, la regione ha visto un’ondata di proteste da parte dei richiedenti asilo ed altri rifugiati, i quali hanno trovato il coraggio di reagire a questa situazione, con tutti i mezzi e la forza che avevano. La battaglia di queste persone, che inizialmente hanno scelto di rimanere in strada, infine ha contribuito nel far crescere la speranza e la motivazione tra i rifugiati.

Finora, Luglio del 2012, la protesta si è diffusa in molte altre città, come pure (Regensburg, Aub, Bamberg, Düsseldorf, Osnabrück, ed i rifugiati di Lipsia hanno già dichiarato che seguiranno a far parte anche loro se la loro situazione non migliorerà).

Campi di protesta si svolgono in quelle città, e gli scioperanti si trovano sotto la repressione enorme da parte dello Stato. Alcuni di loro si trovano ad affrontare processi giudiziari per violazione della legge relitto dal regime nazista, la Residenzpflicht “dovere di residenza”, che permette allo straniero di muoversi solo entro una certa area.

Il presente regolamento fascista si applica ai rifugiati con una domanda in corso per asilo o ai cosiddetti “tollerati” (Geduldete) rifugiati a cui l’asilo è stato negato, ma che non possono essere espulsi per vari motivi (senza documenti, la situazione instabile nel loro paese d’origine, ecc.). In breve, questa legge obbliga i rifugiati a rimanere entro i confini dello stato federale in cui hanno fatto richiesta d’asilo. In realtà, la maggior parte dei rifugiati hanno problemi ad ottenere i permessi che gli consentono d’uscire dalle vicinanze dei campi profughi, nei cui vivono alcune famiglie per decenni, in attesa di una decisione definitiva per quanto riguarda il loro stato in Germania. Inoltre, i richiedenti asilo ricevono la maggior parte della loro indennità mensile finanziaria sotto forma di voucher, limitando e regolando il tipo dei beni di consumo che possono comprare.

La maggior parte delle persone che hanno preso atto alle azioni provengono dall’Iran, ma tra loro ci sono anche Afgani, Arabi ed altri. La lotta per i loro diritti e la dignità umana non fa alcuna distinzione tra le varie religioni, il luogo di nascita o il colore della pelle.

Dopo oltre cento giorni di sedute di protesta e sciopero della fame, i profughi a Würzburg sono ora sul loro terzo sciopero. Due di loro hanno addirittura cucito le labbra e uno è sceso in uno sciopero della fame e della sete per due giorni. Recentemente (11/7) hanno pubblicato una lista di richieste comuni. Di seguito è riportato un estratto dal loro ultimo comunicato stampa:

“Abbiamo di recente sottolineato le nostre rivendicazioni generali riguardanti il miglioramento delle condizioni di vita di tutti i rifugiati in Germania:

– Drastica riduzione del tempo che l’Ufficio per l’Immigrazione ed i Rifugiati dello Stato Federale necessita per elaborare le proposte in materia di asilo e gli appelli.

– Abolizione del sistema delle strutture ricettive (rifugi di massa condivisi).

– Abolizione della regolamentazione del “dovere di residenza”.

– Abolizione della pratica attuale della distribuzione di pacchi alimentari.

– Introduzione del diritto di ogni richiedente asilo di avere un avvocato e un interprete certificato, che lo supporterà sin dall’inizio in tutte le fasi della procedura della richiesta d’asilo.

– Introduzione del diritto di tutti i richiedenti asilo di frequentare corsi professionali di lingua tedesca dal primo giorno.

– Possibilità di assicurare il loro sostentamento attraverso il lavoro.

– Semplificazione e riduzione dei tempi per la procedura della richiesta per ottenere un permesso di studio.

– Concessione di libera scelta del medico… ”

Informazioni dettagliate si possono trovare in tutti i link seguenti, principalmente in tedesco, ma anche in inglese: afghanmuhajer  ~ strikeregensburg  ~  asylaub ~ antifareferat  ~  linksunten.indymedia ~  lagerhesepe  ~  gustreik

E ricordiamoci che il No Border Camp 2012 a Colonia / Düsseldorf ha iniziato il 13 Luglio e durerà fino al 22 Luglio. Leggete tutto qui: nobordercamp köln/düsseldorf 

Agrinio, Grecia: L’occupazione Apertus attaccato dai fascisti

Il 10 Luglio, appena un giorno dopo una azione diretta effettuata con successo dagli antifascisti della città di Agrinio, un attacco incendiario molto pericoloso ha avuto luogo al centro sociale Apertus. Di seguito il comunicato degli occupanti:
Nella serata di Martedì 10 Luglio, poco prima della mezzanotte, lo spazio sociale libero dell’occupazione Apertus, è stato attaccato con un ordigno esplosivo-incendiario, causando danni. Inoltre, fuoco si è esteso nel cortile dell’occupazione. Lo spazio in quel momento era vuoto e non ci sono stati feriti. L’esplosione è stata sentita in tutta l’area di Agios Dimitrios. Vicini di casa si sono precipitati nella zona, hanno spento il fuoco ed hanno immediatamente avvertito persone dall’assemblea dell’occupazione.

L’occupazione Apertus, costituisce da due anni ormai, uno spazio politico di incontro e collettivizzazione, il cui scopo non è semplicemente quello di operare, ma di costruire strutture di solidarietà sociale e promuovere le lotte all’interno della città. Quindi, oltre ad eventi politici, dibattiti, presentazioni di libri, proiezioni di film, festival, ecc tenuti nello spazio dell’occupazione, si organizzano all’interno della città dei bazar gratuiti, rappresentazioni teatrali, ecc. La nostra preoccupazione ed obiettivo principale rimane la connessione con la comunità locale e le sue lotte sociali.

Non c’è bisogno di avere una conoscenza di spionaggio per capire che questo attacco squadrista può venire solo dal circolo dell’organizzazione neo-nazista Chrissi Avgi/Alba Dorata. Un’organizzazione che striscia come un serpente nel contesto sociale versando del veleno razzista lungo il suo cammino, che con le sue ossessioni nazionaliste cerca di seminare dissidi tra gli oppressi, che costituisce una riserva informale della repressione dello Stato… Un’organizzazione, che finge di essere “anti-sistemica” “filantropica”, “anti-memorandum”, cercando di coprire il suo ruolo reale che non sia altro dalla gestione del capitalismo nella crisi. Ovunque mettono piede i “albadorati”, quindi, promettono a coloro che li seguiranno aiuto per risolvere i loro problemi, per trovare un lavoro, per poter andare a fare la spesa, come dicono, senza aver paura… Nella regione di Agrinio distribuiscono promesse per la risoluzione, una volta per sempre, del “problema della criminalità dei Roma” sognando in realtà un pogrom che si riferisce direttamente al fascismo di Hitler. Mentre proclamano clamorosamente di eseguire un lavoro sociale ed una legittima attività politica dietro le quinte accoltellano degli immigrati, mettono ordigni incendiari in luoghi autogestiti. Infatti ad Agrinio la conferma di questa cosa è l’attacco all’occupazione Apertus come anche la scena di attacco contro i Roma nella zona di Panaitolio (vicino alla città di Agrinio). In questo modo fanno rivivere un moderno apartheid, responsabilità per il quale hanno anche alcuni media locali che a lungo stanno creando il giusto clima.

Ma i problemi all’interno della società derivano dalla natura del sistema capitalistico e dalle relazioni sociali che esso crea. Nessuno avrà un aiuto complessivo facendo “una telefonata all’Alba Dorata”. Queste lattine di Alba Dorata che oggi offrono generosamente il loro aiuto, domani chiederanno dei ricambi, così come fanno i patroni e i protettori. In ogni caso l’idea per la creazione di pattuglie private nei quartieri assomiglia ad un buon affare. Noi sollecitiamo la comunità locale, di non credere alle bugie delle personalità losche che formano il nucleo locale dell’organizzazione fascista, di non consentire alle faccie-fasciste dei “albadorati” di intromettersi nella quotidianità della loro vita. Di voltare le spalle ad ogni aspirante patrono degl’interessi sociali.

La storicità della crisi dimostra che essa porta all’intensificazione dello sfruttamento, alla miseria e al fascismo sociale. L’uscita dalla crisi non verrà né da parte dello Stato né dai parastatali o dalle bande squadriste. La nostra difesa contro la crisi sono le relazioni reciproche e di mutuo sostegno ed aiuto, l’auto-organizzazione, le strutture sociali, la fratellanza e la solidarietà. Solo in questo modo potremo stare su i nostri piedi e preservare la nostra dignità.

Gli “episodi” (come dispregiativamente vengono riportati dalla stampa borghese locale), che hanno avuto inizio con i tentativi dell’Alba Dorata di presentarsi ad Agrinio, non sono una “faida” tra alcune parti estreme. Derivano dalla stessa storia di Agrinio… Una città con un percorso combattivo profondo, con ricordi di sanguinose lotte dei lavoratori, con esecuzioni di massa ed impiccagioni pubbliche, non possa lasciare i discendenti degli informatori, degli collaboratori e dei Tedesco-Tsoliades di vagare per le strade, i vicoli e i campi fingendo di essere salvatori.

La nostra risposta è politica e deriva direttamente dal movimento!
Nemenno un passo indietro!

Né ad Agrinio, né da nessuna parte
Spacciamo i fascisti nelle città e nei villaggi

11 Luglio 2012
Occupazione Apertus
Via Kalivion 70, Agrinio

Grecia: Azione antifascista ad Ioannina

I fascisti parlamentari stanno cercando di acquisire consenso buttando dei soldi al mercato locale della città di Ioannina, ed altrove. Compagni antifascisti hanno voluto ricordare a tutti gli “acchiappa-soldi” che fanno affari con i nazisti che il commercio del fascismo non porta solo profitti, ma causa anche danni…

I neonazisti della Chrissi Avgi/Alba Dorata, nel tentativo di uscire dalle loro fogne sulla città di Ioannina, hanno delegato alla tipografia di A.Exarhos, che si trova in via Riga Fereou 3, di stampare adesivi e portachiavi per il loro gruppo.

Venerdì, 29 giugno, antifascisti hanno visitato il negozio di Exarhos, con l’obiettivo di dare un chiaro segno che la collaborazione con i nazisti non è tollerata e non rimarrà senza risposta, ed distrutto tutto il materiale fascista. C’è stato uno scontro verbale, lo slogan ‘Guerra ai sostenitori del fascismo‘ è stato scritto sulla vetrata del negozio, e diversi adesivi neo-nazisti stampati che sono stati trovati vennero distrutti.

Friburgo, Germania: Attacco alla sede del partito Alleanza ’90/I Verdi

La mattina del 10 maggio devastammo gli uffici del partito politico Verdi, situato sulla Haslacherstrasse nella città di Friburgo (Germania meridionale). Abbiamo scritto tre volte sui muri “La deportazione è omicidio e tortura.” Prendiamo una posizione attiva contro il razzismo dominante.

Il clima attuale di freddezza sociale non può essere tollerata. L’azione disumana della deportazione è sotto la responsabilità del governo rosso-verde. Il capitalismo uccide anche quando si veste di verde.

La nostra proposta: nessun partito, nessuno stato o confini.

Per l’anarchia!

trad. orizzontelibertario

Volos, Grecia: Azione diretta contro i neo-nazi di Alba Dorata (Chrissi Avgi)

Nel pomeriggio di Domenica, 8 Aprile, verso le 14:00, una squadra di circa 25 neo-nazi di Alba Dorata (Chrissi Avgi) ha tentato di effettuare un evento di propaganda pre-elettorale nella zona della della città costiera di Volos.

Si stima che la maggioranza di questo gruppo di neo-nazi proveniva dalle zone e dai paesi limitrofi e non dalla città di Volos.

Dal momento che è stata constatata la loro presenza circa 50 compagni e compagne si sono radunati nella zona e si sono confrontati direttamente con loro. Dopo pochi minuti di scontro, il gruppo dei nazi (tra di loro anche uno dei loro candidati alle elezioni parlamentari nella regione di Magnisia) si è riparato in una caffetteria nelle vicinanze per salvarsi.

I compagni/e si sono concentrati fuori dalla caffetteria gridando slogan antifascisti, ma tenendo conto delle considerevoli forze di polizia che erano arrivate sul posto per proteggere i nazi (4 motociclette della squadra DIAS, 5-6 sbirri della guardia costiera e 3 macchine di pattuglia), hanno deciso di non attaccare di nuovo.

I “patrioti” alla fine sono usciti dalla caffetteria, con l’aiuto dei loro complici in uniforme, e non hanno continuato la loro abominevole propaganda per le strade della città.

Gruppi di compagni/e sono rimasti in allerta ed hanno continuato le loro ronde antifasciste fino la sera. Durante la mobilitazione antifascista la reazione di molta gente è stata positiva, ed addirittura alcune persone incoraggiavano pubblicamente il pestaggio e l’allontanamento dalla zona dei neo-nazi di Alba Dorata.

vedi anche qui

Heraklion, Creta : Azione antifascista contro i neonazi

“Venite coi coltelli, venite con le lame; fascisti, vi romperemo le braccia e le gambe”

Venerdi, 2 Marzo, intorno alle ore 15, un gruppo di compagni ha attaccato i membri dell’Alba Dorata nella zona industriale di Heraklion, dopo aver ricevuto notizie che i bastardi si erano riuniti li. Sapevamo già della loro presenza in città dall’inizio della settimana. I fascisti erano a “Kriti TV” per via del discorso pubblico di uno dei capi della sezione di Creta del partito neonazista. Dopo una piccola rissa, i nazi sono fuggiti in un ristorante, adiacente alla stazione tv, dal quale le merde ci hanno guardato distruggere l’ingresso del posto nel tentativo di devastare l’edificio, e distruggere una delle loro auto. La reazione degli hitleriani si è limitata a minacce da una distanza di sicurezza, mentre hanno messo degli oggetti dietro la porta e chiamato i poliziotti per telefono.

La tentata presenza dei membri dell’Alba Dorata a “Kriti TV” segue la loro provocatoria presenza nel villaggio di Viannos, circa due settimane fa, dove membri di questo legale – come dicono loro – partito hanno attaccato un migrante e minacciato con la pistola.

Dopo questo incidente, dobbiamo rendere chiaro che

ai fascisti:
Come avete capito a Giugno, la vostra presenza pubblica o no a Heraklion non sarà tollerata, né ora, né mai. Riceverete una appropriata risposta ad ognuno dei vostri tentativi di mettere piede in città.

Ai mass media in generale e a “Kriti TV” in particolare:
dando voce agli eredi di Hitler – e riconoscendoli come un altro concetto politico, seppur estremo, moralmente legittimato – avete automaticamente supportato il fascismo. Da ora in poi, ognuno si assuma le responsabilità per le proprie azioni.

Alla comunità di Heraklion:
Visto che viviamo nel tempo dove tutti i tipi di fiori sbocciano e visto che alcuni di loro nascondono spine velenoso, anche l’espulsione di individui fascisti dalle scuole, dai cortili e dai quartieri è un compito di chiunque non condivide le visioni di Hitler.

I responsabili primari del fatto che la guerra contro il fascismo sia cosi a lungo termine, sono quelli che occasionalmente hanno offerto la pace al fascismo.

Antifascisti di Heraklion

trad. ParoleArmate

Patrasso, Grecia: Azione diretta Antifascista

Oggi, 15 Marzo, poco dopo le 13.00, un folto gruppo di anarchici ed antifascisti hanno preso d’assalto gli uffici locali del partito neonazista Chrissi Avgi/Alba Dorata, situato in via Germanou, nel centro di Patrasso. Il covo fascista, che era appena stato inaugurato Lunedi, 12 Marzo, è stato completamente distrutto. Inoltre, slogan antifascisti sono stati scritti sulla maggior parte delle pareti dell’edificio che era stato lasciato ai teppisti neo-nazisti, mentre il loro odioso materiale è stato dato alle fiamme e gettato per strada. I compagni hanno lasciato il luogo in corteo.

Odio e rabbia verso ogni razzista

Fonte

Atene: Manifesto del centro sociale Villa Amalias per una chiamata di protesta Sabato, 3 Marzo 2012

In tempi in cui i poveri sono battezzati come dei “mendicanti” e i ricchi come “filantropi”… in tempi di crisi generalizzata, quando il totalitarismo avanza, quando il centro di Atene è sotto uno stato di polizia per essere ricostruito, e le persone che lottano e provengono dagli strati sociali più bassi sono stigmatizzate come criminali, quando i migranti sono oggetto dell’accelerazione della società verso il fascismo e dagli attacchi razzisti… In questi tempi i centri sociali, come collinette di resistenza e lotta contro la barbarie, sono minacciati dalla repressione di stato…

OCCUPIAMO LE CASE VUOTE
PRENDIAMO LA VITA NELLE NOSTRE MANI

Solidarietà al centro sociale Lelas Karagianni 37
e all’occupazione del mercato municipale di Kypseli
 

Giù le mani dai centri sociali, dagli spazi auto gestiti e dalle lotte fatte senza tutela

Dimostrazione: Sabato, 3 Marzo, ore 12.00

Ritrovo al mercato municipale di Kypseli (via Fokionos Negri 42)

Villa Amalias

Atene: Comunicato dell’Assemblea per l’Azione Antispecista

Sul diritto all’aborto, non si negozia.
Risposta alla posizione ufficiale di Walter Bond sull’aborto.

Con grande sorpresa abbiamo letto, lo scorso novembre, la posizione ufficiale contro l’aborto che ha pubblicato il combattente imprigionato dell’ALF, Walter Bond. Si tratta di un testo i cui argomenti sono stati estratti dalle più vili tendenze del conservatorismo cristiano, mescolate con un po’ di presupposto antirazzismo ed ecologismo. Gli altri suoi argomenti consistono, meramente, in un’inversione della realtà.

Anzitutto, dobbiamo chiarire che l’aborto non è una pratica scoperta e diffusa con la civilizzazione industriale, così come pretende di farci credere Walter, tutt’altro. Si tratta di una pratica diffusa tra le donne che ha le sue radici ai primordi della Storia e addirittura della preisotria. Per molti anni, il fatto che le donne controllassero quanti figli avrebbero avuto e quando, era considerato normale e completamente accettabile. Con l’espansione del patriarcato e delle oppressive religioni monoteiste, che avevano come obiettivo proteggere la proprietà privata, le donne diventarono un oggetto di riproduzione di successori-eredi. Nonostante ciò e durante i secoli, le donne continuarono, in segreto, gli aborti effettuati a vicenda e soffrendo, naturalmente, le rispettive persecuzioni, sia per l’Inquisizione, sia per i loro mariti arrabbiati. Bond vuole che torniamo a queste pratiche? Considera che la lotta contro i vivisettori ed i cacciatori debba svolgersi contro le donne che lottano per la loro autodeterminazione?

Negli ultimi due secoli, le donne, come gli schiavi, hanno lottato eroicamente per ottenere diritti fondamentali che non furono loro regalati. La pratica comune dell’aborto, prima della sua legalizzazione, e che continua a praticarsi oggi nei paesi dove l’aborto è illegale, viene eseguita in spazi inappropriati, senza trattamento farmaceutico e col grande rischio per la vita e la salute di queste donne, avendo come conseguenza la loro esclusione sociale e pene di prigione, nel caso in cui fossero scoperte. Nell’Italia cattolica, fino alla metà dei ’70, l’aborto era un crimine che veniva punito col carcere. Non è un caso che la legalizzazione del diritto all’aborto sia arrivata contemporaneamente alla legalizzazione dei diritti che riteniamo evidenti e necessari per le donne. Continue reading Atene: Comunicato dell’Assemblea per l’Azione Antispecista

Stoccolma, Svezia: “Noi siamo il 94%” – Dimostrazione antifascista

Originale in svedesemotkraft.net

Nella notte tra l’8 e il 9 Dicembre del 2000, un diciassettenne dell’estrema destra svedese venne ucciso nella zona di Salem a Stoccolma, Svezia.

La sua morte divenne una forza unificante per il movimento svedese “Potere Bianco”, e nel Dicembre dell’anno seguente i fascisti hanno tenuto la loro prima marcia di Salem, per onorare il ragazzo e per protestare contro ” l’ostilità verso l’etnia svedese”, come dicono loro. La marcia e’ diventata la più importante manifestazione neo-nazista, ma e’ sempre accompagnata da numerose contro-manifestazioni. Quest’ anno, l’organizzazione svedese ” Allt åt alla! ” (Tutto per Tutti) ha pubblicato il presente invito per una dimostrazione anti-nazista per il 10 Dicembre.

” Cospirazione Soundish – Rumore contro la marcia Nazi
(Nota: in svedese, sound-ish e’ un gioco di parole. La parola suono(sound) e’ “ljud” e la parola Ebreo (Jewish) e’ “Judisk”, così’ il nome suona anche come ” cospirazione degli Ebrei “, cosa che, normalmente gli stessi Nazisti si impegnano a ricercare.)

I Nazional Democratici e l’ Associazione dei Giovani Nazionalisti si riuniranno al di fuori del parlamento per una “manifestazione contro l’ostilità verso l’etnia svedese”. Con i Democratici Svedesi appena eletti in Parlamento e’ cresciuto il coraggio dei Nazisti per le strade, e la loro manifestazione annuale, che per dieci anni e’ rimasta nascosta in un comune fuori Stoccolma, sarà ora politicizzata e si terra’ nel pieno centro di Stoccolma. Quando l’Europa si trova in una difficile crisi economica i nazisti vedono la loro occasione per rinverdire i loro capri espiatori: i musulmani, gli omosessuali, gli ebrei, i figli adottivi e gli attivisti all’interno dei sindacati.

Sono alla ricerca di cospirazioni Ebree – Noi rispondiamo con una cospirazione soundish. Vogliono spaventare la gente per le strade, noi rispondiamo riempiendole.

Esortiamo quindi tutti a partecipare al “Noi siamo il 94% ” – Dimostriamo, visto che siamo il 94% della popolazione e non abbiamo dato la nostra voce ai razzisti (i democratici svedesi hanno ottenuto il 6% alle elezioni dello scorso anno). Ora dobbiamo usare la voce, alzare la voce! Ci riuniremo presso la statua di Carlo XII nel parco centrale di Kungsträddgården (il giardino del re) il 10 Dicembre, alle ore 12.00. Dopo la dimostrazione, si effettuerà’ un’ azione di disobbedienza civile, alla quale ognuno sarà libero di partecipare e prendere l’iniziativa.

Spargi la voce tra i tuoi amici, venite insieme. Se vuoi vai il più vicino possibile ai cordoni, come ti senti di fare; se vuoi tenerti a distanza, e’ anche facile fare dei suoni attraverso l’acqua. Porta fischietti, coperchi, campane, vuvuzelas – tutto ciò che possa annegare la voce dei nazisti. Lasciamoli isolati tra il parlamento e il palazzo reale, nella piazza più noiosa di Stoccolma.

Ora suona di nuovo! Vogliamo vedere gli elfi contro la feccia nazista.* Vogliamo vedere i cori degli anarchici cantare canti natalizi, l’orchestra delle vuvuzelas della Gioventu’ Sindacalista tirar fuori i polmoni, le bande di klezmer (musica tradizionale ebrea) e le bande di samba annegare i tamburi della marcia nazista, i dimostranti contro “Attacco Brutale” ( band neonazista), sferzanti colpi di poesia, le brigate di Tomas Tranströmers e i manifesti della feccia letti ad alta voce. Tutto quello che può’ rompere il silenzio! I fuochi d’ artificio del Nobel, Black Boom Block, il cabaret decadente di Weimar e i cigolanti musicisti folk.

Il silenzio non e’ mai la soluzione. Che migliaia di campane anneghino l’odiosa manifestazione nazista

/ La Cospirazione Soundish “

Video dello scorso anno, quando i manifestanti impedirono ai Democratici Svedesi di farsi propaganda 

* Nu är det ljud igen! Vi vill se nissar mot nassa: In Svezia c’e’ una famosa canzone natalizia chiamata “Nu är det jul igen! che significa “Ora e’ di nuovo Natale”. Qui e’ stata cambiata in “Nu är det ljud igen” che significa “Ora e’ di nuovo rumore”. “Nissar” e’ il piccolo aiutante di Santa Claus mentre “nassar” e’ il nome che in gergo di usa per Nazista.